[11-2010] Satira

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La satiraLa satura

La satura tratta quei temi “bassi” (connessi alla comicità, al carnevalesco e alla vita quotidiana) spesso ignorati. Con l’avvento dell’impero essi ebbero invece un imprevisto sviluppo. Il genere satirico ebbe una svolta grazie all’operato di Persio e Giovenale, poeti che, ispirandosi a Lucilio, riproposero in’idea di satura come invettiva e aggressione al vizio e ai viziosi. Essi furono gli ultimi poeti latini in grado di scrivere satire con l’intenzione di confrontare criticamente la vita contemporanea con un modello ideale. L’inarrivabilità di tale modello produsse quel senso di solitudine e frustrazione che appare nelle opere dei due poeti. Con essi, il genere della satira morì.

Altri generi satirici

Altre forme “satiriche” sono:

Le Favole, di Fedro (fabulae). Gli Epigrammi, di Marziale (epigrammi) L’Apokolokyntosis, di Seneca (romanzo in prosa mista a versi) Il Satyricon, di Petronio (romanzo in prosa mista a versi).

Sia le favole, che gli epigrammi che i romanzi in prosa e in versi potevano contare su una precedente tradizione, quindi, di per sé, non erano “nuovi”. Ma ciò che li caratterizza, e li rende nuovi è l’ intenzione “satirica” che le anima e le avvicina alla satura :

Trattamento di temi “bassi” (quotidiani). Linguaggio “basso”, adeguato ai temi. Obbiettivo di smascherare l’errore e il vizio. Ricerca di un pubblico medio.

L’intenzione satirica

Tali cambiamenti sono il riflesso di un clima culturale e sociale mutato. Ciò che per tradizione era ritenuto “basso” si fa veicolo di un’analisi e di una riflessione “filosofica”, sullo stesso livello dei generi “alti”. In tale contesto di diffuse il genere della diàtriba, una forma di discussione filosofico-moraleggiante ricca di atteggiamenti polemici e satirici, rivolta ad un pubblico popolare.

La mescolanza di alto e basso

La diàtriba è caratterizzata dalla fusione di “alto” e “basso”, quindi di “serio” e “comico”: ciò sta ad indicare come la realtà quotidiana e contemporanea diviene un ambito pienamente plausibile di osservazione e ricerca. Comincia ora ad affermarsi l’idea che anche la gente comune può apparire degno argomento di rappresentazione letteraria e meritevole di rispetto.

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FedroLa favola esopica e le sue origini

Per favola si intende un racconto a sfondo morale con animali parlanti. Tale genere ha avuto origine nell’antico Oriente, poi passato in India, e poi ai Greci. Talvolta muta nella forma, più fantastica, della fiaba. Il primo scrittore sarebbe stato Esopo, a cui sono attribuite centinaia di favole, molto popolari in tutta l’età antica, tanto da essere persino recitate nelle scuole. Esse divennero un’opera letteraria grazie alla messa per iscritto di Demetrio Falereo.

Le Favole di Fedro

Fedro, nacque attorno al 15 a.C., fu uno schiavo fino alla liberazione sotto Augusto. In seguito alla sua pubblicazione di 2 libri di Favole, Seiano intentò un processo nei suoi confronti: Fedro poté riprendere a pubblicare solo dopo la sua morte. Morirà sotto Claudio nel 50 d.C. Fedro è autore di 5 libri di Favole in versi giambici, ognuno dei quali è aperto da un prologo e chiuso da un epilogo.La favola federiana è un breve racconto, ambientato in un generico passato e i cui protagonisti sono di norma animali parlanti che diventano incarnazioni di vizi o virtù costanti in tutti i racconti. Nel complesso si compie una riflessione sulla società, sui vizi e difetti dell’uomo, sui limiti intrinseci della natura umana. All’inizio o al termine di ogni racconto viene esplicata la “morale”.Fedro è il primo a scrivere una raccolta di favole letterariamente elaborata ed organizzata secondo regole compositive costanti. Il suo più grande merito è quello di aver riconosciuto le Fabulae come un’opera autonoma di poesia. Al suo tempo, e anche dopo, Fedro fu “messo da parte”, per poi essere riscoperto nel medioevo, diventando uno dei poeti più antichi più letti e memorizzati per secoli.

La voce degli emarginati della società

Singolarmente, nessuna favola è un capolavoro. Il mondo della Favola è un po’ astratto e ripetitivo. L’abilità e l’arte dell’autore emergono solo nei dialoghi che rivelano buone doti di realismo comico. Il grande talento di Fedro sta nello smascherare in pochi versi e battute i difetti degli uomini. L’ideale utopico delle favole è la giustizia. Attraverso l’intelligenza possiamo difendere la vita, per mezzo della forza o dell’astuzia. Fedro non ha illusioni: sopravvive il più forte. Fedro è anche leggermente pessimista: la natura umana va accettata così com’è.Grazie a Fedro, la letteratura di Roma concede per la prima volta la parola agli emarginati, ai poveri, agli schiavi.

o Testi Il lupo e l’agnello [ 195 ] Il leone spartisce la preda [ 196 ] Fedro poeta consapevole [ 198 ]

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PersioIl distacco dal modello oraziano

Egli interpreta il genere della satura in esametri. La satira di Persio si rivolge ad un pubblico generico di lettori, di fronte a cui i poeti si atteggiano a severi censori dei vizi e dei viziosi (in

o Smascherare il vizio in un mondo di false apparenze [ 203-204 ]o Testi

Imbocchiamo con decisione la strada del bene [ 205 ]