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contribuire, con esponenti di altri partiti, alle scelte politiche. È quindi specialmente nell’azione propositiva, indicando all’elettorato nuovi scenari politici, che deve affi- darsi il Partito popolare democrati- co, ticinese e svizzero, per ottenere i consensi elettorali che gli possano assicurare, anche in futuro, un ruo- lo significativo nelle decisioni politi- che. In questo esercizio di compe- tenza e di fantasia, è certamente necessario ricercare quali sono le aspettative delle diverse componen- ti della popolazione, così come quali sono i mezzi più adeguati per essere presenti con efficacia nella competizione mediatica. Ma certa- mente resta fondamentale e priori- taria una riflessione su quelli che il Partito vuole presentare come “progetti ”, indicando le correzioni necessarie alla società attuale e i postulati validi per una migliore so- cietà futura. La giovane deputata Nadia Ghisol- di ha recentemente richiamato la necessità di rifarsi ai “valori”, e credo che il Partito dovrebbe rivol- gersi (come vuole la sua storia) al- le indicazioni che vengono dall’at- tuale riflessione cristiana. Per que- sto pubblichiamo in questo inserto il recente documento delle Chiese europee che sul tema della fami- glia, valore tradizionale del nostro patrimonio politico, dove vengono elencate con efficacia e competen- za una serie di proposte che meri- tano di essere prese in considera- zione e realizzate, adattandole alle realtà ticinesi e svizzere. Altro te- ma tradizionale, perché derivante dalla solidarietà cristiana cui conti- nuamente ci richiama papa France- sco, è la politica di aiuto allo svi- luppo, per soccorrere popolazioni disastrate, ridurre le ingiustizie postcoloniali e porre su basi di maggiore equità i rapporti tra i po- poli. Il Partito, tanto a livello fede- rale quando in quello cantonale, deve dimostrare impegno a soste- nere questa azione, perche il “be- ne comune” (altro valore spesso ri- chiamato) ha oggi dimensioni uni- versali. E mostrare maggiore atten- zione alle decine di associazioni e gruppi e alle centinaia di persone che in Ticino operano generosa- mente per la “dignità umana” (idem come sopra) che oggi esige “tutti i diritti per tutti gli uomini”. Alberto Lepori Coi primi freddi autunnali si sta ri- scaldando la politica cantonale, spe- cie di fronte alla necessità di risolve- re la situazione finanziaria dello Sta- to, peggiorata dall’aumento degli interventi sociali e dalla diminuzione del gettito fiscale, due conseguenze della crisi economica. L’ultimo bilan- cio intermedio per il 2013 annuncia un disavanzo di esercizio di 224 mi- lioni di franchi, mentre il preventivo calcolava un deficit di 165,6 milioni. Gli aumenti di spesa sono indicativi: riguardano i premi dell’assicurazio- ne malattia (+ 11 mio), il sostegno sociale (+6,5), le ospedalizzazioni in Ticino (+5,4) e fuori Ticino (+7,5), mentre segnano un calo le imposte delle persone fisiche (-12,9) e delle persone giuridiche (-15). (dalla stampa del 3 ottobre). Questi dati chiedono, come di giusto, a politici (consiglieri di Stato e granconsiglie- ri) ed ai partiti, un impegnativo la- voro, ma non sembra che l’opinione pubblica (ad eccezione forse degli ambienti economici) sia particolar- mente preoccupata, chiusa nel pro- prio individualismo, e quasi distratta dai falsi problemi del servizio milita- re più o meno volontario, e dei “tra- vestimenti nei luoghi pubblici”. Co- sì ci si avvia al 2015, tra poco più di un anno, quando i cittadini ticinesi saranno convocati a rinnovare le scelte politiche, in primavera per go- verno e parlamento, e in autunno per designare i deputati alle Camere federali. Le costatazioni fatte dopo I risultati di tre anni fa (vedi anche PEGASO del 20 maggio e del 15 giugno 2012) impongono ai partiti ticinesi, specialmente a quelli cosiddetti “storici”, di preparare adeguata- mente il prossimo incontro con un elettorato che appare sempre più di- stante dalla politica, per diverse cau- se delle quali, a mio giudizio, politici e partiti sono solo in parte responsa- bili. Ma ciò non li dispensa da una in- dagine seria sul passato e dal ricer- care i rimedi, per quanto loro possi- bile, per rimediarvi. Un tema comune a tutta la classe politica è quello di meglio evidenzia- re il ruolo fondamentale dei partiti per la democrazia che consiste nella ricerca di soluzioni per una migliore vita sociale per tutti; il nemico più subdolo di questa svalutazione dei partiti è la tendenza alla personaliz- zazione del confronto politico, a sca- pito della discussione di idee e di programmi. Di questa deriva è parti- colarmente responsabile il moderno sistema mediatico (dai giornali alla televisione e oltre), come è stato rea- lizzato (e deplorato) lo scorso anno, a proposito della competizione per il municipio di Lugano, e arrischia di ri- petersi (come ha preavvertito il pre- sidente Jelmini) nel prossimo con- fronto elettorale, minacciato di ri- dursi al solo quesito dei “numeri” per la ripartizione dei seggi in gover- no, ignorando bellamente problemi presenti e futuri del Cantone. In questa situazione, un particolare impegno di innovazione è richiesto al Partito popolare democratico che non sembra particolarmente attrez- zato per competere per il “secon- do” seggio in Consiglio di Stato, ma deve trovare il modo di attirare l’attenzione e il consenso dell’elet- torato tradizionale e nuovo, se non vuole essere ulteriormente penaliz- zato nella deputazione parlamenta- re. Purtroppo l’elettorato ticinese, costituito in gran parte da “lonta- ni” dalla politica nostrana, non ap- pare riconoscere adeguatamente (perché sostanzialmente lo ignora) il proficuo lavoro che hanno svolto e svolgono anche i rappresentati popolari democratici investiti di compiti pubblici, dove del resto es- si non possono che parzialmente Pegaso Inserto di cultura politica e di politica culturale Principia Note sull’importanza della morale nelle scelte dell’uomo Pagina IV Attualità Proposte ai governi dell’UE per rafforzare le famiglie Pagina V-VIII Online È possibile sfogliare Pegaso al sito internet: www.riviste-ticinesi.ch Pegaso Inserto mensile di Popolo e Libertà no. 86 - 11 ottobre Personaggi Don Enrico Chiavacci, protagonista del post Concilio Pagina III Primo piano Per il 2015 proporre valori “concreti”

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contribuire, con esponenti di altripartiti, alle scelte politiche.È quindi specialmente nell’azionepropositiva, indicando all’elettoratonuovi scenari politici, che deve affi-darsi il Partito popolare democrati-co, ticinese e svizzero, per ottenerei consensi elettorali che gli possanoassicurare, anche in futuro, un ruo-lo significativo nelle decisioni politi-che. In questo esercizio di compe-tenza e di fantasia, è certamentenecessario ricercare quali sono leaspettative delle diverse componen-ti della popolazione, così comequali sono i mezzi più adeguati peressere presenti con efficacia nellacompetizione mediatica. Ma certa-mente resta fondamentale e priori-taria una riflessione su quelli che ilPartito vuole presentare come“progetti ”, indicando le correzioninecessarie alla società attuale e ipostulati validi per una migliore so-cietà futura.La giovane deputata Nadia Ghisol-di ha recentemente richiamato lanecessità di rifarsi ai “valori”, ecredo che il Partito dovrebbe rivol-gersi (come vuole la sua storia) al-le indicazioni che vengono dall’at-tuale riflessione cristiana. Per que-sto pubblichiamo in questo inserto

il recente documento delle Chieseeuropee che sul tema della fami-glia, valore tradizionale del nostropatrimonio politico, dove vengonoelencate con efficacia e competen-za una serie di proposte che meri-tano di essere prese in considera-zione e realizzate, adattandole allerealtà ticinesi e svizzere. Altro te-ma tradizionale, perché derivantedalla solidarietà cristiana cui conti-nuamente ci richiama papa France-sco, è la politica di aiuto allo svi-luppo, per soccorrere popolazionidisastrate, ridurre le ingiustiziepostcoloniali e porre su basi dimaggiore equità i rapporti tra i po-poli. Il Partito, tanto a livello fede-rale quando in quello cantonale,deve dimostrare impegno a soste-nere questa azione, perche il “be-ne comune” (altro valore spesso ri-chiamato) ha oggi dimensioni uni-versali. E mostrare maggiore atten-zione alle decine di associazioni egruppi e alle centinaia di personeche in Ticino operano generosa-mente per la “dignità umana”(idem come sopra) che oggi esige“tutti i diritti per tutti gli uomini”.

Alberto Lepori

Coi primi freddi autunnali si sta ri-scaldando la politica cantonale, spe-cie di fronte alla necessità di risolve-re la situazione finanziaria dello Sta-to, peggiorata dall’aumento degliinterventi sociali e dalla diminuzionedel gettito fiscale, due conseguenzedella crisi economica. L’ultimo bilan-cio intermedio per il 2013 annunciaun disavanzo di esercizio di 224 mi-lioni di franchi, mentre il preventivocalcolava un deficit di 165,6 milioni.Gli aumenti di spesa sono indicativi:riguardano i premi dell’assicurazio-ne malattia (+ 11 mio), il sostegnosociale (+6,5), le ospedalizzazioni inTicino (+5,4) e fuori Ticino (+7,5),mentre segnano un calo le impostedelle persone fisiche (-12,9) e dellepersone giuridiche (-15). (dallastampa del 3 ottobre). Questi datichiedono, come di giusto, a politici(consiglieri di Stato e granconsiglie-ri) ed ai partiti, un impegnativo la-voro, ma non sembra che l’opinionepubblica (ad eccezione forse degliambienti economici) sia particolar-mente preoccupata, chiusa nel pro-prio individualismo, e quasi distrattadai falsi problemi del servizio milita-re più o meno volontario, e dei “tra-vestimenti nei luoghi pubblici”. Co-sì ci si avvia al 2015, tra poco più diun anno, quando i cittadini ticinesisaranno convocati a rinnovare lescelte politiche, in primavera per go-verno e parlamento, e in autunnoper designare i deputati alle Camerefederali.Le costatazioni fatte dopo I risultatidi tre anni fa (vedi anche PEGASOdel 20 maggio e del 15 giugno2012) impongono ai partiti ticinesi,specialmente a quelli cosiddetti“storici”, di preparare adeguata-

mente il prossimo incontro con unelettorato che appare sempre più di-stante dalla politica, per diverse cau-se delle quali, a mio giudizio, politicie partiti sono solo in parte responsa-bili. Ma ciò non li dispensa da una in-dagine seria sul passato e dal ricer-care i rimedi, per quanto loro possi-bile, per rimediarvi. Un tema comune a tutta la classepolitica è quello di meglio evidenzia-re il ruolo fondamentale dei partitiper la democrazia che consiste nellaricerca di soluzioni per una migliorevita sociale per tutti; il nemico piùsubdolo di questa svalutazione deipartiti è la tendenza alla personaliz-zazione del confronto politico, a sca-pito della discussione di idee e diprogrammi. Di questa deriva è parti-colarmente responsabile il modernosistema mediatico (dai giornali allatelevisione e oltre), come è stato rea-lizzato (e deplorato) lo scorso anno,a proposito della competizione per ilmunicipio di Lugano, e arrischia di ri-petersi (come ha preavvertito il pre-sidente Jelmini) nel prossimo con-fronto elettorale, minacciato di ri-dursi al solo quesito dei “numeri”per la ripartizione dei seggi in gover-no, ignorando bellamente problemipresenti e futuri del Cantone.In questa situazione, un particolareimpegno di innovazione è richiestoal Partito popolare democratico chenon sembra particolarmente attrez-zato per competere per il “secon-do” seggio in Consiglio di Stato,ma deve trovare il modo di attirarel’attenzione e il consenso dell’elet-torato tradizionale e nuovo, se nonvuole essere ulteriormente penaliz-zato nella deputazione parlamenta-re. Purtroppo l’elettorato ticinese,costituito in gran parte da “lonta-ni” dalla politica nostrana, non ap-pare riconoscere adeguatamente(perché sostanzialmente lo ignora)il proficuo lavoro che hanno svoltoe svolgono anche i rappresentatipopolari democratici investiti dicompiti pubblici, dove del resto es-si non possono che parzialmente

PegasoI n s e r t o d i c u l t u r a p o l i t i c a e d i p o l i t i c a c u l t u r a l e

PrincipiaNote sull’importanza dellamorale nelle scelte dell’uomoPagina IV

AttualitàProposte ai governi dell’UEper rafforzare le famigliePagina V-VIII

OnlineÈ possibile sfogliarePegaso al sito internet:www.riviste-ticinesi.ch

PegasoInserto mensile di Popolo e Libertà

no. 86 - 11 ottobre

PersonaggiDon Enrico Chiavacci,protagonista del post ConcilioPagina III

Primo piano

Per il 2015 proporre valori “concreti”

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L’aiuto svizzeroallo sviluppoNel 2012 sono stati 2’833 i milioni stanziatiIl piccolo annesso statistico al

rapporto 2012 sulla cooperazioneinternazionale della Svizzera è ric-co di informazioni interessanti. In-tanto ci dice che l’aiuto pubblicosvizzero (APS) è andato costante-mente aumentando negli ultimi 52anni, passando dai 15,1 milioni difranchi del 1960 a 2'833 milionidei dati stimati per il 2012. Dal1970 questa cifra comprende an-che i versamenti dei cantoni, chesono passati da 3,6 milioni a 45,0milioni nel 2012. Nel frattempoperò anche il prodotto nazionalelordo e rispettivamente il redditonazionale in Svizzera sono sensibil-mente aumentati, per cui la per-centuale di aiuto pubblico è au-mentata di poco: dallo 0,04% nel1960 allo 0,24% nel 1980. A par-tire dal1 990 il rapporto non è piùcalcolato rispetto al PNL, ma alreddito nazionale lordo (RNL) epassa dallo 0,30% allo 0,45% nel2011 e nel 2012.Rispetto alla spesa statale dellaConfederazione l’APS passa dallo0,56% del 1960 al 4,59% nel2012. A partire dal 1970 la stati-stica tiene conto anche delle dona-zioni private delle ONG, che passa-no da 50,8 milioni a 413,3 milioninel 2012. Anche in questo casol’aumento del RNL svizzero condi-ziona fortemente la percentualedelle ONG, che passa dallo 0,05%nel 1970 allo 0,07% nel 2011.Per quanto concerne gli ultimi an-ni, si è notato una contrazione delversamento della Confederazione,che ha provocato una riduzione al-lo 0,39% rispetto al RNL. In segui-to però l’aiuto pubblico è tornatoa risalire e nel 2012 ha conosciutoun incremento di 126 milioni ri-spetto all’anno precedente. Il mi-glioramento è dovuto ai maggiorimezzi concessi alla Direzione delloSviluppo e della Cooperazione(DSC) e al Segretariato di Stato al-l’economia, in particolare al SECO.In effetti l’APS nel 2012 è statosuddiviso fra DSC (59%), SECO(10%) e SECO per le misure disdebitamento (5%), UFM per ri-chiedenti l’asilo (22%), DSU /DDPS (4%) e altri.

Nel confronto internazionale, laSvizzera, che ha un reddito nazio-nale elevato, pur con cifre assolutedi tutto rispetto, figura nella partemedia della graduatoria, a paritàcon la Francia, ma davanti a Ger-mania (0,38%), Austria (0,28%),Stati Uniti (0,19%), Giappone(0,17%), Italia (0,13%). Davantitroviamo il Lussemburgo (1,00%),i paesi nordici, la Gran Bretagna(0,56%) e il Belgio (0,47%). Sol-tanto cinque paesi superano l’o-biettivo dello 0,7% deciso dalleNazioni Unite nel 1970. Altri seipaesi si trovano al di sopra dellamedia del Comitato di aiuto allosviluppo (CAS) dell’OCSE e fraquesti figura anche la Svizzera. Nel2012 la Svizzera ha migliorato lapropria posizione, salendo al deci-mo posto della classifica mondiale.Una svolta nella politica svizzera diaiuto allo sviluppo è stata data dal-le Camere federali con l’approva-zione, lo scorso anno, del messag-

gio sulla cooperazione internazio-nale 2013-2016. Nel testo si attri-buisce maggior importanza all’im-pegno nei paesi instabili e in areedi conflitti, ma anche alla gestionedi rischi globali, quali la mancanzadi acqua o l’insicurezza alimentare,nonché alla collaborazione direttacon il settore privato. Una strate-gia comune riunisce per la primavolta le attività di aiuto umanita-rio, di cooperazione allo sviluppo edi cooperazione con l’Europa del-l’Est, comprese misure di politicaeconomica e commerciale. Per lasua realizzazione è stato stanziatoun credito d’impegno di 11,35 mi-liardi di franchi.Ma la cooperazione svizzera va ol-tre la somma dei vari impegni inmolti paesi. Berna partecipa anchealla definizione della politica dellosviluppo dei paesi dell’OCSE, sianell’ambito di iniziative globali, sianella cooperazione allo sviluppomultilaterale e nell’aiuto umanitario.

Un aspetto non meno importante,ma irto di difficoltà, è quello dellapromozione di un’economia soste-nibile. Per la prima volta, a Rio deJaneiro, la Conferenza delle Nazio-ni Unite sullo sviluppo sostenibile(Rio + 20) ha riconosciuto l’econo-mia verde, cioè attenta alla salva-guardia delle risorse e agli aspettisociali, quale importante strumen-to di sviluppo sostenibile. Moltipaesi in via di sviluppo, ma ancheindustrializzati, temono che misureambientali possano ostacolare leloro esportazioni agricole.Non da ultimo il rapporto ricordache, nell’ambito del CAS dell’OC-SE, la cooperazione internazionaledella Svizzera nel 2012 è stata pro-mossa a pieni voti. Si è sottolinea-to in particolare il nuovo orienta-mento strategico, che fornisce unarisposta adeguata alle attuali sfidedella cooperazione internazionale.

Ignazio Bonoli

Pegaso Venerdì 11 ottobre 2013II

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Venerdì 11 ottobre 2013 Pegaso III

Personaggi

La dimensione della moraleDon Enrico Chiavacci (1926 - 2013), protagonista della morale postconciliareCresciuto nel crogiolo della Chiesa

fiorentina che ha vissuto nell’imme-diato dopoguerra una stagione di vivofervore intellettuale e spirituale, EnricoChiavacci è stato un maestro indiscus-so nel campo della teologia moralepostconciliare, dove ha lasciato, con ilsuo insegnamento e con il suo impe-gno nella ricerca, una traccia profondae altamente innovativa. I fermenti su-scitati dal Vaticano II sono stati da luirecepiti con entusiasmo - è sufficientericordare qui il suo grande interesseper la Gaudium et spes alla quale hadedicato uno dei primi commenti - etradotti in uno sforzo di rinnovamentoche si è sviluppato nei vari campi dellariflessione etica, con particolare atten-zione alle questioni di frontiera. La sensibilità squisitamente teoreticalo ha, fin da principio, sollecitato apreoccuparsi delle basi concettualidella teologia morale per farla usciredalla condizione di arretratezza in cuiera sprofondata, causata dalla sua ri-duzione a casistica giuridica ad uso deiconfessori, e per restituirle dignità cul-turale e credibilità scientifica. I suoisaggi meno conosciuti, perché più tec-nici, ma forse anche più importanti,perché fondativi, sono dedicati alla ri-definizione delle categorie che stannoalla radice del fatto morale. Qui Chia-vacci rivela le sue qualità di profondoconoscitore delle diverse scuole filoso-fiche contemporanee, dalla filosofia

analitica alle nuove forme di utilitari-smo e di contrattualismo - e la capaci-tà di intrattenere con esse un dialogocostruttivo. E rivela anche l’interesseper gli apporti delle scienze umane, inparticolare della sociologia e dell’an-tropologia culturale, alle quali fa fre-quentemente ricorso per spiegare fe-nomeni complessi che esigono di es-sere anzitutto analizzati nelle loro di-namiche interne prima di poterli as-soggettare al giudizio morale. Ma al di là di questa imporrante ope-ra di rifondazione metodologica. gliaspetti della ricerca di Chiavacci chemeritano di essere ricordati sono i con-tenuti della sua proposta teologico-morale, la quale ha come asse portan-te la centralità assegnata alla dimen-sione sociale dell’agire umano. La suadura reazione alla deriva indivi¬duali-stica dell’etica della modernità, derivache non ha risparmiato neppure lamorale cattolica, si è tradotta anzitut-to - anche a questo livello affiora la suapreoccupazione teoretica - nella intro-duzione, all’interno della morale ge-nerale (cfr. il suo Complementi di mo-rale generale, Cittadella editrice, Assi-si 1980), delle categorie del "sociale"e della “cultura”, in quanto fattori in-dispensabili per la comprensione del-l’agire umano e per la sua valutazione. L'attenzione al “sociale” ha poi indot-to Chiavacci ad occuparsi dei grandinodi critici della situazione mondiale -

dal lavoro all’economia, dalla politicaalla giustizia sociale, dall’innovazionetecnologica ai diritti umani, fino allacostruzione della pace - con posizioninette e precise, che non hanno man-cato di procurargli difficoltà da partedelle gerarchia ecclesiastica . Sono no-te le sue critiche radicali alla massimiz-zazione del profitto, e la sua rigorosa(e profetica) denuncia dei giochi spe-culativi di Borsa, nonché l’accusa seve-ra di immoralità verso ogni forma diguerra e l’adesione a un pacifismo ra-dicale, quello della Pacem in terris, dicui non si e mai stancato di diffondereil messaggio. Il dato distintivo della teologia moraledi Chiavacci è l’attenzione alla dignità

della persona e il rispetto della sua li-bertà di coscienza. Questa attenzioneha senz’altro trovato una forte moti-vazione esistenziale nel suo impegnodi pastore della piccola comunità disan Silvestro a Ruffignano sopra Fi-renze, nel comune di Sesto Fiorentino.Da questo rapporto con una comuni-tà vera (anche se piccola) Chiavacci èstato costantemente sollecitato acondividere problemi della gente, chesono poi i veri problemi della vita. An-che di questa condivisione viene la fe-condità della sua ricerca teologica.

Giannino Piana, teologo novarese,in ADISTA del 21 settembre 2013

È morto a Ruffignano (Firenze) il 26 agosto, don Enrico Chiavacci, professore emerito della Facoltà teologica dell’Italia centrale, una delle figure più si-gnificative della teologia morale, professore ampiamente conosciuto in Italia e in tutta Europa. Era nato a Siena nel 1926 e ordinato prete della diocesi fio-rentina nel 1950, e fin dai primi anni del suo ministero, aveva unito l’impegno pastorale in parrocchia, prima come viceparroco e poi come parroco, al-l’attività di docente. Ha insegnato filosofia moderna e contemporanea presso il liceo del Seminario fiorentino negli anni 1960- 1966, filosofia morale pres-so lo Studio teologico fiorentino dal 1961 al 1965 e, dal 1966, teologia morale presso il medesimo istituto divenuto Facoltà teologica dell’Italia centraledal 1997. Anche dopo il compimento dei settanta anni nel 1996 ,con l'interruzione della docenza allo Studio teologico, ha continuato il suo apprezzatoinsegnamento con corsi monografici presso la Facoltà e presso L’Istituto superiore di scienze religiose, fino al 2010. Inoltre è stato Visiting Proffessor pres-so numerose istituzioni, tra cui la Facoltà teologica dell'Italia meridionale, l’Università degli studi di Firenze, l'Università cattolica di Milano, l’Università diLeida (Olanda), l’Università di Vienna, l’Accademia teologica del Patriarcato di Mosca e varie Università degli Stati Uniti di America. Ha presieduto l’Asso-ciazione Italiana per lo studio della teologia morale da! 1979 al 1984; membro della presidenza della Societas Ethica - European Society for Research inEthics dal 1981 al 1985, membro di Pax Christi Intemational; negli anni novanta fu direttore della commissione diocesana Iustitia et Pax. Fu pure membrodel comitato direttivo della Rivista di teologia morale e del comitato scientifico della Rivista di sessuologia. Dal 1961 era priore della parrocchia di San Sil-vestro a Ruffignano (nei pressi di Firenze), servizio che ha svolto fino alla morte con passione nel pieno spirito del concilio Vaticano II . Fra le sue numero-se pubblicazioni sono da segnalare ricordare Etica sociale (Roma 1966); La Gaudium et spes (Roma 1969); Proposte morali fra l’antico e il nuovo (As-sisi 1973); Morale della vita fisica (Bologna 1979); i volumi di Teologia morale ( Morale generale, Assisi 1977, Complemento di morale generale,Assisi 1980, Teologia morale e vita economica, Assisi 1986, Morale della vita economica, politica e di comunicazione, Assisi 1990); Invito alla teo-logia morale (Brescia 1995); Teologia morale fondamentale (Assisi 2007).

Biografia

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Principia

Tre ambiti fondamentaliGli insegnamenti del teologo don Enrico Chiavacci, sull’importanza della morale nelle scelte

Pegaso Venerdì 11 ottobre 2013IV

DUE PRECETTI EVANGELICIVolendo cercare un principio normativa generalissimo per tutta l'etica teologica in materia economica, riteniamo che esso possa esprimersi conle parole stesse del Signore: non cercare tesori per sé, ma «arricchire davanti a Dio» (Le 12,21). Questo principio generale può scindersi in dueprecetti che sono derivati direttamente dalla lettura del Vangelo: l . Non cercare di arricchirti, di aver di più perché è di più; 2. Se hai, hai per da-re, o in generale per poter meglio servire. Si noterà come questi due precetti generali, che sono le due facce dell'arricchire davanti a Dio, sono

in aspro contrasto con quella che abbiamo chiamato la realtà economica attuale.

DOVERE DI PARTECIPAREDove vi sia una qualche possibilità di incidere sulla organizzazione della 'polis' - della comunità politica, dello Stato -, vi è anche il dovere di far-lo; è un dovere che incombe a ogni cittadino già solo per il fatto di essere cittadino. Incidere sulla organizzazione della comunità politica puòvoler dire cercare di mantenere, migliorare, cambiare sia leggi che strutture. In generale una costituzione moderna prevede alcune forme perquesta partecipazione dei singoli cittadini alla vita della comunità; ma anche quando ciò non avvenga (in un regime totalitario), esiste semprela possibilità di discutere e far circolare idee, progetti, critiche; questa circolazione di idee, che è sempre anche espressione di senso di responsa-

bilità verso la comunità, è qualcosa a cui il cristiano è sempre tenuto.

DOVERE DI INFORMAZIONEIl primo dovere di partecipazione è il dovere di informazione. Non è pensabile alcuna partecipazione senza una conoscenza dei problemi dellacomunità politica, delle situazioni e delle strutture esistenti, che in qualche modo condizionano tutta la realtà sociale di un popolo, e senza unaconoscenza di dati di fatto e di proposte alternative di soluzione dei problemi. È quindi stretto dovere informarsi nel modo migliore, compatibilecon le possibilità di ciascuno. (…) Occorre un'informazione di base, cioè un vero studio - sia pure elementare - di alcune discipline: indichiamocome preminenti una conoscenza della costituzione; alcune nozioni fondamentali di economia politica; una capacità di lettura della storia re-

cente e contemporanea.

PORTATORI DI PACEEsiste il dovere di essere operatori di pace; e noi ben sappiamo come questo dovere si articoli nel compito negativo di opporsi ad ogni stato dicose oppressivo, e nel comportamento positivo di promuovere fraternità e solidarietà. Il cittadino cristiano - e ogni cittadino che aderisca co-

munque all'idea cristiana di pace - non può ragionevolmente sentirsi dispensato da questo doppio dovere. Sia le finalità perseguite, sia i mezziper perseguirle, sono scelte delle autorità civili, e l'operatore di pace dovrà verificarne la rispondenza con quel traguardo di pace che in un pre-

ciso contesto storico è concretamente perseguibile.

Non è possibile studiare e proporre una morale economica, individuale come sociale, isolandola dalla morale politica e dalla morale della co-municazione. I tre ambiti si intrecciano nella realtà e si condizionano reciprocamente: una morale economica a sé stante sarebbe oggi una mo-rale che tenta di valutare l’irreale. (da Chiavacci Enrico, Teologia morale 3/1 Teologia morale e vita economica, pag.6, Cittadella, Assisi, 1985)Ma l’analisi delle tre strutture ci ha anche fatto vedere come esse siano interconnesse e reciprocamente funzionali: si ricordi ad esempio comela corsa agli armamenti produca miseria e fame ovunque sulla terra, e come il consenso a tale sciagurata combinazione non possa ottenersi checol controllo dei mezzi di comunicazione di massa. Solo tenendo ben presente il compito globale di essere operatori di pace, e la funzionalitàreciproca delle tre strutture di dominio, possiamo ora procedere ad esaminare i gravi problemi morali che oggi incombono su ogni scelta - di sin-goli come di gruppi - nei tre campi dell’economia, della politica e della comunicazione. (da Chiavacci Enrico, Teologia morale 3/2 , Morale dellavita economica, politica, di comunicazione, pag. 121, Cittadella, Assisi 1990)

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Venerdì 11 ottobre 2013 Pegaso V

Chiese e politica familiareProposte delle Chiese protestanti e ortodossea tutti i governi dell’Unione Europea

“Le Chiese in Europa ritengo-no che la famiglia sia una co-munità umana di base attraver-so cui le persone sono nutrite esostenute nell’amore reciproco,nella responsabilità, nel rispet-to e nella fedeltà. In questa lu-ce, le famiglie possono essereviste come scuole di umanità”.Per questo la Conferenza delleChiese europee protestanti eortodosse (KEK), attraverso ildocumento guida “Europa e po-litiche familiari. Amore, solida-rietà e istruzione al centro del-le nostre società”, elaboratodalla Commissione Chiesa e so-cietà e approvato il 23 novem-bre 2012 , chiede agli Stati eu-ropei di “dare assoluta prioritàal sostegno economico, educati-vo e sociale delle famiglie” e“mantenere un contesto soste-nibile e di supporto per le fa-miglie “. Tra le raccomandazio-ni che le Chiese europee rivol-gono ai governi del continentevi è il richiamo a guardare allasituazione reale delle famiglieeuropee di oggi, e quindi ad af-frontarne le difficoltà reali, tracui il disagio economico corre-lato alla presenza di figli a cau-sa delle politiche fiscali, la com-plessa conciliazione tra i tempidel lavoro e della vita privata,la problematica coltivazionedella solidarietà intergenerazio-nale, il persistente divario diopportunità in base al genere.

Il documento in sintesi• Le famiglie sono un pilastro fon-damentale per il benessere e lastabilità della società. Non c’è mo-do migliore, e in realtà anche piùconveniente per gli stati e le socie-tà, di quello offerto dalle famiglieper garantire cura, educazione esocializzazione. Gli Stati devonopertanto dare assoluta priorità alsostegno economico, educativo esociale delle famiglie, e non farlopotrebbe essere estremamente co-stoso in termini sia economici siadi coesione sociale e solidarietà.

• La vita familiare ha sempre co-nosciuto forme differenti da una

parte all’altra dell'Europa. Oggi lemodifiche sostanziali negli atteg-giamenti e nei comportamenti re-lativi a matrimonio, procreazione esessualità fanno crescere ulterior-mente la varierà di modelli di vitafamiliare in Europa. Sempre piùpersone vivono sole, e ci sono mol-te famiglie monoparentali o “ri-composte” a seguito di un secon-do matrimonio dopo un divorzio.Non è più possibile parlare di “fa-miglia” come entità uniforme.

• Sulla base dell’insegnamento bi-blico, i membri della Conferenzadelle Chiese europee KEK, ricono-scono una responsabilità particola-re nei confronti delle famiglie, deibambini e degli anziani e s’impe-gnano pertanto in molteplici pro-getti che offrono cure speciali econsulenza alle famiglie. Le Chiesein Europa invitano i paesi europeie, in particolare, l’Unione Europeae i suoi Stati membri, a mantenereun contesto sostenibile e di sup-porto per le famiglie.

• Occorre includere il sostegno aibambini attraverso benefici econo-mici. Fornire assistenza all’infanziaper aiutare i genitori a conciliarelavoro e impegni familiari, e rego-lamentare l’orario di lavoro in mo-do che i genitori non debbano sce-gliere tra il trascorrere tempo suffi-ciente con i figli e l’essere in gra-do di provvedere alle loro necessi-tà materiali. Occorre anche che cisia la possibilità per un genitore didare più tempo alla cura dei proprifigli che al lavoro, senza esseretroppo svantaggiato economica-mente.

• L’educazione è un elemento im-portante delle politiche familiari nel-le società contemporanee. Essa co-pre diverse aree, tra cui la formazio-ne alla genitorialità. educare le fami-glie ad aiutare sé stesse. L’educazio-ne della prima infanzia e la forma-zione alla cittadinanza attiva e allavita in una società democratica. Lasfida è di permettere a tutti di dareun contributo attivo e prezioso perla vita della società, a prescinderedalla situazione economica e sociale.

• I costi della vita familiare ancorapesano in modo sproporzionatosulle donne. Ciò è particolarmenteevidente quando i matrimoni sisciolgono: le donne spesso devonoaffrontare la responsabilità princi-pale per l’educazione dei figli conun reddito molto ridotto e in al-loggi inadeguati.

• Le famiglie immigrate hanno bi-sogno di un sostegno specifico e igoverni dovrebbero prestare parti-colare attenzione alla protezionedei bambini con un passato migra-torio. Sarebbe del tutto sbagliatocreare situazioni in cui i bambini“europei” risultino più importantidei bambini che arrivano con le lo-ro famiglie come immigrati.

• Allo stesso tempo deve essere ri-conosciuto che la vita familiarenon è sempre vissuta come positi-va e benefica. Là dove le famiglienon riescono a offrire un ambientesicuro e sano per tutti i loro mem-bri, e soprattutto per i bambini, loStato deve essere pronto a interve-nire.

• Le nostre società hanno anchebisogno di riscoprire l’interdipen-denza tra le generazioni e raffor-

zare i legami in molti modi. Le per-sone anziane hanno bisogno dicontatto con i giovani, proprio co-me i giovani hanno bisogno deglianziani. Le Chiese che fanno partedella Kek desiderano sottolinearela necessità di rispettare le personeanziane e riconoscere il loro con-tributo alla società. Allo stesso tem-po la generazione più anziana hauna responsabilità specifica per ilbenessere delle generazioni future.

• Le Chiese in Europa ritengonoche le famiglie siano scuole per lavita umana, in cui le persone sononutrite e sostenute nell’amore reci-proco e nella responsabilità, nel ri-spetto e nella fedeltà. La vita fami-liare insegna a riconoscere i proprilimiti e debolezze e a tollerarequelle degli altri.

Il testo completo è pubblicatodalla rivista IL REGNO di Bolo-

gna (numero 1150 del 1 set-tembre 2013) . Viene qui ripro-dotto la sintesi del documentoe interamente il capitolo quar-to, relativo alle politiche di so-

stegno alle famiglie.

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Pegaso Venerdì 11 ottobre 2013VIII

In alcuni questo genera sentimenti diinsicurezza personale nell’educazionedei loro figli. I genitori sono alla ricer-ca di orientamento e di sostegno. Iprogrammi per una buona genitoria-lità sottolineano l’importanza del ruo-lo dei genitori nell’educazione dei lo-ro figli. Per garantire la riuscita dell’e-ducazione dei figli, le famiglie hannobisogno di essere sostenute in quantoluoghi stabili, protetti, responsabili, incui si sperimenta la cura e l’esperien-za religiosa. Servizi di formazione e diconsulenza, cura ed educazione sonole aree essenziali per sostenere sia igenitori sia i bambini. Insegnare allefamiglie a fare un uso migliore del lo-ro tempo è un altro aspetto della for-mazione per i genitori. Un’altra parola chiave è il coraggio.Giovani genitori che hanno coraggioriescono ad affrontare circostanze dif-ficili. Sono quindi preferibili servizi perla famiglia che supportino i genitorinel loro ruolo, piuttosto che li sostitui-scano. La KEK incoraggia un ambizioso am-pliamento dell’offerta di formazionegenitoriale e familiare, di consulenzae di aiuto alla famiglia. Le Chiesemembri sollecitano l’integrazione diquesti servizi di accompagnamentoalla vita nelle strutture per l’infanzia enelle scuole, essendo questi i luoghi incui i genitori possono essere più facil-mente raggiungibili. Le Chiese in Eu-ropa daranno continuo sostegno aigenitori nel loro compito di far cre-scere i figli secondo valori solidi. Occorre dare grande priorità anche al-la formazione dei genitori nel settoreeconomico. Per vivere una vita nor-male ed essere in grado di accedere aiservizi finanziari, i genitori hanno bi-sogno di conoscenze finanziarie ecompetenze pratiche, oltre alla consa-pevolezza sociale .Tutti questi aspetti della buona geni-torialità possono contribuire al miglio-ramento delle condizioni di vita e del-la qualità della vita familiare. Il con-sentire ai genitori di offrire cure amo-revoli è raramente considerato impor-

tante tanto quanto il sostegno mate-riale: pertanto la KEK intende sensibi-lizzare l’opinione pubblica su questasfida.

Equilibrio tra lavoro e vita privata L’equilibrio tra lavoro e vita privata èun problema per tutti i lavoratori, nonsolo per quelli con figli. Le politiche inmateria devono essere viste in un con-testo ampio: esse sono importanti pergli individui, per le famiglie e per le co-munità, oltre che per l'economia eu-ropea. La cultura dell’orario di lavoroprolungato non ha di certo favorito lefamiglie, poiché le donne hanno an-cora il maggior carico di responsabili-tà nell'educazione dei figli. Per aiuta-re le persone a raggiungere un mi-gliore equilibrio tra lavoro e vita priva-ta nell’interesse della vita familiare èrichiesta una serie combinata di poli-tiche sull’infanzia, la maternità e pa-ternità, il sostegno fiscale per coloroche offrono cure non retribuite, sugliorari di lavoro flessibili, le pause nellacarriera, l’assistenza agli anziani, la re-golamentazione degli orari di lavoro el’eliminazione delle penalizzazioni sul-le pensioni o sulle condizioni di servi-zio per coloro che utilizzano alcune diqueste misure.

Flessibilità nella vita lavorativa La flessibilità nella vita lavorativa puòdare ai genitori, soprattutto ai padri,una possibilità maggiore di plasmarela propria vita e dovrebbe ridurre il ri-schio che i genitori di bambini piccolipaghino nella carriera lo scotto del lo-ro lavorare in modo flessibile. Gli Sta-ti membri dell’UE dovrebbero fornireun quadro giuridico per condizioni dilavoro più flessibili per le donne e pergli uomini, consentendo loro di svol-gere il loro ruolo nella vita familiare enella cura dei bambini, così come nelvolontariato sociale, senza perdere lacontinuità nella sicurezza e nei servizisociali. Il confronto tra le esperienzenei vari Stati membri mostra che poli-

tiche stabili per una migliore concilia-zione tra lavoro e vita familiare hannoun influsso positivo sulla costituzionedella famiglia da parte delle giovanicoppie,

Alleanze locali Formare alleanze tra abitanti del terri-torio e imprese è un modo importan-te per raggiungere un migliore equili-brio tra lavoro e vita privata. Il princi-pio di tali alleanze locali è quello dicollegare le imprese locali o regionalialle famiglie che lavorano presso di lo-ro o che vivono nelle vicinanze, in mo-do da aiutarle a raggiungere un mi-gliore equilibrio tra lavoro e vita priva-ta. Ciò si ottiene principalmente at-traverso l’introduzione di orari di lavo-ro più flessibili o fornendo servizi ag-giuntivi di assistenza all’infanzia inprossimità del luogo di lavoro. È im-portante, tuttavia, che queste nuovealleanze non sostituiscano i servizi so-ciali ben funzionanti già in loco.

Domeniche libere Un elemento importante per un sanoequilibrio tra lavoro e vita privata èmantenere la domenica libera dal la-voro. La domenica dovrebbe essere ri-conosciuta in tutta Europa come unagiornata in cui le famiglie stanno in-sieme e condividono le esperienze, ol-tre a essere un momento di recupero.Questo non è solo l’applicazione cri-stiana del terzo comandamento, rela-tivo al rispetto del sabato, ma aiutaanche a promuovere la coesione so-ciale, dando alle persone del tempoda trascorrere insieme, un’esperienzache peraltro è condivisa da ricchi e po-veri. Così ogni giorno di riposo setti-manale, ogni domenica, è un richia-mo al bisogno di tempo di condivisio-ne e di uguaglianza, e di rinnovamen-to come volontà di Dio per tutti.

Migrazione e ricongiungimento familiare La migrazione si traduce spesso nelladivisione delle famiglie, sia perché un

membro della famiglia emigra in unaltro paese per lavorare, sia perché lafamiglia è lacerata per una fuga oun’espulsione, nel qual caso i membridella famiglia possono trovarsi sparsiin diversi paesi. Se il ricongiungimen-to familiare non è possibile, i bambinisono spesso le prime vittime: essi pos-sono essere affidati a persone che co-noscono appena, e crescono in uncontesto sociale in cui l’amore deipropri genitori e l’educazione mater-na o paterna sono assenti. Le Chiesein Europa hanno sottolineato a più ri-prese che il ricongiungimento familia-re deve essere parte integrante di ognipolitica migratoria coerente. La Convenzione europea dei dirittidell’uomo e la Convenzione interna-zionale dei diritti dell’infanzia rendo-no obbligatoria la salvaguardia e laprotezione delle famiglie. L’età delbambino al momento della domandadovrebbe essere un fattore importan-te nelle decisioni in materia di ricon-giungimento familiare. Dovrebbe es-sere accettato come principio fonda-mentale che i figli minori devono po-ter vivere con le loro famiglie. Le famiglie immigrate devono affron-tare numerose difficoltà quando cer-cano di integrarsi in una nuova socie-tà. La dimensione familiare dell'inte-grazione ha spesso ricevuto un'atten-zione inadeguata. Le Chiese in Euro-pa sostengono pertanto misure peraiutare le famiglie immigrate in situa-zione di esclusione sociale. Ci dovreb-bero essere , ad esempio, strumentispecifici per aiutare i bambini appar-tenenti a un contesto di immigrazionea conoscere la cultura del paese ospi-tante, come ad esempio corsi di lin-gua, classi bilingui e insegnamentispeciali per il recupero scolastico, oltreche misure per evitare o superare l'e-sclusione. Allo stesso tempo tali misure dovreb-bero essere concepite in modo tale dafavorire il dialogo tra le diverse cultu-re, religioni e tradizioni nelle societàeuropee. L'integrazione deve sempreessere un processo reciproco.

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Venerdì 11 ottobre 2013 Pegaso IX

Dizionario storico della Svizzera,giunto al dodicesimo volumeVerrà presentato lunedì 21 ottobre a Bellinzona

Lunedì 21 ottobre, alle ore17.30, sarà presentato al TeatroSociale di Bellinzona il dodicesi-mo volume del Dizionario stori-co della Svizzera.

Il penultimo tomo del DSSIl dodicesimo volume della monu-mentale opera trilingue sulla storiadella Svizzera è pubblicato a unanno di distanza dall’uscita delprecedente tomo. Ad oggi sonodunque complessivamente pubbli-cati 36 volumi, ossia 12 volumi inognuna delle tre lingue nazionali.Tre case editrici collaborano con ilDSS: la versione tedesca (Histori-sches Lexikon der Schweiz) vienepubblicata dalla Schwabe AG diBasilea, quella francese (Dictionnai-re Historique de la Suisse) da Gil-les Attinger, éditeur Sàrl di Haute-rive (NE) mentre quella italiana (Di-zionario storico della Svizzera) ècurata dalla Armando Dadò Edito-re di Locarno. All’opera generaledel DSS si affiancano i due volumidel Lexicon istoric retic, l’edizioneparziale in romancio giunta a con-clusione nella primavera del 2012. Il dodicesimo volume italiano siapre con la voce Statalismo e siconclude con quella di Valeyres-sous-Ursins, conta 908 pagine e2920 articoli. Il nuovo volume ècaratterizzato in primo luogo dallapresenza di ben quattro articolicantonali, tutti riccamente illustra-ti, tra cui quello dedicato al Ticino.Accanto a quest’ultimo, troviamoanche i testi su Svitto, con i con-tributi sul comune e il distrettoomonimi, sulla Turgovia e su Uri.Agli articoli appena menzionati sene aggiungono altri che contribui-scono a dare ulteriore risalto al suddel Paese e in particolare alla suacomponente italofona, come quelliconsacrati alla Svizzera italiana, alfiume Ticino o alle Tre Valli Am-brosiane. Nel nuovo tomo com-paiono inoltre le voci su importan-ti personalità, fra cui l’eroe nazio-nale Guglielmo Tell, gli artisti JeanTinguely e Sophie Taeuber-Arp,l’alto funzionario federale WalterStucki, l’avventuriero e cercatored’oro John Sutter (il Generale Sut-

ter) o il valente condottiero GianGiacomo Trivulzio. Sul piano tema-tico nel dodicesimo volume trovaampio risalto, fra l’altro, l’istruzio-ne superiore in Svizzera, con le vo-ci su ciascuna Università, sugli Stu-denti e sulle relative associazioni.Si distinguono inoltre i contributiconsacrati alla Storia e alle sue di-verse branche, allo Stato federalee alla Svizzera.Il dodicesimo volume è in venditacome quelli precedenti al prezzo di298.- frs. (prezzo indicativo) perciascuna delle edizioni linguisticheed è ottenibile in libreria o diretta-mente presso la casa editrice: l’e-dizione in italiano da Armando Da-dò Editore, Locarno.Il tredicesimo e ultimo volume è infase di preparazione per la stampae la sua pubblicazione è previstanell’autunno del 2014. La sua usci-ta segnerà la conclusione dell’edi-zione a stampa e con ciò il puntod’arrivo del grande progetto nazio-nale del DSS, avviato nel 1988.Oltre che nella versione cartacea, ilDSS viene anche pubblicato sottoforma di banca dati elettronica, cuiè stato dato il nome di e-DSS. Lapubblicazione elettronica, il cosid-detto e-DSS (www.dss.ch), sprovvi-

sto dell’apparato iconografico chearricchisce l’edizione cartacea, almomento permette di consultare atitolo gratuito circa 108'500 arti-coli, ossia quasi il 100% di tuttiquelli previsti, compresi quelli deltredicesimo volume, non ancorapubblicato.

Le voci che riguardanoil TicinoParecchi sono i personaggi che tro-viamo in quest’ultimo tomo delDSS. Ne menzioniamo almeno al-cuni: Alberto Stefani; Angelo Ma-ria Stoppani; Leone Stoppani; Al-fonsina Storni; Giocondo Storni;mons. Franz von Streng,; Rino Ta-mi; Angelo Tarchini; Rodolfo Tarti-ni; Carpoforo Tencalla; Tito Tetta-manti; mons. Ernesto Togni; la fa-miglia Torriani di Mendrisio e quel-la Torricelli di Lugano; mons. Giu-seppe Torti; Celestino Trezzini; Do-menico Trezzini; Livio Vacchini; Ita-lo Valenti. Per le voci geograficheindichiamo: Tegna; Tenero-Contra;Terre di Pedemonte; Tesserete; Ti-cino (fiume); Torello; Torre; Torri-cella-Taverne; Tremona; Tre ValliAmbrosiane; Vacallo; Vaglio; Val-colla. Riguardo alle voci tematichericordiamo: Statuti; “Svizzera italia-

na” (la rivista); Stuccatori ticinesi;Tipografia elvetica; Torre (Patto di);Università della Svizzera italiana. La voce più importante è natural-mente quella dedicata al CantonTicino, lungo un percorso che dal-la preistoria giunge sino alla finedel secolo scorso. Dopo una breveintroduzione generale, dovuta adAndrea Ghiringhelli (p. 480), sisusseguono i capitoli: 1. Dalla Prei-storia alla tarda antichità (pp. 480-485, di Rossana Cardani Vergani);2. Rapporti di potere e organizza-zione politico-amministrativa nelMedioevo e in età moderna (pp.485-489, di Giuseppe Chiesi ePaolo Ostinelli); 3. Società, econo-mia e cultura nel Medioevo e inetà moderna (pp. 490-498, di Giu-seppe Chiesi, Paolo Ostinelli, CarloAgliati e Anastasia Gilardi); 4. Sta-to e vita politica nel XIX e XX se-colo (pp. 498-512, di Marco Mar-cacci, Nelly Valsangiacomo); 5.Economia, società e cultura nel XIXe XX secolo (pp. 512-514, di Mar-co Marcacci, Nelly Valsangiacomoe Anastasia Gilardi), 6. Riferimentibibliografici (pp. 514-515, di CarloAgliati).

Fabrizio Panzera

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Riviste

Rivista delle rivisteARCHIVIO STORICO TICINESE, rivista semestrale, Istituto graficoCasagrande S.A., BellinzonaIl numero 153 (maggio 2013), nella sezione “ricerche”, presenta l’evoluzionedegli ambienti fluviali del Piano di Magadino, dall’anno 1000 a oggi.

IL GALLO, quaderni mensili, casella postale 1242, 16100 GenovaNel numero di settembre , un ricordo del fondatore Nando Fabro , nel venti-cinquesimo della morte, e di Giuseppe Dossetti, nel centenario della nascita.Bruno Segre inizia una rassegna su “La pluralità dell’ebraismo contempora-neo”, e Carlo Carrozzo riflette sulla necessità del silenzio, presentando un li-bro edito dalla Comunità di Bose.

IL REGNO, quindicinale di attualità e documenti, Via Nosadella 6,Bologna.Il supplemento di Regno-Documenti del 1. giugno pubblica lo studio dellaCommissione luterana-cattolica “Dal conflitto alla comunione. La commemo-razione comune luterana-cattolica della Riforma nel 2017” che propone unracconto condiviso della Riforma e riflette sulle sfide della purificazione eguarigione delle memorie e della restaurazione dell’unità cristiana. Il fascico-lo del 1. Settembre (n.1150) pubblica i principali testi pronunciati da papaFrancesco nel suo viaggio in America Latina , la conversazione con i giorna-listi nel viaggio aereo di ritorno, e un importante documento delle Chiese eu-ropee sulle politiche famigliari.

RIVISTA DELLA DIOCESI DI LUGANO, mensile, Curia vescovile, 6901LuganoNel numero luglio-agosto 2013, la relazione di Giuseppe Chiesi e il discorsodel vescovo Grampa per l’inaugurazione della nuova sede dell’archivio dioce-sano (21 giugno ). Viene pubblicato (pagg.238 e 239) il Decreto della Con-gregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti che ordina di in-serire nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano , la menzio-ne del nome di San Giuseppe, indicando anche le tre (!) formule in latino , ericordando che “La Congregazione stessa si occuperà in seguito di provvede-re alle traduzioni nelle lingue occidentali di maggiore diffusione”, mentre“quelle da redigere nelle altre lingue dovranno essere preparate , a normadel diritto, dalle relativa Conferenza dei Vescovi e confermate dalla SedeApostolica tramite questo Dicastero “ ( cioè la Congregazione ecc. ecc.- vedisopra). E si aggiunge: “ Nonostante qualsiasi cosa in contrario” . Ci compli-mentiamo con la redazione della rivista diocesana per aver fatto conoscere aidiocesani ticinesi ( mah…) l’importante decreto della Congregazione ecc. ecc.(Prot. N.215/11/L), con le relative firme del Cardinale prefetto e dell’arcive-scovo Segretario , mentre formuliano l’augurio che papa Francesco affidi loroqualche nuovo compito per meglio onorare “San Giuseppe artigiano!”

UN SOLO MONDO, rivista della Direzione dello sviluppo e della co-operazione del Dipartimento federale degli affari esteri, 3003 BernaIl fascicolo di marzo 2013 dedica particolare attenzione ai mutamenti politicinel Nord Africa e agli interventi di sostegno da parte della Svizzera (aiutiumanitari e cooperazione allo sviluppo).Il fascicolo di giugno è dedicato aicosiddetti “paesi emergenti”, i più noti designati con la formula BRICS (Bra-sile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che non solo partecipano a determinarela politica mondiale (nel G-20 e all’ONU), ma intervengono nella cooperazio-ne allo sviluppo, in parallelo (quando non in concorrenza) con gli Stati indu-strializzati tradizionali.

SVIZZERA ITALIANA E MISSIONE, Bollettino informativo trimestraledegli organismi missionari e di Missio-Svizzera, Casella postale4329 6904 Lugano.Il primo fascicolo del 2013 dedica due articoli alla campagna del Sacrificioquaresimale ”Senza terra, manca il pane” contro l’accaparramento delle terredei paesi poveri da parte delle multinazionali e dei Paesi ricchi. Il n.2-2013 èdedicato alla trasmissione della fede, con articoli sull’attività di MIGRAZIO,sulle religioni nel Ticino, sulla storia della cristianizzazione della Svizzera. Ilprogetto di costruire una scuola a Mbikou (Ciad) è in via di realizzazione ,

Venerdì 11 ottobre 2013 Pegaso XI

Segnalazioni

grazie all’invio di fr. 155.268 raccolti nella diocesi di Lugano.Informazioni so-no date su missionari ticinesi impegnati in Costa Rica, Bolivia, El Salvador,Uruguay, Argentina.

IL TETTO, bimensile di religione, politica e cultura, Piazzetta Ca-riati 2, 80132 NapoliCon il numero 292 (novembre-dicembre 2012), la rivista napoletana, fondatae diretta da Pasquale Colella, entra nel cinquantesimo anno di pubblicazione,essendo il primo numero uscito nel gennaio 1964. Tre i filoni principali, tut-t’ora trattati, con grande libertà di spirito: la Chiesa del Concilio vaticano II, irapporti tra etica e politica, la questione meridionale e specialmente napole-tana. L’abbonamento estero (5 numeri bimestrali) costa 70 euro; la redazio-ne è raggiungibile in : iltettonapoliQalice.it . Il numero doppio gennaio-apri-le 2013 si apre con un commento del direttore Pasquale Colella sulle dimis-sioni di Benedetto XVI e un ricordo su Giuseppe Dossetti nel centenario dellanascita. Un dossier di 60 pagine è dedicato a salvare “Università e scuolapubbliche” .

UNIVERSITAS, Pubblicazione della Università di Friburgo, FriburgoIl fascicolo 1-2013 (marzo) è dedicato alla famiglia, nei suoi mille aspetti, dalsuo significato sociale, alla evoluzione culturale, alle forme “nuove” di fami-glia.

VERS UN DEVELOPPEMENT SOLIDAIRE , mensile della Dichiarazionedi Berna, rue de Genève 52, 1004 LosannaRicco di argomenti il fascicolo di aprile: un’inchiesta su gli “affari loschi” nelcommercio delle materie prime, la cioccolata “amara” per i coltivatori, il di-ritto della proprietà e il problema dello sviluppo; commercio con la Cina ediritti umani. Attribuito i premi della vergogna , per il loro comportamento ir-responsabile, alla Compagnia petroliera Schell e alla Banca americana Gold-man Sachs. La strada dei diritti umani (“tutti i diritti per tutti”) è appena al-l’inizio …

LUGANO, sabato 12 ottobre, ore 10.30 al Canvetto luganese , Relazione deldr. Carlo Malaguerra su “Benessere - Progresso - Felicità: i nuovi indicatori del-l’Ufficio federale di statistica”.

LUGANO, 15 ottobre, Biblioteca Salita dei Frati ore 20.30, conferenzasu Shakespeare e la Bibbia, relatore Pietro Boitani.

Bellinzona, 21 ottobre, ore 17.30, Teatro sociale, Piazza Governo 11, pre-sentazione del volume 11 del Dizionario storico della Svizzera, contenente lavoce “Ticino”.

MILANO, 28 ottobre, ore 18.30, presso il Consolato generale svizzero, Via Pa-lestro 2 , presentazione della biografia del diplomatico ticinese Franco Brenni, re-datta dalla professoressa Renata Broggini.

MASSENZATICO di Reggio Emilia, dal pomeriggio di sabato 9 no-vembre, alla mattina del 10 novembre, Convegno “ In cammino con i po-veri. Quando ti abbiamo visto … ( Matteo 25,38)”, a dieci anni dalla morte delpastore riformato Martin Cunz, protagonista del dialogo ecumenico e ebraico-cristiano. Organizza la rivista QOL. Informazioni tel. 389.102.9005;335.8331.756.

LUGANO, 14 novembre, ore 20.30, Biblioteca salita dei frati, Presenze bibli-che nel Cantico di san Francesco, relatore Edoardo Fumagalli.