0806 - N. 18 Mondo Vegetariano - Agosto 2006

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BOLLETTINO TRIMESTRALE DI CULTURA VEGETARIANA. A NNO 6, N UMERO 2. G IUGNO 2008. Se ami la vita e la rispetti, se vuoi che qualcosa cambi in meglio, comincia da te stesso: prendi l’impegno di non nutrirti di violenza: diventa VEGETARIANO e ti accorgerai che è l’inizio di un cammino giusto e utile per la tua salute e quella del Pianeta. La nostra associazione ti può aiutare in questa tua scelta. http://www.vegetariani-roma.it [email protected]

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Bollettino trimestrale dell'AVA - Associazione Vegetarina Animalista

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BOLLETTINO TRIMESTRALE DI CULTURA VEGETARIANA.

ANNO 6, NUMERO 2. GIUGNO 2008. Se ami la vita e la rispetti, se vuoi che qualcosa cambi in meglio, comincia da te stesso: prendi l’impegno di non nutrirti di violenza: diventa VEGETARIANO e ti accorgerai che è l’inizio di un cammino giusto e utile per la tua salute e quella del Pianeta. La nostra associazione ti può aiutare in questa tua scelta. http://www.vegetariani-roma.it [email protected]

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Mondo Vegetariano. Pagina 2. Giugno 2008.

C H I S I A M O . L’Associazione Vegetariana Animalista “Armando D’Elia”, già Gruppo Vegetariano “Armando D’Elia”, nasce nell’anno 2002 co-me Movimento Indipendente di ispirazione o-listica. Il nostro interesse nasce dal ripudio di ogni espressione violenta nei confronti del-l’uomo, degli animali e della natura, dall’amo-re verso la Vita e dalla consapevolezza che so-lo da un corretto modo di vivere e di alimen-

tarsi (secondo le leggi naturali conformi alle nostre esigenze fisiologiche di esseri fruttaria-ni) è possibile conservare la salute del corpo, l’equilibrio mentale, i valori morali e spirituali. Infatti la pratica del vegetarismo favorisce lo sviluppo di una coscienza umana piú giusta e sensibile, una mentalità di pace e di disponibi-lità verso il prossimo, il superamento dello sfruttamento degli animali e delle risorse natu-rali, e l’eliminazione della fame nel mondo.

C O L L A B O R A Z I O N E . La collaborazione a Mondo Vegetariano è gratuita. Le opinioni degli articolisti possono non coincidere perfettamente con la filosofia che anima l’Associazione. Ogni articolista re-sta, pertanto, responsabile delle sue affermazio-ni. Coloro che intendono collaborare con il Bol-

lettino possono inviare i loro articoli per posta ordinaria a Franco Libero Manco, in Via Cese-na 14, 00182 Roma, oppure per posta elettro-nica a: [email protected]. Quanto ricevuto non verrà restituito e la Redazione si riserva di ridurre, in caso di uti-lizzo, la sua lunghezza.

Per ricevere il bollettino occorre iscriver-si all’Associazione per un anno. Socio sosteni-tore: 60 Euro; socio ordinario: 30 Euro; stu-denti, pensionati, disoccupati e minori: 20 Eu-ro. Sede: Via Cesena 14, 00182 Roma, tel. 06

7 022 863. E-mail: [email protected]. Conto corrente postale: 58 343 153 intestato ad Associazione Vegetariana Anima-lista, Via Cesena 14, 00182 Roma.

‗ ‗ ‗ ‗ ‗ N E L L A C O P E R T I N A . Le mucche felici della “Fondazione Gabriele” in Germania.

A R G O M E N T I E L O R O P A G I N E .

Nostra cronaca. 2. Lettere spedite e messaggi ricevuti. 4. Etica universale. 5.

Alimentazione e salute. 6. Riuscire a diventare. 7. Alimentazione e risorse. 8. Principî nutrizionali. 10. Istanze sociopolitiche. 11. Prove di tossicità. 12. Hanno detto. 14. L’angolo della poesia. 15. Ricette di cucina vegetali. 16. Indirizzi di nostri amici. 16.

N O S T R A C R O N A C A .

UN RIEPILOGO IN BREVE.

Fra Gennaio e Febbraio. “Seminario di alimentazione naturale” a

Bracciano, con consigli pratici vegetariani in quattro incontri settimanali di due ore ogni lu-nedí.

“Progetto alimentazione e benessere”

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Mondo Vegetariano. Pagina 3. Giugno 2008. presso la scuola “Itis Fermi” di Roma, che ha coinvolto sei classi per dieci ore ciascuna.

Sabato 15 Marzo. Come ogni anno, appuntamento al centro

storico di Roma per protestare pacificamente contro la strage degli agnelli e degli altri ani-mali che ogni anno si verifica con maggiore intensità in prossimità della Pasqua. Ben deter-minato il nostro gruppo, con striscioni, cartel-loni e molto materiale divulgativo, ha denun-ciato al megafono la grande ingiustizia verso le creature piú indifese invitando i passanti ad astenersi dagli alimenti carnei per il bene degli animali, per la salute delle persone e la salvez-za del pianeta.

Marzo - Aprile. Quest’anno, diversamente dagli anni pre-

cedenti, non ha potuto aver luogo il nostro convegno nazionale di Roma al Campidoglio, perché le strutture della capitale erano troppo impegnate nell’organizzazione delle elezioni politiche.

Domenica 4 Maggio.

Dalle ore 9,00 alle ore 21,00, organizza-

ta dalla nostra associazione, è stata celebrata a Roma in piazza Re di Roma, con grande suc-cesso di presenze ed adesioni, la sesta edizione della Festa Nazionale dei Vegetariani, con la partecipazione di circa trenta associazioni a-venti le medesime affinità ideologiche. Trenta erano anche i tavoli espositivi e gazebi con materiale «cruelty free» inerente la cultura del vegetariano che circondavano il centro della piazza. Quest’anno per la prima volta anche lo stand con “Le scarpe di Linus” in materiale al-

ternativo alla pelle di animali.

Nel programma si sono succeduti: eser-

cizî yoga, tai chi, qi gong, taoisti; canti devo-zionali indiani e mantra, «suoni dal mondo» del polistrumentista Oscar Bonelli, spettacoli per bambini di burattini e clown, poesie in te-ma, danze indiane, conferenza sul tema “Vege-tariani per il nostro bene e quello del pianeta”, e altro ancora.

La festa è stata un importante momento

di incontro, di confronto e arricchimento reci-proco con la realtà delle altre associazioni ve-getariane e animaliste e con tutti coloro che cercano nel giusto stile di vita e nella giusta alimentazione gli strumenti per conservare la propria salute, ampliare la propria sfera morale e salvaguardare le sorti del pianeta.

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Mondo Vegetariano. Pagina 4. Giugno 2008.

Venerdí 16 Maggio. Presso la nostra sede, a Roma in Piazza

Asti 5 A, è stata organizzata, con successo e grande partecipazione, una cena «vegan» pre-parata dalla nostra amica e socia Priscilla su i-niziativa di Luca Speranza. Molti presenti han-no espresso compiacimenti per l’accogliente locale della nostra sede oltre che per l’abbon-dante e gustosa cena dai molteplici composti con la quale si confermava ai nuovi arrivati la ricchezza e la qualità della cucina dei «vega-ni».

Sabato 17 Maggio.

Contemporaneamente a Parigi e a Roma la grande sfilata del “Veggie Pride”. Noi ci siamo inseriti in un fiume di persone di buona volontà e di buon umore dal Colosseo a Piazza Venezia, in un pomeriggio di bel tempo, con cartelli e striscioni a favore degli ideali comuni ma non delle singole associazioni, dei quali siamo sempre ben forniti. Lieti anche di esser-ci poi ritrovati in alcune fotografie del «sito» www. veggiepride.it.

Domenica 25 Maggio. Su invito dell’“Associazione Volontarî

Canile di porta Portese” la nostra associazione ha partecipato nel parco di Villa Pamphili alla tredicesima festa “A quattro zampe con alle-gria”. Abbiamo allestito uno stand, distribuito materiale informativo e dato informazioni ine-renti alle tematiche della scienza dell’alimen-tazione vegetariana. Incontrarsi con le altre as-sociazioni animaliste in un clima festoso alla presenza di tanti animali e tanti bambini è stato un’esperienza gradevole ed interessante, men-tre veniva ribadito l’invito a farsi dare un cane gratis dal canile della Muratella invece di com-prarlo da un allevamento.

L E T T E R E S P E D I T E E M E S S A G G I R I C E V U T I .

C A M P A G N A “S T O P S U S S I D Î A D A L L E V A T O R I E P E S C A T O R I ” .

Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione.

Il Centro Internazionale di Ecologia del-

la Nutrizione lancia un’iniziativa, come peti-zione popolare a livello europeo, per porre fine a ogni tipo di sussidio europeo all’allevamen-to, alla pesca e alla coltivazione di mangimi per animali d’allevamento.

Chiediamo a tutti, singoli, gruppi, orga-nizzazioni a favore della scelta veg(etari)ana, di diffondere questa iniziativa, sia in Italia che in altri paesi europei. L’annuncio dell’iniziati-va è disponibile anche in inglese.

Negli ultimi cinquant’anni si è andato diffondendo in maniera esponenziale, in tutta Europa e in tutto il mondo industrializzato, il consumo di alimenti animali (carne, pesce, lat-te, latticini, formaggi, uova). Oggi questi pro-dotti hanno un costo bassissimo, rispetto ai co-sti reali di produzione, spesso piú basso anche degli alimenti vegetali, che invece, per forza di cose, hanno alle spalle quantità di materie pri-me, energia e lavoro molto inferiori.

Questo accade perché allevatori e pesca-tori ricevono dallo stato e dall’Unione Europea aiuti monetarî diretti e indiretti: in sostanza quello che non paghiamo alla cassa del «super-mercato» lo paghiamo in tasse, e lo paga anche

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Mondo Vegetariano. Pagina 5. Giugno 2008. chi sceglie di non comprare alimenti animali.

Tutto questo è tanto piú grave quanto piú sono pesanti le conseguenze degli alti consumi di carne, pesce e altri cibi animali sull’ambien-te, sulla salute umana, sull’economia e in par-ticolare sulle sofferenze dei paesi poveri. Se i governi nazionali e la Comunità Europea so-stenessero e promuovessero soltanto il consu-mo di cibi sani e a basso impatto ambientale attraverso sussidî, ciò sarebbe del tutto lecito e positivo. Lo fanno invece con alimenti la cui produzione e il cui consumo hanno effetti de-vastanti, e questo non è né accettabile né leci-to, e sta a noi cittadini porre fine a questo stato di cose e spingere per una politica piú lungimi-rante, sensata e sostenibile in questo campo, che protegga l’ambiente e la salute umana, an-ziché danneggiarli come accade ora.

Quello che intendiamo proporre è di in-

vertire questa tendenza autodistruttiva, prima di tutto mettendo fine a ogni genere di sussidio all’allevamento, alla pesca e alle coltivazioni di mangimi per animali d’allevamento.

Proponiamo una petizione popolare a li-vello europeo che ha lo scopo sia di portare a-vanti questa istanza presso il Parlamento Euro-peo, sia di sollevare questo problema in varî ambiti, perché non viene mai posta abbastanza attenzione a quanto sia dannosa la pratica del-l’allevamento e a quanto sia dunque inaccetta-bile contribuirvi con denaro pubblico.

Aiutaci a raccogliere firme. Scarica e fai firmare la petizione: www.nutritionecology.org/download/pet

ition_it.pdf Un dossier di approfondimento: www.nutritionecology.org/download/dos

sier_CAP_it.pdf

E T I C A U N I V E R S A L E .

LA MIA SCELTA NON HA LO STESSO VALORE DELLA TUA.

Franco Libero Manco. Noi vegetariani spesso siamo accusati di

essere intolleranti verso le opinioni di coloro che usano mangiare la carne convinti che la lo-ro scelta abbia lo stesso valore della nostra e che noi abbiamo il dovere di rispettare la loro posizione. Cioè per molta gente essere tra co-loro usano mangiare il corpo di un animale uc-ciso appositamente o essere invece tra coloro che hanno deciso di sottrarsi a questa pratica crudele è una scelta come un'altra, con il me-desimo valore. Ma se tutto è sullo stesso livel-lo, se differenti opinioni, sostanzialmente agli antipodi, hanno identico valore sul piano etico e sociale, non è forse come dire che chi ruba ha lo stesso valore della persona onesta, che Gesú ha lo stesso valore di Giuda o Gandhi lo stesso valore del suo assassino?

È opinione abbastanza diffusa che le scelte e le idee degli altri debbano essere ri-spettate e che ognuno deve essere tollerante verso le opinioni diverse dalle proprie. Il no-stro concetto è che nel rispetto e nella valoriz-zazione delle diversità, armoniche e positive, occorre essere sempre dalla parte della vittima

e non del carnefice, dalla parte della preda e non del predatore; che si deve salvaguardare sempre il diritto al rispetto e all'esistenza di o-gni essere vivente e che quando un'idea si con-trappone alla vita o causa dolore a un’altra creatura (nella fattispecie un animale) noi ri-spettiamo il principio personale perché la leg-ge lo impone, ma non lo condividiamo, consa-pevoli che ognuno di noi si trova su piani etici, morali e spirituali differenti, che appartiene a un suo livello evolutivo e le sue scelte, giuste o sbagliate, dipendono dal suo libero arbitrio, al-trimenti nessuno sarebbe colpevole dei suoi er-rori come nessuno avrebbe merito delle sue conquiste.

Nell’immenso oceano delle realtà indivi-duali non tutti i principî sono uguali, non tutti sono positivi e giustificabili. Quali idee e quali principî siamo chiamati a rispettare? Un giudi-zio è giusto nella misura in cui si manifesta al-l’interno di regole prestabilite improntate alla pacifica convivenza tra individui di una stessa società. Ma tra il pensiero del santo e quello del criminale c'è un abisso: l’uno è per l’amo-re, l’armonia, la compassione, la vita; l’altro per la prevaricazione, il sopruso, la violenza, la morte.

Dunque, ognuno ha il suo pensiero, i

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Mondo Vegetariano. Pagina 6. Giugno 2008. suoi principî, che dipendono dal suo livello e-volutivo e dal suo libero arbitrio. C’è chi ha pensieri saggi ed elevati, di onestà, giustizia, lealtà e rettitudine e chi invece giustifica la pe-na di morte, la legge del piú forte, la tortura, lo schiavismo, l’aborto, il ladrocinio, la guerra, la caccia, la vivisezione, l’uso delle pellicce e quello del mangiar carne. In tutto questo mare di pensieri soggettivi chi ha ragione? Chi è nel giusto? Io, tu, tutti o nessuno? Un tempo era

reato considerarsi al pari del re o accusare la nobiltà di rendere schiavi degli esseri umani. Oggi è lecito mangiare carne di animali ma un giorno, se si avverrà la profezia di Leonardo da Vinci, non sarà piú possibile per l’uomo ri-vendicare questo diritto e chi mangerà la carne di un animale sarà considerato alla stessa stre-gua di chi oggi considera lecito mangiare car-ne umana o rendere schiavo un essere umano.

‗ ‗ ‗ ‗ ‗

A L I M E N T A Z I O N E E S A L U T E .

S I A M O Q U E L L O C H E M A N G I A M O . Franco Libero Manco.

Ciò che ingeriamo attraverso la bocca il

nostro organismo lo utilizza per costruire sè stesso. Siamo fatti dal cibo solido, dall’acqua che beviamo, dall’aria che respiriamo, dai pen-sieri nostri e altrui e da tutto ciò che arriva dal-l’esterno. Dalla qualità e dalla purezza di tali sostanze che assorbe il nostro organismo nella sua interezza dipende il nostro benessere fisi-co, mentale, emozionale e spirituale.

In genere si fa sempre poca attenzione a ciò che viene ingerito, raramente si pensa che quella sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri processi chimici, biologi-ci, energetici, spirituali. Se una sostanza è compatibile con la nostra natura l’organismo la assimilerà senza fatica e ne trarrà beneficio, ma se quella sostanza è incompatibile con il nostro corpo questo resterà inquinato, faticherà per neutralizzarne gli effetti negativi e perderà energia e forza vitale. Quando il nostro organi-smo non è piú in grado di eliminare le tossine introdotte e accumulate si manifesta la malattia nella parte piú colpita e debole dell’organismo.

Già il filosofo Ludwig Feuerbach asseri-va: «Noi siamo quello che mangiamo». In real-tà il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza e il modo di pensare. Non solo, da quello che mangia (e anche da come mangia) si può riconoscere un uomo. Andrè Simoneton dimostrò che le radiazioni emesse da un orga-nismo sano si aggirano sui 6.500 Angstrom e suddivise gli alimenti in tre categorie: morti, con radiazioni nulle o quasi (cibi cotti, alcol e zucchero); inferiori a 3.000 Angstrom (carni,

latte, formaggi, marmellate e pane); molto ele-vate, fra 8.000 e 10.000 Angstrom (frutta, ver-dure crude e latte umano).

Dice il Professor Von Bunge: «La vita si basa sulla trasformazione di sostanze mediante un processo tramite il quale vengono liberate energia ed efficienza, proprio come avviene in ogni processo chimico di trasformazione da un’entità chimica di atomi e molecole in un’al-tra». E come potrebbe essere altrimenti? Vi so-no cibi che ammalano e cibi che guariscono. Mangiare carne o pesce non è la stessa cosa che mangiare frutta o verdura: i primi sono prodotti cadaverici in via di decomposizione, intrisi di violenza, di terrore, di adrenalina, di prodotti chimici e farmacologici, e come tali non possono che produrre intossicazione, ma-lattie, inquietudine; i secondi sono alimenti vi-vi, colorati, profumati, carichi di energia sola-re, di elettricità, la parte migliore e piú bella della natura e come tali portatori di vita, di ar-monia, benessere e bellezza.

«Se gli dei non mangiano carne neppure noi dobbiamo mangiarla», cosí diceva Muso-nio Rufo. Anche la Bibbia conferma in Genesi 1, 29 che l’essere umano dovrebbe nutrirsi di frutti e semi: «Ecco, vi ho dato tutta la vegeta-zione che fa seme che è sulla superficie del-l’intera terra e ogni albero sul quale è il frutto di un albero che fa seme. Vi serva da cibo. E a ogni bestia selvaggia della terra e a ogni crea-tura volatile dei cieli e a ogni cosa che si muo-ve sopra la terra nella quale è vita come un’a-nima ho dato tutta la verde vegetazione per cibo».

(Dunque secondo Genesi 1, 30 anche gli

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Mondo Vegetariano. Pagina 7. Giugno 2008. animali avrebbero dovuto nutrirsi di vegetali, e questo è ciò verso cui in un certo senso si sta tendendo, visto che storicamente gli animali

carnivori, a quanto pare proprio in quanto sgraditi agli umani, sono sempre piú in decli-no).

R I U S C I R E A D I V E N T A R E .

L ’ « A B C » D I C H I V U O L

D I V E N T A R E V E G E T A R I A N O . (Potendo e volendo farci attenzione).

Leila Nicoletti. In questo periodo sono stata contattata

da persone in difficoltà nel diventare vegeta-riane e, quindi, nell’eliminare carni e pesci dalla propria alimentazione. Ogi volta, con stu-pore, scopro che le difficoltà sono sempre le stesse e di tipo mentale.

Purtroppo il bombardamento psicologico che tutti subiamo, attraverso i «media» e in particolare la televisione, per quanto riguarda la corretta informazione in campo alimentare, incide in maniera profonda, creando resistenze mentali.

Coloro che hanno acquisito conoscenze in campo agroalimentare ed ecologico sono colpevoli di quanto è sottile e voluta la disin-formazione nella quale si vuole mantenere la popolazione dei paesi industrializzati, affinché non subiscano modifiche gli attuali equlibrî dell’economia globale, legata ai profitti delle multinazionali.

È un po’ quel che succede con i carbu-ranti e le problematiche inquinanti: esistono invenzioni e brevetti di tutti i generi, possibili-tà di mettere in pratica sistemi non inquinanti, ma stranamente, soprattutto in Italia, i tempi per l’eliminazione o la riduzione dell’utilizzo del petrolio e dei suoi derivati, nonostanti le normative europee, sono lunghissimi.

Allora, per diventare vegetariani che co-sa è necessario sapere? Ecco i miei principali consigli.

1. Se il soggetto è un notevole consuma-tore di carni (pesci compresi), è preferibile ri-durne il consumo gradualmente, arrivando dapprima ad una volta a settimana, poi ogni quindici giorni, infine una volta al mese, per cessare del tutto. Inizialmente si sentirà il biso-gno di mangiare carne o pesce, ma è necessa-rio non cadere nella trappola, essendo consa-

pevoli dei danni fisici, etici, ambientali, oltre che spirituali, che si perpetuano con l’uso con-tinuato di tali prodotti.

2. Nel frattempo è consigliabile consu-mare cereali semiintegrali biologici, per per-mettere all’organismo di eliminare le scorie accumulate negli anni. Successivamente si può passare al consumo di cereali integrali, tranne che in presenza di diverticoli intestinali.

3. È bene inserire nell’alimentazione quotidiana almeno cinque porzioni di frutta e verdura, fresche di stagione e rigorosamente biologiche, per l’apporto di vitamine e sali mi-nerali.

4. Le verdure vanno consumate preva-lentemente crude, all’inizio di ogni pasto, con-dite senza aceto e con olio di oliva extravergi-ne spremuto a freddo. Quelle cotte possono ac-compagnare qualsiasi alimento (cereali e legu-mi).

5. È necessario saper combinare gli ali-menti per evitare fermentazioni e disturbi ga-strointestinali. Il pasto tradizionale costituito da «pasta, secondo, contorno e frutta» va mo-dificato in un pasto unico, sia a pranzo che a cena, costituito da verdure crude e cotte, ac-compagnate da cereali (come grano, mais, mi-glio e orzo) oppure da legumi (come ceci, len-ticchie, fagioli, piselli, fave).

6. Almeno una volta al giorno vanno consumate cinque o sei mandorle, o noci, o nocciole o simili, lontano dai pasti principali.

7. È consigliabile variare quotidianamen-te la scelta degli alimenti nella settimana, in modo da consumare piatti appetibili con intro-duzione di tutti i nutrienti.

8. Chi è abituato a bere il latte quotidia-namente dovrebbe scegliere quello di alta qua-lità o biologico, parzialmente scremato, e alter-narne il consumo con latte di soia, di riso, di mandorle e simili. Analogamente, preferire formaggi freschi a quelli stagionati, da consu-mare non piú di una o due volte alla settimana.

9. Le uova, da utilizzare con moderazio-

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Mondo Vegetariano. Pagina 8. Giugno 2008. ne, dovrebbero provenire solo da galline alle-vate in fattorie biologiche.

10. È sconsigliato l’uso di cibi industria-li, di cui sono ricchi i «supermercati»: cara-melle, cioccolata, merendine, biscotti, patatine fritte, bevande gassate, alcoolici (vino compre-so), e di caffè e tè. Tutti questi prodotti posso-no essere sotituiti da infusi di erbe, dolci privi di conservanti, zucchero bianco o dolcificanti, e da tutti i cibi naturali che non siano corpi o pezzi di animali.

11. È preferibile bere acqua di fonte e, comunque, alternare il consumo di acqua del rubinetto con acqua minerale naturale, tenendo conto del basso tasso di residuo fisso e di ni-

trati. 12. L’uso del sale marino integrale è

sempre da preferire, anche se il suo consumo deve essere ridotto a favore di spezie, da ag-giungere nelle pietanze.

Tutte le informazioni contenute in questo elenco non esauriscono i dubbî che possono insorgere nelle persone che, diventando vege-tariani, modificano la propria alimentazione in un modo che significa letteralmente introdurre cibo per mantenere le funzioni vitali con una nutrizione consapevole, al fine di un migliora-mento sia del proprio benessere psicofisico che della salute del pianeta intero.

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A L I M E N T A Z I O N E E R I S O R S E .

IL VEGETARISMO COME ANTIDOTO ALLA FAME NEL MONDO.

Stefano Momenté. Intervento a un convegno di Valfabbrica

(Assisi) dell’8 Settembre 2006. Una delle obiezioni ricorrenti quando

parlo della mia scelta vegetariana è, piú o me-no: prima di pensare a salvare gli animali non faresti meglio a impegnarti per tutti i bambini che muoiono di fame nel mondo? Una doman-da che i miei interlocutori intendono provoca-toria, alla quale però riesco sempre a risponde-re con tranquillità.

Oggi voglio partire proprio da qui, e dir-lo subito: l’alimentazione vegetariana rappre-senta la soluzione piú accessibile, sicura e so-stenibile al problema della fame nel mondo.

I dati: ogni anno, nel mondo, muoiono di

fame, di denutrizione, o per patologie a esse collegate, fra quaranta e sessanta milioni di persone. Di queste circa quindici milioni sono bambini.

Inoltre, un milirdo di individui non ha ci-bo a sufficienza, mentre un altro miliardo con-suma carne in maniera esagerata. Come de-nuncia l’economista Jeremy Rifkin nel suo “E-cocidio, ascesa e caduta della cultura della car-ne”, «le potenti culture bovine del Nord Ame-rica e dell’Europa hanno creato, nel secolo scorso, una scala artificiale delle proteine, col-locando al primo posto la carne dei bovini in-grassati a cereali; e oggi le popolazioni ricche d’Europa, Stati Uniti e Giappone si trovano al vertice della catena alimentare, divorando la ricchezza del pianeta».

«Il problema di fondo è proprio lo squili-brio nella distribuzione delle risorse», confer-mano in “Dalla fabbrica alla forchetta, sai cosa mangi?”, l’importante sito di informazione su questi temi. «L’attuale disponibilità di derrate alimentari potrebbe consentire infatti a tutti gli abitanti della Terra di assumere un numero sufficiente di calorie, proteine e altri nutrienti necessarî.»

Invece, negli Stati Uniti gli animali con-sumano il doppio dei cereali dell’intera popo-lazione. E a livello globale circa seicento mi-lioni di tonnellate sono impiegati nell’alimen-tazione animale, soprattutto in quella dei bovi-ni. Se la prodizione agricola mondiale si con-

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Mondo Vegetariano. Pagina 9. Giugno 2008. centrasse sui cereali per l’alimentazione uma-na anziché animale si potrebbero nutrire oltre dieci miliardi di persone.

È un problema di conversione energeti-ca: Frances Moore Lappé, altro autorevole e-conomista, rilevava già nel 1979 come negli Stati Uniti al bestiame venissero somministrate 145 milioni di tonnellate di cereali e soia ogni anno; di queste solo ventuno milioni tornavano a essere disponibili per l’alimentazione umana, sotto forma di carne ed uova. «Il resto, equiva-lente a circa 124 milioni di tonnellate di cereali e soia, è stato sottratto al consumo umano.» Lappé ha calcolato che se questi 124 milioni di tonnellate fossero stati convertiti in denaro a-vrebbero avuto un valore di venti miliardi di Dollari, e se fossero stati convertiti per l’ali-mentazione umana avrebbero fornito ogni giorno l’equivalente di una ciotola di cibo a o-gni essere umano del pianeta.

Anche la FAO, dopo aver incentivato per anni lo sviluppo delle colture per il nutrimento animale, conferma oggi che, se una dieta vege-tariana mondiale potrebbe nutrire 6,2 miliardi di persone, un’alimentazione che comprenda il 25 % di prodotti animali può sfamarne solo 3,2 miliardi. Frances Moore Lappé definisce gli allevamenti «fabbriche di proteine alla rove-scia». Significa che serve un chilo di proteine vegetali per produrre sessanta grammi di pro-teine animali. Significa anche, come spiegano Sandro Pignatti e Bruno Trezza, autori di “As-salto al pianeta”, che per produrre una bistecca da cinquecento calorie il manzo deve assumer-ne cinquemila. Il che vuol dire mangiare una quantità d’erba che ne contenga cinquantamila. Solo un centesimo di questa energia arriva al nostro organismo: il novantanove per cento viene dissipato.

«Energia usata per il processo di conver-sione e per il mantenimento delle funzioni vi-tali», scrive Daniela Condorelli in “Carne a-mara”, «espulsa, o assorbita da parti che non si mangiano come ossa o peli.» Il bestiame è dunque una fonte di alimentazione fortemente idrovora ed energivora, una massa bovina che ingurgita tonnellate di acqua ed energia. E lo fa per nutrire solo il venti per cento della po-polazione dl pianeta, quel venti per cento che sfrutta l’ottanta per cento delle risorse globali.

L’acqua: un altro problema fra i tanti che fanno indicare la scelta vegetariana come la migliore. Produrre una data quantità di protei-ne animali richiede quindici volte piú acqua di quella necessaria per produrre la stessa quanti-tà di proteine vegetali. È stato calcolato che un chilo di manzo beve tremiladuecento litri d’ac-qua: tanto quanto ne consuma una famiglia in-tera per un anno. Quasi la metà dell’acqua dol-ce negli Stati Uniti è destinata alla coltivazione di alimenti per il bestiame, con il risultato che le grandi falde acquifere delle Grandi Pianure si stanno esaurendo.

Insomma, la produzione di vegetali ri-chiede quantità di terreno, acqua ed energia molto minori rispetto alla carne. I vegetali ap-partenenti alla tradizione agricola e alimentare locale richiedono in genere meno fertilizzanti, erbicidi e sostanze chimiche. Rispetto ai pro-dotti di origine animale è possibile quindi pro-durre in modo sotenibile ed economico gli ali-menti per una sana dieta a base vegetale.

Eppure il consumo di carne è in costante crescita. In un articolo apparso su “Il consape-vole” Paola Segurini pubblica i dati della “Confederazione italiana degli agricoltori”: il consumo di carne bovina nel nostro paese è cresciuto del 6,8 % negli ultimi due anni. L’I-talia è al quinto posto in Europa, con ottantotto chili a testa ogni anno, dopo irlandesi, maltesi, danesi e francesi. I maggiori consumatori di carne siamo noi del Nord del mondo, ma il modello occidentale sta dilagando e l’“Interna-tional food and policy research institute” pre-vede uno scenario insostenibile per il 2020: la domanda di carne nel Sud del mondo sarà dop-pia rispetto al 1995; la domanda di carne di maiale triplicherà in Asia e raddoppierà in A-merica Latina e Africa; in Occidente vi sarà un aumento del 25 % rispetto agli attuali consumi già spropositati; i cinesi copriranno un quarto dell’aumento globale della domanda di cereali e due quinti dell’aumento della domanda di carne.

Un po’ di cifre per chiudere, tratte da “stopeatinganimals.com”.

1 miliardo e 300 mila: le persone che po-trebbero essere nutrite con grano e soia desti-nati ai bovini.

20 %: la quota di grano coltivato per nu-

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Mondo Vegetariano. Pagina 10. Giugno 2008. trire persone.

38 %: la quota coltivata per nutrire be-stiame nel mondo.

3,6 milioni di ettari: il terreno destinato alla coltivazione di vegetali, fra cui frutta e se-mi, per nutrire umani.

22,7 milioni di ettari: il terreno destinato alla coltivazione del fieno destinato a nutrire gli animali da allevamento.

105,2 milioni di ettari: la foresta distrutta per fare spazio a pascoli.

40.000 circa: i bambini che muoiono di fame ogni giorno.

4.000: i chili di patate all’anno che si ot-tengono da un ettaro di terra.

25,5: i chili di manzo all’anno che si ot-tengono da un ettaro di terra.

5.000 all’anno: le tonnellate di antibioti-ci impiegate negli allevamenti europei, di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali.

3 Dollari: il costo di un chilo di proteine

presenti nel frumento. 31 Dollari: il costo di un chilo di protei-

ne animali. 260 anni: la durata delle riserve petroli-

fere mondiali se tutti fossero vegetariani. 13 anni: la durata delle riserve petroli-

fere mondiali se tutti fossero carnivori. 500 mila chili al secondo: la produzione

di escrementi da parte di tutti gli animali di al-levamento negli Stati Uniti.

120 milioni di chili al giorno: i rifiuti tossici prodotti dagli allevamenti di polli negli Stati Uniti.

E chiudo davvero, citando ancora Jere-my Rifkin: «eliminando la carne dalla dieta u-mana», scrive l’economista, «la nostra specie può compiere un significativo passo in avanti verso una nuova consapevolezza, che contem-pli uno spirito di comunicazione con i bovini e, per estensione, con le creature viventi con cui condividiamo il pianeta».

P R I N C I P Î N U T R I Z I O N A L I .

LA NOSTRA PIRAMIDE ALIMENTARE. Franco Libero Manco.

Da alcuni anni su riviste e giornali che

trattano di alimentazione viene rappresentata la piramide alimentare, che però noi non con-dividiamo nella sua impostazione, sui tipi e sulle quantità degli alimenti suggeriti.

Se dovessimo proporre una nostra pira-mide alimentare, secondo le impostazioni che sono ormai note, la suddivideremmo in quattro fasce orizzontali di uguale altezza e metterem-mo nella prima fascia alla base la frutta, nella seconda la verdura e gli ortaggi, nella terza se-mi oleosi e legumi e al vertice i cereali.

Questo perché l’anatomia comparata conferma che l’uomo è un animale fruttivoro, non granivoro (appartiene alla classe dei mam-miferi, all’ordine dei primati, alla famiglia de-gli ominidi, al genere homo e alla specie homo

sapiens) ed è strutturato fisiologicamente per nutrirsi principalmente di frutta, poi di verdu-ra, di semi e radici, non di graminacee.

Questo viene confermato fin dai tempi di Gorges Cuvier (1769 - 1832), uno dei maggio-ri naturalisti, il quale afferma: «L’uomo sulle basi della propria struttura è un mangiatore di frutta e della parte succosa dei vegetali e delle radici». Il Dottor Richard Lehne, anatomista: «L’anatomia comparata prova che la dentatura umana è totalmente frugivora e ciò è confer-mato dalla paleozoologia con documenti vec-chî milioni di anni». Carolus Linnaeus (1707 - 1778), celebre botanico: «La frutta è il cibo piú adatto alla bocca, allo stomaco, alle stesse mani dell’uomo, disegnate appositamente per raccogliere e mangiare frutta. Anche se il ge-nere umano a un certo punto della sua storia acquisí abitudini onnivore, millennî di onnivo-rismo non hanno cambiato di una virgola ana-tomia e fisiologia del corpo».

Per cui ritengo sbagliato mettere alla ba-se della piramide i cereali come se questi fos-sero la base principale dell’alimentazione u-mana. Infatti i cereali non rientrano nella dieta naturale della nostra specie, la quale solo tardi-

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Mondo Vegetariano. Pagina 11. Giugno 2008. vamente, da quando i nostri progenitori appro-darono dalla foresta nella savana, iniziarono a introdurre nella loro dieta anche i cereali. Ma questi, come tutti i cibi poco adatti all’alimen-tazione umana, per essere consumati dall’uo-mo devono essere necessariamente sottoposti a varie manipolazioni: stoccaggio, trattamenti di conservazione, macinazione e cottura, e tutti i cibi cotti, uccisi dal fuoco, sono cibi morti e quindi inadatti alla nostra dieta. Se un alimento non è commestibile crudo anche mangiarlo cotto non è in sintonia con le nostre origini.

Sulla pasta e sul pane ci sarebbe poi molto da dire, a cominciare dai trattamenti del-le farine. Nella moderna lavorazione del pane intercorrono di solito fasi a temperature molto basse e la cottura a una temperatura decisa-mente maggiore rispetto a quella del forno tra-dizionale. Il che comporta una specie di ucci-sione del prodotto ancora piú completa. E se immergiamo il pane e la pasta che abbiamo davanti a tavola in una bacinella con un po’ d’acqua essi diventano una poltiglia collosa che rende l’idea di una qualche loro problema-ticità quando si trovino fra i liquidi nell’inter-no del nostro tubo digerente.

Nella nostra piramide non abbiamo inse-rito (oltre ai grassi in genere) nemmeno i gras-si derivati dall’olio d’oliva, perché ritengo in-

naturale e non necessario per l’essere umano condire gli alimenti: nessuna specie in natura usa condire con spezie o con olî, né usa cuoce-re i cibi che consuma.

La produzione dell’olio è cominciata ap-pena 4 - 5 mila anni fa nel Kurdistan, quindi di recente. L’illustre igienista Albert Mosseri af-ferma che la pratica generalizzata a condire l’insalata con olio risale al 1851, anno in cui a Londra venne lanciata una campagna, da gros-si produttori dell’ industria olearia, per convin-cere la gente che è necessario «ungere» le ver-dure con i grassi dell’oliva o di semi vari. Ma in questo modo si foderano i cibi con uno stra-to di grassi impermeabile ed i succhi gastrici trovano difficoltà ad agire. Il processo digesti-vo viene in questo modo ritardato e talora im-pedito contribuendo ad aumentare le putrefa-zioni gastro-intestinali e il lavoro del fegato e dei reni.

Non è né utile né necessario per la nostra buona salute fare largo uso di cereali né tanto meno condire gli alimenti con olî estratti dalle olive, che il Professor Armando D’Elia consi-derava cibo per i tordi ed i merli. I carboidrati e i grassi di cui necessita il nostro organismo li troviamo nella qualità e quantità ideale nella frutta, nella verdura e nei semi oleaginosi.

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I S T A N Z E S O C I O P O L I T I C H E .

B A S T A C O N I P R O D U T T O R I D I F A M E N E L M O N D O !

“Comitato scientifico Equivita”. “Equivita” esprime la sua forte solidarie-

tà al Commissario per l’Ambiente Stavros Di-mas per la sua solitaria battaglia all’interno della commissione Europea per proteggere i cittadini europei da una dittatura degli OGM:

- la cui coesistenza con le colture tradi-zionali - che da essi vengono contaminate - si è rivelata ineluttabile (e la cui presenza fini-rebbe dunque col venire imposta come unica scelta alimentare);

- le cui decantate promesse di maggiore produttività e maggiore sostenibilità (ancora oggi purtroppo sfacciatamente ribadite) non si sono mai realizzate, poiché producono di me-

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Mondo Vegetariano. Pagina 12. Giugno 2008. no e inquinano moltissimo di piú, come dimo-strano gli studî di C. Benbrook (Idaho Univer-sity 1999), direttore dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, il dossier di Friends of the Earth “Who benefits from GM crops? The rise in pesticide use” e molti altri studî;

- che si sono rivelati strumento primario per consentire al «Nord del mondo», con la di-struzione nei paesi poveri della sovranità ali-mentare, dei sistemi agricoli nazionali, della biodiversità, di produrre la fame che oggi atta-naglia il «Sud del mondo» (per non citare altri effetti come i duecentomila suicidî di agricol-tori indiani) in un pianeta in cui la produzione agricola è, come dice la FAO, di una volta e mezzo rispetto al fabbisogno (vedere “Cosí l’Occidente produce la fame nel mondo” di Luciano Gallino, “La Repubblica”, 10 Maggio, pag. 33);

- che, con i brevetti che li coprono e de-vono essere pagati ogni anno, non solo aumen-tano i costi del cibo, ma mettono nelle mani di poche «corporations» la proprietà del bene co-mune piú prezioso: il patrimonio genetico del

pianeta (piante ed animali); - la cui sicurezza per la salute e per l’am-

biente non può essere valutata da un organi-smo inadeguato quale è l’EFSA.

“Equivita” si augura che la Commissione Europea, già ripetutamente sollecitata dalla grande maggioranza dei cittadini europei, as-suma una posizione di tutela degli stessi rifiu-tando l’approvazione di nuovi OGM, provveda ad una riforma dell’EFSA, e agisca sul WTO affinché l’Europa possa avere una politica a-gricola che non sia schiava degli interessi delle industrie «biotech», uniche beneficiarie di que-sta strategia di conquista del mercato alimen-tare.

P R O V E D I T O S S I C I T À .

I T E S T « A N I M A L I S T I » . Franca Porciani.

Da “Il corriere della sera” dell’11 Mag-

gio. (Anche nel numero precedente di questi bollettini avevamo accennato a questo argo-mento nella rubrica “Lettere spedite e messag-gi ricevuti”).

Basta cavie. Al loro posto cellule e com-

puter. Grandi finanziamenti negli Usa per la

tossicologia biotech: piú rapida e senza biso-gno di prove «in vivo».

Anni Settanta: per valutare la tossicità di una sostanza si sacrificavano centocinquanta animali.

Anni Novanta: il numero necessario si è ridotto a dodici - sedici animali per sostanza.

Duemila: attualmente si riesce a fare questa valutazione sacrificando da tre a sei a-nimali.

Finalmente la tossicologia passa dall’ar-tigianato alla produzione intensiva. E, grazie a

questa accelerata, dovrebbe risparmiare la vita di un gran numero di bestiole. È quanto pro-mette il progetto, siglato nel Febbraio scorso, sulla tossicità di composti presenti nell’am-biente, alternativo ai test sull’animale. Ne sono protagonisti tre enti federali statunitensi: l’a-genzia, “Epa”, di protezione dell’ambiente, l’i-stituto nazionale di ricerca sul genoma umano e il programma nazionale di tossicologia del-l’istituto per la salute ambientale. I finanzia-menti sono imponenti e le aspettative alle stel-le.

Di che cosa si tratta esattamente? Il pro-getto vuole potenziare la possibilità di fare con un solo macchinario in tempi brevissimi test sulla tossicità di composti (i pesticidi, ad e-sempio), grazie alla miniaturizzazione dei si-stemi di analisi, processo che gli americani con un termine quasi intraducibile chiamano «high throughput screening». Ovvero: screening ad alta resa. Il che si traduce in un vortice di esa-mi: oltre diecimila in un giorno, contro i dieci - cento che è oggi possibile fare in un anno su topi o ratti.

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Mondo Vegetariano. Pagina 13. Giugno 2008.

Francis Collins, direttore del “National human genome research Institute”, uno dei partner dell’accordo, li ha descritti sulla rivista “Science” dopo aver dichiarato (la cosa ha fat-to un certo scalpore) che «gli esperimenti sugli animali sono costosi, ne sacrificano troppi e non sempre danno risultati attendibili». Ce ne parla piú in concreto Maria Grazia Giovannini, farmacologa ricercatrice, presidente del centro di stabulazione animale dell’università di Fi-renze: «si tratta di reazioni colorimetriche, en-zimatiche e che sfruttano la fluorescenza, velo- cizzate dalla possibilità di utilizzare grandi da-tabase. Ma anche gli studî su colture di cellule in laboratorio stanno andando incontro alla stessa rivoluzione: anche qui tutto viene minia-turizzato in modo da permettere di ripetere gli esami in tempi veloci. Già utilizzati dall’indu-stria farmaceutica per testare nuovi farmaci, questi sistemi non hanno avuto finora grande diffusione in tossicologia».

Ma c’è un altro filone di ricerca che il progetto americano vuole potenziare: quello degli organi virtuali. Anziché sacrificare rodi-tori per accertare il danno epetico di una so-stanza si punta a sviluppare un «modello» di fegato sovrapponibile, con la minore approssi-mazione possibile, sul fronte dell’attendibilità al test sugli animali. Modello che per essere «perfetto» deve riprodurre al millimetro come reagiscono le cellule epatiche ad un insulto tossico, quali meccanismi riparativi mettono in atto e dove arriva il limite della reversibilità del danno. Conoscenze ancora in corso d’ope-ra: non a caso si chiama “Virtual liver pro-ject”.

«Se arriveremo a questo», aggiunge la ri-cercatrice fiorentina, «per gli studî di tossicità sul fegato il numero di animali sacrificati si ri-durrà drasticamente. Purtroppo per quelli sulla tossicità renale, invece, siamo in alto mare; non siamo ancora riusciti a creare in laborato-rio un modello di organo che ne esprima anche solo parzialmente le funzioni».

L’iniziativa statunitense ha trovato gran-di consensi ovunque. In Italia l’associazione antivivisezione “Equivita” plaude all’iniziativa e lamenta la lentezza del Vecchio Continente ad entrare in sintonia con il progetto america-no. In realtà l’Europa fin dal 1992, sull’onda

dell’incombente divieto di utilizzare gli anima-li per i testi sui cosmetici (che poi invece, dopo tante proroghe e rimandi entrerà in vigore solo nel giugno del 2009), ha creato a Ispra, sul La-go Maggiore, l’“Ecvam”: il centro per la vali-dazione dei metodi alternativi (agli animali). Il centro sta completando i lavori per metodi che mandino in soffitta il vecchio «Draize test» (ri-sale al 1944 e valuta il danno di un composto iniettandolo nell’occhio del coniglio) utilizzan-do colture cellulari di occhî di animali, manzo e pollo. «Ma non possiamo non cogliere il bi-sogno di unire gli sforzi al di là e al di qua del-l’Atlantico in questo campo», afferma il diret-tore «uscente» dell’“Ecvam”, il tossicologo te-desco Thomas Hartung.

Se è vero che la tossicologia cellulare ri-durrà i roditori immolati, resta il fatto che dif-ficilmente riuscirà a farne a meno. Come sotto-linea Adriana Maggi, responsabile del labora-torio di biotecnologie applicate allo studio del-l’invecchiamento della donna dell’università di Milano, «Questi test ad alta resa, pur attendibi-li, non potranno mai eliminare la verifica della tossicità di una sostanza su un essere vivente. Affidandoci solo ad esami di laboratorio ri-schieremmo di fare errori clamorosi sugli e-ventuali pericoli di un composto per la salute umana. È già un successo disporre di una stra-tegia che arriverà a ridurre il numero di anima-li sacrificati».

Affermazione condivisa da molti ricerca-tori. Ma gli animalisti non cedono.

(Una panoramica rivelatrice su quanto

faticosamente è lenta l’umanizzazione degli apprendisti stregoni).

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Mondo Vegetariano. Pagina 14. Giugno 2008.

H A N N O D E T T O .

Quanto piú presto ed estesamente noi introdurremo nelle scuole un’educazione piú umanitaria e favoriremo lo spirito di giustizia e bontà verso tutte le creature inferiori, tanto piú presto ed estesamente raggiungeremo le radici della crudeltà e del crimine.

Miriam Ferguson, governatore del Texas.

- o - o - o - o - o - La morale cristiana contiene in sè la

grande ed essenziale imperfezione di limitare i suoi precetti agli uomini e di lasciare senza al-cun diritto il mondo animale.

Arthur Schopenhauer.

- o - o - o - o - o - La religione di un uomo non vale molto

se non ne traggono beneficio anche il suo cane ed il suo gatto.

Abraham Lincoln.

- o - o - o - o - o - Ciò che si fa agli animali, presto o tardi

lo si fa anche agli uomini. Plutarco.

- o - o - o - o - o -

L E T T E R I N A D A L L ’ I N D I A .

Dal circuito anonimo della «posta elettronica». Uno scrittore decise di scrivere un libro

su alcuni templi famosi in giro nel mondo. Cosí comprò un biglietto d’aereo e intra-

prese un viaggio in Cina. Nel suo primo giorno era dentro un tem-

pio e scattava fotografie quando notò un tele-fono d’oro montato a parete con una scritta che diceva: «Diecimila Dollari per ogni chiamata».

Lo scrittore, incuriositosi, domandò a un sacerdote che gli passava accanto a che servis-se quel telefono.

Il sacerdote rispose che quella era una li-nea diretta col cielo e che con diecimila Dolla-ri si poteva parlare con Dio.

Lo scrittore ringraziò il sacerdote e pro-

seguí il suo percorso. La tappa successiva era in Giappone. Là,

in una grandissima cattedrale, vide lo stesso te-lefono d’oro con la stessa scritta di sotto.

Si domandava se questo fosse lo stesso tipo di telefono che aveva visto in Cina, e do-mandò a una suora nei paraggi a che cosa ser-visse.

La suora disse che era una linea diretta col cielo e che con diecimila Dollari lui avreb-be potuto conversare con Dio.

«Oh, grazie», disse lo scrittore. Poi continuò il viaggio in Pakistan, Sri-

lanka, Russia, Germania e Francia. In ogni tempio vide lo stesso telefono

d’oro con sotto la stessa scritta: «Diecimila Dollari a chiamata».

Lo scrittore, andandosene dallo stato del Vermont, decise di proseguire il viaggio in In-dia per vedere se gli indiani avessero lo stesso telefono.

Arrivò in India e, ancora una volta, nel primo tempio nel quale entrò vide lo stesso te-lefono.

Ma questa volta la scritta sotto di esso e-ra: «Una rupia per ogni chiamata».

Lo scrittore rimase sorpreso e cosí chiese al sacerdote spiegazioni su quella scritta.

«Padre, ho viaggiato percorrendo tutto il mondo e ho visto questo stesso telefono d’oro in molti templi.

Mi è stato detto che questa è una linea diretta col cielo, ma negli Stati Uniti il prezzo era di diecimila Dollari a chiamata.

Come mai qui costa cosí poco?» Lettori, tocca a voi…. Pensateci, prima

di continuare a leggere….

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Mondo Vegetariano. Pagina 15. Giugno 2008.

Il sacerdote sorrise e rispose: «Sei in In-dia adesso, figliolo. Qui questa telefonata è u-na chiamata urbana.»

Questo è il solo «cielo» al mondo. Non smettete di ridere!

‗ ‗ ‗ ‗ ‗

L ’ A N G O L O D E L L A P O E S I A .

FI G L I D E L L A F A M E. Pamela Palma.

Se l’umanità adottasse il regime vegeta-

riano si potrebbe sfamare una popolazione mondiale piú che doppia di quella attuale, con la conseguenza che verrebbe abolita la fame nel mondo.

Quindi è dovere di tutti diventare vegeta-riani!

Pulcini senza forza nelle gambe, giocattoli col meccanismo rotto,

con occhî grandi, enormi, senza fiato, le pance gonfie, senza aver mangiato. Anche oggi ne morranno piú di cento,

di mille, di milioni, e solo il pianto dei loro cari rimarrà fintanto

che il mondo scorderà cos’è l’amore.

- o - o - o - o - o -

PE R V I V E R E F E L I C E M E N T E. Pamela Palma.

Anche in questo momento stan morendo

a migliaia di fame in tutto il mondo mentre qui tu ti abbuffi e vai cercando che cosa far per esser meno tondo….

Epure basterebbe proprio poco: esser vegetariano, e come un gioco ti sembrerà la vita ogni momento,

e certamente sarai piú contento pensando a quanti bimbi il tuo mangiare

potrà servire per poter campare. È la cosa piú bella che ci sia,

viver senza rimorsi, in allegria!

- o - o - o - o - o -

I N C O E R E N Z A A B I S S A L E . Franco Libero Manco.

Uomo, tu che con orgoglio vanti il privilegio

d’essere la creatura prediletta del Creatore, tu che hai terrore della sofferenza

e che ricorri al medico per ogni piccola ferita

ma autorizzi la tortura di tanti animali con la vivisezione;

tu che daresti tutte le tue ricchezze per allungare di un solo giorno la tua vita

ma deleghi il massacro giornaliero di tanti animali innocenti

per mangiare le loro carni martoriate; tu che hai tanta premura

per l’integrità dei tuoi bambini e lasci che innumerevoli cuccioli di foca

siano spellati ancora vivi sotto gli occhî terrorizzati delle madri

per fartene un drappo ornamentale; tu che ti ribelli al piú piccolo sopruso

ma consenti l’ingiustizia suprema sugli animali marini

giustificando la pesca e le tonnare; tu che parli d’amore

e t’impietosisci alla vista d’un coniglietto ma legittimi la caccia che lascia i piccoli

a morire nei nidi e nelle tane; tu che parli di altruismo e di rispetto, che combatti per la tua indipendenza

ma consenti che tante creature siano private per sempre della loro libertà

per la tua curiosità e il tuo egoismo; tu che dici di avere orrore della violenza

ma giustifichi o paghi per assistere alle orge di sangue nelle arene;

tu che dici di amare la verità e la giustizia abbi il coraggio di guardare gli effetti

della tua devastante incoerenza, i fiumi di sangue ed il terrore

cui hai condannato i tuoi fratelli animali; abbi la dignità di riconoscerti peggiore delle altre creature

senza piú nasconderti ipocritamente dietro le tue false abitudini.

Guarda in faccia la tua coscienza e chiediti: «Son fatto veramente a immagine di Dio?»

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Mondo Vegetariano. Pagina 16. Giugno 2008.

R I C E T T E D I C U C I N A V E G E T A L I .

IN S A L A T A M I S T A E N E R G I Z Z A N T E. Come nel numero precedente di questi

nostri «bollettini», proponiamo un’altra ricetta crudista, svelta, colorata, energizzante, gustosa e leggera.

Ingredienti. Una bella pianta di insalata riccia, fresca

e tenera. 300 gr di pomodorini pachino. Un intero cuore di sedano (cioè le coste

e le foglie interne piú tenere). Un limone succoso. Una manciata di foglioline di basilico in-

tere. Una manciata di pinoli tritati. Due cucchiaî colmi di germe di grano. Un cucchiaio di «tahina» (semi di sesa-

mo tritati). Un cucchiaio di «crudigno» (olio di gira-

sole ed olio di lino). Una spolveratina di radice di zenzero

grattugiata. Preparazione. Dopo aver lavato, mondato e asciugato

tutti gli ortaggi, mettete in un’insalatiera ca-piente le foglie spezzettate dell’insalata, i po-modorini tagliati a metà, il sedano spezzettato, i ravanelli sottilmente affettati, i pinoli, la tahi-na, il basilico, lo zenzero, l’olio crudigno, e spolverate il tutto col germe di grano.

Irrorate l’insalata col succo del limone e mescolate con cura prima di servirla in ciotole di vetro trasparente.

I N D I R I Z Z I D I N O S T R I A M I C I . (In ordine di «codice postale»).

Il gECOBIOndo. Ristoro bio-vegetaria-no, aperto a pranzo e a cena, esclusi domenica e lunedí. Via Girolamo Cardano 105 (Viale Marconi), 00146 Roma. 06 5 571 048. Tidirò. Ristorante macrobiotico-vegeta-riano, cento di cultura «varioraggiante». Via del Mattonato 42 (Trastevere, Via Garibaldi), 00153 Roma. 06 5 810 626. Bibliothé. Cucina ayurvedica vegetaria-

na; apprezzato centro di conferenze. Via Celsa 5 (Piazza Venezia, Largo Argentina), 00186 Roma. 06 6 781 427. Amí. Alimenti incruenti per cani e gatti. Corso Milano 5, 35139 Padova. 049 7 801 712. Le scarpe di Linus. Calzature e acces-sorî alternativi alla pelle. Via Teatro Filarmo-nico 3, 37121 Verona. 045 8 010 922.

Tutti i numeri precedenti di questo bollet-tino sono leggibili e scaricabili nel nostro «sito Internet» www.vegetariani-roma.it. A richiesta possiamo fornirne copie su carta, per consegna a mano da concordare pre-ventivamente, in uno qualsiasi dei nostri incon-tri, al prezzo simbolico di due Euro ciascuna.

Q U E L L I C H E S I T R O V A N O P I Ú A V A N T I V E R S O L E S O L U -Z I O N I D I T U T T I I P R O B L E M I S O N O I V E G E T A R I A N I .