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Quali sono i clienti che l’azienda è in grado di soddisfare?
Solitamente un’azienda non è in grado di raggiungere e servire tutti gli acquirenti del mercato in cui opera:• le risorse necessarie per raggiungere tutti i potenziali acquirenti possono essere troppo ingenti• gli acquirenti possono essere molto dispersi geograficamente• le loro preferenze possono essere molto eterogenee• alcuni concorrenti possono servire meglio della nostra impresa alcune porzioni del mercato
Perciò le imprese concentrano i propri sforzi in quelle porzioni di mercato più attraenti e che sono in grado di
servire meglio.
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Per definire gli obiettivi e le modalità di una strategia commerciale, una azienda deve essere in grado di
valutare le caratteristiche, i bisogni e i comportamenti probabili degli acquirenti potenziali e delimitare, di conseguenza, il mercato in cui intende
operare.
Una delle dimensioni più critiche nella definizione delle linee strategiche dell’attività imprenditoriale è
sicuramente l’identificazione e la selezione dei gruppi di consumatori da servire.
Perché segmentare un mercato
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Questa decisione implica la suddivisione (ovvero la segmentazione) del mercato in gruppi omogenei e distinti di consumatori che si presume richiedano
specifici prodotti ed ai quali dovranno essere indirizzati programmi di marketing altrettanto
specifici.
Adottare una strategia di segmentazione significa perciò riconoscere un'esplicita valenza alla
eterogeneità di un mercato.
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Secondo la classica definizione di Wendell Smith [1956], la segmentazione di qualunque tipo di mercato consiste nell'adeguare tanto i prodotti quanto le strategie di marketing alle differenze
individuabili entro l'insieme delle esigenze manifestate dai consumatori e/o utilizzatori.
Essa si basa, in sostanza, sull'identificazione e sulla sollecitazione di domande diverse da parte dei
consumatori allo scopo di adattare in modo razionale i prodotti e le attività connesse di marketing agli specifici bisogni che queste domande esprimono.
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Omogeneità Omogeneità interna al/i segmento/i e disomogeneità esterna
MisurabilitàMisurabilità Quantificabilità di dimensione e potere d’acquisto;
AccessibilitàAccessibilità Raggiungibilità effettiva del/i segmento/i
RedditivitàRedditività Profittabilità del/i segmento/i
DurataDurata arco di tempo nel quale le caratteristiche del/i
segmento/i restano stabili
Requisiti dei segmenti
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Si possono individuare diverse modalità di impostare
la strategia di marketing:
1) quali clienti soddisfare, cioè quanti segmenti di
mercato raggiungere;
2) in che modo affrontare la concorrenza e, in
particolare, se proporre un’offerta simile o
differenziata.
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L’impresa presuppone che tutti i potenziali consumatori siano sufficientemente omogenei, pertanto offre un unico
prodotto a tutto il mercato.
Il principale vantaggio della strategia indifferenziata è rappresentato dalle economie di costo, pertanto, l’utilizzo delle leve di marketing mix viene progettato con lo scopo
di attirare il maggior numero possibile di clienti.
Approccio indifferenziato al mercatoApproccio indifferenziato al mercato
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L’impresa presume che l’intero universo dei consumatori sia suddivisibile in insiemi di individui
caratterizzati da evidenti similarità di comportamento all’interno di ogni classe e da
dissimilarità fra i segmenti.
MacrosegmentazioneMacrosegmentazione
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Si ipotizza una elevatissima eterogeneità della domanda.
Si raffina il processo di disaggregazione e identificazione di sottoinsiemi omogenei di consumatori
all’interno di un macrosegmento.Si tratta di una strategia difficilmente utilizzabile per i
prodotti ad acquisto ricorrente, ma valida in alcuni mercati industriali e per i beni di lusso.
MicrosegmentazioneMicrosegmentazione
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Tutti i clienti che definiscono il mercato esprimono bisogni specifici e quindi, a causa di
questa elevata eterogeneità, ogni unità d’acquisto può rappresentare un mercato a sé.
Mass customizationMass customization
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1. Le risorse dell’impresa: per imprese di piccole dimensioni o con
risorse limitate, la scelta di una microsegmentazione può essere
l’unica praticabile con efficacia
2. L’omogeneità del prodotto: per beni altamente omogenei si può
adottare il marketing indifferenziato, per prodotti non omogenei o ad
alto impatto emotivo/psicologico è preferibile il marketing
differenziato
3. L’omogeneità del mercato: tanto più omogeneo è il mercato in
funzione dei gusti dei consumatori, delle risposte agli stimoli di
marketing e al tasso di acquisto, tanto più indicato sarà il marketing
indifferenziato
4. Le strategie di marketing della concorrenza: spesso non è
sostenibile una strategia di marketing indifferenziato quando le
imprese concorrenti praticano strategie di marketing differenziato
Quale strategia scegliere?
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1. scelta della procedura di segmentazione: segmentazione a priori, a posteriori e flessibile,
2. indagine sul campo,
3. elaborazione, interpretazione ed impiego dei risultati.
Fasi della segmentazione
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Le procedure di segmentazione richiedono come input una serie di variabili che è possibile suddividere in due categorie a seconda che riguardino le caratteristiche:
a) di base;b) illustrative.
Scelta della procedura di segmentazione
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Le procedure di segmentazione possono ricondursi alle seguenti:
- modelli di segmentazione a priori,
- modelli a posteriori,
- modelli di segmentazione flessibile.
Scelta della procedura di segmentazione
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Si parla di segmentazione a priori quando le caratteristiche del segmento vengono definite sulla
base di informazioni in possesso del management o del ricercatore
Es. la segmentazione geografica dei consumatori presenti all’interno di un mercato di dimensione nazionale.
Segmentazione a prioriSegmentazione a priori
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Il numero di segmenti, l’ampiezza relativa e la loro
descrizione è definito all’inizio dell’analisi.
In genere come base per la segmentazione sono
scelte caratteristiche specifiche del prodotto (per
esempio modalità di uso del prodotto, fedeltà di
marca ecc.) o caratteristiche generali del cliente (per
esempio fattori socio-demografici).
Segmentazione a prioriSegmentazione a priori
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1. selezione a priori di una base per la segmentazione (variabile
dipendente);
2. scelta delle variabili da utilizzare per descrivere i segmenti;
3. disegno del campione;
4. raccolta dei dati;
5. formazione dei segmenti sulla base del raggruppamento degli
elementi del campione in categorie;
6. descrizione del profilo dei segmenti;
7. traduzione dei risultati in strategie specifiche di marketing, in
particolare in seguito alla scelta dei segmenti “target”.
Fasi della segmentazione a priori
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Il numero ed il tipo dei segmenti non sono noti quando l’analisi prende le mosse, ma sono
determinati raggruppando gli elementi del campione sulla base della loro similarità su un particolare
insieme di variabili (in genere bisogni, attitudini, stili di vita o benefici ricercati).
Modelli di segmentazione a posterioriModelli di segmentazione a posteriori
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1. selezionare gli elementi da sottoporre ad analisi;
2. scegliere le variabili di classificazione,
3. selezionare un criterio per valutare la dissomiglianza esistente
tra gli elementi osservati;
4. scegliere l’algoritmo di raggruppamento delle unità;
5. determinare il numero di gruppi che si formano tra gli
elementi del campione o individuare la cosiddetta partizione
ottimale;
6. interpretare i risultati.
Fasi della segmentazione a posteriori
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Con i modelli di segmentazione flessibile è possibile individuare un numero anche elevato di segmenti, ciascuno con profili di risposta simili in termini di
preferenze per prodotti o marche già esistenti oppure potenzialmente introducibili sul mercato.
La segmentazione flessibile si avvale della applicazione di una tecnica statistica multivariata nota come Conjoint
Analysis.Applicando la cluster analysis ai risultati della conjoint si
possono ottenere gruppi omogenei in relazione alle valutazioni di utilità implicitamente fornite.
Modelli di segmentazione flessibileModelli di segmentazione flessibile