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Teatro Antico 1 luglio, ore 19.15 il Teatro al territorio SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di Felix Mendelssohn-Bartholdy Orchestra del Conservatorio Musicale di Trapani “A. ScontrinoDirettore:SERGIO MIRABELLI Note: Composto da Mendelssohn nel pieno della sua maturità (ma recuperando l’ Ouverture che aveva scritto all’età diciassette anni), e da molti considerato il suo capolavoro più grande, Sogno di una notte di mezza estate si può assegnare a un genere decisamente particolare della musica romantica, quello delle musiche di scena per il teatro drammatico. Teatro Antico 2 luglio, ore 19.15 BaRockFest SHAKESPEARE ON LOVE Amore e Musica nella Cultura dell’Età Elisabettiana Testi:W. Shakespeare Songs:J. Dowland, Th. Morley e altri Musiche strumentali: W.Byrd Esecutori: Irene Timpanaro (voce recitante), Picci Ferrari (soprano),Basilio Timpanaro(clavicembalo e/o virginale) Associazione Amici Della Musica di Cefalù “Salvatore Cicero” Note: Musica e amore sono strettamente congiunti nell’universo poetico di Shakespeare, universo entro il quale la musica stessa è anzi definita «nutrimento dell’amore» («If music be the food of love...» si legge in La dodicesima notte, atto I). Oltre ai tanti richiami alla musica e alla sua potenza di suggestione amorosa, innumerevoli sono le canzoni (anche appartenenti al repertorio popolare) presenti, o almeno citate, nelle opere di Shakespeare e cantate dai protagonisti delle stesse: ed esse spesso esprimono proprio emozioni e stati d’animo legati alle vicende amorose e alle situazioni drammatiche. Shakespeare, inoltre,fa spesso riferimento anche alla musica strumentale e si può facilmente immaginare che questa facesse proprio parte dell’azione drammatica. Inoltre, nei componimenti shakespeariani capita pure che strumenti musicali e tecniche esecutive vengano citati in metafore e giochi di parole a carattere erotico e sessuale. Shakespeare on love si configura come un ideale viaggio emotivo attraverso la vicenda e la psicologia amorose: si passa dall’innamoramento, con i suoi languori e le sue ebbrezze elettriche, alle inevitabili‘pene d’amore’, ai dolori e alle lachrimae – proprio Lachrimae, oltretutto, è il titolo che John Dowland, il più celebre compositore di Songs dell’età elisabettiana, decide di attribuire a sua raccolta strumentale intrisa di quel mood malinconico tipico del periodo–,fino ad arrivare alla‘guarigione’dalla ‘malattia’ amorosa e al momento dello sguardo disincantato e persino divertito sulle passate sofferenze.

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Teatro Antico – 1 luglio, ore 19.15

il Teatro al territorio

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di Felix Mendelssohn-Bartholdy

Orchestra del Conservatorio Musicale di Trapani “A. Scontrino” Direttore:SERGIO MIRABELLI

Note: Composto da Mendelssohn nel pieno della sua maturità (ma recuperando l’Ouverture che aveva scrittoall’età diciassette anni), e da molti considerato il suo capolavoro più grande, Sogno di una notte di mezzaestate si può assegnare a un genere decisamente particolare della musica romantica, quello delle musiche discena per il teatro drammatico.

Teatro Antico – 2 luglio, ore 19.15

BaRockFest

SHAKESPEARE ON LOVEAmore e Musica nella Cultura dell’Età Elisabettiana

Testi:W. ShakespeareSongs:J. Dowland, Th. Morley e altriMusiche strumentali:W.ByrdEsecutori: Irene Timpanaro (voce recitante),Picci Ferrari (soprano),Basilio Timpanaro(clavicembalo e/o virginale)Associazione Amici Della Musica di Cefalù “Salvatore Cicero”

Note:Musica e amore sono strettamente congiunti nell’universo poetico di Shakespeare, universo entro il quale la musica stessa è anzi definita «nutrimento dell’amore»(«If music be the food of love...» si legge inLa dodicesima notte, atto I). Oltre ai tanti richiami alla musica e alla sua potenza di suggestione amorosa, innumerevolisono le canzoni (anche appartenenti al repertorio popolare) presenti, o almeno citate, nelle opere di Shakespeare e cantate dai protagonisti delle stesse: ed essespesso esprimono proprio emozioni e stati d’animo legati alle vicende amorose e alle situazioni drammatiche. Shakespeare, inoltre,fa spesso riferimento anche allamusica strumentale e si può facilmente immaginare che questa facesse proprio parte dell’azione drammatica. Inoltre, nei componimenti shakespeariani capita pureche strumenti musicali e tecniche esecutive vengano citati in metafore e giochi di parole a carattere erotico e sessuale. Shakespeare on love si configura come un ideale viaggio emotivo attraverso la vicenda e la psicologia amorose: si passa dall’innamoramento, con i suoi languori ele sue ebbrezze elettriche, alle inevitabili‘pene d’amore’, ai dolori e alle lachrimae – proprio Lachrimae, oltretutto, è il titolo che John Dowland, il più celebrecompositore di Songs dell’età elisabettiana, decide di attribuire a sua raccolta strumentale intrisa di quel mood malinconico tipico del periodo–,fino ad arrivarealla‘guarigione’dalla ‘malattia’ amorosa e al momento dello sguardo disincantato e persino divertito sulle passate sofferenze.

Teatro Antico – 3 luglio, ore 19.15 il Teatro al territorio

BaRock Fest

LE CONTRADICTIONS DU BAROQUEConcerto barocco per coro,solisti e orchestra da camera

Istituto Superiore di Studi Musicali “A. Toscanini”di RiberaCon la partecipazione delle allieve della ASD“Studio di Danza” di Marisa Benassai di PalermoConductor: M.to ROBERTA FAJAMaestro del coro: M.to Grazia Maria RussoSolisti: Miryam Russello (soprano),Giuseppe Infantino (tenore), Ester Prestia(traversiere),Silvio Natoli (mandolino)Featuring:Elena Carlino (soprano), Roberta Sava (voce jazz), Paolo Vicari (drums)Ballerine: Evelyn Hutchings, Claudia Giammona, Sofia Di Maggio, Valeria Scicolone, Vittoria PelleritoCoreografie: Marisa Benassai, Luna Benassai, Sabrina Radicello.

Note:

L’epoca barocca è senza alcun dubbio uno dei periodi più floridi e produttivi di tutta la storia della musica. Iltermine ‘Barocco’ è oggi utilizzato per indicare il periodo storico, artistico e culturale che ha caratterizzato ilXVII secolo. Il termine, originariamente coniato con accezione negativa e derivato dallo spagnolo barrueco,stava ad indicare, almeno in un primo momento, una certa mancanza di ordine e regolarità. Barocco era ciòche si mostrava irregolare, contorto, bizzarro, anche grottesco.Il Barocco influenzò la poesia, la letteratura, l’arte, l’architettura, la filosofia e la musica; Le contradictionsdu Baroque è un concerto che intende far scoprire e avvicinare il pubblico di oggi – e in particolare glistudenti – a quest’epoca così florida dal punto di vista artistico-culturale,riportando in vita lo stile del tempoattraverso diverse forme compositive, dal concerto strumentale per solista e orchestra alle arie d’opera. Sitratta di un progetto che guida l’ascoltatore al recupero ‘filologico’ della prassi esecutiva originariautilizzando, contestualmente, strumenti moderni: il concerto verrà infatti realizzato tramite l’accostamento distrumenti moderni e antichi. Un altro degli obiettivi che questo concerto-progetto si prefigge è quello di coniugare due ‘linguaggi d’arte’,Musica e Danza, accostando giovani talenti del Conservatorio di Ribera a quelli delle allieve del prestigiosostudio di danza palermitano.

Borgo Antico – Chiesa San Michele – 5 luglio, ore 19.15 il Teatro al territorio

RECITAL PIANISTICOEsecutori: Calogero Lupo, Giuseppe FrancolinoSolisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera

Teatro Antico – 6 luglio, ore 19.15

NELLA LUCE DI SEGESTA

ORCHESTRA SINFONICA SICILIANADirettore: ROBERTO POLASTRISolista: Annamaria SarraVoce recitante: ANDREA TIDONADrammaturgo: Giovanni Mazzara

Anfiteatro SiciliaCircuitazione Teatri Pubblici

Regione SiciliaAssessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Teatro Antico – 7 luglio, ore 18:30 il Teatro alterritorio

CONCERTOTrio di violino, flauto e chitarra

Esecutori: Raffaele Caltagirone(violino), Antonella Maria Callea (flauto), Paolo Alongi(chitarra)Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera

Teatro Antico – 9 luglio, ore 19.15

BALARM SAX ORCHESTRAConcerto

Conservatorio “Vincenzo Bellini” di PalermoCon:FEDERICO MONGOLICI

Anfiteatro SiciliaCircuitazione Teatri Pubblici

Regione SiciliaAssessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Area di ingresso del parco archeologico – 10 luglio, ore 18.30

GATTOPARDO Promenade

Compagnia Nazionale di Danza Storica“Harmonia Suave” diretta da Carla Favata

A seguire:

Borgo Antico – 10 luglio, dalle ore 20.30

GATTOPARDO PromenadePercorso e momenti di danza storica per le vie e le piazze del Borgo di Calatafimi Segesta

Compagnia Nazionale di Danza Storica “Harmonia Suave” diretta da Carla FavataInizio percorso: Largo Duca degli Abruzzi (Acquanova); a seguire:corso Garibaldi,via Mazzini, piazza Plebiscito; termine percorso:piazza Cangemi.

Note:Vivere la magia e l’atmosfera romantica di un gran ballo ottocentesco. Assaporare le emozioni, la gioia, iltremito, forse dimenticato o completamente sconosciuto, dell’abbraccio di un valzer, dell’armonia di unaquadriglia, della freschezza di una contraddanza. Lo slancio creativo, la passione intellettuale e l’accuratezzafilologica delle ricerche della compagna “Harmonia Suave” danno vita a dei veri e propri capolavori che sivogliono rendere disponibili e accessibili per tutti. L’obiettivo primario è coinvolgere, ricreare oggi lo spiritodella danza di società, fulcro e connessione di codici, significati e sensi culturali.Gattopardo riporta in auge la forma di divertimento più diffusa in tutta Europa nel corso del XIX secoloattraverso la proposta di danze coinvolgenti (quadriglie, contraddanze, valzer e mazurche)introdotte daglianeddoti del Maestro di Cerimonie ed eseguite con i costumi e le musiche più brillanti e popolari dell’epoca.

Teatro Antico – 12 luglio, ore 19.15 il Teatro alterritorio

CANTO JAZZConcerto

Esecutori:Fabio Crescente (contrabasso), Paolo Alongi(chitarra), Ernesto Marciante (voce)Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera

Teatro Antico – 13 luglio, ore 19.30

ALMOST BLUEConcertoORCHESTRA DEL TEATRO MASSIMODirettore:Alberto ManiaciSolista:PAOLO FRESUPianista:Roberto Cipelli

Anfiteatro SiciliaCircuitazione Teatri Pubblici

Regione SiciliaAssessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Teatro Antico – 15 luglio, ore 19.30 il Teatro alterritorio

CONCERTODuo di chitarre

Esecutori: Paolo Alongi, Angelo BartolottaSolisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini”

Teatro Antico – 16 luglio, ore 19.30 Accademie a Segesta Diplomati I.N.D.A. 2013/2016

ELETTRA di Euripide

Regia: PAOLO MAGELLICon:Virginia La Tella, Alessandro Burzotta, Corrado Drago,Andrea Cannata,Alice Fusaro, Valerio Aulicino,Desirée Giarratana,Francesco Torre, Marcello Gravina, Giulia Valentini, Carla Cintolo,Riccardo Masi,Cinzia ConiglioneMusiche: Arturo AnnecchinoCura dei movimenti: Dario La FerlaCura dei Cori: SimonetteCartia,Flavia GiovannelliAssistente alla Regia: Giuseppe ConiglioScene e Costumi: Laboratorio Scenotecnico IndaCompagnia Caso 19 Teatro

Note:Nella campagna desolata di Argo, accompagnati dal suono stridulo e ossessivo delle cicale, assistiamo alla desolante storia di Elettra, figlia di Agamennone, redegli Argivi, il quale,tornato da Troia, ha trovato la morte per mano della moglie, Clitemnestra. Elettra ha un fratello, Oreste, allontanato dalla patria quando era ancora un bambino, perché si salvasse dalla scellerata mano di Egisto, amante della regina e suocomplice nell’assassinio del re. Oreste, lontano ed esule, nutre la speranza di una vendetta, ed è di questa stessa speranza di cuipure Elettra si fa forte, alimentandogiorno dopo giorno il suo odio verso Egisto il quale, togliendole ogni dignità, l’ha ridotta a una serva dandola in moglie a un misero contadino. Questi, povero madi nobili origini, è in realtà un uomo puro, dall’animo semplice e buono:assistendo impotente e in disparte allo svolgersi delle vicende,ama Elettra al punto darinunciare al letto nuziale, lasciandola vergine.La città di Argo non è che un regno di inganni, di omicidio e orrori: la scena si apre su una città che ormai tramonta e volge verso la fine., in cui il meccanismodella tragedia è già scattato.Elettra, come dotata di un istinto animale, sente per prima che il cambiamento è ormai nell’aria:Oreste, in effetti è tornato in patria, mosso dall’amore per unasorella di cui si ricorda a malapena e da una necessità di vendetta che si rivelerà a lui estranea. Oreste infatti è semplicemente un figlio che spera nell’amore dellamadre, un fratello che, nella disperata ricerca di un contatto con la sorella, arriva anche a macchiarsi le mani col sangue di Egisto, sangue che lei sola ha veramentevoluto. Eppure Oreste non è un assassino, è solo un fantoccio in balia degli eventi. Lo accompagna un necessario Pilade che, chiusosi in un volontario silenzio, è,nei fatti,il vero braccio armato dell’azione: è lui che, insieme con Elettra, tira i fili di Oreste spingendolo alla vendetta.Euripide predica contro una società malata che è destinata a scomparire se non riuscirà a cambiarsi da sola, una società debole il cui controllo sarà preso a forza daivari Pilade che facilmente – e forse giustamente – la colonizzeranno.

17 luglio C/da ROCCHE- C/da ARANCIO - MULINO ARCIPRETE dalle ore 08.30

IL SORRISO DI DEMETRA il Teatro al territorioGrano antico, dal lavoro nei campi alla cucina tipicaIl mito della Dea Demetra, identificata poi con Segesta, si intreccia con i rituali della tradizione contadina. In collaborazione con le associazioni di Calatafimi SegestaNote:Da Contrada Rocche al Mulino ad acqua in contrada Arancio. Percorso dedicato a Demetra, “Madre terra” o “ Madre dispensatrice”, dea del grano e dell’agricoltura, artefice del ciclo delle stagioni. Un percorso naturalistico e culturale per celebrare, dalla mietitura alla “cacciata”, il ciclo del grano.

Teatro Antico – 17 luglio, ore 19.30

IL CIRCO MAGICODi Matteo Musumeci

Libretto di GIANNI CLEMENTIVoci recitanti:CARLO FERRERI, EVELYN FAMÀEsecutori della Società catanese “Amici della musica”:Vito Imperato(violino), Giuseppe Giacalone (contrabasso), Giuseppe Casano(clarinetto e clarinetto basso), Angelo Valastro (fagotto), Gioacchino Giuliano (tromba), Vincenzo Paratore (trombone), Ivan Minuta(percussioni)Direttore: ANTONINO MANULI

Note:Un bastimento, diretto verso il Sud America, diventa il luogo in cui gli artisti di uno strambo circo in cerca di fortuna, raccontano i loro tormenti insieme allagrande speranza che nutrono per ciò che li attende al di là dell’oceano. È un circo povero ma straordinario, composto da scugnizzi cresciuti in fretta, da donneMangiafuoco, da maldestri lanciatori di coltelli, da desolate colombe della pace, da equilibristi in cerca del loro cuore; ecco,Il Circo magico è soprattutto un circodi cuore: chi ne fa parte lo ama, lo sente come una casa, come un piccolo microcosmo di cui prendersi cura ed essere orgogliosi. Sì, perché per il circo nonlavorano semplici artisti, no! Quelli che lavorano e vivono in un circo ne fanno parte fino in fondo, come in una simbiosi:respirano ogni mattina la puzza di merdadel cammello cieco, strigliano il cavalluccio, scambiano due parole con il pappagallo pettegolo e con il pagliaccio, scrutano l’orizzonte pensando a nuovi numeri ea nuove fortune in una Buenos Aires che si avvicina.

Borgo Antico – Chiesa San Michele – 18 luglio, ore 21.00 il Teatro alterritorio

CONCERTO PER CHITARRA

Esecutore: Giuseppe SpallettaSolista dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini” di Ribera

Teatro Antico – 19 luglio, ore 19.30

GIOVANNI E PAOLOAldilà di Falcone e Borsellinodi Alessandra Camassa

Regia:DARIO GAROFALOCon: Gaspare Balsamo, Dario Garofalo, Giusy ZaccagniniScene:Lucia Mammana, Sara PellegriniCostumi:Aurora Damanti, Letizia Mascagni Direzione artistica:Cinzia MaccagnanoSostenuto e promosso da Associazione Nazionale Magistrati – Trapani

Note:Siamo nella ‘Casa degli Uomini Eletti’. Qui si trovano tutti coloro che in vita si sono distinti percoraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti. Non è dunque il paradiso. In questo luogo metafisico, che pochissimo profuma di santità, due personaggi si rincontrano dopo moltotempo. I toni tra i due rivelano subito un’amicizia interrotta, un legame bruscamente spezzato.L’imbarazzo iniziale, i difetti di comunicazione, lo sgomento, lasciano gradualmente il posto al ricordo

di un senso della vita condiviso e fanno via via spazio all’opportunità di una identità nuova, slegata dallamateria, più alta, più sincera e libera dai vincoli del tempo. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due personaggi di questa pièce, sono trattati al di qua di ognitentazione agiografica o mitizzante. Attraverso le ‘voci di dentro’ di Giovanni e Paolo, il teatro si offrenella sua straordinaria funzione di luogo privilegiato in cui è possibile, seppure per una manciata diminuti, vedere contemporaneamente la maschera e il volto, quello che si conosce insieme a quello che sipuò solo immaginare, ciò che è insieme a ciò che non è più.

Teatro Antico – 20 luglio, ore 19.30 Accademie a Segesta Fondamenta”Scuola di Teatro

L’ORESTIADE DI PASOLINI, 1960

Messa in scena:SERGIO BASILECon:Asiei Michela, Balbi Antonio, Braguzzi Gregorio, Catanzariti Alessandra, Chiavetta Elena, Delle Cave Benedetta, Gilardini Fabiana, Lomurno Maria,Luneville Eleonora, Lutri Chiara, Malavasi Giulia, Mancino Marzia, Mandolfo Achille, Martini Duccio Lorenzo, Meschini Simone, Nardi Teresa, Pagano Rossella, Palazzolo Giuseppe, Pantone Eliseo, Ricci Gioia,Sassi Tommaso, Scollo Daniele, Terranegra Francesco, Valeri Principe

Collaborazione di Paola MaffiolettiCompagnia “Fondamenta”Scuola di Teatro

Note:I giovani allievi del terzo anno della Scuola di Teatro “Fondamenta”vanno in scena con uno spettacolo coralecostruito per loro e da loro in memoria di Pier Paolo Pasolini e della sua opera poetica. La visione della suapresenza passa per una via remota, laterale: è il ricordo dell’Orestea di Eschilo, tradotta da Pier PaoloPasolini per Vittorio Gassman al Teatro Antico di Siracusa nel maggio 1960. Di Pasolini manca la voce, manca l’occhio scandaloso, il pensiero critico e sottile; mancano la poesia diopposizione e la testimonianza coraggiosa.Oggi, molti anni dopo,dei giovani attori di un teatro civile vanno in scena come solitari e coraggiosi cavalierial galoppo: vogliono essere visti, ascoltati, capiti. Sperano che il pensiero dei loro spettatori – anche di unosolo di loro – resti intrappolato dentro questa serata come dentro a un’avventura paurosa e buffa, portandolimagari alla scoperta che essa parla anche di loro.

Spettacolo creato in esclusiva per

Teatro Antico – 22 – 23 - 24 luglio, ore 19.30

MOSTELLARIA,LA COMMEDIA DEL FANTASMA di T.M. Plauto

Regia:GIANCARLO SAMMARTANOCon:Paolo Floris, Tommaso Lipari, Mattia Parrella, Andrea PuglisiScene e costumi:Daniela CatoneMusiche: Stefano MarcucciMaschere:Giancarlo SantelliProduzione: Fondamenta Teatro e Teatri

Note:La commedia del fantasma ripropone l’eterno scontro tra servi e padroni, tra vecchi e giovani. L’intreccio sicomplica per via di una casa infestata da un fantasma, di un usuraio che reclama un prestito speso inbagordi,di una casa acquistata da chi però non l’ha mai venduta. Inganni, sorprese, trabocchetti e, comesempre,quel lieto fine immancabile che la finzione teatrale può sempre permettersi. Questa compagnia, in grado di farsi letteralmente in quattro, vuole riportare, con scrupolo filologico e libertàdi pensiero,il teatro plautino alla dimensione originaria, restituendo ad esso il divertimento degli intrecci,delle situazioni, dei caratteri e degli scontri verbali insieme al valore di esperienza conoscitiva nei confrontidella società.

Teatro Antico – 26 luglio, ore 19.30 Accademie a Segesta Fondamenta”Scuola di Teatro

LA GUERRA DI TROIA Il raccontoautori variRegia:FRANCESCO SALAConAnna Roberta, Asiei Michela, Casertano Riccardo, Cavaliere Ivano, De Medici Marta, De Nicola Michela, Di Tommaso Simone, D'ippolito Anna, Giusto Jonathan, Guida Vincenzo,Iantorno Vincenzo, Lami Andrea, Lucidi Federico, Malavasi Giulia, Mancino Marzia, Mandolfo Achille, Mencaraglia Clizia, Pagano Rossella, SabloneLuca, Spinozzi Rachele, Stabile Flaminia, Ventura Davide

Movimenti scenici:Paola MaffiolettiMusiche:Stefano Marcucci

Note:Lo spettacolo nasce dalla suggestione dell’incontro tra la poesia epica e quella drammatica nella comuneradice del mito troiano. La guerra di tutte le guerre, sulle rive dello Scamandro, lo scenario teatrale che fondala storia della Grecia e del Vicino Oriente raccontata attraverso untesto nuovo e trasversale.Attraverso ilmontaggio intrecciato di brani della poesia di Omero e Virgilio, di Saffo e Mimnermo, di Eschilo, Sofocle,Euripide, Aristofane e Seneca fino a Dante e Brecht, il racconto della guerra di Troia prende la forma delcontrasto drammatico, del cunto, della musica, della danza e, nello spazio di un convivio popolare econtadino, di una scanzonata festa in una delle tante periferie perdute del nostro tempo.La guerra di Troia è anche riflessione sull’ingiustizia e sull’inutilità di tutte le guerre. Gli eroi, che cercanonella bella morte la leva della memoria storica, sono il segno di un’era che non è mai esistita se non comeelegia letteraria, esorcismo e sublimazione dello strazio, dell’orrore, del sangue, della morte collettiva, deldestino di distruzione e decadenza che le guerre trascinano con sé. Guardare al passato nel tempo così incertodel presente significa, ancora, cercare una via di pace per tutti quei luoghi dove i sassi lottano con i cannoni,la pietà con il terrore, la saggezza con l’ignoranza.

Spettacolo creato in esclusiva per

Teatro Antico – 28-29luglio, ore 19.15

IL CICLOPE (U CICLOPU)di Euripide Ovvero una farsa mitologico-politica nella versione siciliana diLuigi Pirandello

Regia: FRANCESCO POLIZZICon: ROBERTO D’ALESSANDRO,

e conFrancesco Polizzi, Giancarlo CommareCoro: Alfredo Giordano, Giovanni Sicurello, Elena Chiavetta, Simone Meschini, Roberto Luongo ,Deborah Di Francesco, Giuseppe PalazzoloScene e costumi: Giuseppe SantilliAiuto Regia: Livia TuraMusiche: Francesco Accascina

Note:L’episodio messo in scena è forse il più celebre del poema omerico, e il più ricco di fascino: esso vedeOdisseo scontrarsi con la forza bruta e selvaggia. Ma la rielaborazione di esso in forma di drammasatiresco,conduce la storia sotto una luce diversa: grazie alla mediazione farsesca di Sileno e del coro di satirilo scontro tra Odisseo e il Ciclope perde le connotazioni angosciose e metafisiche del racconto omerico e sitrasforma in satira politica sull’uso della forza. I tre protagonisti sembrano infatti incarnare le tre possibilitàfondamentali della dialettica politica dei rapporti di forza: il tiranno, l’eroe ribelle e la zona grigia. Da un latoil potere del Ciclope, tirannico in senso moderno, fondato unicamente sulla forza e sull’aperto rifiuto diqualunque limite («La forza è il vero dio, il resto non sono che chiacchiere e belle parole»).Di fronte a questo potere si trova l’eroe Odisseo, che, invece di fuggire o sottomettersi ad esso, decide diaffrontarlo faccia a faccia, per orgoglio e per onore, per non perdere la propria dignità («Non scapperò! Sebisogna morire, morirò da prode, o da vivo serberò l’antica fama»). La sua ribellione ha l’effetto di svelaredefinitivamente il lato empio del potere, la sua natura di forza bruta. «Nessuno è mai scampato» dalle magliedi questo potere, minacciano i satiri sottomessi: ma proprio Nessuno, Odisseo, riuscirà a spezzarne per laprima volta le maglie. Spettacolo creato in esclusiva per

Teatro Antico – 30 luglio, ore 19.15

ENRICO MONTESANOin

VITA SEMISERIA E AVVENTURE DI UN COMICO SEMISERIOMusiche dal vivo Riccardo Russo

Note:«Ebbene sì, confesso. Mi metto a nudo! Nudo integrale? Pardon, confessione integrale? Bhe, diciamo unaconfessione in mutande!». Cinquant’anni di palcoscenico, successi televisivi e teatrali con incassi record,Enrico Montesano si cimenta in una confessione senza reticenze che fa ridere e commuovere a un tempo,piena di quell’acuta verve che gli ha fatto meritare il soprannome di vurcano de Roma. Un fuoriclasse dellospettacolo italiano nel suo scoppiettante umorismo in uno show dall’ironia travolgenteche, percorrendoricordi lucidi e graffianti,offre un ritratto del nostro paese senza veli e senza pudori.

Spettacolo in esclusiva per la Sicilia

Teatro Antico – 31 luglio, ore 19.15

FEDRAdi Seneca

Regia: CARLO CERCIELLOCon:Imma Villa, Fausto Russo Alesi, Bruna Rossi, Fausto Russo Alesi, Sergio Mancinelli E con: Polic Greco, Simonetta Cartia, Federica Cavallaro, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia, Claudia ZappiaCoro: Accademia D’arte Del Dramma Antico, Sezione Scuola Di Teatro “Giusto Monaco”(Valerio Aulicino, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Andrea Cannata, Aurora Cimino, Carla Cintolo, Cinzia Coniglione, Corrado Drago, Alice Fusaro,Desiree Giarratana, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Virginia La Tella, Anita Martorana, Riccardo Masi, Vladimir Randazzo, Sabrina Sproviero, Francesco Torre,Giulia Valentini, Arianna Vinci)Produzione:I.N.D.A. Siracusa

Note:Fedra è la tragedia della passione e delle contraddizioni umane, la tragedia di una donna che per amore non esita a ribellarsi alle convenzioni socialied etiche della società di cui si sente ‘privilegiata’ prigioniera. Sposa di un marito che non esita a tradirla e del quale si sente affettivamente edeffettivamente vedova, Fedra identifica nel mondo del figliastro Ippolito un miraggio di libertà e di passione che, pur di avere, è disposta a pagarecon la vita. In Fedra si confondono e si sovrappongono le due figure di Teseo padre e di Ippolito figlio – che Seneca strategicamente non fa maiincontrare tra loro – fino ad arrivare a una completa sostituzione, nel cuore della donna, tra lo sposo e il figliastro. Questa sovrapposizione e questoscambio suggeriscono alla regia la scelta di far interpretare allo stesso attore entrambi i ruoli di Teseo e di Ippolito. Fedra è un’opera assolutamente moderna e tragicamente umana:Seneca vi mette al centro il senso profondo dell’essere umano, la sua fragilità,ed èpieno di ammirazione per questa donna capace di riscattare le proprie colpe e il proprio senso della dignità e del pudore dandosi sì la morte, ma senzarinunciare fino alla fine alla tragica e sincera ammissione dei propri sentimenti.

Anfiteatri SiciliaCircuitazione Teatri Pubblici

Regione SiciliaAssessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Teatro Antico – 1 agosto, ore 18.00

IL BUGIARDOdi Carlo Goldoni

Regia: GIORGIO BONGIOVANNICon:Enrico Bonavera, Angelo Campolo, Roberta Catanese, Simone Corso, Leonardo de Colle, Maria Laila Fernandez, Luca Fiorino, Gabriele Furnari Falanga, Adriana Mangano, Tommaso Minniti, Carmen Panarello, Lorenzo PizzurroScene e costumi:Carla Ricotti Musiche:Marco MojanaLuci:Renzo di ChioProduzione:Teatro di Messina

Note:Ne Il bugiardo, commedia recitata in una sera di primavera del 1750 a Mantova, Goldoni non presentò certoal pubblico un personaggio del tutto nuovo alle scene: già un secolo prima Alarcón e Corneille avevanoposto in scena figure di impenitenti bugiardi; per non parlare poi dei modelli omerici che avevano esaltato lemenzogne di Odisseo come segno di raffinata intelligenza. Ne Il bugiardo di Goldoni si capovolge iltradizionale schema morale con l’abbandono del ‘normale’ giudizio moralistico nei confronti della

menzogna: Lelio, il bugiardo del titolo, risulta infatti simpatico, estroso e geniale. Il pubblico finisce perparteggiare per lui anche quando, alla fine, viene smascherato. Goldoni ha simpatia per questo moderno DonGiovanni e lo lascia andare, impunito e ingiudicato. La menzogna esercita fascino e simpatia, l’ingiustizianon viene spesso punita.

Anfiteatri SiciliaCircuitazione Teatri Pubblici

Regione SiciliaAssessorato al Turismo e Beni Culturali e dell’identità siciliana

Teatro Antico – 2 agosto, ore 19.15

MILES GLORIOSUSdi T. M. Plauto

Regia:ALVARO PICCARDICon: EDOARDO SIRAVOE con: Antonio Silvia, Marco Simeoli, Renato Campese, Francesco Silella, Lara Balbo, Ruggero Cecchi, Giulia Di Quilio,Leidys Candy,Rojas MartinezTraduzione di Filippo AmorosoScene:Lorenzo GhigliaCostumi:Daniela CernigliaroMusiche:Stefano MarcucciAssistente alla regia:Valentina Enea

Note:Il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasia. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dalmiles Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essereirresistibile per le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto,ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto daPalestrione, si fa ospitare da Periplectomeno, un amico del padre, in una casa contigua a quella delmiles:Palestrione ha infatti realizzato una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agliamanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano e costringe Palestrione aescogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasia.Infine, Palestrione organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che la moglie diPeriplectomeno sia pazzamente innamorata di lui; il miles. A questo punto Pirgopolinice licenzia in un solcolpo Filocomasia e Palestrione, dando loro la libertà, ma, entrato nella casa di Periplectomeno per unappuntamento galante, trova un marito furibondo e dei servi pronti a fustigarlo ignominiosamente comeadultero. Commedia dalla comicità sfrenata, il Miles gloriosus è considerata l’antecedente di tutti i Capitan Spaventa eFracassa che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento.

Teatro Antico – 3 agosto, ore 19.15

ASPETTANDO ANTIGONEdi Claudio ZappalàTesto vincitore della prima edizione del premio Cendic-Segesta 2015

Regia:MAURO AVOGADROCon: Dario Battaglia, Vladimir Randazzo, Nicasio Catanese, Ivan GrazianoElementi scenografici Aurora Buzzetti e Francesca InnocenziCostumi Ivan Bicego VarengoProduzione Centro Teatrale Meridionale

Note:Il vincitore del Premio Cendic Segesta 2015, Aspettando Antigone, di Claudio Zappalà, è un testo originale:l’autore è stato capace di scrivere una storia reinventando il mito e introducendolo all’interno di unimmaginario contemporaneo.Il linguaggio è asciutto, ironico. Le quattro guardie protagoniste sono ricche di un’umanità molto poco‘eroica’e per questo è semplice e immediata la nostra empatia con loro:ci somigliano nelle pigrizie, nellevigliaccherie e nelle paure, nel desiderio di una semplice vita tranquilla.I personaggi delle guardie ricordano Beckett: Beckett è chiaramente nel titolo e tutta l’opera lo tiene benpresente. Tutto in essa è estremo, ferocemente contrastato. Il posto è un posto fuori da tutto, svuotato (vicampeggiano solo un piccolo colle e un albero), pieno di luce e di caldo e poi di silenzio.Questi quattro uomini, che nella tragedia di Sofocle non meritavano di esser visti, a loro modo e per quel chepossono, con coraggio quasi eroico, vorrebbero capire in che gioco sono finiti, che decisione è giustoprendere. La vita è una roba difficile da decifrare.Poetici e commoventi, ci dimostrano come i grandi testi di teatro di ogni epoca offrano materia preziosa epossibilità sempre nuove e fertili per essere riscritti, riletti e parlare ancora di noi.

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Teatro Antico – 4 agosto, ore 19.30

TERESA MANNINOODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEOLE SIRENE - SCILLA E CARIDDIdall’Odissea di Omero, canto XIIProgetto e regia: SERGIO MAIFREDIProduzione: Teatro Pubblico Pugliese

Note:Odissea – Un racconto mediterraneoè uno spettacolo che restituisce le vicende e i personaggi del poema omerico alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne eossa, con l’intento di recuperare al presente l’antica performance degli aedi.L’Odissea è la prima fiction a episodi: i racconti singoli, le singole vicende possono esistere assoluti, sciolti e autonomima dispiegano pienamente il lorosignificato nel ‘montaggio’ d’insieme nell’organicità d’insieme. È un percorso da costruire canto dopo canto, scegliendo come guide e compagni di viaggi cantoridel teatro contemporaneo e artisti che sappiano comunicare in modo diretto, guardando negli occhi il proprio pubblico, senza bisogno di proteggersi dietro glischermi e le sicurezze di belle luci o di una bella musica di sottofondo ma affrontando invece la parola a mani nude.

Teatro Antico – 5 agosto, ore 5.00 ALBAFAUST Testo di J. W. Goethe

Regia e con:GRAZIANO PIAZZATraduzione:Franco FortiniMontaggio: Jean-Luc NancyDirettore organizzativo:Rossella CompatangeloProduzione:Il Carro dell’Orsa

Note:Nato dalla meravigliosa esperienza del progetto sviluppato anni fa nel prestigioso Teatro Metastasio diPrato,questo Faust per un solo attore intende avvicinarsi alla più intima essenza del testo di Goethe: si trattadi un monologo interiore, di un dialogo di Faust con se stesso. Una sola voce, ma doppia: Goethe fa parlare ilsuo mefistofelico Faust. Dalle labbra di Faust scaturirà la parola di Mefistofele, come ombra della sua stessavoce. Le voci si mescolano, si annullano vicendevolmente, si scontrano, realizzando quasi «un matrimoniodel cielo e dell'inferno». Materia e spirito, incontro tra luce e buio, alba e tramonto.

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Teatro Antico –5-6-7 agosto, ore 19.15

MEDEAda Euripide

Drammaturgia e Regia:NICASIO ANZELMOCon:CRISTINA BORGOGNI e PAOLO LORIMERE con:Alessandra Fallucchi, Roberto Baldassarri,Valentina Ferrante, Ludovica Di Donato Coro:Alessandro Burzotta, Clara Ingargiola, Bruno Prestigio, Roberta Andronico.Coreografie:Barbara CacciatoCostumi e scene:Alessandro CalabreseAiuto regia:Giorgia di Giovanni, Antonella CompagniniAssistente alla regia: Roberto OliveriDirettore organizzativo:Rossella CompatangeloProduzione: Artelé

Note:Il testo, partendo dalle radici del celebre mito, lo rielabora per ricavarne una drammaturgia in cui la figura diMedea è affrontata globalmente, facendo leva sul nocciolo che sembrastare alla basedi tutto ciò che il mondoantico ci ha tramandato intorno a queste vicende: la famiglia. Infatti, la famiglia può considerarsi uno degli

elementi cruciali di questa storia terribile e affascinante al tempo stesso: un marito e una moglie che insiemeai due figli formano un nucleo familiare e, all’interno di esso, desideri, paure, dolori, sogni, gelosie. Molto si è scritto su Medea e molto ci è rimasto dalla letteratura antica: l’insieme di queste tracce, simili maincomplete, amalgamate fra loro, può rendere più minuziosa e più dettagliata la storia di questa famiglia,offrendo sia il punto di vista di Medea, sia quello di Giasone. La madre Medea entra di diritto tra le ‘madri assassine’ che uccidono i propri figli per meglio distruggere ilmarito, togliendo così allo sposo la tracotante tranquillità del padre il cui nome e la stirpe i figli perpetuano.

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Teatro Antico – 8-9 agosto ore 19.30

TRUCULENTUSIntrighi d’amore in una Casa di piaceredi T. M. Plauto

Regia e adattamento:VINCENZO ZINGAROCon:Annalena Lombardi, Piero Sarpa, Laura De Angelis, Rocco Militano, Giovanni Ribò, Ugo Cardinali, Fabrizio Passerini, Mario PianaMusiche:Giovanni ZappalortoCostumi:Emiliana Di RubboScene:Emilio Ortu LietoLuci:Giovanna VenziProduzione: Castalia Produzioni Teatrali

Note:Pur considerabile una delle commedie meglio riuscite diPlauto, Truculentus è stata raramente rappresentata.L’originale riscrittura di Vincenzo Zingaro ne trasferisce la vicenda in Sicilia alla fine degli anni ’30,creando un affresco storico di grande impatto emotivo. Un ‘Amarcord’ dagli echi felliniani, che ci trasportain una scoppiettante vita di provincia, in cui i personaggi plautini si trasformano facilmente in figurefamiliari, dimostrando quanto il teatro latino abbia un radicato fondamento nella vita quotidiana. Unarappresentazione di Plauto davvero unica, divertente e commovente, che ci fa scoprire quanto ilcommediografo latino possa veramente ritenersi un nostro ‘contemporaneo’.

Teatro Antico – 10 agosto, ore 05.00 ALBAVINCENZO PIRROTTAnarraDON CHISCIOTTE DELLA MANCIADi Miguel De CervantesDisgrazie ed avventure dell’ingegnoso e armato cavaliere

Note:Era il 1605 quando il capolavoro letterario della letteratura del Siglo de Oro fu completato. E il suo protagonista, il personaggio più celebre di tutta la letteratura spagnola, rimane ancora una figura pressoché universale, soprattutto per quanto di simbolico è racchiuso nel racconto delle sue imprese: Don Chisciotte, ‘il cavaliere dalla triste figura’ aspira a restaurare la giustizia nel mondo emulando gli eroi dei romanzi cavallereschi, eroi di una realtà tramontata, ma in cui continuafermamente a credere.Lo sguardo dell’autoreè certamente più disincantato e meno ingenuo di quello del suo personaggio: Cervantes sembra infatti aver avuto l’intenzione di sottolineare, con la sua opera,l’inadeguatezza della nobiltàdi alloranel far fronte ai tempi nuovi che si andavano caratterizzando per un trionfo di materialismo e per il tramonto dei vecchi ideali e insieme quella di mettere in ridicolo la letteratura cavalleresca, preferendo ai suoi eroi immaginari e pomposi, il valore di quelli veri, quello dei soldati,ad esempioche, come lui, erano stati sul campo reale delle battaglia di Lepanto.

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Teatro Antico – 10 agosto, ore 19.15

LA COLPA DI OTELLO (Othello’sGuilt)

Adattamento e regia di ROBERTO CAVOSICon:Marco GambinoTraduzione di Loredana OttomanoMusiche di Alfredo SantolociCostumi:Marina Roberti Assistente alla regia:Claudia Puglisi

Produzione:Associazione Culturale Oltreconfine

Note:La colpa di Otello è un monologo per un solo attore, il quale si trova a dover interpretare un personaggiodoppio in cui convivono sia Otello che Iago. Otello è un carcerato condannato all’ergastolo, o meglio,condannato a rivivere in eterno le sue colpe; Iago, dal canto suo, costituisce per ‘il Moro’un alter egoimprescindibile e complementare:una specie di anima nera, una coscienza cattiva, una ‘voce’di cui la gelosiadi Otello ha continuamente bisognodi alimentarsi. E per distruggersi.L’adattamento di Roberto Cavosiutilizza esclusivamente battute dell’originale shakespeariano, cercando, con rispetto filologico, di nonforzarlo e di non tradirlo mai.

Othello’sGuilt andrà in scena dal 20 settembre all’1 ottobre 2016 al Rose Theatre Bankside di Londra

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Teatro Antico – 11-12-13 agosto, ore 19.15

ANNATA RICCAdi N. MartoglioRegia:Giuseppe RomaniconTUCCIO MUSUMECIMIKO MAGISTRO

eMargherita Mignemi, Lorenza Denaro, Evelyn Famà, Lucia Fossi, Roberto Fuzio, EnricoManna, Claudio Musumeci, Luigi Nicotra, Alessandro Pizzimento, Marina Puglisi, Giampaolo Romania, Laura Sfilio, Giovanni Strano, Giorgia Torrisi Musiche:Matteo MusumeciCoreografie: Silvana lo GiudiceCostumi: Rosa e Mela RinaldiScene: Jacopo Manni Produzione:Teatro della Città

Note:È il 29 settembre, siamo in tempo di vendemmia. Nella notte di San Michele, la natura esplodedurante la raccolta dell’uva e la pigiatura; siamo in una campagna siciliana, per l’esattezza in unamasseria catanese È il tramonto. La festa della sera scatena gli istinti più nascosti. Fa caldo. Ilsudore del lavoro si trasforma nel sudore dell’accoppiamento. Giovani e meno giovani sono predadei propri desideri. Massaro Michelangilu, maturo marito della giovane Grazia e padre di Pina, una ragazza inquieta,riesce ad allontanare dalla moglie Marianu, smanioso di sessualità ma non può impedire che egliseduca invece la figlia. Un racconto gioioso e intricato,i cui fili più volte s’aggrovigliano e si sbrogliano. La libera espontanea coralità della festa si alterna alla coralità imposta dal lavoro: i due momenti s’intreccianoalternando l’inquietudine dell’impegno alla gioia del tempo libero. Il contesto è quello dellapovertà, della fatica e del dolore e gli attori esprimono il tentativo umano di dimenticare angustie esofferenze affidandosi totalmente alla festa e alla trasgressione, anche se poi, di fatto, non sono altroche palliativi.

Teatro Antico - 16 agosto, ore 19.15

LYSISTRATAAdattamento da Aristofane di Valentina Ferrante

Regia:VALENTINA FERRANTE, MICAELA DE GRANDICon: Giovanna Criscuolo, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Federico Fiorenza,Massimiliano Geraci, Giovanni Rizzuti.Musiche:Luca MauceriElementi di scena: Michele De Grandi, Simona Ferrante

Costumi: Nunzia CapanoAssistente alla regia:Roberta Andronico, Luigi NicotraProduzione: BannedTheatre

Note:Il sesso è motore del mondo: Lysistrata ne è convinta ed è questa sua convinzione che la porta a mettere inatto uno stratagemma creativo e surreale. Tutte le donne dovranno astenersi dall’avere rapporti sessuali con imariti finché la guerra del Peloponneso non sarà cessata. Sono infatti le donne, le madri, le prime a sentir ilbisogno di ribellarsi alla guerra e al suo spreco di vite: «In realtà la guerra è più un affare da donne, perchéesse ne sopportano il peso due volte: partoriscono i figli con dolore, li allevano con tanto amore e poi livedono andare via a fare i soldati!»: Ma, nel tentativo di rovesciare le regole della società maschilista del

tempo, Lysistrata è in fondo costretta a confermarle e, a conti fatti, sembra che il potere decisionale delledonne rimanga legato tristemente ed esclusivamente al sesso. Purtroppo lo sciopero di queste donne porteràsoltanto a un’uguaglianza e a una pace provvisorie. Banned Theatre propone un divertente adattamento della famosa commedia di Aristofane e affronta conspirito il tema della parità dei sessi, attribuendo a entrambi pregi e difetti in egual misuraUna messinscena essenziale che nasce in co-produzione con il “Calatafimi Segesta Festival-Dionisiache2016” e si sviluppa a partire da quel lavoro di improvvisazione che è tipico del Banned Theatre: i sei attori,attraverso l’uso delle maschere e con l’accompagnamento delle musiche di Luca Mauceri, esploreranno sullascena il caleidoscopio dei vari tipi umani con esilaranti capovolgimenti del genere maschile e femminile.

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Teatro Antico – 17 agosto, ore 19.30

GESTA DELL’ORLANDO FURIOSO NARRATE DA BRUNELLO!Scritto da Salvo Piparo

Regia:LUIGI MARIA BURRUANOMusiche: Marco BettaCon:SALVO PIPARO, Costanza Licata, Irene MariaSalerno

Note:Pupi alti e finemente decorati si muovono sulla scena, accompagnati dal ritmo incalzante delle percussioni,da un pianoforte dolce e dal personalissimo cunto, narrato d’un fiato, tratto da un canovaccio di SalvoPiparo, Pupiata di Zucchero.Quello che va in scena è un racconto epico di gesta moderne,un poema che mescola presagi ingannevoli epura follia: uno spettacolo scritto e interpretato da Salvo Piparo con la regia di Luigi Maria Burruano,finissimo puparo. Salvo Piparo è accompagnato dal mezzo soprano Costanza Licata, nel ruolo di Angelica, e dall’elegantepianoforte di Irene Maria Salerno che guida gli spettatori da un quadro all’altro tenendoli per mano.Un’antica storia d’amore e guerra, raccontata per bocca di Brunello, vecchio personaggio panormitaprotagonista del racconto: Brunello vende pupaccene vestiti da paladini di Francia, immobili e perennementesorridenti,ma riuscirà a dar loro vita attraverso la propria fantasia, alimentandoli dei suoi ricordi di venditoredi zucchero e sogni.Uno spettacolo divertente e colto che racconta, in modo volutamente infedele,una delle più grandi favoledella letteratura moderna occidentale agganciandola però alla realtà: gli eroi di Ariosto diventano visionarisenza senno che chiedono consiglio a una luna piena di ricotta come un biscotto di San Martino, Angelicauna donna dai discutibili costumi e Medoro un amante instancabile e cocciuto.

Teatro Antico – 19-20-21 agosto, ore 19.30

MISURA PER MISURADi W. Shakespeare

Regia:GRAZIANO PIAZZACon: Ivan Alovisio, Alessandra Fallucchi, Clara Galante,Viola Graziosi, Sergio Mancinelli, Franco Mirabella, Graziano PiazzaE con

Gli attori del corso di perfezionamento del Teatro di Roma: Paride Cicirello, Arianna Di Stefano, Pietro Masotti, Stefano Scialanga, Jacopo Uccella

E gli allievi dell' Accademia d'Arte del Dramma Antico di SiracusaChiara Cianciola, Antonino Cicero Santalena, Alessandro Di Feliciantonio, Clara Ingargiola,Riccardo Rizzo, Noemi Scaffidi, Vittoria Scuderi, Giacomo Lisoni

Traduzione e adattamento: Graziano PiazzaSupervisione ai costumi:Maria Alessandra GiuriScenografie sonore:Arturo AnnecchinoAssistente alla regia:Antonietta Bello, Delfina BalistreriDirezione organizzativa: Rossella CompatangeloProduzione:Il Carro Dell’orsa

Note:Festeggiare i quattrocento anni della morte del Bardo con questo capolavoro vuol dire mettere al centrol’uomo, le sue contraddizioni, stimolarlo a conoscersi. Qual è quella Misura che ci fa render conto di cosasiamo? Attraverso il ‘mistero’ di questa pièce, che lenta attraverso la notte si muove verso il lieto fine,scopriamo il succo della ‘commedia umana’, di oggi e di sempre restiamo attoniti, turbati.Una tragicommedia, quindi, provocatoriamente sempre in cerca di un equilibrio ma sempre in bilico, chepone continue domande sulla nostra ‘misura’, sulla posizione che assumiamo nei confronti dell’altro, deldiverso da noi, di ogni tentativo di società. Le risposte faticano ad arrivare ma, tra le polarità, i contrasti e lecontraddizioni, si individua, finalmente, quella ‘Misura per Misura’ che regala la speranza d’un lieto fine,almeno sulla scena.

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Teatro Antico – 20 agosto, ore 5.00 ALBAGIUSEPPE PAMBIERIin

CENTOMILA, UNO, NESSUNOLa curiosa storia di Luigi PirandelloScritto e diretto da GIUSEPPE ARGIRÒProduzione:Teatro della città

Note:Un viaggio ironico e appassionato nel multiforme universo dello scrittore siciliano, un ritratto ineditodisegnato attraverso le figure più significative della sua vita, attraverso le sue opere e il suo pensiero. «Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceniaffacciata agli orli d’un altipiano d’argille azzurre sul mare africano»:così Pirandello descrive l’inizio del suo«involontario soggiorno sulla terra». E sulla scena Pirandello guarda vivere quei suoi personaggi in cui hamesso pezzetti di sè che riannodano i fili segreti e misteriosi della sua biografia.

La drammaturgia rivela l’uomo Pirandello attraverso le parole dei suoi personaggi, attraversando narrativa,poesia e teatro: da Il fu Mattia Pascal al Padre dei Sei personaggi, dall’Enrico IV a Laudisi del Così è (se vipare), a Leone Gala de Il giuoco delle parti, fino a L’uomo dal fiore in bocca.I temi dell’amore, della follia,della morte, del tragico emergono dalle parole dei diversi personaggi pirandelliani e parlano di qualcosa cheè sempre attuale.La scena, così come la vita,«non conclude»: è proprio questo ciò che rivela l’incontro fra Ilse e Cotronevicino all’olivo saraceno, dove tutto ebbe inizio ma non una fine.

Teatro Antico – 23 agosto, ore 19.15

PHAEDRA di Alberto Bassetti

Regia:GIOVANNI ANFUSOCon:LILIANA RANDI, Angelo D’agostaImpianto scenico:Alessandro ChitiCostumi:Viviana GinebriMusiche:Nello ToscanoNote:La riscrittura di uno dei miti più noti, amati e rielaborati della classicità, presenta sempre la responsabilità diconfrontarsi con grandi autori; questa rielaborazione prevede la presenza di due soli attori, con lo scopo disintetizzare e rendere più chiara e potente la ragione della drammaticità della storia. Tuttavia,non mancanomomenti diversi,dalle atmosfere più leggere, che addirittura sfiorano quasi i toni della commedia.Un gioco di ritmi serrati, segnati da frequenti ribaltamenti e colpi di scena; nel pieno rispetto della tradizione.Una versione comunque nuova del grande mito che si fa parlare con la lingua contemporanea.

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Teatro Antico – 24 agosto, ore 19.15

LE TROIANEdi Seneca

Regia e drammaturgia: GIUSEPPE ARGIRÒCon:Renato Campese, Paola Lorenzoni, Cinzia Maccagnano, Maurizio Palladino, AlbertoCaramel, Silvia Falabella

Note:Uno dei capolavori di Seneca che ha per protagonisti i vinti e le donne di Troia in quanto rappresentanti dellaparte più vulnerabile di una società colpita dalla guerra. Una tragedia che, con più decisione rispetto almodello euripideo, racconta l’olocausto dei popoli e l’insensatezza della violenza: le analogie con il nostrocontemporaneo sono evidenti. Troia potrebbe essere oggi qualsiasi città del Medio Oriente: potrebbe essere,ad esempio, quella Palmira devastata dal terrorismo islamico, potrebbe essere una città siriana sotto lebombe. L’attualità della tragedia non potrebbe essere più chiara.

Si mettono in scena alcune delle pagine drammaturgiche più struggenti di sempre, che parlano dellal’ineluttabilità e della recidività della storia umana, che accusano dolorosamente l’indifferenza degli deidifronte al triste spettacolo del mondo.

Teatro Antico – 26-27-28 agosto, ore 19.15

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATEDi W. Shakespeare

Regia:NICASIO ANZELMOCon:Margherita Mignemi, Plinio Milazzo, Massimo Giustolisi, Giuseppe Bisicchia, Elisabetta Alma, Giorgio Musumeci, Lucia Fossi, Giovanni Strano, Alessandro Burzotta, Marta Cirello, Michele Arcidiacono, Roberta Andronico, Luigi Nicotra, Irene Tetto, Pietro Casano.Coreografie:BARBARA CACCIATOCostumi:Nicoletta SammartanoAiuto alla regia: Roberto OliveriRealizzazione Costumi: Mela e Rosa RinaldiProduzione:Teatro Della Città

Note:“ … il fiore dell’amore svanito“ - la freccia di Cupido, nello sbagliar traiettoria colpisce facendolo diventare rosso vermiglio – che confonde la ragione, il razionale con l’irrazionale e causa di tutti i subbugli dell’inconscio degli esseri umani, è il protagonista assoluto di questo capolavoro shakespeariano.Due luoghi d’azione: il primo luogo Atene, dove regna Teseo (non a caso uno dei più famosi seduttori della mitologia greca) che si accinge a sposare Ippolita ( non a caso la regina delle amazzoni), dopo averla sconfitta in battaglia. Il secondo luogo d’azione la foresta dove, in una furibonda perenne lite amorosa, regnano Oberon e Titania sovrani, di una corte di fate e folletti.Atene è il luogo del quotidiano, della razionalità, dell’ordine; la foresta il luogo dell’irrazionale, dove tutto diventa possibile e gli istinti si scatenano e la realtàdiventa illusoria e inafferrabile come un sogno. Fra i due luoghi si muovono ed agiscono, su racconti paralleli, i quattro innamorati e i rozzi artigiani. Ciascuno diloro con storie e finalità diverse, chi per ritrovare se stessi negli affetti e le proprie passioni, chi per ritrovare fama, gloria e denaro: ma tutti alla ricerca dellapropria stabile identità.In questa magica foresta, complice gli incantesimi di Puck, tutto si dissolve, tutto si complica tutto diventa illusione. Un magico luogo in cui l’erotismo si rafforzacon la passione e produce turbamento fino a penetrare nella profondità dei cuori rischiando di minare le basi stesse della civile convivenza tra gli uomini. La lucefa disperdere i fantasmi inquietanti che la notte ha evocato tra i poeti, gli innamorati e i pazzi coi i “ cervelli in ebollizione e fervide fantasie ”. Si rischia dirimane emarginati dal mondo se la luce del giorno non interviene a raffreddare cervello e fantasie e a ridare al mondo ordine ed equilibrio. Ma quando sembra cheil corso delle cose siano rientrate nel loro equilibrio, ecco che ritorna la notte e i fantasmi inquietanti delle passioni, che la luce sembrava di avere domato. Uncapolavoro shakespeariano che racconta di un mondo dove i fantasmi dell’irrazionale sono necessari e benefici per la razionalità che ci accompagna. Unesplorazione divertente e spesso comica negli abissi dell’inconscio in un allestimento semplice e leggero come semplice e leggera è la scrittura del Bardo.

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Teatro Antico – 30 agosto, ore 19.15

GIULIO CESAREdi W. Shakespeare

Regia:NICOLA ALBERTO OROFINO

Con:Alessandra Barbagallo, Egle Doria, Alice Ferlito, Cinzia Maccagnano, Carmela Buffa Calleo, Emanuele Puglia, Valerio Severino, Sebastiano Sicurezza Scene:Federica Buscemi Luci e fonica:Maria Grazia PitronaciProduzione: Etna ‘Ngeniousa - XXIin Scena

Note:Forse uno dei più perfetti drammi politici mai scritti, Giulio Cesare di W. Shakespeare narra gli ultimi giornidi vita del dittatore, il suo assassinio, e le conseguenze politiche della congiura. Un testo denso di teorie, didottrine e di realpolitik. Eppure l’autore sembra non esporsi mai.La necessità di rappresentare questo straordinario dramma politico è del tutto evidente: esso potrebberispondere all’urgenza di analizzare i meccanismi (che spesso ci appaiono viziati)della politica di oggi,laquale affida sempre più spesso ruoli istituzionali importanti a star televisive, cantanti e subrette e che fadell’avvenenza femminile uno strumento per far carriera.Uno spettacolo che ha a cuore il dibattito sulla presenza femminile nelle istituzioni del nostro paese e ilproblema della democrazia paritaria. Le cause della scarsa rappresentanza femminile sono sicuramente anchestoriche – le donne votano solo dal 1946 e solo da allora possono accedere a cariche pubbliche – tuttavia ilregista è convinto che sulla cosa pesino di più ragioni culturali e sociali e pregiudizi che spesso non vengononemmeno ammessi.Sono queste le ragioni che hanno portato Nicola Alberto Orofino a scegliere proprio delle donne perinterpretare il ruolo dei congiurati. L’uccisione del maschio/Cesare diventa un estremo atto di ribellione chesintetizza anni di dura lotta per la conquista delle pari opportunità; così come il suicidio di Cassio e Bruto e ilpassaggio del testimone a un nuovo maschio/Cesare, Ottaviano, attestano quanto ancora sia lunga e imperviala strada che conduce verso la piena realizzazione degli ideali di libertà e di democrazia,nel nostro paese dioggi come nell’antica Roma.

Teatro Antico – 31 agosto, ore 19.30

EDIPO REDa Sofocle

Drammaturgia e regia:CINZIA MACCAGNANOCon:Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele GangaleScene e costumi: Monica Mancini Musiche a cura di:Lucrezio de SetaAssistente alla regia:Marta CirelloProduzione:La Bottega del Pane

Note:Quello di Edipo è il dramma della conoscenza, il dramma di un uomo vinto dalla fatalità. Egli provaostinatamente a ribellarsi al fato, attraverso la ragione e la logica, attraverso interrogatori che cercanorisposte utili e soluzioni al male della peste che infesta Tebe.Le sue domande, però, lo condurranno a unaverità che finirà letteralmente per accecarlo. Edipo in realtà sa,ma ha dimenticato, e perciò intraprende unpercorso dall’interno verso l’esterno che porterà lui e gli spettatori a riscoprire una verità nascosta, ma giàorribilmente presente. Edipo appare in scena nel cuore della notte, ai piedi del talamo nuziale, tormentato daincubi, pensieri ed echi di voci di popolo in una Tebe preda di un malessere scuro, potente e vorace.Comincia così il suo viaggio dal buio dell’incomprensione alla luce terribile e impietosa della verità. La scena, man mano che le informazioni si sommano e gli squarci sulla verità terribili si aprono, si vaarricchendo di colori e strade su cui i personaggi agiscono loro malgrado, come seguendo percorsi a tappeforzate: c’è il nero della peste, la scia rossa di Giocasta e delle sue viscere inconsapevoli che hanno partorito

l’orrore, il viola dell’avvento che taglia la scena come un evento inevitabile, il giallo della luce della verità, ilbianco dell’oblio e del tentativo di rinascita.Edipo è ostinato a voler sapere, a dispetto di tutto, a dispetto del dolore e delle tenebre cui la scopertafinalmente lo condannerà:«Io la mia stirpe, per oscura che sia, voglio vederla» grida di fronte alla rivelazionee all’orrore.

Teatro Antico – 1 settembre, ore 19.15

ALL’OMBRA DI ENEA

Regia e drammaturgia: FRANCESCO PUCCIOCast da definireCoreografie: Claudia Lo CastoMusiche: Ernesto TortorellaProduzione: l’Antico fa testo e Talea Teatro

Note:

Ad ogni uomo il suo destino. Quello di Virgilio è stato celebrare la gloria di Roma nei suoi versi. Ma perché proprio lui, il cantore delle piccole cose di un mondo rurale che andava scomparendo?«È nelle piccole cose che si nascondono i grandi uomini» gli risponde, in una mite serata di settembre, Mecenate nel tentativo di convincerlo a intraprendere l’impresa che lo impegnerà fino alla morte. Virgilio non ha scelta, non gli è concesso un rifiuto: è lo stesso Augusto, infatti, a volere che i suoi versi celebrino la gloria di Roma e la forza del suo pacificatore. Il princeps, ormai provato dagli anni e dalle guerre, spera di trovare nell’Eneide il significato più profondo delle sue vittorie ora che incombe su di lui la morte e con essa il giudizio severo dei posteri. La stesura dell’Eneide assorbirà ogni energia di Virgilio, che sotto lo sguardo di Plozio Tucca (è a lui che gli antichi attribuiscono la pubblicazione del poema, dal momento che l’autore avrebbe voluto distruggerlo) reinventa un genere letterario, arricchendo i versi con l’unico artificio retorico che non è possibile insegnare: la vita. È questa dunque la principale ragione del successo dell’Eneide: lacapacità di parlare anche alle generazioni future. D’altronde il mare che gli esuli troiani attraversano in cerca di ospitalità è lo stesso in cui oggi, a distanza di oltre duemila anni, si decide il destino di milioni di migranti.Non sempre, purtroppo, con esiti positivi.

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Borgo Antico – Quartiere Circiara – 2 settembre, ore 21.00

CONCERTO PER ORGANO

Esecutore: DIEGO CANNIZZAROAssociazione Amici Della Musica di Cefalù “Salvatore Cicero”

Teatro Antico – 3-4 settembre, ore 19.15

ELETTRAdi Hugo Von Hofmannsthal

Spettacolo sostenuto dal Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2015.Spettacolo vincitore del premio “Attilio Corsini”, rassegna “Salviamo i talenti” 2016.

Regia ed elaborazione drammaturgica:GIULIANO SCARPINATOCon:Giulia Rupi, Elena Aimone, Eleonora Tata, Lorenzo Bartoli, Raffaele Musella, Francesca Turrini, Valentina Virando, Anna Charlotte Barbera, Elio D’Alessandro, Daniele SalaMusiche:Elio D’AlessandroMovimenti scenici:Daniele SalaCostumi:Dora ArgentoProduzione:Wanderlust Teatro

Note:La storia di Elettra appartiene al mito ma, attraversando indenne i millenni, giunge con forza immutata sottoai nostri occhi. Pugno nello stomaco, lama che affonda, Hugo Von Hoffmansthal la racchiude nel tempocompresso di un atto unico: il risultato è un’incalzante successione di inquadrature cinematografiche, un«thriller dell’anima» dal ritmo forsennato.Figlia di Agamennone, padre amatissimo ed eroe della guerra di Troia, Elettra vive per vendicarne l’ignobileassassinio perpetrato dalla madre Clitennestra e dall’amante di lei, Egisto.Nella casa dei due usurpatori, Elettra si aggira come una cagna selvatica, con gli occhi bassi e la linguaaffilata, vegliando giorno dopo giorno sul luogo dove il padre è caduto sotto la scure.Nessuno riesce a strapparla al suo dolore muto e forsennato: non la sua giovanissima sorella, Crisotemi, chenon vorrebbe altro che dimenticare per provare a essere felice, costruendo una vita ‘normale’, da moglie,magari da madre; non la tormentata Clitemnestra, che, pur vedendo vivo e presente il fantasma del maritonegli occhi della figlia, proprio in lei cerca conforto e riparo da una vita d’angoscia e di paura. A turbare isonni della regina è il ritorno di Oreste, il figlio allontanato dal palazzo in giovane età: un sogno le hapredetto la morte per mano sua.Ed è proprio in un sogno, un doppio sogno, che sembra compiersi, fatale, la vendetta dei figli diAgamennone. Quando, alla fine del dramma, Elettra si accascia a terra senza vita, come un animale stremato,consumata dall’ossessione di ricongiungersi al sangue del padre, si ha infatti quasi l’impressione che tutto siaavvenuto solo entro il labirinto delle sue fantasie, in un instabile equilibrio tra verità della carne e ingannodella mente degno dell’inquietudine di un film di David Lynch.

Spettacolo creato (nella precedente edizione 2015) in esclusiva per

Teatro Antico – 4 settembre, ore 19.00

PREMIO DI DRAMMATURGIA CENDIC–SEGESTA(2a Edizione)

Proclamazione e Premiazione del testo vincitore. Giuria:Carmelo Grassi Presidente Teatro Pubblico PuglieseMarcantonio Lucidi Critico TeatraleManuela Mandracchia AttriceOrazio Torrisi Produttore e regista teatraleVeronica Cruciani, RegistaMaria Letizia Compatangelo, Presidente CENDIC

Note:

Il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea(Cendic), in collaborazione con il Comune di Calatafimi-Segesta, il Calatafimi-Segesta Festival leDionisiache 2016e il Centro Teatrale Meridionale di Locri indice la seconda edizione del Premio Cendic-Segesta dedicato alla drammaturgia italianacontemporanea, con la partecipazione del Teatro di Roma e delle Biblioteche di Roma.Il premio ha l’intento di favorire la promozione e la diffusione della scrittura teatrale e della lingua nazionale. L’edizione 2016 ha per tema il mito e ad esso tutti i lavori che intendono concorerre per il premio devono liberamente ispirarsi, con particolare riferimentoall’opera di Robert Graves.

Il programma può subire variazioni indipendentemente dalla nostra volontà