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Guardare il mondo e porsi delle DOMANDE!
Di cosa è fatto? In quale “lingua” è scritto?
Democrito
(460-370 a.C.)
Leucippo
(V secolo a.C.) Galileo Galilei
(1564-1642)
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«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci
sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se
prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è
scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli,
cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a
intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per
un oscuro laberinto.»
Ritrovare il gusto
per le domande
Ritrovare lo stupore
per il libro …
«…. il cielo stellato sopra di me!»
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Il Sole è un pianeta?
Gli antibiotici uccidono virus e batteri?
Il Sole ruota attorno alla Terra?
Qual è la forma della Terra?
Un istituto di ricerca, ogni due anni, pone queste domande a un campione di
1 milione di italiani ……
e il 40% degli intervistati sbaglia almeno una delle domande!
La cultura scientifica è un requisito per la democrazia.
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Quando e dove nasce la scienza moderna?
Non c’è un luogo dove nasce la scienza moderna
perché quel luogo è l’Europa intera.
Ma c’è una data di nascita: il 13 marzo 1610!!
Un libro spartiacque
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La rivoluzione scientifica del Seicento segna davvero l’inizio della scienza?
La legge di gravitazione universale unifica la fisica terrestre
alla fisica celeste con il linguaggio della matematica
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La scienza nasce quando l’uomo inizia a
darsi un’immagine astratta del mondo.
La scienza nasce quando Egizi e Babilo-
nesi iniziano a scrutare il cielo.
La pittura nasce 40000 anni fa e contemporaneamente si
sviluppa il linguaggio formale che oggi utilizziamo
L’astronomia nasce in quegli stessi anni anche nel mondo
orientale, in Cina
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La scienza nasce quando Egizi e Babilo-
nesi iniziano a usare il linguaggio della
matematica.
Il calcolo approssimato di .
Anche Archimede si è cimentato nel calcolo approssimato del-
l’area di un cerchio partendo dal calcolo delle aree di poligoni
inscritti e circoscritti. Oggi si direbbe che se il numero di lati
tendesse all’infinito, allora l’area del poligono tenderebbe a
quella del cerchio, ma questo è un ragionamento moderno.
Archimede cercò di delimitare l’intervallo di errore calcolando
l’area di poligoni aventi 12, 24, 48 e 96 lati.
Gli Egiziani e i Babilonesi non usano il termine , ma sapevano che si trat-
tava di una costante ottenuta dal rapporto tra la circonferenza e il dia-
metro.
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La scienza nasce ad Alessandria d’Egitto
tra il IV e il III secolo a.C.
Per 700 anni Alessandria è stata
la capitale della scienza.
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Euclide
(435-365 a.C.)
Euclide si occupò non solo di geometria ma
anche di ottica, confutando Aristotele.
Eratostene
(275-195 a.C.)
Ipparco
(190-120 a.C.)
Costruì la mappa della volta celeste più accurata sino
all’avvento del telescopio. Studiando le maree aveva de-
dotto la presenza di un continente tra l’Europa e l’Asia:
il continente americano che fu poi riscoperto molto più
tardi.
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«Questo fu causa che io mi volgessi tutto a cercar le ragioni di un simile
strumento, che poco dopo conseguii basandomi sulla dottrina delle
rifrazioni.»
Dal 1609 Galileo Galilei cominciò a perfezionare il can-
nocchiale come strumento per le osservazioni astrono-
miche. Artigiani olandesi e italiani ne avevano già ap-
prontati diversi tipi, ma i miglioramenti di Galileo sono
tali per cui è legittimo parlare di reinvenzione
(l’ingrandimento ottenuto passò da 6 a 30 volte).
La nuova invenzione inaugurò un’epoca di grandi sco-
perte astronomiche: i satelliti di Giove, le montagne e
i crateri della Luna, le fasi di Venere e le macchie
solari.
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Pericoli che si possono incontrare durante le esperienze di laboratorio.
Comportamenti che si possono e si devono mettere in atto per ridurre il
rischio.
INCIDENTE in un LABORATORIO CHIMICO
E’ bastata una piccolissima quantità di compo-
sto, circa 100 microlitri, per far scoppiare la
provetta tra le mani di un ricercatore nei labo-
ratori di chimica dell’Università di Trento.
Il ragazzo, in forze al CNR, è stato subito soc-
corso dai compagni di lavoro che erano con lui
per condurre un esperimento, un’operazione di
routine con acidi e basi.
INCIDENTE in LABORATORIO alla STATALE
di MILANO
L’errore di un tecnico compiuto nel maneggiare
un acido ha provocato la fuoriuscita di fumi
irritanti. I quattro coinvolti stanno bene. I
locali sono stati chiusi dopo l’ispezione effet-
tuata dall’Asl.
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Le normative in materia di Salute e Sicurezza del lavoro sono stabilite dal
D.Lgs. N. 81/2008.
Il LAVORATORE: qualunque persona che svolge un’attività in azienda
indipendentemente dalla tipologia contrattuale.
L’allievo degli istituti di istruzione è giuridicamente un lavoratore.
Il laboratorio può rappresentare un posto di lavoro pericoloso. La cono-
scenza dei pericoli è della massima importanza per rendere minimi i rischi.
Un incidente grave è sempre IRREVERSIBILE!
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L’accesso al laboratorio è consentito solo al personale autorizzato e ade-
guatamente formato.
Agli studenti non è permesso trattenersi in laboratorio in assenza del re-
sponsabile (docente dell’insegnamento seguito).
Le donne in gravidanza o durante l’allattamento devono informare del loro
stato il responsabile del laboratorio per assicurarsi dell’assenza di even-
tuali rischi per loro, per il feto o per il bambino.
NORME GENERALI
E’ indispensabile evitare l’eccessivo affollamento nelle varie zone del labo-
ratorio.
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In laboratorio è indispensabile indossare sempre un camicie di colore
bianco, gli occhiali di protezione e i guanti.
DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALI
- deve arrivare alle ginocchia ;
- deve avere le maniche lunghe;
- deve essere di un tessuto spesso;
- deve essere ignifugo;
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Se gli occhi entrano in contatto con qualche sostanza, lavarli subito con acqua
abbondante, rivolgendo se possibile la canna dell’acqua del lavandino verso l’alto.
Se i guanti sono danneggiati facilitano il contatto dell’operatore con le sostanze
chimiche, quindi se si nota un deterioramento è necessario sostituirli.
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I capelli lunghi devono essere tenuti legati, per evitare contaminazioni e
incidenti con eventuali fiamme libere.
I sandali che lasciano scoperte le di-
ta dei piedi non offrono una prote-
zione sufficiente.
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NORME di COMPORTAMENTO
Se vuoi che il prof. Andreoletti si arrabbi, fai una qualsiasi azione tra quelle sopra
riportate!!! E scappa!!!
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Tutto ciò che è venuto in contatto con prodotti chimici deve essere raccolto in
appositi contenitori.
E’ fondamentale tenere sempre pulita e in
ordine l’area di lavoro. Postazioni disordi-
nate offrono maggiori possibilità di inci-
denti.
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Le schede di laboratorio devono
essere lette e comprese prima di
iniziare il lavoro.
In caso di dubbio o incertezza sulla
procedura sperimentale, chiedere
consiglio o aiuto al responsabile di
laboratorio.
Non prendere iniziative alternative
alle procedure sperimentali.
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Informarsi prima dell’impiego di una qualsiasi sostanza chimica (e non
dopo o durante) della sua pericolosità.
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I reagenti chimici hanno un costo (anche di smaltimento), quindi è neces-
sario evitarne lo spreco inutile.
Prelevare i prodotti dai loro contenitori usando una spatola o una pipetta
PULITA per evitare di inquinare i prodotti con altre sostanze.
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Per i travasi da bottiglie grandi a recipienti più piccoli servirsi di un
imbuto.
I reagenti prelevati in eccesso NON devono mai essere rimessi nella loro
bottiglia originale.
Non travasare mai reagenti chimici direttamente dal loro contenitore a un
recipiente appoggiato sul piatto della bilancia.
NON AGGIUNGERE MAI ACQUA AD ACIDI CONCENTRATI.
NON TOCCARE CON LE MANI I REATTIVI. In caso di contaminazione
lavarsi le mani accuratamente.
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Non pipetta mai a bocca, ma fare sempre uso delle tettarelle e delle pro
pipette.
Lasciare le attrezzature in dotazione al laboratorio pulite dopo l’uso.
Niente deve essere gettato nel lavandino, fata salva l’autorizzazione del
responsabile di laboratorio.
TUTTA LA VETRERIA UTILIZZATA DEVE ESSERE PULITA.
PRIMA DI LASCIARE IL LABORATORIO, LAVARSI ACCURATA-
MENTE LE MANI.