10 strat corpdiversintegr (Prof. Dagnino)

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Integrazione Verticale Integrazione Verticale

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Queste slide sono praticamente identiche a quelle degli anni precedenti ma mi sono permesso di fare un piccolo ritocco spiegando i vari tipi di filiera (Implosiva, esplosiva e lineare). A parte questo nessuna differenza rispetto a prima.

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Integrazione VerticaleIntegrazione Verticale

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Il Concetto di Il Concetto di FilieraFiliera Tecnologico-ProduttivaTecnologico-Produttiva

• Con la locuzione filiera tecnologico -produttiva s’intende l’insieme delle lavorazioni che devono essere effettuate in cascata per passare da una determinata quantità di materiali grezzi ad un prodotto finito

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Il Concetto di Il Concetto di FilieraFiliera Tecnologico-ProduttivaTecnologico-Produttiva (segue)(segue)

1. Filiera con andamento “implosivo”(tante materie prime per fare/usare un solo bene)

2. Filiera con andamento “esplosivo”(una materia prima per fare/usare tanti beni)

3. Filiera con andamento “lineare”(rapporto 1:1 tra materie prime e bene)

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La Filiera e la Specializzazione La Filiera e la Specializzazione dei Compiti (dei Compiti (Divisione del Divisione del

LavoroLavoro)

1. Ogni singola impresa si trova all’interno di una o più filiere di produzione nell’ambito della/delle quale/i si specializza in un certo numero di operazioni in cascata

2. Il grado di integrazione verticale è dato dal numero di operazioni che l’impresa svolge nella filiera. Quanto più è numeroso il numero delle operazioni tanto maggiore è il grado di integrazione verticale dell’impresa

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La Filiera e La Filiera e l’Integrazione Verticalel’Integrazione Verticale

3. E’ inoltre utile distinguere fra integrazione verticale a livello di settore e integrazione verticale a livello di impresa

A. Integrazione Verticale a livello di impresa

= grado di integrazione verticale fra due o più imprese che commercializzano il medesimo prodotto:

• integrazione verticale ascendente (o a monte)• integrazione verticale discendente (o a valle)

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La Filiera e l’Integrazione La Filiera e l’Integrazione Verticale (segue)Verticale (segue)

B. integrazione verticale a livello di settore

NOTA: PER DEFINIRE DIFFERENZIALI COMPETITIVI PER DEFINIRE DIFFERENZIALI COMPETITIVI POSITIVI/ NEGATIVI DI UN ELEVATO GRADO DI POSITIVI/ NEGATIVI DI UN ELEVATO GRADO DI INTEGRAZIONE VERTICALE SONO DA INTEGRAZIONE VERTICALE SONO DA OSSERVARE :OSSERVARE :

• la natura dei settori• la collocazione dei settori entro la filiera• la struttura concorrenziale dei settori a

monte/a valle

PROBLEMA: confronto fra

grado di integrazione verticale fra settori diversi

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Integrazione VerticaleIntegrazione Verticale

Con l’integrazione verticale, l’impresa sceglie di sostituire costi variabili (o costi da input) con costi fissi (impianti e personale dipendente)

Quando conviene avere imprese integrate e quando imprese più flessibili?

• MERCATI CON FASI PROLUNGATE DI INTENSA DOMANDA DI PRODOTTI FINALI

• MERCATI SATURI CON FORTI OSCILLAZIONI

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Motivazioni alla base della

Integrazione VerticaleL’integrazione verticale è conveniente nel caso in cui

comporti:

A. Risparmi reali di risorse

B. Vantaggi di natura monopolistica

C. Vi siano vincoli di natura

amministrativa e/o istituzionale

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Motivazioni alla base dellaIntegrazione Verticale

(segue) A.A. RISPARMI REALI DI RISORSERISPARMI REALI DI RISORSE

- per interdipendenze tecnico-produttive

- per imperfezioni dei mercati che rendono difficile e costoso lo scambio ed il coordinamento delle attività fra fornitori ed acquirenti (costi di contrattazione, acquisizione delle informazioni ed incertezza)

- per riduzioni costi di trasporto

- nei casi di prodotti speciali (Williamson)

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Motivazioni alla base dellaIntegrazione Verticale

(segue) B. VANTAGGI DI NATURA MONOPOLISTICA

- economie di scala a monte/valle, ridotto numero di produttori e prezzi di monopolio per fattori di produzione che sono fonti di incertezza per gli acquirenti

(caso GM-Fisher Body)

- integrazione verticale con vantaggio di prima mossa

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Motivazioni alla base dellaIntegrazione Verticale

(segue)

C. VINCOLI DI NATURA AMMINISTRATIVA E/O ISTITUZIONALE

- forme di tassazione sugli scambi e non sul valore aggiunto (IGE vs IVA)

- possibilità di controllare le modalità con cui viene realizzato il profitto

- politiche pubbliche di controllo sui prezzi

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Integrazione Verticale Integrazione Verticale ParzialeParziale

- INTEGRAZIONE PARZIALE A MONTE In questo caso, l’impresa che necessita di un certo In questo caso, l’impresa che necessita di un certo

componente sviluppacomponente sviluppa la sua produzione all’interno, ma la sua produzione all’interno, ma soltanto per una quota parte del suo fabbisogno totale. soltanto per una quota parte del suo fabbisogno totale. In tal modo, essa non si priva della possibilità di In tal modo, essa non si priva della possibilità di rifornirsi all’esterno in caso di fluttuazione della rifornirsi all’esterno in caso di fluttuazione della domanda o di innovazioni tecnologiche realizzate da domanda o di innovazioni tecnologiche realizzate da altrialtri

- INTEGRAZIONE PARZIALE A VALLE L’impresa produttrice di beni (tipicamente di consumo) L’impresa produttrice di beni (tipicamente di consumo)

si integra nella fase di commercializzazione aprendo si integra nella fase di commercializzazione aprendo alcuni punti di vendita direttaalcuni punti di vendita diretta

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Quasi-Integrazione Quasi-Integrazione VerticaleVerticale

Si parla di quasi-integrazione verticale quando si realizza uno stabile rapporto commerciale di fornitura fra due o più imprese

Si tratta di rapporti organici e strutturati che non assumono la natura di una vera e propria integrazione verticale posto che la relazione di committenza si mantiene fra imprese distinte in senso tanto giuridico quanto economico

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La Misura dellaIntegrazione Verticale

• A LIVELLO DI IMPRESA

Iv = VA / VP

ove: VAVAii = Valore Aggiunto

VPVP = Valore della Produzione (espresso dal Fatturato)

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La Misura dellaIntegrazione Verticale

• A LIVELLO DI SETTORE n

VAi

i=1

Lv = -------------- n

VPi i=1

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DiversificazioneDiversificazione

Economia e Gestione delle Imprese - Prof. A. Mocciaro Li Destri - Anno Accademico 2009-2010

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Temi rilevantiTemi rilevanti

• A - Che cosa è la diversificazione?• B - Perché le imprese diversificano?• C - Come le imprese diversificano?• D - Quando una strategia di

diversificazione è efficace?• E - Come si misura il grado di

diversificazione?

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A - Che cosa è la A - Che cosa è la diversificazione?diversificazione?

• E’ una strategia di espansione attraverso l’ingresso in nuovi business Condizioni preliminari:– definire i confini del business– valutare il grado di attrattività del

business– valutare il vantaggio competitivo– valutare la relazione esistente fra i

diversi tipi di business

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A - Che cosa è la A - Che cosa è la diversificazione? (cont)diversificazione? (cont)

• La diversificazione (ingresso in nuove aree d’affari) può avvenire con:– ampliamento della capacità produttiva – senza ampliamento della capacità

produttiva

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A - Che cosa è la A - Che cosa è la diversificazione? (cont)diversificazione? (cont)

Tipologie di diversificazione• Diversificazione collaterale con

business dominante• Riconversione• Diversificazione eterogenea con

business dominante• Diversificazione conglomerale

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B - Perché le imprese B - Perché le imprese diversificano?diversificano?

Prospettiva tradizionale (finanziaria)• Vantaggi di natura finanziaria• Ottimizzazione del portafoglio di attività• Ripartizione del rischio su più businessProspettiva più recente (risorse e competenze)• Acquisizione nuove competenze• Trasferimento di risorse specifiche e

generiche verso nuovi business

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B - Perché le imprese B - Perché le imprese diversificano? (cont)diversificano? (cont)

• Condivisione di risorse tra il business originario e il nuovo business

Prospettiva di mercato• Condizioni di maturità del business

originario• Ricerca di occasioni d’affari o di

nuove opportunità di sviluppo• Dinamiche competitive di mercato

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B - Perché le imprese B - Perché le imprese diversificano? (cont)diversificano? (cont)

Prospettiva interna• Esistenza di motivi di natura

manageriale in imprese che presentano una separazione fra proprietà e management

• a) accrescimento della “managerial compensation”

• b) riduzione del rischio di lavoro manageriale

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C - Come le imprese C - Come le imprese diversificano? diversificano?

• Sviluppo per linee interne (investimenti diretti con proprie risorse)

• Sviluppo per linee esterne (acquisizioni e fusioni)

• Sviluppo di tipo cooperativo (alleanze strategiche, joint venture, partnership)

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D - Quando una strategia di D - Quando una strategia di diversificazione è efficace?diversificazione è efficace?

• Quando si realizzano economie di ampiezza• Quando un’impresa acquisisce effettivamente

risorse e competenze distintive• Quando un’impresa migliora la posizione

competitiva nel core business in cui opera• Quando l’impresa non disperde risorse,

competenze ed energie in più campi passaggio dalla diversificazione conglomerale a quella concentrica

• Quando l’impresa acquisisce un forte potere di mercato (ottica tradizionale)

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Economies of ScopeEconomies of Scope

• LE ECONOMIE DI SCOPO O DI AMPIEZZA SONO RAPPRESENTATE DA UNA RIDUZIONE DEI COSTI MEDI UNITARI PER EFFETTO DI UNA PRODUZIONE CONGIUNTA DI PIU’ BENI NELL’AMBITO DEL MEDESIMO PROCESSO PRODUTTIVO

• COSI’, IN ALTRI TERMINI, SUSSISTONO ECONOMIE DI AMPIEZZA QUANDO IL COSTO TOTALE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA CONGIUNTAMENTE DI X1 E X2 E’ MINORE DELLA SOMMA DEI COSTI TOTALI SOSTENUTI PRODUCENDO SEPARATAMENTE X1 E X2

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Economies of Scope Economies of Scope (segue)(segue)

• Formalizzando semplicemente si ottiene che:

C (X1, X2) < C (X1, 0) + C (0, X2)

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E - Come si misura il grado E - Come si misura il grado di diversificazione? di diversificazione?

• Conteggio del numero delle ASA • Distinzione fra produzione principale

e produzioni accessorie e calcolo del peso delle attività accessorie