1 Corso di formazione su Lautonomia didattica nelle università (DM 270/2004) nicoletta paggin...
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Corso di formazione su Corso di formazione su
L’autonomia didattica nelle universitàL’autonomia didattica nelle università(DM 270/2004)(DM 270/2004)
nicoletta paggin
Reggio Calabria, 30-31 marzo 2009Reggio Calabria, 30-31 marzo 2009
2
1) La riforma degli ordinamenti didattici secondo il DM 270/04 porta con sé un ripensamento dell’intera Offerta Formativa degli Atenei
2) L’esercizio responsabile dell’Autonomia didattica nelle Università impone agli Atenei scelte progettuali specifiche e conseguente allocazione delle risorse
Strategia generale per
la qualità della
formazione universitaria quale motore
della competizione
tra atenei
Obiettivi dei Corso
ProgrammaProgramma
Quadro normativo di riferimento
Il DM 509/99 e il DM 270/04
Le nuove classi di laurea e laurea magistrale
L’Accesso ai Corsi di studio
Gli strumenti della Riforma
Dall’istituzione all’attivazione dei Corsi di studio
3
Il Principio autonomisticoIl Principio autonomistico
L’art. 33 della Costituzione“università ed accademie hanno diritto
di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”
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L’autonomia quale “corollario” irrinunciabile per il conseguimento dei fini istituzionali dell’Università
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Autonomia didattica?Autonomia didattica?
È la capacità dell’ente di determinare
e disciplinare i propri corsi di studio e tutto ciò che riguarda la loro organizzazione
6
La legge 19 novembre 1990, n. 341 (G.U. 23-11-1990, n. 274)“Riforma degli ordinamenti didattici”
Art. 11 Autonomia didattica
La Legge di attuazioneLa Legge di attuazione
7
La Legge 127/1997 (comma 95, art. 17)
Bassanini bis
Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa
e dei procedimenti di decisione e di controllo
8
95. L'ordinamento degli studi dei corsi di diploma universitario, di laurea e di specializzazione di cui agli articoli 2, 3 e 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341, é disciplinato dagli atenei, con le modalità di cui all'articolo 11, commi 1 e 2, della predetta legge, in conformità a criteri generali definiti, nel rispetto della normativa comunitaria vigente in materia, sentiti il Consiglio universitario nazionale e le Commissioni parlamentari competenti, con uno o più decreti del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica
Bassanini bis
./.
Art
. 2
DM
270
/04
I decreti di cui al presente comma determinano altresì:◦ con riferimento ai corsi di cui al presente
comma, accorpati per aree omogenee, la durata, anche in deroga a quanto previsto dagli articoli 2, 3 e 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341, e successive modificazioni, ed anche eventualmente comprensiva del percorso formativo già svolto, l'eventuale serialità dei predetti corsi e dei relativi titoli, gli obiettivi formativi qualificantigli obiettivi formativi qualificanti, tenendo conto degli sbocchi occupazionali e della spendibilità a livello internazionale, nonché la previsione di nuove tipologie di titoli rilasciati dalle università, in aggiunta o in sostituzione a quelli determinati dall'articolo 1 della legge 19 novembre 1990, n. 341, in corrispondenza di attività didattiche di base, specialistiche, di perfezionamento scientifico, di alta formazione permanente e ricorrente;
9
clas
si
modalità e strumenti per l'orientamento e per favorire la mobilità degli studenti, nonché la più ampia informazione sugli ordinamenti degli studi, anche attraverso l'utilizzo di strumenti informatici e telematici;
Modalità di attivazione, in collaborazione con atenei stranieri, del corsi universitari
10
Bassanini bis
Off.F
11
I regolamenti didattici di ateneo disciplinano le modalità e i criteri per il passaggio al nuovo ordinamento, ferma restando la facoltà degli studenti iscritti di completare i corsi di studio, ovvero di transitare ai nuovi corsi previo riconoscimento, da parte delle strutture didattiche competenti, degli esami sostenuti con esito positivo.
Bassanini bis
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Impegni internazionaliImpegni internazionali
Il processo di Bologna è un processo di armonizzazione dei sistemi di istruzione superiore, nato nel 1999 quando 29 ministri dell'istruzione europei si incontrarono a Bologna per sottoscrivere un accordo, noto come la Dichiarazione di Bologna.
La Dichiarazione iniziale firmata a Bologna (1999) enunciava sei obiettivi specifici:
Adozione di un sistema di titoli facilmente comprensibili e comparabili, anche tramite l'uso del Diploma Supplement
Adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo e secondo livello
Adozione di un sistema di crediti didattici - sul modello dell'ECTS
Promozione della mobilità attraverso la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della circolazione di studenti, ricercatori e personale amministrativo
Promozione della cooperazione europea nell'accertamento della qualità
Promozione della necessaria dimensione europea dell'istruzione superiore
Oggi 45Paesi
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Impegni internazionaliImpegni internazionali
Bergen 2005 e Conferenza di Londra 2007
Qualità dei Corsi di studio
Assetto generale dei tre cicli (riqualificazione del dottorato di ricerca)
Apprendimento permanente (nuova missione istituzionale degli atenei)
Prossimo incontro ospitato dai paesi del Benelux si terrà a Leuven/Louvain-la-Neuve il 28-29 aprile 2009
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L'Italia, sebbene abbia adottato un sistema di base 3+2, si discosta da tutti gli altri paesi europei per alcune peculiarità, cosa che ha spesso sollevato polemiche, visto che di fatto impedisce l'armonizzazione dei titoli accademici.
Per esempio il “grado” di dottore viene conseguito in tutti gli altri paesi partecipanti solo dopo la conclusione di quello che in Italia viene denominato dottorato di ricerca mentre in Italia la laurea di primo livello è sufficiente; in questo modo il termine "dottore" ha un significato anche sociale notevolmente inferiore di quello che ha all'estero. Inoltre anche il termine master assume in Italia un valore differente che non nel resto del mondo: si tratta in Italia di un corso aggiuntivo post-laurea a livello universitario, mentre al di fuori dei confini nazionali per master si intende la laurea magistrale biennale (il +2). Va anche considerato che per diploma in molti stati europei si intende la laurea di primo livello, mentre in Italia si intende il titolo conseguito alla fine della scuola.
Peculiarità italiane Peculiarità italiane
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La Riforma universitaria:La Riforma universitaria:il “tre+due” il “tre+due”
e il sistema dei crediti e il sistema dei crediti
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L’attuazione della riformaL’attuazione della riforma
Il regolamento in materia di Il regolamento in materia di
autonomia didatticaautonomia didattica degli atenei degli atenei DM 3 novembre 1999, n. 509 - GU n. 2 del 4.1.2000
(“i criteri generali” previsti dalla Bassanini bis)(“i criteri generali” previsti dalla Bassanini bis)
La determinazione delle La determinazione delle
““Classi delle lauree/specialistiche Classi delle lauree/specialistiche universitarieuniversitarie”” DM 4 agosto 2000 – GU n. 170 del 19.10.2000;
DM 28 novembre 2000 – GU n. 18 del 23.1.2001;
DM 2 aprile 2001; 2 aprile 2001; 12 aprile 2001 – GU n. 128 del
5.6.2001
(“l’accorpamento per aree omogenee”)(“l’accorpamento per aree omogenee”)
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Il 3 + 2Il 3 + 2
Laurea (L)
Laurea specialistica (LS)
1° livello
2° livello
Diploma di specializzazione
(DS)
Dottorato di ricerca
(DR)
3 anni3 anni
2 anni2 anni
LAUREA
SPECIALISTICA
A
CICLO UNICO
5 o
6 an
ni
5 o
6 an
ni
Master Universitariodi 1° livello
Master Universitariodi 2° livello
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Parola chiave:Parola chiave:
Misura del volume di lavoro di apprendimento
Attività formative
esperienze
Studio individuale
1 credito = 25 ore di lavoro studente
1 anno t.p. = 60 crediti
1500 ore annue
(compreso studio e
attività
individuali)
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CFUCFU
si acquisiscono con il superamento dell’esame (/30) o altra forma di verifica del profitto
Il riconoscimento nei cambi di Corso spetta alla struttura didattica che accoglie
I contenuti conoscitivi possono essere soggetti ad obsolescenza
Può essere previsto un numero minimo di CFU da acquisire in tempi determinati
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CFUCFU
Inoltre, possono essere riconosciuti come CFU, secondo criteri predeterminati le
Conoscenze e abilità professionali certificate
Altre conoscenze e abilità da attività formative post secondarie progettate e realizzate con il concorso dell’università
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La CLASSE
• Le classi sono individuate con DM o DI • Sono contraddistinte da un numero progressivo e da una denominazione (es. L-1 Beni culturali; LM-1 Antropologia)
• La denominazione è riportata nella pergamena di laurea
• Sono 43 classi triennali (erano 42) e 94 classi magistrali (erano104)
• Stabiliscono una “base comune vincolata” per tutti i titoli di studio rilasciati dalle Università in quella Classe (identico valore legale) - Obiettivi formativi qualificanti la classe - CFU obbligatori per le attività formative di Base (se previste) e Caratterizzanti i CFU
Mancano ancora i DI per le classi le professioni sanitarie (erano 4+4) e le classi in scienze della difesa e della sicurezza (erano 1+1)
Si tratta di un “raggruppamento” di Corsi di studio “affini”
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Attività formative
Ambiti disciplinari
SSD CFU Tot. CFU
Di base XYZ/01XYZ/02XYZ/03
60
XYZ/04XYZ/05XYZ/06
XYZ/07XYZ/08
Caratterizzanti ………………………………
30
TOTALE 90
1
2
3
4
indispensabili
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Attività formative
• Ogni attività organizzata o prevista dall’Università finalizzata all’acquisizione di CFU (es. insegnamenti, tirocinio, tesi, laboratorio)
• Le attività nell’ordinamento sono raggruppate in Tipologie di Attività Formative (TAF)
•Quelle indispensabili per il conseguimento di un determinato TITOLO di studio sono individuate dalla CLASSE di appartenenza e sono
a)Attività formative di base (quando previste)b)Attività formative caratterizzanti
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Inoltre TUTTI gli ordinamenti devono prevedere anche attività formative
a) a scelta, b) affini o integrative (delle TAF di base e caratterizzanti), c) per la prova finale, di verifica della conoscenza di almeno una lingua straniera (solo per le lauree), d) altre attività formative (tipo abilità informatiche),
in alcuni casi anche
e) stage e tirocini formativi presso imprese
Attività formative
2525
Ambito disciplinare
Si tratta di un insieme di Settori Scientifico Disciplinari culturalmente e professionalmente affini definito dai DM sulle classi all’interno delle due tipologie di TAF indispensabili
ATTIVITA’ FORMATIVE INDISPENSABILI
Attività formative:
Ambiti disciplinariAmbiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari
CFU Tot.CFU
Di base Lingua e letteratura italiana
L‐FIL‐LET/10 ‐ Letteratura italianaL‐FIL‐LET/11 ‐ Letteratura italianacontemporaneaL‐FIL‐LET/12 ‐ Linguistica italianaL‐FIL‐LET/13 ‐ Filologia dellaletteratura italiana
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Il Regolamento didattico di AteneoIl Regolamento didattico di Ateneo
E’ lo strumento attraverso il quale le università disciplinano
o gli ordinamenti didattici dei propri corsi di studio
o gli aspetti organizzativi (comuni) dell’attività didattica
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Ordinamento didattico
E’ l'insieme delle norme che regolano i curricula del corso di studio
È approvato dal Ministero
Contiene informazioni obbligatorie (art. 11 DDMM 509/99 e 270/04 + allegato C al DM 544/07) con il quadro complessivo dei CFU da attribuire alle diverse TAF
Può essere formulato/organizzato nella modalità a - CFU FISSI- Intervalli di CFU (CFU min-max)
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Esempio CFU FISSI
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Esempio intervallo CFU
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Il Regolamento didattico del Corso di studioIl Regolamento didattico del Corso di studio
Specifica in conformità con l’ordinamento didattico gli aspetti organizzativi di ogni Corso di studio
Contiene gli insegnamenti e le altre Attività formative, proposti e attivati, le propedeuticità, i requisiti di ammissione e la modalità di verifica del possesso, i curricula offerti, le caratteristiche della prova finale, i docenti,….
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Curriculum
• E’ un’articolazione INTERNA al Corso di studio• Corrisponde ai “vecchi indirizzi” pre DM 509/99•Viene individuato annualmente in sede di attivazione dei Corsi di studio (offerta formativa annuale/regolamento didattico del Corso)•NON compare mai nella pergamena di laurea
Economia e Management L-18 Scienze dell'economia e della gestione aziendale
• Amministrazione e Controllo• Economia e Diritto• Economia e Finanza • Economia e Management delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche• International Economics and Management • Management
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La Riforma della Riforma La Riforma della Riforma
Conferme Conferme e e
InnovazioniInnovazioni
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La Riforma della RiformaLa Riforma della Riforma
Nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del 12 novembre è stato pubblicato il Decreto MIUR 22 ottobre 2004, n. 270 recante modifiche al DM n. 509 del 1999, concernente l’autonomia didattica degli Atenei e la struttura dell’ordinamento universitario. Le differenze con il DM n. 509 sono notevoli
La prima novità da considerare è la sostituzione, operata dal DM n. 270, della laurea specialistica (LS) con la laurea magistrale (LM)
Inoltre, almeno nelle intenzioni, il 3+2 diventa Y
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La Riforma della RiformaLa Riforma della Riforma
Novità per le professioni legali di magistrato, avvocato, notaio
Un modello a “ciclo unico” (1+ 4)Un modello a “ciclo unico” (1+ 4)
meno CFU vincolati a livello nazionale dalla Classe di appartenenza del Corso di studio (dal 66% al 50 per le triennali e al 40% per le classi delle lauree magistrali)
inoltre
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La Riforma della RiformaLa Riforma della Riforma
Un percorso a Y (1+2+2) “sostituirà” il 3+2
1° anno Comune60 CFU
2° e 3°120 CFUPe
rcorso
professionalizzante
(stages, tirocinio
) Percorso metodologico
(solida preparazione
di base)
4°e 5°Laurea Laurea
magistralemagistrale
120 CFULaurea Laurea
triennaletriennale
2° e 3°120 CFU
Laurea Laurea triennaletriennale
180 CFU180 CFU
differenziazione
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Il Confronto tra 509/99 e 270/04Il Confronto tra 509/99 e 270/04
Prima AttenzionePrima Attenzione
Articolo 1 (Definizioni)
c) Regolamenti didattici di ateneo d) Regolamenti didattici dei Corsi di studio e) Corsi di studio f) Titoli di studio i) Ambito disciplinare n) Ordinamento p) Curriculum
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Articolo 3 (Titoli e corsi di studio)
comma 1, fa riferimento alla laurea magistrale (L.M.), mentre nel DM 509 si faceva riferimento alla laurea specialistica (LS);
comma 4 introduce la differenziazione“Il corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, anche nel caso in cui sia orientato all'acquisizione di specifiche conoscenze professionali.”
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Articolo 6 (Requisiti di ammissione ai corsi di studio)
Laurea
al comma 1 l’inciso "ove necessario" è stato eliminato, rendendo pertanto obbligatoria in ogni caso, da parte dei Regolamenti didattici di ateneo, la determinazione delle modalità di verifica delle conoscenze richieste per l’accesso ai corsi di laureacorsi di laurea.
LAUREA
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Laurea Laurea magistrale (comma 2)magistrale (comma 2)
Si accede con la Laurea ma anche con il DU triennale
inoltre
O c’è il numero programmato o ci sono specifici criteri di accesso tra i quali: requisiti curriculari e adeguatezza della personale preparazione verificata dagli atenei con modalità definite nei regolamenti didattici.
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Articolo 6 (Requisiti di ammissione ai corsi di studio)
comma 3 Di fatto introduce il “ciclo unico” anche quando non previsto da normative UE, fermo restando il periodo formativo iniziale comune (?)
comma 4 è sparito il rinvio al vecchio comma 3 dell’art. 7 che prevedeva un numero minimo (300) e massimo (360) di CFU per i DS. La questione sarà materia dei decreti ministeriali (comma 3 successivo art. 7, senza citare espliciti numeri di CFU)
42
Articolo 7 (Conseguimento dei titoli di studio)
contiene differenze riguardo i crediti necessari per conseguire i titoli
Per conseguire la laurea magistrale lo studente deve aver acquisito 120 crediti mentre nella precedente versione si parlava di “laurea specialistica e di 300 crediti”.
43
Articolo 9 IstituzioneIstituzione e Attivazione dei corsi di studio)
Comma 1“I corsi di studio di cui all’art. 3 sono istituiti nel rispetto dei criteri e delle procedure di cui all’art. 11 e delle disposizioni vigenti sulla programmazione del sistema universitario”
44
Comma 2
“Con apposite deliberazioni le università attivano i corsi di studio nel rispetto dei requisiti
strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti dei corsi
determinati con decreto del Ministro nell’osservanza degli obiettivi e dei criteri della programmazione del sistema universitario, previa
relazione favorevole del Nucleo di valutazione dell’università.
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Articolo 9 Istituzione e attivazione dei corsi di studio
comma 3: “L’attivazione dei corsi di studio di cui al comma 2 è subordinata all’inserimento degli stessi nella banca dati dell’offerta formativa del Ministero, sulla base di criteri stabiliti con apposito decreto ministeriale.”
DM 544 del 31 ottobre 2007
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Articolo 10 (Obiettivi e attività formative qualificanti delle classi)
Presenta una formulazione del tutto nuovaI DM sulle classi vincoleranno “solo” le attività di base (se previste) e caratterizzanti
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Articolo 10 (Obiettivi e attività formative qualificanti delle classi)
Inoltre
Comma 3: “I decreti di cui al comma 1 determinano, altresi', il numero minimo di CFU necessario per l'istituzione dei corsi di studio adeguatamente differenziati.”
Comma 5: a) attivita' formative autonomamente scelte dallo studente purche' coerenti con il progetto formativo;
e per il percorso professionalizzante
e) attivita‘ formative relative agli stages e ai tirocini formativi pressoimprese, amministrazioni pubbliche, enti pubblici o privati ivi compresi quelli del terzo settore, ordini e collegi professionali, sulla base di apposite convenzioni.
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Articolo 11 (Regolamenti didattici di ateneo)
commi 3 e 4L’ordinamento “270” contiene le stesse determinazioni del “509” ma la preventiva consultazione delle parti sociali va fatta “... con particolare riferimento alla valutazione dei fabbisogni formativi e degli sbocchi professionali”.
Verbale della consultazione
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Articolo 11 (Regolamenti didattici di ateneo)
Il comma 7
a) “ai criteri di accesso ai corsi di laureacorsi di laurea, prevedendo, fatto salvo quanto stabilito per i corsi di cui all’art. 1, comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, che gli studenti vengano immatricolati a corsi di base comuni secondo criteri e procedure
disciplinate nel regolamento didattico di ateneo. A tale fine i regolamenti didattici di ateneo stabiliscono che tutti gli iscritti ai corsi di laurea, tutti gli iscritti ai corsi di laurea, afferenti alla medesima classe o gruppi affini di essiafferenti alla medesima classe o gruppi affini di essi così come come definiti dai singoli ordinamentidefiniti dai singoli ordinamenti di ateneo, condividano le stesse stesse attività formative di base e caratterizzantiattività formative di base e caratterizzanti comuni comuni per un minimo per un minimo di 60 crediti prima della di 60 crediti prima della differenziazionedifferenziazione dei percorsi formativi dei percorsi formativi prevista dall’art. 3, comma 4, secondo criteri stabiliti autonomamente e definiscano i criteri per la prosecuzione degli studi nei diversi percorsi.”
Decreto direttoriale 3 giugno 2008 “esonera” le classi L-10, 11 e 12
…I Regolamenti didattici di ateneo disciplinato l’organizzazione dell’attività didattica comune a tutti i Corsi di studio con particolare riferimento ……
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L’ateneo deve quindi disciplinare nel RDA i criteri di accesso ai Corsi di laurea (che non siano a programmazione nazionale ex art. 1, c. 1 della L. 264/99)
Gli studenti devono essere immatricolati a corsi di base comuni
affinché i Corsi della stessa Classe (o appartenenti a gruppi affini per disposizione dei
singoli ordinamenti didattici)condividano almeno 60 CFU (S/D base e caratterizzanti)
prima della differenziazione
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Qualifiche accademicheArticolo 13 (Disposizioni transitorie e finali)
Comma 7: “A coloro che hanno conseguito, in base agli ordinamenti didattici di cui al comma 1, la laurea, la laurea magistrale o specialistica e il dottorato di ricerca, competono, rispettivamente, le qualifiche accademiche di dottore, dottore magistrale e dottore di ricerca. La qualifica di dottore magistrale compete, altresi', a coloro i quali hanno conseguito la laurea secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509.”
Un avvio molto lentoUn avvio molto lento
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Solo il nuovo Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza prende il via dall’anno accademico 2006-2007
La Classe LMG/01La Classe LMG/01
DM 25 novembre 2005 (GU 293, 17.12.2005)Percorso unitario quadriennale, successivo
all’anno di base (??)DM 21 dicembre 2005 (GU 16.3.2006)DM 5 aprile 2005 (GU 222, 24.9.2007)IUS/06
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Una parentesi ..sanitariaUna parentesi ..sanitaria
Le bozze con le classi per trasformare i Corsi di studio finalizzati alle professioni sanitarie vengono “congelate”
L’applicazione del DM 270 per questi Titoli è quindi rinviata
Si prosegue con le classi previste dal DM 509/99
55
Le professioni sanitarieLe professioni sanitarie
•DECRETO 2 Aprile 2001 (LAUREE) Determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie (GU n. 128 del 5-6-2001 - Suppl. Ordinario n.136) 4 classiDECRETO 2 Aprile 2001 (LAUREE SPECIALISTICHE) Determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie (GU n. 128 del 5-6-2001 - Suppl. Ordinario n.136) 4 classi
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I corsi di laurea triennali 1I corsi di laurea triennali 1
Conferiscono titoli abilitanti ad una delle professioni ricomprese nella classe
Sono istituiti e attivati dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia; i corsi per Educatore professionale e per Tecnico della prevenzione sono Interfacoltà (con Medicina e Chirurgia)
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La prova finale è un esame di stato abilitante all’esercizio della professione
Sessioni, contenuti, Commissione fissati da DM
I corsi di laurea triennali 2I corsi di laurea triennali 2
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La conversione dei titoli equipollenti ai fini La conversione dei titoli equipollenti ai fini professionaliprofessionali
Molti atenei hanno predisposto percorsi formativi ad hoc destinati a quanti in possesso di un titolo equipollente secondo il DM sanità 27 luglio 2000
Ammissione in deroga alla programmazione nazionale (essendo persone già abilitate)
Perché convertire il tit
olo?
59
I Corsi di laurea specialisticaI Corsi di laurea specialistica
Sono istituiti e attivati dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia; i corsi per l’ambito dell’Educazione professionale (2/S) e della prevenzione (4/S) sono Interfacoltà (con Medicina e Chirurgia)
Ai fini dell’ammissione il DM assegna punteggi differenti ai titoli posseduti dai candidati
60
La valutazione dei titoli accademici e professionali, per la classe di laurea specialistica delle scienze infermieristiche e ostetriche avverrà sommando il punteggio del titolo presentato per l'accesso così individuato:- diploma di laurea abilitante all'esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse: punti 7;- diploma universitario, abilitante all'esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse: punti 6;- titoli abilitanti all'esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse, di cui alla legge n.42/1999: punti 5
Decreto Ministeriale 1 luglio 2008
Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie
61
Legge 8 gennaio 2002, n. 1Legge 8 gennaio 2002, n. 1
10. I diplomi, conseguiti in base alla normativa precedente, dagli appartenenti alle professioni sanitarie di cui alle leggi 26 febbraio 1999, n. 42, e 10 agosto 2000, n. 251, e i diplomi di assistente sociale sono validi ai fini dell'accesso ai corsi di laurea specialistica, ai master ed agli altri corsi di formazione post-base di cui al decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n.509, attivati dalle università. All'articolo 1, comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, alla lettera a), dopo la parola: "architettura" sono inserite le seguenti: "ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie,".
È il riferimento normativo per quanto riguarda la validità dei titoli per l’ammissione ai Corsi di laurea specialistica
62
Nella Legge non si parla di equipollenza piena: i titoli di studio servono solo conditio sine qua non per accedere alla prova di ammissione.
63
DECRETO 16 Marzo 2007 (LAUREE) Determinazione delle classi delle lauree universitarie. (GU n. 155 del 6-7-2007 - Suppl. Ordinario n.153)
43 classiDECRETO 16 Marzo 2007 (LAUREE
MAGISTRALI) Determinazione delle classi di laurea magistrale. (GU n. 157 del 9-7-2007 - Suppl. Ordinario n.155)
94 classi
Le nuove classiLe nuove classi
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Novità che complicano ulteriormenteNovità che complicano ulteriormente
Art. 1Non possono essere istituiti due
diversi Corsi di laurea afferenti alla medesima classe qualora le AAFF degli ordinamenti non si differenzino per almeno 40/30 CFU
(se i corsi sono uguali si tratta invece di ordinamento replicato)
Per differenza si intende la somma dei valori assoluti delle differenze dei CFU per SSD
Se l’ordinamento è organizzato ad intervalli di CFU la differenziazione nella fase di istituzione la certifica il Rettore
Il controllo automatico viene rinviato all’OFF.F
Va garantita tra curricula del corso A e curricula del corso B
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Di norma 90/60 CFU di insegnamenti tenuti da docenti (professori o ricercatori) di ruolo nel SSD (1 docente =2 insegnamenti per questo fine)
(Controllo affidato ai Nuclei di valutazione)
66
Novità che complicano ulteriormenteNovità che complicano ulteriormente
Corsi Interclasse ? <attenzione per le equipollenze>
2010/2011 stop alle immatricolazioni 509/99 (classi 4 agosto 2000 e 23 gennaio 2001 soppresse)
Adeguamento (da DM 509 a 270) contemporaneo di tutti i Corsi attivati nella classe
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68
complicazionicomplicazioni
Se attivo secondo il DM 270 disattivo il parallelo Corso secondo il DM 509/99
Solo CFU interiSolo CFU interiCFU minimi per AA.FF affini (18/12)
e a scelta (12/8 tra tutti gli insegnamenti attivati nell’ateneo)
Risultati di apprendimento attesi Attività classificate ISTATRiconoscimento CFU nei
trasferimenti (RDCS)
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complicazionicomplicazioni
Numero massimo esami/verifiche finali (20/12)
Esame integrato e Moduli coordinati
Numero massimo di CFU riconoscibili per conoscenze e abilità professionali certificate individualmente o acquisite in attività formativa post secondaria progettata o realizzata in collaborazione dell’ateneo (60/40)
Complicazioni “magistrali”Complicazioni “magistrali”
Art. 6Le integrazioni curriculari prima
dell’iscrizione al 2° cicloRDA fissa le modalità di verifica
della personale preparazione richiesta per l’ammissione alla LM
Pluralità di curricula per favorire l’iscrizione di studenti con titoli di 1° livello differenti
70
Gli accessori della riforma (1): Gli accessori della riforma (1): La Banca dati La Banca dati OFF.FOFF.F
71
Articolo 9 Istituzione e attivazione dei corsi di studio
comma 3: “L’attivazione dei corsi di studio di cui al comma 2 è subordinata all’inserimento degli stessi nella banca dati dell’offerta formativa del Ministero, sulla base di criteri stabiliti con apposito decreto ministeriale.”
72
DM 270/04
Strumento attraverso il quale gli atenei
comunicano con il MIUR
La Banca dati La Banca dati OFF.FOFF.F
Si articola in 3 sezioni3 sezioniRADRAD: Regolamenti Didattici di Ateneo,
relativa agli ordinamenti didattici dei Corsi di studio
Off.FOff.F: Offerta Formativa, relativa all’attivazione dei Corsi di studio, che viene annualmente ridefinita
Off.F pubblicaOff.F pubblica: annualmente ridefinita, volta a fornire le informazioni necessarie sull’offerta didattica delle università
73
IstituzioneIstituzione
Avviene nella sezione RAD della Banca dati
Entro il 31 gennaio gli atenei caricano le proposte di ordinamento (anche le modifiche ad ordinamenti già istituiti)
Entro il 30 aprile il parere CUN (dal 2011/2012 entro il 15 marzo)
Entro il 15 maggio15 maggio chiusura PRE-OFF.F (dal 2011/2012 entro il 15 aprile)
74
ProgettoConsultazione parti socialiDelibere strutture didatticheNucleo di Valutazione di AteneoOrgani Collegiali (SA obbligatorio)Comitato Regionale di CoordinamentoChiusura banca dati MIUR (31 gennaio)Parere CUN (30 aprile)Decreto Direttoriale MIUR Decreto del Rettore (fissa l’entrata in vigore)
75
L’istituzione degli Ordinamenti (RAD)(RAD)
76
Esempio ordinamentoEsempio ordinamento
509.pdf
270.pdf
AttivazioneAttivazione
Avviene selle sezione Offerta formativa annuale
In una prima fase i Corsi di studio devono transitare nella sezione PRE-OFF.F
Se superano i controlli automatici è possibile l’attivazione in OFF.F
Successivamente l’OFF.F viene pubblicata
77
L’attivazione dei Corsi di studioL’attivazione dei Corsi di studio
Inserimento Corsi (dalla sezione RAD alla sezione PRE-OFF.F)
Attivazione CurriculaVerifica possesso requisiti necessari
“teorici”Verifica effettivo possesso requisiti:
relazione Nucleo di ValutazioneDelibera Organi collegialiChiusura PRE-OFF.FRequisiti di trasparenza 31 ottobre
(insegnamenti-moduli)
78
Ordinamento (RAD) o Regolamento?Ordinamento (RAD) o Regolamento?
79
Classe/i di laurea
Facoltà
Attività formative
Ambiti disciplinari
SSD
RADRAD
Insegnamenti
(Moduli)
19+1VERIFICHE
curricula
REGO
LAM
ENTO
REGO
LAM
ENTO
DIDATT
ICO
DIDATT
ICO
(con
form
e al
RAD)
(con
form
e al
RAD)
Gru
pp
oR
ang
e
80
L’accesso ai Corsi di studioL’accesso ai Corsi di studio
Con l’attuazione del DM 270/04 gli atenei DEVONO verificare - il possesso delle conoscenze richieste per l’accesso ai Corsi di 1° ciclo o unico- la personale preparazione dei laureati (distinta dai requisiti curriculari) per l’accesso ai Corsi di 2° ciclo
Per i Corsi di laurea e i cicli unici Per i Corsi di laurea e i cicli unici avremo quindiavremo quindi
Prova di accesso- Di accertamento del possesso delle
conoscenze (obbligatoria ma non vincolante; se non positiva assegnazione di OFA da sanare entro il 1° anno)
- Selettiva per l’accesso programmato (se votazione inferiore a minimo prefissato con
assegnazione di OFA da sanare entro il 1° anno)
81
82
La programmazione degli accessiLa programmazione degli accessi
La legge 2 agosto 1999, n. 264La legge 2 agosto 1999, n. 264
83
La legge 2 agosto 1999, n. 264La legge 2 agosto 1999, n. 264
Programmazione Nazionale (art. 1,co. 1, lettere a-e)
Programmazione locale (art. 2, co. 1, lettere a-b)
“Vecchio” e “Nuovo” (art. 7 DM 544/07) ruolo del MiUR
84
PARAMETRI1) Posti nelle aule2) attrezzature e laboratori scientifici per la
didattica3) Personale docente 4) Personale tecnico 5) Servizi di assistenza e tutorato
Valutazione dell’offerta potenzialeValutazione dell’offerta potenziale
85
inoltreinoltre
N° Tirocini attivabili e posti disponibili nei laboratori e nelle aule attrezzate per attività pratiche, se l’ordinamento prevede obbligo di tirocinio e/o di attività tecnico-pratiche e di laboratorio
Modalità di partecipazione alle anzidette attività formative obbligatorie (es. turni) nonché per l’utilizzo di tecnologie e metodologie per la formazione a distanza
86
Programmazione accessiProgrammazione accessiFabbisogno di professionalitàDelibera Facoltà (schemi CNVSU)Relazione del nucleo (programmazione
locale)Delibera del SenatoInvio al MIURDecreti MIUR (di modalità e contenuti
prove e di determinazione e assegnazione posti o, per art. 2, di rispetto condizioni)
Bandi
87
Inoltre (art. 4, c. 1, Legge 264/99)Inoltre (art. 4, c. 1, Legge 264/99)
DDMM che definiscono per ciascuna tipologia di Corsi indicata all’art. 1, comma 1, lettera a) e b) della Legge 264/99 le modalità e contenuti della prova di ammissione e, dal 2010 (forse?)(forse?) anche i punteggi da attribuire alla “valorizzazione della qualità dei risultati scolastici”
Pubblicazione di tutti gli Avvisi almeno 60 giorni prima della prova
Risultati entro 15 giorni successivi la prova
88
D.Legislativo “10 D.Legislativo “10 (25) punti” punti” (14 gennaio 2008, n. 21 )(14 gennaio 2008, n. 21 )
Art. 4.Valorizzazione della qualita' dei
risultati scolastici ai fini dell'accesso ai corsi di laurea universitari di cui all'articolo 1 della legge 2 agosto 1999, n. 264.
Il punteggio massimo degli, esami di ammissione ai corsi universitari, di cui all'articolo 1 della legge 2 agosto 1999, n.264, e' di 100 punti (90 punti riservati al test).
Legge n. 14/2009, art. 37, commi 1-2ter i 25 punti diventano 10; …si applicano dal 2010-2011
89
E le lauree magistrali?E le lauree magistrali?La Legge 264/99
si applica alle Lauree magistrali / specialistiche?
Il Comma 2 dell’art. 4 comunque vieta l’introduzione di ulteriori fattispecie quindi il numero programmato può applicarsi solo alle tipologie di Corsi previste dalla stessa
La legge 1/2002 chiarisce parzialmente
90
All'articolo 1, comma 1, della legge 2 agosto 1999, n. 264, alla lettera a), dopo la parola: "architettura" sono inserite le seguenti: "ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie,".
QuindiArt. 1.
1. Sono programmati a livello nazionale gli accessi:
a) ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria, in architettura, ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie, nonché ai corsi di diploma universitario, ovvero individuati come di primo livello in applicazione dell'articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n.127, e successive modificazioni, concernenti la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502, e successive modificazioni, in conformità alla normativa comunitaria vigente e alle raccomandazioni dell'Unione europea che determinano standard formativi tali da richiedere il possesso di specifici requisiti;
91
Il Diploma Supplement (DS) è una certificazione integrativa del titolo conseguito al termine di un corso di studio in una università o in un istituto di istruzione superiore. Il suo rilascio è disciplinato dal Regolamento Didattico di Ateneo, come previsto dal Regolamento sull’autonomia didattica degli atenei (DM 270/04, art. 11, comma 8).
Il rilascio del DS è obbligatorio a partire dal 2005 (art. 6, DM 30 aprile 2004 prot. 9/2004).
Gli “accessori” Gli “accessori” della riforma (2):della riforma (2): il supplemento al diploma il supplemento al diploma
Corrisponde al modello europeo sviluppato per iniziativa della Commissione Europea, del Consiglio d'Europa e dell'Unesco
è la descrizione della natura, del livello, del contesto, del contenuto e dello status degli studi effettuati e completati dallo studente
è costituito da otto sezioni: dati anagrafici, titolo di studio, livello del titolo, curriculum e voti, funzioni del titolo, informazioni aggiuntive, certificazione, descrizione del sistema nazionale di istruzione superiore.
è un certificato che contiene solo dati ufficiali sulla carriera dello studente con esclusione di valutazioni discrezionali, dichiarazioni di equivalenza o suggerimenti relativi al riconoscimento.
92
93
Viene rilasciato in automatico (!) e senza spese per lo studente (!)
Berlino 2003Berlino 2003 Riconoscimento dei titoli: adozione di un sistema di titoli di
facile leggibilità e comparabilità.I Ministri sottolineano l'importanza della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento che dovrebbe essere ratificata da tutti i paesi partecipanti al Processo di Bologna, e fanno appello alle reti ENIC e NARIC, congiuntamente alle competenti autorità nazionali, per incoraggiarne l'applicazione.I ministri stabiliscono inoltre l'obiettivo che a partire dal 2005 ogni studente, al compimento dei suoi studi, riceva il Supplemento al Diploma automaticamente e senza spese. Il Supplemento dovrebbe essere rilasciato in una lingua europea ad ampia diffusione.Essi fanno quindi appello alle istituzioni e ai datori di lavoro affinché facciano un uso sempre più esteso del Supplemento al Diploma. Potranno così trarre vantaggio dalla maggiore trasparenza e flessibilità dei sistemi di titoli di istruzione superiore sia per favorire l'occupabilità dei laureati che per facilitare il riconoscimento accademico ai fini del proseguimento degli studi.
94
““Roma 2007”Roma 2007”
Il "Supplemento al diploma" è soggetto all'imposta di bollo nella misura di 14,62 euro per ogni foglio. Il certificato integrativo del diploma di laurea rientra infatti tra i "certificati, estratti di qualunque atto e documento e copie dichiarate conformi all'originale" rilasciati da pubblici ufficiali, per i quali è prevista l'applicazione del tributo nella misura indicata (articolo 1, tariffa, allegata al Dpr n. 642/1972).
La precisazione è contenuta nella risoluzione n. 185/E del 25 luglio 2007, con la quale l'agenzia delle Entrate ha risposto a una Università che chiedeva quale fosse il trattamento fiscale, ai fini dell'imposta di bollo, da applicare al certificato che, introdotto a partire dal 2005, riporta le principali indicazioni relative al curriculum seguito dallo studente per conseguire il titolo.
Va rilasciato in bollo sin dall’origine (1 marca da bollo ogni 4 pagine).
95
Per saperne di più…..Per saperne di più…..
96
MIUR (Studenti e diritto allo studio)
Bologna Process (schede tematiche)
Esempio
97
Anagrafe nazionale studenti e laureati
• Con la firma del decreto 30 aprile 2004 prende il via l'Anagrafe nazionale degli studenti e dei laureati delle università italiane. Trova, così, attuazione il disposto della legge 170/2003 che ha previsto l'istituzione di questo indispensabile strumento di governo del sistema.
Gli “accessori” Gli “accessori” della riforma (3)della riforma (3)
98
Attraverso gli elementi che dagli atenei italiani confluiscono nella banca dati ministeriale è possibile monitorare in modo unitario e costante, sulla base di dati omogenei ed affidabili, lo svolgersi delle carriere di tutti gli studenti universitari. In pratica, con questo strumento, gli studenti (ma anche gli Atenei) sono seguiti passo a passo nel loro percorso formativo
99
Il vantaggio è duplice: da una parte il sistema può conoscere i successi registrati dagli studenti e le difficoltà eventualmente affrontate; dall'altra l'Anagrafe fornisce al sistema tutti gli elementi conoscitivi che consentiranno di mettere a punto interventi correttivi, incentivanti, etc..
Il passaggio ulteriore lo troviamo nelle linee di indirizzo per il triennio 2007-2009 (allegato A)
Saranno potenziati gli strumenti di monitoraggio dell’andamento e dei risultati del sistema integrando e rendendo maggiormente interoperative° la banca dati OFF.F° l’anagrafe degli studenti° l’anagrafe dei laureati° gli archivi del personale e spese correlate
……
100
101
Dall’istituzione all’attivazione Dall’istituzione all’attivazione dei Corsi di studiodei Corsi di studio
Le Linee Guida NazionaliLe Linee Guida Nazionali
102
DECRETO MINISTERIALE 26 Luglio 2007 Attuazione dei DD.MM. in data 16 marzo 2007 (classi di laurea e di laurea magistrale) - decreto ministeriale di definizione delle linee guida per l'istituzione e l'attivazione da parte delle Università dei corsi di studio (GU n. 246 del 22-10-2007 - Suppl. Ordinario n.212)
103
Fa chiarezza rispetto ad una serie (non tutti!) di dubbi interpretativi i DDMM 16 marzo 2007
Fissa la “corrispondenza” tra classi 509/99 e classi 270/04
104
1. Obiettivi generali 1.1. Le ragioni di una riforma1.2. Qualità, coerenza, convergenza nel quadro
europeo1.3. Obiettivi di sistema1.4. Correggere le tendenze negative1.5. Mobilità e altre azioni rivolte agli studenti
1.6. Spostare la competizione dalla quantità alla qualità
2. Chiarimenti interpretativi dei D.M.
3. Raccomandazioni
4. L’attivazione dei nuovi percorsi formativi
105
Obiettivo: ridurre il n° di CorsiObiettivo: ridurre il n° di Corsi
Nell’a.a. 1999/2000 erano attivi 2.336 Corsi di laurea
Nell’a.a. 2005/2006 erano attivi 3.082 Corsi di laurea, 2.281 corsi di laurea specialistica, 182 corsi a ciclo unico
+ curricula
(attenzione però anche alla proliferazione degli insegnamenti
Nell’a.a. 2002/2003 erano attivati 116.000 insegnamenti ….
Nel 2006/2007 180.000).(60% >4,4 CFU; 5,8 CFU media)
Nel 2007/2008 i Corsi erano 5.879
nota di indirizzo
imminente
106
Obiettivi di sistemaObiettivi di sistemaAumentare i laureatiRidurre gli abbandoniDurata reale = durata normale previstaAumentare la qualitàPrerequisiti elevati per accedere alle LM e
Curricula con accessi differenziati
107
Correggere le tendenze negativeCorreggere le tendenze negative
Ridurre il numero dei Corsi di studioAumentare i curricula (ampia base
comune)Attività di ricerca coerente ai profili dei
CorsiCompattare la didatticaCompetenze e abilità professionali
accertate e certificate individualmenteIncentivare corsi in lingua straniera
(inglese)
108
Mobilità e altre azioni rivolte agli Mobilità e altre azioni rivolte agli studentistudenti
Riconoscere CFU nei trasferimenti/passaggiChiarezza su conoscenze e competenze
accertate per l’accesso alle LM (no al numero chiuso)
Sperimentare la “carta dei diritti e doveri degli studenti”
Orientamento, tutorato iniziale, internet, internazionalizzazione, stages, lauree scientifiche, buone pratiche
109
Competizione: dalla quantità alla Competizione: dalla quantità alla qualitàqualità
Autonomia = competizione tra atenei=
QUALITA’ DELL’OFFERTA FORMATIVA(+produzione scientifica)
Autovalutazione, Valutazione esterna, sistemi locali di assicurazione della qualità (strategie di miglioramento)
Verso l’accreditamento dei Corsi di studio e la valutazione dei risultati
110
Chiarimenti interpretativi i Chiarimenti interpretativi i DD.MMDD.MM
Differenziazione; Interclasse; “parallellismo 509 vs 270” per la contestuale disattivazione
Utilizzo degli intervalli di CFU(in certi casi anche da 0), conteggio esami, CFU prova finale
111
RaccomandazioniRaccomandazioniScelte progettualiNo alla limitazione ingiustificata degli
accessi: utilizzare gli OFA entro il 1° annoAccesso alle LMRiconoscimento CFU conseguiti all’estero
in base agli obiettivi del CorsoDiploma supplementAttività a scelta dello studenteMonitoraggio carriereStabilità Regolamenti didatticiAdeguati SISTEMI INFORMATIVI
112
L’attivazione dei nuovi percorsiL’attivazione dei nuovi percorsi
Le linee Guida anticipano il “quadro generale” dei nuovi requisiti necessari per l’attivazione dei Corsi di studio di I e II livello in fase di prima applicazione della riforma
113
Definire i rDefinire i requisiti necessariequisiti necessari
Regole di trasparenza e condizioni necessarie per la comunicazione
Modalità per l’assicurazione della qualitàRisorse docenza di ruolo e grado di
copertura dei SSDDRegole dimensionali (utenza sostenibile)
Inoltre- Procedure e scadenze ministeriali- Norme particolari per nuovi atenei o non
statali
114
Paragrafo 4.5: trasparenza Paragrafo 4.5: trasparenza (almeno on-line) (1)(almeno on-line) (1)
a) gli obiettivi formativi specifici, includendo un quadro delle conoscenze da acquisire e delle competenze e abilità da acquisire e indicando ove possibile i profili professionali di riferimento;
b) l’elenco degli insegnamenti con l’indicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e l’eventuale articolazione in moduli;
c) i CFU assegnati per ogni insegnamento e le eventuali propedeuticità;
d) la tipologia delle forme didattiche adottate, anche a distanza e le modalità della verifica della preparazione;
e) le attività a scelta dello studente e i relativi CFU f) le altre attività formative previste e i relativi CFU; g) le modalità di verifica della conoscenza delle lingue straniere e
i relativi CFU; h) le modalità di verifica di altre competenze richieste e i relativi
CFU; i) le modalità di verifica dei risultati degli stages, dei tirocini e dei
periodi di studio all’estero e i relativi CFU;
115
(2)(2)
l) i CFU assegnati per la preparazione della prova finale, le caratteristiche della prova medesima e della relativa attività formativa personale;
m) gli eventuali curricula offerti agli studenti, e le regole di presentazione dei piani di studio individuali;
n) le altre disposizioni su eventuali obblighi degli studenti;
o) gli eventuali requisiti per l’ammissione e le modalità di verifica;
p) le modalità per l’eventuale trasferimento da altri corsi di studio;
q) i docenti del corso di studio, con specifica indicazione dei docenti di cui all’art. 1, comma 9 dei D.M. sulle classi di laurea, e dei loro requisiti specifici rispetto alle discipline insegnate;
r) le attività di ricerca a supporto delle attività formative che caratterizzano il profilo del corso di studio.
116
(3)(3)
Altre informazioni, relative ai risultati raggiunti in termini di occupabilità, alla situazione del mercato del lavoro nel settore, al numero degli iscritti per ciascun anno e alle previsioni sull’utenza sostenibile, alle relazioni dei Nuclei di valutazione e alle altre procedure di valutazione interna ed esterna, alle strutture e ai servizi a disposizione del corso e degli studenti iscritti, ai supporti e servizi a disposizione degli studenti diversamente abili, all’organizzazione della attività didattica, ai servizi di orientamento e tutorato, ai programmi di ciascun insegnamento e agli orari delle attività, devono essere garantite agli studenti, di norma attraverso le stesse modalità.
Motivi dell’istituzione di più corsi nella classe e ordinamenti replicati
Le sintesi dei pareri
No ai curricula nell’ordinamento
Descrittori europei
Le conoscenze per l’accesso
117
Le indicazioni Le indicazioni DEL CUN
118
L’attivazione L’attivazione dei Corsi di studiodei Corsi di studio
119
Dove posso attivare Dove posso attivare i Corsi di studio?i Corsi di studio?
La Legge finanziaria 2007 vieta sino al 2009 compreso di istituire e attivare Facoltà e Corsi di studio in sedi diverse da quelle previste nello Statuto salvo che Si tratti di comune confinante o istituzione di centri di ricerca. Le linee generali MiUR per il triennio 2007-2009 specificano ulteriormente (DM 362 del 3 luglio 2007)
Pertanto, fino alla definizione dell’offerta formativa 2010-2011 l’attivazione dei Corsi di laurea e laurea magistrale può essere attuata
a) Nella stessa sede didattica (didattica prevalente) dell’a.a. precedente
b) Nel comune sede legale e amministrativa dell’ateneo o comune confinante
c) Presso Centri di ricerca (Nucleo, Comitato Regionale, CNVSU, MiUR) ….Se professioni sanitarie (o assimilate)
c/o aziende ospedaliere o altre strutture del ssn o private accreditate sulla base di protocolli d’intesa
120
Requisiti per l’attivazioneRequisiti per l’attivazione
Si riferisco all’attivazione annuale dell’offerta formativa degli atenei
Sono previsti dal DM 270/04, art. 9 “Le Università attivano i corsi di studio nel rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi, e di qualificazione dei docenti dei corsi determinati con DM..”
L’attivazione è subordinata all’inserimento dei Corsi nella banca dati dell’offerta formativa sulla base di criteri stabiliti con apposito DM
121
Requisiti per l’attivazione dei CorsiRequisiti per l’attivazione dei Corsi
Requisiti minimi: DM 27 GENNAIO 2005, N. 15 (e successive modificazioni)Si applicano ai Corsi 509/99, ad alcune classi 270/04 (es. servizio sociale), ai Corsi on-line
Requisiti necessari: DM 31 ottobre 2007 N. 544 e DD 10 giugno 2008 N. 61Si applicano a tutti i Corsi quando previsto
122122
Inoltre…Inoltre…
il possesso dei Requisiti qualificanti
123
I requisiti necessariI requisiti necessari
I requisiti di trasparenza e condizioni necessarie per la comunicazione rivolta agli studenti e a tutti i soggetti interessati relativamente alle caratteristiche dei corsi di studio;
I requisiti per la assicurazione della qualità dei processi formativi;
I requisiti di strutture e di docenza di ruolo che devono essere disponibili per sostenere i corsi e il grado di copertura dei SSDD che li caratterizzano;
Le regole dimensionali relative agli studenti sostenibili per ciascun Corso
124
Sono preordinati ad indirizzare le azioni degli Atenei nelle TRE fasi di definizione della propria offerta formativa
a) Progettazioneb) Attivazionec) Funzionamento
I requisiti necessariI requisiti necessari
125
verifica del possesso dei requisiti verifica del possesso dei requisiti necessarinecessari
avviene in 3 fasia) Autovalutazione della sostenibilità
teorica (requisiti necessari di docenza) attraverso la pre-OFF.F
b) Avvalendosi dei Nuclei, verifica ex ante sostenibilità effettiva dei singoli Corsi in relazione all’impegno dei docenti nelle attività didattiche del Corso
c) Verifica ex post attraverso i sistemi informativi del MiUR (di tale verifica si tiene conto ai fini dell’attribuzione dei fondi ministeriali = €)
126
I Requisiti necessari di docenza: I Requisiti necessari di docenza: “le teste” 1“le teste” 1
La sostenibilità teorica di 1 corso di laurea triennale è data da 12
docenti (4 ogni anno di corso attivato; sconto per successivi nella classe)
1 corso di laurea magistrale biennale è data da 8 docenti
1 corso di laurea magistrale a ciclo unico è data da 20 docenti (se 5 anni)
1 corso di laurea magistrale a ciclo unico è data da 24 docenti (se 6 anni – Medicina e Odontoiatria)
127
Requisiti necessari di docenza 2Requisiti necessari di docenza 2
La Situazione teorica ipotizzata prevede l’impegno esclusivo del docente nelle attività didattiche di UN SINGOLO CORSO DI STUDIO.
La verifica avviene per Facoltà nella sezione pre-OFF.F
128
Le dimensioni dei Corsi di studioLe dimensioni dei Corsi di studio
Sono stabilite dalla classe di afferenza del Corso di studio (L, LM, CU).
Le classi sono state raggruppate in 4 GruppiCiascun gruppo prevede una numerosità
massima di studenti Se l’utenza sostenibile (ovvero la media delle
immatricolazioni) dichiarata dall’ateneo in fase di attivazione supera tale numerosità massima, il Corso a livello teorico si “sdoppia”
129
Se il Corso si sdoppia deve essere sostenuto da ulteriore docenza, come si trattasse di un secondo Corso nella classe (affine)
La sostenibilità teorica va aumentata di un numero di docenti pari al prodotto fra numero di docenti teorici previsti per il secondo corso della classe (1 docente in meno per ciascun anno) e fattore w di ponderazione
W =W = numero immatricolati - 1numerosità massima
(Arrotondo intero superiore)(Arrotondo intero superiore)
130
Esempio:Esempio:
LM in Giurisprudenza:Raggruppamento Cicli UNICI, Gruppo DNUMEROSITA’ MASSIMA 250UTENZA SOSTENIBILE DICHIARATA: 700Numero docenti teorici necessari: 20 per il
1° Corso; 15 per “successivi”W= 700/250 – 1W= 1,8Docenti necessari 20+ [15*1,8]=47
131
Il grado di copertura dei SSD base e caratterizzanti i Corsi di studio pari ad almeno il 50%
La verifica (autovalutazione in pre-OFF.F) viene effettuata separatamente per i Corsi di studio di I e II ciclo (in entrambi i casi su tutta la docenza disponibile nella Facoltà)
I Requisiti necessari di docenza: “la copertura dei SSD” (1)
132
Per ogni Facoltà si predispone un elenco dei settori S/D contemplati nelle attività di base e caratterizzanti dei corsi di studio di ciascuna classe.
Tale elenco va confrontato con l’elenco dei settori S/D cui afferiscono i docenti di ruolo della Facoltà al fine di pervenire ad una matrice di presenza/assenza di un settore S/D all’interno di ogni classe, prescindendoprescindendo, in questa fase, dalle possibili molteplici attivazioni di un settore da parte di più corsi all'interno di una stessa classe.
La verifica viene effettuata per Facoltà e per singola classe di laurea/laurea magistrale
133
Coperto se nella Facoltà è presente un numero di docenti di ruolo almeno pari al numero delle classi in cui il settore viene attivato. In tal caso il settore verrà considerato con grado di copertura pari ad 1.
Un settore SSD si intende:
Parzialmente coperto se il numero di docenti della Facoltà afferenti al settore è superiore a zero, ma inferiore al numero di volte in cui il settore compare nelle diverse classi. In tal caso il settore in oggetto viene considerato con grado di copertura pari al rapporto tra il numero di docenti afferenti al settore ed il numero di docenti necessari alla sua totale copertura.
134
Calcolo del grado di coperturaCalcolo del grado di copertura
EsempioEsempio: la Facoltà di Economia ha attivato nell’Offerta Formativa 2008/2009 11 Corso di laurea in classe L-18 (Economia e Management), Corso di laurea in classe L-18 (Economia e Management),22 Corsi di laurea magistrale in classe LM-77 (Economia e Corsi di laurea magistrale in classe LM-77 (Economia e
Direzione aziendale; Economia e Diritto),Direzione aziendale; Economia e Diritto),1 1 Corso di laurea magistrale in classe LM-56 (Economia eCorso di laurea magistrale in classe LM-56 (Economia e
Finanza)Finanza)
Ad ogni SSD spuntato (attività formative di base e caratterizzanti) in almeno un corso di studio della classe viene attribuito il relativo grado di copertura
134
135
N. Settore Classe L-18Docenti Necessari
Docenti Presenti
Copertura Settore
1 IUS/01 1 1 1 1
2 IUS/04 1 1 2 1
3 IUS/05 1 1 1 1
4 IUS/12 1 1 2 1
5 SECS-P/01 1 1 7 1
6 SECS-P/03 1 1 1 1
7 SECS-P/07 1 1 5 1
8 SECS-P/08 1 1 1 1
9 SECS-P/09 1 1 0 0
10 SECS-P/10 1 1 4 1
11 SECS-P/11 1 1 2 1
12 SECS-S/01 1 1 2 1
13 SECS-S/03 1 1 2 1
14 SECS-S/06 1 1 4 1
Totale 14 13
Grado di copertura classe L-18= 13/14= 0,922 (superiore al valore soglia del 50%)
136
N. SettoreClasse LM-
56Classe LM-
77Docenti
NecessariDocenti Presenti
Copertura Settore
1 IUS/04 1 1 2 1
2 IUS/05 1 1 1 1
3 IUS/12 1 1 2 1
4 SECS-P/01 1 1 2 7 1 1
5 SECS-P/03 1 1 2 1 0.5 0.5
6 SECS-P/07 1 1 2 5 1 1
7 SECS-P/08 1 1 1 1
8 SECS-P/09 1 1 0 0
9 SECS-P/10 1 1 4 1
10 SECS-P/11 1 1 2 2 1 1
11 SECS-S/01 1 1 2 1
12 SECS-S/03 1 1 2 1
13 SECS-S/06 1 1 2 4 1 1
Totale 7 11 6,5 9,5
Grado di copertura classe LM-56= 6,5/7= 0,928 (superiore al valore soglia del 50%)Grado di copertura classe LM-77= 9,5/11 = 0,863(superiore al valore soglia del 50 %)
137
I requisiti di trasparenza 1I requisiti di trasparenza 1(509 e 270)(509 e 270)
Informazioni da inserire nel RAD, nell’OFF.F e nell’OFF.F pubblica per una esaustiva conoscenza delle caratteristiche dei Corsi attivati
Il Decreto direttoriale prevede che entro l’inizio delle attività didattiche o comunque entro il 31 ottobre (prorogato al 1° dicembre per 2008) siano disponibili on-line dettagliate informazioni sui Corsi di studio (a partire dall’OFF.F 2009/2010 anche questo requisito entro il 15 maggio…)
138
Il Nucleo di valutazione verifica anche in itinere (anche il CNVSU) la presenza e la qualità delle informazioni inserite nella Banca dati dell’Offerta formativa
Il MIUR verifica anche ex post il possesso requisiti utilizzando i sistemi informativi del Ministero (€)
I requisiti di trasparenza 2I requisiti di trasparenza 2
139
Informazioni sui Corsi di studio (esempio nella OFF.F pubblica vanno pubblicati i nominativi dei tutor; i siti di ateneo dove sono consultabili i requisiti di ammissione ai Corsi)
Informazione sui singoli insegnamenti (esempio nella banca dati dell’offerta formativa vanno inserite denominazione, CFU, ripartizione ore (25*CFU), in quali Corsi base o caratterizzante; i siti dove sono consultabili programma, distribuzione statistica voti, …)
I requisiti di trasparenza 3I requisiti di trasparenza 3
140
Informazioni sull’Ateneo (esempio nella OFF.F pubblica vanno pubblicati i siti internet dove lo studente trova il regolamento didattico di ateneo; programmi di mobilità internazionale, etc.)
Informazioni sulle Facoltà (esempio nella OFF.F pubblica vanno inseriti i siti internet dove consultare informazioni sull’organizzazione; le mappe, i nominativi dei rappresentanti degli studenti, etc.)
I requisiti di trasparenza 4I requisiti di trasparenza 4
141
Requisiti di struttureRequisiti di strutture(509 e 270)(509 e 270)
La verifica avviene per Facoltà con relazione del Nucleo di Valutazione di Ateneo utilizzata anche per la PROGRAMMAZIONE LOCALE DEGLI ACCESSI.
142
I requisiti per l’assicurazione I requisiti per l’assicurazione
della qualitàdella qualità(509 e 270)(509 e 270)
Si riferiscono ad una serie di indicatori definiti dal CNVSU e riportati nell’allegato A al DM 544
Di efficienza (es. un PRESIDIO per l’assicurazione della qualità dei Processi formativi, RICONOSCIUTO da CNVSU)
Di efficacia (es. strumenti per la verifica della preparazione iniziale)
La verifica compete al Nucleo di valutazioneLa verifica compete al Nucleo di valutazione
143
Le regole dimensionali per gli Le regole dimensionali per gli studenti studenti (509 e 270)(509 e 270)
Consentono ai Nuclei di Valutazione di individuare i Corsi di studio con un “numero di immatricolati” troppo basso (inferiore al 20% per L e al 10% per LM della numerosità di riferimento della classe)
Le università indicano le motivazioni strategiche a sostegno dell’attivazione o gli interventi messi in atto per aumentare gli iscritti
144
Requisiti qualificantiRequisiti qualificanti
Si riferiscono alle linee generali di indirizzo della programmazione triennale 2007-2009 (DM 362 del 3 luglio 2007) e ai relativi indicatori
Il Corso di studio attivato soddisfa almeno 5 dei 7 requisiti indicati nell’allegato D al DM 544/07?
In caso affermativo il Corso poteva contribuire all’indicatore a.1 del piano triennale (n° corsi attivati/n° corsi in possesso dei requisiti qualificanti)
145
Il ruolo del Nucleo di ValutazioneIl ruolo del Nucleo di Valutazione
per le istituzionisi pronuncia sulla corretta progettazione
delle proposte, sulla adeguatezza e compatibilità delle stesse con le risorse di docenza e di strutture destinabili dall’Ateneo al riguardo, nonché sulla possibilità che le iniziative possano contribuire agli obiettivi di razionalizzazione e qualificazione dell’offerta formativa di cui al D.M. n. 3 luglio 2007, n. 362 (linee generali d’indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2007-2009).
146
Il ruolo del Nucleo di ValutazioneIl ruolo del Nucleo di Valutazione
per le attivazioni Verifica se i requisiti teorici sono coerenti
all’effettivo impegno dei docenti nei Corsi compresa la copertura dei 60 o 90 CFU di insegnamenti;
se è assicurata la copertura e come (ruolo o meno) per gli insegnamenti dell’intero Corso.
valuta, sulla base delle indicazioni ricevute dal CNVSU le nuove attivazioni che non hanno i requisiti necessari se non per il 1° anno.
Esprime un giudizio di congruità e di rilevanza per i Corsi con un numero di immatricolati ovvero una media di iscritti ai primi due anni inferiore al 20% (L e CU) o 10% (LM) della numerosità di riferimento della classe.
Predispone apposita relazione favorevole per Facoltà relativamente ai requisiti di strutture che sostengono la proposta formativa anche in relazione al numero di studenti iscritti, insegnamenti, etc. Tale relazione viene utilizzata dal MUR per il DM che accerta il rispetto il rispetto delle condizioni previste dalla legge 264/99, art. 2.
147
Utilizza gli indicatori di EFFICIENZA ed EFFICACIA individuati dal MIUR per l’assicurazione della qualità
Verifica la qualità delle informazioni per la trasparenza, anche in itinere, insieme al CNVSU.
Sviluppi futuri- Bozze sanitarie- Linee guida Governo- Nota di indirizzo (-20 % dei Corsi;
almeno 6 CFU per gli esami in carriera ….) …arrivederci