17 luglio 2017 - N°27 Algoritmiancorapiùdecisivi ... · logy officer di Teradata, uno dei...

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STEPHEN BROBST, CHIEF TECHNOLOGY OFFICER DEL BIG DELLA GESTIONE DATI: "I SISTEMI AUTOMATICI, CON LE APPLICAZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DIVENTERANNO PIÙ BRAVI DEGLI UOMINI NELLE SCELTE IN TEMPO REALE" Rosita Rijtano Napoli Stephen Brobst, chieftechno- logy officer di Teradata, uno dei maggiori gruppi mondiali di Storage e analisi dei dati, da amante degli scacchi sa che per giocare una buona partita bisogna anticipare le mosse dell'awersario ed essere capaci di sacrifici. Fare un passo indietro per poi balzare in avanti. Qualità che hanno portato Brobst a diventare il "re" dell'elaborazione dei dati e degli algoritmi che ne derivano. Sono loro il motore dei software che vengono sfruttati per suggerirci gli acquisti su Amazon, o accelerare le decisioni in ogni campo. «Presto ci sostituirarmo in tutte le scelte che facciamo in pochi secondi», spiega. Brobst, laureato in informatica al Mit, ha partecipato a Napoli all'annuale evento organizzato da Eastwest, rivista di geopolitica diretta da Giuseppe Scognami- glio ma anche think-tank con Romano Prodi e Giuliano Amato nel comitato scientifico. Le sfide digitali che ci attendono sono state il tema scelto per quest'edizione. Tra "apocalittici", come il filosofo Byung Chul Han che auspica un ritorno alla natura, e "integrati" come Brobst. «Anche se nel fine settimana spengo il telefono». Che cosa ci riserva il futuro?«I computer ci sostituirarmo in tutte le decisioni rapide, operative. Come quelle compiute alla guida di un'auto o da un medico che stabilisce la malattia guardando le analisi del paziente. Saranno più veloci, bravi ed economici di noi. Basti pensare che solo negli ultimi due armi il margine d'errore degli algoritmi predittivi è sceso dal 25 al 3 per cento circa. E può ancora migliorare. Alla base di questa capacità ci sono i cosiddetti Big Data, cioè tutte quelle informazioni precedenti un determinato evento. Sono loro che permettono ai software di imparare». In quali campi possono essere sfruttati?«Pressoché qualsiasi. Oltre la medicina e le a autonoma, ci sono la selezione del personale, La Repubblica Affari & Finanza (ITA) - it Print Tipo media: Supplemento Tiratura: 570.438 Publication date: 17.07.2017 Diffusione: Pagina: 26-27 Spread: 338.431 Readership: 2.540.000 La Repubblica Affari & Finanza (ITA) - it Tipo media: Publication date: Pagina: Supplemento Tiratura: 17.07.2017 Diffusione: 26-27 Spread: Readership: 570.438 338.431 2.540.000 Print Algoritmi ancora più decisivi software alezione daTeradata STEPHEN BROBST, CHIEF TECHNOLOGYOFFICER DEL BIG DELLA GESTIONE DATI: SISTEMI AUTOMATICI, CON LE APPLICAZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DIVENTERANNO PIÙ BRAVI DEGLI UOMINI NELLE SCELTE IN TEMPO Rosita Rijtano Napoli S tephen Brobst, chieftechno- logy officer di Teradata, uno dei maggiori gruppi mondiali di sto- rage e analisi dei dati, da amante degli scacchi sa che per giocare una buona partita bisogna anticipa- re le mosse dell'awersario ed esse- re capaci di sacrifici. Fare un passo indietro per poi balzare in avanfi. Qualità che hanno portato Brobst a diventare il \re\ dell'elaborazione dei dati e degli algoritmi che ne de- rivano. Sono loro il motore dei soft- ware che vengono sfruttati per sug- gerirci gli acquisti suAmazon, o ac- celerare le decisioni in ogni cam- po. «Presto ci sostituiranno in tutte le scelte che facciamo in pochi se- condi», spiega. Brobst laureato in informatica alMit, ha partecipato a Napoli all'annuale evento organiz- zato daEastwest, rivista digeopoliti- ca diretta da Giuseppe Scognami- gb ma anche think-tank con Ro- mano Prodi e Giuliano Amato nel comitato scientifico, Le sfide digita- li che ci attendono sono state il te- ma scelto per quest'edizione. Tra \apocalittici\, come il ifiosofo Byung Chul Han che auspica un ri- torno alla natura, e \integrati\ co- me Brobst. «Anche senel fine setti- mana spengo il telefono». Che cosa ci riserva il futuro? «I computer ci sostituiranno in tutte le decisioni rapide, operative. Come quelle compiute alla guida di un'auto o da un medico che sta- bffisce la malattia guardando le analisi del paziente. Saranno più veloci, bravi ed economici di noi. Basti pensare che solo negli ultimi due anni il margine d'errore degli algoritmi predittivi è sceso dal 25 al 3 per cento circa. E può ancora mi- gliorare. Alla base di questa capaci- tà ci sono i cosiddetti Big Data, cioè tutte quelle informazioni preceden- ti un determinato evento. Sono lo- ro che permettono ai software di imparare». In quali campi possono essere sfruttati? «Pressoché qualsiasi. Oltie la medicina e le macchine a guida au- tonoma, ci sono la selezione del personale, la manutenzione dei macchinari, il miglioramento delle telecomunicazioni. Ma anche per suggerirci il prossimo libro da leg- gere, una nuova canzone da ascol- tare offlm da vedere. Senza dimen- ticare la politica: qualsiasi candida- to che ambisca alla vittoria dovrà avere una strategia d'analisi dei da- ti». Che cosa resta da fare? «Al momento, non capiamo be- ne come i software arrivino a deter- minate decisioni, Vediamo il risul- tato, non il processo. Invece, risali- re alla ragione della scelta e spiega- re in base a quali variabffi è stata presa sarà decisivo sia per l'adozio- ne della tecnologia che per evitar- ne il cattivo uso, discriminazioni di razza ogenere. Inoltre, mipiacereb- be che la capacità d'analisi dei dati non sia appannaggio solo di gover- nie grandi compagnie. Ma che pos- sano usufruirne anche isingoli con- sumatori. Ed avere algoritmi perso- nali da usare, ad esempio, per sele- zionare la miglior stanza d'albergo possibile». I lati oscuri dell'innovazione. <Già.Il primo è il rischio di non uscire più dalh zona di sicurezza. Se i sistemi automatici mostrano solo le opinioni con cui siamo d'ac cordo, o suggeriscono dei prodotti che combaciano perfettamente coni nostri gusti, ci privano del pia- cere della scoperta. E necessario trovare un giusto equffibrio tra con- sigli azzeccati e apertura al diverso. L'altro aspetto riguarda le compe- tenze che l'automazione renderà obsolete. Persone che lavorano nel- le agenzie diviaggio guidano pervi - vere, tra le altre, ne dovranno acqui- sire di nuove. Un cambiamento ine- vitabile». Un altro punto delicato riguar- da la privacy dei nostri dati, che spesso cediamo inconsapevol- mente. «Ci deve esseretotale trasparen- za sull'uso che viene fatto delle in- formazioni. Il consumatore dovrà avere l'opportunità di scegliere consapevolmente cosa fornire ea chi, nonché di cambiare idea». Dopo le rivetwzioni sulla sorve- glianza di massa dell'agenzia per la sicurezza nazionale statuniten- se, l'Unione Europea ha deciso di badare di più alla privacy dei dati dei propri cittadini. Leiè stato cri- tico a riguardo. Perché? «La mia critica non riguarda la giusta scelta di proteggere la riser- vatezza dei dati. Ma la politicizza- zione della questione. Le informa- zioni vanno tutelate con la tecnolo- gia, una buona cifratura. Il luogo fi- sico iii cui si trovano non c'entra nulla con la sicurezza». LI Tutti i diritti riservati Repubblica Affari e PAESE : Italia PAGINE : 26-27 SUPERFICIE : 41 % PERIODICITÀ : Settimanale AUTORE : Rosita Rijtano 17 luglio 2017 - N°27 P.4

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STEPHEN BROBST, CHIEF TECHNOLOGY OFFICER DEL BIG DELLA GESTIONE DATI: "I SISTEMI AUTOMATICI, CON LE APPLICAZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DIVENTERANNO PIÙ BRAVI DEGLI UOMINI NELLE SCELTE IN TEMPO REALE" Rosita Rijtano Napoli Stephen Brobst, chieftechno- logy officer di Teradata, uno dei maggiori gruppi mondiali di Storage e analisi dei dati, da amante degli scacchi sa che per giocare una buona partita bisogna anticipare le mosse dell'awersario ed essere capaci di sacrifici. Fare un passo indietro per poi balzare in avanti. Qualità che hanno portato Brobst a diventare il "re" dell'elaborazione dei dati e degli algoritmi che ne derivano. Sono loro il motore dei software che vengono sfruttati per suggerirci gli acquisti su Amazon, o accelerare le decisioni in ogni campo. «Presto ci sostituirarmo in tutte le scelte che facciamo in pochi secondi», spiega. Brobst, laureato in informatica al Mit, ha partecipato a Napoli all'annuale evento organizzato da Eastwest, rivista di geopolitica diretta da Giuseppe Scognami- glio ma anche think-tank con Romano Prodi e Giuliano Amato nel comitato scientifico. Le sfide digitali che ci attendono sono state il tema scelto per quest'edizione. Tra "apocalittici", come il filosofo Byung Chul Han che auspica un ritorno alla natura, e "integrati" come Brobst. «Anche se nel fine settimana spengo il telefono». Che cosa ci riserva il futuro?«I computer ci sostituirarmo in tutte le decisioni rapide, operative. Come quelle compiute alla guida di un'auto o da un medico che stabilisce la malattia guardando le analisi del paziente. Saranno più veloci, bravi ed economici di noi. Basti pensare che solo negli ultimi due armi il margine d'errore degli algoritmi predittivi è sceso dal 25 al 3 per cento circa. E può ancora migliorare. Alla base di questa capacità ci sono i cosiddetti Big Data, cioè tutte quelle informazioni precedenti un determinato evento. Sono loro che permettono ai software di imparare». In quali campi possono essere sfruttati?«Pressoché qualsiasi. Oltre la medicina e le macchine a guida autonoma, ci sono la selezione del personale, la manutenzione dei macchinari, il miglioramento delle telecomunicazioni. Ma anche per suggerirci il prossimo libro da leggere, una nuova canzone da ascoltare o film da vedere. Senza dimenticare la politica: qualsiasi candidato che ambisca alla vittoria dovrà avere una strategia d'analisi dei dati». Che cosa resta da fare?«Al momento, non capiamo bene come i software arrivino a determinate decisioni. Vediamo il risultato, non il processo. Invece, risalire alla ragione della scelta e spiegare in base a quali variabili è stata presa sarà decisivo sia per l'adozione della tecnologia che per evitarne il cattivo uso, discriminazioni di razza ogenere. Inoltre, mi piacerebbe che la capacità d'analisi dei dati non sia appannaggio solo di governi e grandi compagnie. Ma che possano usufruirne anche i singoli consumatori. Ed avere algoritmi personali da usare, ad esempio, per selezionare la miglior stanza d'albergo possibile». I lati oscuri dell'innovazione.«Già. Il primo è il rischio di non uscire più dalla zona di sicurezza. Se i sistemi automatici mostrano solo le opinioni con cui siamo d'accordo, o suggeriscono dei prodotti che combaciano perfettamente con i nostri gusti, ci privano del piacere della scoperta. È necessario trovare un giusto equilibrio tra consigli azzeccati e apertura al diverso. L'altro aspetto riguarda le competenze che l'automazione renderà obsolete. Persone che lavorano nelle agenzie di viaggi o guidano per vivere, tra le altre, ne dovranno acquisire di nuove. Un cambiamento inevitabile». Unaltro punto delicato riguarda la privacy dei nostri dati, che spesso cediamo inconsapevolmente.«Ci deve essere totale trasparenza sull'uso che viene fatto delle informazioni. Il consumatore dovrà avere l'opportunità di scegliere consapevolmente cosa fornire e a chi, nonché di cambiare idea». Dopo le rivelazioni sulla sorveglianza di massa dell'agenzia per la sicurezza nazionale statunitense, l'Unione Europea ha deciso di badare di più alla privacy dei dati dei propri cittadini. Lei è stato critico a riguardo. Perché?«La mia critica non riguarda la giusta scelta di proteggere la riservatezza dei dati. Ma la politicizzazione della questione. Le informazioni vanno tutelate con la tecnologia, una buona cifratura. Il luogo fisico in cui si trovano non c'entra nulla con la sicurezza». Stephen Brobst, chief technology officer di Teradata (1); Giuseppe Scognamiglio, direttore della rivista di geopolitica "Eastwest" (2)

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AlgoritmiancorapiùdecisivisoftwarealezionedaTeradataSTEPHEN BROBST, CHIEFTECHNOLOGYOFFICER DELBIG DELLA GESTIONE DATI:SISTEMI AUTOMATICI, CONLE APPLICAZIONI DIINTELLIGENZA ARTIFICIALE,DIVENTERANNO PIÙ BRAVIDEGLI UOMINI NELLE SCELTEIN TEMPORosita Rijtano

Napoli

Stephen Brobst, chieftechno-logy officer di Teradata, uno

dei maggiori gruppi mondiali di sto-rage e analisi dei dati, da amantedegli scacchi sa che per giocareuna buona partita bisogna anticipa-re le mosse dell'awersario ed esse-re capaci di sacrifici. Fare un passoindietro per poi balzare in avanfi.Qualità che hanno portato Brobst adiventare il \re\ dell'elaborazionedei dati e degli algoritmi che ne de-rivano. Sono loro il motore dei soft-ware che vengono sfruttati per sug-gerirci gli acquisti suAmazon, o ac-celerare le decisioni in ogni cam-po. «Presto ci sostituiranno in tuttele scelte che facciamo in pochi se-condi», spiega. Brobst laureato ininformatica alMit, ha partecipato aNapoli all'annuale evento organiz-zato daEastwest, rivista digeopoliti-ca diretta da Giuseppe Scognami-gb ma anche think-tank con Ro-mano Prodi e Giuliano Amato nelcomitato scientifico, Le sfide digita-li che ci attendono sono state il te-ma scelto per quest'edizione. Tra\apocalittici\, come il ifiosofoByung Chul Han che auspica un ri-torno alla natura, e \integrati\ co-me Brobst. «Anche senel fine setti-mana spengo il telefono».

Che cosa ci riserva il futuro?«I computer ci sostituiranno in

tutte le decisioni rapide, operative.Come quelle compiute alla guidadi un'auto o da un medico che sta-bffisce la malattia guardando leanalisi del paziente. Saranno piùveloci, bravi ed economici di noi.

Basti pensare che solo negli ultimidue anni il margine d'errore deglialgoritmi predittivi è sceso dal 25 al3 per cento circa. E può ancora mi-gliorare. Alla basedi questa capaci-tà ci sono i cosiddetti Big Data, cioètutte quelle informazioni preceden-ti un determinato evento. Sono lo-ro che permettono ai software diimparare».

In quali campi possono esseresfruttati?

«Pressoché qualsiasi. Oltie lamedicina e le macchine a guida au-tonoma, ci sono la selezione delpersonale, la manutenzione deimacchinari, il miglioramento delletelecomunicazioni. Ma anche persuggerirci il prossimo libro da leg-gere, una nuova canzone da ascol-tare offlm da vedere. Senza dimen-ticare la politica: qualsiasi candida-

to che ambisca alla vittoria dovràavere una strategia d'analisi dei da-ti».

Che cosa resta da fare?«Al momento, non capiamo be-

ne come i software arrivino a deter-minate decisioni, Vediamo il risul-tato, non il processo. Invece, risali-re alla ragione della scelta e spiega-re in base a quali variabffi è statapresa sarà decisivo sia per l'adozio-ne della tecnologia che per evitar-ne il cattivo uso, discriminazioni dirazza ogenere. Inoltre, mipiacereb-be che la capacità d'analisi dei datinon sia appannaggio solo di gover-nie grandi compagnie. Ma che pos-sano usufruirne anche isingoli con-sumatori. Ed avere algoritmi perso-nali da usare, ad esempio, per sele-zionare la miglior stanza d'albergopossibile».

I lati oscuri dell'innovazione.<Già.Il primo è il rischio di non

uscire più dalh zona di sicurezza.Se i sistemi automatici mostranosolo le opinioni con cui siamo d'accordo, o suggeriscono dei prodottiche combaciano perfettamenteconi nostri gusti, ci privano del pia-cere della scoperta. E necessariotrovare un giusto equffibrio tra con-sigli azzeccati e apertura al diverso.L'altro aspetto riguarda le compe-tenze che l'automazione renderàobsolete. Persone che lavorano nel-le agenzie diviaggio guidano pervi -vere, tra le altre, ne dovranno acqui-sire di nuove. Un cambiamento ine-vitabile».

Un altro punto delicato riguar-da la privacy dei nostri dati, chespesso cediamo inconsapevol-mente.

«Ci deve esseretotale trasparen-za sull'uso che viene fatto delle in-formazioni. Il consumatore dovràavere l'opportunità di scegliereconsapevolmente cosa fornire e achi, nonché di cambiare idea».

Dopo le rivetwzioni sulla sorve-glianza di massa dell'agenzia perla sicurezza nazionale statuniten-se, l'Unione Europea ha deciso dibadare di più alla privacy dei datidei propri cittadini. Leiè stato cri-tico a riguardo. Perché?

«La mia critica non riguarda lagiusta scelta di proteggere la riser-vatezza dei dati. Ma la politicizza-zione della questione. Le informa-zioni vanno tutelate con la tecnolo-gia, una buona cifratura. Il luogo fi-sico iii cui si trovano non c'entranulla con la sicurezza».

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Tutti i diritti riservati

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PAESE : Italia PAGINE : 26-27SUPERFICIE : 41 %PERIODICITÀ : Settimanale

AUTORE : Rosita Rijtano

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Stephen Brobst, chieftechnology officer diTeradata (1); GiuseppeScognamiglio, direttoredella rivista di geopolitica

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