11 marzo2009

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Strade nuove pag. 1 STraDE NUOVE Giornalino a cura dellA.C. parrocchiale san Giuseppe artigiano anno I - n. 11 - mensile marzo 2009 Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano diffusione interna Materiali e collaborazioni si intendono forniti a titolo gratuito Messaggio del parroco Messaggio del parroco Messaggio del parroco Messaggio del parroco Il cammino quaresimale ci chiede di rivolgere il nostro pensiero a ciò che è davvero essenziale. L'invito alla preghiera e alla carità, l'appello alla conversione e al digiuno dalle cose che appesantiscono la nostra vita sono caratteristiche del cammino quaresimale e della vita cristiana in generale. Ma tutto ciò è la via, non la mèta. L'orizzonte, che rende lieto anche un tempo di purificazione qual è la Quaresima, è tutto nelle parole di San Paolo: "Cristo nostra Pasqua" (1Cor 5,7). Ecco l'essenziale, che l'apostolo invita a festeggiare "con azzimi di sincerità e di verità". Ormai siamo alla stretta finale dell’itinerario quaresimale. La Pasqua è alle porte e siamo invitati tutti a gioire e rallegrarci per il grande evento della Risurrezione di Gesù Cristo nostro Signore. Impegnamoci a far sì che, dopo il cammino quaresimale, anche noi possiamo vivere da persone risorte capaci di portare gioia, fraternità e speranza ai fratelli. Auguri di Buona Pasqua a tutti! don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco don Salvatore Camillo parroco FORSE DIREMO GRAZIE AL… “PRU” Nel mese scorso grazie ad un bando emesso dalla Provincia è stata data la possibilità ai cittadini, agli enti e alle associazioni di poter individuare, progettare e richiedere fondi per la realizzazione di aree denominate “PUNTI SPORT”, in sintesi la possibilità di poter riqualificare delle zone attrezzandole con aree per attività sportive e verde pubblico a disposizione di tutti. Alcuni giovani che frequentano la nostra parrocchia (Gabriele, Alfredo, Giancarlo, Luigi) si sono subito mobilitati per poter concorrere a questo bando mettendo a disposizione ognuno la propria professionalità. Abbiamo vissuto giorni frenetici per progettare e decidere quali soluzioni potevano maggiormente soddisfare le esigenze di un territorio che nonostante sia oramai una città satellite rispetto al centro è privo di una adeguata urbanizzazione. Alla fine alcuni esponenti del Comune ci hanno sconsigliato di presentare il progetto perché in nostro aiuto arriverà la realizzazione del “PRU”. “PRU” non è una parolaccia ma sta per Piano di Riqualificazione Urbana, a detta loro tra qualche settimana inizieranno i lavori di riqualificazione urbana della nostra zona e finalmente il campo adiacente alla nostra parrocchia potrà essere usufruito dai ragazzi di questo territorio… speriamo che il cavallo possa trovare diversa idonea sistemazione per pascolare! Ciro del Buono SOMMARIO: Messaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco Editoriale ditoriale ditoriale ditoriale pag.1 pag.1 pag.1 pag.1 Agor gor gor gorà Azione cattolica Azione cattolica Azione cattolica Azione cattolica mamme in azione mamme in azione mamme in azione mamme in azione pag.2 pag.2 pag.2 pag.2 lettera al giornalino lettera al giornalino lettera al giornalino lettera al giornalino pag.3 pag.3 pag.3 pag.3 RnS Cantare a Dio con Arte RnS Cantare a Dio con Arte RnS Cantare a Dio con Arte RnS Cantare a Dio con Arte Pag.4 Pag.4 Pag.4 Pag.4 Dove stiamo andando? Dove stiamo andando? Dove stiamo andando? Dove stiamo andando? Curiosita Curiosita Curiosita CuriositaPag.5 Pag.5 Pag.5 Pag.5 Preghiera di Taize Preghiera di Taize Preghiera di Taize Preghiera di TaizeLa diocesi informa La diocesi informa La diocesi informa La diocesi informa Pag.6 Pag.6 Pag.6 Pag.6 San Gi San Gi San Gi San Giuseppe useppe useppe useppe Pag.7 Pag.7 Pag.7 Pag.7 Paulus Paulus Paulus Paulusil musical il musical il musical il musical pag. pag. pag. pag.8 Editoriale Editoriale Editoriale Editoriale Visita il sito: www.stradenuove.altervista.org

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Strade nuove pag. 1

STraDE NUOVE

Giornalino a cura dell’A.C. parrocchiale san Giuseppe artigiano

anno I - n. 11 - mensile marzo 2009

Redazione parrocchia San Giuseppe Artigiano diffusione interna

Materiali e collaborazioni si intendono forniti

a titolo gratuito

Messaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parrocoMessaggio del parroco

Il cammino quaresimale ci chiede di rivolgere il nostro pensiero a ciò che

è davvero essenziale. L'invito alla preghiera e alla carità, l'appello alla

conversione e al digiuno dalle cose che appesantiscono la nostra vita sono

caratteristiche del cammino quaresimale e della vita cristiana in generale. Ma tutto ciò

è la via, non la mèta. L'orizzonte, che rende lieto anche un tempo di purificazione qual

è la Quaresima, è tutto nelle parole di San Paolo: "Cristo nostra Pasqua" (1Cor 5,7).

Ecco l'essenziale, che l'apostolo invita a festeggiare "con azzimi di sincerità e di verità".

Ormai siamo alla stretta finale dell’itinerario quaresimale. La Pasqua è alle porte e

siamo invitati tutti a gioire e rallegrarci per il grande evento della Risurrezione di Gesù

Cristo nostro Signore. Impegnamoci a far sì che, dopo il cammino quaresimale, anche

noi possiamo vivere da persone risorte capaci di portare gioia, fraternità e speranza ai

fratelli.

Auguri di Buona Pasqua a tutti!

don Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parrocodon Salvatore Camillo parroco

FORSE DIREMO GRAZIE AL… “PRU”

Nel mese scorso grazie ad un bando emesso dalla Provincia è

stata data la possibilità ai cittadini, agli enti e alle associazioni

di poter individuare, progettare e richiedere fondi per la

realizzazione di aree denominate “PUNTI SPORT”, in sintesi la

possibilità di poter riqualificare delle zone attrezzandole con

aree per attività sportive e verde pubblico a disposizione di

tutti.

Alcuni giovani che frequentano la nostra parrocchia (Gabriele,

Alfredo, Giancarlo, Luigi) si sono subito mobilitati per poter

concorrere a questo bando mettendo a disposizione ognuno la

propria professionalità.

Abbiamo vissuto giorni frenetici per progettare e decidere

quali soluzioni potevano maggiormente soddisfare le esigenze

di un territorio che nonostante sia oramai una città satellite

rispetto al centro è privo di una adeguata urbanizzazione.

Alla fine alcuni esponenti del Comune ci hanno sconsigliato di

presentare il progetto perché in nostro aiuto arriverà la

realizzazione del “PRU”.

“PRU” non è una parolaccia ma sta per Piano di

Riqualificazione Urbana, a detta loro tra qualche settimana

inizieranno i lavori di riqualificazione urbana della nostra zona

e finalmente il campo adiacente alla nostra parrocchia potrà

essere usufruito dai ragazzi di questo territorio… speriamo che

il cavallo possa trovare diversa idonea sistemazione per

pascolare!

Ciro del Buono

SOMMARIO:

MMMMessaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco essaggio del parroco EEEEditoriale ditoriale ditoriale ditoriale

pag.1pag.1pag.1pag.1 AAAAgorgorgorgorà

Azione cattolicaAzione cattolicaAzione cattolicaAzione cattolica mamme in azionemamme in azionemamme in azionemamme in azione pag.2pag.2pag.2pag.2 lettera al giornalinolettera al giornalinolettera al giornalinolettera al giornalino pag.3 pag.3 pag.3 pag.3 RnS Cantare a Dio con ArteRnS Cantare a Dio con ArteRnS Cantare a Dio con ArteRnS Cantare a Dio con Arte Pag.4 Pag.4 Pag.4 Pag.4 Dove stiamo andando?Dove stiamo andando?Dove stiamo andando?Dove stiamo andando? CuriositaCuriositaCuriositaCuriosita’ Pag.5 Pag.5 Pag.5 Pag.5

Preghiera di TaizePreghiera di TaizePreghiera di TaizePreghiera di Taize’

La diocesi informa La diocesi informa La diocesi informa La diocesi informa Pag.6Pag.6Pag.6Pag.6 San GiSan GiSan GiSan Giuseppe useppe useppe useppe Pag.7 Pag.7 Pag.7 Pag.7

“PaulusPaulusPaulusPaulus” il musical il musical il musical il musical pag.pag.pag.pag.8888

EditorialeEditorialeEditorialeEditoriale

Visita il sito:

www.stradenuove.altervista.org

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Strade nuove pag. 2

alla nostra diocesi per finire ai progetti

futuri per festeggiare i 100 anni di AC

San Severo.

Dopo i vari interventi dei responsabili di

settore è emerso il grande problema dei

giovani.

I giovani che frequentano la scuola di

formazione e preparati per essere dei

futuri responsabili, spariscono,

emigrano per studi universitari o

problemi di lavoro o addirittura

rischiano di staccarsi dall’associazione.

I giovani devono informarsi nelle varie

città dove è presente AC per avere una

continuità.

Il tallone di Achille, come è stato

definito dalla responsabile regionale,

quei pochi giovani che restano fanno

fatica a passare dal settore giovane a

quello adulto. Infatti, lo zoccolo duro è

proprio il settore adulto che non ha

contatti con i giovani.

Il delegato regionale Vincenzo di Moglie,

parlava proprio di creare dei ponti nei

vari settori, di darsi una mano dove c’è

bisogno, di sentirsi una vera famiglia.

Metteva in evidenza la cura formativa,

tirar fuori quel entusiasmo associativo

che abbiamo nel DNA, essere AC con i

propri carismi, non dare mai nulla per

scontato.

Crescere come associazione non solo dal

punto di vista numerico, ma di qualità.

Confrontarsi, creando dei ponti e

alleanza nella propria parrocchia, essere

tutti in comunione per fare Chiesa.

Creare ponti con l’esterno (“Sguardi e

oltre”).

Le tre parole chiave scambi, confronto e

comunione.

Mettere le mani da protagonisti in quel

tesoro che è lo Spirito Santo.

Marisa Cipriani

La delegazione regionale di Azione

Cattolica Puglia sta incontrando le

varie realtà diocesane presenti nella

nostra regione creando collegamenti

tra le diocesi pugliesi, impegnandosi

di promuovere i rapporti sia a livello

diocesano che nazionale.

Nel pomeriggio del 24 marzo presso il

Seminario Diocesano di San Severo la

Delegazione Regionale AC ha visitato

la nostra Diocesi. L’incontro si è svolto

con un clima a carattere famigliare, ci

sentivamo tutti parte di una stessa

famiglia. La nostra brava Presidente

Diocesana Ausilia Paoli ha presentato

la nostra realtà associativa iniziando

dalle origini, da don Felice Canelli,

all’incontro con il Papa dello scorso 4

maggio in Piazza San Pietro a Roma, ai

nostri contatti missionari in Africa nel

villaggio di Wansokou, dove è sorta

una parrocchia che appartiene .

E’ proprio vero la spina dorsale

della nostra Azione Cattolica sono le

mamme.

Questo articolo è dedicato alle

mamme dei nostri ragazzi che

quando c’è da realizzare qualche

iniziativa non dicono mai di no anzi

le ringraziamo anticipatamente,

quando si tratta di iniziative

lodevole, di togliere dal proprio

vocabolario la parola “no” .

L’Azione Cattolica della nostra

parrocchia si distingue per le tante

iniziative spirituali e materiali e che

organizza per dare a tutto il nostro

territorio un segno di presenza

attiva e gioiosa per portarci a Gesù.

Tanti sono i genitori che stanno

rivedendo la loro posizione rispetto

all’ ”uso” della parrocchia

considerata sino ad ora solo quale

sede per ricevere i sacramenti o di

presenza sporadica domenicale.

Grazie proprio a questa presenza

viva e tante volte folkloritica che

tanti stanno sperimentando di

condividere l’amicizia di Gesù .

Per organizzare tante di queste

attività chiediamo sempre aiuto alle

mamme, loro sanno cucinare, sanno

cucire, sanno consigliare sono delle

perfette ACCIERINE a loro va il

nostro GRAZIE.

Nel mese di marzo grazie alla

collaborazione del Sig. Danese Luigi

e famiglia titolari della Pizzeria del

Sole e delle nostre MAMME è stato

possibile organizzare la vendita

delle gustosissime zeppole di San

Giuseppe.

Avviso alle mamme! Sta per

avvicinarsi la data del musical

bisogna cucire i costumi………non

diteci di no!

Ciro del Buono

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Strade nuove pag. 3

Non è facile, soprattutto farlo capire agli

altri, infatti, quando esco e mi relaziono

con i miei coetanei, vedo come è facile

per loro fare quello che pensano.

Quando poi esprimo il mio parere

(quanto è bello stare in parrocchia e

vedere il sorriso di un bambino) loro mi

rispondono come se io non sapessi cosa

sto dicendo. Quando mi chiamano per

uscire e gli rispondo che ho un impegno

con l’AC, mi dicono che se mi faccio

prete è meglio.

Io in un primo momento,non do

importanza a quello che mi dicono ma

poi, conclusa la telefonata ci penso e mi

chiedo:”Ma è giusto quello che sto

facendo?”. Io voglio stare in parrocchia

perché mi trovo bene. Ma ogni volta che

un mio amico mi dice”che ci vai a fare”

mi sento male. Questa esperienza

assume delle sfumature che loro non

riescono a percepire. Dobbiamo tener

presente la gioia che proviamo

nell’offrire il nostro servizio. Per loro è

difficile capire ciò che non si conosce!!!

La seconda cosa per cui ti scrivo

riguarda i bambini, perché per molti

.

l’ACR è vista solo come punto di ritrovo

e come luogo per stare insieme. Invece

noi vogliamo fare capire il vero

significato del cammino, che l’ACR

insegna e questo possiamo farlo con

l’aiuto degli educatori. L’ACR è un

cammino esigente, che richiede

l’impegno di tutti; richiede serietà, verso

le scelte che facciamo; richiede

pazienza, perché nel camminare insieme

bisogna saper tenere il passo con gli

altri.. Ma nello stesso tempo è anche

gratificante, entusiasmante, bello..

Bene, con questo ho concluso tutto ciò

che dovevo dire..

Ah dimenticavo l’invito rivolto ai

bambini e ragazzi dalla 3^elementare

alla 3^media che vogliono entrare a far

parte dell’ACR, ricordando che gli

incontri si svolgono ogni sabato dalle

17.30 alle 18.30 presso i locali

dell’oratorio.

Marco C. Animatore ACR

Caro giornalino,

è da tanto che pensavo di scriverti,

ma non avevo ancora le idee chiare su

cosa.. E ora che le ho, ne colgo

l’occasione..

Per prima cosa mi presento: mi

chiamo Marco, e frequento l’azione

cattolica da circa 2 anni. L’anno scorso

ho fatto il passaggio da ACR ad ACG,

scegliendo di diventare un animatore

a tutti gli effetti.

Quest’impegno, di animatore, l’ho

preso seriamente, perché è la mia

fede che mi spinge ad affrontare

questo.

E' morto monsignor Bonicelli E' morto nella casa paterna di Bergamo l'ex vescovo di Parma e San Severo, monsignor Cesare Bonicelli, che lasciò l'incarico lo scorso anno in marzo. Era malato da tempo. Riposerà per sempre alla Villetta

Alle ore 17.00, di venerdì 6 marzo 2009,

nella casa paterna di Bergamo, è morto

l'ex vescovo di Parma Monsignor Cesare

Bonicelli. In una nota la diocesi di Parma

scrive: "Il Signore ha chiamato a sé per

l’eternità S.E. Mons. Silvio Cesare

Bonicelli. La Chiesa di Parma, unita alla

Diocesi di San Severo, che lo hanno

avuto suo Pastore lo piangono e

innalzano al Padre di ogni Misericordia

la preghiera nella certezza della

Risurrezione promessa ai suoi servi

fedeli"

Silvio Cesare Bonicelli, nato il 31 marzo

1932, dopo la laurea in giurisprudenza

alla Cattolica e il servizio militare come

ufficiale negli alpini, riceve l'ordinazione

sacerdotale nel 1962.

Per 13 anni è parroco di Santa Lucia

(Bergamo), poi vescovo di San Severo

(Foggia) per cinque anni.

Il 14 dicembre 1996, all'età di 64 anni,

viene nominato vescovo di Parma da

papa Giovanni Paolo II.

Regge la diocesi ducale per 12 anni, un

percorso vissuto vicino ai giovani,

spronando sempre i fedeli ad aprire il

cuore al prossimo, soprattutto al povero

e allo straniero, con umiltà. Monsignor

Bonicelli deve affrontare con coraggio e

fede gravi problemi di salute: la

comunità diocesana gli è stata vicina

quando è stato ricoverato per arresto

cardiaco nel 1999 e nel 2000 per un

malore.

Nel 2005 partecipa all'oceanica adunata

dei "suoi" alpini, portando con un

sorriso il cappello con la piuma. In

seguito a quei momenti di gioia,

monsignor Bonicelli parla a cuore aperto

alla città: è malato di tumore e dovrà

affrontare un'operazione al polmone al

San Raffaele di Milano. Nonostante le

condizioni di salute, il vescovo troverà la

forza per recarsi a Lourdes in segno di

ringraziamento per il buon esito

dell'intervento e a Roma, per incontrare

papa Benedetto XVI.

Nel 2007 festeggia il 75esimo

compleanno insieme ai tanti ragazzi. Il

30 marzo 2008 benedice e saluta la sua

diocesi per ritirarsi nella casa paterna, a

Bergamo, lasciando a Parma il ricordo

del suo grande sorriso.

Dalla Repubblica – Parma.it

Ci scusiamo con i

lettori e gli

interessati, perché,

nella prima stampa,

per un mero errore

materiale, è stata

pubblicata la foto di

Mons. Cassati,

predecessore di

Mons. Bonicelli

(nella foto a destra)

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Strade nuove pag. 4

SECONDA PARTE

Nuovi linguaggi musicali per una nuova

evangelizzazione

La musica oggi è il linguaggio dei giovani,

e per comunicare con loro possiamo

trovare in essa un metodo efficacissimo

per stabilire un primo contatto in grado

di richiamare la loro attenzione. Bisogna

riscattare le arti, così dice Davide.

Quindi Rap, Hip-Hop, Blues, Funk,

filtrate ed eseguite con equilibrio e

sobrietà e rispettose dei testi, possono

senz’altro essere utili per ottenere

l’attenzione dei giovani. Testi con un

linguaggio creativo adatto ai giovani.

Il musicista a servizio

dell’evangelizzazione deve finalizzare

tutta la sua arte in una proposta

concreta che è l’annuncio della morte e

risurrezione del Cristo. In questa

prospettiva, anche l’uso degli strumenti,

dei suoni e delle tecniche diventano

funzionali all’annuncio che è e deve

rimanere l’unica motivazione del

musicista che evangelizza.

Cantate a Dio con arte nel giubilo

Dal «Commento sui salmi» di

sant'Agostino, vescovo (Sal 32, Disc. 1,

7-8; CCL 38, 253-254) «Lodate il Signore

con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui

cantate. Cantate al Signore un canto

nuovo!» (Sal 32, 2.3). Spogliatevi di ciò

che è vecchio ormai; avete conosciuto il

nuovo canto. Elevate però un canto

nuovo non con la lingua, ma con la vita.

Cantate a lui un canto nuovo, cantate a

lui con arte (cfr. Sal 32, 3). Ciascuno si

domanda come cantare a Dio? Cantate

con arte, o fratelli. Quando, davanti a un

buon intenditore di musica, ti si dice:

canta in modo da piacergli; tu, privo di

preparazione nell'arte musicale, vieni

preso da trepidazione nel cantare,

perché non vorresti dispiacere al

.

musicista; infatti quello che sfugge al

profano, viene notato e criticato da un

intenditore dell'arte. Orbene, chi

oserebbe presentarsi a cantare con arte

a Dio? Come potresti mostrare un'abilità

così perfetta nel canto, da non

offendere in nulla orecchie così

perfette? Ecco egli ti dà quasi il tono

della melodia da cantare: non andare in

cerca della parole, come se tu potessi

tradurre in suoni articolati un canto di

cui Dio si diletti.

Canta nel giubilo. Cantare con arte a Dio

consiste proprio in questo: Cantare nel

giubilo. Il giubilo è quella melodia, con la

quale il cuore effonde quanto non gli

riesce di esprimere a parole. E verso chi

è più giusto elevare questo canto di

giubilo, se non verso l'ineffabile Dio?

Infatti è ineffabile colui che tu non puoi

esprimere. E se non lo puoi esprimere, e

d'altra parte non puoi tacerlo, che cosa

ti rimane se non «giubilare»? Allora il

cuore si aprirà alla gioia, senza servirsi di

parole, e la grandezza straordinaria della

gioia non conoscerà i limiti delle sillabe.

Cantate a lui con arte nel giubilo (cfr. Sal

32, 3).

Il dono del canto e della lode

Tutto è dono della bontà di Dio. Il canto

è uno dei doni più belli ed espressivi che

Dio abbia fatto all’umanità. Ma perchè

l’uomo sente il bisogno di cantare? La

lode e il canto, aiutano ad esprimere e

trasmettere i sentimenti che abitano

nella nostra anima dando a chi lo

esercita ed a chi lo ascolta come un

senso di profonda libertà. Il progetto di

Dio riguardo questo dono, è che noi

possiamo usarlo per dar gloria al suo

Santo nome in eterno, allenandoci fin da

ora a glorificarlo per l’eternità.

Sant’Agostino poi afferma che “chi canta

bene prega due volte”.

Il dono del canto fa parte dei talenti

naturali, mentre la lode è un carisma.

Il talento è un dono dato a molti fin dalla

nascita che non dipende affatto né dai

meriti né dalla bravura personale, anche

se si può migliorare con lo studio.

Il carisma è una grazia dello S.S. che

viene infusa come piace a Dio e su chi lo

desidera.

Possiamo dire però che un cantante di

professione in possesso di un talento

naturale, non è detto che

automaticamente abbia il carisma della

lode e dell’animazione.

La lode, come il canto, pur essendo un

dono non va lasciato incolto, ma va

sostenuto ed aiutato a crescere e per

alimentarlo ha bisogno di un

atteggiamento serio e deciso.

Dice Crisostomo: “se lo vuoi, puoi

trasformare te stesso in cetra,

dominando le membra del tuo corpo, e

realizzerai una bella sinfonia fra il tuo

corpo e l’anima tua. Quando la carne

non ha desideri contrari allo Spirito (Gal

5,17), lo Spirito ti eleva e ti farà

partecipare al coro del canto spirituale.

Per fare questo c’è bisogno soltanto di

buona volontà, e di un’anima libera e

ben disposta.”

Dice ancora: “il canto distacca la mente

dalla terra, solleva l’anima,

l’alleggerisce, le dà le ali e la fa volare in

alto.”

“L’anima è un ottimo musicista, un

artista: il corpo, invece, è l’organo, che

prende il posto della cetra, del flauto e

della lira… Il Signore, volendo insegnarti

che tu devi sempre lodare e benedire, ha

fatto sì che lo strumento per cantare le

sue lodi(corpo) sia sempre unito a te.”

FINE SECONDA PARTE

Fabio Candido RnS Comunità Magnificat

“L’amore non si vede in un luogo e non si cerca con gli occhi del corpo. Non si

odono le sue parole e quando viene a te non si odono i suoi passi.”

Sant’Agostino

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Strade nuove pag. 5

Fotocamera digitale, audio digitale, ricevitore

digitale terrestre...Digitale è un vocabolo che

utilizziamo molto spesso oggi, nell'era dei

computer. Ma ci siamo mai chiesti cosa significhi

veramente questo termine? E che cosa hanno in

comune la nostra macchinetta fotografica digitale

con le impronte lasciate dalle dita che si chiamano

appunto digitali?

Neanch'io, un figlio dell'era digitale, mi ero posto

queste domande fino a qualche domenica fa,

quando il nostro parroco don Salvatore, sapendo

che faccio parte della redazione di Strade Nuove

Online, mi ha chiesto quale fosse il significato

proprio di digitale, una parola di uso tanto comune,

però la domanda mi ha lasciato un po' perplesso,

poichè digitale è un termine che utilizzo molto

spesso ma di cui non avevo mai capito bene il

significato. Ho così pensato di cercare il vocabolo

sullo Zingarelli-Zanichelli, e ho trovato ben tre

omografi con etimologia simile!!!

Digitale (1) [voce dotta, lat. digitāle(m) 'relativo al

dito (digitus)] agg. ● Proprio di un dito o delle dita.

Digitale (2) [dal latino digitālis, per la forma a dito

(digitus) del fiore] s. f. ● Pianta erbacea delle

Scrofulariacee con foglie grandi, a margine crenato,

e fiori con corolla a forma di ditale di color rosa-

violetto dalla quale si ricava la digitalina (Digitalis

purpurea).

Digitale(3) [ingl. digital 'relativo al calcolo con

elementi numerali (digits propr. 'cifre, unità

.

numeriche, dal lat. digitus 'dito (che serve per

numerare)] agg. ● Numerico, nei sistemi di

trattamento automatico delle informazioni.

Beh, dopo un'illuminazione di questo tipo, credo

che molti di noi abbiano capito i significati di

digitale. Però riflettendo, mi sono chiesto come

facesse una foto ad essere propria di un dito,

oppure ad essere numerica.

Wikipedia lo spiega chiaramente:

“Un oggetto viene digitalizzato, cioè reso digitale,

se il suo stato originario (analogico) viene tradotto

e rappresentato mediante un insieme numerabile

di elementi. Per esempio una foto, normalmente

formata da un infinito numero di punti ognuno dei

quali formato di un'infinita gamma di colori, viene

digitalizzata, e quindi tradotta in foto digitale,

allorché la sua superficie la si rappresenti divisa in

un numero discreto di "punti" (in genere piccoli

quadrati o rettangoli detti pixel) ognuno dei quali

formato di un colore tra i 16.777.216 possibili (se

codificati in RGB, e cioè in una combinazione di 256

sfumature di rosso, 256 di verde e 256 di blu),

ovvero 256 bit per colore”.

E allora avete capito che significa digitale?

Carlo del Buono

Abbiamo sentito, un’infinità di volte,

dire che, alla base della convivenza civile

e dell’esercizio del potere, deve esserci

giustizia e legalità.

A dire il vero,però,i fatti di ogni giorno

smentiscono questa affermazione!

Infatti, la giustizia nel nostro Paese è

davvero lenta,lentissima e non sempre

le colpe vengono punite come

richiederebbero,(stupri a catena negli

ultimi tempi,episodi d'intolleranza

gravissimi in cui sono implicati

responsabili poco più che bambini,

Nettuno è un esempio, il più piccolo del

gruppo ha appena 16 anni,tanto per

ricordare gli avvenimenti più recenti)!

E che dire del diritto ad un lavoro

.

dignitoso,del diritto alla vita,del diritto

al rispetto che ,ogni giorno,vengono

calpestati dai prepotenti di turno? E

cosa dire della legalità?

Troppi non sanno cosa voglia dire

legalità!

Dovrebbe significare: Agire in

conformità alle prescrizioni della legge!

Ma ogni giorno vediamo mille illegalità!

Ed allora dove stiamo andando?

Il grande filosofo Aristotele sosteneva

che … quand'è perfetto,l'uomo è la

migliore delle creature,così pure,quando

si stacca dalla legge e dalla giustizia,è la

peggiore di tutte.

(Politica,Cap.1,2)

E' quello che si sta verificando,l'uomo di

oggi sembra non ricordare più nulla di

questi insegnamenti ed agisce come se

fosse privo di qualunque lezione morale.

Forse l'uomo di oggi dovrebbe fare un

bel viaggio dentro se stesso, rimuovere

il suo istinto bestiale, agire più

razionalmente e ritrovare la parte

migliore di sè.

Naturalmente,un ruolo fondamentale

spetterà alla Famiglia e alla Scuola,

auguriamoci che facciano in fretta a

recuperare il terreno perduto!

Silvana Isabella

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Strade nuove pag. 6

Il mese scorso, venerdì 13 febbraio,

insieme al seminarista Marco della Malva,

abbiamo proposto nella nostra comunità

parrocchiale, l’esperienza della preghiera

di Taizè.

Come al solito, scarsa è stata la

partecipazione sia da parte dei giovani,

che degli adulti, forse anche perché non la

si conosce bene.

Vi starete chiedendo cos’è, allora, questa

preghiera, con questo nome strano..

Ora cerco di spiegarvela in poche righe:

Taizé, è un piccolo paesino della Francia,

noto perché ospita una comunità

ecumenica (insieme delle religioni

cristiane, quindi non di soli cattolici) di

frati.

Oggi la comunità di Taizé conta un

centinaio di fratelli, cattolici e di diverse

origini evangeliche, provenienti da quasi

trenta nazioni. Con la sua stessa esistenza,

la comunità è una “parabola di

comunione”, un segno concreto di

riconciliazione tra cristiani divisi e tra

popoli separati.

L’intuizione (o ispirazione) avuta da freire

Roger, il primo priore e fondatore della

comunità di Taizè, stà nell’aver pensato a

una preghiera che fosse accessibile a tutti,

e potesse andar bene a qualsiasi

confessione cristiana.

La comunità ogni anno raduna migliaia di

giovani provenienti da tutto il mondo.

Un fratello di taizè racconta che

“attraverso il canto, il silenzio, i

giovani, si scoprono capaci di un cuore

nuovo, d’un cuore semplice nel senso

etimologico del termine, senza pieghe,

un cuore spiegato. I primi cristiani

parlavano della preghiera come di un

modo per far sciogliere il « grasso

spirituale » che appesantisce i pensieri

ed i desideri.

L’invito della comunità di taizè, e

proprio quello di vivere all’interno

delle parrocchie un piccolo momento

.

per pregare insieme, e pregare per

l’unità dei cristiani e per la pace nel

mondo.

Ora questo invito lo giriamo a tutti, sia

giovani, che adulti.

La prossima preghiera si terrà venerdì

17 aprile, negli orari sopraindicati.

Gabriele Camillo

UFFICIO DIOCESANOUFFICIO DIOCESANOUFFICIO DIOCESANOUFFICIO DIOCESANO

PER LA PER LA PER LA PER LA

PASTORALE GIOVANILEPASTORALE GIOVANILEPASTORALE GIOVANILEPASTORALE GIOVANILE

Oggetto: Veglia per la XXIV Giornata mondiale della

Gioventù

Carissimi,

ricordiamo che sabato 4 aprile vivremo come diocesi la

veglia in preparazione alla XXIV Giornata Mondiale della

Gioventù che ha per tema: “Abbiamo posto la nostra

speranza nel Dio vivente”.

Ci incontreremo alle ore 19,30 nella Parrocchia Croce

Santa in San Severo da dove partiremo in pellegrinaggio

verso la Cattedrale dove si svolgerà la seconda parte della

veglia.

Si prega tutti di arrivare per tempo nella Parrocchia Croce

Santa in quanto cercheremo di iniziare con la massima

puntualità alle 19,30.

Vi aspettiamo numerosi.

Nella gioia di Gesù Sr Francesca e don Nico

Mario Favilla

Page 7: 11 marzo2009

Strade nuove pag. 7

Di San Giuseppe non si può fare una biografia come per gli altri santi, perché la sua figura e missione lo collocano talmente

vicino a Cristo da doverlo considerare alla luce del mistero dell’incarnazione, fondamento della redenzione. Diversamente non

sarebbe san Giuseppe. Di qui la necessità di considerarlo sotto due aspetti: quello teologico e quello del fatto religioso.

LO SPOSO DI MARIA

Maria ha concepito Gesù in modo miracoloso per

opera dello Spirito Santo ed è onorata come

“Madre di Dio”. Se gli evangelisti, allora, dicono

espressamente che Maria era “sposa di

Giuseppe” non dovevano certamente mancare i

motivi.

Spiegando perché Gesù abbia dovuto nascere da

una donna “sposata”, san Tommaso d’Aquino ne

indica alcuni non trascurabili, ad esempio, perché

gli infedeli non avessero motivo di rifiutarlo, se

apparentemente illegittimo, perché Maria fosse

liberata dall’infamia e dalla lapidazione e perché

la testimonianza di Giuseppe garantisce la nascita

di Gesù da una vergine.

Matteo, tuttavia, è più interessato al motivo

cristologico, ossia sostenere la discendenza di

Gesù da Davide, garantita appunto dal fatto che

Giuseppe era riconosciuto da tutti come “sposo

di Maria”.

I figli della moglie non sono, infatti,

giuridicamente figli del marito? La legge sta lì

proprio per questo, a difesa dell’onore della

donna e della prole. Ecco perché Giovanni Paolo

II scrive: “Ed anche per la Chiesa, se è importante

professare il concepimento verginale di Gesù,

non è meno importante difendere il matrimonio

di Maria con Giuseppe, perché giuridicamente è

da esso che dipende la paternità di Giuseppe”

(RC, n.7)

da San Giuseppe,

Il Santo più vicino a Gesù

di Tarcisio Stramare

In Parrocchia sono disponibili i libretti di “San Giuseppe, Il Santo più vicino a Gesù, di Tarcisio

Stramare, al prezzo di € 3,50.

Per info rivolgersi a don Salvatore

Settembre 2008

Nella terza settimana del mese di settembre 2008 mi

aggiravo nel mio box sistemando alcune cose, quando ad un

certo punto avvertii una strana sensazione; mentre cercavo

di capire cosa fosse mi trovai di fronte ad un dipinto, che

avevo realizzato per partecipare ad una mostra. Al termine

di codesta manifestazione presi il dipinto, lo smontai dal

telaio, lo arrotolai, e lo incartai per conservarlo. Feci ciò

perché era troppo ingombrante e per lo più avevo paura di

rovinarlo. Cosa vi era dipinto su questa tela? Ma c’era lui,

San Giuseppe. Allora decisi di rimontare la tela sul suo telaio

e di donarlo alla parrocchia. Così feci, nella speranza che San

Giuseppe potesse aiutare quanti, per un qualsiasi motivo,

chiedessero il suo intervento presso Dio. Il lunedì successivo,

mentre stavo montando il quadro, mio figlio mi disse che un

signore, presso cui aveva fatto richiesta di lavoro, lo aveva

contattato per informarlo di presentarsi il giorno dopo. Sarà

opera di San Giuseppe? Boooooooooooo! A me piacerebbe

pensare che ci fosse il suo zampino…

Page 8: 11 marzo2009

Strade nuove pag. 8

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dall’Azione Cattolica parrocchiale.