08-02-2019 · 2019. 2. 8. · 08/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO ... Fuga di medici dal Moscati, il...

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08-02-2019 Media Monitoring per Rassegna stampa del 08-02-2019

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08-02-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 08-02-2019

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 08/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO

Due medici sfiorano la rissa su come curare una paziente 1 ..................................................... 08/02/2019 - CRONACHE DI SALERNO

Il Ruggi vuole 6 milioni da UniSa 2 ............................................................................................ 07/02/2019 - WWW.ZEROTTONOVE.IT

Ail a Salerno: campagna per la donazione del sangue 3 ........................................................... 06/02/2019 - WWW.ILGIORNALEDISALERNO.IT

Salerno: il 9 e 10 torna la campagna di donazione del Sangue AIL 4 ........................................ Sanità Salerno e provincia 5 ..............................................................................................................

08/02/2019 - CRONACHE DI SALERNOL' impegno dell' Asl Salerno nella prevenzione dei tumori 5 .....................................................

08/02/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Ospedale unico, la Cisl: «Sogno mai realizzato» 7 .....................................................................

Sanità Campania 9 ............................................................................................................................... 08/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

«Azienda Na3, danno erariale dei 23 milioni» 9 ........................................................................ 08/02/2019 - IL MATTINO

«Basta con le formiche» la scossa di Verdoliva 10 .................................................................... 08/02/2019 - IL MATTINO

«Ero sola, mio figlio stava male ma nessuno mi ha mai risposto» 12 ........................................ 08/02/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD)

«No ai tagli», ospedale in trincea 14 ......................................................................................... 08/02/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Cedimenti agli Incurabili, interviene l' Asl Garella: «È una situazione preoccupante» 16 ......... 08/02/2019 - IL ROMA

Chiude il Psaut, Asl sotto accusa 18 ......................................................................................... 08/02/2019 - IL ROMA

Denunce ai medici, in un anno il 60% in più 20 ......................................................................... 08/02/2019 - IL MATTINO

Dottori aggrediti e caos disastro guardia medica 22 ................................................................ 08/02/2019 - CRONACHE DI CASERTA

Fuga di medici dal Moscati, il concorso è andato deserto 24 .................................................... 08/02/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)

La Regione, le famiglie: un sostegno concreto con il kit «Boot camp» 25 ................................. 08/02/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)

Ospedali, Graziano tuona «Basta proroghe, subito i concorsi per i direttori» 27 ...................... 08/02/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Pellegrini, l' ospedale cantiere dove sono vietate le radiografie 29 ......................................... 08/02/2019 - IL ROMA

San Giovanni Bosco, appello a Verdoliva 31 ............................................................................. 08/02/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Scandalo Loreto Mare pazienti nei corridoi ma interi reparti chiusi 33 ..................................... 08/02/2019 - IL ROMA

Sepe al Pascale: un giorno speciale 35 ..................................................................................... 08/02/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Verdoliva, tutti i nodi da risolvere alla Asl Napoli 1 37 ............................................................. Sanità nazionale 39 .............................................................................................................................

08/02/2019 - ITALIA OGGIC' è carenza di medici per i quali però c' è anche il numero chiuso 39 ......................................

08/02/2019 - IL SOLE 24 OREIl tesoro del Policlinico di Milano Record di terreni e 1.400 case 41 .........................................

08/02/2019 - LA STAMPAMedici al top, sette lavorano in Piemonte 43 ............................................................................

08/02/2019 - AVVENIREMorbillo, l' Europa trema. Da noi è l' anno nero dell' influenza 45 ............................................

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08/02/2019 - LA REPUBBLICASuk al Policlinico Umberto I Regione: " Vertice sicurezza" 47 ...................................................

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08/02/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 11 EAV: € 476Lettori: 29.750

Due medici sfiorano la rissa su come curare una paziente

CAVA DE' TIRRENI. Il diverbio tra i duecamici bianchi è avvenuta l' altra seratra le corsie del reparto della chirurgia d'urgenza del Santa Maria Incoronata dell'Olmo. La lite tra i due medici è statascatenata da divergenze sul come curareuna paziente giunta al nosocomiocittadino con un trauma epatico. Ladonna, madre di tre figli è statatrasportata in ospedale a seguito di ungrave incidente stradale. Operata d'urgenza adesso è fuori pericolo etrasferita all' unità fegato del nosocomionapoletano Cardarelli. Soddisfazione peri medici metelliani che alla fine deldiverbio animato da numerose gridahanno trovato il modo di salvare la vitaalla donna. Le urla sono rimbombate intutto l' ospedale ma nessunacolluttazione fisica ha distinto l' episodioanche perchè a dividere i due litiganti èintervenuto il personale sanitario. nb.

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08/02/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 3 EAV: € 712Lettori: 29.750

Il Ruggi vuole 6 milioni da UniSa

L' azienda di via San Leonardo chiede ilconto per i servizi di attivitàassistenziale Il «Ruggi d' Aragona»chiede il conto all' Università degli studidi Salerno. Sei milioni di euro è la cifrache l' azienda ospedaliera universitariadi via San Leonardo ha richiesto all'Ateneo con una nota inviata alla finedell' anno. Si tratta di una sommadovuta al "Ruggi d' Aragona" per i servizidi attività assistenziale. Due milioni all'anno fin dalla stipula della convenzionecon l' Ateneo, finita nell' ottobre del2016. Da allora l' Università di Salernonon avrebbe - secondo il direttoregenerale Giuseppe Longo - maicorrisposto quanto dovuto. In compensol' Ateneo di Fisciano avrebbe rivendicatoun milione e 700mila euro qualeindennità per la didattica. Sfocia,dunque, in un braccio di ferroeconomico, la «guerra fredda» che daqualche tempo caratterizza i rapporti tra ospedale e università. Il «Ruggi d'Aragona», carte alla mano, si rifà ad un articolo del protocollo d' intesa sancito traRegione Campania ed Università e vidimato dall' allora com missario JosephPolimeni, nel quale viene disciplinata la compartecipazione finanziaria dell'Università. In particolare, si legge, «è prevista la concessione di un contributofinanziario a favore dell' azienda ospedaliera universitaria per gli oneri aggiuntivi daessa sostenuti relativamente a servizi a prevalente finalità assistenziale». Ilcontributo di 2 milioni di euro prevede: «la manutenzione ordinaria dei localidestinati all' attività didattica, nonché le attrezzature». Un conto presentatodirettamente all' attenzione del direttore generale dell' Unisa Enrico Periti. Sommeche ora dovranno trovare riscontro nei bilanci consuntivi dell' Ateneo salernitano.

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07/02/2019 zerottonove.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 377Lettori: 1.833

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Ail a Salerno: campagna per la donazione del sangue

Il 9 e 10 Febbraio, dalle ore 8:00 alle ore12:30, torna la campagna di donazionedel sangue AIL presso l’Ospedale Ruggid’Aragona di Salerno Si rinnova anchequest’anno l’appuntamento con lacampagna di sensibilizzazione per ladonazione del sangue a Salerno.L’iniziativa, promossa dall’AIL del CentroTrasfusionale sezione “Marco Tulimieri” per carenza di sangue, avrà luogo sabato 9e domenica 10 Febbraio dalle ore 8:00 alle ore 12:30. Prima di donare presso ilCentro Trasfusionale dell’Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona“, ildonatore avrà prima un colloquio con il medico per raccogliere notizie riguardantistato di salute e patologie. Come riporta Salernotoday, per ogni donazione verrannoeseguite le analisi previste per la legge e al donatore verrà inviata copia dell’esitodegli esami, un tesserino riportante il gruppo sanguigno. Il parcheggio è gratuito peri donatori.

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06/02/2019 ilgiornaledisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 399Lettori: 1.000

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Salerno: il 9 e 10 torna la campagna di donazione delSangue AIL

A seguito dell’invito da parte del Centro Trasfusionale di Salerno per carenzasangue, L’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie – Linfomi -Mieloma) sez.“Marco Tulimieri” Salerno sensibile alla causa, rinnova anche quest’annol’appuntamento con la Campagna di sensibilizzazione per la Donazione Sangue.L’iniziativa avrà luogo sabato 9 e domenica 10 febbraio 2019 dalle 8,00 alle 12,30presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”di Salerno. Il sangue è un’imprescindibile risorsa per i malati poiché è necessario siadurante gli interventi chirurgici complessi sia in caso di gravi patologie come leleucemie e le talassemie e tra quanti possono donare lo fa solo il 3%. Il donatore,prima della donazione, avrà un colloquio con un medico che opererà una raccolta dinotizie riguardante lo stato di salute, la presenza di patologie e di comportamenti arischio. Per ogni donazione verranno eseguite le analisi previste per legge e aldonatore verrà inviata copia dell’esito degli esami, nonché un tesserino riportante ilgruppo sanguigno. Il parcheggio è gratuito per i donatori. I numerosi volontaridell’AIL accoglieranno e accompagneranno le persone durante l’intero percorso e altermine offriranno loro una deliziosa colazione.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 6 EAV: € 944Lettori: 29.750

L' impegno dell' Asl Salerno nella prevenzione dei tumori

ANITÀ / Screening e test in tutte lestrutture del territorio L' Asl Salerno èimpegnata quotidianamente nella lottacontro il cancro, attraverso ilcoinvolgimento delle proprie struttureospedaliere e territoriali che si occupanodi prevenzione, diagnosi e cura dellepatologie tumorali. Tale impegno siconcretizza su vari fronti:l' Educazione epromozione della salute. L' Asl Salernogarantisce le attività di educazione epromozione della salute con la presenzapresso 128 istituti scolastici, ovvero il60% delle scuole della provincia - dovevengono svolti programmi di formazione,informazione e sensibilizzazione sui temilegati alla prevenzione dei tumorimediante l' adozione di stili di vitacorretti e sani, con progetti checoinvolgono insegnanti studenti eoperatori sanitari. Tali programmi hannoraggiunto ad oggi ben 18.000 alunni. GliScreening Oncologici Per la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro dellaMammella, Cervice uterina (Collo dell' utero) e Colon -Retto, con i relativi test ovverola mammografia, il pap test e il kit per individuazione sangue occulto nelle fecieseguibili presso gli ambulatori dedicati presenti sul territorio aziendale, ritirando ilkit presso il medico di famiglia. Le Strutture aziendali per la diagnosi e il trattamentodelle patologie tumorali, comprese nel Dipartimento Oncologico, con la seguenteorganizzazione: Polo Oncologico Ospedale di Pagani: UOC Oncologia, UOCEmatologia, UOS Diagnostica ematologica, UOS Oncoematologia pediatrica, UOCChirurgia oncologica, UOC Dermatologia, e UOSD Terapia del Dolore e curePalliative; a queste si aggiungono specifiche risorse chirurgiche ubicate nell'Ospedale di Nocera Inferiore destinate a patologie oncologiche per le localizzazioni:testa -collo, cervello e genito-urinario. Ospedale di Vallo della Lucania: UosdOncologia, Uosd Terapia Antalgica; - Ospedale di Batti paglia: Uosd di MedicinaNucleare e attività ambulatoriali di screening;- Ospedale di Polla: Uosd Servizio diOncologia e attività ambulatoriali di oncologia;- Ospedale di OlivetoCitra:UosdTerapia Antalgica. Gli Hospice. Alle attività del Dipartimento Oncologico si

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affiancano le attività dei tre Hospice, le strutture residenziali.

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08/02/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 29 EAV: € 7.181Lettori: 133.364

Ospedale unico, la Cisl: «Sogno mai realizzato»

EBOLI EBOLI Laura Naimoli Nel calderonedei sogni mai realizzati, ma solo pensati,si colloca, per ora, la realizzazione dell'ospedale unico della Valle del Sele. Ementre si prova a «curare» la sanità, ilmalato muore. Diverse le criticità siastrutturali che relative al personale,percepite da vari rappresentanti legati alsindacato Cisl Fp di Salerno, che firmanouna lettera indirizzata al commissariostraordinario, al sub commissariosanitario dell' Asl di Salerno e al sindacoCariello. I firmatari Ciro Contrasto, LuciaD' ambrosio ed Emiddio Sparano fannoparte della Segreteria TerminaleAssociativo. Nella lettera non lemandano a dire e chiedono piùattenzione dalla dirigenza sullo stato disalute del polo ospedaliero. Una sorta diincontro con la verità, che metta in lucele sorti reali del Santa Maria Addoloratae si trovi una traccia di quel sognochiamato ospedale unico della Valle delSele. «Bene ha fatto il sindaco Cariello-scrivono - ad evidenziare al governo regionale l' ormai cronico depauperamento dirisorse e attività nel nostro ospedale. Nel mentre in altri ospedali, attività ridotte asemplice gruppi operativi interdisciplinari (Goi) continuano a svolgere laprogrammazione in autonomia e in reparti a loro dedicati, nel nostro ospedalestrutture complesse e dipartimentali, cronicamente accorpate, non riescono adottenere la sacrosanta autonomia per carenza di risorse umane. Cosa gravissima,inoltre, una mancata applicazione dell' atto deliberativo 559 del 2018, che apriva all'ospedale le porte al rinnovamento strutturale chiesto dalle norme e indispensabileper la sicurezza di pazienti e operatori». «A distanza di otto mesi - aggiungono - nonsi è dato seguito all' appalto dei lavori per sale operatorie e nuova diagnostica perimmagini». L' impressione è che l' attenzione dell' opinione pubblica sull' ospedalesia bassa e che la politica locale e regionale non trovi risposte esaustive chegarantiscano il diritto alla salute. E mentre si sognava un polo che potesse essereall' avanguardia e abbracciare il bacino di utenza di più città e più paesi della Valle

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del Sele, gli ospedali cittadini venivano moncati di reparti, personale e posti letto. L'indice dei sindacalisti punta sulla direzione generale. «Siamo l' unico ospedale-concludono- con un reparto dipartimentale di neurologia accorpato alla medicina dadieci anni che svolge con rigore e professionalità il percorso dedicato ai pazienti consospetto ictus cerebrale, anche grazie alla rete tecnologica e specialistica. Mentre cinegano la dignità, ci viene chiesto di sopperire alle carenze di altri ospedali». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 12 EAV: € 513Lettori: 29.750

«Azienda Na3, danno erariale dei 23 milioni»

«A seguito di un nostro esposto dell'aprile del 2017, la Procura della Cortedei Conti della Campania ha contestatoun danno erariale di 23 milioni di euro aivertici della Asl Napoli 3 Sud per averaffidato un servizio di prestazioniassistenziali, infermieristiche eriabilitative a soggetti non accreditati»,questo ha annunciato la consiglieraregionale del Movimento 5 Stelle ValeriaCiarambino. «Un affidamento previstoinizialmente per un solo anno, ma che diproroga in proroga è stato protratto perben sette anni, con costi che sonolievitati dai quasi 4 milioni annui fino asuperare gli 8 milioni. Al danno erariale,si aggiungano le possibili ricadutenegative sui cittadini presi in cura. Inrisposta a un nostro question time di dueanni fa - ha proseguito Ciarambino - l'assessore Bonavitacola ci rispose in aulache la Regione avrebbe dato il via adaccertamenti su quella che era un'evidente anomalia. Controlli che la giunta regionale avrebbe dovuto già attivare,prima ancora di essere sollecitata da una forza di opposizione».

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 11.816Lettori: 133.364

«Basta con le formiche» la scossa di Verdoliva

I NODI Ettore Mautone S' insediaufficialmente lunedì prossimo CiroVerdoliva, chiamato da Vincenzo De Lucaal timone della Asl Napoli 1. La firmadell' incarico deliberato mercoledì c' èstata ieri mattina. Il neocommissariodella Asl ha poi provveduto al passaggiodi consegne al Cardarelli con AnnaIervolino, direttore amministrativo dell'ospedale collinare che gli subentra invirtù di una vecchia delega disostituzione in caso di impedimenti.Resta da chiarire se la funzione di vicariosarà o meno trasformatasuccessivamente in incaricocommissariale. Una procedura veloceche aggira il complesso iter di selezionedi un nuovo direttore generale cheavrebbe richiesto mesi. Iter che vaavanti da un anno ad esempio al Monaldima non si è ancora concluso. Verdolivaha speso la giornata di ieri in incontricon i suoi diretti collaboratori, con ilcollegio di direzione e i vertici didipartimento, oltre che con i sindacati. Più che un commiato si è trattato della messaa fuoco dello scenario attuale e futuro dell' ospedale. Analoghi incontri sono già nell'agenda di Verdoliva per l' inizio della prossima settimana in Asl. UNA RETECOLABRODO Il primo scoglio da affrontare per Verdoliva rimanda alla vicendaformiche del San Giovanni Bosco tutt' altro che risolta (anche domenica sera ne sonostate avvistate al terzo piano come da lettera di un medico protocollata in direzionesanitaria). L' ospedale della Doganella è anche chiamato ad assumere rapidamentela configurazione prevista dal piano ospedaliero nelle rete dell' emergenza. Unospedale già orfano del glorioso reparto Otorino (spostato all' Ospedale del mare) edestinato a perdere anche la Chirurgia vascolare, che pure per decenni è stata puntodi riferimento per il trattamento in urgenza degli aneurismi dell' aorta addominale.Scomparsa dai radar anche la neuroradiologia interventistica sebbene un angiografodigitale sia stato acquistato nel 2016 e sia in fase di allestimento da tre anni perproblemi tecnici degli impianti (l' ultima delibera è del 29 gennaio). Scomparsa

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anche la Ematologia con il centro regionale per le emergenze emorragiche dal 1978,una delle realtà per gli emolitici e le malattie neoplastiche del sangue. Eppure qui c'è una cappa per la preparazione dei farmaci neoplastici (che doppia quella del SanGennaro e dell' Elena d' Aosta, inutilizzate) a fronte di un polo oncologico chirurgico(e forse anche medico) che dovrebbe sorgere agli Incurabili. Ospedale che però hada fare i conti con i gravi dissesti della palazzina dei servizi. C' è poi il nodo generaledella carenza di personale nei pronto soccorso che avvolge il Vecchio Pellegrinicome il San Paolo. Qui devono trovare idonea collocazione Otorino e Cardiologiaprovenienti dall' Ascalesi. Quindi c' è il Loreto che, pur declassato, assorbe unanotevole mole di utenza ma è privo di una guardia cardiologica in pronto soccorso eha una copertura part-time della endoscopia gastroenterologica. Senza dimenticarel' Ospedale del Mare dove da un anno sono inutilizzati il robot, l' ecolaser e ilneuromonitor per la lentezza nell' approvvigionamento degli ausili monouso.Lentezza e burocrazia regnano in molti uffici e pesano anche nel reclutamento delpersonale. IL VUOTO AL CARDARELLI C' è insomma da mettere ordine. Pane per identi di un manager come Verdoliva che da buon ingegnere ha dimostrato unaparticolare attitudine proprio in questo aspetto. Ma c' è chi teme che questo suoallontanamento apra un vuoto al Cardarelli che, dopo tre anni di navigazionedifficile, è stato l' unico punto fermo della sanità napoletana e dell' intera regione.«Quando un percorso si interrompe nella pubblica amministrazione - avverteGiuseppe Galano, leader regionale del sindacato anestesisti - significa che daqualche parte le cose non sono andate nel verso giusto. Le difficoltà della Asl sononote con tanti ospedali da far funzionare e un territorio mai decollato. A ciò siaggiunge lo scoglio dell' Ospedale del Mare. A mio avviso Verdoliva dovrà essereabile a tenere insieme il filo che collega i vari ospedali col Cardarelli». A chiedere ditenere alta la guardia è anche Antonio De Falco, leader regionale dei dirigenti medicidella Cimo che guarda con preoccupazione al nodo del personale. «I medici e gliinfermieri, al Cardarelli come nella Asl, sono allo stremo delle forze e smarriti. Serveun' alleanza forte tra i camici bianchi e il management». Duro il giudizio di M5S: «DeLuca - dice la consigliera Valeria Ciarambino - finge di prendere atto della gestionedisastrosa della Asl limitandosi a spostare le pedine ma decapitando l' ospedale piùgrande e importante del Sud». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 6.610Lettori: 133.364

«Ero sola, mio figlio stava male ma nessuno mi ha mairisposto»

Cristina Cennamo

Sola in casa nel cuore della notte con unfiglio che non si sente bene. Un'esperienza che sarà capitata a tantemamme, ma che per Marcella Cuosta l'altra notte è stata motivo non solo dipreoccupazione ma anche diindignazione per essersi sentita«abbandonata dalle strutturepubbliche». Cosa è successo? «Avevourgente bisogno di una guardia medicaper mio figlio, ero sola in casa in quantomio marito si trovava fuori città perlavoro, e la situazione non era così graveda dover chiamare un' ambulanza». Ecosa ha fatto? «Ho fatto quello che,credo, avrebbe fatto chiunque: comeprima cosa ho cercato su Internet ilnumero della struttura sanitaria cheritengo sia quella di appartenenza;abitando io a Capo Posillipo ho provatocon il Loreto Crispi. Erano le tre e mezzadi notte, questi distretti a quanto holetto dovrebbero funzionare dalle dieci disera alle otto del mattino ma in ognicaso un medico o almeno un infermiere reperibile dovrebbe esserci. Avevo trovatodue numeri: uno dei due non era raggiungibile, ritengo fosse fuori posto. L' altroinvece squillava a vuoto, avrò chiamato una decina di volte ma niente da fare:nessuno ha mai risposto». A quel punto come si è regolata? «Non mi sono certo dataper vinta. Ho provato piuttosto a contattare il distretto Asl di Bagnoli». E com' èandata? «Mi hanno risposto ma comunicandomi in modo a mio avviso anche pocogarbato che non potevano fornirmi alcuna assistenza perché residente in un altroquartiere». E allora? Come si è mossa poi? «Ho seguito il suggerimento della signoracon cui avevo parlato poco prima ed ho provato a chiamare i carabinieri, persegnalare la mancata assistenza del distretto di mia competenza». E almeno icarabinieri le hanno risposto? «Mai. Eppure ho chiamato a lungo». Cosa le è rimastodi quest' avventura ? «Un profondo senso di rabbia, e di abbandono da parte del

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pubblico che dovrebbe invece sostenerci». Sporgerà denuncia ? «Ci sto pensando. Disicuro intendo scrivere agli uffici di relazioni con il pubblico ed ai dirigenti delle variestrutture citate. Non perché mi aspetti chissà che cosa, ma perché credo che senessuno segnala disservizi come quelli in cui mi sono imbattuta io le cose noncambieranno mai». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019 Il Mattino (ed. Circondario Nord)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 33 EAV: € 9.197Lettori: 133.364

«No ai tagli», ospedale in trincea

I sindacati contro la chiusura del SanGiovanni di Dio «La riduzione dei repartifatta in base a numeri vecchi» LA SANITÀGiuseppe Maiello Chi ha redatto il pianoospedaliero, per il San Giovanni di Dio hapreso in considerazione il 2016, quandogli accessi al Pronto soccorso, inagibileper una serie di allagamenti,registrarono un dimezzamento. Cinquemesi di chiusura che si ripercosseroanche sugli altri reparti. In sintesi, èquesta la tesi sostenuta dalla Cgil cheieri ha schierato all' esterno dell'ospedale in via Pirozzi, i vertici delcomparto sanità regionali, provinciali edaziendali. Un incontro con la stampa«itinerante» vista l' indisponibilità di unasede all' interno dell' ospedale. I NUMERIDocumenti alla mano il sindacato hamostrato i dati che confermano la difesadel presidio ospedaliero perché resti Deadi primo livello e non diventi Prontosoccorso attivo, come prevede il piano.La Cgil ha mostrato un grafico con inumeri: nel 2013 ci sono stati 61.755 accessi; nel 2014, 58.440; nel 2015, 50.562;nel 2016, 37.371; nel 2017, 53.240. «È evidente che il calo di accessi è legato alperiodo di chiusura del Pronto soccorso - dice Bruno Di Giacomo, coordinatoreaziendale -. Si cancella la cardiologia, che è un' eccellenza, si riducono chirurgia,ortopedia e ginecologia, e, paradossalmente, mentre ci si appresta ad attivare larianimazione viene eliminata l' unità coronarica». Giosuè Di Maro, segretarioregionale della Fp Cgil sanità, aggiunge: «Intanto assistiamo ad un rimpallo diresponsabilità tra il commissario alla sanità ed il ministero, con la conseguenza deldeclassamento di un ospedale, vitale nel cuore della terra dei fuochi. Facciamoappello a tutte le forze politiche locali, regionali e centrali a promuovere un incontro.Mostreremo dati alla mano l' errore che si sta commettendo». Walter Schiavella,segretario generale della Camera del lavoro FpCgil Napoli, rincara la dose. «Varipristinato il principio di verità: c' è una sanità che si racconta e una sanità reale. Lasanità che si racconta è quella del tutto va bene, quella reale invece si regge

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quotidianamente grazie all' impegno degli operatori, che continuano a lavorare intrincea, rispetto al cittadino che rivendica giustamente il diritto costituzionale allasalute». La Cgil preannuncia una manifestazione con lavoratori e cittadini, qualoranon dovessero esserci rispote positive. In sintonia, c' è la Federazione SindacatiIndipendenti, anche lei firmataria nei giorni scorsi di un duro documento. LA REPLICAA buttare acqua sul fuoco il è direttore generale dell' Asl Napoli 2 Nord, Antonio D'Amore. «A breve attiveremo i cinque posti letto di terapia intensiva che siattendevano da oltre venti anni e nei prossimi mesi sostituiremo la vecchia Tac conun' apparecchiatura di nuova generazione. Già oggi, invece, possiamo contare sureparti appena rinnovati quali chirurgia, ginecologia-ostetricia, day hospitaloncologico, Pronto soccorso. Inoltre, abbiamo un progetto per ampliareulteriormente l' ospedale. Ho rappresentato questa situazione al presidente De Luca;è sua ferma intenzione - dice il manager - mantenere il reparto di cardiologia econfermare l' Uoc di chirurgia generale, confermando così quanto previsto nel Pianoregionale presentato a novembre, prima dei tagli imposti dal ministero». In meritoalla richiesta di indagini sul cibo fornito in ospedale presentata dai consiglieriregionali Valeria Ciarambino e Tommaso Malerba, a cui erano arrivate alcune foto,inviate da un familiare di un paziente, D' Amore precisa: «All' ospedale non risultanessuna segnalazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 12 EAV: € 1.384Lettori: 29.750

Cedimenti agli Incurabili, interviene l' Asl Garella: «È unasituazione preoccupante»

Raffaele Nespoli

Il direttore sanitario vuole una nuovaispezione del sottosuolo. Soprintendenzaallarmata per la farmacia Napoli Ildirettore sanitario dell' ospedaleIncurabili Mariella Corvino è tornata ascrivere all' ufficio tecnico dell' Asl perchiedere rassicurazioni, o meglio perchési approfondisca con uno studio delsottosuolo qual è la situazione nellostorico ospedale di Napoli. Benché ilcomplesso degli Incurabili sia mal messoormai da decenni, la situazione pare cheultimamente sia peggiorata e, cosa chepreoccupa di più, l' idea è che nuovecrepe si stiano formando con unafrequenza sempre maggiore. Sin daiprimi preoccupanti segnali il Corriere delMezzogiorno ha iniziato ad indagare suquanto si è fatto, ma soprattutto su ciòche non si è fatto, per mettere insicurezza la struttura. E gli ultimidocumenti emersi sono veramenteallarmanti. In una relazione a firma dell'architetto Bruno Sielo (direttore dell' unità di progettazione, sviluppo emanutenzione) si parla dell' esigenza di sgomberare alcune aree e di una condottadell' Abc che crea particolare allarme, perché estremamente vetusta e poggiata sulterreno senza essere stata prima allettata nel cemento. Un pericolo costante,insomma, per l' impossibilità di prevedere eventuali fuoriuscite d' acqua. Dall' Abc èarrivata invece la rassicurazione sul fatto che la condotta è continuamentemonitorata e al momento non si rilevano perdite. I problemi però ci sono e stando aiprimi rilievi sono legati proprio alla presenza di acqua nel sottosuolo. Questo nonsignifica affatto che le pozze siano legate a perdite di quella condotta, maindipendentemente la presenza di acqua finisce per scavare il terreno sotto l'ospedale creando la possibilità di voragini e cedimenti. I timori per il complesso sonoconfermati anche dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delComune di Napoli. Raggiunto telefonicamente dal Corriere del Mezzogiorno , il

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soprintendente Luciano Garella ha spiegato di aver avuto mercoledì un breveconfronto con un suo funzionario inviato sul posto. «Dopo un sopralluogo - spiegaGarella - mi ha spiegato che la situazione è molto preoccupante, o comunque con unquadro fessurativo che merita grande attenzione». Unico aspetto positivo è che laSoprintendenza è, come si dice, "sul pezzo". Ed è un bene, perché con tutti i soggettiinteressati a gestire questa situazione il rischio è che alla fine si crei un pericolososcaricabarile.Restando in tema di beni artistici, un gioiello da preservare è proprio laFarmacia Storica, che si trova tra l' area disastrata della direzione sanitaria e lapalazzina che ospita il Cup (l' altro ieri sgomberata per una nuova voragine). LaFarmacia, che in realtà è la settecentesca spezieria, è un capolavoro architettonicoche idealmente unisce arte e scienza. Oggi le crepe e i dissesti mettono a rischioanche questo bene inestimabile. Quella degli Incurabili è una delle tante situazionidisastrate che il neocommissario Ciro Verdoliva dovrà affrontare. Già oggi Verdolivaincontrerà i direttori uscenti Mario Forlenza, Pasquale Faraone e Salvatore Guettaper una sorta di briefing propedeutico all' insediamento in Asl, previsto per lunedìpomeriggio.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 33 EAV: € 1.010Lettori: 29.750

Chiude il Psaut, Asl sotto accusa

CASTELLAMMARE-GRAGNANO Cesaro(FI):interrogazione in Regione e riunionedella Commissione Sanità GRAGNANO. Ilpersonale al Pronto soccorso dell'ospedale di Castellammare di Strabia èinsufficiente? Niente paura: la direzionegenerale dell' Asl chiude il presidio diprimo soccorso a Gragnano e sposta imedici emergentisti al nosocomiostabiese. La coperta è corta, questo èevidente, e a farne le spese - con il giocodelle tre carte dell' Asl Napoli 3 Sud -saranno al solito i cittadini. Ancora tregiorni di attività, poi il Punto di primosoccorso di Gragnano, che ha sede in viaMarianna Spagnuolo, sarà chiuso. LaDirezione generale dell' Asl diriferimento ha già avvisato personalemedico, infermieristico e cittadini deltrasferimento in blocco all' ospedale SanLeonardo di Castellammare di Stabia.Qui la situazione al pronto soccorso ènormalmente sovraffollata e caotica. Confrequenti casi di aggressioni al personalesanitario a causa delle difficoltà ad assistere prontamente i pazienti afferenti. Perquesta ragione, , il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro eil presidente del Consiglio comunale di Gragnano Aniello D' Auria giudicano quelladell' Asl Napoli 3 Sud una decisione sbagliata e annunciano una interrogazioneurgente regionale a risposta scritta sulla si tuazione che si sta venendo a creare. «Echiederò, già nelle prossime ore, la convocazione in audizione della commissioneSanità» aggiunge Cesaro che accusa: «La sospensione delle attività del Psaut diGragnano è un errore imperdonabile. È evidente che si chiude una struttura percoprire una carenza di personale altrove. Il che è assolutamente sbagliato». «Cichiediamo - sottolineano i due rappresentanti Azzurri - se alla base di questacomunicazione, che è priva di qualsiasi motivazione, e che penalizza fortemente ildiritto alla salute dei cittadini, ci sia o meno l' autorizzazione del governo regionale,lo stesso che sostiene di non voler chiudere nessuna struttura. Se così fosse sitratterebbe di un provvedimento anche illegittimo». «È assolutamente

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indispensabile sottolinea Cesaro - chiarire tutti gli aspetti di questa grave decisioneche non trova riscontro in nessuna programmazione regionale. Per questo - annunciaCesaro - presenterò una interrogazione urgente a risposta scritta e chiederò, nelleprossime ore, la convocazione in audizione della commissione Sanità». Sullachiusura del presidio di riferimento per sei comuni dei Monti Latta ri, intendono darebattaglia anche i consiglieri regionali e componenti della CommissioneSanità ValeriaCiarambino e Luigi Cirillo.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 12 EAV: € 1.064Lettori: 29.750

Denunce ai medici, in un anno il 60% in più

Il Sumai incontra i professionisti a Napoliper fare il punto sule responsabilità e suirisarcimenti NAPOLI. A due anni dall'approvazione della Legge Gelli sullaresponsabilità medica, i medici delSumai (sindacato unico di medicinaambulatoriale) si ritroveranno aconfronto per discutere dei profiligiuridici e tecnici e favorire una svoltadefinitiva nel rapporto tra sanità egiustizia. Tra medico e magistrato. L'appuntamento - in programma all'Holiday Inn -arriva peraltro all' indomanidi un drammatico fatto di cronaca che hacoinvolto l' ospedale dei Pellegrini e hamolto scosso l' opinione pubblica. C' è dasottolineare che nella stragrandemaggioranza dei casi le denunce checoinvolgono dei medici si rivelanoinfondate e la speranza è che la LeggeGelli possa ridurre il numero di cause(spesso temerarie) proposte. «Purtroppoi miglioramenti attesi non ci sono -sottolinea Gabriele Peperoni(vicesegretario nazionale Sumai) - posto che il numero delle denunce, in sedepenale, presentate dai pazienti contro i sanitari è sempre rimasto enorme». È notiziadi questi giorni che secondo le stime nel 2016 la percentuale complessiva dei medicicoinvolti in procedimenti giudiziari, sia civili che penali, rispetto al numero totale diassicurati, era in calo in termini percentuali, ma nel 2017, le pratiche aperte checionvolgono più professionisti per uno stesso evento avverso, sono au mentati daldel 60%. Chiaramente un bilancio preciso e puntuale su una norma entrata in vigoreil primo aprile 2017 è ancora prematuro anche se quella certezza su cui si fondava lalegge e cioè l' individuazione di linee -guida, di modelli di condotte virtuose nonesiste ancora. I medici del Sumai sottolineano un aspetto controverso. «Se è veroche il medico è diligente quando la sua condotta risulta conforme alle linee -guida, èaltrettanto pacifico che la condotta può essere diligente anche se non si attiene allelinee -guida. Insomma, con quest' ordinanza poco è cambiato rispetto a prima nellavalutazione della condotta tecnica. Da dire, infine, che una buona percentuale di

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denunce non vede il processo in quanto si procede all' archiviazione ma è altrettantovero che la denuncia al sanitario costituisce un momento negativo nella vitaprofessionale dello stesso e che si ripercuote sul futuro; è vissuta con profonda ansiaed angoscia tenuto pure conto del tempo (lunghissimo) occorrente per la suadefinizione; rappresenta, infine, anche un onere economico non indifferente per lanomina di avvocati e consulenti per le difese giuridiche e tecniche. Ed ancora piùoggi posto che le assicurazioni hanno aumentato i premi, indice di un aumentatorischio».

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 10.529Lettori: 133.364

Dottori aggrediti e caos disastro guardia medica

IL CASO Ettore Mautone Guardiemediche, camici bianchi chiamati dinotte e nei festivi (il turno scatta dalle12 di ogni sabato) a casa del paziente.Presenza fissa in ogni distretto per unafunzione a metà strada tra l' urgenza e l'assistenza. Medici gettonatissimisoprattutto nelle isole e nelle areedisagiate dove l' ospedale è lontano, mache in città si rendono utili per evitare leresse nei pronto soccorso soprattutto inquesti giorni quando il picco stagionaled' influenza ha costretto a letto centinaiadi persone. Tempestività ed efficienza,cosa che spesso manca come l' altrasera al distretto di Posillipo, quando lachiamata di un utente è andata a vuotodecine di volte. I RAID Disservizi maanche pericoli: l' ultimo episodio l' altrogiorno a Soccavo in cui una guardiamedica che si era recata a casa di unpaziente è stata presa a schiaffi. «Unepisodio che rivela - dice Silvestro Scotti,presidente dell' Ordine dei medici diNapoli - un clima di tensione visto che finora i colleghi delle guardie medicheraramente avevano subito violenza a domicilio del paziente dove l' aggressore èfacilmente identificabile». LE POSTAZIONI Il presidio a Napoli è garantito da quattromedici per ognuno dei 10 distretti in città. Almeno uno di questi camici bianchidovrebbe sempre restare in postazione per le chiamate. Ma ciò non sempre accade:in caso di necessità il contratto prevede che il medico non si sottragga alla visita edecco perché il telefono spesso squilla a vuoto. Una difficoltà facilmente aggirabilecon un minimo di tecnologia, anche una semplice segreteria telefonica. «Proponiamoda tempo l' istituzione di una centrale operativa della continuità assistenziale -avverte Gennaro Bassano, vicesegretario nazionale dell' Humus Sei, sindacato dicategoria che annovera un gran numero di guardie mediche iscritte - utilizzando lestesse centrali del 118 con la presenza di un medico di continuità assistenzialedelegato ad attivare i collegi del distretto quanto serve. La vicinanza anche fisica col118 consentirebbe di raccogliere le segnalazioni dei casi meno urgenti. I vantaggi?

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La registrazione delle telefonate e il monitoraggio dell' attività, meno costi e piùefficienza». La proposta ha già incassato un parere favorevole dal direttore dellacentrale operativa del 118 a Napoli e dellaV commissione Sanità del consiglioregionale della Campania, in quanto in linea con gli indirizzi nazionali. L' ORDINEScettico Scotti in passato segretario nazionale del settore guardie mediche dellaFimmg e oggi al vertice dello stesso sindacato di categoria della medicina difamiglia: «Il modello più funzionale rimanda al ruolo unico del medico di famigliaprevisto dall' atto d' indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medici e pediatri. L'obiettivo è configurare nell' arco delle 24 ore quella offerta di primo livello di servizidi assistenza e cura che senza un minimo di tecnologie (ecografi, spirometri,cardiografi) e in mancanza dell' ausilio di un infermiere e di una supervisione, anchea distanza in telemedicina, di un centro di II livello, non può fare molto in molti casiper capire se il pronto soccorso è inutile . Per il paziente sapere poi che tra medicodi fiducia e guardia medica esiste un' osmosi di informazioni sul piano clinicodarebbe quella maggiore sicurezza che oggi manca». I MICRO TEAM Quello di cuiparla Scotti sono i cosiddetti microteam di medici del territorio di cui si inizia aparlare in Regione per l' avvio del riordino della medicina territoriale. La propostaoperativa arriverà tra pochi giorni al tavolo della commissione che vi lavora da iniziogennaio. Con pochi investimenti e molta organizzazione si potrebbe partire subitoper la riforma di un tassello centrale nel tragitto che separa un malato da casapropria al pronto soccorso. A gestire le chiamate sarebbe un call-center (autonomorispetto al 118) con una risposta diurna organizzata presso uno studio di riferimentodella aggregazione di medici di famiglia, garantita anche da infermieri perposizionare una flebo o un catetere di giorno come di notte. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 11 EAV: € 666Lettori: 29.750

Fuga di medici dal Moscati, il concorso è andato deserto

AVERSA (ac) - "Sono anni che seguiamocon attenzione la pesante crisi checaratterizza le attività del prontosoccorso dell' ospedale Moscati diAversa. E in più occasioni abbiamo postol' attenzione sulle difficili condizioni incui è costretto a lavorare il personalemedico e infermieristico di un prontosoccorso che conta un numero di accessiannuo elevatissimo tale da renderlosecondo solo al Cardarelli di Napoli". Loafferma il consigliere regionale VincenzoViglione del Movimento 5 Stelle. Lostesso consigliere regionale poi sullaquestione aggiunge: ""Ora, la notiziadella di fuga di medici che nonostanteabbiano vinto un concorso avrebberodeciso per il trasferimento verso altresedi è la conferma che oltre alla piantaorga nica sottodimensionata esistonoproblemi ancora più gravi, tipo quellodella sicurezza del quale più volteabbiamo discusso, ma sul quale moltopoco è stato fatto. Tanto da mandare avuoto il recente avviso per l' assunzionedi medici e infermieri la cui conclusione sembra essere che nessuno più vuolelavorare al Moscati di Aversa. E' necessario quindi, vista anche l' audizione di oggi incommissione Sanità sulla sanità casertana, alzare l' attenzione degli organicompetenti la condizione del presidio ospedaliero di Aversa, e dei diversi presidicasertani che stanno subendo gli effetti assolutamente negativi della nuovo pianoospedaliero regionale".

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08/02/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 8.598Lettori: 133.364

La Regione, le famiglie: un sostegno concreto con il kit«Boot camp»

Luella De Ciampis

IL WELFARE L' assessora regionale alle pari opportunità, Chiara Marciani, havisitato ieri gli ospedali cittadini per presentare «Boot camp», il kit di addestramentoper i neo genitori in Campania. Prima tappa in mattinata a Benevento nella salaconferenze dell' ospedale Rummo, poi alle 14 la Marciani ha raggiunto il reparto diOstericia e Ginecologia del «Fatebenefratelli». «I kit ha dichiarato saranno distribuitia tutti gli ospedali della Campania, nell' ottica di partecipare alla vita delle famiglie edi dare un contributo tangibile ai genitori che si trovano ad affrontare per la primavolta questa esperienza. Comprendono una guida scientifica nata dallacollaborazione di neonatologi e pediatri, che fornisce consigli utili sui vaccini, sull'alimentazione e su come risolvere i piccoli problemi dei neonati, buoni sconto per l'acquisto di prodotti per bambini, con un' attenzione particolare per prevenire l'obesità infantile». GLI OBIETTIVI All' incontro hanno partecipato il direttore generaledell' azienda ospedaliera Renato Pizzuti e il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo.«La salute delle donne e dei nascituri - ha commentato Pizzuti è una mission che l'ospedale ha sempre avuto e che siamo intenzionati a tenere in vita. Con il 20% dicesarei su un migliaio di parti all' anno, siamo molto al di sotto della media regionalee questo rappresenta un fiore all' occhiello per la nostra struttura, che ha unaTerapia intensiva neonatale tra le prime in Campania. Siamo in corsa per ilriconoscimento di ospedale amico dei bambini e abbiamo creato un' unità diprocreazione geneticamente assistita e un reparto di genetica medica per l'individuazione di malattie rare, creando un rapporto sinergico con il reparto dipediatria. Abbiamo un' unità di neuropsichiatria infantile, proprio per dare unarisposta completa a tutte le esigenze dei piccoli pazienti. Nella stessa prospettiva, lasenologia è stata trasformata da unità semplice in unità complessa». Insomma,presso il Rummo si sta strutturando una sorta di dipartimento funzionale, nell' areamaterno infantile, per fornire un percorso completo che possa dare alle donne lerisposte giuste a tutte le esigenze, dal parto, all' assistenza perinatale, alle malattieoncologiche. «Definirei buono lo stato di salute dell' ospedale ha concluso Pizzutidopo due anni molto difficili. Abbiamo appena ricevuto il placet dalla Regione persoddisfare il fabbisogno di personale e abbiamo 35 milioni da spendere. Spero dioffrire una qualità dei servizi sempre più alta e di fare in modo che il Rummo resti unpunto di riferimento importante per i pazienti». GLI INTERVENTI Secondo Mortaruoloil lavoro svolto da Chiara Marciani nelle aree interne è un asset importante per lasanità perché il supporto sociale rappresenta una valido aiuto in rapporto sinergicocon quello sanitario. Al termine dell' incontro, sono stati consegnati i primi kit. Alle14 la replica presso il «Fatebenefratelli» dove l' assessora ha incontrato le

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neomamme insieme al padre superiore John Marc Languez. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 8.518Lettori: 133.364

Ospedali, Graziano tuona «Basta proroghe, subito i concorsiper i direttori»

LA SANITÀ Ornella Mincione «Basta conincarichi dirigenziali conferiti a personaleche non ha i requisiti, ma soprattutto è ilmomento di bandire i concorsi». Non hausato mezzi termini il presidente dellaquinta Commissione della Sanità dellaRegione Campania Stefano Graziano, ierimattina, durante l' audizione in Regioneriguardo il bando indetto dall' Asl diCaserta per affidare gli incarichi didirettori sanitari per i presidi ospedalieridel territorio. Assenti all' audizione tutti ivertici dell' Asl casertana. Presenti,invece i rappresentanti sindacali di Cgil,Cisl, Uil e Fials. I REQUISITI «Comecommissione - ha aggiunto Graziano,adirato per l' assenza di rappresentantidell' Azienda sanitaria locale -chiederemo formalmente al direttoregenerale Mario De Biasio di renderepubblici i risultati di questo avvisointerno, perché è giusto capire chi all'interno della pianta organica ha irequisiti per ricoprire incarichidirigenziali. Siamo in una fase delicata per la sanità casertana. Nei prossimi mesidovremo dare attuazione al nuovo piano ospedaliero e sarà fondamentale affidare laguida delle strutture ospedaliere secondo criteri di competenza e merito. Nonpossiamo più permettere proroghe, abbiamo bisogno che questi incarichi sianoassegnati secondo competenza e merito». È da settembre scorso, infatti, che ilbando indetto dall' Azienda sanitaria locale casertana non è espletato. Ad alzare ilpolverone è stato il sindacato Fials che ha inviato qualche settimana fa un sollecitoalla direzione dell' Asl per la nomina dei direttori dei diversi presidi ospedalieri. ILSINDACATO Stando alle parole del segretario della Fials, Salvatore Stabile, «eccezionfatta per il presidio di Piedimonte Matese, ci sono sostituti in attesa della nomina deidirettori sanitari. Questo costituisce un disagio, perché tali sostituti che non hannoqualifiche per assumere questo ruolo, impongono disposizioni di servizio importanti,

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come trasferimenti di personale da un reparto ad un altro senza informare le siglesindacali, come previsto dalla legge». Secondo la Fials, infatti, alcuni di questisostituti non avrebbero la specializzazione in Igiene, indispensabile tra i requisiti diun direttore sanitario. Fatto sta che, a candidarsi al ruolo di direttore sanitario per idiversi presidi, sono state circa trenta persone. IN REGOLA «Garantisco che,comunque, tutti i sostituti ora chiamati a svolgere questo ruolo hanno i requisitinecessari oltre ad avere le qualità professionali adeguate - spiegò alcune settimanefa il direttore sanitario dell' Asl di Caserta Arcangelo Correra -. In buona sostanza,nulla cambia al cittadino, in termini di assistenza sanitaria, se c' è il direttore diruolo o il sostituto, visto che anche da quest' ultimo è previsto l' attoprogrammatorio. È un problema prettamente economico per l' azienda. Ciò nontoglie che è evidente la necessità di espletare quanto prima i concorsi indetti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 64.661Lettori: 704.603

Pellegrini, l' ospedale cantiere dove sono vietate leradiografie

ANTONIO DI COSTANZO

Pignasecca I pazienti vengono trasportatiin ambulanza in altri presidi persottoporli ai raggi X e poi ritornano Labarella entra a stento nel piccoloascensore che collega il piano terra conquello rialzato del pronto soccorso. Difianco poi, c' è il cantiere della nuovaRianimazione, in un cortile interno pienodi auto in sosta. Nell' ospedale Pellegriniil via vai dei pazienti è continuo e nonper la rapidità delle cure, ma perché dagiorni qui non è possibile effettuareradiografie, con eccezione di quelle perpiedi e mani. E così i pazienti vengonosistemati sulle barelle e poi nelleambulanze che li portano all' ospedaleIncurabili dove effettuano la radiografiae tornano al Pellegrini. Ambulanze,insomma, utilizzate come taxi.Inevitabilmente, i tempi di attesa siallungano, soprattutto nel prontosoccorso che deve reggere anche l' ondad' urto dei pazienti sensibilmente aumentati dopo la chiusure degli altri prontosoccorso e il ridimensionamento di quello del Loreto Mare. Le vecchieapparecchiature della Radiologia sono obsolete e vanno cambiate. La nuovastrumentazione è arrivata, ma non può essere installata fino a quando le vecchieapparecchiature non saranno smontate e trasportate via. Situazione che peròdovrebbe terminare a breve, così sperano pazienti e personale esasperati. « Ancorapochi giorni è arriverà il telecomandato » assicura Mariella Corvino, esperta e moltoapprezzata direttrice sanitaria. Per telecomandato s' intende il nuovo radiografodigitale che dovrà entrare in funzione. Fino a quel giorno, però, i pazienti dovrannocontinuare fare la spola con altri ospedali per essere sottoposti ai raggi X per " ossalunghe" e per indagini più approfondite. Situazione da collasso. E anche qui come inmolti altri presidi napoletani viene indicato un colpevole: l' Ospedale del Mare. «Hanno mandato personale e mezzi a Ponticelli e noi qui siamo ridotti in condizionidifficili, anzi estreme» afferma un chirurgo. «Al pronto soccorso siamo costretti a

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turni massacranti, da catena di montaggio. È chiaro che la qualità dell' assistenza nerisente » accusa un infermiere. Allo stato attuale il Pellegrini più che un ospedaleattivo sembra un grande cantiere. Sono in corso i lavori per la nascita della nuovaRianimazione. E in altri reparti che da anni sono chiusi. Come quello al quarto pianosbarrato da un decennio. Eppure al Pellegrini non mancano le eccellenze mediche. L'ospedale della Pignasecca è un punto di riferimento, ad esempio, per la Chirurgiadella mano, reparto letteralmente preso d' assalto da pazienti, con gessi efasciature. Stessa storia per la Chirurgia oculistica. Anche l' emergenza in questadisciplina, per dirla tutta, ha passato momenti difficili ed è tornata in piena funzione(è aperto dalle 8,15 alle 19,45) dopo un' estate travagliata. Ieri a sorpresa nelpresidio è scattata una ispezione del Nas dei carabinieri. I militari hanno posto l'attenzione sull' impianto idraulico e soprattutto sulle condotte esterne che, comesottolineato dai carabinieri ai dirigenti che li hanno accompagnati, devono condurresolo acqua fredda e non calda. «I lavori stanno andando avanti e la Rianimazionetornerà nei suoi locali - aggiunge Corvino stiamo ristrutturando l' ospedale. Perquanto riguarda il reparto del quarto piano, appena completato, potrebbe ospitare laChirurgia della mano». Se la situazione all' interno è da lavori in corso, non èmigliore quella esterna, nell' affollatissima Pignasecca. Per entrare nell' ospedalebisogna superare auto e scooter in sosta selvaggia, ambulanti che occupano con lapropria mercanzia il marciapiede e spazzatura lasciata in strada. Un bar, inoltre,utilizza i paletti anti- sosta del marciapiede come tavolini per i clienti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ieri ispezione a sorpresa dei carabinieri del Nas All'esterno, davanti al presidio, caos traffico e rifiuti Il cortile del Loreto Maretrasformato in cantiere Il reparto al quarto piano mai completato.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 12 EAV: € 930Lettori: 29.750

San Giovanni Bosco, appello a Verdoliva

SANITÀ Il Nursing Up: «Intervenga al piùpresto sulla vergognosa vicende delleformiche» NAPOLI. Si insedierà lunedìpomeriggio il nuovo commissario dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva (nella foto). Ildg del Cardarelli sta ultimando alcuniatti da lasciare al direttoreamministrativo Anna Iervolino, e ilconvegno di lunedì prossimo alnosocomio collinare sarà l' ultimo attoprima di iniziare il nuovo incarico.Verdoliva, intanto, ieri mattina è stato inRegione per prendere visione dell' atto dinomina e martedì parteciperà allariunione dei direttori generali dellasanità campana convocata dalgovernatore Vincenzo De Luca. Tra iprimi dossier sulla scrivania dell'ingegnere, quello riguardante il SanGiovanni Bosco, ospedale finito al centrodelle cronache per le vicende legate allapresenza di for miche nei reparti e ladenuncia di sabotaggi presentata dalmanager uscente Mario Forlenza aicarabinieri. Intanto, il sindacato Nursing Up, per bocca del presidente Antonio DePalma, commentano l' avvicendamento al vertice dell' azienda sanitaria legandoloalla vicenda della struttura della Doganella: «Apprendiamo soddisfatti che la Giuntadel governatore De Luca ha finalmente prov veduto a rimuovere un manager controcui ci siamo battuti strenuamente per tutelare il buon nome e la reputazione degliinfermieri, che sono professionisti degni di encomio al valor civile, impegnati h24nelle corsie di un ospedale problematico dal punto di vista ambientale come il SanGiovanni Bosco. Invece di premiare i colleghi per la loro abnegazione, ci è toccatovederli messi in mezzo per inadempienze che evidenziano esclusivamente le gravimancanze nella gestione della struttura sanitaria. Un attacco alla professioneinfermie ristica già vessata contrattualmente e sottoposta a quotidiane aggressioni».De Palma, rivolgendo un augurio di buon lavoro a Verdoliva, evidenzia: «Il tutto inattesa che intervenga nel giro del più breve tempo possibile sulla vergognosavicenda dell' infestazione di formiche ristabilendo così nell' ospedale San Giovanni

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Bosco il necessario clima di serenità e di leale collaborazione tra personale sanitarioe dirigenza, affinché si possa lavorare tutti insieme a vantaggio della collettività,garantendo ai cittadini il diritto alla salute e soprat tutto la qualità dei servizi». MP.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 80.650Lettori: 704.603

Scandalo Loreto Mare pazienti nei corridoi ma interi repartichiusi

ALESSIO GEMMA

Via Vespucci Barelle al terzo piano inMedicina. A due passi, le stanze coilucchetti della Neurologia: è l' effettodell' apertura dell' Ospedale del MareTerzo piano, reparto di Medicina delLoreto Mare. Le stanze sono piene. Incorridoio otto barelle, infilate una dietrol' altra, sono stesi pazienti anziani. Sirischia di pestare un catetere che pendeda una delle donne in barella. Si puòvivere da ammalati così? La rispostagrida vendetta dopo dieci passi, il tempodi superare una vetrata e sullo stessopiano un intero reparto vuoto. « Qui unavolta c' era l' imbarazzo della scelta » ,spiega un medico. Ora ci sono stanzechiuse con tanto di lucchetti. Era laNeurochirurgia. « C' erano 8 posti letto -spiega un' infermiera - Questo ospedaleè in agonia » . Un cartello indica l'ambulatorio per l' agopuntura. Lì c' erala Neurologia, anche lì otto posti letto.Non ci sono più, altri lucchetti. « Ci stanno mettendo tutte cavolate per riempire » ,si rammarica il medico. Quattro piani, su e giù tra i reparti di quello che era uno deipresidi di urgenza della città, e alla fine perdi il conto delle tante, troppe stanzechiuse a chiave. Saranno almeno una quindicina in tutto l' ospedale. Posti letto vuotimentre le barelle in Medicina non mancano mai. « Sto qui da domenica, per via deiproblemi che ho al mio cuore » , dice con un filo di voce Davide Esposito, 81 anni,steso su un letto in un ingresso, un posto ricavato tra le porte di due corsie. L'anfratto di un corridoio. Dove i parenti seduti accanto ai malati sbraitano: « Avetefatto l' ecografia? Possibile che per sapere quello che ha mia sorella dobbiamoaspettare la cartella clinica? » . Tra le barelle in corridoio e la vetrata dellaneurologia c' è un' altra porta chiusa con un lucchetto: sembra un' uscita diemergenza, ma dentro ci sono ben quattro posti letto con tanto di materassi chiusinel cellophane. La trasformazione del Loreto, il prezzo da pagare sull' altare dell'apertura del nuovo Ospedale del Mare, con tre reparti smantellati - Neurologia,

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Neurochirurgia e Cardiologia - e personale trasferito da via Marina a Ponticelli, lariconosci dalle insegne. Al posto di intere stanze di Chirurgia e Ortopedia al primopiano hanno piazzato la Dermatologia. Al posto della Cardiologia al secondo piano l'Ematologia. Un declassamento che si misura soprattutto nei numeri. Vedi il casodell' Ortopedia, decimata: da 15- 18 posti letto a otto. E c' è pure una stanzatrasformata in deposito con reti e macchinari ammassati. Di notte, con il prontosoccorso attivo, niente più ortopedici: uno solo reperibile chiamato se il paziente èdavvero grave, altrimenti ci pensa il chirurgo di turno a immobilizzare l' arto. Se c' èbisogno del ricovero per i traumi, l' ultima spiaggia è il Cardarelli. Ma il punto è che ilLoreto non ha più ambulanze parcheggiate, bisogna inviare un fax alla centrale del118 per trasportare i pazienti. Se arrivi in pronto soccorso con un problema cardiaco,non essendoci più la Cardiologia, ti stabilizzano prima ma poi chiamano un'ambulanza per ricoverarti il più delle volte alla clinica Mediterranea, privataconvenzionata. Tradotto: si dismettono reparti pubblici e si chiede l' appoggio allestrutture private, rimborsate comunque dall' Asl. « Fino a tre mesi fa non arrivavanopiù pazienti - spiegano in Rianimazione - I ricoveri erano ridotti, quasi unaindicazione dall' alto. Ora siamo di nuovo con i posti letto pieni e le barelle. Si sonoaccorti che non si può fare a meno del Loreto » . Il pronto soccorso fa comunque uncentinaio di accessi, nonostante l' apertura dell' Ospedale del Mare: solo che gliinfermieri per turno si sono ridotti da 8 a 5. È la grande diaspora dal Loreto aPonticelli, compresi gli otto cardiologi. Al quarto piano c' è la Ginecologia. « Con uncardiologo solo di mattina e senza più Neurologia le donne gravide a rischio nonpossono stare qui » , allarga le braccia Andreina Anziano della Cisl Medici. Duesettimane fa una paziente con crisi epilettiche, dopo aver partorito, è rimasta 10giorni in attesa di un ricovero in un altro ospedale più attrezzato: ci sono volute lemanieri forti dei parenti per procurarlo. « Qui siamo in un limbo - continua Anziano -l' Ospedale del Mare dovrebbe riavere un polo materno infantile: De Luca non lovoleva, il ministro glielo ha imposto e il governatore ha pensato di farlo così grandeche quello già pronto a Ponticelli non basta e aspetteremo 10 anni per costruirlo » .Intanto un' intera stanza con 4 letti della Ginecologia è prestata alla Chirurgia pertutte le donne che lì non trovano posto. Letti tolti alle puerpere magari per uncalcolo alla colecisti da operare. D' altronde in Chirurgia hanno fatto lievitare i postiletto: stanze da 2 trasformate in 3 posti infilando una barella al centro. L' ennesima.© RIPRODUZIONE RISERVATA È chiusa anche la Cardiologia i cardiopatici vengonotrasferiti alla clinica privata Mediterranea La stanza-deposito In alto, pazienti inbarella. A destra la stanza trasformata in deposito in Ortopedia con reti e macchinariammassati.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 12 EAV: € 1.271Lettori: 29.750

Sepe al Pascale: un giorno speciale

L' INIZIATIVA Il cardinale ha visitato l'ospedale nella giornata mondiale delmalato. Ha ascoltato le testimonianze econdiviso i momenti bui NAPOLI. IlCardinale Crescenzio Sepe visita l'ospedale Pascale in occasione dellaventisettesima giornata mondiale delmalato. «Il tumore è come quel nemicoche sta sempre pronto ad aggredirti»,hacommentato Sepe. L' Arcivescovo haincontrato pazienti, dirigenti,associazioni di volontariato, personalemedico e paramedico dell' istituto ditumori nel giardino di inverno del repartodi radioterapia. Un giorno all' insegnadella solidarietà e della speranza: l'ospedale, infatti, ha deciso di aprire gliambulatori del quarto e del quinto pianoal pubblico dalle 14,30 alle 16,30 pervisite gratuite maxillo-facciali,urologiche, senologiche, ginecologiche,cardiologiche, addominali, visite ai nei e,per l' occasione, è rimasto aperto ancheun ambulatorio antifumo. Il cardinale hascherzosamente commentato: «Pascale porte aperte... Io ho pensato: quello è ilPapa che dice di aprire le porte!- e ha poi aggiunto: -Qui non si trova solo laprofessionalità. Qui si trova l' uomo: questi gesti di solidarietà aumentano ancora dipiù la gioia di vedere un istituto così eccellente che riesce a umanizzare la medicinae a migliorare la qualità di vita dell' ammalato; qui ci sono eccellenze professionalimediche riconosciute in tutto il mondo». Il Cardinale ha ribadito l' importanza dellafigura del medico e la necessità di non perdere la speranza anche nei mo menti piùbui e disperati della vita. Ha, poi, dedicato un pensiero anche a tutti coloro chequotidianamente aiutano gli altri, ribadendo la vicinanza della Chiesa verso i piùsofferenti e bisognosi: «Come il buon samaritano vogliamo avvicinare, sentire econoscere i nostri fratelli e sorelle che vivono una condizione difficile. Il buoncristiano è un buon samaritano per sua natura». LE TESTIMONIANZE. Un giornospeciale per i pazienti dell' istituto dei tumori, che hanno accolto commossi ilcardinale Sepe. Alcuni malati hanno portato anche la loro testimonianza, lasciando

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un messaggio di solidarietà e speranza a tutti coloro che soffrono a causa dellamalattia. «Ero in un periodo bellissimo della mia vita, mi sentivo forte e sicura di me,avevo appena festeggiato i miei cinquant' anni. Ho scoperto all' improvviso di avereun tumore dopo un controllo di routine. Non avrei mai immaginato che la vita miavrebbe colpita con un fendente così profondo. - dice commossa una delle pazientidel Pascale - Qua dentro ho trovato degli angeli che mi sono stati vicino. Hannoguarito non solo il mio tumore ma anche quelle ferite che non si vedono, che sonopiù profonde». I MEDICI. Il direttore generale del Pascale Attilio Bianchi: «Il Pascale èin buona salute, ma non ci basta: noi ogni giorno proviamo a trasformare unalacrima di disperazione in una lacrima di speranza. È quello che stiamo facendo conterapie innovative, con la partecipazione di tutti. Sono soddisfatto dei risultati chestiamo avendo, però non ci dobbiamo fermare ma andare avanti». Il Cardinale haproseguito la sua visita con la benedizione dei reparti ospedalieri e della nuova salaangiografica digitale. Per una mattinata i corridoi del Pascale si sono colorati disolidarietà e speranza, proprio lì dove troppo spesso trova spazio solo la malattia elo sconforto.

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08/02/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 55.500Lettori: 704.603

Verdoliva, tutti i nodi da risolvere alla Asl Napoli 1GIUSEPPE DEL BELLO

Il retroscena Dagli ospedali in affanno aipresidi chiusi alla forte carenza dipersonale sanitario Da una parte loscettro del comando, dall' altra unamontagna di problemi da affrontare, lastrada del neo commissario della Napoli1 Ciro Verdoliva è in salita. Vediamo indettaglio. Ospedali. Nella city (970milaabitanti) le strutture ospedaliere Aslattive sono 5 oltre l' Ospedale del Mare.Il San Paolo serve Fuorigrotta, Soccavo,Pianura e area flegrea: qui un medico fuucciso da un' infezione da Tbc contrattain corsia, mentre altri suoi colleghirisultarono positivi ai test di laboratorio.Quella morte indusse il managerForlenza a rimuovere il direttoresanitario. Una destituzione non seguitada un riordino dell' emergenza a cuidovrà mettere mano Verdoliva. Ancoraoggi corridoi e reparti registrano il soldout di barelle, assenza di privacy e tantaprosmicuità. La maggior parte dei reparti è diretta da primari non di ruolo. Notevolile carenze: detergenti, soluzioni disinfettanti e farmaci. Le tecnologie sono obsolete.La direzione sanitaria funziona a mezzo servizio: dopo le 15 è il deserto e l' ospedaleva in autogestione. Nel centro storico, alla Pignasecca, c' è il Pellegrini attivo dal'700 e ora in continuo affanno: posti letto decurtati, apparecchiature nuove chegiacciono nei depositi, Rianimazione con soli 4 posti e un pronto ristrutturato ametà. E poi, aree intere disattivate a fronte della carenza di spazi per l' assistenza. ACapodichino insiste dagli anni '70, il San Giovanni Bosco, ora nel ciclone per leformiche in corsia e sui ricoverati. A esclusione della Cardiologia e parzialmente delpronto soccorso, tutti i reparti sono in condizioni di degrado e privi di primari. Daqualche mese Otorino e Neurologia sono stati trasferiti all' Ospedale del Mare,mentre Ematologia è stata spostata al Loreto. Gran parte delle tecnologie datanooltre 20 anni. Su via Marina, l' ultimo presidio di frontiera, il Loreto. Fino a un anno faha rappresentato l' unico baluardo assistenziale per Napoli, hinterland e comunivesuviani. Ha subìto una spoliazione: Neurologia, Neuroradiologia, Neurochirurgia,Cardiologia ed Emodinamica, tutto è stato fagocitato dall' Ospedale del Mare.

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Strutture chiuse. Porte definitivamente sbarrate di San Gennaro, Ascalesi eAnnunziata (il polo materno-infantile e la Terapia intensiva neonatale più importantedella città con 2000 parti all' anno). Gli Incurabili è al lumicino con pochi posti letto.Capitolo a parte, quello dei Presìdi sanitari intermedi (Psi) che, frutto dellariconversione di strutture ospedaliere rappresentarono la novità organizzativa inItalia di fine '90: day hospital, laboratori, radiologie, ambulatori e attività chirurgicaminore. Fondamentali per far da filtro ai ricoveri ospedalieri, se ne contavano 4:Elena d' Aosta, Loreto Crispi, Barra-Ponticelli e il centro di Corso Vittorio Emanuele.Oggi, sono stati depotenziati e stravolti nel loro assetto, tranne l' Elena d' Aosta,dismesso. E infine la Medicina territorialeche dovrebbe arginare il super afflusso dipazienti nei pronti soccorso. Al momento, risultano ridotte le postazioni del 118: untempo affidate alla collaborazione tra Napoli 1 e Croce rossa erano presenti nei variquartieri. Gli ambulatori dei distretti vanno avanti a fatica, con tecnologie mairinnovate, grave la carenza di personale, dai medici agli infermieri ai socio-sanitari.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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08/02/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 2 EAV: € 9.693Lettori: 113.715

C' è carenza di medici per i quali però c' è anche il numerochiuso

GIANFRANCO MORRA

Il punto Fra le preoccupazioni suscitatedalla legge 100 sulle pensioni c' è quellasul futuro del Servizio sanitarionazionale. Che già ora conta su unnumero di operatori troppo limitatorispetto alle necessità. E sono per lo piùdi età matura (media 55 anni) e certocon il pensionamento anticipato se neperderanno tanti. E ciò vale anche per gliinfermieri; si parla di 50 mila posti oggivacanti. Il problema è aggravato dalfatto che il nostro paese assiste a unafuga di personale medico verso altrenazioni europee. Tra il 2010 e il 2016non meno di 70 mila medici italianihanno scelto altri lidi, circa milledefezioni ogni anno. Ciò è dovuto allemigliori condizioni economiche chetrovano fuori Italia: dove la media delcompenso è di euro 4 mila euro mensilipiù l' alloggio. La retribuzione inGermania è superiore a quella italianadel 33% e in Svizzera del 26%. Le corsie si stanno svuotando? Non poco. Del resto lapossibilità della pensione a 62 anni tenta non pochi medici anche per il malesseredovuto alle difficoltà reali del loro servizio: eccessiva burocratizzazione, sempremaggior lavoro anche notturno e festivo per la mancanza di personale, pocoapprezzamento della loro opera da parte dei familiari dei ricoverati, non pochi deiquali arrivano a denunciarli e anche ad aggredirli. Senza che lo Stato abbiapredisposto adeguati strumenti di tutela e difesa. Gli esperti prevedono in 60 mila leprossime uscite di medici e dirigenti: 45 mila a 65 anni, 25 mila con l' anticipo a 62della nuova legge. Ciò vale anche per i medici di famiglia, che hanno un contratto eregole proprie (la loro data normale di pensionamento è più alta). Ma anche molti diloro sono vicini alla pensione e nei prossimi cinque anni vi entreranno in 20 mila.Cioè 20 milioni di italiani perderanno il medico di famiglia. Occorre dunque unimpegno forte da parte dei politici e degli amministratori per ridurre questi disagi.Occorre potenziare le scuole di specializzazione, anche perché il lavoro del medico

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non può essere affidato subito a chi manca di conoscenze ed esperienza. Occorretempo ed è utile una osmosi tra le diverse generazioni dei medici. Oggi il numero diposti nelle scuole di specializzazione è del tutto insufficiente per le necessità delServizio sanitario nazionale. Proprio mentre il lavoro dei medici diventa sempre piùspecialistico. Occorre poi sbloccare le assunzioni e adeguare i compensi alla mediaeuropea (il contratto nazionale dei medici è fermo da dieci anni). © Riproduzioneriservata.

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08/02/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Il tesoro del Policlinico di Milano Record di terreni e 1.400case

Sara Monaci

MILANO Quella del Policlinico di Milanonon è solo la storia del primo ospedaleitaliano nel campo della diagnosiprenatale, ma del primo possidenteterriero italiano. Nel suo portafoglio cisono 85 milioni di metri quadrati diterreni agricoli e 100 cascine in 96comuni della Lombardia (più un' abbazia,3 chiese e 4 oratori). Questi sono inumeri del suo primato ruralesconosciuto. A questo si aggiungono 45palazzi a Milano, per un totale di 1400appartamenti. A marzo si chiude il bandoper la ricostruzione del nuovo edificioospedaliero nella stessa area della cittàin cui si trova oggi, per il quale l' accordodi programma tra Stato, Regione eComune risale addirittura al 2004 (conAlbertini sindaco di Milano), mentre lagara per la stesura del progetto al 2009.Dopo 15 anni i lavori dovrebbero partiree durare 3 anni, con un investimento di 205 milioni per 900 posti letto. L' aspettoinedito del programma è proprio che Policlinico si autofinanzierà grazie alla gestionedei suoi terreni e alla vendita di tantissimi immobili, compresi quelli di prestigio, peri quali c' è stato (e c' è ancora) bisogno di un massiccio intervento di riqualificazioneper evitare la decadenza. Decadenza alla quale erano destinati tutti i beni a partiredagli anni 70, da quando cioè la politica decise di relegare i beni e i terreni ad unpiccolo ufficio secondario rispetto alla struttura ospedaliera, di fatto abbandonandolialla noncuranza. La ricchezza e il degrado L' aspetto più evidente del grandepatrimonio del Policlinico è l' incuria che lo ha caratterizzato fino almeno il 2010. Perdisattenzione (o consuetudine nella gestione delle relazioni) gli immobili di pregionon hanno mai visto adeguare i propri prezzi ai valori di mercato. Mediamente unappartamento di 85 metri quadrati in pieno centro a Milano costava 400 euro. Il benidel valore di 1,5 miliardi rendevano annualmente 12 milioni. Una potenzialitàsprecata. La politica regionale a guida di Roberto Formigoni ha provato a entrarenella gestione ma i vertici del Policlinico hanno opposto resistenza sostenendo che l'

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ingerenza di Infrastrutture lombarde, controllata del Pirellone (e nata per volere diFormigoni), avrebbe impoverito l' ospedale. Formalmente il processo di"regionalizzare" il Policlinico era partito con una consulenza di Infrastrutturelombarde, ma in realtà il vero progetto doveva essere la costituzione di una holdingpatrimoniale in mano al Pirellone. La polemica politica blocca questa strada. E siricomincia da capo. Si susseguono i direttori generali. Con la guida del dg GiancarloCesana, uno degli uomini forti della sanità di Formigoni, si tenta un' altra via, quelladella separazione tra ospedale, patrimonio immobiliare e terreni. Il nuovo corsoprevede la nascita di un fondo per gli immobili, finalizzato al reperimento di risorseper la costruzione del nuovo ospedale, e di una fondazione per patrimonio rurale,pensato per finanziarie l' attività di ricerca. Nel 2012 Achille Lanzarini ha l' incaricodi avviare un test di mercato e alla fine si arriva alla costituzione del fondo SviluppoCa Granda che ha in pancia le 1.400 unità immobiliari (per un controvalore di 313milioni), di cui una parte in vendita per ottenere 95 milioni e una parte utilizzata peril social housing, con 700 abitazioni a canone calmierato (in buona parte daristrutturare). Nella società immobiliare ci sono adesso tre azionisti: il Policlinicostesso, con circa il 63% delle quote, Fondazione Cariplo con circa il 5% (intascando17,5 milioni) e Cassa depositi e prestiti, con circa il 32% (ha incassato già 105milioni). In pratica, si tratta di una società immobiliare a cui il Policlinico ha ceduto isuoi beni, ottenendo subito 200 milioni (quelli appunto necessari per la costruzionedel nuovo edificio), e di cui intanto mantiene la maggioranza delle quote. I terreniadesso vengono invece messi in affitto, con una rendita di 5 milioni all' anno. DagliSforza a Invernizzi La storia del Policlinico inizia nel 1456. Costruito per volontà diFrancesco Sforza, è cresciuto grazie alla riconoscenza secolare delle persone che glihanno donato i propri beni, facendolo diventare il "Ca Granda", la casa grande deimilanesi. L' ultimo grande lascito di un comune cittadino è quello della signora MariaLuisa Frigerio, che lasciò nel 1989 un patrimonio da un miliardo di vecchie lire. Nel2003 l' imprenditore Invernizzi ha poi donato 20 milioni, con cui è stato realizzato l'Istituto di ricerca di genetica molecolare. I beni rurali sono serviti per consolidare neisecoli una sorta di "filiera corta" ante litteram: all' ospedale arrivavano latte, riso,uova, carne e pesce e sacchi di cereali, che garantivano pasti ai pazienti e ai poveridella città. L' attenzione sanitaria era alta, relativamente alle conoscenze delperiodo storico. Dai terreni arrivavano anche legname e mattoni per ilsostentamento dei padiglioni. Poi a fine Novecento l' incuria è subentrata, con unaripresa solo recente. Non sono mancati i contrasti: un decennio fa un nutrito gruppodi dirigenti del Policlinico temeva che la separazione fra ospedale e patrimonioportasse profitti solo al privato. Tra qualche anno sarà possibile emettere ungiudizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/02/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 38 EAV: € 28.717Lettori: 533.243

Medici al top, sette lavorano in PiemonteALESSANDRO MONDO

Per la Regione sarà la conferma che,anche a seguito di questo fatto, unastruttura di eccellenza come il Parcodella Salute ormai è improrogabile:perchè i migliori professionisti vannodove ci sono le migliori condizioni.Restando al fatto, e al presente, ilPiemonte brilla nella terza edizione dei"Top Doctors Awards" - topdoctors è lapiattaforma online che seleziona e mettea disposizione degli utenti un panelformato dai migliori medici specialisti,centri e cliniche privati di livellointernazionale -, posizionandosi comeseconda regione in Italia per numero dieccellenze in campo sanitario: sette imedici operativi a Torino, individuatigrazie al voto dei loro stessi colleghi. Iselezionati I nomi, innanzitutto. RiccardoCasabona (Cardiochirurgia), FilippoCastoldi (Ortopedia e Traumatologia),Alessandro Comandone (Oncologia), EgleMuti (Chirurgia plastica e estetica),Alberto Revelli (Ginecologia e Ostetricia), Luigi Rolle (Andrologia), Giovanni Succo(Otorinolaringoiatria). Condividono il riconoscimento con altri 43 dottori dislocati intutta Italia, in 16 province differenti e quasi equamente suddivisi tra Nord (20),Centro (17) e Sud (13). Ciascuno nel presente fa riferimento, ovviamente con ruolidiversi, a diversi ospedali: Castoldi, Succo e Muti, San Luigi; Comandone, Gradenigo;Revelli e Rolle, Città della Salute; Casabona, Villa Maria Pia Hospital. Particolare nontrascurabile: i dottori presenti sulla piattaforma vengono periodicamente chiamati aindicare gli specialisti a cui si affiderebbero in caso di necessità o checonsiglierebbero a un familiare. Sulla base delle nomination raccolte nel 2018, èstato stilato una sorta di "albo d' oro" della medicina, con i professionisti a cui unnumero maggiore di votanti ha accordato la propria fiducia. Da colleghi a colleghiInsomma: parliamo di medici consigliati da altri medici. «La piattaforma online non èun semplice elenco di professionisti ma un panel prestigioso dal quale si può venirepresi in considerazione solo previa segnalazione di un collega», si legge nelcomunicato. Una volta ricevuta la referenza, è necessario superare un rigoroso

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processo di selezione, realizzato in collaborazione con Adecco Medical & Science, altermine del quale solo il 10% dei dottori valutati supera l' auditing di qualità edentra a far parte del panel, a oggi composto da oltre 60 mila medici. «La nostramissione è permettere ai pazienti di individuare e contattare il miglior specialista peril proprio caso - spiega Alberto Porciani, ceo di Top Doctors -. Crediamo che nessunopossa valutare, meglio di un collega, l' operato di un professionista». BY NC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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08/02/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 16 EAV: € 19.358Lettori: 339.084

Morbillo, l' Europa trema. Da noi è l' anno nero dell'influenza

SALUTE Dagli Usa alle Filippine passandoper l' Europa, il morbillo non dà tregua,con focolai ed epidemie chepreoccupano a tutte le latitudini. Dopo lostato di emergenza proclamato nellostato di Washington, nei giorni scorsi ieriè stato l' ufficio europeo dell' Oms alanciare l' allarme. Nel 2018 nei 53 Paesidella regione europea - che comprendeoltre all' Europa tutti i paesi dell' Estcompresa la Russia - ci sono stati oltre82mila casi di morbillo, il numero piùalto del decennio, con 72 morti. La cifraè tre volte più alta rispetto a quella del2017 e 15 volte a quella del 2016, l'anno del record negativo. L' aumento -questa la beffa - è avvenuto nonostantenel 2017 si sia raggiunta la più altacopertura vaccinale mai registrata per laseconda dose, circa il 90%. «Dai datiappare chiaramente che il ritmo attualedi crescita delle vaccinazioni sarà insufficiente a fermare la circolazione delmorbillo» fanno sapere dall' Oms. La malattia sta colpendo in diverse parti delmondo com- prese quelle, come gli Usa, dove sembrava debellata e dove il virussarebbe "arrivato" proprio dall' Europa. Anche l' Italia, dove i primi dati sugli effettidella legge Lorenzin hanno visto un aumento delle coperture e dove nell' ultimoanno l' epidemia di morbillo si è notevolmente attenuata, deve fare i conti con ilvirus. Un focolaio attivo da fine 2018 è stato segnalato a Rimini con 17 casi notificatinelle ultime settimane in tutta la provincia, principalmente fra ragazzi delle scuolesuperiori che non hanno effettuato o completato il ciclo vaccinale, nemmeno dopo laprofilassi scattata dopo le prime infezioni. L' emergenza sanitaria del momento,lungo lo Stivale, è invece l' influenza. Che è arrivata al suo culmine stagionale: ilpicco è stato raggiunto, con 832mila casi nell' ultima settimana, e dall' inizio dellastagione sono 282 i casi gravi e 52 i decessi, tredici dei quali negli ultimi 7 giorni inconcomitanza con il numero massimo dei contagi. A tracciare un primo bilancio è larete di sorveglianza epidemiologia Influnet dell' Istituto superiore di sanità (Iss) che

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conta quasi 5 milioni di italiani a letto da inizio stagione. L' influenza ha colpito tuttele Regioni, anche se in modo particolare quelle del Centro e del Sud. Quella che staper concludersi, spiega il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell' IssGiovanni Rezza, «è una stagione influenzale di elevata intensità, anche se il bilanciofinale dei casi potrebbe non raggiungere la cifra record di 8 milioni dello scorsoanno, quando si registrò una stagione influenzale eccezionale che fece registrareoltre 100 decessi». Allarme dell' Oms: nel Vecchio Continente il record divaccinazioni ma anche di contagi, con 82mila casi e 72 morti in un anno. In Italia lasettimana del picco influenzale: quasi 900mila a letto.

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08/02/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 11 EAV: € 46.256Lettori: 704.603

Suk al Policlinico Umberto I Regione: " Vertice sicurezza"RORY CAPPELLI

La denuncia L' assessore D' Amato alprefetto: "Soccorsi a rischio per l'assedio delle bancarelle" All' indomanidel servizio di Repubblica sul grande sukche si trova tra l' uscita della metro BPoliclinico e l' ingresso del prontosoccorso del reparto pediatrico dell'Umberto I, 187 metri di bancherelle chesi susseguono l' una all' altra, l'assessore regionale alla Sanità e l' Inte-grazione Sociosanitaria Alessio D' Amatochiede un incontro con la prefetta PaolaBasilone. « Ho scritto alla prefetta diRoma per richiedere l' apertura di untavolo in merito alla situazione dellasicurezza del Policlinico Umberto I, che èuno dei più grandi ospedali dellaCapitale, assediato ogni giorno daambulanti, bancarelle e auto in sostaselvaggia che creano forti disagi nelregolare accesso dei mezzi di soccorso,di trasporto sangue e organi». Ilproblema infatti, come dice l' assessore, non sta soltanto in quelle bancarelle chevendono di tutto e che, soprattutto in certi orari impediscono di raggiungere l'ingresso del Policlinico, ma anche nello stato generale in cui versa quello che è,come sottolinea D' Amato, « un Dea di secondo livello con pronto soccorso ostetrico,pediatrico, oculistico, ematologico e generale con oltre 100 mila accessi/ anno » .Per non parlare della situazione che si verrebbe a creare se ci fosse un problema allametropolitana ( come è successo qualche mese fa) o anche nell' ospedale stesso:non a caso il regolamento stabilisce che bancherelle o ambulanti non possanosostare a meno di 200 metri dall' ingresso delle metro o dagli ospedali. Lapostazione di polizia interna non funziona nelle ore notturne, lasciando libero campoai tanti che bivaccano anche di notte nell' area. Qualche mese fa durante un'operazione dei carabinieri vennero fermate 38 persone, trovate nell' area internadell' ospedale, all' aperto, tra aiuole, strade e transenne. Ventiquattro di questi conprecedenti penali. «Il presidio di polizia interno nelle ore notturne è indispensabile,per la sicurezza di tutti: operatori e pazienti » sottolinea ancora D' Amato. IntantoAndrea Alemanni, vicepresidente del Municipio II, fa sapere che il progetto per

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spostare le bancarelle da viale Regina Elena a via Lancisi è in dirittura d' arrivo: «Abbiamo avuto l' ok del dipartimento del Comune. Ci faremo carico noi, comeMunicipio II, di tutte le spese per creare gli stalli nella nuova postazione. Ormai èquestione di poco». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il municipio II: "Il piano perspostare i banchi da viale Regina Margherita a via Lancisi è in dirittura di arrivo" SuRepubblica Il reportage Ieri su Repubblica il reportage sulle condizioni dell' ingressoal pronto soccorso pediatrico assediato dalle bancherelle.