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N. 24 - Giugno 2009 Centrale Roma G r i l l o P a r l a n t e G G i i u u g g n n o o [email protected] Presenta “Melodie in Giardino”

Transcript of 1 grilloparlante@giomirsa · inoltrare alle ASL di competenza; oggi la Sig.na Delfino, infatti, è...

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N. 24 - Giugno 2009

Centrale Roma

Gri

lloParlan

te

GGiiuuggnn

oo

[email protected]

Presenta

“Melodie in

Giardino”

Sommario

Pag. 18.

è Arrivata la Bufera

Pag. 17.

Civitavecchia......Che Parco!!!

Pag. 16.

Civitavecchia......Che Parco!!!

Pagg. 14, 15.

Ricomincio da... Troisi

Pagg. 12, 13.

Prof. Pietro A. Migliaccio

Pagg. 10, 11.

Prof. Pietro A. Migliaccio

Pag. 9.

La Malnutrizione nell’Anziano

Pag. 5.

“Nozze d’oro... con la Giomi”

Pag. 7.

“Nozze d’oro... con la Giomi”

Pag. 8.

La Malnutrizione nell’Anziano

Pag. 6.

“Nozze d’oro... con la Giomi”

2

Pag. 4.

“Nozze d’oro... con la Giomi”

Il Grillo ParlanteIl Grillo Parlante

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Giomi R.S.A.

Giomi R.S.A.

[email protected]

Pagg. 40, 41.

Segno del Mese.

Pagg. 38, 39.

Passatempo.

Pagg. 36, 37.

I Consigli della Nonna

Pag. 42.

L’angolo della Poesia

Pagg. 32, 33, 34, 35.

Buon Compleanno a...

Pag. 43.

Dove Siamo

Pagg. 28, 29, 30, 31.

Evento Musicale.

Pag. 19.

...Storie di Vita

Pag. 27.

Porta un libro ai tuoi parentie... fai gli ospiti contenti!!!

Pag. 26.

Storia di Vita...

Pag. 25.

Festa della Mamma

Pag. 24.

Attività & Terapia Roberta Auguri!!!

Pagg. 20, 21, 22, 23.Corso Pratico Teorico suL’uso di Spilt Statici eDinamici in TerapiaOccupazionale

La definizione “Nozze d’Oro” rappre-senta il matrimonio tra due personeche si è protratto solidamente per 50

anni, ed è proprio di un legame del genereche Il Grillo Parlante vi vuole parlare, quel-lo tra la GIOMI ed una persona straordina-ria, dal punto di vista professionale edumano, la Sig.na Rosa DELFINO!!!Chi è affezionato lettore de il Grillo Parlanteben conosce la persona di cui tra pocoandremo a raccontare la storia; la Sig.naDelfino infatti viene periodicamente citata inquanto da quando sono nate le RSA dellaGiomi RSA, in occasione del Natale, fa ilgiro di tutte le residenze per portare il Suopersonale calore oltre che un simpatico esimbolico dono natalizio a tutti gli ospiti: unasciarpa, un cappellino, una trousse, tuttecose che vanno al di là del valore materialee che trasmettono a chi le riceve quel“calore” che solo una persona cara, madavvero cara, può trasmettere.

Incontriamo la Sig.na Delfino nel suo studiopresso la sede generale della GIOMI e latroviamo impegnata mentre, con la solitaattenzione e precisione, prepara le variefatturazioni di tutti gli istituti del Gruppo dainoltrare alle ASL di competenza; oggi laSig.na Delfino, infatti, è responsabile deirapporti con le varie ASL per quanto con-cerne le prestazioni che le strutture delgruppo erogano in regime di accreditamen-to, questo è il suo incarico dal 1992.Ma la storia di questa magnifica personainizia qualche anno prima del ’92, appunto50 anni fa; ma come ha inizio questo lega-me indissolubile?“Il primo contatto con la GIOMI – ci raccon-ta la protagonista – fu nel 1959. Allora lavo-ravo presso un’azienda agrumaria diCatona di Reggio Calabria, un impiego sta-gionale. Tramite una conoscenza comunefui contattata dall’allora SegretarioGenerale della Giomi, il Dott. Di Marsciano;presso l’Istituto di Reggio Calabria era sortal’esigenza di riordinare tutte le fatture dainoltrare ai vari enti previdenziali con i qualilo IOMI era convenzionato e visto che inquel periodo non ero impegnata con il lavo-ro accettai ben volentieri di provare quella”nuova esperienza”. Recuperai tutte le con-venzioni in essere, le studiai con attenzionee dopo qualche tempo, con l’Ing. Belfanti,allora Direttore Amministrativo dello IOMI,fummo in grado di presentare le fatture ai

vari enti per essere poi rimborsati.Evidentemente il mio operato colpìpositivamente i dirigenti della Giomi al

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“ Nozze d’oro…con la Giomi”Sig.na ROSA DELFINO

A cura di Michele D’Urso

Dott. E. Miraglia con sig.na Delfino

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punto che lo stesso Ing. Belfanti, d’accordocon il Dott. Di Marsciano, mi proposero l’as-sunzione come impiegata ed il 2 Maggio1959 entrai a far parte della Giomi.”La storia è troppo interessante ed il Grillodecide di non interrompere la Sig.naDelfino e, affascinato, preferisce ascoltare.“Nello stesso anno, poco dopo l’assunzio-ne, fui incaricata di svolgere lo stesso com-pito per l’altro istituto della Giomi, lo IOMI diMessina, che era sorto nel ’56; insieme aduna collega, la Sig.na Cama, che il 1 Lugliodi quest’anno anche lei festeggerà i 50 annidi connubio con il gruppo, lavorammo sodoe riuscimmo a portare a termine il lavorocon successo.”Conosciamo bene la Sig.na Delfino e sap-piamo quale memoria storica possa essereper tutti noi ed è davvero emozionante sen-tire con quanta passione racconta episodipassati: ci racconta dei primi scioperi deglianni 60 quando ancora in sostanza non esi-stevano contratti di lavoro della categoria.Tutti sempre conclusi pacificamente per ladisponibilità della Giomi ad “anticipare” con-clusioni che in sede nazionale tardavano avenire. Si sofferma in particolare su unosciopero atipico avvenuto nei primi annisessanta a Messina. Non era una rivendi-cazione salariale ma un braccio di ferro conl’amministrazione da parte di un portiere, uncerto Sig. Abramo, che voleva imporre“sue” regole (siamo in Sicilia!) sostitutive aquelle della GIOMI. Durò circa un mese,con minacce aperte nei confronti dei colle-ghi impediva a quest’ultmi di entrare a lavo-rare. E c’erano ricoverati in quel periodotanti bambini poliomielitici, discinetici elussativi, che avevano bisogno di una

“ Nozze d’oro…con la Giomi”

ICOT Latina 1971 - Sig.na Delfino

e Luciana Pizzo

assistenza continua giorno e notte. Si rischia-va di mettere in crisi la struttura. Ma soprattut-to avrebbe impedito a quei bambini di essereaccuditi come era loro diritto.Il personale non voleva seguire il Sig.Abramo, ma aveva paura “… ci riuscimmo noiragazze e decidemmo di agire con la passio-ne e la forza dell’unione di noi che, non scio-perando, riuscivamo a sopperire al lavorodegli assenti garantendo la continuità dell’atti-vità dell’Istituto…” - racconta decisa RosaDelfino – addirittura una volta, la notte primadello sciopero, andai al mio paese di origine,Catona, e chiamai a raccolta tutte le amichedell’Azione Cattolica e dell’Università e le por-tai con me: il giorno dopo l’attività si svolsesenza nessun intoppo!!!”Chiediamo inevitabilmente del Dott.Emmanuel Miraglia. “ Quando entrai in Giomiancora non c’era, ma ricordo bene quandonel ’65 fece il suo ingresso nel Gruppo: unasplendida persona che portò luce e lungimi-ranti iniziative dirigenziali, anche se giovanis-simo dimostrò subito di essere molto portato,di essere un vero manager, e così iniziarono isuccessi della Giomi degli anni ’70!!! ”Dopo aver coordinato le segreterie dello IOMI

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a Messina, negli anni ’70 la Sig.na Delfinogiunse alla sede centrale di Roma. “Ricordo - racconta soddisfatta - quandoandammo al Ministero della Sanità perreclamare una differenza tra quanto rimbor-sato per la cura dei pazienti poliomielitici equanto stabilito dalle convenzioni in atto,dopo una lunga diatriba ci fu riconosciutoun importante conguaglio!!!”Insomma, da quando è entrata a far partedel Gruppo Giomi Rosa Delfino è semprestata in prina linea, così come quando nel’71 aprì l’ICOT di Latina; il Prof. Pasquali lavolle a tutti i costi a Latina per organizzaree gestire la parte amministrativa dellesegreterie dei reparti. Alcuni di quelli cheoggi sono a capo dei servizi amministratividell’Icot iniziarono la loro avventura propriocon lei.“ Per l’apertura di Latina fummo impegnatigiorno e notte, spesso il sabato non rientra-vo a casa a Roma e dormivamo nellecamere libere del 4° piano. Insiemealle care Iris Faggiana, moglie del

Prof. Faggiana, fondatore della Giomi, eCarla Sammito, che si occupava dellagestione di tutto il personale sanitario esocio-sanitario, quanti giovani ortopediciabbiamo visto crescere sotto gli insegna-menti del Prof. Pasquali, li abbiamo vistiaffermarsi ed oggi sono tutti importanti eben noti professionisti”.Ricorda molto bene il primo pazientedell’Icot, un ragazzo poliomelitico che svol-geva programmi di riabilitazione e che leistessa andava a prendere a casa con lasua Mini Minor; “ La sera dovevo controlla-re che nessuno dei ragazzi poliomeliticiricoverati si fosse allontanato dal reparto,allora mi riempivo le tasche di caramelleche poi distribuivo ad ognuno di loro manmano che gli andavo a dare la buona notte.Loro ormai lo sapevano e, sentendo i mieipassi nel corridoio, si facevano trovare alloro posto e mi accoglievano al gridodi...mella...mella... (caramella)...e per lorofui sempre...Mella!!! Abbiamo lavoratotanto, con il Rag. Mario Matarazzo, LucianaPizzo e Pina Vavini, allora tutti giovanissimi,e tante altre persone che oggi sono andatein pensione; abbiamo lavorato con passio-ne e dedizione, insomma eravamo unafamiglia, organizzavamo feste per intratte-nere i bambini ricoverati, insieme cantava-mo, accompagnati alla chitarra da GiorgioCeccon. Non rimpiango i tanti sacrifici fatti,anche se poi nella vita a volte si va incontroa delle delusioni, quello che ho fatto l’hofatto con il cuore e con la passione, la stes-sa passione che metto quando vado adassistere gli ospiti delle RSA”.

Nel ’73 nacquero le Static, i centri di chi-roterapia della Giomi, il primo a Latina epoi a Reggio e Messina, e la Sig.na

“ Nozze d’oro…con la Giomi”

Sig.na Delfino con sig.ra Faggiana

e sig.ra Sammito

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Delfino fud e t e r m i -nante nellag e s t i o n edelle con-venz ion i ;dal 1959a n c o r aoggi con-serva conindescrivi-bile ordinetutte le deli-

bere, gli atti autorizzativi e le statistiche deivari istituti del gruppo, sempre pronta atirarli fuori ogni qualvolta ce ne sia bisogno.Nel ’76 torna alla sede di Roma ma periodi-camente va in giro nelle varie strutture dellequali è stata una dei protagonisti nei perio-di di inizio attività. “Dopo che nel ’71 ero stata nominata CapoServizio, nel 1982 sono stata nominataDirettore Centrale di Sede di Società dall’al-lora Presidente della Giomi, il Prof.Oristano, e dal Direttore Generale Dott.Emmanuel Miraglia, e dallo stesso Dott.Miraglia ho ricevuto una lettera di encomioquando nell ’84 ho festeggiato i 25 anni conla Giomi” e soddisfatta, ma allo stessotempo emozionata, ci mostra le varie lette-re di nomina, che in questi anni ha amore-volmente e gelosamente custodito!Quando gli chiediamo come vede la Giomidel futuro, si emoziona ancora “I ragazzi –così li chiama - che oggi ricoprono ruoli diri-genziali nel gruppo hanno dimostrato fin dasubito di avere tutte le carte in regola perfare bene, li ho visti praticamente cre-scere, sono educati, preparati, insom-

Sig.na Rosa Delfinoma sono convinta che sono sulla strada giu-sta per guidare al meglio la Giomi del futu-ro, una società sempre in evoluzione”.Mentre parliamo entra una collaboratrice, èvenuta a prendere dei documenti che laSig.na Delfino ha attentamente predispostoe che serviranno per preparare le famosefatture; c’è tanto da fare, tutti i giorni, e nonvogliamo rubare altro prezioso tempo allaprotagonista di questa nostra intervista, laprotagonista di tante e tante scommesseche la Giomi ha vinto in tutti questi anni.Siamo ai saluti, Rosa Delfino ci abbracciacon il suo caratteristico affetto; questo è unarrivederci a presto…”ci vediamo tra qual-che tempo, subito dopo l’estate, ho in pro-gramma di fare un bel giro nelle RSA perportare un po’ di compagnia ai tanti ospitiche ho conosciuto in questi anni” e dei qualichiede sempre notizie, sulle loro condizioni.Arrivederci Sig.na Delfino, grazie per iltempo che ci ha dedicato ma soprattuttograzie per quanto ha fatto in questi anni perla Giomi, questa società, questa sempre piùallargata famiglia di cui tutti noi, lei in testa,siamo fieri di far parte.

Come anticipato nel precedentenumero del Grillo Parlante,Sabato 13 giugno 2009 presso l’

RSA Giovanni XXIII di Viterbo si è tenutauna giornata sul tema “La malnutrizionenell’anziano”, realizzata dall’AISIC -Associazione Italiana Stress eInvecchiamento Cellulare - in collabora-zione con la GIOMI RSA.Il tema è davvero importante e attuale:una recente indagine ministeriale rilevainfatti che, la malnutrizione nell’anziano èun fenomeno estremamente diffuso,quasi un’epidemia, tanto misconosciutaquanto pericolosa.Ha aperto il convegno la lezione magi-strale del Prof. Migliaccio, un’autoritànel campo della nutrizione, che hapresentato una relazione dal titolo

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“ LA MALNUTRIZIONE NELL’ANZIANO”

A cura dell’AISIC in collaborazione con

GIOMI RSA

Invecchiamento e composizione corpo-rea: invecchiamento normale e invec-chiamento patologico” di cui abbiamo ilpiacere di pubblicare di seguito unun’ampia sintesi.Sono poi intervenuti molti relatori alta-mente qualificati:la Dott.ssa Liperoti e la Dott.ssa Nicosiahanno illustrato, sia pure da due punti divista paralleli, i fabbisogni nutrizionalidell’ anziano ed una dieta adeguata aprevenire patologie o a supportare leterapie. Alterazioni del metabolismo, usodi farmaci e scarso appetito possonoinfatti determinare carenze vitaminiche eindurre un peggioramento del quadro disalute generale.La Dott.ssa Longo ha illustrato, con gran-de efficacia, le problematiche psico-sociali legate alla terza età e le loro rica-dute sull’ equilibrio biofisico del pazienteLa Dott.ssa De Vendictis invece si è sof-fermata sui danni che una alimentazioneincongrua (per qualità o quantità dinutrienti) o troppo ricca di tossici, ha sullasalute dei nostri anziani. Ha fornito inoltredelle linee guida da seguire per valutarela necessità di integrazione nutrizionale escegliere la tipologia di integrazione piùadatta.

Il Prof. Calvani ha presentato un’ inte-ressantissima relazione sulle dinami-

D.ssa De Vendictis Presidente AISIC, Dott.ssa

Reda Giomi RSA e Prof. Pietro A.Migliaccio

che neuroendocrine legate all’assunzio-ne di cibo, alla nostra costituzione e all’in-tera nostra “storia metabolica”.Restando nell’ambito della supplementa-zione nutrizionale, la Dott.ssa Malpieri haparlato delle problematiche organizzati-ve, di nursing e mediche di un’ integrazio-ne nutrizionale medicalizzata. Un accen-no è stato fatto, dalla Dott.ssa Malpieri,alle problematiche etiche legate a questo“atto medico”.La Dott.ssa Cozzolino invece ha illustra-to, sempre sull’argomento, le normelegislative attualmente vigenti nella

Dott.ssa Malpieri

Prof. Pietro A. Migliaccio

Dott.ssa Maria Immacolata Cozzolino

Dott. Salvatore Caminiti

nostra regione.Infine Aldo Boccialoni, in rappresentanzadel collegio IPASVI di Viterbo, ha illustra-to le problematiche strettamente legate alnursing di questi pazienti ed ha presen-tato un modello di scheda infermieristicamolto interessante.Ha concluso l’incontro la Dott.ssa Redache ha illustrato i problemi legati allagestione dei pasti in comunità ma,soprattutto, ci ha comunicato il risultato diun’indagine ministeriale che ha confer-mato che all’ interno delle strutture resi-denziali per anziani, il tasso di malnutri-zione si attesta su valori che possonoraggiungere anche il 70%La Dott.ssa Reda ha poi confermato lavolontà sua e quella della GIOMI RSA, diconsiderare la giornata di sabato 13, solola prima tappa di un percorso formativosulla malnutrizione che coinvolga tutto ilpersonale.

“ LA MALNUTRIZIONE NELL’ANZIANO”

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Prof. Pietro A. Migliaccio10

INVECCHIAMENTO E COMPOSIZIONE CORPOREA:INVECCHIAMENTO NORMALE

E INVECCHIAMENTO PATOLOGICO

Demografia dell’invecchiamentoL’invecchiamento della popolazione è un fenomeno di particolare rilevanza inambito politico, economico e sociale che ha caratterizzato i Paesi in via di svi-luppo dalla seconda metà del XX secolo ad oggi. Infatti negli ultimi cento anniin seguito allo sviluppo sociale ed economico e al conseguente cambiamentodello stile di vita si è ridotto notevolmente il tasso di natalità ed è aumentatal’aspettativa media di vita di circa il 50% (25 anni circa). In Italia, in riferimen-to ai dati forniti dall’ISTAT nel 2006, gli individui ultrasessantacinquenni rap-presentano circa il 20% della popolazione; si stima che nel 2030 il 28% circadegli italiani avrà più di 65 anni.

Alimentazione nella terza e quarta etàL’alimentazione dell’anziano, salvo specifiche controindicazioni (diabete,dislipidemie, iperuricemia, obesità, ecc...) valide peraltro anche per le età pre-cedenti, non differisce qualitativamente da quella dell'adulto anche se il biso-gno in energia diminuisce. Il mantenimento delle abitudini precedenti, unitoalla diminuzione dell'attività fisica, sono i motivi principali per cui proprio nellaterza età si ha un tasso di sovrappeso e di obesità particolarmente elevato. II

Abbiamo i l p iacere el ’onore d i pubbl icareuno stralcio della rela-

z ione presentata dal ProfPietro A. Migliaccio, in occa-sione della giornata sul tema“La Malnutrizione Dell’Anziano”organizzata dall ’AISIC e dallaGiomi RSA, tenutosi pressola RSA Giovanni XXII I d iViterbo .

fabbisogno proteico degli anziani è un problema tuttora controverso. La quan-tità di proteine consigliata da introdurre con l'alimentazione è di 1g/kg al gior-no. Gli alimenti proteici più consigliati sono il latte, i formaggi, i legumi, leuova, il pesce (prezioso veicolo di acidi grassi polinsaturi omega 3) e la carne(soprattutto carne magra e pollame), fonti anche di calcio e di ferro di cuispesso l'anziano è carente. La quantità di calorie provenienti dai lipidi nondovrebbe essere diversa da quella raccomandata per gli adulti, cioè non piùdel 30%, con netta prevalenza di acidi grassi monoinsaturi e non più del 7-8%ciascuno di acidi grassi saturi e polinsaturi. L'olio extravergine di oliva trovauna collocazione ideale nella dieta dell'anziano per la ricchezza di vitamina Ee di antiossidanti naturali. è consigliabile consumare almeno 2-3 volte allasettimana il pesce soprattutto quello azzurro,fonte naturale di acidi grassiOmega 3 oltre che ricco di calcio, fosforo e sali minerali importanti nella pre-venzione delle malattie delle ossa (osteoporosi). I carboidrati dovrebberocoprire il 50-60% del fabbisogno calorico giornaliero. E’ opportuno preferirealimenti che apportano zuccheri complessi come cereali, pane integrale, legu-mi e certi tipi di verdura e di frutta, che forniscono energia, fibra, ferro, insie-me ad altri minerali e vitamine. L'equilibrio del bilancio idrico è particolarmen-te importante per il mantenimento dell'omeostasi negli anziani. La necessitàgiornaliera di liquidi è mediamente di 1 ml/kcal o di 30 ml/kg di peso corporeopari a circa 2 litri di acqua al giorno.In conclusione, è bene che l’anziano controlli il peso, vari le scelte alimenta-ri, frazioni in più pasti la quantità giornaliera di alimenti, anche al fine di faci-litare la digestione, e beva acqua abbondantemente e frequentemente.

DECALOGHI PER LA TERZA E QUARTA ETÀ

Invecchiare bene è possibile

- In caso di dimagrimento e/o di mancanza di appetito consultare sempre il proprio medico.

- Il sovrappeso e l’obesità rappresentano un fattore di rischio per la salute edaggravano tutte le patologie dell’anziano.

- L’attività fisica rallenta i processi di invecchiamento e migliora tutte leprestazioni della vita di relazione e quindi la qualità della vita.

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INVECCHIAMENTO E COMPOSIZIONE CORPOREA:

INVECCHIAMENTO NORMALE

E INVECCHIAMENTO PATOLOGICO

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- In caso di dimagrimento e/o di mancanza di appetito consultare sempre ilproprio medico.

- Una dieta ricca di calcio (latte e derivati) e l’esercizio fisico aiutano il nostroscheletro e mantenersi in forma.

- Non abusare nell’uso dei farmaci; le autoprescrizioni sono valide solo perpiccoli e noti disturbi.

- La longevità si conquista anche a tavola.

Le regole alimentari

- Mangiare variato.- Masticare gli alimenti con cura per migliorarne la digestione.- Fare pasti leggeri e frequenti.- Consumare almeno tre pasti nella giornata, e quindi non saltare mai la prima

colazione.- Una tazza di latte o una minestrina, come cena, non assicurano un adeguato

apporto di energia e nutrienti.- Cucinare in modo semplice senza eccedere con i grassi da condimento

e le salse.- Salare le pietanze con moderazione.- Mangiare tutti i giorni cereali (pane, pasta, riso, crackers, polenta, ecc.).- Contenere la quantità di zucchero da tavola e limitare le bevande zuccherine.- Per evitare la stipsi mangiare tutti i giorni verdure (fresche o surgelate,

crude o cotte) ed almeno un frutto di stagione ben maturo.- Bere acqua frequentemente, nel corso della giornata, anche se non si

avverte lo stimolo della sete (segnale che nell’anziano non è sufficientemente sensibile).

- Bevande alcoliche? Si ma a bassa gradazione (vino o birra), in quantitàmoderata e possibilmente durante i pasti. Chi non beve alcolici non comincia farlo ora.

- Dolci sì, ma con parsimonia.- Integrazioni di vitamine e sali minerali? Si, ma solo se il medico lo giudica

necessario e alle dosi consigliate.- Leggere le etichette riportate sulle confezioni degli alimenti: si potrà conoscere

il modo di preparare e conservare il cibo acquistato e la relativa scadenza.- Se si hanno disturbi della masticazione controllare i denti e: consumare ali-

menti morbidi, quali purè, minestre, uova, pesci, carni tritate, formaggi fre-schi, yogurt;

Prof. Pietro A. Migliaccio

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- consumare pane tenero, mollica di pane ed in alternativa grissini e fettebiscottate;

- sceglier frutta ben matura e facile da schiacciare come banane, pesche,pere, fragole oppure preparare frullati con la frutta più dura o spremute congli agrumi.

Le regole di vita

- è preferibile mangiare in compagnia: organizzarsi con gli amici.- Fare passeggiate all’aria aperta tutti i giorni.- Curare la propria persona.- Coltivare hobby (bocce, gioco delle carte, dama, scacchi, parole crociate, ecc…)- Mantenere attiva la sfera sessuale.- Mantenere interesse per gli avvenimenti e seguire i cambiamenti della

società. Pertanto:• leggere giornali e libri (anche fumetti);• guardare la televisione ma senza esagerare;• ascoltare la radio;• andare al cinema o al teatro;• partecipare a gruppi e collettività culturali o ricreative.

Figli, nipoti, parenti ci danno la gioia di vivere.

Se è possibile, frequentiamoli!!!

Prof. Pietro A. Migliaccio

Prof. Pietro A. Migliaccio e Signora,

la Dott.ssa Maria Teresa Strumendo

Prof. Pietro A. Migliaccio

Libero Docente in Scienzadell’Alimentazione, Medico Nutrizionista - Dietologo,Specialista in Gastroenterologia,Esperto in Auxologia

Con la collaborazione delle

Dottoresse in Dietistica

Monica Germani ed

Elisabetta Rocchi

…sento il dovere di commemorare nel 15° anniversario della sua

scomparsa, un caro amico e un grande artista.

Ricomincio da… TROISIdi Romeo Assonitis

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Una meteora ha attraversato il

nostro schermo. Abbagliante evitosempre gli aggettivi; ma questa

volta è l’aggettivo che si è imposto guiz-zando incontrollato, dal cuore alla mano.Una meteora, precocemente spentasi neltruce impatto con le realtà terrestri.

Massimo Troisi, il postino che ci ha reca-pitato una missiva d’amore, sorridente.Un sorriso triste, talvolta sfumato d’iro-nia, di inquietudine, di ansia; ma sempredolce e fanciullesco. Irripetibile nel suo

genere. Osereidire che il suoideale corri-

spettivo pittori-co potrebbe

essere quello

di “Monna Lisa”. Inimitabile.Era figlio di un modesto tranviere di SanGiorgio a Cremano, nei pressi di Napoli.Perse presto la madre e visse di stentil’adolescenza con altri cinque fratelli. A 20anni colpito da febbri reumatiche con graviconseguenze cardiache che lo costrinseroad un’ urgente operazione a Houston, nelTexas, grazie ad una colletta parrocchiale.Sembrava che la scienza avesse vinto;ma era solo il primo round. Iniziò la sua carriera, affermandosi in unprogramma televisivo per nuovi talenti, acui parteciparono, guarda caso, ancheCarlo Verdone e Francesco Nuti.Dal cabaret, alla “smorfia” al cinema conl’esplosivo “Ricomincio da tre” che solo aRoma ha retto per ben 2 anni, in una salacinematografica.Un film unico nel suo genere, basato sul-l’interpretazione dialettale di Massimo. Non una ridicola deformazione del lin-guaggio alla Lino Banfi, avanspettacolo;ma una robusta e divertente espressionecreativa, supportata da una mascherache solo una “Napoli Milionaria” sa elargir-ci, da Totò a Eduardo, a Troisi, a Sophia.Purtroppo “Ricomincio da tre” eracostretto nei ferrei binari della Penisola,i cui confini si rivelerebbero invalicabiliperché intraducibile all’estero, senza

possibilità di doppiaggi che ne alte-rerebbero la struttura.

Servì però, ad evidenziare la statura arti-stica del giovane napoletano, poi impiega-to in altre pellicole di poco conto che pro-duttori mercanti gli affidarono per sfruttarela sua popolarità nazional - regionale.Ed eccoci all’epilogo. Il cuore fa’ ancorabizze e Massimo deve correre di nuovonel Texas per una seconda operazione, inattesa di un trapianto.Gli fu raccomandato di non lavorare e nonaffaticarsi.Ma il Postino bussò alla sua porta ed eglinon resistette alla tentazione di assurgere– lui, poeta analfabeta - ad interlocutoredel poeta - letterato Pablo Neruda, daicomuni denominatori lirici e ideologici,affiancando un gigante dello schermoPhilippe Noiret e la stupenda Maria GraziaCucinotta. Mi confessò, all’epoca che lolasciava un po’ perplesso la scelta di unregista inglese che, presupponeva, fosseagli antipodi del nostro temperamento.Bastò un colloquio per rendersi conto cheMichael Radford - che riuscirà a conferireal film l’impronta di un coro pucciniano-aveva assimilato e metabolizzato, comepochi, lo spirito mediteraneo e in particola-re quello partenopeo.“Nemo propheta in Patria”. Lì l’Italia haacclamato “Il Postino”. Ho il sospetto,però, in questa nostra “ Italia di Fantozzi “,più per l’ondata emotiva causata dallamorte di Troisi, che per lo stupore chel’opera suscita . Ed è già tanto in un paeseche ha indotto Colombo a ricorrere aglispagnoli e Marconi agli inglesi e che hacontestato Galileo. I veri artefici della suaconsacrazione alla leggenda sono gliamericani ponendolo nell’Olimpo dei

Charlot, Rodolfo Valentino, HumphreyBogart, Marilyn Monroe, Greta Garbo,James Dean, ecc. Ed a quest’ultimo loconfrontano per la sua breve, sfolgorantecarriera, spezzata da una morte prema-tura. Così come gli americani hannodecretato il successo di GiuseppeTornatore, conferendo “L’ Oscar al suofilm “Nuovo Cinema Paradiso” che nes-sun produttore Italiano voleva realizzare.Tornatore dovette rinunciare al suo com-penso per convincere Franco Cristaldi agirarlo. E poi è uscito nelle sale dellaPenisola tra l’indifferenza generale.Così come con Vittorio De Sica con“Ladri di biciclette”, proiettato in Italia tral’apatia e la non curanza di pubblico ecritica, e poi esploso nel mondo interodopo l’Oscar. Il cinema Italiano (e l’Italia)risorge sempre dalle sue ceneri. Vivo ebrillante. Considerato nel mondo la nostra piùgrande manifestazione artistica, dopo ilRinascimento e la Classicità. Patrimonioche tutti ci hanno invidiato. Senza mezzi,senza aiuti, senza strutture industriali.Grazie alla sua impareggiabilità creativa.E “con pezzi di cuore”, più potenti dellevalanghe finanziarie richieste daKolossals.Così come disse Massimo, morto a soli41 anni, il giorno dopo dell’ultimo “ciak”imponendosi con sforzi sovraumani divivere fino a quel momento, esorcizzan-do la morte con il suo lavoro e la suavolontà: “A questo film voglio dare l’ulti-mo pezzo del mio vecchio cuore”.

Ricomincio da… TROISI15

16

che splendida giornata!!! eccoci arrivati al parco...

Voglio godermi questo bel sole...

...io intanto mi gusto questo buon caffè!!!

una bella posa per Oliviero...

Civitavecchia...