1. Sicurezza Laboratorio e Vetreria

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CORSO DI TECNOLOGIE ALIMENTARI E ANALISI DEGLI ALIMENTI Docenti: Dott. Simone Vincenzi [email protected] Dott.ssa Antonella Crapisi [email protected] CFU: 10 Ore: 80

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CORSO DITECNOLOGIE ALIMENTARI E ANALISI DEGLI ALIMENTIDocenti:Dott. Simone [email protected] Antonella [email protected]: 10Ore: 80OBIETTIVIAl termine del corso lo studente dovrebbe conoscere ed essere in grado diapplicare le principali metodiche di analisi degli alimenti, inclusi:- Prelievo dei campioni- Trattamento e preparazione dei campioni- Esecuzione delle analisi chimiche- Lettura critica di un rapporto di analisiAPPELLI DI ESAMESessione estiva:-22 giugno- 6 luglioSessione di recupero:- 24 agosto- 7 settembreMODALIT DI ESAMEEsame scritto, con circa 15 domande (a risposta aperta) che spaziano su tutto ilprogramma. Lultima domanda prevede un caso pratico.Su Uniweb si configura come esame scritto (per cui si hanno 10 giorni di tempoper accettare il voto), ma prevista la possibilit di unintegrazione orale (chepu essere anche richiesta dal docente), in tal caso basta comunicare questaintenzione per e-mail e decidere una data.Durata dellesame: 2 oreTESTO CONSIGLIATO1 capitolo: GESTIONE DEI DATI E ANALISI STATISTICA2 capitolo: TECNICHE STRUMENTALIANALISI DEGLI ALIMENTI (suddivise per alimenti)Per ogni analisi: -Riferimento bibliografico (spesso Reg. CEE)-Scopo-Principio del metodo-Procedura analitica-Calcoli ed interpretazione dei datiPROGRAMMA- Strumenti di base: pH-metro, spettrofotometro, ecc. (accorgimenti di laboratorio)- Cromatografia- HPLC e GC- ELISA- Metodi quantitativi (standard interno o esterno, calibrazione, limiti di rilevazione, ecc)-Determinazione umidit-Minerali-Lipidi-Proteine-Carboidrati-Analisi dellacqua-Analisi del vino-Analisi della birra-Analisi dei cereali-Analisi degli oli-Analisi di latte e formaggio-Analisi di carne e pesce-Analisi sensoriale (cenni)Metodiche di baseAnalisi specificheINOLTREModulo di enologia (esperto esterno)Esercitazioni in laboratorio (durezza dellacqua, analisi Kjeldahl, ecc)Esercitazioni di gruppo su lavori scientifici (pubblicazioni incentrate non sullalimento, ma sulla tecnica di analisi)IL LABORATORIOSICUREZZA 1. Per se stessi 2. Per gli altri 3. Per lambientePrincipali simboli di pericolo riportati sulle confezioniSono chiamate frasi R (frasi di rischio) alcune frasi convenzionali, oggi abrogate,che descrivevano i rischi per la salute umana, animale ed ambientale connessialla manipolazione di sostanze chimiche.Queste frasi erano state codificate dall'Unione europea nella direttiva88/379/CEE, sostituita dalla direttiva 1999/45/CEE a sua volta modificata dalladirettiva 2001/60/CEE. La normativa prevedeva che ogni confezione di prodottochimico recasse sulla propria etichetta le frasi R e le frasi S corrispondenti alprodotto chimico ivi contenuto. Ad ogni frase era associato un codice univococomposto dalla lettera R seguita da un numero, e ad ogni codicecorrispondevano le diverse traduzioni della frase in ogni lingua ufficialedell'Unione europea.In seguito la direttiva 1999/45/CEE stata abrogata dal Regolamento (CE) n.1272/2008, che ha sostituito le frasi R con le frasi H.Frasi di rischioPericoli fisici H200 Esplosivo instabile.H220 Gas altamente infiammabile.H221 Gas infiammabile.H223 Aerosol infiammabile.H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili.H227 Liquido combustibileH228 Solido infiammabile.H229 Recipiente sotto pressione: pu esplodere per riscaldamento.H230 Pu scoppiare anche in assenza di aria.H241 Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento.H250 Spontaneamente infiammabile all'aria.H261 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili.H271 Pu provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente.H272 Pu aggravare un incendio; comburente.H280 Contiene gas sotto pressione; pu esplodere se riscaldato.H290 Pu essere corrosivo per i metalli.Frasi HPericoli per la salute H300 Letale se ingerito.H301 Tossico se ingerito.H304 Pu essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.H313 Pu essere nocivo per contatto con la pelle.H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.H315 Provoca irritazione cutanea.H316 Provoca una lieve irritazione cutanea.H317 Pu provocare una reazione allergica cutanea.H330 Letale se inalato.H334 Pu provocare sintomi allergici o asmatici o difficolt respiratorie se inalato.H335 Pu irritare le vie respiratorie.H336 Pu provocare sonnolenza o vertigini.H340 Pu provocare alterazioni genetiche.H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche.H350 Pu provocare il cancro.H351 Sospettato di provocare il cancro.H360 Pu nuocere alla fertilit o al feto.H361 Sospettato di nuocere alla fertilit o al feto.H362 Pu essere nocivo per i lattanti allattati al seno.H370 Provoca danni agli organi.Pericoli per l'ambiente H400 Molto tossico per gli organismi acquatici.H401 Tossico per gli organismi acquatici.H402 Nocivo per gli organismi acquatici.H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.H412 Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.H413 Pu essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.H420 - Nuoce alla salute pubblica e allambiente distruggendo lozono dello strato superiore dellatmosfera.1. Uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)Camice, guanti, occhiali protettiviCAMICE: nessuna indicazione particolare, serve per proteggere il corpo da eventuali versamenti accidentali di sostanze chimiche. In alcuni casi specifici possono rendersi necessari camici con elevata resistenza agli acidi e basi, o ignifughi. Devono lasciare libert nei movimenti.OCCHIALI PROTETTIVI: per riparare gli occhi da schizzi di acidi, in quelle operazioni dove si lavora con liquidi corrosivi o tossiciGUANTI: i pi comuni sono quelli in Lattice (possono causare allergia). Oggi molto usatianche quelli in Nitrile che hanno caratteristiche di resistenza meccanica (soprattutto allaperforazione) e chimica superiori ai guanti in Lattice, pur mantenendo unottima elasticit(importante per sensibilit ed ergonomia). I guanti in Nitrile sono dunque preferibili perquei lavori dove necessaria una maggiore resistenza meccanica e chimica, oltre che percoloro che sono allergici alle proteine del Lattice naturale. I guanti in nitrile possonocausare, in casi rari, allergie di tipo ritardato dette anche Reazioni di Ipersensibilit ditipo IV o allergie da contatto, dovute a residui chimici del processo produttivo.I guanti monouso in Nitrile sono anche idonei al contatto con svariate tipologie dialimenti (fatta eccezione per gli alimenti alcolici - poco presenti in natura) e per questosempre pi spesso utilizzati per la manipolazione di prodotti alimentari.I guanti in Vinile (principalmente PVC Poli Vinyl Cloruro e Ftalati -plasticizzanti cherendono la plastica morbida e malleabile) essendo privi di proteine naturali, possonoessere usati anche da color che sono allergici alle proteine del Lattice. Hanno ancheminore probabilit di provocare allergie da contatto. Sono meno costosi sono per menosensibili e si rompono pi facilmente. Anche la porosit del guanto meno controllabilein fase di produzione, riducendo dunque la protezione rispetto ai guanti in nitrile insituazioni a contatto con fluidi corporei e/o sostanze chimiche.Filmato_cappa.exe2. Dispositivi di sicurezza collettivi (DPC)Cappa chimica:Le cappe chimiche hanno lo scopo fondamentale di evitare la diffusione di vapori e/o gas riducendo il rischio di inalazione da parte delloperatore Evitare, per quanto possibile, correnti daria in prossimit del pannello frontale della cappa chimica (ad esempio apertura di porte e finestre). La zona di lavoro e tutto il materiale in utilizzo nella cappa devono essere posizionati ad una distanza di almeno 20 25 cm dallapertura frontale. Utilizzare il pannello frontale ad unaltezza di 40 cm rispetto al piano di lavoro; pi il pannello frontale abbassato migliore la velocit di aspirazione della cappa. Il piano di lavoro della cappa deve essere mantenuto sempre pulito e ordinato. Allinterno della cappa necessario detenere i prodotti chimici utilizzati durante il ciclo lavorativo; assolutamente vietato usare la cappa come deposito Se presentenon utilizzare il lavandino per smaltire prodotti chimici o rifiuti. Lavorare in piedi o seduti in posizione eretta evitando di sporgersi con la testa allinterno della zona di lavoro.. Laria decontaminata dal filtro HEPA (High EfficiencyParticulate Air: realizzati in micro fibra di vetro,garantiscono aria "pura" al 100%, come prefissato dalla normativa della Legge 626) (1) scende con flusso laminare sullarea di lavoro, ne attraversa il piano (3), si miscela con laria esterna, che penetra nella cabina attraverso lapertura frontale, nella zona anteriore del piano di lavoro (4).Laria contaminata viene aspirata dai motoventilatori posti nella parte superiore della cabina (2) e per circa il 70% viene nuovamente inviata nella zona di lavoro dopo filtrazione assoluta mentre il restante 30% viene espulso previa filtrazione assoluta. La quantit di aria espulsa (5) viene reintegrata con una uguale quantit di aria ambiente aspirata attraverso lapertura frontale (4), generando una barriera di protezione delloperatore.Cappa a flusso laminare (cappa biologica): per la protezione dell'operatore e dell'ambiente circostante da parte di agenti biologici (generalmente microrganismi patogeni).Cappa di classe I cappa la cui funzione quella di proteggere l'operatore, ma non il campione su cui stalavorando. L'aria non filtrata in entrata, con conseguente possibile contaminazione daparte dell'ambiente, ma filtrata in uscita tramite filtri HEPA.Cappa di classe IIcappa la cui funzione quella di proteggere sia l'operatore, sia il campione, garantendocondizioni di assoluta sterilit.L'aria entra all'interno della cappa con un flusso verticale, in modo che i microrganisminon fuoriescano dall'ambiente di lavoro e non contaminino l'operatore (nel caso dimicrorganismi patogeni).Cappa di classe III cappa la cui funzione quella di isolare completamente l'operatore dal campione chemanipola e non esporlo a rischi di contagio con virus patogeni di gruppo IV.Tale cappa completamente chiusa ed ermetica: l'operatore manipola gli agenti biologicitramite guanti fissi che lo isolano completamente.Tali cappe sono adottate in laboratori in cui si manipolano agenti biologici di gruppo IV(come ebola).Armadi ventilati di sicurezzaNei laboratori scientifici in cui si utilizzano sostanze chimiche volatili, tossiche o nocive, infiammabili o esplosive, indispensabile adottare armadi ventilati per la conservazione in sicurezza di questi prodotti.La scelta dell'armadio di sicurezza deve essere fatta con cognizione di causa, analizzando attentamente le caratteristiche del prodotto onde evitare spiacevoli conseguenze.Nonostante lapparente semplicit costruttiva, gli armadi aspirati di sicurezza devono essere installati, utilizzati e mantenuti secondo raccomandazioni ben precise definite dalle norme EN 14470, che non sempre vengono rispettate.La canalizzazione all'esterno o la filtrazione molecolare dell'aria riciclata in ambiente sempre consigliabile per evitare la dispersione di contaminanti gassosi nell'ambiente di lavoro.Gli armadi di sicurezza (ignifughi) non canalizzati all'esterno o privi di gruppi filtranti e tutti i contenitori (armadi, mobiletti sottopiano, mobiletti pensili, ecc.) utilizzati per la conservazione di sostanze chimiche volatili e non, rilasciano nell'ambiente di lavoro eventuali contaminanti gassosi emessi dai prodotti conservati all'interno e pertanto non possono essere considerati DPC.ARMADI DI SICUREZZA - PER LO STOCCAGGIO DI SOSTANZE INFIAMMABILI Per lo stoccaggio di prodotti liquidi e solidi INFIAMMABILI Resistenza al fuoco Con dispositivo di aspirazione e filtrazione a carboni attivi Dispositivo termico chiudi porta automatico (a 50 C) Ripiani regolabili e vasca di fondo Per lo stoccaggio di ACIDI e BASI Scomparti separati per acidi e per basi Presenza di elettroaspiratore e filtro a carbone attivo per adsorbire eventuali vaporiARMADI DI SICUREZZA - PER LO STOCCAGGIO DI PRODOTTI CHIMICI3. Sistemi di protezione dellambienteAdottare sistemi di filtrazione adeguati per tutti i dispositivi DPC (cappe e cabine armadio) Non disperdere i rifiuti nello scarico del lavandino!Lo smaltimento dei residui solidi e liquidi dopo le reazioni di analisi regolamentato in maniera molto rigorosa, ogni laboratorio ha un preposto alla sicurezza che si occupa anche della gestione e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi.Raccolta dei rifiuti pericolosi in Laboratorio (alcune norme generali)Scegliere i contenitori appropriati in base al volume e al tipo di rifiuto: per le miscele acquose di solventi organici, per i solventi organici e le altre sostanze liquide devono essere utilizzati contenitori a norma marcati CE, idonei alla natura del rifiuto, al volume prodotto e al carico infiammabile, con chiusura a tenuta, mezzi di presa e a bocca stretta. Le taniche hanno un segno in corrispondenza del massimo riempimento; nonvengono accettate taniche riempite fino all'orlo o mancanti del tappo di sicurezza interno. Le taniche possono essere riempite anche con materiale solido contaminato (guanti ed altri oggetti non taglienti e/o pungenti), purch non riempite in modo promiscuo da solidi e liquidi. per i materiali solidi si devono utilizzare scatole di plastica nere (fornite dalla ditta), con sacchetto di plastica resistente in cui porre i rifiuti; i solidi contaminati da sostanze organiche devono essere preventivamente posti in contenitori chiusi ermeticamente o sacchetti di plastica sigillati. gli aghi e gli altri materiali taglienti e pungenti vanno messi in appositi contenitori di plastica rigida prima di essere posti nei contenitori di cartone. Link per consultazione del Catalogo CERhttp://www.bio.unipd.it/safety/man/DPCM.pdfOgni contenitore deve essere provvisto di etichettatura. All'esterno di ogni contenitore devono essere presenti due etichette, una bianca riportante il codice C.E.R. (Catalogo Europeo dei Rifiuti), il laboratorio di provenienza, la data di apertura e la composizione del rifiuto, l'altra presentante una "R" nera in campo giallo. Le etichette devono essere poste sul contenitore prima del loro utilizzo. EsempioVETRO DA LABORATORIOIl vetro un materiale solido amorfo formatosi per progressiva solidificazione diun liquido viscoso, ottenuto per fusione della silice (SiO2).Il pi comune dei vetri deriva dalla combinazione ad alta temperatura tra silice,carbonato di sodio, carbonato di calcio secondo la seguente equazione:2 SiO2 + Na2CO3 + CaCO3 (Na2SiO3 + CaSiO3) + 2 CO2Il vetro chimicamente viene definito un liquido, ma con consistenza solida, cioad elevata viscosit.Una delle caratteristiche pi evidenti del vetro ordinario la trasparenza allaluce visibile. La trasparenza dovuta all'assenza di stati di transizioneelettronici nell'intervalloenergeticodellalucevisibile, cioil vetrononingrado di assorbire la luce visibile.VETRI CON ANIDRIDE BORICA(o vetro borosilicato)Ilvetro borosilicato(talvolta indicatoanchecol nomecommercialedi PyrexoDuran) unmaterialerobusto, notoperlesuequalitdi resistenzaagli sbalzitermici eperil suobassocoefficientedi dilatazione. Vieneprodottomediantesostituzionedegli ossidi alcalini dapartedell'ossidodi boronel reticolovetrosodella silice, producendo un vetro con un'espansione minore. Quando l'ossido di boroentra nel reticolo della silice, ne indebolisce la struttura (a causa della presenza diatomi di boro planari a tre coordinate) e ne abbassa considerevolmente il punto dirammollimento.Resiste meglio agli sbalzi di temperatura rispetto al vetro comune e viene impiegato per vetreria di laboratorio.La vetreria pu essere di vetro comune come il tipo PMP che resiste fino a temperature di 150C o di vetro speciale come il Duran e il Pyrex che resistono fino a temperature di 500 C.MATERIE PLASTICHESono dette materie plastiche quei materiali artificiali con strutturamacromolecolare che in determinate condizioni di temperatura e pressionesubiscono variazioni permanenti di forma.Il polietilene sigla PEE' noto anche con il nome di polietene il pi semplice dei polimeri sintetici ed lamateria plastica pi diffusa nel mondo e fu scoperta accidentalmente nel 1898.Si ottiene per polimerizzazione del gas etilene C2H4. Ha formula chimica (-C2H4-)ndove n pu arrivare fino ad alcunimilioni.Le catene possono essere di lunghezzavariabileepiomenoramificate. Il polietileneunaresinatermoplastica(doporiscaldamento acquista una consistenza viscosa che ne permette la lavorabilit), sipresenta come un solido trasparente (forma amorfa) o bianco (forma cristallina) conottime propriet isolanti e di stabilit chimica, resistente sia agli acidi che allebasi, un materiale molto versatile ed una delle materie plastiche pi economiche.Si usa per produrre pipette monouso, contenitori, guanti, camici.Il polivinilcloruro sigla "PVC" Il cloruro di polivinile, noto anche come polivinilcloruro o con la corrispondente siglaPVC, il polimerodel clorurodi vinile. il polimeropiimportantedellaserieottenuta da monomeri vinilici ed una delle materie plastiche di maggior consumo almondo.Gli utilizzi del PVCsonoinnumerevoli, peraggiuntadi prodotti plastificanti puessere modellato per stampaggio a caldo nelle forme desiderate: In laboratorio ilmateriale che pu costituire tubi e raccordi e le spruzzette.La gommaLa gomma appartiene ad una categoria di sostanze chiamate elastomeri.Con il generico termine dielastomero si indicano le sostanze naturali osintetiche che hanno le propriet tipiche del caucci (o gomma naturale), la pievidente delle quali la capacit di subire grosse deformazioni elastiche, adesempio il poter essere allungati diverse volte riassumendo la propriadimensione una volta ricreata una situazione di riposo.Gli elastomeri sono polimeri. In un laboratorio di chimica sono in gomma i tappiper beute o per provette, alcuni tipi di tubi collegabili a refrigeranti o ad altrastrumentazione, la palla di Peleo.STRUMENTI DI LABORATORIOPORTATAValore massimo della grandezza che uno strumento in grado dimisurare.SENSIBILITA' la pi piccola frazione di grandezza che uno strumento in grado dimisurare.PRECISIONE il grado di concordanza fra diverse misure successive della stessaquantit.ACCURATEZZA il grado di concordanza fra il risultato di una misura e il valorevero della grandezza misurata.Strumenti taratiSono strumenti per lo pi in vetro per misure di capacit dei liquidi; riportano una odue tacche rappresentanti i limiti di riempimento del liquido per avere ad una datatemperatura, di solito 20 C, una quantit precisa dello stesso, pari a quellariportata sullo strumento stesso. A causa della dilatazione del vetro questistrumenti, come tutti gli altri dello stesso materiale garantiscono precisione elevatasolo alla temperatura indicata. Sono strumenti tarati le pipette e i palloni tarati.Strumenti graduatiSono strumenti per lo pi in vetro o materiale plastico, a forma regolareriportante una scala graduata suddivisa in sottomultipli dell'unit dimisura. Questa scala permette letture intermedie molto precise. Siutilizzano per le misure dei volumi dei liquidi pipette, cilindri o bicchierigraduati, nei quali sono riportati come unit di misura il cm3 (o il mL) ed isuoi sottomultipli (o multipli).I recipienti tarati recano incisi sulla superficie uno o due segni diriferimentoper poteremisurareunvolumedi liquido; quelli graduatipermettono di misurare o prelevare volumi di liquidi corrispondenti allesingole graduazioni. Poich la densit di un liquido varia con latemperaturatutti questi recipienti recanoscritti sullapareteesternaoltre al volume per il quale sono tarati anche la temperatura alla quale lataraturastataeseguita. Di solitovengonotarati perpesataadunatemperatura di 20C o 25C.STRUMENTI DI LABORATORIO: VETRERIA PER MISURE DI VOLUMECILINDRI GRADUATIMATRACCI TARATIBECHERSTRUMENTI DI LABORATORIO: VETRERIABEUTESono recipienti (generalmente graduati) con base tronco-conica dal collo stretto eallungato (hanno una forma ad imbuto rovesciato) resistenti al calore.La forma e il collo stretto permettono di agitarne il contenuto senza spanderlo.Le beute possono essere comodamente tappate utilizzando una pellicola Parafilm oun tappo di gomma o plastica.La prima beuta fu originariamente ideata da Emil Erlenmeyer nel 1861. Per questomotivo le beute sono denominate anche matracci di ErlenmeyerVarianti della beuta classica sono la beuta codata (o beuta da vuoto), che possiedeun attacco laterale per un tubo da vuoto, utilizzata nelle filtrazioni sottovuoto e labeuta a collo smerigliato permette l'inserimento nel collo di altra vetreria come ilrefrigerante oppure di un tappo a smeriglio.Beuta da vuotoPALLONISono recipienti di vetro di forma sferica o con fondo appiattito aventi collo sottile eresistenti al calore. Sono in vetro resistente al calore in quanto vengono utilizzatiper effettuare reazioni chimiche anche a caldo.Possono essere divaritipi, a fondo tondo o piatto; oppure a collo lungo o corto,stretto o largo; singolo, a due colli e a tre colli.Il collo pu essere liscio o smerigliato per permettere l'inserimento di raccordi o dialtra attrezzatura di laboratorio.Possono essere tappati con tappi in gomma, teflon o in vetro.Imbuti separatoriSono recipienti di forma conico-allungata (a forma di pera); in alto presentano un'imboccatura in vetro smerigliato di dimensioni standard (di modo tale da poter essere tappato all'occorrenza con un tappo smerigliato), mentre in basso presentano un tubo lungo e stretto, chiuso da un rubinetto in Teflon o vetro. Le misure standard variano dai 50 ml ai 3 litri. Solitamente, questi strumenti sono costruiti in Pyrex, data l'inerzia chimica e la resistenza al calore di questo vetro.Sono utilizzati per estrazioni liquido-liquido, ovvero per le separazioni di miscele di liquidi con l'ausilio di una fase solvente, composta anch'essa da due differenti liquidi aventi densit diverse.Solitamente, una delle due fasi sar acqua (o analoga), mentre la seconda fase sar un solvente organico apolare liposolubile, come per esempio etere, esano, ecc.PIPETTESono tubi di varia forma e capacit predisposti per il prelievo e l'erogazione di volumi fissi o variabili di liquidi. Nel primo caso si chiamano PIPETTE TARATE, nel secondo PIPETTE GRADUATE.PIPETTE TARATESonoformatedauntubodi vetroconunrigonfiamentoal centro; l'estremitinferiore appuntita per favorire il gocciolamento. Presentano una tacca dicalibrazione nella parte superiore per delimitare la loro capacit presentano ancheunataccainprossimitdell'estremitinferioresottoil rigonfiamento. Il volumeindicato sulla pipetta quello compreso fra i sue segni di riferimento.Le pipette permettono didispensare solo ilvolume diliquido che indicato sullaparete della pipetta. Consentono di effettuare misure molto precise.PIPETTE GRADUATENon presentano il rigonfiamento e recano impressa la loro graduazione. La misuradeve essere presa visualizzando il menisco del liquido aspirato.Generalmente vengono utilizzate per misure meno precise rispetto alle tarate.Possono essere di due tipi:- a scolamento completo: mancano del segno di riferimento inferiore checorrisponde al massimo volume erogabile, quando svuotata resta generalmente unagoccia, che per gi calcolata nella misura.- a scolamento parziale (o a doppio tratto): sono provviste del segno di riferimentoinferiore che corrisponde al massimo volume erogabile, il volume quello compresofra i due segni di riferimentoA scolamento completoA doppio trattoPROPIPETTALa palla di Peleo, detta anche propipetta, o, in gergo, porcellino, uno strumento utilizzato nel prelievo di liquidi tramite una pipetta graduata o tarata. composta da un piccolo palloncino di gomma su cui sono state applicate tre valvole a sfera, attivabili con la semplice pressione delle dita.Le valvole sono tre, spesso indicate ognuna con una lettera specifica: A-E-S (dalle iniziali della parola inglese che descrive la funzione corrispondente).Si monta la palla di Peleo sull'estremit superiore della pipetta; premendo la valvola "A" si sgonfia il palloncino creando una depressione, la pipetta viene immersa nel liquido da aspirare e si preme la valvola "S" (dall'inglese suck).Se il liquido prelevato in eccesso si preme la valvola con la lettera "E" che "espelle" il liquido, regolando la quantit fino al livello desiderato; sempre tramite quest'ultima valvola si svuota il contenuto della pipetta nel contenitore di destinazione.AESBURETTESono strumenti di misura costituiti da un tubo di vetrostretto, molto allungato, e graduato tra i pi precisi. Siutilizzano per la misurazione accurata di volumi di liquidie per le titolazioni. Si caricano dall'alto ed sono dotate diun rubinetto che serve per fermare e far uscire lasostanza. Hanno sensibilit e portata molto elevata.La lettura viene eseguita in corrispondenza del menisco.Il tipo di vetro usato in laboratorio del tipoborosilicato, materiale resistente al calore.Vengono utilizzate disolito nelle titolazionied in provesperimentali incui necessariodosareunliquidoconprecisione. Leburettesonoclassificateperprecisione;una buretta di classe A accurata fino ad 1/20dimillilitro (0,05 mL) mentre una di classe B accuratafino al 1/10 di millilitro.Menisco Buretta di SchillingBILANCIA TECNICAE' una bilancia usata per pesate su scala macro (centinaia di grammi), media (decine di grammi) e semimicro (pochi grammi), hanno una portata di alcune centinaia di grammi e una sensibilit di almeno 0,1 g.E' una bilancia a un solo piatto.Ilprincipio su cuisibasa lo stesso della bilancia a due bracci, ladifferenza consiste solo nell'equilibratura automaticadel giogo. In questa bilancia il giogo ha uno dei braccinascosto e su di esso vengono poste le masse fino allaportata della bilancia. Quando il piatto vuoto tutte lemasse sono sospese sul giogo e la bilancia equilibrata.Quando una massa campione posta sul piatto, lemassevengonoautomaticamenteeliminatedal giogo.Laletturadellemassetoltecorrispondeallamassadella sostanza.Nelle bilance analitiche elettroniche la riequilibraturaviene ottenuta utilizzando una forza elettromagneticaprodotta da una corrente elettrica proporzionale allamassa incognita. La bilancia analitica ha una sensibilitdi 0,001-0,0001 g.Per avere una maggiore precisione e minoreinterferenzaandrebbeposizionatasuspeciali tavoliantivibranti, che smorzano le vibrazioni e il rumore ebasano il loro potere isolante sulle caratteristiche dielasticit e incomprimibilit della gommaBILANCIA ANALITICAMISURE DI TEMPERATURAA differenza della massa, della lunghezza, del volume che sono grandezze fisiche la temperatura non lo , quindi non pu essere misurata per confronto diretto con un campione di riferimento. viene infatti misurata facendo riferimento alla dilatazione termica o alla resistenza elettrica di un conduttore.Lo strumento che si usa per misurare la temperatura il termometro. Esistono vari tipi di termometro, i pi utilizzati si basano sulla dilatazione di un liquido in funzione della temperatura. TIPI DI TERMOMETRO E CAMPO DI UTILIZZOSTUFAImportantepermolteanalisi cherichiedonoincubazioni atemperaturespecifiche. Per incubazioni brevi si preferisce il bagnetto riscaldato, in cuilacqua trasmette molto pi velocemente il calore al campione (ad es.inprovettedi vetro)permettendogli di raggiungereprimalatemperaturadesiderata.Preferibili stufe che arrivano almeno a 180C (comprende gran parte delleanalisi chimiche).Si usa anche per la determinazione del peso secco (105C per 24 ore)Da non confondere con lincubatore (controllo pi fine della temperatura)MICROPIPETTEServono soprattutto per il prelievo di volumi di liquido molto piccoli e percui richiesta una elevata precisione.Sono sia a volume fisso, che a volume variabile (pi comuni).Vannocontrollateperiodicamenteperverificarelataratura(=correttoprelievo e dispensazione dei liquidi). Si pu controllare pesando in manieraripetuta(subilanciaanalitica)il pesodi undeterminatovolumedi acquabidistillata (1ml = 1g). Per alcuni modelli la taratura si pu fare in lab, peraltri necessario spedire ad una ditta specializzata.Vannousateconmoltaattenzione(evitarerisucchi di liquidonel pistone,mantenerlesempreinposizioneverticaleper evitarelapercolazionediliquidi negli ingranaggi interni, evitare laspirazione di acidi, i vaporipotrebbero corrodere i meccanismi metallici interni)