100% Fitness Mag - Gennaio 2015

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LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 1 Gennaio 2015 Fino al 31 Gennaio: acquista 2 prodotti a scelta e ricevi uno sconto del 40% su quello che costa meno!! COPIA GRATUITA SORRENTO - PIANO DI SORRENTO Cuore, psiche e sesso nell'infartuato di Vittorio Fabbrocini Il metodo ABA di Daniela Caiafa I consigli del libraio di Angela Cacace

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Il freepress di Salute & Fitness per chi ama star bene e vivere la vita al 100%

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LA MIA PENISOLA100% FITNESS MAGAZINEAnno IX • NUMERO 1

Gennaio 2015

Fino al 31 Gennaio: acquista 2 prodotti a scelta e ricevi uno sconto del 40% su quello che costa meno!!

COPIA GRATUITA

SORRENTO - PIANO DI SORRENTO

Cuore, psiche e sesso nell'infartuatodi Vittorio Fabbrocini

Il metodo ABAdi Daniela Caiafa

I consigli del libraiodi Angela Cacace

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06La vignetta del mese

08Appunti

10Gli esperti del mese

12Cuore, psiche e sessonell'infartuatodi Vittorio Fabbrocini

16Paroliamo...Il linguaggio nei primidue anni di vitadi Mariarosaria D'Esposito

18L’importanza dellacomunicazione inMedicina e Pediatriadi Carlo Alfaro

20Difendersi dalfreddodi Antonio Coppola

24Conservazionedei farmacidi Giuseppe De Simone

26Il metodo ABAdi Daniela Caiafa

28Quanto bisogna aspettare prima di lavarsi i dentidi Vittorio Milanese

30Il sesso tra natura e culturadi Olga Paola Zagaroli

34Massaggio antistressdi Mariateresa Caiafa

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINEAnno IX • NUMERO 01

★ In copertinaFrancesca Stingadi Sorrento★ fotografata da Pino ColuccinoSant'AgnelloCell. 331.4511034

Periodico di att ualità a diff usione gratuitaDep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010

★ Dirett ore responsabileGiuseppe Damiano★ EditoreGiuseppe Manzi★ RedazioneVia Camaldoli, 18 - Vico Equense

★ Progett o Grafi coMaurizio ManziBingwa Art [email protected]★ StampaGrafi ca CirilloScafati (Sa)

Contatt iTel. 081.5341117redazione@centopercentofi tness.it

SOMMARIO

QUALITYPARTNERS

Prossima Uscita 17 Gennaio 2015

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L'aforisma del mese:

"Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa."L. Tolstoj

36Che cos’è il Counseling?di Anna Sallustro

38Riparti alla grande…riaccendi il tuometabolismodi Francesca Maresca

40La Show Dancedi Ilaria Propoli

42Faccio Joggingdi Nello Iaccarino

44Non piangere perché èfi nito… sorridi perchéc'è stato... Segui il cuore perun nuovo amoredi Ernesto Lupacchio

48Attualità di Simone Weildi Domenico Casa

50Specializzarsi per lavorarein ambito turisticodi Vincenzo Califano

52Spaccio di droga.Pene meno severe per l’ipotesi di lieve entitàdi Valerio Massimo Aiello

54Le dimissionidel Padreternodi Salvatore Spinelli

56L’Epifania tutte le festeporta via!di Anna Maione

57Pastiera di capellinidi Imma Gargiulo

58Università, potremo pagarla ai nostri fi gli?!di Giuditta Aiello

60Coast to Coast 2015di Nino Aversa

62I consigli del Libraiodi Angela Cacace

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LO SGUARDO DELLA RANA DARDO

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Volete chiedere un aumento di stipendio al vostro capo? Provate ad irretirlo spruzzando in uffi cio profumo di lavanda: pare infatti che l'aroma di questo coloratissi-mo fi ore provenzale sia in grado di aumentare non soltanto il re-lax, ma anche la fi ducia e la buo-na predisposizione verso gli altri. Lo rivela uno studio dell'universi-tà olandese di Leida coordinato da due ricercatrici italiane, Ro-berta Sellaro e Lorenza Colza-to. I risultati sono pubblicati sulla rivista Frontiers in Psychology.Per osservare gli eff etti del suo aroma sul nostro comportamen-

Lavanda, il suo aroma aumenta la fi ducia negli altri

APPUNTI

RITI PROPOZIATORIIl cervello fatica a ripetere con

precisione i movimenti appresi con l'allenamento, ma li memorizza meglio

se sono preceduti da rituali specifi ci. Per avere padronanza di un gesto tecnico fallo precedere da esercizi di routine. È il consiglio del dottor Mark Chur-

chland neuroscienziato della Stanford University, che ha

studiato la memoria mu-scolare nel golf.

to, i ricercatori hanno testato tre gruppi di partecipanti, a cui è sta-to chiesto di svolgere il cosiddet-to 'trust game' (gioco della fi du-cia) in tre stanze separate: nella prima era stato diff uso l'aroma di lavanda, nella seconda quello di menta, mentre nella terza stanza non c'era alcun profumo. Ad ogni partecipante sono sta-ti consegnati 5 euro ed è stato chiesto di scegliere se dare o meno dei soldi ad un'altra per-sona: dalla somma donata è stato possibile quantifi care il livello di fi ducia reciproca.Fonte: ok-salute.it

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POMPELMOINTERAGISCE

CON I FARMACIIl succo di pompelmo riesce a potenziare

l'assorbimento di alcuni principi attivi, rendendoli a volte persino tossici.

Meglio evitarlo, dunque se non si è certi delle conseguenze. D'altro canto, gli scienziati

stanno studiando il meccanismo di interazione, perchè il frutto potrebbe

rivelarsi molto utile proprio per aumentare l'effi cacia di alcuni

medicinali.

EMICRANIASe ne va al pensiero del piatto preferitoQuando le fi tte del mal di testa fanno ca-polino, concentratevi su lasagne, cannelloni e tiramisù: il dolore scomparirà come per magia. è quanto sostiene uno studio statu-nitense, che ha scoperto come il pensiero delle leccornire preferite sia in grado di ri-durre la sensibilità al dolore. Lo stratagemma sembra funzionare anche contro le nevralgie in genere.

Pisolino sì, pisolone noBen venga la pennichella, ci sono fi or di studi scientifi -ci che dimostrano l'utilità del pisolino pomeridiano. A patto, però, che non diventi un... pisolone. Già, perché se il riposo dopo pranzo di una decina di minuti as-seconda i ritmi del nostro orologio biologico, ricarica l'organismo, migliora l'attenzione, giova all'umore e riduce lo stress, la dormita che va oltre la mezz'ora fa svegliare intontiti e a volte col mal di testa. Dalla siesta di un'ora si esce con la cefalea Un brusco risveglio mentre si è nel sonno profondo rende diffi cile il ritorno alla normalità. Alcune aree cerebrali sono letteralmente disattivate e in questa situazione il passaggio dallo stato di veglia a quello di lucidità può richiedere alcuni minuti, durante i quali si hanno gli stessi eff etti di un'alzataccia nel cuore della notte: cefalea tensiva, imbambolamento e senso di disorientamento. Chi poi soff re di emicrania rischia di innescare un at-tacco, se si sveglia all'improvviso. Non sono chiari i meccanismi di questo legame, ma si è visto che il mal di testa si scatena dopo un'ora, o più, di sonnellino: quando si supera, cioè, la fase di sonno profondo e si entra in quella Rem. L'ideale? Dieci-venti minutiChe fare, allora, per evitare le lunghe dormite pome-ridiane ? Puntare la sveglia dopo i dieci-venti minuti raccomandabili è pressoché inutile, perché è diffi cile stabilire con esattezza il momento in cui ci si addor-menta. Se il proprio pisolino tende a diventare piso-lone, meglio abituare l'organismo a fare a meno della siesta, adottando uno stile di vita corretto e quindi andando a letto la sera a orari regolari.

Curarsi sott'acquaLa terapia acquatica è sempre più riconosciuta nell'ambito della riabilitazione sportiva, in partico-lare con l'uso di bike e treadmill subacquei. Gli esercizi a mollo consentono agli atleti in conva-lescenza da lesioni di tornare a giocare prima e in condizioni fi -siche migliori rispetto ai metodi tradizionali di recupero, perchè in acqua si lavora in assenza di peso con forze di impatto piede-terra assenti o molto ridotte. Questo permette anche di potenziare i muscoli senza rischi, l'ideale per chi ha disturbi cronici a ginocchio o caviglia.

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Gli ESPERTIdi questo mese

#FARMACISTADott . Giuseppe De SimoneLaureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante offi cinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#CARDIOLOGOProf. Dott . Vitt orio FabbrociniCardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redatt ore scientifi co de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506 [email protected]

#ODONTOIATRADott . Vitt orio MilaneseLaureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121

#NUTRIZIONISTADott .ssa Francesca MarescaLaureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132

#NATUROPATAMariateresa CaiafaNaturopata - Operatore del BenessereSpecializzata in Massaggi Olistici, Rifl essologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari

338 8194524

#ANESTESISTADott . Antonio CoppolaMedico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore

338.1705569

#LOGOPEDISTADott .ssa Mariarosaria D’EspositoLaureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli

Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 338.3191494

#NEUROPSICOMOTRICISTADott .ssa Daniela CaiafaLaureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II

Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 347.5477785

#SESSUOLOGADott .ssa Olga Paola ZagaroliSessuologa

Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30 335.8709595

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#CARDIOLOGO Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z 338.4086506

Cuore, psiche e sesso nell'infartuatoIn questi ultimi tempi va pren-dendo sempre più piede nella storia del cardiopatico la predi-sposizione alle malattie cardio-vascolari ed in particolar modo all’infarto dovuta a turbe neu-ropsichiche. In particolar modo prima dell’evento v’è molto spes-so una precedente situazione di ansia o depressione. L’Organiz-zazione Mondiale della Sanità recentemente ha stimato che nei prossimi venti anni sia le ma-lattie cardiovascolari che la de-pressione costituiranno le due cause principali di disabilità per le nazioni economicamente più sviluppate.

★ Cuore e PsicheGià nel passato, sin dai secoli scorsi, da parte dei medici era stata rilevata una correlazione tra disturbi nervosi e malattie cardiache. Si tramanda che per-sino Ippocrate, ritenuto il padre della Medicina, nel 400 avanti Cristo disse: “Il maggior erro-re commesso da molti medici è rappresentato dal tentare di curare il corpo senza occuparsi della mente. La mente e il cor-po sono un tutt’unico”. E que-sto monito non è che sia servito troppo, visto che oggi il più delle volte l’ammalato viene guardato e curato solo per quanto riguar-da l’organo interessato. Tra le malattie cardiache l’infarto è la condizione più pericolosa perché può determinare un immediato e

tragico evento o gravi complican-ze. Per fortuna con gli immediati ricoveri nelle Unità Coronariche e gli attuali presidi terapeutici molto spesso si supera la crisi e dopo un breve periodo di riabili-tazione si può riprendere la pre-cedente attività lavorativa.

★ Lo stile di vitaPer la precisione però va anche detto che non sempre chi ha avuto un infarto cardiaco ritor-na come prima. Il più delle vol-

Ansia e depressione incidono nel favorire l’infarto e le sue complicanze

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te il soggetto non ha eff ettuato per niente un ciclo riabilitativo e senza un adeguato trattamento anche dal punto di vista psico-logico, per cui ne possono deri-vare conseguenze di ansia o di depressione molto accentuate. Ciò ne fa del soggetto infartua-to una persona diversa da prima, con conseguenze certamente non positive nei rapporti inter-familiari, con le altre persone e nel lavoro. Per questo motivo per chi ha avuto un infarto occorre necessariamente un periodo ria-bilitativo di tipo neuromuscolare in palestra, perchè è dimostra-to che l’attività fi sica giova per la guarigione, ma è necessaria anche una precisa valutazione neuropsichica per rilevare even-tualmente la dimensione dell’an-sia e della depressione. Questi disturbi oggi sono quan-tificati con particolari sistemi, come il Beck Depression Inven-tory. Si tratta di domande che vengono poste dallo specialista al post-infartuato con un predi-sposto questionario sul suo sta-to comportamentale a cui viene dato un punteggio fi nale. Vi sono

inoltre dei nuovi farmaci che pos-sono migliorare notevolmente queste condizioni della Psiche. È ormai documentato scienti-fi camente che sia l’ansia che la depressione incidono anche sulla comparsa di complicanze cardio-vascolari oltre che peggiorare le stesse manifestazioni. Da ciò l’utilità che i soggetti car-diopatici vengano tenuti sotto controllo anche da Psicologi o Neuropsichiatri se compaiono disturbi di ansia o depressione. Lungi da facilonerie e nè voglia-mo creare condizioni di pessi-mismo in queste persone, ma la superfi cialità va combattuta e chi ha subìto un evento infartuale al cuore può tornare certamente nelle condizioni di prima a pat-to di sapersi servire degli attuali consigli e mezzi che la Cardio-logia moderna dispone, autoriz-zati anche dal Sistema Sanitario Nazionale.

★ Sesso e infartoAnche l’aspetto del rapporto sessuale assume particolare im-portanza nel paziente cardiova-scolare. A tal proposito recente-mente sulla rivista Circulation è stato pubblicato uno studio sul “counseling sessuale”, cioè sulla Assistenza psicologica riguardo i rapporti di sesso che il soggetto, uomo o donna, dovrebbe avere dopo l’infarto. L’indagine deno-minata VIRGO, che ha interessa-to127 ospedali in America e Spa-gna, aveva lo scopo di studiare eventuali diff erenze sull’attività sessuale nei pazienti dopo le in-formazioni e consigli necessari ricevuti dal Cardiologo (il cosid-detto counseling). Tra i pazienti coinvolti a un mese dall’infarto o da più tempo: 2349 donne e 1152 uomini, età media 48 anni, il 68 % ricevette “restrizioni” sull’at-tività sessuale, tra cui il 26% di

avere prevalentemente un ruolo “passivo”. Tra tutti i pazienti le donne in Spagna erano molto più soggette a “restrizioni” rispetto a quelle americane.

★ Le raccomandazioniL’indagine ha poi rivelato che solo una quantità minima di per-sone che hanno avuto l’infarto chiede al proprio Cardiologo come adattare il suo compor-tamento nei rapporti del sesso nelle nuove condizioni di salute. In conclusione per gli iniziali o accentuati disturbi, come l’ansia e la depressione, è necessario porre subito rimedio ricorrendo allo specialista, tenendo presen-te che persistendo la iniziale si-tuazione oltre al peggioramento futuro della sindrome neurop-sichica è da considerare anche la possibilità di una complicanza cardiovascolare. Va infine ricordato che anche per chi ha avuto un infarto oc-corre dopo chiedere consiglio al Cardiologo per il suo futuro rapporto con l'altro sesso, che dovrà essere adeguato alle nuo-ve condizioni cardiologiche. Non conoscendo limiti si rischiano complicanze. ★

#CARDIOLOGO

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Paroliamo...Il linguaggio nei primi due anni di vita.

Nasciamo naturalmente predi-sposti alla comunicazione, ben equipaggiati e dotati di una ten-denza alla relazione che si attiva e si perfeziona con il contatto con l'ambiente circostante.Ma come potenziare questa dote innata, aiutando il piccolo ad acquisire un linguaggio ricco e ben articolato? Durante la fase "preverbale" vale a dire la pre-cedente all'apprendimento del linguaggio, quindi entro il primo anno di vita, è importante che il neonato venga esposto in manie-ra costante alla sua lingua madre. Tale contatto avviene semplice-mente comunicando con lui in maniera diretta. Molto effi cace risulta in questo primo stadio la ripetizone dei suoni vocalici del

bambino. Il feedback acustico che ne riceve aiuta il perfezio-namento delle abilità fono-arti-colatorie; inizia inoltre la prima alternanza dei ruoli propria dello scambio comunicativo. Nella fase successiva alla produzione delle prime parole, il compito dell'adul-to sarà principalmente quello di incentivare la strutturazione del nascente vocabolario. Denomi-nare gli oggetti aiuterà il bambi-no ad arricchire il suo lessico e ad attingervi nelle diverse circo-stanze. Molto effi cace in questo stadio l'utilizzo di libri illustra-ti che consentono l'immediata presentazione delle immagini e l'ascolto dei nomi che le identifi -cano contribuendo a facilitarne la memorizzazione.

#LOGOPEDISTA Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito

338.3191494http://bit.ly/1c9PCsk Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

Sin dai primi giorni occorre forni-re al neonato un modello lingui-stico ben articolato e variegato che via via dovrà aumentare di complessità nel corso del tempo ed in rapporto alle abilità comu-nicative del bambino. Alla singo-la parola si sostituisce la frase strutturata e pian piano il libro illustrato lascerà posto a favole e racconti.Naturalmente ognuno ha i suoi tempi! Benché esistano standard cronologici circa l'acquisizione del linguaggio, la variabilità in-dividuale risulta plausibile e non patologica, come accade per svariati ambiti dello sviluppo. Ad esempio acuni imparano a cam-minare prima di altri, ma alla fi ne tutti corrono! Sono riconoscibili tuttavia comportamenti signifi -cativi che posso allertare il ge-nitore circa un eventuale ritardo del linguaggio o della comunica-zione e consentirne una diagnosi precoce. L'assenza di contatto vi-sivo può rappresentare un primo segnale: il neonato già dopo po-chi mesi dovrebbe guardare negli occhi il genitore che gli parla o chiunque lo chiami per nome. E' ad un anno che attendiamo la comparsa delle prime parole, ma sarà solo ventiquattro mesi compiuti che la totale assenza di linguaggio verbale dovrà indur-re ai necessari approfondimenti specialistici. ★

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#PEDIATRA Dott. Carlo Alfaro

http://bit.ly/1dzh7MF Pediatra

La comunicazione è la base di ogni relazione, compresa quella medico-paziente, dove si colora di ulteriori esigenze e dinamiche, data la complessità della materia e l’importanza assoluta che il va-lore “salute” ha per tutti. Si dice che “comunicare è un’arte”, e sicuramente questo è ancor più vero in Medicina, dove sembra a volte che medico e paziente par-lino lingue diverse, che li pongono su piani di inconciliabilità e con-fl itto, invece di essere “alleati” per lo stesso scopo, sconfi ggere la malattia. Ciò dipende essenzial-

mente dal fatto che medico e pa-ziente vedono lo stesso proble-ma da due punti di vista opposti, ciò che per il dottore è scontato, ordinario, comune, per il paziente può essere sconvolgente, dram-matico, incomprensibile, o vice-versa il paziente può ignorare che una determinata situazione appare al medico degna di pre-occupazione. I vantaggi di un pro-cesso di comunicazione intenso e produttivo tra medico e paziente sono sia di facilitare il percorso diagnostico e terapeutico, sia ot-tenere da parte di entrambi mag-

giore soddisfazione e consenso, e tutto ciò incide positivamente sui risultati clinici complessivi. In tantissimi lavori è dimostrato che una felice interazione medico - paziente è un elemento prima-rio per il successo della terapia, anche perché da essa dipende la compliance, cioè l’adesione del paziente alle prescrizioni del me-dico: se non si instaura un buon rapporto di fiducia, il paziente non eseguirà correttamente la cura. Scopo principale della co-municazione in campo medico è l’educazione dei pazienti, che consiste, secondo la defi nizione dell’OMS del 1998, “nell’aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia ed il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita”. Nella comunicazione di un me-dico ci sono tre dimensioni che possono infl uenzare il giudizio e la fi delizzazione del paziente:

1. La “capacità informativa”, che riguarda la quantità e la

qualità delle informazioni che il medico è capace di fornire.

2.La “sensibilità interper-sonale”, che comprende i

comportamenti messi in gioco dal professionista in campo af-fettivo e rifl ettono l'attenzione e l'interesse del medico per i sen-timenti e le preoccupazioni del

L’importanza della comunicazione in Medicina e Pediatria

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paziente, che avverte di essere riconosciuto come persona e non solo come malato.

3. La “costruzione della col-laborazione”, in cui il medi-

co consente o invita i pazienti o i genitori a partecipare alla consul-tazione, chiedendo il loro parere e le loro proposte. I medici che permettono o incoraggiano i pa-zienti a partecipare attivamente alla costruzione del progetto di cure ottengono i risultati migliori.

Nel percorso di comunicazione tra medico e paziente, perché i tre punti precedenti possano in-tegrarsi e svilupparsi al meglio, il medico deve sforzarsi di capire il disagio dei pazienti, cercando di non trascurare i loro sentimenti e speranze, le paure più o meno in-confessate e i falsi miti o concetti sbagliati, in un'ottica di empatia con i propri assistiti. La comuni-cazione in Pediatria poi è ancora più delicata, perché il bambino è il paziente, ma l'interlocutore è rappresentato dai suoi genitori. Questo triangolo “bambino - genitori – pediatra” può gene-rare interferenze, interpretazio-ni sbagliate e confl itti. I genitori sono gravati dalla responsabilità di prendere decisioni per il loro bambino, hanno aspettative che possono essere anche non reali-stiche, mediano le informazioni che ricevono con il loro vissuto e la loro esperienza o col “sentito dire”, hanno pregiudizi e pre-concetti che possono essere di ostacolo alla comprensione delle problematiche del fi glio.

In ogni processo di comunicazio-ne si distinguono due fasi tra loro complementari: la comunicazio-ne verbale e quella non verbale. Quella verbale rappresenta la parte quantitativamente minore della comunicazione, ma le pa-

role hanno un forte potere, sia quelle usate dal paziente che quelle dette dal medico: suscita-no emozioni, creano giudizi. Le parole usate dal medico possono calmare o agitare, e quindi vanno usate con appropriatezza e cura, tenendo conto delle caratteristi-che del paziente, della famiglia, del contesto culturale e di tutte le variabili coinvolte nello stato di malattia. Il medico deve saper calibrare il linguaggio sulle com-petenze culturali ed emozionali del paziente o del genitore, sa-per scuotere chi non comprende la gravità di una situazione, così come placare chi è vittima di un allarmismo ingiustifi cato e con-troproducente. Anche le parole del paziente sono determinanti: possono mettere fuori strada, banalizzare o aggravare i sintomi, irritare e confondere. La comunicazione non verbale, invece, costituita principalmen-te dalla gestualità, dalla mimica facciale e dal tono della voce, rappresenta il momento più im-portante per il successo di una relazione inter-personale. Il me-dico dai segnali non verbali può cogliere indizi utilissimi all’inqua-dramento diagnostico, compren-dendo il carattere e la personalità del paziente. Anche il medico a sua volta comunica col paziente col suo atteggiamento, ad esem-pio migliora l’empatia se annui-sce spesso, esibisce una mimica facciale cordiale ed espressiva e attenta, inclina il busto/torace

verso l’interlocutore, mantenen-do un orientamento nella sua di-rezione, non tenendo braccia o gambe incrociate e rispecchian-do le sue posture (eco posturale). Viceversa, è sgradevole per l’assi-stito essere guardato senza calo-re o con distrazione e frettolosità o distacco. Sono state sviluppate delle tecniche psicologiche come il FACS (Facial Action Coding Sy-stem: sistema di misurazione dei movimenti facciali) per lo studio del linguaggio non verbale delle persone con cui ci si interfaccia, molto utili per gli operatori sa-nitari: comprendere il paziente signifi ca saperlo aiutare. Il FACS si basa sul presupposto che le sette emozioni di base quali sor-presa, paura, angoscia, disgusto, disprezzo, tristezza e felicità sono registrate da cambiamen-ti dei muscoli della fronte, delle sopracciglia, delle palpebre, delle guance, del naso, delle labbra e del mento, per cui dallo studio del volto si possono decifrare le reali emozioni di chi abbiamo di fronte, così come distinguere il sorriso emozionale (spontaneo) da quello non emozionale (di convenienza).

Al di là degli studi ultra-specia-listici, credo sia fondamentale, nell’approcciarsi agli altri, saperli “guardare”: con simpatia, con tolleranza, con amore. Perché capirli, è un po’ abbracciarli, ca-rezzarne l’anima.

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#ANESTESISTA Dott. Antonio Coppola

Difendersi dal freddoLe ondate di freddo possono rappresentare un serio rischio per la salute: le persone più soggette sono anziani, malati e bambini, ma tutta la popolazione può essere esposta agli eff etti negativi di queste avverse condizioni meteorologiche.In linea generale, comunque, le persone molto an-ziane e malate (soprattutto se aff ette da malattie cardiovascolari) ed i bambini al di sotto dei 3 mesi dovrebbero evitare di uscire e di compiere qualsiasi tipo di attività fi sica all’aperto.

AnzianiIl sistema di termoregolazione degli anziani è meno effi ciente rispetto a quello di persone adulte e sane risultando, quindi, più suscettibili agli eff etti delle basse temperature. Inoltre, specialmente se aff etti da malattie che contribuiscono a determinare de-fi cit fi sici o psichici, possono non essere in grado di gestire correttamente il riscaldamento domestico o di adottare comportamenti adeguati. È necessario, quindi, fornire all’anziano, soprattutto se vive solo, tutti gli strumenti di cui possa aver bisogno in queste giornate di estremo freddo, dai viveri alle medicine, in modo che non sia costretto ad uscire di casa per mancanza di uno di questi beni. L’alimentazione deve essere equilibrata e ricca di bevande calde. Nel caso in cui sia strettamente necessario uscire, si consiglia di indossare un abbigliamento a strati e di indossare accessori quali sciarpa, guanti e cappello. Esistono, infatti, studi in letteratura che dimostrano come gli eff etti del freddo siano signifi cativamente minori in quei Paesi in cui è “normale” l’utilizzo di questi ac-cessori rispetto ai Paesi del bacino del Mediterraneo dove non è solito utilizzarli.

Malati croniciLe persone più a rischio in concomitanza di ondate di freddo sono i cardiopatici, le persone aff ette da malattie respiratorie ed asma e le persone con di-sturbi mentali. In particolare i cardiopatici non devono assolutamnete fare sforzi o svolgere attività fi siche all’aperto, mentre per le persone aff ette da malat-tie respiratorie si consiglia di evitare di respirare aria molto fredda; le persone aff ette da malattie mentali

possono non manifestare il disagio legato al freddo e sono quindi esposte a rischio di ipotermia-asside-ramento.

NeonatiAnche i neonati, come le persone anziane, non aven-do il sistema di termoregolazione completamente effi ciente, sono da considerare a rischio. A questo si unisce il fatto che non sono in grado di esprime-re il disagio causato dal freddo. Si consiglia in tutti i casi di idratare i bambini con regolarità e di evitare di uscire nelle ore più fredde. In caso di uscite all’aperto, si consiglia di coprire bene il bambino (soprattutto la testa e le estremità), ricordandosi, comunque, di mantenere una buona areazione intorno al viso per evitare il rischio di soff ocamento. Si consiglia, inoltre, in questi casi, di preferire l’uso del passeggino o della carrozzina al marsupio: nel marsupio, infatti, le gambe dei bambini sono più esposte al freddo e possono essere compresse, mentre nella carrozzina e nel pas-seggino i bambini sono liberi di muoversi liberamente stimolando anche la circolazione. Si consiglia comun-que di evitare di uscire in casi di estremo freddo con neonati di età inferiore ai 3 mesi in modo da evitare di esporli a forti variazioni termiche.

Senzatett oParticolare attenzione va data alle persone senza fi ssa dimora poichè più esposte degli altri cittadini alla rigidità delle temperature: i senzatetto (spesso anche malnutriti), inoltre, tendono frequentemente a far uso di alcolici per riscaldarsi, favorendo invece la dispersione del calore corporeo e accelerando, quindi, i processi di assideramento legati all’esposizione al freddo. E’ importante che tali soggetti cerchino riparo dalle estreme condizioni meteo previste, che siano alimentati correttamente preferendo cibi e bevande calde e che non si espongano al freddo specialmente se con abiti bagnati: il contatto con l’acqua bagnata, infatti, favorisce la dispersione del calore. Le esposi-zioni prolungate al freddo possono facilmente causa-re geloni (lesioni della pelle generalmente reversibili che si localizzano tendenzialmente sulle dita), ma an-che forme lievi o gravi di congelamento ed ipotermia,

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#ANESTESISTA

fi no ad arrivare alla morte per assideramento. Anche i rifugi di fortuna possono essere pericolosi in quanto per riscaldare l’ambiente si possono bruciare mate-riali non idonei che possono liberare nell’ambiente sostanze tossiche per l’organismo o da cui possono scaturire pericolosi incendi.

Per tutt a la popolazionePer la popolazione si consiglia, comunque, di limita-re le uscite all’aperto e di prediligere le ore centrali che, seppur previste molto fredde, rappresentano i momenti più adatti della giornata per eventuali espo-sizioni all’aperto: è necessario indossare un abbiglia-mento adeguato, preferibilmente a strati in modo da limitare al massimo la dispersione del calore e di indossare accessori indispensabili in questo periodo quali sciarpa, guanti e cappello. In questo modo si evitano al nostro organismo repentini sbalzi di tem-peratura nel momento in cui si entra o si esce da un ambiente chiuso.

Ci sono, inoltre, altre piccole precauzioni da pren-dere. Proteggere la pelle esposta al freddo con creme idratanti e protettive (soprattutto sul viso e sulle lab-bra) per evitare che si formino fastidiose screpolatu-re. Non è necessario ingerire alimenti ad alto conte-nuto energetico e si consiglia di evitare l’ingestione di sostanze alcoliche: queste ultime, infatti, infondono al corpo una sensazione di calore che è solo apparente, mentre favoriscono ed accelerano la dispersione del calore corporeo favorendo l’insorgere di ipotermia. Si consiglia, invece, di ingerire bevande calde.Nelle abitazioni si consiglia di non mantenere le tem-perature troppo elevate (generalmente tra i 18 ed i 20 °C), in modo da evitare gli sbalzi termici quando si debba uscire di casa e al fi ne di mantenere negli am-bienti tassi di umidità compresi tra il 40 ed il 60 % per ridurre i disturbi legati alla secchezza delle mucose.Se ci si trova all’aperto, lo svolgimento di attività fi -sica può contribuire a mantenere caldo il corpo: si consiglia, comunque, di non compiere attività fi siche estreme o comunque molto intense, ma di preferire attività regolari come il camminare.In caso siano previste nevicate di una certa rilevanza, si consiglia di evitare gli spostamenti in automobile, sia lunghi che brevi, e di portare con sé, se necessario spostarsi in auto, coperte, alimenti e acqua a suffi -cienza, e i medicinali che si prendono abitualmente, oltre a controllare che la macchina abbia benzina a suffi cienza (in caso di blocco stradale, si tende a man-tenere il motore acceso per mantenere l’abitacolo caldo, consumando così gran parte del carburante a disposizione).

Le condizioni meteorologiche previste per i prossimi giorni sono, inoltre, favorevoli al diff ondersi dei virus infl uenzali, per cui si consiglia di evitare di trascorrere periodi prolungati in luoghi chiusi e aff ollati, dove è più facile venire a contatto con persone già contagiate.

Ulteriori consigli per difendersi dal freddo duran-te il periodo invernale★ Uscire di casa almeno una volta al giorno nelle ore meno fredde della giornata e, se possibile, quando c’è sole. Cercare di adeguare l’abbigliamento alla pro-gressiva riduzione della temperatura. Nelle giornate più fredde i soggetti malati o anziani e i bambini de-vono uscire ben coperti, anche eventualmente con guanti e copricapo.★ Esporsi al sole camminando, anche per brevi perio-di, dato che i raggi ultravioletti del sole fanno produrre dalla pelle la vitamina D che serve per far assorbire dall’intestino il calcio introdotto con i cibi e con l’acqua con conseguente aumento del calcio disponibile per l’organismo. Il calcio è utilissimo per le ossa. Questo comportamento è particolarmente raccomandato alle donne nel periodo successivo alla menopausa, ai bambini ed agli anziani.★ Evitare di percorrere strade con intenso traffi co o molto rumorose poichè sia lo smog che il rumore sono nocivi per la salute.★ Camminare molto, evitando di stare fermi all’aperto per lunghi periodi, raccomandazione particolarmente utile per i soggetti malati o anziani ed i bambini. I soggetti malati, in particolare quelli aff etti da malattie cardiache o respiratorie, dovranno regolarsi in rappor-to alle loro capacità, facendo opportune brevi fermate durante il cammino.★ Le abitazioni devono essere, se possibile, riscaldate ma a temperature che non siano troppo alte rispet-to all’esterno in modo da evitare eventuali disturbi legati al passaggio da zone a temperatura molto alta a zone a temperatura molto bassa e viceversa. L’umi-dità ambientale deve essere controllata in modo da evitare sia aria molto secca, nociva in particolare per l’apparato respiratorio, che molto umida.★ Adottare un’alimentazione sana, a base di cibi a buon contenuto calorico, senza peraltro trascura-re l’apporto di verdure fresche e frutta, oltre che di acqua il cui fabbisogno, vivendo in ambienti molto riscaldati, può aumentare.★ I soggetti con malattie delle ossa, delle articolazioni o dei muscoli, fra i quali anche quelli che sono aff etti da artrosi dolorosa, devono stare attenti ai periodi di tempo più freddo ed umido, durante i quali si può avere riacutizzazione della sintomatologia dolorosa.

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#FARMACISTA Dott. Giuseppe De Simone

http://bit.ly/1ghBPqX 335.5302988

Conservazione dei farmaci Per preservare l’effi cacia e la si-curezza dei farmaci è opportuno seguire alcune semplici regole.

Temperatura e ambienteÈ importante conservare i farma-ci, in particolare capsule e com-presse, in luoghi asciutti. Quindi l’armadietto dei medicinali non deve essere posto in bagno o in cucina.Quando non è esplicitamente in-dicato sulla confezione, i farmaci non devono essere conservati nel frigorifero né, tantomeno, nel congelatore.La temperatura ideale è inferiore a 25° C, per questo è utile che l’armadietto dei medicinali non sia esposto alla luce diretta (ma-gari proveniente da una fi nestra). Alcuni farmaci sono "fotosensi-bili", si decompongono alla luce.È consigliabile inoltre collocare l’armadietto dei medicinali lonta-no da fonti di calore (calorifero, camino, stufa). Diversi principi attivi, se riscaldati, possono per-dere la propria effi cacia.Evitare di lasciare i farmaci in automobile per lungo tempo, al fi ne di non sottoporli a sbalzi di temperatura o di umidità.Inoltre, è bene non mettere, nell’armadietto dei medicinali, sostanze pericolose, quali ammo-niaca, benzina o acetone. Sono soprattutto i solventi, che evapo-rano facilmente, i più pericolosi: i vapori possono alterare i principi attivi o le confezioni dei farmaci.

Bambini e confezione originaleÈ necessario conservare i farmaci lontano dalla portata dei bambini. Soprattutto i bimbi piccoli han-no l’abitudine di mettere in boc-ca tutto ciò che trovano e quindi corrono il rischio di intossicarsi.È suffi ciente posizionare l’arma-dietto dei medicinali a un’altezza raggiungibile soltanto dagli adulti.Di fondamentale importanza conservare i farmaci nella con-fezione originale, così da avere sempre a disposizione anche foglietto illustrativo e la data di scadenza del prodotto.

In viaggioChi viaggia in aereo deve pre-occuparsi di portare con sé, nel bagaglio a mano, i medicinali. Le stive degli aerei, infatti, non

dispongono di una temperatura controllata, la quale può oscilla-re tra il troppo caldo e il troppo freddo.Va ricordato che per il bagaglio a mano devono essere rispettate le normative inerenti la sicurezza; quindi, in caso di dubbi, è oppor-tuno richiedere alla compagnia aerea le informazioni desidera-te, al momento dell’acquisto del biglietto.In viaggio (per vacanza o lavoro), è sempre buona regola portare con sé una copia della ricetta medica dei farmaci che la preve-dono, così da poterli acquistare anche lontano da casa.Per qualsiasi informazione non esitare a contattare il Tuo far-macista di fi ducia.

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#NEUROPSICOMOTRICISTA Dott.ssa Daniela Caiafa

http://bit.ly/1bjyYJp Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

Questo mese vorrei descrivere l'ABA, questa tecnica di cui si sente sempre più parlare, sembra essere la panacea per tutte le patologie, ma come dicono gli stessi esperti e specializzati della metodica non è così. Ma tutto va ad arricchire il nostro bagaglio culturale e il mese scorso sono andata ad un convegno proprio per capire.... molto spesso si associava la parola ad-destramento a questa metodica, spesso l'immagine che balenava alla mente era il cane di Pavlov, ma non è così. Gli approcci sono svariati, in casi di autismo molto gravi l'unico canale che si riesce a creare con il bambino passa per il cibo. Che viene posto come ricompensa o motivazione, quando il bambino rispon-de in modo adeguato alla richiesta, viene premiato. Ma con il passare del tempo e il consolidamento dei risultati la “ricompensa” viene modifi cata fi no ad ab-bandonarla. ABA è l'acronimo di Applied Behavior Analysis, in italiano analisi comportamentale appli-cata. Un'evoluzione del analisi del comportamento di Skinner (1953). L’Analisi del Comportamento può essere defi nita come la scienza che ha come oggetto lo studio delle interazioni psicologiche tra individuo e ambiente. È una metodica che può essere applicata sia a bambini con sviluppo ritardato sia a bambini con sviluppo tipico.

Questa metodica cerca di capire cosa funziona o meno nella crescita del soggetto, considera l'inte-razione di vari fattori: famiglia - ambiente esterno.Un obiettivo è quello di migliorare la relazione con gli altri, rendendola più effi cace. Tale modalità può essere applicata anche ad altre patologie in cui è de-fi citaria la capacità comunicativa e relazionale. Man mano bisogna creare setting appropriati sia a scuola, in casa ecc. altro obiettivo è quello di migliorare la comunicazione. Tutti i bambini comunicano, anche quello aff etto da autismo, bisogna capire quale mezzo usa. La prima comunicazione è quella comportamen-tale, poi motoria, successivamente si passa al pointing, poi le varie tappe del linguaggio verbale. La comunicazione comportamentale avviene attra-verso: capricci, urla, pestare i piedi ecc ma anche at-traverso l'aggressività per esprimere un disagio. L'ABA mira a migliorare i comportamenti socialmente signifi cativi, ciò può avvenire solo se si modifi cano i nostri comportamenti. Bisogna basarsi su RINFORZI POSITIVI, osservare i comportamenti e analizzare i dati raccolti, poi si studiano i comportamenti in inte-razione con l'ambiente esterno. Si applicano i principi comportamentali di base. Bi-sogna creare molte opportunità di apprendimento, il bambino deve essere sempre impegnato in un'attività costruttiva, lasciando poco spazio all'evoluzione di comportamenti disadattivi. Tutti gli aspetti dell'inter-vento sono individualizzati in base alla motivazione. Si parte da abilità molto semplici per arrivare a quelle più complesse. Si parte da ciò che sa fare al 100%. Per costatare l'effi cacia del sistema bisogna monito-rare l'adeguatezza degli stimoli, la frequenza dell'atti-vità, l'intensità, ignorare i comportamenti non adegua-ti, tranne se è auto o etero-aggressivo. Queste sono solo poche nozioni, come si suol dire un infarinatura giusto per sapere che esiste anche altro. Per chi vuole avvalersi di tale metodica diffi date di chi non ha una certifi cazione di operatore ABA, molti hanno seguito un convegno, come quello che ho fatto io, o anche un corso base di qualche week-end. Questi terapisti non sono autorizzati. Per essere operatore ABA bisogna aver frequentato un corso e svolto ti-rocinio supervisionato e superato l'esame.

Il metodo ABA

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#ODONTOIATRA Dott. Vittorio Milanese

http://bit.ly/1kh4FtU Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

La maggior parte delle persone non sa quante volte sia necessa-rio lavarsi i denti nell’arco di una giornata e soprattutto quando occorre farlo.Inizio col dire che andrebbero la-vati sempre dopo aver mangiato qualcosa (soprattutto se con-tenente zucchero), ma almeno dopo i tre pasti principali sarebbe obbligatorio.Ciò che la maggior parte dei miei pazienti ignora è quando bisogna farlo dopo aver fi nito di mangiare.Si pensa che i denti vadano lavati subito dopo aver mangiato, igno-rando però che così facendo lo smalto viene continuamente sol-lecitato e quindi usurato.Secondo una ricerca della Aca-demy of general dentistry (Associazione odontoiatrica degli Stati Uniti) l'azione dello spazzo-lino faciliterebbe la penetrazione degli acidi contenuti negli alimen-ti rovinando lo smalto. I dentisti americani consigliamo pertanto di attendere mezz'ora prima di spazzolare i denti per permet-tere alla saliva di disattivare, at-traverso il sistema tampone, gli acidi contenuti negli alimenti e nelle bevande.Tuttavia i batteri della carie cominciano ad agire già dieci minuti dopo la fi ne del pasto; si consiglia di optare per una via di mezzo e aspettare 15 minuti prima di impugnare lo spazzolino.

Quanto bisogna aspett are prima di lavarsi i denti

Vari studi hanno dimostrato in-fatti che, specialmente dopo aver bevuto bibite gassate o aver mangiato cibi acidi, spazzolare i denti prima che sia trascorso questo tempo, può danneggiarli seriamente intaccando ancora più in profondità lo smalto e cor-rodendo la dentina.In questo caso il movimento dello spazzolino, anziché rimuovere le sostanze nocive, le farebbe pe-netrare ancora più in profondità, causando una più rapida e seria corrosione. Ricordo inoltre di non utilizzare spazzolini con setole dure e dentifrici con un indice di abrasività alta (come ad esempio quelli pubblicizzati come dentifri-ci sbiancanti), che favoriscono la

demineralizzazione dello smalto.Un ultimo consiglio per gli amanti del caff è preso dopo i pasti:

1. se lo si gradisce prima di la-varsi i denti: aspettare alme-

no 15 minuti prima di eseguire le manovre di igiene orale.

2. se lo si gradisce dopo esser-si lavarti i denti: prendere il

caff è non prima di 15 - 20 minuti per aspettare che si riformi il mi-crofi lm protettivo sulla superfi cie degli elementi dentari; protettivo verso l’acidità del caff è e per at-tenuare la formazione di macchie di caff eina sul dente.

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#SESSUOLOGA Dott.ssa Olga Paola Zagaroli

335.8709595http://bit.ly/1euymof Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30

Il sesso tra natura e culturaUn articolo uscito su La Repubbli-ca del 16 dicembre titolava “Dot-tor Sesso” e faceva riferimento a come l’approccio alla sessualità e alla sua “cura” (intesa in senso letterale) stia cambiando negli ultimi anni. Leggendo l’articolo, la prima cosa che salta agli occhi sono i numeri: in Italia sono oltre 1500 i medici e gli psicologi che si interessano di sessuologia; negli ultimi 5 anni la domanda di con-sulenze è aumentata del 15%; tra gli uomini, per i quali, oltre ai più “classici” problemi di disfunzione erettile, eiaculazione precoce o ritardata, vi è un forte aumento del calo del desiderio che arriva addirittura a un + 40%. Non va meglio per le donne che vedono aumentare anche per loro il calo del desiderio di un 15%, che arriva al 20% dopo la menopausa, un + 25% di vaginismo, oltre alla sempre diff usissima anorgasmia. Tutto questo porta ad una ri-fl essione olistica della sessualità che deve essere vista come una manifestazione umana di grande ricchezza e complessità in quanto il comportamento sessuale uma-no non può essere ricondotto ad un semplice istinto, bensì esso è infl uenzato e determinato dalle componenti biologiche, dalle caratteristiche intrapsichiche individuali, dai ruoli di genere, dall’ambiente sociale e culturale in cui l’individuo ha strutturato la propria personalità. In particolare, sempre di più assume importanza il legame tra sessualità e cultura: da una parte, la cultura infl uenza

i costumi sessuali e, dall’altra, la sessualità produce modifi cazioni di tipo culturale. Di conseguenza, affi orano costantemente proble-matiche nuove in ambito sessuale e, d’altra parte, il clinico si trova di fronte alla necessità di aff rontare problematiche vecchie con stru-menti e idee nuove. Qualsiasi riflessione sul corpo, pertanto, pur fondata sull’ogget-tività medica, non può non tener conto degli aspetti culturali oltre a quelli biologici. Inoltre, la sessuali-tà è diventata un fenomeno pub-blico, che viene esibita a diversi livelli, sulla quale sempre di più si fonda l’autostima dell’individuo, che ha perso le caratteristiche di mascolinità e femminilità legate ai ruoli tradizionali. Purtroppo, però, in opposizione a questa tendenza, è invece altissima la scarsa cono-scenza che le persone mostra-no di avere sulla sessualità, così come i falsi miti e i pregiudizi con cui viene connotata. È per tale motivo che in sessuo-logia non esiste una delimitazione netta tra comportamento sessua-le normale e patologico, poiché il concetto di normalità sessuale è troppo spesso derivante da una prevalenza statistica o da giudizi di valore determinati dalla cultura di riferimento.Infatti, ritornando all’articolo del 16 dicembre su La Repubblica, l’intervistata dott.ssa Rossi, spie-ga come uno degli obiettivi delle Federazione Italiana di Sessuo-logia Clinica sia proprio quello di integrare sempre di più biologico

e psicologico; come gli uomini stiano capendo che da solo il Via-gra (o simili) non fa miracoli, che è certamente utile, ma che va inse-rito in una giusta e più ampia te-rapia; come la cultura infl uenzi la sessualità continuando a spiegare appunto che “negli uomini, il calo di desiderio si accompagna a un disturbo sociale, al fatto che molti uomini non riescono più a intera-gire con ruoli e relazioni cambiati nei confronti delle donne.” A volte “nella coppia tutto pare funzionare, ma il sesso rivela che non è così.” Il sessuologo, del re-sto, (sto ancora citando l’articolo) è anche il medico anti-infedeltà. Per 16 milioni di italiani che po-trebbero soff rire di un disturbo sessuale, ci sono 80.000 coppie a rischio di rottura per problemi irrisolti in camera da letto, 20.000 matrimoni che non sarebbero stati consumati, e, infi ne, la man-canza di un’attività sessuale rite-nuta soddisfacente da entrambe le parti, sarebbe all’origine di un quinto delle separazioni legali. Così, consultare uno psicologo sessuologo potrebbe essere un ulteriore modo di prendersi cura del proprio compagno, di se stessi e dell’integrità della coppia.

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#NATUROPATA Mariateresa Caiafa

http://bit.ly/100x100-mtc

Massaggio antistressStress, stress, stress e ancora stress !!! … Dicono che, oggi, siamo avvolti da così tanto “benessere”, ma siamo veramente sicuri che tutto questo ci faccia del bene??? Viviamo in un’era che genera tantissimo stress dovuto ai ritmi frenetici, incessanti di questa società così angusta e per stare al suo passo si deve correre, non ci si deve fermare, si deve proliferare il più possibile; “devi … devi … devi”, che stress e che tristezza !!! Ormai questo termine si è fi n troppo rami-fi cato nella nostra vita quotidiana ed è una delle cause principali di un vero e proprio disequilibrio energeti-co psichico-fi sico, “doversi” adattare a quello che ci viene imposto mettendo in secondo piano NOI e la nostra SALUTE.Sapevate che lo stress libera nel circolo sanguigno ormoni che aumentano la frequenza cardiaca, il respiro, la secrezione ghiandolare e la contrazio-ne muscolare? Il sonno diminuisce, si è più irritati, arrabbiati e si arriva a un punto di diventare incapaci di ascoltare gli altri, agire e si vive per INERZIA. Il Sistema Immunitario s’indebolisce, a lungo andare si hanno problemi alla pelle, di ulcera, di herpes, di stitichezza, disturbi alimentari … addirittura di cuore e purtroppo la lista dei malesseri è veramente lunghissima.Cerchiamo di evitare che tutto questo “stress“ si accumuli in modo spropositato. Spesso sento dire che si hanno i minuti contati, il fi glio da portare a destra e sinistra, il cane da accudire, la casa da sistemare e addirittura ci si sente “in colpa” verso la famiglia, il lavoro, gli amici se decidiamo di ritagliare un po’ di tempo per NOI. Perché dover arrivare al limite per prendere dei provvedimenti? Perché non prevenire e cercare di gustarci nell’arco della giornata o della settimana tempo prezioso che potreste usare per RI-CARICARVI? Energie fresche che vi permetteranno di essere più tonici, dinamici e vogliosi di accogliere a braccia aperte l’inizio di un nuovo giorno.Fermarsi un attimo non signifi ca “perdere tempo” …

ma … prendersi cura di se stessi e di quel bambino che un tempo eravamo ed è ancora in Noi, non credete che lo stiamo trascurando un pò troppo? Leggere un libro? Praticare uno sport? Una passeggiata in mezzo la natura? Sedersi al bar con gli amici? O … “beh, scu-sate tutto questo giro di parole per arrivare al dunque" … un bel massaggio olistico antistress? Non sono sempre stata una naturopata e anche io, come tutti voi, ho svolto lavori pesanti e stressanti, nel fi ne settimana arrivavo al punto che mi sentivo scoppiare, ero fi acca e percepivo il bisogno di attin-gere nuove energie. Il massaggio è uno delle migliori fonti che abbia la capacità di diminuire fi no ad an-nullare quell’infi nita stanchezza fi sica-psichica che si prova, si scende dal lettino così leggeri che si pensa di spiccare il volo. È incredibile come riesca a stimolare le potenzialità di auto-ristabilimento dell’armonia e dell’equilibrio psico-fi sico-emozionale dell’organismo e favorisce il recupero di energia e vitalità. Il sistema circolatorio e linfatico si rimettono in modo, gli accumuli energetici nelle varie parti del corpo fl u-iscono in modo più armonioso e nel modo giusto, si entra in contatto con il proprio “IO” percependo in modo più chiaro le esigenze personali, stimola la pro-duzione di endorfi ne che regalano tranquillità e sereni-tà, regola la pressione arteriosa, compie un’importante azione disintossicante attraverso il drenaggio linfatico e la stimolazione della diuresi, le cellule e i tessuti sono così nutriti da un maggior apporto di ossigeno che stimola più velocemente la loro rigenerazione.Non fi nirò mai di dire che il “massaggio olistico” è amore, ha la capacità di riempirti nello stesso modo di chi ci ama. L’operatore del benessere sente amore e comprensione per la persona che massaggia, le loro energie diventano un tutt’uno e vi è una reciproca ri-conoscenza per la fi ducia che si crea in quel momento, il massaggio non è tecnica ma ARTE ed è fatto su misura per ognuno di NOI. ★

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36 100% FITNESS MAG • Gennaio 2015

Qualche tempo fa ho scritto di Counseling proprio su 100%Fi-tness, riprendo il discorso su questa attività professionale cosi poco conosciuta, ma molto effi ca-ce e valida nella relazione d'aiuto.Quando le persone mi chiedono che lavoro faccio, alla mia rispo-sta "la counselor" mi sento rispon-dere "la cheee?" Oppure c'è chi tace per non dimostrare la propria ignoranza in materia.Io sorrido e rispondo di non pre-occuparsi, tanto al di fuori di de-terminati ambiti (tra gli addetti ai servizi sanitari o sociali in genera-le) quasi nessuno lo sa. Cercherò di spiegare, che cos’è il Counseling e quali sono i benefi ci che le per-sone possono averne.In Italia, molto spesso, utilizziamo dei termini stranieri per spiegare qualche cosa che in italiano richie-derebbe un discreto giro di parole, in questo caso, tuttavia, l’inglesi-smo non ci aiuta a chiarire quello che si intende con counseling. Infatti, la traduzione letterale di questa parola non rende giustizia al vero signifi cato che si vorrebbe comunicare con questo termine.L'etimologia del termine, vuole dire sia “consigliare” che “conso-lare”. Tuttavia, sia consigliare che consolare sono due attività che il Counselor non fa direttamente e che anzi cerca di evitare; anche se possiamo comunque considerar-le come due “eff etti collaterali” benefi ci del counseling proprio perché si producono in modo indiretto. Il counseling cerca di aiutare le persone a trovare soluzioni

pratiche ai loro problemi di tipo esistenziale, comunicativo - rela-zionale. Costituisce un valido stru-mento per aiutare a portare chia-rezza nella defi nizione di problemi specifi ci, a prendere decisioni, ad aff rontare momenti di crisi, a con-frontarsi con i propri sentimenti ed i propri confl itti interiori o a migliorare le relazioni con gli altri nel rispetto dei valori, delle risorse personali e delle capacità di auto-determinazione di ognuno. Si propone di costruire una nuova visione di tali problemi e di attuare un piano d’azione per realizzare le fi nalità desiderate, che possono essere:★ prendere decisioni;★ migliorare relazioni;★ sviluppare la consapevolezza;★ gestire emozioni e sentimenti;★ superare confl itti.Potremmo dire che il Counselor

aiuta il cliente a trovare dentro di sé le risorse per aiutarsi, senza MAI sostituirsi a lui nell’atto impor-tantissimo di prendere la respon-sabilità di fare le proprie scelte.Una defi nizione chiara, ricca, esau-stiva, da manuale. 

Ma non è leggendo, rileggendo e imparando a memoria tutto questo che sento in me nascere e crescere la soluzione a tante di queste problematiche nè mi farà dire agli altri senza imbarazzo e ti-tubanza “che cos'è un counselor”.È con il mettermi in discussione, con l'aprire canali che nemmeno pensavo di avere, con il sentire che questa disciplina la leggo, la studio e la approfondisco con passione continuamente, che il counselor prende giorno dopo giorno forma dentro di me.

#COUNSELOR Dott.ssa Anna Sallustro

338.1356920

Che cos’è il Counseling?

Educatrice

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38 100% FITNESS MAG • Gennaio 2015

#NUTRIZIONISTA Dott.ssa Francesca Maresca

334.2258132http://bit.ly/19ubheb Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

Riparti alla grande… riaccendi il tuo metabolismoNormale, lento o veloceIl metabolismo è un processo biochimico che tra-sforma il cibo in energia. Se non riesce a farlo del tutto, l’organismo raccoglie ciò che avanza e lo fa diventare scorta: cioè adipe! Nessuno di noi è ugua-le all’altro, non funzioniamo tutti allo stesso modo. Se ciò fosse, sarebbe facile determinare di quante calorie abbiamo bisogno. In realtà sono numerosi i fattori che infl uenzano il nostro fabbisogno calorico. Ciò signifi ca che, pur introducendo la stessa quantità di energia con la dieta e avendo uno stile di vita simile, una persona può tendere a ingrassare di più rispetto ad un’altra.I ritmi che modifi cano il metabolismo:★ L’orologio biologico il metabolismo è infl uenzato dall’età: soprattut-to per le donne, ma anche per gli uomini, dopo i trent’anni subisce una riduzione costante che arriva al 30% dopo i settant’anni.★ Le ore del giorno La mattina tra le 8 e le 9,30 circa il metabolismo è più attivo ★ La stagioneIn inverno aumenta perché, a causa del freddo, il corpo sostiene uno sforzo per mantenere costante la temperatura corporea. E Le cause che lo rallentano:★ Il peso corporeo Se la superfi cie corporea aumenta (quando ingrassi), il metabolismo rallenta. Ma se a crescere è la massa muscolare, il metabolismo diventa più veloce.★ La depressione e l’ansiaLa depressione in genere lo rallenta, gli stati d’ansia possono aumentarlo o diminuirlo fi no al 50%.★ La temperatura corporea Se è bassa il metabolismo rallenta★ La mancanza di ciboLe riduzione drastiche di cibo mettono in stand-by il metabolismo, spingendolo a non utilizzare le calorie ingerite che, inevitabilmente, si trasformano in adipe.

L’orologio del metabolismo. ★ 8.00 – 9.00 È il momento più adatto per un abbondante colazio-ne. Se non sai rinunciare ai dolci, questo è il momento per concederti una brioche o una fetta di torta.★ 10.30 – 11.00 A quest’ora il metabolismo è pienamente attivo, il rendimento psicofi sico aumenta e si bruciano più calorie. Mangia un frutto di stagione o una barretta ai cereali: ti forniranno l’energia necessaria per non arrivare aff amata a pranzo e permettere al tuo “mo-tore” di continuare a funzionare a pieni giri. ★ 12.00 – 14.00 È il momento del pranzo e il sistema digestivo è na-turalmente predisposto a essere pienamente attivo. Ciò signifi ca che in questa fascia oraria il tuo orga-nismo crea le condizioni ideali per metabolizzare bene il cibo evitando l’accumulo di adipe… Ma se non mangi il corpo si protegge rallentando il meta-bolismo e predisponendosi a fare scorta (vale a dire accumulare grasso), non appena ingerirai qualcosa, anche un semplice frutto! Scegli un piatto a base di cereali o derivati (riso, orzo, pizza, pasta) con verdure a piacere e un alimento proteico.★ 16.30 – 17.00 È l’ora della merenda! In questo momento il corpo subisce un rapido calo di energie e il metabolismo ha già cominciato a rallentare. Uno yogurt, un frutto di stagione oppure un pezzeto di cioccolata fondente ti daranno lo sprint necessario per continuare le tue attività senza sentirti stanco e ti impediranno di ar-rivare a cena aff amata.★ 19.30 – 20.00 Gli ormoni prodotti dall’organismo in questo momen-to del giorno fanno diventare particolarmente acuti gusto e olfatto, ciò signifi ca che puoi soddisfare il palato con piccole porzioni. Se ceni a quest’ora potrai mangiare meno senza fatica preferisci un alimento proteico come pesce carne o uova, accompagnato da verdure e una fetta di pane integrale.

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#FITNESS Ilaria Propoli

Dott.ssa in Scienze motorie

La Show Dance rientra nel set-tore delle danze artistiche pre-viste nelle competizioni di danza sportiva (nello schema in basso la classifi cazione).Disciplina altamente formativa in quanto sviluppa un forte spirito di gruppo grazie alle sue caratte-ristiche aggregative e nello stes-so permette a ciascun ballerino di migliorarsi ed emergere con le proprie potenzialità.Entrando nello specifi co della le-zione essa viene strutturata nel seguente modo:1° parte: riscaldamento, esercizi per la postura, tonifi cazione mu-scoli addominali e dorsali, isola-zioni, stretching, studio elementi tecnici, esercizi per lo sviluppo della creatività.2°parte: apprendimento coreo-grafi e che per le loro caratteristi-che rientrano nel settore show dance.Dal regolamento: “SHOW DANCE”★ Tutti i ballerini eseguono uno

schema libero dall’inizio alla fi ne del proprio brano musi-cale;

★ Si possono eff ettuare prese, ma l’esecuzione non deve es-sere prettamente di coppia;

★ Si possono utilizzare elementi scenici (sedie, bastoni, acces-sori ecc..), a fi ne esibizione il gruppo è tenuto a lasciare la pista sgombra e pulita, evitan-do di lasciare oggetti che pos-sano intralciare le coreografi e successive;

★ In questa disciplina è consiglia-to usare un tema e un abbiglia-mento adeguato in relazione al brano musicale scelto (verrà privilegiato lo show con tema);

La Show Danceil brano non potrà superare la durata massima di 3,30 min.

In gara la coreografi a viene va-lutata tramite due parametri: “ giudizio tecnico” e “giudizio ar-tistico”.★ Giudizio tecnico: tecnica di

esecuzione (coordinazione e tecnica di passi), musicalità, potenzialità e qualità di movi-mento.

★ Giudizio artistico: tecnica espressiva, ricerca di stile nei confronti del brano eseguito, presenza scenica.

Per i più piccoli la lezione è, in-vece, strutturata con divertenti giochi e simpatiche coreografi e attraverso le quali gli stessi ven-gano educati a prendere coscien-za della propria corporeità e delle proprie capacità psicomotorie.

La show dance, così come tut-to il settore della danza sporti-va, può essere considerata uno sport che unisce vigore atletico e rigore tecnico con l’armonia, il coordinamento dei movimenti,

la musicalità e l’interpretazione.L’agonismo è addolcito da una forte componente artistica.Per alcuni risulta ancora diffi ci-le associare la parola danza alla parola sport, eppure la stessa può essere considerata una del-le attività sportive più complete: presuppone movimenti che in-vestono tutte le parti del corpo; assicura un buon tono muscolare e un armonico sviluppo dell’ap-parato locomotore; l’impegno richiesto anche a livello cardio-respiratorio la rende un buono strumento di potenziamento delle doti metaboliche; stimola la frequenza cardiaca, la circola-zione periferica, il metabolismo lipidico, poiché si bruciano grassi, il tutto divertendosi.Inoltre, grazie alle sue carat-teristiche, quali l’ascolto della musica, la fusione del ritmo con l’espressione del corpo e la comunicazione delle emozio-ni costituisce un’occasione per stimolare, oltre il corpo, anche la mente.

N.D.R. Riproponiamo l'articolo "La Show Dance" per errore

pubblicato sul numero di Dicembre in forma inesatta.

Danze artistiche

AccademicheClassiche tecniche di balletto classico,

variazioni, repertorio

Moderna contemporanea, modern jazz, lyrical jazz

Coreografi cheFreestyle synchro, choreographic,

show dance, disco dance

Etniche, popolari e carattere

balli tradizionali, tap dance, danze orientali

Street dance Urban dance electric boogie, break dance, new style , contaminazioni

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#FITNESS LSM - PT Nello Iaccarino

[email protected] IACCARINO

Faccio JoggingStima del consumo calorico di un praticante di Jogging in assenza di patologie manifeste.

Il soggetto decide di fare 1 ora al giorno con frequenza triset-timanale percorrendo in media 9 km mantenendo una frequenza cardiaca compresa fra i 145 bpm e i 150 bpm (60-65% della FCMax). Il soggetto consuma tra le 612 Kcal e le 918 Kcal al giorno. Ovviamente a livello trisettimana-le il consumo è rispettivamente tra le 1836 Kcal e le 2754 Kcal; come utilizzo dei macronutrienti durante tale attività si stima quan-to segue:

Dati:Soggetto: MaschioProfessione: ImpiegatoEtà: 30 AnniAltezza: 1,80 mt.Peso: 85 kg.BMI: 26,2 (leggermente sovrappeso)BPM a riposo: 78% massa grassa da BIA: 19% (nella norma per la sua età e razza)Biotipo Morfologico: LongilineoIndice rischio cardiovascolare: 0,50

Giornaliero

612 Kcal 92 gr carboidrati 27 gr grassi

918 Kcal 139 gr carboidrati 40 gr grassi

Trisettimanale

1836 Kcal 276 gr carboidrati 81 gr grassi

2754 Kcal 417 gr carboidrati 120 gr grassi

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“Non essere così triste e pensieroso,ricorda che la vita è come uno specchio:Ti sorride se la guardi sorridendo"

Jim Morrison

#WELLNESS Ernesto Lupacchio

http://bit.ly/1couZMz Central Fitness Club 1, 2, 3

Non piangere perché è fi nito… sorridi perché c'è stato... Segui il cuore per un nuovo amore

La vita ci pone ogni giorno di fronte a scelte importanti e a problemi che a volte sembrano insuperabili, ma la consapevolez-za e l’accettazione di ogni situa-zione deve farci essere ottimisti e proiettati verso le soluzioni per aff rontare le diffi coltà e superarle, servendosi di esse come fonte di insegnamento per vivere una vita sempre migliore.“C’è sempre un istante della notte in cui rinasce il giorno”.

Da ogni momento delicato e diffi -cile ci si può risollevare per riaff er-mare se stessi e andare verso l’i-nizio di un cambiamento radicale. Ogni situazione, buona o cat-tiva, può arricchire l’uomo di nuove prospettive. Oggi, in una società piena di con-dizionamenti negativi, è facile soccombere soprattutto quando si subisce un grosso dispiacere, per esempio una delusione d’a-more, finanziaria, lavorativa, la

perdita di una persona cara, etc.Se reagiamo a queste situazioni con coraggio e determinazione, scopriremo che tutto ciò ci por-terà verso una vita migliore. Con la forza di volontà si può ot-tenere tutto quello che si vuole, basta crederci!Il dolore, la soff erenza e gli er-rori hanno sempre aiutato l’uo-mo a migliorarsi e a renderlo più forte.Per esempio, una delusione d’amore deve essere vissuta come un’opportunità che la vita ci offre per cominciare un’esistenza bellissima, ricca ed emozionante.In che modo? Allontanare prima di tutto l’o-dio e il rancore perché sono portatori di uno stato d’animo negativo, rovinano i rapporti umani e bloccano la spontanei-tà e le emozioni positive. Invece, vivere nuove emozioni e momenti magici, fare viaggi in mete esotiche e romantiche, as-saporare fi n da subito una nuova vita, può essere importante per aumentare la propria autostima, in un momento delicato come questo.Amare di più se stessi sarà fon-damentale cosi anche gli altri ci vedranno più interessanti.

Cambia prima di essere costrett o a farlo!

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#WELLNESS

Iniziamo a volerci bene, curiamo il nostro fi sico e la nostra imma-gine, magari frequentando una palestra (è inutile dire quale…se non quella del “cuore”) pratichia-mo uno sport per sentirci meglio e conoscere persone nuove, di-vertenti e simpatiche ritrovando allegria, felicità ed emozioni po-sitive che sono in noi.Solo cosi riusciremo a trovare i benefi ci per sentirci nuovamen-te sereni, apprezzati e desiderati.Dipende tutto da noi.Dopo una grande delusione sentimentale è normale avere paura d’amare e di sognare ma possiamo superare questo ti-more riaprendo il nostro cuore al mondo perché l’amore non pioverà dal cielo.Soprattutto da giovani, se abbia-mo amato una persona con tutto noi stessi e abbiamo fatto il possi-bile per regalarle il massimo della felicità senza che ciò sia bastato a coronare il nostro sogno d’amore, bisogna cambiare rotta e comin-ciare una nuova vita, ricca, bella, appagante, piena di amici e co-noscenze, riscoprendo la felicità che è in noi. Le persone cambiano nel tem-po e la persona ideale per noi qualche anno fa, potrebbe non esserlo più ora. Il carattere e la personalità cambiano negli anni e ciò sta alla base del progresso

stesso dell’umanità o forse, l’altra persona non ci meritava e quin-di gridiamo con forza “meglio così”!

Per questo, se siamo tranquil-li con noi stessi…se abbiamo amato con tutto il cuore, se siamo con la coscienza a po-sto, dobbiamo esser sereni perché le angosce, le paure e i tormenti susciteranno solo emozioni negative dentro di noi che vogliamo lasciare a chi ha creato le soff erenze nel rapporto.La nostra forza e il nostro valore sta proprio nella capacità di su-perare i momenti più diffi cili.Le delusioni d’amore, soprattutto nell’età adolescenziale, possono aiutarci a diventare una persona più forte, ci insegnano a lottare davanti alle diffi coltà e a rialzarci quando qualcuno ci fa cadere. Riapparirà il sole nella nostra vita e cominceremo a sorride-re ad un nuovo amore, il pas-sato sparirà come una goccia d’acqua nell’oceano e il dolore

“La gloria maggiore non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi.”

Confucio

vissuto diventerà insignifi can-te. Nel nostro cuore ci sarà solo più gioia!Il dolore e la soff erenza hanno sempre aiutato l’uomo, lo hanno reso più forte, maturo, responsa-bile, previdente rendendolo una persona migliore.

Il futuro è nelle nostre mani e solo noi siamo responsabili della nostra felicità.

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#FILOSOFIA Domenico Casa

Consulente fi losofi co [email protected] 339.3318463

A molti di coloro i quali in qualche momento della propria vita è capitato di accostarsi al mondo dei miti, soprattutto a quelli dell'area del Mediterraneo vicini alla nostra tradizione culturale, sarà capitato di rimanere aff ascinati dalle storie di Dei ed Eroi. Spesso si tratta di fi gure (o anticipazioni che dir si voglia) di Cristo, della Vergine e dei Santi. Infatti non è diffi cile vedere in Dioniso o Osiride o Pan i precur-sori di Cristo; in Demetra o in Iside le immagini della Vergine; in Hermes un arcangelo. Il cristianesimo, soprattutto quello nella espressione cattolica, senza nulla sottrarre alla sua originalità, quando non li ha distrutti (cosa peraltro molto diffi cile) li ha integrati e ricollocati nel suo Pantheon. Tra le donne straordinarie che hanno attraversato il Novecento, contribuendo a fargli compiere dei salti in avanti verso una maggiore consapevolezza, Simone Weil si è occupata spesso del rapporto tra le fi gure religiose del mondo mediterraneo, e non solo, e il loro rapporto con il Cristianesimo. La sua straordinaria cultura le consentiva di passare da un sapere a un altro e di tenerli tutti insieme, essendo tutti prodotti della mente umana. Nata a Parigi nel 1909, si laureò in fi losofi a e inse-gnò dei licei. Ma assetata di esperienze, fu militante sindacale e politica. Lavorò anche come operaia di fabbrica e come lavoratrice agricola. Lotto come miliziana nella guerra di Spagna e, infi ne, a Londra, fu impegnata nella resistenza al nazi-fascismo. Af-fetta da tubercolosi, morì nel 1943 in un sanatorio

Attualità di SIMONE WEIL

inglese. Ne 1938 ebbe anche delle esperienze di illuminazione interiore. In tutta la sua fervente attività, e nel breve arco della sua esistenza, ebbe anche il tempo di scrivere. E tantissimo. A parte i suoi quattro volumi di "Quader-ni" editi da Adelphi, scisse numerose opere, tra cui "L'attesa di Dio", "Lezioni di fi losofi a", "L'ombra e la grazia", "Manifesto per la soppressione dei partiti", che sono punti di riferimento per intellet-tuali di formazione e tendenze diverse. Uno dei suoi capolavori è "Lettera a un religioso", ed Adelphi. Si tratta di una lunga lettera che Simone Weil scrive a un suo interlocutore privilegiato, il domenicano Joseph-Marie Perrin, per spiegargli perché, pur es-sendo innamorata di Cristo e del suo messaggio, si rifi uti di farsi battezzare. Posizione che manterrà fi no alla morte. I motivi della decisione di rimanere fuori della chiesa sono molteplici. E nella Lettera sono espressi con chiarezza. Il primo è che la chiesa, nel corso dei secoli, ha fi nito con il considerare non Gesù, ma se stessa come Dio incarnato. La chiesa richiede una sottomissione ai suoi dommi "prima di percepire la luce in essi contenuta", laddove la Weil rivendica per sé la totale libertà dell'amore, della fede e dell'intelligenza. Tuttavia il punto di dissenso radicale per la Weil sarebbe contenuto nella pretesa, da parte della chiesa, di essere l'unica trasmettitrice di salvezza. Essendo a conoscenza dei miti e delle religioni dell'antichità, ella non po-teva avallare tale pretesa. "La religione cattolica contiene esplicitamente verità che altre religioni contengono implicitamente. E inversamente, altre religioni contengono esplicitamente verità che nel cristianesimo sono soltanto implicite." (pag. 36). Riconoscendo inoltre, come sostenevano anche al-cuni Padri, "i legami stretti che avevano unito la fi losofi a greca classica, la religione dei Misteri" (pag.76) e la Buona Novella, la Weil giunge al punto centrale della sua rifl essione, che vuole anche essere una spiegazione della sua scelta. "Ogniqualvolta un uomo ha invocato con cuore puro Osiride, Dioniso, Krsna, Buddha, Tao, ecc, il fi glio di Dio ha risposto inviandogli lo Spirito Santo." (pag.32) ★

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Specializzarsi per lavorare in ambito turistico

#FORMAZIONE Vincenzo Califano

direttore Polo “Campania in 3 B”

Il 2015 si presenta come un anno di grandi oppor-tunità per coloro che intendono partecipare a un programma formativo nel settore del turismo sulla base dei piani messi a punto dalla Regione Campania e che saranno organizzati e gestiti dalle Agenzie accreditate. L’Università della Cucina Mediterranea (UCMed) di Sorrento è una di queste Agenzie, forse l’unica con una vocazione specifi ca per il comparto turistico-ristorati-vo perché nata con l’obiettivo di svolgere la formazione professio-nale nel settore della ristorazione dell’accoglienza e settori affi ni. Per questa sua natura l’UCMed è diventata anche capofi la del Polo Tecnico Professionale “Campa-nia in 3B” cui aderiscono scuole, associazioni, enti, aziende alber-ghiere e ristorative non solo della Campania, ma anche di altre regio-ni italiane fra cui la più importante è la Scuola di Cccina e Pasticceria Cast Alimenti (Centro Arte, Scien-za e Tecnologia dell’Alimento) di Brescia nata nel 1996. L’UCMed, oltre ai propri corsi professionali, svolgerà nel 2015-2016 le seguenti attività formative riconosciute dal-la Regione Campania sulla base del bando pubblico approvato per la presentazione di proposte forma-tive nell’ambito del “Piano strategico di interven-to per la formazione nella fi liera del turismo in Campania”.

Quali sono i corsi previsti dal programma formativo?Tecnico esperto della ristorazione - Tecnico della ristorazione chef - Pizzaiolo - Cuoco - Operatore del servizio bar - Collaboratore polivalente nelle strut-ture ricettive e ristorative - Operatore del servizio di sala - Addetto qualifi cato al servizio in sala ed ai piani - Tecnico di sala maitre - Sommelier - Pasticcie-re - Tecnico per la direzione delle strutture ricettive extraalberghiere - Tecnico esperto per la direzione

delle strutture ricettive alberghiere - Responsabile del coordinamento dei reparti dell'organizzazione e della gestione del personale di struttura turistica/di ristorazione - Addetto qualifi cato al front offi -ce - Portiere d'albergo - Operatore del servizio ai piani - Tecnico delle attività di ideazione e gestione di attività ricreative e culturali, organizzazione del

tempo libero ed accoglienza del cliente - Tecnico esperto per la direzione di stabilimenti balneari - Assistente bagnanti bagnino - Ad-detto ai servizi di spiaggia - Tecni-co della progettazione, defi nizione e promozione di piani di sviluppo turistico e promozione del terri-torio - Operatore di promozione e accoglienza turistica - Direttore tecnico di agenzia di viaggi - Guida turistica - Accompagnatore turi-stico - Operatore di pescaturismo - Responsabile della gestione e va-lorizzazione dei musei - Registrar - Operatore dei servizi di custodia e accoglienza museale - Operatore per la tutela, l'organizzazione e la fruizione del patrimonio librario, archivistico e documentario - Or-ganizzatore di eventi - Tecnico

della valorizzazione e promozione dei beni e delle attività culturali - Tecnico di marketing dei beni cul-turali - Tecnico per la promozione eventi e prodotti di spettacolo - Progettista multimediale.

Chi può partecipare ai corsi?I piani di formazione si rivolgono alle seguenti ca-tegorie: disoccupati di lunga durata e disoccupati immediatamente disponibili allo svolgimento o alla ricerca di una attività lavorativa (se di età inferiore a 29 anni, previa iscrizione al programma Garanzia Giovani e inserimento nel Piano di intervento per-sonalizzato - PIP); lavoratori occupati nel settore turistico e dei beni culturali, anche a tempo parziale o con contratto di collaborazione o con contratto stagionale (rif. L. n. 40/98) o con altre forme con-

Alberto Corbino e la Ness

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trattuali atipiche o a termine, nei periodi di inattività compatibili con la frequenza di un corso; lavoratori autonomi compresi i possessori di abilitazione all’e-sercizio di professioni turistiche; imprenditori del settore; lavoratori in mobilità, in Cassa Integrazio-ne Guadagni in deroga (CIG), straordinaria CIGS, ordinaria CIGO; lavoratori percettori di indennità di mobilità in deroga o di trattamento equivalente all’indennità di mobilità (previa registrazione al CpI e inserimento nel Piano di Azione Individuale - PAI).Se i destinatari benefi ciano di ammortizzatori so-ciali durante il periodo previsto per la frequenza, il percorso formativo è concordato nel processo di presa in carico/attivazione del Piano di Azione Indi-viduale (PAI) da parte dei Centri Per l’Impiego e non benefi ciano dell’eventuale indennità di frequenza nei periodi concomitanti alla percezione di altre forme di sostegno economico personale al reddito (divieto di cumulo). I titoli di studio dei destinatari possono essere la licenza elementare, la licenza media, il diploma di secondaria di II grado, laurea oppure altri titoli rico-nosciuti nel sistema di istruzione italiano. Il titolo di studio richiesto per l’accesso al singolo corso deve

essere considerato di norma come livello minimo di scolarità. Qualora sia richiesto un titolo in ingresso quale re-quisito imprescindibile, esso deve essere acquisito, ai fi ni dell’ammissione del destinatario, anteceden-temente all’avvio del corso. Per poter accedere alla fase di selezione, tutti i destinatari dei corsi dovran-no obbligatoriamente indicare il codice fi scale. I destinatari delle attività formative devono risiedere in Campania.

Che cosa viene rilasciato ai partecipanti ai Corsi?Agli allievi, sulla base della formale verifi ca delle competenze acquisite al termine del corso, viene ri-lasciato dall’Agenzia Formativa l’attestato di qualifi ca professionale uffi ciale riferito al Sistema Regionale di Formalizzazione e Certifi cazione.

Tutti gli interessati possono inviare una mail a: [email protected] con l’indicazione della tipologia di corso prescelto e delle generalità complete con i relativi contatti.

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Spaccio di drogaPene meno severe per l’ipotesi di lieve entità

#DIRITTO Valerio Massimo Aiello

339.4095882 Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di

Torre Annunziata. Studio penale: Corso Italia, 261 Sorrento (Na)

Il decreto legislativo n. 36/2014 convertito dalla legge 16 maggio 2014 n.79 ha introdotto signifi cativi cam-biamenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza. In particolare tra le modifi che immesse merita atten-zione la riformulazione del quinto comma dell’art. 73 DPR 309/90 che riduce a 4 anni la pena detentiva per lo spaccio di lieve entità, evitando così ai piccoli spacciatori, salvo casi eccezionali, di fi nire in carcere. Viene inoltre abolita la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti lasciando di fatto al Giudice il com-pito di graduare l’entità della pena in base alla qualità e quantità della sostanza stupefacente venduta.Ecco difatti cosa stabilisce il nuovo 5 comma dell’art.73DPR 309/90: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previ-sti dal presente articolo che, per i mezzi, la modalità o le circostanze dell'azione ovvero per la qualità e quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con le pene della reclusione da sei mesi a quattro anni e della multa da euro 1.032 a euro 10.329".Tale nuova “ipotesi lieve” di condotta illecita in tema di sostanze stupefacenti continua ad essere raffi gu-rata come fi gura di reato autonoma e non più come

circostanza attenuante rispetto a quella delineata dal comma primo dell’art. 73 dpr 309/90.Il nuovo limite massimo edittale di quattro anni di reclusione aprirà altresì agli imputati per i fatti di cui al quinto comma la possibilità di chiedere di essere ammessi al nuovo istituto della sospensione del pro-cesso con messa alla prova ai sensi dei nuovi artt. 168-bis e ss. c.p., introdotti dalla legge n. 67/2014.Niente carcere quindi per i piccoli spacciatori di droga, salvo casi davvero eccezionali. Esclusa radicalmente la custodia cautelare in carcere, i piccoli spacciatori avranno inoltre la possibilità di evitare la sentenza di condanna mediante la sospensione del processo con messa alla prova e qualora si arrivi invece ad una condanna senza la sospensione condizionale della pena, l'ingresso eff ettivo in carcere sarà quasi sempre subordinato a una previa valutazione del tribunale di sorveglianza sulla possibilità di usufruire o meno delle misure alternative extramurarie. Nell'ipotesi poi - piuttosto inverosimile, stante l'at-tuale massimo edittale - di pena superiore ai tre anni di reclusione, rispetto alla quale non opererà la sospensione dell'ordine di esecuzione di cui all'art. 656 co. 5 c.p.p., il condannato avrà d'altra parte la possibilità di chiedere sin da subito l'affi damento in prova al servizio sociale ai sensi dell'art. 47 co. 3-bis ord. pen. recentemente introdotto dal d.l. 146/2013 .Nella medesima direzione va sottolineata un'altra importante modifica al decreto legge introdotta dalla legge di conversione, la quale ha opportuna-mente ripristinato il comma 5-bis dell'articolo 73 del t.u.: ridiviene così possibile sostituire le pene detentive e pecuniarie per i delitti di cui all'art. 73 co. 5 , commessi da soggetti tossicodipendenti o da assuntori di sostanze stupefacenti, con la pena del lavoro di pubblica utilità previsto dall'art. 54 del d.lgs. n. 274/2000, alla cui disciplina il co. 5-bis rinvia, sia pure con talune deroghe.La materia necessiterebbe per la sua complessità di ulteriori chiarimenti non possibili in tale sede per motivi di brevità di esposizione. ★

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STUDIO GRAFICOCorso Italia, 371

80063 Piano di Sorrento (Na)

T 081.5341117

C 331.5063051

@ [email protected]

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54 100% FITNESS MAG • Gennaio 2015

#POETA Salvatore Spinelli

Poetahttp://bit.ly/1fk7XnN

Le dimissioni del Padreterno

Si è saputo e da fonte certa,e non è stata una scoperta,che Dio, dopo numerose delusioni,alla fi ne ha dato le dimissioni.

Forse ci pensava già da parecchio,ma tergiversava, chiudeva un occhiocon l’illusione di non guardarequesto sporco mondo del malaff are.

Stufo della piega che il mondo ha presoche gli ha tolto anche il sorriso,schiacciato dalle imprecazioni contro di lui e contro le religioni,dalla scienza che ne nega l’esistenza, gli hanno fatto perdere la pazienza,così all’uomo ha detto: “D’ora in poidella tua vita fanne quello che vuoi!”.

Per spiegarsi l’imprevedibile gestogli uomini hanno fatto molto presto,c’è chi dice che s’è dimesso perchéil senso dell’umanità più non c’è,

ha visto bambini usati, stuprati,ha visto cristiani perseguitati,ha visto interi popoli esodati,tanti, tanti migranti annegati.

Ha visto la famiglia disgregata,la sessualità sconvolta, mutata,ha visto il malessere generale,la prevalenza sul bene del male,ha visto la disperazione diff usae della speranza la strada chiusa,ha visto che persino il climanon è più stabile, com’era prima.

Ha visto anche che sulla Terranon si è mai fermata la guerra,senza mai capire perché o per comesi tortura, si ammazza in suo nome.Altri invece di parere oppostoce l’hanno con Dio ad ogni costodicendo: <il mondo non è più lo stessoproprio da quando Dio si è dimesso>.

La notizia ad un attento sguardoci è giunta con anni-luce di ritardo; anche prima, e non è una novità,c’erano stermini e malvagità,vedi Caino che uccise il fratello e come inizio non fu certo bello.

Dimettendosi Dio ha dimostratoche comunque c’è ma che s’è stufato,e assai deluso nel più profondoha voluto chiudere con questo mondo,ora va in giro per l’universoper creare un mondo nuovo, diverso.

Mancando la protezione divinaquesto mondo va verso la rovina,perciò chiediamo a Dio di perdonarciavendolo costretto ad abbandonarci.

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#FOODCROSSINGhttp://bit.ly/QWy93W

Anna Maione

Esperta in comunicazione

multimediale dell’enogastronomia

L’EPIFANIA TUTTE LE FESTE PORTA VIA!

Il termine Epifania deriva dal greco e signifi ca ma-nifestazione della persona di Gesù. Questa ricorren-za ha un fascino particolare perché fonde insieme tradizioni contadine, folklore e religione, tutte a rappresentare il vecchio che lascia spazio al nuovo.Anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la fi gura pagana di Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, fi gure femminili volassero sui campi appena seminati, per propiziare i raccolti futuri. A guidarle, secondo alcuni, era Diana, dea lunare legata alla vegetazione; secon-do altri una divinità minore chiamata Satia, simbolo della sazietà o Abundia, simbolo dell’ abbondanza.In seguito la chiesa condannò queste credenze at-tribuendogli signifi cati satanici, ma nelle convinzioni popolari queste fi gure rimasero presenti ed assunse-ro con il tempo la personifi cazione della nostra Be-fana, (corruzione lessicale di epifania, da cui anche Pefana, attraverso bifanìa e befanìa) il cui aspetto, benché benevolo, è chiaramente imparentato con la fi gura della strega.A questo personaggio sono state attribuite tante

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PASTIERA DI CAPELLINIINGREDIENTI PER 4 PERSONE★ 250gr di capellini d’angelo ★ 250gr di zucchero★ 50gr di burro ★ 400ml di latte★ 4 uova grandi ★ 1 pizzico di sale★ Scorza di 1 arancia ★ Scorza di 1 limone★ Succo di un’arancia ★ Succo di ½ limone★ 1 cucchiaino di estratto di vaniglia★ 1 cucchiaino di cannella in polvere★ 1 fi aletta di fi ori d’arancio★ ½ fi aletta di millefi ori★ Cedro a piacere★ Zucchero a velo per copertura

PROCEDIMENTO Lessare la pasta per la metà del tempo previsto in acqua salata. Ripassarla immediatamente dopo scolata in acqua e ghiaccio. Trascorso il tempo di riposo aggiungere il suc-co di arancia e limone e la scorza grattugiata fi ne. Aggiungere poi le uova sbattute con la cannella e tutti gli altri aromi.Mescolare bene e versare in uno stampo im-burrato ed infarinato da 22cm. Per ottenere un eff etto più ordinato è opportuno sistemare prima la pasta per bene e poi versare al di sopra la parte liquida, stando ben attenti a ricoprire tutta la pasta per evitare che in forno bruci.Infornare a 180° per 50 minuti circa. Nel caso in cui si dorasse troppo velocemente in superfi ce è il caso di abbassare la temperatura e succes-sivamente rialzarla negli ultimi 10 minuti per la doratura in superfi ce. Trascorso il tempo di cottura è importante che la superfi ce risulti croccante mentre il cuore morbido (se vi dovesse sembrare trop-po morbida non preoccupatevi si addenserà raff reddandosi)Una volta sfornata va lasciata riposare per qual-che ora e servita con una generosa spolverata di zucchero a velo. Buon appetito!

Imma Gargiulo

Chef Patron del Ristorante Femmena

Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

leggende e la più nota narra che i re Magi, durante il loro viaggio verso Betlemme si fermarono a chie-dere informazioni ad una vecchina, cercando poi di convincerla, senza riuscirci, a seguirli per venerare Gesù bambino.La vecchietta però dopo un po’ cambiò idea, si pen-tì, e decise che anche lei voleva vedere il Bambino Gesù, si mise in cammino ma non riuscì in nessun modo a trovare i Re Magi ed il bambino. La befana allora si mise a piangere e queste lacrime sincere trasformarono la sua scopa per spazzare in una scopa volante. Cominciò quindi a bussare in ogni casa che incontrava, lasciando regali per ogni bam-bino, nella speranza che uno di questi fosse Gesù.Dalla notte dei tempi quindi la Befana, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lascia-re un regalo a chi è stato buono e il carbone a chi invece è stato cattivello. Nel corso del tempo ogni popolo ha consolidato la propria tradizione legata alla Befana ed anche in Italia vi sono tante manife-stazioni folkloristiche, ma soprattutto ci sono molti dolci tipici che si preparano proprio in questo giorno.Nella tradizione napoletana si prepara la prima pa-stiera dell'anno, perché si celebra la Pasqua dell'E-pifania, ossia la prima manifestazione di Gesù agli uomini, seguita poi dalla Pasqua di resurrezione e infi ne dalla Pasqua delle rose che è la pentecoste.Per la rubrica Food Crossing di questo mese vi proponiamo quindi la ricetta di un dolce tipico della Pasqua Epifania, appartenente alla cucina povera e fatto con ingredienti semplici: la pastiera di capellini.

© FOTO DI ANNA MAIONE

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#ASSICURAZIONI Aiello Giuditta

Subagente UnipolSai333.1460934

Università, potremo pagarla ai nostri fi gli?!

L'incertezza economica rischia di mettere in gioco il futuro dei no-stri ragazzi, partendo dagli studi che oggigiorno pesano sempre di più sui bilanci delle famiglie. Secondo Save The Children l'I-talia si trova agli ultimi posti per “povertà di futuro” di bambini e adolescenti, privati di opportu-nità, prospettive e competenze.

I genitori che oggi non hanno di questi problemi si mostrano però sempre più preoccupati pensan-do a quando dovranno aff rontarli nel momento in cui i loro bambini cresceranno. La ricerca rivela che il 31% di madri e padri ammetto-no di non poter pagare gli studi

universitari ai propri fi gli, i quali dovranno trovarsi un lavoro per contribuire alle spese (secondo il 22% degli intervistati) oppure faranno un prestito (9 %).

Per renderci meglio conto di cosa signifi chi mandare un fi glio all' università e cercare una solu-zione preventiva, possiamo pro-vare a stimare quelli che sono i costi per sostenere gli studi acca-demici di un ragazzo tra 10 anni.

Frequentare un corso di stu-di universitari a Napoli per 5 anni costerà circa 35,000 euro da pendolare, salendo a quasi 48.000 euro volendo fi ttare una

casa in condivisione (dati Sole 24 Ore). Un rapido calcolo ci met-te davanti la una dura realtà: dai 600 agli 800 euro mensili per assicurare una laurea ai nostri fi gli. Cifre che fanno spavento e che probabilmente oggi non potremmo aff rontare. L'unica soluzione è giocare d'an-ticipo ed evitare di farsi trovare impreparati al problema. Pos-siamo garantire tali somme ai nostri fi gli solo cominciando da subito a risparmiare con consa-pevolezza. I piani di risparmio assicurativi possono rispondere a tale esigenza fungendo da sal-vadanai, poiché, con una piccola cifra mensile ci garantiscono in anticipo il nostro obiettivo an-dando a integrare o a colmare pienamente le nostre possibilità future. Inoltre proprio perchè di natura assicurativa, coprono i genitori dagli imprevisti della vita che potrebbero mettere a rischio la riuscita del piano e quindi gli studi dei nostri fi gli.

In ogni modo il risparmio e la previdenza sono le uniche stra-de da percorrere se pensiamo di poterci trovare nelle condizioni di dover dire a nostro fi glio che non potrà laurearsi per problemi economici.

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Come ogni inizio anno si fanno programmi e progetti per il nuovo che è appena cominciato, basan-dosi sull’esperienza del vecchio anno passato. Anche in campo escursionistico molte cose sono cambiate, si sono evolute, e, sull’esperienza degli anni prece-denti, è nato un forte interesse per il nostro territorio e la sua Storia. Il gruppo che mi segue è diventato sempre più numeroso, curioso e appassionato fi no ad avere partecipazioni straordinarie nelle escursioni sul territorio. L’in-teresse principale è il movimento e l’esercizio al cammino che dona, oltre all’allenamento fi sico, anche buonumore e una piacevole sen-sazione di libertà, completando tutto questo con la conoscenza del nostro territorio e la curiosità di scoprire tanti nuovi posti.Molto interessante è stato scopri-re tanti luoghi sconosciuti, antichi casali con strade di collegamento impensabili, tutti in Penisola Sor-rentina e Costiera Amalfitana. Crocevia, Pignatelli, Acquacar-bone, Circumpiso, Vadabillo e Prasiano sono soltanto alcuni dei toponimi che hanno suscitato tanta curiosità e tutti riguardano zone appartenenti al comune di Sorrento e Massa Lubrense.Ogni escursione è stata comple-

tata anche dai racconti e le espe-rienze di tanti camminatori più grandi o più anziani, che hanno vissuto questi luoghi, soddisfa-cendo tante domande e tante curiosità.Anche il settore scolastico ha ri-sposto molto bene alle varie ini-ziative a loro dedicate. Il compito fondamentale è stato quello di fargli visitare i casali del proprio paese con la conoscenza della fondazione e della partecipazio-ne alla storia vera, quella scritta sui libri dai quali apprendono ogni nozione. La marineria, le coltiva-zioni di agrumi, l’allevamento, i boschi e la formazione del tufo

in Penisola hanno meravigliato i ragazzi che, così, hanno capito la logica di formazione e di pro-gresso del proprio paese. Abbia-mo loro dedicato anche la cono-scenza di siti archeologici minori come Punta Campanella, la villa alla Regina Giovanna e le ville di Stabia, dove sono stati coinvolti gli studenti delle scuole superiori di Sorrento.La sorpresa da parte di tutti è stata quella di scoprire tante bel-lezze, storicamente importantis-sime, a pochi chilometri da casa.Insomma l’anno appena trascorso è stato ricco di nuove esperienze e soddisfazioni e, sull’onda di que-

fb.com/nino-aversa

#TREKKING Nino Aversa

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COAST TO COAST 2015Programma escursionistico in Costiera Amalfi tana e Penisola Sorrentina

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sti risultati e delle tante richieste di partecipazione, adesso dob-biamo concretizzare questo pro-getto per renderlo fruibile a tutti. Nasce così l’idea di una serie di percorsi, di facile accesso e aperti a tutti, che possono coinvolgere anche le persone meno allenate ed i bambini desiderosi di cono-scere, prima di tutto, il proprio territorio.Il progetto “COAST TO COAST 2015”, Trekking in Costiera Amal-fi tana e Penisola Sorrentina, pre-

vede una serie di itinerari per ogni Domenica da Gennaio a Marzo e permetterà a tutti di scoprire il territorio delle due costiere e la sua storia, per capirne le esigen-ze e le dinamiche che hanno per-messo secoli di sopravvivenza e di partecipazioni alle tante vicende e dominazioni da parte di popo-li che hanno scritto la Storia del Mondo. Inizieremo dalla costiera Amalfi tana, per la sua favorevole esposizione a Sud e, quindi, per sfruttare una temperatura miglio-

re nel periodo invernale. La prima domenica si visiteranno Ravello, Atrani e Amalfi per capire i colle-gamenti, la vita, le coltivazioni e la storia di un territorio tecnicamen-te ostile, montagnoso ed imper-vio. Si scopriranno gli antichi col-legamenti che univano i casali ed i piccoli borghi dalla montagna fi no al mare considerando che la via Meta Amalfi , attuale arteria di col-legamento, è stata costruita sol-tanto nel 1860. Ma almeno dieci secoli prima qui si organizzavano fl otte per l’Oriente, Crociate per Gerusalemme e commerci con tutto il Mediterraneo e bisogna conoscere la storia di queste per-sone ingegnose.I percorsi seguiranno, ogni Dome-nica, un itinerario diverso lungo la costa, per comprendere i collega-menti tra tutti i paesi della costie-ra, da Amalfi a Conca (via Maestra dei Villaggi), da Furore a Vettica, da Praiano a Positano (Sentiero degli Dei), da Positano a S.Maria del Castello (tese e buco di Mon-tepertuso), fi no al collegamento con la Penisola Sorrentina attra-verso i monti (Monte Comune) e scendere in Penisola Sorrentina attraverso Arola (Casanocillo) op-pure Meta (Grottelle o Petrale di Alberi) e cominciare a conoscere Massa Lubrense, Sorrento e gli altri paesi tutti attualmente col-legati da antichi sentieri che non incrociano le vie nuove.Sarà un esperienza interessante per tutti e si completerà a pran-zo con qualcosa da condividere per avere il pieno coinvolgimento sensoriale della giornata.Il programma è consultabile sulle pagine Facebook “Nino Aversa Guida Escursionistica” e “Nino Aversa” oppure per informazio-ni al numero 3341161642. È pre-vista una piccola quota di par-tecipazione per l’assicurazione obbligatoria. ★

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#LIBRI Angela Cacace

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