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avere adeguate informazioni prima di agire

• ovvero non si può definire in modo preciso gli

obiettivi se non si è pienamente informati

• contemporaneamente il mondo cambia in

modo rapido e continuativo e le presenze

generiche valgono sempre meno

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• ci vogliono scarpe, automobili,

elettrodomestici, diagnosi, cure e

assistenze per ogni tipo di bisogno

• la gente chiede un servizio personalizzato,

non un prodotto standard e il servizio lo si

crea dopo aver analizzato attentamente i

bisogni tramite le:

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siamo sinceri

• davvero le nostre azioni quotidiane si fondano

sempre su un contesto chiaramente analizzato?

• sono la giusta risposta ai bisogni dell’utenza

interna ed esterna?

• fanno i conti con il budget?

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ogni contatto con la persona ci permette di raccogliere

informazioni sui suoi bisogni

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si troverà sempre una qualsiasi cosa nell’ultimo posto in cui la si cerca

Legge di Boob

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prodotto• standardizzato

• non coincidono la produzione e l’erogazione

• concreto: il cliente prende conoscenza del prodotto esprimendo un suo giudizio di valore ed è libero di scegliere tra i prodotti in base ai bisogni

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servizio

• personalizzato

• coincidono spesso

produzione ed

erogazione

• immateriale per il cliente, il quale anche se è parte

attiva per la realizzazione del servizio, ha un ruolo

passivo non riuscendo a fare una scelta ed un

controllo

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la “risorsa umana” è la risorsa

principale di qualsiasi azienda di

servizi

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il flusso continuo di

informazioni è prerogativa dei

gruppi uniti in cui si scopre il

valore del collante relazionale

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l’informazioneè la prima arma del

management, del

problem solving e

del potere

funzionale

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abbiamo bisogno

di sapere tutto!

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connecting people

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è certo senza intenzione

di intendersi non c’è né servizio

né relazione

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“Se lo sogni, allora lo puoi fare”

Walt Disney

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12. siate preparati

• per assicurare la massima efficacia e la

piena realizzazione dei vostri piani dovete

impegnarvi nella necessaria preparazione

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l’esercito vittorioso

• prima si assicura la vittoria e poi dàbattaglia, mentre l’esercito destinato alla sconfitta prima dà battaglia e poi cerca la vittoria

Sun Tzu: L’Arte della Guerra

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nei miei trentadue anni di professione

• mai mi sono sentito troppo preparato

• spesso, invece, mi sono sentito seriamente impreparato e i risultati hanno confermato questa sensazione

• una preparazione inadeguata produce risultati inadeguati

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nella nostra professione• arrivano molti giovani intraprendenti e nella nostra

professione leggere e scrivere è il fondamento di ogni cosa

• un assioma della nostra professione è: se prima, il progetto, non riesci a buttarlo giù su carta, rischierai di non realizzarlo

• eppure alcuni non padroneggiano nemmeno le nozioni fondamentali della grammatica, le basi della lingua italiana e hanno preso i libri in mano solo per superare indenne l’ultimo esame o il concorso

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sia che stiate gettando le fondamenta della vostra carriera

• sia che stiate lanciando un prodotto, un nuovo servizio o una presentazione,sia che stiate costruendo competenze nei vostri uomininiente può sostituire la preparazione, tanto meno la fortuna

• dedicate alla preparazione il tempo e l’attenzione necessari

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chiunque può tenere il timone quando il mare è calmo

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perchperchéé nessuno può conservare il nessuno può conservare il sapere senza imparare sapere senza imparare

continuamentecontinuamente

i bambini fanno i bambini fanno ooohoooh??

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sono molti a credere chese un artigiano sa fare solo alcune cose e le ripete nel tempo, anno dopo anno, arriva

alla perfezione• si dice: “perché rifà gli stessi gesti, usa gli

stessi oggetti con lo stesso ritmo”• “la sua mano è sicura, afferra con destrezza,

non ha bisogno di molte attenzioni”• e chi lo osserva ha l’impressione di una

straordinaria maestria ammirandolo

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eppure l’idea è sbagliata• l’osservatore sbaglia, in quanto si è lasciato

incantare dalla destrezza e dall’apparenza

• se andasse ad analizzare l’oggetto iniziale, quello che l’artigiano faceva anni prima, quando non era così disinvolto e così sicuro, noterebbe che era diverso

• che l’oggetto più recente ha perso qualcosa

• è diventato più anonimo, più impersonale

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l’artigiano• è diventato più banale

• in certi casi è addirittura peggiorato tecnicamente

• non è più funzionale, ha perso le proporzioni, l’armonia, lo stile

• gli è mancata la cura, l’attenzione, la vigilanza e la continua creazione

• tutto ciò quando non ha fatto ricerca, invenzione, approfondimento, …

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tutto ciò è valido anche per medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari,

dopo aver esercitato per anni nella medesima Unità Operativa senza

ricrearsi: vedasi le difficoltà di questi riscontrate nell’affrontare concorsi

pubblici e avvisi interni per passaggi orizzontali e verticali

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c’è una legge fondamentale della materia vivente

• per cui, ad ogni riproduzione, va persa un

po’ di informazione, anche nella clonazione

• ad ogni replicazione gli errori si cumulano

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dall’interno non si può cogliere l’errore

• l’errore si coglie solo dall’esterno

• lo vede solo un’altra persona realmente

specializzata, oppure l’interessato se riesce

ad allontanarsi da se stesso in modo critico,

cioè ad “estraniarsi”

• allora, forse, si può giudicare e correggere

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per riprodurre servizi o cose

di alta qualità bisogna inventarli

nuovamenteperciò chi non apprende, chi non inventa,

disimpara!

e peggiora i risultati della propria professione

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bisogna mantenere sempre viva la passione, lo stupore e la

curiosità:i bambini fanno hooo

mentrei cretini rispondono booh?!

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scettici, creduloni e “arrivati”sono i nemici della scienza

e dell’uomo

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chi vuole risparmiare energie intellettuali ed emotive

e chi si limita a ripetere ciò che già sa,

alla fine sa molto poco

• il sintomo frequente di questa perdita è la noia

• chi agisce in questo modo fa meno fatica,

• ma non si entusiasma, perché perde la passione

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la noia è il segnale della perdita della conoscenza

• l’insegnante che continua ad adottare lo stesso testo per

vent’anni, lo ripete senza voglia e si annoia

• e con lui si annoiano anche gli allievi, che smettono di

imparare, perché non si imita mai una persona che non

è appassionata

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chi non studia, non inventa

e non ricerca,

non riesce a ripetere e,

tanto meno, a migliorarsi

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il grande chef

• riesce a fare un piatto di pastasciutta semplice, ma delizioso, perché sa fare e fa innumerevoli altri piatti

• ha la conoscenza dell’arte della cucina in una ricerca appassionata e continua

• sa che, per ottenere esattamente quel gusto, occorrono particolari materiali, certe dosi, un certo fuoco, un certo tempo

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il grande chef sache se il pomodoro è troppo maturo non avràbisogno di correggere l’acidità

se il basilico non è fresco, saprà aggiungere un pizzico di un’altra erba o del sale o magari dello

zucchero

• ogni volta il suo piatto sembra identico in quanto èstato fatto in modo diverso

• è una continua variazione sul tema

• è in realtà è un prodotto unico e personalizzato

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la persona

che, invece, ha copiato la ricetta e fa la stessa

torta a casa sua, ripetendo esattamente le dosi

della ricetta ogni volta, non conosce tutte le

variabili e spesso dice:

“non mi riesce mai uguale”

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da quanti anni avete la patente di guida?

chissà che esperti piloti siete?con la vostra esperienza potreste aprire

sicuramente un’autoscuola?

• pregate che non vi tolgano la patente: dovendo rifare gli esami, vi accorgerete di quanto vi siete allontanati da come si deve

guidare

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quanto dico

sembra in contrasto con il concetto di

specializzazione, in quanto alcuni pensano e

sostengono che specializzazione significa

restringere il proprio interesse ad un campo,

cioè imparare a fare solo alcune cose

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specializzazione

in realtà significa:

approfondimento approfondimento

e e

continuo aggiornamentocontinuo aggiornamento

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oggi tutto è in fermento: “volatilità è il suo nome!”

• lo slogan potrebbe essere:

“reinventarsi … o deperire”

“evolvere o involvere”

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lo specialista non è mai un arrivato, ma …

• è colui che conosce le diverse teorie e i diversi

metodi di concorrenza, e sa valutarli

• è colui che studia tutto ciò che di nuovo si produce in

quel campo e le relazioni con gli altri campi

• per lui, quindi, non c’è nulla di fisso e di ripetitivo,

indi per cui è in continua ricerca

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anche la sintesi è un approfondimento

• ci sono degli studenti che, nel preparare gli esami, compiono un errore gravissimo:

• leggendo il testo o peggio solo gli appunti del professore, fin dalla prima lettura, scelgono le cose che a loro paiono importanti, le sottolineano, o peggio comprano un “bignami”

• nella lettura successiva hanno l’impressione che le cose essenziali siano ancora meno

• quanto basta per superare l’esame!

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nella preparazione finale dell’esame

• si soffermano solo su quelle parti sottolineate, sui

loro schemi e non guardano più il resto

• il risultato in genere è squallido

• anche se superano l’esame!

• e dopo pochi giorni non ricordano quasi più niente

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dove hanno sbagliato?

• per capire che cosa è veramente essenziale avrebbero dovuto studiare e ristudiare tutto il libro molte volte

• anzi avrebbero dovuto leggere anche altri libri per arrivare ad una padronanza completa dell’argomento

• ogni sintesi è una scelta fondata sulla conoscenza di molte e non di poche informazioni

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nessuno può restare se stesso senza cambiare

•• nessuno può conservare il sapere senza nessuno può conservare il sapere senza

continuamente impararecontinuamente imparare

•• nessuno può ripetere senza inventarenessuno può ripetere senza inventare

•• nessuno ha imparato una cosa una volta nessuno ha imparato una cosa una volta

per tutte: neanche la lingua madreper tutte: neanche la lingua madre

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dopo dieci anni all’estero

un mio caro amico ha dimenticato molti

vocaboli, molti verbi, dice delle parole che

non sono più in uso e con il resto è peggio

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così come molti operatori

dopo dieci anni trascorsi nella stessa

unità operativa

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e studiare

come si cambia per non morirecome si cambia per amore

come si cambia per non soffrirecome si cambia per ricominciare

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17. valutate il personale

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Gesù valutò continuamente i suoi discepoli:

• voleva capire se davvero coglievano tutto ciò che Lui stava tentando di insegnare loro.

• lo fece ponendo loro delle domande, e continuò a farlo per tutto il tempo che passò sulla terra con i suoi

• spesso restò deluso delle loro risposte e capìdi dover insegnare ancora molto

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non date per scontata la comunicazione

• accertatevi del fatto che chi lavora per voi capisca sia gli obiettivi aziendali che i metodi da utilizzare per raggiungere questi obiettivi

• fatelo ponendo ai vostri collaboratori delle domande

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i manager troppo spesso

• presumono che tutti stiano dalla stessa parte e siano tutti d’accordo sia sugli obiettivi che sui metodi per raggiungerli, ma in realtà non è sempre così

• ponendo ai vostri collaboratori delle domande e ascoltando le loro risposte sarete in grado di sapere fino a che punto arrivi la loro comprensione e su cosa invece sia più utile insistere ancora

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questa valutazione

• non dovrebbe essere un qualcosa di occasionale, ma uno sforzo continuativo e sempre più approfondito, e le domande dovrebbero essere uno degli strumenti di cui vi servite maggiormente come manager

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se fate le domande giuste,

• se controllate e valutate quello che conta, i risultati miglioreranno sempre

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provate a giocare più partite a

briscola senza contare i punti

e smetterete di giocare

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la valutazione

1. che cosa si valuta?

2. metodologia

3. modalità di comunicare il giudizio

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la valutazione

l’attività di valutazione ha per oggetto le capacità dell’individuo di raggiungere i

risultati non l’individuo

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per la valutazione stabilire dei criteri oggettivi ed espliciti

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la valutazione: l’oggetto

• la professionalità: il sapere, il saper fare e il

saper concretamente rispondere ai bisogni

del cliente, ovverola competenza

• il rispetto dei ruoli nell’equilibrio aziendale

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la valutazione: i criteri

• responsabilità della valutazione

• massima coerenza tra valutazione e comunicazione

• aderenza al proprio ruolo

• fatti e non opinioni

• comportamenti organizzativi e non personali

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la valutazione

No!

• non formalizzata

• casuale

• disomogenea

• viziata da pregiudizi

Si!

• con percorso scritto

• sistematica

• omogenea

• oggettiva

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ieri oggi

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la valutazione: gli errori

• indulgenza

• severità

• appiattimento

• alone

• memoria

• pregiudizio o stereotipo

• proiezione

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18. insegnate, insegnate e insegnate

• il testo di una pubblicità progresso afferma: “diventate insegnanti, diventerete eroi”

• potremmo benissimo dire ai manager: “diventate insegnanti, avrete successo”

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la maggior parte dei leggendari giganti del mondo degli affari

• Henry Ford, Tom Watson, Ross Perot,

ma anche Matteo, Marco, Luca e Giovanni

hanno insegnato con tenacia e motivazione

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i grandi capitani d’industria

• non si nascondono, esclusivamente, in uffici dirigenziali a tramare strategie

• trovano sempre il modo di insegnare, di infondere in coloro che li circondano le loro idee e i loro ideali

• insegnate e avrete successo

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uno dei maggiori travagli per l’uomo è l’accettazione di un

nuovo concetto

Walter Bagehot

ma …“ l’unica cosa certa è il cambiamento”

Eraclito

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di solito non ci troviamo a gestire dei geni efficienti,

per cui la nostra abilità, come dirigenti, è di “ottenere

risultati fuori dal comune da uomini comuni

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prova della validità di un dirigente è il far sì che persone

del tutto normali svolgano il loro lavoro meglio di quanto ne

sarebbero abitualmente capaci e in modo efficiente

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non c’è ragione per cui, chiunque sia normalmente dotato, non debba diventare competente

in un’attività qualsiasi

e la competenza si insegna e si impara

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• la nostra formazione permanente è un diritto del cliente interno ed esterno

• le professioni sono costituite da discipline che ci impegnano ad essere studenti per tutta la vita

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pianificazione degli interventi formativi

• analisi dei bisogni formativi in rapporto agli

obiettivi

• progettazione dell’intervento formativo

• realizzazione dell’intervento formativo

• valutazione dei risultati

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caratteristiche dell’insegnante

• la cordialità

• la validità cognitiva

• l’imitabilità=

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caratteristiche delle persone in formazione

• le proprie potenzialità

• l’attitudine e la motivazione alla professione

• la capacità di comprendere

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lo sviluppo del personale in azienda

• orizzontale: specializzazione su una o più

mansioni appartenenti allo stesso livello

retributivo

• verticale: specializzazione con cambio di

qualifica e di livello retributivo

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la formazione continua in azienda

lo studio del caso

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la formazione continua in azienda

lo studio degli incidents o case series

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la formazione continua in azienda

lo studio e la sperimentazione dei progettiOBIETTIVI + PROCESSI =

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la formazione continua in azienda deve generare:1. reazioni

2. apprendimento

3. nuovi comportamenti

4. cambiamenti organizzativi

altrimenti è solo spreco di energie

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non dobbiamo generare i nuovi schiavi-operai

• dobbiamo ricreare l’istruzione completamente, perché non possiamo sopprimere il genio creativo che c’è negli esseri umani

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avere la consapevolezza di ciò che si sa

conoscere d’ignorare quello che non si sa

ecco il vero sapereConfucio

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potremmo dire oggi:

• il problema non è come mettersi in testa idee innovative, ma come togliersi dalla testa quelle vecchie obsolete

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L’audacia conta!

mia madre

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19. fate valere l’autoritàintrinseca al vostro ruolo

• in questi tempi di forte elogio, pressochéunanime, del principio di “leadership condivisa”, cioè “non autoritaria”, èimportante notare che, di fatto, nessuna organizzazione di successo è mai stata costruita o mantenuta senza che esistesse una forte autorità aziendale cui fare riferimento in ultima istanza

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favorire

• una maggiore partecipazione nelle decisioni aziendali, a qualsiasi livello, è sicuramente una buona cosa solo quando esiste un capo dotato dell’autorità necessaria per le scelte effettive e definitive

• assicuratevi che non si vengano mai a creare ambiguità su chi è il vero responsabile del progetto, del reparto, del settore o dell’azienda

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chiedete a qualsiasi grande

manager sull’importanza del fatto

che dopo tutti i confronti

possibili tra i collaboratori

uno deve decidere

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spesso i problemi originati dal

capo non sono determinati per il

fatto che è un decisionista, ma dal

fatto che non decide

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imparate a riconoscere l’estensione e

i limiti del vostro ruolo e della vostra

autorità e poi usatela, consolidatela e

mantenetela

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20. vivi le emozioni positive

• negli affari e nella leadership le crisi sono inevitabili

• se ti impegni nella vita e nel lavoro, ti capiterà regolarmente di entrare ed uscire da crisi

• la tua abilità di reagire in modo efficace a un fallimento o a una crisi è il vero indicatore della tua leadership

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non è possibile • creare un gruppo travolgente senza vivere

anche qualche crisi:

• un valido collaboratore se ne va

• un collaboratore ci delude

• un fallimento con un cliente

• un furto in azienda

• il supercapo ti volta le spalle

• ….

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le crisi esigono un certo dazio emotivo

• ricevere una cattiva notizia o un rifiuto non fa piacere a nessuno, soprattutto quando mette in pericolo la nostra azienda o, ancor peggio, la situazione economica o la nostra autostima

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ma se a furia

• di pagare dazi emotivi perdi completamente l’allegria, non riesci più a risolvere le crisi diventando un creatore di crisi

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se vuoi accrescere la tua carriera

• devi imparare a difendere uno dei tuoi assetprincipali: il tuo buonumore e la tua carica positiva

• quando arrivi in azienda e sei sempre arrabbiato o risentito significa che hai perso la capacità di trovare soluzioni creative e la capacità di rallegrare e motivare l’ambiente correndo il rischio di far diventare la tua azienda grigia e cupa

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si vede subito

• quando si entra in un’unità operativa dove c’è un capo che ha perso la carica positiva e l’allegria

• le persone corrono in giro come piccoli robot, sono introverse e comunicano poco

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un’ampia tolleranza dell’insuccesso èuna caratteristica fondamentale

dell’ambiente positivo e innovatore e orientato al successo: una tolleranza del fiasco è un elemento peculiare

della cultura delle aziende di successo

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21. insistete sugli assoluti

• qualcuno sostiene che tutto, dalla verità alla giustizia, è relativo e che l’unica cosa che conta è ciò che si sente o si crede al momento

• queste persone sostengono:la verità assoluta non esiste

• io vi scongiuro: non cercate di gestire prestando orecchio a queste sciocchezze

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dei valori

• forse, non si è mai parlato e discusso quanto

ai giorni nostri

• si lamenta spesso o quanto meno si constata

che la grande confusione che regna

attualmente tra la gente, soprattutto tra i

giovani, è dovuta all’incertezza che si

incontra nel mondo dei valori

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una tavola• di valori fondamentali che serve da guida

comune, oggi non c’è più

• molti di quelli che le precedenti generazioni consideravano valori assoluti (come la verità, la moralità, la generosità, l’onestà, l’amore, la fedeltà, l’amicizia, …) hanno perso il loro prestigio e sono diventate pure scelte personali,

più o meno giustificate

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fondamentalmente

la gravissima crisi culturale (molti studiosi la

considerano una crisi storica, epocale) che sta

attraversando la nostra società, mentre si

accinge a varcare il terzo millennio,

è una crisi di valori!

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“l’ordine regna a Babele”di Sergio Venturone

• dimostra che la società attuale è una Babele di codici, di valori, di atteggiamenti opposti, ma interscambiabili: la sua cultura ècaratterizzata da un relativismo assiologicointegrale, che consente ad ognuno di stimare valido, degno, nobile, grande ciò che gli conviene

• un relativismo che nelle menti più lucide e coerenti si tramuta in completo nichilismo

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la mancanza di assoluti

• può portare a qualsiasi tipo di problema aziendale:– furti gravi o insignificanti– reati gravi– malcostume, assenteismo– devianza degli obiettivi– conflitti interpersonali– ………….

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la mancanza di assoluti può

condurre a uno standard

qualitativo scadente dei prodotti,

dei servizi e

a meschine pratiche di mercato

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“non pensavo di far niente di male”oppure

“e allora cosa dire degli altri”sono due giustificazioni almanaccate

comunemente davanti ad una contestazione

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tutti noi abbiamo insiti

• in noi stessi dei valori e alcuni principi che sono centrali, che sono un dono unico di noi esseri umani e quando agiamo in sintonia a tali valori il nostro livello di autostima cresce e, con esso, la nostra motivazione a fare.

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tra i valori fondamentali per la vita del gruppo troviamo:

• non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te

• rispetta gli accordi

• percorri la strada dell’abilità

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rispettando i valori avremo

• maggiore fierezza dei propri meriti

• maggiore energia vitale

• maggiore autostima

• maggiore motivazione

• maggiore produttività

• maggiore successo

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come azienda, come manager, come politici e come padri

• insegnate la giusta via, sostenetela

fermamente, siate voi stessi un esempio del

modo corretto di comportarsi in azienda e di

come si fanno gli affari

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22. nessun indugio in caso di corruzione

• in molti ambienti, pubblici e privati, i dirigenti hanno aspettato troppo, tentennando e strascicando i piedi per terra, le mani in tasca, facendo finta di non vedere o di non sapere, pur trovandosi di fronte a prove chiare e irrefutabili di “scorrettezze perpetrate da gente corrotta” all’interno dell’azienda: ponendosi alla stregua degli stessi corrotti

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i dirigenti avrebbero potuto e dovuto agire con maggiore tempestività

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qualora si verificasse

un chiaro e innegabile caso di corruzione, agite con prontezza e occupatevene in prima

persona• non cercate mai di coprire il corrotto,

perché la cosa non funziona• coloro che sono coinvolti in tentativi di

insabbiamento vengono solitamente trattati con maggiore severità rispetto ai corrotti

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la prima reazione

• è quasi sempre quella di cercare di capire se

il problema possa essere affrontato senza

risoluzioni drastiche e improvvise, ma

questo modo di agire è, quasi sempre, di

scarsa utilità per l’azienda

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tuttavia, agire con decisione e rapidità non significa far fuoco

prima del tempo

• ma raccogliere, prima di tutto, le informazioni e

poi agite:non agite sui sintomi, bensì sui problemi

• non esitate ad affrontare un problema: risolvetelo

e andate avanti

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23. servitevi di un sano rimprovero

• “strigliata” è una parola arcaica

• non succede spesso oggigiorno di sentirla o usarla

• tuttavia ci sono occasioni in cui una sana ripresa o “correzione” è ancora la scelta migliore

• è necessario ovviamente utilizzarla con moderazione e buonsenso, cioè senza offendere la persona, ma a volte è proprio quello che ci vuole

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i nostri collaboratori

• hanno bisogno di sapere la giusta rotta e hanno piacere di essere controllati (non in termini ossessivi) per avere conferma della loro bravura o per capire le lacune da colmare per raggiungere in ogni caso il massimo delle competenze

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dobbiamo essere convinti

• che ogni uomo è unico e irripetibile oltre ad essere un valore

• quindi dobbiamo essere certi di aver investito abbastanza nei rapporti con chi lavora al nostro fianco al punto tale da sapere che un rimprovero oggettivo e mai soggettivo, ovvero costruttivo e mai demolitivo della persona, per quanto doloroso sia per tutti, sarà poi utile per tutti

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la persona

• che riceve la “strigliata” deve avvertire che, al di là del rimprovero, la benevolenza, il rispetto e la stima nei suoi confronti rimangono intatte

• ecco perché il rimprovero si effettua a quattro occhi

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è ovvio quindi

• che dovrete riservare i vostri rimproveri per coloro:

• che tenete

• che stimate

• che ipotizzate vostri possibili successori nella vita professionale così come in quella familiare

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24. concedetevi degli stacchi

• nonostante tutto quello che doveva realizzare nella sua breve permanenza su questa terra, Gesù si ritagliò ampiamente dei momenti per sé

• fece in modo di avere del tempo da dedicare per conto proprio alla preghiera e alla riflessione o al sonno

• a volte tutti erano svegli e Gesù dormiva

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può sembrare

• un atteggiamento dettato semplicemente dal buonsenso, mentre è da veri duri essere considerati dei tipi sempre in movimento, che non si riposano e che non conoscono le distrazioni

• ma alla resa dei conti, un dirigente riposato rende sempre di più rispetto ad uno stanco e stressato

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il nemico non è il tempo, ma l’uso che ne facciamo

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prendetevi delle vacanze o concedetevi un vero stacco dall’ufficio

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se è importante per noi concedersi degli stacchi

• lo è anche per i vostri collaboratori

• un bravo dirigente deve accertarsi che i propri collaboratori, tutti presi dal desiderio di essere apprezzati, di far carriera o di concludere l’ennesimo lavoro, non si spingano al punto di crollare

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“L’unico vero rischio è quello di pensare troppo in piccolo”

S. Moore Lappe

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25. mettete alla prova i vostri collaboratori

perché se volete che i vostri collaboratori facciano del loro meglio per voi e per

l’azienda, e se desiderate fare del vostro meglio per loro, è necessario ogni tanto che li mettiate alla prova sul campo, lontani da

voi e dalla vostra supervisione,

ma vicini ovvero pronti a sostenerli

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date loro dei compiti specifici

• e poi lasciate che li eseguano da soli

• se li avrete istruiti bene e avrete dato loro direttive chiare e precise, saranno per loro momenti di apprendimento, crescita e di autorealizzazione nonché occasioni di miglioramento per la vostra azienda

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questa è una regola molto importante

• cercate di essere il più precisi possibile preparando i collaboratori al meglio

• non siate vaghi o generici nell’affidare un incarico

• e poi sguinzagliateli, lasciateli fare da soli, senza però mai abbandonarli

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27. imparate l’umiltà

perché l’immagine dell’uomo professionista arrogante al punto di diventare insopportabile e magari odiato

la conosciamo tutti molto bene

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nella mia carriera

• ho visto casi davvero incredibili di arroganza da parte di dirigenti di alto livello

• sono stato poi testimone di come questa arroganza si sia rivoltata contro coloro che erano arrivati a credere nella loro invulnerabilità

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immagino che anche voi

pensiate che in settori instabili, come ad esempio top manager, politici, direttori, amministratori, dovrebbero

sapere quanto è precaria la loro posizione

• ebbene, nella mia lunga esperienza, ho visto dozzine di dirigenti arrivare al vertice, lasciarsi affascinare dal loro potere, infettarsi dal “virus del divismo”, diventare insopportabilmente arroganti, e poi cadere travolti da inevitabili cambiamenti di rotta

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non cadete nella trappola dell’arroganza

perché prima di tutto è indegna, ma poi non conviene, inoltre potreste trovare nella vita

anche chi, più arrogante di voi, non vi perdona e ve la fa pagare

“non è mai sera per nessuno”

mia nonna

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28. condividete il successo

e ricordatevi e riconoscete i meriti di quelli che lavorano per voi pubblicamente

• primo è un’azione di giustizia poi come nella semina vi darà i frutti nel tempo

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nel riconoscere i meriti non tradite mai il principio della equità

• il conflitto più acuto si evidenzia sia nelle relazioni affettive che professionali, orizzontali di uguaglianza, quando i criteri di divisione di un bene, adottati da un padre o da un capo, non sono equi

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29. dimostrate la vostra gratitudine nel mondo professionale

come del resto in generale nella vita,

perché non si ringrazia mai abbastanza

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spesso grandi imprese nascono da piccole opportunità

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33. mettete gli altri al primo posto

• nel costruire la sua organizzazione, la Chiesa, Gesù diede particolare risalto, in piùoccasioni, al concetto di servizio, all’idea cioè che per avere successo è necessario mettere gli altri al primo posto

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molti manager

• con grosse responsabilità, reputano questo approccio di tipo sentimentale e troppo distaccato dalle cose terrene ovvero un atteggiamento per tempi diversi e non certo possibile nel mondo degli affari

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il buon senso comune• vuole che, per essere il numero uno, ci si debba

occupare del numero uno

• i medici hanno ribadito sulla stampa che per superare la loro crisi di relazione con la gente dovranno riaffermare che sono loro al centro del S.S.N. e non altri professionisti

• in realtà per conquistare la gente i medici devono mettere i cittadini al centro della sanità

•prospettive mediche, n°4, 2003

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in realtà

• il modo più sicuro per avere successo come dirigenti d’azienda è mettere al primo posto i propri clienti e i propri collaboratori: diventare, in pratica, il loro “servo”andando incontro alle loro esigenze

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gli annali

del mondo degli affari sono ricchi di casi in cui il modello degli“altri in primo piano”si

è rivelato un’infallibile formula per il successo

• il mistero è che pochissimi lo capiscono

• pochissimi sono disposti a cogliere il valore degli altri

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è importante

• mettere in evidenza che essere “servo” dei propri collaboratori e clienti non significa buttar via ogni cosa o diventare stupidi e svenevoli

• nient’affatto

• questo non è il modo per mettersi al servizio dei propri collaboratori o clienti

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l’essere servo

• richiede un atteggiamento del tipo:• “come posso occuparmi al meglio delle esigenze

dei miei collaboratori o dei miei clienti, facendo crescere e prosperare gli affari?

• tutto ciò non significa di certo vendere i vostri prodotti sottocosto o riversare tutti i possibili profitti in salari o premi o far lavorare il meno possibile: sarebbe ridicolo, autodistruttivo e minaccerebbe l’organizzazione

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nel mondo degli affari

• l’opposto del modello dell’essere “servi” è quello che, formulato chiaramente, suonerebbe come: “cerchiamo di pagare i collaboratori il meno possibile e chiediamo ai clienti il più possibile per quei prodotti che fabbrichiamo spendendo il meno possibile in modo da guadagnarci il massimo”

• questo non è il modo di raggiungere il successo!

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non occorre essere dei guru del marketing per riconoscere che la

centralità del cliente è oggi la leva prioritaria per assicurare il successo dell’azienda, inteso come capacità di innescare e alimentare una dinamica

positiva di crescita

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sono due le cose importanti:

1. il cliente2. il servizio o il prodotto• se vi prendete cura del cliente, e di

conseguenza create il servizio o il prodotto per il cliente, il cliente ritorna

• se curate solo il servizio, il cliente non ritornaè semplicissimo, ma anche tanto difficile da far capire agli stolti

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34. puntate sempre sulla sicurezza

• preoccuparsi della sicurezza dei vostri clienti e dei vostri collaboratori è sinonimo di attribuzione di grande valore verso gli altri

• chi si è preoccupato della mia salute ha ottenuto da me un grande riconoscimento, stima, fiducia e piena collaborazione.

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d.lvo 626, del 1994

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVOROAttuazione direttive CEE

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il d.lvo 626/94

• presenta un nuovo modo di affrontare la sicurezza nei luoghi di lavoro rispetto al passato

• la norma si propone di superare il dualismo “comando-controllo” per sostituirlo con l’obiettivo della responsabilità diffusa

la filosofia della norma era ispirata a la filosofia della norma era ispirata a ““ fai ciò che dico iofai ciò che dico io””ora ora èè ispirata a ispirata a ““ fate tutto ciò che fate tutto ciò che èè possibilepossibile””

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prima del d.lvo 626/94

• la tecnica era considerata l’unico fattore di sicurezza

• il fattore umano era considerato come un immaturo da guidare con la norma ovvero un elemento da tenere sotto controllo

• l’imprenditore desiderava superare indenne i controlli

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oggi con il d.lvo 626/94

• la sicurezza diventa progetto dei lavoratori dell’azienda ed elemento della qualitàglobale

• il fattore umano è visto come attore,

come parte attiva, in quanto lo si

riscopre come risorsa per migliorare

la sicurezza e la qualità globale

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il legislatore del d.lvo 626/94 recita:

• affinché il lavoratore possa essere una“risorsa attiva”è necessario da un lato valorizzare il suosaperedall’altro lato bisogna potenziare il suocontrollo sui processi aziendali attraverso l’ informazionecostante e laformazionecontinua

• il lavoratore quindi deve maturare un:

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accrescere il potere funzionale negli operatori significa fornirgli la

capacità di cambiare una situazione a valenza negativa in una situazione a valenza positiva accrescendo la loro

responsabilità sui processi per raggiungere i risultati ed eliminando

così le attività per compiti

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nulla di grande è stato realizzato nel mondo senza la passione

sii solo, e non sarai mai nessuno

GeorgGeorgWihelmWihelm HegelHegel

William William ShakespeareShakespeare

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35. create il gruppo

• utilizzate la forza che deriva dal gruppo di appartenenza

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il concetto di azienda

• un insieme di uomini

• con l’utilizzo di strutture, risorse economiche, tecnologiche, conoscenze, processi e valori

• persegue degli scopi

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la logica dominanteconsidera il lavoratore troppo spesso come oggetto di cui l’organizzazione può beneficiare e non come risorsa, soggetto, attore rilevante di erogazione del servizio, azzerando così le persone che hanno bisogni di autorealizzazione

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lentamente “muore”• chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni

giorno gli stessi percorsi• chi non cambia la marcia, chi non rischia e non

cambia colore dei vestiti• chi non parla a chi non conosce• chi evita una passione, chi preferisce i puntini sulle

i piuttosto che un insieme di emozioni, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore ed ai sentimenti

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lentamente “muore”

• chi non capovolge il tavolo

• chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno

• chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati

• chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta la musica, chi non trova grazia in sé stesso

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lentamente “muore”

• chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare

• chi passa il giorno a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante

• chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce

• chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce

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evitiamo la “morte” a piccole dosi

• ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare

• soltanto l’ardente pazienza e perseveranza porterà al raggiungimento di una splendida felicità

PabloPabloNerudaNeruda

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lo sappiamo tutti

quando insorgono e perdurano le difficoltàla nostra visione sembra restringersi, ma …

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l’uomo

• quando sceglie di viverenell’unità e nella condivisionediventa capace di grandi cose

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io continuo a sostenere• che il capitale umano,le persone, siano il fattore

vincente per lo sviluppo delle Aziende della gente;• se voi condividete questo pensiero, la formazione

e la rete fra di noi permetteranno di dare alle nostre organizzazioni la capacità di ottenere grande valore strategico ed economico proprio dalla più critica, complicata e costosa delle risorse:il capitale umano ovvero tutti noi

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“puoi sognare, creare, progettare e costruire il più bel luogo del mondo …, ma per far sì che il

sogno diventi realtà, ti servono le persone”

Walt Disney

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nell’organizzazione verticale di ieri:

• alcuni individui detti capi prendevano le decisioni e le trasmettevano ad altri in posizione subordinata, i quali si limitavano ad eseguire

• il capo aveva l’esclusiva di un sapere

• il capo decideva che cosa fare, come farlo e giudicava l’operato dei collaboratori

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nell’organizzazione verticale di ieri:

• il lavoratore si aspettava di ricevere istruzioni e non si sognava di mettere in discussione il rapporto gerarchico consolidato o di dare il proprio contributo personale

• il lavoratore si specializzava nei compiti assegnati

• questa logica verticale ha dominato per anni

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l’azienda oggi ha nuove esigenze:

• in quanto sono molto più complesse e dipendenti da informazioni aggiornate ed attendibili oltre a competenze disparate e tecnologie all’avanguardia in continuo divenire

• oggi il sapere non è più un’esclusiva di un singolo professionista

• gestire una azienda non significa più limitarsi ad impartire ordini

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i leader aziendali

• oggi si trovano a dover gestire sempre piùlavoratori d’intelletto, piuttosto che prestatori d’opera, quindi devono saper mobilitare soprattutto le loro energie intellettuali, e non muscolari, per un servizio o un prodotto a misura d’uomo

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oggi nell’azienda:

• il capo assume una veste di coach: l’allenatore, colui che allena l’atleta o meglio la squadra di atleti per far loro raggiungere insieme risultati migliori, istruendoli, sostenendoli, ma soprattutto unendoli

• “accompagnare” le persone al fine di permettere loro di realizzare i migliori risultati sfruttando al massimo le potenzialità derivanti dalla sinergia del gruppo

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l’impegno del coach è

• sviluppare negli uomini una migliore capacità di esprimersi nel proprio ruolo

• sostenere un programma di sviluppo professionale• far realizzare una migliore comprensione di sé,

come singoli e come gruppo nel contesto in cui si opera

• far acquisire una maggiore consapevolezza dei punti di forza e di debolezza dei singoli e del gruppo

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se il gruppo non si costituisce

• e non si darà obiettivi comuni, dalla aspirazione di divenire un cosmo rischierà di trasformarsi in un caos bisognoso, allora, di una struttura gerarchica per assicurarsi un minimo di ordine e di successo

• e l’attività sarà più semplice, più veloce, psicologicamente poco coinvolgente, tipicamente per compiti

• in sanità tale attività è tipicamente “bio-medica”

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nasce il team building

• per affrontare i rapidi mutamenti, per battere la concorrenza non basta la mente di un uomo, il capo, ma si richiede la mente sinergica di un gruppo con un capo

• oggi sono le équipe di collaboratori a prendere le decisioni col capo

• la dirigenza ha preso coscienza di quanto i collaboratori sapevano da tempo

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ci sono care le mani e le altre membra

• per il fatto che sono parti del nostro corpo

• come mai non ci sono care le altre creature, che sono parti della nostra società?

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l’unico vero viaggio di conoscenza non è andare verso

nuovi territori, ma vedere l’universo con gli occhi di un

altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che

ciascuno èMarcelMarcelProustProust

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l’altro vale quanto noi

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la dirigenza ha compreso che

• ogni uomo è un individuo unico e irripetibile• ogni uomo è diverso da tutti gli altri uomini• la società non deve mai tentare di uniformare gli

uomini, ma di valorizzarne le differenze• l’unione delle differenze rende il gruppo

decisamente maggiore della somma dei suoi componenti

• nel gruppo ogni uomo è e deve rimanere diverso e originale

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nel servirci l’un l’altro diverremo liberi

e chi chiede o accetta di assumere il ruolo di capo si impegna per tutto il suo mandato a mettersi a servizio della comunità che lo

ha eletto o assunto e non il contrario:così come un padre mantiene cento figli,

cento figli non mantengono un padre

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verso unauto mutuo aiuto:dal bisogno allo scambio

unoscambio per lo sviluppodelle risorse interne ad ognuno di noi, al gruppo ed esterne ad ognuno di noi

ed al gruppotramitesane relazionicon noi stessi,

nel gruppo e fuori dal gruppo

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ascoltare è l’aspetto più importante del comunicare

• sostanzialmente, le migliori orchestre del mondo suonano bene perché i loro musicisti si ascoltano l’un l’altro e i direttori ascoltano, a loro volta, tutti i loro musicisti

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perché se la gente si ascoltasse di più,

sparlerebbe di meno

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è importante rendersi conto

• di quanto la propria felicità sia connessa a quella egli altri

• non c’è felicità individuale che sia completamente indipendente dagli altri

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l’incentivo più ambito oggi è

l’armonia con i colleghi,

ovvero sentirsi rispettati, capiti e

valorizzati

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non prendere alla leggera le piccole buone azioni:

le gocce d’acqua, cadendo una ad una, riempiono col tempo un

vaso enorme

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gli operatori

• organizzati in équipe, spesso, non solo riescono a

risolvere i problemi, snellire le procedure,

sviluppare un servizio, ma imparano anche a non

aver bisogno di un capo “padrone”, ma bensì di

un leader che appartiene allo stesso gruppo

• il capo che era un costo aggiuntivo oggi può

divenire per tutti un valore aggiunto

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il lavoro d’équipe è essenziale: condividere per non dividere

purtroppo però per qualcuno è una volgare opportunità per dare la colpa a qualcun altro

Credo di Credo di FinagleFinagle

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gruppo

rete sociale

empowerment

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il team building: aspetti

• il rispetto delle persone nelle loro diversità e dei diversi ruoli è la condizione di base per entrare a far parte di un gruppo

• risate e riflessioni sono tratti comuni dei momenti di creatività e di problem solving

• le divergenze si possono in qualche modo incanalare e sfruttare per produrre risultati di qualità

vedi: cvedi: c’’ era una volta un ragazzoera una volta un ragazzo

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il rispetto ci induce a prenderci cura dell’altro:

• conferisce la qualità dell’impeccabilità a ciò che facciamo

• il rispetto e la fede si alimentano a vicenda e danno origine a molte azioni intelligenti

• quando promoviamo la qualità del rispetto nella nostra vita, cominciamo a vedere il mondo sotto una luce diversa

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ognuno di noi, professionalmente

• nella ricerca della felicità, deve prendere parte a uno sforzo di gruppo, cioè deve perseguire un obiettivo assieme ad altre persone

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l’individuo

• che si limita a lavorare senza fare proprio lo scopo dell’unità operativa o dell’azienda, senza sognare assieme alle persone che gli stanno vicino una meta importante e di valore, avrà sempre un grande vuoto:

• sentirà che gli manca qualcosa nella vita lavorativa

• è quasi impossibile essere veramente felici senza prendere parte a uno sforzo di gruppo per realizzare un obiettivo importante

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attenti: le parole aggressive offendono e feriscono gli altri

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fattori di non rispetto che innescano reazioni aggressive

• interruzione della attività

• invasione di campo o di territorio

• danni alla proprietà

• minaccia agli affetti

• vittima di ingiustizia

• violazione di norme sociali

• violazione dei valori

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l’operatore assunto a tempo determinato:

• potrebbe anche non far parte della squadra, ma essere comunque influenzato dalle decisioni prese dal gruppo

• la competenza tecnica è la chiave del successo personale, ma se è unita alle competenze individuali, denominata “saggezza emozionale”, èla chiave del successo del gruppo

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il componente del gruppo: • porta a termine con successo una maggiore mole

di lavoro con una minore perdita di tempo

riducendo drasticamente gli infortuni e la malattia

• produce risultati migliori

• è più soddisfatto del

proprio lavoro

• ottiene che i clienti siano

più soddisfatti

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stare con gli altri:

il gruppo come possibile ricerca di

autoconsapevolezza

la consapevolezza come processo di

autoguarigione in un gruppo che può

“curare”

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nel processo di auto mutuo aiuto

si consolidal’autostima e il

benessereattraverso la

valorizzazione di sé e degli altri

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gruppo: le caratteristiche 1• valori, visione e almeno un obiettivo comuneo la

condivisione di uno scopo. • diverse personecon diversi talenti, esperienze e

competenze uniscono le forze per raggiungere uno scopo di vita: vendere per soddisfare il cliente, il bene comune, condividere un credo, aiutarsi insieme reciprocamente,ricercare per ridurre la sofferenza,e via dicendo

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gruppo: le caratteristiche 2

• i singoli collaborano tra loro

• e se l’obiettivo è comune,

ognuno ha bisogno del contributo altrui

• le persone nel gruppo devonoavere lo stesso

valorericonosciuto dalle stesse persone

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gruppo: le caratteristiche 3

• ricompensa o beneficio per tutticoloro che

hanno contribuito

• il coronamento degli sforzio il raggiungimento

dell’obiettivo, deve avere ricadute benefiche su

tutti coloro che, indirettamente o

direttamente, vi hanno

partecipato

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elementi del team building

• il conflitto oggettivo, sia pure sotto forme diverse, da piccoli scontri fino a feroci battaglie, fa parte della vita quotidiana ed èpositivo

• il conflitto soggettivo, caratterizzato da attacchi alla persona e farcito di giudizi di valore offensivi, è negativo

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spesso si parla delle illusioni di

quelli che amano, ma sarebbe

meglio parlare della cecità di

quelli che non amano

TristanTristanBernardBernard

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il gruppo come “laboratorio”,

la comunicazione come scambio

e l’ascolto come arte:

trasformano i disagi in risorsa

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colleghicolleghiamoci

collaboricollaboriamoamo

contesticontestiamoamo

coopericooperiamoamo

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collega

• è colui che ti comprende professionalmente e come persona

• con cui puoi confidarti, di cui puoi avere fiducia, che sta dalla tua parte se hai ragione, che ti rende giustizia

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se il collega tradisce la fiducia scompare ilcollegamento

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il collegamento è presente

• tanto nei maschi che nelle femmine

• tanto negli adulti che nei bambini

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“L’importante è stare nella relazione con gli altri

ovvero con l’organizzazione, perché

solo così avviene lo scambio”

P. P. ClarksonClarkson

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alcune persone preferiscono

decisamente la permanenza di

un problema che non possono

spiegare, ad ogni spiegazione

che non possono capire Lord Balfour

èè come se una cosa, sbagliata abbastanza a lungo, diventasse giuscome se una cosa, sbagliata abbastanza a lungo, diventasse giusta, ta, per cui spesso ti senti rispondere:per cui spesso ti senti rispondere:“abbiamo sempre fatto così” legge di legge di LeahyLeahy

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quando ci si fissa su una esperienza si crea un blocco all’evoluzione, l’organismo perde contatto con sé ed i suoi bisogni: e così nel

tempo vive come una bestia ferita e si ammala

attenzione

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16/01/2009 Dott. Roberto Biancat 223

la staticità è una trappola e una delusione

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nella vita bisogna avere il coraggio di osare:

proattività e non reattività,ma fermamente ancorati ai valori

fondamentali

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caratteristiche di un gruppo efficiente 1

1. ha la condivisione dei valori e di un sogno

2. ha la consapevolezza dello scopo

3. ha una chiara definizione della gerarchia, dei ruoli e delle procedure e delle mansioni: chi fa e che cosa

4. crea occasioni di in-contro, di scambio e di integrazione tra soggetti diversi portatori non solo di problemi, ma soprattutto di risorse, tutti partecipano e si parlano, fanno domande, si formano: il silenzio comunica disinteresse

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caratteristiche di un gruppo efficiente 2

4. ha capacità di ascolto: bisogna comprendere che dall’incontro con l’altro ci sono delle opportunità

• se vuoi dire 100 cose, in un messaggio ad una via, ne dici 70, vengono ascoltate 40, capite 20 e ricordate 10, per cui fare in modo, durante una riunione, di chiedere a chi ha ascoltato voi o un discorso altrui che cosa ne pensa, anche perché si tende, rispetto a quanto capito, di aggiungere pezzi provenienti dalla propria esperienza

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caratteristiche di un gruppo efficiente 3

5. rispetta la diversità di stile6. entra in disaccordo civile: non si giudica la

persona si giudica l’oggettività7. prende decisioni per consenso, perché il gruppo

siamo noi8. adotta un comunicazione aperta9. il singolo rischia che se si distingue troppo si

emargina dal gruppo10. il componente di un gruppo si prende i giudizi

sul gruppo

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caratteristiche di un gruppo efficiente 4

11. ha una leadership condivisa: influenzamento reciproco per raggiungere l’obiettivo

12. ha relazioni con l’esterno: in modo che il gruppo non si innamori delle proprie idee

13. adotta una auto-valutazione oggettiva: mai soggettiva su persone come capri espiatori

14. adotta l’informalità: ciò non significa “diamoci del tu”, ma “sentirsi a proprio agio nel parlare”

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la saggezza emozionale1. capacità di accettare gli altri come sono e non

come si vorrebbe che fossero

2. capacità di affrontare relazioni e problemi in termini del presente e non del passato: senza rancore come Nelson Mandela

3. capacità di mantenere e riservare a quanti ci sono vicini attenzione

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la saggezza emozionale

4. capacità di stare insieme e di riporre fiducia negli altri per una “comunità positiva”

5. promuovere il Pensiero Positivo

6. capacità di agire in autonomia in coerenza con quanto il gruppo a deciso a priori

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41. siate corretti con tutti e generosi con chi lo merita

• a volte, nelle aziende, non hanno ricompensato giustamente una persona per paura di quello che gli altri avrebbero potuto pensare

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il solito ragionamento è di questo tipo:

• “se diamo ad Antonio il premio che merita, Luigi lo verrà a sapere e ci rimarrà male per non averlo ottenuto anche lui”

• Luigi, però, è pagato per quanto pattuito, mentre Antonio, con lo stesso contratto, è molto piùproduttivo e creativo

• dal momento che siamo corretti con Luigi non dobbiamo preoccuparci di che cosa lui penserà del premio di Antonio

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non premiare1. significa defraudare Antonio della sua

giusta ricompensa

2. consolidare l’idea che non vale la pena impegnarsi

• premiare significa anche creare il modello ideale aziendale:

anche per Luigi e tutti gli altri

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ricordate

• tra i conflitti più gravi , sia nelle relazioni affettive così come nelle professionali, si individua il conflitto tra fratelli o tra colleghi quando questi sospettano o hanno ragione che il padre o il loro capo è stato sperequativo con loro

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43. prendetevi cura dei bambini

• il saggio manager di successo farà tutto il

possibile per prendersi cura dei bambini, dei

suoi bambini, di quelli dei propri dipendenti

e dei suoi clienti bambini, qualora i suoi

prodotti o servizi siano destinati all’infanzia

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fra le cose più fruttifere

• che un manager può fare per i bambini dei propri dipendenti è:

1. accertarsi che madri e padri passino del tempo con i loro figli

2. convenzionarsi o creare il nido e l’asilo aziendale

3. tutelare, oltre i diritti di legge, le lavoratrici madri

4. agevolare il part-time

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fra le cose più fruttifere in sanità

5. acquistare giocattoli e creare locali adeguati per i bambini ricoverati

6. creare un parco giochi7. sottoscrivere la carta dei diritti del

bambino8. credere che la medicina migliore per i

bambini è avere vicino chi gli vuole bene9. …

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i manager

• dovrebbero creare un clima di rispetto e promozione verso un giusto equilibrio delle esigenze aziendali e familiari

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ci sono più modi• per far capire ai dipendenti che i loro ragazzi

sono importanti per l’azienda:1. istituire borse di studio per gli studi

universitari dei figli dei dipendenti2. centri estivi ludico-ricreativi per i figli dei

dipendenti3. aiutate i figli, con problemi, dei dipendenti4. creare fondi per finanziare gli studi dei

bambini orfani di padre ex dipendente

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non c’è niente che irriti di più

l’opinione pubblica della

negligenza nelle proprie

responsabilità verso i bambini

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46. stimolate la creatività della comunità

• sono le domande intelligenti che producono

risposte intelligenti

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uno dei problemi macroscopici del mondo del lavoro

• è che l’ambiente circostante cambia, ma moltissime aziende no

• se le imprese non si adeguano a un mondo economico in continua trasformazione, prima o poi finiranno con l’essere eclissate da una concorrenza sempre più spietata

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nessuna ipotesi dovrebbe essere scartata

• nessuna strana idea dovrebbe essere rifiutata o ignorata (e lo sconosciuto che la propone dovrebbe essere il benvenuto piuttosto che disprezzato).

• spesso le nostre scuole generano conformismo (uniformano gli studenti).

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nella storia ci sono periodi fortunati dei popoli

in cui la creatività è così grande che riesce a dare un contributo decisivo al progresso

dell’umanità;

è successo nelle città-stato greche e italiane, in particolare ad Atene e a Firenze;

entrambe allora erano piccolissime in confronto a quelle di oggi, ma mille volte più ricche di

intelligenza e di genio

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si pensa a qualcosa di biologico, genetico o etnico

in realtà era l’ambiente sociale, la cultura, il

tipo di relazione tra le persone a stimolarle a

dare il meglio, ad affrontare imprese

straordinarie e sfide impossibili

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i mercati esploravano nuove rotte

le città fondavano nuove colonie, si

cercavano nuove tecniche, si accettava la

competizione in tutti i campi:

•sportivo

•scientifico

•musicale

•navale

•intellettuale

•artistico

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tutti i cittadini avevano uno spiccato gusto per il belloi mecenati, in competizione tra loro,

spingevano gli artisti a superarsi

• sono le domande fondate sui valori che producono risposte valoriali

• sono le domande intelligenti che producono risposte intelligenti

• sono le richieste geniali che producono i geni

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anche oggi è così

• la maggior parte delle scoperte scientifiche di tutto il mondo vengono da poche grandi università o addirittura da pochi grandi centri di ricerca o da poche aziende

• perché lì si sono formate delle comunitàscientifiche in cui tutti discutono, si domandano, si confrontano, si stimolano, collaborano, competono

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sono comunità forti ed esclusive

• in cui nessuno può permettersi di essere

mediocre, e così si impara a non esserlo

• poiché tutto il mondo guarda e pone loro le

domande più importanti, esse imparano a

darvi delle risposte adeguate

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anche Hoolliwooddei tempi dorati

• era una comunità di indaffarati, di grandi impegnati che tentavano strade deliranti e chiedevano cose impossibili, in cui l’idea piùinnovativa ne stimolava un’altra ancora piùaudace

• una comunità caotica, polimorfa, ma che percepiva, come un grande organismo collettivo, tutti i bisogni inespressi del mondo e rispondeva con i suoi sogni

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nessuno produce nulla da solo

• non ci sono creazioni individuali, ma solo

collettive

• solo la collettività ha i mille occhi e le mille

orecchie capaci di percepire i segnali del

futuro

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anche il creatore individuale

• è stato alimentato dalla comunità

• si è collocato nel crocevia giusto, si ètuffato nel flusso delle informazioni

• ha imparato dagli amici e dai nemici

• il suo più solitario monologo è stato, in realtà, un dialogo

• per quanto isolato nel rifugio non ha mai abbandonato l’agorà

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16/01/2009 Dott. Roberto Biancat 255

anche il creatore individuale

non è poi molto diverso dall’imprenditore e

dal politico, che riescono a combinare e a

sfruttare gli sforzi e i risultati di migliaia di

altre persone

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la creatività cessa

• quando rallenta la tensione collettiva e la spinta verso l’eccellenza

• quando la gente non guarda più lontano, ma vicino e quando diventa esitante

• quando non esplora più il futuro, ma si accontenta del presente

• quando non imita più gli altri per fare meglio e quando smette di sognare

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allora si impigrisce e non si sente piùnulla

• è come un organismo che smette di essere

vigile, attento, scattante e non reagisce

• succede alle nazioni, ai partiti politici, alle

città, alle imprese, agli ospedali, alle

categorie professionali, ai gruppi

di lavoro, alle famiglie

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può succedere che dopo una fase di espansione

• subentra il ristagno e la decadenza

• vengono lasciate cadere le sfide

• la visione strategica è sostituita dalla tattica

• al posto degli innovatori subentrano i burocrati, gli

sciacalli ed i terroristi

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allora anche la creatività degli individui si spegne

• perché trova troppi ostacoli, non viene

capita e viene inghiottita dalla mediocrità

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trattate un uomo per quello che è, e rimarrà quello che è;

trattatelo per quello che può e deve essere,

e diventerà quello che può e deve essere

GÖTHE

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chi ha un perchépuò sopportare qualsiasi come

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47. motivate il vostro personale

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personalmente vado matto per le fragole, ma non so per quale strana

ragione, i pesci preferiscono i vermi

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prova a mettere sull’amo le fragole

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il dirigente o il quadro

quando pensa che gli operatori debbano

impegnarsi per soddisfare i bisogni

aziendali, piuttosto che i propri, è un pazzo:

perché tutto ciò è impossibile!

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tutti e sempre

infatti assumiamo un specifico

comportamento ispirato ad un nostro

bisogno

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“se vuoi costruire una nave, non

radunare uomini per raccogliere il

legname e distribuire compiti, ma

insegna loro la nostalgia del mare

grande ed infinito”Antoine de Saint Escupery

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il primo obiettivo del capo

• obiettivi aziendali

• obiettivi del personale

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conseguenze

• gravi perdite

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in questo periodo storicoogni individuo

deve poter esprimere tutta la sua creatività, la sua professionalità ed il suo autocontrollo

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quando un operatore

• autocontrollandosi su un obiettivo condeciso a priori, scopre di aver raggiunto la meta, consuma grosse soddisfazioni autorealizzative

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l’acme autorealizzativo

si raggiunge quando si verifica una complementarietà tra le esigenze degli individui e le esigenze aziendali in cui ogni individuo opera nel seno del proprio gruppo

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solo così potremo ottenere il massimo dalle persone

• non dobbiamo mai considerare gli altri

come degli inetti

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le risorse umane

• ovvero le persone, sono un valore imprescindibile di qualunque azienda, tanto quanto i clienti

• perciò servono strumenti di gestione in grado di valorizzare e promuovere i talenti

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la strategia di A. Manzoni, dopo la conversione

devi pensare un po’ meno a star bene per pensare un po’ di più a far del bene

e vedrai che finirai a stare meglio

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strategie che influenzano le motivazioni del personale

1. dare una chiara immagine del ruolo e del contributo di ognuno

2. rendere e/o permettere che il lavoro sia vario, impegnativo, capace di dare soddisfazioni

3. stimolare la capacità del personale a fornire prestazioni di alto livello

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strategie che influenzano le motivazioni del personale

4. fare in modo che tutti si sentano facenti parte dell’équipe

5. promuovere l’accrescimento culturale

6. saper riconoscere una prestazione ben fatta

7. avere frequenti colloqui con e tra il personale

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fattori che influenzano la soddisfazione “igienici”

• essere trattato come un individuo

• essere informato dei propri diritti e doveri

• avere tempestive informazioni sul rapporto

di lavoro

• vivere in armonia con i colleghi

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fattori che influenzano la soddisfazione “motivazionali”

• riconoscere i meriti

• aumentare la responsabilità

• aumentare la professionalità

• consegnare periodicamente dei premi

• chiarezza delle regole del gioco e coerenza

dei comportamenti davanti a tutti

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una recente ricerca ha dimostrato che il personale considera più importante:

1. pieno apprezzamento per il lavoro svolto2. sentirsi coinvolti nei problemi del lavoro3. comprensione e interesse verso i problemi

personali (per lui come persona)4. buon livello salariale5. sicurezza nel posto di lavoro

P. Ruggeri: I nuovi condottieri

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una recente ricerca ha dimostrato che il personale considera più importante:

6. lavoro interessante7. promozioni e crescita insieme all’azienda8. lealtà della direzione verso i collaboratori9. buone condizioni di lavoro10.disciplina non opprimente

P. Ruggeri: I nuovi condottieri

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ogni individuo per sentirsi vivo

ha bisogno di avere

un luogo o un’attività

in cui eccellere, in cui dimostrare

la propria competenza e unicità

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nella vita

puoi avere quello che vuoi,

solo se aiuti abbastanza

altre persone

ad avere quello di cui hanno bisogno

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manager il tempo a disposizione per cambiare è breve

• perché i concorrenti si stanno già muovendo

in questo senso e non ci sarà spazio per chi

non si accorge che servizio e qualità sono

concetti che vivono solo se realizzati dalle

persone

• e le aziende migliori sono quelle che hanno

i migliori collaboratori

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58. ènella sconfitta che si scopre

la forza dell’individuo

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lo scoramento è una tentazione

la tentazione di lasciarsi andare, di cedere al

sonno, di arrendersi

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vivere significa

• saper superare le sconfitte come nelle competizioni sportive

• anche la squadra migliore qualche volta perde, ma guai se si abbandona

alla depressione

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chi perdedeve utilizzare la sconfitta per capire come

reagire, per mutare, per creare, per trovare altre strade, per inventare strategie nuove

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la concorrenza

è tutta fondata su questo principio

• i grandi Generali, i grandi leader reagiscono alla sconfitta con l’innovazione

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se ci arrendiamo perdiamo la libertà

la resa può essere dolce, ma le sue

conseguenze sono terribili

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la libertà

• è il valore più alto

• la libertà non ci viene mai regalata

• la libertà è una conquista

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la libertà

• non la comperi col denaro

• l’acquisti solo con l’entusiasmo, con la testardaggine con la passione, con la volontà e la perseveranza

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la libertà

basta un attimo di debolezza per perderla, a

volte, definitivamente

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perdere la libertà

• dovrebbero ben saperlo gli italiani che alla fine del quattrocento erano il paese piùpotente e prospero del mondo e in pochi anni sono stati asserviti

• come abbiamo pagato cari la sfiducia in noi stessi, l’idea che tanto tutto si sarebbe aggiustato da solo, la meschinità e l’egoismo del momento

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ci sono voluti secoli per liberarsi

mentre allora sarebbe bastato pochissimo

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perdere la libertà

• è avvenuto lo stesso con il comunismo

sovietico e con il nazismo

• quali terribili conseguenze per la debolezza

degli inizi

• che prezzo è stato pagato

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noi non possiamo

e non vogliamo perdere la libertà

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la libertà si perde

• anche nelle piccole cose

• c’è lo studente che all’università prende

qualche brutto voto, si deprime e lascia gli

studi

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chi perde invece deve reagire

• cercare di capire dove sono le difficoltà

• e cosa voleva il professore

• così la prossima volta prenderà trenta

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chi perde può diventare

in ogni caso un professionista rispettato e una persona libera

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chi non sa sopportare una sconfitta

o un rimprovero è destinato a

chinare il capo

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non sono gli altri che ti fanno schiavo

sei tu che ti rendi schiavo

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• a volte cede, si arrende, chi non è abituato

a perdere o proprio chi è abituato a

vincere, colui che si siede sugli allori

• sto pensando al suicidio in carcere di

Sindona e ai suicidi di Gardini e di Agnelli

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e mi viene in mente Cassius Clay

che dopo innumerevoli vittorie è stato

messo al tappeto da Frazier con una

mascella fratturata, ma si è rialzato, è

andato a curarsi la mascella e ha ripreso il

campionato del mondo

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è nei momenti in cui si perde

in cui tutto va male, in cui siamo stati ingannati, in cui sbagliamo che viene fuori

la statura morale dell’individuo

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ho perso

ebbene, adesso mi rialzo, metterò insieme i miei pezzi e la prossima volta sarò io a

vincere

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si ha sempre la possibilità di ricominciare un’altra volta

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perché allora viene la

tentazione di abbandonarsi,

di cedere o

di arrendersi?

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perché rialzarsi, resistere richiede

sforzo, coraggio, invenzione,

motivazione e richiede un animo

generoso

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ciò che conta non è l’enormità del compito da svolgere,

ma la grandezza del coraggio

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chi si piega, chi fugge

si giustifica davanti a se stesso dicendo:

non serve che combatta, che mi dia da fare,

perché tanto il mondo è ingiusto, tanto

vincono sempre gli imbroglioni e i furbi

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invece non è vero

anche gli altri sono presi dal dubbio e dallo

sconforto

• solo che gli altri resistono ed è per questo

che vincono

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quindi sono solo giustificazioni

• sono l’espressione di un animo avaro che non

vuole spendersi, di una intelligenza pigra, che non

vuole rimettere tutto in discussione, pensare il

nuovo

• e per paura, per avarizia e pessimismo si arrende

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la resa è un servizio che il vinto

rende al vincitore

su un piatto d’argento

Paul Keskhemeti

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invece nella vita non bisogna

arrendersi mai

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profumiamo la nostra vita con l’essenza di ottimismo e assumiamoci

le responsabilità della nostra vita

perché si può fare sempre qualcosa per cambiare

le sorti del tempo

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66. suggerimenti conclusivi “in pillole”per continuare ad avere successo

1. individuate le aree nelle quali il vostro comportamento etico dovrebbe essere migliorato

2. adottate una disciplina e volontà di allineamento e a sua volta instillatela nei collaboratori

3. determinatevi e determinate la direzione4. stimolate le corde interiori della gente: sono

sempre pronte ad essere risvegliate5. siate ottimisti e onesti con voi stessi e davanti al

vostro gruppo

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6. abbiate fiducia del gruppo e costruite la

fiducia nel team responsabilizzandone i

componenti, nonché concentrando

l’emozione e l’energia dell’intero gruppo

verso obiettivi chiari, ma ambiziosi

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7. prendetevi cura della vostra evoluzione

come leader e date un’occhiata alla vostra

personalità: potreste trovare qualcosa di

cui andare fieri oppure qualcosa da

risistemare periodicamente!

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8. credete in voi stessi, nei vostri valori, nella

vostra missione e nella vostra competenza, senza

diventare arroganti: in altre parole, condividete

la vostra passione e permettete al vostro gruppo

di condividere la vostra esperienza

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9. capite il gruppo e valutatene l’umore

10.mantenete un atteggiamento aperto,

perchè è la base per nuove intuizioni e per

il rinnovamento

11.studiate a fondo i vari processi di

leadership

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“se non potete lavorare con amore,ma esso vi ripugna, lasciatelo …

se fate il pane, indifferenti, questo pane sarà amaro e non potrà sfamare l’uomo …

lavorare con amore è invece tessere un abito con i fili del cuore, come dovesse indossarlo la persona che più amate”

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K. Gibran, il profeta

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se vuoi che le cose cambino, come prima cosa devi cambiare tu,

altrimenti tutto il resto non serve a nulla:

abbi il coraggio dicredereche qualcosa dentro di te

è più forte di qualsiasi circostanza

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Quando un argomento non è piùoggetto di controversie,

non è più un argomento interessante

W.Hazlitt 1830

grazie per la vostra attenzionegrazie per la vostra attenzione