1 METODI 2 2005-2006. 2 MODELLO DI GOODWIN Tesina di: Ermanno Longagnani Pietro Dallari Silvia Cossu...
-
Upload
albertina-d-agostino -
Category
Documents
-
view
217 -
download
0
Transcript of 1 METODI 2 2005-2006. 2 MODELLO DI GOODWIN Tesina di: Ermanno Longagnani Pietro Dallari Silvia Cossu...
11
METODI 2 2005-2006METODI 2 2005-2006
22
MODELLO DI GOODWIN
Tesina di:
Ermanno Longagnani
Pietro Dallari
Silvia Cossu
Metodi matematici 2 2005-
2006 Professore: Gianni
Ricci
33
Richard Murphey Goodwin - Newcastle (Indiana, USA) - nasce nel 1913 da una famiglia benestante, successivamente colpita dalla crisi del '29. È proprio l'esperienza della crisi a spingerlo ad iscriversi, nell'anno successivo, all'Università di Harvard, dove studia scienze politiche e partecipa attivamente alla vita di facoltà. Laureatosi con lode con una tesi di critica marxista, dal 1934 al 1937, continua gli studi a Oxford, dove, anche grazie alla vicinanza a Sir Roy Harrod, discepolo di Keynes, approfondisce i temi della dinamica economica. In questo periodo viaggia in Germania e in Italia, partecipa attivamente alle attività a sostegno della Repubblica spagnola e s'iscrive al Partito comunista inglese. Nel frattempo frequenta la Ruskin Art School, facendo così maturare i due grandi interessi della sua vita: pittura ed economia.
La vita
44
Nel 1937 sposa Jacqueline Wynmalen, di famiglia anglo-olandese, in Inghilterra per motivi di studio. Nel 1938, rientra ad Harvard, dove, allievo di grandi maestri come Leontief e Schumpeter, consegue il Master in economia. Con "Studies in Money. England and Wales, 1919 to 1938", consegue il dottorato, concludendo il lavoro di ricerca iniziato ad Oxford. Dal 1941 al 1945 insegna fisica e matematica applicata e consolida l'interesse per la formalizzazione della dinamica, che si realizza - grazie anche all'incontro con il fisico francese Le Corbeiller - nella riformulazione rigorosa della teoria del ciclo economico. Frattanto il suo rapporto di amicizia con Joseph A. Schumpeter si consolida. Il suo corso di teoria del ciclo economico è frequentato dallo stesso Schumpeter e da Haberler, mentre in tempi diversi sono suoi studenti Solow, Chenery e Ellsberg.
55
Alla morte di Schumpeter viene allontanato da Harvard per motivi politici e, nell'anno accademico 1950-'51, accetta l'invito di Richard Stone trasferendosi in Inghilterra al Department of Applied Economics dell'Università di Cambridge, dove rimane fino al 1980. Dal 1955 collabora con il governo indiano in materia di programmazione economica; proprio in India incontra il biologo Haldane che indirizza i suoi interessi verso le teorie biologiche delle popolazioni; da qui il famoso studio sul ciclo della crescita, presentato al congresso mondiale della Econometric Society a Roma nel 1964.
66
Gli anni di Cambridge trascorrono tra insegnamento (molti i suoi studenti italiani) e ricerca, in particolar modo con la partecipazione al secret seminar iniziato da Keynes e continuato da N. Kaldor e J. Robinson. Contemporaneamente si dedica alla pittura, caratterizzata da uno stile astratto e cromatico la cui evoluzione riflette le fasi della vita e gli stimoli dei suoi numerosi viaggi.
77
Nel novembre 1980 diventa professore ordinario di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell'Università di Siena. Qui conosce una stagione intellettuale tra le più fruttuose e ripensa i grandi temi della sua ricerca, attribuendo alla teoria della complessità un ruolo sempre più rilevante. Dipinge alternativamente in una bella casa nel Chianti - vivace cenacolo di pensiero e discussione - ed in un ritiro indiano offerto da un mecenate, amico sin dai tempi di Oxford. Un contrappunto di ispirazioni che si riflette nei contrasti cromatici e nella scelta dei materiali: rigorosamente canvas ottenuti da tessuti riciclati.
88
Professore emerito nel 1983, continua a partecipare attivamente alla didattica all'interno dei corsi del Dottorato di Ricerca in Economia politica. Tiene il suo ultimo ciclo di lezioni di dinamica economica nella primavera del 1995.Muore a Siena il 6 agosto 1996, generosamente ricordando la Facoltà con un lascito e donando ad essa i dipinti che ora l'adornano. È sepolto nel piccolo cimitero di San Giovanni di Pianella, vicino alla casa degli ultimi anni della sua vita.
tratto da Università degli Studi di Siena, Facoltà di Economia “Richard M. Goodwin”
99
Goodwin sviluppò il suo modello di conflitto sociale nel 1967. Esso prevede l’interazione di due attori principali - capitalisti e lavoratori – e può essere riassunto nel modo seguente.
Un elevato tasso di occupazione genera inflazione nei salari, ciò aumenta il valore del monte salari pagato ai lavoratori in rapporto al prodotto totale dell’economia. Conseguentemente si riduce la quota di profitti per i capitalisti, la loro capacità di investimento e il prodotto futuro che sarà realizzato. Questo provocherà una diminuzione della domanda di lavoro, rallenterà la crescita dei salari o addirittura ne provocherà la contrazione.
Il modello
1010
Si osserverà, quindi, una diminuzione della quota del prodotto nazionale destinata ai lavoratori e, in modo speculare, una ripresa dei profitti e degli investimenti. Ciò stimolerà la domanda di lavoro, aumenterà il potere contrattuale della classe operaia che potrà beneficiare di aumenti salariali. Al che il modello ricomincia in modo ciclico lungo il percorso appena delineato.
Due sono i contributi teorici fondamentali per la costruzione del modello di Goodwin:
1. la curva di Phillips
2. l’approccio ciclico nella generazione del profitto di Kalecki.
1111
1. La curva di Phillips
La curva di Phillips fu proposta per la prima volta nel 1958 dall’economista inglese A. W. H. Phillips. Questi, in uno studio sull’andamento dei redditi inglesi osservati tra il 1861 e il 1957, individuò una relazione negativa tra il tasso di variazione dei salari nominali e il tasso di disoccupazione: ovvero, i salari aumentavano tanto più rapidamente quanto più basso era il tasso di disoccupazione.
1212
W
W
u Tasso di disoccupazione
Tasso di variazione salari
1313
La spiegazione data all’epoca dall’economista fu che per bassi livelli di disoccupazione si ha un eccesso di domanda di lavoro da parte dei capitalisti, dunque le imprese entrano in concorrenza ed offrono salari più elevati per attrarre mano d’opera scarsa. Viceversa, per alti livelli di disoccupazione si ha un eccesso di offerta di lavoro e la concorrenza tra lavoratori ha l’effetto di tenere basso il salario.Ciò spiega la pendenza negativa della curva di Phillips. Da notare che nel punto A il tasso di variazione dei salari è nullo e il tasso di disoccupazione è quello naturale.All’epoca la curva di Phillips fu accolta come uno strumento efficace e robusto, anche di fronte a questioni rilevanti come l’osservazione di un persistente aumento dei salari nel lungo periodo.
1414
Secondo la più accreditata spiegazione, quella di Lipsey, la logica di ciò, a livello individuale, era che l’eccesso di domanda in una singola industria generasse inflazione dei salari per attrarre lavoratori da altre industrie. Non appena il gap fosse stato colmato, il sistema sarebbe tornato in equilibrio. Tuttavia, a livello aggregato, l’economia non ha un pool di lavoratori disponibili che possano essere inseriti secondo necessità – a meno di non considerare coloro che volontariamente non sono occupati. Dunque, l’eccesso di domanda persiste a livello aggregato e non è eliminato dal meccanismo di variazione dei salari. Al che, è legittimo chiedersi perché i salari continuino ad aumentare se è chiaro che non possono annullare l’eccesso di domanda.
1515
La risposta si fonda sulla prospettiva individuale della singola impresa, che ha convenienza ad aumentare i salari per cercare di sottrarre manodopera agli altri operatori economici. Successivamente, autori come Samuelson e Solow affermarono che la curva di Phillips poteva essere usata per rappresentare il legame tra inflazione e disoccupazione, essendo i prezzi fissati dalle imprese strettamente legati ai salari da queste pagati.
Furono Friedman e Phelps a mettere in luce come questa relazione fosse valida solo nel breve periodo mentre nel lungo le aspettative razionali degli attori economici ne minano la solidità.
1616
E’ tuttavia indubbio che tra le ipotesi del modello di Goodwin, di poco successivo alla prima formulazione della curva di Phillips, vi sia anche una relazione inversa tra l’andamento dei salari e quello della disoccupazione.
Goodwin in realtà non considerò propriamente la curva di Phillips, ma una retta che collegava i salari all’ occupazione
1717
0 + 1
SS0{
S = variazione che i
lavoratori chiedono
come incremento
salariale
1818
2. L’approccio ciclico nel processo di generazione del profitto di Michal Kalecki
Economista polacco, Kalecki nel 1935 presenta la prima formulazione di un modello ciclico di generazione del profitto e di allocazione degli investimenti, oggi riconosciuto come anticipatore di concetti più tardi sviluppati nel corpus macroeconomico keynesiano.
1919
Secondo Kalecki, nelle decisioni di investimento un ruolo fondamentale è riservato al profitto: i capitalisti fanno profitti tramite lo svolgimento della loro attività economica e li reinvestono: quanto maggiori sono i profitti realizzati, tanto più alto sarà il valore degli investimenti futuri.
Siano:
)(
)(
t
t
I
D Decisione di investimento al tempo t
Capitale effettivamente installato al tempo t
Arco di tempo intercorrente tra la decisione di investimento e la sua effettiva realizzazione
2020
Dunque, il capitale effettivamente installato in un dato momento t deriva dalla decisione di investimento presa al tempo t-θ
)()( tt DIIl valore dei beni capitali non ancora consegnati in un dato momento t equivale al valore delle decisioni di investimento che sono state formulate nel periodo t-θ. Poiché l’intervallo di tempo è continuo si può scrivere
dtDWt
t
tt
)()(
Dove W(t) è il valore dei beni capitali non consegnati.
2121
Il valore medio dei beni di investimento per unità di tempo equivale al rapporto
dtIA
dtDA
WA
t
t
tt
t
t
tt
tt
)()(
)()(
)()(
1
1
2222
Poiché l’investimento può essere letto come variazione dello stock di capitale rispetto al tempo
dt
dKI t
t)(
)(
è possibile riformulare il valore medio dei beni capitali come
)()()(
)()(
1
1
ttt
t
ttt
KKA
KA
2323
Secondo quest’ultima formulazione, A(t) rappresenta la spesa per investimenti al tempo t.
Per ciò che concerne il reddito, Kalecki sosteneva che questo potesse essere scomposto in profitti destinati ai capitalisti e salari. Inoltre ipotizzava che i capitalisti reinvestissero tutto il profitto e che i lavoratori consumassero l’intero loro reddito. In simboli
)(
)(
)()(
t
t
tt
Y
s
P
sYP
profitti
quota di reddito destinata ai capitalisti
reddito totale
2424
Richiamando che Kalecki condivideva l’idea secondo cui la decisione di investire è positivamente correlata ai profitti, come già ricordato, ma negativamente legata allo stock di capitale, è possibile rappresentare la funzione di decisione di investimento come )()()( , ttt KsYD dove Φ(., .) è una funzione lineare così rappresentata
0,
)()()(
ttt KsYD
2525
L’equilibrio del mercato richiede che in un qualsiasi momento t il prodotto totale eguagli la somma di ciò che è consumato e investito, ovvero
)()()(
)()()()()(
)()()()(
)()()(
1
1
11
ttt
ttttt
tttt
ttt
KKs
Y
KKsYYY
KKYsY
ACY
2626
Inserendo quest’ultima espressione nella funzione di decisione di investimento si ottiene
)()()(
)()()()(
)()()()(
ttt
tttt
tttt
KKD
KKKD
KKKD
2727
Richiamando che
dt
dKID t
tt)(
)()(
e riportando il tutto indietro di θ periodi si ottiene:
)()()(
tt
t KKdt
dK
Questa equazione sintetizza il modello di Kalecki. La sua soluzione è possibile sia nella forma lineare sopra riportata sia in quella non lineare. Tuttavia, per i nostri scopi, altri sono gli aspetti su cui soffermarsi.
2828
Si ricordi che: )()()(
1ttt KK
sY
Il prodotto totale del sistema economico può quindi essere visto come una funzione della variazione dello stock di capitale nel tempo
dt
dKfY t
t)(
)(
Sappiamo inoltre che
dt
dKD
dt
dKD
tt
tt
)()(
)()(
2929
Normalizzando θ, il prodotto totale al tempo t può essere riscritto come funzione positiva delle decisioni di investimento formulate nel periodo precedente.
)1()( tt DfYQuesta funzione è centrale nello sviluppo del modello ciclico di generazione del reddito e di allocazione delle decisioni di investimento.
3030
Si immagini di disporre di uno stock iniziale di capitale K1. Dato un livello iniziale di produzione Y1, si ottiene un profitto P1=sY1. Questi elementi, lo stock di capitale e il profitto, entrano nella funzione di decisione di investimento al tempo t=1, D1=Φ(sY1,K1). Nell’ipotesi, erronea, che il capitale non si consumi ma rimanga costante nel tempo, la funzione di decisione di investimento rimarrebbe inalterata: graficamente, all’aumentare del prodotto totale ci si sposterebbe comunque sempre sulla stessa curva di decisione di investimento.
3131
Y1 Y2
D1
D(t)
Y
D(t)=Φ(sY(t),K1)
Y(t)=fD(t-1)
3232
Tuttavia il capitale non rimane costante nel tempo: è ragionevole immaginare che per un Y1 sufficientemente piccolo, il capitale diminuisca poiché non vi è un livello di investimento adeguato per rimpiazzare il capitale consumato nel processo. La contrazione del capitale da K1 a K2 provoca una traslazione verso l’alto della funzione di decisione di investimento – che è negativamente correlata alla dotazione di capitale.
Questo fenomeno si ripeterà fin tanto che l’incremento nella dotazione di capitale sarà inferiore alla sua velocità di consumo: quando questi valori si eguaglieranno, il ciclo sopra esposto si invertirà, cioè si rivedranno al ribasso le decisioni di investimento o, addirittura, si procederà a destrutturazioni.
3333
In un primo tempo la realizzazione di decisioni di investimento adottate nei periodi precedenti farà si che l’accumulazione di capitale continui ad eccedere il suo deprezzamento. Successivamente, al venire meno di commesse precedenti, la creazione di nuovo capitale sarà insufficiente per compensare il deprezzamento di quello esistente, lo stock di capitale incomincerà a diminuire e la funzione di decisione di investimento a salire nuovamente.
3434
D(t)
Y
Y(t)=fD(t-1)
D1
D2D3
Y1 Y2 Y3
3535
Variabili del modello di Goodwin
Q = reddito totale aggregato o prodotto totale aggregato
N = popolazione (offerta forza lavoro)
L = occupazione
a = Q/L = produttività media del lavoro
w = tasso salario reale
k = Q/K = rapporto reddito capitale
s = percentuale di profitti risparmiati
S = Entità degli incrementi salariali richiesti dai lavoratori in sede di contrattazione sindacale
3636
N
Lu t )(
Q
wLv t )(
)(1 tv
)1( )(tvs
Tasso di occupazione
Quota del reddito nazionale destinata ai lavoratori sotto forma di stipendi
Remunerazione del capitale investito dai capitalisti
Quota dei profitti reinvestiti dai capitalisti. Nell’ipotesi di Goodwin s è pari a 1
3737
Produttività media del lavoro. Anche in questo caso si assume un saggio di variazione costante. Quindi
K
Qk Rapporto reddito-capitale. Si presume sia costante ed
esogenamente determinato.
Ipotesi del modello di Goodwin
ntt eNN 0)(
ma
a
nN
N
La forza lavoro cresce a tassi costanti. Da ciò segue che
Si assume quindi che siano costanti tutti i parametri e che siano variabili solo u e v.
mtt eaa 0)(
3838
Alla luce di quanto detto è possibile sviluppare alcune trasformazioni
Na
Q
LNQ
LLQ
NQ
LQ
N
Lu t )(
a
w
LQ
w
LQ
LwL
Q
wLv t )(
Considerando i logaritmi di queste espressioni e derivandoli, si ottiene:
3939
NaQu
NaQuNa
Qu
t
t
t
lnlnlnln
lnlnln
lnln
)(
)(
)(
nmQ
Q
u
u
N
N
a
a
Q
Q
u
u
NaQu t
''''
'')( lnlnlnln
4040
awva
wv
t
t
lnlnln
lnln
)(
)(
mw
w
v
v
a
a
w
w
v
v
awv t
'''
'')( lnlnln
mw
w
v
v
mnQ
Q
u
u
4141
Concentriamoci sul saggio di variazione del reddito e dei salari. Il primo può essere interpretato come variazione del profitti investiti dato un certo stock di capitale. Ovvero:
k
vs
Q
Q t )(1
Il secondo può essere fatto dipendere dal potere contrattuale dei lavoratori, approssimato dal tasso di disoccupazione
uSSw
w
10
4242
Fatte queste precisazioni è possibile scrivere il modello di Goodwin:
muSSv
v
nmk
vs
u
u t
1
1
0
)(
4343
muSSv
v
mnk
vs
u
u
1
1
0
'
'
u=v; v=u
mvSSu
u
mnk
us
v
v
1
1
0
'
'
Equazioni di Lotka Volterra
Rispetto al modello di Goodwin sono necessarie alcune trasformazioni delle variabili considerate.
m=α S=ρ n=β So=γ s=1
4444
2
2
1
1
'
'
1
1
11
b
a
bk
ak
pongo
uvu
vukk
v
4545
uvbau
vubav
22'
11'
Queste sono le equazioni di Lotka-Volterra, sviluppate nel corso degli anni Venti separatamente da Lotka e da Volterra nell’ambito di studi di biologia matematica (scenario preda-predatore).
La teoria qualitativa o topologica delle equazioni differenziali studia le proprietà della soluzione di una equazione - o di un sistema – differenziale senza la conoscenza della soluzione stessa e senza cercarla attraverso metodi quantitativi
a1 ,a2 ,b1,b2 sono costanti > 0. Vengono considerati solo valori positivi di y1,y2
4646
2
1212
2
122
2
12
1
211
1
211
1
21
21222
12111
y
ayyb
y
aya
y
a
dt
dy
y
ayb
y
aya
y
a
dt
dy
yybadt
dy
yybadt
dy
4747
1212122
11
2
1212122
12
1
21
lnlnybayba
dt
yda
dt
yda
ybaybay
a
dt
dy
y
a
dt
dy
Si moltiplica la prima equazione per e la seconda per . Successivamente si sommano membro a membro.
1b2b
2121212
11
2
21212212
1
12211121
2
lnln
ln
ln
ybaybadt
ydb
dt
ydb
yybbyabdt
ydb
yybbyabdt
ydb
4848
Alla luce dei risultati precedenti possiamo scrivere:
0lnln 2
11
22
11
2 dt
dyb
dt
dyb
dt
yda
dt
yda
Questa equazione è integrabile e fornisce l’integrale univoco
Ayayaybyb 21122112 lnln
Dove A è una costante arbitraria.
4949
Lo stesso risultato può ottenersi con l’uso della procedura per le curve integrali.
Si elimina δt dal sistema
01212221211
1211
2122
1
2
dyyybadyyyba
yyba
yyba
dy
dy
Si separano le variabili dividendo per 21yy
0121
12211
21 dybyadybya
5050
Si sviluppa l’integrale
21
21
21
12122121
121
12211
21
222
211
111
122
122112
lnln
BXX
eyBey
Be
poniamo
eyyee
Aybyaybya
Adybyadybya
XyX
yba
XyX
yba
A
Aaaybyb
5151
Le caratteristiche sono così determinate e ad ogni caratteristica corrisponde un valore di B.
Si studia la forma della funzione )( 11 yX
1X
1Y2
2
b
a
5252
2
21
1
1
1
22112
112
1
1
0
122122
b
ay
dy
dX
y
abXeybeya
dy
dX ybayba
0
0
0
21
12
1
1
1
1
dy
Xd
dy
dX
dy
dX per
per
per 0
02
21
2
21
y
b
ay
b
ay
5353
Si studia la forma della funzione
22 yX
2X
2Y1
1
b
a
5454
12
1221
121
2
2 211211 by
aXeybeya
dy
dX ybayba
0
0
0
2
2
2
2
2
2
dy
dX
dy
dX
dy
dXper
per
per 1
12
1
12
1
12
0
b
ay
b
ay
b
ay
5555
2A
2X
22 yX
1X
2Y
2
2
b
a
21 BXX
0p
11 yX
1y
1
1
b
a
11y 12y
21y
22y
2211 yBXyX
p’’
p’
OK
C
F
G
D E
2
1
3
4
5656
Nel II e IV quadrante sono rappresentati e .
Nel III quadrante è rappresentato .
Si considera un punto qualsiasi sul segmento OK, compreso tra P’ e P’’ e si individuano D, E, F, G ed 1, 2, 3, 4 nel I quadrante.
A ciascun valore di B corrisponde una caratteristica.
Lo stato di equilibrio è la caratteristica che coincide con il punto
C detto centro .
22 yX 11 yX
21 BXX tanB
0P
1
1
2
2 ,b
a
b
a
5757
Il senso di rotazione è antiorario: si considera il punto 2
0
0
01
211
1
1
12
dt
dy
yba
dt
dy
b
ay
diminuisce 1y
0
0
02
122
2
2
21
dt
dy
yba
dt
dy
b
ay
2y diminuisce
5858
Al movimento del punto lungo la caratteristica corrisponde una
oscillazione di e .
Dati le condizioni iniziali risulta determinata la pendenza della retta OK e la corrispondente curva caratteristica.
Un disturbo cambia la curva caratteristica, ma conserva la periodicità senza fine.
Il sistema è conservativo e non lineare.
12111 , yyy 21222 , yyy
B
5959
Si immagini un sistema economico con una data dotazione di capitale K. Questo capitale, una volta impiegato, genera un reddito Q dal quale, sottratto il monte salari wL destinato ai lavoratori, rimane la remunerazione del capitale, (1-v). La quota s che viene reinvestita contribuirà alla generazione di nuovo capitale. Quindi è valida l’uguaglianza:
vsK
1Richiamando che
K
Qk
Tuttavia il modello di Goodwin così come è stato rappresentato in precedenza è non lineare. Si rendono quindi opportune alcune modifiche
6060
Posto il primo membro uguale a zero, si ricava che
K
K
Q
Q
E cioè che
K
vs
Q
Q
1
K
K
Q
Q
k
k
KQk
'' lnlnln
Si possono sviluppare i seguenti passaggi
6161Se lo si rappresenta graficamente, il segmento (1-v) è approssimato dal logaritmo vln
v
1
1-v
-lnv
6262
Considerazioni speculari valgono per il segmento (1-u).Da questo si evince che il modello può essere riscritto come:
muSSv
nmvk
su
t
t
lnln
lnln
0'
)(
')(
6363
Posto
vx
ux
ln
ln
2
1
mSSxx
nmxk
sx
012
21
6464
Modello Goodwin-RicciModello Goodwin-Ricci
)(
)(
012
21
mSSxx
nmxk
sx
Modello Goodwin-
Ricci
Questo è un sistema di equazioni differenziali non
omogeneo, lineare e che quindi può essere risolto.
Sappiamo che sistemi di questo tipo hanno una soluzione
data dalla combinazione lineare della soluzione generale
del sistema omogeneo associato y(t), con una soluzione
particolare del sistema non omogeneo z(t).
6565
soluzione del sistema soluzione del sistema omogeneo associato y(t)omogeneo associato y(t)
In forma matriciale:In forma matriciale:
)(
)(
0
0
02
1
2
1
mS
nm
x
x
S
ks
x
x
Troviamo gli autovalori calcolando il 0)det( IA
000
0det
S
ks
S
ks
6666
L’equazione caratteristica L’equazione caratteristica èè
02 Sk
s
Gli autovalori
sono
Sk
s2,1 sono immaginari puri
Sappiamo che i 1 Possiamo quindi scrivere:
Sk
sS
k
s1)1( Gli autovalori sono:
Sk
si 2,1
6767
Calcoliamo gli autovettori Calcoliamo gli autovettori associati perassociati per
1 Risolviamo il
sistema:0)( 1 IA
0
0
2
1
iSk
sS
k
siS
k
s
Per costruzione fatta: 0)det( 1 IA 2)( 1 IAr Inoltre 0)( 1 IAr perché non è una matrice nulla.
Allora,la soluzione del sistema equivale a quella di una delle sue
equazioni
6868
Prendiamo la seconda:Prendiamo la seconda:
212
2121 0
iSks
iS
ks
S
iS
Sks
iSk
sS
Se 12 Si ottiene una delle possibili soluzioni del sistema
dato:tSi
k
s
eiS
ksty
1)()1(
1
6969
Calcoliamo gli autovettori Calcoliamo gli autovettori associati per associati per
2 risolvendo il
sistema:0)( 2 IA
0
0
2
1
iSk
sS
k
siS
k
s
Per costruzione fatta: 0)det( 2 IA 2)( 2 IAr Inoltre 0)( 2 IAr perché non è una matrice nulla.
Allora,la soluzione del sistema equivale a quella di una delle sue
equazioni
7070
Prendiamo la secondaPrendiamo la seconda::
212
2121 0
iSks
iS
ks
S
iS
Sks
iSk
sS
Se 12 Si ottiene una delle possibili soluzioni del sistema
dato: tSik
s
eiS
ksty
1)()2(
2
7171
Questi due autovettori non sono reali, per costruire Questi due autovettori non sono reali, per costruire l’integrale generale del sistema di equazioni dato è l’integrale generale del sistema di equazioni dato è necessario introdurre un metodo per passare da una necessario introdurre un metodo per passare da una espressione non reale ad una reale.espressione non reale ad una reale.
i
i
2
1
Supponiamo di aver trovato due autovalori della matrice A del tipo:Supponiamo di aver trovato due autovalori della matrice A del tipo:
2)2(
2)1(
)(
)(
bia
bia
In corrispondenza dei due autovalori si trovano gli autovettori:
i
i
2
1
oa 22
21
)(
)(
bi
bi
S
ks
0
7272
tety 1)1()1( )( tiebity )()2( )()(
tiebity )()1( )()(
Le corrispondenti soluzioni del sistema di equazioni differenziali
saranno:Ovvero:
tety 2)2()2( )(
Consideriamo solo la prima delle due espressioni e ricordando
la formula di De Moivre: zizeiz sincos
tz
7373
Possiamo scrivere:
ietetb
titebitytt
t
)(cos)sin(
)sin(cos)()()1(
Abbiamo ottenuto una espressione che è formata da un
coefficiente reale per un numero immaginario, se
poniamo:
t
t
etbty
etbty
)cos()(
)sin()()2(
)1(
7474
Si può dimostrare che queste sono soluzioni reali e
linearmente indipendenti del sistema omogeneo
associato riprendendo il modello di Goodwin
abbiamo:
xAx
iS
ksi
iS
ksi
2
1
7575
Possiamo scrivere le due soluzioni reali: Possiamo scrivere le due soluzioni reali: sappiamo che sappiamo che
tetS
ksty 0)1( sin
0cos
1
0
tetS
ksty 0)2( cos
0sin
1
0
1cos
sin
t
tS
ks
1sin
cos
t
tS
ks
10 tt ee
7676
Soluzione particolare del Soluzione particolare del sistema non sistema non omogeneo z(t)omogeneo z(t)
Se guardiamo alla struttura della matrice dei coefficienti Se guardiamo alla struttura della matrice dei coefficienti possiamo vedere che essa ha la diagonale principale possiamo vedere che essa ha la diagonale principale composta da soli zeri. Questa caratteristica è molto composta da soli zeri. Questa caratteristica è molto importante, perché se ora annulliamo le derivate prime di importante, perché se ora annulliamo le derivate prime di xx11 e x e x2 2 , che significa rendere uguale a zero le variazioni , che significa rendere uguale a zero le variazioni delle variabili xdelle variabili x11 e x e x22, troviamo quella situazione in cui al , troviamo quella situazione in cui al variare del tempo le due componenti xvariare del tempo le due componenti x11 e x e x22 rimangono rimangono ferme allo stesso valore(soluzione stazionaria).ferme allo stesso valore(soluzione stazionaria).
In particolare se:In particolare se:
0
0
2
1
x
x
Si trovano i punti critici del
sistema
)(
)(
0
0
02
1
2
1
mS
nm
x
x
S
ks
x
x
7777
Nel nostro caso l’unico punto critico avrà queste
coordinate:
s
nmkx
S
mSx
)(2
01
Ora essendo x1=-ln u e x2=-lnv, cambiando i segni e
passando agli esponenziali ambo i membri troviamo che:
2
1
x
x
ev
eu
(1)
(2)
7878
Sostituendo a xSostituendo a x11 e x e x22 la (1) e la (2) troviamo che: la (1) e la (2) troviamo che:
s
nmk
S
mS
ev
eu)(
0
Il punto che ha queste coordinate è un punto che si trova
dentro l’area del rettangolo definito dalle rette u=1 e
v=1
7979
. t = 0
.G
1
10
Tale punto critico è
anche detto centro e se
l’economia parte da
questo punto il sistema
non si sposta dall’orbita
chiusa disegnata.
Questo significa che
l’economia ha un ciclo
economico
v
uS
mS
eu
0
s
nmk
ev
8080
Adesso possiamo calcolare l’integrale generale:Adesso possiamo calcolare l’integrale generale:
8.0
8.0)0(tx
v
u
t
tS
ksc
t
tS
kscty
sin
cos
cos
sin)( 21
Posta la condizione iniziale
e sapendo che sin0=0 e
cos0=1
v
uS
ksccy
01
0
8.0
8.0)0( 21
6.0
56.0
v
u
8181
v
uS
ksc
c0
0
8.0
8.02
1
)8.0(
8.0
1
2
vc
ucS
ks
Sks
uc
)8.0(2
s
nmk
S
mS
ev
eu)(
0
8282
Ricordando che sin0=0 e cos0=1,Ricordando che sin0=0 e cos0=1, l’integrale generale è:l’integrale generale è:
t
tS
ks
Sks
u
t
tS
ksvy
sin
cos)8.0(
cos
sin)8.0()0(
Sks
tutv
uS
ksv
ty sin)8.0(cos)8.0(
1)8.0()8.0(
)(La soluzione trovata con la
condizione iniziale è unica
cioè rappresenta un solo
vettore.
8383
)(
)(
012
21
mSSxx
nmxk
sx
Alcune considerazioni:
Riprendendo la formulazione del modello di
Goodwin:
m,n, s, S0 e k sono delle costanti e con s ed S che sono
rispettivamente la propensione marginale al risparmio dei
capitalisti e gli incrementi salariali richiesti dai lavoratori, variabili,
che a differenza del modello originario in cui erano state fissate
arbitrariamente, possono essere utilizzate dalle autorità decisionali
per guidare il modello nel raggiungimento di certi obiettivi.
8484
Inoltre abbiamo visto che annullando le derivate di xInoltre abbiamo visto che annullando le derivate di x11 e x e x22
si determinano le coordinate del punto critico che èsi determinano le coordinate del punto critico che è un centro posizionato nel quadrato 0-1 del piano (u,v) con un centro posizionato nel quadrato 0-1 del piano (u,v) con
una una posizione che dipende dai valori assegnati ai parametri cheposizione che dipende dai valori assegnati ai parametri che intervengono nel modello.intervengono nel modello.
s
nmk
S
mS
ev
eu)(
0
Con m,n, S0 e S costanti, il sistema dinamico sarebbe costituito da due equazioni differenziali lineari in xx11 e x e x2 2 di di
cui abbiamo trovato la soluzione che ha il seguente cui abbiamo trovato la soluzione che ha il seguente andamento.andamento.
8585
u, v
t
u (0)
v (0)
0
U(0) e v(0) sono
le coordinate del
punto di
partenza e che
hanno
andamenti
oscillanti,
costanti e
anticicliche l’una
rispetto all’altra
8686
Noi sappiamo che: x1=- ln u
x2= -ln v
Quindi parlare di x1 e x2 o di u e v è qualitativamente la
stessa cosa, anche se è più semplice parlare di u e di v
dato che queste variabili hanno un certo significato
economico (u= tasso di occupazione; v= quota del reddito
nazionale dei salariati). Abbiamo visto che risolvendo il
sistema e trovando le espressioni per x1 e x2 si applica
questa trasformazione in modo da esprimere la soluzione
in termini di u e v.
8787
Se si rappresentano u e v su un piano, si ottiene un punto, G, detto centro stazionario.
u
v
v=1
u=1
G
8888
Non bisogna tuttavia trascurare che u e v sono variabili espresse in funzione del tempo t. Poiché l’andamento della soluzione precedentemente trovata per u e v è oscillante, costante e anticiclica, se si rappresentano sul piano i valori di u e v al variare del tempo si ottiene una curva, detta “curva integrale o di livello”.
G
v=1
u=1
v
u
curva integraleP
8989
Le curve integrali rappresentano orbite chiuse lungo le quali si muove il sistema economico, senza possibilità che lo stesso si sposti da un’orbita all’altra. Goodwin ipotizzava cioè un andamento ciclico stazionario del sistema economico, in cui le leve che guidano l’economia sono i profitti e l’occupazione.
Si consideri la seguente esemplificazione. Si immagini di partire dal punto P, in cui la maggior parte del reddito nazionale è assorbita dai lavoratori e l’occupazione è elevata. Lo sviluppo logico secondo Goodwin è una contrazione dell’occupazione – dovuta ad una insufficiente remunerazione del capitale – e un speculare incremento dei profitti. Conseguentemente, i capitalisti torneranno a investire per ampliare la dotazione di capitale consentendo al contempo una ripresa dell’occupazione a fonte della quale crescerà la quota di salari destinata ai lavoratori fino a quando l’economia tornerà nella posizione iniziale P. Il sistema economico si è quindi mosso in senso orario lungo la stessa curva integrale.
9090
Una implicazione teorica rilevante è che, alla luce di una tale impostazione, il conflitto di classe appare ineliminabile.
Si noti, inoltre, che quanto detto è paragonabile a un modello “preda-predatore” dove l’occupazione è preda: se questa sparisce, la quota di reddito destinata ai salari - il predatore - non ha ragione di esistere, cioè muore. Viceversa se il predatore scompare, l’occupazione cresce illimitatamente.
Rispetto a queste conclusioni sembra tuttavia ragionevole chiedersi se non sia possibile stabilizzare l’andamento delle variabili u e v su valori medi per entrambe. Questo esito pare anzitutto preferibile per gli attori stessi, rispetto ad una situazione di continua ciclicità, ossia alternanza di situazioni vantaggiose e svantaggiose per gli uni o per gli altri; nonché più verosimile, in quanto sarebbero abbandonate le ipotesi di permanenza sulla stessa curva integrale e di dipendenza del sistema economico dalla situazione iniziale dello stesso
9191
Per fare questo, si è scelto di trasformare s (saggio di profitti reinvestiti nel sistema) e S (entità degli aumenti salariali) in variabili, mentre fino ad ora, è bene ricordarlo, sono stati considerati parametri dati. In altre parole, si ipotizza che i capitalisti possano intervenire sul sistema economico stabilendo quanta parte dei profitti reinvestire mentre l’entità degli incrementi salariali rappresenta la variabile strumentale dei lavoratori.
In simboli, indicando con 1 i lavoratori, con 2 i capitalisti e con u le variabili strumentali
su
Su
2
1
9292
Appare tuttavia chiaro che capitalisti e lavoratori non sono d’accordo sull’equilibrio finale del sistema economico. I primi avranno interesse a che si collochi in prossimità di G’, dove i profitti sono massimizzati e l’occupazione contenuta. Viceversa, i lavoratori propendono per G’’
G
G’’
G’
v
uu=1
v=1
9393
Si delinea, quindi, l’opportunità di procedere nello sviluppo del modello servendosi degli strumenti messi a disposizione dalla teoria dei giochi.
Capitalisti e lavoratori – considerati secondo la dottrina marxista come due gruppi distinti, omogenei, ciascuno con un proprio profilo – rappresentano i giocatori.
Ovviamente, alla luce di quanto affermato nella slide precedente, il gioco si configura come non cooperativo.
E’ possibile costruire le funzioni obiettivo – o funzioni delle perdite – dei due giocatori, basate sulla distanza tra la posizione di G che si ottiene dall’andamento del sistema dinamico e quella desiderata dal giocatore, più il peso che questi attribuisce allo stato finale:
9494
T
T
T
T
xFdtuuxuuxJ
xFdtuuxuuxJ
0
2
2
2222
2
12112
0
1
2
2122
2
11111
2
1
2
1
21
21
22
11
12
,
,
,
FF
uu
uu valori di s e S desiderati dai lavoratori
valori di s e S desiderati dai capitalisti
importanza che 1° e 2° giocatore attribuiscono allo stato finale
9595
La dinamica del sistema è rappresentata da
mSSxx
nmxk
sx
012
21
Ora, però, s e S non sono più parametri ma variabili, quindi
mSxux
nmxk
ux
0112
21
1
202
101
0
0
xx
xx
le condizioni iniziali, note:
9696
In questo modo il modello di Goodwin può essere sviluppato come un gioco non cooperativo in cui ciascun giocatore cerca di minimizzare la sua funzione delle perdite.
Si definiscono le Hamiltoniane dei due giocatori:
mSxupnmxk
upuuxuuxH
mSxupnmxk
upuuxuuxH
011222
221
2
2222
2
12112
011122
211
2
2122
2
11111
2
1
2
1
2
1
2
1
9797
Come stabilito dal principio del minimo di Pontryagin si deriva l’Hamiltoniana di ciascun giocatore rispetto alla sua variabile strategica e la si eguaglia a zero:
00
00
2212
222
2
2
1121
111
1
1
k
xpuux
du
dH
xpuuxdu
dH
Ora si ricavano i valori delle variabili di controllo ottimo:
21
222
12
111
1p
kuu
puu
9898
222
22
121
21
xdu
dH
xdu
dH
Per stabilire se si tratta di punti di massimo o di minimo si calcola la derivata seconda delle Hamiltoniane rispetto alle variabili strategiche:
Poiché in entrambi casi si tratta di valori positivi, se ne deduce che i valori trovati per le variabili di controllo ottimo sono punti di minimo.
Procedendo nello sviluppo del principio del minimo di Pontryagin si scrive l’equazione canonica Hamiltoniana come:
9999
k
upuup
upuup
k
upuup
upuup
dx
dHp
dx
dHp
dx
dHp
211
2
212
12
112
2
111
11
211
2
212
12
112
2
111
11
2
112
1
111
11
2
12
1
2
1
2
1
100100
k
upuup
upuup
k
upuup
upuup
dx
dHp
dx
dHp
dx
dHp
221
2
222
22
122
2
121
21
221
2
222
22
122
2
121
21
2
222
1
221
22
2
12
1
2
1
2
1
101101
mSxuxdp
dHx
nmxk
ux
dp
dHx
0112
2
22
22
1
1
11
102102
Per ottenere informazioni più dettagliate circa le strategie dei giocatori nel tempo, si immagini di portare il tempo a più infinito. Così facendo si ottiene un unico extremal steady state (ESS), che è soluzione stazionaria dell’equazione canonica Hamiltoniana.
Per fare questo è necessario dapprima riorganizzare le variabili aggiuntive sostituendo in ciascuna espressione i valori delle variabili di controllo ottimale. Successivamente, si pongono uguali a zero le derivate della variabili aggiuntive e di quelle di stato e si ricavano le corrispondenti strategie di controllo ottimale.
103103
12
11
212
11
121
2
11
12
121
2
12
11
12
12
212
11
12
212
12
11
12
212
11
11
1
1
2
1
2
2
2
12
12
1
pup
up
p
upp
p
pupp
pupp
puppuup
104104
22
12
22
11
212
21
11
12
221
11
212
22
12
22
11
12
11
12
21
211
11
21
221
22
12
212
22
11
12
11
211
12
21
11
21
221
22
12
11
12
11
12
11
21
21
22111
21
21
122
211
21
221
122
211
21
221
2
1
2
1
2
12
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
12
1
2
1
22
1
pppupuupuu
ppppupupuuuuu
ppppupuupuuuu
ppupupuuu
puuuuu
upuuuu
upuuuup
105105
11
212
11
22
2212
12
22
21
222
12
11
212
11
22
2212
21
22
21
12
222
22
12
212
21
112
2212
21
22
11
22
21
22
222
21
12
22
12
212
11
21
22
21
22
21
22
12
12
11222
12
12
211
222
12
212
211
222
12
212
1
2
11
2
11
2
1
11
2
111
2
1
2
1
1
2
1
2
11
2
1
2
11
2
1
1
2
1
2
111
2
1
1
2
1
2
1
1
2
1
2
1
12
2
1
ppk
puk
pk
uupk
uu
ppk
puk
pk
puk
puk
uuuu
ppk
pk
puk
puk
puk
upuk
uuu
pk
pk
upk
upk
uuu
pk
uuuuu
upk
uuuu
upk
uuuup
106106
21
22
2212
22
21
21
21
22
21
21
2212
22
21
221
21
22
21
221
22
22
2
2
1
2
1
2
11
1
2
11
111
2
1
111
2
1
puk
pk
upk
pk
pk
upk
pk
pk
uk
ppk
pk
uk
ppk
uup
107107
Alla luce della definizione di extremal steady state, ovvero di punto di equilibrio stazionario per le variabili di stato e aggiuntive, si pongono uguali a zero le derivate rispetto al tempo.
0
2
10
2
10
12
11
12
12
12
11
212
p
upp
pup
0
1
2
10
1
2
10
21
22
212
21
21
22
2212
p
uk
pk
p
puk
pk
108108
212
21
11
12
221
11
12
11
22
12
11
22
212
21
11
12
221
11
22
12
22
11
212
21
11
12
221
11
2
1
2
12
1
2
10
2
1
2
10
puupuupup
puppuupuu
pppupuupuu
Dato si ha 012 p
11
221
11
22
1
2
1
uuup
109109
2212
12
22
21
212
22
21
22
11
21
22
11
2212
12
22
21
212
22
11
21
11
22
2212
12
22
21
212
22
2
11
2
11
1
2
11
2
10
11
2
11
2
10
pk
uupk
uupupk
pupk
pk
uupk
uu
ppk
puk
pk
uupk
uu
Dato si ottiene021 p
22
212
22
11
1
2 uuu
kp
110110
22
2
22
220
u
nmkx
nmxk
u
nmxk
u
1
01
0110
u
mSx
mSxu
111111
Le corrispondenti strategie di controllo ottimo sono quindi
111
12
111
uu
puu
222
21
222
1
uu
pk
uu
Si nota che la strategia di ciascun giocatore coincide con lo stato di equilibrio desiderato: infatti richiamando quanto detto in precedenza, rappresenta il valore di S desiderato dai lavoratori e il valore di s desiderato dai capitalisti.
11u22u
112112
Le coordinate del punto di equilibrio con t che tende a infinito, sono così determinate in parte dai lavoratori e in parte dai capitalisti, ciascuno dei quali interviene sulla variabile sotto il suo controllo – rispettivamente S e s – in modo tale da essere parzialmente soddisfatto dell’equilibrio ottenuto.
G
G’
G’’
G
u
v
113113
Si può dimostrare che l’equilibrio ottenuto in G* non è globalmente e asintoticamente stabile: risulta quindi razionale che il sistema si porti in G*, ma le fluttuazioni dello stesso non saranno annullate, bensì continueranno in un intorno di G*.
mSxux
nmxuk
x
01112
2221
1
Infatti il sistema ottenuto sostituendo le strategie ottime alle variabili strategiche dei due giocatori è lineare e la traccia della matrice dei coefficienti è nulla. La dinamica del sistema, anche riformulato con le strategie ottime, conserva quindi le caratteristiche del modello originale: oscillante, costante e anticiclica. La lotta tra classi non sarà dunque eliminata, ma continuerà in un intorno di G*.