1723: problemi di “viabilità” alla fontana del Guer cio… · oggi. E’ stato recentemente...

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1723: problemi di “viabilità” alla fontana del Guercio… Nell’archivio di famiglia Borromeo Arese all’Isola Bella si conserva un bel disegno risalente al 1723, con tanto di relazione allegata, di mano dell’agrimensore Nicola Giussani, un professionista al servizio di Casa Borromeo a cavallo tra ‘600 e ‘700 1 . La camicia ottocentesca che contiene tali documenti così recita “Relazione dell’Agrimensore di Milano Nicola Giussano della visita eseguita d’ordine dell’Ecc.mo Co: Carlo Borromeo alla ponticella di legno attraverso un fosso esistente in altro de’ prati in territorio di Mariano del M.se Olgiati stata levata dal med.mo marchese, coll’analogo disegno. /autentica/ pervenuta in archivio il 24 ottobre 1823.Dalla lettura della breve relazione si apprende che il Giussani si recò nel luglio del 1723 in Val Sorda, qui chiamata Val Marcia, in comune di Carugo, per visionare assieme all’agente e amministratore dei beni cesanesi del conte Carlo IV Borromeo Arese, il sig. Ambrogio Secco, il nuovo attraversamento per pedoni, costituito da una trave di legno, che il marchese Olgiati 2 aveva fatto posizionare su un fosso, sostituendo il vecchio ponticello più largo che consentiva il transito anche ai carri. La relazione e la legenda del disegno descrivono in modo accurato il manufatto. Si deve precisare che la roggia Borromeo e tutti i suoi fontanili ubicati in Val Sorda erano dal 1682 di proprietà Borromeo Arese 3 , ma non tutti i terreni circostanti appartenevano alla nobile Casa dell’Humilitas…In questo caso alcuni servitori del marchese Olgiati, su un terreno a prato asciutto di sua proprietà vicino alla roggia, nei pressi della Fontana del Guercio, avevano compiuto questa sostituzione, trasformando di fatto un sentiero prima carrabile in pedonale (anzi l’agrimensore lo giudicava “Passo difficile anche per Pedoni”). Questo sentiero, che oggi corre più vicino alla roggia 4 , conduceva a nord verso cascina Guardia e alle altre teste di fontanile, tra cui il capofonte principale (la Testa del Neno): esso non era più praticabile dai carri per poter effettuare la periodica manutenzione delle sorgenti. Ecco la necessità di far eseguire un rilievo da parte di un perito. Non ci è dato sapere come andarono poi le cose… credo però si giunse al ripristino della situazione precedente, o alla realizzazione del sentiero sul sedime attuale a lato della roggia, visto che tale cavo irriguo continuò per altri due secoli ad essere gestito e mantenuto dai Borromeo. Infine, un particolare riportato nel disegno che mi ha molto incuriosito: la presenza di un “Laghetto” di forma rettangolare in fregio alla roggia, mappato con la lettera A, che in effetti esiste ancora oggi. E’ stato recentemente recuperato in quanto si ritrovava quasi totalmente interrato 5 , e, cosa alquanto curiosa, nella toponomastica locale questo grosso fontanile era detto la “trotera”, il che fa pensare ad un suo utilizzo per la pratica della piscicoltura. I documenti si conservano presso l’Archivio Borromeo Isola Bella nel fondo archivistico denominato “Stabili in Mariano - Acque”. 1 Nicola Giussani, pubblico agrimensore di Milano residente a Mariano, è citato in altri documenti d’archivio. Anche il figlio Carlo Antonio, agrimensore come il padre, era al servizio dei Borromeo. 2 Trattasi del nobile comasco Giovanni Isidoro Olgiati (1684-1752), 2° marchese di Bussero e Corneliano. Lo zio di questi era mons. Giuseppe Olgiati (1669-1736), dal 1710 vescovo di Como dopo esserlo stato a Parma (fonte www.sardimpex.it ). La famiglia Olgiati possedeva una villa di campagna in Arosio (ora sede della Fondazione Borletti) e molti terreni in zona, tra cui alcuni nella vicina Val Sorda. 3 “La roggia Borromeo” – D. Santambrogio e S. Colombo – Arte Lombarda n.138/2003. Vedasi scheda “Sintesi degli studi pubblicati in Arte Lombarda sulla Roggia Borromeo” nella sezione “Pubblicazioni” di questo sito. 4 L’antica sede del sentiero attualmente è a malapena individuabile nel bosco, mentre il fosso è ancora ben visibile. 5 Il recupero del laghetto è stato eseguito nella primavera 2013 da “Esedra Ambiente Soc Coop” per conto dell’Ente Gestore della Riserva Naturale della Fontana del Guercio, ossia il Comune di Carugo.

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1723: problemi di “viabilità” alla fontana del Guer cio…

Nell’archivio di famiglia Borromeo Arese all’Isola Bella si conserva un bel disegno risalente al 1723, con tanto di relazione allegata, di mano dell’agrimensore Nicola Giussani, un professionista al servizio di Casa Borromeo a cavallo tra ‘600 e ‘7001. La camicia ottocentesca che contiene tali documenti così recita “Relazione dell’Agrimensore di Milano Nicola Giussano della visita eseguita d’ordine dell’Ecc.mo Co: Carlo Borromeo alla ponticella di legno attraverso un fosso esistente in altro de’ prati in territorio di Mariano del M.se Olgiati stata levata dal med.mo marchese, coll’analogo disegno. /autentica/ pervenuta in archivio il 24 ottobre 1823.”

Dalla lettura della breve relazione si apprende che il Giussani si recò nel luglio del 1723 in Val Sorda, qui chiamata Val Marcia, in comune di Carugo, per visionare assieme all’agente e amministratore dei beni cesanesi del conte Carlo IV Borromeo Arese, il sig. Ambrogio Secco, il nuovo attraversamento per pedoni, costituito da una trave di legno, che il marchese Olgiati2 aveva fatto posizionare su un fosso, sostituendo il vecchio ponticello più largo che consentiva il transito anche ai carri. La relazione e la legenda del disegno descrivono in modo accurato il manufatto.

Si deve precisare che la roggia Borromeo e tutti i suoi fontanili ubicati in Val Sorda erano dal 1682 di proprietà Borromeo Arese3, ma non tutti i terreni circostanti appartenevano alla nobile Casa dell’Humilitas…In questo caso alcuni servitori del marchese Olgiati, su un terreno a prato asciutto di sua proprietà vicino alla roggia, nei pressi della Fontana del Guercio, avevano compiuto questa sostituzione, trasformando di fatto un sentiero prima carrabile in pedonale (anzi l’agrimensore lo giudicava “Passo difficile anche per Pedoni”). Questo sentiero, che oggi corre più vicino alla roggia4, conduceva a nord verso cascina Guardia e alle altre teste di fontanile, tra cui il capofonte principale (la Testa del Neno): esso non era più praticabile dai carri per poter effettuare la periodica manutenzione delle sorgenti. Ecco la necessità di far eseguire un rilievo da parte di un perito. Non ci è dato sapere come andarono poi le cose… credo però si giunse al ripristino della situazione precedente, o alla realizzazione del sentiero sul sedime attuale a lato della roggia, visto che tale cavo irriguo continuò per altri due secoli ad essere gestito e mantenuto dai Borromeo.

Infine, un particolare riportato nel disegno che mi ha molto incuriosito: la presenza di un “Laghetto” di forma rettangolare in fregio alla roggia, mappato con la lettera A, che in effetti esiste ancora oggi. E’ stato recentemente recuperato in quanto si ritrovava quasi totalmente interrato5, e, cosa alquanto curiosa, nella toponomastica locale questo grosso fontanile era detto la “trotera”, il che fa pensare ad un suo utilizzo per la pratica della piscicoltura.

I documenti si conservano presso l’Archivio Borromeo Isola Bella nel fondo archivistico denominato “Stabili in Mariano - Acque”.

1 Nicola Giussani, pubblico agrimensore di Milano residente a Mariano, è citato in altri documenti d’archivio. Anche il figlio Carlo Antonio, agrimensore come il padre, era al servizio dei Borromeo. 2 Trattasi del nobile comasco Giovanni Isidoro Olgiati (1684-1752), 2° marchese di Bussero e Corneliano. Lo

zio di questi era mons. Giuseppe Olgiati (1669-1736), dal 1710 vescovo di Como dopo esserlo stato a Parma (fonte www.sardimpex.it). La famiglia Olgiati possedeva una villa di campagna in Arosio (ora sede della Fondazione Borletti) e molti terreni in zona, tra cui alcuni nella vicina Val Sorda. 3 “La roggia Borromeo” – D. Santambrogio e S. Colombo – Arte Lombarda n.138/2003. Vedasi scheda

“Sintesi degli studi pubblicati in Arte Lombarda sulla Roggia Borromeo” nella sezione “Pubblicazioni” di questo sito. 4 L’antica sede del sentiero attualmente è a malapena individuabile nel bosco, mentre il fosso è ancora ben

visibile. 5 Il recupero del laghetto è stato eseguito nella primavera 2013 da “Esedra Ambiente Soc Coop” per conto

dell’Ente Gestore della Riserva Naturale della Fontana del Guercio, ossia il Comune di Carugo.

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Disegno allegato alla relazione che descrive il sito oggetto di sopralluogo

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Trascrizione della relazione originale :

1723 @ 23 Luglio

Visita fatta da me sottos.o Publ.co Agrimens.e di Mil.o per comando di sia Eccel.a Sig.r Co: Carlo Borromeo d’un pezzo di terra Pratto sutto d.o nell’avalle Marcia vicino alla fontana d.o Lagetto, proprio dell’Ill.mo Sig.r March.e Olgiati, che della parte di mezzo g.no vi è la Rippa, con fosso, che riguarda d.o pratto, et quasi nel mezzo desso prato, vi è un pezzo di Legno sopra d.o fosso di longhezza trabucco uno larghezza oncie sette che serve per pedoni, et atraversa il sod.o pratto, qual sitto dovè vi è d.o Legno, che serve per ponte a’ pedoni come sopra, dice il fattore Secco del med.mo Sig.r Co: che vi era altre volte il passo per passare il Caro, a condure materiali per riparo delle Teste, et asta della Roggia d’esso Sig.r Co: qual fosso, o’ sia Taglio dove vi è d.o Legno per ponte e di longhezza piedi cinque larghezza piedi una oncia otto regual.a Altezza piedi trè e oncia sei, quale dice il fattore andava nel d.o pratto in seguito a d.o Sentiero, et e di longhezza d.o Sentiero trab. 33 p 2; e va sboccare nell’accessio sotto alla Colina del Bosco proprio del sod.o Sig.r March.e; che e quanto.

Nicola Giussano Publ.co Ag.re di Milano

Habbitante in Mariano

Trascrizione della legenda al disegno :

A. Laghetto

B. Corso di Roggia

C. Lettera duplicata che mostra il Sito, ove è stato levato il passo per Carri, e Bestie, e postovi un Trave sopra il fosso. Passo difficile anche per Pedoni.

D. Strada interrotta da d.o Passo chiuso

E. Strada da Carro che và al Ponte della Guarda

F. Strada sotto la Collina in parte Carregiata ed in parte che serve di Letto ad aqua di Rapina che dalla Strada E sbocca vicino al Sito della Fontana Guercia G

Nella mappa sono indicate inoltre le scritte: “Val Marcia” e “Sito, e Prato della Fontana Guercia”

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Sito dove era posta la “ponticella” (stella rossa) sul fosso (F) lungo il vecchio sentiero (S)

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Cippi carrai delimitanti il sentiero nei pressi della fontana del Guercio

Il “Laghetto”, indicato nel disegno con la lettera A, in fregio alla roggia Borromeo

La strada ai piedi della collina che “serve di Letto ad aqua di Rapina” vicino alla fontana del Guercio

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La suggestiva ed incantevole fontana del Guercio

Scheda e trascrizione a cura di Daniele Santambrogio – Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese

Borromeo, Magazzeno Storico Verbanese (2013)