11 12 MAG 2013 NEWS E RASSEGNA STAMPA - ASAPS · A rimetterci è il cittadino… «Oggi paghiamo...

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Sulla strada – Rassegna stampa 11 - 12 maggio 2013 PRIMO PIANO Aggredisce e uccide un passante a colpi di piccone Altri 4 feriti, due gravissimi, mattina di terrore a Milano Ghanese bloccato dai carabinieri, aveva precedenti per furti e rapine Le aggressioni sono avvenute in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo. I militari sono risaliti all'identità del giovane africano, pregiudicato, attraverso le impronte digitali. Drammatiche testimonianze: "Ha agito con inaudita ferocia, infierendo sulle vittime già a terra" MILANO, 11 maggio 2011 - Terrore all'alba a Milano, dove un immigrato africano ha ucciso un passante a colpi di piccone ferendone altri quattro, due dei quali è gravissimi, prima di essere bloccato dai carabinieri. Secondo le prime informazioni le aggressioni sarebbero casuali, senza alcuna vera motivazione apparente, secon do i carabinieri, anche se agli agrediti sono stati portati via cellulari e portafogli. L'aggressore, un ghanese, era stato fotosegnalato nel 2011 in Puglia, non è chiaro se nei suoi confronti fosse stata disposta l'espulsione, comnque non ha mai lasciato l'Italia. Ora dovrà rispondere di omicidio e duplice tentato omicidio Tutto è' accaduto poco dopo le 6.30 del mattino nella zona di Niguarda, quando l'uomo, Mada Adam Kabobo, ha cominciato a colpire i passanti, per fortuna rari, trovati in strada a quell'ora ferendone cinque in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo. Il primo, in particolare, aggredito tra i tavolini del bar della piazza mentre la gente si rifugiava nell locale senza poter fare nulla, e' un uomo di 40 anni subito ricoverato in codice rosso all'ospedale per una profonda ferita alla testa: non ce l'ha fatta ed è deceduto poco dopo l'arrivo in ospedale malgrado gli sforzi disperati dei medici per salvarlo. Gli altri due feriti gravi, entrambi italiani, un 64enne e un ragazzo sui vent'anni, sono stati ricoverati in gravi condizioni rispettivamente al Niguarda e al policlinico. Il primo, in particolare, è in condizioni critiche ed è stato sottoposto a un delicato intervento operatorio. Più tardi si è saputo che l'africano aveva ferito in maniera non grave altre due persone che sarebbero andate in ospedale a farsi medicare senza avvertire il 118. Quando sono arrivati i carabinieri l'africano e' stato immobilizzato non senza aver opposto resistenza. Ha tentato di aggredire anche i militari brandendo il piccone ma loro sono riusciti a neutralizzarlo in pochi minuti. Ora si cerca di capire che cosa abbia scatenato il suo raptus omicida. Era senza documenti ei carabinieri lo hanno identificato attraverso le impronte digitali: Mada Adam Kabobo, un giovane ghanese irregolare e con precedenti. Era stato foto- segnalato nel 2011, in Puglia. Secondo indiscrezioni,successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano. A una prima impressione, non sembrerebbe aver agito sotto l'effetto di alcol o droghe. Le indagini sono in corso mentre la città è ancora sotto choc. Anche perchè gli investigatori stanno raciogliendo testimonianza drammatiche sull'inaudita violenza con la quale il ghanese ha agito. Kabobo, che era in evidente stato di alterazione, ha agito in modo seriale, ferendo gravemente i tre passanti in tre strade limitrofe in appena 10 minuti. Su almeno due delle tre ha agito colpendo con ferocia, anche dopo che le sue vittime erano riverse a terra. In particolare, nel caso dell'uomo ferito in piazza Belloveso (poi deceduto in ospedale) ha infierito con quattro colpi alla testa, che hanno causato la rottura della teca cranica, e un colpo all'addome. Il ferito piu' giovane, aggredito in via Monte Rotondo, e' stato colpito tra spalle, collo e testa. Anch'egli versa in condizioni gravissime. Prima di allontanarsi l'omicida ha portato via cellulari e portafogli, ma secondo gli investigatori è poco probabile che una tale violenza si possa inquadrare in uno scenario avente per movente solo una rapina. Kabobo si trova in una caserma e non collabora. Trentuno anni, senza fissa dimora, non parla italiano e si esprime in un inglese 'stentatissimo'. Avrebbe detto solo "ho fame". In Italia da almeno due anni ha precedenti per danneggiamento, rapina, furto e resistenza per fatti compiuti tutti in Puglia tra il 2011 e il 2012. Si trovava a Milano probabilmente da almeno un mese, ma sono ancora in corso accertamenti. Fonte della notizia: ilgiorno.it NOTIZIE DALLA STRADA Moto, cinque morti in 15 giorni «Ma le colpe vanno divise a metà»

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Sulla strada – Rassegna stampa 11 - 12 maggio 2013 PRIMO PIANO Aggredisce e uccide un passante a colpi di piccone Altri 4 feriti, due gravissimi, mattina di terrore a Milano Ghanese bloccato dai carabinieri, aveva precedenti per furti e rapine Le aggressioni sono avvenute in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo. I militari sono risaliti all'identità del giovane africano, pregiudicato, attraverso le impronte digitali. Drammatiche testimonianze: "Ha agito con inaudita ferocia, infierendo sulle vittime già a terra" MILANO, 11 maggio 2011 - Terrore all'alba a Milano, dove un immigrato africano ha ucciso un passante a colpi di piccone ferendone altri quattro, due dei quali è gravissimi, prima di essere bloccato dai carabinieri. Secondo le prime informazioni le aggressioni sarebbero casuali, senza alcuna vera motivazione apparente, secon do i carabinieri, anche se agli agrediti sono stati portati via cellulari e portafogli. L'aggressore, un ghanese, era stato fotosegnalato nel 2011 in Puglia, non è chiaro se nei suoi confronti fosse stata disposta l'espulsione, comnque non ha mai lasciato l'Italia. Ora dovrà rispondere di omicidio e duplice tentato omicidio Tutto è' accaduto poco dopo le 6.30 del mattino nella zona di Niguarda, quando l'uomo, Mada Adam Kabobo, ha cominciato a colpire i passanti, per fortuna rari, trovati in strada a quell'ora ferendone cinque in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo. Il primo, in particolare, aggredito tra i tavolini del bar della piazza mentre la gente si rifugiava nell locale senza poter fare nulla, e' un uomo di 40 anni subito ricoverato in codice rosso all'ospedale per una profonda ferita alla testa: non ce l'ha fatta ed è deceduto poco dopo l'arrivo in ospedale malgrado gli sforzi disperati dei medici per salvarlo. Gli altri due feriti gravi, entrambi italiani, un 64enne e un ragazzo sui vent'anni, sono stati ricoverati in gravi condizioni rispettivamente al Niguarda e al policlinico. Il primo, in particolare, è in condizioni critiche ed è stato sottoposto a un delicato intervento operatorio. Più tardi si è saputo che l'africano aveva ferito in maniera non grave altre due persone che sarebbero andate in ospedale a farsi medicare senza avvertire il 118. Quando sono arrivati i carabinieri l'africano e' stato immobilizzato non senza aver opposto resistenza. Ha tentato di aggredire anche i militari brandendo il piccone ma loro sono riusciti a neutralizzarlo in pochi minuti. Ora si cerca di capire che cosa abbia scatenato il suo raptus omicida. Era senza documenti ei carabinieri lo hanno identificato attraverso le impronte digitali: Mada Adam Kabobo, un giovane ghanese irregolare e con precedenti. Era stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia. Secondo indiscrezioni,successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano. A una prima impressione, non sembrerebbe aver agito sotto l'effetto di alcol o droghe. Le indagini sono in corso mentre la città è ancora sotto choc. Anche perchè gli investigatori stanno raciogliendo testimonianza drammatiche sull'inaudita violenza con la quale il ghanese ha agito. Kabobo, che era in evidente stato di alterazione, ha agito in modo seriale, ferendo gravemente i tre passanti in tre strade limitrofe in appena 10 minuti. Su almeno due delle tre ha agito colpendo con ferocia, anche dopo che le sue vittime erano riverse a terra. In particolare, nel caso dell'uomo ferito in piazza Belloveso (poi deceduto in ospedale) ha infierito con quattro colpi alla testa, che hanno causato la rottura della teca cranica, e un colpo all'addome. Il ferito piu' giovane, aggredito in via Monte Rotondo, e' stato colpito tra spalle, collo e testa. Anch'egli versa in condizioni gravissime. Prima di allontanarsi l'omicida ha portato via cellulari e portafogli, ma secondo gli investigatori è poco probabile che una tale violenza si possa inquadrare in uno scenario avente per movente solo una rapina. Kabobo si trova in una caserma e non collabora. Trentuno anni, senza fissa dimora, non parla italiano e si esprime in un inglese 'stentatissimo'. Avrebbe detto solo "ho fame". In Italia da almeno due anni ha precedenti per danneggiamento, rapina, furto e resistenza per fatti compiuti tutti in Puglia tra il 2011 e il 2012. Si trovava a Milano probabilmente da almeno un mese, ma sono ancora in corso accertamenti. Fonte della notizia: ilgiorno.it NOTIZIE DALLA STRADA Moto, cinque morti in 15 giorni «Ma le colpe vanno divise a metà»

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12.05.2013 - La colpa, negli incidenti che vedono coinvolti motociclisti, è quasi sempre da dividere a metà con gli automobilisti. La pensa così il comandante provinciale Mirella Pontiggia, che da tre anni e mezzo guida la polizia stradale di Bergamo. Negli ultimi 15 giorni sono stati cinque i motociclisti bergamaschi che hanno perso la vita. «Innanzitutto una premessa - spiega Pontiggia -. Con la bella stagione e le giornate più miti aumenta il numero dei motoveicoli e dei motocicli in circolazione, di conseguenza aumenta anche il numero degli incidenti. I rischi maggiori per chi viaggia su due ruote sono gli scontri in fase di sorpasso: chi è in moto infatti tende a superare le colonne di veicoli ferme, ma spesso gli automobilisti in coda svoltano senza guardare gli specchietti. Molti incidenti avvengono anche nell'affrontare una serie di curve o tornanti, che i motociclisti tendono a tagliare: basta che il veicolo sull'altra corsia si sposti al centro della carreggiata per provocare scontri frontali». E i motociclisti vengono spesso accusati di andare troppo veloci: «La velocità è la causa che influisce maggiormente sulla gravità delle lesioni ed è facilmente accertabile dalla lunghezza dei segni di frenata che troviamo sull'asfalto - continua Pontiggia -. Più il conducente va veloce più i segni sono lunghi e maggiore è l'impatto contro l'altro veicolo, che può sbalzare il motociclista a decine di metri di distanza. Ma ripeto: le colpe sono di entrambi. Gli automobilisti non guardano quando svoltano, entrano o escono da strade laterali o parcheggi, e quindi rileviamo moltissime mancate precedenze da parte degli automobilisti. Dall'altra parte i motociclisti vanno troppo veloci e non riescono a fermarsi in tempo quando si trovano davanti un ostacolo improvviso». Fonte della notizia: ecodibergamo.it In fiamme pullman sull'A14: in salvo 50 pellegrini di Subiaco L'incendio è divampato all'altezza di Vasto, in Abruzzo. Il mezzo, partito da Subiaco, era diretto a San Giovanni Rotondo VASTO 12.05.2013 - Un pellegrinaggio che non dimenticheranno certo facilmente. Dovevano rendere omaggio a Padre Pio e per questo, all'alba, sono partiti in 50 da Subiaco direzione San Giovanni Rotondo. Tutto sembrava filare liscio quando però, a 120 chilometri dalla meta, il loro pullman ha preso fuoco. E' successo a Vasto, in Abruzzo, sull'autostrada A14. Illesi i passeggeri e nessun problema per il traffico lungo l'autostrada, poiché il conducente è riuscito a fermarsi in corsia d'emergenza. I pellegrini sono stati accompagnati negli uffici di Vasto Sud della Polizia Stradale in attesa di un nuovo mezzo per arrivare a destinazione. Fonte della notizia: romatoday.it Clandestini, flop per le espulsioni "Il foglio di via è una barzelletta" Rabbia dei sindacati di polizia: "Pochi riaccompagnati alla frontiera". Legge bocciata. Territorio incustodito: "Gli agenti tolti dalle strade per eseguire provvedimenti e la sorveglianza nei Cie" di Stefano Grassi ROMA, 12 maggio 2013 - «NEL 2010 il Ministero dell’Interno ha speso circa 460 milioni di euro per gestire i flussi migratori, cioè controllo delle frontiere, identificazione dei clandestini, espulsione, politiche di integrazione. Per il 2012 si parla di almeno 700 milioni di euro. Un clandestino rimane nei Centri di identificazione ed espulsione cinque mesi in media e ci costa 7mila euro. Nel 2010 sono stati identificati 150.000 irregolari: appena 16.000 riaccompagnati coattivamente alla frontiera. I dati degli ultimi due anni sono simili. Dunque, appena un decimo viene espulso davvero. Gli altri ricevono il foglio di via, dovrebbero allontanarsi da soli, ma non lo fanno quasi mai...». Ovviamente. Una espulsione barzelletta. Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il maggior sindacato di polizia, non ha dubbi: i casi eclatanti di questi giorni che hanno visto protagonisti immigrati irregolari, sul cui capo spesso pendevano decreti di espulsione, dimostrano il fallimento della Bossi-Fini. Senza contare che in molti episodi, di fronte a immigrati che delinquono abitualmente, al decreto di espulsione è difficile arrivare. «Bisogna avere il coraggio di dirlo chiaro e tondo: questa legge sulla clandestinità aggrava inutilmente il lavoro delle forze di polizia e mina il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini». E la polizia che può fare?

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«Il reato di clandestinità, prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza e il processo per direttissima, implica che gli stranieri vadano presi e accompagnati non in carcere, ma nelle strutture di polizia, e tenuti in custodia fino al giorno dopo quando ci sarà il processo. Ciò comporta che le pattuglie dovranno abbandonare il territorio per sorvegliare i fermati: ovvero meno sicurezza». Il territorio resta incustodito? «Certo. Faccio un esempio. Prendiamo un commissariato di periferia come può essere quello di Niguarda. Ha poche o pochissime pattuglie a disposizione e già deve fare i salti mortali per far girare le volanti. Se una pattuglia identifica un irregolare, deve sospendere ogni altra azione per seguire tutto il farraginoso iter di identificazione. Al termine del quale dovrà condurre il clandestino in un Cie. Strutture dove i problemi non mancano, con frequenti rivolte e danneggiamenti, che spesso ricadono sui Reparti mobili della polizia: tutto personale che viene ancora sottratto al territorio». A rimetterci è il cittadino… «Oggi paghiamo politiche fallimentari che hanno portato il sistema sicurezza a livelli critici. Noi non chiediamo soldi o gratifiche contrattuali, pur dovendo quotidianamente verificare il mancato rispetto delle norme, come gli straordinari obbligatori non pagati. Chiediamo risorse per la logistica, accorpamenti degli uffici, coordinamento tra le forze dell’ordine. In ogni grande città abbiamo 5 centrali operative che potrebbero essere unificate potenziandole e migliorandole. E risparmiando». Fonte della notizia: qn.quotidiano.net Omicidio del carabiniere, due condanne all'ergastolo Fezzuoglio ucciso durante una rapina in banca a Umbertide Carcere a vita per Raffaele Arzu e Pietro Pala PERUGIA 11.05.2013 - La Corte d'assise di Perugia ha condannato all'ergastolo Raffaele Arzu e Pietro Pala per l'omicidio del carabiniere Donato Fezzuoglio. La camera di consiglio che ha deciso il destino di Raffaele Arzu, ex primula rossa sarda, e dell’operaio di Marsciano Pietro Pala, è durata 17 ore. La Corte d'assise presieduta da Daniele Cenci ha letto il dispositivo della sentenza undici minuti dopo le tre di notte. La Corte ha stabilito, in attesa del processo in sede civile,una provvisionale di un milione di euro in favore della moglie di Fezzuoglio, Manuela Becchetti e del figlio del carabiniere. Risarcimenti anche per gli altri familiari, per il Comune di Umbertide (10mila euro), per il ministero «della Difesa e il ministero dell'Interno. «Nessuna sentenza può cancellare il dolore per la perdita di Donato- ha detto l'avvocato della vedova Fezzuoglio, Giancarlo Viti- ma quanto deciso dalla Corte non solo fa giustizia ma certifica il buon lavoro che hanno fatto i colleghi di Donato durante le indagini e i pubblici ministri nel dibattimento». Arzu e Pala sono stati anche condannati all'isolamento diurno in carcere per 18 mesi e alla perdita della patria potestà. Raffaele Arzu era l'unico degli imputati presente in aula dove è arrivato in tuta. «E' una sentenza che rispecchia le richieste dei pubblici ministeri- ha commentato il sindaco di Umbertide, Marco Locchi-e che ci soddisfa in pieno». Il carabiniere colpito alla schiena da un colpo di kalashnikov per fermare i banditi che aveva appena assaltato il Monte dei Paschi di Umbertide. Era il 30 gennaio 2006. I pm Antonella Duchini e Paolo Abbritti avevano chiesto l’ergastolo per entrambi. Le difese, invece, Francesco Falcinelli e Riccardo Marri per Pietro Pala e Francesco Romeo e Caterina Calia per Raffaele Arzu volevano l’assoluzione per entrambi gli imputati. Pala, venerdì sera, aveva ribadito alla Corte la sua innocenza. «Mi fido della giustizia, ma io non c’entro con l’omicidio del carabiniere». Prima che giudici e giurati si ritirassero in camera di consiglio, anche Arzu aveva voluto fare una dichiarazione spontanea: «Ero in Sardegna, latitante, quando a Umbertide c’è stata la rapina in cui è stato ucciso Fezzuoglio. E poi, alcuni testimoni vi hanno parlato di un rapinatore con l’orecchino verde. Vedete? Io non ho neanche il buco». Un processo lungo e complesso che ha visto darsi battaglia per due anni procura e difese, dopo la riapertura del caso da parte della Duchini che, dopo la rapina al Pam di San Marco (per cui entrambi gli imputati sono in carcere a Capanne), era convinta di poter dare una spiegazione anche all’omicidio del carabiniere Fezzuoglio. Per due anni, la Corte d’assise, presieduta dal giudice Daniele Cenci (a latere Giuseppe Noviello) hanno ascoltato testimonianze, a volte discordanti, e sentito parlare di alibi (Pala ha sempre detto di essere al lavoro lontano almeno 40 chilometri da Umbertide, mentre

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Arzu era latitante) e di dna. Tra le testimonianze, anche quella di Enrico Monti, il collega di Fezzuoglio colpito da un proiettile ma per fortuna salvo. Due anni di udienze che hanno reso difficile la decisione di giudici e giurati, chiusi in camera di consiglio dalle 10 del mattino fino alle tre di notte. Fonte della notizia: ilmessaggero.it A Napoli uno su quattro non è assicurato. Ma ora la Polizia ha occhio di Maurizio Caprino 11.05.2013 - A fine 2011 hanno fatto le norme anti-evasione della Rc auto, a fine 2013 forse ne vedremo le prime applicazioni: controlli automatici a tappeto su tutti i veicoli che passano davanti a una telecamera. Nel frattempo, continuano i controlli mirati fatti dalle pattuglie della Polizia stradale e bisogna dire che ormai gli agenti hanno sviluppato un certo occhio. Almeno in alcune città: questa settimana a Napoli hanno fermato 400 veicoli in due giorni (martedì 7 e mercoledì 8 maggio) e ne hanno trovato senza polizza Rc auto più di uno su quattro. Più precisamente, i veicoli risultati scoperti sono risultati 131 su 400. Considerando pure le altre violazioni al Codice della strada rilevate dai poliziotti di Napoli in quei due giorni, saliamo a 252. Di fronte a queste cifre, le cose sono due: o a Napoli l'evasione dell'obbligo assicurativo è molto più alta della media nazionale (un veicolo su quattro anziché uno su dieci, che già è un dato preoccupante) o gli agenti ormai hanno l'occhio clinico. Certo, a Napoli i prezzi della Rc auto sono da sballo: i più alti d'Italia, cioè del Paese che già di per sé è il più caro d'Europa. E Napoli non è certamente una città tanto ricca da permettersi stangate del genere. Però tutto questo non basta per concludere che a Napoli c'è un tasso di evasione del 30%, che è un'enormità. Anzi, è il fallimento del sistema che definiamo "civile". Dunque, si fa strada l'ipotesi che i poliziotti abbiano selezionato con attenzione gli obiettivi e che i risultati siano venuti. Speriamo comunque che i controlli automatici arrivino presto: tante pattuglie in strada per due giorni hanno verificato solo 400 veicoli, cioè la stessa quantità che passa davanti a una telecamera in meno di mezz'ora... Fonte della notizia: mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com Omicidio Goffo: 16 anni al poliziotto, sentenza letta davanti ai figli della vittima Condannato Alvaro Binni per l'uccisione della funzionaria della Prefettura, ma il giudice dimezza la pena chiesta dalla Procura ROVIGO 12.05.2013 - Regge il quadro accusatorio a carico di Alvaro Binni, il tecnico di polizia accusato dell'omicidio della funzionaria della prefettura di Ancona Rossella Goffo, originaria di Adria (Rovigo), dove vive ancora il marito Roberto Girardi. Ma la condanna che oggi gli ha inflitto il giudice del tribunale di Ascoli Rita De Angelis è di gran lunga inferiore rispetto a quella chiesta dalla Procura, 16 anni contro 30. E resta aperto un mistero: come è morta in realtà Rossella? La donna scomparve ad Ancona il 4 maggio 2010, e i suoi resti (ossa, brandelli di vestiti e un braccialetto con la data del suo matrimonio) furono ritrovati il 5 gennaio del 2011, interrati in un bosco del Colle San Marco ad Ascoli. Per l'accusa, Binni - che aveva una tormentata relazione con la donna - la uccise perché non sopportava più il pressing della Goffo, determinata ad andare a vivere con lui, mentre il poliziotto non era assolutamente intenzionato a lasciare moglie e 4 figli piccoli. La sentenza è giunta oggi dopo tre giorni di processo celebrato con rito abbreviato per scelta dell'imputato, che doveva rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla minorata difesa della vittima, oltre che di occultamento di cadavere, ma si è sempre dichiarato innocente. Il giudice non ha riconosciuto l'aggravante della minorata difesa, circostanza giudicata non verificabile visto che l'inchiesta non è riuscita a stabilire con esattezza le cause della morte della vittima. «L'importante per quanto ci riguarda non è il numero degli anni, ma il fatto che il giudice abbia ritenuto valido l'impianto accusatorio, riconoscendo la colpevolezza di Binni in ordine ai reati contestati - ha commentato il procuratore capo Michele Renzo -. La pena più bassa rispetto alla nostra richiesta si spiega con la concessione delle attenuanti generiche giudicate equivalenti con l'aggravante dei futili motivi. Ci poteva stare». La pena non soddisfa ovviamente Binni e i suoi legali: «Ricorreremo certamente in appello, perché il nostro assistito è innocente, come

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dimostrano le tante carenze dell'inchiesta», hanno detto gli avvocati Sabatino Ciprietti e Pasquale Bartolo. Emozionato il vedovo, il medico pediatra di Adria Roberto Girardi, presente in udienza con i due figli: «Volevamo giustizia e l'abbiamo avuta, ma gli equilibri della vita mia e dei miei figli sono comunque cambiati dopo quanto accaduto». Fonte della notizia: ilgazzettino.it COINVOLTO ANCHE NELLE INDAGINI SULLA P4 Fondi del Viminale nascosti in Svizzera Indagato l'ex vice capo dei servizi La Motta Sottratti 10 milioni, erano destinati agli edifici di culto di Fiorenza Sarzanini ROMA 11.05.2013 - Dieci milioni di euro sottratti dalle casse del Viminale. Soldi del Fec, il Fondo per gli edifici del culto, che sarebbero stati investiti in una finanziaria svizzera e poi spariti. Dopo le indagini sull'Ufficio Logistico e gli appalti assegnati soltanto alle ditte «amiche», c'è una nuova inchiesta sulla gestione del denaro gestito dal ministero dell'Interno che rischia di avere sviluppi clamorosi. Perché coinvolge il prefetto Francesco La Motta, fino a qualche mese fa vicedirettore vicario dell'Aise, il servizio segreto civile. L'alto funzionario è in pensione, ma continua ad avere un incarico di consulenza con la struttura di intelligence e nei giorni scorsi i carabinieri del Ros hanno perquisito la sua abitazione e il suo ufficio all'interno della sede centrale in via Lanza. Le accuse contestate dal pubblico ministero Paolo Ielo sono corruzione e peculato. Il nome di La Motta emerge qualche mese fa in un'indagine per riciclaggio aperta dalla Procura di Napoli sul clan Polverino. Ascoltando alcune conversazioni tra gli affiliati, i magistrati scoprono legami tra il prefetto e alcuni uomini legati ai boss. Ma soprattutto afferrano la traccia che porta ai soldi che avrebbe sottratto dalle casse dello Stato. Gli contestano l'aggravante di aver favorito i camorristi, poi decidono di trasmettere per competenza una parte del fascicolo ai colleghi della Capitale. La Motta è stato direttore centrale del Fec dal 2003 al 2006, poi è passato ai servizi segreti. Secondo quanto risulta dal sito del ministero, obiettivo del Fondo è quello di «assicurare la tutela e la valorizzazione, la conservazione e il restauro dei beni di proprietà, costituiti per la maggior parte da edifici sacri (oltre settecentocinquanta) spesso di grande interesse storico-artistico, ma anche dalle opere d'arte e dagli arredi in essi custoditi, da immobili produttivi di rendite, da aree boschive e da un fondo librario antico». Una missione che il prefetto non deve aver rispettato, se è vero che tutti i soldi che avrebbe dovuto gestire sono stati trasferiti in Svizzera. E qui c'è la prima stranezza. Secondo le verifiche effettuate dagli investigatori dell'Arma, al ministero erano stati informati di questa scelta di trasferire una parte del denaro all'estero. Come è possibile che sia stato autorizzato? E soprattutto da chi? La richiesta di rogatoria è già stata presentata alle autorità elvetiche e la relazione attesa nei prossimi giorni potrebbe già fornire alcune risposte. Il resto potrebbe emergere dai documenti sequestrati a casa e nell'ufficio di La Motta, ma anche dall'esposto che gli stessi responsabili degli uffici ministeriali avevano presentato qualche mese fa. Nella denuncia si parla della sparizione dei fondi a disposizione del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. La «perdita» viene quantificata in dieci milioni di euro e si sollecitano verifiche sul percorso fatto dal denaro dal 2005 a oggi. Anche tenendo conto degli incarichi di altissimo livello ricoperti da La Motta negli ultimi anni. Dopo aver lasciato il Viminale, nel 2006 il prefetto è infatti diventato vicecapo vicario al Sisde e ha mantenuto lo stesso incarico dopo la riforma dei servizi segreti. È «gentiluomo di Sua Santità». Il suo nome era già comparso nelle indagini napoletane sulla cosiddetta P4 per alcuni contatti con Luigi Bisignani durante i quali il prefetto usava lo pseudonimo di «Imperia». La contestazione di corruzione si riferisce invece ad alcuni vantaggi personali, anche economici, che La Motta avrebbe ottenuto durante la gestione degli edifici di culto. Ma la decisione di sottoporlo a perquisizione mira a scoprire se possa aver compiuto illeciti anche durante la sua permanenza al vertice dell' intelligence . Fonte della notizia: corriere.it IL CASO Migliaia di multe cancellate a deputati e senatori, poliziotti e carabinieri

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Si allarga l'inchiesta sui vigili urbani. Negli ultimi due anni corsia preferenziale» solo per alcune contravvenzioni di Giulio De Santis ROMA 11.05.2013 - Migliaia di multe e ricorsi cancellati ad un lista di cittadini di «serie A» composta da deputati, senatori, carabinieri, poliziotti e alti funzionari dello Stato. Succede all'Ufficio contravvenzioni del Comune dove, a partire dal 2011, è operativo un comparto riservato alla lavorazione dei verbali per le violazioni del Codice delle strada relative a una ristretta cerchia di persone. L'esistenza di questo «settore speciale» è emersa nel corso delle indagini della Procura che hanno condotto lunedì all'arresto di Tiziana Diamanti e Angelo Vitali, due dipendenti dell'Ufficio. L'inchiesta è ancora in una fase embrionale. I due funzionari dei vigili urbani sono accusati di concorso in falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici. Il «bubbone» è esploso dopo una denuncia di Pasquale Pelusi, direttore del dipartimento Risorse economiche dell'ufficio, insospettito dall'improvvisa scomparsa di un numero di verbali troppo consistente per essere casuale. Tuttavia, non sono ancora chiare le ragioni del comportamento degli arrestati. Corruzione? Bustarelle? Mazzette? O abusi di potere? Gli investigatori non hanno trovato la prova di eventuali dazioni di denaro. Pertanto non è possibile stabilire cosa si celi dietro questi ricorrenti comportamenti anomali. A complicare l'inchiesta è la scomparsa del materiale cartaceo attraverso il quale gli investigatori potrebbero capire se le operazioni siano state condotte proprio per favorire un gruppo privilegiato di cittadini escludendoli dal pagamento delle contravvenzioni. Non è chiaro neanche da quando è operativa la direttiva di trattare in modo distinto un ristretto numero di persone. Al momento, nelle mani dei pubblici ministeri ci sono le liste delle macchine a cui sono state elevate le contravvenzione poi sparite nel nulla. E dalla proprietà dei mezzi si è ricavato che si trattata di «auto blu» guidate da autisti stipendiati dallo Stato. Quale deputato, senatore o alto funzionario fosse in macchina al momento della multa è un dato che gli inquirenti ancora ignorano. Il nodo cruciale dell'inchiesta è infatti capire se è lecita l'esistenza di un suddivisione del lavoro tra cittadini di serie «A» e «B». E soprattutto il perché delle cancellazioni. A rivelare la creazione di un comparto riservato al trattamento di una categoria di cittadini è stata la Diamanti, che ha spiegato il suo ruolo ai pm. La funzionaria ha ammesso di aver cancellato i verbali ma ha aggiunto di averlo fatto eseguendo gli ordini dei superiori. Una collaborazione che le ha permesso di ottenere il parere favorevole dei pubblici ministeri alla concessione degli arresti domiciliari. Un altro dato che ha colpito chi indaga: tra le persone di serie «A» ci sono anche i fratelli Bernabei, i grandi accusatori dei vigili urbani. Fonte della notizia: roma.corriere.it Chiesta la sospensione del vigile Di Leo Interdizione dal pubblico servizio: è la richiesta del pm Bianco contro l’agente accusato di rivelazione di segreti d’ufficio di Marco Filippi CORTINA 11.05.2013 - «Il vigile Di Leo sia sospeso dal servizio». È la richiesta che il pubblico ministero Antonio Bianco ha formalmente avanzato, nei giorni scorsi, al giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini, nei confronti del vigile urbano del Comune di Cortina Alessandro Di Leo, 37 anni, indagato per rivelazione di segreti d’ufficio e coinvolto nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco Andrea Franceschi. Il sostituto procuratore Bianco, infatti, nei giorni scorsi, ha chiesto al gip di applicare nei confronti del vigile urbano la misura cautelare dell’interdizione dal pubblico servizio, in attesa che le indagini facciano il loro corso, per il pericolo di reiterazione del reato. Come prevede il codice di procedura penale, prima di decidere se accogliere o rigettare la richiesta del pubblico ministero, il giudice delle indagini preliminari concede all’indagato l’opportunità di essere sentito in un interrogatorio di garanzia. L’interrogatorio era stato fissato per ieri mattina ma s’è presto concluso. Il vigile cortinese (difeso dall’avvocato Paolo Zaglio) s’è avvalso infatti della facoltà di non rispondere. Il suo legale ha, comunque, depositato una memoria difensiva nella quale si chiede il rigetto della misura cautelare. Bisognerà innanzitutto vedere se le intercettazioni a carico del vigile cortinese, disposte per registrare le conversazioni di altre persone e per perseguire altri reati, siano utilizzabili o meno. Il giudice delle indagini preliminari Cozzarini s’è riservato la decisione. Di Leo è finito sotto inchiesta dopo che alcune sue telefonate con gli altri indagati vennero

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intercettate dai militari della Guardia di Finanza. Dalle telefonate, secondo l’accusa, emergerebbe che il vigile Di Leo informava Stefania Zangrando, membro della commissione edilizia integrata e sostenitrice della giunta Franceschi, sui controlli con telelaser ed etilometro programmati dalla polizia locale di Cortina. In modo che poi quest’ultima informasse amici e conoscenti affinché evitassero i controlli. La Zangrando, infatti, è indagata anche per abuso d’ufficio e violenza privata, assieme a Franceschi, all’assessore Stefano Verocai e all’ex assessore Luca Alfonsi, per le presunte pressioni esercitate sull’ex capo dei vigili urbani di Cortina Nicola Salvato per limitare i controlli stradali. La preoccupazione dell’entourage di Franceschi sarebbe stata quella di perdere consensi tra la popolazione di Cortina in caso di controlli e multe, in vista delle imminenti elezioni del maggio 2012. Ora, sul caso di Di Leo, che ha sempre avuto una posizione marginale nell’inchiesta, il gip dovrà esprimersi. La decisione per il momento è in riserva e potrebbe essere sciolta da un momento all’altro. Nel frattempo, il sindaco di Cortina rimane agli arresti domiciliari, in attesa che i giudici del tribunale del Riesame di Venezia si riuniscano per decidere sul ricorso presentato dall’avvocato Antonio Prade con il quale ha chiesto la scarcerazione di Franceschi. L’udienza è stata fissata per mercoledì 15 maggio. Fonte della notizia: corrierealpi.gelocal.it Carabiniere suicida in casa dell'ex amante: domani i funerali L'uomo, 37 anni, si è sparato al piano terra di una palazzina nei pressi del centro di Aprilia. Faceva servizio al reparto territoriale LATINA 10.05.2013 - Sono in programma domani mattina alle 8 nella chiesa di Santa Maria Madre ad Aprilia i funerali di Salvatore Amato, il carabiniere in servizio al reparto territoriale di Aprilia che si è tolto la vita sparandosi con la pistola di ordinanza. Dopo la cerimonia la salma partirà alla volta di San Giuseppe Vesuviano, suo paese d'origine. L'episodio si è verificato ieri mattina, al piano terra di una palazzina nei pressi del centro, di fronte alla donna che fino a qualche tempo fa - secondo la ricostruzione degli investigatori- era stata la sua amante e al marito di lei. L'appuntato scelto era stato lasciato dalla donna e ieri mattina era andato in via Clementi per "chiarire". Moglie e marito - l'uomo aveva scoperto la storia - non l'hanno fatto entrare e lui ha tirato fuori la pistola e l'ha portata alla tempia uccidendosi, tra il giardino e il pianerottolo. Il militare aveva programmato il matrimonio per il 7 luglio e forse schiacciato dalla relazione finita o per il timore che la fidanzata sapesse ha deciso di farla finita. Ascoltati in caserma moglie e marito per ricostruire l'accaduto. L'autopsia ha confermato il decesso immediato per lo sparo alla tempia. Fonte della notizia: ilmessaggero.it Salerno, espianto da giovane 25enne Si era schiantato con la moto L'intervento è in corso all'ospedale San Luca di Vallo della Lucania dopo l'autorizzazione della commissione medica SALERNO 10.05.2013 - Espianto multiorgano all'ospedale «San Luca» di Vallo della Lucania. Durante la scorsa notte, infatti, la commissione per l'accertamento della morte cerebrale del nosocomio cilentano, presieduto dal medico legale Adamo Maiese, ha stabilito la morte cerebrale di un giovane di 25 anni della provincia di Salerno ricoverato al «San Luca» dallo scorso primo maggio. Era rimasto coinvolto in un incidente stradale avvenuto sulla ex strada statale 267, tra Agropoli e Castellabate, mentre era a bordo di una moto. Dopo l'autorizzazione all'espianto da parte dei genitori del giovane e l'accertamento della commissione, composta, oltre che da Adamo Maiese, dall' anestesista Aquilino Di Vita e dal neurologo Vincenzo Pizza, è stato necessario il via libera della Procura di Vallo della Lucania poichè sono in corso indagini per chiarire la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità. Cuore, fegato, reni e polmoni, gli organi interessati all'espianto. Fonte della notizia: ilmattino.it

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SCRIVONO DI NOI Senigallia: controlli durante la movida, fermati cinque giovani per droga Con la stagione estiva alle porte comincia ad aumentare l'afflusso di giovani in città, e con esso l'intensificarsi delle operazioni di controllo della polizia per contrastare l'uso di sostanze stupefacenti ed alcoliche 12.05.2013 - Con la stagione estiva alle porte comincia ad aumentare l’afflusso di giovani in città, e con esso l’intensificarsi delle operazioni di controllo del Commissariato di Senigallia per contrastare l’uso di sostanze stupefacenti ed alcoliche, in collaborazione anche con la Polizia Stradale e le unità cinofile della Questura di Ancona. Nella notte tra sabato e domenica sono stati effettuati sia posti di controllo in prossimità dei luoghi più frequentati dai giovani, in zona lungomare e nella zona del Cesano, che controlli a veicoli sospetti, identificando circa 45 persone e 30 veicoli. In particolare sono stati rintracciati cinque ragazzi trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish. In alcuni casi, si è accertato l’utilizzo da parte dei giovani della sostanza in loro possesso, mentre in altri casi, con l’impiego delle unità cinofile, lo stupefacente è stato trovato all’interno dei loro veicoli. La sostanza è stata sequestrata ed i giovani sono stati segnalati all’autorità amministrativa in qualità di assuntori, secondo quanto previsto dalla normativa sugli stupefacenti. Tali controlli hanno inoltre condotto al fermo di un veicolo con a bordo due ragazze dell’est Europa dedite alla prostituzione: quella che si trovava alla guida - già con precedenti per favoreggiamento della prostituzione - era priva di patente, mentre l’auto è risultata privo di copertura assicurativa. La macchina è stata quindi sequestrata mentre l’autista è stata denunciata. Ed ancora durante i posti di controllo effettuato vari ragazzi venivano sottoposti al test per la verifica dell’abuso di sostanze alcoliche ed in un caso è stato fermato un giovane risultante avere una quantità pari a circa 1,00 mg\l. Il ragazzo è stato quindi denunciato. Fonte della notizia: anconatoday.it Assicurazioni scadute, controlli a tappeto della polizia stradale In due giorni fermate 220 autovetture, 90 le contravvenzioni SAVONA 12.05.2013 - Auto che viaggiano con l'assicurazione scaduta nel Savonese. Cinque ne hanno scoperte gli agenti della polizia stradale che coordinati dal comandante provinciale, il vice questore Gianfranco Crocco, hanno fermato 220 auto in due giorni. Le contravvenzioni complessivamente sono state 90, ma cinque quelle che viaggiavano con il tagliandino irregolare. Quindi per la violazione dell'articolo 193 del codice della strada sono scattate multe pesanti per gli automobilisti pizzicati dalle 15 pattuglie pattuglie in servizio per un totale di 30 uomini. I posti di controllo sono stati dieci e si sono svolti tra il 7 e l'8 maggio scorso su direttiva nazionale. A questi accertamenti ora seguiranno quelli contro la velocità e le stragi del weekend. A questo proposito la polizia stradale si è dotata di un nuovo telelaser che sarà impiegato proprio per controllare la velocità di auto e moto. "I controlli-fa sapere il vice questore Gianfranco Crocco-saranno concentrati lungo la Sp29 del Cadibona. Qui, secondo alcune nostre statistiche, abbiamo accertato le maggiori violazioni al codice della strada". Fonte della notizia: rsvn.it Finto contratto di lavoro per avere la carta d'identità Cinque persone, tra cui alcuni dipendenti comunali, sono indagate per truffa e abuso d'ufficio. Avrebbero fornito falsi documenti a stranieri per ottenere il permesso di residenza a Roma di Flaminia Savelli ROMA 12.05.2013 - Documenti falsi per ottenere il permesso di residenza a Roma: l'indagine avviata dalla Procura sulle carte d'identità italiane rilasciate in maniera irregolare agli stranieri comunitari parte da qui. Cinque le persone finite nel mirino dei controlli, tra loro anche dipendenti comunali che dovranno rispondere di truffa e abuso d'ufficio. Sarebbero infatti stati depositati contratti di lavoro finti e buste paga falsificate per ottenere regolari certificati italiani. A inviare le prime segnalazioni alla magistratura che qualcosa non tornava nei documenti identificativi sono stati alcuni agenti del Gssu, il gruppo di sicurezza sociale urbana

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della polizia municipale che pattuglia le strade della città per i servizi antiprostituzione. Durante i controlli, infatti, molte delle prostitute fermate, per lo più romene, hanno fornito come documento identificativo carte d'identità italiane: documenti che possono essere rilasciati dai municipi di competenza, e quindi dal Comune, solo se il richiedente dimostra di avere un regolare contratto di lavoro e una residenza certificata. L'allarme dunque è scattato e sono stati avviati i primi controlli incrociati: da quanto emerso molti degli stranieri comunitari hanno fornito contratti di lavoro con società inesistenti, falsificando le buste paga. I primi riscontri sono stati fatti tra le zone di Tor Bella Monaca e Ponte di Nona e sono arrivati fino all'Eur. "Abbiamo verificato tutte le richieste depositate dalle persone fermate durante i controlli" spiegano fonti interne al gruppo. "Poi abbiamo chiesto l'accesso agli atti alla Camera di commercio, per verificare le società nominate nelle richieste delle carte d'identità. Qui sono emerse gravi irregolarità, subito riferite alla magistratura. Nessuno in Comune, o nei municipi di competenza, sta verificando se queste richieste siano legittime o meno" continuano le fonti. "Altri accertamenti sono stati chiesti per le residenze indicate: spesso infatti gli stranieri si servono illegittimamente di associazioni di volontariato, fornendo falsi riferimenti". Nella capitale vengono fatti mille controlli circa al mese. Di questi, stando a una prima indagine, almeno la metà sarebbero irregolari. Fonte della notizia: roma.repubblica.it Beve troppo alla 'festa della mamma' Ritirata la patente a giovane madre Era di ritorno da una delle tante feste organizzate nei locali della costa ed èstata trovata alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro MACERATA, 12 maggio 2013 - Tantissimi i controlli effettuati questa notte dai carabinieri del Radiomobile di Civitanova Marche lungo la costa civitanovese. Ad incappare nell’etilometro, una giovane mamma di ritorno da una delle tante “Festa della mamma” organizzate nei locali della costa, alla quale e’ stata ritirata la patente perche’ trovata alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Ma il livello piu’ alto e’ stato riscontrato ad un civitanovese che all’alba, dopo aver causato presunti danni ad alcuni veicoli in sosta in una via del centro, e’ stato trovato alla guida con un tasso pari a 2,25. La patente, inoltre, aveva gia’ azzerato i punti disponibili e scattera’, con ogni probabilita’, il provvedimento di revoca oltre ad una serie di pesanti sanzioni. Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it Viaggiavano in autostrada con 125 mila euro nelle portiere ma tutti rigorosamente falsi In manette due cugini La stradale si è insospettita davanti ad una chiave utile a svitare i pannelli laterali delle portiere: ed è saltato fuori il tesoretto. Arresto per traffico di banconote false

Gli agenti con le banconote ritrovate AREZZO, 11 maggio 2013 - Viaggiavano con 125 mila euro nascosti dietro i pannelli posteriori della macchina: ma tutti rigorosamente falsi. La sorpresa è saltata fuori stamattina poco dopo le 8: le pattuglie della Sottosezione Polizia Stradale di Arezzo - Battifolle hanno fermato per un controllo una Renault con a bordo due cugini di origine partenopea CG di anni 40 e CS di anni 45. Gli stessi provenivano da Napoli diretti al nord. Gli agenti hanno notato subito

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elementi che davano sospetti tra cui il fatto che i due riferissero destinazioni diverse e diversi i motivi del viaggio e che entrambi avessero piccoli precedenti. A seguito della perquisizione gli agenti hanno trovato addosso ad uno dei due una chiave detta “francese” della misura esatta delle viti utilizzate per serrare i panelli laterali alle portiere. Da qui sono scattati controlli minuziosi. E da dietro il pannello posteriore sinistro sono saltate fuori 4 buste di cellophane contenenti banconote da 50 e da 100 nuove di zecca: in totale 2000 pezzi per un controvalore di € 125.000,00 . da un attento esame le stesse risultavano abilmente falsificate. A quel punto è scattato l'arresto per traffico di banconote false. Fonte della notizia: lanazione.it Una pietra e un tombino sui binari, treni rischiano di deragliare: presi 6 tredicenni Nel mirino prima un merci e poi un Frecciabianca per Milano Consegnati ai genitori, che dovranno pagare 571 euro di multa di Marco Aldighieri PADOVA 11.05.2013 - Vittime della noia hanno rischiato di rovinare le loro vite e quelle dei passeggeri del treno Frecciabianca Padova-Milano delle 17.17 di giovedì. Una bravata che poteva finire in tragedia se a rovinare la festa non fossero arrivati gli agenti. Protagonisti sei ragazzini padovani, cinque italiani e uno straniero, tutti di tredici anni. La baby gang è entrata in azione intorno alle 17. I ragazzini sono entrati nell’area ferroviaria vicina a via Ca’ Silvestri in località Montà. Un quartiere periferico di Padova. Dopo una breve "riunione", hanno deciso di prendere un enorme sasso e appoggiarlo sui binari. La grossa pietra è stata frantumata dall’arrivo di un treno merci, non senza qualche problema, però. Il macchinista, impaurito dal forte boato, ha subito avvisato la Polfer. La banda di tredicenni però non si è fermata. Troppo "divertente" vedere un masso polverizzarsi perchè colpito da un convoglio in corsa. E così i sei ragazzini hanno preso una sorta di tombino in cemento trovato nei pressi e lo hanno nuovamente posizionato sui binari. Anche in questo caso probabilmente si aspettavano un bell’effetto. A impattare con l’ostacolo è stato questa volta il treno Frecciabianca delle 17.17 diretto a Milano centrale. Il colpo è stato molto violento, così tanto che il macchinista si è spaventato. In un primo momento ha pensato a un guasto al locomotore e si è preoccupato. Come il collega del treno merci ha chiamato la Polfer. Un minuto più tardi in via Ca’ Silvestri sono arrivati gli agenti della polizia ferroviaria. I poliziotti hanno subito individuato i tredicenni. I ragazzini sono così stati accompagnati negli uffici della Polfer in stazione per essere ascoltati. Davanti agli agenti hanno iniziato ad accusarsi uno con l’altro. In particolare il dito è stato puntato sul "grande" della banda, che compirà 14 anni a luglio. Gli agenti hanno avvisato i genitori che sono venuti a riprenderli. É stato avvisato anche il tribunale dei minori di Venezia. Nonostante i sei ragazzini non siano perseguibili ai termini di legge perchè inferiori ai 14 anni, hanno di fatto organizzato un attentato alla sicurezza dei trasporti pubblici. Intanto ai genitori è stata notificata, come previsto per legge, la contestazione della violazione amministrativa prevista dal regolamento di Polizia ferroviaria per chi abusivamente faccia ingresso in zone di esercizio assolutamente interdette al pubblico. Dovranno pagare una sanzione di 571 euro. Fonte della notizia: ilgazzettino.it Lo fermano per un controllo, scoprono un giro di documenti falsi Operazione dei carabinieri contro la guida in stato di ebbrezza porta alla luce patenti e carte di identità con foto e generalità fasulle. FERRARA 11.05.2013 - Durante la notte, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel corso di un servizio di perlustrazione, hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica il camerunense A.K.T., classe 1971. Lo stesso è stato sottoposto all'accertamento durante uno dei controlli alla circolazione stradale e, alla guida di una autovettura, aveva un tasso alcolemico pari a tre volte il consentito per legge. La patente di guida gli è stata ritirata. Tuttavia, durante la redazione degli atti, i Carabinieri si sono accorti che lo stesso guidatore, aveva con se una Carta di Identità riportante la propria foto ma generalità di altra persona. Ne è nata una vera e propria indagine che si è protratta per tutta la mattinata odierna, al termine della quale, sono stati denunciati per falsità materiale commessa da privato in concorso due

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uomini, lo stesso A.K.T., già denunciato per la guida in stato di ebbrezza, e A.A., cittadino nigeriano del 1981 questa volta, lo stesso delle generalità riportate sul documento. I militari sono poi riusciti a scoprire che A.A. aveva anche una Carta di Identità con la propria fotografia questa volta ma generalità di altra persona. A conclusione della attività si è appurato che a nome di A.A., erano in sostanza stati rilasciati due documenti d'identità con foto però differenti. Uno dei due documenti poi, era stato rilasciato a seguito di una denuncia di smarrimento del primo. Fatta luce sull'episodio, entrambi sono quindi stati denunciati per il concorso nel reato di falsità materiale commessa da privato, anche perché è parso palese l'accordo dei due nel falsificare il tutto, ma per A.A. è scattata anche un'ulteriore denuncia per falsa attestazione o dichiarazione resa ad un Pubblico Ufficiale sull'identità o su qualità personali proprie o di altri. Si è appurato infatti che proprio lui, personalmente e materialmente, era stato quello che aveva svolto le operazioni necessarie per il rilascio del nuovo documento, consegnando la foto di un'altra persona al posto della propria. Tutti i documenti sono stati ovviamente sequestrati. Fonte della notizia: lanuovaferrara.gelocal.it Presenta documenti falsi per aprire attività commerciali, 48enne scoperta dalla Digos 11.05.2013 - Aveva più volte presentato certificazioni di identità "modificate" a seconda delle esigenze. L'obiettivo era quello di riuscire ad ottenere tutta la documentazione necessaria per avviare attività commerciali o imprenditoriali. Ma il suo "gioco" è stato scoperto dal personale della Digos della Questura che l'ha denunciata. La donna, B.A., 48enne nata a Milano ma residente ad Arezzo, è accusata di falso. I poliziotti che si sono occupati del suo caso, sono riusciti a ricostruire i movimenti della signora che in tempi diversi, presso Uffici della Pubblica Amministrazione, ha presentato certificazioni alterate. Non solo, gli agenti, con un lavoro certosino, sono riusciti ad accertare l'alterazione di numerosi documenti, presentati anche presso strutture private. Secondo gli inquirenti la donna avrebbe architettato tutto per commettere eventuali truffe, per le quali era già conosciuta alle forze dell'ordine. Fonte della notizia: arezzonotizie.it Lecce, sgominata banda dei furti di rame Campi fotovoltaici e cimiteri di Gianfranco Lattante 11.05.2013 - Affari con l’oro rosso. Un business che, nel volgere di due anni, avrebbe assicurato ricavi per centomila euro. Perché i furti di rame sono redditizi. La quotazione del metallo si aggira sui 3 euro e 50 al chilo. Ed una banda di Casarano si era specializzata nel furto di cavi di rame negli impianti fotovoltaici, nelle cabine dell’Enel e, perfino, nei cimiteri. Il presunto capo della banda è un vigilante Quintino Causo, 48 anni, di Casarano, anzi ex vigilante perché è stato licenziato. È ritenuto l’insider man del gruppo, la talpa. In base al suo contratto di lavoro avrebbe dovuto vigilare sugli impianti fotovoltaici, invece avrebbe impartito indicazioni ai componenti dell’organizzazione per l’esecuzione dei furti all’interno degli stessi. Ieri mattina i presunti componenti della banda sono stati arrestati. In carcere sono stati accompagnati: Quintino Causo, il figlio Cristian Giovanni, di 24 anni, (per venti giorni è stato anche lui alle dipendenze dello stesso istituto di vigilanza del padre) e la convivente, Sabrina Angilé; e poi Salvatore Protopapa, 28 anni; i fratelli Emanuele e Alessandro Zompì, rispettivamente di 23 e di 27 anni; e Alessio Ciriolo, 21, tutti di Casarano. Arresti domiciliari per Antonio Amin Afendi, 21, e Simone Alfarano, di 23, anche loro di Casarano. Nell’informativa redatta dai carabinieri compaiono altri 18 nominativi, fra questi ci sono anche quelli di due ricettatori di rame rubato. Si trattata dei titolari di aziende di Ruffano e di Racale, denunciati. L’inchiesta è nata sulla scorta di alcuni furti avvenuti nell’ex deposito Enel di Maglie (il 31 agosto 2011, quando furono arrestate 3 persone, e il successivo 6 novembre). Il sospetto che ci fosse una regia unica dietro i furti di rame ha fatto scattare accertamenti più approfonditi da parte del Nucleo operativo della Compagnia di Maglie. Intercettazioni ambientali e telefoniche hanno consentito di definire la rete di un’articolata organizzazione. Un gruppo determinato, capace di eludere i controlli delle forze dell’ordine e che agiva di notte.

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Tanto convinti delle loro capacità, non avrebbero adottato nessuna precauzione nei dialoghi telefonici. Così, alla fine, le conversazioni che sono state intercettate dai carabinieri risultano essere una sorta di «confessioni involontarie». L’ultimo furto documentato degli investigatori è quello dell’8 marzo 2012. Un furto in un’abitazione di Casarano che costò l’arresto di Alessio Ciriolo, di Emanuele Zompì, di Giovanni Cristian Causo e di Cosimo Giorgino. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Carlo Cazzella su richiesta del sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Mario Coppola, Attilio De Marco, Roberto Bray, Carmelo Palese, Emanuele Legittimo e Gianluca Musca. Fonte della notizia: lagazzettadelmezzogiorno.it "I signori del parcheggio in centro" Fermati 31 posteggiatori abusivi Operazione congiunta di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale nell'asse tra via XX Settembre, via Dante e via Costantino Nigra. Un ghanese arrestato per lesioni. "Vietavano ai cittadini di acquistare i ticket dalle macchinette" 11.05.2013 - Trentuno extracomunitari fermati, un arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, dodici di loro risultavano già espulsione. Per tutti una multa di crica 800 euro. E’ questo il risultato di un’operazione congiunta delle forze dell’ordine contro i posteggiatori abusivi che operano in centro nell’asse tra via XX Settembre, via Dante e via Costantino Nigra. “Diventandone a volte – dicono dalla Questura – i veri padroni”. Il blitz è scattato ieri intorno a mezzogiorno, ma i risultati sono stati resi noti solo oggi. Un imponente servizio che ha coinvolto polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Che hanno massicciamente presidiato le strade del centro cittadino interessate dalla quotidiana presenza di parcheggiatori abusivi. L’attività di contrasto a questo fenomeno è stata pianificata nei giorni scorsi anche per aderire alle numerose richieste pervenute alle forze dell’ordine da numerosi cittadini preoccupati dalla crescente presenza di italiani ed extracomunitari, ormai diventati veri e propri “signori” del parcheggio. In barba spesso anche alla segnaletica stradale, i parcheggiatori sembrano gestire in regime di esclusività gli spazi destinati al parcheggio dei cittadini selezionando soltanto quelli “meritevoli” perché accondiscendenti alle loro esose richieste di denaro. Gli esposti hanno inoltre dato conto di episodi di vero e proprio ostruzionismo da parte di parcheggiatori che avrebbero ostacolato fisicamente i cittadini diretti alle macchinette erogatrici del ticket di parcheggio. La zona della città posta sotto controllo dalle Forze dell’Ordine è stata individuata lungo l’asse viario della via XX Settembre compreso tra le vie Dante e Costantino Nigra, zona che quindi è stata interamente presidiata dagli agenti. In particolare, le intersezioni con le vie Carducci, XII gennaio, Parisi, Messina, Trapani, Siracusa, Agrigento, Catania, Caltanissetta, La Farina e piazza Goffredo Mameli. Complessivamente, sono stati fermati 31 parcheggiatori stranieri di provenienza nord africana. Per tutti la contravvenzione di euro 765 euro. Uno di essi è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. J.E., ghanese di 40 anni, nella circostanza si è reso responsabile dei reati di minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo infatti avrebbe pesantemente minacciato il personale della polizia municipale che lo aveva fermato rifiutandosi sostanzialmente di salire a bordo di un mezzo della guardia di finanza per essere successivamente condotto nei locali dell’ufficio Immigrazione. Lo stesso è risultato poi avere svariati precedenti per reati contro la persona, per avere più volte declinato false generalità e non avere ottemperato a provvedimenti espulsivi firmati dal Questore. Altri 12 extracomunitari sono stati già espulsi mentre per i restanti sono in corso accertamenti. I servizi proseguiranno senza soluzione di continuità nei prossimi giorni. Fonte della notizia: palermotoday.it Sfruttavano braccianti immigrati,arresti Raccoglievano agrumi in piana Gioia Tauro.Operazione carabinieri REGGIO CALABRIA, 11 MAG - Assumevano manovalanza a basso costo, in prevalenza extracomunitari senza permesso di soggiorno e comunque irregolari, organizzandone l'attivita' nella raccolta di agrumi nella piana di Gioia Tauro e ricorrendo a violenze e minacce. Per

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questo i carabinieri hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza del gip su richiesta della Procura di Palmi, 4 persone, 3 italiani ed uno del Burkina Faso, per sfruttamento del lavoro e violazione della legge sull'immigrazione. Fonte della notizia: ansa.it Aveva uccelli specie protetta,denunciato Operazione Corpo forestale, animali affidati a centro recupero TORTORA (COSENZA), 11 MAG - Un uomo e' stato denunciato a Tortora per detenzione illegale di fauna selvatica protetta. Il personale del corpo forestale dello Stato di Orsomarso e del Nucleo investigativo per i reati in danno degli animali ha compiuto una perquisizione in una abitazione ed ha trovato numerose gabbie contenenti cardellini ed altri uccelli protetti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Paola gli animali sono stati affidati al centro recupero Cras di Rende. Fonte della notizia: ansa.it Senza assicurazione: quattro denunce, sette patenti ritirate e ventidue veicoli sequestrati LECCE 11.05.2013 – L’annoso problema della trasgressione dell’obbligo dell’assicurazione sulla responsabilità civile per la conduzione di veicoli, divenuta particolarmente frequente dalle difficili condizioni economiche in cui versano attualmente alcune famiglie, ha reso necessario predisporre una serie di controlli da parte del personale della Sezione Polizia Stradale di Lecce. Il contrasto alle irregolarità nel campo della sicurezza stradale che si riflettono sui delicati profili delle legittime pretese risarcitorie per danni e lesioni derivanti dalla circolazione dei veicoli, ha determinato su scala nazionale la necessità di un intervento mirato, tanto che Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno ha disposto l’intensificazione di tali servizi di contrasto in tutte le province nei giorni 7 e 8 maggio . La Sezione Polizia Stradale di Lecce, nelle suddette date, ha impiegato 13 pattuglie e 28 Operatori di Polizia Stradale, effettuando controlli nei Comuni di Lecce, Casarano, Cavallino, Copertino, Corigliano, Maglie, Novoli, Surano, Surbo, Ugento. Nel corso dei predetti servizi – ha spiegato il Vice Questore Aggiunto Dssa Lucia Tondo, che dirige la Sezione Polstrada di Lecce – sono stati controllati 512 veicoli e contestate 126 infrazioni. Elevato il numero delle violazioni per mancanza di copertura assicurativa, infatti 22 veicoli sono stati sequestrati ed i conducenti sanzionati a norma dell’art. 193 del Codice della Strada. Sono state inoltre contestate 33 contravvenzioni per mancata revisione dei veicoli, 6 per mancato passaggio di proprietà, 6 per patente scaduta di validità, 1 per trasporto abusivo di rifiuti, 5 per mancata consegna di estratto di documento sostitutivo da parte delle Agenzie Pratiche Automobilistiche, 1 per circolazione senza permesso provvisorio dovuto alla perdita della carta di circolazione, 1 mancata custodia del veicolo sottoposto a fermo amministrativo e 48 contestazioni per violazioni di altre infrazioni. Non sono mancate le violazioni penalmente rilevanti, quali una denuncia in stato di libertà per contraffazione e falsificazione di contrassegno assicurativo, due per guida senza aver mai conseguito la patente di guida , che hanno comportato anche il fermo amministrativo dei veicoli ed una per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In totale, quattro le persone denunciate in stato di libertà, 22 i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, 33 i veicoli sospesi dalla circolazione e 7 le patenti ritirate. I servizi hanno messo in evidenza il fenomeno della commercializzazione di polizze R.C.A. contraffatte da intermediari-broker assicurativi tramite internet. Un fenomeno assolutamente nuovo. Tramite registrazione effettuata online con l’utilizzo di falsi documenti di identità presso società che gestiscono spazi (domini) e telefonia sul web si creano call center di agenzie di brokeraggio online fittizie, con numeri di telefono apparentemente legati a specifiche aree del territorio nazionale, ma che in effetti vengono gestiti online da queste società e sono legate ad una numerazione interna VOIP. Vengono inoltre creati siti internet relativi alle società di intermediazione assicurativa e database dove si registrano tutte le informazioni (nominativi, targhe, tipo veicoli, ecc.) di polizze rilasciate dall’organizzazione. Presso il citato call center è sempre reperibile un addetto che, accedendo al data base ha a disposizione tutti gli elementi per fornire alle Forze di Polizia i dati inerenti la polizza controllata

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con possibilità di inviare il rendiconto tramite fax, utilizzando il sistema VOIP od e-mail. Inoltre, tramite terze parti compiacenti (autosaloni o simili) vengono emesse polizze 5 giorni apparentemente da compagnie assicuratrici operanti sul territorio nazionale (Carige, Uniqa, Italiana, Augusta, Zurich) e riportanti timbri con i dati dei brokers ed i numeri telefonici degli stessi. Soltanto il controllo della documentazione assicurativa delle Forze di Polizia permette di accertare la sussistenza della copertura assicurativa, interrogando o la Banca dati ANIA oppure contattando i referenti antifrode delle Compagnie Assicuratrici. L’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha segnalato casi di commercializzazione di polizze RCA contraffatte, anche aventi durata temporanea di 5 giorni, tramite i seguenti siti internet: www.playitalia.eu; www.assicurazione5gglowcost.it; www.mediabrokerline.com. L’IVASS richiama l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che i siti web degli intermediari che esercitano l’attività di intermediazione tramite internet devono sempre indicare: • i dati identificativi dell’intermediario; • l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica; • il numero e la data di iscrizione al Registro Unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi, nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’IVASS. Per gli intermediari del SEE abilitati ad operare in Italia il sito web deve riportare, oltre ai dati identificativi ed ai recapiti sopra indicati, l’indicazione dell’eventuale sede secondaria nonché la dichiarazione del possesso dell’abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia, con l’indicazione dell’Autorità di Vigilanza dello Stato membro di origine. I siti web che non contengono le informazioni sopra riportate non sono conformi alla disciplina in tema di intermediazione assicurativa ed espongono il consumatore al rischio di stipulazione di polizze contraffatte. “Per questo è necessario – suggerisce la Dssa Tondo – verificare sempre, prima della sottoscrizione dei contratti, che gli stessi siano emessi da imprese e tramite intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa, tramite la consultazione del sito www.ivass.it” Fonte della notizia: ilpaesenuovo.it Controlli della municipale in corso Francia, ritirate due patenti Gli agenti della Polizia municipale hanno fermato 37 auto tra piazza Rivoli e piazza Massaua. Sequestrata anche un'auto con l'assicurazione scaduta TORINO 11.05.2013 - Due patenti ritirate, due persone indagate per guida sotto l'effetto di alcol e stupefacenti e un'auto sequestrata con assicurazione scaduta. Questo è il risultato di una serata di controlli della Polizia municipale in corso Francia, tra piazza Rivoli e piazza Massaua. In totale i veicoli fermati sono stati 37, quelli transitati, controllati con autodetector, 1441. Fonte della notizia: torinotoday.it Ruba guard-rail strada statale,arrestato Sorpreso a smontarne circa 10 metri, un complice fugge GRAMMICHELE (CATANIA), 11 MAG - Un romeno di 46 anni e' stato arrestato dai carabinieri a Grammichele, in provincia di Catania, perche' sorpreso, con un complice riuscito a fuggire, a rubare una diecina di metri di guard-rail lungo la Strada Statale 683, all'altezza del km 9, in contrada Giurfo. L'uomo e' accusato di furto aggravato. All'arrivo dei militari il complice e' scappato per le campagne circostanti mentre il romeno e' stato bloccato. Fonte della notizia: ansa.it Appio Latino: piazzavano false banconote da 100 euro nei negozi della zona Le banconote di pregevole fattura venivano spacciate per fare dei normali acquisti. Fermati due uomini che facevano compere anche con carte di credito clonate

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10.05.2013 - Sono stati i commercianti del IX Municipio a dare l’allarme: molti di loro, quando depositavano gli incassi in banca, ricevevano dall’istituto di credito la triste notizia che alcune delle loro banconote risultavano falsificate. Da qui l’indagine condotta dalla Polizia Locale Roma Capitale che ha portato all’arresto di un albanese e di un bulgaro, rispettivamente di 30 e 35 anni. I due falsari agivano per lo più nei negozi dell’Appio Latino dove spacciavano tagli da cento euro o procedevano ad acquisti con carte di credito clonate. BANCONOTE DA 100 EURO - Di particolare pregio la fattura delle banconote che sono state riconosciute solo dall’occhio esperto dei bancari. Per risalire ai falsari gli agenti del IX Gruppo e del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana si sono avvalsi anche delle registrazioni di telecamere a circuito chiuso di alcuni esercizi commerciali. L’indagine finora ha portato al sequestro di 15 banconote da 100 euro, nonché di 35 carte di credito che sarebbero state usate dal bulgaro per acquisti e prelievi per oltre 20mila euro. Vittime delle clonazioni soprattutto turisti americani. DROGA IN CASA - Durante le perquisizioni effettuate a carico degli arrestati, a Roma e Frosinone, gli agenti diretti dai comandanti Nadia Iacovella e Maurizio Maggi hanno inoltre rinvenuto sostanze stupefacenti. Le dosi probabilmente venivano utilizzate dall’organizzazione come merce di scambio con una rete di pusher e tossicodipendenti, rete che serviva ad ampliare la circolazione del denaro contraffatto. Le indagini proseguono con l’intento di individuare la “zecca clandestina”. Fonte della notizia: romatoday.it SALVATAGGI Vuole uccidersi, lo salvano di Marco Fagandini CHIAVARI 12.05.2013 - Quando gli agenti arrivano e vedono la Citroën tutta ammaccata, pensano sia rubata: il conducente è scappato, un classico. Invece sono sbagliate entrambe le ipotesi. Perché chi era alla guida, ora è seduto oltre il guard rail del viadotto autostradale, le gambe nel vuoto, poca voglia di andare avanti. Ci vorranno tre quarti d’ora di parole, incoraggiamenti e qualche preghiera per convincere quel diciannovenne a non lasciarsi cadere. La fidanzata che non lo ha più voluto, lui che avrebbe potuto diventare papà ma così non è stato, la prima di squadra di rugby che non lo ha mai convocato e troppi pochi centimetri per tentare il concorso in polizia. Tanto, troppo, ma non abbastanza, per fortuna. Un salvataggio costruito con pazienza da due agenti della polizia stradale di Sampierdarena, che tre notti fa sono intervenuti sull’autostrada A12, vicino al casello di Chiavari. Per quello che, a detta di chi aveva lanciato l’allarme, sembrava un normalissimo incidente stradale. Non è ancora l’una del mattino quando la pattuglia arriva davanti all’auto, ferma sul margine della carreggiata. Pezzi di plastica e metallo sono ovunque, del guidatore neppure l’ombra. Uno dei due poliziotti prende la torcia e dà un’occhiata in giro. Sta per rinunciare quando oltre il guard rail, dal lato della vallata, vede la silhouette di una persona, seduta sull’asfalto. Si avvicina, ma riceve da quello sconosciuto un sonoro altolà. Fonte della notizia: ilsecoloxix.it Dozza: detenuto da fuoco a un materasso, la penitenziaria evita la tragedia Nel primo pomeriggio di ieri, un detenuto ha dato fuoco ad un materasso. Gli agenti della penitenziaria sono intervenuti immediatamente evacuando la sezione prima dell'arrivo dei Vigili del Fuoco 12.05.2013 - L'intervento immediato della Penitenziaria ha evitato la tragedia ieri al carcere della Dozza. Un detenuto, ricoverato nel reparto infermeria, intorno alle 14.30 ha appiccato un incendio: "Le fiamme e le dense nubi di fumo sprigionate - spiega il segretario provinciale della Uil Pa Penitenziari di Bologna, Domenico Maldarizzi - hanno reso necessario l'intervento del personale di Polizia Penitenziaria per evitare peggiori conseguenze". L'autore dell'incendio è stato trasportato in ospedale con sintomi di asfissia e intossicazione da fumo e sono in corso gli accertamenti. In base a quanto riferito da Maldarizzi, "la propagazione delle fiamme e dell'intenso fumo è stata talmente veloce che non si è potuto attendere l'arrivo dei Vigili del

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Fuoco. Si è dovuto intervenire tempestivamente con uomini della Polizia Penitenziaria che, dopo aver messo in salvo i detenuti di tutto il reparto Infermeria, dove sono ristretti detenuti ricoverati per diverse tipologie, con l'uso degli idranti a disposizione hanno dapprima contenuto e poi spento l'incendio". Di fatto, precisa l'esponente Uil, "la tempestività d'azione, la professionalità e il coraggio della Polizia Penitenziaria ha consentito la gestione di un evento critico di particolare gravità. Ai colleghi di Bologna giunga il nostro sincero plauso, ancor più in ragione delle gravi difficoltà operative in cui sono costretti a lavorare per il continuo e perpetuo depauperamento degli organici". Anche il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante, ricordando che "un detenuto alta sicurezza, momentaneamente ricoverato nel reparto infermeria, ha dato fuoco al materasso provocando un incendio, da cui è scaturita una folta coltre di fumo che ha intossicato l'ambiente, costringendo il personale di polizia penitenziaria ad evacuare tutta la sezione; operazione non facile, considerato che nel reparto c'erano anche detenuti infermi". Il detenuto ed il personale di polizia penitenziaria sono stati portati in ospedale per accertamenti e cure. "Al personale - aggiunge Durante - vanno i nostri complimenti per il lavoro svolto e chiediamo all'amministrazione di avviare le procedure per la ricompensa prevista dal regolamento". Fonte della notizia: bolognatoday.it Immigrazione,in 139 soccorsi a Lampedusa Due i gommoni intercettati alla deriva nel Canale di Sicilia PALERMO, 11 MAG - La Guardia costiera ha soccorso due gommoni con migranti alla deriva nel canale di Sicilia, a largo di Lampedusa: nel primo natante vi erano 36 persone, tra cui tre donne, e nel secondo 103 extracomunitari. Le richieste di aiuto, attraverso telefoni satellitari, erano giunte la notte scorsa alla Guardia Costiera di Palermo. Dopo aver informato le autorita' marittime maltesi, libiche e tunisine, la Guardia Costiera ha inviato un rimorchiatore e tre motovedette partite da Lampedusa. Fonte della notizia: ansa.it Cucciolo di capriolo salvato da pompieri Intervento dopo che era caduto in una vasca vuota SAVONA, 11 MAG - Un cucciolo di capriolo e' stato salvato dai vigili del fuoco a Stella San Giovanni, nell'entroterra di Albisola. L'animale era caduto in una vasca vuota, profonda 5 metri: per tentare la fuga si era leggermente ferito. I pompieri hanno recuperato il cucciolo e lo hanno liberato nella vicina boscaglia. Una decina di giorni fa la polizia provinciale aveva liberato un capriolo rimasto prigioniero nel cancello di una villa a Savona. Fonte della notizia: ansa.it PIRATERIA STRADALE Como, catturato pirata della strada E' un 39enne incensurato che, venerdì, alla guida di un furgone rubato, ha investito e ucciso un motociclista 12.05.2013 - I carabinieri di Cantù (Como) hanno fermato ad Affori un italiano di 39 anni, Carmine C., originario della provincia di Napoli e residente a Milano, ritenuto l'uomo che venerdì notte a Cucciago, ubriaco e alla guida di un furgone rubato, ha investito e ucciso un motociclista, prima di scappare a piedi. L'uomo, incensurato, è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza di alcune aziende che si trovano nella zona. L'incidente dopo serata in pizzeria - Secondo la ricostruzione dei carabinieri l'indagato avrebbe trascorso la serata in una pizzeria di Cantù e poi in un bar di Cucciago, dove si sarebbe ubriacato. Quindi si sarebbe messo al volante del furgone rubato per tornare a Milano, ma avrebbe imboccato la strada contromano, all'altezza di una rotonda, andando a schiantarsi contro Maurizio Punzi, barista di 51 anni, che era in sella alla sua moto. Il conducente del furgone confessa - Il fermato ha ammesso le proprie responsabilità e ha spiegato di essere

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fuggito a piedi dopo l'incidente perché ubriaco e perché consapevole di essere alla guida di un automezzo rubato. Lunedì si svolgeranno a Cantù i funerali del motociclista, che lascia moglie e due figlie. Fonte della notizia: tgcom24.mediaset.it Napoli. Travolge una donna e fugge. Donna di Marano grave in ospedale L'incidente questa mattina intorno alle undici. L'investitore, un uomo di giovane età, si è costituito in seguito ai carabinieri di Ferdinando Bocchetti 12.05.2013 - Investe una donna, scappa e poi si costituisce. Il terribile incidente è avvenuto stamani, intorno alle 11, in via san Rocco. a Marano. L'investitore, a bordo di una Toyota Yaris, è fuggito senza prestare soccorso alla sfortunata signora, una 52 enne intenta a fare jogging lungo le arterie della popolosa frazione periferica della città. La polizia municipale si è subito attivata per la ricerca dell'investitore, un giovane residente a Marano, che successivamente si è presentato ai carabinieri della Compagnia di Giugliano. La vittima dell'incidente stradale è tuttora ricoverata all'ospedale san Giuliano di Giugliano: ha riportato una serie di lesioni alle gambe, ma non è in pericolo di vita. Per il giovane pirata della strada si prospetta ora una denuncia all'autorità giudiziaria per omissione di soccorso. Fonte della notizia: ilmattino.it Auto pirata a Forlì, dopo lo scontro, la conducente si dà alla fuga Domenica mattina, intorno alle 10 in via Cadore, sull' incrocio con via Bengasi, una Citroen C3 condotta da una donna forlivese di 67 anni si è scontrata con una BMW all'interno della quale viaggiava una giovane coppia residente in città. Dopo l'impatto, la donna si è data alla fuga FORLÌ 12.05.2013 - Domenica mattina, intorno alle 10, a Forlì in via Cadore, sull' incrocio con via Bengasi, una Citroen C3 condotta da una donna forlivese di 67 anni si è scontrata con una BMW all'interno della quale viaggiava una coppia residente in città. Dopo l'impatto, la donna si è data alla fuga. I due giovani, tra cui una ragazza incinta di 26 anni, sono rimasti entrambi feriti. La donna-pirata è stata poi rintracciata da una volante della Questura che ha rinvenuto la C3 parcheggiata nel garage della signora. L'incidente è rilevato dalla Polizia Stradale di Forlì, distaccamento di Rocca San Casciano, che ha denunciato la donna per fuga e omissione di soccorso ritirandole anche la patente e togliendole 10 punti. Fonte della notizia: forlitoday.it Investe 10 giovani fuori dalla discoteca Arrestato dalla polizia: “Era ubriaco” Gesto di follia dopo un litigio nel locale I feriti hanno tra 19 e 43 anni, tutti sono già stati dimessi dall’ospedale. Il racconto dei testimoni: “Era fuori di sè, poteva finire malissimo”. In manette un aostano di 28 anni, Giuseppe Storace. di Cristian Pellissier QUART (AO) 11.05.2013 - È stato arrestato dalla polizia Giuseppe Storace, 28 anni di Aosta, l’uomo che nella notte ha travolto con la sua auto 10 persone all’uscita da una discoteca della cintura di Aosta. Le accuse nei confronti del giovane sono di guida in stato di ebbrezza (aveva un tasso alcolemico di 1,8 grammi per litro di sangue), omissione di soccorso e lesioni colpose pluriaggravate. L’incidente è avvenuto verso le 3,30 davanti alla discoteca Piazzetta Winter, in località l’Amérique, a Quart. Nessuno dei 10 feriti (tra 19 e 43 anni di età) è grave. «Alcuni sono già stati dimessi, altri lo saranno a breve, per fortuna sono tutti guaribili a domicilio» dice Giovanni Barberio, medico del pronto soccorso di Aosta che ha visitato le persone coinvolte. In alcuni casi hanno riportato solo lievi lesioni, “Ma abbiamo poi messo anche due gessi”, aggiunge il medico: per una frattura scomposta al pollice e in un altro caso una frattura al braccio. Tutto si è svolto nel parcheggio del locale. Un ragazzo di 28 anni, di origini campane,

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è uscito di corsa dalla discoteca ed è salito sulla sua auto, un’Alfa Romeo 147. «Ha ingranato prima la retromarcia, poi ha messo la prima ed è partito a tutta velocità - racconta il ragazzo che ha riportato la frattura al pollice - tirandoci sotto. È stato tutto molto veloce». Sul posto sono intervenuti gli uomini della squadra mobile della questura di Aosta e il 118. Stando alla prime ricostruzioni il ventottenne avrebbe litigato all’interno del locale con altri clienti. «Era fuori di sé - racconta una testimone - neppure i buttafuori riuscivano a tenerlo». Dopo aver investito nove persone con la sua Alfa Romeo grigia si è dato alla fuga, ma gli uomini della polizia sono riusciti in poco tempo. Davanti al locale, a quell’ora, c’erano almeno una cinquantina di persone: «Alcuni di noi stavano entrando - dice una delle ragazze investite - altri uscivano, altri ancora si stavano solo fumando una sigaretta. Poteva finire malissimo». La polizia sta facendo ulteriori accertamenti per accertare la precisa dinamica dei fatti. Il fatto ha colpito il mondo della notte e immediato è arrivato un comunicato dei gestori del locale, che si dicono «basiti dell’accaduto. Restiamo vicini alle persone coinvolte, vi auguriamo una repentina guarigione e ci dissociamo dal gesto isolato di un folle causa dell’accaduto». Fonte della notizia: lastampa.it Travolti sulle strisce a Monteverde da un'auto pirata: gravi al San Camillo L'uomo che ha investito la coppia è stato rintracciato grazie alle testimonianze che hanno permesso di ricostruire il numero della targa 11.05.2013 - Un uomo e una donna sono ricoverati in prognosi riservata all'ospedale San Camillo dopo essere stati investiti nella serata di ieri a Piazza Scotti, nel quartiere di Monteverde. I due stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali quando un'auto di piccola cilindrata li ha centrati in pieno. Il conducente dell'auto è fuggito. Alcuni testimoni hanno però raccolto i numeri della targa. La polizia di Roma Capitale, XV gruppo, in mattinata è riuscita a risalire al veicolo e a rintracciare il conducente. Secondo quanto si è appreso l'uomo, sottoposto ad analisi specifiche, è risultato in stato d'alterazione dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti. Le due vittime, portate al San Camillo in codice rosso, sono in prognosi riservata. Fonte della notizia: romatoday.it Donna investita in via Borsellino: si stringe si stringe il cerchio sul pirata della strada Tre testimoni hanno raccontato di aver visto una Panda nera fuggire RIETI 11.05.2013 - Si stringe il cerchio intorno al pirata della strada che una settimana fa ha investito Luisa Feroci in via Borsellino. Dalle testimonianze raccolte dalla polizia è emerso che l’auto coinvolta nell’incidente e fuggita a folle velocità dopo aver falciato la donna - scaraventata a terra mentre era a passeggio con il marito Gilberto Eleuteri e a una coppia di amici - è una Panda di colore nero e non una Ford Fiesta, come ricostruito in modo sommario nei concitati istanti successivi all’investimento. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno ascoltato il racconto di due testimoni oculari, che hanno detto di aver visto la Panda fuggire in direzione di via Verani e, in prossimità del Mc Donald’s, superare in corsa un’altra auto che procedeva nello stesso senso di marcia, ma ad andatura ridotta. Giovedì il marito della signora Luisa ha raccolto una nuova testimonianza che conferma le informazioni già in possesso della polizia. «Individuata l’auto, sarebbe fondamentale conoscere almeno una delle cifre della targa - dice Gilberto - se il conducente della macchina sorpassata in via Borsellino ricorda qualcosa, è pregato di rivolgersi alla questura. Alla polizia potrebbe essere sufficiente un numero o una lettera della targa per risalire all’auto pirata». Nel frattempo Luisa, che subito dopo l’incidente era stata trasportata in ospedale e ricoverata con alcune costole rotte e escoriazioni multiple su tutto il corpo, è stata dimessa giovedì. Ma non si è ancora ristabilita: sarà costretta ad indossare busto e collarino per almeno 40 giorni. Fonte della notizia: ilmessaggero.it

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Trani, testacoda su Corso Imbriani provocato da un pirata della strada. È accaduto ieri mattina 11.05.2013 - Ieri mattina intorno alle ore 11 è stato registrato un incidente nei pressi dell'incrocio di Corso M. R. Imbriani con via Maraldo da Trani. L'impianto semaforico era lampeggiante per alcune riparazioni. Un'auto proveniva da Corso Matteo Renato Imbriani direzione stazione ferroviaria, un'altra invece da via Maraldo verso viale Europa. La prima aveva già impegnato l'incrocio quando è stata colpita in pieno dalla seconda. L'auto urtata violentemente nella parte posteriore ha subito un testacoda. Il conducente ha perso il controllo del mezzo che si è poi fermato contro un'autovettura proveniente dal senso opposto. Il pirata della strada, approfittando dell'attenzione dei passanti rivolta all'autista incidentato, è fuggito via. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale. Fonte della notizia: radiobombo.com Investito da “pirata”, lo insegue in bici di Matteo Sacco GENOVA 11.05.2013 - Travolto in via Gianelli da un’auto scappata a gran velocità. È successo due giorni fa nel levante genovese. Un pirata della strada si è reso protagonista di una vera e propria fuga, in via Murcarolo e poi a Nervi, fuggendo dopo aver travolto un uomo in bicicletta, davanti ad altri automobilisti e ai passanti. Mirco Berrutti, ingegnere elettrico di 42 anni, è stato investito mentre era a bordo del suo mezzo, da una monovolume Peugeot grigia con targa francese. Il pirata è riuscito a far perdere le proprie tracce ma non per molto. Grazie alle foto scattate dai passanti, la polizia municipale della sezione infortunistica ieri è riuscita a rintracciarlo. Si tratta di un cittadino americano proprietario di una Peugeot Partner con targa provvisoria francese. Per il pirata della strada, adesso, si prospettano le accuse di fuga e omissione di soccorso. L’investimento è avvenuto giovedì alle 17. L’auto grigia nel lungo rettilineo che porta fino a Nervi, ha travolto l’ingegnere che come ogni giorno fa la spola, a bordo della sua bicicletta, tra la sua abitazione e Sestri Ponente, quartiere in cui lavora. In molti si sono fermati. Chi per aiutare, chi per gridare insulti «a quell’uomo con la barba grigia - continua Mirco Berrutti - Mi sono guardato intorno e ho chiesto a un motociclista che si era fermato per sapere come stavo di corrergli dietro. Cosa che poi ha fatto». Berrutti si è tirato su come ha potuto e si è gettato anche lui all’inseguimento. Lo ha rincorso con le poche forze che gli erano rimaste. Con la carica dell’adrenalina lo ha incalzato fino a largo Edilio Pesce, lontano dal luogo dell’incidente, cercando di bloccarlo, ma il pirata ha tirato dritto, danneggiando anche alcuni veicoli in sosta. Fonte della notizia: ilsecoloxix.it CONTROMANO Auto transita in Corso XI Settembre contromano di Rossano Mazzoli 11.05.2013 - Ha percorso un centinaio di metri contromano il conducente di una Mercedes che ieri mattina è transitata lungo Corso XI Settembre. Sulla sessantina, capello canuto e sigaro in bocca, così è apparso ai passanti il conducente di una Mercedes classe C blu, che nella tarda mattinata di ieri ha percorso il tratto finale di Corso XI Settembre contromano. Il mezzo ha rischiato di impattare frontalmente con le vetture che provenivano dal senso di marcia corretto ma fortunatamente non si sono registratati incidenti. Increduli i passanti e i commercianti che dopo un paio di minuti hanno visto transitare la vettura nel giusto ordine di marcia. Il conducente, resosi conto di quel che era successo, ha fatto inversione a “U” e preso la giusta direzione. Fonte della notizia: viverepesaro.it Contromano sulla Boffalora-Malpensa per 20 chilometri: bloccato a Magenta dalla Polizia Stradale

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di Graziano Masperi 10.05.2013 - Quando è arrivata la segnalazione di un’auto che stava percorrendo la Boffalora-Malpensa in contromano la Polizia Stradale di Magenta si è subito attivata per evitare incidenti. Giovedì sera un uomo di 73 anni di Busto Arsizio è entrato nella superstrada a Lonate Pozzolo e ha percorso ben venti chilometri in senso contrario di marcia, fino a Magenta. L’uomo è affetto da disorientamento e i familiari avevano immediatamente segnalato la sua assenza da casa alle autorità. Gli agenti della Polizia Stradale hanno fatto in modo di far defluire gli altri veicoli segnalando la presenza di un’auto che viaggiava contromano. Giunti alla fine della tangenziale, all’altezza di Magenta, lo hanno bloccata e soccorso. L’automobilista era in stato di forte agitazione, per questo è stato allertato il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza per trasferirlo al pronto soccorso del Fornaroli di Magenta. Nel recente passato è già accaduto che alcuni automobilisti entrassero nella Boffalora Malpensa dalla parte opposta a quella di marcia regolare. Provocando, in alcuni casi, gravi incidenti. L’ultimo caso è avvenuto nel mese di dicembre dello scorso anno ad un uomo di circa 70 anni. Fonte della notizia: oknotizia.com INCIDENTI STRADALI Si schianta contro fontana e muore Ventitreenne perde il controllo di una Micra a Grottaglie GROTTAGLIE (TARANTO), 12 MAG - Un giovane di 23 anni, Alessandro Caramia, è morto sul colpo la scorsa notte schiantandosi con la sua Nissan Micra contro una fontana in via Ennio, a margine del muro di recinzione dell'ex Consorzio agrario. I rilievi sono stati compiuti dai carabinieri che hanno avviato accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica. Fonte della notizia: ansa.it Jesi, si schianta con la moto contro un'auto morto nella notte centauro di 38 anni Il motociclista sbalzato per decine di metri, nella immediata periferia della città. Si è spento qualche ora dopo all'ospedale JESI 12.05.2013 - Incidente in moto, un morto nella notte a Jesi. La vittima è Andrea Ricci, 38 anni, jesino. Lo schianto verso le 20 di ieri sera in via Cartiere Vecchie, incrocio con via Padre Pellegrini, nella immediata periferia della città. Il giovane era in sella a una Honda Cbr 600 che ha trovato davanti alla sua strada una Honda. Inevitabile lo schianto. Ricci, sbalzato dalla moto per decine di metri, è apparso subito gravissimo. Portato all'ospedale di Jesi, è morto nel corso della notte. Ancora in corso gli accertamenti della Polstrada. Fonte della notizia: ilmessaggero.it Motociclista si schianta contro un trattore e muore Tragedia stradale stamani nei pressi di Volta Mantovana. Un motociclista ha perso la vita andando a sbattere contro un trattore in manovra. La vittima è un agricoltore molto noto di Guidizzolo, titolare con i fratelli di un'azienda agricola MANTOVA 12.05.2013 - Tragedia stradale questa mattina nel Mantovano. Un motociclista ha perso la vita andando a sbattere con la sua Suzuki 750 contro un trattore che stava uscendo da una strada laterale. L’incidente è avvenuto intorno alle 8,30. La vittima stava viaggiando insieme con il fratello e alcuni amici per una gita domenicale. La tragedia a Foresto di Volta Mantovana, una strada non molto larga e poco frequentata. Un trattore stava eseguendo una manovra quando la moto lo ha centrato in pieno. L'agricoltore, Gilmar Dolfini, 41 anni, di Guidizzolo, è morto sul colpo. Era titolare, con i due fratelli e il padre, di un'azienda agricola: la Casarole con sede a Rebecco di Guidizzolo. Fonte della notizia: gazzettadimantova.gelocal.it

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Deceduto motociclista caduto a Pomarolo Turista tedesco era finito ieri contro spartitraffico TRENTO, 12 MAG - Un turista tedesco di 48 anni e' deceduto all'ospedale di Trento a causa delle gravi ferite riportate ieri in un incidente stradale a Pomarolo. Guenther Wagner all'uscita della galleria di Chiusole aveva perso il controllo della sua moto ed era finito con violenza contro lo spartitraffico. Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Villa Lagarina. In gravissime condizioni era stato trasportato con l'elicottero all'ospedale Santa Chiara, dove poche ore dopo e' morto. Fonte della notizia: ansa.it Minorenne al volante causa incidente in via De Medici Era al volante di una Daewoo Matiz quando è finito contro due auto in sosta. Il conducente e il passeggero, entrambi minorenni, hanno riportato lievi lesioni TORINO 12.05.2013 - Nella notte in via De Medici un'auto ha urtato due vetture in sosta all'altezza del civico numero 5. Quando gli agenti della Polizia municipale si sono recati sul posto si sono trovati davanti due ragazzi minorenni. Alla guida della Daewoo Matiz sbandata c'era un sedicenne. Nell'urto ha riportato alcuni lievi lesioni, così come il passeggero, anche lui minorenne. Entrambi sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell'ospedale Maria Vittoria dagli agenti della sezione circoscrizionale II Santa Rita/Mirafiori Nord. Il ragazzo di 16 anni che era al volante dell'auto è indagato per guida senza aver conseguito la patente di guida e sanzionato per mancanza dei requisiti d’età ai sensi articolo 115 del Codice della Strada. Fonte della notizia: torinotoday.it Samassi, giovane investito da un'auto Il 17enne si trova ricoverato a S.Gavino Un diciassettenne è stato investito, ieri, da un'auto mentre attraversava la strada. E' successo a Samassi. 12.05.2013 - L'incidente è avvenuto poco dopo le 22,30, il ragazzo è stato travolto da una Fiat Punto mentre attraversava la strada in corso Repubblica a Samassi. Il giovane, A. F., che è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di San Gavino Monreale da un'ambulanza del 118. Le sue condizioni sono serie, ma secondo le prima informazioni arrivate dal nosocomio non è fortunatamente in pericolo di vita. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri della stazione di Nuraminis seguita a ruota dai colleghi del nucleo radiomobile della Compagnia di Sanluri. Fonte della notizia: unionesarda.it Incidente stradale a Sala Consilina, grave un 23enne Una Mercedes con a bordo tre giovani del posto, è uscita fuori strada: feriti passeggeri e conducente SALA CONSILINA 12.05.2013 - Una Mercedes è uscita fuori strada, a Sala Consilina, causando ferite sia ai due passeggeri a bordo che al conducente. Tra tutti, il più grave è un ragazzo di 23 anni. Il giovane, subito soccorso, è stato trasferito dall'ospedale di Polla all'ospedale di Vallo della Lucania, proprio a causa delle sue condizioni critiche. Intanto, restano ricoverati al "Luigi Curto" di Polla il conducente dell'auto ed il terzo ferito. I carabinieri stanno indagando per comprendere le ragioni per le quali l'auto è finita fuori strada. Fonte della notizia: salernotoday.it Quattro giovani si schiantano con l'auto in A22, tutti feriti lievemente Quattro giovani tra i 24 ed i 26 anni sono rimasti miracolati dopo un incidente accaduto questa mattina molto presto lungo l'A22 del Brennero, in corsia nord, tra Rovereto nord e Trento sud. Erano circa le 5.45

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Trento 12.05.2013 - Quattro giovani tra i 24 ed i 26 anni sono rimasti miracolati dopo un incidente accaduto questa mattina molto presto lungo l'A22 del Brennero, in corsia nord, tra Rovereto nord e Trento sud. Erano circa le 5.45 quando il giovane alla guida ha perso il controllo dell'auto finendo fuori strada. Fortunatamente i quattro hanno riportato solo ferite lievi. Sul posto vigili del fuoco, 118 e polizia stradale. Fonte della notizia: trentotoday.it Assemini: tamponamento sulla 130 Quattro feriti, uno in gravi condizioni Grave incidente stradale sulla statale 130 nel comune di Assemini. Quattro persone, tre uomini e una donna, sono rimasti feriti e sono stati trasportati negli ospedali Brotzu e San Giovanni di Dio: uno è in gravi condizioni. 12.05.2013 - L'incidente, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, è avvenuto intonro alle 20 di ieri all'altezza del semaforo di via Piave. Una Ford Focus con a bordo tre persone, due uomini e una donna, ha tamponato una Chrysler che era ferma al semaforo. L'impatto è stato violentissimo. Le vetture si sono accartocciate, intrappolando gli occupanti all'interno. Immediata la richiesta di soccorsi e l'arrivo sul posto dei carabinieri, dei vigili del fuoco e delle ambulanze del 118. I feriti, liberati dalle lamiere, sono stati trasportati d'urgenza in ospedale. Solo le condizioni di uno sarebbero gravi - è arrivato privo di sensi al pronto soccorso - agli altri sono state riscontrate fratture ed escoriazioni. Fonte della notizia: unionesarda.it Violento scontro frontale a Sommacampagna, tre le persone coinvolte: una in gravi condizioni Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Villafranca, la polizia stradale, i soccorsi di Verona Emergenza e un paio di mezzi di Vigili del Fuoco. I pompieri hanno lavorato a lungo per estrarre il ferito dall'auto SOMMACAMPAGNA 12.05.2013 - Un grave incidente si è verificato ieri sera intorno alle 21 a Caselle di Sommacampagna in via Verona. I primi accertamenti parlano di un violento frontale tra due auto e il tamponamento di una terza vettura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Villafranca, la polizia stradale, i soccorsi di Verona Emergenza e un paio di mezzi di Vigili del Fuoco. Le forze dell'ordine hanno provveduto a regolarizzare il traffico e ad effettuare i rilievi del caso, che si sono protratti fino a tarda ora. I pompieri invece sono intervenuti per estrarre uno dei feriti dall'auto, un lavoro lungo e difficoltoso, anche a causa delle gravi condizioni della persona che è stata poi trasportata d'urgenza all'ospedale di Borgo Trento. Fonte della notizia: veronasera.it Tamponamento in viale Regione Siciliana: due automobilisti feriti Le auto coinvolte al momento dello scontro, che è avvenuto intorno alle 12 di questa mattina, viaggiavano in direzione Trapani sulla corsia centrale di viale Regione. Sul posto tre ambulanze del 118 12.05.2013 - Tamponamento a catena in viale Regione siciliana all’altezza del semaforo pedonale Giotto. L’impatto, che secondo le prime notizie avrebbe coinvolto tre mezzi, ha ferito in modo lieve due persone. Le auto al momento dello scontro, che è avvenuto intorno alle 12 di questa mattina, viaggiavano in direzione Trapani sulla corsia centrale di viale Regione. Immediati i soccorsi del 118 accorso sul posto con tre ambulanze. Fonte della notizia: palermotoday.it Auto sfonda il passaggio a livello e si ferma sui binari mentre passa il treno Incidente a Castello di Godego, il conducente è rimasto ferito ma non è grave. Linea ferroviaria bloccata per quasi tre ore

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TREVISO 12.05.2013 - Gravi disagi alla circolazione dei treni lungo la linea Bassano-Venezia queta mattina a causa di un incidente che ha coinvolto un'auto finita sui binari. La vettura ha sfondato un passaggio a livello chiuso a Castello di Godego (Treviso) incastrandosi sulle rotaie proprio mentre stava transitando il convoglio 20825 che da Bassano porta a Venezia. L'automobilista è rimasto ferito ed è stato trasportato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi. Illesi tutti i passeggeri del treno. La linea è rimasta bloccata dalle 6.15 alle 9. Sei treni sono stati cancellati e i passeggeri sono stati trasferiti su autobus, mentre due convogli hanno subito ritardi fino a 40 minuti. Fonte della notizia: ilgazzettino.it Incidente stradale nella galleria di Solofra Auto sbanda. Paura per una perdita di gas SOLOFRA 12.05.2013 - Incidente stradale al’alba di questa mattina. I Vigili del Fuoco di Avellino, sono dovuti intervenire sotto la galleria di Solofra, in direzione Avellino, dove una Fiat Stilo, per cause ancora in corso di accertamento, è sbandata sbattendo contro le pareti del traforo. Immediato l’intervento di una squadra dalla centrale di contrada Quattrograna, che giunta sul posto ha trovato il malcapitato già trasportato in ospedale per le cure del caso dai sanitari del 118 intervenuti. Si è provveduto a mettere in sicurezza l’autovettura, in quanto alimentata a G P L, con una perdita di gas, per poi liberare la sede stradale. Fonte della notizia: avellino.ottopagine.net Incidente a Peseggia: l'auto s'incendia, giovane miracolato Alle 4.30 di stanotte il ragazzo ha perso il controllo della sua Grande Punto al sottopasso di via Spangaro. Veicolo cappottato su un fianco PESEGGIA DI SCORZÉ 12.05.2013 - Paurosa la dinamica dell'incidente. Un miracolo esserne usciti illesi. E' ciò che è accaduto nella notte tra sabato e domenica pochi minuti prima delle 4.30 in via Spangaro a Peseggia di Scorzé. Un giovane alla guida di una Grande Punto, infatti, per cause ancora al vaglio dei carabinieri della locale stazione, arrivato al sottopasso che permette di superare il Passante di Mestre, ha perso il controllo del proprio veicolo. L'auto ha sbattuto contro un muro in cemento e si è cappottata sul fianco destro. Quello del passeggero. Non è chiaro se nell'abitacolo si trovasse solo il giovane alla guida o anche un amico. Fatto sta che a causa dell'impatto la parte posteriore del veicolo ha preso fuoco, mentre il resto dell'auto è rimasto gravemente danneggiato nell'incidente. Il giovane è comunque uscito sulle sue gambe e non ha avuto bisogno di sottoporsi a cure mediche. Sul posto, naturalmente, i vigili del fuoco, oltre ai militari dell'Arma. Le operazioni di recupero della Grande Punto sono durate almeno due ore. Fonte della notizia: veneziatoday.it Guida ubriaco e fa un incidente, poi cerca di sfuggire ai carabinieri: 23enne denunciato a Borgotaro Un 23enne di Borgotaro guidava ubriaco e ha distrutto l'auto di un amico (alticcio a sua volta) finendo contro un muro. Quando è tornato sul posto con un'altra macchina, ha visto i carabinieri e ha cercato di fuggire. Dopo un breve inseguimento, però, il giovane è stato bloccato. L'etilometro ha fornito la prova della guida in stato di ebbrezza: il 23enne è stato denunciato e la patente gli è stata ritirata. 12.05.2013 - E' accaduto nel weekend a Borgotaro. I militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un 23enne del luogo per guida in stato di ebbrezza. Intervenuti nottetempo per una segnalazione di incidente stradale, i carabinieri hanno notato al centro della strada pezzi di parafango e segni di pneumatici sull’asfalto. Segni di un incidente. Allargando le ricerche, dopo pochi minuti è stata trovata in un’altra strada, un’auto completamente distrutta nella parte anteriore e laterale destra. C'era anche il proprietario. I militari hanno accertato che poco prima, mentre era nella propria auto guidata da un amico, a causa dell'alta velocità il

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conducente aveva perso il controllo del mezzo, finendo contro un muro. Constatato che il proprietario appariva in evidente stato di ebbrezza alcolica e intuito che anche il conducente dovesse esserlo, diverse pattuglie dei carabinieri hanno avviato le ricerche del giovane che guidava nel momento dell'incidente. Dopo un po’ il 23enne è arrivato alla guida di un’altra macchina e quando gli è stato intimato l’alt è fuggito. Dopo un breve inseguimento verso la periferia di Borgotaro, il veicolo ha terminato la sua corsa nel parcheggio di un locale pubblico: il giovane è stato rintracciato e sottoposto all'alcoltest. Il tasso alcolemico era superiore al limite consentito di 0,5 grammi/litro: immediatamente gli è stata ritirata la patente (è prevista la decurtazione di 10 punti). La vettura usata per la fuga, di proprietà di un suo parente, è stata riaffidata al proprietario, che ha anche riaccompagnato a casa il ragazzo. Fonte della notizia: gazzettadiparma.it Due motociclisti morti in meno di 24 ore Sull'A19 e nel centro di Palermo. Il piu' giovane aveva 17 anni PALERMO, 11 MAG - Due motociclisti sono morti in meno di 24 ore in altrettanti incidenti stradali: Pietro Ciaramitaro, 44 anni, ha perso la vita ieri sera mentre sulla sua Vespa stava percorrendo la A19 all'altezza dello svincolo di Altavilla Milicia, nel Palermitano. Un giovane, Gabriele Scalia, e' deceduto a Palermo, in piazza Mordini, schiantandosi con una Yamaha 125 stradale contro un'Opel Vectra. Il conducente della vettura e il passeggero che si trovava sul motociclo sono stati portati in ospedale. Fonte della notizia: ansa.it Incidente stradale in piazza Croci, muore un diciassettenne Gabriele Scalia stava percorrendo via Libertà in sella ad una moto, nel primo pomeriggio, quando si è scontrato con un'autovettura. Purtroppo inutili i tentativi da parte del 118 di rianimarlo PALERMO 11.05.2013 - Scontro mortale in pieno centro. Nel primo pomeriggio un diciassettenne ha perso la vita in un tragico incidente stradale in piazza Croci. Il ragazzo, Gabriele Scalia, stava percorrendo via Libertà in sella ad un una moto, quando si è scontrato con una Opel Vectra all'altezza del semaforo con piazza Croci. Lanciato subito l'allarme, i sanitari del 118 arrivati sul posto hanno tentato disperatamente di rianimare il ragazzo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche i vigili urbani e la polizia. La strada è al momento transennata per consentire i rilievi e cercare di ricostruire l'esatta dinamica. Fonte della notizia: palermotoday.it Esce di strada e cappotta, muore 18enne La vittima è Arianna Alberighi di Tresigallo. Stava rientrando a casa con la sua Punto TRESIGALLO 11.05.2013 - Una giovane vita si è spezzata ieri, poco prima di mezzanotte, in un incidente stradale avvenuto lungo la SP4, la via Provinciale per Copparo-Migliarino, all’altezza del bivio Codirusco. A perdere la vita un a ragazza di 18 anni, Arianna Alberighi, residente a Tresigallo. La giovane si trovava alla guida della sua Fiat Punto, vecchio modello, e stava probabilmente rientrando a casa (procedeva in direzione Tresigallo) quando, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri della Stazione di Tresigallo intervenuti sul posto, all’altezza del bivio e del civico 4 ha perso il controllo della vettura, con la quale ha capottato all’interno di un’azienda agricola dopo aver travolto una cancellata. Erano le 23.40 circa, pioveva e il fondo stradale reso scivoloso dalle precipitazioni potrebbe essere tra le cause del terribile incidente. Arianna Alberighi è deceduta sul colpo è a nulla è valso l’intervento dei sanitari del 118 e dei vigili del fuoco che hanno estratto il corpo della giovane dall’abitacolo. Fonte della notizia: estense.com

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Incidente stradale sulla Palermo-Catania ad Altavilla, morto un uomo La vittima, Pietro Ciaramitaro di 44 anni, viaggiava in sella ad una Vespa 250 quando, poco dopo le 22, si è scontrato con una Cinquecento sulla carreggiata in direzione del capoluogo etneo. Purtroppo inutile l'arrivo dei soccorsi 11.05.2013 - Un incidente stradale lungo la Palermo-Catania è costato la vita venerdì sera ad un motociclista. La vittima, Pietro Ciaramitaro di 44 anni, viaggiava in sella ad una Vespa 250 sulla carreggiata in direzione del capoluogo etneo, quando poco dopo le 22, all'altezza dello svincolo per Altavilla Milicia si è scontrato con una Fiat Cinquecento, per cause ancora da accertare. Un impatto fatale per l'uomo, che è stato sbalzato violentemente sull'asfalto. Purtroppo l'arrivo dei soccorsi si è rivelato inutile. Il tratto di autostrada è stato chiuso al traffico. Sono in corso le indagini per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente. Fonte della notizia: palermotoday.it Nuovo incidente sulla statale 125: feriti in modo grave tre motociclisti Tre motociclisti sono rimasti feriti in modo grave in un nuovo incidente sulla 125. 11.05.2013 - Nuovo incidente sulla statale 125. Alle 11, per cause imprecisate, tre motoclisti (due viaggiavano sullo stesso mezzo) sono rimasti feriti in modo grave all'altezza del chilometro 30, in territorio di Burcei. Sul posto due ambulanze del 118. Non si hanno altri particolari. Nella zona operano anche i carabinieri.I tre feriti sono stati ricoverati a Cagliari, al Brotzu, Marino e San Giovanni di Dio. Hanno riportato varie fratture, ma non correrebbero pericolo di vita. Fonte della notizia: unionesarda.it Incidente sull’Aurelia, ferita coppia di motociclisti SCARLINO 11.05.2013 – Una brusca frenata, forse questa la causa dell’incidente che è avvenuto questa mattina, sull’Aurelia, corsia sud nella zona di Scarlino. Una coppia di motociclisti, un uomo e una donna, a bordo della propria moto, ha perso il controllo del mezzo finendo a terra. Più gravi le condizioni dell’uomo per cui si è alzato in volo anche l’elisoccorso Pegaso, mentre la donna ha riportato ferite più lievi. Ancora sconosciute le caude dell’incidente. Tutt’ora in corso i rilievi da parte della polizia stradale di Massa marittima. Fonte della notizia: ilgiunco.net Brutto frontale tra due moto Enduro e un fuoristrada. Gravi i motociclisti Un bruttissimo scontro è avvenuto sabato mattina, intorno alle 12, tra due motociclisti e un fuoristrada nei pressi di Pugliano di San Leo, in località Cà della Morona, nell'entroterra riminese 11.05.2013 - Un bruttissimo scontro è avvenuto sabato mattina, intorno alle 12, tra due motociclisti e un fuoristrada nei pressi di Pugliano di San Leo, in località Cà della Morona, nell'entroterra riminese. Alla guida delle due moto da Enduro c'erano un 40enne e un 44enne. Improvvisamente, in una stradina molto stretta, è avvenuto il violento impatto con un fuoristrada su cui viaggiavano un 65enne e un 67enne. La peggio l'ha avuta uno dei due motociclisti che è stato trasportato con l'elimedica all'ospedale Bufalini di Cesena. L'altro motociclista, anch'egli in condizioni gravi, è stato trasportato all'ospedale 'Infermi' di Rimini assieme ai due 60enni che versano in condizioni di media gravità. Sono intervenute ambulanze da Novafeltria e da Pesaro, oltre all'automedicalizzata. Fonte della notizia: riminitoday.it Si inabissa con l’auto nel Panaro

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Fortunatamente illeso un 38enne di Finale Emilia. Questa mattina le operazioni di recupero della vettura SANTA BIANCA 11.05.2013 - E’ finito questa notte fuori strada con la sua Citroen C2, che si è inabissata nel Panaro costringendolo a un bagno fuori stagione. Fortunatamente il conducente, un 38enne di Finale Emilia, è riuscito a uscire con le sue gambe incolume e a risalire l’argine. L’incidente è avvenuto a Santa Bianca di Bondeno, lungo la via Finalese, e la vettura è rimasta sott’acqua tutta la notte fino a questa mattina alle 11.40, quando sono iniziate le operazioni di recupero. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco volontari di Bondeno, oltre a un’autogru dei vigili del fuoco di Ferrara e al nucleo sommozzatori di Bologna, che si sono dovuti immergere per agganciare la Citroen e permettere così alla gru di sollevarla. Nel territorio di Bondeno si tratta della terza auto finita in un canale o nella scarpata di un corso d’acqua nel giro di un mese. Fonte della notizia: estense.com Via Colombo, cade dal trabiccolo e batte la testa: un alpino in fin di vita Gravissimo incidente questa notte alla rotonda tra via Colombo e via Cremona: un alpino bergamasco di 42 anni è caduto da una vecchia jeep allestita come mezzo folcloristico sulla quale stava girando in città insieme agli amici: è in condizioni disperate in rianimazione a Parma PIACENZA 11.05.2013 - Un alpino di 42 anni di Bergamo è in fin di vita. Nella notte tra venerdì e sabato è rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto all'incrocio tra via Colombo e via Cremona. Insieme a un gruppo di altri alpini era a bordo di un trabiccolo, in questo caso si tratta di una vecchio fuoristrada allestito come mezzo folcloristico da un gruppo di Caprino Bergamasco: è caduto all'indietro, sbalzato dall'abitacolo, battendo violentemente la testa sull'asfalto. Ora si trova in prognosi riservata all'ospedale maggiore di Parma dove è stato trasferito d'urgenza nella notte. Ha riportato la frattura della base cranica posteriore ed è ricoverato in Rianimazione. Questo incidente purtroppo, oltre a rappresentare una drammatica pagina di cronaca che intristisce tutta la grande adunata nazionale degli alpini in corso a Piacenza, riaccende le polemiche su questo genere di mezzi folcloristici di trasporto. Infatti proprio ieri, venerdì 10 maggio, il comune di Piacenza, dopo il primo sequestro dell'Ape Car del giorno prima, aveva emesso un'apposita ordinanza di divieto di circolazione per i trabiccoli degli alpini, e la polizia municipale nel pomeriggio ne aveva sequestrati quattro. In serata però i proprietari si erano presentati davanti ai cancelli del deposito di Apcoa in viale Sant'Ambrogio per riavere i loro mezzi, e per protesta avevano anche bloccato il traffico in mezzo alla strada. L'incidente di questa notte è accaduto poco prima delle 3. Tutta la ricostruzione è ancora al vaglio della Polizia stradale che ha effettuato i rilievi insieme ai colleghi della Polfer: determinanti saranno le testimonianze delle altre persone che si trovavano a bordo del trabiccolo, che in questo caso è una vecchia Suzuki Santana ridipinta di verde, allestita con un sistema di diffusione audio, e soprattutto - a quanto pare - priva di targa, immatricolazione e assicurazione. Stando a una prima ricostruzione sembra che il trabiccolo, con a bordo almeno tre o quattro persone, stesse girando per la città per festeggiare, e che avesse fatto sosta dal benzinaio Agip all'angolo tra via Colombo e via Cremona. Nel ripartire, per immettersi sulla rotonda, il conducente avrebbe accelerato di colpo, come hanno notato alcuni testimoni. Il 42enne si trovava seduto dietro, sulla parte alta probabilmente, e in seguito allo spostamento repentino dell'auto ha perso l'equilibrio cadendo a peso morto all'indietro, battendo violentemente la testa sull'asfalto. I suoi amici si sono subito fermati e hanno chiamato i soccorsi: sul posto due ambulanze della Pubblica assistenza Croce bianca e l'automedica del 118 e un'altra vettura sanitaria della Croce Bianca. L'uomo è stato trovato a terra, immobile, con la testa in un lago di sangue. I sanitari lo hanno trasportato d'urgenza in ospedale a Piacenza, ma le sue condizioni sono subito apparse disperate. Dagli esami effettuati al pronto soccorso è infatti risultata una grave frattura della base cranica che, insieme a un'altra serie di complicazioni, ha reso necessario il trasferimento d'urgenza in rianimazione all'ospedale di Parma Leggermente ferito nell'incidente anche l'alpino che era alla guida: portato in uno degli ospedali da campo dislocati in città, le sue condizioni non preoccupano. Fonte della notizia: ilpiacenza.it

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Moto tampona un’auto, due feriti Incidente in località Villefranche di Quart lungo la statale 26. In condizioni gravi l’uomo che guidava la motocicletta, ferita in modo più leggero la donna che viaggiava con lui. QUART 11.05.2013 - Due feriti in un incidente stradale avvenuto oggi alle 12.20 in località Villefranche a Quart, lungo la strada statale 26. Per cause al vaglio dei carabinieri, una moto ha tamponato l’auto che la precedeva. Motociclista e passeggero sono stati trasportati dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale di Aosta. Le condizioni di salute dell’uomo alla guida sono giudicate serie, mentre sarebbero meno gravi le quelle della passeggera. Fonte della notizia: lastampa.it Viale Dante, in motorino si schianta contro un'auto. Grave un ragazzo Grave incidente introno alle 11 in viale Dante. Un ragazzo in scooter si è schiantato contro un'auto all'altezza di via Ricci Oddi 11.05.2013 - Grave incidente introno alle 11 in viale Dante. Un ragazzo in scooter si è schiantato contro un'auto all'altezza di via Ricci Oddi. Caduto a terra dopo l'impatto con la vettura, il ferito è stato soccorso dall'ambulanza della croce rossa e dall'automatica del 118, ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale a Piacenza. Seppure le sue condizioni non siano gravi, non sarebbe in pericolo di vita. Da accertare invece la dinamica che è al vaglio della polizia stradale intervenuta per i rilievi. Da una prima ricostruzione sembra che il ragazzo in motorino stesse viaggiando in direzione di via Manfredi, mentre dalla parte opposta una Fiat Punto avrebbe svoltato a sinistra tagliando la strada allo scooter. Fonte della notizia: ilpiacenza.it Scontro auto-moto in via Montescudo. Grave un 35enne Sabato mattina, poco prima delle 13, un'auto si è scontrata con una moto in via Montescudo a Rimini. Il motociclista, un 35enne, è rimasto gravemente ferito e trasportato con il codice di massima urgenza all'ospedale 'Infermi' della città 11.05.2013 - Sabato mattina, poco prima delle 13, un'auto si è scontrata con una moto in via Montescudo a Rimini. Il motociclista, un 35enne, è rimasto gravemente ferito e trasportato con il codice di massima urgenza all'ospedale 'Infermi' della città. Sul posto, oltre agli operatori del 118 sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale per i rilievi e la gestione del traffico. Fonte della notizia: riminitoday.it Incidente a Sant'Anna di Chioggia, auto trascina passeggino in strada Sotto gli occhi terrorizzati della madre, mercoledì una macchina ha urtato e "agganciato" una carrozzina con dentro un bambino piccolo 11.05.2013 - Attimi di paura mercoledì pomeriggio a Sant'Anna di Chioggia, dove un'automobile ha urtato la carrozzina di un neonato, trascinandola lungo la strada per alcuni metri davanti agli occhi terrorizzati della madre. Fortunatamente il piccolo è uscito dalla brutta avventura completamente illeso, ma l'episodio avrebbe potuto risolversi in una tragedia. LA DINAMICA – L'incidente è durato pochi secondi, ma sufficienti a far temere il peggio alla giovane madre del bimbo. Un'auto di marca Peugeot, grigia, che stando alle ricostruzioni stava uscendo da un negozio di concimi e fertilizzanti, ha colpito il passeggino che la donna stava spingendo lungo la strada. La carrozzina con dentro il bebé è stata trascinata dalla macchina per alcuni metri, senza che la madre potesse intervenire, poi si è “sganciata”. Nessuna conseguenza per il piccolo, che non si è fatto fortunatamente nulla. L'auto ha proseguito senza fermarsi sulla Romea in direzione Venezia. Sul fatto ora indagano i carabinieri di Chioggia, che avevano individuato un'auto che corrispondeva alla descrizione, ma la donna coinvolta non ha

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riconosciuto il proprietario. Non è da escludere l'ipotesi che il conducente della Peugeot non si sia neppure accorto di aver urtato il passeggino e per questo si sia allontanato senza verificare le condizioni di mamma e bebé. Fonte della notizia: veneziatoday.it Incidente lungo viale Marconi: pedone investito da un'auto Incidente ieri pomeriggio poco dopo l'arrivo del Giro d'Italia a Pescara. Un pedone infatti è stato investito da un'auto lungo viale Marconi, all'altezza del distributore Agip 11.05.2013 - Un 75enne di Pescara è stato investito ieri pomeriggio lungo viale Marconi a Pescara. Era da poco arrivato a destinazione il Giro D'Italia, quando l'uomo è stato colpito da un'auto guidata da un 32enne di Francavilla. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale di Pescara assieme al 118. L'uomo è stato trasportato in ospedale ma le sue condizioni non sono gravi. Sembra che l'anziano abbia attraversato sulle strisce pedonali. Fonte della notizia: ilpescara.it Montecavolo, auto contro moto: grave giovane centauro Yari Lioce, 31 anni, di Quattro Castella è in rianimazione al Santa Maria Nuova dopo uno schianto in via Quattro Novembre QUATTRO CASTELLA (Reggio Emilia) 11.05.2013 - Un centauro di 31 anni residente a Quattro Castella, Yari Lioce, è grave all'ospedale dopo un incidente avvenuto stanotte verso le 2 a Montecavolo in via Quattro Novembre. Lioce, per cause ancora in corso di accertamento, si è schiantato contro un auto mentre era in sella alla sua moto ed è rovinato a terra. Sul posto sono arrivate l'automedica dal Santa Maria Nuova e la Croce Rossa da Quattro Castella per portare i primi soccorsi all'uomo che è apparso subito in serie condizioni. Lioce è stato portato al Santa Maria Nuova e ora si trova nel reparto di rianimazione: le sue condizioni sono gravi ma stabili. Sul posto la polizia stradale di Castelnovo Monti per i rilievi. Fonte della notizia: reggionline.com Incidente stradale a Monte di Procida: bus si schianta contro paninoteca Secondo episodio in un mese per l'azienda Eav. "Non possiamo andare avanti così, è un gioco al massacro. Bisogna garantire la manutenzione ai mezzi e la sicurezza al personale" 12.05.2013 - Autobus Eav fuori controllo in via Panoramica a Monte di Procida. Il mezzo, senza conducente a bordo, si è schiantato contro una paninoteca dopo una folle corsa. Il pullman è sceso giù in strada d’improvviso, rovinando prima contro la parte esterna di un muro posto ai margini della carreggiata, per poi schiantarsi contro l’area di ristoro del locale. È' il secondo incidente grave nel giro di un mese per l'azienda. Lo scorso 6 aprile, infatti, un autobus Eav si schiantò contro il deposito di via Galileo Ferraris per un guasto ai freni. Immediata la denuncia dei sindacati: "Si aspetta il morto per provvedere alla manutenzione? Per fortuna non si è ferito nessuno - spiega Paciello della Faisa Cisal - Avevo già allertato l'azienda sulla necessità di manutenzione. Gli autobus funzionanti sono pochi e utilizzati troppo a lungo". Fonte della notizia: napolitoday.it Nuragus, ape finisce contro auto In gravi condizioni un 62enne di Gesturi Un uomo, 62 anni di Gesturi, è stato trasportato all'ospedale di San Gavino a seguito di un incidente stradale lungo la Statale 197, nel Comune di Nuragus. 10.05.2013 - Ignazio Musu, secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della Compagnia di Isili, intervenuti sul posto, stava percorrendo la 197 a bordo di un Ape Piaggio, quando per cause non ancora accertate, è andato a schiantarsi contro un'auto. Sul posto sono

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subito intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco e un'ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito all'ospedale San Gavino. All'uomo sono state riscontate diverse fratture e traumi, le sue condizioni sarebbero gravi ma non in pericolo di vita. Fonte della notizia: unionesarda.it Avellino, in scooter con la ragazza si incastra tra due auto a Lauro: ricoverato 10.05.2013 - Finisce con lo scooter tra due auto: è ricoverato al «Moscati» di Avellino. era in moto con la fidanzata quando si è scontrato con due vetture nel tratto di statale tra Taurano e Monteforte. Avellino. Il motociclista di 35 anni era bordo dello scooter insieme alla sua ragazza quando è stato quasi stritolato tra due vetture. L'uomo ha avuto la peggio riportando ferite che ne hanno consigliato il ricovero in ospedale. La prognosi per lui è riservata. I carabinieri di Baiano stanno verificando la dinamica dell'incidente. Fonte della notizia: ilmattino.it Incidente stradale nel rione Pistoia: due feriti Un'autovettura avrebbe tagliato la strada al motociclo che li trasportava CATANZARO 10.05.2013 - Incidente stradale nel tardo pomeriggio di oggi nel quartiere Pistoia di Catanzaro. Coinvolta una coppia di fidanzati che stava percorrendo viale Isonzo su una moto Ducati. Secondo la prima ricostruzione una autovettura di colore azzurro, che stava transitava sula stessa strada in direzione Sud, dopo aver compiuto una inersione a U avrebbe tagliato la strada al motociclo che sarebbe sbandato. I due giovani sono quindi terminati a terra. Entrambi feriti, sono quindi stati trasportatI all'ospedale Pugliese Ciaccio con l'autoambulanza del 118 prontamente intervenuta. Le condizioni dei ragazzi comunque non desterebbero preoccupazioni. Fonte della notizia: catanzaroinforma.it Scontro tra auto e moto, centauro ferito VOLPIANO 10.05.2013 - Sono meno gravi del previsto per fortuna le condizioni del giovane motociclista chivassese rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso in via Kant, a Volpiano. Trasportato all’ospedale Cto di Torino con l’elisoccorso, M.D., 30 anni, residente a Chivasso, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico in seguito alla frattura della gamba e quindi ricoverato nel reparto di ortopedia. La ricostruzione della dinamica dell’incidente è affidata ai carabinieri della stazione di Volpiano. Secondo i primi accertamenti un pensionato di 76 anni, residente a Volpiano, alla guida di una Fiat Panda, era diretto verso Settimo Torinese e avrebbe svoltato per raggiungere il distributore di benzina. In quello stesso momento dalla direzione opposta, diretto verso il centro cittadino di Volpiano, stava sopraggiungendo la moto Ducati condotta dal giovane chivassese che, nonostante una brusca frenata, non è riuscito ad evitare lo scontro quasi frontale con l’utilitaria. Il centauro dopo l’urto è stato sbalzato dalla sua Ducati finendo rovinosamente sull’asfalto, mentre la motocicletta ha proseguito la sua corsa per alcuni metri. In considerazione della gravità delle ferite, è stato chiesto l’intervento dell’elisoccorso che è atterrato nella vicina stazione di servizio. Dopo le prime cure sul posto, il motociclista chivassesse è stato trasportato all’ospedale Cto. Illeso invece il conducente della Panda. Fonte della notizia: lasentinella.gelocal.it ESTERI Bulgaria: voto, 350mila schede false Sequestrate in tipografia che aveva contratto con governo SOFIA, 11 MAG - Alla vigilia delle elezioni legislative anticipate in programma domani in Bulgaria, gli organi di polizia hanno sequestrato 350 mila schede elettorali illegali. Le schede

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sono state trovate nella localita' di Kostinbrod, una quindicina di km dalla capitale Sofia, in una tipografia che aveva stampato un quantitativo di schede elettorali su regolare contratto col governo. Un esponente della Procura ha detto che e' stato ritravato un quantitativo di schede molto superiore a quelle ordinate. Fonte della notizia: ansa.it Colombia, il boss diventa trans per sfuggire all'arresto della polizia Si era travestito da donna per fuggire all'arresto, Giovanni Rebolledo, criminale condannato a 60 anni di carcere. La polizia lo ha acciuffato nella cittadina di Barranquilla, Colombia.

10.05.2013 - Un seno prorompente e lunghi capelli scuri: è l'arma adottata da un boss colombiano per riuscire ad evitare la polizia che, oramai, lo braccava. Così, Giovanni Rebolledo, criminale condannato a 60 anni di reclusione per diversi capi d'accusa (rapimento ed estorsione i più pesanti), ha pensato di sfuggire alle autorità dopo essere evaso dalla prigione in cui era stato rinchiuso. Non è servito però a nulla: la polizia è riuscita ad arrestarlo nella città di Barranquilla, dove Rosalinda, questo il nuovo nome scelto dal detenuto, nel frattempo, per vivere aveva iniziato a lavorare come prostituta. Fonte della notizia: unionesarda.it MORTI VERDI San Giorgio la Molara: minorenne si ferisce gravemente con un mezzo agricolo L'adolescente, ricoverato in prognosi riservata con lesioni alle gambe, avrebbe preso la motozappa del padre, mentre i genitori erano fuori casa. In corso gli accertamenti dei Carabinieri per far luce sulla dinamica dell'incidente. SAN GIORGIO LA MOLARA 11.05.2013 Nel corso della mattinata odierna, nei pressi di un’area rurale di San Giorgio la Molara, all’interno di una casa di campagna si è verificato un bruttissimo incidente in cui un minorenne ha subito gravi lesioni agli arti inferiori. Il ragazzo, trasportato all’ospedale civile “G. Rummo” di Benevento dai mezzi del “118” accorsi sul posto, a seguito della chiamata di emergenza partita dal telefono della madre, è ricoverato in prognosi riservata. Dai primi accertamenti svolti dai carabinieri della Stazione di San Giorgio la Molara, è emerso che l’adolescente, in assenza dei genitori, avrebbe cercato di usare la motozappa del padre per motivi ancora ignoti, procurandosi involontariamente le lesioni alle gambe. I militari hanno posto sotto sequestro sia il mezzo che tutta l’area dove si è verificato l’incidente, informando l’Autorità Giudiziaria competente. Sono in corso ulteriori verifiche ed accertamenti. Fonte della notizia: ntr24.tv Tivoli: contadino investito da un trattore. E' in gravi condizioni L'incidente questa mattina in un terreno di via Maremmana Inferiore. L'uomo è stato estratto da sotto il mezzo dai vigili del fuoco

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TIVOLI 09.05.2013 - E' finito sotto un trattore mentre stava lavorando un terreno nel territorio del Comune di Tivoli. E' accaduto questa mattina in via Maremmana Inferiore dove l'uomo è stato estratto estratto dal mezzo in gravissime condizioni dai vigili del fuoco. Incidente simile si era verificato lo scorso 30 aprile ad Artena nella zona dei Monti Prenestini, in quel caso la tragedia riguardò Silvio Trenta, 59enne morto in un incidente mentre arava con il trattore il suo uliveto in via dei 3 Confini. Fonte della notizia: romatoday.it SBIRRI PIKKIATI Folle inseguimento nella notte Forze dell'ordine: quattro feriti 11.05.2013 - Un 34enne di Bergamo, A. A., residente a Presezzo ma domiciliato in una comunità di recupero, già con precedenti specifici, è stato arrestato venerdì sera 10 maggio dai carabinieri e condannato sabato 11 a 10 mesi di reclusione per lesioni, resistenza e violenza privata. È stata una serata molto movimentata sia per il 34enne, sia per le forze dell'ordine che hanno intimato l'alt alla Lancia Musa del 34enne verso le 22,15 a Ciserano e hanno dovuto rincorrere per molti km il fuggitivo che non si è fermato. Ne è scaturito un folle inseguimento con il tossicodipendente che è scappato a velocità folle, superando molti semafori rossi e rischiando diversi incidenti. Alla sua caccia tre macchine dei carabinieri e una volante della polizia. A Colognola le forze dell'ordine sono riuscite a intercettare la Musa che ha urtato la volante prima di schiantarsi contro il guardrail. Quattro le forze dell'ordine rimaste ferite lievemente, mentre il 34enne - che ha tentato di divincolarsi - ha sbattuto la testa contro una portiera. Il 34enne in direttissima ha confessato di non essersi fermato all'alt dei carabinieri perché aveva appena sniffato cocaina e, se fosse stato scoperto, per lui sarebbero stati guai alla comunità di recupero. Ma così è finita ancora peggio. Fonte della notizia: ecodibergamo.it Carceri: sfregiato agente penitenziaria Osapp denuncia, marocchino nascondeva lametta sotto lingua TORINO, 11 MAG - Un detenuto marocchino, recluso nel carcere di Torino, ha sfregiato con la lama di un rasoio un sovrintendente capo della polizia penitenziaria che lo stava scortando in una camera di sicurezza. A denunciare l'episodio e' il segretario generale dell'Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria Leo Beneduci, secondo cui 'dimostra i rischi che affrontano i poliziotti'. 'Aspettiamo un messaggio forte dal nuovo governo affinche' nelle prigioni italiane si possa operare in piena sicurezza'. Fonte della notizia: ansa.it Detenuto ferisce agente in carcere Turi Aggressione nel reparto clinico del penitenziario TURI (BARI), 11 MAG - Un poliziotto penitenziario e' stato ferito con una testata al volto da un detenuto ricoverato nel centro clinico del carcere di Turi, nel barese, dove si trovano 18 uomini con patologie anche mentali. L'agente e' ricoverato per accertamenti in ospedale. Ne da' notizia il segretario generale del Cosp, il Coordinamento sindacale penitenziario, Domenico Mastrulli, secondo il quale nel carcere di Turi nei giorni scorsi si sono verificate altre aggressioni. Fonte della notizia: ansa.it Busto Arsizio: ferito poliziotto durante una colluttazione con spacciatore in fuga BUSTO ARSIZIO, 11 maggio 2013-Questa notte, dopo una folle fuga – prima in bicicletta e poi a piedi – e una colluttazione con un agente, un marocchino di 20 anni è stato arrestato dalla Volante del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio per spaccio di droga e

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resistenza a pubblico ufficiale. Erano le 2 quando la pattuglia, in via Magenta, ha notato tre ragazzi a piedi – di età compresa tra i 15 e i 19 anni – che parlottavano con un quarto giovane seduto su una bicicletta. I poliziotti, trattandosi di facce note perché gravitanti negli ambienti del piccolo spaccio e del consumo di droga, si sono avvicinati al gruppetto per procedere ad un controllo ma il ragazzo in bicicletta si è dato improvvisamente alla fuga spingendo sui pedali e percorrendo la via Magenta in senso contrario a quello di marcia. Arrivato in via Bellotti, è entrato nella corte di uno stabile dove però ha perso l’equilibrio rovinando a terra. Qui è stato raggiunto dal capo pattuglia che, sceso dall’auto di servizio, ha cercato di bloccarlo ma il ragazzo ha cominciato a dimenarsi e, con una ginocchiata, ha colpito allo stomaco l’agente, riuscendo a liberarsi della presa e continuando la fuga a piedi. Inseguito nuovamente, dopo circa due chilometri di corsa è arrivato in via San Cirillo dove è nuovamente caduto ed è stato finalmente acciuffato e ammanettato. La perquisizione e le ricerche effettuate percorrendo a ritroso la via di fuga ne hanno poi chiarito il motivo: in tasca il ragazzo aveva diverse banconote di piccolo taglio, tipico frutto di un’attività di spaccio al dettaglio, mentre in via Bellotti, a terra, è stato trovato un involucro con della marijuana. Il marocchino, con vari precedenti per spaccio di droga, rapina, furto e lesioni, è stato arrestato e condotto in carcere. Il poliziotto, medicato in ospedale, è stato dimesso con 5 giorni di prognosi. Fonte della notizia: varese7press.it NON CI POSSO CREDERE!!! Caserta, il neonato venduto: l'ombra di un'organizzazione Non potrebbe aver fatto tutto da solo il medico arrestato con l'accusa di aver favorito la vendita di un neonato di Claudio Coluzzi 09.05.2013 - C’è stato un momento in cui il meccanismo si è inceppato. Un momento in cui il «piano» architettato ed eseguito dal ginecologo Andrea Cozzolino non ha funzionato. Il progetto era semplice semplice. Ricoverare nella stessa clinica, nella stessa stanza, la ragazza incinta e la donna che aveva pagato per il neonato. Lei partoriva, cosa che poi è avvenuta, la donna, ossia Carmela Giordano, usciva dalla clinica con il bimbo in braccio, e anche questo è avvenuto. Ma c’era il punto delicato. Il parto doveva essere registrato a nome di Carmela Giordano e trasmesso al suo Comune di residenza il documento di nascita. Per questa operazione il medico aveva incassato gli ultimi 5000 euro pattuiti, rientrati nella somma totale di 25mila euro. Invece il medico non «riesce a controllare» l’alterazione di stato civile e il direttore sanitario della clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, estranea all’accordo illecito, comunica regolarmente il parto a nome della ragazza. Come mai? Come si era organizzato il dottore Cozzolino per l’alterazione di stato civile? Non poteva certo fare tutto da solo, quindi bisogna credere che qualcuno almeno sapesse del progetto. Per adesso non sono emerse responsabilità in ordine a questa circostanza ma i magistrati ascolteranno anche su questo punto, la versione dell’arrestato. Inoltre le indagini continuano, sempre da parte della Squadra Mobile, per verificare passo dopo passo il percorso che ha portato la ragazza a fallire l’aborto legale e a tentare quello clandestino. Per poi finire nell’incubo di un parto che aveva il solo obiettivo di vendere il figlio come se fosse un oggetto. Il centro antiviolenza Eva ha fatto fino in fondo la propria parte, attivando del resto anche la denuncia alla polizia. Ma a chi si era rivolta la ragazza per avere aiuto, si sono strutture pubbliche o privare che hanno fatto trascorrere troppo tempo? Tutto questo è da verificare ma, per come si sono svolte le cose, è chiaro che qualcosa non ha funzionato nei meccanismi pubblici di assistenza ai minori. Una ragazza rimasta infatti incinta è riuscita a nascondere per nove mesi la gravidanza non solo alla propria famiglia ma anche alla scuola che frequentava, agli amici, ai parenti. È riuscita a sottoporsi ad un parto cesareo e ritornare a casa senza che nessuno si accorgesse di nulla. Tanto che solo la richiesta di un certificato di stato civile ha fatto venire gallo la circostanza che la ragazza aveva partorito. Alcuni passaggi della vicenda, non certo quelli sulle responsabilità, ma altri non meno importanti devono ancora essere chiariti. Nel frattempo la procura e la squadra Mobile si sono mosse velocemente per affidare il bambino ad una casa famiglia e per arrestare il medico ritenuto responsabile. Fonte della notizia: ilmattino.it

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Bimbo venduto, la donna che lo comprò: «Il medico mi deve restituire i 25mila euro» di Antonio Manzo 09.05.2013 - «Ma voi cercate Elio il parrucchiere? Abita lì, dove c’è la statua di Sant’Antonio...Ma non sono sicuro che lo trovate a casa...Bussate vi risponderà qualcuno, certamente...». Sant’Egidio del Monte Albino è pochi chilometri dopo Scafati, la porta del valico di Chiunzi che apre alla costiera amalfitana. Attraversi il nastro d’asfalto della Statale che porta da Scafati, dove abita il ginecologo arrestato, a Sant’Egidio, dove abitava Eliuccio il parrucchiere, e ti trovi all’incrocio di due vite e due famiglie: da una parte quella che Elio, in via Tenente Ferrajoli, ha lasciato alle spalle, una ex moglie e quattro figli che in paese tutti descrivono come «fiori di ragazzi» e dall’altra quella che non c’è, perchè Elio si sarebbe trasferito a Battipaglia, nella Piana del Sele, altro emisfero della vasta provincia salernitana, con la nuova compagna, Carmela Giordano. Alla mamma mancata, un’amica aveva tentato di dare conforto: «Ti avevano dato la gioia, poi te l’hanno tolta dalle braccia». La risposta: «Ma ora quel medico mi deve dare tutti i soldi, li rivoglio...Me li sono fatta prestare, ho pagato una rata di 500 euro al mese». Inutile bussare in questo palazzo di San’Egidio Monte Albino, dove un tempo abitava Elio, perchè il pudore è più forte di ogni tentativo di risposta. Pudore, non vergogna. All’incrocio della vita, i quattro ragazzi hanno svoltato con la mamma, ex moglie di Elio. E anche a loro sarebbe strano sentirsi dire dell’arrivo di un nuovo fratellino, sia pure acquisito, e senza essere neppure a conoscenza di un «acquisto» fatto dal papà con la nuova compagna. Affare finito male, con 25 mila euro sborsati e mai più restituiti dal ginecologo recidivo, un tempo impegnato per gli aborti ed oggi nella nuova veste di venditore di bimbi. Perchè la beffa è che Carmela Giordano, la donna che sarebbe diventata mamma dopo aver sborsato i soldi, era stata costretta a recarsi a casa di un’amica per un prestito. 25 mila euro sono tanti, e lei li restituiva a rate di 500 euro al mese all’amica, dopo averli consegnati, per l’intera somma, al ginecologo Andrea Cozzolino. Sant’Egidio Monte Albino conoscerà dai telegiornali la storia che vede coinvolti Eliuccio Miranda e Carmela Giordano. Anche per loro due c’è una misura cautelare, ma non è il carcere, solo quella più blanda di obbligo di presentazione ai carabinieri il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 18 alle 20. Il paese è incredulo. «Elio? Ma che dite?». Torni a bussare al portone dove vive la prima famiglia di Elio. Inutile insistere, è una storia lontana da loro. Silenzio a via Ferrajoli, interrotto nel primo pomeriggio dalle canzoni di un circolo impegnato per le elezioni amministrative. Si voterà a Sant’Egidio Monte Albino, il paese di Elio il parrucchiere ma anche il paese dell’Agro che ospitò l’ultima presentazione che Roberto Saviano potette fare in pubblico, accompagnato anche da una band rock napoletana. Era domenica 3 settembre 2006, qualche giorno dopo sarebbero scattate le misure di tutela straordinaria. «Una serata indimenticabile» ti racconta Roberto Marrazzo che era sindaco all’epoca ed ora vuole tornare sindaco dopo il voto. Marrazzo è avvocato, ha curato la separazione di Elio il parrucchiere dall’ex moglie Emilia Grimaldi. «Brava gente, i figli, ragazzi in gamba e seri, poche sere fa li ho visti ad una mia iniziativa elettorale...» A Sant’Egidio Monte Albino mangiano pane e politica. È il paese dove c’è il pasticciere giudicato tra i migliori in Italia nella produzione dei panettoni e dove è ancora in piedi un record italiano: Ugo Pepe, un democristiano tutto d’un pezzo, fu sindaco dal 1952 al 1985. «Gente dignitosa - continua a raccontare Roberto Marrazzo - gente che nella vita affronta difficoltà con grande riservatezza e tenacia per riprendersi». Elio il parrucchiere è lontano da qui. Così come la sua nuova compagna, Carmela. Lontani, beffati e truffati in un’avventura umana che li avrebbe dovuti fare felici, secondo i loro piani. Felicità comprata e restituita, l’unico argomento che riesce a soppiantare, sia pure per poche ore, il confronto elettorale di Sant’Egidio fatto di porta a porta, macchine con altoparlanti e riunioni di quartiere. Tutti a Sant’Egidio Monte Albino vorrebbero fermare i figli di Elio il parrucchiere per «sapere qualcosa di più». Ma, nonostante il piccolo centro, è gente discreta. Ti chiedono il racconto della trattativa, ti chiedono che fine abbia fatto il neonato, ti chiedono quanto tempo sia rimasto nella casa di Carmela e Eliuccio quel bimbo comprato, nell’inedito affare finito male. La rabbia di Carmela è tutta in una telefonata all’amica Rosalba: «Peccato. I peccati li devono pagare il medico e la madre...San Francesco si vendica, a chi fa del male ai monaci». Fonte della notizia: ilmattino.it