1 Luca Vercelloni Perché il marketing nel tempo della povertà? Parma, 25 febbraio 2015.
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Luca Vercelloni
Perché il marketing nel tempo della
povertà?
Parma, 25 febbraio 2015
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Hölderlin, Heidegger e il Greekexit
«Perché i poeti nel tempo della povertà?»: si chiede Hölderlin nella famosa lirica «Pane e Vino»
«Perché i poeti?»: ripete Heidegger in un celebre saggio di «Sentieri Interrotti»
il «tempo della povertà» a cui alludono Hölderlin e Heidegger è quello in cui della desolazione spirituale in cui gli dei si dileguano e con essi quell’armonia tra umano e divino, tra uomo e natura, quella ricchezza dell’esperienza che aveva trovato piena espressione solo nella Grecia antica
ai poeti – secondo l’interpretazione che Heidegger dà dei versi di Hölderlin – spetterebbe il compito di seguire le tracce degli dei fuggiti, per rivelare ai loro fratelli mortali ci che è stato loro sottratto
che cosa centra tutto questo col marketing?
fatte le debite proporzioni, che noi stiamo sperimentando un tempo della povertà, in cui un orizzonte di aspirazioni collettive è tramontato, e con esso anche i presupposti sociali e culturali sui quali il marketing (o, per esser più precisi, il mass marketing) è stato inventato, sperimentato e affinato nel secolo scorso
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Il secondo dopoguerra ha rappresentato una fase di prosperità diffusa, caratterizzata da una massiccia redistribuzione del reddito
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Anni 60-70: l’epoca aurea del mass market
Modello dominante di marketing
Il mass-market, che alimenta e dà forma alle aspirazioni della classe media
Paradigmi di marca
• yell & sell
• mind share
• unique selling proposition
• integrazione sociale e beni di cittadinanza
Background socio-culturale: il trionfo del sogno americano
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Anni 80-90: dal marketing di massa agli stili di vita
Modello dominantedi marketing
Proliferazione e de-sostanzializzazione delle marche
Paradigmi di marca
• seduzione e teatralizzazione pubblicitaria
• universi simbolici e mondi
di riferimento
• brand stretching
• stili di vita come nuovo contrassegno sociale
Contesto socio-culturale: implosione del blocco sovietico, avvento del capitalismo rampante, cultura del narcisismo e generazione X
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Il nuovo millennio: la demolizione del sogno americano
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La disuguaglianza sociale negli USA supera i picchi della Grande Depressione
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Anche in Italia la disparità dei redditi si acuisce
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Dal 2000 a oggi: l’implosione del mass market
Modelli di marketingemergenti
Iperscelta, longtail, low cost, e-commerce, viral e digital marketing
Paradigmi di marca
• prossimità e appartenenza
• moltiplicazione dei touch points
• social media e networking
• ibridazione di stili di vita e subculture
Background socio-culturale: globalizzazione, declino della classe media e web revolution
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Principali rischi e difficoltà per il marketing
• tendenziale perdita di efficacia degli spot televisivi
• frammentazione dei media
• sgretolamento dei target e dei valori di riferimento
• difficoltà di parlare alle nuove generazioni: il caso dei Millennials
• commoditizzazione di marche e categorie e perdita di valore percepito
La crisi del mass-market impone di sperimentare
approcci alternativi
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Philadelphia: un rilancio di prodotto che ha origine dai food blogs
La campagna che ha rilanciato Philadephia «Perché solo
spalmarlo?» si è basata sul coinvolgimento del food blog
più amato d’Italia (Giallozafferano) in una serie di spot TV
che segnalano tutti i modi d’uso del formaggio spalmabile
in cucina (dai più easy ai più investiti gastronomicamente),
cavalcando il successo delle trasmissioni culinarie.
I due principali esempi di social contest firmati
Philadephia:
Stelle in Cucina (aperto a tutti): il concorso ha raccolto
344 ricette postate dagli utenti, e le vincitrici delle
ricette più originali delle 4 categorie (Pastalo,
Zuccheralo, Arrotolalo, Mischialo) sono state filmate con
Sonia Peronaci e postate su Youtube
http://youtu.be/92phFLzJwws
The social sandwich (per gli addetti ai lavori e gli
esperti del Web): 3 gruppi di blogger conosciuti sul web
come esperti di food e gastronomia si sfidano a colpi di
idee culinarie e di marketing per creare il panino
perfetto per la pausa pranzo, studiandone anche il
nome giusto e la strategia di lancio
http://vimeo.com/41833630
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Samsung: il colosso dell’elettronica si afferma anche negli elettrodomestici
La capacità di gestire strategie comunicazionali
multicanale e integrate ha consentito a Samsung di
guadagnare rapidamente in rilevanza e attrattività anche
nel settore degli elettrodomestici. Due esempi recenti di
marketing non convenzionale che hanno interessato il
mercato italiano:
la campagna digitale Samsung Eco Bubble Wash Cool
2013 (un filmato girato con metodi non convenzionali
raggiunge in 2 giorni più di 147.000 visualizzazioni su
Youtube), affiancata da uno spot TV tradizionale:
grazie al successo della campagna il lavaggio a freddo
(tecnologia già commercializzata da molte altre
marche) diventa una brand property
http://youtu.be/jA8oWIdC-to
le interviste streaming sulla piattaforma social
Samsung Let’s Talk About + Youtube (Gianluigi Buffon,
Davide Oldani, Chris Bangle): con Samsung i
protagonisti di Lifestyle, Sport e Design ti rispondono
in diretta
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Share a Coke: campagna di personalizzazione di un’icona pop
Esportata in Europa, dopo il successo registrato in
Australia, la campagna «Share a Coke» ha generato un
significativo incremento delle vendite stagionali in Italia:
in cosa consiste la sostituzione del logo Coca-Cola,
su un lato della confezione, inizialmente con un
centinaio di nomi e parole pre-codificate (
http://www.condividiunacocacola.com) poi con la
possibilità reale di scrivere il nome o il messaggio
desiderato (con il solo vincolo di acquistare una
confezione da 6 lattine) http://youtu.be/4UnbuMHqQ78
i canali di comunicazione impiegati video-teaser
postati sul canale YouTube di Coca-Cola, campagna
stampa, website, social network (Facebook, Twitter,
Instagram: più di 20 milioni di impressions) + tour
estivi in piazze/supermercati, spiagge, parchi, Adidas
Store (la lattina/bottiglia si trasforma in una dedica,
regalo, ricordo personali, da collezionare e
condividere)
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Jägermeister: da amaro a drink di tendenza
Jägermeister si è riposizionato come drink di tendenza, affrancandosi dall’identificazione con una categoria datata come gli amari grazie alla promozione di una nuova modalità di servizio (lo shottino o chupito) che ha ridato alla marca un’immagine giovane, trendy, graffiante, compatibile con la vita notturna dei ragazzi
La campagna «La notta prende vita» che per la prima volta mette in scena Jägermeister non come digestivo ma come alcolico da night party è solo il corollario delle molte attività below-the-line che hanno contribuito a diffonderne il consumo nelle discoteche e nei locali più trendy. Qualche esempio delle iniziative di Jägermeister legate al mondo dei giovani:
Jäger Dome il tour che porta la musica elettronica sul palcoscenico delle notti in alta quota
Jägerbomb Night party sponsorizzati in cui viene servito lo spettacolare cocktail (effetto domino della preparazione) in cui si mixano Jägermeister e Red Bull
http://www.youtube.com/watch?v=Ar2Z_b6rzao&feature=share&l
ist=PLC5F9E2073535F9B2
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Pandistelle: dai fan del biscotto ai fan di stelle
L’evoluzione di Pan di Stelle, da biscotto al cacao a gamma
multi-prodotto, caratterizza da una simbologia unica e da
una promessa produttiva distintiva. va di pari passo con la
fidelizzazione mediatica dei sui fan e la creazione di una
community che ha il proprio luogo di aggregazione nel sito
web. Molti strumenti e applicazioni che consentono di
condividere i key-values di marca (sogno e poesia):
Pandistellizzati! personalizzazione degli spazi
multimediali, Paper toys da creare e ritagliare, kit per
compleanno, App per iPhone
http://youtu.be/YHgX4b_HRV8
Poesie di Stelle consente di generare infinite poesie a
partire da una combinazione di simboli che
rappresentano i valori di marca
Stellario raccoglie i contenuti generati
spontaneamente dagli utenti e condivisi in rete
Pan di stelle contest scelta dello spot intro del sito
(video manifesto dei sognatori)
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Red Bull: una strategia di marca imperniata sui social e digital media
Red Bull ha adottato una strategia di marketing focalizzata
sui social e digital media, che divulgano le
sponsorizzazioni di eventi musicali e sportivi. Le iniziative
più memorabili esulano dei canali tradizionali, dove pure la
marca è presente con la nota campagna a fumetti «Red
Bull Ti mette le ali» (gli ultimi spot TV sono il risultato del
Red Bull Spot Contest, aperto a tutti gli utenti della rete):
la creazione di eventi sportivi ad hoc, caratterizzati
dall’elevato livello di spettacolarizzazione: dai più
innovativi e tecnologicamente avanzati (es. The Red
Bull Stratos) ai più divertenti (es. Red Bull Soap Box
Race, Red Bull Flugtag) http://youtu.be/hhEqo4Wnvb0
le Sampling girls il principale mezzo di diffusione della
bevanda presso il pubblico (le ragazze che girano per le
città su automobili personalizzate Red Bull, distribuendo
gratuitamente le lattine)
fanpages dedicate alle community sportive (es. Red Bull
X-Fighters, Red Bull Racing, Red Bull Bike)
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Magnum Pleasure Store: dalle special edition al gelato custom-made
Milano è stata la prima città italiana a ospitare da aprile a fine settembre il Magnum Pleasure Store, la tempory-gelateria con i tavoli a forma di stecco in cui è possibile personalizzare il proprio stecco (base + copertura + 21 topping diversi):
l’operazione raccoglie uno straordinario successo in termini sia di vendite (frequenti le file, nonostante il costo del Magnum sia di 4€) sia di ritorno d’immagine (elevato anche l’eco sulla stampa che ha pubblicato le foto dei clienti vip) http://youtu.be/n5HM_Te5a6Y
la campagna social è stata studiata nel minimi dettagli: il teasing in metropolitana, l’invito nel negozio a condividere l’esperienza del Magnum personalizzato con gli altri Pleasure Seeker delle rete
dai post in rete «un temporary goloso... Da provare almeno una volta prima che chiuda, per poter dire "io c'ero"», «Ok c'è la fila... Un po' di pazienza. Io l'ho fatta due volte, e mi preparo per la terza;)», «l'idea di poterlo personalizzare rende il tutto molto creativo, ed è divertente il confronto con gli amici»
Esiste un denominatore comune da
prendere a modello?
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Quello che il mutamento in atto non significa
prescindere dal ruolo della marca la marca resta protagonista: tutti i casi presentati esaltano e/o riattualizzano i valori della marca
trascurare la cura dell’esecuzione la multimedialità richiede l’estrema precisione del dettaglio e soprattutto l’orchestrazione dei diversi touch points, rischiando altrimenti di risultare dispersiva e velleitaria
incoerenza e improvvisazione l’attenzionalità di una strategia comunicazionale virale è sempre esposta a un elevato rischio di usura se il tema creativo non viene periodicamente rilanciato e reinventato (es. Red Bull)
inerzialità il caso Philadelphia è paradigmatico: anche una campagna virale va alimentata e presidiata attraverso investimenti costanti
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Conclusioni: le nuove regole del marketing
1. dalla monomedialità alla multimedialità la customization è un tema centrale anche a livello di comunicazione: occorre attivare canali diversi destinati a target diversi
2. dalla logica monodirezionale (emittente-destinatario) alla logica relazionale (complicità, partecipazione, condivisione, advocacy) il percorso comunicazionale va ripensato in un approccio reticolare che offre ingressi multipli tra loro collegati
3. dalla magnificazione della brand image all’iperbolizzazione della brand experience che cosa una marca rappresenta diventa sempre di più sinonimo di quello che la marca rappresenta per me, per i miei bisogni, le mie esigenze, la mia sensibilità personale
4. dalla brand loyalty al customer engagement la crisi del mass market costringe la marca a rinegoziare ogni volta la relazione con il consumatore
5. dal word of mouth al word of mouse il passaparola scorre oggi sulla rete, infinitamente più potente di quello interpersonale, ma anche condizionato dalle dinamiche virali della rete
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The brand story telling through circular process of product magnification
Il VM mette in luce il prodotto e il target femminile a cui è destinato mediante un allestimento di vetrine ed espositori che,
sottolineando le performance specifiche dei prodotti, ne evidenziano al tempo stesso le
connotazioni femminili (la leggerezza veicolata dal visual della farfalla e dalla focalizzazione del
mix cromatico)
WEB
VIRAL
MOBILE
ENGAGEMENT
VISUAL MERCHANDISING
Protagonista di ‘I Would Run to You” è una coppia originale
e divertente che, separata da una
lunga distanza — lei vive in California, lui a
New York —, decide di correre a vedersi.
Lungo la strada, compaiono alcuni
cameo della modella e attrice Rosie
Huntington-Whiteley e dello skater Theotis
Beasley.Il cortometraggio si
basa sull’idea che un bravo runner possa
persino cantare mentre corre.
Lo spot dà il via a una campagna
social che sfida i runners a testare la
propria forza e resistenza cantando a un’edizione
speciale del “Nike Free Running
Karaoke”, dove viene presentata la
versione originale di “I Would Run to
You,” scaricabile utilizzando l’app
Shazam sul video.