07 - La Teoria Dell'Enunciazione

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1 Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 1 La teoria dell’enunciazione Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 2 Le strutture discorsive Istanza dell’enunciazione (= mondo empirico, contesto fuori dal testo) Testo (= enunciato) considerato in superficie Strutture sintattiche semantiche attori temi tempi figure luoghi Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 3 Sintassi del discorso La teoria greimasiana dell’enunciazione riguarda la componente sintattica del discorso. Il soggetto empirico dell’enunciazione proietta NEL testo e dunque fuori dalla situazione dell’IO-QUI-ORA dell’enunciazione EMPIRICA attori (= personaggi dotati di nome proprio, persone grammaticali, figure visive, ecc.) diversi da sé, tempi diversi dal presente dell’enunciazione, luoghi diversi da quello in cui si trova mentre sta enunciando. Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 4 Anche nel testo più impersonale restano inevitabilmente tracce dell’istanza empirica di enunciazione (= di produzione del testo) sotto forma di MARCHE DELL’ENUNCIAZIONE. La semiotica studia queste marche, queste tracce, questi indicatori che si trovano NEL testo enunciato. Sintassi del discorso Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 5 Débrayage e embrayage Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 6 Débrayage e embrayage La distinzione fra débrayage e embrayage risponde a una domanda fondamentale quando si analizza un testo: CHI STA PARLANDO?

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Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 1

La teoria dell’enunciazione

Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 2

Le strutture discorsive

Istanza dell’enunciazione(= mondo empirico, contesto fuori dal testo)

Testo (= enunciato) considerato in superficie

Strutture sintattiche semanticheattori temitempi figureluoghi

Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 3

Sintassi del discorso

La teoria greimasiana dell’enunciazione riguarda la componente sintattica del

discorso.Il soggetto empirico dell’enunciazione

proietta NEL testo e dunque fuori dalla situazione dell’IO-QUI-ORA dell’enunciazione EMPIRICAattori (= personaggi dotati di nome proprio,

persone grammaticali, figure visive, ecc.) diversi da sé, tempi diversi dal presente

dell’enunciazione, luoghi diversi da quello in cui si trova mentre sta enunciando.

Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 4

Anche nel testo più impersonale restano inevitabilmente tracce dell’istanza empirica di enunciazione (= di produzione del testo) sotto forma di MARCHE DELL’ENUNCIAZIONE.La semiotica studia queste marche, queste tracce, questi indicatori che si trovano NEL

testo enunciato.

Sintassi del discorso

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Débrayage e embrayage

Giovanna Cosenza 2007-2008 - Semiotica II 6

Débrayage e embrayage

La distinzione fra débrayage e embrayage risponde a una domanda fondamentale

quando si analizza un testo:

CHI STA PARLANDO?

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Débrayage

“Débrayage” letteralmente vuol dire disinnesco. È la disgiunzione, la separazione del testo

enunciato dalla situazione dell’enunciazione vera e propria, reale, e quindi la creazione DENTRO al testo di simulacri (tracce, marche, indicatori)

dell’io-qui-ora.È la proiezione di UNO O PIÙ SOGGETTI (=

attori) diversi da quelli dell’enunciazione, di UNO SPAZIO e UN TEMPO diversi da quelli

dell’enunciazione.

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Débrayage fondamentale

TESTO con traccedell’enunciatore, dell’enunciatario, del

tempo e dello spazio dell’enunciazione.

Enunciatore (= autore) empirico, tempo e spazio empirico in cui produce il testo

Enunciatario (=lettore) empirico, tempo e spazio empirico in cui legge il testo

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Débrayage

Il débrayage avviene con due meccanismi principali:

� Introduzione (= nominazione) e descrizione di ATTORI, nominazione e descrizione di tempi e luoghi diversi da quelli dell’enunciazione reale.

�Uso di CATEGORIE LINGUISTICHE di PERSONA, SPAZIO e TEMPO per installare nel testo una rappresentazione del soggetto, del luogo e del tempo dell’enunciazione.

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Débrayage

“Era (T) una fresca e limpida giornata di aprile(T) e gli orologi segn-avano (T) l’una (T). Winston Smith (A), col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, sciv-olò (T, A) lento fra i battenti di vetro dell’ingresso degli

Appartamenti della Vittoria (S), ma non tanto lesto da impedire che una folata di

polvere e sabbia entr-asse (T) con lui (A).”(è l’incipit di G. Orwell, 1984).

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Débrayage enunciazionale

Si ha quando si proiettano nel testo enunciato simulacri dei protagonisti della situazione di enunciazione, cioè figure di ENUNCIATORI

ed ENUNCIATARI, NARRATORI e NARRATARI, oppure ATTORI CHE SI PARLANO o SI ASCOLTANO fra loro.

In tutti i casi di débrayage enunciazionale il testo crea una rappresentazione (verbale o visiva) di

qualcuno che parla e ascolta.

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Débrayage enunciazionale: l’“io-tu”

Il débrayage enunciazionale mette in scena, rappresenta, fa “come se” ci

fosse, simula (di qui la parola “simulacro”) una situazione di enunciazione dentro al

testo.

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Débrayage enunciazionale: l’“io-tu”

Tre casi fondamentali: 1. Nei testi narrativi sono i discorsi in prima

persona di un narratore (esplicito o implicito) che si rivolge (in seconda persona) a un narratario (spesso solo implicito, non rappresentato).

2. Più in generale, sono i discorsi in prima persona di un enunciatore rivolti a un enunciatario (in seconda persona).

3. Attori che parlano in dialoghi diretti (interlocutore e interlocutario).

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Débrayage enunciazionale: l’“io-tu”

Un’importante rassegna cartografica rimarrà aperta al Museo della Montagna fino al 23 giugno

GUARDI LE MAPPE E SEI SU QUELLE VETTEMuseo della Montagna, che meraviglia, tutte le

Alpi in scala

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Débrayage enunciazionale: l’“io-tu”

E/tore in relazione con E/tario

TESTO

E/tore in relazione con E/tario

L’autore empirico produce i simulacri

Il lettore empirico riconosce i simulacri

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Débrayage enunciativo: “egli”

Si ha quando si proiettano nel testo soggetti diversi dai protagonisti della situazione di enunciazione, ma NON si simula la situazione di

enunciazione primaria.1.Racconto o discorso in terza persona.2.Discorso impersonale, frequente soprattutto nei testi di tipo scientifico o teorico (effetto di oggettività).Il débrayage enunciativo crea sempre un effetto di

discorso oggettivo e a volte un effetto di realtà (es.: descrizioni in contesti narrativi).

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Débrayages interni

Un testo non mantiene la prima o la terza persona dall’inizio alla fine, ma spesso contiene una successione alternata di passaggi, ad esempio dalla prima persona

al dialogo, dal dialogo a una forma impersonale o in terza persona, ecc.

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Débrayage interni

In un testo uno dei soggetti in terza persona può diventare un enunciatore in prima persona e

narrare in prima persona qualcosa (narrazione di secondo grado).

Effetti di referenzializzazione: Il discorso da cui si sviluppa un débrayage interno

è promosso a “situazione reale”. Es.: 1. Da un dialogo si sviluppa una narrazione di 2°

grado, il che referenzializza il dialogo;2. Da un racconto in terza persona si sviluppa un

dialogo, il che referenzializza il racconto.

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Embrayage

È il ritorno, simulacrale, finzionale, alla situazione di enunciazione, e cioè

all’enunciatore, al narratore, al soggetto che ha parlato o ai loro destinatari, al tempo e luogo in cui l’enunciatore, narratore, ecc. hanno parlato.È sempre secondario a un débrayage, SEGUE LOGICAMENTE, PRESUPPONE un débrayage.Es.: dopo un racconto o una descrizione in terza persona, interviene la figura di un narratore,

o si rende chiaro che il racconto non era su eventi ma sui ricordi di un soggetto.

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Débrayage temporale

I tempi del testo enunciato/narrato possono essere:

1. ANTERIORI2. CONCOMITANTI3. POSTERIORI

rispetto ai tempi della situazione di enunciazione/narrazione, che funge da punto di riferimento e ancoraggio inevitabile.

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Débrayage spaziale

Gli spazi di un testo si organizzano secondo l’opposizione spaziale qui vs. altrove:Se lo spazio di cui si parla nell’enunciato

coincide con quello in cui è prodotto l’enunciato, il soggetto dell’enunciazione dice “qui”, “in questo

luogo”.Nel débrayage spaziale, che spesso di trova nei

testi narrativi, lo spazio di cui si parla nell’enunciato è diverso, è un ALTROVE rispetto a quello dell’enunciazione.

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Embrayage

Anche i débrayages temporali e spaziali possono essere seguiti da operazioni di embrayage, che sono ritorni a spazi e tempi legati all’enunciazione e descritti precedentemente.

Come sempre, gli embrayages sono secondari ai débrayages, li seguono.

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Il narratore o voce

Nei termini di Genette (cap. 20), il narratore è la voce (chi parla = chi racconta), cioè l’istanza

di produzione del racconto in un testo narrativo.

Il narratore è definito:(1) mediante il suo livello narrativo, cioè il

livello in cui si colloca rispetto al suo racconto;(2) dal rapporto che intrattiene con la storia

narrata (dentro o fuori dalla storia).

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Il livello narrativo

Il narratore (= chi racconta) è extradiegetico, quando è esterno rispetto a un racconto di primo livello (diegesi): è un narratore che si

pone allo stesso livello dell’autore empirico, fa come se fosse l’autore empirico.

Es.: incipit di Mille e una notte.Il narratore di Ti prendo e ti porto via di Niccolò

Ammaniti.

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Il livello narrativo

Il narratore (= chi racconta) è intradiegetico, quando è interno al racconto di primo livello

(diegesi) (cioè è un attore del racconto di primo livello) e, dal suo interno, narra un racconto di

secondo livello (metadiegesi), che si rivolge ad altri attori del racconto di primo livello.

Es.: prima il visir, padre di Sherazade, poi Sherazade stessa nelle Mille e una notte.

I giovani narratori del Decameron di Boccaccio, che narrano cento racconti metadiegetici.

Marlow in Cuore di tenebra di Joseph Conrad.

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Il rapporto del narratore

con la storia narrata

Narratore eterodiegetico: è assente dalla storia narrata.

Es.: gli autori sconosciuti delle Mille e una notte (narratori sia eterodiegetici sia extradiegetici), Sherazade rispetto alle

storie che racconta (narratrice eterodiegetica rispetto ai racconti di secondo livello ma intradiegeticarispetto a quello di primo livello).

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Il rapporto del narratore

con la storia narrata

Narratore omodiegetico: è presente come attore nella storia narrata.

Es.: tutti i racconti in prima persona narrati dal protagonista della storia, in cui l’io narrante e l’io narrato sono separati da una differenza di

età, di esperienza, di scarto temporale, di punto di vista, oppure non sono separati per nulla,

nelle narrazioni “in presa diretta” che simulano di raccontare le cose mentre accadono.

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Il narratore o voce

I racconti in prima persona che introducono storie di 2° livelloMarlow in Cuore di tenebra

I racconti in prima persona di 1° livelloIl giovane HoldenZeno Cosini

OmodiegeticoNarratore presente nella storia

Sherazade

Narratori che fanno come se fossero gli autori empirici

EterodiegeticoNarratore assente dalla storia

IntradiegeticoRacconto di 2° livello (metadiegesi)

ExtradiegeticoRacconto di 1°livello (diegesi)

Livello Narrativo

Rapporto con la storia

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Embrayage e metalessi

Ogni trasgressione del livello narrativo, ad esempio ogni intrusione del narratore o del narratario extradiegetico nell’universo diegetico (o di personaggi diegetici in un universo metadiegetico) determina una

metalessi, che in termini greimasiani è un embrayage nel caso in cui introduce nel

racconto un ritorno alla situazione di enunciazione/narrazione.

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Embrayage e metalessi

Attori che sfuggono da un quadro, da un libro, da un fumetto, da un cartone

animato, da un ritaglio di stampa, da una fotografia, da un ricordo, da una illusione…In generale si tratta di un passaggio dal

mondo che viene raccontato al mondo in cui si racconta.

In termini greimasiani è un passaggio dall’enunciato all’enunciazione.

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Embrayage e metalessi

L’embrayage di Greimas è una nozione nello stesso tempo più ampia e più ristretta di

quella genettiana di metalessi:1. Più ampia perché comporta i ritorni al piano

dell’enunciazione anche nel caso di testi NONnarrativi.

2. Più ristretta perché NON include la trasgressione di livello narrativo compiuta da un narratore (o narratario) che entra nella sua narrazione: registi o spettatori che entrano nel film (documentario, videoclip, spot, ecc.) che stanno vedendo, e così via.

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L’inquietudine della metalessi

I vari giochi di metalessi producono un’inquietudine perché, come dice Borges in

Altre inquisizioni :“Simili invenzioni suggeriscono che se i

personaggi di una finzione possono essere lettori o spettatori, noi, loro lettori o spettatori, possiamo

essere personaggi fittizi”.L’extradiegetico è forse sempre diegetico e il

narratore e i narratari (io e voi) forse apparteniamo a qualche racconto narrato da un

essere soprannaturale...EffettoTruman Show…