12OTTOBRE Unazattera LaCostituzione, …...ANNOXLIII . N. 242 . SABATO 12 OTTOBRE 2013 OGGICON ALIAS...

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ANNO XLIII . N. 242 . SABATO 12 OTTOBRE 2013 OGGI CON ALIAS A EURO 2,50 CON IL QUOTIDIANO DEL MURETTO + EURO 9,90 CON LE MONDE DIPLOMATIQUE + EURO 1,50 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/23/2013 SOTTOSCRIZIONE La campagna per il nuovo sito del manifesto supera le 650 adesioni. Diventa anche tu un «fondatore» e abbonati, metti con noi la prima pietra digitale di questo bene comune della sinistra. Insieme possiamo farcela, mancano 20.000 euro DONAZIONI E INFO SUL SITO campagne.ilmanifesto.mobi Una zattera democratica D uecentocinquanta autobus, più di 200 as- sociazioni, una lista di adesioni personali lunga quattro schermate video. La prova delnovedelpopolodella«Costituzione:laviama- estra» sarà oggi in piazza del Popolo a Roma. Sul palcocisarannoipromotori,lefaccedeidirittine- gati - migranti, lavoratori, studenti - la sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini (si sfila con il lutto al braccioperimortidelMediterraneo),ilprofessor Alberto Vannuccini, esperto della corruzione nel nostro paese, e infine il fondatore del Gruppo Abele don Luigi Ciotti. La «via maestra» ha fatto parecchia strada e adesso preoccupa anche il go- verno. DANIELA PREZIOSI |PAGINA 3 Articolo 34, la scuola pubblica Diritti sociali e politici. Insieme Non dividiamo le nostre piazze O ggi a Roma la Costituzione occupa Piazza del Popolo, per cambiare davvero il no- stro paese. Chiediamo che la Carta venga pienamente applicata perché èlabussoladelcambiamentosocia- le,economico,politicoeistituziona- le, di cui c’è urgenza e bisogno. La democrazia e la coesione so- ciale sono a rischio proprio perché le leggi realizzate e le scelte politi- che compiute in questi anni sono andate in direzione opposta a quel- la della nostra Costituzione. Negli ultimi 20 anni le diseguaglianze so- no aumentate, la ricchezza si è tra- sferitadallavoroaiprofitti,allaren- dita finanziaria. Lo stato sociale si è ridotto al punto che la sanità e la scuolapubblicanonsonopiùundi- ritto garantito a tutti i cittadini. La contrattazione collettiva e le libertà sindacali sono state violate. Le pen- sioni e i salari si sono ridotti, la di- soccupazione e la precarietà sono ormailapiùdiffusacondizionedivi- ta, in modo particolare dei giovani. L’evasionefiscaleelacorruzioneso- no il vero cancro del nostro sistema economicoesociale.C’èbisognodi un vero rinnovamento che rimetta al centro il lavoro, la dignità delle persone, la giustizia sociale, l’esten- sione della democrazia. LanostraprimapartedellaCosti- tuzione è largamente inattuata, o come nel caso della Fiat, violata fi- noadeterminarelanecessitàdell’in- tervento della Corte costituzionale. Lasecondapartelasivorrebbecam- biarefingendochenoncisiauncol- legamento con la prima parte e ad- dirittura derogando dall’art.138 del- la stessa Costituzione. Non siamo contrariaridurreilnumerodeipar- lamentari, a migliorare il funziona- mento del parlamento ma per que- stononc’èbisognodiderogaredal- la Costituzione o introdurre modifi- che di natura oligarchica. Sono più di2.800giornicheinItaliaèinvigo- re una legge elettorale definita "una vera porcata" da chi l’ha predispo- sta, mentre presto si dovrà pronun- ciare la Corte costituzionale. I metalmeccanici hanno deciso di essere in piazza perché sentono il bisogno di unificare le lotte per il lavoro,perladifesaelariconversio- nedelnostrosistemaindustrialeat- traverso un nuovo modello sociale e produttivo, con la difesa dei beni comuni, verso un pieno diritto di cittadinanza,perunaconcretaaffer- mazionedellalegalità,perunpiano straordinario di investimenti pub- blicieprivati,perunaredistribuzio- ne della ricchezza, per la riduzione degli orari di lavoro. Un program- ma costituzionale. IL NAZISTA ERICH PRIEBKE | PAGINA 6 È morto il boia delle Fosse Ardeatine INTERVISTA Dario Fo: «Grillo sbaglia ma non è un fascista» Amico personale del leader del Movimento 5stelle, che ha vota- to convinto alle ultime elezioni, Dario Fo non riesce ad avercela con lui neanche in giorni come questi: «Ha detto cose che sicu- ramente faranno male al suo movimento e sbaglia sulla legge Bossi-Fini, che è un insulto alla civiltà», ma da qui a dargli del fascista e del razzista ce ne pas- sa: «Mi incazzo, mi incazzo se dite così» FAZIO |PAGINA 4 12 OTTOBRE | PAGINE 14 E 15 COSTITUZIONE La Via maestra porta in piazza del Popolo Strage infinita 12 OTTOBRE La Costituzione, nostro programma Maurizio Landini BIANI È morto di vecchiaia nella casa romana dove era ai domiciliari dal ’98 Erich Priebke. SS convinto, negò l’Olocausto e non si pentì mai dei tanti crimi ni. Articoli di Di Francesco, Portelli e Pintor Ugo M. Olivieri FOTO ANTONELLO NUSCA-REUTERS Giuseppe Caliceti Un altro barcone carico di migranti affonda nel Canale di Sicilia. Tra le decine di dispersi anche donne e bambini. Centocinquanta i sopravvissuti, tratti in salvo dalla Marina italiana chiamata in soccorso dalle autorità maltesi. EaLampedusa le vittime della strage del 3 ottobre salgono a339 PAGINA 4 Marco Bersani INTERVISTA LorenzaCarlassare: «LaCartadevevivere perfarviverelapolitica Amnistia? È inevitabile» ANDREA FABOZZI |PAGINA 2 Sandro Medici

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ANNO XLIII . N. 242 . SABATO 12 OTTOBRE 2013 OGGI CON ALIAS A EURO 2,50

CON IL QUOTIDIANO DEL MURETTO + EURO 9,90CON LE MONDE DIPLOMATIQUE + EURO 1,50

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamentopostale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/23/2013

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sinistra. Insieme

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mancano 20.000 euro

DONAZIONI E INFO SUL SITOcampagne.ilmanifesto.mobi

Una zatterademocratica

Duecentocinquanta autobus, più di 200 as-sociazioni, una lista di adesioni personalilunga quattro schermate video. La prova

del nove del popolo della «Costituzione: la viama-estra» sarà oggi in piazza del Popolo a Roma. Sulpalco ci saranno i promotori, le facce dei diritti ne-gati - migranti, lavoratori, studenti - la sindaca diLampedusa Giusy Nicolini (si sfila con il lutto albraccio per imorti delMediterraneo), il professorAlberto Vannuccini, esperto della corruzione nelnostro paese, e infine il fondatore del GruppoAbele don Luigi Ciotti. La «via maestra» ha fattoparecchia strada e adesso preoccupa anche il go-verno. DANIELA PREZIOSI |PAGINA 3

Articolo 34,la scuola pubblica

Diritti socialie politici. Insieme

Non dividiamole nostre piazze

Oggi a Roma la Costituzioneoccupa Piazza del Popolo,per cambiare davvero il no-

stro paese. Chiediamo che la Cartavenga pienamente applicata perchéè la bussola del cambiamento socia-le, economico, politico e istituziona-le, di cui c’è urgenza e bisogno.La democrazia e la coesione so-

ciale sono a rischio proprio perchéle leggi realizzate e le scelte politi-che compiute in questi anni sonoandate in direzione opposta a quel-la della nostra Costituzione. Negliultimi 20 anni le diseguaglianze so-no aumentate, la ricchezza si è tra-sferita dal lavoro ai profitti, alla ren-dita finanziaria. Lo stato sociale si èridotto al punto che la sanità e lascuola pubblica non sonopiù un di-ritto garantito a tutti i cittadini. Lacontrattazione collettiva e le libertàsindacali sono state violate. Le pen-sioni e i salari si sono ridotti, la di-soccupazione e la precarietà sonoormai la più diffusa condizionedi vi-ta, in modo particolare dei giovani.L’evasione fiscale e la corruzione so-no il vero cancro del nostro sistemaeconomico e sociale. C’è bisogno diun vero rinnovamento che rimettaal centro il lavoro, la dignità dellepersone, la giustizia sociale, l’esten-sione della democrazia.La nostra primaparte della Costi-

tuzione è largamente inattuata, ocome nel caso della Fiat, violata fi-noa determinare la necessitàdell’in-tervento della Corte costituzionale.La secondaparte la si vorrebbe cam-biare fingendo chenon ci sia un col-legamento con la prima parte e ad-dirittura derogando dall’art.138 del-la stessa Costituzione. Non siamocontrari a ridurre il numero dei par-lamentari, a migliorare il funziona-mento del parlamento ma per que-sto non c’è bisogno di derogare dal-la Costituzione o introdurremodifi-che di natura oligarchica. Sono piùdi 2.800 giorni che in Italia è in vigo-re una legge elettorale definita "unavera porcata" da chi l’ha predispo-sta, mentre presto si dovrà pronun-ciare la Corte costituzionale.I metalmeccanici hanno deciso

di essere in piazza perché sentonoil bisogno di unificare le lotte per illavoro, per la difesa e la riconversio-ne del nostro sistema industriale at-traverso un nuovo modello socialee produttivo, con la difesa dei benicomuni, verso un pieno diritto dicittadinanza, per una concreta affer-mazione della legalità, per un pianostraordinario di investimenti pub-blici e privati, per una redistribuzio-ne della ricchezza, per la riduzionedegli orari di lavoro. Un program-ma costituzionale.

IL NAZISTA ERICH PRIEBKE | PAGINA 6

È morto il boiadelle Fosse Ardeatine

INTERVISTA

Dario Fo:«Grillo sbagliama non èun fascista»

Amico personale del leader delMovimento 5stelle, che ha vota-to convinto alle ultime elezioni,Dario Fo non riesce ad avercelacon lui neanche in giorni comequesti: «Ha detto cose che sicu-ramente faranno male al suomovimento e sbaglia sulla leggeBossi-Fini, che è un insulto allaciviltà», ma da qui a dargli delfascista e del razzista ce ne pas-sa: «Mi incazzo, mi incazzo sedite così» FAZIO |PAGINA 4

12 OTTOBRE | PAGINE 14 E 15COSTITUZIONE

La Via maestra portain piazza del Popolo

Strage infinita

12 OTTOBRE

LaCostituzione,nostro programma

Maurizio Landini

BIANI

È morto di vecchiaia nella casa romana dove eraai domiciliari dal ’98 Erich Priebke. SS convinto,negò l’Olocausto e non si pentì mai dei tanti crimini. Articoli di Di Francesco, Portelli e Pintor

Ugo M. Olivieri

FOTO ANTONELLO NUSCA-REUTERS

Giuseppe Caliceti

Unaltro barconecarico dimigrantiaffonda nel Canaledi Sicilia. Tra le decinedi dispersi anchedonne e bambini.Centocinquantai sopravvissuti, trattiin salvo dallaMarinaitaliana chiamata insoccorso dalle autoritàmaltesi. EaLampedusale vittime della stragedel 3 ottobre salgonoa 339 PAGINA 4

Marco Bersani

INTERVISTA

Lorenza Carlassare:«La Carta deve vivereper far vivere la politicaAmnistia? È inevitabile»

ANDREA FABOZZI |PAGINA 2 Sandro Medici

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pagina 2 il manifesto SABATO 12 OTTOBRE 2013

Intervista con Lorenza Carlassare.La Costituzione è una proposta in gradodi trasformare la società. No alle spinteautoritarie, sì all’amnistia. E le stragidi profughi si combattono con l’articolo 11

Andrea Fabozzi

P rofessoressa Lorenza Carlassare,all’origine della manifestazione dioggi che lei ha promosso assieme

a Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebel-sky, Maurizio Landini e Luigi Ciotti c’ètanto la preoccupazione per le riformecostituzionali proposte dal governoquanto una più generale critica allo sta-to della politica nel nostro paese. Qualedei due aspetti le pare più urgente?Mipiacerebbe tenere assieme le due

cose, per cui rispondo che la nostra in-tenzione è spingere chi è al potere adattuare finalmente la Costituzione, ol-tre che a modificarla in quei punti suiquali da molto tempo e in manieracondivisa lo si propone. Insieme a que-sto abbiamo bisogno che si compren-da pienamente che la vita di ciascunodi noi è fortemente condizionata dalfatto che la Costituzione si applichi op-pure no. È un documento che propo-ne unprogetto politico innovatore e at-tualissimo, ragione per cui applicarla fi-nalmente vorrebbe dire avere una pro-posta politica diversa in grado di tra-sformare la società. Altrimenti rimaneun documento di carta.Guardando alle adesioni alla manife-stazione di Roma si può pensare auno schieramento politico in fase diorganizzazione.Non è così, penso che siamo stati

chiarissimi sul punto. Non siamo - enon vogliamo essere - un movimentopolitico, non siamo un soggetto politi-co nuovo, rappresentiamo soltanto la

speranza dimobilitare l'opinione pub-blica perché chieda e ottenga politicheche si adeguino alle finalità che la Co-stituzione prevede. Quella che voglia-mo è una politica diversa, dove sianovisibili le aperture verso il futuro uma-no prefigurato dai costituenti. Una po-litica rispettosa della dignità degli esse-ri umani, della loro vita e di tutto quel-lo che la qualifica, dal lavoro all’istru-zione alla salute.Eppure voi promotori sietesospettati di voler favorire lanascita di un nuovo «partiti-no».Si tratta di accuse ripetute

da qualche politico di cui nonè il caso di curarsi. Meravigliapiuttosto che studiosi seri ci ab-biano accusato di abbaiarecontro tutti e di usare paroleviolente. Inviterei a leggere ilnostro manifesto dove si dicesemplicemente che invitiamoa riscoprire la politica e la suabussola: la Costituzione. Se daaltre parti sono venute critichesguaiate non vedo cosa c’en-triamo noi, che abbiamo sem-pre portato ragionamenti e ar-gomenti seri in una discussio-ne pacata.Ha parlato di modifiche necessarie,la Costituzione dunque non è intoc-cabile?Ci accusano di essere conservatori.

Anche a me, che addirittura ero nellacommissione dei «saggi» istituita dalgoverno, dalla quale mi sono dimessa

per reazione alla serrata del parlamen-to imposta dal Pdl (e accettata dal Pd)in uno dei tanti passaggi giudiziari diBerlusconi. Sono favorevole ad alcunemodifiche. È ampiamente condivisoche il bicameralismo sia da rivedere,che occorra una riduzione dei parla-

mentari, che la funzione di camera esenato vada differenziata, che sia ne-cessario correggere il rapporto tra lostato centrale e le regioni. Si poteva fa-re con semplicità. Senza la deroga allaproceduradell’articolo 138 che il gover-no sta imponendo.Come giudica la relazione finale deisuoi (ex) colleghi «saggi»?Potrei dire che non fa troppi danni,

visto che sottolinea alcuni percorsicondivisibili e condivisi. Ma devo ag-giungere che anche in quelle pagine facapolino il filone autoritario che spin-ge per una concentrazione del poterenelle mani di pochi, possibilmente diuno solo, neutralizzando limiti e con-trolli. In Italia abbiamogià una concen-trazione spaventosa del potere econo-mico, concentrando ulteriormente ilpotere politico finiremmo fuori dal co-stituzionalismo liberale, vanto delle de-mocrazie occidentali.Permediare tra presidenzialisti e par-lamentaristi, i «saggi» hanno indica-to la terza via del «premierato forte».Si insiste sul modello verticista. Non

solo allargando i poteri del «capo», co-me quello di sciogliere il parlamento.Ma anche sottolineando quello chenon occorre sottolineare. Ad esempio,si vuole prevedere esplicitamente cheil presidente del Consiglio possa revo-care imembri del governo. Amio avvi-so e ad avviso di molti colleghi costitu-zionalisti questo può già essere fatto.Però si vuole la sanzione del comando.È un costituzionalismo alla rovescia: ilcostituzionalismo è sempre stato ga-ranzia delleminoranze, previsione di li-miti reciproci e divisione dei poteri, ri-spetto per l’indipendenza di ciascunpotere dello Stato, magistratura com-presa.Il presidente del Consiglio Letta hadetto che alla base delle larghe inte-se e anche dello stallo del parlamen-to dopo le elezioni ci sono i limiti delnostro bicameralismo. Condivide?Ègiusto ricordare che sul bicamerali-

smo anche i costituenti erano assai in-certi. C’erano proposte diverse, forsel’unica proposta corretta era quella dilegare il senato alla rappresentanzadel-le diverse realtà territoriali. Quindi rico-nosco i limiti,manon accetto che si vo-glianomettere in carico alla Costituzio-ne anche le mancanze dei partiti, ma-gari anche i 101 franchi tiratori del Pd.È soprattutto questa legge elettorale in-

12 OTTOBRE

Viva laCartaEvivrà lapolitica

I l mare è in tempesta, e la co-sta lontana. Intorno, sono tan-te le insidie. Qualcuno ha un

remo, qualcun altro un timone, eunpezzodi vela.Qualcunoha l’ac-qua, qualcuno il pane. Sopra dinoi ci sono le stelle, e c’è chi ha unsestante. Se mettiamo in comunele forze, gli strumenti, le compe-tenze, forse ce la facciamo. Se cia-scuno continua a tenersi ciò cheha nelle mani, anche il più bravoaffonderà con gli altri. Così siamomessi, nel campo del sociale. Perquesto ci siamo incamminati an-che noi sulla via maestra, con unsenso di urgenza, e di necessità.Erano sulla stessa barca anche i

cinquecentomorti di Lampedusa.Ora sono gli ultimi nomi nella li-sta di almeno ventimila personeaffogate nel Mar Mediterraneo,ammazzate dalla chiusura dellefrontiere europee, dai dispositivirepressivi, da Frontex e dalla Bos-si-Fini. A Lampedusa ancora unavolta è morta la nostra pietà occi-dentale. E lì per sempre sarà anco-rata la nostra infinita vergogna. Èuna vergogna italiana, prima di

tutto. E’ vergognoso spostarne tut-to il peso su Bruxelles, fino a cheuna legge del nostro stato puniràil soccorso a mare, dovere dellemarinerie di tutti i tempi sin daquando un umano prese inmanoun remo.«Siamo sulla stessa barca» è an-

che il nome della rete unitariami-grante e antirazzista. Nella letteradi adesione al percorso che parteil 12 ottobre, hanno scritto: «Con-sideriamo la battaglia per l’appli-cazione integrale dei principi edei valori della Costituzione Italia-na come un interesse comune al-le cittadine e ai cittadini sia au-toctoni, sia di origine straniera.Consideriamo la battaglia per il di-ritto a un lavoro giusto e dignitosocome un terreno che deve ancordi più unire invece che disgrega-re, contrastando la logica razzistadella guerra fra poveri».La compassione non è divisibi-

le - altrimenti è un sentimentomalvagio, quello da cui nascono imostri. A un popolo, come il no-stro, che sprofonda sempre piùnella precarietà e nella miseria

non è concesso dimenticare ilma-le fatto ad altri, e impegnarsi soloa difendere se stesso. A chi ancorase la cava non è concesso chiude-re gli occhi, sperando che la tem-pesta passi e porti via qualcun al-tro. Se qualcuno in Italia vuole vi-vere così si accomodi, prima o poi

arriverà la vendetta della storia.Per chi non vuole, è arrivata l’oradi muovere gambe e testa, e met-tersi in cammino. Per questo ab-biamo accolto con gratitudine lascelta coraggiosa delle cinque per-sonalità che si sono poste a servi-zio di un bisogno avvertito da tan-to e da tempo. Sappiamo cheframmentati e dispersi non contia-monulla, qualsiasi cosa importan-te e utile occupi le nostre giorna-te. Sappiamo che nulla cambiere-mo senza ammettere con lealtàche stiamo facendo la finedi Pene-lope. Ogni giorno proviamo, co-me siamo capaci, a tessere nei ter-ritori per riconnettere attraversol’unica via possibile, la partecipa-zione, i fili fra le persone e la de-mocrazia - che ènecessaria per ve-dere realizzati i propri diritti. Ognigiorno quella tela viene smontatada un sistema politico screditatoche però continua ad occuparemilitarmente lo spazio pubblico,dopo aver abdicato a qualsiasi pri-mato sul mercato e sul profitto -gli unici che davvero dettano leg-ge. Dobbiamo darci insieme più

peso e più voce. C’è da offrire unpunto di riferimento unitario euna speranza alle tante personeper bene e frustrate di questo pae-se. C’è da ricostruire lo spaziopubblico partecipato e popolareper salvare democrazia e diritti -poichè nessuna politica è degnadi questo nome e dei suoi compitisenon è fatta dalla polis e nella po-lis, dal basso e nel basso dove stala vita. Altro che fare un partito,c’è da ricostruire da capo la cate-na della sovranità democratica,quella che appartiene al popolo,come dice la nostra bussola - laCostituzione. È un ambizione piùgrande, ma di meno non si puòprovare a fare. Non è detto che ciriusciremo. A farci delmale da so-li, siamo spesso campioni. Maquesta volta la partenza è buona,e soprattutto la via è tutta aperta.Aperta a chiunque vorrà aggiun-gersi, perché la Costituzione è dichiunque le obbedisca. È apertaperché la storia non è già dettata,e ci vorrà l’intelligenza e la creati-vità di tutti per scriverla.* presidenza nazionale Arci

La via •La costituzionalista, tra le promotrici del corteo di oggi a Roma, boccia i pianidel governo. Ma approva l’iniziativa di Napolitano sulle carceri: è inevitabile

FOTO

ALEANDRO

BIAGANTI

MIGRANTI

Ecco perché siamo tutti sulla stessa barcaRaffaella Bolini*

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SABATO 12 OTTOBRE 2013  il manifesto pagina 3

Daniela Preziosi

D uecentocinquanta auto-bus da tutta Italia, più di200 associazioni (Arci,

Emergency, Comitati Dossetti,Art.21, Antigone, ma per l’elen-co rimandiamo a costituzione-

viamaestra.it), una lista di ade-sioni personali lunga quattroschermate video. La prova delnove del popolo della «Costitu-zione: la via maestra» sarà oggiin piazza del Popolo. Sul palcoci saranno i promotori, le faccedei diritti negati -migranti, lavo-ratori, studenti - la sindaca diLampedusaGiusyNicolini (si sfi-la con il lutto al braccio per imorti del Mediterraneo), il pro-fessor AlbertoVannuccini, esper-

to della corruzione nel nostro pa-ese, e infine il fondatore delGruppo Abele don Luigi Ciotti.Ma certo «la via maestra» ne hafatta parecchia di strada, già pri-ma di sfilare da piazza della Re-pubblica oggi pomeriggio. Pen-sata il 2 giugno a Bologna nel-l’iniziativa «Non è cosa vostra»,poi lanciata con il documento-manifesto firmato daRodotà, Za-grebelsky, Carlassarre, Landini eCiotti e con l’assemblea dell’8settembre a Roma, ne ha fatta parecchia se ilpresidente del consiglio Letta, che a più ri-prese ha derubricato come «conservatori»tutti quelli che hanno sulle riforme della sua«strana maggioranza», ieri invece ha espres-so un auspicio che è quasi l’ammissione diun dubbio: «Quello delle riforme è uno deitre grandi obiettivi del governo nato a fineaprile con l’idea di concludere in 18 mesi:

per ora il cronoprogramma è rispettato anzisiamo in anticipo. Vogliamo continuare a te-nere il punto».La manifestazione di oggi ha al centro il

no allo «strappo costituzionale» (Rodotà)rappresentato dalla deroga all’articolo 138,che regola le procedure per modificare laCarta;ma anche l’attuazione piena dei diritticostituzionali, lavoro ambiente salute giusti-zia. «Conservatori? Se c’è qualcosa di buono,non c’è niente dimale a conservarlo. Ma pernoi la Costituzione è un programma di cam-biamento», spiega il segretario Fiom Landi-ni. Un programma, per il professore Rodotà,per una «coalizione di vincenti. Fuori dalleistituzioni in questi anni c’è stata una politi-ca vincente: i referendum sull’acqua, sul nu-cleare, le iniziative contro le leggi ad perso-nam. E la Fiomsui diritti sindacali, Gino Stra-da che apre ambulatori in Italia dopo averlofatto nel cosiddetto terzo mondo, don Ciottiche difende la legalità. Tanti sindaci. Quan-

do le azioni che hanno come ri-ferimento la Carta avranno co-struito legami effettivi, troveran-no l’ascolto che da sole non so-no riuscite ad avere».Un programma «politico»,

dunque. Non certo un nuovosoggetto - oggi sul palco nessunrappresentante di partito. Mal’idea di una «coalizione socialeper la Costituzione» ha frenato ipartigiani dell’Anpi, che nonhanno aderito pur avendo firma-to il manifesto e temono unosbilanciamento a sinistra cheostacoli poi «una partecipazio-ne unitaria di tante cittadine ecittadini, al di là delle loro speci-fiche convinzioni politiche» alreferendum finale sulle riforme.Saranno comunque molti i‘partigiani’ che sfileranno, co-me la vicepresidente Carla Ne-spolo; e Tiziana Pesce, figlia delglorioso Giovanni.A tutti gli assenti toccherà fa-

re i conti con la marea montan-te di diffidenza verso un percor-so di riforme, benché benedettodal presidenteNapolitano. I pro-motori - uniti sulla cancellazio-ne delle leggi Bossi-Fini e Fini-Giovanardi, e per lo più anchesull’amnistia - non sono contra-ri alla fine del bicameralismoperfetto, alla diminuzione deiparlamentari e alla riforma delrapporto Stato-regioni. Lo sonoperò al presidenzialismo e simi-li. La verità è che la parte demo-cratica della maggioranza, checon questa piazza tiene le di-stanze (hanno aderito solo Cof-ferati, Civati, Lerner e Vita) ha

per lo più gli stessi dubbi. Ma in parlamentola partita è tutta politica: Letta ha legato alleriforme il destino dell’esecutivo. «Un votocontrario alla deroga al 138, o qualche assen-za al senato che permetta poi di svolgere ilreferendum e quindi di bloccare le riformepermesi, sarebbe un segnale contro il gover-no», spiega Stefano Ceccanti, «saggio» dellacommissione voluta dal governo.Al referendum si arriverà. E il popolo che

si mette in marcia oggi non è isolato comea Palazzo si spera. Ieri il presidente dellaCorte Costituzionale Gaetano Silvestri haspiegato: «La Costituzione dobbiamo ri-conquistarla ogni giorno. D'altra parte noisiamo lì per questo. La Corte Costituziona-le è nata per fare da guardiana alla Costitu-zione». Lungi dall’illustre giurista l’inten-zione di omaggiare il popolo della «via ma-estra». Ma certo, parole esplicite sul fattoche la battaglia la Costituzione non è di po-chi, tantomeno persa.

decente - che mi pare proprio non ab-biano intenzione di cambiare - che haaggravato i problemi. Il Porcellum è al-la base della differenziazione tra came-ra e senato che rende impossibile lastabilità di governo. Il bicameralismo,poi, non ha niente a che vedere con laforma di governo parlamentare. È ilrapporto del governo con con la came-ra o le camere che qualifica la forma di

governo. Negli Stati uniti, ad esempio,le due camere hanno quasi gli stessipoteri (il senato qualcuno in più) purnon essendo un sistema parlamenta-re,ma presidenziale. E nel sistemapre-sidenziale il presidente non è il capo as-soluto,ma incontra limiti costituziona-li forti nel potere legislativo e nel giudi-ziario; basti vedere la resistenza delCongresso sul bilancio e il braccio diferro in corso. Insomma, chi dice cheper modificare il bicameralismo biso-gna necessariamente cambiare la for-ma di governo dice una cosa assoluta-mente falsa.

Cosa dice la costituzionalista di fron-te alla strage di Lampedusa?Tutto quello che può immaginare

sotto il profilo della dignità umana, deiprecisi obblighi di solidarietà socialeche sono stati ignorati. Ma anche chenella nostra Costituzione c’è scritto, al-l’articolo 11, che l’Italia ripudia la guer-ra. Se non vogliamo essere ipocriti bi-sogna andare alla radice del disastro:sono le guerre che producono i profu-ghi che chiedono asilo. E non si può ri-pudiare la guerra senza mettere in di-scussione la produzione delle armi, laloro commercializzazione, l’investi-mento in sistemi d’arma costosissimi.Trovo insopportabili certe lamentazio-ni sui profughi che dimenticano il tra-dimento degli obiettivi costituzionali:«La pace e la giustizia fra le nazioni».

Cosa pensa del messaggio di Napoli-tano sulle carceri?È significativo il ricorso alla forma so-

lenne che pone in rilievo il contenutodel messaggio. La Costituzione impo-ne il rispetto della persona umana inqualunque situazione si trovi, qualun-que cosa abbia fatto, e ne prescrive latutela soprattutto quando si trova incondizioni di soggezione. «Le penenon possono consistere in trattamenticontrari al senso di umanità», invece lacondizionedelle carceri distrugge la di-gnità del detenuto. Napolitano ha fat-to bene, qualcuno ci ha voluto vederefinalità politichenell’interesse di Berlu-sconi, ma è il parlamento che decidel’ampiezza dei provvedimenti di cle-menza. I reati fiscali andranno certa-mente esclusi. Le leggi che gonfiano lecarceri andranno abrogate, amnistia eindulto non sono il rimedio migliore ehanno effetti solo provvisori se non so-no accompagnati da altre consistentimisure, ma a questo punto sembranoinevitabili. Napolitano ha ragione.

12 OTTOBRE

ROMA

N on è precisamente unbenvenuto quello cheil presidente della Re-

pubblica riserva ai manife-stanti che oggi sfileranno aRo-ma in difesa della Costituzio-ne. Se l’obiettivo principaledell’iniziativa «La via Mae-stra» lanciata da Carlassare,Rodotà, Ciotti, Landini e Za-grebelsky è il progetto di rifor-ma costituzionale voluto dalgoverno, il capo dello stato al-la vigilia del corteo dice che «èpossibile e necessario affron-tare il compito di un sapienterinnovamento del nostro ordi-namento costituzionale».Giorgio Napolitano fa arri-

vare un messaggio agli orga-nizzatori italo-francesi di unconvegno sulle riforme e af-fronta il tema che tra martedìe mercoledì prossimi impe-gnerà il senato. È infatti arriva-to al secondo passaggio previ-sto per le leggi costituzionali ildisegno di legge governativo

chederoga alla procedura del-l’articolo 138, prevedendo -tra le altre cose - tempi piùstretti,minore possibilità di in-terventodei parlamentari e re-

ferendum obbligatorio al ter-mine del percorso delle rifor-me. Che Napolitano ritenganecessarie e urgenti profondemodifiche alla Carta è noto, ilpresidente aveva anche inse-diato un gruppo di lavoro alQuirinale sul tema, esperien-za poi evolutasi nella commis-sione dei «saggi» che hannopreparato una relazione perl’esecutivo. Il capo dello statoaggiunge che le riforme devo-no avvenire in maniera «coe-rente con i valori fondanti»

della Costituzione, assuntocheneanche il più sfrenato in-novatore nega.Allo stesso convegno di Co-

gne arriva un messaggio delpresidente del Consiglio, cheinsiste nel giudicare inservibi-le l’architettura istituzionaledisegnata dalla Costituzione.Come già in occasione del re-cente dibattito sulla fiducia,Enrico Letta imputa alla se-condaparte della Carta lo stal-lo che habloccato il parlamen-to tra le elezioni di febbraio ela formazione del governo inaprile. La colpa sarebbe tuttadel bicameralismo paritario,piuttosto che dei partiti e del-la legge elettorale. «Il nostropaese si salva se avrà istituzio-ni che funzionano, l’impassepolitica che abbiamo subitointorno alle elezioni ha provo-catodanni enormi, anche eco-nomici», dice Letta. Che poiaggiunge: «Il governo aveval’idea di concludere le riformein 18 mesi, il cronoprogram-ma è rispettato e siamo anzi

in anticipo e vogliamo conti-nuare a tenere il punto».L’anticipo è discutibile: al

momento dell’insediamentoLetta aveva parlato di riformein 18 mesi, poi si era capitoche il termine doveva esserecontato a partire dall’approva-zione della deroga alla proce-dura di revisione, deroga chedoveva essere legge entro otto-bre. Invece la camera - stantela regola del periodo di rifles-sione di tremesi - potrà espri-mere l’ultimo sì solo a dicem-bre. In ogni caso a Natale, do-po ottomesi di lavoro del par-lamento, saremo ancora al-l’ouverture delle riforme. Dimerito il costituendo comita-to dei 42 comincerà a parlaresolo nel 2014, quando le diver-se proposte di legge potrannoessere esaminate. E allora,quando si tratterà di decideresulla forma di stato, la formadi governo e sul parlamento,bisognerà sbrigarsi e conclu-dere i lavori del nuovo comita-to in sei mesi appena.

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Un programma, non un partito

Anche Letta insiste:l’impasse dopole elezioni colpa delbicameralismo. Nondella legge elettorale

250 PULLMAN, PIÙ DI 200 ASSOCIAZIONISono oltre 250 i pullman che arriveranno da tutt’Italia oggi a Roma per partecipare allamanifestazione nazionale «Costituzione: la via maestra», per la difesa e l’attuazione dellaCarta costituzionale, promossa da Lorenza Carlassare, Luigi Ciotti, Maurizio Landini,Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky e che vede l’adesione di oltre 200 associazioni traquelle nazionali e locali. Il corteo partirà alle 14 da piazza della Repubblica e percorreràvia Vittorio Emanuele Orlando, Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, ViaSistina, Piazza Trinità dei Monti, Viale Trinità dei Minti, Via Gabriele D’Annunzio pergiungere alle 15,30 in Piazza del Popolo.

RODOTÀ: IL GOVERNO NON È DEI COSTITUZIONALISTI«Le costituzioni possono invecchiare molto bene. Quella degli Stati uniti esiste da duesecoli; nessuno valuta le Costituzioni con gli anni. In Italia abbiamo una Costituzioneancora vitalissima nella parte sulla tutela dei diritti». Lo ha detto ieri sera Stefano Rodotà,tra i promotori della manifestazione di oggi, intervistato dal Tg3. Rodotà ha spiegato ilsignificato della manifestazione di oggi a Roma: «Qui viene modificata la regola delleregole: si vuole superare una procedura che è stata sempre seguita e non ha impedito lamanutenzione della Costituzione. Il governo non è dei costituzionalisti ma dei cittadini, chehanno il diritto di far sentire la loro voce».

Nessun leaderdi partito sul palco.E in corteo «unacoalizione di vincentifuori dalle istituzioni»