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PSR 2007 – 2013

RETE RURALE NAZIONALE 2007 - 2013

Unione Province Italiane – 4 Aprile 2008

Riccardo Passero

[email protected]

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2121 Programmi di Sviluppo RuraleProgrammi di Sviluppo Rurale 11 Programma nazionale «Rete Rurale »Programma nazionale «Rete Rurale »

1616 PSR « Competitività »:PSR « Competitività »: 4,110 4,110 Miliardi di €Miliardi di € 55 PSR « Convergenza »:PSR « Convergenza »: 4,141 4,141 Miliardi di €Miliardi di € 11 Rete Rurale Nazionale:0,041 Miliardi di €Rete Rurale Nazionale:0,041 Miliardi di €

______________________________Totale quota FEASRTotale quota FEASR 8,2928,292 Miliardi di €Miliardi di €

Quota nazionale Quota nazionale 8,3958,395 Miliardi di € (*)Miliardi di € (*)______________________________

Totale risorse 16,68716,687 Miliardi di €Miliardi di €

(*)(*) di cui di cui 1,4871,487 Miliardi diMiliardi di € (8,9% del totale) a carico € (8,9% del totale) a carico delle Regionidelle Regioni

I Programmi e le risorse finanziarie 2007 - 2013I Programmi e le risorse finanziarie 2007 - 2013

CompetitivitàCompetitività

ConvergenzaConvergenza

Phasing outPhasing out

Phasing inPhasing in

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Il PSR in Italia e le zone rurali – Il PSR in Italia e le zone rurali – METODOLOGIA PSNMETODOLOGIA PSN

A. Poli urbani

B. Agricoltura intensiva

C. Zone rurali intermedie

D. Zone rurali disagiate

A. Poli urbani

B. Agricoltura intensiva

C. Zone rurali intermedie

D. Zone rurali disagiate

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Le risorse e gli obiettiviSulla base delle esigenze identificate e delle strategie di Lisbona e Göteborg, il PSN individua 3 obiettivi strategici:

1. Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale 2. Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale3. Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale

Risorse disponibili: Quota FEASR 8,292 Miliardi di EuroQuota Nazionale 8,395 Miliardi di

Euro

TOTALE 16,687 Miliardi di Euro

Equilibrio tra assi (spesa pubblica):Asse 1: 39,0% Asse 2: 43,2% Asse 3: 14,7% Leader 6,7%

Assistenza Tecnica: 3,1% (di cui Rete nazionale: 0,5%)

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La strategia: Asse 1 (39% delle risorse)Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale:

1. Ammodernamento, innovazione nelle imprese e integrazione di filiera -Principali misure: investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione, cooperazione sviluppo nuovi prodotti / processi

2. Sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e forestali - Principali misure: partecipazione ai regimi di qualità, informazione e promozione dei prodotti di qualità, investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione

3. Rafforzamento dotazione infrastrutture fisiche e telematiche - Principali misure: investimenti relativi alle infrastrutture fisiche e innovazione tecnologica, risorse idriche, logistica

4. Miglioramento delle capacità imprenditoriali e professionali e ricambio generazionale – Principali misure: Formazione, informazione, consulenza, primo insediamento giovani agricoltori

Equilibrio tra priorità:1 e 2 : peso preponderante; 3: peso importante soprattutto nelle Regioni Convergenza

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La strategia: Asse 2 (43,2% delle risorse)Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale:

1. Conservazione della biodiversità, protezione e diffusione dei sistemi agroforestali di alto valore naturale - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, investimenti non produttivi, imboschimento

2. Salvaguardia qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali

3. Riduzione dei gas ad effetto serra - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, imboschimento, azioni silvo-ambientali e ricostituzione del potenziale silvicolo e azioni di prevenzione

4. Salvaguardia del territorio (suolo, paesaggio e territorio) - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali

Equilibrio tra priorità:Le quattro priorità hanno lo stesso peso (differenziate su base regionale e territoriale

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La strategia: Asse 3 (14,7% delle risorse)Qualità della vita / diversificazione dell’economia rurale:

1. Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione - Principali misure: servizi di base per l’economia e la popolazione rurale, rinnovamento e sviluppo dei villaggi, conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale

2. Mantenimento e creazione di nuove opportunità d’impiego nelle zone rurali - Principali misure: diversificazione (agriturismo, produzione di energia, valorizzazione dei prodotti del territorio, agricoltura sociale), creazione e sviluppo delle micro-imprese e promozione attività turistiche

Equilibrio tra priorità:Le due priorità hanno lo stesso peso

Differenziazione territoriale:L’asse 3 è concentrato nelle zone C e D

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Ripartizione Assi (risorse) nei 21 PSR

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 (art. 61-65 Reg CE 1698/2005; Reg CE 37-39 1974/2006)

• 2000 – 2006 IC Leader ruolo complementare agli altri strumenti (POR;PSR)

• 2007 – 2013 Asse metodologico IV concorre al perseguimento obiettivi PSR (tutte le misure ed anche investimenti materiali)

• 2007 – 2013 confema la filosofia leader (Risorse almeno 5% PSR ): Approccio territoriale dal basso per territori (5.000-150.000)

chiaramente individuati (zone C&D; anche B) Partenariato pubblico - privato equilibrato rappresentato dai

GAL (50% partner economici, sociali, rappresentati società civile) Approccio integrato multisettoriale Creazione di Reti (tra partenariati locali) Cooperazione interterritoriale e transnazionale non

obbligatorio ma priorità selezione GAL (art.37.4, Reg. CE 1974/2005)

Carattere innovativo degli interventi (per tema, strumenti o metodologia) non obbligatorio

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

Regioni e Province Autonome

Costo Totale PSR Asse IV % Asse 4

Abruzzo 575.639.192 24.358.647 4,2%Basilicata 832.930.479 52.217.294 6,3%Bolzano 397.085.247 19.079.404 4,8%Calabria 1.478.533.383 94.329.992 6,4%Campania 2.369.134.457 113.881.938 4,8%Emila Romagna 1.460.046.364 74.830.273 5,1%Friuli Venezia Giulia 476.670.770 23.951.109 5,0%Lazio 988.220.356 64.371.077 6,5%Liguria 441.393.665 85.976.850 19,5%Lombardia 1.494.033.160 59.735.440 4,0%Marche 742.381.699 44.841.873 6,0%Molise 268.682.651 9.744.000 3,6%Piemonte 1.227.139.498 97.345.821 7,9%Puglia 2.074.858.696 419.900.000 20,2%Sardegna 1.565.962.306 235.000.000 15,0%Sicilia 2.845.988.609 164.382.226 5,8%Toscana 1.338.767.916 103.900.391 7,8%Trento 356.539.571 32.857.143 9,2%Umbria 1.046.493.831 45.604.091 4,4%VdA 126.384.600 11.117.500 8,8%Veneto 1.505.047.974 189.188.144 12,6%Totale complessivo 23.611.934.424 1.966.613.213 8,3%

ASSE IV

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

Ripartizione Misure Approccio Leader PSR 2007-2013

Misura 4.184%

Misura 4.2.1 6%

Misura 4.3.110% Misura 4.1

Misura 4.2.1

Misura 4.3.1

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

Regioni e Province Autonome

4.1.1 Competitività

4.1.2 Gestione ambiente e

territorio

4.1.3 Qualità della vita e

diversificazione

TOTALE Misura 4.1

(4.1.1 - 4.12 - 4.1.3)

(%) 4.1

Abruzzo 3.838.885 5.484.123 10.237.030 19.560.038 80%Basilicata 8.358.144 4.166.273 29.138.318 41.662.735 80%Bolzano 3.562.500 - 13.216.904 16.779.404 88%Calabria 20.000.000 2.000.000 57.142.857 79.142.857 84%Campania - 26.352.845 65.882.114 92.234.959 81%Emila Romagna 17.282.455 5.272.727 40.752.364 63.307.546 85%Friuli Venezia Giulia 2.945.931 4.132.373 11.248.871 18.327.175 77%Lazio 16.666.117 5.555.372 33.332.233 55.553.722 86%Liguria 29.144.031 11.619.723 30.878.104 71.641.858 83%Lombardia 19.991.953 3.557.927 26.489.339 50.039.219 84%Marche - - 35.558.540 35.558.540 79%Molise 1.000.000 1.500.000 4.620.000 7.120.000 73%Piemonte 17.492.063 5.830.688 58.318.137 81.640.888 84%Puglia - - 353.900.000 353.900.000 84%Sardegna - - 210.000.000 210.000.000 89%Sicilia - - 130.382.226 130.382.226 79%Toscana 7.192.403 - 79.611.034 86.803.437 84%Trento 12.285.714 - 18.000.000 30.285.714 92%Umbria - - 33.252.983 33.252.983 73%VdA - - 9.094.773 9.094.773 82%Veneto 20.403.563 10.201.781 130.582.800 161.188.144 85%Totale complessivo 180.163.759 85.673.832 1.381.638.627 1.647.476.218 84%

Misura 4.1 Attuazione di strategie di sviluppo locale - COSTO TOTALE

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

Regioni e Province Autonome

Misura 4.2.1 (%) 4.2.1

Abruzzo 959.723 4%Basilicata 2.777.516 5%Bolzano 300.000 2%Calabria 7.142.857 8%Campania 3.766.734 3%Emila Romagna 4.363.636 6%Friuli Venezia Giulia 803.436 3%Lazio 2.918.591 5%Liguria 12.642.684 15%Lombardia 2.497.148 4%Marche 3.783.333 8%Molise 1.200.000 12%Piemonte 2.920.454 3%Puglia 12.000.000 3%Sardegna 5.000.000 2%Sicilia 19.000.000 12%Toscana 9.544.931 9%Trento 1.142.858 3%Umbria 4.750.426 10%VdA 909.091 8%Veneto 18.000.000 10%Totale complessivo 116.423.418 6%

Misura 421 Progetti di cooperazione - COSTO TOTALE

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APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

Regioni e Province Autonome

Misura 4.3.1 (%) 4.3.1

Abruzzo 3.838.886 16%Basilicata 7.777.043 15%Bolzano 2.000.000 10%Calabria 8.044.278 9%Campania 17.880.245 16%Emila Romagna 7.159.091 10%Friuli Venezia Giulia 4.820.498 20%Lazio 5.898.764 9%Liguria 1.692.308 2%Lombardia 7.199.073 12%Marche 5.500.000 12%Molise 1.424.000 15%Piemonte 12.784.479 13%Puglia 54.000.000 13%Sardegna 20.000.000 9%Sicilia 15.000.000 9%Toscana 7.552.023 7%Trento 1.428.571 4%Umbria 7.600.682 17%VdA 1.113.636 10%Veneto 10.000.000 5%Totale complessivo 202.713.577 10,31%

Misura 431 Gestione dei GAL (acquisizione di competenze e animazione - art. 59)

COSTO TOTALE

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RETE RURALE : BASE GIURIDICA

Articolo 67 del Reg. CE n. 1698/05 istituisce la RRE per collegare tra loro reti, organizzazioni e amministrazioni nazionali dello sviluppo rurale a livello comunitario

Articolo 68 ogni Stato membro istituisce una RRN (23 SM/PSR con la propria rete) che raggruppi le organizzazione ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale

In base all’articolo 66 (3) facoltà per gli SM con PSR regionali di presentare un Programma specifico per la costituzione e il funzionamento della RRN (4 SM con programma specifico).

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ITER NAZIONALE

Rete Rurale Nazionale : strumento previsto nella strategia nazionale del PSN dello sviluppo rurale 2007-2013, elaborato nel Tavolo di partenariato nazionale ed approvato dalla Conferenza Stato-Regioni

Quindi l’elaborazione del Programma RRN 2007-2013 approvato con Decisione (CE) C2007 del 13.08.07

1° Programma RRN approvato a livello UE 1° Programma italiano approvato

Per arrivare alla definizione del dettaglio operativo delle azioni della RRN nell’ambito del Piano di azione

Piani ANNUALI

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LE PRINCIPALI SFIDE DELLA RETE

• Allargare la partecipazione nell’indirizzo e gestione delle politiche

• Allargare gli orizzonti nazionali: rete di reti costituire un sistema rurale integrato e non auto-referenziale e superare la frammentazione amministrativa

• Allargare gli orizzonti internazionali: cooperazione e stretta collaborazione con la RRE, le altre RRN e i membri internazionali

• Capitalizzazione delle esperienze ed investimento sulle buone prassi ed innovazioni (Rete Leader+)

VALORE AGGIUNTO della RETE

Rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei PSR/PSN (qualità degli interventi; impatti nelle aree rurali; favorire la spesa “N+2”, integrazione con le altre politiche)

Conoscenza e maggiore visibilità delle politiche agricole e rurali: rompere l’isolamento fisico e mediatico delle aree rurali

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OBIETTIVI DELLA RRN

• Miglioramento della governance

• Rafforzamento della capacità progettuale e gestionale

• Diffusione delle buone pratiche e delle conoscenze

• Gestione delle strutture della Rete

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COME FARE RETE

INCLUDENDO “attori chiave” come MEMBRI della Rete Rurale Nazionale art. 68 (1) tutte le organizzazioni ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale + partner internazionali

INTEGRANDO la RRN con altre reti (nazionali / internazionali formali ed informali) al fine di amplificare i risultati delle attività (Programma + Piano di Azione + Piani Annuali)

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Membri delle Rete - Amministrazioni Elenco delle principali amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale

A livello nazionale • Ministeri: Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello

Stato - IGRUE, Ministero dello Sviluppo economico Dipartimento politiche di sviluppo e coesione, Dipartimento coordinamento delle politiche comunitarie dell’ambiente; Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare; Ministero della salute; Ministero delle infrastrutture; Ministero dei trasporti; Presidenza consiglio dei ministri, Dipartimento pari opportunità; Ministero pubblica istruzione; Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Ministero dei beni culturali; Ministero degli affari esteri – Direzione Generale Integrazione Europa, Ministero della Pubblica Istruzione.

• Altre amministrazioni/autorità: Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA); Enti Parco gestori di aree parco e protette nazionali; Istituto commercio estero (ICE); Autorità di bacino interregionali.

• Associazioni nazionali di Enti locali: Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), Unione Province d’Italia (UPI); Coordinamento nazionale della Rete delle Autorità Ambientali; Associazione nazionali comuni italiani (ANCI).

• Istituti di ricerca: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT); Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA); Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA); Istituto per la Promozione Industriale (IPI); Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (INSOR), Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA); Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA).

A livello regionale/locale• Autorità di Gestione dei PSR (e dei POR e Leader+ per la parte residua di tali programmi);

Enti ed amministrazioni istituzionali coinvolte nello sviluppo rurale; Organismi Pagatori riconosciuti; Enti parco regionali; Autorità ed Enti coinvolti nella gestione della Rete ecologica nazionale e della Rete Natura 2000; Autorità di bacino a livello regionale; ecc.

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Membri delle Rete - Organizzazioni Elenco delle principali organizzazioni coinvolte nello sviluppo rurale

A livello nazionale

• Organizzazioni professionali agricole e forestali: Confederazione italiana agricoltori (CIA), Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Federforeste, Legacooperative, Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI).

• Altre organizzazioni/unioni agricole di categoria: Organizzazione italiana giovani agricoltori (OIGA), Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB); Unione nazionale cooperative italiane (Unci); Organizzazione nazionale imprenditrici agricole (Onilfa).

• Altre organizzazioni sindacali: CGL CISL UIL, Confisal (confederazione generale sindacati autonomi e lavoratori), Confindustria, Confcommercio, Unioncamere, Confartigianato.

• Associazioni ambientaliste: Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), World Wildlife Fund Italia (WWF); Coordinamento nazionale delle Agende 21 locali.

• Associazioni dei consumatori: Adiconsum, Codacons, Movimento consumatori, Unione nazionale consumatori, Acli-Legaconsumatori; Movimento italiano genitori (MOIGE).

• Altre associazioni/organizzazioni: Federazione nazionale ordine dottori agronomi e forestali; Federalimentare; Associazione nazionale bonifiche italiane (ANBI); Federazione italiana parchi e riserve naturali; Italia Nostra; ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), Associazione Bancaria Italiana (ABI); AssoLeader; Assogal; rappresentanti delle reti operative a livello nazionale/europeo.

A livello regionale/locale

• Organizzazioni professionali agricole; Rete dei centri di assistenza agricola (CAA); Rete dei centri di educazione ambientale; Soggetti gestori di distretti rurali e distretti agroalimentari; altre reti; altre organizzazioni coinvolte a livello locale; ecc.

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Membri delle Rete – partner internazionali

Elenco indicativo:

• Amministrazioni Internazionali e altri Stati: Rete europea per lo sviluppo rurale (CE); Food and Agricolture Organization (FAO), International Fund for Agricultural Development (IFAD), World Food Programme (WFP), Reti nazionali create negli Stati membri dell’UE; Ministeri dell’agricoltura e foreste degli altri Stati.

• Organizzazioni e Centri Studio: Birdlife-International, World Wildlife Fund (WWF), International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), Forum Rurale Mondiale (Spagna), Centre International de Hautes Études Agronomiques Méditerranéennes (CIHEAM); Joint Research Centre di Ispra (Va - ITA), Partnership for Rural Europe (PREPARE- Varsavia).

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Altre Reti Rete dei Carrefour Europei / Europe Direct; Rete delle autorità Ambientali e della Programmazione; Associazione europea delle Agenzie di sviluppo regionale – EURADA; European Documentation Centres (EDC); Rete EURES (Servizi Europei per l’impiego); Rete dei Centri del Consumatore Europeo (Euroguichets); Rete dei Punti di Contatto Nazionali per il “VI° - VII° Programma Quadro

sulla Ricerca”; Rete Europea dei Forum Urbani per lo Sviluppo Sostenibile (NUFSD); European Businness and Innovations Centres (BIC); Rete degli Innovation Relay Centres (IRC) Rete degli Euro Info Centres; Agenzie Nazionali Socrates (istruzione) European Cultural Contact Point Rete antifrode dell’OLAF; Interact

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Il Piano di Azione

I contenuti principali :

1. Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete

2. Organizzazione delle strutture (UNAC e PRR)

3. Dettagli operativi delle azioni

4. Organizzazione delle risorse umane

5. Il piano finanziario per linea di intervento

6. Aspetti procedurali

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(1) Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete

Art. 41 (4) del Reg. CE 1974/2006 : 31/12/2008 TERMINE

La procedura prevede, a livello nazionale, la formalizzazione dei membri della rete previsti dal Programma tramite l’istituzione del TAVOLO PERMANENTE DI PARTENARIATO (azione 1.2.1) per mezzo di uno specifico provvedimento ministeriale (DM da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale).

Il Programma prevede, altresì, la possibilità di un allargamento della rete nazionale a livello sub-regionale, i cui membri sono individuati dalle Regioni e Province Autonome con provvedimenti da adottarsi entro i termini regolamentari sopra richiamati.

Le Regioni e Province Autonome comunicano al Mipaaf e all’UNAC l’elenco dei membri della rete regionale e locale.

L’elenco dei membri della RRN, a livello regionale e locale, può essere integrato e modificato anche in seguito, previa comunicazione al Mipaaf e all’UNAC.

Il Mipaaf, di concerto con l’UNAC, provvede ad inserire i membri della Rete in uno o più Network tematici di competenza/interesse al fine di promuovere la massima efficacia nella realizzazione delle azioni del Programma ed amplificarne i risultatiraggiunti

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(2) Organizzazione delle StruttureReciprocità fra le strutture nazionali e comunitarie

Strutture della Rete Rurale Europea e della Rete rurale nazionale

EU Rural NetworkCoordination

Committee

LeaderSub-committee

Evaluation expertcommittee

Thematic workinggroup

EU Rural NetworkCoordination

Committee

LeaderSub-committee

Evaluation expertcommittee

Thematic workinggroup

Gestione & CoordinamentoUNAC

Task forcetematiche

Task forceRete Leader

Task forceMonit&Valutazione

Gestione & CoordinamentoUNAC

Task forcetematiche

Task forceRete Leader

Task forceMonit&Valutazione

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(2) Organizzazione delle Strutture

la Rete Rurale Nazionale

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(2) Organizzazione delle Strutture

Unità di Gestione & Coordinamento

TFTTemi strategici

& Supporto ai PSR

Ambiente &Condizionalità

Unità di supporto orizzontale

Task forceRete Leader

Task forceMonitoraggio & Valutazione

Segreteria tecnica del“Tavolo permanente di partenariato” e

dello “Osservatorio interregionalesull’evoluzione delle zone rurali”

Staff Comunicazione ed organizzazione Eventi

StaffLegale

StaffSegreteria

Staff Traduzioni & interpretariato

Foreste

Paesaggio

Integrazione fraSR e altre politiche

Giovani

Pari opportunità

Progettazione Integrata e di filiera

Competitività

Risorse idriche

Suolo

Cambiamenti climatici

Bioenergie

Biodiversità

StaffSistemi informativi

TFTCooperazione

TFTBuone pratiche& Innovazioni

Unità di Gestione & Coordinamento

TFTTemi strategici

& Supporto ai PSR

Ambiente &Condizionalità

Unità di supporto orizzontale

Task forceRete Leader

Task forceMonitoraggio & Valutazione

Segreteria tecnica del“Tavolo permanente di partenariato” e

dello “Osservatorio interregionalesull’evoluzione delle zone rurali”

Staff Comunicazione ed organizzazione Eventi

StaffLegale

StaffSegreteria

Staff Traduzioni & interpretariato

Foreste

Paesaggio

Integrazione fraSR e altre politiche

Giovani

Pari opportunità

Progettazione Integrata e di filiera

Competitività

Risorse idriche

Suolo

Cambiamenti climatici

Bioenergie

Biodiversità

StaffSistemi informativi

TFTCooperazione

TFTBuone pratiche& Innovazioni

Organizzazione UNAC – Rete rurale nazionale

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(2) Organizzazione delle Strutture

Le postazioni regionali della Rete

- Indipendenza e distinzione dall’AT al PSR

- MA stretto coordinamento con le attività svolte dalle Autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale

- Devono essere svolte ALMENO le azioni obbligatorie in base all’articolo 68 del regolamento (CE) 1698/05 (codice “AR”) e quelle strategiche individuate nel Programma (codice “AC”); si auspica una piena attivazione anche delle azioni “a richiesta” (codice “R”) da parte delle Regioni

- Va garantita sempre l’alimentazione della Rete: non solo “antenna regionale ricevente” ma piuttosto “antenna Rice-Trasmittente”.

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(3) Dettagli operativi delle azioni

Art.68 (2) Piano d’azione contenente almeno:- Identificazione e analisi Buone Pratiche trasferibili e

relative informazioni- Scambi di esperienze e competenze- Preparazione programmi di formazione nuovi GAL- Assistenza tecnica alla cooperazione interterritoriale e

transnazionale

Piano d’azione proposto, in linea con il Programma approvato, va OLTRE gli standard minimi per rispondere meglio alle sfide richiamate in precedenza.

• Rete non più limitata al LEADER ma su tutto lo sviluppo rurale

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(3) Dettagli operativi delle azioni

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GESTIONE DELLA RETE (max. 25 %)

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(4) Il Piano di azione Organizzazione delle risorse umane

• Personale di ruolo in forza all’Autorità di Gestione nazionale/regionale direttamente coinvolto in specifiche attività previste dal Piano di Azione;

• Personale messo a disposizione dalle strutture di assistenza tecnica del Mipaaf;

• Specifiche professionalità, ove necessario, rispondenti a campi di attività individuati nel Piano di Azione che richiedano conoscenze specialistiche;

• Ricorso ad altri soggetti esterni all’Amministrazione, per lo svolgimento di specifiche attività previste dal Piano di Azione in conformità alla normativa sugli appalti di pubblici servizi.

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Il Piano di azione (8)Il piano finanziario per linea di intervento

anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013Totale

2007 - 2013 %

I linea di intervento 1 7.052.867,55 7.014.312,25 6.803.443,35 6.909.606,17 6.841.423,17 6.815.605,31 6.764.002,15 48.201.259,95 58,13II linea di intervento 2 1.514.188,66 1.505.911,18 1.460.639,48 1.483.431,71 1.468.793,41 1.463.250,55 1.452.171,80 10.348.386,79 12,48III linea di intervento 3 2.033.477,72 2.022.361,49 1.961.563,92 1.992.172,71 1.972.514,23 1.965.070,45 1.950.192,26 13.897.352,78 16,76IV linea di intervento 4 1.532.388,04 1.524.011,07 1.478.195,24 1.501.261,41 1.486.447,18 1.480.837,69 1.469.625,79 10.472.766,42 12,63

12.132.921,97 12.066.595,99 11.703.841,99 11.886.472,00 11.769.177,99 11.724.764,00 11.635.992,00 82.919.765,94 100,00 6.066.460,99 6.033.298,00 5.851.921,00 5.943.236,00 5.884.589,00 5.862.382,00 5.817.996,00 41.459.882,97 50,00

5.265.688,13 5.236.902,66 5.079.467,42 5.158.728,85 5.107.823,25 5.088.547,58 5.050.020,53 35.987.178,42 43,40

Linee di intervento

Totale parziale di cui FEASR

di cui obiettivoConvergenza

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(6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali

- Nelle more della definizione del PdA sono state avviate le azioni obbligatorie previste dal Programma

- Alcune attività, non comprese fra quelle oggetto dell’affidamento diretto alle strutture interne di assistenza tecnica del Mipaaf, saranno affidate a soggetti selezionati tramite procedure conformi alla normativa sugli appalti di pubblici servizi.

- I criteri di selezione delle operazioni/progetti sono definiti dall’Autorità di gestione sulla base degli obiettivi previsti dalle diverse azioni, secondo la procedura di cui all’articolo 78 (a) del Reg. (CE) 1698/05.

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(6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali

L’iter nazionale da percorrere per fare funzionare la Rete

• Entro 30 giorni dall’approvazione del Piano di azione, il Mipaaf definisce il Piano annuale delle attività 2008

• Entro il 31 gennaio di ogni anno viene approvato il Piano annuale delle attività dell’anno in questione.

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www.politicheagricole.it/SviluppoRurale

Grazie dell’attenzione