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205 11. Linee guida La qualità di un progetto si valuta in relazione al soddisfacimento delle esigenze degli utenti che ne fruiscono. Per questa ragione, la declinazione delle linee progettuali dipende dall’analisi dei soggetti fruitori. Gli studenti hanno la necessità di esporre i propri lavori in un luogo istituzionale che favorisca la visibilità di chi è meritevole in ottica didattica e lavorativa. I ricercatori/docenti possono avere dei vincoli sulla diffusione di contenuti per via del copyright editoriale sui contenuti stessi o una parte di essi. Inoltre, hanno minor spontaneità nella condivisione per ragioni differenti: abitudine, attitudine, età, utilizzo di sistemi informatici, mancanza di un incentivo economico. Va ricordato comunque che non tutta la categoria si può sintetizzare in questo modo, anzi, parecchi si allineano al pensiero contemporaneo sulla condivisione del sapere grazie al web. Partendo da questi presupposti, possiamo considerare il Politecnico di Torino come una community potenzialmente attiva nel produrre User Generated Content che attualmente non trovano posto per essere consultati. Quindi reputiamo necessario creare un sistema che abbia tra i suoi utenti gli studenti, i ricercatori e i docenti, ma anche tutti quei soggetti esterni all’università, professionisti o semplicemente individui interessatati ad alimentare e condividere il sapere della community. Il concetto di community è molto importante per diverse ragioni: prima di tutto perché rappresenta un insieme di individui riconoscibili che condividono lo stesso ambiente fisico e tecnologico, formando un gruppo unito da vincoli tematici che in questo caso è il sapere. Inoltre, una comunità di questo tipo accresce il valore del singolo: invece di avere un proprio dominio da comprare e gestire, si può entrare a far parte di un gruppo tematico. Questo favorisce sicuramente la visibilità grazie all’interattività e l’ipertestualità che caratterizzano una buona piattaforma multimediale. Consideriamo poi la possibilità crescente di interagire tra utenti competenti e volenterosi di confrontarsi su tematiche di interesse comune, favorendo di fatto la crescita personale e, di conseguenza, del gruppo. Claudio Germak, Uomo al dentro del progetto. Design per un nuovo umanesimo, Umberto Allemandi & C., 2008

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Il concetto di community è molto importante per diverse ragioni: prima di tutto perché rappresenta un insieme di individui riconoscibili che condividono lo stesso ambiente fisico e tecnologico, formando un gruppo unito da vincoli tematici che in questo caso è il sapere. La qualità di un progetto si valuta in relazione al soddisfacimento delle esigenze degli utenti che ne fruiscono. Per questa ragione, la declinazione delle linee progettuali dipende dall’analisi dei soggetti fruitori. 205

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11. Linee guidaLa qualità di un progetto si valuta in relazione al soddisfacimento delle esigenze degli utenti che ne fruiscono. Per questa ragione, la declinazione delle linee progettuali dipende dall’analisi dei soggetti fruitori.

Gli studenti hanno la necessità di esporre i propri lavori in un luogo istituzionale che favorisca la visibilità di chi è meritevole in ottica didattica e lavorativa.

I ricercatori/docenti possono avere dei vincoli sulla diffusione di contenuti per via del copyright editoriale sui contenuti stessi o una parte di essi. Inoltre, hanno minor spontaneità nella condivisione per ragioni differenti: abitudine, attitudine, età, utilizzo di sistemi informatici, mancanza di un incentivo economico. Va ricordato comunque che non tutta la categoria si può sintetizzare in questo modo, anzi, parecchi si allineano al pensiero contemporaneo sulla condivisione del sapere grazie al web.

Partendo da questi presupposti, possiamo considerare il Politecnico di Torino come una community potenzialmente attiva nel produrre User Generated Content che attualmente non trovano posto per essere consultati.Quindi reputiamo necessario creare un sistema che abbia tra i suoi utenti gli studenti, i ricercatori e i docenti, ma anche tutti quei soggetti esterni all’università, professionisti o semplicemente individui interessatati ad alimentare e condividere il sapere della community.

Il concetto di community è molto importante per diverse ragioni: prima di tutto perché rappresenta un insieme di individui riconoscibili che condividono lo stesso ambiente fisico e tecnologico, formando un gruppo unito da vincoli tematici che in questo caso è il sapere.

Inoltre, una comunità di questo tipo accresce il valore del singolo: invece di avere un proprio dominio da comprare e gestire, si può entrare a far parte di un gruppo tematico. Questo favorisce sicuramente la visibilità grazie all’interattività e l’ipertestualità che caratterizzano una buona piattaforma multimediale. Consideriamo poi la possibilità crescente di interagire tra utenti competenti e volenterosi di confrontarsi su tematiche di interesse comune, favorendo di fatto la crescita personale e, di conseguenza, del gruppo.

Claudio Germak, Uomo al dentro del progetto. Design per un nuovo umanesimo, Umberto Allemandi & C., 2008

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Capitolo 11

Infine, ma non per importanza, il vantaggio strategico di far parte di una comunità tematica favorisce l’attività organizzativa di collaborazione da cui può derivare un introito economico per retribuire le competenze impiegate.

11.1 hodeiprogetti.com

I dati emersi dalla nostra ricerca e le relazioni emerse dagli stessi nelle precedenti considerazioni, ci consentono di delineare cosa manca al nostro ateneo per condividere il sapere: un luogo virtuale che si presenti al tempo stesso come un contenitore e una vetrina di progetti.

Il nome scelto è “ho dei progetti”.Questo nome sfrutta volutamente un gioco di parole dal duplice significato:

possedere dei progetti da divulgare−avere dei progetti per il futuro−

La scelta del nome italiano, oltre ad essere funzionale per il gioco di parole emozionale e positivo, vuole sottolineare l’italianità nativa e intrinseca del nostro lavoro. Il Politecnico di Torino è da sempre riconosciuto come un simbolo di cultura progettuale a livello mondiale e noi vogliamo che emerga questo aspetto quando ci interfacciamo con un’utenza internazionale.

Infine, ma non meno importante, vogliamo lanciare implicitamente un messaggio positivo ai futuri utenti nazionali, spettatori di un declino nell’amministrazione dell’istruzione (proprio durante l’anno in cui si celebra l’unità d’Italia). La fuga all’estero di chi è competente e volenteroso non deve essere una regola e la nostra nazione è un luogo fertile per la sperimentazione e la ricerca in ogni campo di applicazione.A seguire, le linee guida del progetto.

11.2 Didattica per l’autopromozione

La prima cosa che interessa chi ha dei contenuti è come renderli noti.La nostra epoca è caratterizzata da uno strumento, internet, che se utilizzato correttamente, ha un potenziale comunicativo esponenzialmente superiore a qualsiasi altro strumento mediatico.

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Capitolo 11

Riteniamo quindi che ogni soggetto attivo nel promuovere il proprio operato debba conoscere gli strumenti e le strategie per attuare una strategia comunicativa efficace.

Lo studio delle web TV e, in particolar modo, l’approfondimento dei casi studio ci ha insegnato che per ogni contenuto multimediale esiste una piattaforma dedicata e migliore rispetto alle altre. Se ad esempio abbiamo un video, i siti migliori di condivisione sono YouTube e Vimeo.

Pubblicare il proprio filmato su queste piattaforme significa entrare a far parte di una community, che come abbiamo visto, è davvero trasversale sotto ogni punto di vista. Giunti a questo punto, anche se il nostro contenuto è qualitativamente buono e/o particolarmente interessante, non è sufficiente averlo caricato sul sito perché venga visualizzato da un grande numero di utenti.

Diventa quindi necessario attuare una strategia comunicativa che lo sottoponga alla visione del pubblico a cui può interessare: qui entrano nel sistema i social network, ovvero i siti abitati da gruppi di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.

I social network più interessanti per il nostro scopo e per diffusione sono Facebook e Twitter in cui compaiono come utenti anche le scuole, le aziende, i giornali, i canali televisivi e tutto ciò che può risultare utile a promuovere il nostro progetto.

Seguendo questo metodo, il file originario è depositato su una piattaforma dedicata dotata di tutte le migliori opzioni per il nostro contenuto e di una community molto estesa. Il file viene successivamente spostato sui siti di interesse e sui social network per aumentare esponenzialmente il numero di utenti che possono vedere il progetto e condividerlo a loro volta.

Il nostro progetto si propone di riunire in un luogo unico i diversi contenuti multimediali che in origine sono depositati su piattaforme diverse.

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Crediamo che questa strategia risulti vincente per diverse ragioni:

l’utente non deve comprare e gestire un proprio −dominio ma può sfruttare un luogo unico per raccogliere i diversi progetti come se avesse a disposizione un raccoglitore online del proprio portfoliol’utente è motivato a perseguire un livello qualitativo −alto essendo poi messo a confronto pubblicamente con gli altri utenti del sitol’università dispone di una vetrina in cui i soggetti −possono esporre e condividere il sapere costruito all’interno dell’ateneo

Vogliamo ricordare che il nostro progetto prevede che i soggetti universitari possano condividere anche materiale che esuli dalla didattica ma che mantenga una certa rilevanza e attinenza qualitativa con il sito. Per questo, la community è un giudice implacabile: se un utente non si comporta con le regole implicite del gruppo, tende ad essere emarginato, come negli schemi sociali classici. L’utenza prevista tiene conto anche dei soggetti non facenti parte del Politecnico di Torino: vengono considerati utenti al pari degli altri che seguono le stesse regole e motivati dagli stessi interessi di condivisione del sapere.

Per quanto riguarda la tutela dei progetti, dobbiamo considerare due aspetti:

l’università, nel momento in cui voglia istituzionalizzare −il nostro progetto, potrà avanzare diritti contro gli eventuali plagi in quanto co-propretaria dei progetti con gli autori i contenuti caricati sulle diverse piattaforme seguono −le regolamentazioni delle piattaforme stesse

Nonostante queste considerazioni, non è ancora possibile garantire una tutela assoluta visto che non esiste una norma specifica e restrittiva in merito.La soluzione migliore è non rinunciare alla diffusione e alla condivisione del proprio sapere e affidarsi alla tutela dei Creative Commons con cui si può dichiarare il livello di “protezione/condivisibilità” del proprio lavoro.

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11.3 Spazio espositivo per progettisti

Il nostro progetto vuole dunque creare uno spazio personale per ogni soggetto che abbia dei contenuti da condividere all’interno di una comunità di soggetti a lui simili per interessi e competenze.Questo spazio prevede che si possano condividere tutti i tipi di contenuti multimediali, ovvero:

immagini−testi−file pdf−audio−video−

Riteniamo sia importante che si possano condividere le tipologie di file sopra elencati perché dobbiamo tenere conto delle differenti tematiche trattate all’interno della nostra università e dei supporti con i quali vengono comunemente redatti. Questo ci consente di includere e soddisfare le esigenze di tutti gli studenti, docenti e ricercatori.Pensiamo inoltre che potrebbe essere utile organizzare il profilo di ogni utente in modo che possa condividere il proprio curriculum e gli eventuali link di contatto e di siti personali, così da facilitare i soggetti nel momento in cui si interfacciano con il mondo del lavoro.

Il profilo di ogni utente diventa il punto di partenza e di contatto con la community: i progetti si devono poter votare e commentare. In questo modo, il profilo diventa così un luogo di scambio e di confronto su tematiche di interesse e di crescita perseguendo di fatto il nostro tema della tesi: il sapere.

11.4 Crescita per autopoiesi

Il nostro progetto è pensato secondo la visione sistemica per cui la sua crescita si autodetermina: sarà infatti l’attività della community, nel momento in cui troverà utile interagire sul nostro sito, ad aumentare il numero dei suoi utenti e dei progetti condivisi. Se verrà garantita la massima libertà agli utenti, libertà che deve rimanere entro i limiti delle leggi e del buon senso ovviamente, si potrà assistere ad una crescita e ad un assestamento autonomo sull’utilizzo di questo strumento.

Il termine autopoiesi è stato coniato nel 1972 da Humberto Maturana a partire dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovverosia creazione. In pratica un sistema autopoietico è un sistema che ridefinisce continuamente se stesso ed al proprio interno si sostiene e si riproduce. Un sistema autopoietico può quindi essere rappresentato come una rete di processi di creazione, trasformazione e distruzione di componenti che, interagendo fra loro, sostengono e rigenerano in continuazione lo stesso sistema.

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Risulta però impossibile stabilire a priori l’interattività del sito e l’uso che ne verrà fatto ma è possibile prevedere la linea qualitativa dei contenuti se venisse istituito un amministratore che sorvegli la gestione del sito ed escluda il materiale non attinente favorendo chi segue la linea editoriale prefissata. 11.5 Esportazione della cultura politecnica

Seguendo le considerazioni del punto precedente, il Politecnico di Torino sarebbe in grado di offrire un luogo istituzionale in cui studenti, docenti e ricercatori possono condividere i proprio risultati a tutti.In questo modo, l’università veicola facilmente il sapere prodotto annualmente dai suoi soggetti potendo contare sull’iniziativa del singolo, sull’attività di collaborazione della community e sfruttando uno strumento economico, strategicamente attuale e di facile gestione.

Come già rilevato nei casi studio dei siti di formazione, l’attenzione del mondo esterno all’ateneo sarebbe catalizzata dall’attività di questa nuova community competente, preparata e internazionalmente riconosciuta grazie ai risultati che ha raggiunto l’università durante tutti gli anni di esercizio.Quindi tutti coloro che sono interessati alle tematiche trattate saranno mossi da uno spirito di appartenenza e partecipazione al sito e spinti ad iscriversi per avere un proprio profilo con cui condividere i loro progetti, aumentando di fatto l’attività della community e veicolando la cultura politecnica.

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