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Publication Il Mattino ed. Benevento Date 10 ottobre2019

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Publication L’Economia- Corriere del mezzogiorno Date 7 ottobre2019

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Publication MF Date 26 settembre 2019


Publication IlSecoloXIX Date 30 settembre 2019


Publication Eco di Bergamo Date 26 settembre 2019


Publication Corriere del Veneto Date 26 settembre 2019


Publication Avvenire Date 26 settembre 2019


Publication Il Sole 24 Ore Date 25 settembre 2019


Online

Publication Professionefinanza.com Date 11 ottobre 2019

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Publication Professionefinanza.com Date 11 ottobre 2019


https://www.professionefinanza.com/pmi-ancora-poco-sostenibili/

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Publication Businesscommunity.it Date 09 ottobre 2019

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http://www.businesscommunity.it/m/20191016/cover/global-strategy-esg-pmi-sostenibilita-

investimenti-detassazione-burocrazia-manifatturiero-export-fatturato.php

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Publication Bancaforte.it Date 02 ottobre 2019


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http://bancaforte.it/articolo/pmi-e-sostenibilit-l-and-039-effetto-greta-crea-valore-RB97529j

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Publication Firstonline.info Date 01 ottobre 2019


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https://www.firstonline.info/le-piccole-imprese-aprono-alla-sostenibilita/

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Publication Businesspeople.it Date 27 settembre 2019


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eccellenti-112015

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Publication Businesspeople.it Date 27 settembre 2019


Publication Iltirreno.it Date 26 settembre 2019


Publication Iltirreno.it Date 26 settembre 2019


https://iltirreno.gelocal.it/focus/2019/09/25/news/osservatorio-pmi-2019-sulle-eccellenze-italiane-l-

emilia-romagna-sorpassa-il-veneto-ma-quasi-una-su-tre-e-in-lombardia-sono-722-le-aziende-di-

media-capitalizzazione-da-10-e-lode-d-italia-cresce-la-propensione-ad-acquisizioni-operazioni-

straordinarie-e-aperture-a-fondi-d-investimento-cosi-cambia-la-mappa-dell-eccellenza-

imprenditoriale-italiana-1.37508502

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Publication Ilgiornaledellepmi.it Date 26 settembre 2019


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https://www.giornaledellepmi.it/pmi-di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-

sostenibilita/

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Publication Financecommunity.it Date 26 settembre 2019


https://financecommunity.it/osservatoriopmi-2019-leccellenza-sempre-lombarda-sorpresa-

emilia/

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Publication Financecommunity.it Date 26 settembre 2019


Publication Fahionmagazine.it Date 26 settembre 2019




https://www.fashionmagazine.it/business/unanalisi-di-global-strategy-

sostenibilit-le-mid-cap-eccellenti-sono-gi-virtuose-ma-poco-consapevoli-103461

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Publication Borsaitaliana.it Date 25 settembre 2019

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https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/pmi-le-eccellenze-

italiane-aprono-a-ma-e-a-nuovi-soci-nRC_25092019_1849_515104232.html

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Publication Bebeez.it Date 26 settembre 2019




https://bebeez.it/2019/09/26/il-57-delle-imprese-eccellenti-italiani-e-disposto-ad-aprire-il-

capitale-in-nome-dellinternazionalizzazione-dellespansione-commerciale-lo-rileva-l11mo-

osservatorio-pmi-di-global-strategy/

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Publication Affaritaliani.it Date 25 settembre 2019


Publication Affaritaliani.it Date 25 settembre 2019


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Publication Adnkronos.com Date 25 settembre 2019


Imprese: Osservatorio Pmi, tra le 722 eccellenze italiane cresce l'Emilia Romagna

In 5 anni creati 30mila posti di lavoro, cresce propensione per acquisizioni e operazioni straordinarie

Milano, 25 set. (AdnKronos)

Sono 722 le pmi che costituiscono la spina dorsale dell'eccellenza imprenditoriale italiana. Sono quelle che,

più della media dei rispettivi settori, sanno generare valore, investire in innovazione, essere competitive sui

mercati internazionali e creare posti di lavoro. Tante ne ha contate l'OsservatorioPmi di Global Strategy,

arrivato quest'anno alla sua 11esima edizione e i cui risultati sono stati presentati oggi alla sede milanese di

Borsa Italiana.

Le novità del rapporto 2019 sono due: che l'Emilia-Romagna sorpassa il Veneto, piazzandosi al secondo posto

dopo la Lombardia per numero di imprese 'eccellenti', e che, soprattutto tra le pmi a matrice familiare, cresce

la propensione ad aprirsi a operazioni di Merger&Acquisition e all'entrata di nuovi capitali. (segue)

Il metodo di selezione si basa - in questa come nelle altre edizioni del report - sull'analisi di un database

contenente informazioni anagrafiche e bilanci degli ultimi cinque anni di oltre 60mila aziende di capitali con

un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. Di queste sono circa 10.800 le imprese che costituiscono l'universo

di riferimento delle 'mid cap', le aziende di media capitalizzazione, con un fatturato compreso tra i 20 e i 250

milioni di euro nel manifatturiero e nei servizi e tra i 20 e i 500 nei settori del commercio. I dati di bilancio

vengono quindi integrati con informazioni qualitative, recepite attraverso questionari e interviste a proprietà e

management.

Nei cinque anni analizzati, come ha illustrato Stefano Nuzzo, responsabile dell'OsservatorioPmi ed Equity

Partner di Global Strategy, le pmi selezionate hanno reinvestito in azienda complessivamente 3,2 miliardi di

euro di utili e hanno creato 30mila nuovi posti di lavoro, senza tener conto dei benefici reali all'indotto e allo

sviluppo di filiere locali. (segue)

Alcuni numeri generali aiutano a tracciare il profilo di queste imprese: il 72% degli utili dopo le imposte sono

stati reinvestiti nel patrimonio netto, con 2,4 miliardi a ridurre l'indebitamento finanziario complessivo e 3,2

reinvestiti in azienda a sostegno della crescita. In cinque anni il valore della produzione è aumentato del 68% e

l'indice Return on Sales % è quasi raddoppiato passando dal 6,3% del 2013 al 12,2% del 2017, rendendo

possibile nel periodo considerato un incremento del patrimonio netto dell'85%.

Come nelle edizioni passate, anche quest'anno si confermano i quattro capisaldi del successo: investimenti (il

90% delle imprese li ha aumentati negli ultimi 3 anni), internazionalizzazione (l'export di queste aziende è

superiore al 40% del fatturato), innovazione (in media il 5% del fatturato annuo viene reinvestito in ricerca e

sviluppo) e soprattutto operazioni straordinarie: il 42% ha effettuato acquisizioni o joint venture negli ultimi

tre anni (nelle passate edizioni la percentuale era circa del 34%) e il 57% si dice disposto ad aprire la

compagine sociale per obiettivi di espansione commerciale. (segue)



Relativamente alla distribuzione geografica, la maggior parte delle pmi di successo si concentra nel Nord

Italia: 37,1% nel Nord-ovest, il 34,9% nel Nord-est, il 16,9% nel Centro e l'11,1% nel Sud e nelle isole. La

Lombardia guida la classifica delle regioni con 210 aziende su 722 (29%), davanti all'Emilia Romagna con

115 aziende (16%, +26 imprese rispetto alla passata edizione), mentre il Veneto è terzo, con 96 eccellenze.

I settori più popolati sono innanzitutto il comparto manifatturiero (71% delle pmi selezionate, contro il 56%

nell'universo dimensionale di riferimento), seguito dal commercio (18%) e dai servizi (11%). All'interno del

manifatturiero, primo posto per la meccanica, secondo per alimentari e bevande, al terzo la metallurgia, al

quarto, a pari merito, il chimico-farmaceutico e le aziende del sistema moda.

(Gat/AdnKronos)

--

Governo: Illy, 'Alitalia è chimera, concentrarsi sull'Italia sana'

Il patron del caffè, 'chiusura può essere soluzione, esecutivo faccia leva su punti di forza del Paese'


Sì a politiche che favoriscano le realtà imprenditoriali più vivaci e che lascino perdere quelle - vedi Alitalia -

più stantìe. La manovra? Punti a ridurre il debito per raggiungere in tempi brevi uno spread 'a zero'. E avanti

con gli incentivi all'uso di bancomat e carte di credito al posto del contante. Sono questi gli auspici che

Riccardo Illy ripone nel nuovo esecutivo. E che, secondo il presidente dell'omonimo gruppo del caffè, hanno

buone possibilità di essere realizzati. "Mi aspetto - dice all'Adnkronos - che questo governo faccia meglio del

precedente".

Dal punto di vista industriale, Illy ragiona da imprenditore quale è. "Da parte di tutti e in primis dei politici -

spiega a margine della presentazione dello studio 'Sostenibilità e creazione di valore. Un binomio da ricercare'

di Global Strategy oggi alla Borsa di Milano - bisogna cercare di sfruttare le potenzialità del panorama

imprenditoriale, di concentrarsi sull'Italia sana, che cresce e che merita tutte le attenzioni, piuttosto che

bloccarsi a cercare di risolvere situazioni che sono ingarbugliate e bloccate da anni. Meglio fare leva sui punti

di forza che non cercare di risolvere quelli di debolezza". Alitalia Illy la annovera tra i dossier ormai

incancreniti. "Ho letto stamattina che la compagnia aerea slovena è sull'orlo della chiusura: può darsi che sia

questa la soluzione per Alitalia". Rincorrere quella che l'imprenditore definisce "una chimera" secondo lui non

ha senso. "Se c’è una compagnia che funziona, fa utili e produce reddito e quindi è autosufficiente, va bene. E

che si chiami Alitalia o con un altro nome, oppure che sia controllata da capitali italiani o meno, non fa

differenza. Ma se invece si tratta di una società in perdita, avrà vita limitata". (segue)

'Governo riduca debito, in due anni arrivare a spread zero'

Il governo, spiega l'ex parlamentare dell'Ulivo, dovrebbe cambiare priorità, concentrandosi piuttosto sulla

riduzione di debito pubblico e spread. "Mi auguro che facciano delle scelte in grado di portarci in una spirale

virtuosa, in modo da raggiungere in un paio d’anni lo spread zero, cioè tassi di interesse sui titoli di Stato

analoghi a quelli tedeschi". Altra priorità, in vista della manovra, è la semplificazione: "Non costa nulla, se

non l'impegno dei parlamentari ad abrogare leggi e accorpare quelle che devono rimanere". (segue)

'Inutile aumentare pene per evasori, sì a detrazioni su scontrini e fatture'



Sulle proposte del Conte bis contro l'evasione, Illy è tranchant. "L’effetto deterrente di ogni pena è il risultato

dell’importanza della pena moltiplicato per la probabilità che venga comminata. E siccome qui la probabilità

che venga comminata è prossima allo zero, se anche si rende infinita la pena l’effetto deterrente rimane zero".

Tradotto: il carcere per gli evasori su cui si ragiona a Palazzo Chigi secondo l'imprenditore non servirebbe a

molto. Favorire i metodi di pagamento elettronici è invece la strada giusta. "Da noi l'uso delle carte è ancora

marginale, siamo un Paese arretrato da questo punto di vista, quindi qualunque incentivo è utile. Se poi porta

anche ricadute positive in termini di riduzione dell'evasione fiscale, ben venga".

La ricetta del patron di Illy per arginare il fenomeno è quella di trasformare i contribuenti in controllori. "Si

può fare consentendo a chi paga di detrarre parte della ricevuta o della fattura non dico su tutte le spese, ma

almeno su quelle nei settori in cui si annida maggiormente l’evasione". L'importante è che in questa lotta si

coinvolga "la totalità della popolazione", come ha proposto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con

l'idea del 'patto con gli italiani onesti' lanciata ieri a margine all'Assemblea generale dell'Onu a New York.

(segue)

'Nuovo esecutivo? Meno incongruente del precedente'

Ma non è solo su quest'ultimo punto che l'ex politico 'promuove' il nuovo esecutivo. "Penso che sia certamente

un governo meno incongruente di quello precedente, e quindi mi aspetto che faccia meglio. Sembrerebbe che i

mercati, avendo ridotto lo spread, già gli attribuiscano questa capacità e un potenziale merito".

(Gat/AdnKronos)

--

Clima: Marzotto, 'più tasse nel Green new deal? Ne vale la pena'

Il presidente di Dondup, 'bene governo su sostenibilità, ora si cerchi stabilità dei conti'


Qualche tassa in più val bene la salute dell'ambiente. La pensa così Matteo Marzotto, presidente di Dondup. Il

suo giudizio su quello che dovrebbe essere il 'Green new deal' italiano è positivo, ma al nuovo esecutivo

giallorosso l'imprenditore vuole indirizzare due moniti: si cerchi la stabilità dei conti e si rimanga ben ancorati

all'Unione europea.

Nelle prime proposte lanciate dal governo Conte bis in tema di sostenibilità, il manager ritrova una "natura

interventista" che appena due mesi fa, con il vecchio esecutivo M5s-Lega, "non mi pareva ci fosse". "Sul

'Green new deal' sono positivo - spiega all'Adnkronos a margine della presentazione dello studio 'Sostenibilità

e creazione di valore. Un binomio da ricercare' di Global Strategy, oggi alla Borsa di Milano - Intanto si inizia

a parlare dell'argomento. Le rivoluzioni partono sempre dal basso". (segue)

Se anche, come sembra, nel pacchetto di norme allo studio di Palazzo Chigi dovessero esserci nuove tasse, per

Marzotto "ne vale la pena". "L'interesse di tanti - spiega - può andare a discapito di pochi. Certo, colpire la

creazione di valore là dove è più dinamica è negativo, però se si tratta di piccole aggiunte relativamente

significative su prodotti di largo consumo... Il vero tema, io credo, non è l’aumento delle tasse, ma cosa fare

del denaro raccolto".



Secondo l'erede della nota famiglia di industriali, il cammino dell'imprenditoria verso la sostenibilità è ormai

"ineluttabile". "Non c'è sostenibilità senza circolarità. Ogni player nel proprio settore dovrà essere capace di

cambiare stile di vita, di immaginare che quello stesso processo possa essere fatto in modo diverso. Serve una

grande comunità di persone che guardino avanti immaginando di poter creare valore anche mantenendo quello

che si ha". Per fare ciò, spiega Marzotto, servono tecnologia, conoscenza delle best practice e voglia di

investire. "Anche se questo comporta un iniziale aumento di costi, in realtà il rilascio sul lungo periodo credo

che sia molto positivo in termini di valore". (segue)

Fatti salvi i provvedimenti in senso 'green', nella manovra che a breve si dovrà mettere a punto l'imprenditore

attivo nel settore della moda auspica ci sia posto per la "stabilità", e che non ce ne sia per la "demagogia".

"Tenterei di evitare di fare proclami a effetto che poi si rivelano inapplicabili. Serve essere umili e con i piedi

per terra, e capire che il Paese va avanti quando vanno avanti tutti e non solo una parte politica o l'altra". Un

debito pubblico elevato come quello italiano, continua il manager, "ci tiene legati allo scenario globale". Così

come, in primis, a quello europeo. "Con le caratteristiche che ha l'Italia, essere ben collegati all'Europa è un

valore aggiunto. Isolarsi è sempre stato negativo ed è storicamente negativo, figuriamoci adesso con i 2.400

miliardi di debito che abbiamo".

(Gat/AdnKronos)

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