110/P SEDUTA PUBBLICA pomeridiana Martedì, 26 settembre 2017 · (Proposta di legge n. 211 divenuta...
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Regione Toscana Atti Consiliari
X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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Direzione di Area
Assistenza istituzionale
110/P
SEDUTA PUBBLICA pomeridiana
Martedì, 26 settembre 2017
(Palazzo del Pegaso – Firenze)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE EUGENIO GIANI
E DELLA VICEPRESIDENTE LUCIA DE ROBERTIS
INDICE pag.
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO:
Congedi
Legge regionale n. 50/2017, promulgata
Mozioni nn. 789, 805, 810,862, 885, pervenute note
di attuazione
Affari assegnati alle commissioni
Contingentamento tempi discussione mozioni
Presidente ............................................................................. 3
Ordine dei lavori e iscrizione urgente del-
le proposte di legge nn. 222, 223, 224
Dibattito, approvazione
Presidente ............................................................................. 3
Marras (PD) .......................................................................... 3
Bianchi (M5S) ...................................................................... 4
Montemagni (LN) ................................................................. 4
Fattori (SI) ............................................................................ 4
Vescovi (LN) ........................................................................ 5
Bilancio Consolidato per l'anno 2016 -
Approvazione ai sensi del D.Lgs.
118/2011 - Art. 68 (Proposta di delibera-
zione n. 292 divenuta deliberazione n.
76/2017)
pag.
Illustrazione, dichiarazioni di voto, voto positivo
Presidente ............................................................................. 5
Pieroni (PD) ......................................................................... 5
Bianchi (M5S) ...................................................................... 6
Alberti (LN) ......................................................................... 6
Approvazione processi verbali
Presidente ............................................................................. 7
Disposizioni regionali in materia di con-
tratti pubblici. Modifiche alla l.r. 38/2007 (Proposta di legge n. 211 divenuta legge re-
gionale n. 36/2017 atti consiliari)
Ordine del giorno dei consiglieri Bianchi,
Giannarelli, collegato alla proposta di
legge n. 211 – Disposizioni regionali in
materia di contratti pubblici. Modifiche
alla l.r. 38/2007 (Ordine del giorno n. 657)
Esame congiunto: relazione proposta di legge, illu-
strazione ordine del giorno collegato, dibattito, di-
chiarazioni di voto, voto negativo emendamento, voto
articolato, voto positivo preambolo, voto positivo fi-
nale proposta di legge; sospensione esame, rinvio se-
duta n. 111
Presidente ............................................................................. 7
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pag.
Bugliani (PD) ....................................................................... 7
Borghi (LN) .......................................................................... 8
Pecori (Gruppo misto – Tpt) ................................................. 9
Bianchi (M5S) .......................................................... 10 e sgg.
Fattori (SI) .......................................................................... 10
Marras (PD) .............................................................. 10 e sgg.
Bugli (assessore) ................................................................. 12
COMUNICAZIONI DELLA GIUNTA
REGIONALE:
Comunicazione in merito al sostegno alla città di
Livorno a seguito dell’evento alluvionale del 9 e 10
settembre (Comunicazione n. 25)
Interrogazione a risposta orale della con-
sigliera Pecori, in merito agli eventi me-
tereologici verificatesi a Livorno il 10 set-
tembre (Interrogazione orale n. 569)
Proposte di risoluzione dei consiglieri
Galletti, Bianchi, Quartini, Giannarelli,
collegate alla Comunicazione della Giun-
ta regionale n. 25 (Proposte di risoluzione
nn. 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172,
173, 174, 176)
Proposta di risoluzione dei consiglieri
Giannarelli, Galletti, Quartini, collegata
alla Comunicazione della Giunta regio-
nale n. 25 (Proposta di risoluzione n. 175)
Risoluzione dei consiglieri Gazzetti,
Marras, Baldi, Scaramelli, Bezzini, Bac-
celli, Monni, Sostegni, Anselmi, collegata
alla comunicazione della Giunta regiona-
le in merito al sostegno alla città di Li-
vorno a seguito dell’evento alluvionale
del 9 e 10 settembre (Risoluzione n. 177)
Proposta di risoluzione dei consiglieri
Fattori, Sarti, in merito ai tragici fatti di
Livorno e all’esigenza di prevenzione del
rischio idrogeologico e messa in sicurezza
nel territorio toscano (Proposta di risolu-
zione n. 178)
Esame congiunto: svolgimento comunicazione e in-
terrogazione, illustrazione atti collegati, dibattito,
dichiarazioni di voto, voto positivo risoluzione n.
177, voto negativo proposte di risoluzione nn. 165,
166, 167, 168, 169, 170, 171, 171, 173, 174, 175,
176, 178
Presidente ........................................................................... 13
pag.
Fratoni (assessore).................................................... 13 e sgg.
Giannarelli (M5S) .................................................... 17 e sgg.
Pecori (Gruppo misto – Tpt) .............................................. 20
Mugnai (F.I.) ...................................................................... 21
Fattori (SI) ................................................................ 22 e sgg.
Montemagni (LN) .............................................................. 24
Gazzetti (PD) ..................................................................... 25
Baccelli (PD) ...................................................................... 27
Rossi (Presidente della Giunta) .......................................... 29
Marras (PD) ............................................................. 41 e sgg.
Interventi normativi relativi alla seconda
variazione al bilancio di previsione 2017
– 2019. Modifiche alla l.r. 86/2014 ed alla
l.r. 82/2015 (Proposta di legge n. 222 dive-
nuta legge regionale n. 37/2017 atti consi-
liari)
Bilancio di previsione finanziario 2017 –
2019. Seconda variazione (Proposta di
legge n. 223 divenuta legge regionale n.
38/2017 atti consiliari)
Interventi indifferibili i ed urgenti per
fronteggiare le conseguenze degli ecce-
zionali eventi meteorologici dei giorni 9 e
10 settembre 2017 verificatisi nei territo-
ri dei Comuni di Livorno, di Rosignano
Marittimo e Collesalvetti (Proposta di
legge n. 224 divenuta legge regionale n.
39/2017 atti consiliari)
Ordine del giorno dei consiglieri Monte-
magni, Casucci, Salvini, Borghi, Alberti,
Vescovi, collegato alla pdl 224 Interventi
indifferibili e urgenti per fronteggiare le
conseguenze degli eccezionali eventi me-
teorologici dei giorni 9 e 10 settembre
2017 verificatisi nei territori dei comuni
di Livorno, di Rosignano Marittimo e
Collesalvetti (Ordine del giorno n. 658)
Esame congiunto: illustrazione ordine del giorno, di-
chiarazioni di voto, voto negativo ordine del giorno n.
658; voto articolato, voto positivo preambolo, voto
positivo finale proposte di legge nn. 222, 223, 224
Presidente ........................................................................... 45
Montemagni (LN) .............................................................. 45
Fattori (SI) .......................................................................... 46
Giannarelli (M5S) .............................................................. 46
***
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La seduta inizia alle ore 16:04
Presidenza del Presidente Eugenio Giani
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO:
Congedi
Legge regionale n. 50/2017, promulgata
Mozioni nn. 789, 805, 810,862, 885, pervenute note di at-
tuazione
Affari assegnati alle commissioni
Contingentamento tempi discussione mozioni
PRESIDENTE: Possiamo iniziare ascol-
tando l’inno nazionale.
(Il sistema di filodiffusione interno tra-
smette le note dell’inno nazionale)
PRESIDENTE: Bene. Comunico che non
parteciperanno alla seduta odierna gli as-
sessori Ceccarelli e Saccardi.
Sono state distribuite le comunicazione
d’interesse de consiglieri relative a: legge
regionale promulgata, note di attuazione
della Giunta su mozioni approvate dal Con-
siglio, affari assegnati alle commissioni.
Comunico altresì che la Conferenza di
programmazione dei lavori ha deciso il con-
tingentamento dei tempi per l’esame delle
mozioni: tre minuti per l’illustrazione, tre
minuti per gruppo consiliare per il dibattito
comprese le dichiarazioni di voto e tre mi-
nuti per la replica da parte di uno dei pro-
ponenti.
Ordine dei lavori e iscrizione urgente delle pro-
poste di legge nn. 222, 223, 224
PRESIDENTE: Eccoci alla verifica
dell’ordine del giorno che vi è stato conse-
gnato
A me è arrivata – poi gli do la parola – la
lettera del Presidente Rossi che leggo te-
stualmente: “Caro Presidente, nella seduta
di ieri, lunedì 25 settembre, la Giunta ha
approvato tre proposte di legge in conse-
guenza dei recenti eventi alluvionali, de-
nominate ‘Interventi normativi relativi alla
seconda variazione di bilancio di previsione
2017/2019, bilancio di previsione finanzia-
ria 2017/2019 seconda variazione, interven-
ti indifferibili e urgenti per fronteggiare le
conseguenze degli eventi meteorologici nei
giorni 9 e 10 settembre 2017 verificatisi nei
territori dei Comuni di Livorno, Rosignano
Marittimo e Collesalvetti’. In considerazio-
ne dei tempi molto ristretti che la Giunta ha
per procedere, nonché per la particolarità
dei fatti verificatisi e che hanno reso neces-
sario l’intervento normativo, ti informo che
la Giunta Regionale presenterà le tre sud-
dette proposte di legge per l’esame
d’urgenza nella seduta consiliare del 26 e
27 settembre. Ringraziando per la collabo-
razione ti porgo i più cordiali saluti”. Io ri-
cambio i più cordiali saluti e chiedo al Con-
siglio di poter integrare come primo punto
all’ordine del giorno questi atti, su cui rin-
grazio l’assessore Vittorio Bugli per lo
stretto rapporto tenuto col Consiglio in que-
sti giorni per produrre i testi degli atti, con
la consapevolezza che quest’iter è stato –
diciamo – comunicato e conseguentemente
condiviso con la Conferenza di Program-
mazione Consiliare che si è riunita giovedì
scorso. Quindi tenete presente questo. Io
penso sia interesse di tutti discutere al più
presto questi atti che riguardano
l’emergenza Livorno. La parola al consi-
gliere Leonardo Marras.
MARRAS: Grazie Presidente.
PRESIDENTE: Approfitto perché volevo
comunicare a Fattori e Sarti, visto il rilievo
mediatico di straordinaria portata che ha as-
sunto il convegno da loro richiesto, ma ri-
chiesto... in realtà noi abbiamo una funzio-
ne di nullaosta. Ogni gruppo fa la sua attivi-
tà e non entriamo nel merito... che proprio
per evitare che questa grancassa mediatica
continuasse sul nulla, come in realtà si trat-
tava, abbiamo convocato con tutti e cinque i
membri dell’ufficio di presidenza, l’ufficio
di presidenza ora alle 15:20, prima della se-
duta del Consiglio, quindi è stato assoluta-
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mente autorizzato, senza entrare nel merito,
ma semplicemente richiedendo di non por-
tare minori, per una questione di assoluta
legalità, nulla di più, il convegno sui gender
nella Sala degli Affreschi, che farete mi
sembra il 7 settembre. Bene, la parola al
consigliere Marras.
MARRAS: Scusate. Grazie Presidente.
Per rimarcare ciò che abbiamo già stabilito
e detto anche nella Conferenza di Pro-
grammazione dei Lavori sulla proposta di
legge che lei anticipava, proporrei addirittu-
ra di poterla inserire immediatamente dopo
la comunicazione già prevista in merito al
sostegno alla città di Livorno, immagino,
perché il dibattito potrà anche essere unifi-
cato dalla necessità poi di assumere una de-
liberazione così importante come quella che
ci viene proposta in quella proposta di leg-
ge. Aggiungo due richieste: la prima è di
anticipare nella discussione due mozioni
che sono inserite all’ordine del giorno, in
modo particolare la numero 896 e la 963, in
ragione del fatto che entrambe, una riguarda
la strage di Viareggio e la prossima udienza
il 15 ottobre e l’altra quella sulla vertenza
carburanti, anche per questa vertenza è pre-
vista una udienza conclusiva entro breve
tempo, ed essendo state entrambe le due
mozioni presentate settimane fa, oggi risul-
terebbero urgenti perché il Consiglio possa
trattare gli argomenti prima che questi ab-
biano un avanzamento nell’attualità da ren-
dere inutile lo stimolo da parte del Consi-
glio Regionale. Ulteriore richiesta è il col-
legamento nella discussione delle due mo-
zioni, la numero 946 e la 962, una a propo-
sta del gruppo PD, l’altra proposta del
gruppo Sì Toscana a Sinistra, che entrambe
nel contenuto trattano della crisi di Flora-
miata e che possano essere esaminate in
maniera appunto collegata.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Gabriele Bianchi.
BIANCHI: Sì, grazie. Volevo inserire al-
la discussione un ordine del giorno collega-
to alla pdl numero 211, che consegno ades-
so in aula.
PRESIDENTE: Bene, grazie. La parola
alla consigliera Elisa Montemagni.
MONTEMAGNI: Abbiamo anticipato la
mozione 916 noi nella Conferenza di Pro-
grammazione Lavori e vediamo nella 961
del consigliere Donzelli sempre lo stesso
tema, che è quello della sicurezza sui mezzi
pubblici. Allora chiedevamo se era possibi-
le a questo punto di accorpare tutte le mo-
zioni che parlano di questo tema e quindi di
anticipare anche, se è possibile, guardo il
consigliere Mugnai perché è sua, la 914 e la
913 che sono nostre e magari discuterle tut-
te e quattro insieme visto che comunque il
tema è lo stesso.
PRESIDENTE: Bene. La parola al con-
sigliere Fattori.
FATTORI: Grazie Presidente. Mi scuso
per fare sempre qualche rilievo di metodo,
però la comunicazione del Presidente Rossi
su Livorno era stata chiesta con mozione
votata unanimemente dall’aula due settima-
ne fa e l’abbiamo attesa venerdì e la comu-
nicazione non è arrivata, eppure appunto
siccome adesso, poco fa, sono stati antici-
pati... è arrivata un’oretta fa, ma insomma
sono state anticipate anche le tre leggi su
Livorno, evidentemente diciamo la base di
ricognizione per potere lavorare le tre leggi
c’era già e in più evidentemente anche il
contenuto delle tre leggi. Quindi il mio è
semplicemente un richiamo a rispettare i
tempi, perché questo mette in difficoltà il
lavoro dei gruppi. Siccome, ripeto, non è
che stata decisa all’ordine del giorno di
giovedì, era stata votata la mozione già
dall’aula due settimane fa, quindi che ci
dovesse essere questa comunicazione era
chiaro, i contenuti erano già tutti quanti sul
tavolo, quindi io penso che anche il fatto di
aver fatto oggi una conferenza stampa,
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quindi di avere informato prima la stampa
del Consiglio, dal punto di vista anche della
correttezza istituzionale non mi sembra di-
ciamo il massimo. Quindi io da questo pun-
to di vista chiedo al Presidente, come ga-
rante dell’assemblea, di poter – per il futuro
diciamo così – avere il rispetto dei tempi
del regolamento.
PRESIDENTE: Io capisco il consigliere
Fattori. Sono affermazioni che hanno un
fondamento, però io sinceramente non vo-
glio e non intendo creare, pur comprenden-
do Fattori, conflitti istituzionali e una situa-
zione di tensione come magari si creò
l’altra volta quando detti la parola a Don-
zelli. Quindi registro le sue affermazioni,
ma non intendo muovere nessun rilievo al
Presidente Rossi. La parola al consigliere
Manuel Vescovi.
VESCOVI: Io, Presidente, vorrei chiede-
re se è possibile spostare la mozione nume-
ro 959 e cambiarla con la 925. Praticamente
la nostra mozione sulla Catalogna spostarla
e anticiparla, perché se poi non ci sono i
tempi vorremmo discuterla, per cui invertir-
la dalla 959 alla 925.
PRESIDENTE: Bene. A questo punto,
anche rispetto all’accorpamento che chie-
deva Montemagni sono d’accordo, quindi
consideriamo tutto inerente. Quello che di-
ceva Marras è tutto accettato. Al voto
l’ordine del giorno modificato. Favorevoli?
Contrari? Astenuti?
- Il Consiglio approva -
Bilancio Consolidato per l'anno 2016 - Appro-
vazione ai sensi del D.Lgs. 118/2011 - Art. 68
(Proposta di deliberazione n. 292 divenuta delibe-
razione n. 76/2017)
PRESIDENTE: Io ero pronto per partire
con Livorno, ma preferirei, visto che è an-
nunciato l’arrivo del Presidente Rossi, par-
tire quando lui è presente, visto che è primo
attore in questa vicenda e quindi vorrei che
fossero esaminati e il dibattito si aprisse nel
momento in cui è presente direttamente il
Presidente Rossi. Quindi possiamo procede-
re con l’ordine del giorno dei lavori. Ini-
ziamo col bilancio. Allora, il bilancio con-
solidato, è una Pdd per l’anno 2016 della
Commissione di Controllo. Direi che il Pre-
sidente Alberti può procedere alla sua rela-
zione. Il Vice Presidente Andrea Pieroni è
pronto per questa valutazione fatta nella sua
collegialità dalla Commissione. La parola al
consigliere Andrea Pieroni.
PIERONI: Sì, grazie Presidente. A de-
correre dell’esercizio 2015 l’ordinamento
contabile è sottoposto alle disposizioni con-
tenute nel decreto legislativo 118/2011 in
materia di armonizzazione dei sistemi con-
tabili e degli schemi di bilancio con lo sco-
po di introdurre elementi di omogeneità sul-
le regole di bilancio delle amministrazioni
pubbliche. Ciò anche al fine di garantire
quella trasparenza dei conti pubblici auspi-
cata e in linea anche con le direttive euro-
pee. La Regione ha rinviato, utilizzando
una norma contenuta anche nel decreto le-
gislativo 118, all’esercizio 2016
l’adduzione dei principi sulla contabilità
economico-patrimoniale e quello del 2016
quindi è il primo esercizio nel quale la Re-
gione Toscana approva anche il rendiconto
consolidato. Rendiconto consolidato signi-
fica appunto che il bilancio, sotto il profilo
economico-patrimoniale, tiene conto anche
dei risultati delle aziende, degli organismi
strumentali, delle società controllate e delle
società partecipate da parte della Regione
Toscana. Con delibere della Giunta la Re-
gione ha individuato i soggetti componenti
il G.A.P., cioè il Gruppo delle Amministra-
zioni Pubbliche, cioè i soggetti da ricom-
prendere all’interno del bilancio consolida-
to. In questa prima fase non rilevano, que-
sto dicono le norme di legge, le società par-
tecipate se queste non siano a totale parte-
cipazione pubblica e non siano affidatarie
di servizi pubblici locali. Inoltre la norma
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stessa, la norma nazionale, considera irrile-
vanti i bilanci che, in riferimento ad alcuni
parametri previsti appunto dalla legge, ab-
biano una incidenza inferiore al 5 per cento.
Fatte queste verifiche e valutati appunto i
dati sui bilanci anche della società parteci-
pate o controllate, si deduce che solo
l’Azienda Regionale per il Diritto allo Stu-
dio Universitario ha le caratteristiche per
essere consolidata, cioè per entrare a far
parte del bilancio consolidato in questa
prima versione. Per cui il bilancio consoli-
dato per il 2016 del Gruppo Amministra-
zione Pubblica Regione Toscana, che è co-
stituito dal bilancio della Giunta Regionale,
da quello del Consiglio Regionale e da
quello dell’Azienda Regionale per il Diritto
allo Studio Universitario, chiude con un ri-
sultato dell’esercizio pari a 478 milioni 698
mila euro, quindi chiude in territorio positi-
vo come si dice in gergo. Sul bilancio con-
solidato, su questa prima edizione – dicia-
mo così – del bilancio consolidato, è stato
acquisito il parere dei Revisori dei Conti in
data 22 settembre ed il parere è quindi favo-
revole. Quindi con questi presupposti e con
questi elementi di valutazione proponiamo
al Consiglio l’approvazione del bilancio
consolidato della Regione Toscana per
l’esercizio 2016. Grazie.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Gabriele Bianchi.
BIANCHI: Sì, grazie Presidente. La no-
stra votazione sarà contraria nel merito al
bilancio consolidato, anche perché la nor-
mativa nazionale, come per l’appunto spie-
gava in modo preciso e dettagliato il colle-
ga Pieroni, lascia fuori dal bilancio consoli-
dato tutte le partecipate, a parte la
A.R.V.S.U. e lascia fuori da questo control-
lo soprattutto quelle che sono le partecipate
oggetto di osservazione da parte della Con-
te dei Conti, perché poi l’emorragia di da-
naro pubblico avviene soprattutto in queste
partecipate dove c’è una percentuale che la
normazione ritiene irrilevante, che però de-
termina delle perdite a livello regionale.
Non ci dimentichiamo che Fidi ci costa da
sei anni 12 milioni di euro di soldi pubblici.
Quindi tutte le criticità legate proprio al
rendiconto, venute poi in evidenza alla Cor-
te dei Conti, come la gestione del project
financing, rimane fuori dal bilancio conso-
lidato. Quindi noi voteremo contrari, augu-
randoci un rafforzamento di questa percen-
tuale dettata dal nazionale, al fine di con-
trollare effettivamente tutte le partecipate,
che sono da anni una metastasi per certi
versi di soldi pubblici e dove non si può
andare a inserirle all’interno del bilancio
regionale. Parlo di Fidi Toscana, come le
Terme, come Sviluppo Toscana. Non ci di-
mentichiamo che a dicembre 2016 il valore
delle partecipate regionali è pari a 270 mi-
lioni di euro. Sono cifre importanti. Ci sono
stati trasferimenti alle partecipate per 55
milioni. Quindi, ecco, l’utile del 2016 è so-
lo conseguente a operazioni straordinarie
all’interno di certe società partecipate e non
è un frutto reale di un’inversione di tenden-
za nell’ottimizzazione della gestione. Parlo
anche di Arezzo Fiere, Interporto Vespucci,
Internazionale Marmi e Macchine di Carra-
ra e ricordare anche le critiche alla gestione
Consorzio Z.I.A. di Carrara. Grazie.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Jacopo Alberti.
ALBERTI: Grazie Presidente. Anche il
nostro gruppo voterà contro al provvedi-
mento in oggetto, al bilancio consolidato.
Per noi il vero bilancio della Regione To-
scana è quello che è stato approvato qual-
che mese fa, è il rendiconto generale anno
finanziario 2016. E qui c’è tutto, perché –
ricordava il collega Bianchi – mancano le
società partecipate e io dico anche manca la
sanità. È vero che sono trasferimenti statali,
ma comunque vengono gestiti poi dalla Re-
gione Toscana. I dati reali della Regione
Toscana sono un bilancio di circa 21 mi-
liardi, 20 milioni e 637 milioni, una spesa
sanitaria di circa 8 miliardi e un disavanzo
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di 265 milioni. Questa è la reale fotografia
dei conti pubblici toscani. Tutto il resto so-
no tutte operazioni finanziarie certamente,
non ci siamo inventati niente, ce lo dice lo
Stato, però è vero che ci siamo fatti belli e
abbiamo scelto alcune situazioni da inserire
a svantaggio di altre e ci siamo tenuti il
buono e buttato via il poco buono. Ecco, i
conti non sono in salute, perché non abbia-
mo i conti in ordine per 400 milioni di euro,
ma anzi abbiamo un disavanzo di 267 mi-
lioni. Il nostro voto sarà contrario. Grazie.
PRESIDENTE: Bene. A questo punto
possiamo mettere al voto l’atto. Chi è favo-
revole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
Approvazione processi verbali
PRESIDENTE: Adesso proseguiamo
finché non arriva il Presidente Rossi e
quindi gli atti della Prima Commissione. Ci
sono da approvare i verbali, mi diceva il
Segretario Generale. Quindi il numero 105
di martedì 25 luglio 2017, pomeridiana. Ci
sono rilievi? No. Il 106 di mercoledì 26 lu-
glio, antimeridiana e meridiana. Ci sono in-
tegrazioni? No. Il 107 di mercoledì 30 ago-
sto, antimeridiana e meridiana. Ci sono in-
tegrazioni? Il 108 di martedì 12 settembre
2017, pomeridiana. Ci sono integrazioni? Il
109 del mercoledì 13 settembre 2017, anti-
meridiana. Ci sono integrazioni? No. Per-
tanto ai sensi dell’articolo 91 del regola-
mento interno i processi verbali si intendo-
no approvati se non vi sono ulteriori rettifi-
che. Ci sono ulteriori rettifiche? No. Quindi
sono approvati i verbali delle sedute nume-
ro 105, 106, 107, 108 e 109.
Disposizioni regionali in materia di contratti
pubblici. Modifiche alla l.r. 38/2007 (Proposta di
legge n. 211 divenuta legge regionale n. 36/2017
atti consiliari)
Ordine del giorno dei consiglieri Bianchi, Gian-
narelli, collegato alla proposta di legge n. 211 –
Disposizioni regionali in materia di contratti
pubblici. Modifiche alla l.r. 38/2007 (Ordine del
giorno n. 657)
PRESIDENTE: A questo punto proce-
diamo con il secondo atto, che è la pdl nu-
mero 211, modifica alla legge regionale
38/2007 relative a norme in materia di con-
tratti pubblici e relative disposizioni sulla
sicurezza e regolarità sui posti di lavoro. Il
Presidente della Prima Commissione ha
chiesto la parola e tale si rende opportuna
per l’illustrazione dell’atto. La parola al
consigliere Giacomo Bugliani.
BUGLIANI: Grazie Presidente. Questa
breve proposta di legge introduce un prin-
cipio fondamentale nella materia dei con-
tratti pubblici e si pone in collegamento di-
retto con quanto stabilito da una direttiva
del Parlamento Europeo, la numero
24/2014, il cui articolo 56 al secondo com-
ma prevede che nelle procedure aperte pos-
sano essere esaminate le offerte prima della
valutazione dell’assenza dei motivi di e-
sclusione e del rispetto dei criteri di sele-
zione. Il legislatore statale con il decreto
legislativo 50/2016, in attuazione della di-
rettiva comunitaria, non ha però recepito
quanto disposto dal secondo comma
dell’articolo 56. Con questa proposta di
legge la Regione Toscana quindi va oltre il
mancato intervento del legislatore statale e
vuole introdurre nella legge regionale
38/2007 l’articolo 35 bis, il quale prevede
che nelle procedure aperte relative alla con-
trattazione pubblica, quando il criterio di
aggiudicazione è quello del minor prezzo,
le stazioni appaltanti possono decidere di
aderire a quanto previsto dal secondo com-
ma dell’articolo 56 della direttiva comuni-
taria. Vale a dire procedere all’esame delle
offerte economiche prima della valutazione
della assenza dei motivi di esclusione e del
rispetto dei criteri di selezione. Nel bando
di gara la stazione appaltante deve precisare
tutte le volte in cui intende avvalersi di
questa possibilità e ancora, sempre nel ban-
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do di gara, la stazione appaltante deve indi-
care anche le modalità di verifica che do-
vranno essere effettuate, anche a campione
mediante sorteggio, proprio dell’assenza
dei motivi di esclusione e del rispetto dei
criteri di selezione. L’articolo si applica a
tutte le amministrazioni del territorio. Ora
su questo aspetto però mi preme mettere in
evidenza una questione che è stata dibattuta
anche in commissione alla luce di un rilievo
non secondario dell’ufficio legislativo, che
si pone proprio nel tema del rispetto delle
attribuzioni tra lo Stato e la Regione Tosca-
na. In particolar modo dobbiamo considera-
re come la direttiva comunitaria di riferi-
mento, la direttiva del 2014, all’articolo 56
facoltizzi gli Stati membri alla possibilità di
introdurre questo metodo di valutazione
delle offerte economiche anticipato rispetto
alla valutazione dell’assenza dei motivi di
esclusione o del rispetto dei criteri di sele-
zione e nel decreto legislativo 50/2016 il
legislatore statale non ha inteso recepire
questa indicazione del Parlamento Europeo.
Tuttavia con la bozza del decreto correttivo,
quello che poi è diventato il decreto legisla-
tivo 56/2017, il Governo in realtà aveva in-
teso introdurre questa disposizione nella
normativa statale, sennonché alla fine del
dibattito è stata espunta questa previsione
perché la Commissione Speciale del Consi-
glio di Stato aveva formulato un rilievo as-
solutamente fondato, che è il seguente:
siamo con il secondo comma dell’articolo
56 della direttiva comunitaria nell’ambito
dei cosiddetti effetti diretti delle direttive
comunitarie, cioè nell’ambito di quegli ef-
fetti che si producono rispetto in questo ca-
so alle stazioni appaltanti nello Stato Italia-
no, a prescindere dal recepimento da parte
del legislatore statale. Quindi un intervento
del legislatore statale avrebbe senso qualora
andasse a restringere la facoltà posta
dall’articolo 56 secondo comma della diret-
tiva comunitaria oppure a comunque porre
delle eccezioni a quanto previsto dalla di-
rettiva. Pertanto, il legislatore statale, nel
momento in cui non ha legiferato su questo
punto, ha inteso rispettare gli effetti diretti
che la direttiva comunitaria produrrebbe ri-
spetto alle stazioni appaltanti. La Regione
Toscana tuttavia ha deciso con questa pro-
posta di legge di andare a introdurre una
specifica norma, che è l’articolo 35 bis, e in
buona sostanza la Regione Toscana esercita
un potere che la Commissione Speciale del
Consiglio di Stato, quando si è discussa la
bozza del decreto correttivo, ha in realtà ri-
conosciuto come potere attribuito allo Sta-
to, cioè quello di andare a restringere la fa-
coltà prevista dalla direttiva comunitaria.
Infatti nella versione che oggi votiamo in
aula dell’articolo 35 bis l’ambito di appli-
cazione della possibilità di esaminare le of-
ferte economiche prima della valutazione
dell’assenza dei motivi di esclusione è ri-
stretta alle procedure aperte quando il crite-
rio di aggiudicazione è quello del minor
prezzo. Quindi si pone una restrizione ri-
spetto all’indicazione generale che viene
dalla direttiva comunitaria. Cosa che po-
trebbe profilare un problema di intrusione
della competenza legislativa regionale nelle
attribuzioni che sono propriamente del legi-
slatore statale. Pur tuttavia il rischio di una
eventuale contenzioso dinanzi alla Corte
Costituzionale può essere compensato dalla
valutazione tutta di carattere politico che fa
attraverso questo provvedimento la Regione
Toscana e cioè di riporre al centro del di-
battito anche nazionale il tema del recepi-
mento di questa direttiva e l’eventuale scel-
ta che fa oggi la Regione Toscana e che po-
trebbe fare anche il legislatore statale di
porre una restrizione alla facoltà concessa
dal secondo comma dell’articolo 56 della
direttiva 24/2014. La commissione si è e-
spressa comunque favorevolmente rispetto
a questa proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie a Giacomo Bu-
gliani. La parola al consigliere Claudio
Borghi.
BORGHI: Allora, io non ho la prosa au-
lica del consigliere Bugliani, in buona so-
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stanza, giusto per ricordare ad altri che non
hanno vissuto in commissione di che si par-
la, stiamo dicendo che per evitare un lavo-
rone agli uffici quando si tratta di cose ap-
paltanti non tutte le offerte devono essere
valutate in tutte le sue componenti, ma sol-
tanto quelle che vincono e altre prese a ca-
so, in modo tale da evitare di diventar matti
andando a vedere dei requisiti di offerte che
in ogni caso sono palesemente escluse. Con
un po’ di insistenza in commissione ho fat-
to inserire le parole che vedete in grassetto
nella proposta di legge, vale a dire “me-
diante sorteggio”. Non per altro, perché ci
può essere della ragionevolezza, ma è og-
gettivamente scritta male e in modo perico-
loso questa legge qua. Vale a dire che si
presta ad interpretazioni dall’esterno che
non sono fattuali effettivamente, ma quando
uno legge, quando uno guarda, sembra che
ci sia una specie di via libera alla presenta-
zione di proposte non aventi i requisiti per-
ché tanto poi la verifica viene fatta a cam-
pione. Questa era la prima formulazione. È
evidente che uno che guarda dall’esterno e
quando sente parlare di appalti la prima co-
sa che pensa è che tanto vengono favoriti
gli amici degli amici, se io parlo di esame a
campione la prima domanda che uno fa è:
“Ma che campione è? Non è che tu vai a
guardare con la lente di ingrandimento
quelle di quelli che non ti stanno simpatici,
mentre invece i tuoi amici passano in caval-
leria?”. Avevo anche fatto presente che tut-
to sommato, sempre perché è materie deli-
cata, il fatto di non avere un effettivo moni-
toraggio della congruenza delle offerte po-
trebbe anche portare a presentazione di nu-
merose proposte senza alcun minimo requi-
sito, che però servono a far variare la media
di anomalia, confidando che tanto a causa
del campione non vengano individuate per
essere appunto delle offerte civetta, quindi
ci sono più possibilità di manipolare gli ap-
palti. L’inserimento del “mediante sorteg-
gio” è sicuramente un passo avanti, perché
praticamente toglie anche in astratto l’alea
del campione, perché a quel punto il cam-
pione è casuale e non è possibile avere arbi-
trio, mettiamola così. Quindi diciamo che al
momento il testo è migliorativo. Sono con-
vinto che si presta a critiche. Poi se uno lo
vuole spiegare bene si vede che in realtà
non è che stiamo parlando di una cosa peri-
colosa come sembra, ma effettivamente c’è
del buonsenso. Sono convinto che si presta
a critiche e sono contento che siamo arrivati
in commissione ad insediante “mediante
sorteggio”, cosa che ovviamente disattiva
quello che poteva presentarsi come uno dei
rischi principali. Detto questo noi su questo
testo, proprio perché ci sono appunto luci
ed ombre, ci asterremo. Sono convinto che
c’è un’esigenza sentita, ma penso che si po-
tesse esprimere in modo migliore. Ci siamo
astenuti in commissione e ci asteniamo an-
che qua.
PRESIDENTE: Grazie. La parola alla
consigliera Monica Pecori.
PECORI: Grazie Presidente. Proprio a
sostegno di quanto affermato prima dal col-
lega, anch’io ero presente in commissione e
in commissione mi è stato spiegato quello
che non avevo capito, cioè che le ditte che
poi vengono individuate vengono controlla-
te tutte, mentre sulle altre escluse veniva
fatto un controllo a campione, che grazie
poi al supporto che è stato apportato dal
consigliere Borghi siamo riusciti ad inserire
“mediante sorteggio”. Ecco, io ho presenta-
to un emendamento poco fa dove chiedo
proprio per rafforzare e chiarire il fatto che
sulle ditte che poi vengono individuate e i
controlli vengono fatti sistematicamente...
ho presentato questo emendamento dopo
“mediante sorteggio solo per le offerte eco-
nomiche escluse e saranno invece sistema-
tiche per le offerte economiche giudicate
idonee”, quindi chiedo che venga inserito
questo nella proposta di legge. Grazie.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Bianchi.
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BIANCHI: L’intenzione è condivisibile.
Anzi ci mancherebbe altro che fossimo con-
trari a una proposta di questo tipo per al-
leggerire appunto le imprese che intendono
partecipare alle gare, affidamenti e così via.
A noi sorge veramente il dubbio che ci sia
un problema gerarchico come illustrava po-
co fa il collega Bugliani, perché la ricezio-
ne di una direttiva europea credo che sia
compito dello Stato centrale, perché poi le
direttive europee sono molto generiche e
poi sta allo Stato recepirle. Quindi noi ci a-
sterremo soprattutto in quel merito lì, che
sia congrua questo recepimento a livello re-
gionale di una direttiva europea. Poi, va
beh, c’è un ordine del giorno che mi riser-
verò di illustrare a tempo dovuto nel merito,
proprio perché la preoccupazione grave è
proprio quella di controllare, comunque è
già stato specificato che ci sarà questo con-
trollo, soprattutto sull’antimafia e sulle in-
filtrazioni, perché poi è in questo paese che
in questi processi, negli affidamenti e degli
appalti che bisogna arginare il fenomeno
della criminalità organizzata o delle aziende
con informative antimafia da escludere da
ogni tipo di gara. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al
consigliere Tommaso Fattori.
FATTORI: Sì, grazie Presidente. La ma-
teria degli appalti è una materia – lo sap-
piamo – molto delicata nel nostro Paese.
Ora il fatto, appunto, di prevedere nelle
procedure semplificate degli appalti, così
come è stato spiegato, quindi non controlla-
re le offerte palesemente escluse, se non a
campione, rischia di per sé di sacrificare la
piena garanzia di legalità. Viceversa, come
accadeva prima, esaminare tutte le pratiche
in fase preliminare e poi appunto seleziona-
re l’offerta migliore dopo aver esaminato
tutte le pratiche è il metodo migliore anche
per impedire per esempio che possa essere
truccata la soglia d’offerta. Certo è miglio-
rativo l’introduzione del sorteggio, su que-
sto non ci piove, però credo che sia anche
evidente a tutta che l’optimum sarebbe
quello di avere una Pubblica Amministra-
zione in grado di controllare preventiva-
mente tutte le offerte. Quindi io ho
l’impressione, diciamo così, che ci trovia-
mo a votare una norma che è più pensata
per adeguare in questo caso il sistema for-
male di controllo dell’aggiudicazione degli
appalti ad una Pubblica Amministrazione
ormai ridotta all’osso e quindi – diciamo –
con un personale che si va riducendo per i
motivi che tutti noi conosciamo, piuttosto
che appunto avere a cuore un sistema effi-
ciente e trasparente nell’aggiudicazione de-
gli appalti. Questo è il motivo per cui siamo
– diciamo così – anche noi dubbiosi e per-
plessi rispetto a questa norma, al di là del
fatto che poi la direttiva europea lasciava
libertà di scelta. Si decide di andare in que-
sta direzione, ripeto, io credo più perché
abbiamo difficoltà rispetto a come oggi si
sta strutturando la Pubblica Amministrazio-
ne, la dotazione di personale, eccetera e
quindi io ho l’impressione che dovremmo
cercare di rafforzare e dare gli strumenti
necessari alle Pubbliche Amministrazioni
per affrontare le necessità legate poi alla vi-
ta dei cittadini e alla tutela delle norme, che
non provare a legiferare inseguendo questa
corsa a ribasso. Questo è il motivo per cui
anche noi ci asterremo rispetto a questa
proposta di legge.
PRESIDENTE: Grazie. Ultimo interven-
to, la parola al consigliere Leonardo Mar-
ras.
MARRAS: Grazie. Io vorrei impiegare
questi minuti di intervento per riprendere
un po’ contatto con la realtà rispetto a ciò
che è il dibattito in corso sugli strumenti
per la gestione degli appalti, perché è del
tutto evidente e se avete avuto modo di con-
frontarvi almeno una volta con chi rappre-
senta il mondo dell’impresa delle costru-
zioni che si avvicina al mercato degli appal-
ti pubblici... qual è la richiesta che è oggi la
più frequente? La richiesta che oggi è la più
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frequente è quella: “Chiedeteci di parteci-
pare, fateci partecipare alle gare”, perché
sta succedendo questo: nella stragrande
maggioranza degli appalti pubblici locali,
quelli gestiti anche dalle strutture regionali,
ma in modo particolare dalle stazioni appal-
tanti più piccole, sta succedendo che con
l’utilizzo della procedura negoziata, quella
procedura che avrebbe dovuto incentivare
la partecipazione dell’impresa locale, dopo
la manifestazione di interesse di centinaia
ormai di aziende ogni volta che esce un av-
viso pubblico, succede che per selezionare
le quindici aziende si ricorre al sorteggio e
quindi in realtà la prova e l’affidabilità di
un’impresa rispetto ad un lavoro pubblico
non è più il lavoro stesso, l’efficacia prova-
ta nella esecuzione di quel lavoro, ma sem-
plicemente il requisito è la fortuna. Chi ha
più fortuna può offrire, chi non ce l’ha non
offre nulla e allora la richiesta delle impre-
se legittima qual è? “Smettete di fare le
procedure ristrette, quelle che dovrebbero
favorirci. Fateci partecipare”, le procedure
aperte. Chiunque vede una gara presenta
un’offerta e viene selezionato in base alla
capacità tecnica ed economica di offrire
meglio degli altri. Questa è una sconfitta
del sistema. Siccome non ci sono altre pos-
sibilità da parte nostra la Giunta ha fatto
un’operazione molto semplice, ma di gran-
dissima importanza, perché la procedura
aperta non viene più utilizzata dagli uffici
tecnici semplicemente perché se ti si pre-
sentano duecento offerte e devi controllarle
tutte per assegnare quel lavoro ci vogliono
mesi e è inutile controllare tutte le offerte
dal punto di vista formale, dal punto di vi-
sta amministrativo, perché prima di tutto
quello che conta, se si è scelta la strada del
minor prezzo, è il valore economico e allora
tanto vale verificare se quello che si è ag-
giudicato in quella gara per quel criterio di
selezione l’appalto risponde o meno al re-
quisito. Non è semplicemente semplifica-
zione, è una straordinaria velocizzazione
della procedura, che se fra l’altro impostata
con la piattaforma informatica è addirittura
immediata. È una richiesta banale e il fatto
che noi oggi si possa fare... poi naturalmen-
te ci sarà la fase successiva di controllo, per
carità, ma mi pare fondata dalla idea di usa-
re tutte le nostre facoltà, caro Bianchi. Ab-
biamo scelto qualche settimana fa di istitui-
re la sessione europea per convertire pro-
prio le direttive europee e di conseguenza
se c’è qualcosa di cui lo Stato non si è oc-
cupato non vedo perché non dobbiamo farlo
noi. Aggiungo soltanto questo: non possia-
mo arrenderci all’idea di avere abbandonato
quel sistema di selezione che era dettato
dalla procedura negoziata. Non possiamo
perché è uno strumento essenziale per ga-
rantire la possibilità ad un’impresa affidabi-
le, anche locale, che conosce quindi il terri-
torio, legata al territorio, che condivide una
vita e dei suoi operatori e una programma-
zione anche della stessa vita dell’impresa,
la capacità cioè di avere un terreno sul qua-
le le stazioni appaltanti, i Comuni, la Re-
gione in primis con la sua legge, possano
offrire anche quella opportunità, cercando
di trovare strumenti che ad oggi non sono
disponibili e che, pur assicurando traspa-
renza, rotazione, tutti i principi che stanno
alla base della selezione dell’appalto pub-
blico possano costituire elementi che ritor-
nino a far utilizzare la stazione appaltante
pubblica in Toscana la procedura negoziata
sotto la soglia del milione perché è lo stru-
mento che avevamo richiesto per tanti anni
e che una volta ottenuto poi alla fine alla
prova dei fatti rischia di essere escluso per-
ché – appunto – dobbiamo affidarci prima
di tutto alla dea bendata che non alla capa-
cità operativa delle imprese.
PRESIDENTE: Chiusa la discussione,
passiamo al voto. C’è un ordine del giorno
presentato dai consiglieri Bianchi e Gianna-
relli. Poi c’è un emendamento presentato da
Monica Pecori. Allora l’ordine del giorno è
il numero 657. Gabriele Bianchi per parlar-
ne due secondi, a lei la parola.
BIANCHI: Sì, molto brevemente. È un
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suggerimento per le stazioni appaltanti che
venga diffuso nel più ampio raggio in modo
che si tenga conto dell’informativa antima-
fia e ci sia insomma un ragguaglio, un mo-
do responsabile della valutazione di certi
documenti, addirittura la priorità a questi
documenti nelle valutazioni di affidamento
molto semplice. Riporta poi la modifica del
159/2011 dove le stazioni appaltanti appun-
to e il Codice Antimafia devono essere al
corrente di quali chiaramente documenti ri-
chiedere e quindi fare attenzione su questo
frangente.
PRESIDENTE: Bene. La parola al con-
sigliere Marras.
MARRAS: Solo per motivare il voto fa-
vorevole a questo ordine del giorno. È un
voto di incoraggiamento perché molte delle
cose sono francamente pleonastiche. La
Regione ha stipulato vari accordi anche con
le Prefetture per andare anche in profondità
rispetto all’esame della documentazione e
non limitarsi semplicemente
all’acquisizione della documentazione da
parte degli offerenti. È una pratica sistema-
tica che viene ormai fatta su ogni lavoro
che parte appunto dalla Regione, però sic-
come qui c’è un richiamo anche alla sensi-
bilizzazione di altre stazioni appaltanti e
che sul tema della legalità e
dell’infiltrazione non dobbiamo mai abbas-
sare la guardia è giusto che ci sia da parte
nostra anche un apprezzamento per le cose
indicate. Ovviamente l’ordine del giorno
non ha nessun riferimento alla proposta di
legge, che naturalmente non prevede alcuno
strumento o scorciatoia per nessuno per non
essere controllato. La coerenza è di princi-
pio, quindi va bene anche con il nostro vo-
to.
PRESIDENTE: La parola all’assessore
Bugli.
BUGLI: Era per cogliere l’occasione che
spesso il rilascio del certificato antimafia,
che ovviamente è richiesto dove è previsto
per legge è d’obbligo che ci sia e quindi
sebbene vada interpretata come giusta sen-
sibilizzazione ulteriore questo ordine del
giorno, però è impostato con un criterio che
comporta degli allungamenti di tempi asso-
lutamente inaccettabili in un contesto eco-
nomico e delle Pubblica Amministrazione
come quello attuale. Un calcolo diciamo di
massima, tanto per dire, dei nostri finan-
ziamenti che si fanno alle imprese, proprio
per... ogni volta che si fa un finanziamento
l’allungamento è di quattro mesi di tempo
per adempiere a tutte le procedure. Noi a-
vevamo proposto alle Prefetture di fare una
specie di armadio elettronico, ovviamente
accessibile solo dalla Pubblica Amministra-
zione, come abbiamo fatto a suo tempo per
il DURC, cioè io ti chiedo il DURC, ha una
validità di tre mesi o di sei, ora non ricordo,
mi sembra di sei, in quei mesi io stazione
appaltante o io ente che devo rilasciare un
finanziamento non vado a richiederti il
DURC, vado a vedere nell’armadio elettro-
nico se è presente e sempre valido. In que-
sta maniera in un secondo ti do il finanzia-
mento. La stessa cosa si era proposta per il
certificato antimafia. Il Ministro da tempo
aveva in mente di fare l’informatizzazione
di tutto questo. Mi risulta che ancora, di-
ciamo, non sia pronta. Secondo me se sia-
mo a fare un ordine del giorno potessimo
arricchirlo anche di questa cosa, cioè una
sollecitazione affinché questa materia di-
venti una materia molto più spedita, sareb-
be auspicabile, se magari si può fare passo
un attimo e si studia una modifica, Presi-
dente. Grazie.
BIANCHI: Accoglieremmo assolutamen-
te l’integrazione dell’assessore.
PRESIDENTE: C’è l’accordo in deroga
al regolamento di approvare dopo l’ordine
del giorno rispetto alla modifica legislativa
e allora procediamo. Chiamiamo innanzitut-
to l’articolo 1, semplificazione della gestio-
ne amministrativa delle offerte. C’è
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l’emendamento Pecori. Chi è favorevole
all’emendamento Pecori? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: L’articolo 1 così come
non emendato. Chi è favorevole? Chi è con-
trario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Articolo 2, entrata in vi-
gore. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Il preambolo. Chi è fa-
vorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Adesso voto elettronico.
Mettiamo in votazione la proposta di legge
numero 211, disposizioni regionali in mate-
ria di contratti pubblici. Chiusa la votazio-
ne. Il voto che ne risulta è quello che fra
poco apparirà nel display. Votanti 17, favo-
revole 17, contrari 0, astenuti 10. Io raccol-
go anche il voto della consigliera Monte-
magni, quindi votanti 17, favorevoli 17, a-
stenuti 11, quindi i votanti in realtà diven-
tano 18. I votanti sono 28. Lì manca la pa-
rola presenti perché non è ben focalizzato il
display come qui mi appare. I presenti di-
ventano quindi 28, i votanti sono 17, favo-
revoli 17, i contrari 0, gli astenuti 11. Ciò
che non appare dal display è che Elisa
Montemagni si è pronunciata per
l’astensione.
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: In attesa dell’ordine del
giorno modificato, passiamo ad un altro
punto all’ordine del giorno.
COMUNICAZIONI DELLA GIUNTA
REGIONALE:
Comunicazione in merito al sostegno alla città di Livorno a
seguito dell’evento alluvionale del 9 e 10 settembre (Comu-nicazione n. 25)
Interrogazione a risposta orale della consigliera
Pecori, in merito agli eventi metereologici veri-
ficatesi a Livorno il 10 settembre (Interrogazione
orale n. 569)
Proposte di risoluzione dei consiglieri Galletti,
Bianchi, Quartini, Giannarelli, collegate alla
Comunicazione della Giunta regionale n. 25
(Proposte di risoluzione nn. 165, 166, 167, 168,
169, 170, 171, 172, 173, 174, 176)
Proposta di risoluzione dei consiglieri Gianna-
relli, Galletti, Quartini, collegata alla Comuni-
cazione della Giunta regionale n. 25 (Proposta di
risoluzione n. 175)
Risoluzione dei consiglieri Gazzetti, Marras,
Baldi, Scaramelli, Bezzini, Baccelli, Monni, So-
stegni, Anselmi, collegata alla comunicazione
della Giunta regionale in merito al sostegno alla
città di Livorno a seguito dell’evento alluvionale
del 9 e 10 settembre (Risoluzione n. 177)
Proposta di risoluzione dei consiglieri Fattori,
Sarti, in merito ai tragici fatti di Livorno e
all’esigenza di prevenzione del rischio idrogeo-
logico e messa in sicurezza nel territorio toscano
(Proposta di risoluzione n. 178)
PRESIDENTE: E’ arrivato il Presidente
Rossi, quindi alla sua presenza come vole-
vamo, passiamo alla comunicazione della
Giunta in merito al sostegno alla città di
Livorno in seguito all’evento alluvionale. Il
Presidente Rossi mi indica l’assessore Fra-
toni per la prima relazione. Rossi interverrà
quindi alla fine, quindi la parola
all’assessore all’ambiente Federica Fratoni.
FRATONI: Sì, grazie Presidente. Vorrei
dire che questa comunicazione che effetti-
vamente arriva come testo nell’eminenza
del Consiglio Regionale, se da un lato com-
plica il lavoro dei consiglieri, dall’altro cer-
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tamente ha la funzione di rendere edotto il
Consiglio sul lavoro febbrile di queste due
settimane in maniera puntuale, passo dopo
passo e fino agli ultimi momenti che questa
mattina hanno visto insediarsi a Livorno
l’ufficio del commissario di Governo del
Presidente Rossi costituitosi a seguito an-
che degli atti assunti ieri in Giunta Regio-
nale e che vedono insieme a lui, oltre alla
sottoscritta per la parte Protezione Civile e
difesa del suolo, l’assessore Grieco per la
parte degli interventi sociali e l’assessore
Ciuoffo per il sostegno alle imprese. Per
quanto riguarda il contenuto della mozione
942 e quindi la comunicazione che veniamo
a rendere partiamo prima di tutto dal primo
punto, dalle azioni alle risorse finanziarie
programmate, alle procedure di intervento.
L’allerta meteo del 9 settembre, partita alle
ore 00:00 del 9 e protratta fino alle ore
00:00 del giorno 10, ha interessato preva-
lentemente la porzione costiera delle pro-
vince di Livorno e di Pisa e in particolar
modo anche in lasso di tempo piuttosto
concentrano, dalle 21:00 del sabato sera fi-
no alle 06:00 del mattino di domenica.
L’evento è stato caratterizzato da più siste-
mi temporaleschi che si sono generati fra il
mare e la costa, quindi Livorno e Pisa in
particolare, nell’arco appunto di soltanto
nove ore e che hanno visto tre episodi di
particolare intensità diciamo. Il primo si è
sviluppato fra le ore 20:45 e 21:45, quindi
di un’ora, e si è scaricato fondamentalmente
su Marina di Pisa, con un cumulato di 90
millimetri di pioggia in soltanto due ore. Il
secondo impulso si è registrato fra le 11:30
e l’una e 30, sempre sulla costa di Pisa, con
anche qui precipitazioni molto brevi e mol-
to intense, ma anche questo secondo feno-
meno non ha coinvolto la provincia di Li-
vorno. Il terzo fra le due e due e mezzo è
senz’altro stato il più violento dei tre e ha
interessato principalmente la zona sud della
città di Livorno e Rosignano con dei cumu-
lati davvero straordinari. Si parla di 230
millimetri in tre ore. Tra l’altro un fenome-
no anche qui caratterizzato dalla forte loca-
lizzazione e dalla persistenza
dell’agglomerato nuvoloso sulla città di Li-
vorno. È chiaro che dati di questo genere ci
dicono che siamo molto oltre i tempi di ri-
torno stimati e tradizionali. Il ritorno due-
centennale sappiamo essere il riferimento
statistico anche per il dimensionamento del-
le opere idrauliche, ma qui siamo molto ol-
tre. Si stimano valori numerici oltre i 500
anni. Questo fenomeno ha interessato prin-
cipalmente, come peraltro l’allerta arancio-
ne aveva bene evidenziato, i corsi d’acqua
minori, i Rii e i Fossi dell’entroterra livor-
nese, in particolare il Rio Maggiore e Rio
Ardenza. La Regione Toscana si è attivata
ben prima della mezzanotte, quindi del
momento in cui l’allerta arancione è scatta-
ta, perché già dalla tarda serata, in partico-
lare dalle ore nove, il Centro Funzionale
Regionale ha iniziato, secondo le direttive
impartite dalla delibera 395/2015, a emette-
re i propri bollettini di aggiornamento, che
puntualmente disegnavano l’evoluzione del
fenomeno e a seguito dell’evento è stata in-
viata la Colonna Mobile Regionale, le strut-
ture del Genio Civile per l’attivazione im-
mediata degli interventi di somma urgenza
sul reticolo idraulico e poi un’attività dei
volontari connessi quindi alla Colonna Mo-
bile, quindi per il supporto ovviamente alle
popolazioni colpite, che nell’arco della set-
timana che va dal 10 settembre al 17 hanno
visto impegnati circa 2800 volontari con
punte di 500 persone al giorno e ha coinvol-
to volontari certamente toscani, ma anche
provenienti delle regioni della Liguria,
dell’Emilia Romagna, della Val d’Aosta e
della Lombardia. La Protezione Civile Re-
gionale ha poi svolto il ruolo di coordina-
mento e raccordo fra le strutture operative
dei Vigili del Fuoco, del Centro di Coordi-
namento Soccorso e del Centro Comunale. I
principali danni registrati: il Comune di
Collesalvetti sappiamo insieme al Comune
di Rosignano e il Comune di Livorno. Que-
sto è il territorio ricompreso anche
nell’emergenza regionale e nella richiesta
dell’emergenza nazionale. Il Comune di
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Collesalvetti in particolare è stato interessa-
to dall’esondazione del torrente Ugione,
dove il corso d’acqua ha dato luogo a
un’onda di piena che non solo ha tracimato
l’argine verso valle, ma ha riguardato quin-
di fino a valle appunto anche il Comune di
Livorno, protraendosi quindi oltre il confine
di Collesalvetti e ha coinvolto in maniera
importante la zona industriale di Stagno.
Tra l’altro l’allagamento, come avrete letto,
ha comportato anche lo sversamento di ga-
solio e di prodotti petroliferi del sito Eni,
che ovviamente dovranno essere bonificati
e che sono oggetto di attenta verifica e atti-
vità anche della nostra A.R.P.A.T.. Sul tor-
rente Ugione è stata attivata da subito una
somma urgenza per ripristinare gli argini.
Nel Comune di Livorno, che – come vi di-
cevo – è quello maggiormente coinvolto
anche dal fenomeno delle 02:30 di notte è
stata coinvolta in particolare la zona sud
della città e pensate che qui la stazione plu-
viometrica di Valle Benedetta ha registrato
su due ore oltre 210 millimetri di cumulato.
La piena del Rio Maggiore ha innescato nei
tratti montani e poi più a valle del corso
d’acqua fenomeni di debris flow, non è al-
tro che la colata di detriti, erosioni, instabi-
lità delle sponde e ha danneggiato molti
ponti. Fra l’altro il Presidente proprio que-
sta mattina ne ha restituiti due alla comuni-
tà, due che tra l’altro, località Limoncino e
Via Remota, che avevano interrotto le co-
municazioni viarie con circa ottanta nuclei
familiari. Inoltre nel tratto cittadino
l’esondazione all’altezza di via
dell’Ardenza, come sappiamo, ha tristemen-
te provocato allagamenti su tutto il tessuto
urbano nel tratto tombato quindi da via Ar-
denza fino alla foce. Tra l’altro oltre
all’acqua esondata dobbiamo tener conto
dell’acqua che non è stata recepita da parte
dei tombini e da un sistema di un reticolo
fognario certamente insufficiente rispetto
alla quantità di piogge che si sono riversate
su quella zona. A questo si aggiungono i
gravi allagamenti e dissesti idrologici in lo-
calità Montenero. Vi è poi un’ennesima lo-
calità ancora più a sud, località Chioma a
sud di Quercianella, dove l’esondazione del
tratto terminale del torrente omonimo ha
avuto effetti devastanti. A valle della linea
ferroviaria l’onda di piena ha demolito il
ponte all’altezza di via Puccini, il terzo
ponte, in corrispondenza della foce isolando
ovviamente le abitazioni. A fronte di questo
sono state attivate trentacinque somme ur-
genze – troverete poi nella comunicazione
in dettaglio – per un totale di 7 milioni e
795 mila. L’11 settembre è stata formaliz-
zata da parte del Presidente Rossi la dichia-
razione dello stato di emergenza regionale.
Il 13 settembre, assunta la prima delibera
con un primo stanziamento di 3 milioni, ri-
spetto ai quali intanto abbiamo fatto una
prima stima con circa 40 milioni di euro fra
spese di primo soccorso, somme urgenze e
interventi di ripristino della viabilità e della
rete fognaria. Considerate che ci sono più di
5 mila immobili danneggiati solo nel terri-
torio di Livorno e più di mille tra attività
produttive e commerciali di cui solo 325
nel Comune di Collesalvetti. Si stima un to-
tale di oltre 140 milioni di euro di danni
con una popolazione coinvolta di oltre 10
mila unità. Sempre il 13 settembre è stata
richiesta al Presidente del Consiglio dei
Ministeri la dichiarazione dell’emergenza
nazionale, che è arrivata con l’apposita or-
dinanza del Capo Dipartimento Protezione
Civile, la 482, pubblicata il 15 settembre,
che oltre a nominare il Presidente della Re-
gione come commissario straordinario ha
anche stanziato una prima cifra di 15 milio-
ni e 570 mila euro. Adesso il compito del
commissario è quello di predisporre il piano
dettagliato degli interventi di soccorso e di
somma urgenza a valere sulle risorse statali
nei trenta giorni che seguiranno, ma dicia-
mo il lavoro in realtà sarà ancora più com-
plesso per consentire interventi spediti che
ci auguriamo vengano riassunti nei prossimi
appuntamenti della legislazione nazionale, a
partire dalla prossima legge di stabilità. In-
tanto ieri, nella Giunta del 25 settembre, è
stata approvata una proposta di legge regio-
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nale per un intervento speciale su Livorno
che costituisce un contributo sociale a favo-
re dei privati di 8 milioni, nei quali sono ri-
compresi i 3 milioni già citati e stanziati
nella Giunta precedente, oltre a 20 milioni
di euro per interventi di messa in sicurezza
idrogeologica e idraulica. Oltre a questo, in
base alla ricognizione del fabbisogno per i
danni, insieme alla Camera di Commercio
viene attivata la misura di microcredito fino
a 20 mila euro per le imprese che prevedo-
no due anni di preammortamento, quindi
senza restituzione e poi fino a dieci anni per
la restituzione della somma a zero interessi.
Con la Camera di Commercio poi, come
previsto in legge, è anche stabilita una col-
laborazione per la raccolta delle domande
che poi verranno indirizzate a livello nazio-
nale. Gli uffici regionali hanno già avviato
peraltro le procedure anche per chiedere la
dichiarazione dello stato di emergenza na-
zionale, anche per i territori della provincia
di Pisa, che anch’essi sono stati colpiti
dall’evento fortunatamente senza riportare
vittime. Rispetto al secondo punto contenu-
to nella mozione e quindi lo stato di attua-
zione dei piani di gestione del rischio allu-
vioni e la valutazione complessiva sugli
strumenti in essere per tali fenomeni va
precisato che tutte le zone colpite rientrano
nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni Di-
stretto Appennino Settentrionale, in partico-
lare sono due gli Unit of Management coin-
volte, Toscana Coste e Arno, che è stato
approvato definitivamente dal Comitato I-
stituzionale Integrato il 3 marzo 2016. Il
Piano Gestione Rischio Alluvioni prevede
la perimetrazione delle aree a pericolosità
da alluvioni e da rischio alluvioni e prevede
anche le misure che sono suddivise in varie
tipologie, quelle di prevenzione che stanno
ovviamente sulla regolamentazione e sulla
normazione per il corretto utilizzo del suo-
lo, le misure di protezione che sono ovvia-
mente le opere strutturali di messa in sicu-
rezza, le misure di preparazione che riguar-
dano il monitoraggio e il preannuncio
dell’evento, i piani di Protezione Civile che
devono avere tutti i Comuni e la gestione di
tutte le opere idrauliche durante la fase
dell’evento e poi le misure di risposta e ri-
pristino, quelle post, che ovviamente ten-
dono a ricreare una situazione di normalità.
Per quanto riguarda le misure di prevenzio-
ne la disciplina del PGRA, che coinvolge il
78 per cento della superficie regionale, con-
tiene indirizzi per la pianificazione territo-
riale e la necessità di subordinare ciascuna
previsione di nuova edificazione al rispetto
di condizioni del rischio idraulico. In parti-
colare tra le misure messe in campo dalla
Regione all’interno appunto delle misure di
prevenzione ricordiamo la legge 21/2012,
che è oggi depositata alla Quarta Commis-
sione per un aggiornamento rispetto alla
nuova normativa del PGRA e in particolare
della direttiva 2007/60, la legge 65/2014,
anche qui un regolamento attuativo, l’ex
53R dovrà reso coerente con la normativa
del PGRA, la legge 80/2015 che ridefinisce
le competenze rispetto alla realizzazione di
nuove opere idrauliche fra le province che
non le hanno più, le regioni, i comuni, la
legge 79/2012, che come sapete riorganizza
il sistema dei consorzi di bonifica, ma in
particolare individua anche il reticolo idro-
grafico in maniera molto puntuale e defini-
ta. Per quanto riguarda le misure di prote-
zione contenute nel PGRA vi sono tutta una
serie di opere che ovviamente riguardano
anche la zona colpita dall’evento per le
quali è stato chiesto un finanziamento al
Governo, vi sono interventi sul torrente U-
gione, ma vi è la famosa idrovora di via Fi-
renze, vi sono varie iniziative che tendono
proprio a diminuire il rischio residuo di
questo evento così importante, ma è chiaro
che il Piano di Gestione dei Rischi Alluvio-
ni è uno strumento dinamico e flessibile,
quindi oltre agli interventi che stanno den-
tro al ReNDiS, che non è altro che il reper-
torio nazionale degli interventi per la difesa
del suolo, ricomprende anche ulteriori in-
terventi da finanziare e in parte anche fi-
nanziati con risorse che la Regione Toscana
rende disponibili attualmente attraverso il
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documento operativo della difesa del suolo.
Quindi il Piano di Gestione Rischi Alluvio-
ni si limita a dare fondamentalmente linee
di indirizzo e non prevede specifici stan-
ziamenti di risorse per l’attuazione di inter-
venti, che invece sono demandati per quan-
to riguarda gli interventi statali a specifici
accordi di programma e poi, come dicevo, il
documento operativo per quanto riguarda
gli interventi regionali. Gli accordi in esse-
re con il Ministero sono un accordo di pro-
gramma del 2010 che prevede 60 milioni a
carico della Regione e 60 milioni a carico
del Ministero dell’Ambiente. Gli interventi
stanno procedendo senza particolari criticità
in base alle risorse disponibili. Sono con-
clusi i 35 interventi dei 49 gestiti dal com-
missario. Il Piano Frane sui Cambiamenti
Climatici del 2015, che è e stato sottoscritto
ad aprile 2016 ed è di poco superiore a 3
milioni è il famoso accordo Piano Stralci
Aree Metropolitane del 2015 sottoscritto
anche qui in data 27/12/2016. Rispetto a
questo accordo mi preme fare una sottoli-
neatura. Questo è un accordo di 106 milioni
di euro sui quali 42 sono a carico della Re-
gione Toscana e 64 a carico del Ministero.
È un accordo gestito attraverso la contabili-
tà speciale, nella quale ad oggi il Ministero
ha versato poco più di 9 milioni, mentre la
Regione Toscana ha già versato 30 milioni
dei 42 che le competono; cosa che ha con-
sentito di attivare interventi, stralci funzio-
nali per 91 milioni sui 106 complessivi, at-
tivando ben dieci interventi di cui sei risul-
tano avviati con lavori in corso con bando
di gara assolutamente formalizzato. Le mi-
sure di preparazione – non sto a ripeterlo, lo
vedrete – sono quelle che dicevamo e vanno
dal monitoraggio a ovviamente i modelli
previsionali, i piani di Protezione Civile.
C’è un lungo e dettagliato elenco. Per quan-
to riguarda le misure di risposta e ripristino,
come dicevo, sono quelle che devono con-
sentire il superamento delle condizioni di
emergenza e ripristino invece delle condi-
zioni pre-evento. Oltre a questo c’è
un’analisi ex post degli eventi che consente
di implementare un catasto e di approfondi-
re ovviamente non solo le componenti me-
teo, ma anche l’analisi in termini di danni al
sistema sociale e produttivo. Rispetto agli
ulteriori contenuti della mozione dichiaro
ovviamente l’impegno della Giunta ad ap-
profondire le cause del fenomeno e anche a
verificare l’adeguatezza di tutti gli strumen-
ti di programmazione oggi disponibili che,
se del caso, saranno ovviamente opportu-
namente adeguati anche in collaborazione
con l’Autorità di Distretto dell’Appennino
Settentrionale, che ha visto fra l’altro no-
minare recentemente il segretario generale
nella figura del Dottor Lucchesi, con il qua-
le già ieri ci siamo confrontati per
un’attività assolutamente puntuale anche in
ragione dei fatti recenti accaduti nel Comu-
ne di Livorno, Collesalvetti e Rosignano.
PRESIDENTE: Grazie Assessore Frato-
ni. Non vedo nessun iscritto a parlare. A-
desso si è iscritto il consigliere Giacomo
Giannarelli. Il Presidente Rossi interviene
alla fine, lo preciso subito fin da ora, il suo
sarà l’intervento conclusivo, quindi nessuno
chieda la parola dopo. La parola al consi-
gliere Giacomo Giannarelli.
GIANNARELLI: Grazie Presidente.
Grazie assessore. Grazie Presidente Rossi.
Noi esprimiamo un parere positivo rispetto
a come la Regione si è mossa dal giorno
stesso dell’alluvione, dobbiamo riconoscere
anche il grande impegno del Comune di Li-
vorno in questa vicenda, in particolar modo
del nostro sindaco Nogarin, ma onestamen-
te va riconosciuto l’impegno della Regione
Toscana soprattutto attraverso la Protezione
civile, anche per quello che abbiamo visto
con il sopralluogo di venerdì 22 con la
Commissione stessa nel territorio livornese
di Collesalvetti, di Rosignano con le opere
infrastrutturali, quelle di somma urgenza,
quell’importante ponte ordinando i lavori di
RFI, quindi esprimo anche un ringrazia-
mento al Presidente della Quarta Commis-
sione Baccelli, perché prontamente a livello
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istituzionale ci ha convocati nel Comune di
Livorno. Devo dire che questa comunica-
zione, nonostante il poco tempo per gli ap-
profondimenti, perché ci è arrivata eviden-
temente qualche ora fa, ma, come dire, in
qualche modo la Giunta è giustificata per
l’impegno che sta dimostrando di mettere in
campo nel territorio livornese, ovviamente
noi vigileremo perché questa grande pre-
senza e anche queste grandi risorse non si
trasformino in qualche modo strumental-
mente in una presenza per fini diversi da
quelli che la popolazione richiede, pronte
risposte che non hanno colore politico, ma
sono solo buone risposte come farebbe un
buon padre di famiglia, che rimetterebbe
subito a posto un ponte, magari nello stesso
modo com’era prima che è crollato, forse la
stessa forma che ha comportato il suo crol-
lo, ma di fatto dobbiamo garantire questi
interventi urgenti. Però oggi pensiamo che
sia necessaria un’apertura, una seria rifles-
sione, un’apertura di un percorso di rifles-
sione anche all’interno della Quarta Com-
missione, dove necessariamente dovremo
insieme all’assessore entrare nel merito del-
le varie leggi regionali, come già si sta fa-
cendo per esempio con le proposte di modi-
fica della legge 21, ma anche della 65, con
una lettura che tenga conto degli ultimi ac-
cadimenti, come se gli ultimi accadimenti
fossero in qualche modo un’ennesima di-
mostrazione scientifica di quello che i cli-
matologi ci stanno dicendo da molti anni
ormai, ma soprattutto in questi periodi. I
cambiamenti climatici sono un dato ogget-
tivo, scientifico, l’evento alluvionale di Li-
vorno è un fatto del tutto eccezionale, un
fatto che anche la comunicazione stessa ri-
porta quest’elemento, pensavamo che si ri-
proponesse con una cadenza più che cin-
quecentennale, qualcuno parla di ottocento
anni, quindi nessuno si aspettava un evento
di questa natura. Però è anche vero che i
climatologi ci dicono attenzione perché, ma
questo lo dice anche l’Intergovernmental
Panel on Climate Change, il pannello inter-
governativo sui cambiamenti climatici, fate
attenzione perché questi eventi atmosferici
si presenteranno con più frequenza e con
più forza. E guardate tutti gli esperti inter-
nazionali ci dicono che il nostro paese in
particolare, proprio per la sua collocazione
all’interno del Mediterraneo, così come è
fatto, un’area molto densamente urbanizza-
ta, è una delle aree più a rischio, allora
dobbiamo tenere in considerazione quello
che i climatologi e gli esperti di pianifica-
zione del paesaggio ci stanno dicendo da
anni. Attenzione, questi fenomeni si ripre-
senteranno con più forza e con più frequen-
za e quindi dobbiamo rileggere tutte le ri-
forme delle normative sul governo del terri-
torio in senso restrittivo, non permissivo.
Ed è qua che, successivamente le presenterò
puntualmente le risoluzioni, vorrei condivi-
dere con Laura una riflessione su alcune
proposte di legge che ora accenno breve-
mente, che sono state presentate in Com-
missione, che in qualche modo prevedono
ulteriori frazionamenti degli immobili
nell’area di rischio alluvioni, modifiche di
destinazione d’uso negli stessi immobili
nell’area rischio alluvioni. Guardate, ab-
biamo visto con i nostri occhi di quanto le
tombature e il troppo cemento può essere
pericoloso per le popolazioni, il Rio Mag-
giore è interrato per oltre un chilometro, il
Rio Bandinella di Montenero l’abbiamo vi-
sto, è completamente esploso, peraltro c’è il
problema della funivia che è rimasta bloc-
cata, comportando non pochi problemi per
il territorio, la funicolare. La direttiva euro-
pea citata nella comunicazione però ci
spinge anche a un impegno sulla rinatura-
lizzazione delle sponde dei fiumi, sul ga-
rantire le aree verdi perché sono aree che
permettono la permeabilizzazione del terri-
torio. Azioni in netto contrasto con quello
che è stato fatto fino a questi anni, in questi
anni chi ha governato il territorio toscano,
indipendentemente dal colore politico, ma è
stata una brutta tendenza in tutta Italia. Lo
sapevamo forse spinti da un’esigenza di a-
bitazione, il dopoguerra, dovevamo dare le
case alle persone sfollate, però questa catti-
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va abitudine si è protratta per troppi anni e
spesso venivano fatte opere di messa in si-
curezza idraulica proprio per giustificare
opere di urbanizzazione, come se fossero
delle opere compensabili. Però oggi questo
modo di governare il territorio sta presen-
tando il conto, quindi abbiamo un problema
di tombature, di troppo cemento, io penso
che in quest’aula e anche nella commissio-
ne competente si debba iniziare a parlare di
questi temi con molta responsabilità. Ab-
biamo un problema delle tombature dei trat-
ti delle reti idrauliche, c’è troppo cemento,
abbiamo un problema della manutenzione,
spesso abbiamo rilevato, questo è uno dei
problemi sicuramente non il più importante,
ma va messo nell’ultime delle valutazioni
che dobbiamo fare, i consorzi di bonifica
spesso fanno un’opera di manutenzione, ma
non rimuovono gli sfalci delle potature, gli
alberi spesso vengono lasciati negli alvei
dei fiumi, dobbiamo necessariamente innal-
zare gli standard di sicurezza, con una revi-
sione dei piani di gestione di rischio allu-
vioni. Guardate, anche la direttiva europea
dice che possiamo rivederli ogni sei anni e
che c’è una scadenza proprio a breve, 22
dicembre 2018, se non sfaglio una del
2017, dice rivedeteli se ritenete necessario
in base a quello che evidentemente le con-
dizioni complessive vi dicono di porre at-
tenzione. Noi i piani di gestione sul rischio
alluvioni li abbiamo fatti su dati esistenti
che risalgono a un po’ di anni fa, certo che
era previsto dalla direttiva europea, anzi è
proprio la direttiva europea che ci ha detto,
con un atto di molta responsabilità, per dare
continuità alla pianificazione territoriale, se
non avete i dati prendete quelli che avete,
però sappiate che potete e dovete modifi-
carli in determinate circostanze. Quello che
dobbiamo fare oggi quando stiamo vivendo
quotidianamente ogni anno quello che i
cambiamenti climatici comportano. Abbia-
mo pochi mesi fa parlato dell’emergenza
degli incendi, poi un mese dopo
dell’emergenza della siccità della nostra
Regione, oggi paradossalmente parliamo di
un’emergenza alluvione. Questo non basta,
qualche Comune avanza la richiesta di un
supporto della Regione Toscana anche
sull’aspetto progettuale, noi abbiamo preso
molte competenze delle province, mi chiedo
e poi però questa questione anche nella
Commissione se possiamo sopportare i
Comuni anche nella fase della progettazio-
ne esecutiva. Proprio qualche giorno fa ab-
biamo vissuto quest’esperienza
sull’emergenza dell’edilizia scolastica, c’è
un bellissimo bando regionale che chiede i
progetti esecutivi per essere finanziati e
molti comuni non riescono ad avere il pro-
getto esecutivo perché mancano di persona-
le. Io oggi chiedo un impegno della Regio-
ne Toscana anche per rispondere a queste
esigenze dei comuni, supportiamoli nella
progettazione esecutiva, anche nelle opere
della messa in sicurezza idraulica. Bene,
poi in ultima analisi, e poi successivamente
tornerò nella presentazione delle risoluzio-
ni, ci vogliono risorse anche. Oggi, come
dire, celebriamo una strana coincidenza,
permettetemi questa riflessione, dove da un
lato si stanziano questi 28 milioni di euro
per la popolazione, io apprezzo molto che i
soldi pubblici siano stati assegnati con que-
sta responsabilità. Evidentemente per
un’emergenza non dettata dalla pianifica-
zione delle risorse regionali, però c’è una
risposta pronta, 28 milioni di euro. La stra-
na coincidenza che proprio oggi votiamo
una legge che chiede uno spostamento
dell’impegno finanziario per la Darsena Eu-
ropa e per il Porto di Piombino. Oggi vo-
tiamo una legge che i 12 milioni e mezzo di
euro per la Darsena Europa li spostiamo dal
prossimo anno in poi e i 3 milioni di euro
per il Porto di Piombino. Bene, io credo che
anche su questi aspetti non vorrei affrontar-
li oggi sul tema delle grandi opere, che ci
impegnano grandi risorse finanziarie, ma in
qualche modo celebriamo questa coinciden-
za, dove da un lato si assegnano risorse, per
fortuna quelle risorse impegnate preceden-
temente per le grandi opere si liberano e
magari contribuiscono in qualche modo a
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questi 28 milioni di euro. Io vorrei leggerla
così oggi quest’aspetto. E poi un’ultima
grande responsabilità a livello statale. Le
regioni ogni anno subiscono dei tagli dal
governo, io non vorrei elencare le forze po-
litiche che hanno governato il nostro paese
negli ultimi vent’anni, quindi esclusi i pre-
senti direi che tutti gli altri possiamo rite-
nerli corresponsabili di una mancata atten-
zione sull’aspetto del tema del dissesto i-
drogeologico e della sicurezza idraulica.
Mancano le risorse, manca una pianifica-
zione, Lega Ambiente denunciava che man-
ca il piano per contrastare il cambiamento
climatico, che 4,7 miliardi dei fondi UE so-
no inutilizzati, c’è una lettera dei ricercatori
emiliani di Bologna che denuncia la manca-
ta attenzione sui temi dei cambiamenti cli-
matici. Come dire, in qualche modo a livel-
lo nazionale da un lato si continua a tagliare
risorse verso le regioni, dall’altro si lascia-
no da sole le istituzioni locali in qualche
modo facendo un annuncio che sono stan-
ziati dei soldi, ma poi di fatto questi grandi
annunci non hanno portato le soluzioni pre-
viste e prospettate. Mi viene in mente il pi-
ano dell’Italia sicura, questi soldi di fatto
spesi solo 200 milioni di euro, qualcuno
vorrebbe additare la responsabilità alle re-
gioni, che in qualche modo non hanno sup-
portato gli enti locali, ma il Governo non si
può limitare a un ipotetico stanziamento
sulla carta. Quindi io direi che oggi è una
giornata di un’assunzione di responsabilità
per affrontare queste emergenze, dando le
risposte a brevissimo termine e ringrazio di
nuovo tutta la Giunta per le risposte che ha
dato, nell’immediato risposte concrete, ma
anche un impegno per dare delle risposte a
medio lungo termine, sulle quali non pos-
siamo assolutamente sottrarci nel chiedere
anche al Governo più risorse. Pensate da
uno studio per la sola messa in sicurezza
dell’Arno, e chiudo Presidente, per un tem-
po di ritorno duecentennale ci vorrebbero
sei miliardi di euro, solo per la messa in si-
curezza dell’Arno, sei miliardi di euro. E in
Italia negli ultimi tre anni abbiamo speso
otto miliardi di euro e spendiamo per le
emergenze dieci volte di più che per la
messa in sicurezza del territorio. Grazie
Presidente.
Presidenza della Vicepresidente Lucia De Robertis
PRESIDENTE: Grazie a lei. Consigliera
Pecori, le sarei grata, se ritiene, di dare an-
che o meno la soddisfazione, perché
all’ordine del giorno collegata alla comuni-
cazione c’è anche un’interrogazione da lei
presentata, in merito agli eventi meteorolo-
gici verificatisi a Livorno il 10 settembre, la
numero 569, non l’ha trattata assessore,
nessuna richiesta? Lei è pronta. Perfetto, al-
lora lei ora interviene sulla comunicazione,
prego.
PECORI: Sì, intervengo sulla comunica-
zione, però se mi è permesso interverrei an-
che sull’interrogazione, che ritengo supera-
ta, in quanto nella comunicazione si é spie-
gato anche quello che è stato fatto dal con-
sorzio di bonifica e quindi mi sembra supe-
rata, anche perché, va bene, continuo su
questo, io chiedevo proprio quello che era
stato fatto da parte del consorzio di bonifi-
ca, proprio in virtù delle polemiche che e-
rano nate subito all’indomani dell’evento,
dove il sindaco stesso aveva palesato una
responsabilità nei confronti del consorzio di
bonifica, quindi era la prima domanda che
veniva lecitamente da fare. Sul quanto poi
io interpreto la risposta all’interrogazione
in base alla comunicazione che è stata data
e quindi tutti i lavori che sono stati effettua-
ti, da quanto è stato dichiarato nella comu-
nicazione dal consorzio di bonifica, even-
tualmente sarà mia premura approfondire
quello che è stato detto nella comunicazio-
ne con dati che chiederò direttamente.
Niente, anch’io volevo ringraziare a seguito
di quanto è stato comunicato, ma è quello
che abbiamo anche visto sul campo come
livornesi, l’intervento immediato che è stato
fatto dalla Regione, dalla Protezione civile
regionale, anche ascoltando e leggendo i
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vari comunicati stampa su quello che frene-
ticamente è successo dalla sera del sabato
in poi. Mi premeva però fare un tipo di rile-
vazione. Io non ho ancora sentito e non so
se questo è il momento o la sede giusta, pe-
rò io un’esternazione la devo fare comun-
que, come cittadina, come livornese e come
persona. Non ho ancora sentito dire da nes-
suna parte, né qui né da altre parti, che se ci
fosse stata un’attenzione particolare da par-
te della Protezione civile di Livorno, da
parte di chi presiede alla Protezione civile
di Livorno, da parte di chi doveva comun-
que vigilare e doveva avere un’attenzione
particolare a quello che stava succedendo, e
mi sto riferendo al sindaco, e su questo mi
ricollego anche alle proposte di risoluzione
che vengono fatte dal collega Giannarelli,
mi si sono accumulate sul banco una dietro
l’altra, in una si chiede addirittura
un’attenzione particolare sulla comunica-
zione ai cittadini e quindi mi dispiace ma su
questo devo intervenire e quindi chiedo ai
presenti e anche alla Giunta la delibera 395
del 2015 dava delle direttive specifiche ai
sindaci e quindi io sono poco pratica, per-
ché sono nuova, come si dice, però chiedo
se c’è la possibilità, se questo è l’ambiente
giusto, se ci sarà la possibilità poi di farlo
in una maniera più formale, io chiedo che ci
sia anche la possibilità di verificare se que-
sta delibera è stata osservata da tutti e in
prima persona dal sindaco. Grazie.
PRESIDENTE: Siamo sulla comunica-
zione, solo per ricordarselo, ci sono undici
proposte di risoluzione presentate dal grup-
po Cinque Stelle, una da Sì Toscana e una
dal Partito Democratico. Questo è l’ordine
di grandezza. Prego Presidente Mugnai, a
lei la parola.
MUGNAI: Grazie Presidente. Io farò un
intervento che vale anche come dichiara-
zione di voto poi per le leggi arrivate oggi,
leggi che ovviamente, proposte di legge che
abbiamo un’oggettiva difficoltà ad appro-
fondire, essendo nate sui banchi in tempo
reale, però non possiamo pilatescamente
nasconderci rispetto ad un’emergenza e
quindi credo sia doveroso oltre che respon-
sabile dare fiducia alla Giunta Regionale,
nel momento in cui cerca risorse per gli in-
terventi per uscire dall’emergenza e quindi
con questo dichiaro il mio voto favorevole.
Voglio dire rispetto alla comunicazione io
sono stato a Livorno la settimana scorsa,
venerdì se ricordo, e ho parlato con cittadi-
ni, categorie economiche, non è molto bello
ancora situazione calda fare la lista delle
responsabilità, però che ci sia stata
un’approssimazione nel farsi trovare il più
possibile, anzi il meno possibile impreparati
rispetto ad un eventuale eccezionale, questo
è pacifico, credo l’abbiamo capito anche i
muri a Livorno. Al di là poi delle polemi-
che sulle App non App, dichiarazione a fu-
nerale in corso, insomma una situazione di
evidente approssimazione. Guardate, certi
concetti sono stati ripetuti nel dibattito poli-
tico che doverosamente deve essere anche
serrato tra le parti politiche, però nel mo-
mento in cui si parla di una politica imme-
diata, diretta, fast food, tutto semplice solu-
zione semplice a problemi complessi. Io
sono contrario concettualmente a questa ro-
ba qua, però rientra nel dibattito politico fi-
no a quando siamo in una situazione ordina-
ria. Però le approssimazioni, le incompe-
tenze nel momento in cui ci sono situazioni
emergenziali producono danni pazzeschi.
Allora io credo e spero che anche da questa
vicenda si torni tutti, io per primo, a ricon-
siderare la necessità, e lo diceva Benedetto
Croce, il politico onesto è il politico capa-
ce, il politico onesto e soprattutto il politico
capace, e lo dice uno che vive tutti i giorni,
come dire, il “sospetto” di non essere abba-
stanza capace nella mia idea di me stesso,
ecco, questo sforzo e questa tensione invite-
rei anche i colleghi però a mantenerla, per-
ché non è una categoria fondamentale e
credo che ognuno di noi, sull’incapacità ho
grossi dubbi, sulla mia capacità, sull’onestà
lo so che devi essere onesto, ma non basta.
Signori non basta, perché se ci si candida
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per gestire la cosa pubblica bisogna perlo-
meno avere un minimo di consapevolezza
che si hanno gli strumenti per gestire una
roba difficile, perché gestire la vita delle
persone è roba delicata e difficile.
PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Fat-
tori, a lei la parola.
FATTORI: Grazie Presidente. Credo che
una riflessione a partire da questi tragici
eventi di Livorno dovrebbe avere più livel-
li. Arrivo a dire naturalmente di Livorno,
però io credo che prima si debba capire che
cosa dobbiamo imparare per la Regione To-
scana, dato che questo è un dibattito in
Consiglio Regionale, qual è appunto la le-
zione che ci dà Livorno. Io credo che in-
nanzitutto ci insegna che ci sono delle prio-
rità ormai evidenti a tutti, la prima è davve-
ro consumo di suolo zero e la seconda è
quella della messa in sicurezza del territo-
rio, attraverso la destinazione di risorse,
perché naturalmente non possiamo nascon-
derci, il vero problema di fondo è quello
delle risorse disponibili. Questo non è sol-
tanto un ragionamento retrospettivo, non si
doveva costruire anche a Livorno dove si è
costruito, dove si è cementificato, vicino ai
corsi d’acqua, etc. etc. è un discorso anche
a mio parere sul presente. Per questo io di-
co che la lezione di Livorno secondo me ri-
guarda anche scelte che stiamo prendendo
in questo momento, quelle che io chiamo
bombe a orologeria. Una di queste è stata
disinnescata devo dire con un intervento
provvidenziale del Governo, sto pensando
all’autostrada Tirrenica, andando verso
quella che noi abbiamo sempre ritenuto la
strada più giusta, cioè la messa in sicurezza
dell’Aurelia, ma non è diciamo la discus-
sione questa, però io intendo dire che natu-
ralmente come denunciato più volte se si
andava a costruire un pezzo di autostrada
Tirrenica dentro la cassa d’espansione nella
zona di Albinia alluvionata più volte, è
chiaro che poi se si fossero verificate delle
tragedie ci sarebbe stata una responsabilità
che non è soltanto quella del cambiamento
climatico, così general generica, ma anche
di scelte fatte. Io dico anche per esempio la
questione complicatissima dell’equilibrio
idrogeologico della piana, il nuovo aeropor-
to di Firenze va a spostare il fosse reale che
è il principale canale di drenaggio della
Piana con la messa a soqquadro del retico-
lato idrogeologico di una zona, che è nella
sicurezza idraulica e idrogeologica della
città di Firenze. Anche qui bisogna conside-
rare che un determinato tipo di interventi
avrà degli impatti, avrà degli effetti e quin-
di mettere in guardia rispetto a questo, ripe-
to, io credo che oggi significhi attualizzare
la lezione di Livorno rispetto alle scelte che
abbiamo davanti. C’è anche da dire che
purtroppo in fase di politica e di austerità,
stiamo per votare un Def che è un Def di
austerità, seguirà nell’ordine del giorno, ta-
gli da 200 milioni di euro, di fronte appunto
a una fase di austerità si tende a percorrere
sempre la strada più stupida. La strada più
stupida necessitata per così dire è quella per
cui non si riesce a prevenire, ma si intervie-
ne a posteriori, quando una tragedia si veri-
fica, anche con un’ottima capacità
d’intervento della Protezione civile e
tutt’altro, però per esempio spendendo il
quadruplo di quanto non si spenderebbe fa-
cendo costosa operazione di prevenzione.
Poi non parliamo quando ci sono vittime
come a Livorno, perché è ovvio che le vit-
time non sono nemmeno monetizzabili e sa-
rebbe assurdo parlare in termini di costi
monetari. I comuni non hanno un euro, la
politica di prevenzione costa, l’ho già detto
la scorsa volta in aula, non possiamo na-
sconderci dietro un dito, sappiamo anche
che non solo costano ma non portano con-
senso immediato, perché le politiche di
prevenzione diciamo così te ne accorgi so-
prattutto quando non si fanno e non quando
si fanno e quindi diciamo i sindaci poi le
poche risorse che hanno preferiscono desti-
narle ad altri impegni di spesa. In più le
province non ci sono più, quegli enti che si
sono voluti abolire a furor di popolo e che
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avevano delle funzioni fondamentalmente
per la tutela dell’ambiente e del territorio,
appunto servizi poco fondamentali, poco
appariscenti, poco evidenti alla cittadinan-
za, però, come dicevo già, ci si rende conto
che mancano quando non ci sono. Ecco,
quindi insomma io distinguerei questi livel-
li di analisi e di azione politica e credo che
un dibattito come questo non possa pre-
scindere da questo tipo di considerazione
diciamo a più ampio raggio. Poi certamente
dopo il piano generale, quindi smettere di
cementificare, archiviare le bombe a orolo-
geria, etc., c’è anche il piano
dell’immediatezza e dell’emergenza e quin-
di è evidente che da questo punto di vista ci
sono delle azioni immediate, al di là
dell’analisi delle tre proposte di legge che
sono arrivate ora, che in maniera frettolosa
cerchiamo di vedere, ma diciamo il comple-
tamento del censimento dei danni, che è la
precondizione per ottenere le risorse gover-
native necessarie per le aziende private, ma
anche per i danni naturalmente ai privati, in
modo da poter utilizzare la legge di stabilità
che in questo momento il Governo sta di-
ciamo ultimando e sta definendo. La pro-
grammazione dei lavori adeguati a partire
ovviamente dai quattro corsi d’acqua su Li-
vorno, ma non solo, tutto quello che poi an-
che tecnicamente si riterrà necessario. La
necessità anche di avere un tavolo di coor-
dinamento di tipo tecnico, che tenga insie-
me tutti gli attori, gli enti locali che sono
coinvolti per la gestione della fase di emer-
genza e diciamo è collegato a questo, noi
riteniamo che sia altrettanto necessario ga-
rantire la massima trasparenza e la massima
partecipazione non solo degli enti locali,
appunto, ma anche della cittadinanza nella
fase attuale di emergenza, ma anche nella
fase futura, cioè quella che appunto seguirà
rispetto a tutte le questioni fondamentali
aperte della costa. Io questo lo dico anche
perché, anche se vedo che dibattito in aula
oggi è, almeno fino al momento, molto pa-
cato, per evitare che poi diciamo così la po-
lemica politica in questo caso tra il sindaco
di Livorno, il Presidente della Regione, etc.
prenda il sopravvento, io credo che sia di
fatto responsabile cercare di lavorare il più
possibile in maniera armoniosa e che ap-
punto, ripeto, poi questo significhi anche
una forma di coordinamento il più possibile
inclusivo. E questo lo dico anche perché
quando poi si tratterà completamente di ca-
pire come lavorare sui piani, una suddivi-
sione in molteplici lotti, per esempio, che
garantisca il coinvolgimento delle imprese
locali, che garantisca il coinvolgimento del-
la manodopera locale in tutta la fase che se-
guirà, credo che sarebbe diciamo la strada
corretta da prendere, perché conosciamo
bene quanto ha impattato la crisi non solo
ovviamente sulla Regione nel suo insieme,
ma proprio sulla zona costiera, così come
su altre zone cosiddette periferiche, quindi
a maggior ragione anche in questo caso se
una parte di queste risorse potranno ricade-
re sul territorio, sulle imprese locali, sulla
manodopera locale, io credo che questo po-
trebbe essere una strada corretta per restitu-
ire anche qualcosa al territorio. Dopodiché,
negli ultimi due minuti e trenta che mi re-
stano, dico certo, non è che possiamo far
qua un’analisi di tutto ciò che in passato
non è stato fatto, l’inseguimento delle poli-
tiche dell’emergenza a discapito della pre-
venzione, la mancata pianificazione in tante
aree del nostro territorio, il fatto che, certo,
nessuno di noi può, non possono i comuni e
i sindaci, non può la Regione fermare il
cambiamento climatico, però abbiamo gli
strumenti, abbiamo gli strumenti della pia-
nificazione, i comuni hanno i regolamenti
urbanistici, noi i piani strutturali, noi ab-
biamo una legge urbanistica, un piano di
indirizzo territoriale che, lo ripeto ancora
una volta, noi dobbiamo cercare il più pos-
sibile di rafforzare e di non sgretolare, an-
che con interventi normativi dispersi, dopo-
diché è chiaro che insomma io molte cose
le ho lette sui giornali, ci siamo trovati an-
che in quest’occasione davanti a dei para-
dossi che poi conosciamo, gli amministrato-
ri locali molto meglio dei consiglieri regio-
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nali, ma per esempio il fatto che il progetto
per la messa in sicurezza del Rio Maggiore
fu affidato a soggetti privati che costruiva-
no residenze, negozi, uffici a scomputo de-
gli oneri di urbanizzazione, in altri termini
le casse di espansione necessarie in questo
caso alla sicurezza idrogeologica del terri-
torio erano state di fatto barattate, come
succede spesso in epoca di austerità di
mancanza di fondi, con la possibilità di
nuove cementificazioni. Io credo che questo
sia un paradosso che illustra bene il circolo
vizioso in cui spesso ci troviamo e in cui
anche i continui tagli verso gli enti locali ci
fanno ritrovare, paradosso per cui ripeto a
volte il dare via libera alla cementificazione
è anche il modo per fare poi delle opere di
tutela rispetto all’assetto idrogeologico del
territorio, che poi però siccome mancano i
soldi, come nel caso del Rio Maggiore, non
si completano, si fanno a metà, è ovvio che
una cassa d’espansione che non è stata pro-
gettata nella dimensione giusta o non è ter-
minata poi non svolge la propria funzione
piena. Ecco, rispetto a tutto questo e anche
ad altre questioni delicate, io penso che sia
sotto gli occhi di tutti il fatto che c’è una
mobilitazione da parte di tutti in questo
momento, anche da parte del Presidente
della Regione, forte, e questo ovviamente
va riconosciuto. Dall’altra parte io credo
anche si debba riconoscere, al di là delle
valutazioni politiche, in questo momento il
Presidente della Regione ha in mano una
certa concentrazione di potere decisionale,
non solo sull’emergenza a Livorno, sulla
Darsena Europa, la declinazione dei patti
straordinari per la crisi, e vado a chiudere
Presidente, sappiamo che gli interventi di
emergenza presuppongono anche un delica-
to rapporto con i soggetti privati, perché si
distribuiscono soldi, è evidente, e quindi
sono anche un veicolo di consenso politico,
quindi diciamo abbiamo davanti una situa-
zione delicata che politicamente deve essere
gestita con la massima trasparenza, con la
massima attenzione, con la massima inclu-
sività di tutti gli attori, società civili, citta-
dini, abitanti, enti locali. E quindi, e chiudo
davvero su questo, io invito da questo punto
di vista a considerare anche la nostra riso-
luzione che abbiamo presentato, che cerca
in maniera propositiva di mettere assieme
una serie degli elementi che ho provato a-
desso ad esporre e che poi magari breve-
mente riassumerà più tardi.
PRESIDENTE: Grazie. La parola alla
consigliera Montemagni.
MONTEMAGNI: Brevemente per ricor-
dare quanto siano stati fondamentali innan-
zitutto i primi soccorsi, quindi la Protezione
civile e tutti quelli che hanno lavorato
all’emergenza, su questo a noi in Toscana
penso non ci insegni nessuno e credo che
sia una cosa su cui tutti ovviamente abbia-
mo da poter portare esempio altrove. Detto
questo, è ovvio che Livorno ci deve inse-
gnare qualche cosa. Noi con la Quarta
Commissione siamo stati, e ringrazio
anch’io il Presidente Baccelli per aver pre-
disposto quella visita, a Livorno, perché es-
sere sul posto ti dà veramente la misura di
quanto è successo e probabilmente quello
che si legge purtroppo sulla stampa è pole-
mica politica ma che poi non entra nello
specifico. Io credo che quanto deve essere
fatto deve essere fatto con il criterio di
quello che è successo. È successo, proba-
bilmente, qui abbiamo sentito se, ma i se
non ci portano poi a sapere se sarebbe suc-
cesso qualcos’altro avendo lavorato di più
sull’Aurelia o avendo casse di espansione
più ampie, è ovvio che con questo brutto
capitolo della storia della Toscana dobbia-
mo andare a alcun are per mitigare il rischio
idrogeologico, è un rischio che noi in To-
scana abbiamo. Lo sappiamo, è successo a
Livorno, era successo già prima a Massa
Carrara, era già successo Pisa, misura diffe-
renti, è vero, però siamo molto fragili come
territorio rispetto a quello che è il rischio
idrogeologico. Noi questo lo sappiamo,
dobbiamo redigere una legge che insomma
voglio dire ci siamo dietro, ma penso che
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servano degli accorgimenti preventivi sui
rischi climatici, perché sappiamo i cam-
biamenti climatici sono all’ordine del gior-
no, sono imprevedibili, spesso imprevedibi-
li, se è anche vero che noi non possiamo
andare a ridurre a zero i rischi per quelle
che sono le cose, dobbiamo almeno cercare
di ridurre a zero i rischi che sono per le per-
sone. Questo è un impegno che ci dobbiamo
prendere nei confronti dei cittadini e nei
confronti della nostra terra. Ovvio è che ab-
biamo visto anche casistiche di strozzature
sui ponti dove magari l’acqua non riusciva
a defluire e quindi dobbiamo anche andare
ad effettuare degli interventi che credo sia-
no stati estremamente visibili quando siamo
andati giù a Livorno e abbiamo visto pro-
prio bene dove l’acqua faceva tappo in al-
cune zone. Quindi il sopralluogo che ab-
biamo fatto ci deve portare a delle soluzio-
ni. Abbiamo anche a che fare con delle cas-
se di espansione che sappiamo essere molto
giovani, fresche, inaugurate nel 2015, pote-
va cambiare qualcosa con la portata cinque-
centennale? Probabilmente qualcosa sì,
quanto però è chiaro che non lo possiamo
definire. Ci vogliono dei fondi, è indubbio,
però ci vogliono fondi che siano prioritari,
questa è una priorità. Quello che è successo
a Livorno e che abbiamo visto dobbiamo
cercare di non farlo succedere altrove, in
questo caso non sono qui per fare polemica,
perché ripeto ne ho viste anche fin troppa
sui giornali tra i vari partiti che si attacca-
vano, non credo sia neanche questo il mo-
mento di far polemica, la faremo là nel
momento in cui ci troveremo davanti una
legge su cui discutere seriamente. Penso
che i fondi stanziati, gli aiuti che sono arri-
vati da varie parti siano auspicabili, che le
proposte di legge avranno sicuramente il
nostro favore, voteremo a favore perché ci
rendiamo conto che c’è un’emergenza che
va sanata velocemente. Ovviamente sap-
piamo che ci sono comuni che sono stati
colpiti in maniera minore, chiederemo poi
in un altro momento di intervenire anche su
quelli, il calcolo dei danni l’altro giorno lo
stavano facendo, avevamo un incontro con
Confcommercio anche per le aziende, quin-
di credo che sia ancora da capire quant’è la
portata reale del danno, però sappiamo che
ci sono famiglie che hanno perso pratica-
mente tutto, famiglie che vive ma che han-
no veramente danni economici enormi da
dover sanare, il nostro dovere è stare vicini
in questo momento a quelle famiglie, quindi
sì alle proposte di legge che sono arrivate, e
poi tenere d’occhio e controllare quelle che
saranno le proposte di legge che da qui in
avanti andremo a discutere prima in Com-
missione e poi in quest’aula, proprio perché
Livorno deve essere qualcosa che ci inse-
gna. Se errori ci sono stati ci sono stati in
passato, magari ci sono state delle disatten-
zioni, noi cercheremo dall’opposizione di
metterci un occhio in più per cercare di por-
tare il nostro contributo alla discussione al-
le leggi che verranno d’ora in avanti.
PRESIDENTE: Grazie. La parola al con-
sigliere Gazzetti.
GAZZETTI: Grazie Presidente. La co-
municazione è una comunicazione impor-
tante che dà il segno di un impegno che
l’amministrazione regionale, il Presidente
Rossi, poi nominato commissario, la Giun-
ta, l’assessore Grieco, l’assessore Ciuoffo e
Federica Fratoni in primis stanno svilup-
pando concretamente sul territorio. In que-
sto momento, sembra un’espressione dicia-
mo retorica, sono i cittadini a non chiederci
di fare polemiche, sono i cittadini che noi
abbiamo incontrato, e guardo anche soprat-
tutto al Presidente Rossi, entrando nelle ca-
se subito dopo quello che era accaduto, che
non ci chiedevano la polemica politica, ci
chiedevano risposte, ci chiedevano concre-
tezze. I provvedimenti che sono al vaglio
anche oggi del Consiglio, quelli che sono
già arrivati, la proposta di legge che esami-
neremo, possiamo dire senza tema di essere
smentiti vanno esattamente in quella dire-
zione. E ritengo che questo sia il segnale
più importante. Possiamo dire che Livorno
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non è stata lasciata sola, che la Regione, il
Consiglio, il commissario si sono schierati
sin da subito a fianco delle livornesi e dei
livornesi, non dimenticandosi anche delle
comunità di Collesalvetti e di Rosignano
che hanno avuto anch’esse problemi, danni
e difficoltà. La concretezza è un dato che in
questo momento, lo ricordavamo anche nel-
la passata seduta del Consiglio, la concre-
tezza è l’elemento che ci può permettere di
ricucire un rapporto di fiducia e soprattutto
di affidabilità da parte della politica nei
confronti della politica e soprattutto nei
confronti di chi amministra. Anch’io ov-
viamente torno a ringraziare per l’operato
svolto sino a qui la Regione, tutte le artico-
lazioni, stamani eravamo alla sede che è
stata scelta, quella del Genio civile, che è
diventata un po’ la sede operativa. I primi
giorni era stata la sala della Protezione civi-
le provinciale, adesso la Regione ha anche
una casa a Livorno e la cosa molto bella è
che quel luogo non sarà un luogo solo lega-
to a elementi di burocrazia, di complicazio-
ne di procedure, ma sarà probabilmente il
luogo che verrà vissuto come un elemento
di semplificazione, di aiuto, di sostegno,
così come lo saranno fortunatamente anche
le strutture ad esempio
dell’amministrazione comunale di Livorno
e le strutture dei comuni di Collesalvetti e
di Rosignano. Stamani alla conferenza
stampa tenuta e anche all’incontro istitu-
zionale tenuto dal Presidente e commissario
Rossi c’erano rappresentate tutte le istitu-
zioni. Vogliamo dire che non ci sono diffe-
renziazioni? Vogliamo dire che non ci sono
polemiche? Vogliamo dire che non ci sono
critiche? No, ci prenderemmo in giro, ma
riteniamo che questo non sia il momento
giusto. Per questo anche alcuni riferimenti
che magari potranno essere fatti io credo
che ce li possiamo lasciare per un secondo
momento. In quest’esatto momento ci sono
persone, famiglie, e guardo alla realtà di
Livorno, penso ad alcuni luoghi della fra-
zione di Montenero che hanno perso tutto,
io torno a ripetere quest’elemento, hanno
perso tutto. Hanno perso quello che aveva-
no nelle loro abitazioni, hanno perso le au-
to, hanno perso i motorini, hanno perso tut-
to. E guardate, i provvedimenti di cui discu-
teremo anche più avanti sono talmente con-
creti e vanno a incidere esattamente alla ne-
cessità che vanno a cercare di dare risposte
magari anche a quello che a livello naziona-
le sino ad ora magari non era stato contem-
plato. È un grande sforzo credo e anche
un’assunzione di responsabilità e questo
credo che ci debba da toscani, non tanto da
esponenti o rappresentanti politici, poterci
dire fieri e soprattutto poterci dire orgoglio-
si di quello che stiamo facendo in questo
momento. Come gruppo del Partito Demo-
cratico non possiamo che supportare in toto
l’azione ovviamente che viene portata avan-
ti in questo momento, abbiamo prodotto an-
che una proposta di risoluzione, che a causa
anche della velocità di questi momenti ne-
cessitava anche di qualche ulteriore passag-
gio per una maggiore condivisione, di que-
sto me ne scuso personalmente, ma la vo-
lontà era la volontà di dire stiamo facendo
bene, dobbiamo proseguire e credo che an-
che nelle parole pronunciate dal Presidente
Giannarelli, dal Presidente Fattori, ci sono
degli elementi che noi abbiamo voluto inse-
rire, perché se c’è una cosa che inizia di-
ciamo a produrre anche elementi di crescita
è la necessità di costruire un metodo anche
con il quale aggredire e affrontare queste
dinamiche. Ad esempio il metodo di andare
a vedere quello che sta accadendo e soprat-
tutto di avere elementi di valutazione per
poi irrorare e contaminare positivamente
anche la produzione legislativa futura penso
sia un gran bel metodo e infatti nella propo-
sta di risoluzione noi chiediamo e propo-
niamo che la Quarta Commissione possa
essere anche il luogo che segue e accompa-
gna, di questo anch’io voglio ringraziare il
Presidente Baccelli, perché sin da subito ha
voluto predisporre una visita sul luogo e sui
luoghi, che ha permesso a tutti noi di matu-
rare una convinzione, qualcuno purtroppo
non ne aveva di bisogno, però queste espe-
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rienze sicuramente ci accompagneranno per
cercare di fare di più e fare meglio. C’è un
grande elemento che va posto sin da subito,
e voglio sottolineare come anche in
quest’occasione il Presidente Marras mi ab-
bia dato l’opportunità di poter portare
all’attenzione anche dell’aula questi argo-
menti, anche a nome del gruppo, ovviamen-
te la necessità che ci sia un impegno ancora
maggiore, ancora più forte da parte del Go-
verno e del Parlamento. Ieri eravamo a
un’iniziativa, c’era ovviamente la possibili-
tà anche a livello locale di approfondire
questi temi, sono allo studio anche iniziati-
ve che speriamo anche queste siano trasver-
sali, abbiamo la possibilità di una conver-
genza, che ci sia la possibilità da parte dei
rappresentanti in Parlamento a livello to-
scano di attivarsi perché c’è la possibilità di
agganciare una serie di provvedimenti a li-
vello nazionale, perché abbiamo bisogno di
più fondi. La Regione sta facendo davvero
un grandissimo sforzo, non vorrei fare
l’elenco che è contenuto nella comunica-
zione che l’assessore Fratoni ha fatto. Sono
stati costruiti ponti, ripristinati ponti, colle-
gamenti viari in tempo, è brutto utilizzare
questo termine, record, ma per l’ennesima
volta ci siamo messi a disposizione della
cittadinanza e abbiamo costruito forse e ri-
pristinato delle strutture che a livello evoca-
tivo sono le più importanti, non i muri ma i
ponti. E dobbiamo interrogarci anche su
quello che va fatto in futuro, per questo
l’operato della Commissione, dalla Quarta
Commissione che ha competenze
sull’ambiente, la gestione del territorio, la
protezione civile, penso che arriverà poi il
momento nei prossimi tempi per riflettere
anche su alcune cose collegate alla prote-
zione civile, che, da quello che si apprende,
può sicuramente avere necessità anche di
veder rafforzate alcune dinamiche, soprat-
tutto a livello locale. Quindi anche in que-
sta risoluzione, che quindi Presidente con
queste poche parole intendo anche rappre-
sentare nella presentazione, vuole essere un
sostegno all’operato sin qui svolto, vuole
essere un sostegno anche e un apprezza-
mento alla proposta di legge che verrà poi
presentata, vuole essere uno stimolo a pro-
seguire su questa strada e vuole essere ov-
viamente anche un’ulteriore occasione per
chiedere un impegno ancora più forte e so-
prattutto anche per richiedere al Governo
un intervento anche economico che sia
all’altezza della situazione. Chiudo ricor-
dando ovviamente coloro che, a Livorno
non siamo tutti, ci sono delle persone che
purtroppo non ci sono più, facevano parte
della nostra comunità, restano nei nostri
cuori e purtroppo non ci sono più, ma credo
che questi provvedimenti siano il modo mi-
gliore anche per lanciare un segnale e rin-
graziare le centinaia di ragazzi e ragazze
che si sono rimboccati le maniche e hanno
dato un contributo fondamentale per risol-
levare Livorno. Credo che la loro concre-
tezza necessitasse di interventi e di risposte
veloci e concrete. Noi ci siamo provando e
possiamo dire che i primi risultati stanno
arrivando e questi documenti, questa di-
scussione, anche il tono del nostro dibattito,
credo che sia il viatico migliore per prose-
guire su questa strada e in questa direzione.
Grazie.
PRESIDENTE: Grazie. Presidente Bac-
celli, a lei la parola.
BACCELLI: Grazie Presidente. Io credo
che nella mia piccola storia dell’intervento
in questo Consiglio Regionale mi si possa
dare atto di non essere uso a lusinghe o ad
interventi forzatamente retorici e quindi,
come dire, di essere immediatamente credi-
bile quando dico che il comportamento del-
la Regione Toscana nelle sue diverse decli-
nazioni, Presidente, assessorati, la Prote-
zione civile che sintetizza diciamo e unifica
il concetto stesso della Regione Toscana in
una fase di emergenza, che quest’intervento
sia stato oggettivamente straordinario e a-
deguato alla tragedia e al dramma, per un
verso irreparabile, mi riferisco ovviamente
alle otto vittime, e per un altro riparabile
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ma con fatica, che sono i danni materiali
che si sono verificati in vari ambienti, in
varie situazioni, sia private che di strutture
pubbliche e di aziende che quindi hanno la
necessità di proseguire la propria attività.
Questa comunicazione dà conto di
quest’impegno straordinario con a capo il
Presidente Rossi, nel suo doppio ruolo di
Presidente della Regione e di Commissario
straordinario nominato dal Governo nazio-
nale. Dà conto delle somme urgenze realiz-
zate, dà conto degli interventi che sono già
in campo, dà conto anche di quella capacità
di organizzazione che rispetto anche al pri-
mo evento di quest’importanza, ci auguria-
mo ovviamente che non ce ne siano altri,
ma questa è solo, così, un’affermazione che
lascia il tempo che trova, è il primo inter-
vento di questo livello che viene realizzato
nella fase successiva alla riforma delle pro-
vince. E lo voglio dire perché tra le tante
cose che mi hanno impressionato in positi-
vo c’è quella di aver coordinato questo e-
sercito di volontari, mi riferisco in partico-
lare sia ai volontari diciamo non professio-
nalizzati, a quello straordinario impegno di
tanti ragazzi, non tutti di Livorno ma dei
comuni limitrofi, non tutti di nazionalità i-
taliana, che si sono offerti per le prime pu-
lizie, per i primi soccorsi. Ma mi riferisco
in particolare anche a quel piccolo esercito
di 2800 volontari della Toscana e non solo
che sono stati organizzati in modo assolu-
tamente efficiente, ma non banale anche ri-
spetto a un principio, che so è stato un indi-
rizzo proprio del Presidente Rossi, di cerca-
re di andare in contro ai bisogni e nemmeno
di attendere le telefonate, le rimostranze e i
reclami, organizzare turnazioni di cinque-
cento volontari ogni giorno non è una cosa
banale, soprattutto in una situazione come
questa. Per non essere troppo lungo, voglio
dire che i contenuti di questa comunicazio-
ne sono stai assolutamente coerenti con
quello che abbiamo visto in quella visita
per quanto sommaria, abbiamo passato una
mattinata, nella restituzione delle persone,
lo voglio dire, l’ha anticipato poco fa Enri-
co Rossi, a volte anche qualche nota lieta
rispetto a uno dei ponti realizzati credo
proprio collaudati e consegnati questa mat-
tina presso la Via Remota, è arrivato un re-
sidente, prima mi ha chiesto se ero il Presi-
dente Rossi, io ho declinato le mie generali-
tà, poi mi ha detto se potevo organizzargli
un incontro con il Presidente Rossi, ovvia-
mente avendo esperienza di vari disastri
ambientali, alluvioni, incendi boschivi,
prima ho voluto per cautela nei confronti
del Presidente Rossi capire come volgeva
l’interessamento a quest’incontro, ma mi
piace dirlo, in realtà era perché i residenti
di Via Remota vogliono consegnare un
premio, non potrò dire qual è il premio per-
ché devo almeno lasciare questa sorpresa, a
Enrico Rossi, quindi diciamo ho portato
quest’invito che mi è sembrato veramente
un segnale rispetto a quell’intervento. Si
parla di quell’abitato che era assolutamente
isolato, se non fosse stato realizzato anche
grazie alla tecnologia di Rfi quel ponte con
una tecnologia innovativa rispetto a questa
situazione, però, ecco, al di là dell’episodio,
non c’è stato un luogo tra quelli che abbia-
mo visitato, e l’abbiamo fatto insieme al
sindaco Nogarin, al Presidente della pro-
vincia, quindi non è che li avevamo scelti
noi come Regione, in cui non si è vista la
presenza, la cura, l’attenzione, l’inizio di
una somma urgenza, un mezzo d’opera,
piuttosto che un operaio di una ditta che
fosse impegnata. E questo è quanto abbia-
mo appreso e abbiamo visto direttamente.
Vorrei per davvero non essere troppo lungo
rispetto a questo, però, come dire, eviden-
ziare quel che a volte mi sembra un po’ tra
le righe che non condivido, in alcuni degli
interventi assolutamente pacati, e mi sem-
bra doverosamente positivi rispetto
all’azione della Regione Toscana tutta nella
fase di emergenza e del sistema di protezio-
ne civile, che è un sistema istituzionale del
Comune, della Provincia, del mondo del vo-
lontariato, però mi pare che poi in qualche
modo si sottintenda o si accenni ad una
scarsa pianificazione, una scarsa prevenzio-
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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ne, come se la Regione fosse brava solo
nell’emergenza. Io non condivido questo,
non vuol dire, e lo dico anche rispetto a
questa teoria di proposte di risoluzione al-
legate alla comunicazione, che la vicenda di
Livorno, come le altre vicende, deve essere
occasione per rivedere e per migliorare il
nostro sistema di protezione civile, la nostra
pianificazione urbanistica, la nostra pro-
grammazione sulle opere idrauliche, ma
non sulla scorta dell’emozione del momen-
to e nemmeno sulla scorta
dell’improvvisazione e almeno secondo me
un presupposto deve essere condiviso, che
anche tutto questo e non solo
nell’emergenza, non solo nel sistema della
protezione civile, la Regione Toscana non è
all’anno zero, perché quando mi si dice
questi venti milioni di euro che tra poco ap-
proveremo in opere idrauliche non è che
vengo realizzati questi interventi così, a
senso, dove c’è un buco, dove è venuto giù
un argine o quant’altro, gli interventi più
importanti saranno realizzati sulla base del
piano di gestione del rischio alluvioni. Ad
esempio, quando siamo andati sul torrente
Ugione, che con quelle rotture arginali è
stato causa dell’allagamento dell’impianto
Eni presso Stagno, c’è lì una cassa di e-
spansione che andrà realizzata e che è evi-
dentemente già nel piano di gestione del ri-
schio alluvioni, quindi non credo che man-
chi la programmazione in Regione Toscana,
mancano, come mancano perché sono finite
diciamo nel sistema e non infinite, le risor-
se economiche da assegnare rispetto alle
priorità che sono già state individuate e che
vanno, per carità, sempre aggiornate, te-
nendo conto dei cambiamenti climatici e
quant’altro. Come pure, e concludo, la leg-
ge 21 del 2012 è una legge della Regione
Toscana, che ora viene considerata un
dogma assolutamente intoccabile, io credo
che sia anche questa migliorabile con una
disciplina ancora più omogenea su tutto il
territorio regionale, lo è la 65 del 2014, lo è
la legge 80 del 2015, lo è la disciplina dei
consorzi di bonifica, per quanto criticabile,
almeno diciamo abbiamo attivato degli
strumenti che hanno come missione quella
degli interventi rispetto alle bonifiche, so-
prattutto in questo caso rispetto alle opere
idrauliche. E questo ci conforta nei con-
fronti di una difficoltà che credo come am-
ministratori prima e come legislatore oggi
molto spesso abbiamo visto. Il fatto che le
opere idrauliche sono difficili da progettare,
difficili da finanziare ed è evidente che non
portano un consenso immediato in tempi di
pace. L’ho detto in altre occasioni anche in
Commissione, ho avuto modo di inaugurare
casse di espansione importanti e a malapena
mi ci venivano cinque cittadini e mezzo
giornalista. Va detto, perché poi
l’attenzione diciamo del sistema e anche la
stessa opinione pubblica è evidentemente
più forte del legittimo e naturale quando
accadono eventi disastrosi di questa natura
ma bisognerebbe fosse un po’ più alto an-
che in tempo di pace. Quindi davvero com-
plimenti per quest’attività, ma pregherei il
Consiglio tutto a non improvvisare ora le
soluzioni rispetto ad un utilizzo della vi-
cenda di Livorno per migliorare sia in ter-
mini di pianificazione urbanistica, sia in
termini di pianificazione delle opere idrau-
liche, sia in termini di sistema di protezione
civile, ma rispetto a questo anche come
Commissione dobbiamo fare un lavoro di
verifica e di monitoraggio e di migliora-
mento di tutte le normative. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie a lei. Presidente
Rossi, a lei la parola.
ROSSI: Grazie al Consiglio per la paca-
tezza, per i toni appropriati del dibattito,
anche per avere messo all’ordine del giorno
rapidamente questa proposta di legge. In-
somma anche per le considerazioni fatte dai
consiglieri in particolare, ovviamente anche
l’intervento del consigliere Baccelli, di cui
condivido i toni e ringrazio per le note an-
che personali che costituiranno motivo in
più per provare a far meglio. Quello che è
accaduto a Livorno è un fatto eccezionale,
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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però ormai è evidente che questi fatti ecce-
zionali si ripetono con una rapidità che or-
mai non ci mette certo in sicurezza, ci fa
pensare a niente di buono. È piovuto mol-
tissimo, è stato detto bene dall’assessore
Fratoni, addirittura in un punto che ha avuto
cinquanta millimetri d’acqua in un quarto
d’ora, che sembra una cosa piuttosto da re-
cord, e poi pare che si sia creata questa si-
tuazione per cui la bomba d’acqua veniva
rialimentata dal mare che aveva temperatu-
re non usuali per la stagione, quindi c’era
questa rialimentazione e ha fatto durare per
un periodo lungo la piovosità, il temporale
che poi ha prodotto quello che ha prodotto.
Mi sembra che la reazione della popolazio-
ne innanzitutto sia stata davvero encomiabi-
le, è vero, noi dobbiamo ringraziare la no-
stra Protezione civile che si é prodigata, i
volontari, le strutture anche tecniche, i diri-
genti, i nostri operai, i consorzi, chi è venu-
to da fuori della Toscana, le forze
dell’ordine che si sono adoperate, il Prefet-
to che nella prima fase svolge una funzione
decisiva, anche il Comune, che ha avuto il
suo ruolo in tutta questa vicenda iniziale. E
quindi questo è senz’altro vero, ma quello
che colpisce e che ha colpito, va sottolinea-
to, è stata a mio parere, come molti hanno
già detto, la capacità di risposta della popo-
lazione, del popolo livornese. Io quando
sono arrivato domenica a Livorno il primo
incontro con un cittadino livornese è stato
un signore su una vespa che chiedendo
all’auto con la scritta “Protezione civile
della Toscana”, ha bussato nel vetro e ha
chiesto io voglio dare una mano, dove devo
andare per dare una mano? Questo è stato.
L’altra immagine poi che colpisce, che ha
colpito la dignità, famiglie che hanno visto
perso tutto è soprattutto questa generazione
di giovanissimi che si è mobilitata in modo
silenzioso con grande impegno, che in-
somma penso fa ben sperare per il futuro di
quella città e della Regione se c’è questa
generazione. Non so come abbiano trovato
il modo di organizzarsi e di andare ma così
era, questo è stato evidentemente anche un
motivo di stimolo per chi è avanti in età, a
reagire e a farsi forza. L’alluvione è anche
un fatto che frusta, che indebolisce, colpi-
sce, ferisce, la città ha senz’altro reagito
bene oltre che tutti gli apparati di intervento
che erano deputati a questo, volontari e
non. La ricostruzione è partita, le parole so-
no state già spese, è stato un atto forte di
reazione, mi verrebbe anche da dire che
purtroppo si impara. Questo va detto, nel
senso che non essendo la prima volta che,
ahimè, ci troviamo in queste ambasce sap-
piamo ormai, siamo abbastanza rodati, a
Livorno questo essere lodati ci ha consenti-
to di dare una risposta che vedo insomma
ha degli apprezzamenti e questi apprezza-
menti a mio parere devono essere fatti alle
istituzioni. Io vedo, percepisco che a Livor-
no il rischio che potevamo correre e che fi-
nora abbiamo in qualche modo superato è
che questa rottura di un rapporto, una sinto-
nia tra i cittadini e le istituzioni si appro-
fondisse ancora di più. Parlo delle istituzio-
ni, non parlo del sindaco, del consigliere,
del Presidente, parlo delle istituzioni. Mi
pare che lo sforzo che abbiamo messo in
parte ha frenato questa possibile marea
montante di una rottura tra cittadini e istitu-
zioni, l’abbiamo in parte fermata. Bisogna
continuare per riuscire a vincere questa bat-
taglia che la ritengo fondamentale. Poi a
Livorno non è sbagliato dire che insomma
piove sul bagnato. Un conto è se piove, se
l’evento avviene in una città ricca e senza
problemi sociali, un conto è se un evento di
quella natura così pesante avviene in una
città che i dati ci dicono per arrivare alla
media della disoccupazione regionale do-
vremmo avere domani a disposizione nella
città di Livorno, non parlo della provincia,
della città di Livorno, 7.000 posti di lavoro
in più. Così ci conferma anche l’Irpet, che
recentemente ho interpellato. I 15 milioni di
euro che ci ha messo a disposizione il Go-
verno sono senz’altro una cosa positiva e ci
hanno consentito anche questi di affrontare
le somme urgenze con una relativa sicurez-
za. Voglio ringraziare la Protezione civile,
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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voglio ringraziare in particolare la Presi-
denza del Consiglio, il primo ministro Gen-
tiloni che c’è stato vicino puntualmente, e
poi anche il Ministro Galletti, che ci ha fat-
to visita e confortato e ci ha promesso an-
che che sarebbe ulteriormente intervenuto.
Oltre ai primi interventi che sono ancora in
corso, alcuni già conclusi e questo dà fidu-
cia, rimette in moto le cose, a Livorno ab-
biamo già definito un sistema per la raccol-
ta delle denunce, sono la ricognizione che si
deve fare sui danni che hanno subito i pri-
vati. Si tratta di tre moduli, lo dico così
magari anche dovesse venir fuori qualche
domanda dei cittadini ai consiglieri, il pri-
mo è quello pubblico, questo ci pensa il
Comune, ci pensano le istituzioni, il secon-
do è quello che riguarda invece le famiglie
e il terzo, il B riguarda le famiglie e il ter-
zo, il C, riguarda i privati. I privati noi ab-
biamo concordato la cosa, sarà la Camera di
Commercio a distribuire le domande, ad a-
iutare e supportare gli imprenditori dei tre
comuni, Livorno, Collesalvetti e Rosigna-
no, e noi abbiamo chiesto, firmeremo anche
un verbale d’intesa con la Camera di Com-
mercio, che siano consegnate al commissa-
rio della Protezione civile nella metà di ot-
tobre. Le domande devono farle tutti gli
imprenditori e le devono fare anche le parti-
te Iva che avessero subito danni, le attività
commerciali e quant’altro. Stamani abbia-
mo messo a punto anche il sistema per la
distribuzione e la raccolta delle domande
delle famiglie, saranno a distribuire le do-
mande i comuni, una serie di centri con
personale che noi andiamo a formare e poi
anche questi ce li devono restituire, questa
volta però in un unico punto nella sede del-
la Regione Toscana Genio civile i cittadini,
compilati, anche questi entro il 15 di otto-
bre. Perché entro il 15 di ottobre? Mi rivol-
go in particolare ai capigruppo perché fac-
ciano arrivare questo messaggio anche a
Roma. La Protezione civile ci informa che
se noi riusciamo a dare tempo a loro per fa-
re sulla nostra ricognizione, sto parlando di
ricognizione, non sono ancora la certifica-
zione dei danni, glieli facciamo arrivare en-
tro il 15 di ottobre, 16, perché il 15 è do-
menica mi dicono, possono provare a man-
dare, fatte le verifiche, le carte in Parlamen-
to e al Governo, in modo da trovare come
veicolo legislativo la legge di bilancio. Non
sto a dire quanto sia importante che si trovi
la legge di bilancio, perché se saltassimo la
legge di bilancio si andrebbe all’anno dopo,
all’anno prossimo ed evidentemente la pos-
sibilità di un rimborso slitterebbe molto. Di
solito l’esperienza ci dice che tra l’evento e
l’erogazione da parte dello Stato, del Go-
verno centrale tramite il commissario dele-
gato ai cittadini del ristoro, così si chiama,
dall’evento all’erogazione del ristoro passa
qualcosa come un anno, per dare l’idea,
purché si faccia le cose rapidamente. Quin-
di noi su questo stiamo lavorando e bisogna
non utilizzare novanta giorni, ma io emette-
rò l’ordinanza forse domani, entro metà ot-
tobre inviare tutto questo a Roma. Natural-
mente se le forze politiche come loro rife-
rimenti nazionali potranno farsi sentire
quest’aspetto è fondamentale.
Tuttavia in considerazione anche del fat-
to che un anno è lungo, noi abbiamo già a-
perto uno sportello fidi per il microcredito,
di cui si sta occupando più direttamente
l’assessore Ciuoffo, e questo sportello ero-
ga prestiti fino a ventimila euro con due an-
ni, senza dover rimborsare nulla e poi a par-
tire dal secondo anno per dieci anni un rim-
borso, il prestito si rimborsa senza interessi.
Sappiamo che non risolve i problemi, ma
per una piccola impresa, per un commer-
ciante, per un barista, per un ristorante, per
uno che ha perso il proprio... Senza garan-
zia, sì, infatti noi abbiamo detto senza ga-
ranzia, perché se si va con le banche le ga-
ranzie ci portano per esperienza fatta chissà
dove. È un primo sostegno, un primo aiuto
che mi risulta anche abbastanza apprezzato
per ora. L’ufficio funziona. Nella legge che
brevemente poi dopo rintrodurrò abbiamo
messo anche dei finanziamenti per le fami-
glie, in modo che anche le famiglie possano
avere subito un ristoro senza bisogno di a-
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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spettare un anno. Se c’è bisogno subito bi-
sogna trovare il modo di dar qualcosa.
Quando dovrò relazionare la legge proverò
dire in mono più preciso cosa proponiamo.
Questo sforzo, come è stato riconosciuto, è
uno sforzo eccezionale da parte nostra, da
parte della Regione, da parte del Consiglio
Regionale, dà dignità a questo Consiglio
che si faccia insieme, come mi pare di avere
intuito dalle dichiarazioni pure nelle diver-
sità che sono stati fatti dai vari capigruppo.
Quanto alle leggi io le riflessioni che faccio
sono queste, una legge sul divieto di costru-
zione nelle zone dell’alveo dei fiumi e nelle
vasche di naturale esondazione del fiume
l’abbiamo prodotta nel 2012, dopo le vi-
cende di Aulla. Questa legge è in vigore, se
si contravviene a questa legge che era im-
mediatamente esecutiva è ovvio che se ci
sono state lottizzazioni rilasciate prima del-
la legge la legge non può essere retroattiva.
Però questa legge è in vigore. Quando ho
sentito in televisione beffeggiarla,
l’ignoranza di chi lo fa è piuttosto abissale,
perché nel nostro paese la legge Sarno pre-
vede sì che i fiumi e i corsi dei fiumi siano
tutelati, come poi ha previsto un’altra leg-
ge, che è la legge Galasso sul paesaggio,
ma la legge Galasso se non ha il decreto del
paesaggio, che per ora sono due regioni ad
averlo fatto, non tutela, perché ci vuole
l’atto poi di pianificazione, che il Consiglio
ha adottato nella precedente legislatura. Ma
la legge Sarno stessa consentiva e consente
tuttora la possibilità di aggirare il divieto
semplicemente dicendo un giorno interver-
rò, basta un progetto di massima che dice
che un giorno si faranno interventi compen-
sativi dell’occlusione che andiamo a costru-
ire, e anche in Toscana fino al 2012 si è
continuato su questa strada, per un progetto
generale fatto dalla Regione e i comuni mu-
ravano nell’alveo dei fiumi. Si può cambia-
re, si può toccare, per carità, noi abbiamo
però reso inedificabile il 10 per cento del
territorio della Toscana, tendenzialmente la
parte più preziosa del territorio della To-
scana, di solito le cittadine nascono intorno
ai fiumi. Io non lo so, si può far meglio, pe-
rò questo è stato fatto. Si può migliorare, si
può però allo stesso tempo rivendicarne
l’attuazione, sostenere che non mi risulta
che esistono altre leggi di questo tipo sul
territorio nazionale e vigilare perché si sia
coerenti a questa legge, entrata immediata-
mente in vigore, al netto ovviamente delle
lottizzazioni già rilasciate, perché se io ti ho
rilasciato la lottizzazione non può entrare. E
poi su questa legge abbiamo incardinato
anche il decreto legislativo del paesaggio
che è l’ulteriore blocco delle aree che stan-
no vicino ai fiumi, etc. di valore paesaggi-
stico, ma certo anche delle aree che stanno
vicine. Io sono convinto che questo vincolo,
mi scuso se mi allungo un pochino ma poi
faccio prima dopo, che questo vincolo vada
tenuto, vada rafforzato, non si può indebo-
lirlo, è un vincolo di inedificabilità, cioè
non ci si può costruire. Io lo so che quando
vado in un posto, non voglio dire quale,
c’ho gli imprenditori che mi fermano e mi
dicono che ci vogliono costruire e non si
può, punto. Va detto ai sindaci, va detto a-
gli imprenditori che poi sono gli stessi che
se costruissero, che noi consentissimo di
costruire, verrebbero a stracciarsi le vesti il
giorno dopo e a dire ahimè ci abbiamo co-
struito. “Né pentere e volere insieme puossi
per la contradizion che nol consente”. Io
non ce la faccio a star dietro, però questa è
la mia posizione politica e la metto qui, og-
gi qui, ringraziando la Commissione, il la-
voro che stata facendo, ma dicendo quella è
la legge che mette sotto vincolo di in edifi-
cabilità il 10 per cento del territorio della
Toscana, il territorio più privilegiato. Se si
vuole mantenere siamo un caso positivo e
d’eccellenza nel panorama nazionale, se la
si scardina, si scardina e facciamo una cosa
a mio parere non giusta, ma so che saremo
in grado di tenere. L’altra legge è la 65 del
2014. La legge regionale numero 65 anche
questa entra in vigore gradualmente, non è
che dall’oggi al domani il Consiglio si sve-
glia con l’ ex assessore Marson, che oltre-
tutto ha un nome veneto, obbliga a ritirare
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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le lottizzazioni, la legge che impedisce
nuovo consumo di suolo, ho sentito usare
qui dentro questa parola, è la legge 65, uni-
ca anche questa nel panorama nazionale, e
mano a mano che i regolamenti urbanistici,
ascoltate questa perché noi ne abbiamo fat-
to una discussione ieri in Giunta, noi siamo
contrari, mano a mano che i regolamenti
urbanistici scadono, il Comune deve pre-
sentare un nuovo regolamento urbanistico,
perché se cominciamo a dire scadono i re-
golamenti urbanistici, va rimesso tutto in
discussione, quella legge è come prenderla
e buttarla dalla finestra e anche in questo
caso la mia posizione avete capito qual è,
anche se il Comune di Livorno ci venisse a
chiedere perché c’è stata l’alluvione di so-
prassedere, noi dovremmo ritornare in Con-
siglio, poi se lo fai a Livorno va fatto da
un’altra parte, da un’altra parte ancora,
quindi la legge che vieta il consumo di suo-
lo non edificato di costruire ancora esiste,
nel 2019 tutti i comuni devono aver presen-
tato il nuovo regolamento urbanistico, che
prende dentro di sé nel regolamento urbani-
stico nuovo, il vecchio piano regolatore, per
chi è vecchio come me sa che si chiamava
piano regolatore, i principi della legge 65.
Per cui anche il Comune di Livorno se si
mette al lavoro sulla legge 65 può rifare un
nuovo piano regolatore dove si prevede
consumo zero del territorio, al di là delle
previsioni che possono fare per ricuciture,
com’è scritto, quindi su questo siamo sere-
ni.
L’altra legge, sempre frutto della prece-
dente legislatura, leggi che io cercherò di
applicare, perché non è che la precedente
legislatura la pensavo in un modo e ora che
sono andato in un altro partito la penso in
un altro, la penso sempre allo stesso modo
su tutta una serie di fatti, com’è evidente.
Forse do qualche spiacere, qualche dispia-
cere, ma così è, poi il dibattito si può fare,
ma così è. L’altra legge è la legge 80 mi pa-
re, che ingloba anche la legge sui consorzi,
numero 79, ho sbagliato di un numero, però
è una legge chiara quella lì, prevede che ci
sia una programmazione degli interventi
annuale, che riguarda dalla Regione fino ai
consorzi e ci dà la possibilità di un control-
lo delle attività dei consorzi. Difatti i con-
sorzi sono entrati in funzione ora, perché
prima le risorse erano quelle che avevano,
perché abbiamo dovuto fare il processo di
nomina, io mi permetterei di dire stiamogli
con il fiato sul collo, devono dare di più,
devono dare meglio, ma i cento milioni
all’anno che all’incirca hanno dovrebbero
nell’arco di due o tre anni portarci a vedere
gli argini dei fiumi così puliti che qualche
volta ci si può anche andare a giocare con
le palline. E questo aiuta la sistemazione ol-
tre che la bellezza di questa Regione. Io mi
ricollego quindi al ragionamento che ha fat-
to il Presidente della Commissione, si può
approfondire, migliorare, facciamolo con
ponderazione, sapendo che partiamo a mio
parere da una base piuttosto importante, ot-
tima. Attenzione alle regressioni, io con gli
strumenti che posso avere proverei a dire
dove a mio parere si sta sbagliando e si sta
regredendo.
La questione che invece si pone, e poi
davvero chiudo, è quella anche di continua-
re a spendere ogni anno cento milioni di eu-
ro circa, perché questo spendiamo e non ci
riuscirà di spendere di più per mettere a po-
sto gli argini per l’assetto e per tutto il re-
sto. Il Governo ce li ha dati, noi li stiamo
spendendo, ma è chiaro che, a volte certe
dichiarazioni mi inquietano, dice ma non li
avete ancora spesi. Ma se noi ti abbiamo
fatto un elenco di opere e non avevamo i
progetti, se non ci hai dato nessuno stru-
mento speciale per fare le opere, noi ci vor-
rà un anno per fare una progettazione e ci
vuole all’incirca un anno poi per mettere in
gara e qualche mese per far partire i lavori.
Noi garantiamo che i finanziamenti che ab-
biamo avuto dal Governo per una serie di
opere riguardanti principalmente la città
metropolitana e anche gli altri entro il 2020
si concluderanno e su questo il lavoro
dell’assessore, puntuale e preciso, può esse-
re rendicontato. Per cui quando da Roma
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arrivano e ci dicono non li avete ancora
spesi, polemicamente noi rispondiamo ma
l’accordo l’abbiamo fatto nel 2016, genna-
io 2016, abbiamo già speso assai, possiamo
prevedere che se ti cominciamo a mandare
il conto, come cominceremo a fare, forse
magari ci direte di andare più piano perché
vi rientra nel vincolo di bilancio a voi. Però
le cose quindi stanno abbastanza in fila.
Continuiamo, è chiaro che non si può fare
un miracolo, bisogna prendere atto che dal
66 al 2010, 2008-2010, perché il decentra-
mento di queste opere non ha funzionato,
gli interventi fatti sono stati davvero pochi.
Lo scolmatore e lo zoccolo del Ponte Vec-
chio a Firenze. Adesso sono partite, le cose
si cominciano un po’ a vedere anche qui.
Noi vorremmo uscire anche da Livorno non
soltanto avendo rimesso a posto il ponte,
ma, come dicevamo stamani, cercando di
avere raggiunto un livello di sicurezza
maggiore. Noi vorremmo provare a studiare
sulla base di un piano e di idee che già ci
sono, come i soldi che abbiamo a disposi-
zione si possono utilizzare per migliorare
l’Ugione, Rio Maggiore e per migliorare
anche l’Ardenza, Rio Ardenza, sono tutti rii
questi e altri ancora affluenti. Non per arri-
vare alla sicurezza assoluta, altro concetto
fondamentale, si può migliorare la sicurez-
za, il rischio rimane sempre, e siccome il
rischio rimane sempre ho sentito negli in-
terventi fatti sottolineare il punto
dell’emergenza, io non voglio entrare in
nessuna polemica, ecco, sia ben chiaro, cer-
to, quando ne parlammo tre anni fa sembrò
che dicessimo una cosa anche un po’ assur-
da, viene fatto di pensare che si è avvertiti
in tempo, ad esempio a Venezia l’acqua alta
arriva, no? Eppure a Venezia l’acqua alta
non produce tutti i danni che ha prodotto in
diverse zone della Toscana tornandoci
l’acqua un paio di volte anche nell’arco di
un paio d’anni. Io credo che su questo in
rapporto con i comuni noi si deve fare dav-
vero molto di più. Ma non mettendo in di-
scussione codici o altro, perché anche que-
sto, i codici sono stati rivisti nel 2015 a li-
vello nazionale, perché ogni Regione ce
l’aveva per conto suo e fu il prefetto Ga-
brielli che ci chiamò e ci disse ma sarà il
caso di metterci d’accordo sui codici? E so-
no codificati. Si chiamano codici appunto
per quello. I codici vanno usati, bisogna
farci formazione sopra e ci vogliono i piani
comunali che poi vanno attuati. Io capisco
che 14 codici che mettono in allerta e che
fanno quindi muovere i comuni, noi ne ab-
biamo 14, 15, 17, 18, qualche volta 20,
quest’anno meno perché non è piovuto, so-
no codici che comportano l’allerta. Allerta-
re la popolazione non è cosa usuale, ma
qualcuno qui ha detto giustamente che que-
sti episodi si ripetono e che i climatologi ci
dicono che noi siamo particolarmente espo-
sti. Io quando guardo la Regione Toscana
vedo questo cucchiaio che è affacciato sul
mare, quando si arriva noi qualche cosa ci
si rovescia addosso. Allora su questo dav-
vero si deve lavorare di più, a mio parere,
perché credo bisogna alzare la consapevo-
lezza delle istituzioni, ma anche dei cittadi-
ni, sull’adattare comportamenti adeguati,
oggi dicono resilienti, si usa questa parola,
adattarsi, cercare di ridurre quanto più pos-
sibile il danno, mettere nel conto che ti mo-
biliti e non succede niente e non è che ti
metti a indicare al sindaco che ti ha fatto
perdere chissà cosa o non sei uscito la sera
a mangiar la pizza e quindi i ristoratori so-
no arrabbiati per questo. Quella sera si è
fatto in un altro modo. Guardate, la cosa è
seria però, perché i morti se si contano ce
n’è diversi. Quindi noi stiamo trattando un
argomento non banale. Se noi nell’arco di
qualche anno riuscissimo ad alzare il livello
di reazione all’allerta, la quale ovviamente
può essere migliorata, noi intanto vi dicia-
mo che abbiamo messo 350 pluviometri,
ora mi veniva una battutaccia che non fac-
cio, 350 pluviometri ci consentono di misu-
rare e di vedere l’avanzamento e poi ci sono
anche gli idrometri, 150 idrometri, quindi
tra i pluviometri e gli idrometri la situazio-
ne delle acque in Toscana è sempre sotto
controllo. Se ci fossero reazioni conseguen-
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ti rispetto a questa situazione forse qualcu-
no dice perché mi devo alzare dal letto sta-
notte? Perché? Perché corri un rischio e io
ti avverto che ti devi alzare dal letto. Oppu-
re perché devo mettere, ne stiamo discuten-
do con il Comune di Collesalvetti, queste
cose le segue l’assessore all’ambiente ov-
viamente più direttamente, noi abbiamo
messo in moto la cosa, perché in quella zo-
na industriale non si devono studiare una
serie di sistemi, per i quali quel mezzo me-
tro d’acqua che è andato a Collesalvetti an-
ziché produrre due milioni di danni o cin-
que o quello che saranno ne produce zero?
E poi ancora ci viene un sospetto, mezzo
metro d’acqua ci andava quando ci stava
duemila persone che succede? Su questo il
nostro livello di preparazione deve davvero
alzarsi. Insomma mi fermo qui. C’avevo
anch’io da fare una citazione ma sono stato
davvero lunghissimo e mi fermo. A propo-
sito della citazione due parole, diceva Ma-
chiavelli nel XXV capitolo che nei tempi di
quiete bisognerebbe usare la virtù per co-
struire argini e per riparare alla fortuna av-
versa. Ora a me pare che noi i tempi di
quiete non ce li abbiamo, però insieme se-
condo me si può resistere, si può dare anche
un messaggio di fiducia ai cittadini. Come
mi pare, e lo dico senza retorica davvero,
per l’impegno di tutti e anche del Consiglio
stasera, qualcosa anche all’esterno viene
percepito, cioè la città mi sembra di capire
non si sente sola e questo è compito che
abbiamo come istituzione.
Presidenza del Presidente Eugenio Giani
PRESIDENTE: Grazie al Presidente
Rossi per questa franca, approfondita e
chiara impostazione che ha dato a quella
che è una materia che avvertiamo tutti di
una delicatezza estrema. Sono quattordici le
risoluzioni che noi dovremo sottoporre al
voto, quindi iniziamo. Sappiamo che sono
la gran parte del gruppo Cinque Stelle, poi
vi è la risoluzione del PD e la risoluzione di
Sinistra Italiana. Quindi procediamo l’una
dietro l’altra, dopo le risoluzioni se il Pre-
sidente Rossi vorrà nuovamente intervenire
interviene, altrimenti procediamo con le
leggi.
La prima è la numero 165, presentata dai
consiglieri Galletti e Bianchi, collegata alla
comunicazione della Giunta Regionale.
Consigliere Giannarelli. È quella che impe-
gna la Giunta Regionale a sostenere eco-
nomicamente i comuni. Era stata già stata
illustrata.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: Adesso la proposta di ri-
soluzione numero 166. La parola al consi-
gliere Giannarelli.
GIANNARELLI: Grazie. Velocemente
una piccola riflessione con il Presidente
Rossi prima che ci lasci per altri importanti
impegni. La preoccupazione Presidente è
che la corrente “renziana” del Consiglio
purtroppo voglia rivedere delle buone leggi
fatte dalla Regione Toscana fino al 2012 in
senso peggiorativo. Poi dopo entreremo nel
merito.
PRESIDENTE: Questa mi sembra una
fake news.
GIANNARELLI: Vorrei dopo entrare nel
merito, se il Presidente ci onora della pre-
senza, per un interessante dibattito. No, no,
sono i primi firmatari dell'atto che dimo-
strano qual è la corrente del PD, però non è
questo importante.
PRESIDENTE: Giannarelli, il lessico
“renziano” è una fake news.
GIANNARELLI: La proposta di risolu-
zione 166, che vorrei sottoporre all’Aula,
deriva da una necessità di formalizzare una
richiesta che è emersa dall’incontro col Pre-
fetto, la Protezione Civile, il presidente
Regione Toscana Atti Consiliari
X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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Baccelli, i membri della Quarta Commis-
sione, Sindaco Nogarin, Collesalvetti e Ro-
signano, dove praticamente veniva richiesto
un ruolo e una presenza di coordinamento
della Regione Toscana con questo tavolo
operativo, in modo da... scusate ma questa è
una cosa... forse delle risoluzioni penso una
delle più importanti... in modo da garantire
che, finita l’emergenza post alluvione, que-
sto tavolo di coordinamento per le opere
possa in qualche modo essere istituziona-
lizzato col ruolo della Regione Toscana
come ente di coordinamento, e una richiesta
affinché questo tavolo venga a riferire alla
Quarta Commissione consiliare competente
in merito ai contenuti emersi dal tavolo tec-
nico permanente.
PRESIDENTE: Bene. Allora mettiamo
in votazione la risoluzione numero 166. Chi
è favorevole? Chi è contrario? Chi si astie-
ne?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: Adesso la numero 167.
La parola al consigliere Giannarelli.
GIANNARELLI: Presidente, esprimo il
più profondo rammarico per avere appreso
del rifiuto della precedente risoluzione per-
ché non c’è motivo nemmeno di natura po-
litica, strumentale ed elettorale per bocciare
la proposta di risoluzione di prima. Since-
ramente noi siamo tenuti a esprimere un in-
dirizzo politico con gli strumenti che queste
istituzioni ci mettono a disposizione, quindi
le risoluzioni in questi contesti richiedono
degli atti di questa natura. Mi dispiace se
non c’è nessun interesse da parte delle altre
forze politiche, ma noi pensiamo di adem-
piere a questo importante ruolo istituzionale
con disciplina ed onore, così come previsto
dalla Costituzione. Queste proposte non so-
no risolutive dei problemi, ma vogliono es-
sere solo delle indicazioni a tutta l’Aula e al
Consiglio, per quanto ce ne fosse bisogno,
su alcuni indirizzi che dovrebbero essere
intrapresi, anche perché riteniamo che evi-
dentemente questi indirizzi necessitano di
uno stimolo, perché se vedessimo che que-
sti indirizzi fossero percorsi dalla commis-
sione stessa o dall’Aula, probabilmente non
saremmo nemmeno esistiti. Allora questa
risoluzione, la 167, invece chiede un inter-
vento presso la conferenza Stato – Regioni;
io so che il Presidente è informato su questo
aspetto qua, però abbiamo bisogno che in
qualche modo venga istituzionalizzato que-
sto problema, che non rimanga solo negli
incontri che vengono fatti. C’è un problema
con i ponti di RFI che creano delle strozza-
ture... alcuni, non in tutti, in alcuni corsi i-
drici, alcuni corsi di fiumi, nello sbocco a
mare questi ponti realizzati molti anni fa
creano delle strozzature fisiche, perché so-
no stati fatti in questo modo. E anche a Li-
vorno, la Commissione può essere testimo-
ne di questa cosa, molti di voi erano presen-
ti, abbiamo visto come quel ponte in un de-
terminato punto ha creato una vera e pro-
pria strozzatura, e questa cosa ha fatto in
modo che fosse più alto il rischio alluvione
perché maggiore era la portata e l’altezza
del battente idraulico, se così si chiama.
Quindi ci sentiamo in dovere di richiedere
un impegno al Presidente affinché nella
Conferenza Stato – Regioni venga posta
questa questione sul tavolo del Ministero e
che si richieda semplicemente di prendere
coscienza del problema e di programmare
una serie di interventi. Sappiamo che non ci
sono le risorse per fare tutto, ma quantome-
no una presa di coscienza e una pianifica-
zione messa su atti importanti, dove poi o-
gni volta quando si vanno a fare i bilanci si
richiede un impegno finanziario, pensiamo
che possa essere doveroso in questa fase
come risposta a medio e lungo periodo.
Forse questa è una di quelle... lunghissimo
periodo, ma quantomeno vorremmo un im-
pegno di questa natura. Grazie.
PRESIDENTE: Sottoponiamo al voto la
risoluzione che impegna Conferenza Stato -
Regioni a un programma per il progressivo
Regione Toscana Atti Consiliari
X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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rifacimento dei ponti RFI che creano stroz-
zature al corso dei fiumi e allo sbocco al
mare. Chi è favorevole a questa risoluzio-
ne? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: Adesso la risoluzione
168, la parola al consigliere Giannarelli.
GIANNARELLI: Mi rendo conto che
questi atti possono essere in qualche modo
tacciati di improvvisazione o superficialità,
ma sono semplicemente atti di buonsenso,
come quello del richiedere di rafforzare le
attuali reti di monitoraggio idropluviome-
triche, anche se sappiamo, e la comunica-
zione ce l’ha ufficializzato, che la regione
Toscana è tra le regioni in Italia più avanza-
te sotto questo aspetto qua. Va detto senza
paura. Ma noi siamo orgogliosi di essere to-
scani anche per questi aspetti, perché stori-
camente la Regione si è distinta per l'atten-
zione al paesaggio. Ma forse qualcuno oggi
vuole rivedere questa attenzione. Allora
chiediamo un impegno formale perché ven-
gano rafforzate queste reti di monitoraggio,
perché sebbene la Regione sia prima in Ita-
lia, è evidente che non sia sufficiente il si-
stema di monitoraggio attuale, non è suffi-
ciente, è chiaro. Sappiamo che viviamo in
un momento di ristrettezze economiche, ma
pensiamo che questa sia una linea di inter-
vento, a differenza di altre, come per esem-
pio spendere 14 milioni di euro in tre anni
per hardware e software, bene, questa è una
voce che potrebbe benissimo essere rivista
a favore del rafforzamento delle reti di mo-
nitoraggio idropluviometriche.
PRESIDENTE: Sottoponiamola al voto.
Chi è favorevole all’impegno alla Giunta
Regionale a rafforzare le attuali reti di mo-
nitoraggio idropluviometriche? Chi è con-
trario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: Adesso la 169, Gianna-
relli. È quella che impegna la Giunta a ri-
vedere i piani di gestione e il rischio allu-
vionale in funzione di cambiamenti climati-
ci. La parola al consigliere Giannarelli
GIANNARELLI: Sì, la direttiva europea
60 del 2007 nell’articolo 14 prevede questa
possibilità, e si può fare entro il 22 dicem-
bre 2018 per la valutazione preliminare di
rischio alluvioni, poi ci sono altre scadenze
al 2019 e ogni sei anni si possono rivedere
questi piani di rischio. Come dicevo prima,
sono stati fatti... per fortuna che ci sono e
che sono un atto importante per la tutela del
territorio, per la gestione del rischio allu-
vionale, ma sono basati su dati vecchi. Noi
chiediamo che si apra una discussione,
quantomeno in commissione possiamo e-
mendarlo, sul piano di gestione del rischio
alluvione. Abbiamo bisogno di vedere que-
sti documenti e che siano illustrati nella
commissione competente perché sono atti
di indirizzo che, è vero, è scritto giustamen-
te nella commissione che non prevedono...
sono atti dinamici, viene riportato questo
termine appropriato, perché è proprio così,
la direttiva europea li definisce come “atti
dinamici”: “Rivedeteli ogni sei anni”. Beh,
se cambiano le condizioni climatiche in
qualche modo è condivisibile questa cosa.
Ed è giusto quello che è stato scritto che il
fatto di redigere un piano di gestione ri-
schio alluvioni non comporta l'impegno fi-
nanziario, è chiaro che sia così, però è bene
condividere che l'indirizzo sia quantomeno
aggiornato sulle condizioni mutate, ed è per
questo che chiediamo che vengano rivisti.
Facciamo un percorso in commissione?
Non lo so, vorrei che venisse posto all'ordi-
ne dei lavori quantomeno della Quarta
Commissione.
PRESIDENTE: Bene, procediamo al vo-
to. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi
si astiene?
- Il Consiglio non approva -
Regione Toscana Atti Consiliari
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PRESIDENTE: Adesso la risoluzione
numero 170. La parola al consigliere Gian-
narelli.
GIANNARELLI: Come diceva il Presi-
dente Rossi abbiamo la necessità di monito-
rare sull’attività dei consorzi di bonifica.
Allora, posto che condividiamo la legge re-
gionale 79 del 2012, sebbene politicamente
noi chiediamo l'abolizione dei consorzi, ma
nascono con decreto regio, non è compe-
tenza regionale, sarà compito del Parlamen-
to, eventualmente se condivisa questa vi-
sione, di prevedere una loro abolizione ma
perché queste funzioni importanti vengano
in qualche modo svolte, secondo la nostra
lettura, con enti interamente pubblici e non
soggetti privati di diritto pubblico come i
consorzi stessi sono. Quindi, nell'ottica del-
la condivisione comunque dell'organizza-
zione dei consorzi che è stata fatta nel
2012, comunque abbiamo bisogno di moni-
torare l’attività dei consorzi stessi, perché
io in prima persona ho visitato diversi in-
terventi dei consorzi quando vengono fatti,
e spesso ho rilevato che la loro attività di
taglio dei cannicci e di taglio degli alberi
comporta che gli stessi vengano lasciati ne-
gli alvei dei fiumi. Questo non è un elemen-
to importante tanto quanto le strozzature dei
ponti o altri problemi di pianificazione ter-
ritoriale, è uno dei problemi, forse il più
piccolo, ma è un problema di cui dobbiamo
prendere coscienza. Allora qual è il pro-
blema perché la Regione non può farsi cari-
co di prevedere forme di controllo in grado
di garantire che i consorzi di bonifica, a se-
guito di opere di manutenzione nei corsi
d’acqua, rimuovano dagli argini ogni resi-
duo di lavorazione? Noi chiediamo un im-
pegno in questo senso. Grazie.
PRESIDENTE: Bene. Sottoponiamola al
voto.
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE: Io sono garante dello
svolgimento corretto, non posso entrare nel
merito. Io non posso entrare nel merito, so-
no valutazioni che fra i gruppi consiliari
sviluppano una dialettica che porta eviden-
temente ad una più ampia lavorazione a
questo voto.
Sottopongo la risoluzione numero 170 al
voto. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: La numero 171, prego,
prevedere gli sgravi fiscali alle imprese
colpite. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: La risoluzione numero
172, è quella sulla verifica insieme al Mini-
stero di finanziare la demolizione e rico-
struzione e altra area di sicurezza delle abi-
tazioni anche condonate oggi presenti den-
tro la fascia rispetto ai vari corsi d’acqua.
Consigliere Giannarelli, a lei la parola.
GIANNARELLI: Secondo noi, ma ripe-
to, probabilmente sbagliamo valutazione,
non pensiamo di avere la verità in “tasca”,
ma è una considerazione che abbiamo fatto
e che riteniamo doveroso porla all'Aula,
perché altrimenti mi chiedo che cosa ci
stiamo a fare qua. Chiediamo un impegno a
verificare insieme al Ministero la possibilità
di finanziare delle demolizioni di questi
immobili realizzati in queste aree ad alto ri-
schio idraulico. Perché chiediamo questo?
Per due motivi: uno perché l'abbiamo visto
con i nostri occhi, abbiamo visto a Livorno
queste case realizzate dentro l'alveo del
fiume e sappiamo che la Regione Liguria
con Burlando, non condividendo per nulla
l’azione governativa dell’ex presidente del-
la Regione Liguria, però fece un intervento
dove richiese risorse al Ministero e furono
abbattuti due palazzi, se non sbaglio pro-
Regione Toscana Atti Consiliari
X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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prio a Genova. Allora, a Livorno abbiamo
trovato delle situazioni simili: ci sono delle
case, alcune proprio anche sequestrate dalla
Procura per delle indagini che opportuna-
mente la Procura sta svolgendo; noi chie-
diamo di prevedere questa attività della
Giunta per valutare insieme al Ministero se
c’è questa possibilità, sempre che venga ri-
tenuta come una cosa utile. Noi pensiamo
di sì.
PRESIDENTE: Bene, sottoponiamo al
voto questa risoluzione. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: Adesso la numero 173.
La parola al consigliere Giannarelli.
GIANNARELLI: La 173 la presento in-
sieme alla numero 174 perché sono estre-
mamente simili. Faccio riferimento a una
richiesta di ritiro della proposta di legge
185 della Giunta, le disposizioni in materia
di gestione del rischio alluvionale e poten-
ziamento della tutela dei corsi d’acqua, che
prevede essa stessa la possibilità di frazio-
nare gli immobili ubicati in area a rischio
alluvionale, aumentando il carico urbanisti-
co in area a rischio idrologico elevato, e
prevede la possibilità di modificare la de-
stinazione d’uso degli immobili ubicati in
area a rischio alluvioni. In particolare, que-
sta proposta di legge della Giunta però, na-
sce da una proposta di legge, la 118 a prima
firma delle correnti renziane... non lo so,
sui giornali si legge così, ma questo è indi-
pendente... diciamo che ci sono delle per-
sone che rappresentano un determinato mo-
dello di governo e di visione delle istituzio-
ni, che sono fra l'altro tra i primi firmatari
di questo atto. E questo atto prevede, ed è
per questo che chiediamo quantomeno di
esprimere contrarietà perché non è un atto
presentato dalla Giunta, è un atto presentato
da alcuni consiglieri, però questo documen-
to, queste proposte di legge prevedono, in
particolare la 118, e sono attualmente in di-
scussione nella Quarta Commissione, di
frazionare gli immobili nelle aree a rischio
alluvione e soprattutto prevedono di modi-
ficare, di prevedere dei cambi di destina-
zione d'uso. Ora, posto che entrambe le
leggi, così come le leggi regionali numero
21 e la 65 che noi apprezziamo in toto an-
che se sono state fatte dal Presidente Rossi
quando era nel PD, nonostante quello, sono
atti di buon senso che noi apprezziamo tan-
tissimo, mai se fossimo al governo di que-
sta Regione le avremmo modificate con
questa velocità, avremmo cercato in tutti i
modi di attuarle e poi fra qualche anno veri-
ficare la loro attuazione, se effettivamente,
come pensiamo, potessero essere o no delle
buone leggi. Ora qual è il problema? Che
molti esperti di pianificazione territoriale e
urbanistica ci dicono: “Guardate che quan-
do aumentate il carico urbanistico aumenta
il rischio, perché aumentano le persone,
aumentano le automobili, i beni che posso-
no essere in caso di esondazione oggetto di
un'alluvione”. Ma noi stessi con la Quarta
Commissione abbiamo visto con i nostri
occhi un caso eclatante di un immobile in
un'area che era precedentemente destinato
ad attività artigianali, quindi si presuppone
una presenza di 20 - 30 operai; negli anni, a
seguito della chiusura di quest'impresa, a
questo immobile gli fu modificata la desti-
nazione d'uso, prevedendo una serie di de-
stinazioni con finalità turistiche. Questo
immobile è diventato un campeggio, un
residence, che nel momento dell'alluvione
aveva una presenza numerosa di persone, se
non sbaglio sulle 150 persone; per fortuna il
proprietario si è fatto carico di avvertire
tempestivamente queste persone che hanno
avuto tempo di evacuare e non ci sono stati
morti né feriti, se non sbaglio... se dovessi
sbagliare chiedo scusa in anticipo in quella
zona lì. Ma l'abbiamo visto con i nostri oc-
chi, come in quel caso specifico prevedere
una variante, un cambio di destinazione
d'uso, quindi anche implicitamente un fra-
zionamento perché nel solito immobile c’è
Regione Toscana Atti Consiliari
X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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più presenza, aumenta il rischio alluvionale.
Allora noi chiediamo che queste leggi
quantomeno vengano riviste nel senso come
diceva il Presidente Rossi. Io forse assisto a
delle realtà parallele qua dentro, ma io mi
ricordo bene le parole del Presidente Rossi
quando nella scorsa Aula fece un accenno
ai cambiamenti climatici e alla richiesta di
intervenire sul piano energetico regionale,
sugli impianti di biomassa, sulle energie
rinnovabili... ce le ho tutte in mente e ci
stiamo attivando per fare degli atti che ri-
specchiano quello che diceva il Presidente
Rossi, per vedervi alla prova poi dei fatti se
li votate oppure no. Ma oggi il Presidente
Rossi vi ha rivolto a voi consiglieri, non ho
capito di quale forza politica, ma una ri-
chiesta per fare in modo che queste propo-
ste di legge vengano quantomeno conserva-
te nella loro natura profonda di tutela pae-
saggistica, di osservazione del territorio, di
presa d’atto dei cambiamenti climatici, per-
ché già nel 2012 quando fu fatta questa leg-
ge, fu fatta sulla spinta degli eventi alluvio-
nali. Allora perché oggi voi venite qua a
proporci delle modifiche che aumentano il
rischio alluvionale? È questo che non riesco
a capire e sono veramente esterrefatto, per-
ché anche nella Commissione non c'è pos-
sibilità di discussione, e qua uguale. Ci tro-
viamo a parlare del vuoto, nel nulla. Io ho
fatto richieste di audizione, sono venuti e-
sperti di paesaggio, verranno ancora perché
non molleremo mai fino alla fine e vi por-
remo questi quesiti. Ma perché insistere in
questo modo? Che senso ha prevedere i
cambi di destinazione d’uso degli immobili
all'interno degli alvei, nelle aree di rispetto?
Ma perché? Con quale finalità? È questo
che non riesco a capire. Allora io vi pongo
all'attenzione queste due proposte di risolu-
zione: le numero 173 e 174. Grazie.
PRESIDENTE: Si procede al voto della
173. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi
si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: La 174. Chi è favorevo-
le? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: La risoluzione numero
175. La parola al consigliere Giannarelli.
GIANNARELLI: Sì, ovviamente inter-
preto il silenzio del PD, mi riferisco al PD e
non a MDP, il silenzio del PD come un si-
lenzio di imbarazzo assoluto rispetto alle
proposte che sto ponendo in quest’Aula,
anche perché sono proposte di estremo
buon senso che evidentemente dovremo
raccontare all'esterno quello che sta avve-
nendo in quest’Aula. Ovviamente la propo-
sta 175 continua nell’indirizzo appena e-
spresso dove chiediamo un impegno nella
Conferenza Stato – Regioni all'attivazione
di opportuni incentivi per favorire ed in-
crementare il ruolo di privati in uno svilup-
po di una strategia integrata per la mitiga-
zione del rischio alluvioni, frane per la tute-
la del territorio attraverso interventi di defi-
scalizzazione come per esempio il “Geobo-
nus”. Stranamente devo dire che per esem-
pio una proposta fatta dal Governo attuale,
molto condivisibile, è stato introdotto un
bonus per la messa in sicurezza sismica de-
gli edifici, questo bonus dell’85 per cento
in cinque anni, è un intervento che se fosse
stato attuato anche per le energie rinnovabi-
li, per gli interventi di riqualificazione e-
nergetica, avrebbe fatto rilanciare proba-
bilmente tutto settore; tutto il mondo delle
energie rinnovabili richiede una detrazione
fiscale in cinque anni, non in dieci, è stata
fatta per gli interventi della messa in sicu-
rezza sismica, va bene, avanti così. Avanti
così anche con un “Geobonus”, cioè con un
bonus che prevede una defiscalizzazione
per gli interventi della messa in sicurezza
idraulica. Noi a livello nazionale abbiamo
proposto il 65 per cento, in questa visione
delegheremo la Giunta a scegliere quello
che riterrà più opportuno insieme al Mini-
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stero come percentuale di detrazione fisca-
le, ma comunque riteniamo che questo in-
tervento possa essere utile, insomma, picco-
le iniziative per la messa in sicurezza del
nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE: Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENRE: Adesso l'ultima di quelle
presentate dai consiglieri Giannarelli, Gal-
letti, Bianchi, Quartini. È la 176.
GIANNARELLI: Grazie Presidente. Noi,
in funzione anche di quanto l’Abruzzo mi
sembra... comunque abbiamo verificato che
ci sono stati diversi precedenti purtroppo
nel nostro territorio, dei casi di delega mi-
nisteriale ai vari commissari; è successo co-
sì con l'Emilia, se non sbaglio ci fu Errani,
fu nominato commissario dal Ministero,
oggi avviene con il nostro Presidente Rossi,
devo dire che attualmente si sta comportan-
do egregiamente nella sua attività, come
prima detto, in maniera estremamente one-
sta... non sono né lusinghe né false parole.
Chiediamo però per esempio con questa ri-
soluzione un impegno alla Giunta Regiona-
le ad individuare nei sindaci dei comuni
colpiti dall'alluvione del 9 e 10 settembre i
soggetti attuatori per garantire l'immediata
effettività ai provvedimenti del commissa-
rio delegato e la continuità del servizio tec-
nico amministrativo comunale. Noi abbia-
mo fatto questa valutazione: pensiamo che i
sindaci dei territori possano essere delegati
dal commissario tanto quanto i nostri asses-
sori. Piena fiducia ai nostri assessori, ai
quali gli auguro un buon lavoro, a tutti e tre
gli assessori delegati, ma riteniamo che in
affiancamento a queste deleghe il commis-
sario possa delegare anche i sindaci del ter-
ritorio. Forse uno dei tre sindaci, essendo
del Movimento 5 Stelle, potrebbe creare
delle riflessioni politiche, ma noi sappiamo
che il senso di responsabilità è molto più
alto da queste letture elettorali, e quindi po-
niamo questa risoluzione, la 176, affinché
quantomeno il Presidente Rossi valuti, an-
che da solo, senza i consigli dei consiglieri,
anche da solo, che valuti la possibilità di
delegare i tre sindaci in sostegno ai tre de-
legati commissariali dell’assessorato appe-
na individuato.
PRESIDENTE: Presidente Marras.
MARRAS: No, io mi sorprendo del fatto
che siamo stati sollecitati più volte ad in-
tervenire ma possiamo decidere di interve-
nire quando ci pare e fare anche una dichia-
razione di voto cumulativa, anche per eco-
nomia di tempo. Non inviterei ulteriormen-
te a fare come gli pare al Presidente Rossi
perché chiaramente non c’è bisogno su que-
sto punto. Devo dire però di essere molto
contrario all’idea di poter delegare la sua
funzione ad altri, anche perché ha dimostra-
to anche in questa occasione, lo testimonio
anche direttamente per esperienza persona-
le, che nell’emergenza non c’è nessuno che
riesca a gestire bene le cose come Enrico
Rossi. Va fatta questa sottolineatura, ci ten-
go a farla anche personalmente, e ci tengo
anche a citarlo, rispetto all’intervento che
ha fatto in Aula, “perché non dobbiamo –
ha detto – ringraziare le persone, dobbiamo
ringraziare le istituzioni”. Ecco perché cre-
do che sarebbe stato molto meglio affronta-
re il dibattito di questa comunicazione anzi-
ché con quattordici risoluzioni di un rigo, e
non so qual era la funzione... quella forse di
dimostrare di aver fatto molto di più di
quello che era possibile fare in questa fa-
se... non c’è bisogno di aumentare la dose
della prestazione in questi casi... ma sem-
plicemente fare quello che è stato detto,
cioè stare tutti uniti dietro all’istituzione
Regione che è guidata dal suo Presidente e
che ha fatto quello che doveva fare e lo sta
facendo, come è stato riconosciuto da tutti,
in modo impeccabile. Pertanto c’è sempli-
cemente da dare seguito agli impegni presi,
molte delle cose che sono state qui richia-
Regione Toscana Atti Consiliari
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mate sono già state fatte, alcune non siamo
nemmeno in grado di valutarle, ecco perché
non abbiamo votato queste risoluzioni da
un rigo, così come è evidente che la Pdl di
modifica alla legge regionale 21 che stiamo
esaminando è quella che propone la Giunta,
che introduce anche elementi ulteriori di ri-
gore perché oltre a quel punto difficile di
discussione c’è l’introduzione del principio
della magnitudo dell’evento, che è un ele-
mento di innovazione rilevante rispetto al
governo del territorio. Ecco perché stiamo
ragionando, l'ha detto in atti l’assessore
Fratoni, anche di introdurre ulteriori ele-
menti di controllo per quanto riguarda
l’esercizio del funzionamento e delle attivi-
tà dei consorzi di bonifica. Non crediamo
affatto ai tavoli permanenti costituiti sulla
base dell’emergenza perché ognuno deve
sapere fare quello che la legge chiede di fa-
re; in questi casi ci sono le sale di protezio-
ne civile congiunte con la Prefettura, ci so-
no momenti e cooperazioni istituzionali co-
stanti, e non c’è da dimostrare di fare di più
degli altri, qui c’è da fare quello che la leg-
ge ci chiede di fare. E speriamo che anche
in questo caso sia avvenuto per tutti i sog-
getti istituzionali che hanno titolo a fare
quello che la legge chiede di fare. L’iter in
Commissione e le attività della Commissio-
ne sono note anche a chi non ne fa parte,
perché la Quarta Commissione è noto esse-
re una commissione molto dinamica, anche
rispetto alla sua proiezione esterna; ci sono
molti dibattiti e anche argomenti che sono
frutto di una condivisione di programma.
Non mi pare che il consigliere Giannarelli
possa lamentarsi della mancanza di ascolto
né di occasioni che la Commissione gli of-
fre e forse oggi si è lamentato del fatto che
non c’è stato un ping-pong, ma devo dire
che ci ha anche insegnato che quando si ri-
sponde con il silenzio è anche capace di ap-
prezzare le leggi approvate da noi e anche
addirittura fare qualche apprezzamento di
provvedimenti che il Governo, anche quello
attuale, ha varato, per cui di qui in avanti
staremo sicuramente più zitti perché questo
produce anche un elemento di vantaggio e
di oggettivazione del dibattito. Cosa dire in
più? Niente, votiamo contro anche a questo.
PRESIDENTE: Grazie al presidente
Marras. La parola all’assessore Federica
Fratoni.
FRATONI: Grazie Presidente, solo per
puntualizzare due aspetti. Il primo, quello
che veniva sollecitato rispetto
all’aggiornamento del piano gestione e ri-
schio alluvione, vorrei confortare il consi-
gliere Giannarelli perché c’è un’attività e
una competenza intanto delle nuove autorità
di distretto. Dico “nuove” perché la struttu-
razione è avvenuta di recente, la nomina del
segretario, come diceva nell’ambito della
comunicazione, è di poche settimane fa e
già su questo abbiamo avuto un incontro,
fra l’altro con un focus specifico su Livor-
no, perché l'aggiornamento del quadro co-
noscitivo del piano gestione e rischio allu-
vioni è un'effettiva esigenza della Regione
e dei comuni, che poi sulla base di quel
quadro conoscitivo vanno a disciplinare i
propri strumenti di governo del territorio.
Quindi è assolutamente un'esigenza, su
questo dichiaro fin d’ora la piena disponibi-
lità anche in Commissione ad approfondire
il tema insieme al supporto dei tecnici vali-
dissimi della struttura.
Rispetto alla Pdl 185 vorrei davvero con-
futare un messaggio che non è assolutamen-
te corretto, perché la Pdl nasce dall'esigenza
di un aggiornamento normativo. La legge
21 del 2012 è stata concepita quando era il
recepimento alla direttiva 2007/60, che
cambia alcune impostazioni, cambia le
classi di pericolosità idraulica, rispetto alle
quali è necessario evolvere la normativa.
Ma la normativa mantiene in assoluto i ca-
pisaldi della legge 21, ovvero l'assoluta i-
nedificabilità nelle zone ad alta pericolosità
idraulica, declina semmai la valorizzazione
del patrimonio edilizio esistente, che è un
altro concetto e che viene effettuato sempre
e comunque al di sopra della soglia di sicu-
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X LEGISLATURA - RESOCONTI INTEGRALI - SEDUTA N. 110/P DEL 26 SETTEMBRE 2017
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rezza idraulica valutata non tanto e non solo
rispetto a carte che oggi segnano il limite
che lei diceva, ma introducendo concetti
molto più puntuali e dinamici, come quello
della magnitudo, che coniuga il battente i-
draulico con la velocità idraulica, con una
graduazione che rende anche una consape-
volezza maggiore di cosa vuol dire presen-
za di rischio e gestione di rischio, che non
la si fa soltanto con la realizzazione di ope-
re e di messa in sicurezza idraulica, ma an-
che con opere di autoprotezione e quindi
con una declinazione ulteriore che in legge
ovviamente è prevista e che discende esat-
tamente da una filosofia europea che rende
necessario questo tipo di evoluzione e di
aggiornamento normativo. Quindi il concet-
to del divieto di assoluta inedificabilità è
fatto salvo e anche gli ulteriori interventi
sono comunque contemplati soltanto al di
sopra delle soglie di sicurezza idraulica.
PRESIDENTE: Allora al voto questa ri-
soluzione, la 176. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: La risoluzione 177 ha
come firmatari Gazzetti, Marras, Baldi,
Scaramelli, Bezzini, Baccelli, Monni, So-
stegni e Anselmi. Chi interviene? È già illu-
strata. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: La numero 178 a firma
dei consiglieri Fattori e Sarti.
FATTORI: Chiedo scusa Presidente, ve-
locissimo. Intanto non serve, ma per il ver-
bale: alla risoluzione numero 175 in realtà
ho votato a favore ma per errore, volevo vo-
tare contrario. Questo per il verbale.
Qui io dedico soltanto pochi secondi per
dire che il senso di questa nostra risoluzio-
ne era quella di mantenere un generale im-
pegno di sfondo e di cornice a considerare a
mantenere prioritari gli obiettivi appunto
della conservazione e della manutenzione
del suolo esistente, ed è il dibattito che noi
abbiamo avuto sullo sfondo fin adesso. An-
che io l'ho sollevato più volte anche nel di-
battito in Commissione. Sono convinto che
ci possano essere in corso dei tentativi di,
diciamo così, “smontaggio” di alcuni pezzi
dell’architrave della 65 e del PIT e che su
questo dobbiamo porre attenzione. Non lo
ricordo oggi, sono intervenuto ogni volta
puntualmente anche in leggi che questo
Consiglio ha già approvato, dove si prevede
la costruzione di manufatti pertinenziali in
quel luogo o di manufatti per le esigenze
della caccia, ora sta arrivando una legge
molto interessante per la valorizzazione dei
cammini che però prevede degli elementi
sull’edificazione che non ci convincono per
niente... Ecco, questo sto dicendo, cioè di
provare a mantenere questa visione com-
plessiva e mi pare di capire che anche il
Presidente Rossi su questo stava dicendo
che lo ritiene un elemento fondamentale.
Quindi dicevo, elementi di cornice come
questi e come anche la possibilità di preve-
dere un piano speciale per la prevenzione
del rischio idrogeologico, la messa in sicu-
rezza del territorio, e poi nello specifico
una serie di richieste; una per la verità era
proprio quella su cui si era soffermato il
Presidente Rossi, cioè ultimare in tempi
brevi il 15 di ottobre il censimento dei dan-
ni ai cittadini e alle imprese per poter otte-
nere risorse nazionali, dato che questa è una
precondizione, intervenendo sulla legge di
bilancio, la legge di stabilità. Appunto il
Presidente stesso diceva prima che è sua in-
tenzione emettere un’ordinanza in tal senso
proprio domani, se ho ben inteso, che è e-
sattamente il punto che chiedevamo in que-
sta risoluzione. L’idea di tenere aperto un
tavolo di coordinamento tecnico fra gli enti
interessati per la fase di gestione
dell’emergenza, ma non solo, che – diciamo
così – va nella direzione di rendere massi-
mamente trasparente e partecipata non solo
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la fase della gestione dell’emergenza, per-
ché nel nostro Paese sappiamo che a volte
ci sono delle chiusure su questo, e a garan-
tire nei processi decisionali questo elemen-
to di partecipazione e di apertura alla citta-
dinanza.
L’altro elemento, e chiudo, l’ultimo che
ponevamo all’attenzione dei colleghi, è
quello di provare a concepire un piano che
sia ovviamente unitario, questo è evidente,
ma anche suddiviso in molteplici lotti. Ho
provato a dire prima il perché. Chiaramente
questo permette di condividere con i desti-
natari in maniera maggiore gli interventi da
fare, ma soprattutto l’intenzione era quella
che dicevo prima, quello di fare in modo di
coinvolgere il più possibile nei lavori le
imprese del territorio e di fare in modo che
la manodopera del territorio sia il più pos-
sibile coinvolta. È evidente che è un’area
profondamente colpita dalla crisi, adesso
colpita da un avvenimento calamitoso di
questo genere, se ci può essere un maggior
ritorno in questa fase, anche attraverso
l’utilizzo di imprese del territorio e di lavo-
ratori del territorio, crediamo che questa sia
una direzione intelligente in cui provare ad
andare. E questo era l’ultimo dei punti che
nella risoluzione provavamo a mettere in
rilievo.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Marras.
MARRAS: Grazie. Ma brevemente per
dire che la risoluzione merita un’attenzione
indubbiamente. Mi pare che ci siano degli
spunti di buon senso, di generosità e il ri-
chiamo anche a un elemento di partecipa-
zione ulteriore. Mi pare che siano racco-
mandazioni racchiuse ampiamente anche
nella comunicazione e nel rendiconto delle
attività fin qui svolte. L’elemento della par-
tecipazione dei cittadini è forse la motiva-
zione più grande che ha spinto le persone,
anche i rappresentanti istituzionali, a muo-
versi con l’intensità che è stata riconosciu-
ta. Poi, chiariamoci su questo punto: nelle
emergenze è giusto che ci sia un grande co-
ordinamento ma ci vuole anche chi prende
le decisioni. Insomma, raccontiamoci tutto:
la rendicontazione deve essere massima,
l’informazione puntuale, la trasparenza in-
credibile, i momenti di confronto intensi e
frequenti, ma ci vuole chi prende le deci-
sioni. Dopodiché molte delle cose che ab-
biamo ascoltato sono già racchiuse in que-
ste indicazioni anche dell’impegnativa, e
forse meritava un ripensamento questa pro-
posta. Devo dire di non essere affatto
d’accordo con l’ultimo punto che è sostan-
ziale: non c’è né bisogno, perché quando si
fanno interventi di messa in sicurezza o di
ripristino e quando ci sono le risorse, che
per fortuna stiamo mettendo a disposizione,
bisogna fare interventi completi. Non si
possono spezzettare, anche non si può, tra
l’altro non si può nemmeno farlo, ma non
ha proprio senso farlo. Io invece credo che
sia giustamente il richiamo alla rendiconta-
zione continua, ma bisogna operare più
speditamente possibile quando ci sono delle
proposte, dei progetti organici e finanziati,
la possibilità di realizzarli quanto prima,
non è che si deve stare lì a perdere ulte-
riormente tempo. Lo dico non solo come
opinione politica, anche come esperienza
diretta e personale: ho avuto modo purtrop-
po di gestire parte significativa della rico-
struzione dopo l’alluvione di Albinia, vanto
anche qualche prestazione e qualche risulta-
to importante rispetto alla rapidità di spen-
dere dei soldi assegnati, e credo che queste
cose si facciano sicuramente con un livello
di confronto continuo con i cittadini ma con
la capacità di presidiare sistematicamente
quasi da soli le cose che devono andare a-
vanti. Per cui inviterei al ritiro, perché mi
dispiacerebbe votare contro ad un atto del
genere.
PRESIDENTE: Cosa risponde Fattori a
questo accorato appello?
FATTORI: No, io non ritiro l’atto ma
non mi offenderò per il voto contrario così
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ben argomentato da parte del Partito Demo-
cratico.
PRESIDENTE: Procediamo al voto in
questo clima di fair play molto positivo.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
- Il Consiglio non approva -
Interventi normativi relativi alla seconda varia-
zione al bilancio di previsione 2017 – 2019. Mo-
difiche alla l.r. 86/2014 ed alla l.r. 82/2015 (Pro-
posta di legge n. 222 divenuta legge regionale n.
37/2017 atti consiliari)
Bilancio di previsione finanziario 2017 – 2019.
Seconda variazione (Proposta di legge n. 223 di-
venuta legge regionale n. 38/2017 atti consiliari)
Interventi indifferibili i ed urgenti per fronteg-
giare le conseguenze degli eccezionali eventi me-
teorologici dei giorni 9 e 10 settembre 2017 veri-
ficatisi nei territori dei Comuni di Livorno, di
Rosignano Marittimo e Collesalvetti (Proposta di
legge n. 224 divenuta legge regionale n. 39/2017
atti consiliari)
Ordine del giorno dei consiglieri Montemagni,
Casucci, Salvini, Borghi, Alberti, Vescovi, colle-
gato alla pdl 224 Interventi indifferibili e urgen-
ti per fronteggiare le conseguenze degli eccezio-
nali eventi meteorologici dei giorni 9 e 10 set-
tembre 2017 verificatisi nei territori dei comuni
di Livorno, di Rosignano Marittimo e Collesal-
vetti (Ordine del giorno n. 658)
PRESIDENTE: Adesso passiamo alle
proposte di legge numero 222, 223, 224.
C’è un ordine del giorno, si tratta del nume-
ro 658, collegato alla pdl 224. Prego, la pa-
rola alla consigliera Montemagni.
MONTEMAGNI: Grazie Presidente.
Questo in realtà non è collegato alla comu-
nicazione ma come ha già detto il Presiden-
te è collegato alla Pdl 224. Semplicemente
noi ribadiamo la bontà di quella Pdl, la vo-
teremo a favore, l'abbiamo già detto prima,
però vogliamo un ulteriore impegno sulla
predisposizione intanto di una comunica-
zione al Consiglio Regionale dei danni ef-
fettivi quando si avranno da parte di tutti i
comuni, quindi se verrà fatta una comuni-
cazione in aula credo che il “fatto Livorno”
non debba chiudersi oggi, vada portato a-
vanti anche nelle prossime sedute, credo
che a breve poi si abbia la stima dei danni.
E a trovare anche le risorse a dare risposte
concrete a tutti i comuni che sono rimasti
colpiti. Quindi questo è chiaro che sono
quelli colpiti più ampiamente, e lo sappia-
mo bene che hanno avuto i danni maggiori,
e su cui si è intervenuto anche con urgenza,
però ce ne sono magari anche altri che poi
ci daranno la stima dei danni. Vorremmo
che, se fosse possibile, fosse trovata una so-
luzione per tutti quei comuni toccati
dall’alluvione.
PRESIDENTE: Grazie a Elisa Monte-
magni. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio non approva -
PRESIDENTE: A questo punto ci sono
le tre proposte di legge: le numero 222,
223, 224. Il Presidente Rossi ritiene oppor-
tuno... Procediamo con la 222. La 222 pre-
vede tre articoli. Il primo articolo interventi
sul Porto di Livorno. Chi è favorevole? Chi
è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Il secondo sono gli in-
terventi nel Porto di Piombino. Chi è favo-
revole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Il terzo è l’entrata in vi-
gore. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
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PRESIDENTE: Infine il preambolo. Chi
è favorevole? Chi è contrario? Chi si astie-
ne?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Per voto elettronico pro-
cediamo al voto sulla proposta di legge nu-
mero 222. Si procede con voto elettronico.
Aperta la votazione. Possiamo dichiarare
chiusa la votazione e raccogliere le indica-
zioni di voto. Presenti 33 consiglieri, favo-
revoli 33, contrari 0, astenuti 0.
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Sulla 223 noi abbiamo
complessivamente un articolato anche que-
sto di tre articoli. Il primo, le variazioni alle
previsioni di entrata e di spesa del bilancio
di previsione finanziaria 2017 – 2019. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: L’articolo 2, l’autorizza-
zione di spesa per gli anni 2017 - 2019. Chi
è favorevole? Chi è contrario? Chi si astie-
ne?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: L’articolo 3 è l’entrata in
vigore. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Il preambolo. Chi è fa-
vorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Procediamo al voto elet-
tronico.
Procediamo alla chiusura del voto: 33
presenti, 33 votanti, 33 favorevoli, 0 contra-
ri, 0 astenuti.
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: La parola a Tommaso
Fattori sulla proposta di legge numero 224.
FATTORI: Sì, sulla legge 224 e retro-
spettivamente sulle due passate. Giusto per
dire telegraficamente che non c’è ovvia-
mente stato tempo di approfondire le leg-
gi... non so i colleghi, io l’ho letta molto
velocemente dal banco poco fa; dico anche
che di fronte all’emergenza abbiamo co-
munque ritenuto responsabile un atteggia-
mento di fiducia totale in questo caso e
quindi di voto favorevole su tutte e tre le
leggi, immagino che questo sia un atteg-
giamento diffuso, nella maggioranza più
ovvio. Credo che vada apprezzato che que-
sto è anche da parte, mi sembra di capire, di
tutte le opposizioni, ma certamente da Sì
Toscana a Sinistra.
PRESIDENTE: La parola al consigliere
Giannarelli.
GIANNARELLI: Dichiarazione di voto
favorevole. Pensiamo che sono tre atti re-
sponsabili, di buon governo per la regione.
Questo dimostra che i soldi per i cittadini
toscani ci sono e vanno spesi per le opere
utili alla cittadinanza. Evidentemente con
questi 20 milioni di euro saranno fatte an-
che delle grandi opere se vediamo nel loro
insieme che cosa vanno a finanziare. Questa
è una grande opera utile per la regione To-
scana e per i cittadini livornesi. Io invito il
Presidente Rossi a cogliere questa occasio-
ne anche per un ripensamento sugli impegni
finanziari delle altre grandi opere della re-
gione Toscana.
PRESIDENTE: Bene. Allora procediamo
al voto. L’articolo 1, intervento finanziario
straordinario per il superamento
dell’emergenza. Chi è favorevole? Chi è
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contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Articolo 2, ricognizione
dei fabbisogni finanziari. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Articolo 3, contributi so-
ciali in favore delle popolazioni e dei co-
muni colpiti dagli eventi alluvionali, rico-
gnizione di fabbisogni finanziari. Chi è fa-
vorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Articolo 4, norma finan-
ziaria. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Articolo 5, entrata in vi-
gore. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Il preambolo. Chi è fa-
vorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: Procediamo al voto elet-
tronico. Si disponga la chiusura del voto.
Considerando che dal display non risulta
Donzelli, ma che ha espresso chiaramente
la propria volontà, votanti 33, favorevoli
33, contrari 0, astenuti 0.
- Il Consiglio approva -
PRESIDENTE: La legge è approvata e
mi ricollego a quello che diceva il consi-
gliere Fattori: dobbiamo considerare come
dato estremamente positivo che effettiva-
mente la legge è venuta rapidamente in
Consiglio, nonostante ancora il testo non
fosse stato compiutamente elaborato, anche
se molto ben presentato dall’assessore Bu-
gli nella conferenza dei capigruppo; siamo
venuti direttamente in Consiglio e questo è
un dato estremamente importante di colla-
borazione complessiva nel voto
all’unanimità sulle tre leggi. Grazie e do-
mattina riprendiamo i lavori.
La seduta termina alle ore 19:38
Stenotipia a cura di Soc. Coop. Sentoscrivo, Viale Caldara, 41 – 20122 MILANO
Redazione e coordinamento a cura della Direzione di Area Assistenza Istituzionale
(O. Braschi, B. Cocchi, F. Querci, A. Tonarelli)
L’estensore: Fabio Querci
La responsabile dei servizi d'aula: D.ssa Patrizia Tattini …………………………………………..
Stampa: Centro stampa del Consiglio Regionale della Toscana