1-Esplosivistica

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 CENNI DI ESPLOSIVISTICA In espl osivist ica mo derna, che poi è sosta nzial me nt e quel la di scuola Isr ael o- St at unit ense appart enend o a questi due Paesi i maggiori esperti e i laborator i più attrezzat i in materia, si usano, tra le molte altre, le definizioni a seguire: - A) Esplosione - Scoppio. Termini del tutto generici indicanti un fenomeno caratterizzato da intenso e subitaneo rilascio di energi a e quind i da usarsi unicamente in via prelimi nare in attesa di un più preciso inqua dramen to dell’esatta natura di detto fenomeno. Ci ò in ragi one dell ’ampi a ti pologi a di si tuazioni (ch imiche, mecca ni che, el et tri che, ecc. ) caratterizzate da un rapido rilascio energetico con intensa componente sia termica che acustico-  pressoria. - B) Triangolo di esplosione. Rappresenta le condizioni necessarie e sufficienti a determinare una esplosione di natura chimica e si identifica sostanzialmente con il triangolo di incendio (Comburente + Combustibile + Innesco) da cui si distingue unicamente per una velocità di reazione molto più elevata. - C) Reazione di esplosione. Reazione di Ossido-Riduzione tra un Comburente (detto anche Ossidante) e un Combustibile (detto anc he Rid uce nte ) dop o l’a tti vazi one (os sia dop o l’i niz iaz ione del fenomeno ) ad opera di un opportuno Innesco (Fiamma, Scintilla, Calore, Detonatore, ecc.) - D) Velocità di reazione. Quell a che compete alla decomposizio ne chimica di una determinata massa esplosiva dopo che la stessa è stata attivata in un suo punto da un idoneo innesco. - E) Tipologia degli esplosivi dal punto di vista puramente aggregativo. Ai fini di quanto può interessare nel presente ambito si citano unicamente i seguenti esplosivi: - a) Solidi / Pulverulenti - In essi è contenuto sia il Combustibile che il Comburente.

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CENNI DI ESPLOSIVISTICA In esplosivistica moderna, che poi sostanzialmente quella di scuola Israelo-Statunitense appartenendo a questi due Paesi i maggiori esperti e i laboratori pi attrezzati in materia, si usano, tra le molte altre, le definizioni a seguire: - A) Esplosione - Scoppio. Termini del tutto generici indicanti un fenomeno caratterizzato da intenso e subitaneo rilascio di energia e quindi da usarsi unicamente in via preliminare in attesa di un pi preciso inquadramento dellesatta natura di detto fenomeno. Ci in ragione dellampia tipologia di situazioni (chimiche, meccaniche, elettriche, ecc.) caratterizzate da un rapido rilascio energetico con intensa componente sia termica che acusticopressoria. - B) Triangolo di esplosione. Rappresenta le condizioni necessarie e sufficienti a determinare una esplosione di natura chimica e si identifica sostanzialmente con il triangolo di incendio (Comburente + Combustibile + Innesco) da cui si distingue unicamente per una velocit di reazione molto pi elevata. - C) Reazione di esplosione. Reazione di Ossido-Riduzione tra un Comburente (detto anche Ossidante) e un Combustibile (detto anche Riducente) dopo lattivazione (ossia dopo liniziazione del fenomeno) ad opera di un opportuno Innesco (Fiamma, Scintilla, Calore, Detonatore, ecc.) - D) Velocit di reazione. Quella che compete alla decomposizione chimica di una determinata massa esplosiva dopo che la stessa stata attivata in un suo punto da un idoneo innesco. - E) Tipologia degli esplosivi dal punto di vista puramente aggregativo. Ai fini di quanto pu interessare nel presente ambito si citano unicamente i seguenti esplosivi: - a) Solidi / Pulverulenti - In essi contenuto sia il Combustibile che il Comburente.

- b) Liquidi - Anche questi contenenti al loro interno sia il Combustibile che il Comburente. - c) Miscela di Aria + Vapori infiammabili (es.: benzina, alcool, ecc.) - ( Attenzione ! Miscele particolarmente pericolose in quanto subdole). - d) Miscela di Aria + Gas infiammabile (es.: Idrogeno, G.P.L., Metano, Acetilene, ecc.) (Attenzione ! Miscele particolarmente pericolose in quanto subdole). - e) Miscela di Aria + Polveri apparentemente innocue purch molto sottili in termini granulometrici, ossia dellordine dei m (millesimi di mm) oppure delle decine di m, di svariata natura e/o provenienza - ( Attenzione ! Miscele particolarmente pericolose in quanto subdole). Per quanto riguarda le provenienze si citano quella: Agricola: (es.: Cellulosa, Bianco duovo, Zucchero, Latte in polvere, Pula del grano, Amido, Segatura di legno, ecc.) Carboniosa: (es.: Carbone, Lignite, ecc.) Chimica: (es.: Acido ascorbico, Acetato di calcio, Destrina, Lattosio, Paraformaldeide, Zolfo, ecc.) Metallica: (es.: Alluminio, Magnesio, Zinco, ecc) Plastica: (es.: Resine epossidiche, Resine melaminiche, Resine fenoliche, Cloruro di vinile, Fibre sintetiche, ecc.) - f) Miscele Ibride (es.: Aria + Gas infiammabili + Polveri anche inerti oppure Aria + Vapori infiammabili + Polveri anche inerti.) - F) Tipologia degli esplosivi dal punto di vista della loro velocit di decomposizione chimica. La moderna esplosivistica distingue: - 1) I low Explosives - O esplosivi Deflagranti - Essi sono caratterizzati da una velocit di decomposizione chimica inferiore a 1.000 m/sec e possono appartenere, dal punto di vista dello stato di aggregazione, sia alla precedente lettera a) (es.: polvere nera, miscele pirotecniche, ecc.) sia alle precedenti lettere c), d), e) ed f).

- 2) Gli high Explosives - O esplosivi Detonanti Essi sono caratterizzati da una velocit di decomposizione superiore (a volte anche di molto) ai 1.000 m/sec e possono appartenere, sempre dal punto di vista aggregativo, sia alla precedente lettera a) (ad es.: Dinamiti, Tritolo, AN-FO, Ciclonite, Pentrite, ecc.) sia alla lettera b) (ad es.: Nitroglicerina, Nitroglicole, ecc). Gli high explosives si dividono a loro volta in due sottofamiglie (Primari e Secondari) a seconda della loro sensibilit allinnesco. Esaurito a questo punto quel minimo indispensabile di terminologia specifica possibile chiarire il fenomeno esplosivo di tipo chimico con alcuni esempi. - I Esempio. Attivazione tramite fiamma di un piccolo quantitativo libero (ossia non racchiuso in alcun recipiente) di comune polvere nera. Risultato: Si ha semplicemente la combustione con fumo e sibilo della polvere ma NON lesplosione. Ci in quanto trattandosi di attivazione di un low explosive occorre, ai fini della sua deflagrazione, che lo stesso sia adeguatamente confinato ossia rinchiuso entro un recipiente di opportuna resistenza meccanica. - II Esempio. Attivazione di una cartuccia di Tritolo (ovviamente tramite opportuno detonatore essendo, il Tritolo, un esplosivo secondario). Risultato: Violenta detonazione anche senza alcun confinamento della carica esplosiva in quanto il Tritolo un high explosive. - III Esempio. Attivazione della miscela aria + gas presente in una abitazione a seguito di una perdita della bombola di cucina o dellimpianto di distribuzione di rete. Risultato: Quando il rapporto stechiometrico tra laria ed il particolare gas raggiunge il valore corretto per la reazione di ossido-riduzione sufficiente una scintilla, anche di natura casuale, per ottenere ci che stampa e TV puntualmente ci presentano ad ogni incidente di specie. I violenti effetti sono infatti conseguenti al fatto che la miscela deflagrante Aria + Gas solidamente

confinata dalle pareti delledificio che quindi diviene la camera di scoppio della (peraltro assai rilevante dal punto di vista volumetrico) massa della precitata miscela. - IV Esempio. Attivazione, allinterno di un silos, della miscela aria + pula di grano. Risultato. Quando si crea unatmosfera esplosiva per presenza in sospensione di particelle di pula di adeguata granulometria, concentrazione e umidit sufficientemente bassa, dasta anche una modesta scintilla di natura qualsiasi (elettrica, elettrostatica, da urto o attrito meccanico, ecc.) per dare origine ad una esplosione addirittura devastante anche a considerevoli distanze. Ci in ragione sia dellelevato volume della miscela esplosiva in gioco sia del forte confinamento dato dalle pareti del silos normalmente realizzato in cemento armato. La storiografia esplosivistica riporta, per il passato (ossia prima che fossero del tutto chiare le esatte condizioni deflagrative) vari incidenti con elevato numero di vittime a causa di esplosioni da pula o da amido in ambito industriale. - V Esempio. Attivazione, allinterno di una miniera di carbone, del polverino purtroppo sempre presente in sospensione nellaria. Risultato: Violenta deflagrazione con crollo delle volte e innesco di incendi secondari. Trattasi di incidente assai diffuso ancora oggi nei Paesi a scarsa attenzione nei confronti della sicurezza sul lavoro. Si tratta infatti di incidente riconducibile sempre a carenza di ventilazione e filtraggio delle polveri sospese allinterno della miniera con conseguente raggiungimento della situazione idonea alla deflagrazione. - VI Esempio: Attivazione, allinterno di macchinari o impianti chiusi, di polveri di varia natura o di fibre sintetiche derivanti dalle lavorazioni in atto. Risultato: Violenta deflagrazione con proiezione a distanza di frammenti e parti metalliche del contenitore in quanto costituente una robustissima camera di scoppio. Trattasi di incidente che avviene normalmente per guasti al sistema filtrante oppure a quello preposto alla insufflazione di gas inerte nella massa in lavorazione. Linnesco quasi sempre dovuto a scarica elettrostatica interna per strofinio della massa in lavorazione.

TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI ESPLOSIVI CIVILI PIU' COMUNI REPERIBILI IN ITALIA Tipo Dinamiti Gelatinate Gomme Pulverulenti Italesplosivi Gelatina 1 Gelatina 2 S.E.I. Esplosivi Gel A6 Gel B6 Interem Aspetto indicativo

Slurries

ANFO

GOMA1ED Candelotti contenenti sostanza GOMAEC gelatinosa bianco rosata con puntini scuri Gomma A --Mattoncini di forma parallelepipeda Vulcan Brixia A Casalite Polvere bianco-grigiastra in Cava Extra Brixia B Ligamita sacchetti plastici trasparenti Cava 1 clippati ad una estremit Candelotti in PVC contenenti Tutagex 110 Sigma 600 Riogel EP un Gel bianco giallognolo Tutagex 210 Sigma 605 Riogel2 semitraspar. oppure bianco con macchie argentee oppure grigio oppure verdognolo Sacchetti cilindrici plastici Anfo Euranfo 77 Nagolita trasparenti contenenti polvere granulosa (farinosa) bianca o giallognola

TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI ALTI ESPLOSIVI PIU' COMUNI Nome Fulminato di mercurio Azotidrato di piombo Stifnato di piombo Fulmicotone - NC (Trinitrocellulosa) Pentrite - PETN (Tetranitrato di pentaeritrite) Tipo P P P Ambiti di Impiego Aspetto indicativo Inneschi primari (Ormai non pi in uso in quanto fortemente Aghi bianco grigiastri corrosivo) Inneschi primari Cristalli color bianco sporco Inneschi primari Cristalli gialli Polveri da lancio In unione ad altri esplosivi nelle Cristalli trasparenti gelatine Micce detonanti - Inneschi secondari - Pallottole esplosive Cristalli bianchi attuali aghiformi In granate assieme ad altri esplosivi Componente di svariati esplosivi Cristalli bianco civili e militari sporco - Microsfere (Prill) Inneschi secondari - In granate Cristalli giallo limone con altri esplosivi In granate e bombe da aereo o da Cristalli giallastri mortaio da solo o misto ad altri spesso usato fuso o esplosivi compresso in candelotti oppure in Componente di esplosivi civili mattoncini Esplosivi plastici - Inneschi Se pura si presenta secondari - Boosters come polvere sottile di cristalli aghiformi In unione ad altri esplosivi per color bianco sporco dar luogo a composti speciali Se plasticizzata pu assumere vari colori Pallottole esplosive giapponesi (Nero, Grigio scuro, della II G.M. Blu chiaro, Giallo, Verde scuro) Esplosivi plastici In unione ad altri esplosivi per Pasta malleabile caricamenti particolari bianca (Mine, siluri, missili) Se puro si presenta in forma di cristalli color Esplosivi plastici arancia sanguetta altrimenti assume il colore del plasticizzante

Nitrato d'Ammonio - AN Acido Picrico (Trinitrofenolo) Tritolo - TNT (Trinitrotoluene)

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T4 - RDX Ciclonite - Esogene - Exogene (Ciclotrimetilentrinitroammina)

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C4 Composizione come sopra ma con solo il 9% di plastificante Semtex (50% PETN - 50% RDX)

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