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All’interno del programma di bonifica del territorio pontino, progettato immediatamente dopo l'inaugurazione di Littoria, la fondazione di Sabaudia si inserisce nel vasto piano d’insediamenti che, in base alla legge sulla “bonifica integrale” del 1928, intende restituire all'agricoltura la zona tra i Monti Lepini e la duna costiera, a sud di Roma. L’Opera Nazionale Combattenti (ONC) – istituita nel 1919 –, coordinandosi con il Ministero delle Migrazioni Interne, predispone tutte le operazioni necessarie alla fondazione della nuova città. Acquisisce i terreni, progetta e realizza le opere di ingegneria – dighe, canali, idrovore, deforestazione, strade – atte a bonificare il territorio paludoso e a dividerlo in appezzamenti di terreno coltivabile; organizza la distribuzione delle terre ai coloni provenienti per la maggior parte dal nord-est d`Italia e, il 21 aprile 1933, bandisce il concorso di progettazione per la realizzazione del nuovo insediamento urbano e per i suoi edifici pubblici. Ai concorrenti viene lasciata ampia libertà d’iniziativa, purchè i progetti corrispondano …alle esigenze pratiche di un centro eminentemente rurale… tenendo conto che la popolazione prevista per le nuove aree si ritiene dovrà aggirarsi intorno ai 20.000 abitanti di cui 5.000 residenti nel centro urbano…”. Stabilita la consegna degli elaborati per la data del 25 maggio 1933, malgrado il brevissimo tempo a disposizione, vengono presentati ben tredici progetti, di cui tre passano alla seconda fase. La commissione della giuria, formata da Gustavo Giovannoni e Vincenzo Fosolo, con l’apporto di Adalberto Libera, decreta come progetto vincitore quello redatto da Luigi Piccinato, in collaborazione con Eugenio Montuori, Gino Cancellotti e Alfredo Scalpelli. A ben vedere, il gruppo degli architetti vincitori erano gia ampiamente “in relazione” con i membri della commissione ONC, tutti allievi della Scuola Romana Superiore d’Architettura, inaugurata nel 1921, di cui proprio Giovannoni fu fondatore e preside. Dei quattro, il più anziano è Gino Cancellotti (1896-1987) che, fin dal 1928, collabora con Luigi Piccinato (1899-1983), uno degli enfant prodige prodotto dalla scuola romana. Piccinato, da oltre dieci anni, svolgeva una cospicua attività didattica e progettuale, vincitore del concorso del 1936 per la città di Aprilia e curatore del progetto per le colonie d’oltremare di Bengasi e di Tripoli. Ai due progettisti, si affiancano Eugenio Montuori (1907-1982) e Alfredo Scalpelli (1898-1966), diplomati da appena due anni, al loro primo grande progetto, tutti appartenenti, sin dalla fondazione del 1928, al Gruppo degli Urbanisti Romani (GUR) che, proprio con Libera e Minnucci aveva realizzato la prima Esposizione Nazionale d’Architettura a Roma. Il piano, per la città di Sabaudia, è “basato 68 CIL 123 Grandi Maestri SS. Annunziata, Sabaudia, Roma, 1934-35 Testo Luca Marzi Elab. grafiche Luca Marzi e Marco Bondioli Luigi Piccinato

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All’interno del programma di bonifica delterritorio pontino, progettatoimmediatamente dopo l'inaugurazione diLittoria, la fondazione di Sabaudia siinserisce nel vasto piano d’insediamentiche, in base alla legge sulla “bonificaintegrale” del 1928, intende restituireall'agricoltura la zona tra i Monti Lepini e laduna costiera, a sud di Roma.L’Opera Nazionale Combattenti (ONC) –istituita nel 1919 –, coordinandosi con ilMinistero delle Migrazioni Interne,predispone tutte le operazioni necessariealla fondazione della nuova città.Acquisisce i terreni, progetta e realizza leopere di ingegneria – dighe, canali,idrovore, deforestazione, strade – atte abonificare il territorio paludoso e a dividerloin appezzamenti di terreno coltivabile;organizza la distribuzione delle terre aicoloni provenienti per la maggior parte dalnord-est d`Italia e, il 21 aprile 1933,bandisce il concorso di progettazione perla realizzazione del nuovo insediamento

urbano e per i suoi edifici pubblici. Ai concorrenti viene lasciata ampia libertàd’iniziativa, purchè i progetti corrispondano“…alle esigenze pratiche di un centroeminentemente rurale… tenendo conto chela popolazione prevista per le nuove aree siritiene dovrà aggirarsi intorno ai 20.000abitanti di cui 5.000 residenti nel centrourbano…”.Stabilita la consegna degli elaborati per ladata del 25 maggio 1933, malgrado ilbrevissimo tempo a disposizione, vengonopresentati ben tredici progetti, di cui trepassano alla seconda fase.La commissione della giuria, formata daGustavo Giovannoni e Vincenzo Fosolo, conl’apporto di Adalberto Libera, decretacome progetto vincitore quello redatto daLuigi Piccinato, in collaborazione conEugenio Montuori, Gino Cancellotti eAlfredo Scalpelli.A ben vedere, il gruppo degli architettivincitori erano gia ampiamente “inrelazione” con i membri della commissione

ONC, tutti allievi della Scuola RomanaSuperiore d’Architettura, inaugurata nel1921, di cui proprio Giovannoni fufondatore e preside. Dei quattro, il piùanziano è Gino Cancellotti (1896-1987)che, fin dal 1928, collabora con LuigiPiccinato (1899-1983), uno deglienfant prodige prodotto dalla scuolaromana. Piccinato, da oltre dieci anni,svolgeva una cospicua attività didattica eprogettuale, vincitore del concorso del1936 per la città di Aprilia e curatore delprogetto per le colonie d’oltremare diBengasi e di Tripoli.Ai due progettisti, si affiancano EugenioMontuori (1907-1982) e Alfredo Scalpelli(1898-1966), diplomati da appena dueanni, al loro primo grande progetto, tuttiappartenenti, sin dalla fondazione del1928, al Gruppo degli Urbanisti Romani(GUR) che, proprio con Libera e Minnucciaveva realizzato la prima EsposizioneNazionale d’Architettura a Roma. Il piano, per la città di Sabaudia, è “basato

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SS. Annunziata,Sabaudia, Roma,1934-35

Testo Luca MarziElab. grafiche Luca Marzi e Marco Bondioli

Luigi Piccinato

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Nella pagina a fianco:la chiesa di SS. Annunziatadal lato della torre campanaria.

Vista assonometrica.

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su di un impianto realizzato con lacommistione tra urbanistica romana etardo medioevale”, intrecciando lenecessità strutturali della nuova città allevalenze ambientali dettate dal panoramanaturalistico che si affaccia sul lagocostiero di Paola e dal sistema della Selvadi Terra, fino al Monte Circeo. Sulla magliadei percorsi e delle piazze, si affacciano gliedifici pubblici, con le emergenze delle torri(quella del municipio, quella della chiesa e ilserbatoio idrico) che esercitano la funzionedi “richiami territoriali”. Il vasto numero diedifici da costruire e i tempi strettissimi direalizzazione (253 giorni) fanno si chesiano affiancati, al gruppo vincitore, anchei progettisti selezionati nella prima fasedel concorso.Così, ad Angelo Vicario fu affidata larealizzazione dell’Ospedale, dell’Opera dellaMaternità e della Casa dei Combattenti,mentre a Orioli Frezzotti fu commissionatala costruzione della Casa Balilla, delserbatoio idrico e del campo sportivo.Infine, Angiolo Mazzoni fu incaricato dellaprogettazione dell’Ufficio Postale. Come accennato, il piano urbanistico siarticola intorno ad un sistema di piazze,quella del Comune con l’alta torre rivestitadi lastre di travertino, quella del Mercato equella della Piazza della Chiesa dellaSS. Annunziata, con il complesso delBattistero, del convento e della scuola.I lavori del complesso ecclesiasticovengono affidati alla ditta Perucchetti diRoma (una delle due imprese incaricate direalizzare Sabaudia per “lotti funzionali”),sotto la super visione dell’ing. Dino Malossi,che inizia a realizzare le opere disbancamento nel gennaio del 1934.Il ritardo nell’inizio dei lavori, previstonell’agosto del 1933, è dovuto ad ungenerale ritardo nella definizione degliaspetti progettuali, a loro volta vincolati dairilievi territoriali.Peraltro, consultando le note di Montuori,si rileva che l'impostazione dei progettistiprivilegiava il rapporto con la dittacostruttrice e la relativa produzione diparticolari direttamente nella fasedi cantiere.Il progetto viene appaltato con elaborati

Fianco della chiesa.

Il fianco dell’edificio dal lato del Battistero.Planimetria storica degli edifici ecclesiastici.

Una foto storica da largo Giulio Cesare.

Facciata principale della chiesa.

Si ringrazia Daniela Carfagna,Direttore della Biblioteca di Sabaudia.

grafici alla scala di 1 a 100, indicati comedisegni definitivi, privi delle integrazioniimpiantistiche, con i calcoli e i dettagli dellestrutture in cemento armato a caricodell’impresa appaltatrice. Così come descritti nella presentazione delprogetto pubblicato su “Architettura” del1935 “…facciata e campanile sono instrisce di travertino scuro, con i fianchi e latribuna rivestiti in mattoni rossi. Il resto è inintonaco a tinteggiatura chiara, le mostredelle finestre in travertino chiaro per unrigoroso impianto volumetrico…”. Il richiamo all’architettura agricola èevidente “...non più la città murata

contrapposta alla campagna, la città cheimpone enormi spese e non produce, lacittà fine a se stessa e che in sé siconclude, ma nuove forme urbane aperte edecentrate, ragionevoli ed equilibrate conla loro funzione ... Una cittàindissolubilmente legata al suo territorio ....Occorre vedere la regione-città, laprovincia-città, la nazione-città ...”.

Bibliografia e sitografia• I modelli delle città di fondazione in epoca Fa-scista, in “Storia d’Italia” Annali 8 (insediamentie territorio), D. Ghirardo e K. Forster, Torino, 1985• Il significato urbanistico di Sabaudia, di L.Pic-cinato, “Urbanistica”, n. gen.-feb. 1934• Sabaudia, di P. Vago, in “L’architectured’aujourd’hui”, settembre 1934• La SS. Annunziata tra palude e città, di D. Car-fagna, C. Ciammaruconi e A. Martellini, Sabau-dia, 1996• La SS. Annunziata, 70 anni di storia, a cura diC. Ciammaruconi e A. Martellini, Sabaudia, 2005• Citta Pontine, AA.VV., in “Architettura eCittà”, n. 14, Ed. Agorà 2006• Sabaudia 1934: materializing the fascist, tesi dilaurea di Hanne Storm, Ofteland University ofOslo, Institute for Art History, Spring 2002• Sabaudia, di M. Piacentini, in ArchitetturaXIII giugno 1934• Sabaudia, di A. Muntoni, pag. 58, in “Atlantestorico delle città italiane”, Lazio 3, Roma 1988• Il razionalismo e l’architettura in italia duranteil fascismo, a cura di L. Patetta, Milano 1976• Fascismo e città nuove, di R. Mariani, Milano 1976• Storia dell’architettura moderna dalle originial 1950, di B. Zevi, pag. 323-520, Torino 1961• Storia dell’urbanistica, di P. Sica, vol. IIIpagg. 209-281, Bari 1980.• Le case di Sabaudia 1933-34, di A. Passeri• L’Architettura delle Case del Fascio nella Re-gione Lazio, a cura di F. Mangione e A. Soffitta,Ed. Alinea 2001• Luigi Piccinato architetto, di S. Cesare, Ed.Dedalo 1985• La progettazione urbanistica. La città comeorganismo, di L. Piccinato, Ed. Dedalo 2007• Architetture delle città nuove, di R.Nicolini,pag. 18, Latina 1989• Nuovi Edifici a Sabaudia, di G. Cancellotti,E. Montuori, L. Piccinato e G. Scalpelli, in “Ar-chitettura XIV”, pagg. 517, 1935

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Particolare delle cappelle laterali.Legenda:1. lucernario ad oblò2. rivestimento in rame “battuto”3. fascia in travertino

4. rivestimento in laterizio5. pluviale incassato6. infisso esterno in ferro a montanti verticali7. fascia in travertino modanata8. pavimentazione a tozzetti in porfido

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Archivi ConsultatiBiblioteca di Sabaudia

Opere principali realizzate alla fine del 1934• 1924 - Chiesa a Tobruk (Cirenaica). Abita-zione a Legnago (Verona). Villa Scanferla aChianciano• 1925 - Villa in via Salvini a Roma. Villa Guerraa Roma (demolita)• 1927 - Edificio per abitazioni in via Morelli(Roma)• 1928 - Teatro “Puccini”, Rodi (Grecia)• 1928/1939 - Piano di sistemazione di S. Mariadegli Angeli (Assisi). P.R. di La Spezia. P.R. di Be-nevento• 1930 - Teatro “Berenice” Bengasi (Libia),Quartiere “Incis” Tripoli (Libia), Quartiere “In-cis” a P.ta Metronia (Roma)• 1931 - Progetto di casa coloniale e realizza-zione, per la V Fiera di Milano• 1932 - Quartiere “Le due colombe” a Treviso• 1933 - Complesso per abitazioni e uffici, Sa-baudia (Littoria)• 1934 - P.R. di Sabaudia (Littoria) con: G. Can-cellotti, E. Montuori e E. Scalpelli