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STATO DI SALUTE DEI LAVORATORI NELLE MARCHE ANNI 2000-2011 AGENZIA REGIONALE SANITARIA PF Prevenzione e Promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

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STATO DI SALUTE DEI LAVORATORI NELLE MARCHE

ANNI 2000-2011

AGENZIA REGIONALE SANITARIA

PF Prevenzione e Promozione della salute

nei luoghi di vita e di lavoro

REGIONE MARCHE

GIUNTA REGIONALE

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Indice:

0. Introduzione pag.5

1. Le malattie correlate al lavoro pag.7

2. Il sistema di sorveglianza sulle malattie professionali (Mal Prof)pag. pag.13

3. ReNaM pag.17

4. ReNaTuNS pag.21

5. Gli eventi accidentali (infortuni) pag.23

6 Dati relativi ad INFORMO pag.29

7. Focus Edilizia nelle Marche pag.35

8. Dati regionali di attività pag.39

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INTRODUZIONE Questo opuscolo cartaceo è un compendio dei dati più significativi contenuti nel Report sullo “Stato di salute dei lavoratori nelle Marche” 2000 – 2011, presentato al seminario organizzato il 13.12.2013. Il presente lavoro è stato realizzato per permettere ai destinatari, anche non addetti ai lavori, di comprendere alcuni dati sull’andamento infortunistico e tecnopatico, attraverso l’analisi di un quadro semplificato che evidenzia solo alcuni valori considerati più significativi. Il Report nella sua completezza è scaricabile dal sito www.marcheinsalute.it

LEGENDA: rispetto al Report completo i numeri di indice relativi ai singoli temi sono stati rinumerati, mentre il numero delle tabelle e grafici seguono la stessa numerazione ivi prevista.

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1. Le malattie professionali correlate al lavoro Rapporto Malattie professionali 1994-2011

Fonte: flussi informativi Inail-Regioni

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MALATTIE CORRELATE AL LAVORO

Premessa

Le malattie professionali classiche, quali l’ipoacusia e dermatopatie, mostrano da vari anni un trend in riduzione, lasciando spazio in particolare alle malattie muscolo scheletriche (tendiniti degli arti superiori, sindromi tunnel carpale, ernie discali lombosacrali etc…). Nelle Marche la situazione non si discosta molto da quanto succede nel resto d’Italia, in cui si è assistito ad una vera e propria esplosione di denunce di tali patologie. Due aspetti sono caratteristici nelle Marche: il trend in fortissimo aumento, più che nel resto d’Italia, delle denunce di patologie muscolo scheletriche nel comparto agricoltura, e l’incremento modesto del numero di denunce relative a tumori, che in altre regioni hanno iniziato ad emergere per via di specifici programmi di ricerca attiva.

Le Malattie Professionali (MP) manifestatesi negli anni 1994 – 2011 nelle Marche

Nel periodo considerato sono pervenute all’INAIL più di 30 mila denunce di MP; più della metà di queste hanno ricevuto una definizione negativa; di quelle riconosciute, il 28,7% ha comportato un esito permanente e 350 casi sono stati mortali (graf. 3.4 e 3.5)

Graf 3.4 - MP manifestatesi negli anni 1994-2011 nelle Marche per definizioni (PE, RS, TE)

Graf 3.5 – numero assoluto di MP con esito mortale - anni 1994-2011

MP manifestatesi più frequenti Accorpando le MP per classi maggiori, il 40% circa è rappresentato da malattie muscolo-scheletriche (Tab3..6).

0

200

400

600

800

1,000

1,200

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

PE PERMANENTE

RS REG. SENZAINDENIZZO

TE TEMPORANEA

0

5

10

15

20

25

30

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

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Tab 3.6 - MP manifestatesi negli anni 1994-2011 nelle Marche più frequenti (prime 20) accorpate per classi

n.rango Malattia professionale Frequenza assoluta

Frequenza Percentuale

2 387 Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini 4206 13.90%

3 386 Affezione dei dischi intervertebrali 2325 7.70%

4 388 Affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti moll 1936 6.40%

5 382 Artrosi ed affezioni correlate 1582 5.20%

6 155 Altre neuropatie periferiche 1430 4.70%

12 380 Artropatie associate ad altre infezioni 408 1.40%

13 384 Altre lesioni e manifestazioni articolari 336 1.10%

WMSD (Work-related Musculo-Skeletal Diseases). 12223 40.40%

1 180 Ipoacusia 8622 28.50%

17 181 Sordita' 184 0.60%

diminuzione capacità uditive 8806 29.10%

7 247 Bronchite cronica 1235 4.10%

11 249 Asma 814 2.70%

14 253 Pneumoconiosi da silice e silicati 259 0.90%

20 262 Altre malattie dell'apparato respiratorio 133 0.40%

malattie non neoplastiche dell’app. respiratorio 2441 8.10%

15 252 Asbestosi 225 0.70%

16 264 Placche pleuriche 194 0.60%

malattie non neoplastiche da amianto 419 1.30%

18 062 Tumore maligno della trachea,dei bronchi del polmone non sp come secondario 179 0.60%

19 063 Tumore maligno della pleura 170 0.60%

tumori 349 1.20%

10 364 Dermatite da contatto ed altri eczemi 1046 3.50%

8 999 patologia non presente in questo elenco 1219 4.00%

9 000 Mancante 1208 4.00%

…. Altre MP 2494 8,40%

Totale 30205 100.00%

L’andamento nel tempo delle MP più frequentemente denunciate (graff. 3.6, 3.7 e 3.8) mostra la rapida discesa dell’ipoacusia, in particolare fino al 2003 con un andamento costante da quell’anno in poi. Il grafico

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delle sole denunce di malattie respiratorie (bronchite ed asma) e delle dermatiti mostra più chiaramente un trend in discesa; si conferma quindi l’andamento in crescendo, dai primi anni 2000, delle denunce di malattie muscolo-scheletriche, con un picco rilevante delle ‘Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali’

Graf 3.6 – andamento di alcune mp più frequenti

Graf 3.7 - andamento di alcune mp più frequenti (esclusa ipoacusia)

Graf 3.8 - andamento di alcune mp più frequenti

0

50

100

150

200

250

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

2008

2010

247 Bronchite cronica

364 Dermatite da contatto ed altrieczemi249 Asma

0

200

400

600

800

1000

1200

1994

1996

1998

2000

2002

2004

2006

2008

2010

387 Malattie dei tendini edaffezioni delle sinoviali, tendini

386 Affezione dei dischiintervertebrali

388 Affezioni dei muscoli,legamenti, aponeurosi e tessutimoll382 Artrosi ed affezioni correlate

155 Altre neuropatie periferiche

0

200

400

600

800

1000

1200

1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

180 Ipoacusia

247 Bronchite cronica

364 Dermatite da contattoed altri eczemi249 Asma

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I Tumori sono la prima causa di morte per malattia tra i lavoratori. Per le caratteristiche intrinseche della patologia (difficoltà di riscontro del nesso causale, il più delle volte di natura multifattoriale; ancora ridotta consapevolezza della possibile natura professionale di molti tumori, lunga latenza di alcune neoplasie ecc.) le cifre rilevate dall’INAIL devono, purtroppo, considerarsi sottostimate e destinate ad incrementare sensibilmente nel corso degli anni, vista anche la progressiva adozione di programmi di ricerca attiva di neoplasie occupazionali da parte dei Servizi PSAL in tutte le Aree Vaste. Come già detto, i tumori denunciati per il complesso delle gestioni sono circa 350 nel periodo 1994-2011 ; per circa la metà sono “Tumori maligni della trachea, dei bronchi del polmone e l’altra metà “Tumori maligni della pleura”.

Analisi per comparto e gruppi ATECO La descrizione per comparto mostra la netta prevalenza delle denunce tra gli addetti nei comparti agricoltura, costruzioni, metalmeccanica e tessile; in molti casi (molto meno degli anni passati) il comparto non è determinabile ( graf 3.9).

Graf 3.9 - MP manifestatesi negli anni 1994-2011 nelle Marche per comparto (primi 5 comparti) (web)

Restringendo il periodo di analisi dal 2005 al 2011 si nota un aumento deciso del comparto agricolo (soprattutto dal 2008 a oggi) e la tendenza all’aumento pressoché sovrapponibile di tutti gli altri comparti più rappresentati ( graf 3.10).

Graf 3.10 - MP manifestatesi negli anni 2005-2011 nelle Marche per comparto (primi 5 comparti) (web)

0100200300400500600700800900

1,000

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

99 Comparto non determinabileZZ Agricoltura16 Costruzioni12 Metalmeccanica04 Industria Tessile

0

100

200

300

400

500

600

700

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

99 Comparto non determinabileZZ Agricoltura16 Costruzioni12 Metalmeccanica04 Industria Tessile

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2. Il sistema di sorveglianza sulle malattie professionali (MAL PROF)

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Il sistema di sorveglianza sulle malattie professionali MAL PROF

La Regione Marche, con il Piano Regionale per la Prevenzione 2010 – 2012, ha confermato tra gli

obiettivi prioritari il potenziamento del “sistema informativo integrato Nazionale per la Prevenzione (SINP)

ai sensi del D.Lgs. 81/08" per favorire l’emersione delle patologie lavoro correlate con particolare

riferimento a quelle tumorali. Tra gli strumenti a disposizione, è attivo presso i SPSAL di alcune ex ZT

dell’ASUR il programma MALPROF che si pone come obiettivo lo studio approfondito delle malattie

professionali, in modo svincolato dalle condizioni di riconoscimento legale per la tutela assicurativa,

essendo basati su dati ottenuti direttamente dalle segnalazioni dei Servizi territoriali di prevenzione delle

ASL. Nel sito http://www.ispesl.it/statistiche/documenti/malprof2012/index.asp sono consultabili tutti i

dati nazionali e tutti quelli relativi alla nostra Regione.

La principale fonte di segnalazioni ai SPSAL è rappresentata nelle Marche dalle denunce INAIL, in

particolare nel 2009 (Tab. 2) il 53,6%, seguite dai patronati con il 22,5% ed i Medici di azienda con il 2,4%.

Tabella 1. Distribuzione casi segnalati nel programma MALPROF per fonte informativa e tipo MP (ipoacusia vs. non ipoacusia). Marche 2009

Fonte informativa

Non ipoacusie Ipoacusie Totale N % N % N %

SERV. COMP. AUSL 6 1,5 1 1,8 7 1,5 MED. COMP. D'AZIENDA 10 2,5 1 1,8 11 2,4 IST. UNIV. M.D.L. 1 1,8 1 0,2 OSPEDALI 5 1,2 5 1,1 MEDICI DI BASE 9 2,2 1 1,8 10 2,2 MEDICI SPECIALISTI 3 0,7 3 0,7 PATRONATI 99 24,7 4 7,1 103 22,5 INAIL 208 51,9 37 66,1 245 53,6 ISPET. DEL LAVORO 8 2,0 3 5,4 11 2,4 AUTORITA' GIUDIZ. 8 2,0 1 1,8 9 2,0 ALTRO 10 2,5 10 2,2 Non definita 35 8,7 7 12,5 42 9,2 Totale 401 100, 56 100, 457 100,

Tali dati non fanno altro che confermare quanto già rilevato da una indagine regionale del 2008

(Tab. 3) in cui si ha una visione di tutti i casi pervenuti ai Servizi PSAL della Regione con interessanti

differenze nelle fonti di segnalazione tra territori, informazione utile ad individuare precise azioni correttive

per migliorare il Sistema di Sorveglianza.

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Tabella 2. Fonte informativa delle denunce/segnalazioni di malattie professionali nelle diverse ex ZZ. TT. dell’ASUR Marche (Fonte interna 2008)

Provenienza MP zt1 zt2 zt3 zt4 zt5 zt6 zt7 zt8 zt9 zt10 zt11 zt12 zt13

INAIL 25 48,9 80 59,7 51,4 90 26 10 33,59 60 100 30 36

Patronati 3 7,6 0 1,5 25,6 6 36 33 25,78 20 0 40 26

Di iniziativa 1 0 0 34,3 0 0 0,5 33 0 5 0 5 0

Magistratura 5 3,25 15 1,5 0 0 0,5 2 0 8 0 20 25

MC 60 37 5 0 2,5 1 4 10 21,88 5 0 5 0

MMG 5 3,25 0 0 0 3 1 2 12,5 2 0 0 0

Medico ospedaliero 1 0 0 0 0 0 12 10 0 0 0 0 0

Altro 0 0 0 3 20,5 0 20 0 6,25 0 0 0 13

Totale (%) 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100

Se si considera la distribuzione per classi di età e sesso, la popolazione lavorativa maggiormente

rappresentata riguarda la classe di età 50 - 59 anni, con una lieve prevalenza del genere femminile.

In linea col dato Nazionale, sono in aumento le patologie muscolo scheletriche ad eziologia multifattoriale

che rappresentano nel 2010 il 79,5%, mentre sono in calo le patologie tradizionali come le ipoacusie da

rumore e le dermatiti. Risulta ancora sottostimato il numero delle segnalazioni per i tumori professionali

rispetto ai dati nazionali, i casi segnalati rappresentano solamente il 3,3% del totale con 17 casi di cui il 30%

sono tumori della pleura e del peritoneo prevalenti nel settore metalmeccanico/manutenzione. I tumori

maligni coinvolgono soprattutto la classe di età superiore a 60 anni chiaramente in rapporto alla lunga

latenza della patologia.

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Tabella 3 - Distribuzione dei casi segnalati per classe di malattia e sesso. Marche 2010

Classi di malattia

Femmine Maschi Totale(*) N % N % N %

Tumori maligni pleura e peritoneo 1 0,4 5 2,0 6 1,1 Tumori maligni cavità nasali e orecchio 1 0,4 1 0,4 2 0,4 Tumori maligni apparato respiratorio 3 1,2 3 0,6 Tumori maligni della pelle 2 0,8 2 0,4 Tumori maligni vescica 3 1,2 3 0,6 Altri tumori maligni 1 0,4 1 0,2 Sindrome tunnel carpale 87 32,0 33 13,3 120 22,9 Altre malattie del sistema nervoso periferico 1 0,4 1 0,2 Disturbi dell'occhio e suoi annessi 1 0,4 2 0,4 Disturbi dell'orecchio (esclusa sordità) 1 0,4 1 0,2 Sordità da rumore 2 0,7 50 20,2 53 10,1 Malattie del sangue 1 0,4 1 0,2 Malattie vascolari periferiche 1 0,4 2 0,8 3 0,6 Malattie vie respiratorie superiori 3 1,2 3 0,6 Malattie polmonari croniche ostruttive 7 2,8 7 1,3 Asma 4 1,6 4 0,8 Asbestosi 2 0,8 2 0,4 Altre malattie dell’apparato respiratorio 7 2,8 7 1,3 Malattie della pelle 3 1,2 3 0,6 Malattie del rachide 56 20,6 47 19,0 105 20,0 Malattie muscolo-scheletriche (escluse malattie del rachide)

120 44,1 72 29,0 192 36,6

Malattie non altrimenti specificate 3 1,1 4 0,8 Totale 272 100,0 248 100,0 525 100,0

Entrando nel dettaglio delle patologie muscolo scheletriche, le patologie del rachide rappresentano il

20% delle segnalazioni, la Sindrome del Tunnel Carpale (STC) il 22,9%.

Dalla stessa tabella si evince che per la variabile “sesso” le segnalazioni per il genere donne sono

superiori (51%) a quelle degli uomini, di queste il 44,1% sono malattie muscolo scheletriche (escluso

rachide), il 32% SCT e il 20,6% malattie del rachide; per quanto riguarda il genere maschile la maggior

concentrazione delle patologie risulta essere ancora per le malattie muscolo scheletriche (escluse malattie

del rachide) con il 29% seguite dalle ipoacusie da rumore con il 20,2% e dalle patologie del rachide con il

19% delle segnalazioni.

Concentrando l’attenzione sulla distribuzione per patologie e classi di età e prendendo quale riferimento il

2010 si osserva che per le ipoacusie da rumore la maggior percentuale di casi segnalati interessi gli ultra

sessantenni con il 21,5%, mentre nella classe di età 50 – 59 si concentrano maggiormente le segnalazioni di

patologie muscolo scheletriche (rachide escluso) con il 39,9% mentre la STC è prevalente nella classe di età

30 – 49 (28,7%) così come le patologie del rachide (24,4%).

I tumori maligni coinvolgono soprattutto la classe di età superiore a 60 anni chiaramente in rapporto alla

lunga latenza della patologia.

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3 .Registro Mesoteliomi Marche – Centro Operativo Regionale (COR).

SINTESI DELL’ATTIVITA’ DEL COR MARCHE DAL 1996 A TUTT’OGGI

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ATTIVAZIONE DEL REGISTRO MESOTELIOMI ED ISTITUZIONE DEL COR MARCHE Il Registro Mesoteliomi Marche è attivo dal settembre 1999 per iniziativa del Registro Tumori della

Provincia di Macerata (gestito dall'Università di Camerino), su autorizzazione della Regione Marche – Assessorato alla Salute che invitava i Direttori generali delle Aziende USL e delle Aziende ospedaliere, a mettere a disposizione del Registro tumori provinciale, la documentazione necessaria per:

a) identificare i soggetti con diagnosi di Mesotelioma; b) accertare, con i criteri previsti dalle Linee Guida ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la

Sicurezza sul Lavoro), il livello di certezza delle diagnosi di Mesotelioma; c) stabilire, con apposita indagine anamnestica tramite questionario, l’esposizione pregressa ad

amianto. Attualmente il Registro Mesoteliomi Marche - COR Marche ha sede presso la Scuola del Farmaco e

dei Prodotti della Salute – Centro Ricerche Igienistiche e Sanitarie Ambientali dell’Università di Camerino, ed è sotto la direzione del Prof. Mario Cocchioni.

CASI DI MESOTELIOMA REGISTRATI NELLE MARCHE DAL 1996 A TUTT’OGGI

Dal 1996 ad oggi, nell’intera regione, sono stati registrati 500 casi di Mesotelioma (Tab. 1) di cui 384

maschi (77%) e 116 femmine (23%) che sono Mesoteliomi maligni in 464 casi (93%), Mesoteliomi benigni in 5 casi (1%) e tumori maligni di pleura o peritoneo in 31 casi (6%), la cui morfologia non è stata definita per mancanza di indagini diagnostiche conclusive.

Il 92% di tutti i Mesoteliomi (459 casi) sono pleurici, l’8% (39 casi) peritoneali, e appena lo 0,4% relativo ad altre sedi (1 caso pericardio e 1 caso tunica vaginale del testicolo).

I’89% dei casi (445) è CERTO, confermati cioè da un referto isto-citologico e/o immunoistochimico, il 4% dei casi (22) è PROBABILE e il 5% (23) è POSSIBILE. Il restante 2% dei casi comprende 4 casi da definire dal punto di vista diagnostico, e 6 casi non mesotelioma maligno (4 benigni e 2 tumori della pleura).

Tab. 1- Distribuzione per sesso, classi di età, Z t. di tutti i casi di Mesotelioma rilevati nella Regione Marche negli anni 1996-2013 (aggiornamento 23-08-2013).

Maschi Femmine Totale

Z. t.li <=44 45-54

55-64

65-74 75+

Totale M <=44

45-54

55-64

65-74 75+

Totale F <=44

45-54

55-64

65-74 75+ Totale

1-Pesaro 0 2 10 13 14 39 0 1 1 0 8 10 0 3 11 13 22 49 2-Urbino 0 0 1 5 4 10 1 0 1 0 3 5 1 0 2 5 7 15 3-Fano 0 4 8 11 3 26 0 2 5 5 6 18 0 6 13 16 9 44 4-Senigallia 0 0 5 11 9 25 0 1 0 6 1 8 0 1 5 17 10 33 5-Jesi 0 0 8 7 3 18 0 0 1 1 1 3 0 0 9 8 4 21 6-Fabriano 0 2 1 3 5 11 1 0 1 2 2 6 1 2 2 5 7 17 7-Ancona 1 6 28 60 49 144 0 1 4 10 12 27 1 7 32 70 61 171 8-Civitanova M. 0 4 4 10 10 28 0 1 0 0 3 4 0 5 4 10 13 32 9-Macerata 0 0 4 8 9 21 0 1 2 7 5 15 0 1 6 15 14 36 10-Camerino 2 1 2 2 2 9 0 0 0 0 0 0 2 1 2 2 2 9 11-Fermo 1 3 4 9 7 24 0 0 2 1 9 12 1 3 6 10 16 36 12-S.Benedetto del T. 0 0 2 7 5 14 0 0 0 1 1 2 0 0 2 8 6 16 13-Ascoli P. 1 3 2 6 3 15 0 1 1 2 2 6 1 4 3 8 5 21 MARCHE 5 25 79 152 123 384 2 8 18 35 53 116 7 33 97 187 176 500

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Quasi la metà dei casi registrati nel corso dell’intero periodo di rilevazione provengono dalla

provincia di Ancona (239 casi, 48%) e meno di un quarto dalla provincia di Pesaro Urbino (108 casi, 22%). Il restante 30% dei casi è diviso tra le provincie di Macerata (80 casi, 16%) e Ascoli Piceno e Fermo rispettivamente con 39 (8%) e 34 (7%) pazienti (Tab. 2).

Tab. 4- Distribuzione dei 210 periodi lavorativi con esposizione ad amianto certa dei 124 casi di mesotelioma con esposizione globale ad amianto certa rilevati nella Regione Marche negli anni 1996-2013 (aggiornamento al 23-08-2013).

Classificazione ReNaM dei Comparti N %

10 Cantieri navali 55 26 23 Edilizia 31 15 01 Industria metalmeccanica 25 12 35 Difesa militare 20 10 05 Fabbricazione prodotti in metallo 14 7 08 Industria del cemento-amianto 11 5 09 Rotabili ferroviari 11 5 31 Trasporti terrestri ed aerei 10 5 04 Estrazione di minerali 8 4 12 Industria alimentare 6 3 Altro 19 9 TOTALE 210 100

Il settore economico più rilevante per l’esposizione ad amianto è quello della cantieristica navale,

prevalentemente dell’area portuale di Ancona, spesso in relazione a ditte che svolgevano lavori in appalto presso i relativi cantieri. Il secondo comparto più rappresentato è quello delle costruzioni generali che testimonia il rischio legato alla posa in opera e, in seguito, alla rimozione o demolizione di manufatti in cemento-amianto per l’edilizia. Nell’ambito dell’industria metalmeccanica ricadono quei comparti impegnati ad esempio nella produzione di forni industriali (Sacmi Forni, Morbidelli, Moretti, Italforni, tutte di Pesaro) e di elettrodomestici quali le “stufette catalitiche” (Laminox di Sarnano) o che comunque prevedevano l’uso di amianto come coibente. Molto rappresentata è anche la difesa nazionale, con periodi di esposizione soprattutto nella marina militare. In provincia di Ancona va ricordata la presenza di un cementificio che per un periodo della propria storia produttiva realizzò anche manufatti in cemento amianto (Sacelit di Senigallia). Infine, va menzionata a Civitanova Marche la ditta Cecchetti / SGI (Società Gestioni Industriali) che svolse in prevalenza, anche se non unicamente, lavori di costruzione, riparazione e demolizione di rotabili ferroviari, anche con intervento di un’impresa esterna, la cui denominazione non è stato possibile ricostruire, che in diverse occasioni provvide anche all’applicazione di amianto a spruzzo.

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4. ReNaTuNS – COR Marche. Aggiornamento dati al 22.08.2013

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Il Registro dei Tumori Naso Sinusali della Regione Marche, è istituito con Deliberazione della Regione Marche a seguito di quanto previsto dall’art. 244 del D.Lgs 81/08 ed è gestito dal Dipartimento di Prevenzione dell’A.V. 3 – SPSAL sede di Civitanova Marche. Nell’archivio, alla data odierna, sono presenti 99 casi. Di essi 87 sono maschi (88%) 12 sono femmine (12%).

Tabella 1: distribuzione dei casi per età e sesso. Classe di età Maschi Femmine Totale % 00-44 3 1 4 4 45-54 12 6 18 18 55-64 29 3 32 32 65-74 32 0 32 32 75+ 11 2 13 13 Totale 87 12 99 100

La distribuzione dei casi mostra che 38 di essi (38%), al momento della diagnosi, erano residenti nella Provincia di Macerata, 32 (32%) in quella di Fermo, 22 (22%) in quella di Ancona. Le Province meno rappresentate sono al momento quella di Pesaro Urbino e quella di Ascoli Piceno, rispettivamente con 3 casi (3%) e 4 casi (4%). Ciò riflette abbastanza fedelmente lo stato dell’arte sull’attuale copertura del territorio marchigiano relativamente all’attività di rilevazione (sia da ricerca attiva che da alimentazione passiva) del Registro. La Provincia di Macerata (dove ha sede il COR) e quelle di Fermo ed Ancona forniscono, al momento, più casi sia perché esiste da tempo una buona comunicazione con i Servizi territorialmente vicini, sia perché la rete di rilevazione che comprende queste stesse Province è stata ed è in corso di consolidamento ed ampliamento ai fini dell’attività del Registro. Per quanto riguarda la Provincia di Pesaro Urbino, che pure rappresenta una assai probabile fonte di casi per le sue peculiarità produttive (forte concentrazione di stabilimenti del “comparto legno”, con particolare riguardo ai mobili componibili), non è ancora coperta da una idonea rete di rilevazione, così come del resto anche quella di Ascoli Piceno; detta rete è tuttavia in fase di attivazione (sono ormai instaurati i rapporti con le Anagrafi Assistiti, i Servizi ISP, le Anagrafi Comunali; al più presto verrà avviata la ricerca attiva presso gli Istituti di Diagnosi e Cura).

Ad oggi, una conferma istologica è disponibile per tutti i 99 casi. Il livello di certezza diagnostica è codificato come: “1” (TuNS certo) in 94 casi (95%; “2” (TuNS probabile) in 3 casi (3%). Inoltre, la definizione nosografica è ancora in conclusiva in 2 casi (2%) per i quali è ancora in corso l’acquisizione di ulteriore documentazione clinica di supporto alla diagnosi.

Nella tabella 4 è mostrata la distribuzione dei casi per tipo istologico. Più di un quarto dei casi è rappresentato dal carcinoma di tipo intestinale (29%). Attualmente per 41 casi è già stata inserita un’anamnesi lavorativa nel sistema informatico che supporta il Registro.

Tabella 4: distribuzione per morfologia. Morfologia Descrizione N casi % 8010/3 Carcinoma, NAS 5 5 8020/3 Ca indifferenziato sino-nasale 1 1 8041/3 Ca a piccole cellule tipo neuroendocrino 2 2 8052/3 Ca a cellule squamose papillare 1 1 8070/3 Ca a cellule squamose cheratinizzante 10 10 8120/3 Ca non cheratinizzante 2 2 8140/3 Adenocarcinoma tipo non intestinale 20 20 8144/3 Adenocarcinoma tipo intestinale 29 29 8200/3 Ca adenoido cistico 4 4 8430/3 Ca mucoepidermoide 1 1 9999/1 Adenocarcinoma (NAS) 17 17 9999/2 Ca squamocellulare (NAS) 7 7 Totale 99 100

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5 Gli eventi accidentali

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2.1 Infortuni denunciati Le tabelle e i grafici 4.1. riportano i dati relativi agli infortuni denunciati negli anni 2000-2011, con la relativa definizione INAIL (vedi terminologia nel secondo capitolo).

2.1 Gli Infortuni Denunciati 4.1.1. Tabella – Tutti gli infortuni denunciati nella Regione Marche, tipo di definizione per anno evento

Anno Evento

Tipo definizione 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % media

TE TEMPORANEA 27.072 26.880 25.496 24.327 23.205 22.170 21.610 20.647 19.086 16.497 16.157 15.149 60,4%

PE PERMANENTE 1.384 1.109 1.254 1.370 1.399 1.452 1.528 1.485 1.663 1.546 1.566 974 3,9%

MO MORTE 51 58 40 57 37 40 33 34 23 31 27 46 0,1%

RS REGOLARE SENZA INDENIZZO

2.004 2.248 2.238 2.333 2.491 2.543 2.573 2.700 2.853 2.787 2.919 2.582 7,1%

FR FRANCHIGIA 6.156 5.463 5.212 5.374 4.880 4.216 3.914 3.902 3.992 3.206 2.854 2.702 12,3%

NE NEGATIVA 5.013 6.359 6.983 6.382 6.344 6.451 6.511 5.972 5.472 4.571 4.054 3.741 15,9%

ND NON DEFINITA 0 0 95 61 75 189 45 59 11 275 668 818 0,5%

Totali 41.680 42.117 41.318 39.904 38.431 37.061 36.214 34.799 33.100 28.913 28.245 26.012 100%

Definiti Positivi (TE+PE+MO+RS)

30.511 30.295 29.028 28.087 27.132 26.205 25.744 24.866 23.625 20.861 20.669 18.751 71,5%

4.1.1. Grafico – Andamento di tutti gli infortuni denunciati definiti positivi, nella Regione Marche;

I dati rilevano una diminuzione degli infortuni denunciati del 37,6% passando dal 2000 (41.680 infortuni) al 2011 (26.012 infortuni). Gli infortuni più rappresentati sono quelli della gestione INAIL industria e artigianato (tabella e grafico 4.1.2)

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Totali Definiti Positivi

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4.1.2. Tabella – Infortuni denunciati Regione Marche, Gestione INAIL per anno evento ANNO EVENTO

Gestione INAIL 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 %

media

110 Infortuni dipendenti aziende industria e artigianato 29.043 29.990 29.394 28.480 26.878 25.750 25.319 24.676 23.058 19.352 18.920 17.395 69,72%

113 Inf.titolari,familiari e soci di azienda artigia. 4.333 4.084 4.190 4.012 3.985 3.885 3.720 3.415 3.242 2.997 2.835 2.587 10,12%

211 Infortuni dipendenti dello stato 635 702 768 774 828 889 817 870 915 867 877 838 2,29%

212 Infortuni studenti 2.464 2.668 2.858 2.673 2.980 2.869 2.957 2.917 3.003 2.917 3.032 2.693 7,95%

215 Infortuni detenuti civili industria 10 7 5 10 16 7 6 13 16 11 35 45 0,04%

350 Agricola infortuni con trattamento agricolo 4.374 3.977 3.527 3.384 3.291 3.325 3.025 2.564 2.453 2.414 2.204 2.100 8,56%

360 Agricola infortuni con trattamento industriale 767 634 519 486 360 257 272 242 290 204 172 181 1,02%

970 Addetti servizi domest. E famil. E riassetto local 54 55 57 85 93 79 98 102 123 151 170 173 0,29%

TOTALE 41.680 42.117 41.318 39.904 38.431 37.061 36.214 34.799 33.100 28.913 28.245 26.012 100,00%

Il settore “ costruzioni” denuncia sempre il maggiore numero d’infortuni, seguito dall’industria dei metalli e dei trasporti. La provincia predominante come denunce è quella di Ancona con la ex Z.T. n. 7 dell’ASUR in evidenza. I maschi rappresentano la categoria maggiore degli infortunati 71,6% , mentre la fascia d’età più colpita è tra i 30 – 40 anni (media 27,243%) seguita da quella tra i 18 e 29 anni (media 21,83%). La qualifica professionale più frequente è quella degli operatori (media 7,7%), del muratore (media 5,1%), poi del meccanico (media 4,8%) (tabella 4.1.9). L’andamento degli infortuni presenta picchi nei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre. La maggior parte sono accaduti nei giorni feriali, principalmente nei primi giorni della settimana. Gli infortuni denunciati accadono principalmente nella decima ora solare con un picco nella diciassettesima, in maniera predominante nella prima e seconda ora lavorativa con picchi nella quarta e nell’ottava. Infortuni definiti positivamente I dati sono stati elaborati escludendo gli infortuni in itinere, Colf, Studenti, Sportivi (vedi terminologia nel secondo capitolo). La tabella e il grafico 4.2.1 e 4.2.9 evidenzia gli infortuni regionali definiti, suddivisi per tipologia di gestione INAIL. Nelle tabelle successive si evidenziano che: il settore industriale più colpito è quello delle costruzioni; i settori più colpiti per quanto riguarda, invece, gli infortuni gravi, considerando i tassi d’incidenza, sono l’estrazione di minerali, l’industria dei metalli, i trasporti e le costruzioni tra le forme di accadimento più rappresentate troviamo gli impatti violenti: “colpito da”, “ha urtato contro”, seguiti dalle “cadute in piano”.

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gli agenti materiali maggiormente coinvolti negli infortuni sono i “superfici di lavoro e transito”, “materiali solidi” e “mezzi di trasporto terreste non su rotaie” . le prime forme di accadimento incrociate con i primi agenti materiali rilevano che gli impatti violenti sono dovuti a materiali solidi, parti meccaniche, attrezzi e utensili, mentre le superfici di lavoro rappresentano la quota predominante e sono responsabili delle cadute insieme alle scale e passerelle (cadute in piano e dall’alto). Le lussazioni, le distorsioni agli arti sono la parte maggiore degli infortuni, seguono le ferite alle mani e al cranio. 4.2.1. Tabella – Infortuni definiti positivamente: gestione INAIL per anno evento

Anno Evento

Gestioni INAIL 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 % media

2000÷2011

110 Infortuni dipendenti aziende industria artigiana

20.700 21.253 20.612 19.870 18.793 18.001 17.841 17.533 16.371 13.866 13.886 12.581 69,11%

113 Inf.titolari,fam. e soci di az. artigiane

3.456 3.137 3.112 2.878 2.905 2.884 2.736 2.474 2.339 2.197 2.107 1.895 10,50%

211 Infortuni dipendenti dello stato

344 423 415 472 536 539 501 597 594 584 601 523 2,00%

212 Infortuni studenti 1.480 1.507 1.419 1.485 1.638 1.587 1.698 1.707 1.782 1.744 1.779 1.594 6,35%

215 Infortuni detenuti civili industria

6 6 2 5 11 4 6 11 11 6 32 40 0,05%

350 Infortuni agricoli con tratt.agricolo

3.798 3.369 2.963 2.876 2.845 2.897 2.643 2.241 2.173 2.161 1.970 1.821 10,39%

360 Infortuni agricoli con tratt.industriale

681 556 458 434 323 226 235 217 253 186 156 168 1,27%

970 Addetti servizi domestici e familiari

46 44 47 67 81 67 84 86 101 117 138 129 0,33%

Totali 30.511 30.295 29.028 28.087 27.132 26.205 25.744 24.866 23.624 20.861 20.669 18.751 100,00%

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4.2.1. Grafico – Infortuni definiti positivamente: gestione INAIL per anno evento

Sicuramente più significativi appaiono i dati relativi alle tabelle e grafici che afferiscono agli indicatori statistici contenenti anche il numero di addetti (ai fini INAIL). In particolare, i grafici e le statistiche (4.9.1) riferiti alla regione Marche, dai quali si evincono i settori maggiormente a rischio (prendendo in considerazione quelli più significativi per numero di addetti) per indice infortunistico e cioè rapportato a 1.000 lavoratori nel triennio 2008 – 2010. Tali settori (fincature 2,4,6 della tabella 4.9.1) sono: le costruzioni (45.7), fabbricazioni prodotti in metallo (44.3), trasporti terrestri (42,0), industria del legno e prodotti in legno ( 37,7), industrie alimentari e delle bevande (28,8), agricoltura e caccia (28,0), fabbricazione e manutenzione (27,5), fabbricazione mobili ( 25.9). Invece, i grafici e le statistiche, anche in questo caso in rapporto al numero di addetti (ai fini INAIL), riferiti alla regione Marche, evidenziano il seguente tasso grezzo di infortuni definiti positivi (nel triennio 2008 – 2010 per 1000 dipendenti) per singole province: 31.2 per la provincia Ancona (496.606,1 addetti e 14.643 infortuni definiti positivamente); 28, 3 per la provincia di Pesaro e Urbino (354.322,8 addetti e 10.041 infortuni definiti positivamente); 28.1 per la provincia di Ascoli Piceno (170.865.1 addetti e 4.803 infortuni definiti positivamente); 25.3 per la provincia di Macerata (278.271,0 di addetti e 7.032 infortuni definiti positivamente); 17,7 per la provincia di Fermo (150.581,9 addetti e 2.663).

% media 2000÷2011

110; 69,11%

113; 10,50%

211; 2,00%

212; 6,35%

215; 0,05%350; 10,39% 360; 1,27%

970; 0,33%

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29

6 Il sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi “Infor.Mo”

Si ringraziano i Tecnici degli SPSAL delle Marche per il loro contributo al Sistema di Sorveglianza regionale degli

infortuni mortali e gravi.

Si ringrazia l’Azienda ULSS 6 Vicenza per il contributo nell’elaborazione dei dati.

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INTRODUZIONE

Nonostante il trend in diminuzione, gli infortuni mortali sono troppi ed al fine di studiare in modo

approfondito le cause di tali eventi e degli infortuni gravi, nel 2002 è stato avviato il programma

denominato <<Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi>>, a seguito di un accordo tra INAIL -

ISPESL - Regioni e successivamente dal <<Patto per la salute e la Prevenzione nei luoghi di lavoro>> del 1°

agosto 2007.

Il metodo esamina la dinamica dell’incidente secondo un approccio multifattoriale afferendo al Database

Nazionale << Infor.Mo>>, oggi sito presso INAIL settore Ricerca, ed è alimentato da casi di infortuni mortali

e gravi che vengono indagati dai SPSAL delle ASL d’Italia. Il modello di analisi individua <<fattori

determinanti e modulatori>> attraverso una lettura omogenea ed oggettiva delle cause, partendo dalla

valutazione delle misure di prevenzione e protezione, confrontandole con opportuni standard di

riferimento. La Regione Marche ha aderito al progetto fin dalla fase sperimentale nel 2002, iniziando da un

percorso formativo che ha interessato sia operatori dei Servizi PSAL che dell’INAIL.

IL SISTEMA DI SORVEGLIANZA NEL DECENNIO 2002 - 2011

Degli incidenti mortali denunciati ed indennizzati dall’INAIL, nel decennio 2002 – 2011, i SPSAL hanno

indagato con il metodo di IN.FORMO 154 casi. Non sono stati indagati incidenti stradali.

Tabella 1 - Infortuni mortali Regione Marche. Anni 2002-2011 – Raffronto dati INAIL e data base

<<Infor.Mo>>

° t

Anno Evento N° totale mortali INAIL

di cui stradali

N° Infortuni mortali data base <<Infor.Mo>>

2002 40 11(*) 11 2003 57 11(*) 24 2004 37 13 19 2005 40 14 21 2006 33 12 13 2007 34 18 16 2008 23 14 9 2009 31 17 13 2010 27 17 11 2011 46 30 17

Totale 368 157 154 (*) dato relativo ai soli infortuni in itinere; gli infortuni occorsi ai “lavoratori della strada” vengono conteggiati a partire dal 2004. t

le mortali

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1. Dati relativi all’azienda

I dati relativi alla dimensione aziendale confermano che la maggior parte degli eventi avviene nelle piccole

imprese (< 10 addetti), dato drammaticamente più evidente nelle microimprese per carenze del sistema

prevenzionistico così come previsto dal D.Lgs. 81/2008. A differenza del dato nazionale, nel nostro

territorio gli infortuni mortali accadono in percentuale significativa anche in aziende medio - grandi.

DiTabella 4 - Distribuzione dei casi per dimensione aziendale. Marche, 2002 - 2011

Dimensione azienda 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Totale %

0-3 9 17 10 9 5 8 1 7 7 8 81 53% 4-9 1 4 5 7 5 2 2 3 1 1 31 20%

10-15 1 0 0 1 1 1 1 0 1 2 8 5% 16-49 0 2 2 1 1 1 2 3 0 2 14 9%

50-249 0 1 1 0 0 2 0 0 0 0 4 3% >249 0 0 1 1 0 1 0 0 0 0 3 2%

Totale valido 11 24 19 19 12 15 6 13 9 13 141 92% Non compilato 0 0 0 2 1 1 3 0 2 4 13 8%

Totale 11 24 19 21 13 16 9 13 11 17 154 100% 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Totale %

La distribuzione per comparto (Fig. 3) evidenzia che il 41% ha riguardato il Comparto costruzioni, il 23% a

quello agricolo, seguito dai trasporti e dai Servizi, entrambi con il 5%, in modo relativamente omogeneo sul

territorio. Si nota che gli eventi mortali nel comparto costruzioni sono nettamente calati, mentre la

situazione si inverte nel Comparto Agricolo dove dal 23% del decennio si passa al 41% di incidenza nel

2011. A tale scopo il Piano Regionale in agricoltura e selvicoltura 2012 – 2014 individua specifiche azioni,

specie per quanto riguarda la sicurezza delle trattrici agricole dal rischio di ribaltamento.

Il 52% dei casi in edilizia ha riguardato aziende che si occupavano di “lavori generali di costruzione e lavori

di ingegneria civile” mentre il 21% ha riguardato le fasi di “finitura e completamento dell’opera”, per la

presenza di rischi interferenziali spesso non valutati. La “caduta dall’alto” è la modalità più frequente di

accadimento.

Figura 1. Distribuzione dei casi per Comparto

Infortuni per comparto - Totale casi

Costruzioni41%

Agricoltura23%

Trasporti5%

Altri comparti

20%

Missing6%

Servizi5%

Infortuni per comparto - 2011

Costruzioni29%

Agricoltura41%

Trasporti6%

Servizi12%

Altri comparti

6%

Missing6%

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2. Dati relativi all’infortunato

Sotto il profilo anagrafico, le classi d’età più rappresentate sono quelle comprese tra i 55 e i 64 e dai

lavoratori con oltre 65 anni (23 e 22% rispettivamente)

Il 96% è di sesso maschile, in settori ove è prevalente manodopera maschile ovvero, laddove la

manodopera maschile viene impiegata in mansioni più pericolose, come nel comparto agricolo.

Si registra un progressivo aumento della scolarità media dei lavoratori

Il 12% degli eventi riguarda lavoratori di nazionalità straniera: il 33% riguarda Albania, Romania, il 33%

Nord Africana, il 20% Sud Americana ed Asiatica. Il 9% della popolazione lavorativa complessiva è di origine

straniera: al primo posto la Romania, quindi Albania e Marocco, essa mostra un Indice Infortunistico più

elevato rispetto alla popolazione lavorativa autoctona, in quanto adibita a mansioni più pericolose, per

problemi comunicativi, e per scarsa qualità della formazione loro rivolta.

Riguardo all’anzianità nella mansione (Tab. 12) emerge che oltre il 50% degli infortunati ha una discreta

esperienza lavorativa che spesso induce a una sottovalutazione del rischio.

Tabella 26 – Distribuzione dei casi per anzianità nella mansione. Valori % - Marche, 2002 – 2011

3. Dati relativi all’evento infortunistico

Il luogo di accadimento dell’infortunio in industria è risultato essere il magazzino ed il piazzale carico e

scarico, per l’edilizia ogni tipologia di cantiere, per l’agricoltura le lavorazione del suolo ed il taglio degli

alberi. Per 1/3 dei casi si tratta di attività lavorativa o extralavorativa non inerente la propria mansione.

La sede di lesione frequentemente interessata risulta essere la testa, in relazione alle modalità di

accadimento più frequenti : cadute dall’alto, ribaltamento di mezzi e cadute di gravi. Sono in aumento i casi

di investimento.

4. Confronto tra le principali modalità di accadimento in periodi diversi.

- Caduta dall’alto o in profondità

Si cade prevalentemente in edilizia (67%)(tetti in non portanti privi di camminamenti sicuri o protezioni,

scale portatili , ponteggi o impalcature, manovre errate e cinture non ancorate (14%), da tetti e coperture o

inprofondità ), ma anche in altri settori lavorativi.

- Variazione di marcia del veicolo/mezzo di trasporto (ribaltamento, fuoriuscita dal percorso

prestabilito, investimento)

Al primo posto si pone l’ Agricoltura, con lo schiacciamento del lavoratore da ribaltamento del trattore.

Riconoscono, quale problema di sicurezza, l’assenza e/o mancato utilizzo di adeguati dispositivi

antiribaltamento (ROPS) sul mezzo, e l’assenza o il mancato uso di cinture di sicurezza, anche se presente.

In altri settori lavorativi.

- Contatto con organi lavoratori in movimento

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E’ una modalità di infortunio trasversale a più settori lavorativi che è sempre meno frequente per i

progressi sulla sicurezza. La causa principale resta la mancanza o disattivazione o rimozione delle

protezioni.

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7. Focus Edilizia nella Regione Marche

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Gli infortuni sul lavoro denunciati nella regione Marche dal 2000 al 2011 nel comparto Costruzioni sono stati 40.934.

È presente un picco di denunce nell’anno 2003 seguito da valori più bassi negli anni successivi. La maggior parte degli infortuni sono definiti in Temporanea (81,1%), seguiti da Negativi (7,2%) e da Permanenti (6,8%).

Nell’elaborazione degli infortuni in occasione di lavoro sono stati esclusi gli infortuni in itinere.

Gli infortuni sono più frequenti nei mesi estivi di maggio, giugno e luglio: rappresentano circa il 30% del totale.

Naturale diminuzione è presente in agosto e dicembre in occasione della sospensione dell’attività lavorativa (grafico 5.3).

5.3. Grafico – Infortuni in edilizia in occasione di lavoro definiti positivamente nella Regione Marche: per mese e anno evento

Le giornate di lavoro perse nel settore edile hanno un picco nel 2006 seguito da un continuo calo negli anni successivi (grafico 5.4)

5.4. Grafico – Infortuni in edilizia in occasione di lavoro definiti positivamente nella Regione Marche: somma giornate per anno evento

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

% media 2000÷2011

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60.000

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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

totale giornate perse

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Gli infortuni avvengono principalmente con contusioni, ferite e lussazioni/distorsioni, (con sede della lesione negli arti superiori e inferiori) .

Tra le forme più rappresentate c’è l’infortunio descritto come “colpito da” ovvero impatto violento contro un elemento di lavoro (attrezzature, utensili o manufatto), seguito da “ha urtato contro”, “si è colpito con” e da “caduto in piano”

Gli agenti materiali coinvolti sono rappresentati da “superfici di lavoro e di transito”, “materiali solidi”, “mezzi di trasporto” .

I casi gravi sono rimasti più o meno costanti negli anni pari a circa 1.00o all’anno e rappresentano circa il 25% degli infortuni denunciati annualmente: è da tenere presente che il 2011 non è stabile per i casi aperti e non definiti. (grafico 5.10)

5.10. Grafico – Infortuni in edilizia in occasione di lavoro definiti positivamente nella Regione Marche: Casi gravi per anno evento

0

200

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600

800

1.000

1.200

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

n° casi Gravi

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8. Alcuni dati della attività dei servizi PSAL ASUR

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Si sono analizzate le principali attività dei Servizi dagli anni 2006 al 2012, finalizzate al contrasto degli illeciti alla normativa antinfortunistica.

Le attività sono state raggruppate per 3 macrosettori Edilizia, Agricoltura, altri settori.

Grafico 1

Per quanto riguarda il settore edilizia, l’attività di vigilanza è stata impostata sulla base del numero di cantieri notificati. Dal 2006 al 2012 la % di cantieri visitati è stata in media del 20 % (grafico 1)

L’attività, a parte gli anni 2006 e 2007 la cui attendibilità è relativa essendo i primi anni di raccolta dati, è progressivamente aumentata; siamo infatti passati da 1445 cantieri del 2008 a 1933 cantieri visitati del 2012 . La percentuale di cantieri non a norma al primo sopralluogo si è progressivamente ridotta dal 47 % al 18 %, testimoniando una crescente attenzione delle imprese al rispetto della normativa di sicurezza sul lavoro.

Un altro dato positivo scaturisce dal rapporto prescrizioni/cantieri visitati (indicato nell’intervento come Indice Complesso di Qualità –ICQ-) che si è progressivamente contratto addirittura dimezzandosi, a fronte di un calo numerico dei sopralluoghi effettuati in edilizia. L’interpretazione che può essere data a questo trend positivo nonostante il calo recente nel numero di accessi in cantiere è che viene investito dagli operatori dei servizi PSAL più tempo durante il sopralluogo a tutto vantaggio della attività di prevenzione. Si deve infatti registrare una forte criticità data dalla contrazione del personale passato da 156 unità del 2009 alle 123 del 2012 (grafico 2) calo ancor più preoccupante se proiettato ai prossimi anni.

Infine è utile anche sottolineare che sono state effettuate rilevazioni alcolimetriche in cantiere, in particolare nel territorio di Pesaro sono state eseguite nel 2012 136 alcolemie e 164 a novembre 2013

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Cantieri notificatiCantieri visitati

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Grafico 2

L’attività dei servizi negli ultimi anni si è poi concentrata nel settore dell’agricoltura che è sempre stato oggetto di “poca” attenzione se non in caso di eventi infortunistici, peraltro spesso gravi.

Negli anni 2006 e 2007 la vigilanza nel settore agricolo era una “nicchia” , mentre negli ultimi tre quattro anni, a seguito dell’avvio anche nella nostra Regione del piano nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura, i Servizi si sono occupati con sempre maggior interesse e continuità delle attività di controllo e prevenzione presso le aziende agricole.

L’attività nel settore ha subito una vera e propria impennata, si è passati dagli 80 sopralluoghi in aziende agricole a 341 nel 2012 con un picco di 439 nel 2011 (grafico 3). Purtroppo si conferma il trend in riduzione nel corso del 2012, che se da una parte può essere attribuito al maggior tempo impiegato per più accurata analisi delle situazioni legata al progressivo aumento di professionalità del personale, dall’altro va considerato il calo del numero di operatori dei Servizi registrato successivo al 2011.

Grafico 3

Lo sforzo delle attività di contrasto nel settore edilizia ed agricoltura accanto ad una riduzione di personale si è riflettuto in una diminuzione delle attività in altri comparti, che, sebbene abbiano registrato un piccolo miglioramento, non hanno sicuramente seguito il trend positivo degli altri settori (grafico 4 e grafico 5)

020406080

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

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Grafico 4 Grafico 5

Infine l’analisi globale dei dati di attività mette in evidenza un progressivo aumento di interesse per le indagini di malattie professionali (298 nel 2009, 528 nel 2012), finalizzato a cercare di far emergere un sommerso piuttosto importante, obbiettivo primario in linea con le indicazioni programmatorie nazionali e regionali.

In conclusione :

1) L’implementazione delle attività di contrasto nel settore edilizia ed agricoltura sembrano aver positivamente contribuito al maggior rispetto della normativa vigente in questi comparti ad alto rischio infortunistico oggettivato da una riduzione delle violazioni contestate

2) I dati nazionali (fonte INAIL) confermano un positivo trend della regione Marche nella RIDUZIONE DEGLI INFORTUNI nei comparti maggiormente interessati dai piani strategici nazionali e regionali.

3)

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

ICQ edilizia

ICQ agricoltura

ICQ altri settori