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C’è una verità che riguarda tutti nella straordinaria inchiesta con- tro la ‘ndrangheta messa a segno dalle procure di Milano e Reggio Calabria: il vero collante del no- stro Paese nel 150.mo anniversa- rio dell’Unità d’Italia è, o meglio dovrebbe essere, la lotta dalla li- berazione dalle mafie. I clan di og- gi sono come i figli degli occupan- ti austriaci dell’800 o i nazifasci- sti della Seconda guerra mondia- le. E chi li combatte deve sentirsi come i patrioti del Risorgimento o i partigiani della Resistenza: pala- dini della libertà, difensori corag- giosi dei valori sanciti dalla nostra Costituzione. Il movimento di li- berazione dalle mafie ha in Ita- lia tanti protagonisti: i magistrati, come Ilda Boccassini e Giuseppe Pignatone che guidano le indagi- ni; le forze dell’ordine che arresta- no i boss e ne sequestrano i beni; la società responsabile, che ha in Libera la sua punta di diamante; gli imprenditori e i commercianti che denunciano il racket; i sindaci e gli amministratori locali; gli arti- sti, gli scrittori, gli uomini e le don- ne di cultura che sfidano l’omertà mafiosa; i giornalisti che scavano nella zona grigia della collusio- ne e delle connivenze. È un gran- de movimento, che può vincere la sfida contro le mafie se riusci- rà a scuotere quella maggioranza silenziosa e inerte che oggi, come 150 anni fa e durante il fascismo, assiste con indifferenza al naufra- gio di un popolo, di una civiltà. La distanza tra la realtà in cui è im- merso il Paese con le mafie, sem- pre più invasive e una corruzione sempre più diffusa, e la politica sta diventando insostenibile. L’Italia davanti al dilagare del potere ma- fioso non può essere “sequestrata” da un governo che grida ai com- plotti, taglia le intercettazioni, ac- cusa di disfattismo chi, come Sa- viano, esercita il diritto della pa- rola. Di fronte ai risultati delle in- dagini non possiamo permetterci ulteriori incertezze. La liberazione del Paese dalle mafie deve diven- tare una priorità vera della politi- ca e dell’economia. Chi ha l’onere e l’onore di rappresentarla è chia- mato a schierarsi senza ipocrisie e tentennamenti. Se c’è un patto da sottoscrivere nell’interesse del Pa- ese è soltanto quello della libera- zione dalle mafie. Tanti giovani lo hanno già fatto: sono quelli che a decine di migliaia partecipano al- le manifestazioni promosse da Li- bera o decidono di regalare loro vacanze a chi, giovane come lo- ro, trasforma i terreni confiscati ai boss in buoni lavori e buona eco- nomia. Prendiamo esempio da lo- ro e facciamo, ognuno di noi, la nostra parte. Come i patrioti del Risorgimento e i partigiani della Resistenza. LIBERIAMOCI DALLE MAFIE In fondo Enrico Fontana Emanuele Bompan da New Orleans Anno V - n. 164 - mercoledì 14 luglio 2010 - E 1,00 Segue a pagina 6 Pdl, minacce incrociate opo 84 giorni sembra d’intravedere la luce al- la fine del tunnel. Intorno alle 19, ora della Louisiana, il team di operazioni della Bp ha posizionato il Top Hat 10, il nuovo tappo che potreb- be garantire un contenimento integrale temporaneo ma quasi totale del petrolio. La chiusura, alta 6 me- tri, per 70 tonnellate di peso, è stata posizionata con successo sulla cima del pozzo; ora i test dovranno verificare la validità dell’operazione. Entro mercoledì i tecnici potrebbero confermare se il nuovo sistema ha avuto successo. La gente del Golfo si rallegra del- la buona notizia, pur sapendo di avere davanti una lunga marcia per il recupero della regione e dell’eco- nomia, visto che 4 milioni di barili di petrolio sono ancora sospesi nelle acque dell’oceano e centinaia di miglia di coste rimangono contaminate. Un’impre- sa dall’esito non scontato: il tentativo di preservare il delicato equilibrio del delta del Mississippi, già for- temente compromesso da anni di distruzione legata all’industria petrolifera, non è certo facile, e un even- tuale successo è ancora lontanissimo. Marea nera, arriva il nuovo tappo D 9 7 7 2 0 3 6 4 4 3 0 0 7 0 0 7 1 4 Libri 11 Pier Luigi Ferro ricostruisce lo scandalo che nel 1907 fece tremare lo Stato pontificio, attraverso i diari del 14enne Alessandro Besson, rimasti nascosti per 103 anni Ambiente 5 Nell’Italia in preda all’ondata di caldo, Legambiente lancia l’allarme ozono. Metà dei capoluoghi ha superato almeno una volta la soglia di legge sulla concentrazione Intercettazioni 2 Le Nazioni Unite bocciano il disegno di legge sulle intercettazioni e invitano al ritiro o alla modifica: «Può minare la libertà di espressione» Il partito del premier si spacca, travolto dalla questione morale. Bocchino risponde alle accuse di Bondi: «Come si fa a considerare nefasto chi chiede trasparenza?» Il verde Bonelli: «Siamo a una Tangentopoli 2 che getta fango sulle istituzioni» Reggio Padania Oltre 300 arresti confermano che la mafia è ormai radicata in tutto il Paese. Scoperta una rete di collusioni tra politici, amministratori e ‘ndrine. A rischio l’Expo 2015 Mottola a pagina 3 Politica All’annuncio che i finiani valuteranno le mozioni di sfiducia a Cosentino, Berlusconi promette l’espulsione per chi le vota Giustizia Reportage Mulè a pagina 3 Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Lazio La protesta contro la F1 all’Eur; ecologisti e vegetariani; Lazio, boom di ecoreati Pagine 8 e 9 Il mondo corre, l’Europa va di gran buon passo, l’Italia avanza anche se su un terreno non sgombro da ostacoli e soprattutto in una pro- spettiva politica sempre incerta. Il vento fila a gonfie vele, ma in ge- nerale le rinnovabili hanno co- minciato a ribaltare i tradiziona- li rapporti di forza: nel 2009 i nuo- vi impianti costruiti nel nostro continente sono stati più di quel- li convenzionali. Le installazioni di rinnovabili sono infatti il 60% dei nuovi impianti elettrici contro il 14 del 1995. Questo il ritratto delle rinnovabili oggi, a 13 anni dal Pro- tocollo di Kyoto che le ha rese un fattore trainante della battaglia al cambiamento climatico: a fornirlo è stata ieri l’Enea, nella sua nuova veste di agenzia per l’innovazione e non più solo ente di ricerca. La foto di gruppo è quella di un eoli- co che nell’insieme delle rinnova- bili ha conquistato il primo posto, con il 39% dei nuovi impianti. Enea, in Italia è boom di energia pulita Rapporto Simonetta Lombardo Segue a pagina 2

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C’è una verità che riguarda tutti nella straordinaria inchiesta con-tro la ‘ndrangheta messa a segno dalle procure di Milano e Reggio Calabria: il vero collante del no-stro Paese nel 150.mo anniversa-rio dell’Unità d’Italia è, o meglio dovrebbe essere, la lotta dalla li-berazione dalle mafie. I clan di og-gi sono come i figli degli occupan-ti austriaci dell’800 o i nazifasci-sti della Seconda guerra mondia-le. E chi li combatte deve sentirsi come i patrioti del Risorgimento o i partigiani della Resistenza: pala-dini della libertà, difensori corag-giosi dei valori sanciti dalla nostra Costituzione. Il movimento di li-berazione dalle mafie ha in Ita-lia tanti protagonisti: i magistrati, come Ilda Boccassini e Giuseppe Pignatone che guidano le indagi-ni; le forze dell’ordine che arresta-no i boss e ne sequestrano i beni; la società responsabile, che ha in Libera la sua punta di diamante; gli imprenditori e i commercianti che denunciano il racket; i sindaci e gli amministratori locali; gli arti-sti, gli scrittori, gli uomini e le don-ne di cultura che sfidano l’omertà mafiosa; i giornalisti che scavano nella zona grigia della collusio-ne e delle connivenze. È un gran-de movimento, che può vincere la sfida contro le mafie se riusci-rà a scuotere quella maggioranza silenziosa e inerte che oggi, come 150 anni fa e durante il fascismo, assiste con indifferenza al naufra-gio di un popolo, di una civiltà. La distanza tra la realtà in cui è im-merso il Paese con le mafie, sem-pre più invasive e una corruzione sempre più diffusa, e la politica sta diventando insostenibile. L’Italia davanti al dilagare del potere ma-fioso non può essere “sequestrata” da un governo che grida ai com-plotti, taglia le intercettazioni, ac-cusa di disfattismo chi, come Sa-viano, esercita il diritto della pa-rola. Di fronte ai risultati delle in-dagini non possiamo permetterci ulteriori incertezze. La liberazione del Paese dalle mafie deve diven-tare una priorità vera della politi-ca e dell’economia. Chi ha l’onere e l’onore di rappresentarla è chia-mato a schierarsi senza ipocrisie e tentennamenti. Se c’è un patto da sottoscrivere nell’interesse del Pa-ese è soltanto quello della libera-zione dalle mafie. Tanti giovani lo hanno già fatto: sono quelli che a decine di migliaia partecipano al-le manifestazioni promosse da Li-bera o decidono di regalare loro vacanze a chi, giovane come lo-ro, trasforma i terreni confiscati ai boss in buoni lavori e buona eco-nomia. Prendiamo esempio da lo-ro e facciamo, ognuno di noi, la nostra parte. Come i patrioti del Risorgimento e i partigiani della Resistenza.

LIBERIAMOCI DALLE MAFIE

In fondo

Enrico Fontana

Emanuele Bompan da New Orleans

Anno V - n. 164 - mercoledì 14 luglio 2010 - E 1,00

Segue a pagina 6

Pdl, minacce incrociate

opo 84 giorni sembra d’intravedere la luce al-la fine del tunnel. Intorno alle 19, ora della Louisiana, il team di operazioni della Bp ha

posizionato il Top Hat 10, il nuovo tappo che potreb-be garantire un contenimento integrale temporaneo ma quasi totale del petrolio. La chiusura, alta 6 me-tri, per 70 tonnellate di peso, è stata posizionata con successo sulla cima del pozzo; ora i test dovranno verificare la validità dell’operazione. Entro mercoledì i tecnici potrebbero confermare se il nuovo sistema

ha avuto successo. La gente del Golfo si rallegra del-la buona notizia, pur sapendo di avere davanti una lunga marcia per il recupero della regione e dell’eco-nomia, visto che 4 milioni di barili di petrolio sono ancora sospesi nelle acque dell’oceano e centinaia di miglia di coste rimangono contaminate. Un’impre-sa dall’esito non scontato: il tentativo di preservare il delicato equilibrio del delta del Mississippi, già for-temente compromesso da anni di distruzione legata all’industria petrolifera, non è certo facile, e un even-tuale successo è ancora lontanissimo.

Marea nera, arriva il nuovo tappo

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Libri 11Pier Luigi Ferro ricostruisce lo scandalo che nel 1907 fece tremare lo Stato pontificio, attraverso i diari del 14enne Alessandro Besson, rimasti nascosti per 103 anni

Ambiente 5Nell’Italia in preda all’ondata di caldo, Legambiente lancia l’allarme ozono. Metà dei capoluoghi ha superato almeno una volta la soglia di legge sulla concentrazione

Intercettazioni 2Le Nazioni Unite bocciano il disegno di legge sulle intercettazioni e invitano al ritiro o alla modifica:«Può minare la libertà di espressione»

Il partito del premier si spacca, travolto dalla questione morale. Bocchino risponde alle accuse di Bondi: «Come si fa a considerare nefasto chi chiede trasparenza?» Il verde Bonelli: «Siamo a una Tangentopoli 2 che getta fango sulle istituzioni»

Reggio PadaniaOltre 300 arresti confermano che la mafia è ormai radicata in tutto il Paese. Scoperta una rete di collusioni tra politici, amministratori e ‘ndrine. A rischio l’Expo 2015 Mottola a pagina 3

Politica All’annuncio che i finiani valuteranno le mozioni di sfiducia a Cosentino, Berlusconi promette l’espulsione per chi le vota

Giustizia

Reportage

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LazioLa protesta contro la F1 all’Eur; ecologisti e vegetariani; Lazio, boom di ecoreati

Pagine 8 e 9

Il mondo corre, l’Europa va di gran buon passo, l’Italia avanza anche se su un terreno non sgombro da ostacoli e soprattutto in una pro-spettiva politica sempre incerta. Il vento fila a gonfie vele, ma in ge-nerale le rinnovabili hanno co-minciato a ribaltare i tradiziona-li rapporti di forza: nel 2009 i nuo-vi impianti costruiti nel nostro continente sono stati più di quel-li convenzionali. Le installazioni di rinnovabili sono infatti il 60% dei nuovi impianti elettrici contro il 14 del 1995. Questo il ritratto delle rinnovabili oggi, a 13 anni dal Pro-tocollo di Kyoto che le ha rese un fattore trainante della battaglia al cambiamento climatico: a fornirlo è stata ieri l’Enea, nella sua nuova veste di agenzia per l’innovazione e non più solo ente di ricerca. La foto di gruppo è quella di un eoli-co che nell’insieme delle rinnova-bili ha conquistato il primo posto, con il 39% dei nuovi impianti.

Enea, in Italiaè boom di energia pulita

Rapporto

Simonetta Lombardo

Segue a pagina 2

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2 www.terranews.itmercoledì 14 luglio 2010

Rapporto

Diritti©

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>>Primo piano>>

Bavaglio, le critiche dell’Onue nazioni Unite hanno chiesto al governo italia-no di abolire o modifi-care il decreto legge sul-

le intercettazioni, noto anche co-me legge Bavaglio, annunciando inoltre una missione in italia nel 2011 per esaminare la situazione della libertà di stampa e il dirit-to alla libertà di espressione. «se adottato nella sua forma attuale – si legge in un comunicato redat-to da Franck La rue -, può minare il godimento del diritto alla liber-tà di espressione in italia». Franco Frattini, ministro degli Esteri, si è detto fortemente sconcertato del-la presa di posizione del rappre-sentante onu, e ha risposto nel più ovvio dei modi: «in tutti i Pae-si democratici il parlamento è so-vrano e decide», salvo aggiungere, non senza fastidio, che «le propo-ste legislative prima vanno lette». ma il sospetto che La rue, incari-cato dal consiglio dei diritti uma-ni delle nazioni Unite di monito-rare la situazione del diritto alla li-bertà di opinione e di espressione nel mondo, sappia quanto occor-re per criticare il ddl, sembra non sfiora il responsabile della Farne-sina. Eppure, nello stesso documen-to, il relatore spiega le ragioni del-la richiesta di soppressione o mo-difica: «sono consapevole che la bozza è stata portata avanti per le preoccupazioni riguardo alle im-plicazioni relative alla pubblica-zione di materiale processuale e al diritto alla privacy, ma la bozza di legge nella sua attuale confor-mazione non costituisce una ri-sposta appropriata a tali preoccu-pazioni e pone una minaccia alla libertà d’espressione». La rue ha poi espresso apprensione per l’in-troduzione di una sanzione per

Piero Capponi

Il Palazzo di Vetro annuncia inoltre per il 2011 una missione per

verificare la situazione della libertà di stampa

in Italia

Il verde Bonelli: «Ormai il governo Berlusconi

ha contro tutto il mondo»

L

Diritti Le Nazioni Unite bocciano il disegno di legge sulle intercettazioni e invitano al ritiro o alla modifica:«Nella sua forma attuale può minare la libertà di espressione». Frattini: «Sono profondamente sconcertato»

in generale, spiega il rappor-to “Le fonti rinnovabili 2010”, ne-gli ultimi 10 anni nel mondo le rinnovabili sono arrivate a copri-re oltre il 12% dell’offerta di ener-gia primaria e il 18 di quella elet-trica. dal 2008 gli investimenti in sole, vento e biomasse (100 miliar-di di dollari l’anno) superano quel-li in fonti convenzionali. Un gran-de boom, anche nel nostro paese, in barba all’infinito tentennamen-to dei governi Berlusconi. È solo della fine della settimana scorsa la notizia che si è fissata la terza fa-se del conto energia, con una dimi-nuzione degli incentivi alle rinno-vabili del 18 per cento nel 2011 e del 6% nei due anni successivi (una soluzione che non spaventa, pare, il settore delle rinnovabili che in questi anni ha guadagnato in effi-

Lombardo dalla prima cienza e in abbassamento dei costi degli impianti). sull’articolo 45 del-la manovra finanziaria si sarebbe “ripristinato il sistema di incentivi e garantito gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili”, secondo quanto ha dichiarato il sottosegre-tario allo sviluppo economico sa-glia nel suo intervento di presenta-zione del rapporto. ma in autunno – ha anticipato – «sarà varato un nuovo sistema di incentivazione con il recepimento della terza di-rettiva europea». nonostante l’in-certezza e la sostanziale contrarie-tà delle maggiori istituzioni del Pa-ese, l’italia è al terzo posto in Euro-pa per nuova potenza installata di eolico con 1.113 megawatt e anche per potenza complessiva degli im-pianti delle rinnovabili, con quasi 5.000 megawatt. il 2009 è stato si-curamente l’anno del fotovoltaico nostrano con un balzo che in un

anno ha raddoppiato la quota di energia: alla fine del 2008 c’erano pannelli installati per 458 mega-watt, dodici mesi dopo se ne era-no aggiunti 574. ma sul solare a concentrazione, fiore all’occhiel-lo della ricerca italiana, siamo di fatto fermi. E poi c’è lo strano caso del solare termico, quello che sem-plicemente scalda l’acqua per usi igienici e riscaldamento nelle no-stre case: mentre nella sicuramen-te meno assolata austria si veleg-gia a forza di oltre 360 chilowatt ogni mille abitanti, sui nostri tetti se producono appena 23. il paese del sole è solo al tredicesimo posto in Europa per acqua calda gratui-ta. nello scenario che l’Enea defi-nisce di accelerazione tecnologi-ca, comunque, «il ricorso all’effi-cienza energetica e alle rinnova-bili consentirà nel lungo periodo, al 2040, di dimezzare le emissioni

è boom del nostro solaredi co2 rispetto al 2005». a forni-re la spinta, naturalmente, non la zoppicante politica ambientale ed energetica italiana, quanto l’obiet-tivo del 17 per cento di rinnovabi-li entro il 2020 fissato dall’Ue per il nostro paese. Un obiettivo che non soddisfa confindustria: no-nostante il rapporto Enea sia stato presentato proprio nella sua sede e nonostante i numerosi richiami alla green economy e alle rinnova-bili come settore industriale trai-nante anche nella crisi, il direttore dell’associazione degli industria-li Giampaolo Galli ha rilevato che proprio l’obiettivo europeo coste-rà al settore elettrico «9 miliardi di euro nel 2020 con un incremento del costo medio dell’energia elet-trica consumata di circa 25 euro al megawattora». conti fatti in ma-niera, verrebbe da dire, sui costi e non sui ricavi.

giornalisti ed editori che pubbli-cano intercettazioni acquisite il-legalmente prima dell’inizio di un processo. Violazione per la qua-le il ddl prevede fino a un mese di carcere. «Una tale pena, compre-sa la reclusione fino a trenta gior-ni e una multa fino a diecimila eu-ro per i giornalisti e 450mila per gli editori, è sproporzionata al ti-po di reato». Quanto sostenuto dalle nazioni Unite conferma dunque i dubbi che hanno accompagnato il cam-mino della proposta: «L’impian-

to della legge potrebbe ostacola-re il lavoro dei giornalisti ad avvia-re inchieste su questioni di inte-resse pubblico, come la corruzio-ne, data l’eccessiva lunghezza dei processi in italia, come messo in evidenza ripetutamente dal con-siglio d’Europa». infine la disponi-bilità, offerta da La rue, «a forni-re assistenza tecnica per garanti-re che la legge rispetti gli standard internazionali per il rispetto della libertà d’espressione». disponibi-lità che prevedibilmente non sarà presa in considerazione.

«ormai sul ddl intercettazio-ni il governo Berlusconi ha con-tro tutto il mondo - ha evidenzia-to angelo Bonelli, presidente na-zionale del Verdi . Quello che sta accadendo con il ddl intercetta-zioni è indecente: per l’ennesima legge ad personam il governo non esita ad attaccare principi costi-tuzionali e democratici fonda-mentali come la libertà di stam-pa e a legare le mani a magistra-ti e forze dell’ordine nella lotta al-la criminalità organizzata e alla mafia».

Rapporto L’Enea ha presentato ieri a Roma, nella sede di Confindustria, “Le fonti rinnovabili 2010”, oggi arrivate a coprire oltre il 12 per cento dell’offerta di energia primaria nazionale e il 18 di quella elettrica

L’Italia è terza in Europa per nuova potenza eolica installata 1.113 megawatt

L’Enea: «Il ricorso all’efficienza energetica

e alle rinnovabili consentirà, al 2040, di

dimezzare le emissioni di CO2 rispetto al 2005»

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Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, chiede alla stam-pa: «La mafia a Milano? Fa-temela vedere». A gennaio anche il prefetto Gian Vale-rio Lombardi, aggiunge che sotto la Madonnina le co-sche «non esistono». Pec-cato che l’11 giugno il giu-dice Aurelio Barazzetta ha condannato in primo gra-do a Milano per associazio-ne mafiosa Salvatore, Ro-sario e Domenico Barbaro, della cosca Papalia di Pla-tì (RC), dai 7 ai 9 anni di carcere nel processo “Cer-berus”. Era dall’inchiesta “Nord-Sud” degli anni No-vanta, culminata dopo 41 giorni di camera di consi-glio con una pioggia di er-gastoli che a Milano non si condannava per mafia. I Barbaro-Papalia hanno messo radici nell’hinter-land milanese, proprio ne-gli anni di “Nord-Sud”, di-ventando egemoni sul ter-ritorio. Diverse le ultime operazioni ai loro danni, molte delle quali coordina-te proprio dal pubblico mi-nistero in trincea dagli an-ni di Mani pulite, Ilda Boc-cassini. Al processo “Cerbe-rus” sono state giudicate le giovani leve della ‘ndrina. Gli arresti del Gruppo inve-stigazione crimine organiz-zato (Gico) della Guardia di finanza erano termina-ti nel luglio 2008, portando dietro le sbarre 17 persone, tra cui Domenico Barbaro, detto l’australiano, i suoi fi-gli Salvatore e Rosario, Pa-squale Papalia ( figlio dello storico boss Antonio) per associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata all’estorsione, al porto abu-sivo di armi e al riciclaggio di denaro. Il gruppo era di-ventato monopolista asso-luto del movimento terra in tutto il Nord-Est. «Det-tavano legge - testimonia-rono gli imprenditori edi-li della zona - con le buone o con le cattive. Dovevamo farli lavorare per forza, al-trimenti i nostri mezzi sal-tavano per aria». Pochi me-si dopo l’indagine “Isola”, la ‘ndrina si era infiltrata an-che sui cantieri della Tav e dell’autostrada A4, seguita dalla “Parco sud” sugli inte-ressi immobiliari della co-sca che portò in carcere an-che gli imprenditori Andrea Madaffari e Alfredo Iorio, accusati di essere il brac-cio economico e finanzia-rio del clan. Con un filone parallelo di “Parco sud” era-no infine stati arrestati per tangenti anche l’ex sindaco di Trezzano sul Naviglio del Pd, Tiziano Butturini, e l’ex assessore ai Lavori Pubbli-ci del Pdl Michele Iannuzzi. Ora resta solo il grande ri-schio infiltrazioni che corre l’Expo 2015.

Il puntoAlessandro De Pascale

iò che la Lega tende a sepa-rare, la ‘ndrangheta è riusci-ta a unire indissolubilmen-te. Negli anni, i boss cala-

bresi sono stati capaci di costrui-re una vera e propria unità nazio-nale su base criminale. Dopo l’in-chiesta denominata “Il Crimine” delle Procure di Reggio Calabria e Milano, che ieri ha portato all’arre-sto di oltre 300 persone, probabil-mente nessuno potrà più pensa-re che la mafia è un problema solo delle regioni del Sud. L’operazione, coordinata a Milano dal procura-tore aggiunto Ilda Bocassini, ha di-mostrato che nella geografia del-le cosche calabresi la Lombardia non era più un semplice territorio di conquista e di riciclaggio, ma costituiva addirittura un “man-damento”: le ‘ndrine considera-vano infatti Milano e le altre città una macro area criminale ufficia-le, con un suo reggente, Pino Neri, subordinate ramificazioni nei cen-tri più importanti e il diretto con-trollo da parte delle cosche di Reg-gio Calabria. «È la risposta diret-ta a chi diceva che al Nord la ma-fia non esiste. Ora nessuno potrà più chiudere gli occhi», commen-ta Vincenzo Macrì, procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia. Tra le persone arresta-te molti imprenditori e politici. Tra questi ultimi Antonio Chiriaco, di-rettore sanitario dell’Asl di Pavia ed ex segretario provinciale del-la Dc, che, avrebbe comprato, per poche migliaia di euro, un centi-naio di voti in favore del deputato del Pdl Giancarlo Abelli: nel corso di una telefonata Chiriaco, origi-nario di Reggio Calabria, si vanta-va di aver fondato una ‘ndrina al-la fine degli anni ‘70 in provincia di Pavia. Le indagini della magistra-tura hanno anche definito i più

Giorgio Mottola

C

importanti business cui le cosche sono concentrate: l’Expo di Mila-no e la ricostruzione in Abruzzo. In entrambi i casi, lo strumento in mano alle ‘ndrine lombarde era la “Perego General Contractor”. L’im-presa edile, di fatto gestita da An-drea Pavone, anche lui arrestato oggi, e dal boss Salvatore Stran-gio, dopo essere riuscita a farsi as-segnare importanti appalti pubbli-ci in territorio lombardo stava ten-tando di scalare la Cosbau, azien-da trentina, vincitrice di una serie di commesse in Abruzzo. L’opera-zione stava per avvenire attraver-so lo schermo di una fiduciaria svizzera, ma non andò mai in por-to. Gli affari dei clan venivano fa-voriti da politici lombardi compia-centi: in manette sono finiti, infat-ti, anche Antonio Oliviero, ex as-sessore provinciale a Milano, Mas-simo Ponzoni, ex assessore regio-nale all’ambiente, e l’esponente

Udc Emilio Santomauro. «I politi-ci erano il capitale sociale dell’or-ganizzazione criminale», spiega nell’ordinanza il pm Ilda Boccassi-ni. I boss calabresi erano riusciti a coinvolgere in Lombardia persino appartenenti alle forze dell’ordine. In uno dei filmati nelle mani delle procure, un’appuntato dell’Arma, Michele Belingieri, raccoglie bos-soli e cartucce sulla scena del de-litto di Rho, dove aveva perso la vi-ta un albanese dopo una rissa av-venuta nel ristorante di uomo vici-no alle cosche.L’operazione di ieri ha portato in manette anche colui che i magi-strati considerano il “capo dei ca-pi” della ‘ndrangheta, Nicola Op-pedisano, l’ottantenne reggente della ‘ndrina di Rosarno. La sua elezione quale capo criminale sa-rebbe avvenuta il 19 agosto 2009 nel corso del matrimonio tra Eli-sa Pelle e Giuseppe Barbaro. I ma-

gistrati sono riusciti a ricostrui-re l’organigramma delle cosche. I clan sono raggruppati in quat-tro mandamenti: Calabria tirre-nica, area ionica, area centrale e il quarto in Lombardia, che qual-che anno fa cercò di raggiunge-re la piena autonomia (l’allora reggente, Carmelo Novella, ven-ne ammazzato proprio per que-sto). Più ‘ndrine nella stessa zo-na formano un’entità detta “loca-le”. Ognuna delle quali ha un pro-prio capo, con potere di vita e di morte su tutti, un contabile, che gestisce le finanze, e un “crimi-ne” che decide i regolamenti dei conti con le cosche rivali: omicidi, estorsioni ed agguati. Per le con-troversie tra una o più famiglie interviene la “Provincia”, che ha il potere di sedarle. In Calabria ope-rano almeno 150 ‘ndrine, molte delle quali con collegamenti sia in Italia che all’estero.

L’asse Milano-Reggio Criminalità La procura di Milano con una vasta operazione ha arrestato 300 presunti affiliati alle ‘ndrine. I boss calabresi avevano creato in Lombardia un mandamento che dipendeva dalle cosche del reggino

Trent’annidi ‘ndrangheta nel Nord-Est

on mollano di un centi-metro i finiani e ribadi-scono la richiesta di di-missioni del sottose-

gretario Nicola Cosentino, do-po che il suo nome, assieme a quello di Marcello Dell’Utri, è finito nel registro degli indaga-ti da parte della Procura di Ro-ma nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico. Tanto da prendere in considerazioni per «valutarle» le mozioni di sfiducia presenta-te dalle opposizioni. Immediata la risposta di Ber-lusconi: chiunque votasse una mozione di sfiducia dell’oppo-sizione per chiedere le dimissio-ni di esponenti di governo, a se-guito di indagini ancora in cor-so, si porrà automaticamente fuori dal Pdl e dalla maggioran-

Vincenzo Mulè

Xxxxx Od dipsum irit lobor aciliqui tie tincing e con hendionsenim at x exer ipsusto con hendionsenim at velenim volor Re feugiam

N

La resa dei conti nel Pdlza. Concetto ribadito in una no-ta diffusa da Palazzo Chigi, nel quale Berlusconi afferma di vo-ler «restare fuori dalle artificio-se burrasche scatenate dalla vecchia politica politicante e da quanti, in maniera irresponsabi-le, giocano una partita persona-le a svantaggio dell’interesse di tutti. Il clima giacobino e giusti-zialista nel quale alcuni stanno cercando di far ripiombare il no-stro Paese non è certo d’aiuto». Prima della presa di posizione di Berlusconi, lo stesso Italo Boc-chino aveva sottolineato che l’obiettivo dei finiani non era certo il Cavaliere, bensì «quei dirigenti che stanno creando un problema all’immagine del par-tito per i loro comportamenti e non chi chiede, invece, pulizia morale all’interno del Pdl». Chi invece chiede le dimissioni

di Berlusconi è il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli: «Ormai il governo è travolto dagli scan-dali giudiziari: non passa gior-no che non ci sia un ministro, un sottosegretario o un mem-bro della maggioranza coinvol-to in indagini della magistratu-ra. Siamo ad una “Tangengen-topoli due” che getta fango sul-le istituzioni e il Paese non può permettersi un governo così de-legittimato: Berlusconi deve ras-segnare subito le dimissioni». Nel corso della giornata, Boc-chino aveva ribadito la necessi-tà di un «passo indietro» di Co-sentino e Verdini: «Noi siamo convinti che questa inchiesta, al di là dei profili penalmente ri-levanti che appaiono essere de-boli rispetto ad una accusa co-sì complessa, pongono a Berlu-sconi un problema di opportu-

nità circa la presenza di Verdi-ni al vertice del partito; così co-me c’è un problema di opportu-nità sulla presenza di Cosentino al governo e alla guida del par-tito in Campania». Durissima la replica del coordinatore nazio-nale del Pdl Sandro Bondi, che ha definito «nefasto» il ruolo di Bocchino nel dibattito interno al Pdl: «L’onorevole Bocchino punta continuamente sulla lo-gica della provocazione piutto-sto che su quella del confronto alto e costruttivo, che invece sa-rebbe necessario per affrontare i problemi e superare le incom-prensioni». Ma il finiano non ci sta: «Come si fa a considerare nefasto l’at-teggiamento di chi chiede tra-sparenza e pulizia morale e di-fendere autori di episodi imba-razzanti per il Pdl?».

Politica Italo Bocchino chiede le dimissioni di Verdini e Cosentino e annuncia che i finiani valuteranno le mozioni di sfiducia delle opposizioni. Berlusconi annuncia: fuori dal partito e dalla maggioranza chi le voterà

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4 www.terranews.itmercoledì 14 luglio 2010 >>Primo piano>>

Il tesoretto mancaton quinto di ciò che pro-duciamo non entra nel circolo virtuoso dell’eco-nomia arricchendo solo

le tasche di chi froda lo Stato. Un tesoretto che secondo l’Istat nel 2008 ammonterebbe a circa tra i 255 e i 275 miliardi di euro, pa-ri al 16-17,5% del Pil. Un feno-meno che negli anni 2000-2008 ha avuto un andamento alta-lenante, in ripresa con l’avven-to della crisi economica: la quo-ta del sommerso economico sul Pil raggiunge il picco più alto (19,7%) nel 2001, per poi decre-scere fino al 2007 (17,2%) e mo-strare segnali di ripresa nel 2008 (17,5%). Diversi i modi in cui si attuano i comportamenti frau-dolenti degli operatori economi-ci per evadere il sistema fisca-le e contributivo. Il più gettona-to è rappresentato dalla sottodi-chiarazione del fatturato e dal ri-gonfiamento dei costi impiegati nel processo di produzione del reddito. Nel 2008 l’incidenza del valore aggiunto non dichiara-to dovuto a queste componenti raggiunge il 9,8 % del Pil (era il 10,6% nel 2000). Ma anche l’uti-lizzo di lavoro non regolare rien-tra tra le pratiche più utilizza-te, fenomeno, dice l’Istat, «stret-tamente» connesso «al manca-to versamento dei contributi so-ciali: nel 2008 erano circa 2 mi-lioni e 958mila le unità di lavo-ro non regolari». Questa compo-nente «che rappresenta l’11,9 % dell’input di lavoro complessivo nel 2008, raggiunge il 12,2% nel 2009».Se le prestazioni lavorative so-no non regolari, e quindi non di-

Giuliano Rosciarelli

L’Istat: «I clandestini rappresentano la

componente più piccola del lavoro irregolare,

377 mila unità nel 2009»

U

Legalità Nel 2009 circa quasi tre tre milioni di lavoratori in nero. L’economia sommersa pesa sul Pil in una percentuale tra il 16,3 e il 17,5 e vale tra i 255 e i 275 miliardi di euro. L’agricoltura il settore più colpito

irotecnico e spumeggian-te. Così si è presentato Ni-chi Vendola, presidente della regione Puglia, due

sere fa a Padova nel contesto del-lo Sherwood Festival, davanti ad una platea di più di mille perso-ne. Con l’energia del fuoco ha tra-scinato un pubblico vivace tra le correnti dell’argomento: “Contro la destra, oltre la sinistra. Percor-si politici contro la crisi”. Compa-gni di viaggio, Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente del Co-mune di Venezia, Sandro Medi-ci, Presidente del X Municipio di Roma e Luca Casarini, a coordi-nare gli interventi. Toccate tut-te le corde di un pubblico affa-mato di visioni prospettiche, uti-lizzate senza risparmio metafo-re omeriche e citazioni da alta scuola politica, questo confron-to tra “amministratori illumina-ti” ha convinto molti, poiché so-

Beatrice Barzaghi no stati lanciati molti spunti. «Di fronte alla crisi globale, che inve-ste il mondo, e a quella della si-nistra e della democrazia, è ve-nuto il momento di aprire nuovi percorsi sociali e politici?” era la domanda iniziale posta dagli or-ganizzatori. «Ci siamo lasciati a Genova – ha esordito Vendola - pronti al passaggio da un seco-lo all’altro. Ed ecco l’errore: quel-lo era lo spartiacque e lì avrei do-vuto proporre lo scioglimento del mio partito, Rifondazione comu-nista». Gli applausi sono genero-si, il feeling si è stabilito. Vendo-la parla di «un’Europa da riani-mare, coperta oggi, come in una sorta di dopoguerra, da cumu-li di macerie morali. La sinistra ha deciso di morire per compete-re con la destra sul primato del-le economie. È necessario – pro-pone - destrutturare la destra e capire che ha vinto proprio per-ché è entrata anche nelle viscere della sinistra». Le parole Lavoro

e Libertà risuonano per tre volte, prima di affermare che l’antiber-lusconismo oggi è “andare a Po-migliano”. La prima conclusione di Vendola è dedicata ancora alla necessità di «ritornare al raccon-to che costruisca una sinistra che possa andare oltre la buona am-ministrazione del condominio». Gianfranco Bettin aggiunge: «Il lavoro che abbiamo fatto finora non è stato fermato dalla violen-za della repressione. C’è chi non si è fatto colonizzare dai pome-riggi televisivi ed ha organizza-to direttamente le cose. Mentre gli altri ci chiamavano no global, noi riorganizzavamo globalmen-te il mondo, con l’obiettivo di tra-sformarlo. Oggi sappiamo cos’è l’energia umana, la cooperazio-ne, la rete planetaria che cambia anche la politica giorno per gior-no». Per Bettin c’è «un circuito positivo da attivare anche dentro le amministrazioni». Contro la “discesa in campo” di Berlusconi,

La proposta: costruire luoghi plurali in cui

conta la rete cooperante, una cosmogonia

unificante

Europa in ordine sparso su-gli Ogm. La Commissione euro-pea lascia carta bianca agli Sta-ti membri per scrivere ognuno le proprie le regole del gioco. Sono state adottate ieri le nuove pro-poste per consentire ai Ventisette una politica autonoma sulla col-tivazione di organismi genetica-mente modificati sul proprio ter-ritorio, nonostante la forte oppo-sizione da parte del settore e di al-cuni Paesi europei. Era tempo che la Commissione non faceva più ricorso al principio di sussidiarie-tà, ovvero delegare il potere co-munitario agli stati membri, ma al presidente José Manuel Barro-so è sembrato l’unico modo per sbloccare la paralisi del sistema di approvazione degli Ogm, che ha permesso l’approvazione di due tipi di colture in 12 anni. «Le mi-sure concrete adottate permette-ranno agli stati membri di decide-re liberamente della coltivazione

OgmSusan Dabbous

Ue, ogni Stato decide per sé

P

La Padova di Vendolal’unica partita che può vincere la sinistra è quella dell’invasione di campo, e la forma partito deve ri-prendere la linfa vitale delle piaz-ze. La proposta: costruire luoghi plurali in cui conta la rete coo-perante, una cosmogonia unifi-cante. Sandro Medici ha ribadito il ruolo del conflitto che dal bas-so stimola i cambiamenti, e pri-ma che Luca Casarini invitasse tutti alle mobilitazioni di settem-bre (il 29, a Bruxelles) e novem-bre (a Cancun, il Cop 16), c’è sta-to il tempo di declinare le prati-che di un superamento della si-nistra tradizionale.

rettamente osservabili, «produ-cono un reddito – spiega l’Isti-tuto di statistica - che non vie-ne dichiarato dalle unità pro-duttive che le impiegano». «Nel 2008 l’incidenza del valore ag-giunto prodotto dalle unità pro-duttive che impiegano lavoro non regolare – aggiunge - risulta pari al 6,5 per cento del Prodot-to interno lordo, in calo rispetto al 2000 quando ne rappresenta-

va il 7,5 per cento». Questo, con-tinua l’Istat, è dovuto però qua-si esclusivamente ad interven-ti normativi che hanno consen-tito l’emersione del lavoro ne-ro attraverso forme contrattua-li che di fatto lo hanno legalizza-to in molte sue forme. La com-ponente più rilevante delle uni-tà di lavoro non regolari è rap-presentata dal 2001 dagli irre-golari residenti che si attesta-

no nel 2009 intorno a 1 milione e 652mila unità. L’altra compo-nente rilevante è rappresenta-ta dalle unità di lavoro riferibili alle posizioni plurime (937 mila unità). Gli stranieri clandestini rappresentano, invece, la com-ponente più piccola del lavo-ro non regolare (377 mila unità di lavoro nel 2009). A livello set-toriale, sottolinea ancora l’Isti-tuto di statistica, l’evasione fi-

scale e contributiva è più diffu-sa «nei settori dell’agricoltura e dei servizi, ma è rilevante anche nell’industria». Se si considera la sola economia di mercato, sen-za considerare, cioè, il valore ag-giunto prodotto dai servizi non market forniti dalle amministra-zioni pubbliche, «il sommerso nel 2008 rappresenta il 20,6 per cento del Pil, contro il 17,5 % cal-colato per l’intera economia».

Eventi Allo Sherwood Festival, nella città veneta, il governatore pugliese conquista il pubblico. «Genova è stata lo spartiacque tra i due secoli. Lì avrei dovuto proporre lo scioglimento di Rifondazione comunista»

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5www.terranews.it mercoledì 14 luglio 2010>>Primo piano>>

dell’allerta caldo raggiunge infat-ti oggi il suo vertice, toccando il livello tre (quello cioè più eleva-to, in cui si registrano condizio-ni meterologiche a rischio per-sistenti, per tre o più giorni, al-le quali corrispondono inter-venti di prevenzione per le per-sone meggiormente esposte) in ben sette grandi città, collocate nell’area centro-Nord: Bolzano, Bologna, Brescia, Firenze, Geno-

va, Roma e Torino. La giornata odierna, rovente come quelle di domani e dopodomani, è anche il momento per il ministro del-la Salute Ferruccio Fazio di con-vocare i responsabili di Regioni e Comuni e verificare l’attuazio-ne del Piano operativo 2010 per agire sugli effetti dell’ondata di calore sulla popolazione. Sensi-bilizzazione, informazione, pre-venzione, pronto intervento le

classiche parole d’ordine da dif-fondere tra servizi sociali e Asl competenti. Ma le conseguenze dell’afa sono devastanti e molte-plici: per dirne una, Coldiretti ha stimato che i danni per l’agricol-tura ammontano al 25 per cen-to tra produzione, commercio e consumo. Sul fronte degli al-levamenti, invece, a preoccupa-re è il calo della produzione del latte bovino: meno 15 per cen-

degli Ogm», ha detto il Commis-sario Ue alla Salute e al Consu-mo, John Dalli. Bruxelles propone inoltre delle linee guida e una rac-comandazione, destinata a sosti-tuire quella esistente del 2003, in materia di coesistenza tra coltu-ra tradizionali, biologiche e Ogm. Quest’ultima contiene regole maggiormente restrittive contro la presenza involontaria di Ogm. Cosa cambia in sostanza? D’ora in poi i Paesi che già ne fanno uso, come la Spagna e la Repubblica Ceca, potranno estendere i tipi di prodotti Ogm coltivabili, e quelli ostili, come l’Italia e l’Austria, po-tranno vietare del tutto ogni col-tivazione geneticamente modi-ficata. Sdegnato il celebre conta-dino anti-ogm José Bové ed eruo-deputato di Europe écologie: «Bi-sogna mobilitarsi per respingere questo mercato dei fessi e ottene-re un’Europa libera dagli Ogm». Soddisfatta invece l’Italia. «La de-cisione dell’Ue è un fatto molto importante- ha dichiarato il pre-sidente dei Verdi Angelo Bonelli - ora il parlamento approvi subito una legge, quella che Zaia non ha mai fatto, per dire no agli Ogm». È tempo quindi di investire «sul-le tipicità delle nostre tradizioni enogastronomiche».

Dieci su 52 le località che hanno oltrepassato il limite annuale di 25 giorni di superamento. In testa Novara, Genova, Alessandria e Vercelli

er apprendere quanto le temperature degli ultimi tempi siano bollenti non è certo necessario sfoglia-

re i giornali. Il bollettino di questi giorni e di quelli, preoccupanti, a venire merita comunque una particolare attenzione. Secon-do il monitoraggio reso noto dal-la Protezione civile, l’escalation

Diego Carmignani

Pto nel caso della Liguria. Enne-simo campanello d’allarme l’ha fatto poi squillare ieri Legam-biente: secondo i dati registra-ti dall’associazione ambientali-sta e dal portale www.lamiaaria.it (che offre previsioni sulla qua-lità dell’aria e consigli per fron-teggiare l’inquinamento), l’emer-genza ozono è tornata a farsi al-ta. Trentanove capoluoghi italia-ni, ovvero la metà di quelli moni-torati, ha infatti superato almeno una volta la media oraria di livelli di concentrazione superiori a 180 µg/m³ misurata per tre ore con-secutive. Vale a dire la cosiddetta “soglia di informazione”, oltre la quale le amministrazioni locali sono obbligate ad avvisare la po-polazione sui possibili rischi per la salute. Oltretutto, sono già 10 su 52 le città capoluogo che, ad oggi, hanno oltrepassato il limi-te annuale di 25 giorni di supera-mento giornaliero di ozono, sta-bilito per la protezione della sa-lute umana dalla nuova normati-va. La triste graduatoria dell’aria irrespirabile vede in vetta Novara con 59 giorni di ozono off-limits dal primo gennaio ad oggi. La se-giono Genova, Alessandria, Ver-celli, Matera, Asti, Udine, Parma, Cuneo e La Spezia. Località che, oltre alla colonnina di mercurio debbono quindi tenere d’occhio anche l’agente inquinante, che viene prodotto dalle emissioni di veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chi-mici in presenza di un forte ir-raggiamento solare. Alle conse-guenze dell’asfissiante stagione estiva, si aggiungono così i possi-bili gravi danni al sistema respi-ratorio e polmonare di cui l’ozo-no è principale causa.

n museo glorioso e una biblioteca di grande va-lore storico e scientifi-co che rischiano di fini-

re in uno scantinato. Sono quel-li dell’Ispra (Istituto superio-re per la ricerca e la protezio-ne ambientale), che rischiano di avere la peggio nella saraban-da di cambi di sede e ragione so-ciale del principale istituto pub-blico ambientale italiano, vigi-lato dal ministero dell’Ambien-te. Il museo ospita una collezio-ne paleontologica e una litomi-neralogica di grande importan-za, con 150mila reperti che van-

no dai fossili di invertebrati a quelli di vertebrati e vegetali, fi-no a reperti edilizi e decorativi. Le collezioni, inserite tra quelle per cui il Fai (Fondo ambientale italiano) vuole organizzare del-le visite guidate nel corso delle sue “Giornate di primavera” del 2011, apparteneva storicamen-te al Servizio geologico d’Italia, nella cui sede di Largo Santa Su-sanna è stato esposto dal 1884 al 1994. Una collocazione degna, che oggi però è solo un ricordo, visto che il Servizio è diventato nel frattempo un dipartimento dell’Ispra, e oggi il museo è solo parzialmente allestito nella se-de dell’Istituto di via Curtatone, mentre la maggior parte dei re-perti sono inscatolati e consul-tabili solo su richiesta oppure da internet. Una situazione che ri-schia di peggiorare ulteriormen-te, visto che a marzo dell’anno prossimo la sede verrà spostata in un palazzo della Procter and

Gamble all’Eur, dove sicuramen-te non esistono spazi per allesti-re un museo, tanto che chi ci la-vora parla già di «svilimento to-tale e rischio che le collezioni fi-niscano in un garage».Fonti del ministero dicono che la struttura commissaria-le dell’Ispra si sta «adoperando per trovare una soluzione ade-guata», come Palazzo Altemps (vicino Piazza Navona), ma visti i problemi irrisolti dell’Istituto molti temono che sia solo l’en-nesima voce senza fondamen-to. La pensano così i ricercato-ri precari che ieri sono torna-ti in piazza, con un presidio da-vanti al Ministero in via Colom-bo, per consegnare le quasi 5mi-la firme raccolte tramite web su una petizione rivolta al mini-stro, perché si occupi dell’Ispra e dei problemi dei suoi lavorato-ri. Già protagonisti da novembre a gennaio dell’occupazione del-la sede di via Casalotti, durata

Ieri sono tornati in piazza i precari per consegnare le 5mila firme raccolte in una petizione rivolta al ministro dell’Ambiente

UIl museo degli orrori

due mesi, i precari hanno insce-nato una processione, chieden-do alla Prestigiacomo “la gra-zia” di poter continuare a lavo-rare, cosa sicuramente possibi-le se si applicasse il protocollo d’intesa firmato a gennaio dopo la lunga protesta. Accordo fino-ra applicato solo parzialmente, come spiega Michela Mannoz-zi, del coordinamento Usi/Rdb Ricerca, secondo cui «per elimi-nare la situazione di lavoro ne-ro, mascherato da atipico, che riguarda molti precari, è neces-sario applicare appieno il proto-collo, dove prevede l’attivazione di bandi a tempo determinato». Per la prossima settimana è pre-visto un nuovo incontro con mi-nistero e commissari, nel qua-le, conclude, «vogliamo ottene-re una soluzione rapida, evitan-do di arrivare alle scadenze con-trattuali di dicembre in situazio-ne di emergenza».

rdr

Il caso Nella sarabanda di cambi di sede che sta riguardando l’istituto dell’Ispra rischia una brutta fine la sua importante collezione di reperti archeologici e scientifici, che potrebbero ora finire in uno scantinato

Un’Italia irrespirabileAmbiente All’ondata di caldo, che oggi tocca il suo apice (livello 3 in sette grandi città), si aggiunge l’allarme ozono lanciato da Legambiente. La metà dei capoluoghi ha superato “la soglia d’informazione”

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6 www.terranews.itmercoledì 14 luglio 2010

© giada connestari

Nuovo tappo per il petrolio secondo Bp il top Hat 10 po-

trebbe catturare tra i 60 e gli 80mila barili di petrolio al gior-no. Una conferma indiretta che le stime sulla fuoriuscita, assestate intorno ai 100mila barili al gior-no, erano tutt’altro che un’esa-gerazione. Va ricordato che la compagnia inizialmente aveva dichiarato alla stampa che dal pozzo della deepwater Horizon fuoriuscivano solo 5mila barili. Per raccogliere il petrolio Bp ha agganciato un nuovo vascello, il terzo, l’Helix Producer, che aspi-rerà già da oggi grosse quanti-tà di greggio, mentre il Q4000, la piattaforma galleggiante che fi-no a questo momento ha bru-ciato petrolio e gas catturato dal primo tappo verrà sostitui-to questa settimana da una nave simile alla Helix per convogliare su una petroliera il greggio cat-turato. il punto critico rimango-no gli idrati di metano, dei cri-stalli di ghiaccio che potrebbe-ro ostruire le condotte di aspi-razione del petrolio. secondo il capo delle operazioni doug sut-tles, la pressione sarà un test di verifica fondamentale: «se è al-ta tutto bene. se la pressione è bassa significa che il petrolio sta fuoriuscendo dal tappo e quindi saremmo costretti a rimettere il dispositivo precedente», rimos-so sabato. La compagnia ha spiegato an-cora una volta che l’unico mo-do per chiudere definitivamente

Emanuele Bompanda new orleans dalla prima Il punto critico

rimangono gli idrati di metano, dei cristalli di

ghiaccio che potrebbero ostruire le condotte

Per raccogliere il greggio la compagnia ha iniziato a usare un altro

vascello, il terzo

AmbienteA 84 giorni dall’inizio del disastro Bp sigilla il pozzo con una chiusura alta 6 metri e pesante 70 tonnellate. Si attendono ora i test di verifica sulla tenuta effettiva.Mentre Obama insiste sulla riforma del settore delle trivellazioni, Michelle si reca in Florida per sostenereil turismo locale

la fuoriuscita è attraverso i due pozzi di emergenza. «siamo vici-no alla chiusura», spiega daniel, un giovane ingegnere della com-pagnia gyro in partenza dal eli-porto Bp di Houma, responsabi-le tecnico dei due pozzi di emer-genza. «abbiamo un margine di errore di un metro, ma lo fare-mo», dice tradendo la pressione che si sente sulle spalle. il poz-zo dunque oggi potenzialmente tappato potrebbe essere chiuso definitivamente da una colata di

cemento e fango ad alta pressio-ne entro la fine del mese. intanto il presidente obama, mentre attende con ansia i risulta-ti del top Hat 10 per tirare un so-spiro di sollievo, attacca la lobby del petrolio firmando una nuova moratoria, dopo che la corte del-la Louisiana aveva invalidato la precedente perché «troppo este-sa». La riforma del settore delle perforazioni offshore è inevitabi-le, sostiene il dipartimento degli interni Usa. La sicurezza prima di

tutto, dopo essersene dimenticati per anni. nel nuovo testo si chie-de uno stop fino al 30 novembre. entro quella data le compagnie dovranno aver realizzato piani di emergenza in caso di una fuoriu-scita. inoltre i nuovi blowout pre-venter, le valvole di sicurezza dei pozzi di petrolio, dovranno esse-re messi a norma in base ai risul-tati dell’inchiesta sul disastro del-la deepwater Horizon per evi-tare altre esplosioni come quel-la dello scorso 20 aprile. si atten-

>>Diario dalla Louisiana>>

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7www.terranews.it mercoledì 14 luglio 2010

© giada connestari

© giada connestari

© semansky/ap/lapresse

in alto, operazioni di contenimento del greggio intorno alla piattaforma

deepwater Horizon. sotto, case lungo la spiaggia contaminata in louisiana. a

destra, la palude di grand isle

de ora la risposta repubblicana. sempre ieri la first lady michelle obama si è recata in Florida per sostenere la popolazione del gol-fo e l’industria del turismo, seria-mente in difficoltà. «molte del-le spiagge della Florida sono per-fettamente pulite» ha spiegato la moglie del capo di stato da pana-ma Beach «Ho ricevuto molte do-mande su come aiutare la popo-lazione colpita dalla marea nera. il modo migliore è venire qua e spendere denaro».

A Grand Isle due terzi della popolazione vive di pesca. Non sorprende quindi che la reazione della gente qui sia confusa, rabbiosa, persino schizofrenica

bianca nell’habitat più fecondo del pianeta ti aspetteresti una consolidata cultura ambienta-lista. Questa invece è la louisia-na repubblicana, liberista, ca-fona e petroliera. Un terzo de-gli abitanti lavora alle piatta-forme o alle raffinerie dissemi-nate nell’area. grand isle non è chic, non lo è mai stata. È luo-go di operai, al massimo qual-che seconda casa borghese sul-la spiaggia. al mare ci arrivi su-perando una duna farinosa. e li capisci dove sei, e perché i ric-chi non ci vengono qua. la linea dell’orizzonte è costituita da un numero indefinito di piattafor-me petrolifere. sono tutte li, in fila a occupare il mare più trivel-lato del pianeta. i numeri dell’at-tività petrolifera nel golfo fanno paura: sono oltre 5mila i pozzi attivi che succhiano greggio dal fondo di questo mare groviera. 27mila quelli fermi, esauriti, in riparazione o smontaggio. il co-rollario dell’intensissima attivi-tà estrattiva è questo entroterra disseminato di raffinerie, depo-siti, tubazioni, impianti.

E poi c’è la pesca. a grand isle due terzi della popolazione vive di pesca. non sorprende quindi che la reazione della gente qui sia confusa, rabbiosa, persino schizofrenica. ce l’hanno con la Bp perché gli ha devastato la

spiaggia (e la stagione turistica) e, assai più grave, gli ha distrut-to la stagione di pesca. il divie-to a pescare è dei primi di mag-gio. tra maggio e settembre i pe-scatori cercano di tirare su quei 20-30mila dollari che gli per-metteranno di campare un al-tro anno. saltare una stagione vuol dire fallire e dover migrare. Bp però è anche un grande da-tore di lavoro. anzi oggi è l’uni-co. Ha assunto tutti i disoccu-pati, locali e non. Ha occupato tutti gli hotel con le maestran-ze. affittato tutti i pescherec-ci, che ora vagano come ubria-chi nel golfo trascinando inuti-li filtri raccogli petrolio. insom-ma Bp la odiano, ma non posso-no farne a meno. odiano il pe-trolio che li avvelena ma non vo-gliono la moratoria sulle perfo-razioni in una specie di sindro-me di stoccolma elevata a po-tenza.

Su una cosa hanno le idee chia-re. odiano obama, il democra-tico, l’ambientalista che farfu-glia sulla fine dell’era del petro-lio. non importa quante miglia-ia di barche, militari, soccorsi arrivino. il presidente è l’incar-nazione della burocrazia ineffi-ciente di Washington. Va forte invece il governatore Jindall che, compresa l’entità “politica” della partita, spara quotidianamen-te sul governo federale e invo-ca la costruzione di una fanto-matica “barriera” di rocce e sab-bia per proteggere il delta del mississipi. la retorica del mu-ro funziona anche qui. Quan-do c’è un pericolo costruisci un muro contro il nemico. Vale a new orleans come a lampedu-sa, per Jindall come per maroni. neanche per un attimo qui a grand isle, paese di pescato-

hissà se almeno oggi, nel giorno della speran-za, qualcuno sorriderà a grand isle, louisiana. il

paese, come chiamano qui que-sto gruppo di case aggrappate all’unica lunga strada percorsa senza sosta da enormi pick up trucks, è stato tra i primi ad es-sere invaso dal petrolio. grand isle è una lunga striscia di sab-bia bianca tra il golfo e la lagu-na interna, mecca di gamberet-ti e pellicani.

Anche per questo quando il petro-lio è arrivato ha fatto subito noti-zia: la spiaggia bianca inzacche-rata di bitume era drammatica-mente fotogenica. oggi sembra un paese che ha subito un attac-co nucleare. transennata la co-sta, uomini in tuta bianca e ma-scherina antiveleni lavorano sul bagnasciuga, ormai lontano da-gli occhi indiscreti della stampa. camion militari si muovono su e giù per l’unica, inevitabile stra-da. l’anno scorso, in questi gior-ni, grand isle si sarebbe presen-tata in tutta la sua contradditto-ria bellezza. per arrivarci da new orleans si guida per chilometri e chilometri attraverso la Louisia-na marsh, la palude, bellissima, di acqua fresca, di erbe verdi, di vita che ribolle. si passa accan-to ai canali delle casette di pe-scatori alla Forrest gump, pic-coli imprenditori indipendenti, piuttosto poveri, che ogni gior-no durante l’estate escono a cer-care ostriche e gamberi. Hanno la barchetta ormeggiata davan-ti alle case pezzenti di legno. col divano vecchio sul prato. la rou-lotte abbandonata, ormai luogo di gioco per bimbi e cani. la pa-lude è di una bellezza ipnotica e serena.

Il paese invece è la summa di tutte le contraddizioni d’Ameri-ca. da una striscia di spiaggia

Luca Bonaccorsida grand isle, louisiana

C

ri devastato dal petrolio, hanno pensato che il nemico non vie-ne dal mare. neanche per un at-timo hanno pensato che il nemi-co è qui tra loro.

In queste casette bizarre fatte di materiali scadenti con l’aria con-dizionata a -10 gradi. in questi camioncini enormi a 8 cilindri per percorrere la stessa striscia d’asfalto, giorno dopo giorno. anche per comprare il giornale (l’unico, il times picajun) cento metri più in là. in questi enormi deretani pieni di gamberi fritti, carne fritta, pane fritto, patate fritte. Questo è il paese che con-suma più energia pro-capite nel mondo. È grazie agli americani che non si raggiungerà mai un accordo per combattere i cam-biamenti climatici. non cambie-ranno idea. «We need oil» dice sgranando gli occhi anche Jani-ne, cameriera superstar chiac-chierona del sandfish diner. È a fine turno, si scusa: «no, non serviamo frutta noi». raccoglie la mancia e trascina sorriso e se-derone sul suo camioncino.

Anche se il nuovo tappo funzio-nasse qui a Grand Isle, paese di pescatori e operai del petrolio, non cambierà molto. i soccor-si stanno ripulendo la spiaggia con il passino. se arriverà anco-ra petrolio la ripuliranno anco-ra. e continueranno a costruire boe e barriere illudendosi di po-ter fermare la sozzura che por-ta il mare (m non smetteranno di sporcarlo). continueranno a devastare la palude dolce, che arretra a ogni stagione mentre il mare malato, sporco e sterile entra nelle baie interne. conti-nueranno a cercarlo fuori il lo-ro nemico. e continueranno a sbagliare.

Una palude infettata Focus Mentre l’acquitrino dolce arretra, il mare avvelenato dall’industria petrolifera entra sempre più nelle baie. Sulla spiaggia transennata, uomini in tuta bianca e mascherina antiveleni raccolgono il catrame

>>Diario dalla Louisiana>>

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l Lazio è sempre più al cen-tro degli appetiti della eco-criminalità, come dimostra la vasta operazione del Nu-

cleo Operativo Ecologico dei Ca-rabinieri che ha portato all’arre-sto di 14 persone in 7 Regioni. L’epicentro dell’inchiesta è pro-prio il Lazio, dove i Noe, coordi-nati dal capitano Sergio Di Ca-prio (il famigerato capitano Ul-timo) hanno eseguito ordinanze cautelari per quattro persone, tre a Frosinone e una a Viterbo. L’ac-cusa? concorso in traffico illegale di rifiuti speciali e tossici.Ma non basta perché nel cor-so del blitz dei militari sono sta-ti apposti i sigilli alla discarica di Cerreto nel comune di Roccasec-ca, utilizzata per stoccare i rifiuti dei novantuno comuni che com-pongono la provincia di Frosino-ne.Il Lazio si dimostra sempre più terra di conquista per la crimina-

Antonio Barone lità ambientale. Solo alcuni me-si fa veniva posto sotto sequestro l’inceneritore di Colleferro, nel quale sarebbero stati effettua-ti dei gravissimi reati ambientali per incenerire illegalmente, rifiu-ti tossico-nocivi, addirittura ma-nomettendo i sistemi di analisi e controllo dei fumi in uscita.Ma non basta. A Montello, in pro-vincia di Latina, la Commissione parlamentare sul traffico di rifiu-ti e il questore di Latina sospetta-no che siano sepolti - da decen-ni - i rifiuti tossici della nave dei veleni Zanoobia. Mentre è solo di qualche settimana fa la il ritro-vamento di tonnellate di merci provenienti dalla Cina nelle quali erano presenti rifiuti tossico no-civi come il pericolosissimo cro-mo esavalente.Il Lazio, che è al secondo posto in Italia per le illegalità ambientali con 3.469 infrazioni (1.383 in più rispetto al 2008), pari al 12,1% del totale di quelle accertate su scala nazionale, accoglie rifiuti perico-

losi e cancerogeni come l’amian-to provenienti dalla Sicilia (nella discarica di Pomezia) e si trova al centro delle rivelazioni dei penti-ti di camorra e di mafia che lo se-gnalano come sversatoio di rifiu-ti pericolosi e addirittura radioat-tivi (provenienti anche dalle cen-trali nucleari).Sulla questione i Verdi vogliono vederci chiaro. Il Presidente na-zionale e capogruppo alla Pisa-na Angelo Bonelli ha immediata-mente annunciato un’interroga-zione: «Vogliamo sapere cosa in-tende fare la Polverini per evitare le infiltrazioni malavitose nel ci-clo dei rifiuti e per avviare seria-mente la raccolta differenziata».«L’operazione dei Noe dimostra che il traffico illecito di rifiuti è una vera e propria emergenza nazionale e che il Lazio è ormai lo snodo dei traffici delle ecoma-fie» continua Bonelli che denun-cia «l’assenza totale di control-li all’ingresso dei rifiuti in disca-rica, in violazione di tutte le nor-

La nostra regione è al secondo posto in

Italia per le illegalità ambientali con 3.469

infrazioni (1.383 in più rispetto al 2008), pari

al 12,1% del totale di quelle accertate

Un progetto con un impatto am-bientale assai pesante, che pre-vede la realizzazione su un’area di 15 ettari compresa tra via dei Pescatori, via di Macchia Sapo-nara, e via Senofane, in località Axa-Casal Palocco, nel XII Mu-nicipio del Comune di Roma, di un insediamento abitativo di al-meno1.500 abitanti, con edifici che arriveranno anche ai quinti piani. Per bloccarla si sono mo-bilitati i Verdi. Nei giorni scorsi hanno presentato un’interroga-zione urgente al presidente del Consiglio regionale e all’asses-sore all’Urbanistica «per sape-re se intenda formulare un pare-re contrario al progetto urbani-stico di Piccola Palocco, in mo-do da rigettare la proposta ur-banistica in questione e limita-re così l’ennesimo abuso edilizio ai danni dell’ambiente», come ha spiegato Angelo Bonelli, pre-sidente nazionale e capogruppo regionale dei Verdi.

Urbanisticadi Michele Scotti

Verdi: stop alla “Piccola Palocco”

Imative nazionali ed europee». Il leader del ‘Sole che ride’ chiede «più risorse economiche e uma-ne a Carabinieri, Corpo Foresta-le e Polizia per potenziare i con-trolli, perché i reati ambientali ed il traffico di rifiuti tossici hanno una incidenza diretta e gravissi-ma sulla salute dei cittadini. Ma, con la Manovra che taglia le ri-sorse alle forze dell’ordine e con il ddl sulle intercettazioni, che le-ga le mani ai magistrati gli eco-criminali avranno la vita ancora più semplice».

Terra Laziomercoledì 14 luglio 2010 - a cura di Sergio Ferraris

Essere ecologisti e vegetarianiStili di vita Tra i temi fondamentali di una costituente ecologista non può mancare il sostegno al biologico e all’alimentazione senza carne

a tempo in Italia si discu-te dell’opportunità di dar vita ad un nuovo soggetto ecologista, che, sull’esem-

pio di altri paesi europei, riesca a porre al centro dell’agenda po-litica l’ambiente e lo sviluppo so-stenibile. Tra i temi fondamenta-li di una costituente ecologista, accanto a quelli della tutela della biodiversita e dei diritti degli ani-mali, da ambientalista ed anima-lista, ritengo non possa manca-re una chiara scelta a favore dei prodotti biologici e dell’alimen-tazione vegetariana.Nell’ottica di un reale sviluppo sostenibile, in-fatti, l’agricoltura biologica riesce a garantire una soddisfacente tu-tela degli ecosistemi, degli anima-li selvatici e della salute umana, oltre che un’adeguata valorizza-zione dei prodotti tipici, con im-portanti ricadute anche dal pun-to di vista economico. A tal pro-posito, mi piace ricordare Rachel Carson, biologa marina ed appas-sionata birdwatcher statunitense, che per prima, nel 1962, denunciò pubblicamente, nel libro “Prima-vera silenziosa”, i devastanti effet-ti provocati dall’utilizzo di pesti-cidi ed insetticidi nell’agricoltura. Per questo libro, pietra miliare del movimento ecologista moderno, la Carson fu oggetto di una du-ra campagna denigratoria da par-

Alessandro Polinori te delle multinazionali della chi-mica. In un’ottica di diminuzio-ne dell’impronta ecologica, altra scelta fondamentale è quella per un’alimentazione vegetariana; op-zione importante per ragioni eti-che ed animaliste, oltre che saluti-ste, ma fondamentale anche per i nostri ecosistemi e per avere con-dizioni di vita umane accettabili in tutto il mondo. I prodotti agri-coli, a livello mondiale, sarebbe-ro infatti sufficienti a sfamare sei miliardi di abitanti, se venissero equamente divisi, invece di esse-re in gran parte utilizzati per ali-mentare tre miliardi di animali da allevamento. I dati parlano chia-ro: ogni anno 150 milioni di ton-nellate di cereali sono destinate a bovini, polli e ovini, con una per-dita di oltre l’80% di potenzialità nutritiva. Nel mondo un miliardo di persone non ha accesso all’ac-qua pulita e per produrre un kg di carne di manzo occorrono più di trentamila litri di acqua, sen-za considerare l’alto impatto degli allevamenti intensivi, per quanto concerne le emissioni di gas ser-ra e l’inquinamento delle acque. Da dati Eurispes, in Italia i vege-tariani sono circa 6 milioni (il 10% della popolazione, la percentuale più alta d’Europa), con previsioni di crescita a 30 milioni nel 2050, mentre nel Lazio la cifra, al mo-mento, sarebbe vicina al mezzo milione di persone, conteggiando

vegani, vegetariani e parzialmente vegetariani. Nella nostra regione, peraltro, rilevante è la partecipa-zione alle attività promosse dalle associazioni ambientaliste ed ani-maliste, a carattere locale e nazio-nale, che peraltro, proprio nel La-zio, possono contare su esperien-ze a dir poco uniche nel panora-ma italiano (di cui tratteremo nei

Dprossimi numeri). Tale diffusa sensibilità, congiuntamente alle ragioni prima accennate, dovreb-be spingere la costituente ecolo-gista a opporsi, da subito, come la “casa dell’alimentazione biologica e vegetariana”, per far sì che, nel Lazio come nel resto del Paese, le primavere possano continuare ad essere ricche di vita.

Lazio, terra di conquistaRifiuti I Verdi annunciano un’interrogazione in Regione. Bonelli: «Servono più risorse per i controlli»

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L’allarme del leader ecologista è circostanziato: «Questo pro-getto viene realizzato attraver-so lo strumento urbanistico del-la compensazione, che riguarda due aree, una delle quali, quel-la di Ponte Fusano, prossima al quartiere Infernetto ed alla ri-serva naturale statale del Litora-le Romano. Secondo le stesse di-sposizioni di legge, queste ope-re di cosiddetta ‘compensazio-ne’, andrebbero effetturate pre-feribilmente in aree di 167, e non in luoghi come quello individua-to». E, inoltre, i Verdi fanno no-tare nell’atto di sindacato ispet-tivo depositato alla Pisana come «le arterie viarie di quei quartie-ri sono già compromesse e con-gestionate». Un quadro difficile, sottolinea Bonelli, dal momen-to che «vi è una grave insuffi-cienza di parcheggi, congestio-ne di traffico nelle ore di punta, un servizio di trasporto autobus inadeguato e rallentato dal traf-fico di automobili. Una situazio-ne dovuta in gran parte alla co-struzione indiscriminata di edi-lizia ad uso abitativo in questi quartieri, dove anche le struttu-re scolastiche non sono ormai più in grado di reggere la do-manda della popolazione resi-dente».

Oggi è prevista la seduta del Consiglio regionale. All’ordine del giorno anche la mozione del verde Angelo Bonelli sulla discarica di Borgo Montello (Latina)

Borgo Montello in ConsiglioSecondo il bollettino del Dipartimento della Protezione Civile, oggi a Roma sarà registrato il massimo delle ondate di calore, con allerta di livello 3

Oggi caldo record

Cresce la protesta contro la F1Roma Un gruppo di residenti della zona Eur sta manifestando contro il progetto che vorrebbe la costruzione di una pista nella Capitale

Giulio Finotti

nvece di Formula 1 l’hanno chiamata Formula Cemento. Con questo slogan un gruppo di residenti della zona Eur sta

manifestando da qualche giorno contro il progetto che vorrebbe la costruzione di una pista nella Ca-pitale. Un Gran Premio, quello che

potrebbe arrivare a Roma, che sta turbando le notti di centinaia di persone. La pista passerebbe a ri-dosso di case, uffici e anche di un ospedale. Un progetto che peraltro ha già avuto la benedizione del Si-gnore della Formula Uno, mister Ecclestone in persona, al quale l’idea di portare le monoposto nel-la Città eterna sembra piacer mol-

Ito. Da Monza, però, è partito l’al-larme per il Gp d’Italia, che secon-do l’associazione legata all’auto-dromo lombardo, sarebbe forte-mente penalizzato dalla presenza di un’altra corsa in Italia. La pro-testa però fermenta specialmente all’ombra del Colosseo, dove i re-sidenti stanno pensando a prote-ste clamorose. La prima è già sta-ta messa in atto: il rombo dei mo-tori delle auto da corsa “sparato” a tutto volume per due ore da alcuni altoparlanti posizionati nei pressi dell’Altare della Patria e del Cam-pidoglio. Tanto per dare un’idea di cosa comporterebbe avere mac-chine sfreccianti a 300km ora-ri per la città. I timori dei cittadi-ni però non si limitano al rombo assordante, ma riguardano anche gli interventi che dovrebbero es-sere posti in atto per allestire tut-ta la macchina organizzativa e i ri-schi di speculazione a questi lega-ti. Il rischio è quello di veder realiz-zare interventi massicci di cemen-tificazione in zone di pregio sotto-poste a vincoli. «Un Gran Premio di Formula Uno a Roma, tra alle-stimenti box, ospitality e la chiusu-ra delle arterie come la Cristoforo Colombo, sarebbe un vero e pro-prio incubo per la città e per i cit-tadini» è l’allarme lanciato dal pre-sidente dei Verdi del Lazio, Nan-do Bonessio, che ha richiamato invece la necessità di «un piano organico urgente di investimen-

ti per la mobilità pubblica che mi-gliori la qualità dell’aria e la salu-te dei romani». Dal Campidoglio per ora parlano di un basso impat-to sul quartiere, e di incontri pre-visti a partire da settembre con tutti i comitati, che intanto stan-no organizzando la protesta, e so-no pronti ad installare altri alto-parlanti disseminati nel quartiere Eur, per trasmettere in stereofonia il rumore dei motori. Preoccupa-zioni sono arrivate anche da Italia Nostra ed Enpa, che temono dan-ni per l’avifauna locale, e un for-te incremento dell’inquinamen-to. Nel quartiere costruito in oc-casione dell’esposizione universa-le del 1942 dunque si moltiplicano gli appelli e le iniziative per scon-giurare l’arrivo delle monoposto, che dovrebbero correre lungo un percorso che passerebbe dall’area delle Tre Fontane al Palazzo dei Congressi, al Colosseo Quadrato, mentre per il Comune si dovrà di-stinguere tra «posizioni costrutti-ve e quelle aprioristicamente pre-giudiziali». Secondo il Campido-glio la condizione essenziale per la realizzazione del Gp è la mini-mizzazione dell’impatto sul quar-tiere e la realizzazione di interven-ti di riqualificazione ambientale e infrastrutturale per il quadrante dell’Eur, e opere di compensazio-ne. Ma sono proprio questi gli in-terventi maggiormente temuti dai cittadini della zona.

rykah Badu, artista vin-citrice di quattro Gram-my Awards e madrina del neo-soul, è in arrivo

a Roma con la sua band per la sua unica data italiana. La sen-suale cantante afro-america-na si esibirà martedì prossimo 20 luglio sul palco della Cavea dell’Auditorium per la rassegna “Luglio Suona Bene”, a due anni di distanza da quel concerto in cui il pubblico romano si infa-

Massimo Andreozzi tuò della sua voce delicata e ro-ca, da molti paragonata a quella di Billie Holiday, sua musa ispi-ratrice. Attingendo dalle radici del-la musica black e proiettando-le nel futuro, la Badu presente-rà, oltre ai suoi classici contenu-ti nei primi due album Baduizm e Mama’s Gun, la seconda parte del progetto New Amerykah, dal titolo New Amerykah Part Two: Return of the Ankh, espressio-ne dello spirito libero dell’arti-sta e delle rinnovate condizioni sociali e politiche del suo Paese dopo la vittoria di Obama. New Amerykah è un proget-to che la cantante descrive co-me “IV Guerra Mondiale”, ovve-ro, con le sue stesse parole, «la guerra interiore, la guerra che combattiamo contro noi stes-si per diventare migliori e più forti». Qualche mese fa il video tratto dal primo singolo “Win-dow Seat” è stato molto discus-so e la Badu rischia tuttora un

anno di carcere e un’ammenda molto salata per essersi denu-data in pubblico. Il filmato infatti è stato girato in presa diretta, in pieno gior-no, in mezzo alla gente per le vie di Dallas, città natale di Ery-kah Badu, dove nel 1963 fu as-sassinato il presidente Kenne-dy. Lo stile delle riprese, voluta-mente sgranato e retrò, riman-da al video girato da Adrian Za-pruder il giorno dell’omicidio di Kennedy. Nel clip la Badu si spoglia sem-pre di più fino a restare com-pletamente nuda, per poi ac-casciarsi nel punto esatto dove morì JFK. Provocatoria ed elegante al con-tempo, la silhouette è quella di una soulwoman coerentemen-te mutevole, in grado di inseri-re nei suo album e nei suoi con-certi contributi rhythm&blues e funk, ritmi hip hop, improv-visazione jazz, profondità reg-gae-dub e persino psichedelia.

A due anni di distanza da quel concerto in cui il pubblico romano si infatuò della sua voce delicata e roca, da molti paragonata a quella di Billie Holiday

E«È una gradissima artista. Non solo perchè canta bene o perchè ha un fascino fuori dal comune. E neanche per come balla o per la sua presenza quasi divina sul palco. Erykah Badu è un radar: cerca sempre di capire dove la musica sta andando piuttosto che clonare il suono del passa-to. È la sua curiosità a renderla unica». A dirlo è il producer e dj Raffaele Costantino, che con le sue sele-zioni sospese tra echi soul e rit-mi innovativi di matrice hip hop aprirà la serata, alle ore 20. I prezzi applicati non sono pro-prio alla portata dei più giova-ni: il costo del biglietto infatti va dai 40 euro della tribuna ai 60 euro del parterre. Ma questo non ha davvero inti-midito i suoi fan. Per la cantan-te di Dallas, che con il suo sti-le particolare è riuscita a con-quistare anche il pubblico più maturo, si preannuncia infatti il sold-out.

La nuova America di BaduEventi Martedì 20 luglio, all’Auditorium, l’unica data italiana per la cantante texana esponente del neo-soul

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10 www.terranews.itmercoledì 14 luglio 2010 >>Creatività>>

n’artista scelto appositamen-te dai Rolling Stones per il film Shine a Light come Buddy Guy. Un chitarrista di lungo corso che ha suonato anche in Ani-

mal House come Robert Cray. Un musi-cista la cui dedizione al blues lo ha posto sullo stesso piano del fratello scomparso, il mito Stevie Ray, come Jimmie Vaughan. Sono le tre stelle di primo piano del Bel-linzona Piazza Blues Festival, presentato ieri nel capoluogo ticinese, e che si terrà da giovedì 15 a sabato 17 luglio. Una rassegna, tra le più importani di que-sto genere in Europa, recentemente insi-gnita del prestigioso premio KBA - Ke-eping the Blues Alive Award 2010, della Blues Foundation di Memphis. «Questo riconoscimento - ha detto Daniele Joerg, presidente dell’associazione che orga-

Torna dal 15 al 17 luglio il Bellinzona festival. Tre giorni di grande musica con la partecipazione di figure storiche come Buddy Guy, Robert Cray e Jimmie Vaughen

nizza il festival - premia l’intera storia di Piazza Blues e si estende alle centinaia di collaboratori che in questi ventidue an-ni hanno lavorato per questa musica con tanta passione». «L’edizione 2010 - ha aggiunto il direttore artistico Fritz Jacko-ber - è come fosse una scatola il cui con-tenuto corrisponde all’etichetta. Questo è un festival Blues al 100 per cento». Ai tre musicisti di punta, in esclusiva per il Canton Ticino e Nord Italia, si aggiungo-no altri artisti: dal Blues di James Hunter, alla nuova generazione di North Missis-sippi Blues, Cedric Burnside & Lightnin’ Malcolm. Esplorando la West Coast con i californiani Rick Estrin & The Nightbirds e San Pedro Slim (in esclusiva europea), senza dimenticare le nuove generazioni emergenti rappresentate da Sean Carney e il blues europeo.

Dalla West coast alla Svizzera il mondo è un blues

ai che un razzista, salvo ca-si di rara entusiastica spu-doratezza, non si conside-ra mai tale», esordisce lo scrittore Domenico Starno-

ne nella presentazione che accompagna la mostra Migranti e briganti nelle matite di Altan, Ellekappa, Staino, Vauro e Alfon-so Lopez che è esposta lungo il viale albe-rato del sedicesimo meeting antirazzista dell’Arci a Cecina, in provincia di Livor-no. Poi, continua, «mi sono domandato non se un razzista sorriderebbe a veder-le, ma se sarebbe in grado di decifrarle». Probabilmente no, dice lo scrittore. E poi la guida alla mostra continua chiedendo al visitatore di «fare uno sforzo. Guarda-te queste tavole in compagnia di una per-sona reale o virtuale affetta da razzismo o xenofobia. O più banalmente, insieme a quella parte di noi stessi che, in que-sti tempi bui, tende a diventarlo. Può es-sere utile. Dovendo fare i conti con il vo-

A Cecina c’è anche uno speciale

laboratorio dove non solo si

insegna l’arte del capovolgimento

e dell’assurdo, ma si spazia tra

politica e sociale. Si insegna come si possa sintetizzare

un sentimento e giocare sui suoi

paradossi

Tavole da un Paese poco civile

Al meeting antirazzista dell’Arci c’è Migranti e briganti nelle matite di Altan, Ellekappa, Staino, Vauro e Alfonso Lopez, grandi autori per raccontare con semplicità e immediatezza l’Italia di oggi

di Dina Galano

stro compagno palese o segreto sarete costretti a chiedervi come fanno gli omi-ni e le signore di queste vignette a mobi-litarvi la testa con poche parole azzecca-te». Non è facile, anzi. «Oggi è molto più complicato fare satira - confida la scrit-trice satirica Francesca Fornario che cu-ra rubriche sui quotidiani e in televisio-ne, come ha fatto ad Anno Zero - perché accanto al rovesciamento della realtà bi-sogna prima spiegarla, perché mancano le notizie e l’informazione è carente». In-sieme a Sergio Staino, ha attivato al me-eting dell’Arci uno speciale laboratorio di satira dal titolo Lega No - il razzismo spie-gato al figlio di Bossi dove non solo si in-

segna l’arte del capovolgimento e dell’as-surdo, ma si spazia tra politica e sociale. Si insegna come, con un tratto della ma-tita, si possa sintetizzare un sentimento e giocare sui suoi paradossi. Ma anche co-me si siano gradualmente trasferiti a co-mici e intellettuali compiti prima propri del mondo della politica e delle istituzio-ni. Un fronte irriverente che sa prendersi poco sul serio, ma che ha aderito all’invi-to dell’Arci «volentieri», come ha ammes-so Staino. «Sono il più vecchio ma l’ulti-mo arrivato» tra i vignettisti che parteci-pano «ma dopo due ore ho ricevuto i di-segni di Ellekappa, dopo due giorni quelli di Altan, dopo due mesi quelli di Vauro»,

racconta ancora sorridendo dell’amicizia che lega i diversi autori e le loro piccole manie. Ci sono anche gli schizzi di un col-lega spagnolo Alfonso Lopez, a dimostra-re che il razzismo “è una brutta storia” an-che in quel Paese che «per fortuna – am-mette Lopez – ha un governo che non ca-valca questa tendenza». Sessanta tavole in tutto che, a meeting concluso, partiranno per un viaggio tra i “circolini” Arci di tutta Italia. Se guardandole un bambino chiederà al padre «Babbo? Noi italiani siamo tutti razzisti?», potrà ricordare, al momento propizio, la risposta di Staino: «Con il go-verno giusto, alla grande!».

«S

U

Festival di Michele Manzotti

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11www.terranews.it mercoledì 14 luglio 2010

Storia>>Cultura>>

Clero e pedofiliaai tempi del Regno d’Italia

arazze, luglio 1907. Men-tre sui quotidiani italia-ni divampa lo scandalo degli abusi sulle picco-

le ospiti dell’asilo della Consolata di Milano, di cui furono accusati due sacerdoti, il Collegio dei Sale-siani della cittadina ligure è inve-stito dalle clamorose rivelazioni del diario di Alessandro Besson, uno studente quattordicenne che descrive messe nere e riti orgia-stici tra monache, preti e giova-ni convittori. In due giorni il caso Besson passa dalle gazzette locali ai quotidiani nazionali e fa scop-piare in tutto il Regno d’Italia ma-nifestazioni di piazza, disordini, violenti scontri che a La Spezia provocano l’incendio di alcune chiese, un morto e un centinaio di arresti. La tensione è altissima. Da quando è nato il regno d’Italia, senza il filtro dell’Inquisizione, sono tornati alle cronache nume-rosi episodi di pedofilia nel cle-ro. Come non se ne vedevano dal 16esimo secolo, ai tempi di Giu-lio II e Giulio III. È il 1864 quando la corte d’Assise di Milano emet-te una sentenza di condanna per pedofilia contro Francesco Pic-cinotti, cappellano di Corzano, giudicato colpevole «del crimi-ne contro natura previsto dall’ar-ticolo 425 del Codice penale». Ne seguiranno altri fino ad arri-vare al ‘900 quando una impres-sionante serie di scandali pedo-fili travolge il collegio dei Maria-nisti di Pallanza (1904), una scuo-la di Trani, il collegio Greco-Mila-nese, l’educatorio di Alassio e, ap-punto, il collegio dei Salesiani di Varazze. Sevizie, maltrattamenti,

Federico Tulli

V

Storia I Diari del 14enne Alessandro Besson sono rimasti nascosti per 103 anni. Pier Luigi Ferro ricostruisce lo scandalo che nel 1907 scosse il Paese e fece tremare come non mai lo Stato pontificio

abusi su decine di ragazzi. Le ac-cuse nei confronti di preti e, nel caso di Trani anche di suore, sono pesantissime. Il collegio dei Ma-rianisti sarà costretto a chiudere. Lo sdegno dell’opinione pubblica è notevole, la vulgata anticlerica-le si diffonde a Roma, Milano, Fi-renze e si registrano ovunque ag-gressioni fisiche a diversi eccle-siastici. Il fronte democratico dei blocchi popolari cavalca l’indi-gnazione collettiva per afferma-re la necessità di una scuola pub-blica e laica, mentre quello catto-lico si compatta e trova sostegno

tra i moderati interessati a con-tenere l’avanzata socialista. È cri-si fra il governo Giolitti e la San-ta Sede che il 5 agosto 1907 passa al contrattacco con una nota uffi-ciale: «Da ottima fonte documen-tata possiamo affermare quan-to segue: la presente campagna anticlericale in Italia è sostenuta anche col denaro della massone-ria francese. Tra la recente cam-pagna elettorale e quella attuale del teppismo di penna e di piaz-za contro le case religiose, la mas-soneria francese ha speso in Ita-lia circa 150mila lire, giova ram-

mentare che i Besson, fabbricanti del fantastico romanzo di Varaz-ze, sono francesi». Attraverso questa vicenda, scate-nata dall’inquietante “Diario Bes-son”, ritrovato e ora reso pubbli-co per la prima volta da Pier Luigi Ferro in Messe nere in Riviera. Lu-cini e il caso Besson (Utet), emer-ge un quadro torbido dell’Italia giolittiana. Una storia che vede coinvolti in primo piano il poe-ta Gian Pietro Lucini, figura chia-ve della cultura letteraria italia-na tra Otto e Novecento, e famosi esperti (o presunti tali) dell’epo-

Oro, incenso e titoliSaggistica La complessa rete patrimoniale della Santa Sede, alla luce dei fatti di cronaca che la coinvolgono insieme a Propaganda Fide, e i suoi tesori inestimabili, nel nuovo libro-inchiesta di Claudio Rendina

el corso dei secoli, le pro-prietà della Santa Sede si sono accumulate fino a formare un vero e pro-

prio tesoro. Ben lontani dallo spi-rito di umiltà e di povertà racco-mandato da Cristo, i rappresen-tanti di Dio in terra hanno creato una complessa amministrazione per preservare, accrescere e con-trollare beni, immobili, opere d’ar-te, monumenti, ori e denari. Vi so-no le tombe faraoniche in marmo e oro di cardinali e papi, le deco-razioni di altari e pareti, le colle-zioni di quadri, statue e prezio-si esposte nei Musei Vaticani, nel Museo Lateranense e in altre col-lezioni della Santa Sede, i sigilli d’oro custoditi nell’Archivio Segre-to e i tesori bibliografici della Bi-blioteca. C’è il denaro accumulato dallo Stato pontificio dalle origini al 1870, e poi l’Istituto opere reli-giose, l’Amministrazione del pa-

trimonio della sede apostolica e il tesoro custodito nelle Isole Cay-man, autentico Fort Knox fuori da ogni legge. Inoltre le prelature co-me l’Opus Dei, solo teoricamente autonome da Roma, in realtà co-stituiscono una fonte ulteriore di ricchezza. Gli scandali, le rivelazioni e i so-spetti su questo patrimonio im-menso sono sotto gli occhi di tut-ti e alla ribalta delle cronache più recenti. Forse è arrivato il mo-mento di fare i conti in tasca al Vaticano. Con questo obiettivo Claudio Rendina ha scritto L’oro del Vaticano (Newton Compton) uscito proprio quando la procu-ra di Perugia ha iniziato a valu-tare di chiedere una rogatoria alla Santa Sede sull’attività svol-ta da Propaganda Fide tra il 2004 e il 2006 in relazione all’inchie-sta che coinvolge l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, in quel

periodo al vertice della congre-gazione e ora indagato per corru-zione. I magistrati sembrano in-fatti intenzionati a svolgere nuo-vi accertamenti su appalti, mutui e conti riconducibili a quella che ora è denominata la Congrega-zione per la evangelizzazione dei popoli. La richiesta, come prassi, deve essere valutata dalle auto-rità italiane e poi eventualmen-te inoltrata al Vaticano. Ai tempi dello Ior di Marcinkus e del crack del Banco Ambrosiano di Rober-to Calvi, richieste analoghe furo-no rispedite al mittente perché la Santa Sede dichiarò che la sua attività è strumentale per il per-seguimento dei fini religiosi. Un regalo di Mussolini e dell’artico-lo 11 del Trattato del 1929 laddo-ve dice che «gli enti centrali del-la Chiesa cattolica sono esenti da ogni ingerenza da parte dello Stato italiano».

Dalle tombe faraoniche all’oro di

cardinali e papi ma anche decorazioni

di altari e pareti, collezioni di quadri,

statue e preziosi, immobili, tesori

bibliografici e tanto denaro

ca come Cesare Lombroso e En-rico Morselli, ricostruita attraver-so epistolari, documenti d’archi-vio e la vivace e faziosa pubblici-stica dell’epoca.Curiosamente, di complotto massonico parleranno nei primi anni Duemila diversi esponen-ti delle gerarchie ecclesiastiche per difendere la Chiesa dall’accu-sa di complicità in scandali pe-dofili identici a quello che scosse Varazze. Basti ricordare il vesco-vo emerito di Grosseto, Giacomo Babini. Dietro le decine di miglia-ia di casi di pedofilia nel clero in Irlanda, Stati Uniti, Svizzera, Bra-sile, Canada, Italia, Austria e co-sì via, disse il 9 aprile scorso Babi-ni in un’intervista sul sito Ponti-fex.it, ci sono «i nemici di sempre del cattolicesimo, ovvero masso-ni ed ebrei». Per il prelato l’esplo-sione mediatica dello scandalo non è altro che un piano conge-gnato da diaboliche menti «ne-miche dei cristiani e del cristia-nesimo». Il presule ha poi smenti-to di aver pronunciato queste pa-role. Ma il direttore del blog, Bru-no Volpe, ha assicurato di avere la registrazione dell’intervista e «in-viato formali diffide legali al ve-scovo Babini, precisando che le interviste sono state regolarmen-te effettuate e come pubblicate da Pontifex». Rispetto all’oggi, nel 1907 la controffensiva della San-ta Sede ebbe maggior fortuna. Per quasi un secolo, “complici” le due versioni del Crimen Sollicita-tionis del 1922 e del 1962 (appro-vate rispettivamente da Pio XI e Giovanni XXIII), calerà di nuo-vo il silenzio sui crimini pedofili commessi all’interno del mondo ecclesiastico. Gran parte saranno portati a conoscenza dell’opinio-ne pubblica grazie alla caparbie-tà delle istituzioni “civili” di Paesi di cultura cattolica, anche con 70 anni di ritardo. Nonostante le re-sistenze del Vaticano.

N

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12 mercoledì 14 luglio 2010

industrializzazione che ha prodotto devastazione ambientale e annien-tamento delle tradizioni culturali. Fotografa questo A Nord Est, opera di

Luca Scivoletto e Milo Adami che ha da po-co ottenuto una menzione a CinemAmbien-te e un premio al Festival del Documentario d’Abruzzo. «è un viaggio nel cuore produt-tivo d’Italia, in particolare - dice Scivoletto – lungo l’antica e importante Statale 11 che unisce Venezie e Torino. L’abbiamo percor-sa nel tratto veneto per raccontare la strada

Rotta A Nord Est

Con il loro documentario Luca Scivoletto e Milo Adami ci

guidano tra le contraddizioni del progresso e le lotte del

Veneto, un viaggio nel cuore produttivo del nostro Paese

di Federico Raponi

e ciò che vive ai suoi margini, residui urbani e umani. Quel territorio ha vissuto negli ul-timi 50 anni una trasformazione economica gigantesca e sregolata.

Quali sono gli effetti?Le persone hanno accettato questo cosid-detto “progresso”, e forse non hanno avuto mai occasione di parlarne. Il risultato è un senso di totale smarrimento, della perdita di un passato senza che questo porti a una ri-considerazione del presente, a capire quan-

to di buono del mondo contadino potrebbe essere portato nel futuro, reinterpretato in contrasto con tanti dogmi dello sviluppo a tutti i costi. I veneti che abbiamo incontra-to sono in parte simili a quel territorio, dove abbiamo filmato “oggetti smarriti” come ca-pannoni vuoti e strade nel nulla. Un’imma-gine desolante, ma anche momenti ironici.

Esistono segnali di consapevolezza e contrapposizione rispetto a quanto sta avvenendo?Tantissimi, quella regione ci ha mostrato i suoi lati oscuri e negativi ma possiede an-che un mondo di opposizione sociale forse tra i più attivi d’Italia, il documentario ce lo stanno richiedendo molte associazioni, al-cune delle quali si stanno mobilitando con-tro progetti come il raccordo anulare intor-no a Padova. è un segnale di speranza.

Siete venuti a contatto anche con espe-rienze diverse di gestione dell’ambiente e dell’economia?Abbiamo incontrato voci contrastanti, c’è molta complessità. Il Veneto ha una tradi-zione di gente abituata a prendere l’iniziati-va. Questa può andare dalla fabbrichetta al tipo che si è costruito una bicicletta che va sull’acqua. Sicuramente non può rappresen-tare un esempio. Però dà l’idea di una capacità di liberarsi dal peso di una zona devastata, for-se suggerisce un’alternativa.

Doc

L’

Spazio all’ambiente in prima se-rata su Rete4. Da questa sera e per tutta l’estate la rete Media-set propone Life, lo spettacolo della vita. Un progetto realizzato da Bbc one con la collaborazione di Discovery Channel e Skai Tv. Una serie mastodontica scritta e narrata da David Attenborough che ha impiegato oltre quattro anni di lavorazione per 10 episo-di da 50 minuti che mostrano la vita sul nostro pianeta così co-me non è stata mai presentata prima. Un budget di oltre 10 mi-lioni di sterline, tecnologie inno-vative e realizzato in alta defini-zione, l’intera serie al suo esor-dio sugli schermi inglesi è stata un successo, raccogliendo pun-te di oltre il 26 per cento di sha-re e tenendo una media di circa 5 milioni di spettatori ad episo-dio. Per la prima volta arriva an-che in chiaro in italiana, diven-tando uno degli appuntamen-ti più interessanti presenti negli scialbi palinsesti estivi. Nel pri-mo episodio in onda questa sera si viaggia dalla Florida al Brasi-le fino alle meraviglie dell’Islan-da. Una sorta di presentazione dell’intero progetto con splendi-de immagini di delfini, leoni ma-rini e l’intero regno animale fi-no ai ghiacci dell’Antartide. Si prosegue con il mondo dei retti-li e degli anfibi, poi sarà il turno dei mammiferi fino alla chiusura con il mondo dei primati. p.d.l.

Antenne

Life, la vita del nostro Pianeta

I programmi di oggi

La713:05 Hardcastle & McCormick14:05 Il serpente16:05 Star Trek18:00 Relic hunter19:00 NYPD Blue20:00 Tg La720:30 In onda01:00 Tg La701:20 Movie flash01:25 Gli emigranti - Emigrantes03:35 In onda

18:00 Food Design19:00 Cosa Mangiamo?20:00 Senza Censura20:30 Vita da Trafficante21:10 Criminali & Trafficanti di Armi22:10 Crim. & Trafficanti di Bambini23:10 Il Vaticano e i Crimini Sessuali00:00 Senza Censura00:20 Porno Boys01:20 Sex Mundi: Sex & Business02:20 Il Culto Della Bellezza

17:05 UFO18:00 Il tatuaggio svanito19:05 Megastrutture20:10 Indagini ad alta quota21:10 Mystery Night21:35 Mystery Night - Rodolfo Corsato22:05 Lo strangolatore di Boston23:10 Il mistero delle linee di Nazca00:10 Megafabbriche01:10 Universe: La fine dell’universo02:10 Mystery Files

19:00 Come è Fatto19:30 Come è Fatto20:00 Top Gear21:00 Destroyed in Seconds Nuovi Ep.21:30 Destroyed in Seconds Nuovi Ep.22:00 Animal real tv23:00 L’ultimo sopravvissuto Nuovi ep.00:00 Come è Fatto00:30 Come è Fatto01:00 Top Gear02:00 Destroyed in Seconds Nuovi Ep.

rete411:30 Tg4 - Telegiornale12:00 Carabinieri13:05 Distretto di polizia14:05 Forum - Il meglio di15:10 Nikita16:15 Sentieri18:55 Tg4 - Telegiornale20:30 Renegade21:10 Life23:15 2401:05 Tg 4 Rassegna stampa

canale513:00 Tg 5. Meteo 514:10 CentoVetrine14:45 Alisa - Segui il tuo cuore17:45 Insieme appassionatamente18:50 Uno contro 10020:00 Tg 5. Meteo 520:30 Velone21:10 I Cesaroni 300:30 Tg 5 Notte. Meteo 501:00 Velone01:35 Tg 5 Notte. Meteo

13:40 Camera Café14:35 Futurama15:00 H2o15:30 Champs 1216:30 Blue water high17:00 Chante!17:30 Capogiro Junior19:30 Tutto in famiglia20:05 I Simpson20:30 Mercante in fiera23:10 New York Taxi

raiuno11:45 La Signora in giallo13:30 Telegiornale14:10 Don Matteo 315:05 Famiglia in giallo17:15 Le Sorelle McLeod17:55 Il commissario Rex18:50 Reazione a catena20:00 Telegiornale20:30 Da Da Da21:20 Nemico pubblico23:40 Tg 1

raidue13:00 Tg 2 Giorno14:00 Ghost Whisperer14:50 Army Wives15:35 Squadra Speciale Colonia16:20 La signora del West17:10 Las Vegas17:50 Tom & Jerry Tales19:30 A come avventura20:30 Tg 2 20.3021:05 Ghost Whisperer22:40 Brothers & Sisters

13:10 Ciclismo: Tour de France14:45 Cominciamo Bene Estate15:00 La TV dei ragazzi di Raitre15:30 Ciclismo: Tour de France17:50 GeoMagazine 201020:00 Blob20:10 Seconde chance20:35 Un posto al sole21:05 Tg 321:10 Amore criminale23:10 Tg Regione

raitre

italiauno

discovery channelsky 420

currentsky 130

national geographicsky 409

14:30 Alza il volume15:00 Fahrenheit16:45 Gr316:55 segue Fahrenheit18:00 Sei Gradi 18:45 Gr319:01 Hollywood Party19:53 Radio Tre Suite

radio3 rai

14:00 Jalla! Jalla!15:30 GR breve15:35 L’ombelico del mondo16:30 Babel17:00 Mentelocale17:30 GR breve17:35 Mentelocale18:00 Esteri

radio popolare

07:15 Rassegna stampa estera07:30 Stampa e regime 08:30 Notiziario del mattino08:55 Derrik 21:00 Radio Carcere22:00 Speciale Commissioni23:00 Speciale giustizia23:30 Divorzio breve

radio radicale

13:00 Lo stato interessante15:00 Notiziario16:00 Notiziario17.00 Notiziario17:20 Riflessioni di Gabriele La Porta18:00 Notiziario18:15 Meteo con C. Paoluzzi19:00 Notiziario

ecoradio

In RadioDal lunedì al giovedì alle 21 su Radio2 c’è un viaggio tra nell’ani-ma del rock e del pop attraverso correnti alternative, fuori dalle solite rotte. “Moby Dick”£ con-dotto da Silvia Boschero in ogni puntata presenta monografie, speciali e live set inediti. Tante anche le antreprime. Questa settimana appuntamento con il nuovo album di Richard Ashcroft “The United Nations of Sound”. che lo vede accanto alla nuova band “Rpa & The United Nations of Sound”, Un disco rock che tende all’hip hop grazie all’apporto del produtto-re No I.D (Jay Z, Alicia Jeys, Lau-ryn Hill, Kanye West). L’album, che arriva dopo quattro anni dall’ultimo lavoro solista del cantautore inglese, uscirà il prossimo 20 luglio e giovedì alle 21.30 appuntamento a Moby Dick in esclusiva con l’intervi-sta all’ex leader dei Verve.

>>Media Mix>>La classifica terrestre Radioattivo Insostenibile Tossico

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13mercoledì 14 luglio 2010

MilanoCOLOSSEO viale Monte Nero , 84

Eclipse Sala Berlino 17:30 20:00 22:30Departures Sala Cannes 18:40 20:30 22:30Bright star Sala Locarno 20:30 22:35Toy story Sala Locarno 15:00 16:50 18:40City island Sala Sundance 15:00 18:15 21:30

ELISEO MULTISALA via Torino, 64Il tempo che ci rimane Sala Kubrick 17:50 20:15 22:30Fratellanza Brotherhood Sala Olmi 18:40 20:30 22:30Il segreto dei suoi occhi Sala Scorsese 18:40 20:30 22:30Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala Truffaut 17:50 20:15 22:30

TorinoAMBROSIO CINECAFE corso Vittorio Emanuele , 52

Post grad Sala 1 17:50 20:15 22:30City island Sala 2 18:10 20:15 22:30Bright star Sala 3 18:10 20:15 22:30

ARLECCHINO corso Sommeiller, 22Toy story 3 Sala 1 15:30 18:30 21:30Eclipse Sala 2 18:10 20:15 22:30

ELISEO via Monginevro, 42 Bright star Blu 17:50 20:20 22:30La nostra vita Grande 17:30 20:00 22:30City Island Rosso 18:45 20:40 22:35

GREENWICH VILLAGE via Po, 30Toy Story 3 Sala 1 15:30 18:30 21:30Eclipse Sala 2 16:00 19:00 22:00Affetti & Dispetti Sala 3 17:30 20:00 22:30

KING KONG MICROPLEX via Po, 21 La regina dei castelli di carta Sala 1 17:50 20:15 22:30

MASSIMO via Verdi, 18Bright star Sala 1 18:10 20:20 22:30My son my son Sala 2 17:50 20:10 22:30

NAZIONALE via Pomba, 7Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala 1 18:10 20:20 22:30Departures Sala 2 18:00 20:10 22:30

ROMANO galleria SubalpinaIl tempo che ci rimane Sala 1 17:30 20:30 22:30Il padre dei miei figli Sala 2 18:00 20:15 22:30Soul kitchen Sala 3 17:50 20:10 22:30

GenovaARISTON vicolo San Matteo, 14/r

Chiusura estiva Sala 1 Chiusura estiva Sala 2

CITY vicolo Carmagnola, 9Chiusura estiva Sala 2 Chiusura estiva Sala 2

CORALLO via Innocenzo IV, 13/r Fratellanza Brotherhood Sala 1 15:30 18:30 21:30City island Sala 2 15:30 18:30 21:30

ODEON corso Buenos Aires, 83/rEclipse Sala 1 15:00 18:00 21:00Toy Story 3 Sala 1 15:00 18:00 21:00

SIVORI salita S. Caterina, 12Il segreto dei suoi occhi Sala 1 15:30 17:50 20:30Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala 2 15:30 17:50 20:30

BolognaARLECCHINO via Lame, 57

Il segreto dei suoi occhi Sala 1 18:30 20:30 22:30

EUROPA via Pietralata, 55/a Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala 1 18:30 20:30 22:30

jOLLY via Marconi, 14 Eclipse Sala 1 18:10 20:20 22:30

ODEON via Mascarella, 3La nostra vita Sala A 18:10 20:20 22:30Toy Story 3 Sala B 15:00 18.15 21:30Rassegna Sala c 16:00 18:10Affetti & Dispetti Sala D 20:20 22:30

RIALTO via Rialto, 19 Fratellanza Brotherhood Sala 1 16:00 19:00 22:00

Bright star Sala 2 16:00 19:00 22:00

ROMA via Fondezza, 14Chiusura estiva Sala 1

FirenzeASTRA II CINEHALL piazza Beccaria

Chiusura estiva Sala 1

COLONNA ATELIER lungarno Francesco Ferrucci, 23Chiusura Sala 1

FIORELLA ATELIER via Gabriele D’Annunzio, 15Bright star Sala 1 18:15 20:30 22:45

FLORA ATELIER piazza Dalmazia, 2/rFratellanza Brotherhood Sala 1 18:15 20:30 22:45

ODEON CINEHALL via degli AnselmiChiusura Sala 1

RomaCIAK via Cassia, 692

The Twilight saga: Eclipse Sala 1 17:30 20:00 22:30Toy Story 3 Sala 2 17:50 20:20 22:30

EDEN FILM CENTER piazza Cola di Rienzo, 74/76Affetti&Dispetti Sala 1 18:00 20:30 22:30Fratellanza Brotherhood Sala 2 18:30 20:30 22:30Il segreto dei suoi occhi Sala 3 16:50 19:30 22:00L’imbroglio del lenzuolo Sala 4 18:30 20:30 22:30

EURCINE via Liszt, 32Chiusura estiva Sala 1 Chiusura estiva Sala 2 Chiusura estiva Sala 3 Chiusura estiva Sala 4

FIAMMA via Bissolati, 47Chiusura estiva Sala 1 Chiusura estiva Sala 2 Chiusura estiva Sala 3

GIULIO CESARE via Giulio Cesare, 229Bright star Sala 1 17:45 20:10 22:30City Island Sala 2 17:45 20:10 22:30La nostra vita Sala 3 17:45 20:15 22:30

GREENWICH via Bodoni, 59Il segreto dei suoi occhi Sala 1 17:45 20:15 22:30L’imbroglio del lenzuolo Sala 2 17:45 20:15 22:30About Elly Sala 3 17:45 20:15 22:30

INTRASTEVERE vicolo Moroni, 3/aChe fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala 1 18:15 20:30 22:30Affetti&Dispetti Sala 2 19:15 21:00 22:40City Island Sala 3 18:00 20:30 22:30

jOLLY via Giano della Bella, 4/6The Twilight saga: Eclipse Sala 1 17:45 20:05 22:30Toy Story 3 Sala 2 17:45 20:10 22:30Il tempo che ci rimane Sala 3 17:45 20:10 22:30Bright star Sala 4 17:45 20:10 22:30

KING via Fogliano, 37La nostra vita Sala 1 17:45 20:15 22:30Il segreto dei suoi occhi Sala 2 17:45 20:10 22:30

MAESTOSO via Appia Nuova, 416-418Toy Story 3 Sala 1 17:45 20:10 22:30The Twilight saga: Eclipse Sala 2 17:45 20:05 22:30La nostra vita Sala 3 17:45 20:15 22:30Fratellanza Brotherhood Sala 4 17:45 20:15 22:30

METROPOLITAN via del Corso, 7Toy Story 3 Sala 1 17:45 20:10 22:30The Twilight saga: Eclipse Sala 2 17:45 20:05 22:30Chiusura estiva Sala 3 Chiusura estiva Sala 4

MIGNON via Viterbo, 11Affetti & Dispetti Sala 1 19:00 20:50 22:40Il padre dei miei figli Sala 2 17:30 20:00 22:30

NUOVO OLIMPIA via in Lucina, 16/gChiusura estiva Sala 1 Chiusura estiva Sala 2

QUATTRO FONTANE via delle Quattro Fontane, 23Fratellanza Brotherhood Sala 1 17:45 20:05 22:30Il segreto dei suoi occhi Sala 2 17:45 20:10 22:30Che fine ha fatto Osama Bin Laden? Sala 3 17:45 20:15 22:30Bright star Sala 4 17:45 20:10

TIBUR via degli Etruschi, 36Il segreto dei suoi occhi Sala 1 17:30 20:10 22:30L’uomo che verrà Sala 2 20:20 22:30

NapoliFILANGIERI MULTISALA via Filangieri, 43/ via Vetriera, 12

City Island Sala Rossellini 18:20 20:30 22:30Il segreto dei suoi occhi Sala Magnani 18:30 20:30 22:30Il padre dei miei figli Sala Mastroianni 18:30 18:30 20:30

La programmazione nelle sale in collaborazione con Circuito cinema (www.circuitocinema.com)

n po’ Solaris per l’affascinante e un po’ inquietante possibilità di ma-terializzazione delle immagini mentali, un po’ Blade Runner per

il motivo straziante e poetico di un’uma-nità perduta e un po’ 2001 Odissea nello spazio per il sentimento di straniamento e claustrofobia generato dallo spazio cir-costante, Moon, la pellicola d’esordio di Duncan Jones, telentuoso figlio del can-tante inglese David Bowie, è una perla in grado di rilanciare l’interesse per il gene-re fantascientifico più puro. Sam Bell (un incredibile Sam Rockwell), astronauta-operaio, impiegato con contratto trienna-le dalla Lunar, ha il compito di controllare il regolare svolgimento delle operazioni di estrazione dal suolo lunare di una nuova preziosissima fonte di energia alternativa, L’Helium 3, in grado provvedere al settan-ta per cento del fabbisogno energetico ter-restre. Sam è solo nella base lunare Sele-ne, asettica, di un bianco lattescente acce-cante, costretto a comunicare con la Ter-ra attraverso delle registrazioni in differi-ta a causa di un disturbo del segnale di ri-cezione. Ma Gerty, robot parlante e socie-vole lo aiuta a sopportare la solitudine op-primente e alienante dello spazio sidera-le. Cinque milioni di euro sono bastati al regista per realizzare un’opera che fonda la sua riuscita sulla capacità di creare at-mosfere claustrofobiche da trhiller psico-logico sfruttando l’inquietudine del silen-

Moonthe dark side

Esce in dvd un piccolo gioiello della produzione cinematografica inglese indipendente. Esordio sorprendente del talentuoso figlio di David Bowie

di Alessia Mazzenga

zio lunare e la suggestione di musiche in-teriori evocative. L’originalità del film sta nell’aver restituito al genere fantascienti-fico il suo oggetto, ovvero l’uomo. Rifles-sione politico sociale sulla disumanità di un lavoro alienante le cui ragioni prescin-dono dall’individuo che lo compie, infatti, Moon è un viaggio nelle paure e nei deside-ri di un’ umanità perduta, che grida il suo dolore e che bisogna recuperare. Una vera lezione per chi ha ridotto la fantascienza alla descrizione di avvenimenti e universi

astratti il film di Jones è un affresco com-movente su ciò che significa essere umani («Noi non siamo programmi, siamo per-sone», dirà uno dei cloni di Sam all’uma-nissimo Gerty, robot sempre pronto ad an-teporre l’interesse per gli altri persino alla sua stessa sopravvivenza). Uscito lo scor-so dicembre in Italia con sole 10 copie in molti non avranno avuto la possi-bilità di vederlo, ora questo esor-dio sorprendente si può gustare in dvd. Da non perdere.

Tempi Moderni

U

Nel 2004 quando il Laura Film Festival nasce per ricordare Lau-ra Tartaglia Morandini, autrice, con Luisa e Morando del “Di-zionario dei film” edito da Za-nichelli e animatrice culturale a Levanto, sua città d’origine e di adozione, diviene subito punto di riferimento per cinefili e gio-vani cineasti. Ora a distanza di sette anni conserva e rafforza l’identità di manifestazione de-dicata alla scoperta e alla diffu-sione di un cinema originale e indipendente. Per la settima edi-zione del festival, da oggi fino a domenica prossima, la rassegna italiana presenta titoli signifi-cativi della stagione 2009/2010. Inoltre quest’anno la direzione artistica di Amedeo Fago e Mo-rando Morandini per il concor-so cortometraggi ha selezionato 24 opere che raccontano storie di donne e mettono in risalto il ruolo della figura femminile nel-la società contemporanea.

Rassegne

A Levanto torna il Laura Film festival

>>Media Mix>> Sostenibile Riutilizzabile Biologico Solare

Il tempo che ci rimane

About Elly

La nostra vita

Il segreto dei suoi occhi

Copia conforme

12345

Top Five

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14 www.terranews.itmercoledì 14 luglio 2010 >>In movimento>>

di Flavia Orlandi

ItaliaEcomaretona 2010È partita la nuova Ecomare-tona e tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente correran-no per monitorare lo stato del-le coste delle isole della Sar-degna e della Sicilia. 500 chi-lometri per riscoprire bellez-ze o denunciare situazioni di degrado. Gli ecomaretoneti fa-ranno tappa a Olbia e in segui-to raggiungeranno le spiagge siciliane per approdare infine a Reggio Calabria, dimostran-do come coscienza ambien-tale e salute possano convi-vere insieme, e diffondendo il messaggio della campagna Women Against Lung Cancer in Europe per sensibilizzare le donne sul cancro ai polmoni e fornire maggiori informazioni su questa patologia. La novi-tà di quest’anno sono le baby tappe per consentire anche ai più piccoli di iniziare a vivere e praticare lo sport nel rispet-to dell’ambiente. La maratona terminerà il 31 luglio. Tutte le tappe, le foto e i video sono di-sponibili sul sito. Info: http://www.ecomaretona.it

PiemonteTrekking sulle Alpi Cozie Dal 30 luglio al 6 agosto all’in-terno di quattro diversi parchi, tutti gestiti da un unico ente che è il parco delle Alpi Cozie, si potranno scoprire le bellez-ze che da Avigliana conduco-no fino alla Val Troncea. Un trekking guidato di otto gior-ni attraverso uno dei sentieri più belli a livello naturalistico, tra asini, laghi, colline, mon-ti, boschi. Lungo la strada s’in-contreranno anche edifici reli-giosi di grande valore storico e architettonico, come la Sacra di San Michele e la Certosa di Banda, borgate alpine, strade e fortezze militari. E durante le soste i 15 partecipanti allog-geranno in strutture a basso impatto ambientale che per i pasti offriranno prodotti genu-ini e locali. Il costo di parteci-pazione è di 400 euro a perso-na. Info e prenotazioni: Mario Cavallo - Parco Orsiera Roc-ciavré, tel. 0122/ 640069, 320/ 4257106, [email protected]

ToscanaFestambiente Torna ad agosto, dal 6 al 15, uno degli appuntamenti verdi più attesi dell’anno: “Festam-biente, festival internazionale di ecologia e solidarietà” pro-mosso da Legambiente. Nel cuore della Maremma Tosca-na, in provincia di Grosseto: concerti, spettacoli, cinema, teatro, spazi espositivi dedi-cati all’eccellenza e all’innova-zione in campo ambientale ,e anche momenti di riflessione, dibattiti, conferenze, incontri con le associazioni, con le per-sonalità del mondo del giorna-lismo e delle istituzioni pub-bliche e private. Il tutto a im-patto zero. L’intero evento, in-fatti, è alimentato da energia pulita ottenuta da un genera-tore fotovoltaico. A salire per prima sul palco, che sfrutta un sistema a energia solare a bas-so impatto ambientale, la Ban-dabardò (6 agosto), seguita dai Sud Sound system, da Simo-ne Cristicchi, da Max Gazzè, da Pino Daniele e grande se-rata finale con Cristino De An-dré. Info: http://www.festam-biente.it/

L’ecocalendario a cura di Assunta Gammardella

Non cadrà nel silenzio l’ap-provazione del bilancio 2010 del Comune di Ro-ma presentato a fine giu-gno dal sindaco Aleman-no e da approvare entro la fine di luglio. Domani po-meriggio dalle 16 la Roma dal basso manifesterà in piazza del Campidoglio, proprio mentre dentro le stanze del comune si ter-rà il dibattito per Roma Capitale. «Capitale della crisi, della speculazione e della precarietà» si legge nel volantino firmato da realtà di base che hanno indetto la manifestazione: dai Movimenti per il Dirit-to all’abitare agli operatori cociali in lotta e alle lavo-ratrici dei canili comuna-li fino a sindacati di base, collettivi, centri sociali e comitati e a cui aderisco-no anche alcune sigle dei partiti di sinistra. E i dati parlano chiaro: 22,6 bam-bini su 100 trovano po-sto in un nido, meno di 1 su 4, e nelle scuole dell’in-fanzia, 42 mila persone, solo nelle graduatorie co-munali, aspettano la con-segna di un alloggio po-polare. E ancora la man-canza di finanziamenti al-la cultura indipendente che invece viene attacca-ta con la chiusura di tea-tri, di spazi culturali e so-ciali; disoccupazione in aumento e stipendi fermi per i dipendenti comuna-li. Un bilancio «che asso-miglia - si legge nel docu-mento - a una rapina che può rappresentare l’occa-sione di unire i tanti per-corsi che dal basso si arti-colano, costruendo lotte ed agitando le acque della metropoli che quotidiana-mente viviamo». y.s

No al bilancio lacrime e sangue

l federalismo nella Re-gione Lazio comporte-rà la rinascita dello Sta-to Pontificio? Il sospet-to può sorgere leggen-

do il progetto di legge “Ri-forma e riqualificazione dei consultori familiari”. Pro-posta presentata in Regio-ne, lo scorso 26 maggio, su iniziativa del consigliere Olimpia Tarzia, vicepresi-dente della Confederazione italiana consultori familia-ri di ispirazione cristiana, fondatrice del Movimento della Vita, promotrice di un “nuovo femminismo basato sull’alleanza tra donna e vi-ta”, e nel tempo libero, can-tautrice per le edizioni Pao-line. La proposta è stata fir-mata da Pdl, Pd e Udc, seb-bene i quattro cattolici del Pd siano stati rimbeccati dalle loro compagne di par-tito Monica Cirinnà e Luisa Laurelli e forse qualcuno ci ripenserà.

I consultori, accusati di li-mitarsi a fornire servizi sa-nitari «in modo asettico», si vogliono trasformati in isti-tuzioni «a sostegno della famiglia e dei valori etici di cui essa è portatrice». Prio-rità quindi «alla tutela del-la vita e del figlio concepi-to», già considerato «mem-bro della famiglia», mentre scompare l’autodetermina-zione della donna, sogget-to citato dalla legge solo in merito al suo ruolo di ma-dre, alla quale viene ricor-dato «il suo dovere mora-le di collaborare nel tenta-tivo di superare le difficoltà che l’hanno indotta a chie-dere la interruzione di gra-vidanza».

Nello specifico la legge per-metterebbe la creazione di consultori privati e l’entra-ta di associazioni «che pro-muovono la stabilità fami-liare, la cultura familiare ed i servizi alla famiglia» in quelli pubblici. A tali asso-ciazioni, e ovviamente par-

MobilitazioneAssociazioni e attiviste in allarme. La proposta di legge presentata in Regione minaccia la laicità delle strutture

Crociati in consultorioI

liamo in primo luogo del Movimento per la vita, è garantito l’accesso a servizi consultoriali e a ruoli pro-fessionali dalla dubbia uti-lità. Il tutto finanziato dal-la Regione. Mentre il Movi-mento della vita aumenta le proprie aree di influen-za nei consultori, le Assem-blee delle donne, strumen-to di monitoraggio a difesa dei diritti della donna, ven-gono abrogate. L’ultimo ar-ticolo della legge infatti eli-mina la disposizione regio-nale n.15 con cui erano na-te nel 1976. La legge nazionale 194, seb-bene ufficialmente riman-ga il quadro di riferimento, risulta di fatto modificata.

Ai procedimenti previsti al suo interno per l’Interru-zione volontaria di gravi-danza, ne è infatti aggiun-to uno, una «fase di acco-glienza, consulenza e soste-gno alla famiglia e alla ma-ternità» per la donna incin-

ta, durante la quale vengo-no proposti alla coppia aiu-ti economici e assistenzia-li. Fin qui niente da ridire se non fosse sottolineato co-me valore primario perse-guito quello «della vita, del-la maternità e del figlio con-cepito», mentre nessun ri-ferimento viene fatto ai di-ritti della donna all’autode-terminazione o alla procre-azione responsabile. Il ri-schio è dunque che la mis-sione di questi consulen-ti dalla dubbia provenien-za potrebbe essere quello di dissuadere la donna dal suo proposito “omicida”.Altre “dimenticanze” com-paiono nella descrizione delle funzioni del consulto-rio: se la promozione della cultura familiare, della cop-pia (sempre se fondata sul matrimonio) e della genito-rialità sono continuamente ricordate, l’educazione al-la sessualità consapevole, nonché la prevenzione del-le malattie veneree e del-le gravidanze indesiderate (e quindi dell’aborto tanto scongiurato) non appaiono affatto.

Sebbene non sia stata an-cora fissata la discussio-ne in Consiglio della pro-posta di legge, la prospet-tiva di una sua approvazio-ne ha allarmato le opera-trici dei consultori e le as-sociazioni e i gruppi politi-ci a difesa della donna. Nei castelli romani l’Assemblea delle donne, in accordo con le operatrici dei consulto-ri, hanno indetto un’assem-blea pubblica per il 15 lu-glio alle 16 nel consultorio di Albano. La preoccupa-zione è comprensibile, dato che l’alto numero di obiet-tori produce già oggi diffi-coltà notevoli nei consulto-ri. E l’orientamento della giunta Polverini, già emer-so con il blocco della RU-486 e il suo ritiro dall’ospe-dale Grassi di Ostia, non alimenta speranze.

Protesta

La riforma assegna priorità assoluta alla «tutela della vita del figlio concepito» già considerato «membro della famiglia». Mentre scompare ogni riferimento all’autodetermi-nazionedella donna

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15www.terranews.it mercoledì 14 luglio 2010

by Alberto Dassasso

I l d e s i g n è f i c o .

I l r i c i c l o è a r t e .

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s o l o s u

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Una recente indagine epi-demiologica condotta su tutto il territorio nazio-

nale su una numero elevato di soggetti ha dimostrato che il 6% dei bambini in età presco-lare può essere definito bam-bino con Irr (infezioni respira-torie ricorrenti), vale a dire che presenta più di 6 infezioni re-spiratorie/anno o più di 1 infe-zione/mese nel periodo di mas-sima esposizione che va da ot-tobre a febbraio e che il nume-ro di bambini affetti da asma bronchiale negli ultimi decen-ni è globalmente in aumento (in Italia si calcola che la per-centuale è destinata a sorpas-sare la soglia del 10%: un bam-bino su dieci). Ricerche epide-miologiche dimostrano inoltre che l’esposizione alle particelle inquinanti modifica la suscetti-bilità dei bambini agli allergeni, contribuendo all’insorgere di rinite allergica e asma.

L’asma, costringendo a modifi-care stile di vita e seguire te-rapie complesse e costose per lunghi periodi di tempo, in-fluenza pesantemente la vita del bambino e della sua fami-glia. Si parla di una vera e pro-pria malattia sociale. Dato an-cor più preoccupante ci viene da un’indagine Oms, su dati re-lativi agli ultimi anni novanta, che valuta in circa 700 all’anno i decessi di bambini di età com-presa fra 0 e 4 anni, dovuti a in-fezioni respiratorie acute attri-buibili all’esposizione a Pm10. A Torino, come in tutte le gran-di città europee dove si effet-tua il monitoraggio del Pm10, il 90% delle persone, bambi-ni compresi, sono esposte a li-velli maggiori da quelli indica-ti dall’Oms (20 μg/m3) e addi-rittura il 13% vive in luoghi do-ve viene superato il valore mas-simo dei 40 μg/m3. L’albero re-spiratorio del bambino è più fragile e suscettibile agli agen-ti inquinanti sia per ragioni di immaturità immunitaria che per ragioni di immaturità fun-zionale e fisiologica. Immaturi-tà ed inesperienza immunolo-gica sono legate alla fisiologi-ca soppressione dei meccani-smi immunitari che il bambi-no conserva fino ai due anni di vita, ricordo sia del trattato di non aggressione immunologi-

ca stretto con la madre durante la gravidanza sia della necessi-tà di sviluppare tolleranza ver-so il self, l’ambiente che lo cir-conda.

Il dato trova conferma anche nei soggetti adulti là dove, co-me dimostra una recente ricer-ca condotta dalla società No-misma, che riporta i dati sui valori medi di concentrazio-ne di polveri sottili nel trien-nio 2006-2008 delle prime 15 città italiane per popolazio-ne da cui si desume che, oltre

a Roma (40,4), le performance peggiori sono concentrate nel-le città del Nord. Questa situa-zione determina gravi patolo-gie sanitarie che, nelle 15 città italiane più popolate fa stimare all’istituto bolognese di ricerca “5.876 decessi all’anno” prodot-ti da elevate concentrazioni di Pm10. Di questi decessi, “534 sono riferibili ai tumori maligni della laringe, della trachea, dei bronchi e dei polmoni”, men-tre “se si considerano gli effet-ti acuti relativi a malattie del si-stema circolatorio e respirato-rio” il numero sale a 953. Un ul-teriore dato parziale riferito al-le città di Milano, Roma e Bo-logna dimostra che somman-

do i costi per ricoveri ospeda-lieri con gli extra costi delle te-rapie, perdita ore di lavoro e ca-lo della produttività si raggiun-gono in totale 6,4 milioni di eu-ro solo per queste tre città.

Nei bambini le patologie respi-ratorie risultano pertanto cau-sate dall’inquinamento atmo-sferico e non solo rese più acute dai fumi cittadini. Questo è an-che quanto stabilito dall’Enhis (European Environment and Healt Information System), nel documento dal titolo “Exposu-re of children to air pollution in outdoor air”, pubblicato il 20 ottobre 2008. Non solo: il da-to più inquietante è che anche i feti sono sensibili all’inquina-mento atmosferico. L’evidence attuale dimostra che i decessi per disturbi respiratori nel pe-riodo neonatale possono avere una relazione causale con l’in-quinamento dovuto alle polveri sottili, capaci di effetti negati-vi sullo sviluppo funzionale del polmone durante la vita feta-le. I dati riferiti agli anni 1998-2002 e pubblicati nel 2008 (Re-gistri Tumori (AIRTUM): I tu-mori infantili Rapporto 2008ht-tp://www.registri-tumori .it/PDF/AIRTUM2008Infantili/E&P2S_024_art1.pdf ) eviden-ziano come i tassi di incidenza per tutti i tumori infantili nel lo-ro complesso sono mediamen-

te aumentati nel nostro pae-se del 2% all’anno, passando da 146.9 nuovi casi all’anno (ogni milione di bambini) nel perio-do 1988-92 a 176 nuovi malati nel periodo 1998-2002. Ciò si-gnifica che in media, nell’ulti-mo quinquennio, per ogni mi-lione di bambini in Italia ci so-no stati 30 nuovi casi in più ri-spetto alla media europea.

La crescita è statisticamente significativa per tutti i gruppi di età e per entrambi i sessi. In particolare nei primi 12 mesi di

vita l’incremento è addirittura del 3.2% annuo. Tali tassi di inci-denza in Italia sono nettamen-te più elevati di quelli riscontra-ti in Germania (141 casi 1987-2004), Francia (138 casi 1990-98), Svizzera (141 casi 1995-2004). Il cambiamento percen-tuale annuo risulta più alto nel nostro paese che in Europa sia per tutti i tumori (+2% vs 1.1%), che per la maggior parte del-le principali tipologie di tumo-re; addirittura per i linfomi l’in-cremento è del 4.6% annuo vs un incremento in Europa dello 0.9%, per le leucemie dell’ 1.6% vs un + 0.6% e così via. Un gran bel brutto primato a cui occorre porre da subito rimedio.

Sono quindi necessari inter-venti sulla mobilità urbana ed extraurbana che riduca-no drasticamente la presenza del traffico veicolare nelle cit-tà, che favoriscano solo mezzi pubblici a bassissimo impat-to (metropolitane) e control-li sulle emissioni dei camini e dell’industria, mentre occorre proseguire con le piste cicla-bili, il bike sharing e le pedo-nalizzazioni non solo nei cen-tri storici. Pedonalizzare ha da sempre favorito il commercio, migliorando nel contempo le possibilità dei rapporti inte-rumani. Occorre aumentare e curare il verde cittadino anche ricorrendo ai così detti “Tet-ti Verdi”, ma anche evitare che nuovi impianti di termocom-bustione possano scaricare in atmosfera urbana miliardi di nano particelle inquinanti. Per questa ragione, ed anche per seri motivi di microecono-mia occorre puntare sempre più sulle 4 R nel settore rifiuti e sprecare e ridurre il consumo di energia, che va sempre più prodotta come il calore e il rin-frescamento da fonti rinnova-bili a bassissimo impatto am-bientale. Curiamo l’ambiente, tutelando nel contempo la no-stra salute ed la qualità della vita. Questo un possibile slo-gan per le istituzioni che ci go-vernano, da lanciare nelle no-stre aree metropolitane e tra la classe medica in particolare.

*Pediatra di Famiglia, Associazione medici per

l’Ambiente-ISDE di Torino

** MMG,Responsabile ISDE Torino

I nostri bambini, assediati dallo smogNei bimbi le patologie respiratorie risultano causate dall’inquinamento atmosferico e non solo aggravate dai fumi delle nostre metropoli. E in Italia crescono i tassi di incidenza per tutti i tumori infantili. Il Nord il più colpito

Luisella Zanino*, Giorgio Diaferia**

I decessi per disturbi respiratori nelperiodo neonatale possono avereuna relazione causale con l’inquinamento dovuto allepolveri sottili

Bisogna evitareche nuovi impiantidi termocombustione possano scaricare nell’atmosferaurbana miliardidi nanoparticelle inquinanti

Il fumetto pubblicatoieri nelle paginedi Terra Nordest ad illustrazione dell’articolo su Sherwood Comixè di Davide Reviati