16 ottobre09_ottobre09
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strade nuove
Parrocchia san giuseppe
artigianoventicinquesimo
anniversario
inizia la festa...
anno 2 - n. 16
mensile ottobre 2009
Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano
diffusione interna
Materiali e collaborazioni si intendono forniti
a titolo gratuito
sommario
editoriale
pag. 2
Messaggio del
parroco
pag. 3
AC: don antonio
Mazzi e la famiglia
pag. 4
Don Mazzi uno di noipa
g. 5
Siamo in onda...
l’ACR e’’ tornata
pag. 7
Open weekend 09
pag. 8
Esiste ancora il
peccato sessuale?
pag. 9
Dall’aureola del
l’im-
macolata le dodici
stelle dell’europa
pag. 11
inserto pubblicita
riopag. 12
barzellette bened
ettepag. 12
editoriale
In copertina avremmo potuto scegliere
di fotografare un albero di ulivo seco-
lare, abbiamo scelto invece l’albero di
ulivo presente nel nostro giardino, come
segno di crescita della nostra comunità
nel 25° anniversario dell’istituzione della
nostra parrocchia. (25/12/1984)
Non ci siamo persi per strada…..
Dal mese di settembre il giornalino
parrocchiale Strade Nuove non esce
in maniera puntuale alla fine del
mese, la scelta editoriale è quella di
lasciare libera l’uscita senza vincolarci
particolarmente alle date che avreb-
bero finito per soffocarci. Come ben
sapete il giornalino Strade Nuove
edito dall’Azione Cattolica Parroc-
chiale ha una redazione composta so-
prattutto da ragazzi e giovani con
impegni scolastici, purtroppo fino ad
ora non siamo riusciti a coinvolgere
persone più adulte nella pubblica-
zione di questo interessante ed im-
portante strumento di
comunicazione.
Abbiamo sempre sentito i nostristradenuove pag. 2
messaggio del parroco
Carissimi,
si è chiuso ottobre, mese mariano, missionario, mese arricchito dalla
presenza di don Antonio Mazzi, mese che ha visto la nostra Comunità riprendere
tutte le attività.
Si apre novembre ricco di iniziative diocesane e parrocchiali ma anche il mese che
ci ricorda i nostri Morti, che ci guardano dal Cielo e ci invitano alla Preghiera.
Stiamo per concludere un anno liturgico e iniziarne un altro, sempre con la consa-
pevolezza di essere amati da Dio e impegnati quotidianamente, instancabilmente
e costantemente nella diffusione del Vangelo a tutti ma in maniera particolare ai
piccoli, agli adolescenti e ai giovani.
Esorto tutti ad una partecipazione più attiva e responsabile capace di far emergere
la corresponsabilità, nella vita della Parrocchia, finalizzata alla crescita umana e cri-
stiana del nostro popolo.
don Salvatore Camillo, parroco
gruppi lamentarsi perché non esiste
un collegamento tra le varie realtà par-
rocchiali, il giornalino era nato per
sopperire proprio a questa carenza,
ma proprio tanti di coloro che fre-
quentano la nostra parrocchia lo snob-
bano e pensano che sia solo il modo di
reperire qualche offerta da parte dei
ragazzi, senza poi sapere che in tanti
casi per assicurare la stampa del gior-
nalino i ragazzi ci hanno rimesso la
loro paghetta.
Altro strumento sempre in linea e con-
sultabile è il sito parrocchiale strade
nuove.altervista.org, uno strumento
sempre alla portata di mano per chi ha
linea internet a casa, il sito man mano
che passa il tempo si sta riempiendo di
contenuti, ma come per il giornalino e
dalle statistiche che abbiamo il sito è
più visto da estranei alla parrocchia
che dai nostri parrocchiani. Infine
pochi sanno, perché i nostri parroc-
chiani sono distratti!, che la nostra
parrocchia ha anche un canale televi-
sivo su internet StradeNuove TV che
può essere visto collegandosi al sito
della parrocchia oppure digitando
semplicemente: StradeNuove TV. Il pa-
linsesto del nostro canale televisivo è
soprattutto composto da eventi e pic-
coli spettacoli che si sono tenuti nella
nostra parrocchia. Come si può notare
tante sono le opportunità di comuni-
cazione create dalla parrocchia basta
volerle utilizzare!
Strade Nuove, in tutte le sue forme di
comunicazione, è un servizio nei con-
fronti della parrocchia e del territorio
utilizziamolo!
Ciro del Buono
stradenuove pag. 3
Azione Cattolica
Don Antonio Mazzi e la famiglia.
Il 19/10, su invito dell’Azione Cattolica
Parrocchiale di San Giuseppe Arti-
giano, è stato accolto a San Severo
Don Antonio Mazzi, un “piccolo prete”
fondatore di EXODUS, un “mostro”
della comunicazione, un amico della
nostra parrocchia.
Don Antonio ha parlato della famiglia
e del ruolo dei genitori , in particolare
del ruolo degli adulti nei confronti dei
figli. Ha ribadito il concetto che sei i
giovani avessero davanti degli adulti
che credono di più, che sono più seri,
più profondi, più genuini, la società sa-
rebbe meno aggressiva.
Don Antonio si è poi soffermato in par-
ticolare sul ruolo del padre nel periodo
adolescenziale, cioè non di “babbo”
non di “amico” ma di genitore che sia
punto di riferimento per i propri figli.
Un pubblico numeroso è stato coin-
volto nella discussione sul tema della
serata. Va evidenziata la presenza del
Sindaco di San Severo e di alcuni am-
ministratori ed ex amministratori che
hanno partecipato anche come geni-
tori all’ascolto di quanto don Antonio
ha voluto comunicarci.
Un ringraziamento particolare va a
don Salvatore Camillo che sempre
aperto e attento alle problematiche dei
giovani e delle famiglie ha messo a dispo-
sizione i locali della parrocchia oltre a tutti
gli sforzi organizzativi fatti da Gabriele
Camillo e i giovani e giovanissimi della
Parrocchia.
La Presidente dell’Azione Cattolica Parroc-
chiale, Sig.ra Marisa Cipriani, si dice sod-
disfatta della partecipazione e
dell’interesse mostrato e auspica che in
futuro possano realizzarsi nuove iniziative
Don Antonio Mazzi e la
Famiglia
stradenuove pag. 4
propense a valorizzare il ruolo della famiglia e la centralità della stessa. Dina Pesante
che ha partecipato anche ad altre manifestazioni organizzate dai gruppi e dalle asso-
ciazioni vicine a don Antonio Mazzi, spera di vedere realizzato il sogno della istituzione
della università della famiglia a San Severo.
Un bilancio positivo per una serata particolarmente coinvolgente e che ha dato il via,
per noi dell’Azione Cattolica Parrocchiale, nel miglior modo i festeggiamenti dei 25 anni
di attività della nostra parrocchia.
Ciro del Buono
Metti una sera di Ottobre… fredda nean-
che fosse Dicembre, ma riscaldata da tanti
cuori, i cuori delle tante persone interve-
nute all’incotro dibattito “Genitori, Figli…
chi ha ragione?”.
Mettici tutto questo e.. un pizzico di
“provvidenza” (quello non deve mancare
mai!) che ci ha permesso di avere tra noi,
anche se per una sera soltanto un Grande
come Don Mazzi e avrete d’innanzi il qua-
dro completo della bellissima serata che
la nostra comunità ha avuto modo di vi-
vere il 19 ottobre di quest’anno.
“Da piccole idee, possono nascere grandi
cose!”
Ora ci credo più che mai!.. ora che ho ca-
pito che con un po’ di insistenza,
e tanta collaborazione nulla è impossibile.
E così, da un idea lanciata così.. quasi per
sfida è venuto fuori un bell’incontro.
Don Mazzi, è arrivato puntualissimo, sfo-
derando il suo sorriso contagioso e a par-
lato subito chiaro, dritto ai cuori dei
presenti, che in maniera diversa, (chi come
genitore, chi come figlio/a… chi come in-
segnante, chi come animatore di gruppi
parrocchiali e non..) è chiamato ogni
giorno a scontrarsi con la realtà giovanile
e ad essere comunque educatore.
Il dibattito è stato molto sentito e forte è
stata la partecipazione. Sintomo che con il
tema abbiamo colpito il centro.
Non per nulla anche l’AC in un suo recente
Don Mazzi... uno di noi!
stradenuove pag. 5
Nelle foto alcuni mo-
menti della conferenza
di don Mazzi “Genitori e
figli: chi ha ragione?”
Si ringrazia per lo scatto
Antonio Festa.
incontro ha discusso sul tema educativo…
significativo il motto “Chi Ama, Educa”.
E ben conosce l’argomento Don Antonio
Mazzi impegnato da 25° anni a servizio
delle sue comunità e di EXODUS, fonda-
zione oggi presente stabilmente in 10 Re-
gioni Italiane e attraverso progetti, in 5
stati del Sud del mondo.
Con parole semplici Don Antonio ha sa-
puto arrivare al nocciolo della questione:
Secondo la sua esperienza, per educare,
c’è bisogno di almeno 3 pre-requisiti:
Bisogna essere ottimisti;
Credere che nessuno sia “irrecuperabile”
(lui lo fa da sempre)
Si educa li dove si è. Cercare le situazioni
ottimali non serve.
Sono consigli pratici, e se è lui a darceli, lui
che dell’educazione ha fatto la sua vita,
che ne dite… vale la pena di provarci?
D’impatto è stata anche la sua “lettura pe-
dagogica” degli ultimi nostri 30 anni di sto-
ria italiana, sempre nella prospettiva
educativa.
E’ stato un momento forte anche il dibat-
tito finale che ha visto protagonisti i parte-
cipanti all’incontro.
Dopo questa bella serata, speriamo le pro-
vocazioni lanciate non cadano nel vuoto…
che lo scossone che ha avvertito il nostro
cuore non venga messo a tacere dal ru-
more del mondo.
Terremo sottocchio i progetti di Don Mazzi
che potrebbero presto interessare anche il
nostro territorio.
“Educatori senza frontiere” e “Università
delle famiglie”… ne risentiremo presto par-
lare.
Libera
stradenuove pag. 6
E’ arrivato l’autunno… e con le prime foglie ingial-
lite e le buonissime castagne torna anche l’ACR.
Sicuramente molti dei nostri parrocchiani sono
stati già piacevolmente sorpresi nel vederci far
festa, subito dopo la messa, domenica 11 settem-
bre, sul sagrato della nostra chiesa.
Con la festa d’accoglienza abbiamo dato il via a
questo nuovo anno associativo, spalancando le
porte del gruppo anche ai più piccoli.
L’ACR si incontra ogni sabato dalle 17,30 alle 18,30
presso i nostri locali parrocchiali. Tutti i
bambini/ragazzi dai 6 ai 14 anni si sentano i ben
venuti.
Lo slogan annuale “SIAMO IN ONDA!”, rimanda al
gergo radiofonico usato per indicare l’inizio delle
trasmissioni. Vuol dire con forza che ogni ragazzo
è “in onda” nella propria vita e che può vivere da
protagonista l’incontro con l’altro e soprattutto, l’incontro con Gesù.
Non c’è nessuno che si deve sentire “fuori onda” nella relazione con Lui, perché tutti
siamo chiamati a incontrarlo, a conoscerlo e ad amarlo sempre di più!
E Gesù si conosce e si ama se ci si relaziona in maniera significativa e vera con gli altri,
con le persone che abbiamo accanto, in cui la presenza di Cristo è tangibile.
Ecco perché in questo anno associativo l’AC ha scelto di mettere al centro della proposta
formativa unitaria il grande tema delle “relazioni umane”.
Per l’intero corso dell’anno ci accompagnerà l’immagine della casa dove ognuno di noi
può esser veramente se stesso, sentendosi sempre accettato e amato. Tutti dovremmo
sentirci incontro dopo incontro un
po’ come “Zaccheo” (Lc 19,1-10).
“ Dio si è ricordato” non solo di lui,
passando per le strade di Gerico..
ma di ognuno di noi. Lui ci ama per
quelli che siamo, coi nostri pregi e
i nostri difetti.. da questo il nostro
grido: “SIAMO IN ONDA!”
Seguiteci, ne vedrete delle belle.
Libera
“Siamo in onda!”...l’ACR è tornata!!!
stradenuove pag. 7
stradenuove pag. 8
L’Azione cattolica come apertura del nuovo anno associativo invita tutti i giovani
e giovanissimi della diocesi a partecipare all’Open Weekend che quest’anno si
terrà nella nostra parrocchia. Saranno due giorni per riflettere, per pregare e
per divertirsi tutti insieme!! Allora che aspetti!! Vieni anche TU!!!
Per info rivolgersi a Marisa, Libera o Gabriele.
stradenuove pag. 9
Esiste ancora il peccato sessuale?La sessualità umana ha sempre costituito
un ambito di grandi attese, ma anche di
grandi conflittualità. Da essa ci si attende
la possibilità di raggiungere la felicità nei
rapporti tra le persone, ma le relazioni
umane possono essere rese anche più pro-
blematiche e fragili proprio dalla incapa-
cità a vivere rettamente questa importante
dimensione della vita. Una visione irenica,
diffusa nei nostri giorni, tende a conside-
rare la sessualità e il suo esercizio come
sempre buono e costruttivo, fonte di be-
nessere psicologico e di maturazione
umana. In realtà, la sessualità può essere
una manifestazione di amore tra un uomo
e una donna, ma può introdurre nella re-
lazione anche violenza, se non fisica, psi-
cologica e morale. Essa può essere fonte di
ferite emotive e affettive dalle gravi con-
seguenze, non solo sui minorenni, ma
anche sugli adulti, non solo al di fuori del
matrimonio, ma anche nella relazione co-
niugale.Alla sessualità possono collegarsi
squilibri affettivi dalle conseguenze tutt’al-
tro che secondarie sulle relazioni che la
persona stabilisce. Ecco perché non è tra-
scurabile, anche dal punto di vista morale,
il modo in cui uno vive la propria sessua-
lità, sia nella sua vita personale, sia in rap-
porto con gli altri, sia nel matrimonio. Non
basta dire «non faccio male a nessuno,
quindi, non c’è alcun male», occorre es-
sere responsabile anche nei confronti
della propria vita e dell’equilibrio che dob-
biamo costruire, con l’aiuto di Dio, dentro
noi stessi e nella nostra vita affettiva.Il
peccato sessuale esiste sicuramente, e
poiché il peccato è sempre collegato al-
l’egoismo che fa male a se stessi e agli
altri, ogni volta che la sessualità è vissuta
in dimensione egoistica, essa diventa
espressione di peccato. Ciò non significa
affatto sessuofobia, ma realismo che
guarda a come la sessualità partecipa alla
costruzione della capacità di amare e di
impegnarsi con responsabilità sia verso la
propria personale vita interiore sia verso
gli altri.Non è la sessualità umana che è
peccato, ma il suo esercizio al di fuori di
un contesto di autentico amore e di impe-
gno responsabile, fedele e definitivo,
verso la persona.
Dal sito CSI
PASTORALE DELLO SPORT
“Hai in te Colui che cerchi fuori di te”
(San Bernardo)
stradenuove pag. 10
Dall'aureola dell'Immacolata le dodici
stelle dell'Europa - La bandiera del-
l'Unione ispirata alla corona della Vergine
La bandiera europea è azzurra con dodici
stelle disposte a cerchio. Ebbene: sia i co-
lori, che i simboli, che la loro disposizione
in tondo, vengono direttamente dalla de-
vozione mariana, sono un segno esplicito
di omaggio alla Vergine.
[...]Giovedì 10 luglio, a Bruxelles, con so-
lenne cerimonia è stata presentata la
bozza definitiva della Costituzione d'Eu-
ropa. E' quella nel cui preambolo non si è
fatto il nome del Cristianesimo, provo-
cando le ben note polemiche e la protesta
della Santa Sede. Ma questa stessa Costi-
tuzione, nel definire i propri simboli, riba-
disce solennemente che la bandiera
europea è azzurra con dodici stelle dispo-
ste a cerchio. Ebbene: sia i colori, che i
simboli, che la loro disposizione in tondo,
vengono direttamente dalla devozione
mariana, sono un segno esplicito di omag-
gio alla Vergine. Le stelle, in effetti, sono
quelle dell'Apocalisse al dodicesimo capi-
tolo: "Nel cielo apparve poi un segno gran-
dioso: una Donna vestita di sole con la
luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una
corona di dodici stelle". Quella Donna mi-
steriosa, per la tradizione cristiana, è la
madre di Gesù. Anche i colori derivano da
quel culto: l'azzurro del cielo e il bianco
della purezza verginale. Nel disegno origi-
nario, infatti, le stelle erano d'argento e
solo in seguito hanno preso il colore del-
l'oro. Insomma: anche se ben pochi lo
sanno, la bandiera che sventola su tutti gli
edifici pubblici dell'Unione (e il cerchio di
stelle che sovrasta l'iniziale dello Stato
sulle targhe di ogni automobile europea)
sono l'invenzione di un pittore che si ispirò
alla sua fervente devozione mariana.
[...]La vicenda, dunque, inizia nel 1949
quando, a Strasburgo, fu istituito un primo
"Consiglio d'Europa"[...]L'anno dopo,
anche per giustificare con qualche inizia-
tiva la sua esistenza, quel Consiglio bandì
un concorso d'idee, aperto a tutti gli artisti
europei, per una bandiera comune. Alla
gara partecipò pure Arsène Heitz, un al-
lora giovane e poco noto designer[...].
Heitz, come moltissimi cattolici, portava al
collo la cosiddetta "Medaglia Miracolosa",
coniata in seguito alle visioni, nel 1830, a
Parigi, di santa Catherine Labouré. Questa
religiosa rivelò di avere avuto incarico
dalla Madonna stessa di far coniare e di
diffondere una medaglia dove campeg-
giassero le dodici stelle dell'Apocalisse e
l'invocazione: "Maria, concepita senza
peccato, prega per noi che ricorriamo a
te". La devozione si diffuse a tal punto nel-
l'intero mondo cattolico da fare di quella
"Medaglia Miracolosa" uno degli oggetti
più diffusi, con molte centinaia di milioni
Ebbene, Arsène Heitz [...] pensò di co-
struire il suo disegno con le stelle disposte
in circolo, come nella Medaglia, su uno
sfondo di azzurro mariano. Il bozzetto, con
sua sorpresa, vinse il concorso, la cui com-
missione giudicatrice era presieduta da un
belga di religione ebraica, responsabile
dell'ufficio stampa del Consiglio, Paul M.
G. Lévy, che non conosceva le origini del
simbolo, ma fu probabilmente colpito po-
sitivamente dai colori. In effetti, l'azzurro
e il bianco (le stelle, lo dicevamo, non
Dall’aureola dell’Immacolata le dodici stelle dell’Europa
stradenuove pag. 11
erano gialle ma bianche nel bozzetto ori-
ginale) erano i colori della bandiera del
neonato Stato d'Israele. [...]In una pro-
spettiva di fede è felicemente simbolica
questa unione di richiami cristiani ed
ebraici: la donna di Nazareth, in effetti, è
la "Figlia di Sion" per eccellenza, è il le-
game tra Antico e Nuovo Testamento, è
colei nel cui corpo si realizza l'attesa mes-
sianica. Anche il numero delle stelle sem-
bra collegare strettamente le due fedi:
dodici sono i figli di Giacobbe e le tribù di
Israele e dodici gli apostoli di Gesù. Dun-
que, il giudeo-cristianesimo che ha co-
struito il Continente unito in uno
stendardo.
[...]Ci furono critiche, infatti, visto che gli
Stati membri erano all'epoca soltanto sei:
perché, allora, dodici stelle? La nuova
bandiera non doveva rifarsi al sistema
della Old Glory, lo stendardo degli Usa,
dove ad ogni Stato federato corrisponde
una stella?
Arsène Heitz riuscì a convincere i respon-
sabili del Consiglio: pur non rivelando la
fonte religiosa della sua ispirazione per
non creare contrasti, sostenne che il do-
dici era, per la sapienza antica, "un sim-
bolo di pienezza" e non doveva essere
mutato neanche se i membri avessero su-
perato quel numero. [...]
Per finire con un particolare che può es-
sere motivo di riflessione per qualche cre-
dente: la seduta solenne durante la quale
la bandiera fu adottata si tenne, lo dice-
vamo, nel 1955, in un giorno non scelto
appositamente ma determinato solo dagli
impegni politici dei capi di Stato. Quel
giorno, però, era un 8 dicembre, quando
cioè la Chiesa celebra la festa della Imma-
colata Concezione, la realtà di fede prefi-
gurata da quella Medaglia cui la bandiera
era ispirata. Un caso, certo, per molti. Ma
forse, per altri, il segno discreto ma pre-
ciso di una realtà "altra", in cui ha un si-
gnificato che per almeno mille anni, sino
alla lacerazione della Riforma, proprio
Maria sia stata venerata da tutto il Conti-
nente come "Regina d'Europa".
Corriere della Sera, 14 luglio 2003
Mi piace pubblicare questo articolo, per-
chè in questi giorni si parla tanto di un
caso che fa discutere: la sentenza di Stra-
sburgo, che ha ordinato di togliere i croci-
fissi da tutti i luoghi pubblici (e quindi nelle
scuole). La storia del continente europeo
non può prescindere dalla storia della no-
stra cristianità, e il simbolo europeo, così
come spiegato prima, non può che es-
serne una dimostrazione. Ora provocato-
riamente verrebbe da dirmi: “Se
dobbiamo eliminare i simboli che possono
influenzare la laicità e la religiosità delle
persone, allora dovremmo chiedere di eli-
minare anche la bandiera europea?”.
Ma lo scopo di questo articolo non è con-
trastare o fare la guerra sui simboli, non
servirerebbe a nessuno!!! Ciò su cui vorrei
riflettere, e che da un lato mi preoccupa,
è che questa società che cerca sempre di
più di fare a meno della figura di Gesù e
soprattutto ancor più grave di riuscire a
privarla ad altri (bambini, ragazzi, gio-
vani...) sia davvero una società che pen-
sando di affermare un concetto di laicità,
alla fine possa soltanto diseducare chi ha
veramente bisogno di una figura come Cri-
sto! E le scuole di oggi ce lo insegnano!!!
Gabriele Camillo
Vuoi partecipare anche tu
al favoloso
Motor Show 2009????
E’ semplicissimo...
Organizziamo pullman per
domenica 6 dicembre con bi-
glietto di entrata al salone
incluso...
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Francesco: 320/7960236
Alfredo: 329/7403875
Si ringrazia tutti coloro
che hanno contribuito
alla realizzazione di que-
sto numero.
Le collaborazioni gratuite
a questo giornalino sono
sempre gradite.
La redazione si riserva il
diritto di sintetizzare gli
articoli e le rubriche pro-
poste in base agli spazi di-
sponibili.
Vuoi partecipare? Inviaci
il tuo materiale all’indi-
rizzo:
Inviaci una mail se vuoi ri-
cevere il nostro giorna-
lino per posta elettronica.
Barzellette Benedette
Il cane cattolico
Un giorno un tale andò da un prete e gli disse:
- Padre, voglio che celebri una messa per il mio cane.
Il prete si indignò:
- Cosa intende dire con questo? Qui non celebriamo
messe per dei cani. Forse può provare dai frati che sono
più avanti, in questa via. Chieda loro se sono disposti a
farlo
Uscendo, l’uomo disse al prete:
- Peccato! amavo moltissimo quel cane. Avevo pensato
di dare un’offerta di un milione di euro per la messa.
E il prete:
- Aspetti un attimo: non mi aveva detto che il suo cane
era cattolico!
Un cappuccino
Un frate si presenta in Para-
diso:
- Aprite!
- Chi è?
- Un Cappuccino.
- Nessuno l’ha ordinato!