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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

08giugno2019

Pagina I

Festival Cinematografici

08/06/2019 p. 22 PREMIO FIESOLE ASSEGNATO A PAOLO SORRENTINOUN'ESTATE CON I SUOI FILM

Tirreno 1

Segnalazioni

08/06/2019 p.24/25

CECCHI GORI, UNA VITA IN SORPASSO CAPRARA FULVIAStampa 2

Si parla di noi

08/06/2019 p. 29 PREMIO "MAESTRI DEL CINEMA" PAOLO SORRENTINOELETTO IL MIGLIORE

Nazione Firenze 4

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IL TIRRENO

CINEMA

Premio Fiesole assegnatoa Paolo SorrentinoUn'estate con i suoi filmFIESOLE. Succede a RobertGuédiguian sul podio delPremio Fiesole ai Maestridel Cinema, Paolo Sorrenti-no. Che sabato 20 luglio,nel tradizionale scenariodel teatro romano, riceveràil prestigioso riconoscimen-to dalle mani di Elena SofiaRicci, la Veronica Lario di"Loro", ruolo che le è valsoil secondo David di Donatel-lo come miglior attrice pro-tagonista. «Siamo orgoglio-si di premiare quest'announ regista come Sorrentinoche ha saputo riportare il ci-nema italiano alla grande ri-balta internazionale - diceMarco Luceri del Sindacatocritici cinematografici cheorganizza la manifestazio-ne insieme al Comune diFiesole-ma sarà anche l'oc-casione per riflettere insie-me al pubblico su una figu-ra centrale del nostro pano-rama culturale odierno:Sorrentino infatti ha sapu-to raccontare come nessunaltro il Paese Italia, la sua so-

cietà, la sua storia più recen-te e il suo immaginario, at-traverso uno stile denso, vi-sionario e personalissimo».

La serata fiesolana saràaperta alle 18 dal consuetoincontro-dibattito con l'au-tore, aperto al pubblico, du-rante il quale verrà presen-tata la monografia dedica-ta a Sorrentino a cura delgruppo toscano del Sinda-cato, edita dalla pisana Ets,mentre al termine della ceri-monia di premiazione, pas-serà sul grande schermodel teatro romano "La gran-de bellezza", premio Oscar2013. L'omaggio a Sorrenti-no si completa poi con la re-trospettiva dei suoi film, inluglio a Firenze, Piazzaledegli Uffizi, nell'ambito del-la rassegna Apriti Cinema("L'uomo in più", "This mu-st be the place", "Youth - Lagiovinezza") e in agosto alteatro romano di Fiesole("Le conseguenze dell'amo-re", "L'amico di famiglia","Il divo"). -

Pagina 22Foglio i

Successi e falimleun n\ ittorio Lecchi 1

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Festival Cinematografici Pagina 1

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LA STAMPA Pagina 24125Foglio 1 12

"Di Vizi e di Virtù ", il docufilm diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, racconta gli Oscar, le mogli, il calcio, la malattia, i guai giudiziari

Cecchi Gori , una vita in Sorpasso"Sto nella casa che i miei comprarono col filmSono un eterno figlio, il cinema è famiglia"

COLLOQUIO

FULVIA CAPRARAROMA

n li Oscar al centrodella tavola imban-dita, le foto con il

J gotha del cinema, ivecchi amici e il tra-monto di giugno

dalla terrazza dei Parioli. L'en-nesima rinascita di VittorioCecchi Gori non poteva cheavere come sfondo la vecchiacasa di famiglia: «Questa è fi-glia del "Sorpasso", i miei lacomprarono un anno dopoquel film. Ci sono tornato dapoco, prima non ci volevo met-tere piede, poi è scattato qual-cosa, il passato è andato in glo-ria ed eccomi qui». La verità,dice di se stesso il protagonistadel docufilm di Simone Isola eMarco Spagnoli «Cecchi Gori- Di vizi e di virtù», è che «io so-no sempre rimasto molto fi-glio. Ancora adesso, in questestanze, mi aspetto sempre diveder spuntare mio padre emia madre». Da questa pro-spettiva la vita avventurosadell'ex-magnate del cinema ac-quistaun sapore inedito, è an-che la cronaca dell'esistenza diun erede che, fin dall'inizio, hadovuto fare i conti con un'in-gombrante figura paterna, na-vigando nel mare agitato diun'Italia molto diversa da quel-la in cui Mario Cecchi Gori ave-va costruito la sua fortuna: «Ri-farei tutto quello che ho fatto,non ho accettato prepotenze esono rimasto coerente. Alla fi-ne stare dalla parte della ragio-ne mi ha centuplicato le forze».E dire che i momenti bui nonsono mancati, a iniziare dagliarresti che, a partire dal 2002,hanno scandito la fase discen-dente della parabola di Vitto-

rio: «Non sono cose che ho vis-suto bene, ma sono sempre ri-masto sereno. Ho capito cheeravamo nella follia del poteree, coraggiosamente, ho affron-tato la situazione. Non è facilepassare da Palazzo Borghese aRegina Coeli, ma ho resistitobene».

"L'arresto? Se ciripenso mi do una

medaglia da solo e midico: ho resistito bene"

Al centro del docufilm (inpole position per la prossimaMostra di Venezia) c'è unagrande epopea familiare in-trecciata con la storia del cine-ma italiano, ma c'è anche ilracconto di un pezzo d'Italia,

l'esplosione delle tv private, iconflitti di potere, il calcio e lapolitica: «Io sono nato con il ci-nema, da quando mio padremi portava da piccolo sui set.Nei primi Anni 90 successe chemi chiamò Martinazzoli, la Dcera il partito che avevamo sem-pre frequentato, ma il mio me-stiere non era quello, la menta-lità non mi apparteneva, e poi,a un certo punto, la Dc misi èsbriciolata sotto i piedi». I film,invece, hanno dato sempregrandi soddisfazioni, erano ilfrutto di incontri magici, rie-vocati ancora adesso con emo-zione: «Dopo "Un sacco bello"e "Bianco rosso e Verdone" - ri-corda Carlo Verdone, intervi-stato nel film -, sono tornato al-l'università, ero depresso, il te-lefono non squillava e pensavoche fosse finito tutto lì. Poi, ungiorno, fui convocato da MarioCecchi Gori, voleva un filmbrillante, che facesse ridere, darealizzare in totale libertà. Vit-torio era presente all'incontro.

Girai "Borotalco", fu un grandesuccesso commerciale. Marioaveva capito per primo chenon sapevo fare solo i perso-naggi, le "facce"». Per Leonar-do Pieraccioni «l'incontro conVittorio e Rita è stata una gran-de fortuna, facevano questomestiere con energia e inco-scienza. Se avessi lavorato conaltri produttori, forse mi sareifermato al primo film». Sui setsi discute e ci si scontra, e Vit-torio lo sa bene: «Mio padre -svela - non era convinto che,nel "Sorpasso", Trintignant do-vesse morire. Aveva paura cheil pubblico non avrebbe gradi-to. Nella "Vita è bella" Benignivoleva che si sentisse il rumoredei mitra che uccidono il pro-tagonista. Io non ero d'accor-do. E invece era giusto, la com-media all'italiana ha un'ossa-tura che può prevedere una fi-ne tragica».

Intorno allo schermo fiori-vano anche altre amori, il cal-cio, le donne: «A 40 anni biso-gnava proprio che mi sposassi.Con Rita Rusic è durata 20 an-ni, abbiamo un buon rapporto.Però mi riesce difficile immagi-nare una passeggiata con lei econ Valeria Marini. Capiscoche nascerebbero dei dissidi».La passione per la Fiorentinarivive nel film attraverso le in-terviste a Giancarlo Antogno-ni, Claudio Ranieri e RobertoMancini, Ct della NazionaleCalcio Italiana. Ed è ancoraforte anche la voglia di cinema:«Certo che ho un prossimo pro-getto. Non ho mai smesso dipensare ai film, durante i viag-gi in aereo avevo l'abitudine discrivevo idee di sceneggiature,una vnlta menevenneina sui7 peccati capitali, la dovetti ce-dere e quel soggetto è diventa-to"Seven", molto più truculen-to di come io l'avevo immagi-nato. Un successo ciclopico».

Oggi, dicono Isola e Spagno-li , «Vittorio è un uomo solo,ma si sente ancora il magnate,il produttore, il Presidente del-la squadra di calcio, il playboy.Anziano, malandato , feritonell'animo, ma, nonostantetutto, ancora determinato epronto a raccontare». Sedutoin poltrona , davanti alle ombrecalanti della sera, dopo il brin-disi e dopo la torta (c'è ancheFranco Nero che rievoca i tem-pi in cui veniva ospitato insie-me a Vanessa Redgrave) Cec-chi Gori non perde la sua visbattagliera : «Oggi sono sereno,

"Rita Rusic e ValeriaMarini? Io potrei

passeggiare con le due,loro insieme mai"

ho attraversato un periodo dif-ficile. A colpirmi è stata la mi-seria dell'animo umano, mi au-guro che quello che è accadutoa me non accada ad altri. La tve il cinema sono entrati in com-petizione, e non doveva andarecosì. Sono stato vittima di unconflitto d'interessi, in un mo-mento politico particolare».Tutto il resto è vita e, dopo aversfiorato la morte con l'ictus delgiorno di Natale del 2017, Vit-torio è ancora convinto che val-ga la pena viverla. -

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LA STAMPA Pagina 24125Foglio 212

1. Foto di gruppo dei cinema italiano tratto dal docu-film «Cecchi Gori, di Vizi e di Virtù '»: si distinguono igiovani Carlo Verdone , Vittorio Cecchi Gori e Dario Argento . 2. 1999 , Cecchi Gori allora presidente dellaFiorentina mostra la maglia dedicata a Benigni , Oscar per la «Vita e Bella». 3 . «Mediterraneo», Oscar nel1991 . 4. Mario Cecchi Gori sul set del «Sorpasso »: non voleva che Trintignant morisse alla fine

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Segnalazioni Pagina 3

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Firenze

Paolo Sorrentinòeletto il migliore

REGISTA premio Oscar, sceneggiatore, scrittore, scuolapartenopea, classe 1970: è Paolo Sorrentino il vincitore del

Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 2019. La sera del 20luglio sarà al Teatro Romano di Fiesole per essereincoronato Maestro del Cinema, in una serata a ingressolibero che si aprirà alle 18.30 col regista che, intervistato dalcritico cinematografico Gabriele Rizza, incontrerà il

pubblico prima di presentare `La grande bellezza', pellicola cheper l'occasione forse verrà proiettata in versione integrale.All'incontro con l'autore ci sarà anche Elena Sofia Ricci, attricee protagonista nell'ultimo film `Loro', la cui interpretazione le èvalsa il David di Donatello come migliore attrice protagonista.Nell'occasione sarà presentato anche il volume monograficodedicato al cinema di Sorrentino a cura di Augusto Sainati con icontributi del Sncci, per Edizioni ETS di Pisa. Non solo: ilregista sarà omaggiato con la proiezione dei suoi film `L'uomoin più', `This must be the place' e `Youth La Giovinezza' aluglio al piazzale degli Uffizi nell'ambito della rassegna Apriticinema, e poi al Teatro Romano di Fiesole per Stensen d'Estatecon `Le conseguenze dell'amore', `L'amico di famiglia' e `I1Divo'. Il prestigioso riconoscimento viene conferito alpluripremiato regista dal Comune di Fiesole, in collaborazionecon il Sindacato nazionale critici cinematografici italiani gruppotoscano e la Fondazione Sistema Toscana. Sorrentino diventeràcosì Maestro del Cinema, come prima di lui artisti del calibro diVittorio Storaro, Toni Servillo, Stefania Sandrelli, LuchinoVisconti, Michelangelo Antonioni, Orson Welles, StanleyKubrick, Ingmar Bergman, Wim Wenders, TheoAnghelopoulos, Marco Bellocchio, Ken Loach, Nanni Moretti eGiuseppe Tornatore, Teny Gilliam, Dario Argento, StefaniaSandrelli e Toni Servillo. «Incalzante, metafisico, dirompente. Ilcinema di Paolo Sorrentino - spiega il direttore artisticoGabriele Rizza - speleologo dell'interiorità, sviluppa unitinerario poetico che solca intimamente la coscienzadell'individuo e pubblicamente l'humus culturale di cui è figlia,erede e vittima». «Premiamo un regista che ha saputo riportareil cinema italiano alla grande ribalta internazionale - spiegaMarco Luceri - e raccontare come nessun altro il Paese, la suasocietà, la sua storia più recente e il suo immaginario con unostile visionario e personale».

Maurizio Costanzo

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