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    In questi anni lindustria enologica, al fine di arri-

    vare ad un processo di trattamento del vino che

    escluda additivi dannosi alla salute del consuma-

    tore, si avvale di tecnologie che utilizzano i cosid-

    detti gas inerti, ovvero quei gas che non reagiscono

    nel corso del processo bio-chimico. In questo modosi riesce ad effettuare il lavoro di cantina con effica-

    cia e sicurezza, ottenendo una maggior qualit e la

    massima integrit del prodotto vino.

    Diverse sono le fasi cruciali in cui le propriet di

    questi gas possono coadiuvare il lavoro del cantinie-

    re: dopo la fermentazione nella protezione del

    mosto, durante la fase di conservazione e dimbotti-

    gliamento del vino, durante la raccolta delluva al

    fine di mantenerla a basse temperature.

    In questo articolo parleremo di un gas molto parti-

    colare ed interessante in vinificazione: il ghiaccio

    secco.

    Nel passaggio del millennio le varie congiunture

    economiche, le mode, i cambiamenti del gusto dei

    giovani, hanno modificato anche gli standard dellatecnologia di vinificazione, i principi di tipicit, e

    perfino il modo di gustare ed apprezzare il vino.

    Nel nostro Paese, tra le economie cos dette som-

    merse vi era anche il vino, che circolava con lattri-

    buzione, spesso falsa, del contadino ma che produ-

    ceva ahim ignobili intrugli millantati come nobili

    prodotti. Oltre a ci si estendevano nel nuovo

    mondo, dallAustralia, California, Nuova Zelanda,

    Sudafrica, Argentina, vigneti che iniziavano a pro-

    durre e ad esportare in Europa, vini allaltezza delle

    pi nobili ed antiche tradizioni enologiche del vec-chio mondo.

    Ancora negli anni Trenta, in California si impiega-

    vano metodi estremamente primitivi, i primi viti-

    coltori trattavano il vino con metodi drastici, luva

    appena colta veniva spruzzata con valanghe di zolfo,

    finch alla fine era completamente candeggiata;

    quando un mosto in fermentazione raggiungeva

    temperature pericolose, lunico rimedio era quello di

    immergervi dei grossi blocchi di ghiaccio per raf-

    freddarlo, e tutte queste operazioni erano fatte nella

    massima segretezza. Questo sistema, estremamente

    empirico e poco adatto a prodotti di qualit, sicu-

    ramente da escludere anche se introduce un argo-

    mento di estrema attualit rappresentato appunto

    dalla vinificazione a temperatura controllata e addi-

    rittura in ambiente ridotto, con limpiego dighiaccio

    secco.

    Oggi, la moderna tecnologia del ghiaccio secco,

    applicato in enologia, ha raccolto moltissimi con-

    sensi tra i produttori della Nuova Zelanda.

    Ghiaccio secco

    Il ghiaccio secco anidride carbonica allo stato solido.Espandendo lanidride carbonica liquida si ottiene

    la formazione di neve carbonica che, pressata, porta

    alla formazione di ghiaccio secco.

    Attualitsulle tecniche

    di vinificazionea cura dellenologo Remo Pantano / P. DC

    Pa

    rola

    diE

    nologo

    Pa

    rola

    diEnologo

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    Il ghiaccio secco ha le seguenti caratteristiche:

    - temperatura costante di 78C;

    - immettendo energia (per esempio calore) il pro-

    dotto sublima passando allo stato gassoso senza

    residuo liquido;

    - il ghiaccio secco disponibile in diverse misure a

    seconda del tipo di lavorazione:

    nel settore enologico si utilizza ghiaccio secco

    sotto forma dipellets.

    Il ghiaccio secco un additivo alimentare, ha unsuo codice, ed conforme alle normative in mate-

    ria, dalla produzione allo stoccaggio.

    Il prodotto ha un calore latente pari a 136,40

    Kcal/kg di sublimazione a pressione atmosferica.

    Tecniche di cantina

    Per esperienza la raccolta delluva

    effettuata nelle annate fredde ha

    dato vini migliori rispetto alle

    annate pi temperate.

    Negli anni settanta ha avuto cosinizio lo studio del raffreddamen-

    to applicato in enologia.

    Negli ultimi anni, si sono effet-

    tuate numerose prove presso centri di ricerca e can-

    tine private. Le uve utilizzate sono state di diverso

    tipo: uve bianche aromatiche ma anche uve rosse

    per particolari modalit di vinificazione. Il freddo ha

    consentito al mosto di acquisire molte sostanze aro-

    matiche, ottenendo in tal modo un vino ricco da-

    romi primari, ovvero quelli peculiari, espressi da

    ogni singolo vitigno.I vini prodotti con questo tipo di macerazione

    hanno aromi pi intensi e complessi; i colori sono

    pi puri e risaltano le tonalit del rosso e del viola.

    Il ghiaccio secco gioca un ruolo fondamentale grazie

    alla sua straordinaria capacit di raffreddare.

    Trova applicazione in tutte le situazioni di raffred-

    damento e/o inertizzazione come:

    - vendemmia meccanica;

    - trasporto delle uve;

    - pigiatura;

    - vinificazione di uve bianche e rosse;

    - controllo della temperatura di vinificazione;

    - macerazione a freddo;

    - macerazione carbonica;

    - refrigerazione;- Ilghiaccio secco in pellets satura il mosto con la CO2

    facilitando lestrazione di componenti volatili;

    - lapplicazione molto semplice e flessibile;

    - i costi di investimento sono ridotti;

    - la reperibilit del ghiaccio secco facilmente

    accessibile.

    Particolari tecnici

    Il freddo preserva nel chicco duva i componenti

    che il caldo e lattivit enzimatica normalmente

    distruggono a partire da 10 C.Durante il trasporto delle uve, il raffreddamento con

    ghiaccio secco evita lattivit enzimatica che si

    accelera nel travaso delle uve allinterno dei con-

    tenitori posti sui camion.

    Quando la temperatura esterna durante la raccolta

    molto elevata, le uve arrivano presso le cantine a

    temperature pericolose per una corretta fermenta-

    zione (28 30 C).

    Ilghiaccio secco viene acquistato in appositi box ter-

    mici opportunamente coibentati; essendo un gas

    deve essere corredato di una scheda prodotto, di una

    scheda di sicurezza e deve essere sempre impiegato

    in locali ben aerati.

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