08 aprile professione_doula

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18 aprile 2011 of e s sio e Un valido aiuto is ico e psicologico Il termine doula, proviene pro- prio dal greco e signi ica lette- ralmente “schiava domestica”, ovvero “donna che sta al ser- vizio di un’altra donna”, che si occupa del benessere della sua padrona, assistendola durante il parto e fornendole sostegno emotivo e spirituale. Il mito di Galati (vedi la pagina seguente) fornisce la possibilità di analizzare il parto non solo da un punto di vista isico, ma an- che, e soprattutto, psicologico. Durante la gravidanza e nel mo- mento del travaglio e del parto la donna è assalita da molteplici fenomeni psicologico-emotivi, quali sensi di colpa, paura del- la separazione, conlitto tra vo- lontà di trattenere e desiderio di lasciare andare, a cui molto spesso non viene data la giusta rilevanza, privilegiando la cura del corpo della neo-mamma più che i sentimenti di autoef icacia e l’aspetto relazionale. Oggi, i neo-genitori si trovano spesso soli, senza l’appoggio della rete parentale che un tem- po garantiva un supporto pre- zioso durante un momento così delicato della vita. La igura della doula rappresen- ta una valida soluzione a questa carenza “relazionale”. Il termine viene reintrodotto negli anni ’60, in America, ed identi- ica una nuova igura professio- nale, non medica, che attua la pratica assistenziale individuale, sia nel momento del travaglio che del post-partum. La doula che si occupa dell’assistenza al travaglio sta accanto alla donna, allevian- done il dolore utilizzando il mas- saggio e altre tecniche di sollievo non mediche e non farmacologi- che, per consentire la normale progressione del travaglio. Sug- gerisce posizioni più conforte- voli, aiuta nel rilassamento e si prende cura del respiro, le offre appoggio quando sta parto- rendo. Offre un valido supporto emotivo, funge da intermediaria tra i desideri della partoriente e le esigenze del personale sanitario. Quando il partner sceglie di esse-

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18 aprile 2011

ofessio eUn valido aiuto isico e psicologico

Il termine doula, proviene pro-prio dal greco e signiica lette-ralmente “schiava domestica”, ovvero “donna che sta al ser-vizio di un’altra donna”, che si occupa del benessere della sua padrona, assistendola durante il parto e fornendole sostegno emotivo e spirituale. Il mito di Galati (vedi la pagina seguente) fornisce la possibilità di analizzare il parto non solo da un punto di vista isico, ma an-che, e soprattutto, psicologico. Durante la gravidanza e nel mo-mento del travaglio e del parto la donna è assalita da molteplici fenomeni psicologico-emotivi, quali sensi di colpa, paura del-la separazione, conlitto tra vo-lontà di trattenere e desiderio di lasciare andare, a cui molto spesso non viene data la giusta rilevanza, privilegiando la cura del corpo della neo-mamma più che i sentimenti di autoeficacia e l’aspetto relazionale.Oggi, i neo-genitori si trovano spesso soli, senza l’appoggio della rete parentale che un tem-

po garantiva un supporto pre-zioso durante un momento così delicato della vita.La igura della doula rappresen-ta una valida soluzione a questa carenza “relazionale”. Il termine viene reintrodotto negli anni ’60, in America, ed identi-ica una nuova igura professio-nale, non medica, che attua la pratica assistenziale individuale, sia nel momento del travaglio che del post-partum. La doula che si occupa dell’assistenza al travaglio sta accanto alla donna, allevian-done il dolore utilizzando il mas-saggio e altre tecniche di sollievo non mediche e non farmacologi-che, per consentire la normale progressione del travaglio. Sug-gerisce posizioni più conforte-voli, aiuta nel rilassamento e si prende cura del respiro, le offre appoggio quando sta parto-rendo. Offre un valido supporto emotivo, funge da intermediaria tra i desideri della partoriente e le esigenze del personale sanitario. Quando il partner sceglie di esse-

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aprile 2011

di Carmela Giordano

e

re la principale fonte di sostegno emotivo, la doula può suggerir-gli come agire per rassicurare e confortare la donna. Inoltre, du-rante un lungo e faticoso trava-glio, può alternarsi con il partner in modo che la partoriente ricevi cure costanti e continuative.La doula, che si occupa del periodo del post-partum, vi-sita la nuova famiglia a domici-lio, l’aiuta nella riorganizzazione quotidiana nel massimo rispetto della loro intimità. Incoraggia e sostiene i neo-genitori nel dedi-carsi completamente al bambi-no, si occupa di piccole faccende domestiche e della preparazione dei pasti. Promuove e sostiene l’allatta-

mento al seno e, dove questo non è possibile, sostiene altre modalità che possono favorire un buon con-tatto madre-bambino. Lavora sul potenziamento delle abilità dei neo-genitori e rassicura sui tanti dubbi legati alla crescita del lattante. Ac-compagna eventuali fratelli e/o so-relle ad abituarsi alla nuova realtà. La doula, quindi, parte dall’im-portanza della umanizzazione del parto; dona sostegno ade-guato e non invasivo, sia alla donna che al neo-padre; rassi-cura ed aiuta a prevenire situa-zioni di disagio, quali la depres-sione post partum, le ansie e le paure eccessive. •

La igura della doula rappresenta una valida soluzione a questa ca-renza “relazionale”.

parte dall’importanza della umanizzazione del parto

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20 aprile 2011

Alcmena era in procinto di partorire Ercole. Gala-

ti si affannava, fuori e dentro la stanza del parto,

preparava i “panni caldi” e l’acqua bollente, ma

soprattutto soffriva con Alcmena. Il travaglio si sta-

va protraendo da giorni e Galati sentiva che c’era

qualcosa che non andava e che la situazione stava

volgendo al peggio. In effetti, Alcmena era incorsa

nelle ire di Era, legittima moglie di Zeus, che l’aveva

tradita ancora una volta con una mortale, Alcmena,

fecondandola. Stavolta, Era non era disposta a so-

prassedere al tradimento, erano in ballo motivazioni

politiche e dinastiche che glielo impedivano, era in

gioco il diritto di regnare su Tebe e certamente non

sarebbe stato Ercole. Ercole doveva nascere secon-

do, dopo il suo figlio legittimo. Era aveva ordinato a

Lucina, dea del parto, di incrociare le sue gambe ed

ostacolare Alcmena. Galati si accorse di tutto ciò,

elaborò, allora, uno stratagemma ai danni di Lucina,

permettendo il parto. Entrando nella stanza guardò

Alcmena e, congiungendo le mani, esclamò «Final-

mente ha partorito Signora. Che bellezza!». A que-

sto punto Lucina fu costretta a scavallare le gambe

per andare a vedere e in quel momento Alcmena,

liberata dall’impedimento partorì dando alla luce

Ercole, il più forte tra gli eroi.

Galati è quindi considerata la prima “Doula” della

storia.

Il Mito di Galati