02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E...

19
Anno XV - 16 / 22 gennaio 2009 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata la Gazzetta 02/10 new Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Agricoltura che delitto! Protesi milionarie TRAVERSA ALLE PAGG. 12 E 13 DI PIERRO E LOCONSOLE ALLE PAGG. 2 E 3 IMONDO A PAG. 11 SIMONEI A PAG. 17 Il Punto Sanità e costi Aliquote Irpef propaganda o vera riforma? SEGUE A PAG. 21 A Brindisi idee chiare Il futuro in buone mani Media morfosi Al turismo serve il web LOCONSOLE ALLE PAGG. 4 E 5 DI PIERRO ALLE PAGG. 6 E 7 Inchiesta – Il piano strategico Primo Piano – Dati e previsioni di Giovanni Ancona* A PAG. 14 Tutti i settori produttivi all’attacco La Basilicata è stanca non vuole più promesse Il meeting mondiale di Bari Editoria in piena evoluzione D ue sole aliquote Irpef: propaganda o riforma credibile? Ogni proposta che abbia come effetto o la semplificazio- ne dei rapporti fra fisco e cittadino o l’alleggerimento di una pressione tributaria che a molti appare eccessiva e non com- misurata alla qualità e quantità dei servizi pubblici prodotti merita di essere discussa. Questa regola vale, o dovrebbe valere, per ogni proposta di modifica dell’insieme dei tributi, dalla già attuata abo- lizione dell’ICI alla annunciata riforma delle aliquote Irpef che do- vrebbero ridursi da cinque a due, con il congiunto abbassamento dell’aliquota massima dal 43% al 33%. Bene, anzi: male! La mia ragione di perplessità ha origine dalla considerazione del- la dimensione del debito pubblico italiano, che non è linea con gli standard che il patto europeo di stabilità e crescita vorrebbe e che ha ripreso a crescere. Poiché si vuole (o almeno così si dichiara) che il debito non cresca ulteriormente è in res che una qualsiasi ridu- zione di una entrata tributaria vada compensata, individuando una entrata sostitutiva o una minore spesa da effettuare. Se ciò non si facesse allora il debito riprenderebbe a crescere a ritmi forsennati. E non si tratta di una cosa di poco conto, se sono corrette le stime che circolano le quali indicano in oltre 20 miliardi di euro il minor gettito fiscale conseguente la modifica del sistema delle aliquote Irpef. La prima strada (nuove entrate sostitutive) è in sé pericolosa, perché incorpora il rischio che le entrate sostitutive siano rintrac- ciate appesantendo l’insieme delle imposte indirette (IVA, Impo- ste di fabbricazione, …). A livello locale, dopo l’abolizione dell’ICI, si è registrato un proliferare di balzelli sostitutivi del mancato get- tito di quell’imposta, dalla estensione delle aree di parcheggio a pagamento, all’innalzamento delle tariffe orarie alla comparsa di macchine fotografiche che poco avevano a che fare con la riduzio- ne degli incidenti stradali. Tanto può accadere ancora, per livelli L’ agricoltura è allo spasimo, la concorrenza è spieta- ta e chi lavora nei campi vede peggiorare sempre più le con- dizioni di vivibilità. Eppure si continuano a sprecare parole, promesse ed anche risorse. L’ economia lucana langue, ma la vecchia politica non è capa- ce di dare risposte adeguate. Si leva il coro di protesta delle categorie produttive che han- no ben presenti le priorità imposte dal mercato: innovazione tecnologica, risposte adeguate alle esigenze turistiche, nuove modalità di accesso al credito, rilancio dei consumi. Senza l’eco- nomia reale resta solo tanto fumo. O gni 15 minuti due artico- lazioni dell’anca di italiani fanno crac. Ed è anche un crac economico giacché la spesa nazionale è esorbitante: un mi- liardo e 800 milioni tra ricoveri e riabilitazione. I l turismo in Puglia cresce ancora: +3,9% di presenze nel 2009. Aumentano anche gli stranieri e sulla via della destagionalizza- zione qualcosa si muove. Ma se la Puglia si guarda allo specchio da lontano, l’immagine cambia. I turisti stranieri sono appena l’1% di quelli di tutta Italia, il 76,9% delle presenze si registra da giugno a settembre e nelle località balneari si fa più che altro la villeggiatura nella seconda casa. Per contrastare questo fenomeno la Regione ha messo in campo molte risorse per promozione e aiuti alle impre- se. C’è anche un sito internet funzionale, ma le nuove tecnologie non sempre sono sfruttate come potrebbero. L’assessore regiona- le al Turismo Magda Terrevoli spiega le strategie messe in campo per destagionalizzazione e internazionalizzazione. U na rete di città dinamiche che dovrà riattivare le grandi ri- sorse inespresse del territorio brindisino. Il Piano strategi- co dell’Area Vasta Brindisina, del valore di 1,25 miliardi di euro, ha definito un modello di sviluppo futuro del territorio grazie a un processo partecipativo dal basso e alla co-pianificazione inter- comunale. E proprio il valore formativo di questa esperienza per una classe dirigente che sta imparando ad autogestirsi con respon- sabilità, è sottolineato da Mauro D’Attis, vicesindaco del Comune di Brindisi, ente capofila del Piano. Mentre Mauro Del Barba spiega cosa ha reso il progetto Morbegno 2020 (di cui è stato promotore) un modello esemplare di partecipazione attiva e di pianificazione verso la sostenibilità.

Transcript of 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E...

Page 1: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

Anno XV - 16 / 22 gennaio 2009 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari

Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata

la Gazzetta02/10new

Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426

[email protected]

La vostra nuova ed esclusiva

concessionaria di spazi pubblicitari

Agricolturache delitto!

Protesimilionarie

TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3

RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17

Il Punto Sanità e costi

Aliquote Irpefpropaganda

o vera riforma?

SEGUE A pAG. 21

A Brindisi idee chiare

Il futuroin buone mani

Mediamorfosi

Al turismo serve il web

LOCONSOLE ALLE pAGG. 4 E 5 DI pIERRO ALLE pAGG. 6 E 7

Inchiesta – Il piano strategico Primo Piano – Dati e previsioni di Giovanni Ancona*

A pAG. 14

Tutti i settori produttivi all’attacco

La Basilicata è stancanon vuole più promesse

Il meeting mondiale di Bari Editoria in piena evoluzione

Due sole aliquote Irpef: propaganda o riforma credibile?Ogni proposta che abbia come effetto o la semplificazio-

ne dei rapporti fra fisco e cittadino o l’alleggerimento di una pressione tributaria che a molti appare eccessiva e non com-misurata alla qualità e quantità dei servizi pubblici prodotti merita di essere discussa. Questa regola vale, o dovrebbe valere, per ogni proposta di modifica dell’insieme dei tributi, dalla già attuata abo-lizione dell’ICI alla annunciata riforma delle aliquote Irpef che do-vrebbero ridursi da cinque a due, con il congiunto abbassamento dell’aliquota massima dal 43% al 33%. Bene, anzi: male!

La mia ragione di perplessità ha origine dalla considerazione del-la dimensione del debito pubblico italiano, che non è linea con gli standard che il patto europeo di stabilità e crescita vorrebbe e che ha ripreso a crescere. Poiché si vuole (o almeno così si dichiara) che il debito non cresca ulteriormente è in res che una qualsiasi ridu-zione di una entrata tributaria vada compensata, individuando una entrata sostitutiva o una minore spesa da effettuare. Se ciò non si facesse allora il debito riprenderebbe a crescere a ritmi forsennati. E non si tratta di una cosa di poco conto, se sono corrette le stime che circolano le quali indicano in oltre 20 miliardi di euro il minor gettito fiscale conseguente la modifica del sistema delle aliquote Irpef.

La prima strada (nuove entrate sostitutive) è in sé pericolosa, perché incorpora il rischio che le entrate sostitutive siano rintrac-ciate appesantendo l’insieme delle imposte indirette (IVA, Impo-ste di fabbricazione, …). A livello locale, dopo l’abolizione dell’ICI, si è registrato un proliferare di balzelli sostitutivi del mancato get-tito di quell’imposta, dalla estensione delle aree di parcheggio a pagamento, all’innalzamento delle tariffe orarie alla comparsa di macchine fotografiche che poco avevano a che fare con la riduzio-ne degli incidenti stradali. Tanto può accadere ancora, per livelli

L’agricoltura è allo spasimo, la concorrenza è spieta-

ta e chi lavora nei campi vede peggiorare sempre più le con-dizioni di vivibilità. Eppure si continuano a sprecare parole, promesse ed anche risorse.

L’economia lucana langue, ma la vecchia politica non è capa-ce di dare risposte adeguate.

Si leva il coro di protesta delle categorie produttive che han-no ben presenti le priorità imposte dal mercato: innovazione tecnologica, risposte adeguate alle esigenze turistiche, nuove modalità di accesso al credito, rilancio dei consumi. Senza l’eco-nomia reale resta solo tanto fumo.

Ogni 15 minuti due artico-lazioni dell’anca di italiani

fanno crac. Ed è anche un crac economico giacché la spesa nazionale è esorbitante: un mi-liardo e 800 milioni tra ricoveri e riabilitazione.

Il turismo in Puglia cresce ancora: +3,9% di presenze nel 2009. Aumentano anche gli stranieri e sulla via della destagionalizza-zione qualcosa si muove. Ma se la Puglia si guarda allo specchio

da lontano, l’immagine cambia. I turisti stranieri sono appena l’1% di quelli di tutta Italia, il 76,9% delle presenze si registra da giugno a settembre e nelle località balneari si fa più che altro la villeggiatura nella seconda casa. Per contrastare questo fenomeno la Regione ha messo in campo molte risorse per promozione e aiuti alle impre-se. C’è anche un sito internet funzionale, ma le nuove tecnologie non sempre sono sfruttate come potrebbero. L’assessore regiona-le al Turismo Magda Terrevoli spiega le strategie messe in campo per destagionalizzazione e internazionalizzazione.

Una rete di città dinamiche che dovrà riattivare le grandi ri-sorse inespresse del territorio brindisino. Il Piano strategi-co dell’Area Vasta Brindisina, del valore di 1,25 miliardi di

euro, ha definito un modello di sviluppo futuro del territorio grazie a un processo partecipativo dal basso e alla co-pianificazione inter-comunale. E proprio il valore formativo di questa esperienza per una classe dirigente che sta imparando ad autogestirsi con respon-sabilità, è sottolineato da Mauro D’Attis, vicesindaco del Comune di Brindisi, ente capofila del Piano. Mentre Mauro Del Barba spiega cosa ha reso il progetto Morbegno 2020 (di cui è stato promotore) un modello esemplare di partecipazione attiva e di pianificazione verso la sostenibilità.

Page 2: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

216-22 gennaio 2010 PrimoPiano 3

16-22 gennaio 2010PrimoPiano

Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese

Direttore editoriale: Vito Raimondo

Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-BariTel. 0805857444 - Fax 0805857428 - [email protected]

Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese

Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38

Amministrazione e stampa: Via delle Orchidee, 170026 - Z.I. Modugno-Bari - Tel. 0805857439 - Fax [email protected]

Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996

Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009

Unione Stampa Periodica Italiana

Pubblicità: Area 4 S.r.l., Via delle Margherite n. 20/2270026 Modugno (BA) – tel. 080.5857450 – fax 080.5857426e-mail: [email protected]

Abbonamenti: Tariffa per l’ Italia € 50,00 - Tariffa per l’ Europa € 88,50 (50 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali - Via delle Orchidee, 170026 - Z.I. Modugno-Bari

Numero arretrato € 2,77

Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge

Chiuso in tipografia il 14 gennaio 2010

I cervelli fuggiti a volte possono tornare. È il caso di due ragazzi pugliesi di 26 anni, Alessandro Tartaglia e Nicolò Loprieno, e di

una ragazza beneventina di 27, Carlotta Latessa. Tutti e tre fuori per lavoro o studio, sono tornati in Puglia per partecipare al ban-do di Principi Attivi. Alessandro, specializzato in grafica dei sistemi all’ISIA di Urbino, lavorava con lo Studio LOLA e con Brand Portal SPQR di Roma. Carlotta, una laurea specialistica in disegno indu-striale e comunicazione visiva a La Sapienza, era collaboratrice dello Studio Vertigo, sempre nella capitale. Il problema, lo stesso di tanti “emigrati”: troppo pochi i soldi per vivere all’ombra del Colosseo. Quindi l’idea di creare qualcosa di proprio, con Nicolò, il vecchio compagno della triennale in disegno industriale al Poli-tecnico di Bari, che si stava specializzando (è tuttora laureando) in comunicazione multimediale allo IUAV di Venezia.

“Il gruppo informale - spiegano - si è formato nel 2006 con una serie di iniziative, ma solo da poco ci siamo costituiti in società entrando a tutti gli effetti nel mondo dell’imprenditoria”. Il 17 luglio 2008 negli uffici della Regione arriva il progetto “FF3300 - Società di comunicazione e progettazione visiva”. A marzo 2009, con il contributo di 25mila euro di Principi Attivi, la socie-tà prende forma. A quasi un anno di distanza, quest’agenzia di giovani talenti è in grado di camminare sulle proprie gambe. “È in attivo”, ci tengono a precisare, e ha in archivio una serie di lavori. Hanno curato loro, ad esempio, il visual per l’edizione 2009 del Festival Castel dei Mondi di Andria. Hanno commesse da parte di partiti politici di diversi colori. E sempre loro sono i curatori del graphic design per il Meeting Mondiale dei Giovani (che presentiamo nel pezzo a sinistra, ndr). Tartaglia e Latessa ora insegnano anche progettazione grafica alla Facoltà di Archi-tettura del Politecnico di Bari e sono collaboratori di Progetto Grafico, periodico nazionale leader del settore.

Nel campo dell’editoria, però, hanno un piano più ambizio-so. Dal 2006 realizzano una rivista di arti visive, FF3300 Files, in doppia lingua (italiano e inglese) distribuita esclusivamente on line. “Il primo anno abbiamo avuto 50mila download - spiega Tartaglia - nel 2008 250mila e nel 2009 circa un milione. Il 70% degli utenti è straniero, principalmente di Paesi come Brasile e Cina”. Il progetto è innovativo: la gran parte del materiale pub-blicato proviene dalle tesi di laurea rimaste a invecchiare negli archivi delle università. “Mi piace definire quest’attività come un enzima che abbassa il costo energetico della produzione in-tellettuale”. Il desiderio ora è di passare dal digitale al cartaceo, “ma non riusciamo a trovare investitori pubblicitari. Anzi - con-clude Tartaglia - lanciamo un appello: siamo a disposizione di chiunque voglia investire”. a.d.p.

Qualche storia a lieto fine

I cervelli in fugapronti al rientro

“L’economiae i diritti:

tutto in rete”

Intervista – Entusiasta l’assessore Minervini

L’appuntamento del Meeting Mondiale dei Giovani arriva a conclusione del mandato dell’amministrazione regionale.

Un quadriennio in cui si è sperimentato un approccio nuovo alle politiche giovanili, di tipo relazionale, che si riassume nel pro-gramma regionale dell’assessorato alla Trasparenza, Bollenti Spiriti.

Gli interventi a favore dei giovani consistono in una serie di progetti che vanno dai Laboratori Urbani (spazi pubblici per i giovani grazie al riuso di edifici dismessi, palazzi storici abban-donati ecc.) all’Erasmus per i Giovani Imprenditori, a Principi Attivi, i finanziamenti di 25mila euro a fondo perduto per la rea-lizzazione di idee innovative.

Sono più di 420 a oggi - su un totale di oltre 1.500 progetti candidati - le iniziative giovanili che hanno goduto del contri-buto. L’ammontare totale dei finanziamenti è di 10,5 milioni di euro, di cui 3 di bilancio autonomo.

Molti dei progetti finanziati sono ancora in corso, altri già conclusi. Varie le idee messe in campo: si va dal guanto per cie-chi e sordociechi in grado di tradurre il testo in sequenze di sti-moli tattili, all’agenzia di design della comunicazione (articolo accanto), al corriere espresso in bici.

“Siamo in continuo contatto con i ragazzi - racconta Anni-bale D’Elia, responsabile dello staff di Bollenti Spiriti - e siamo contenti di constatare che molte esperienze stanno andando avanti anche una volta scaduto il periodo di contribuzione di 12 mesi”.

A breve è atteso un nuovo bando, fra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Nel bilancio previsionale 2010, infatti, sono stati inseriti 2,5 milioni di euro per finanziare altri 100 progetti. “Ma quello che ci interessa - chiarisce D’Elia - non è creare un esercito di partite IVA.

“Attraverso il circuito virtuoso delle idee vogliamo stimolare l’intraprendenza e creare un tessuto culturale sui cui costruire le future imprese”.

Tutte le attività di Bollenti Spiriti sono raggruppate nell’omo-nimo sito (12 milioni di visitatori nell’ultimo anno), che però è più di un semplice portale istituzionale. Attraverso la commu-nity le esperienze vengono messe in condivisione. In appena due mesi e mezzo di vita, inoltre, la pagina su Facebook conta già 10mila fan.

In totale, la spesa di Bollenti Spiriti per i giovani si attesta a 120 milioni di euro. “Quasi 200 - conclude D’Elia - se si considera il programma Start Up dell’assessorato allo Sviluppo economi-co. Nessuna regione in Italia investe tanto”.

a.d.p.

Finanziati oltre 420 progetti

I “Bollenti spiriti”abitano in Puglia

Per tre giorniBariscrive il futuro

Meeting Mondiale – Dal 19 al 21 gennaio

www.gazeco.it

La Puglia protagonista del primo Meeting mondiale dei giovani per un futuro

sostenibile “Noi, cittadini globali-locali”, che si terrà a Bari dal 19 al 21 gennaio. La nostra regione, in-fatti, ha proposto e organizzato il Meeting e lo ospiterà, fiducio-sa che sia solo il primo di una lun-ga serie di eventi che vedranno la rete dei giovani e dei decisori mondiali cooperare per un fu-turo migliore. Guglielmo Miner-vini, assessore alla Cittadinanza attiva della Regione Puglia, ci parla di questo evento, pensato proprio dal suo Assessorato per aprire al mondo il fitto program-ma di politiche giovanili attuato dal 2005 con Bollenti spiriti.

Assessore Minervini, come nasce l’idea di organizzare in Puglia un Meeting mondiale dei giovani?

L’idea nasce dalla volontà di far conoscere all’esterno della nostra regione l’esperienza di Bollenti spiriti. Nel 2005, convin-ti che le giovani generazioni, se messe nella condizioni, poteva-no essere pronte ad attivarsi e ad assumersi la responsabilità di fare la propria parte sul territorio per elaborare risposte efficaci ed adeguate per un futuro migliore, abbiamo fatto la scommessa di Bollenti spiriti. Ed è andata bene. A un certo punto abbiamo avuto il sentore che quello che stava-mo vivendo in Puglia non fosse un caso isolato nel mondo e così abbiamo deciso di mettere in re-te la nostra esperienza con tutte le altre mondiali e di organizzare questo meeting.

Cosa accadrà dal 19 al 21 gen-naio a Bari?

Innanzi tutto verranno presen-tate numerose esperienze mon-diali di giovani che hanno ope-rato per l’economia sostenibile, per i diritti umani, per le energie rinnovabili, per la valorizzazione del territorio e della cultura. La possibilità di conoscersi porte-rà alla messa in rete di queste esperienze, alla condivisione. Il passo successivo sarà quello di connettere tali esperienze con le esigenze delle pubbliche amministrazioni e dei decisori mondiali (istituzioni pubbliche, player privati e privato sociale). Vogliamo creare un momento di incontro per arrivare a un fe-condo corto circuito tra giovani propositivi e decisori pubblici e privati. Non dimentichiamo che avremo rappresentanti da più di 200 nazioni, che gli enti promo-tori insieme alla Regione sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministro della Gioventù e l’Agenzia Nazionale per i Gio-vani e che i partner istituzionali sono di livello altissimo: Banca Mondiale, Banco Interamerica-no dello Sviluppo, l’Unione euro-pea, il Sistema ONU con l’Orga-nizzazione Mondiale del Lavoro, l’UNESCO, UN-HABITAT, la Cam-pagna per il raggiungimento de-gli Obiettivi del Millennio-UNDP, l’UCLG. E media partner sarà MTV International.

I decisori globali sono pronti a cooperare con i giovani?

Una nuova consapevolezza sta maturando: per un futuro migliore dobbiamo intraprende-

re sfide importanti relativamen-te al bene acqua, alla riduzione delle emissioni, alla legalità, alla democrazia planetaria (per ci-tarne alcuni). Tutte sfide a cui la politica non sa dare risposte ade-guate, come abbiamo visto ac-cadere a Copenhagen. Tali sfide evolvono rapidamente, mentre le istituzioni arrancano poiché le affrontano in maniera tradiziona-le, attente agli interessi di breve periodo delle lobby economiche. Anzi, direi, interessi immediati, che non riescono a portare rispo-ste efficaci. In questo contesto manca l’attenzione verso quei portatori di interessi a medio e lungo termine, cioè i giovani, che chiedono risposte durevoli per un futuro migliore. Noi speriamo che con questo meeting si possa attivare una rete che sia in grado di rispondere con efficacia alla domanda di futuro.

Cosa accadrà dopo?Nelle nostre intenzioni il mee-

ting è solo l’inizio di un processo che può portare lontano e dura-re a lungo. Il 21 gennaio si attive-rà una rete collegata ai decisori globali che dovrà rappresentare una nuova lobby mondiale, quel-la della innovazione e dell’aggre-gazione tra giovani cittadini, pub-bliche amministrazioni e privati, soggetti che insieme devono operare per un futuro sostenibi-le. La Puglia si presenta in tutto questo come una regione che ha fiducia in se stessa e si apre al mondo, uscendo da una dimen-sione provinciale limitante.

SIMONA LOCONSOLE

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org design della comunicazione: FF3300

WE, GLOBAL LOCAL CITIZENSni, mondlokaj civitanojmeeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org design della comunicazione: FF3300

WE, GLOBAL LOCAL CITIZENSni, mondlokaj civitanoj meeting

mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org design della comunicazione: FF3300

WE, GLOBAL LOCAL CITIZENSni, mondlokaj civitanojmeeting

mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org

meeting mondiale dei giovani

DddJYhDDXhQYafdQdYDYXqahY

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Senza titolo-4.pdf 1 14/12/09 11.29

il futuro non è ancora finito www.nimociv.org design della comunicazione: FF3300

WE, GLOBAL LOCAL CITIZENSni, mondlokaj civitanoj

I Paesi partecipanti La spesa per i giovani in PugliaNella Fiera del Levante sono attesi 1.500 giovani provenienti da 149 nazioni, i tre quarti dei Paesi di tutto il mondo, e 100 rappresentanti di organizzazioni, imprese e istituzioni

Ammonta a 120 milioni di euro la spesa di Bollenti Spiriti, il programma per le politiche giovanili della Regione. Si arriva a 200 con il progetto Start Up

149 120

“I giovani sono il cor-po centrale e più numeroso della po-

polazione mondiale e, per tre decenni, rappresenteranno la maggior parte degli elettori, consumatori, educatori, atto-ri sociali... nonché i principali portatori d’interesse in un fu-turo sostenibile”.

Parte da questa fotografia il Meeting Mondiale dei Giovani. Il primo incontro fra gli under 30 dei cinque continenti del mondo, con 100 rappresen-tanti di organizzazioni interna-zionali, imprese e istituzioni. Nella Fiera del Levante di Ba-ri, dal 19 al 21 gennaio, ci sarà un’invasione di 1.500 persone fra volontari, esperti di poli-tica, attivisti o semplici curio-si. Gente proveniente da 149 Pae si, cioè i tre quarti di quelli dell’intero pianeta. Tutti con una caratteristica: sono sotto i 30 anni (ma con 10 anni di cur-riculum alle spalle). E tutti con un obiettivo comune: costruire un programma di lavoro inter-nazionale che possa lasciare

ai giovani del 2015, 2020 (e via così) un mondo migliore e più sostenibile di quello che hanno trovato loro.

I valori di riferimento del meeting sono tre: la Dichia-razione Universale dei diritti dell’uomo, gli Obiettivi del mil-lennio e la Dichiarazione sulla giustizia sociale per una globa-lizzazione giusta. Tante inve-ce le storie dei delegati ospiti dell’incontro. Come quella di Inés López Olaciregui dell’or-ganizzazione argentina “Un techo para mi pais”, che pro-muove la costruzione di abita-zioni con materiali di recupero per senza tetto e poveri. O di Shuk-Wah Chung, 28enne nativa australiana di origini ci-nesi, che ha scelto di vivere a Pechino e lottare per la libertà di parola, rinunciando a una tranquilla carriera giornalistica a Sydney.

“I partecipanti - fanno sapere dall’organizzazione, che vede in campo la Regione Puglia, il Mini-stero della Gioventù e l’Agenzia Nazionale per i Giovani - sono

stati scelti fra 3.085 richieste”. Di questi le donne sono il 42% e la selezione ha privilegiato gio-vani promotori di azioni di cam-biamento che adottano approc-ci innovativi, “in primo luogo a livello locale”.

La dimensione locale è un elemento cardine dell’incon-tro. Ed è richiamato anche nel nome del nuovo social net-work per giovani leaders, NMC (dall’esperanto Ni Mondlokaj Civitanoj - Noi Cittadini Globali-Locali - sito: www.nimovic.org), che verrà lanciato ufficial-mente a Bari. Troppo spesso, infatti (la recente conferenza sul clima di Copenaghen ne è un esempio), questi incontri si concludono con tanti buoni propositi slegati dalle realtà territoriali. Da Bari, invece, uscirà un piano che prevede fe-edback annuali di ogni singolo Paese e una cadenza biennale per lo stesso Meeting.

Il programma dell’evento in Fiera in concreto prevede 3 lectio magistralis (su demo-crazia e globalizzazione, soste-nibilità ambientale e sviluppo sociale ed economico dopo la crisi) e 12 workshop tematici. Ma anche attività di networ-king e B2B, in cui il mondo dell’imprenditoria potrà inter-facciarsi con le esperienze di altre zone del mondo. Tutto il materiale prodotto conflui-rà in un’agenda comune delle priorità per i prossimi anni: un piano d’azione globale-locale diviso in fasi, che potrà essere implementato e sarà continua-mente monitorato.

L’evento barese rappre-senta il primo appuntamento internazionale in vista della celebrazione promossa dal-le Nazioni Unite, nell’estate prossima, del 2010 come anno internazionale dei giovani. In Fiera, infatti, ci saranno rap-presentati del Programma per i giovani dell’Onu, dell’Unesco, di Unhabitat, dell’Organizza-zione mondiale del lavoro, del-la Banca mondiale e del Banco interamericano di sviluppo. Per il Governo italiano, presenzie-rà il ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni. Per la Puglia, il presidente della Regione, Ni-chi Vendola.

ALESSANDRO DI PIERRO

mln

L’ASSESSORE MINERVINI E IL SUO STAFF

Page 3: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

416-22 gennaio 2010 Inchiesta 5

16-22 gennaio 2010Inchiesta

Area vasta brindisina non si naviga a vista

Piano strategico – La “Vision 2013” di un territorio vitale della Puglia

Il percorso – Il vicesindaco di Brindisi D’Attis soddisfatto del lavoro

Trecentocinquanta progetti, poco più di un miliardo di euro per creare le condizioni di uno sviluppo duraturo in questa terra ricca di idee

“Partecipazione ma senza limiti”

AREA VASTA BRINDISINA (BRINDISI)

Il progetto Morbegno 2020 è un piano strategico per la sosteni-bilità che comprende 25 Comuni

del Mandamento di Morbegno, nella Bassa Valtellina, provincia di Sondrio. Avviato nel 2007, ma progettato sin dal 2005 grazie al dialogo tra un gruppo di cittadini, il Comune di Mor-begno e The Natural Step Italia (isti-tuzione non profit internazionale de-dicata allo sviluppo di competenze e leadership per l’innovazione strategi-ca e la sostenibilità), Morbegno 2020 ha l’obiettivo di rigenerare la Bassa Valtellina attraverso il coinvolgimen-to di tutti gli attori del territorio nel-la co-creazione di una visione per un futuro sostenibile, diffondendo la co-noscenza dell’oggi e attivando azioni coordinate che convergano verso la visione condivisa.

Mauro Del Barba, assessore al Bilan-cio del Comune di Morbegno dal 2004 al 2009, è stato tra i promotori del progetto. Oggi è presidente dell’Asso-ciazione VentiVenti, che vuole favorire cultura e azione per lo sviluppo soste-nibile nella provincia di Sondrio.

Dott. Del Barba, come è nata l’idea del Piano strategico Morbegno 2020?

Morbegno non si è approcciata al progetto di sviluppo sostenibile par-tendo da un problema o esigenza par-ticolare. Avevamo numerosi progetti in campo di tipo ambientale, sociale ed economico. Ciascuno di questi ave-va le proprie ragioni, ma era sempre più difficile integrarli in maniera effica-ce e trovare delle priorità rispetto agli investimenti economici da compiere, aspetto delicato col diminuire delle risorse disponibili per il Comune.

La conoscenza di The Natural Step ci ha consentito di utilizzare un ap-proccio sistemico, mentre il tema dello sviluppo sostenibile ci è parso subito il filo rosso con cui leggere tut-ti i progetti in corso, rinnovandoli, in-tegrandoli e riprioritizzandoli. Non si trattava solo di fare cose nuove, ma di cambiare prospettiva nel fare quanto, faticosamente, già avevamo ipotizza-to di voler fare.

Il progetto coinvolge cittadini, scuole, istituzioni, imprese, liberi pro-fessionisti, associazioni, cooperative, il Terzo Settore, università, l’Anci, la Fondazione Cariplo. Come siete riu-

sciti a far lavorare insieme tanti sog-getti diversi?

Dopo alcuni mesi di preparazione, progettazione, incontri personali, approfondimenti è stato costituito un gruppo di “apripista” composto da professionisti di varia estrazione, dirigenti, insegnanti, studenti, ammi-nistratori, affinché venissero debita-mente considerate sensibilità ed espe-rienze differenti in grado di leggere il territorio e le sue esigenze da molte-plici punti di vista.

Costituito questo gruppo il primo anno è stato dedicato all’approfon-dimento delle tematiche di sviluppo sostenibile (formazione) ed alla pro-duzione di una visione sul futuro della città (allargata a temi di valenza pro-vinciale e nazionale) che integrasse gli aspetti economici, ambientali e socia-li. Tale percorso dei “leader” è stato aperto alla cittadinanza attraverso una comunicazione serrata, convegni, progetti comunali, iniziative rivolte alla cittadinanza, un forte lavoro con le scuole, da quelle dell’infanzia alle superiori.

Qual è il vero punto di forza di que-sto Piano strategico pluripremiato come best practice?

Il dialogo e il confronto interdiscipli-nare e interculturale. Ciò ha consenti-to di stabilire su più livelli un’attenzio-ne al tema reale, priva di pregiudizi e letture ideologiche o eccessivamente pragmatiche, generando un clima dif-fuso di fiducia nella nostra capacità di migliorare le condizioni di convivenza, secondo i temi dello sviluppo soste-nibile. Inoltre abbiamo costruito un metodo di lavoro, una chiave di lettu-ra dei bisogni e delle relative risposte,

chiaro, semplice, condiviso, efficace. Grazie soprattutto al framework di The Natural Step.

Con la partecipazione attiva dei cittadini l’Amministrazione di Mor-begno ha favorito la crescita di una consapevolezza comune sui bisogni e sugli strumenti con cui soddisfarli. Un’Amministrazione che si confronta con la gente perde potere o no?

Si perde un potere vecchio ed effi-mero, quello della gestione del con-senso giorno per giorno, risolvendo le singole questioni, ingessandone altre, amministrando un cambiamento po-nendosi a valle dei problemi.

La partecipazione attiva è fatico-sa, ma gratificante. Non toglie re-sponsabilità e possibilità d’azione, al contrario le aumenta. Mette a nudo i limiti dell’amministrare alla giornata, stimola ad andare oltre il quotidiano. La partecipazione, per quanto vada-no favorite le presenze più differenti, le critiche e perfino le resistenze, va comunque gestita e indirizzata, con-tribuendo alla nascita di opportuni centri informativi, formativi, luoghi di confronto reale, azioni emblematiche. Lo sforzo di far partecipare richiede trasparenza da parte del politico, ma consente, per contro, la massima valo-rizzazione delle sue proposte, qualora queste siano profondamente connes-se al lavoro partecipato.

Cosa consiglia alle Amministrazioni impegnate in pianificazioni strategi-che di lungo periodo e di area vasta?

È difficile individuare gli ingredienti che portano al successo. Avendo vis-suto direttamente l’esperienza riten-go che quanto abbiamo fatto non sa-rebbe stato possibile se non fossimo partiti da un gruppo coeso, che aveva voglia di mettersi in discussione e che, per convinzione, attribuiva all’Altro un reale detentore di conoscenza utile a pianificare. L’Altro sono state le best practice internazionali, gli esempi vir-tuosi italiani, come pure le aziende lo-cali, i nostri professionisti migliori, gli insegnanti, non più soggetto passivo che richiede solo risorse ma fonda-mentale alleato per compiere un reale e grande progetto di cambiamento. Scendere dal piedistallo fa bene, è vi-tale per sé e per la propria città.

s.l.

I Comuni coinvoltiBrindisi, Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli

19

La Bassa Valtellina è un vero esempio

Best practice – L’esperienza di “Morbegno 2020”

2a puntata – la precedente puntata è stata pubblicata sul numero del 9 gennaio. Sul prossimo numero in edicola il 23 gennaio la nostra inchiesta si occuperà del piano

strategico tarantino – “Orizzonte Mediterraneo”

MAURO D’ATTIS

La vera conquista del Piano strategico dell’Area Vasta Brindisina è stata incidere

sulla cultura della classe dirigente e aver introdotto nelle case un con-cetto come quello di pianificazione strategica partecipata. Mauro D’At-tis, vicesindaco del Comune di Brin-disi con delega alla Pianificazione strategica, è realmente soddisfatto del lavoro svolto.

Vicesindaco D’Attis, cosa ha por-tato alla classe dirigente brindisina questa esperienza?

Il messaggio più importante dif-fuso è che la classe dirigente deve avere una crescita di tipo manage-riale e quindi si deve formare. I sin-daci che vogliono autonomia nella gestione della spesa pubblica pos-sono autodeterminarsi, certo, ma devono responsabilizzarsi. Quan-do gestisci fondi dell’Ue, come succede da tempo nel Comune di Brindisi, capisci cosa vuol dire fare progetti che rispondono a determi-nati parametri, rendicontare la spe-sa, spendere bene i soldi altrimenti l’Ue te li toglie.

Avete messo insieme 19 Comuni e la Provincia di Brindisi per costru-ire una vision dello sviluppo del territorio e definire gli interventi prioritari. Come avete lavorato?

Abbiamo coinvolto il primo livel-lo, cioè i cittadini, le Giunte e i Con-sigli comunali, il partnenariato, per un confronto serio. E abbiamo visto che anche il secondo livello, quello

Il Piano strategico dell’Area Vasta Brindisina porterà alla realizzazione di 350 progetti per un valore totale di 1.252.250.000 euro, di cui

1,058 miliardi a carico degli enti pubblici (e quindi anche del Po Fesr 2007-2013) e 195.160.000 euro a carico del partenariato. A questi progetti se ne affiancheranno altri 311 (per un valore totale di 1.394.886.927 euro) della Banca dei Progetti, nel-la quale sono confluiti interventi non ritenuti co-erenti nella valutazione del Piano strategico, ma che potranno essere attivati in un secondo mo-mento ricorrendo ad altro tipo di finanziamento.

Poco più di un miliardo di euro, quindi, per realizzare la vision al 2013 che i 19 Comuni aderen-ti (tutti quelli della provincia brindisina, escluso Cisternino) e la Provincia di Brindisi hanno defini-to nel maggio 2008 a Costa Merlata (Ostuni). In questa occasione il focus group ha individuato le priorità strategiche su cui orientare le scelte di svi-luppo, nel medio-lungo termine, del processo di pianificazione e ha riconosciuto la rete di città di-namiche come vision, cioè come obiettivo finale.

Tale Rete di città dovrà riattivare le grandi ri-sorse inespresse dal territorio (posizione geogra-fica, portualità, tradizione culturale, ambiente naturale, ricerca orientata al mondo delle im-prese, produzioni vocate, testimonianze della memoria, professionalità esistenti, reti di attrat-

tori culturali), attraverso un modello di sviluppo definito grazie a un processo partecipativo dal basso (cioè bottom up) e alla co-pianificazione intercomunale.

In grandi linee il Piano strategico dell’Area Va-sta Brindisina punta a: sostenere, con una rete di città adeguatamente strutturata, l’innovazione produttiva e i servizi alle imprese; ad aprire all’in-novazione anche gli interventi per la tutela am-bientale, le politiche sociali, i processi di gover-nance e i servizi della Pubblica Amministrazione; a qualificare lo sviluppo turistico e le sue risorse; a migliorare l’accesso alle aree turisticamente più rilevanti; a completare e specializzare la rete dei collegamenti ferroviari, stradali, portuali e la intermodalità; ad assicurare stabilità nell’approv-vigionamento della risorsa idrica. Tutto questo operando lungo tre direttrici fondamentali: una relativa all’internazionalizzazione, una alla quali-tà della vita e una alla crescita economica.

L’internazionalizzazione dei processi economi-ci vuole aprire l’economia locale a quella del Me-diterraneo, puntando sulla competitività del Ma-de in Italy e sulla capacità di attrarre investimenti e giovani talenti stranieri. “Questa direttrice sta partendo con un po’ di ritardo – dice Mauro D’At-tis, vicesindaco con delega alla Pianificazione strategica del Comune di Brindisi, ente capofila

del Piano strategico –, perché, se la PA ha ormai acquisito una mentalità più pronta alla coope-razione internazionale grazie alle progettualità europee come Interreg, il privato ha ancora una mentalità chiusa”.

Il miglioramento della qualità della vita passa innanzi tutto attraverso la riqualificazione dei processi produttivi impattanti, per contenere le ricadute sull’ambiente e garantire la qualità dell’ecosistema urbano e della salute dei citta-dini. Una mobilità sostenibile con infrastrutture logistiche, viarie, ferroviarie, portuali e aeropor-tuali efficaci e una rete di servizi efficiente, com-pletano il quadro, essendo utili tanto ai cittadini quanto alle imprese.

Per sostenere e accelerare il tasso di crescita economica si punterà a riposizionare i comparti produttivi più tradizionali, sostenendo le princi-pali filiere del turismo, dell’industria e dell’agro-alimentare e incentivando l’innovazione e la in-ternazionalizzazione. Anche in questo caso un ruolo fondamentale lo avranno il rafforzamento dei nodi portuali, l’organizzazione della retropor-tualità e l’adeguamento degli agenti inquinanti, soprattutto relativamente al polo chimico brindi-sino e al suo indotto.

SIMONA LOCONSOLE

dei dirigenti comunali e regionali, è riuscito a confrontarsi relativamen-te a una programmazione non più centralizzata. Abbiamo imparato molto e dobbiamo riportare questa esperienza anche nella preparazio-ne dei bilanci comunali. Inoltre, sia-mo riusciti a fare scelte condivise, a dare pari dignità di voto a tutti i Co-muni e alla Provincia (attribuendole un solo voto). Abbiamo superato problemi legati alle competenze dei diversi enti e ridato dignità alla pro-grammazione proposta dai sindaci, diretta espressione dei cittadini. In-

fine è stata restituita la centralità al Comune di Brindisi, che come ente capofila ha un ruolo di traino e co-ordinamento sul territorio.

Quanto è stato importante l’in-contro a Costa Merlata?

È stato il momento più importan-te. I partecipanti sono riusciti a fare un lavoro di gruppo vero, a porte chiuse e a cellulari spenti (che a di-re il vero non prendevano perché la sala scelta era al piano interrato, una decisione non casuale!), hanno lavo-rato in maniera creativa sulla visione

e sul logo, che rappresenta molto bene la vision, cioè una rete di città dinamiche. Si deve poi sottolineare che la governance del Piano strate-gico l’abbiamo costruita noi. Certo, abbiamo studiato alcuni Piani esem-plari come Torino e Firenze ed è sta-to importante l’aiuto del coordinato-re del Comitato tecnico-scientifico, l’economista Massimo Lo Cicero, ma poi abbiamo lavorato pensando alle nostre esigenze e caratteristiche. Ab-biamo creato, accanto al Comitato dei sindaci “Brindisi 2013”, la Cabina di regia per far partecipare la Provin-cia. Abbiamo diviso il partnenariato tra istituzionale e socio-economico, istituito l’Ufficio di Piano che riunisce un dipendente per ogni Comune, e abbiamo reso il Comitato tecnico-scientifico una struttura operativa, che lavora su quattro aree temati-che coordinate da esperti.

Con il Piano stralcio approvato dalla Regione a fine dicembre il Piano strategico parte.

Sì. Si avvieranno progetti per 29,691 milioni di euro piuttosto rappresenta-tivi. A Brindisi completeremo il lungo-mare, Via del Mare nel tratto finale dove c’è da dismettere vecchi binari ferroviari. Numerosi sono i progetti di riqualificazione delle Marine, con interventi per contrastare l’erosione delle coste ma anche per dotarsi di servizi di urbanizzazione primaria co-me la rete idrica e fognante, una cosa decisiva per il rilancio del turismo e la tutela dell’ambiente.

s.l.

MAURO DEL BARBA

Foto dvorakchick

Foto Tattooed JJ

Foto Tattooed JJ

Page 4: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

616-22 gennaio 2010 Focus 7

16-22 gennaio 2010Focus

FRANCO CHIARELLO VITTORIO RINALDI

Secondo i dati 2008 del database INPS (gli ultimi completi di-sponibili) la media annua dei lavoratori dipendenti della Puglia nel sistema ricettivo è di 9.489 unità (6.086 i soli dipendenti del settore alberghiero). La provincia di Bari è la prima della regio-ne (3.156 dipendenti) seguita da Lecce (2.303), Foggia (2.269), Brindisi (1.099) e Taranto (663).

La classifica nazionale è guidata dalla Lombardia, con più di 28mila occupati, seguita da Veneto (27mila) e Trentino (24mila). Nel confronto con le regioni del Sud, la Puglia è terza alle spalle di Campania (16.600) e Sicilia (15.500). La Basilicata ha una me-dia annua di 1.500 dipendenti.

Cinquanta milioni di euro per le strutture ricettive pugliesi. A tanto ammontano i fondi Fesr 2007/13 assegnati all’Assessora-to al Turismo della Regione Puglia e messi a disposizione degli operatori turistici.

Il regolamento approvato dalla giunta regionale presenta delle novità per le tipologie di investimenti ammissibili: saran-no finanziate, da un minimo di 30mila euro a un massimo di 2 milioni di euro, attività volte ad adeguamenti ecocompatibili delle strutture, che favoriscono il recupero di aree degradate, che abbattono le barriere architettoniche e che favoriscono la destagionalizzazione.

Privilegiata l’ecocompatibilità

Strutture ricettiveci sono 50 milioni

Secondo il database dell’Inps

Numero di addettila Puglia è decima

C’è un esercito di circa un miliardo di turisti internazionali in marcia. Giorno dopo giorno si infoltisce e

fra 10 anni, nel 2020, conterà 1,6 miliardi di persone. L’Italia, al netto della crisi economica internazionale, anche nel 2009 è stata la meta preferita da questo popolo. La Puglia, nonostante le ultime rilevazioni abbiano segnato un +3,9% di presenze e un aumento degli stranieri (soprattutto Germania, Francia e Stati Uniti), raccoglie appena l’1% dei turisti internazionali che arriva nella penisola.

È l’altra faccia del turismo pugliese, un settore che fa registrare da tre anni segni positivi in controtendenza rispetto ad altre regioni, ma che nello scenario mediterraneo ed europeo deve ancora esprimere tutte le potenzialità. Il male è lo stesso di altre aree del Mezzogiorno: turismo a prevalenza balneare e stagionalizzato (76,9% di presenze da giugno a settembre sul totale di un anno); viaggiatori di prossimità spesso con una seconda casa; clientela sul piano della capacità della spesa di livello medio-basso. In una parola, la Puglia è ancora in larga parte la regione della “villeggiatura” stile anni ‘80, in un contesto mondiale profondamente mutato.

È chiaro che il problema è strutturale, con tutti i paradossi che si porta dietro, visto che il Sud Italia con un clima più mite dovrebbe essere la zona d’Italia potenzialmente più destagionalizzata. Anche gli interventi, di conseguenza, devono essere strutturali e riguardare diversi aspetti: differenziazione dell’offerta, qualità dell’offerta, formazione del personale, collegamenti esterni, mobilità interna, promozione, informatizzazione.

“Sul programma invernale si lavora molto – spiega Franco Chiarello, coordinatore delle Atp regionali (Aziende di Promozione Turistica) – attraverso la creazione di itinerari enogastronomici e culturali e le esposizioni dei presepi. Stiamo vendendo molti pacchetti, con lunghe liste di attesa, anche per le visite al Petruzzelli e Bari Sotterranea”. La risposta dei turisti per Chiarello è positiva, ma ammette che ci sono delle criticità sollevate dagli stessi visitatori: “Il sistema dei trasporti non risponde sempre alle esigenze, così come la segnaletica stradale”.

Lo stesso problema è rilevato da Vittorio Rinaldi, presidente del Cotup (Consorzio degli operatori turistici pugliesi): “Che servizio possiamo offrire quando le Ferrovie Sud Est, ad esempio, riducono le corse il sabato e la domenica?”. Mobilità a misura di pendolare. Tanto penalizzante per il turismo quanto gli orari di molti esercizi commerciali. Ne sa qualcosa il popolo dei croceristi, che di solito osserva più serrande che vetrine.

Rinaldi però sottolinea anche le opportunità che possono arrivare da diversi

tipi di turismo, come quello religioso. Poco più di un mese fa a Foggia c’è stata “Aura”, la Borsa internazionale del settore, che ha visto la presenza di 90 tour operator di 27 Paesi. “San Pio - osserva Rinaldi - come sappiamo è la seconda meta religiosa d’Europa per presenze, ma il nostro obiettivo è di valorizzare anche altri siti pugliesi, come le numerose chiese rupestri”.

Altri turismi importanti ai fini della destagionalizzazione - anche qui con ampi margini di sviluppo - sono quello sportivo (il golf soprattutto), congressuale, fieristico e degli eventi. Il raccordo di tutta l’offerta è affidato agli infopoint. “Saranno 100 in tutta la Puglia - spiega Chiarello -, alcuni sono già operativi e gli altri li stiamo aprendo a ritmo sostenuto. Quello che però è ancora da fare, data la polverizzazione dell’offerta, è mettere a sistema le piccole strutture ricettive”.

Proprio dalle piccole strutture, che in altri Paesi fanno la fortuna del turismo (le isole greche), arrivano le note dolenti. Da un’indagine di Federalberghi, in collaborazione con la facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma, emergono i limiti dell’informatizzazione nelle realtà minori del mezzogiorno, in termini di uso del web marketing, possibilità di prenotazione on line e possibilità di connessione all’interno della struttura. Tutto, mentre la Rete sta diventando rapidamente il canale privilegiato per organizzare una vacanza e promuovere il turismo. Il ruolo delle agenzie di viaggi, infatti, diventa sempre più residuale soprattutto per i mercati esteri. Secondo Google, il mercato e-commerce in Italia vale 6 miliardi di euro, di cui il 50% riguarda il settore turismo e il 25% di questa parte è destinato all’acquisto di camere. A livello globale, inoltre, negli ultimi 4 anni i turisti che comprano on line sono aumentati del 38%. Fra tutti, spiccano americani, inglesi e tedeschi, ma stanno crescendo rapidamente nuovi mercati turistici on line come quelli cinese, indiano

e arabo. Esempi illustri non mancano, come i “backpacker” cha hanno contribuito a fare la fortuna dell’Andalusia. Sono viaggiatori autonomi, che scoprono le mete consultando internet e poi partono zaino in spalla. “Questi nomadi globali aprono nuovi mercati” ha sentenziato la rivista Lonely Planet, la bibbia mondiale del turismo.

E la Puglia come si attrezza? Dallo staff dell’assessore regionale al Turismo, Magda Terrevoli, fanno sapere che “nel triennio che va dal 2008 al 2010 le risorse economiche spese per la promozione della Puglia nel mondo attraverso attività e iniziative volte a valorizzarla sono comprese in una forbice che si allarga partendo da circa 10 milioni di euro fino a circa 15 milioni”. Il sito www.viaggiareinpuglia.it è sicuramente un punto di forza per la regione e nel 2008 è stato anche premiato alla Bit di Milano come miglior portale turistico italiano. E i rapporti con i buyer internazionali, ha assicurato l’assessore (intervista accanto), “sono frequenti e mirati”.

Ci sono tuttavia molte altre strade da sperimentare. Innanzitutto cominciando dal riempire le pagine inglesi, francesi, arabe, indiane, cinesi ecc. di Wikipedia che, tra l’altro, ha anche un portale dedicato al turismo (wikitravel.org), purtroppo attualmente scarno di informazioni sulla Puglia. Quando si cerca qualcosa su internet, di solito fra i primi risultati c’è l’enciclopedia on line. Poi sfruttando vari canali come forum, social network, raccoglitori di immagini come Flickr, la mappa interattiva “Google Heart”, YouTube. E a proposito di video, c’è il fenomeno di www.youtubetravel.org, sito dedicato alla pubblicazione di filmati promozionali, dove non manca solo la Puglia, ma tutta l’Italia. Le più promosse? Cina, Thailandia, Spagna, Guatemala... Altri siti di questo tipo sono www.hd4.tv, www.tvtrip.co.uk, www.travelistic.com, www.travelchannel.com e così via.

Ma anche qui siamo quasi nella storia, perché le ultime tendenze, rilevate dal rapporto Mobile@Tourism di Confturismo in collaborazione con “La Sapienza” di Roma, mostrano come i cellulari presto potranno diventare uno strumento turistico importante. Già oggi negli Stati Uniti l’iPhone di Apple offre applicazioni per cercare luoghi d’interesse turistico, status dei voli e itinerari da e per gli aeroporti.

C’è bisogno di mettersi al passo, perché il miliardo e mezzo di turisti internazionali del 2020 passerà attraverso queste tecnologie e le altre che, nel frattempo, saranno state inventate.

ALESSANDRO DI PIERRO

I turisti dall’estero?Uno su 100 in Puglia

“è la ecosostenibilitàla chiave strategica”

I dati – Mercato sedotto soprattutto dall’informazione sul web Intervista – L’ass. regionale Terrevoli illustra piani e strategie

L’Italia è la meta preferita a livello mondiale. Di tutti gli stranieri che visitano il Belpaese, però, solo l’1%

arriva in Puglia. È vero che la nostra regione cresce a ritmo più sostenuto della altre, ma non è troppo poco per le potenzialità del territorio?

“Scontiamo la presenza di una nazione che ha Roma, Firenze e Venezia e infatti lavoriamo in maniera strutturata perché vogliamo agire proprio su questi segmen-ti. Ad esempio stiamo dando un enorme sostegno all’Apulia Film Commission. Una produzione di Bollywood è venuta a girare un film sul Gargano e ora tutti gli indiani che vivono in Puglia stanno andando in quei po-sti per vedere dove sono state girate que-ste scene. Auspico che nel momento in cui il film sarà proiettato in India parecchie per-sone vengano in Puglia. La promozione va veicolata in maniera diversa, non possiamo considerare competitor Roma e Venezia. O lavoriamo in un’altra maniera o saremo sempre perdenti”.

In 15 anni il movimento turistico in-ternazionale è raddoppiato arrivando a quasi un miliardo di turisti e la previsio-ne del UNWTO (Organizzazione mondia-le del turismo) per il 2020 è che si arrivi a 1,6 miliardi grazie all’espansione di In-dia, Cina e altri Paesi. La Puglia si sta pre-parando a sfruttare queste occasioni? “Noi stiamo lavorando sul mercato indiano come ho detto prima, ma abbiamo anche altre azioni. La Lonely Planet, che è la gui-da turistica per eccellenza, ha detto che tra le 10 città più belle al mondo c’è Lecce, con tutto il ritorno che ne può conseguire. In più stiamo lavorando con dei progetti a tema: abbiamo appena concluso un tour con Tipicamente Puglia, che sono dei pro-getti di turismo enogastronomico, e abbia-mo girato l’Europa, da Londra a Monaco alla Russia, portando sia prodotti tipici sia gli itinerari turistici. Devo dire che è stata una cosa incredibile: i russi sono attentissimi alla Puglia. Abbiamo portato qui molti buyer per un educational, facendogli visitare alcuni luoghi di eccellenza, e terminando l’incon-tro con un evento di showcooking. A no-vembre inoltre siamo stati a una mostra in Cina organizzata dalla Repubblica Popolare e abbiamo preso contatti per portare i buyer qui in Puglia. È un lavoro sicuramente lungo, ma è l’unico che mette radici perché così fai vedere che cosa offri”.

Che cadenza hanno gli incontri con i tour operator?

“I rapporti sono periodici e mirati. Ogni anno facciamo un briefing con i dirigenti e

valutiamo anche attraverso una serie di in-dicatori generali quali sono le regioni e le nazioni che hanno più interesse. Lavoriamo anche a far sì che sia sempre più semplice arrivare nella regione e per questo abbiamo dato sostegno ad Aeroporti di Puglia. Nel mese di gennaio, quando saranno istituiti i nuovi collegamenti di Ryanair ed Air Berlin, andremo nelle località collegate con la Pu-glia a fare conferenze stampa e a presentare il nostro progetto”.

Quali altri sono gli strumenti di promo-zione che adottate?

“Le Fiere e le borse di settore ad esempio. Siamo stati adesso a Londra alla fiera sul turismo e anche lì ci siamo presentati con un’immagine unificata. Dovremmo andare anche alla Bit”.

Come procede l’attività del sito www.viaggiareinpuglia.it?

“Come sapete abbiamo anche ricevuto un premio alla Bit per il portale. La comunica-zione è molto importante, qualche tempo fa abbiamo concluso la campagna di adver-tising e quindi adesso c’è un’immagine unica della Puglia, quella con i mille mosaici pre-sente nella testata del sito. È molto cliccato e anche quello è un veicolo di conoscenza. Abbiamo inoltre intenzione di instaurare delle relazioni con il sito di Tripadvisor che ci ha detto che la Puglia ha un enorme appeal. Loro ci racconteranno le nostre criticità e su quelle andremo a lavorare”.

A parte il sito, come utilizzate internet? Oggi la rete offre molte possibilità di pro-mozione, anche gratuite.

“Sicuramente la politica di promozione turistica della regione può e si deve aprire a nuove attività di comunicazione. Noi l’ab-biamo fatto un po’ con Facebook e i gruppi d’ascolto, ma possiamo potenziare queste attività”.

Da un’indagine a cura dell’Osservato-rio turistico regionale risulta che gli ope-ratori nel breve periodo sono disposti a investire di più in formazione, aggiorna-mento del personale e accoglienza che in promozione, aggregazione e accor-di con Tour Operator. Non è un errore? “Certo, a volte gli imprenditori vorrebbe-ro avere la botte piena e la moglie ubriaca. Però voglio raccontare una bella iniziativa di un consorzio di imprese, Fly Salento, che si stanno mettendo insieme per offri-re voli charter. Qui parliamo soprattutto di destagionalizzazione. So che anche sul Gargano stanno facendo delle azioni del genere cercando degli operatori di volo

mirati per quel territorio. Poi devo dire la verità: gli imprenditori spesso aspettano che i soldi arrivino dal pubblico. Noi co-me assessorato cerchiamo invece di mo-vimentare questo rapporto. Le imprese non possono vivere solo del pubblico, sa-rebbero fuori mercato. Comunque ce ne sono di imprenditori bravi che rischiano da soli e sono il motore anche della politi-ca turistica della Puglia”.

Mobilità interna, punti informativi. Peg-giorati anche questi per gli operatori.

“Noi siamo partiti da una situazione in cui gli investimenti erano pochissimi e abbia-mo messo in campo tutto in quest’ultimo quinquennio. Per quanto riguarda i punti di informazione stiamo facendo degli enormi investimenti. Come dicevo, noi seminiamo, poi con il passaparola...”.

Dal turismo internazionale e quello italiano. I turisti che d’estate arrivano in Puglia sono per lo più di regioni vicine e spendono poco. Come si pone rimedio? “Cerchiamo di spostare l’attenzione su altri mercati e altre stagioni, ma non dimentichia-moci che c’è la crisi che gioca a nostro sfavo-re. La fascia del lusso come sempre non ha subito ripercussioni. Quella che è calata di tanto è soprattutto la fascia media. Ma no-nostante tutto, ribadisco che siamo stati fra i pochi a registrare risultati positivi, secondi solo a Veneto e Sicilia”.

La giunta è in dirittura d’arrivo. Se dopo le elezioni si ritrovasse a continuare il lavo-ro all’assosorato al Turismo, quali sarebbe-ro i punti principali del suo programma?

“Mi farebbe piacere continuare perché nel tempo avuto a disposizione ho semina-to l’idea di un turismo sostenibile, che non impoverisca la Puglia, ma che la arricchisca. Mi piace pensare che la Puglia possa esse-re una maniera nuova di vivere la vacanza e tutto questo lo dobbiamo fare con una stretta relazione fra istituzioni e operatori. Anche l’ultimo bando sui 50 milioni di euro non premia alcun aumento di cubatura, ma gli investimenti per la qualità. Noi ad esem-pio abbiamo appoggiato molto le bandiere arancioni e il Touring Club attualmente ne ha assegnate 6 alla Puglia”.

Faccia lo spot per un turista nei primi tre mesi dell’anno. Qual è l’offerta?

“Ogni 6 del mese fino ad aprile ci saranno tutti i teatri storici aperti per Puglia Show Time. Poi le masserie, la gastronomia, il Me-eting dei Giovani a gennaio. In Puglia c’è da divertirsi per tutte le stagioni”.

a.d.p.

Si sprecano percentuali sugli incrementi parziali, ma la quota di mercato è ancora del tutto irrisoria

MAGDA TERREVOLI

La Puglia nel mercato mondiale dei Tour OperatorPrevisioni 2010

Fonte: Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche)per Unioncamere Puglia

Stati Uniti

In leggero aumento lapresenza pugliese nei TOstatunitensi che trattanol’Italia. Il prodotto piùapprezzato sono gli itinerari

La Puglia sarà vendutain Europa dal 20,9% deiTO che trattano l’ItaliaI mercati più interessantisono Belgio, Austria e Polonia

Solo il 3% del TO che trattal’Italia venderà la Puglia. Ilprodotto più venduto sarà ilmare, seguito da itineraricittà d’arte e business

I TO giapponesi nel 2010non prevedono di venderela Puglia a causa della crisieconomica. Nel 2007 eranoil 6% degli stranieri in Puglia

Prodotti di puntaItinerariCittà d’arteEnogastronomia

Prodotti di puntaItinerariCittà d’arteTurismo religioso

Prodotti di puntaMareCittà d’arteBusiness

Prodotti di puntaCittà d’arte

28% 3% 0%20,9%Europa India Giappone

18,5%Gli intermediari di tutto il mondo che venderanno la Puglia fra quelli che trattano l’Italia

Foto Today

Foto Today

Page 5: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

816-22 gennaio 2010 Focus 9

16-22 gennaio 2010Focus

Complessivamente orientate a mantenere la gestione pubblica, le società di servizi idrici nelle cinque regioni dell’Obiettivo Conver-

genza (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Si-cilia) si affidano prevalentemente ai ricavi tariffari per finanziare attività indirizzate quasi per intero al mantenimento e al miglioramento dei livelli del servizio. Ma in generale non sono in condizione di investire risorse per le infrastrutture né paiono in-tenzionate a progettare strategie per individuare forme alternative di finanziamento.

Queste sono le conclusioni di un “focus” – fir-mato da Francesco Saverio Coppola, direttore di SRM, Studi e Ricerche sul Mezzogiorno, e da Consuelo Carreras, ricercatrice presso la stessa associazione – che il Rapporto 2009 sulla finan-za pubblica in Italia dedica alle società, in stra-grande maggioranza partecipate in tutto o in parte dai Comuni, che gestiscono l’approvvigio-namento idrico, le fognature e la depurazione delle acque reflue.

La grande difficoltà, se non addirittura l’impos-sibilità, di investire nelle infrastrutture – sottoli-nea lo studio – obbliga queste società a limitarsi al mantenimento dell’esistente, mentre gli even-tuali interventi di maggiore impegno dipendono dalla disponibilità di contributi pubblici. Questi però si riducono progressivamente mentre le ta-riffe vengono adeguate con molta lentezza.

Per liberarsi dal morso di questa tenaglia le so-cietà che operano in questo settore potrebbero teoricamente cercare alleanze con soggetti pri-vati. Ma questa strada, con l’unica eccezione di un’azienda che ha fatto ricorso al “project finan-cing”, strumento per altro di non facile pratica-bilità, non viene imboccata. Innanzi tutto perché non attira capitali privati; e in secondo luogo perché le società che gestiscono i servizi idrici tendono a mantenere il pacchetto di maggioran-za in mano pubblica. Per il motivo che – spiega lo studio sulla base di un’indagine approfondita a livello delle stesse aziende – la gestione pubbli-ca è considerata la miglior garanzia per concilia-re la ricerca dell’utile con la tutela degli interessi degli utenti.

o.b.

Fondi strutturalila spesa di Lecce

IPRES – Interventi per oltre 65 milioni in 4 anniI servizi idrici

ristagnanole risorse

scarseggiano

La situazione al Sud

Nell’Autonomia locale trionfa la confusione

La ricerca – Le valutazioni di un gruppo di istituti fa giustizia di tante chiacchiere

Puglia penultima Il totaleAutonomia tributaria L’ultima trancheè di 202 euro la spesa pugliese per abitante destinata agli investimenti. Peggio solo la Sicilia.

Sono state di € 65,6 milioni le entrate del Comune di Lecce (2004-2007) relative ai fondi strutturali.

è calata del 6 per cento l’autonomia tributaria dei Comuni (dal 63 al 57%) su scala nazionale.

Al quarto anno i fondi ridotti a 2,7 mln (cultura, ambiente, sviluppo economico, turismo e settore sociale).

202 65,6-6 2,7€ mln mln%

Non è stato un anno particolar-mente propizio il 2008 per gli enti locali, stretti fra i vincoli

imposti (e moderatamente allentati per favorire la ripresa economica) dal Patto di stabilità interno e le asperità di un per-corso verso il federalismo fiscale ancora incompiuto e caratterizzato da incertez-ze e contraddizioni. Si possono riassu-mere così, in estrema sintesi, le analisi e le valutazioni contenute nel Rapporto 2009 sulla finanza locale presentato re-centemente a Roma da un gruppo di isti-tuti di ricerca (ISAE, IRES Piemonte, IR-PET, SRM e IRER) ai quali da quest’anno probabilmente si aggiungerà l’omologo pugliese IPRES.

Il dibattito e le iniziative legislative in tema di decentramento sono stati in-fluenzati, da quattro anni in qua, da due cambi di governo e di maggioranza po-litica; e conseguentemente – si osserva nel Rapporto – “hanno fatto registrare alternativamente passi avanti e battute d’arresto”. È vero che, come dimostra-no le esperienze di altri Paesi, “il riasset-to del sistema delle autonomie locali è sempre un processo lungo e articolato”. Ma solo in Italia – si legge ancora nel do-cumento – questo processo, sin dalla se-conda metà degli anni Novanta, è stato e continua ad essere “ambivalente”. Poi-ché “ad un disegno generale di stampo autonomistico, ma ancora incompleto e non sempre coerente, fa da contraltare un processo attuativo lento e talvolta di segno opposto”.

A sostegno di questa diagnosi, il Rap-porto elenca alcune constatazioni di fat-to. La prima è che, nella sequenza delle norme di attuazione del federalismo fi-

scale, la legge delega non ha rispettato la prassi più corretta. Secondo la quale in primo luogo avrebbero dovuto essere specificate le principali funzioni degli en-ti locali, e solo successivamente definite le relazioni finanziarie fra i vari livelli di governo. Invece si è fatto il contrario.

Anche il secondo elemento che su-scita perplessità negli istituti che hanno redatto il Rapporto riguarda la legge delega. Che – sostengono gli autori del documento – “ha lasciato in gran parte indefinite le modalità riguardanti il rin-novato sistema di finanziamento degli enti locali”. Motivo per cui “ancora non è possibile valutare gli effetti della nuo-va normativa”.

Il terzo elemento di insufficiente chia-rezza è il mancato completamento della riforma costituzionale con l’istituzione del Senato federale. Un passaggio che consentirebbe di superare “l’assetto dualistico delle relazioni fra Stato e Re-gioni, e fra Stato ed enti locali”.

Il Rapporto lamenta infine che, “in as-senza di un quadro conoscitivo completo e affidabile, nonché condiviso, della finan-

za locale”, sinora è stato difficile mettere a punto una definizione consapevole dei provvedimenti che dovrebbero regolare il sistema delle autonomie locali.

Questi limiti appena elencati proba-bilmente dipendono – è l’ipotesi che avanzano gli autori del Rapporto – dal-la mancata condivisione, da parte delle parti politiche, degli obiettivi del fede-ralismo fiscale. Che per alcuni dovrebbe portare a un valore aggiunto in termini di responsabilità e di efficienza, mentre per altri si dovrebbe risolvere “un pro-cesso a somma zero, in cui alcune aree del Paese sono destinate a perdere ed altre a vincere”.

Questo – secondo gli istituti che hanno messo a punto il Rapporto – è il contesto normativo, “contraddittorio e quindi in-stabile”, al cui interno le amministrazioni locali “continuano a erogare servizi e a fronteggiare una domanda sociale cre-scente”. Con risultati differenti sul piano territoriale a causa da una parte del diva-rio economico-sociale fra Centro-Nord e Sud e dall’altra del mantenimento, in al-cune Regioni, di statuti speciali “sempre

più difficilmente giustificabili”.Se questo è il quadro non sorprende

che, in un anno che ha registrato l’aper-tura di una pesante recessione mondia-le, il saldo di finanza pubblica delle am-ministrazioni locali abbia fatto segnare un disavanzo pari allo 0,2% del prodotto interno lordo. Un risultato di segno ne-gativo, quindi, nonostante che un al-lentamento dei vincoli rispetto al 2007 abbia fatto calare la percentuale degli enti locali inadempienti rispetto agli ob-blighi del Patto di stabilità interno. Con l’eccezione però di oltre metà dei piccoli Comuni del Mezzogiorno.

Più in particolare, poi, nel 2008 il bilan-cio complessivo dei Comuni – sottolinea il Rapporto – ha risentito negativamen-te dell’abolizione dell’ICI sulla prima ca-sa e del blocco triennale delle aliquote dell’addizionale comunale IRPEF. Prov-vedimenti che hanno determinato una riduzione dell’autonomia tributaria dei Comuni, calata dal 63% al 57% su scala nazionale.

Parallelamente, in presenza di una spesa corrente destinata un gran parte agli stipendi (e quindi rigida), gli enti locali hanno stretto i freni in tema di in-vestimenti. Che hanno proseguito la di-scesa (per i Comuni è stata in media del 4,6% l’anno) iniziata nel 2005. E a questo proposito il Rapporto segnala che in Pu-glia la spesa per abitante destinata agli investimenti nel 2008 è stata di 202 euro (peggio ha fatto solo la Sicilia, con 169 euro). Mentre in Basilicata si è attestata a quota 447 euro, 29 in più della media nazionale.

ORESTE BARLETTA

Nell’attuazione del federalismo fiscale la legge-delega ha stravolto la prassi: prima ha fissato le relazioni finanziarie e dopo le funzioni degli enti locali. Brusco calo degli investimenti

Dai dati emerge il maggiore investimento nei settori di viabilità e trasporti

La gestione delle entrate de-rivanti dai fondi strutturali europei, che hanno un peso

rilevante nei bilanci comunali, pre-senta aspetti positivi e negativi. Da una parte infatti esse sono più “at-tendibili” (gli importi effettivamente trasferiti ai Comuni corrispondono cioè in misura più elevata a quelli previsti) di quelle provenienti da al-tre fonti. Dall’altra però presentano scostamenti significativi nella fase della riscossione effettiva a causa di un iter di rendicontazione lungo e complesso.

A queste conclusioni giunge, all’in-terno del Rapporto 2009 sulla finan-za locale, un approfondimento sulla gestione di questi fondi da parte del Comune di Lecce. Che è stato redat-to da Angelo Grasso, direttore ge-nerale dell’IPRES, Istituto pugliese di ricerche economiche e sociali, da Raffaele Parlangeli, dirigente dell’uf-ficio di piano strategico dello stesso Comune, e da Roberta Garganese, dottore di ricerca in Economia azien-dale presso l’Università del Salento e collaboratrice dell’IPRES.

Gli autori sono pervenuti alla valu-tazioni riassunte sopra a conclusione di un esame approfondito di tutte le voci relative ai fondi strutturali, sia

per la parte corrisposta dallo Stato sia per quella trasferita dalla Regio-ne, nei bilanci comunali del periodo 2004-2007. L’ammontare di queste entrate, come si è accennato, è stato considerevole: 17 milioni di euro nel primo degli anni presi in considera-zione, 31,9 nel secondo, 14 nel terzo. Ma appena 2,7 milioni nel 2007: po-chi poiché un quell’anno i pagamen-ti hanno riguardato soltanto alcune “code” degli stanziamenti relativi al settennio di programmazione euro-pea 2000-2006.

Nell’arco di tempo preso in con-siderazione gli autori dello studio sul Comune di Lecce hanno rilevato alcune modifiche nella destinazione dei fondi europei. Che nel 2004 sono

stati indirizzati per il 53% a interventi riguardanti la viabilità e i trasporti, e per il 41% alla gestione del territorio e dell’ambiente (il restante 6% alla copertura di spese generali di ammi-nistrazione, gestione e controllo).

L’anno successivo si è ridotta al 43% la quota per la viabilità e i trasporti, è stata quasi azzerata quella per il ter-ritorio e l’ambiente (appena l’un per cento), e un consistente 42% è stato destinato alla cultura e ai beni cultu-rali. Altri più limitati interventi hanno riguardato il settore sociale (2,73%), lo sviluppo economico (2,55%) e l’am-biente (1,25%), mentre la quota delle spese generali è salita al 9%.

Nel 2006 è stata sostanzialmente mantenuta la ripartizione dell’an-no precedente, pur se con limitate modifiche quantitative. La quota più elevata dei fondi europei è andata a viabilità e trasporti (58%), il 30% alla cultura, il 7% all’ambiente, poco più del 2% sia allo sviluppo economico sia al settore sociale,

I pochi fondi del 2007, scomparsa la destinazione a viabilità e trasporti, sono stati suddivisi fra cultura (39%), ambiente (35%), sviluppo economico (19%), turismo (7%) e settore sociale (meno dell’un per cento).

o.b.

Il Patto di Stabilità e Crescita è stato adotta-to nel giugno 1997 con una risoluzione del

Consiglio Europeo di Amsterdam (nella foto a destra) per garantire nei Paesi membri dell’Ue l’equilibrio delle finanze pubbliche, attraverso l’obiettivo del saldo di bilancio prossimo al pa-reggio o positivo. Il tutto per rispettare i detta-mi di Maastricht che impongono di mantenere un rapporto deficit/PIL al di sotto del 3%, pena sanzioni economiche. Il Patto ha, quindi, trac-ciato i confini entro cui i Paesi membri possono autonomamente muoversi nella programma-zione economica, nei risultati e nelle azioni di risanamento.

Il Patto di Stabilità Interno è lo strumento at-traverso cui i Paesi membri cercano di contenere negli enti territoriali l’aumento incontrollato del-la spesa pubblica e di rapportarla alle effettive

possibilità di spesa. In Italia tale Patto è stato istituito con l’art. 28 della legge n. 448 del 1998 (Finanziaria 1999): esso prevede che gli enti loca-li con più di 5000 abitanti (regioni, province au-tonome, province, comuni e comunità montane, e nel triennio 2009-2011 anche le società di utility che hanno affidamenti in house) concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica assunti dall’Italia con l’adesione al Patto di Sta-bilità e Crescita, attraverso il controllo del loro indebitamento netto, cioè il saldo fra entrate e spese finali al netto delle operazioni finanziarie (riscossione e concessioni crediti, partecipazioni e conferimenti, anticipazioni). Le regole del Pat-to di Stabilità Interno vengono definite dal Go-verno ogni anno con le Finanziarie.

SIMONA LOCONSOLE

Per i Comuni con più di 5mila abitanti

Il “patto di stabilità”e la spesa pubblica

Foto Kruder 396Foto Francesco Crippa

Foto JlmaralFoto Larrylurex

Foto Today

Foto Asane

Page 6: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1016-22 gennaio 2010 Attualità

Cineporto di Bari e Lecceora la Puglia va in scena

“L’investimento in cultura genera sempre ricchezza”

Si inaugura oggi nella Fiera del Levante l’impianto barese

Intervista – A colloquio con Maselli, Direttore di Apulia Film

Regimi di aiuto per il turismo

La Regione Puglia ha emanato e pubblicato sul supplemen-to al Bollettino Ufficiale Regionale n. 210 del 31/12/2009, il Regolamento dei regimi di aiuto in esenzione per le impre-

se turistiche.La finalità del Regolamento è incentivare iniziative imprendito-

riali finalizzate alla realizzazione di organici e integrati complessi di investimenti finalizzati a migliorare l’offerta turistica territoriale verso obiettivi di destagionalizzazione dei flussi turistici.

Il Regolamento introduce due strumenti differenziati per il raggiungimento delle finalità prima richiamate:

gli Aiuti agli investimenti iniziali alle piccole imprese ope-• ranti nel settore turistico, disciplinati dal Titolo II del Rego-lamento;gli Aiuti alle Medie Imprese ed ai Consorzi di PMI per i Pro-• grammi Integrati di Investimento - PIA Turismo, disciplinati dal Titolo III del Regolamento.

Particolare interesse riveste quest’ultimo strumento che offre la possibilità di ottenere Aiuti diretti nella forma di contributo a fondo perduto.

I PIA possono essere promossi e presentati da una Media Im-presa o da un Consorzio – costituito o costituendo - di Piccole e Medie Imprese. Alla data di presentazione della domanda, la Media Impresa ovvero, in caso di Consorzi, almeno i 2/3 delle PMI consorziate devono aver approvato almeno due bilanci d’eser-cizio. La Media Impresa proponente ovvero il Consorzio nel suo complesso (ovvero il complesso delle Imprese che partecipano alla sua costituzione) devono aver registrato un fatturato non inferiore a 8 milioni di euro nell’esercizio precedente.

Sono ammissibili le iniziative di importo complessivo non inferio-re a € 2,0 Milioni e non superiore a € 20,0 Milioni che riguardino:a. Nuove strutture turistico alberghiere, anche attraverso il recu-pero funzionale di immobili da destinare ad attività turisticoalber-ghiere, nonché l’ampliamento, l’ammodernamento e la ristruttu-razione di strutture turistico-alberghiere esistenti al fine dell’innal-zamento degli standard di qualità e/o della classificazione;b. Strutture Connesse quali:

Campi da golf da almeno 18 buche;• Porti turistici e Aeroclub;• Infrastrutture sportive idonee ad ospitare eventi agonistici • nazionali ed internazionali;Centri congressuali o Auditorium dalla capienza minima di • 2.000 posti;Primo impianto e/o sistemazione di area a verde di almeno • 200 ettari (anche mediante la realizzazione di piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro, ecc.) an-che di proprietà pubblica, la cui fruizione sia condivisa con la eventuale Amministrazione proprietaria;Recupero di aree urbane degradate e/o inquinate da desti-• nare alla realizzazione di strutture ricettive, congressuali, sportive, culturali e/o ricreative

c. Servizi riguardanti i seguenti ambiti di intervento:ambiente;• responsabilità sociale ed etica;• miglioramento competitivo del sistema turistico.•

Le spese ammissibili sono le spese per Attivi materiali e imma-teriali (acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’investimento in attivi materiali, opere murarie e assimilate, infrastrutture specifiche, macchinari, impianti e at-trezzature varie e arredi nuovi di fabbrica, programmi informa-tici commisurati alle esigenze produttive e gestionali, brevetti e licenze, spese di studio e progettazione ingegneristica e di dire-zione lavori nei limiti del 5% dell’investimento, studi preliminari di fattibilità connessi al programma di investimenti, nei limiti del 3% dell’investimento) e le spese per l’acquisto di Servizi per la tu-tela ambientale, per l’innalzamento del livello di responsabilità sociale ed etica dell’impresa (es. Certificazione etica SA 8000) e per il miglioramento competitivo del sistema turistico (es. gestione servizi comuni, promozione e commercializzazione dell’offerta, partecipazione a fiere).

Le procedure per la selezione dei PIA Turismo si articolano in 4 fasi:

1ª fase - fase di accesso e interlocuzione:presentazione - a partire dalla data definita con prossimo ap-

posito Avviso - da parte della Media Impresa o del Consorzio di PMI della domanda di accesso alla Regione Puglia;

2ª fase - fase di presentazione del progetto definitivo, entro e non oltre 60 giorni dalla comunicazione del superamento della fase istruttoria;

3ª fase - istruttoria del progetto definitivo4ª fase - fase di concessione delle agevolazioni e di sottoscri-

zione del Disciplinare: a seguito di Deliberazione di concessione delle agevolazioni della Giunta Regionale, il soggetto proponen-te e la Regione Puglia sottoscrivono un apposito Disciplinare nel quale sono indicati i reciproci impegni ed obblighi.

Allo stato attuale, l’Avviso Pubblico di avvio della procedura descritta nel Regolamento non è stato ancora pubblicato. Dalla data di apertura dei termini, le domande potranno esserre pre-sentate sino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Azionia cura di Iniziativa advisors

C’è il cinema che si sogna e quello che si costruisce, si assembla, si organizza. Perché un film ha un hardware e un software, una parte dinamica, creativa e un po’

scapigliata e un’altra più solida, operosa e stanziale. Da qualche anno alcune città italiane possono contare su un’invidiabile mac-china organizzativa che facilita il lavoro delle produzioni, offren-do logistica e manodopera locale e favorendo opportunità di occupazione.

Questi obiettivi ora potranno essere raggiunti anche in Puglia. Merito dell’Apulia Film Commission che, a poco più di due anni dalla sua costituzione, aggiunge un ulteriore tassello alla sua pro-lifica attività: l’apertura dei Cineporti di Bari (oggi con una confe-renza stampa aperta ai cittadini, in programma alle 10.30) e Lecce (entro la primavera).

Due nuove strutture che vanno ad arricchire il sistema regionale sommandosi alla straordinaria varietà delle location e all’offerta di risorse umane e servizi specialistici già esistenti.

Il Cineporto di Bari è collocato all’interno della Fiera del Levante

(padiglione 180) e si estende su una superficie di 1.200 metri qua-dri interamente dedicata al cinema e alle arti visive. Oltre alla se-de definitiva della Fondazione Apulia Film Commission, sono stati allestiti uffici di produzione audiovisiva, sala casting, sala costumi, sala trucco e parruccheria, deposito e laboratorio scenografie, spa-zi per allestire mostre e installazioni, bar e spazio conviviale, spazi per formazione professionale e riunioni. Inoltre è presente una sala cinema digitale full HD, predisposta per accogliere musica dal vivo, con sistema Dolby Surround, impianti di traduzione simultanea, re-gia video remotata, conference desk.

Il Cineporto leccese, invece, è stato allestito nelle Manifatture Knos, di proprietà della Provincia di Lecce, all’interno di un padiglio-ne di 4.000 metri quadri. Una vasta area sarà a disposizione delle produzioni cinematografiche e audiovisive con uffici di produzione audiovisiva, sale casting, costumi e trucco, attrezzerie e deposito scenografie, spazi per allestire mostre e installazioni.

FABIO TRAVERSA

“Da un lato ospiteremo produ-zioni cinematografiche garan-tendo tutti i servizi necessari e

gli spazi conviviali, dall’altro lato contiamo sulla folta partecipazione del pubblico”: Silvio Maselli, direttore della Fondazione Apulia Film Commission, è entusiasta del-la nascita del Cineporto di Bari e ha già in mente alcune idee per valorizzarlo. “Preve-diamo - sottolinea - di mettere a disposizio-ne i locali per stage, installazioni e mostre artistiche in collaborazione con il territorio, ossia con l’Accademia delle Belle Arti, l’Isti-tuto d’arte, il liceo artistico e tutte le isti-tuzioni preposte alla formazione e all’arte. Inoltre, nella sala proiezioni, si alterneran-no ogni giorno proiezioni di rassegne cine-matografiche, convegni, seminari, dibattiti ed ogni altra attività che abbia lo scopo di diffondere cultura a Bari e provincia”.

Quanto è stato investito e con quali fondi?“I Cineporti sono stati realizzati grazie a

fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate, ndr) che derivano dall’Accordo di Programma Quadro ‘Sensi Contemporanei’ per conto del-la Regione Puglia. Per quello di Bari sono stati investiti ‘appena’ 600mila euro e tutte le ga-re sono state gestite direttamente dall’Apulia Film Commission tranne quella legata all’in-frastruttura materiale. Il padiglione, infatti, è di proprietà della Fiera del Levante e viene utilizzato da noi in comodato”.

Come mai avete scelto proprio la Fiera come location?

“Si tratta di una decisione strategica. Innanzitutto il quartiere fieristico garan-tisce la sicurezza (essendo sorvegliato) e la comodità del lavoro (visto che è facil-mente raggiungibile da ogni punto della città). Inoltre il management della Fiera, con cui condividiamo gli stessi obiettivi, ha intenzione di orientare il futuro verso un’economia di servizi anche di natura culturale. Non a caso si prevede la nascita di un Distretto della cultura. Peraltro già hanno ‘casa’ in Fiera alcune emittenti ra-diotelevisive e società dell’audiovisivo. In più, a pochi metri di distanza, c’è lo storico cinema Abc che, grazie a fondi Fesr della Regione, riaprirà il 19 e tornerà a proporre cinema di qualità”.

A quanto potrebbe ammontare l’indotto derivante dalle attività del Cineporto?

“Sicuramente aumenterà e migliorerà l’offerta complessiva di servizi e, quindi, si incrementerà il numero di produzioni con sede in Puglia. In base a studi recenti il coef-ficiente medio di moltiplicatore economico nell’ambito audiovisivo è di circa uno a cin-que: per ogni euro investito cinque vengo-no moltiplicati sul territorio in servizi occu-pazionali e/o vendita di beni. Ci auguriamo, allora, che il cineporto sia la cerniera di una più ampia strategia anche perché la sempli-ce promozione culturale, accompagnata ad investimenti mirati, crea sviluppo”.

Il Cineporto sarà anche una delle lo-cation del “BIF&ST – Bari International Film&Tv Festival”, la cui pre-inaugurazione è fissata per venerdì 22 e la conclusione sa-bato 30.

“Certamente. Alcune attività si svolge-ranno proprio nel Cineporto. Stiamo fa-cendo un grande lavoro perché il Festival quest’anno sia davvero ‘monumentale’. Ci aspettiamo che il taglio artistico sia mi-gliore a quello già ottimo del 2009 grazie alle ‘prime’ nazionali ed internazionali, le quali avranno luogo al Teatro Petruzzelli, e alla scoperta del cinema nascosto che aiuta lo spettatore ad orientarsi nel mon-do artistico”.

f.t.

SILVIO MASELLI

Page 7: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1116-22 gennaio 2010Turismo 11

Disastro agricolturale promesse inutili

L’agricoltura italiana ormai boccheggia, pressata e sfian-cata dalla concorrenza nordafricana e sudamericana. È inutile nasconderlo.

La sua crisi ha assunto anche connotazioni di degrado socia-le, poiché chi lavora nei campi e vede falcidiare il proprio reddi-to di sussistenza non può trasformarsi, in tempi relativamente brevi, in metalmeccanico o in impiegato postale o in addetto ai call center.

Il contadino e il coltivatore diretto, ormai, sembra siano de-stinati a scomparire o, tutt’alpiù, divenire icone di un mondo che, da noi (anche al Sud) non c’è più e non può esserci più, poiché i suoi protagonisti debbono accettare le realtà emer-genti della globalizzazione (è il mercato, bellezza) che riversa-no sull’universo prodotti “italici” di rinomata tradizione (olio, vino, grano) a prezzi dolorosamente inferiori.

E non si tratta di dumping, ovviamente. È semplicemente il punto di arrivo di storiche divaricazioni socio economiche che il mondo si trascina e che, forse, sono arrivate, appunto, al tra-guardo sotto lo striscione dell’affermazione dei diritti, della giustizia, dell’economia diffusa, del mercato pret à porter.

Diciamola tutta: l’agricoltura è divenuta, come suol dirsi, “matura” e come tale deve lasciare il posto a quella dei territo-ri del terzo e del quarto mondo: i Paesi del low cost.

Abbiamo appreso, qualche settimana fa, che nei porti puglie-si sono stati scaricati, nella prima metà del 2009, 4 mln di quin-tali di grano duro e 2 milioni di quintali di olio (una quantità pari all’intera produzione pugliese!) che non può certamente essere considerato un classico adattamento evolutivo di un mondo produttivo che non a caso viene denominato primario rispetto ai bisogni dell’uomo da quando esiste.

Ma se è così – e cosi è- di cosa parliamo? E di cosa cianciano i nostri politici? A cosa servono le geremiadi del ministro o dell’ assessore di turno e delle stesse organizzazioni agricole?

Cosa c’entra il continuo richiamo ai fondi Fas – d’accordo – fatti sparire dal Governo e che avrebbero dovuto lenire le ferite del mondo verde attraversato da una paralisi mai verificatasi?

Venga pure la diffusione dei progetti di filiera corta lanciati dalla Coldiretti, ma sappiamo già che si tratta di pannicelli caldi se è vero – ed è vero - che l’intermediazione parassitaria (spesso e volentieri mafiosa) s’ingrossa e fa registrare, ad esempio, per il pomodoro, al punto vendita, il prezzo di 2,80 euro al chilo, men-tre alla pianta il prezzo è fissato (imposto…) a 0,75!

Per non parlare degli scandalosi “cartelli” realizzati nel set-tore della pasta ai danni della più feconda (ex) zona di produ-zione di grano duro: il Tavoliere.

Purtroppo, il nostro scetticismo – insieme alla nostra ama-rezza - ci porta a intravvedere nel contadino che si dibatte in campagna una rappresentazione surrealista. Stupenda e com-movente nella sua raffigurazione, ma ahimè, risucchiata in una dissolvenza risolutiva.

Se c ‘è qualcuno che può (e vuole) smentirci, si faccia avanti. Ne avremmo tanto piacere. Noi che amiamo tanto quella terra che ci sta addolorando.

VITO RAIMOnDO

Il punto – Una crisi profonda

Parchi e aree protette più apertura ai turisti

Mediterre – Uno dei temi in discussione dal 27 al 30 gennaio

Green economy e biodiversità ora c’è un Sud all’avanguardia

Sostenibilità – Il premio per le 10 aziende più innovative

La gestione del turismo nelle aree pro-tette inizia a tener conto delle esigen-ze dell’ambiente, dei residenti, delle

imprese locali e dei visitatori. “In Italia in-somma stiamo passando dalla conservazio-ne alla promozione dei parchi”: non ha dub-bi Stefano Landi, della SL&A che da 20 anni opera nel settore ospitalità e turismo.

L’Italia è ricca di aree protette, parchi regionali, provinciali e comunali che rap-presentano il 10% del territorio nazionale: un patrimonio sempre più apprezzato dai turisti per le bellezze naturali che offre e il divertimento per adulti e bambini.

“In termini economici, però, non siamo ancora al 10 per cento del Pil. La sfida – se-condo Landi – è raggiungere e superare questo dato. Il parco non è un limite ma un ‘booster’ per il territorio, che puntando sulla naturalità attrae turisti.

Non c’è però solo il turismo visto che se oggi si fanno i parchi condividendoli con la popolazione lo si deve anche al fatto che dalla semplice protezione si è passati a met-tere a profitto i territori tutelati. Con i parchi i beni immobiliari si apprezzano, proprio co-me ha evidenziato una ricerca ‘Cles’ sul Par-co nazionale d’Abruzzo”.

“Non solo, altri valori collegati – spiega Landi – sono quelli dati dall’attribuzione di una marca. Il parco, attribuendo un brand, crea un valore aggiunto. I prodotti acquista-no visibilità e valgono di più perché fatti nel parco.

È questo un passaggio che molti parchi na-

zionali stanno compiendo. In particolare nelle zone delle Dolomiti trentine e delle Cinque Terre si è molto avanti su questo percorso.

Il turismo sta seguendo questa strada, tan-to che i soggetti gestori dei parchi dovrebbero dare questa impronta e garantire una conser-vazione che renda, grazie alla valorizzazione ed al puntare su imprese e lavoro. In questo non c’è un Nord ed un Sud ma esperienze di eccellenza ovunque in Italia”.

L’apertura delle aree protette che deci-dono di promuovere attività turistiche pone però il tema di un turismo responsabile ed ecocompatibile. “Si deve puntare – secondo Landi – a quantità rilevanti di turisti distribui-te nel tempo a fronte di persone che si sappia-no controllare.

Da un lato parchi non respingenti ma ospi-tali e dall’altro gestori capaci di stabilire re-gole, come per la gestione dei rifiuti prodotti dal turismo in ambienti protetti. In questo il

ruolo dell’informazione (spiegare cioè come comportarsi volendo fare del turismo nei par-chi) è determinante”.

E proprio per migliorare sostenibilità e gestione la Federazione europea dei parchi ha promosso la Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette. Ad aderirvi un gruppo costituito da 75 parchi di tutta Europa, tra cui 7 aree protette italiane: Mon-ti Sibillini, Alpi Marittime, Adamello Brenta, Adamello, Alpi Lepontine, Oltrepò Mantova-no e Alto Garda Bresciano.

Questo tipo di apertura delle aree protet-te pone anche il tema di un sistema-turismo (strutture ricettive, aziende, consorzi, ecc) che sappia accogliere le richieste dei tour operator. “Chiedono – aggiunge Landi – con-dizioni per fare turismo e su questo l’econo-mia locale deve farsi trovare pronta per cui, ad esempio, l’attività di ristoro nelle aree pro-tette o dei parchi non deve chiudere a pranzo o la sera. Basilare è la capacità di offrire per-nottamenti.

Si deve sfruttare quella che io chiamo la re-gola del 102: se vado in un posto spendo 1 per il biglietto, 1 per comprare qualcosa ma se pos-so anche dormire spendo pure i restanti 100.

Questo tipo di valorizzazione dei parchi deve essere trasferita a imprese e cittadini. Tutti temi che approfondiremo nell’ambito di Mediterre, la Fiera dei parchi del Mediter-raneo in programma dal 27 al 30 gennaio nella Cittadella della Cultura di Bari”.

PAOLO MAGROnE

Nel 2010 i parchi e le aziende sono in prima linea per l’Anno internazionale della biodiver-

sità. Primo punto d’incontro sarà Bari con Mediterre, la manifestazione di cultura ambientale promossa dalla Regione Puglia.

“Spero che la manifestazione – spie-ga il presidente di Federparchi, Giam-piero Sammuri – contribuisca a porta-re alla ribalta la biodiversità, un tema strategico dal punto di vista ambienta-le, economico e culturale.

Per quanto riguarda la sua conser-vazione, all’Italia mancano ancora due strumenti fondamentali: una legge nazionale in materia e la Carta della biodiversità. A proposito di green eco-nomy, poi, mi sembra – aggiunge Sam-muri – che altri Paesi siano più avanti di noi. Dobbiamo ancora prendere il passo giusto, sia per quanto riguarda

le politiche generali che su aspetti più specifici, come gli incentivi statali, che vengono messi in discussione in ogni Finanziaria”.

Per questo a Mediterre (27-30 gen-naio) si parlerà di ‘economia-verde’ oltre che del vertice di Copenaghen, di turismo-sostenibilità e dell’Anno della biodiversità. E “Green economy al Sud. Riflessioni e storie su un Me-ridione che ce l’ha fatta” sarà il tema del dibattito che cercherà di illustrare le risposte date dal Sud Italia alla so-stenibilità ambientale.

Tra queste ci sono quelle date gra-zie all’istituzione del premio “Innova-zione Sud” che andrà alle 10 aziende ritenute più innovative dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

“La Green economy - spiega il vice-presidente di Legambiente, Sebastia-no Venneri – è il punto d’ incontro ide-

ale per Legambiente e Confindustria, che unite valorizzano pubblico e pri-vato impegnati nella diffusione di una cultura dell’innovazione.

Al Premio che da anni realizziamo con la Lombardia abbiamo deciso di affiancare questo percorso nel Mezzo-giorno perché vogliamo trattare il Sud diversamente da come è stato tratta-to in rapporto alle regioni economica-mente più forti.

Selezioniamo le proposte vincitrici tra oltre un centinaio di progetti su innovazioni di prodotto, servizi, tecno-logie, processi, sistemi produttivi e di gestione.

Le vincitrici potranno fregiarsi per un anno del titolo”. Sono oggetto di valutazione le innovazioni realizzate negli ambiti delle tecnologie verdi, eco-edilizia e green procurement (ac-quisti pubblici verdi). p.m.

Page 8: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1219-25 dicembre 2009 Media 13

19-25 dicembre 2009Media

2007 2008 2009*

22.000

18.446mln di €

18.514mln di €

mln di €

Fonte: Osservatorio New Tv & Media 2009, La dinamica del mercato dei media

20.000

18.000

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0

+0,3%-8/10%

* Valore preconsuntivo stimato

2007 2008 2009* 2007 2008 2009*

14.570mln di € 14.150

mln di €

3.896mln di €

4.364mln di €

mln di €

Media Non Digitali Media Digitali

16.000

14.000

12.000

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

0

-3%* Valore preconsuntivo

stimato

-16%

+12% +13%

Radio3% Tv

49%

Stampa42%

Mobile2%

Web4%

Radio3% Tv

51%

Stampa40%

Mobile2%

Web4%

Radio2% Tv

56%

Stampa35%

Mobile2%

Web5%

Fonte: Osservatorio New Tv & Media 2009, Il peso dei diversi “Media”

2007 2008 2009

“Sulla vicenda di Google News c’è un’eccessiva

mistificazione. Stiamo parlan-do, infatti, tecnicamente di un aggregatore di notizie che riporta link cliccando i quali si arriva sulle pagine dei giornali che ne beneficiano in termini di visite. Si è di fronte, dunque, ad una guerra politica sul ruo-lo sempre più importante di Google da parte di un altro co-losso come Rupert Murdoch piuttosto che ad un problema reale”: lo sottolinea Pino Bru-no, giornalista Rai e autore di numerosi libri sulla divulgazio-ne digitale e di un blog (www.pinobruno.it) ricco di spunti sul futuro dell’informazione.

Si parla molto di informa-zione a pagamento tra i futu-ri scenari. Lei è d’accordo?

“Secondo me andrebbe pagata l’informazione specia-lizzata, di approfondimento, non quella tout court, gene-ralista, ma a patto che questi pagamenti siano modesti, fa-cili ed immediati”.

Gli ultimi dati segnalano una contrazione dei media tradizionali e una crescita dei new media. Come possono, allora, reagire tv e quotidia-

ni per non perdere ulterior-mente pubblico?

“O si punta sulla qualità oppure i vecchi media per-dono. È necessario, infatti, che i mezzi di comunicazione offrano contenuti migliori e più approfonditi rispetto a quelli che un utente può tro-vare sulle pagine di un blog specializzato. Altrimenti c’è una marmellata di articoli tut-ti uguali. Perché, però, ci sia questo salto di qualità gli edi-tori dovrebbero pagare me-glio i propri collaboratori”.

In Puglia qual è la situazio-ne dell’informazione rispetto ad altre realtà?

“Siamo parecchio indietro. Ci sono alcuni tentativi inco-raggianti per leggere il carta-ceo on line a partire dal primo pomeriggio. Si tratta di uno strumento facilmente fruibile a differenza di altri sperimen-tati da quotidiani anche a dif-fusione nazionale. In generale, però, l’informazione locale ha pochi spunti di qualità (a diffe-renza di tanti esempi positivi in Lombardia o Emilia Roma-gna) né riesce a coprire capil-larmente l’intero territorio e questo è un grosso limite”.

f.t.

Il giornalista Pino Bruno

“Senza contenutibattaglia perduta”

Nuovo modellodi business

per i giornali

Convergenza – La relazione tra carta e web

“Uno dei motivi della crisi della carta stampata?

La possibilità garantita dai new media di accedere a notizie gratis in toto o relativamente ma non è detto che le condizio-ni di gratuità delle informazioni disponibili in Rete siano perma-nenti. Questo nuovo territorio, a lungo anarchico e selvaggio, potrebbe presto essere rior-dinato da regimi proprietari, che sono ben lungi dall’essere estirpati”: è l’analisi di Alberto Abruzzese, sociologo, scritto-re e saggista italiano di fama internazionale.

La stampa tradizionale e le tv generaliste in quali ambiti sono inferiori ai new media?

“Questi ultimi hanno un linguaggio più adatto e corri-spondente ai mutamenti del presente e sono in grado di es-sere raggiunti in ogni momen-to e luogo: superano, dunque, le condizioni a cui costringe la lettura di un quotidiano, che infatti è poco letto dalle nuove generazioni, le quali si orienta-no sui new media per cercare comunque notizie diverse da quelle presenti sui giornali. Politici, professionisti, intel-lettuali continuano, invece, a sostenere la carta stampata,

pur aprendosi ai nuovi mezzi di comunicazione”.

Come può, allora, internet aiutare la stampa ad uscire dalla crisi?

“Internet può raggiungere i risultati che si ottengono con il cosiddetto ‘accanimento terapeutico’, cioè aiutare il giornale a mantenere le fa-sce di pubblico organiche ma non a sopravvivere. È, invece, necessario che il giornale capi-sca bene le ragioni di internet piuttosto che insistere su una cultura ostile ai suoi contenuti e alle sue forme e ritenere che quanto si trova nella Rete sia necessariamente falso o poco credibile”.

Qual è la situazione dell’evo-luzione dell’informazione in Italia rispetto ad altri Paesi?

“In Italia la stabilità della carta stampata, da limite sto-rico del mercato dell’editoria (visto che non c’è mai stato il decollo a differenza di altri Pa-esi), si è rivelata un vantaggio dal momento che la fissità e l’irriducibilità del suo pubblico rendono i quotidiani resistenti ai mutamenti e li preservano per ora da scomparse radicali e definitive”. f.t.

Il sociologo Alberto Abruzzese

“Vanno compresicodici e modalità”

Stampa e Tvincalzatidai new media

I dati – I media tradizionali perdono colpi

Nel 2009 il mercato dei media in Italia ha subìto una contrazione di oltre l’8%, pa-ri circa a 1,5 miliardi di euro, rispetto al

2008, con i media tradizionali che hanno perso oltre 2,2 miliardi di euro e i new media che invece hanno guadagnato circa 600 milioni di euro, con un +13%. È quanto emerge dai risultati dell’Osser-vatorio su New Tv & Media, promosso dal Poli-tecnico di Milano. In particolare, i media digitali (Web, ‘mobile’ e piattaforme tv digitali) lo scorso anno sono arrivati a rappresentare il 29% del mer-cato complessivo dei media, dal 24% nel 2008 e dal 22% nel 2007.

“La contrazione dell’8% nel settore dei media è l’effetto congiunto di due andamenti di segno opposto: una forte diminuzione degli introiti de-rivanti dai media tradizionali e una buona crescita dei ricavi generati dai new media”, sostiene Gio-vanni Toletti, responsabile della ricerca dell’Os-servatorio New Tv & Media.

Tra i media tradizionali la crisi peggiore è quel-la affrontata dalla stampa che perde il 20% degli introiti pubblicitari e il 20% dei ricavi di vendita, mentre gli investimenti in tv e radio sono stati ridimensionati rispettivamente del 10% e del 14%. L’indagine del Politecnico rileva che la crescita dei media digitali li porta a rivestire un ruolo sempre più importante per editori, utenti ed investitori. Secondo i ricercatori nel 2009 “il mercato dei me-dia basati sul Web, inteso come la somma degli introiti da pubblicità e delle vendite di contenuti premium (video e musica in streaming e conte-nuti editoriali) dovrebbe attestarsi attorno ai 910 milioni di euro, in crescita di oltre il 10% rispetto al 2008. Il 98% di questo valore è costituito dall’ad-vertising, mentre sono ancora molto ridotti i rica-vi dalla vendita dei contenuti. Ma il potenziale del Web, come Media, è, a nostro avviso, ben supe-riore a questi valori”.

Nell’analisi emerge anche - sempre relativa-mente ai new media - una contrazione del 13% del mercato del settore mobile, una situazione che comunque secondo gli autori del rapporto po-trebbe migliorare nei prossimi anni.

Altri dati, rilevati dalla Nielsen, sottolineano la crescita degli utenti internet in Italia. Ad ot-tobre 2009 sono saliti a 23,6 milioni (700 mila in più rispetto al mese precedente, oltre 2 milioni rispetto a dodici mesi prima). Si rimane collega-

ti in media 33 ore e 9 minuti (superata di poco la soglia di un’ora al giorno). Il confronto con l’ottobre 2008 evidenzia un trend positivo, con crescite a doppia cifra: +10% gli utenti unici, che passano da 21,5 milioni a 23,6 milioni, +25% il tem-po speso online, che passa da 26 ore e mezzo a oltre 33 ore. Per quanto riguarda le categorie di siti più visitate, stabili le prime posizioni con i motori di ricerca saldamente al primo posto seguiti da portali, community, email e video. La categoria News, con 13,5 milioni di utenti e un incremento del 22% rispetto ad ottobre 2008, si posiziona al sesto posto ai danni dei produttori di software. Oltre alle News, le crescite più alte so-no nelle categorie Communities e Videos/Movies, rispettivamente + 20% e +22% rispetto al 2008. Oltre 7 milioni di utenti si collegano a internet via mobile. Per quanto riguarda le categorie più visi-tate, al primo posto ci sono i portali generalisti, visitati dalla quasi totalità degli utenti. Seguono i motori di ricerca, consultati dal 60% degli utenti, le email, utilizzate dal 44,5% e i siti di news, che attraggono rispettivamente più di un terzo degli utenti web mobile. Le altre categorie sono le-gate principalmente allo svago: entertainment, meteo, musica, sport, social network e scienza e tecnologia completano il ranking delle principali categorie visitate in mobilità.

FABIO TRAVERSA

“Tre mesi fa, in base ad un’indagine di mercato, la pubblicità su internet ha superato in Inghilterra quella veicolata sui canali di comunicazione di mas-

sa. L’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi ma anche da noi i new media sono in crescita rispetto ai ‘mezzi’ tradizionali”: è questo lo scenario delineato da Giu-liano Noci, professore ordinario di marketing al Politecnico di Milano ed esperto di strategia di impresa ed e-business (ha dedicato una particolare attenzione al tema della progettazione e gestione di esperienze di valore per il mercato e il marketing 2.0).

Quale canale avrà un’ulteriore crescita nel futuro?“Sicuramente il canale mobile. Mi riferisco in particolare ai cellulari”.

Come si evolverà l’industria dei media?“È destinata a grandi cambiamenti purchè ripensi le strategie di business. Le dif-

ficoltà riscontrate dal mondo dell’editoria negli ultimi due anni sono riconducibili a due aspetti: non ci si è resi conto della reale portata del fenomeno internet e si ten-de a riprodurre alcuni comportamenti del passato, che in realtà vanno modificati.

Cambiare, allora, significa capire che il valore della informazione si riduce progres-sivamente perché è di fatto il singolo individuo a dare notizie in tempo reale.

Si pensi a quanto è accaduto in Iran (l’impatto della blogosfera e dei social network nonostante la censura del regime, ndr) o durante la strage di Mumbai (Twitter, Flickr o YouTube hanno permesso di seguirne gli aggiornamenti in tem-po reale, ndr)”.

Qual è dunque il futuro dell’informazione?“Non conta erogare notizie ma è necessario fornire (anche a pagamento) con-

tenuti ad alto valore aggiunto e puntare su un asset ancora sconosciuto al mondo dell’editoria: la credibilità. Inoltre ci vorrebbe un approccio meno timido all’adver-tising, alla pubblicità on line: vengono, infatti, applicate politiche di prezzo che non tengono conto del reale potenziale di questi nuovi canali.

Gli editori, poi, avendo alle spalle una storia ben consolidata, dovrebbero mettere a reddito il formidabile patrimonio archivistico di cui dispongono (si pensi alle recen-sioni sui ristoranti o all’offerta turistica), cercando però di contestualizzarlo e ren-derlo fruibile agli utenti in mobilità. L’editoria, allora, deve essere pronta a passare da una logica monocanale (carta stampata) a pluricanale (contenuti anche sul web e/o tramite cellulari). Sarebbe un salto culturale di grande rilievo che porterebbe con sé grandi ritorni economici”.

f.t.

“Il futuro del giornalismo è più promet-tente che mai. A patto che la stampa prenda atto che il vecchio modello di

business è morto, il consumatore d’informazione va assecondato seguendo l’evoluzione dei suoi bisogni e delle tecnologie”. È il messaggio che il magnate della tv e dell’editoria globale Rupert Murdoch lancia nel suo intervento alla Federal Trade Commission (Ftc), l’Authority americana che si occupa di Antitrust anche per i mass media. Il presidente di News Corp. (che in America con-trolla, tra l’altro, la tv Fox e il Wall Street Journal), è irremovibile su un punto: “Nel nuovo modello di business faremo pagare i lettori per le notizie che forniamo online”.

Un piano che Murdoch ha già applicato al Wall Street Journal e sta estendendo a tutti i siti in-ternet del suo gruppo, dai tabloid alle tv. “Chi mi critica dice che il lettore non accetterà di pagare - dichiara alla Ftc - io invece credo che pagherà se gli diamo un prodotto utile e di qualità”. Poi la stoccata agli avversari di Google: “Costoro pen-sano che hanno il diritto d’impadronirsi dei nostri contenuti e di usarli senza contribuire di un cen-tesimo ai costi. Questo si chiama furto. Noi fare-mo in modo di ottenere un prezzo ragionevole ma equo per il valore che offriamo”.

La risposta di Google non si fa attendere e somiglia ad una resa: la novità prospettata è di fatto un aggiornamento a First Click Free, vale a dire un programma in base al quale editori che vi aderiscono consentono l’indicizzazione di tutti i loro contenuti e la loro visualizzazione da parte del navigatore, senza richiedergli registrazione o abbonamento. Nella nuova concezione l’editore può limitare la visione gratuita dei suoi contenuti a non più di cinque pagine al giorno. Qualora il vi-sitatore ecceda questo numero viene indirizzato ad una pagina di registrazione per attivare l’even-tuale abbonamento. Altre opzioni prevedono il tagging delle notizie riprese da Google News o Google Search con l’indicazione che di contenuto a pagamento si tratta.

Per ora quest’annuncio vale solo per gli Stati Uniti e non per l’Italia ma il dibattito inevitabil-mente impazza anche nel nostro Paese. Carlo Malinconico, presidente della Fieg, commenta: “Da un lato l’annuncio americano è una cosa po-sitiva perché in un certo modo viene riconosciuto

il fatto che il contenuto editoriale costa, ha un lavoro e investimenti alle spalle, dall’altra parte siamo ancora lontani da quello che gli editori de-siderano che è esattamente la compartecipazio-ne agli utili pubblicitari.

Si può essere ottimisti e considerare la deci-sione di Google la classica parte piena del mezzo bicchiere ma per noi italiani il resto del bicchiere è vuoto. O meglio, tutto il bicchiere è vuoto. In Italia Google non ci ha prospettato alcun reve-nue sharing, nessuna compartecipazione e nem-meno quello che è stato annunciato ieri negli Usa, che sembra una retrocessione di profitti. Al massimo si sono detti disposti a intavolare una discussione su come e quando pagare le notizie. Ma nulla di più”.

Nella vicenda interviene anche Carlo De Bene-detti, uno degli imprenditori ed editori più poten-ti e influenti del panorama economico italiano: “Google collabori davvero con i giornali e accet-ti di condividere con loro una minima quota dei profitti giganteschi che ha fatto e farà, visto che comunque i giornali sono la più potente ‘esca’ per i navigatori che vanno sul motore di ricerca. Come? Semplicemente pagando i diritti di pro-prietà intellettuale”.

Anche perché, come ricorda spesso Murdoch, “everything is competition”. Ovvero è tutta con-correnza.

f.t.

“La multicanalitàè già il presente”

Il prof. Noci docente di marketingALBERTO ABRUzzESE GIULIANO NOCI PINO BRUNO

RUPERT MURDOCHGIOVANNI TOLETTI

Page 9: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità
Page 10: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1516-22 gennaio 2010Imprese&Mercati

L’industria lucanapaga troppi prezzi

Confindustria – Il ritardo delle infrastrutture

Punterà su turismo e credito, l’azione di Confartigianato nel 2010. La presidente nazionale, la materana Rosa Gen-

tile, traccia così le linee guida del nuovo anno senza trascura-re le difficoltà che le piccole imprese hanno dovuto affrontare nel 2009. “La nostra attenzione va dal credito alle piccole im-prese fino alle operazioni che garantiscano il consolidamento economico. Ci impegneremo per favorire gli investimenti e il rilancio del territorio”. Per farlo è necessario innanzitutto “Sburocratizzare gli uffici e la pubblica amministrazione – prosegue la Gentile - e puntare sulla riqualificazione e la for-mazione nel settore turistico con particolare attenzione alle sinergie con enti come la Camera di Commercio e la rivaluta-zione delle aree interne. Cartapesta, ceramica, produzioni ti-piche e recupero dei vecchi mestieri di realtà come Stigliano, Grottole o Gorgoglione, possono essere il nostro fiore all’oc-chiello”. a.c.

Confartigianato – Secondo Gentile

Credito e turismo le nostre priorità

“è l’innovazione tecnologica il vero obiettivo degli artigiani”

Cna – Parla Giovanni Coretti, Presidente provinciale di Potenza

Negozianti in ginocchio ora bisogna recuperare

Basta col clientelismo e la “vecchia” politica

Confcommercio – Ventrella parla delle “urgenze” Confesercenti – Il presidente Schiuma all’attacco

Per gli artigiani il vero salto di qualità da af-frontare nel 2010 passa

attraverso la competitività e l’innovazione tecnologica, co-me spiega Giovanni Coretti, presidente provinciale della Cna (Confederazione naziona-le artigianato) che aggiunge: “Vanno riviste alcune catti-ve abitudini del passato: non basta mettere a disposizione finanziamenti a pioggia affin-chè qualche altro avventuriero scenda nel nostro territorio per afferrare i soldi e scappare mentre noi siamo costretti ad

affrontare le problematiche quotidiane che ci costringono a salvare il salvabile”.

Coretti punta l’indice “In Basilicata non c’è mai stata una politica di impianto serio ma solo la comodità, per mol-te aziende che giungono da altre realtà imprenditoriali, di utilizzare solo la manodopera, assorbendo arti e conoscenze create nei laboratori artigiani e nelle campagne.

Un malcostume che prose-gue ancora oggi ancora oggi con l’Eni che porta via qual-che decina di milioni di euro

al giorno da questo territorio, lasciando poche briciole (mal distribuite) e paradossalmen-te acquistando valvole da un fornitore tedesco che se le fa produrre da un piccolo tornito-re a Villadagri.

Dobbiamo essere capaci- conclude Coretti - di sviluppare relazioni produttive fra grandi e piccoli, per creare reali condi-zioni di crescita in un territorio che dall’artigianato trae an-cora linfa vitale che merita di essere valorizzata e sostenuta e non deve essere considerata figlia illegittima”. a.c.

Non è pessimismo quello di Dino Ventrel-la, direttore di Confcommercio, ma sen-so pratico. Lo sguardo sull’anno appena

iniziato è realistico. “Le nostre priorità riguarda-no il recupero dei fattori di economia reale.

Non siamo produttori di reddito, ma azien-de di servizi e quindi ci impegneremo perchè la prossima amministrazione comunale di questa città possa progettare in senso ampio.

Dobbiamo attivarci affinché gli enti pubblici facciano la loro parte e si creino le condizioni perché si attraggano nuovi investimenti”.

Il 2009 si è chiuso con numeri non entusia-

stici, ma i prossimi mesi richiedono impegni ulteriori.

“La fine del 2009 ha portato allo scoperto i danni all’economia locale prodotti negli ultimi 12 mesi dalla ridotta capacità di spesa dei nostri concittadini”.

I saldi e gli acquisti natalizi non sono la pana-cea, anche se confermano le buone intenzioni dei consumatori.

“Meccanismi utili a ripianare i bilanci anche se i dati del 2009 sono nettamente inferiori - con-clude Ventrella.

a.c.

Non risparmia nessuno, Gianni Schiuma, presidente di Confesercenti che ricono-scendo che la microimpresa deve impe-

gnarsi per diventare più competitiva. La parola d’ordine passa attraverso il tu-

rismo, la formazione degli imprenditori, ma soprattutto attraverso il rinnovo della classe dirigente.

“Molte responsabilità – spiega Schiuma - della situazione attuale sono legate alla incapacità o alla mancata voglia di investire sulle imprese, sui cittadini.

Sembra quasi che si voglia mantenere una si-

tuazione di bisogno, di difficoltà, perchè in que-ste condizioni matura il clientelismo peggiore”.

Per rilanciare il territorio nel 2010, anno del-la crisi occupazionale, occorre “Rilanciare i consumi per sostenere le produzioni e aiutare contemporaneamente la microimpresa (servizi, commercio, artigianato) che è la vera spina dor-sale dell’economia materana.

Per far ciò – conclude Schiuma - serve appe-santire le buste paga, attraverso sgravi regiona-li, e rilanciare le peculiarità territoriali (agricoltu-ra, turismo) che sono collegate tra loro”.

a.c.

GIOVAnnI CORETTI

La parola d’ordine è competitività produtti-va. Pasquale Lorusso, presidente vicario di Confindustria Basilicata descrive un vero

e proprio piano d’azione per il 2010, senza tra-scurare l’onda lunga negativa che si è abbattuta sulle imprese nel 2009.

“è stato un anno molto complesso per l’in-dustria materana – spiega - con una criticità evidente che riguarda tutti i comparti. I proble-mi nascono innanzitutto per il costo del lavoro, l’eccessivo dimensionamento del carico fiscale sulle imprese, il costo e la difficoltà di accesso al credito, l’aumento dei costi di produzione”.

Il riferimento di Lorusso è fin troppo chiaro e va dall’energia ai trasporti alla logistica, aggra-vati dal persistere dal gap infrastrutturale tipico del territorio materano.

“Dovendo racchiudere i diversi aspetti in un ragionamento unico, credo che la vera emer-genza sia rappresentata proprio dalla compe-titività di questo territorio. Senza competitività non può esserci impresa. E senza impresa non può esservi sviluppo, occupazione, società. Una verità elementare, che stenta ad essere percepi-ta nella sua urgenza indifferibile”. La scommes-sa, secondo Confindustria, non può prescindere dai dati drammatici che indicano una flessione significativa nell’attività imprenditoriale.

“In Basilicata, le imprese attive nel 2008 era-

no 55.674 che si riducono nel primo trimestre del 2009 a 55272 – spiega Lorusso – In meno di un anno il numero è sceso a 402 imprese in me-no”. La riflessione necessaria riguarda le ragioni che hanno determinato la scelta di centinaia di imprenditori.

“Credo sia necessario interpretare la compe-titività territoriale quale frutto di una coerenza globale, che metta a sistema le risorse presenti sul territorio, coinvolgendo le istituzioni e favo-rendo la cooperazione con altri territori. La vera sfida che attende il nostro territorio, pertanto, è quella di elaborare strategie idonee per valoriz-zare i diversi elementi di competitività. Occorre – prosegue - una vera e propria “competitività produttiva”, intesa come capacità di migliora-re la tecnologia produttiva, dell’innovazione,

dell’internazionalizzazione, della capacità di creare reti, di migliorare la dotazione infrastrut-turale materiale ed immateriale, di operare in-vestimenti per il capitale umano (istruzione, ricerca, professionalità), di ridurre i fattori che si oppongono alla produttività, in primis l’assen-teismo, di migliorare la qualità dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione, chiamata a da-re risposte precise in tempi certi alle imprese e ai cittadini”.

All’appello degli imprenditori, nel 2010, dovrà rispondere soprattutto il mondo del credito. “Sul nostro territorio il razionamento del credi-to è stato molto più marcato rispetto a quello registrato nel resto del Paese, penalizzando in modo particolare le piccole imprese. L’irrigidi-mento delle condizioni di offerta dei prestiti da parte degli istituti bancari fa il paio, del resto, con il crescente deterioramento della fisiono-mia finanziaria delle aziende indotto dalla crisi economica, creando così un circolo vizioso mol-to pericoloso.

“Occorre lavorare insieme – conclude Lorus-so - imprese e banche, per individuare misure e strumenti per rendere più efficace e proficua questa relazione. In questa direzione, Confindu-stria Basilicata sta svolgendo al meglio il proprio impegno di responsabilità”.

a.c.PASQUALE LORUSSO

Page 11: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1616-22 gennaio 2010 Imprese&Mercati

La Camera di Commercio di Bari, al-lo scopo di fornire all’utente la miglio-re assistenza nell’ esercizio del diritto ad ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico.

UFFICIO RELAZIOnI COn IL PUBBLICOPresidente: Luigi FaracePrimo pianoOrari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. 080.2174316/280 (Capo Servizio/Responsa-bile)

Fax 080.2174316/228e-mail: [email protected]

***

A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria MartinoAssistenza Imprese Commerciali, Artigiane ed IndustrialiPalazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. 19 - 70121 BARIQuinto pianoTel. 080.2174592/591Fax 080.5537062e-mail: [email protected]

***

I.F.O.C.Presidente: Pietro Di CilloSecondo piano - Terzo pianoAgenzia di Formazione - Istituto di Formazione CCIAA BariPalazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. 19 - 70121 BARI Tel. 080.2174510/080.5559504Fax 080.5533256e-mail: [email protected]

***

S.A.M.E.R.Presidente: Michele Di BenedettoPiano terra - Primo pianoServizio Analisi Chimico-Merceologiche

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. 19 - 70121 BARI Tel. 080.5586910Fax 080.5586925e-mail: [email protected]

ORARI DI APERTURA SPORTELLI

MATTInA - tutti gli ufficidal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.00POMERIGGIO - Registro Imprese - Diritto An-nuale dal lunedì al giovedì dalle ore 15.30 alle ore 16.30POMERIGGIO - altri ufficilunedì e giovedì dalle ore 15.30 alle ore 16.30

ilPianetaCdcBari

La Camera di Commercio di Bari gestisce direttamente alcune strutture ed infrastrutture di in-

teresse economico generale a livello locale, regionale e nazionale con le finalità istituzionali di supporto del mercato.

In particolare presso l’ente è istituita la Borsa Merci, luogo istituzio-nale d’incontro tra operatori economi-ci per lo svolgimento delle contratta-zioni di merci, dei prodotti e dei servizi che possono essere oggetto di scam-bio non rientranti tra i beni oggetto di negoziazione presso le Borse Valori. Nello specifico la negoziazione dei prodotti è effettuata all’interno della Borsa Merci solo per descrizione, sen-za che siano presenti fisicamente le merci oggetto di scambio.

L’ente camerale, quindi, esercita su questa struttura funzioni delibera-tive (adozione dei provvedimenti ne-

cessari per il suo buon andamento), di potestà tributaria (applicazione di speciali diritti per l’uso delle attrez-zature), vigilanza, consultive e di ti-po contenzioso (decisione dei ricorsi proposti avverso quelle della Deputa-zione, organo tecnico-amministrativo della Borsa).

I listini della Borsa Merci, relativi al-le contrattazioni effettive settimanali sono trasmessi alle altre Camere di Commercio, al competente Ministe-ro ed a Bruxelles. Degli stessi è effet-tuata una raccolta trimestrale che è inviata agli enti interessati.

A livello nazionale è stata attivata Meteora, la Borsa Merci telematica dei prodotti agricoli ed agro-alimen-tari ittici che ha lo scopo di favorire, attraverso la rete internet, l’incontro delle offerte di vendita ed acquisto dei prodotti con un sistema di asta pub-blica a chiamata continua in grado di

determinare in tempo reale i prezzi.Il servizio si rivolge ad operatori ac-

creditati (produttori agricoli, agenti d’affari in mediazione, commercianti, cooperative, operatori della pesca), consentendo contrattazioni di pro-dotti senza la presenza fisica degli stessi.

Il comitato di vigilanza sorveglia sull’attività del mercato telematico e provvede ad accreditare gli operatori dopo averne accertato la professio-nalità, solvibilità e correttezza. Quel-lo relativo all’olio ha sede a Bari.

Informazioni, comunque, posso-no essere richieste all’Ufficio Borsa Merci, Oliveti e Panel Test negli orari di apertura al pubblico della Camera di Commercio di Bari. Il recapito tele-fonico è 080/2174202 o 080/2174371 e fax 080/2174228, e-mail [email protected] o [email protected].

Il mondo lavorativo si arricchisce sempre di più di nuove figure professionali. è il caso dell’energy manager, una figura obbliga-toria per le aziende e le pubbliche amministrazioni con consumi

elevati.Per questo lo Sportello Energia, che ha sede presso l’Aicai, in

collaborazione con l’Ifoc e la Partner Associates ed il contributo della Camera di Commercio di Bari, hanno organizzato un corso di formazione per questa specifica figura.

L’inizio è fissato per l’11 febbraio ed il termine il 18 marzo.Particolare rilevanza, in tal senso, sarà dato agli aspetti tecnici

in modo da fornire i principi per individuare le fonti di spreco ed introdurre opportune azioni correttive, proporre programmi di ri-sparmio energetico ed impiego di fonti rinnovabili, realizzare bilan-ci energetici in funzione di parametri economici e del contesto.

Il bagaglio tecnico sarà poi integrato con l’analisi della valuta-zione economico-finanziaria delle tecnologie di risparmio ener-getico.

Il corso, che si svolgerà nei mesi di febbraio e marzo presso la sede dell’Ifoc, si propone di offrire ai partecipanti la possibilità di acquisire competenze su tutti gli aspetti della gestione energetica rilevanti per l’attività professionale e d’impresa e le pubbliche am-ministrazioni.

Il progetto formativo, in particolare, avrà una durata complessi-va di 27 ore (6 sessioni) e sarà incentrato su tematiche in linea con le attese dei partecipanti.

Il primo modulo (4 ore) riguarderà l’introduzione ai problemi dell’energia e dell’ambiente; la normativa e le politiche sull’efficienza

energetica e l’analisi dei consumi energetici aziendali (Energy Audit).Le tematiche del secondo modulo (4 ore), invece, sono la costru-

zione del fabbisogno energetico temporale e approvvigionamen-to (Load baseline) e gestione dei picchi di potenza (Peak Load); l’analisi dei carichi termici ed elettrici e benchmarking (indicatori di efficienza energetica).

Il terzo modulo (4 ore) verterà sulle tecnologie di risparmio ener-getico e macchinari più efficienti (stato dell’arte) e l’analisi econo-mica finanziaria di un intervento di risparmio energetico (business plan).

Il quarto modulo (5 ore) approfondirà i metodi di finanziamento dei progetti di efficienza energetica (TPF – finanza agevolata).

Il quinto modulo (5 ore) prevede la tematica sui metodi di finan-ziamento dei progetti di efficienza energetica (TPF – finanza agevo-lata) e le procedure amministrative.

Nel sesto modulo (5 ore) saranno ascoltate le testimonianze: la contrattazione e le scelta del fornitore (Amagas); lo screening del-le bollette energetiche (Enel); il ruolo dell’Energy Manager (Energy Manager del Comune di Bari); l’Energy Manager: un caso di studio (Acquedotto Pugliese).

Al termine del corso sarà somministrato un questionario di Cu-stomer Satisfaction e rilasciato un attestato di partecipazione. Il corso sarà realizzato da docenti qualificati. Le iscrizioni si chiude-ranno il 5 febbraio.

Per ottenere informazioni è possibile recarsi presso l’Aicai (Via E. Mola, 19 - 70121 Bari) rivolgendosi al dott. Antonio Stragapede tel. 080.2174553/592 [email protected].

Mercati – Una negoziazione per descrizione

Formazione – In collaborazione con Ifoc e Partner Associates (sei sessioni e attestato)

Ecco come funzionaa Bari la borsa merci

Come diventare “Energy manager”a febbraio parte un corso all’Aicai

Fotolia@Yuri Arcurs

Page 12: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1716-22 gennaio 2010Sanità

Pagina a curadi nicola Simonetti

Costi sanitari – Ogni anno 180mila impianti

Articolazioni?Che crac…

Alimentiocchioalla spesa

Chi fa da sé in medicina non fa “per tre”. L’autocura – denuncia “Enquète de santé” – causa, in Francia, ogni anno, 140.000 ricoveri ospedalieri e

10.000 decessi. Alla base, un’informazione insicura e primordiale e, spesso, farmaci falsi.

Il falso, in Italia, vale più di 7 miliardi e provoca, allo Stato, perdita di oltre 5 miliardi per mancate entrate fiscali. Su scala mondiale, il mercato rappre-senta una cifra di affari di 45 miliardi di euro per anno. Internet è il grande commerciante di farmaci ma il 62% di questi è falso. In Africa i farmaci falsi uccidono 200.000 persone l’anno.

Slogan pedagogici ricordano che “ogni farmaco comprato fuori dei canali legali può grandemente nuocere alla salute”; “ogni volta che tu compri un farmaco per strada, tu compri la morte”. Con automedicazione responsa-bile e informata (andrebbero assunte iniziative di educazione), il Sistema Sanitario Nazionale potrebbe risparmiare più di 9 milioni di euro.

I farmaci senza obbligo di prescrizione hanno un prezzo inferiore a quelli con obbligo di prescrizione e (327 milioni di confezioni vendute in Ottobre 2008 – Settembre 2009) rappresentano quasi il 20% del mercato farmaceuti-co a volumi, ma, considerando il prezzo inferiore, a valori, circa il 10%.

Farmaci e web

L’autocurache danno!

Quando l’anca fa crac: in Italia due volte ogni 15 minuti e riguarda, specialmente le donne over 60 anni (1 su 7) delle quali più a ri-

schio sono le nullipare. Per ogni parto, il 14% di rischio in meno.

La frattura richiede protesi le cui ap-plicazioni raggiungono, in Italia, 108.000 l’anno (quasi 13 l’ora). Nel mondo se ne impiantano un milione e mezzo ogni anno, di cui 300.000 negli Stati Uniti, 700.000 in Europa.

Ma, non solo anca. Superano il milione i pazienti che hanno ricevuto una prote-si articolare e sono 180mila, ogni anno, i nuovi impianti di protesi per anca, ginoc-chio, spalla o altre articolazioni. Oltre la metà – è stato rilevato al Congresso na-zionale degli ortopedici - eseguiti in Lom-bardia e in Emilia Romagna anche a causa della mobilità sanitaria tra le Regioni.

LA SPESAIl numero di impianti aumenta del 5%

ogni anno, comportando una spesa di un miliardo e trecento milioni di euro per i ricoveri, pari all’1% del Fondo Sanitario Nazionale, cui si aggiungono oltre 500 mi-lioni di euro spesi per la riabilitazione suc-cessiva all’intervento (European House Ambrosetti, nel 2005, aveva previsto 1.211 milioni di euro, di cui 212 per rifratture).

Le fratture di femore negli over 78 an-ni, costano al Servizio Sanitario e sociale, dall’accertamento a fine cura, 4.000 mi-liardi per anno (prof. Fabio Donelli).

L’85% degli operati subito dopo la frat-tura, riprende autonomia in sette giorni (Crepaldi- Maggi).

La dimissione 5 giorni dopo l’interven-to fa risparmiare 1057 euro per paziente.

Il “successo” della chirurgia dell’anca dipende, soprattutto, dai nuovi mate-riali (si usurano molto meno e le presta-zioni ottimali si mantengono a lungo nel tempo).

Le protesi del passato avevano una vita media di circa 15 anni per i pazienti anziani, 8 per i più giovani e attivi.

nUOVE PROTESI“I materiali di cui disponiamo oggi –

dice Marco d’Imporzano, presidente del Congresso – possono, in teoria, arrivare facilmente a 30 anni e oltre. Non esiste ancora la protesi “eterna”, ma con i nuo-vi materiali e gli accoppiamenti più adatti è possibile allungarne la vita in modo im-pensabile fino a qualche anno fa. La cera-

mica, ad esempio, è ormai una certezza nel campo delle protesi d’anca: durissima e molto resistente alla rottura. La rottura riguarda 3 casi su 1.000.

Ottimi risultati si ottengono anche con il polietilene.

Le nuove protesi, garantendo durata maggiore, vengono impiegate sempre più spesso in soggetti giovani. Ormai non è raro intervenire su 30 o 40enni (20.000 l’anno negli under 65 e 5000 ne-gli under 50).

Le nuove ceramiche possono garanti-re una durata e una resistenza superiori, a un costo di qualche centinaio di euro in più su impianti che di norma costano 3.000-4.000 euro”.

Le protesi del futuro, inoltre, saran-no sempre più piccole consentendo di eliminare una minima quota di osso con incisioni di 7-8 centimetri. Le mini-protesi, per ora, solo in un paziente su 3. L’obietti-vo è rispettare i tessuti molli per minimiz-zare i tempi di recupero”.

I RI-CRACOgni anno, in Italia, una protesi impian-

tata su 10 va sostituita perché rovinata con gli anni. Più a rischio i giovani che pra-ticano attività fisica e gli obesi per i quali la vita media della protesi si dimezza.

Le protesi impiantate in passato hanno dimostrato una durata di 15 anni, 8-10 nei pazienti più giovani.

Non mancano le revisioni delle revisio-ni: ogni anno, per 4000 pazienti, è terza protesi.

La durata delle successive protesi si riduce: il secondo impianto sopravvive in media 7 anni, il terzo meno. Le protesi più moderne hanno prospettive di durata su-periori grazie ai nuovi materiali specifici, dotati di grossa resistenza all’usura.

LE TARIFFEC’è conflitto per la redifinizione delle

tariffe da parte del ministero della salu-te che ha fissato, per la protesi d’anca un prezzo inferiore del 24,27% rispetto al precedente e del 20,35% in meno di quanto è rimborsato in Lombardia. Fa ri-scontro l’aumento, invece di altre tariffe come”la decompressione del tunnel par-ziale che – dice Alberto Mingardi (Il Sole 24 ore, Sanità) – varrebbe il 203,78% più della tariffa lombarda, le malattie legate all’apparato digerente il 70% in più… in assenza di innovazioni tecnologiche che lo giustifichino”.

Il numero di impianti cresce ogni anno del 5 % con una spesa di

un miliardo e 300 milioni per i ricoveri. Altri 500 milioni

impiegati per la riabilitazione

Quanto sono sicuri i nostri alimenti e chi li garan-tisce?

In Puglia – ci dice il dr. chimico Francesco Fiu-me (dipartimento provinciale Bari) - le attività di

controllo analitico sugli alimenti non di origine animale, sulle bevande e sui materiali destinati al contatto con gli alimenti sono svolte da Arpa Puglia. Per le indagini strumentali e di laboratorio, relativamente ad igiene di

alimenti e nutrizione, le AUSL si avvalgono delle strutture tecniche dell’ARPA o degli Istituti Zooprofilattici. Per la par-

te chimica, oltre l’80% del controllo ufficiale degli alimenti è effettuato dal Dipartimento Provinciale di Bari. Il consuntivo 2008, da poco pubblicato, certifica l’attività ana-

litica di controllo di Alimenti e Bevande condotta dal Dipartimen-to Provinciale ARPA (DAP) di Bari, svolta su 2804 campioni (2315 per controllo chimico e 489 microbiologico).

I campioni risultati non conformi ai controlli chimici e micro-biologici sono stati 145 (5,2%). Il 25,7% delle non conformità di carattere chimico si è riscontrato sugli oli, il 24,7% su cereali, pro-

dotti della panetteria e della biscotteria, il 16,5% sui vini, il 15,5% sui prodotti ortofrutticoli analizzati per la ricerca di residui di fitofar-maci, il 14,4% sulle conserve; il 2,1% sulla frutta secca e in un campio-ne di sale da cucina e un campione su vaschette di alluminio.

Per le sostanze oleose, il 64% delle non conformità riguarda gli oli usati nelle friggitorie (paninoteche, pub, pizzerie), alterati da “composti polari” (fonte di pericolosi radicali liberi) dovuti a frittu-ra prolungata o riutilizzo esasperato degli oli.

Il 25% degli oli non conformi sono oli extra vergine di oliva sofi-sticati e contraffatti in quanto oli di semi colorati (con clorofilla o ß-carotene).

In un campione di olio extravergine, residui di fenitrotion, princi-pio attivo non autorizzato sull’olivo; un campione di olio di girasole contaminato da “oli minerali”.

Non conformi campioni di taralli, biscotti, focaccia con grassi estranei di qualità inferiore a quelli dichiarati (oli di sansa di oliva, di semi invece di olio extravergine di oliva); mancata indicazione di data di scadenza e/o lotto, indicazioni poco chiare o ingannevoli per il consumatore; un campione di taralli è risultato irrancidito.

Dei campioni di vino non conformi, il 50% in stato di alterazione (inacetiti); il 37,5% non indicava “contiene solfiti”; il 12,5% con piom-bo in quantità superiore al massimo ammissibile.

Non conformità per le conserve (85%) in olio di girasole (funghi, carciofi, melanzane) contaminato da oli minerali.

Una conserva in olio extravergine, presenta oli di semi; un cam-pione di pomodori conservati in recipiente in banda stagnata livelli di piombo e stagno superiori ai limiti di legge.

Un campione di arachidi provenienti dalla Cina ed uno di mandor-le amare di provenienza India contaminati da aflatossine.

Il maggiore numero di irregolarità di carattere microbiologico su cereali e prodotti della panetteria (il 50%) con presenza di parassiti e di muffe (piadine, merendine, pane morbido a fette preconfezio-nato, riso, farina e pasta).

Su due campioni di pasta da agricoltura biologica prelevata dal-la cucina di una mensa scolastica sono stati riscontrati residui di Pirimifos-metile, insetticida non utilizzabile per le produzioni bio-logiche.

Nel piatto preparato (a base di carne) in un punto di ristoro è sta-ta rilevato Clostridium perfringens.

Il tema “sicurezza”

La pillola azzurra – il Viagra (sildenafil) – si riabilita e passa, dal mercato del piacere a

quello della sofferenza da eliminare.La Commissione Europea ha approvato la

soluzione iniettabile del principio attivo nel trattamento di pazienti con ipertensione ar-teriosa polmonare (IAP) già in terapia con Revatio orale e impossibilitati ad assumerlo per bocca.

L’ipertensione arteriosa polmonare è ma-lattia progressiva: colpisce 100.000 persone nel mondo è incurabile, caratterizzata da un aumento della pressione nelle arterie polmo-nari, può portare a morte prematura.

In un anno, in Italia, circa 7 milioni di pillole azzurre che, sommate alle altre due “pillole” (tadalafil circa 5,5 milioni e vardenafil 2,5) consentono 14 milioni di amplessi al prezzo totale di 160 milioni di euro.

Ma, Online una compressa a base di silde-nafil costa meno di 3 dollari. I cocktail vegetali costano fino a 30 euro per 20 capsule. Altri (ritenuti più efficaci) arrivano a 50 euro per 4 capsule.

Ipertensione polmonare

Non solo sessocon il Viagra

Fotolia@green308

Fotolia@Vinicius Tupinamba

Page 13: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1816-22 gennaio 2010 Itinerari

Rutigliano è pronta ad accogliere centinaia di visitatori da doma-ni sino al 24 gennaio, per l’anti-

ca Fiera del fischietto in concomitanza con i festeggiamenti per il patrono Sant’Antonio Abate.

Una fiera scacciapensieri, scaccia crisi, come l’hanno voluta gli Assesso-rati Cultura e Turismo del Comune e perciò chiassosa e allegra. Insomma da vivere nel modo più acconcio: con una sarabanda di fischi e fischietti, con maskere e suene per Sand’Andue-ne, maschere e suoni per annunciare il Carnevale alle porte.

In programma anche la 22ma edizio-ne del Concorso Nazionale del Fischiet-to in Terracotta “Città di Rutigliano”, tema prescelto: “Fischietti scacciacri-si” e la benedizione degli animali in no-me del loro protettore Sant’Antonio.

Nelle stradine del Centro Storico ci saranno mostre mercato dell’artigia-nato rutiglianese della terracotta e i visitatori troveranno punti di ristoro dove gustare prelibatezze della cuci-na locale.

I fischietti piacciono tanto perché sono giocattoli fantasiosi e colorati, simboli di potenza sessuale, inoltre hanno un sentore di magia e sono apo-

tropaici, cioè allontanano il male. In tempi passati a primavera, stagio-

ne del risveglio della natura, gli inna-morati si donavano fischietti a forma di galletto, (chiaro il riferimento al sesso maschile) per auspicare amore e figli. L’oggetto era (ed è) anche un modo, per prendere in giro chi sta nella stanza dei bottoni o porta la divisa o la tonaca.

Sant’Antonio Abate, il taumaturgo e protettore degli animali domestici e da allevamento, nacque a Coma nel Medio Egitto verso il 250. Era di ricca famiglia, ma si liberò d’ogni benesse-re per seguire Cristo. è considerato il padre del monachesimo cristiano es-sendo stato il primo anacoreta, cioè a praticare l’isolamento totale dal mon-do stando in preghiera in una grotta o nel deserto.

Il maiale è sempre raffigurato in compagnia di Sant’Antonio Abate, forse perché da giovane faceva il por-caro. Nel Medioevo rappresentava Satana che tentava i santi per portarli alla sua causa. Ricorda anche il fuoco dell’inferno oppure il terribile male di cui si moriva per l’ingestione di cereali colpiti dal segale cornuta, e dell’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) spesso vinto dal taumaturgo oppure curato con applicazioni di cotiche di maiale.

A Novoli nel Salento, il santo è detto l’Orologiaio essendo la sua statua co-perta di orologi offerti come ex voto.

In Basilicata è festeggiato ad Accet-tura, a Trivigno, a Carbone, a Colobraro, a Grottole, a Rotondella, a San Mauro Forte con le processioni dei campanac-ci, con falò e benedizione degli animali.

Vedè fa, sapè fa

Veder fare, saper fare

ilDettodellaSettimana

Parte la mostra dei fischietti (sino al 24 gennaio)

La Fiera “scacciacrisi”in scena a Rutigliano

Pagina a curadi Vittorio Stagnani

Rutigliano, Azezio (Azetium) fu fon-data durante il basso impero ro-

mano e nell’829 d.C. fu saccheggiata e distrutta dai saraceni. è uno dei più importanti centri della Pucetia. Sono stati scoperti reperti che farebbero risalire la sua origine al Neolitico.

In contrada Castello si pensa sia sor-ta l’antica Azezium, il nucleo dell’at-tuale paese e ricordato nella Tabula Peutingeriana. Sin dalla preistoria la zona è stata terra di produzione ce-ramica proprio perchè vi sono molte cave di ottima argilla e tanti sono stati i ritrovamenti di contenitori e altri ma-nufatti in terracotta.

Da acquistare: grano da cucina di Cannito e le preparazioni di carni di Agostino Pastore, macellaio da tre generazioni, e maitre boucher, titolo riconosciutogli per gli studi e le ricer-che fatte in Francia sulle carni e su come tagliarle e servirle.

Per chi poi volesse saperne di più sui fischietti e apprezzare piatti real-mente tipici di questo periodo a Ru-tigliano ecco il menù (anche qui scac-ciacrisi) di Torre Belvedere, caffè let-terario- osteria degli artisti: antipasti vari: salumi, latticini, fritti di terra e di mare, salsiccia al primitivo. Primi: grano ai frutti di mare e orecchiette con la braciola di asina. Poi cruditè, frutta fresca, secca e in pastella. In-fine, i percieddi tradizionali, quelli “creativi” con glassa al cioccolato e le fritole alla crema chantilly.

Info: 347/5059535- 347/5040575) Buona cucina anche da: La Locan-

da, Il Passatore, La Sciarreta, il Parco delle Ginestre.

Per i dolci delle feste la mandorla è la regina dell’inverno. Torro-

ni, confetti, panettoni, pasta reale, pasticcini, torte, biscotti sono ec-cellenti con le mandorle. E anche salate.

L’albero è originario della Mesopo-tamia dove usavano l’olio delle man-dorle per ungere la pelle e idratarla, oppure come balsamo per i capelli.

Già nel 2.500 a.C. in Grecia si col-tivavano i mandorli e le mandorle le chiamavano amygdale. Resti di mandorle sono stati rinvenuti du-rante scavi archeologici a Cnosso e a Creta.

Le mandorle sono citate nella Bibbia. “Già fiorita, germogliato il fiore, maturare le mandorle”, dice Mosé in un passo dei Numeri. E Ge-remia: “Vedo un ramo di mandor-lo”, riferendosi alla potenza di Dio. Nell’Esodo (25, 33) quando Mosé ricevette l’ordine da Dio il candela-bro a sette braccia che ancor oggi è il simbolo di Israele, ebbene glielo fece modellare cosi: “...Tre calici in forma di mandorlo su un ramo, con corolle e fiori, e tre calici in forma di mandorlo sull’altro ramo”.

La pianta nell’ottavo secolo a. C. era nei famosi giardini di Babilonia. I Romani n’erano ghiotti e per averne pagavano cifre da capogiro anche perché ne ricavavano un olio usato per unguenti.

Nella Bibbia Giacobbe per ingra-ziarsi il Faraone, incaricò i fratelli di portargli: “...Un po’ di balsamo, un po’ di miele, di gomma e resina, pi-stacchi e mandorle”.

“Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna, se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola, se aspiri

a comprendere la nuvola chiudi gli occhi e pensa”, considerazione di Kahlil Gibran che ben s’attaglia per un’escursione a Rotondella, in pro-vincia di Matera, paese dove pure festeggiano Sant’Antonio Abate. Il paese si chiama così perché è un borgo rotondo arroccato sulla cima di una collina a 576 metri slm. Rotondella è quasi al centro della Siriti-de, territorio dominato dall’antica Siri-Eraclea, vasto oltre 7.500 etta-ri, che si allunga dall’area di Monte Coppola, zona d’ interesse archeologico e dove pare fosse ubicata la città di Lagaria fino alle rive dello Jonio, delimitato dal tratto terminale del fiume Sinni (navigabile sino al XVII secolo).

Rotondella è nota anche per la buona cucina i cui piatti più noti (li elenco tanto per far venire l’acquolina in bocca) sono: frizzùle ca’ middiche (mollica di pane soffritta oppure con formaggio) e sugo di carne (preferibilmente di capret-to), ricchiitèdde, rasc’nate lahanedde (abbinati ai legumi), gnommarèdde o zanzanèdde ovvero involtini con interiora di capretto o agnello, p’pòne a savizizzèdde (peperoni essiccati con salsiccia), ‘a cap’cèdde (testa di agnello o capretto al forno), pastizze (calzoni ripieni di carne), falahòne (calzone con patate, peperoni e cipolla oppure con bietole o spinaci), fàhule (calzoni ripieni di ricotta e pezzetti di salsiccia), sigghiàte e mufflètte, sospiri (dolci con crema). Onnipresente il peperoncino piccante. I locali tipici: “Al Casone” (tel. 0835-504493, agriturismi “Il Bosco dei Sapori” (504785), “Il Pago” (848090), “Villa Lagaria” (504961). Informazioni tel. 0835-844219.

I frutti di stagione Tutti a Rotondella

fraBoschi,SentierieTorrenti

* Ciclomurgia, porta per mano (e pedali) a scoprire le me-raviglie naturali del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Per gu-stare la Puglia alla velocità giusta. Si raggiungono le località più tipiche nell’ aria più pulita, muovendoti in armonia col territorio e pensando al benessere del proprio corpo, il tutto avvalendoti del supporto della nostra organizzazione nella scelta degli itinerari e nell’assistenza tecnica. Inoltre provve-de a soluzioni per dormire e ristorarsi, per ricevere comoda-mente riparazioni e servizi.

Dieci sono percorsi ciclabili nella Murgia Pugliese per per-sonalizzare la propria esperienza. Mille le meraviglie naturali e monumentali, centri storici per riposare, divertirsi e man-giar bene.

Info: www.ciclomurgia.com

* Domani a Roseto Valfortore festa dei fuochi per celebra-re Sant’Antonio Abate. Con la collaborazione della Pro loco e di alcuni ristoranti convenzionati sarà possibile degustare tutte le pietanze tipiche del paese e assistere all’accensione dei falò. Sarà inaugurato l’antico forno a paglia che il Comune di Roseto Valfortore ha fatto restaurare e reso funzionale.

è l’unico sopravvissuto dei sette un tempo funzionanti e sfornerà pane caldo e pizza da offrire ai visitatori saporiti assaggi.

* Domani con lo Speleo Trekking Salentino si va all’abba-

zia di Santa Maria di Cerrate fatta erigere da un conte nor-manno, segnato da un evento miracoloso nel bel mezzo dell’allora estesissima foresta di cerri, ove spesso, andava a cacciare. Un itinerario che toccherà masserie fortificate spesso ristrutturate adibite, ormai, a ben più moderne ri-cettività turistiche. Colombai, cappellette votive, tunnel vegetali si aprono nella folta vegetazione. Percorso facile di circa 14 km.

Info: 333.3051934 Il Cat, Club amici del trekking di Bari propone per domani

un’impegnativa quanto bella escursione sul Monte Spigno nel Parco Nazionale del Gargano. I metri di dislivello sono 450, percorso di 17 chilometri non difficilissimi. La guida sarà Corrado Palumbo.

Info: 347.6158217

In bici sull’Alta Murgia

Foto Basilicata Travel

Page 14: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

1916-22 gennaio 2010Fiscalmente

In caso di denuncia penale per reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, il Fisco ha a disposizione un termine notevol-

mente più lungo per effettuare gli accertamenti in rettifica della base imponibile. E tale termine di decadenza raddoppiato vale anche nell’even-tualità di successiva archiviazione del caso o as-soluzione del contribuente. è quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n.54/E, a commento del D.L.n. 223/2006. Con tale dispo-sizione, infatti, il legislatore ha, come noto, rad-doppiato i termini per l’accertamento, da quat-tro a otto anni e da cinque a dieci anni in caso di mancata presentazione della dichiarazione, ove vi siano ipotesi di violazioni che assumono rile-vanza penale.

LA CIRCOLARELa circolare ha precisato che l’ampliamento

dei termini di accertamento è direttamente col-legata all’obbligo di denuncia della violazione da parte dei verificatori e non all’esito del pro-cedimento penale instaurato per effetto del-la denuncia di reato. In materia di termini per l’accertamento ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto in presenza di violazioni che assumono rilevanza penale, ai sensi del decreto legislativo 10 marzo 2000 n. 74, il Fisco così si pronuncia.

L’articolo 37 D.L. n. 223/2006, commi da 24 a 26, ha modificato, sia ai fini delle imposte sul reddito che ai fini IVA, la disciplina dei termini per l’atti-vità di accertamento prevista, rispettivamente, all’articolo 43 del Dpr n. 600/1973, e all’articolo

57 del Dpr n. 633/1972, raddoppiando la durata dell’ordinario termine decadenziale per l’attività di accertamento.

IL TERMInETermine, come noto, fissato al 31 dicembre

del quarto anno successivo a quello in cui è sta-ta presentata la dichiarazione o 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui questa avrebbe dovuto essere presentata. Tale mecca-nismo entra in funzione in presenza di violazioni che comportino l’obbligo di denuncia, ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura pena-le, per uno dei reati previsti dal dlgs n. 74 del 2000. Si tratta, in particolare, delle ipotesi in cui i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico ser-vizio, avendo notizia di reato perseguibile d’uf-ficio nell’esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, sono tenuti a farne denuncia per iscritto. In tali casi l’Amministrazione, per l’espletamento dell’attività di accertamento, ha a disposizione un più ampio termine, potendo notificare gli avvisi di accertamento entro il 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione e, nel caso di omessa presentazione o di presentazio-ne di dichiarazione nulla, fino al 31 dicembre del decimo anno successivo a quello in cui la dichia-razione avrebbe dovuto essere presentata. Il Fi-sco, dopo tale precisazione, si è posto il quesito se l’aumento dei termini ordinari per l’accerta-mento risenta delle possibili vicende del proce-dimento penale instaurato per effetto della de-nuncia di reato e, in particolare, della possibilità

che le indagini si concludano con un decreto di archiviazione ovvero che, pure in presenza di un rinvio a giudizio, il processo si concluda con una sentenza di proscioglimento (non luogo a pro-cedere, non doversi procedere o assoluzione).

L’InTERPRETAZIOnESecondo l’A.E. in base al dato testuale della

disposizione - che collega l’ampliamento dei termini per l’accertamento “alla mera sussisten-za dell’obbligo di denuncia” della violazione ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale – l’ampliamento opera comunque a pre-scindere dalle successive vicende del giudizio penale che consegua alla denuncia. Tale inter-pretazione risulterebbe conforme ai criteri di cui all’articolo 12, comma 1, delle disposizioni sulla legge in generale. E cioè “nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quel-lo fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore”.

Per cui non sembra ragionevole – secondo l’A.E. - ipotizzare che il legislatore abbia voluto subordinare l’efficacia del procedimento tribu-tario di accertamento – e delle risultanze istrut-torie ivi raccolte - al verificarsi di una fattispecie successiva ed eventuale, quale la pronuncia di condanna penale del contribuente. Ciò assume tanto più rilievo in considerazione del principio di separazione tra procedimento amministrativo di accertamento e procedimento penale fissato dall’articolo 20 del d.lgs. n. 74/2000, in forza del quale il primo non può essere sospeso “… per la

pendenza del procedimento penale avente ad og-getto i medesimi fatti o fatti dal cui accertamen-to comunque dipende la relativa definizione”. Del resto, secondo quanto riportato nella relazione illustrativa al decreto legge n. 223 del 2006, tra le finalità della disposizione, vi è quella di garan-tire all’Amministrazione finanziaria l’utilizzabili-tà di elementi istruttori eventualmente emersi nel corso delle indagini condotte dall’Autorità giudiziaria per un periodo di tempo più ampio rispetto a quello previsto ordinariamente per l’accertamento.

LE FInALITàL’adesione a tale tesi comporta – nostro avviso

– che in effetti il Fisco non utilizzi impropriamen-te tale strumento soltanto al fine di “disporre” di termini più ampi per emettere il provvedimento accertativo. Anche in considerazione della suc-cessiva riflessione contenuta in un passo della circolare 54/E secondo cui in tali fattispecie, “per l’accertamento tributario nei confronti del sog-getto verso cui opera l’ampliamento dei termini, è necessario procedere all’accertamento anche nei confronti di altro soggetto d’imposta legato al primo, ad esempio, da un rapporto di responsa-bilità solidale, limitatamente agli aspetti tributari che assumono rilevanza per la determinazione della posizione fiscale del primo e limitatamente al periodo di imposta cui si riferisce la violazione che assume rilevanza penale”.

EMILIA CIMInIELLOChIARA DAMMACCO

La Circolare n. 54/E – Ecco cosa è stato stabilito nel dettaglio dall’Agenzia delle Entrate

Imposte: se c’è la denuncia penale tempi doppi per gli accertamenti

MERCOLEDI 20 GEnnAIOPresentazione, presso lo sportello della do-

gana o a mezzo raccomandata, degli elenchi mensili Intrastat relativi alle operazioni intraco-munitarie di acquisti (oltre € 180.000 nel 2008) e cessioni (oltre € 250.000 nel 2008) poste in es-

sere nel mese di dicembre.

LUnEDI 25 GEnnAIOPresentazione, utilizzando il sistema telemati-

co Edi, degli elenchi mensili Intrastat relativi alle operazioni intracomunitarie di acquisti e cessio-

ni poste in essere nel mese di dicembre.

MERCOLEDI 27 GEnnAIOTermine per la regolarizzazione (ravvedimen-

to) del versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2009 non effettuato o effettuato in mi-

sura insufficiente entro il 28 dicembre: il versa-mento dell’imposta (cod. 6013 per i contribuenti mensili e cod. 6035 per i contribuenti trimestra-li) va maggiorato degli interessi legali del 3% fino al 31/12 e dell’1% dal 1° gennaio (cod. 1991) e della sanzione ridotta al 2,5% (cod. 8904).

LE SCADEnZE FISCALI

In tema di accertamento di “plusvalenze” derivanti dal-la vendita di beni immobili

(terreni, fabbricati, etc), il “mag-gior valore” eventualmente in-troitato dal contribuente deve essere calcolato sulla base del “corrispettivo” effettivamente percepito, quale differenza tra il ricavato della vendita ed il co-sto d’acquisto. In altri termini, si deve tener conto dell’entità della monetizzazione dell’incre-mento patrimoniale. Dunque, non sono legittime le revisioni dell’imponibile in base al sem-plice riscontro dell’inferiorità di detto ricavato rispetto al valore di mercato, valido ai fini dell’im-posta di registro, specie se l’accertamento avviene senza esperire le opportune indagini bancarie.

A tale interessante e condivi-sibile conclusione sono giunti i giudici della Commissione Tri-butaria Regionale di Bari (Sent. 30/VIII/09) dopo lunga ed ap-profondita analisi degli istituti giuridici investiti dal caso di specie.

Il fattoL’Agenzia delle Entrate - Uffi-

cio di Bari 1, proponeva appello

avverso la sentenza con cui il Collegio di prima istanza, aveva accolto il ricorso proposto dai coniugi (...) e (...) avverso distin-ti avvisi di accertamento emessi relativamente ad una plusvalen-za per l’anno 2001 accertata ai sensi dell’art. 81, comma 1, lett. b) del T.U.I.R. n. 917/86.

Nel caso di specie l’Ufficio finanziario, con gli impugna-ti avvisi, aveva accertato una plusvalenza per cessione di terreno, risultante da un atto di compravendita già oggetto di altro Accertamento, con cui era stato analogamente rettifi-cato il valore dichiarato, ma ai fini dell’imposta di registro. In particolare, il Collegio di prima istanza aveva condiviso quanto argomentato dai contribuenti in ordine alla corretta defini-zione di plusvalenza secondo il dettato dell’art. 54, comma 2, del T.U.I.R.. Secondo ci essa è costituita dalla “differenza tra il corrispettivo o l’inden-nizzo...” sicché essa andrebbe calcolata su quanto l’alienante ha conseguito dalla vendita del

terreno e non con riferimento al suo valore venale. Inoltre, i primi Giudici hanno affermato che, pur volendo accedere al-la tesi dell’Ufficio secondo la quale nel determinare la plu-svalenza è legittimo l’aggancio al valore venale accertato in sede di pagamento dell’impo-sta di registro, i contribuenti avevano ampiamente fornito quella prova contraria richiesta secondo l’interpretazione del-la Corte di Cassazione. Infine il Collegio adito ha ritenuto che l’Ufficio avrebbe dovuto effet-tuare ulteriori indagini anche bancarie per corroborare la sua tesi frettolosamente formulata sulla base di una presunzione inattendibile.

La decisioneSecondo quanto sentenziato

dalla CTR barese, nella fattispe-cie, deve farsi riferimento al combinato disposto di cui alla lett. b) comma 1 dell’art. 81 del D.P.R. n. 917/86 che, fra l’altro, prevede che rientrano nella ca-tegoria dei redditi diversi “le

plusvalenze realizzate a segui-to di cessioni a titolo oneroso di terreni suscettibili di utiliz-zazione edificatoria secondo gli strumenti urbanistici vigenti al momento della cessione”, e al comma 1 del successivo art. 82 che definisce plusvalenza la differenza tra i corrispettivi percepiti nel periodo d’imposta e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente il bene medesimo. Ciò premesso i giudici hanno con-diviso l’assunto del Collegio di prime cure secondo cui in virtù del tenore della disposizione legislativa sopra annotata, de-ve farsi riferimento a quanto l’alienante ha effettivamente percepito e non al valore vena-le del bene.

Ciò in quanto, in effetti, la norma di riferimento (art. 81 - lett. b) del D.P.R. n. 917/86) specifica in modo chiaro che il valore base per determinare la plusvalenza è dato dal corri-spettivo percepito nel periodo d’imposta in esame e ciò diver-

samente da quanto espressa-mente disposto per l’imposta di registro per la quale, ai sensi dell’art. 51 - comma 2 - del D.P.R. n. 131/86, si deve fare riferimen-to al valore venale in comune commercio.

Per questo, sulla base dell’inequivocabile significato del termine “corrispettivo”, occorre fare riferimento sol-tanto al maggiore ammonta-re del ricavato della vendita rispetto al costo d’acquisto, cioè all’entità della monetiz-zazione dell’incremento patri-moniale. Con la conseguenza che non sono legittime revi-sioni dell’imponibile in base al semplice riscontro dell’inferio-rità di detto ricavato rispetto al valore di mercato, restando salva la sola facoltà dell’ufficio di dedurre e dimostrare l’even-tuale divergenza del prezzo effettivamente riscosso rispet-to a quello enunciato nel con-tratto di vendita (se del caso avvalendosi degli elementi presuntivi offerti dal valore venale). E essendo, peraltro,

“i principi relativi alla determi-nazione del valore di un bene che viene trasferito diversi a seconda dell’imposta da appli-care” (Cass. Sez. 5, Sentenza n. 16700 del 08/08/2005).

Peraltro, pur volendo acce-dere al diverso orientamento espresso dalla stessa Corte di Cassazione con la senten-za n. 20865/2007 richiamata dall’Agenzia appellante, a prescindere dalla circostanza che la norma di riferimento individua espressamente un diverso criterio di valutazione rispetto alla legge che discipli-na l’imposta di registro (l’una il “corrispettivo”, l’altra il “valo-re venale”), nella fattispecie si deve registrare che il Collegio di prima istanza aveva pure riscontrato che “gli elementi evidenziati dai ricorrenti nel ri-corso identificano sicuramente quella prova contraria richie-sta, secondo l’interpretazio-ne della Corte di Cassazione” verso i quali l’Ufficio nulla ha prodotto, nemmeno in appel-lo, per contrastarne il valore probatorio. Sulla base di tali articolate considerazioni gli atti di accertamento sono stati definitivamente annullati.

FiscoinAula a cura di Giuseppe Ciminiello

Plusvalenze da vendita di immobili

Page 15: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

2016-22 gennaio 2010 Università

latesisulgiornaleuni

In questa pagina, dedicata alle Università di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi sui temi economici che vengono discusse nelle Università di Bari, Foggia, Lecce, Taranto e Potenza allo scopo di far conoscere al mondo imprenditoriale le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Dagli elenchi dei laureati che ci trasmettono le Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Agraria, Ingegneria degli Atenei apulo-lucani scegliamo le tesi che abbiano una diretta attinenza con i temi trattati dal nostro settimanale.

curriculumAngela Giordano, nata a

Bari il 03/09/1985 dopo la maturità classica ha consegui-to nel luglio del 2009 il diploma di laurea magistrale in Giuri-sprudenza (già giurisprudenza d’impresa) presso l’Università

degli Studi di Bari, ottenendo il massimo dei voti con lode e discu-tendo una tesi di laurea in diritto amministrativo: “Governo del territorio e pianificazione strategica” (relatrice Giovanna Iacovo-ne). Oggi frequenta il primo anno della scuola di specializzazione per professioni legali ed esercita pratica forense.

Le città cambiano veloce-mente e in un mondo glo-balizzato come il nostro

le distanze si accorciano, il cen-tro si unisce alla periferia, la pe-riferia si inserisce nel contesto ambientale, sociale e culturale circostante creando una rete che esige un governo reticolare del territorio. I rigidi strumenti urbanistici non riescono a fron-teggiare la flessibilità di tale si-stema in movimento.

Per questo le Regioni rea-lizzano diverse forme di pia-nificazione per il governo del territorio.

Negli ultimi anni in Europa e in Italia si stanno diffondendo piani strategici d’area vasta multi settoriali e di lungo perio-do che coinvolgono i cittadini e gli altri portatori di interesse pubblico e privato della città.

Dagli anni ‘90 in poi vere e proprie aree metropolitane italiane costituite da più Comu-ni vicini attraverso varie forme di negoziazione, organizzate

secondo gli schemi del Testo Unico degli Enti locali, hanno approvato ed attuato negli an-ni molteplici interventi previsti in un unico e condiviso piano strategico.

La breve distanza e il comu-ne sentire di città talmente vicine da condividere la mede-sima cultura e avere le stesse potenzialità spinge queste cit-tà ad unirsi per perseguire pro-getti e ambizioni comuni. Nella mia tesi sono partita dall’anali-si dei concetti di pianificazione e programmazione che rappre-sentano l’entroterra e il nucleo originario della moderna piani-ficazione strategica.

Focalizzando poi l’attenzione sulle tipologie di pianificazione normativamente disciplinate afferenti al governo del terri-torio e ripercorrendo le tappe storiche principali della materia urbanistica, dai primi regola-menti edilizi del 1859 alla legge n. 1150 del 1942 e a quella n. 142 del 1990, ho cercato di delinea-

re il sistema odierno e i diversi livelli di pianificazione territo-riale con i suoi limiti e la connes-sa necessità di superarli.

Tale necessità deriva soprat-tutto dall’evoluzione concet-tuale che ha visto convergere la materia urbanistica nel go-verno del territorio, definitiva-mente avvenuta con la legge costituzionale n. 3 del 2001 che sembra recepire a livello costi-tuzionale il tramonto della ma-teria urbanistica.

Per cercare di governare il territorio, non solo in riferi-mento agli aspetti relativi alle destinazioni d’uso del suolo ma in relazione ai diversi e molteplici elementi che inci-dono sul territorio, quali quelli ambientali, economici e socia-li vi è l’esigenza impellente di trovare un metodo di pianifica-zione diverso.

La consapevolezza della reticolarità del territorio ha portato l’Italia e la Comunità Europea a mettere a fuoco for-

me di nuova programmazione che hanno cominciato così ad evidenziare le mancanze del sistema urbanistico tradiziona-le delineando un immaginario nuovo e più ampio.

La nuova forma di pianifica-zione strategica, seppur non normativamente prevista e già sperimentata all’estero, può diventare leva di sviluppo loca-le per molte città che di fronte a difficoltà, quali crisi econo-miche e demografiche, o al cospetto di grandi eventi da organizzare, quali le Olimpiadi, sentono l’esigenza di predi-sporre un piano strategico.

Nella tesi partendo dall’esempio di pianificazio-ne strategica per eccellenza, quello di Barcellona, ho analiz-zato un’esperienza più recente e per certi versi simile a quella spagnola, il caso di Torino.

Avvicinandomi sempre di più alla realtà in cui vivo ho esaminato le due esperienze pugliesi di pianificazione stra-

tegica in itinere: “BA2015” e “La città murgiana della qua-lità e del benessere”, piani che attraverso convenzioni e protocolli d’intesa hanno uni-to più Comuni per cominciare insieme un percorso condiviso e partecipato.

L’amministrazione regionale privilegia, infatti, nei criteri per l’assegnazione delle risorse dedicate ai piani, la dimensio-ne territoriale d’area vasta che appare più coerente di quella comunale per la sperimenta-zione efficace di questo tipo di strumento.

Sulla scia del Documento Strategico della Regione Pu-glia 2007-2013 che fissa la pro-grammazione regionale in or-dine alla politica comunitaria e analizza il contesto territoriale, sociale e culturale della Puglia, si punta a far diventare questa Regione più aperta e compe-titiva, attraverso la partecipa-zione dei cittadini e il partena-riato pubblico–privato.

Mancando una normativa giuridica in materia di pianifi-cazione strategica gli opera-tori del settore sono chiamati ad affrontare il problema della coerenza delle linee strategi-che dei nuovi piani con i piani territoriali esistenti.

Uno strumento utile in questo senso può ravvisarsi nell’accordo di programma.

Inoltre i Comuni sono chia-mati ad approcciarsi a problemi riguardanti l’aspetto organizza-tivo delle amministrazioni co-munali che si mettono insieme realizzando scelte di sviluppo locale comuni, nonché concer-nenti questioni relative alla co-genza dei piani che dal momen-to prettamente strategico de-vono passare a quello attuativo in un arco temporale lungo. Perciò sembra essere necessa-ria una norma nazionale in ma-teria di governo del territorio che fissi i principi generali.

AnGELA GIORDAnO

La nuova progettazione deve riuscire ad integrarsi con la vecchia normativa giuridica

Per lo sviluppo locale del territoriosi deve puntare al piano strategico

www.universus.it

Bari Bioarchitettura®

Nuove Tecnologie per la valorizzazione dei Beni Culturali e Museali

Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane

Diritto e Pratica tributaria

Management Agroalimentare

Sales & Retail management

Management del Turismo sociale e sostenibile

Lecce Formatori esperti in Europrogettazione e Sviluppo del capitale umano

Management della Pubblica Amministrazione e innovazione dei processi di Governo Locale

Management per la Green Economy

Tecniche e tecnologie per Sistemi avanzati di telecomunicazioni

Info:Segreteria Master Universus - Scuola di Management &

TechnologyBari Tel: 080 5504911- Email: [email protected];Lecce Tel: 0832 277827- Email: [email protected]

Presentazioni presso le sedi di Bari e Lecce il

14/01/10- 18/01/10ore 11.00- 13.00

MASTER 2010-2011

• I Master sono candidabili ai finanziamenti regionali• voucher di alta formazione • Bando “Ritorno al Futuro”

• POR Puglia 2007-2013

Page 16: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

2116-22 gennaio 2010Opinioni

Aliquote Irpef

programma AR.CO.: Opportunità per le pmi

Al via gli Avvisi Pubblici del Progetto AR.CO., programma di svi-luppo del territorio per la crescita dell’occupazione.

L’intervento, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politi-che Sociali con l’assistenza tecnica di Italia Lavoro S.p.A., è a so-stegno della realizzazione di modelli di servizi per il miglioramento competitivo dei settori artigianato e commercio, e per lo sviluppo di reti e network di cooperazione sostenibili per favorire la crescita dell’occupazione.

I contributi sono finalizzati all’inserimento occupazionale, assi-stenza tecnica e consulenza specialistica, sostegno alla creazione d’impresa.

Gli avvisi Pubblici sono disponibili, completi dei requisiti di partecipazione, le condizioni e le modalità di presentazione del-le domande, oltre che sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www.lavoro.gov.it, su www.italialavoro.it, se-zione bandi, e su www.servizilavoro.it nella sezione riservata al programma.

Ammortizzatori sociali: accesso Inps in 48 ore

Accesso a tutti i tipi di ammortizzatori sociali sempre più veloce: gli assegni di disoccupazione, cassa integrazione e mobilità da og-

gi arriveranno entro 48 ore.Un pagamento “in tempo reale”: grazie a un nuova procedura

informatica si può disporre subito, ogni giorno, del sussidio, senza dover aspettare il giorno stabilito del mese.

La novità, annunciata da Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, è una delle tre iniziative messe in campo dall’Istituto con lo scopo di migliorare ulteriormente i tempi di pagamento e risol-vere i ritardi che caratterizzano il 10% delle richieste.

Nel 2009 il 90% delle richieste di cassa integrazione sono state liquidate entro i 29 giorni.

Nasce la nuova sede del Mtv di puglia

è stata inaugurata la nuova sede del Movimento Turismo del Vino Puglia, ubicata a Bari in via Sangiorgi, 15. Si tratta di un inte-ressante esempio di archeologia industriale interamente ristruttu-rato, ampio, funzionale.

è una vera e propria “scuola” per imparare a cucinare, degusta-re e conoscere i vini e i prodotti tipici di Puglia. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’assessore regionale alle risorse agro-alimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno.

Sono state presentate in anteprima delle attività in program-ma nel 2010. La sede rappresenta la nuova sfida di Vittoria Cison-no, presidente del Movimento Turismo del Vino Puglia, da anni impegnata nella promozione dell’enogastronomia pugliese di qualità.

dalMondodelleImpreseinviate le vostre notizie a [email protected]

segue dalla prima pagina

è stata pubblicata la variazione Istat rela-tiva al mese di novembre 2009 (Gazzetta Ufficiale in pubblicazione).

Aumento Istat Annuale: novembre 2008 - novembre 2009: 0,70%Immobili adibiti ad uso abitativo: Ai sensi della legge 392 del 1978 sull’equo canone: 0,525% (=75% di 7,00)Aumento Istat biennale: novembre 2007 - novembre 2009: +3,30Aumento Istat biennale al 75%: novembre 2007 - novembre 2009: + 2,475

Variazione Istat novembre 2009Per il periodo 1° gennaio – 31 marzo 2010, sono stati comunicati i nuovi tassi globali medi con nota della Banca d’Italia (su base annua).Conti correnti garantiti e non garantiti: fino a 5.000 €: 12,85% - oltre 5.000 €: 9,59%Scoperti senza affidamento: fino a 1.500 €: 19,96% - oltre 1.500 €: 13,12%Anticipi, sconti e altri finanziamenti alle imprese: fino a 5.000 €: 10,26% - oltre 5.000 €: 5,43%Factoring: fino a 50.000 €: 6,14% - oltre 50.000 €: 4,05%Crediti personali: €: 12,53%Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle banche: €:18,13%Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle società finanziarie: €:14,41%Leasing autoveicoli e aeronavali: fino a 25.000 €: 14,431% - oltre 25.000 €:

12,67%Leasing immobiliare: €: 4,39%Leasing strumentale: fino a 25.000 €: 10,34 - oltre 25.000 €: 6,56%Credito finalizzato: fino a 5.000 €: 14,18% - oltre 5.000 €: 12,17%Credito revolving: fino a 5.000 €: 16,97% - oltre 5.000 €: 12,79%Mutui a tasso fisso: €: 5,36%Mutui a tasso variabile: €: 2,92%Prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione: fino a 5.000 €: 15,437% - oltre 5.000 €: 12,46%

Ai fini della determinazione degli interessi usurari ai sensi dell’art. 2 della legge n.108/96, i tassi rilevati devono essere aumentati della metà

Per i criteri di rilevazione dei dati e di compilazione della tabella si veda la nota metodologica allegata al Decreto.

Rilevazione trimestrale dei tassi medi ai fini del calcolo di quelli usurari

di Vito RAIMOnDO

diciamolatuttaBerlusconi e Tremonti si diano una regolata sul

capitolo imposte. Il primo – anche per motivi elet-toralistici – auspica un provvedimento qualsiasi purchè possa rientrare nelle promesse program-matiche del 2008.

Il secondo sta pensando ai 480 mld. (uno e mez-zo al giorno!) di Bot e Btp da emettere prossima-mente per rinnovare i titoli in scadenza che pro-ducono una vera e propria tassa (gli interessi) di 8 mila mld.

È difficile che il premier la spunti e la riforma (due aliquote: 23% e 33%) non ci dovrebbe essere - come accaduto in passato – poiché Tremonti non tollererà mai che sia varata in deficit.

Il “brand” natuzzi a Parigitra le icone della cultura pop

Saranno venuti gli occhi lucidi all’algido Pasquale Natuzzi durante il “Design 9-Joyeux anniversaires” in corso a Parigi. Il prodotto – Natuzzi è consacra-to, ormai, come brand se è vero che è annoverato a pieno titolo tra i protagonisti degli ultimi otto secoli di storia di inventori, creativi e designer che hanno reso un marchio pilastro delle cultura “pop”. Una gran bella notizia alla faccia (brutta) della crisi.

Le strategie dei poli politici in Pugliae qualche anomalia di troppo

Raffaele Fitto e Adriana Poli Bortone, da ferrei nemici, diventano alleati e si accingono a vincere le prossime elezioni regionali.

Michele Emiliano e Nichi Vendola dal set di “due cuori e una capanna” durante la Primavera puglie-se (2005) si allontanano e decretano la possibile sconfitta del Centrosinistra. Ecco un’altra modali-tà per considerarsi diversi tra i due schieramenti. Complimenti a tutti e quattro.

Chissà come sono felici i pugliesi, però…

È ufficiale: anche Vendolaunto dal Signore

Il Papa :”Non credete ai maghi e agli economisti che fanno le previsioni”. Il Ministro Tremonti, tem-po fa, aveva sostenuto la stessa cosa riferendosi ai secondi. Anche lui, come il suo capo, unto dal Si-gnore? Gesù mio…

A Sua Santità suggeriamo di aggiungere a maghi e economisti i ministri della Sanità europei e i loro esperti che non ne hanno azzeccata una in fatto di previsioni sui fabbisogni del vaccino contro l’in-fluenza cosiddetta “suina”. A proposito. Anche il Governatore della Puglia, Vendola, non scherza in fatto di unzione.

Don Luigi Verzè, presidente del famoso S.Raffaele di Milano ha detto: “Sia Berlusconi che Vendola possiedono un fondo di santità”

Promossa Daniela SantanchèSenza conflitto di interessi…

La parlamentare Daniela Santanchè, nel prossi-mo Consiglio dei Ministri, sarà nominata sottose-gretaria al Welfare, unitamente al lucano Guido Viceconte (ai Rapporti con il Parlamento).

Proprio nei giorni scorsi è stato ufficializzato – guarda caso - l’accordo tra il berlusconiano quoti-diano “Il Giornale” e la società pubblicitaria Visibi-lia che fa capo alla Santanchè.

Preghiamo i nostri lettori di non pensare a male: non c’è conflitto di interessi e giammai parvenza di (voto) di scambio.

Il socialista Craxi trascinatotra secessionisti e post-fascisti

Decennale della morte di Bettino Craxi. Un’on-data di amarcord sui giornali e servizi specialissimi sulle Tv. C’è clima di santificazione. Soprattutto da parte dei vecchi socialisti – berlusconiani. Ma…

Ha ragione Michele Serra: “Qualcuno dovrebbe spiegarci compiutamente e con parole semplici come sia possibile che una maggioranza di im-postazione liberista, guidata dall’uomo più ricco del Paese e resa possibile solo dall’alleanza con secessionisti e post-fascisti, possa avere qualcosa a che fare con l’eredità politica di un leader so-cialista”.

Prendete il Ministro Brunetta, per esempio, che vuole cambiare l’art.1 della Costituzione che più socialista di così non poteva essere. Allora, come oggi.

Donna Adriana con tanto di nasoper lo sbarramento di Mantovano?

Le contrapposizioni che stanno dilaniando il Centrosinistra per la selezione del candidato – Go-vernatore alla Regione Puglia hanno – come il vi-

rus dell’influenza suina – superato il e sconfinato nel Centrodestra. Come in una classica pandemia. Prendete il caso – Poli Bortone: si era dato per scontato il suo rientro nell’area Pdl - dopo aver smaltito lo strappo con Raffaele Fitto – e la stra-da per raggiungere l’Estramurale Capruzzi di Bari sembrava in discesa.

Ma ecco che spunta una buca: l’ha creata il sot-tosegretario Mantovano: “È meglio un candidato del Pdl istituzionale”. Chi sarebbero i più papabi-li? Amoruso, Distaso, Quagliariello, Azzollini, Fitto (indicato da “La Gazzetta dell’Economia”, qualche settimana fa) e lo stesso Mantovano.

Rimarrà con tanto di naso Donna Adriana?

I razzisti di Verona non si smentiscono

Deliziosi quei tifosi del Chievo-Verona che, in curva, dietro il civilissimo striscione con la scritta “Acqua e saon par el teron” (Acqua e sapone per il terrone) hanno subissato di “buu-buu” l’italianissi-mo nero Mario Balotelli.

Un vero signore pure il sindaco Flavio Tosi: “È un ragazzino immaturo e presuntuoso. Non sarà mai un campione”.

Ha, forse, ragione Gad Lerner: “È odiato (Balo-telli, non Tosi: ndr) perché è il nuovo italiano”.

Verona, da sempre terra ostile verso i meridio-nali e i neri, è quella città in cui, anni fa, fu esposto, durante Verona-Napoli un altro striscione ricco di fair play: “Forza Vesuvio”.

A cui i napoletani, con l’arguzia che è loro con-geniale, risposero nella gara di ritorno, altrettanto shakespearianamente : “Giulietta è una zoccola”.

Cari Berlusconi e Tremontima sì, datevi una regolata...

Difficile far conciliare gli interessi del Premier e del Ministro

di gettito di notevole consistenza e quindi con un sostanziale ap-pesantimento del sistema delle imposte indirette, con due effetti perversi: il primo sulla distribuzione dei redditi, che peggiorereb-be ulteriormente, e l’altro sull’inflazione interna, che potrebbe nuovamente accelerare con la conseguente erosione del potere d’acquisto reale dei redditi monetari.

La seconda strada (minori spese pubbliche) è quella apparente-mente più allettante: la spesa pubblica italiana non gode fama di efficienza e quindi qualche taglio agli sprechi può esser fatto per compensare le minori entrate. Giusto, ma solo dopo che la pub-blica amministrazione abbia ritrovato forme di maggiore efficien-za, non prima. Perché prima è possibile solo un taglio alle spese che si ottiene riducendo (a parità di efficienza o, se si preferisce, di inefficienza) la quantità dei servizi pubblici. Se la strada che il Governo intende perseguire è questa, allora correttezza vorrebbe che nel dichiarare programmaticamente che si intendono ridurre le aliquote Irpef, si dichiari anche quali e quanti servizi pubblici si intendano tagliare. In assenza di questa correttezza politico-istituzionale, il rischio è che i tagli di spesa avvengano in maniera opportunistica e non dichiarata, colpendo soprattutto gli investi-menti in capitale sociale ed in ricerca e compromettendo la già scarsa crescita del sistema economico nazionale.

Sono convinto che Luigi Einaudi, grande liberale e cultore della finanza ortodossa, avrebbe guardato con sospetto a questo annun-cio (sia pure ora diluito nel tempo) che è foriero di nuove tempeste sul saldo del bilancio dello stato. Quel bilancio che Einaudi avrebbe voluto sempre in pareggio.

GIOVAnnI AnCOnAProfessore di Politica economica – Facoltà di Scienze politiche – Bari

Page 17: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

2216-22 gennaio 2010 I Mercati

CAMERA DI COMMERCIO, InDUSTRIA, ARTIGIAnATO E AGRICOLTURA - BARI

BORSA MERCINella giornata di mercato nazionale dei cereali, mandorle, legumi e ortofrutta di MARTEDI’ 12/01/2010 è stato rilevato il seguente andamento relativo alla settimana trascorsa:

Ribasso per il grano duro, stazionari grano tenero e farine; in diminuzione cruscami e semole. Leggero aumento per il granturco. Senza variazioni di rilievo per gli altri prodotti in listino. Mercato sostenuto per le mandorle. Piena campagna con prezzi sotto la media stagionale. Mercato sostenuto per l’olio.

Euro/Tonn. Variazione rispetto a

quotazione precedente

(in Euro)Min Max

CEREALIGRANO DURO PROD. NAZ. FR CAMION PART. (ZONA PUGLIA - LUCANIA) IN TONN.Fino p.s. Kg 80 e oltre; prot. min. 13% s.s.; umidità max 11-12%; bianconato 20% max 176,00 178,00 -4Buono Merc. peso spec. da Kg 77 a 79; umidità max 12%; bianconato 30% max 169,00 171,00 -4Mercantile peso spec. da Kg 75 a 76; umidità max 12%; bianconato 30% oltre 160,00 162,00 -2Slavato peso spec. da Kg 74 a 75; umidità max 12,5%; bianconato non rilevante n.q. n.q.GRANO DURO D’ IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN.Comunitario n.q. n.q.Extracomunitario n.q. n.q.GRANO TENERO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO PUGLIA IN TONN.Speciale n.1 peso specif. Kg 80 e oltre; c.e. max 1%; umidità max 14%; prot. min. 13% s.s. 190,00 193,00 staz.Fino peso specif. Kg 78-79; c.e. max 1%; umidità max 14%; prot. min. 11,50% s.s. 168,00 171,00 staz.GRANO TENERO D’ IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN.Comunitario n.q. n.q.Extracomunitario n.q. n.q.GRANTURCO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO CAMION ARRIVO BARI 163,00 166,00 +3GRANTURCO D’ IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARIComunitario n.q. n.q.Extracomunitario n.q. n.q.ORZO PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA 128,00 131,00 staz.ORZO RINFUSA D’ IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARIComunitario n.q. n.q.Extracomunitario n.q. n.q.AVENA PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA 175,00 180,00 staz.AVENA D’ IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATA BARIComunitaria n.q. n.q.Extracomunitaria n.q. n.q.FARINEFarina tipo 00 (W min. 300) telato franco partenza Puglia 280,00 285,00 staz.Tipo 00 telato franco partenza Puglia 250,00 255,00 staz.Tipo 0 telato franco partenza Puglia 245,00 250,00 staz.Tipo 00 telato franco arrivo Bari prod. Italia centro-sett. 245,00 250,00 staz.CRUSCAMI DI GRANO DURO E TENERO - (FRANCO CAMION PARTENZA PUGLIA)Crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di carta 141,00 146,00 -10Cruscame di tenero cubettato rinfusa 100,00 101,00 -10Tritello di duro rinfusa 95,00 97,00 -10Cruscame di duro cubettato rinfusa 100,00 101,00 -10Farinaccio di duro rinfusa 110,00 112,00 -10Farinaccio di duro in sacco di carta 137,00 139,00 -10Farinaccio di tenero in sacchi di carta 137,00 143,00 -10SEMOLESemola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia 82/84 275,00 280,00 -5Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri 82/84 260,00 265,00 -5Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri 88/90 220,00 225,00 -5Semolato rinfusa franco part. Puglia 200,00 205,00 -5RISI PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO BARI E PROVINCIAFino Ribe 740,00 790,00 staz.Superfino Arborio 780,00 830,00 staz.Fino Parboiled Ribe 800,00 850,00 staz.Fino Parboiled Roma 850,00 900,00 staz.

CECI PRODUZIONE NAZIONALEMassa neri n.q. n.q.Massa bianchi n.q. n.q.CECI PRODUZIONE ESTERACalibro 33 e oltre 900,00 950,00 staz.Calibro 31-32 780,00 830,00 staz.Calibro 29-30 750,00 800,00 staz.PISELLI PRODUZIONE NAZIONALE n.q. n.q.PISELLI PRODUZIONE ESTERAMarrowfats 1050,00 1100,00 staz.FAVE PRODUZIONE NAZIONALEIntere (Cottoie) n.q. n.q.Favino bianco 215,00 220,00 staz.Favino nero n.q. n.q.FAVE PRODUZIONE ESTERASgusciate 800,00 850,00 staz.LUPINI PRODUZIONE NAZIONALE n.q. n.q.LUPINI PRODUZIONE ESTERA n.q. n.q.PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESChI

(*) I prezzi minimo-massimo indicati, si riferiscono al valore qualitativo del prodotto ed alla loro provenienza.(**) Prodotti soggetti ad etichettatura ai sensi dei Regolamenti CE n. 1829 e n. 1830 del 2003 sugli O.G.M. Prezzi al Kg. riferiti a merce grezza alla produzione, al netto di I.V.A. e franco partenza.

Seduta non valida per mancanza del numero legale dei componenti della CommissioneOLIO DI OLIVA merce grezza alla produzioneExtra Vergine Ogliarola acidità fino al 0,5% (*) 2,60 2,70Extra Vergine acidità fino al 0,5% (*) 2,50 2,60Extra Vergine acidità fino al 0,8% (*) 2,30 2,40Extra Vergine Biologico 3,00 3,20Dop Extra vergine Terra di Bari 2,65 2,75Vergine “ “ al 2% (*) 2,10 2,20Lampante “ base 3% max 5 % (*) 1,98Raffinato “ fino al 0,3% (*) 2,22

OLIO DI SAnSA DI OLIVA Raffinato acidità fino all 0,3% 1,15

OLIO GREZZO DI SAnSA DI OLIVA Estratto con solvente (esano)acidità base 3% max 5% n.q.acidità base 5% max 10% 0,77acidità base 10% max 15% n.q.acidità base 15% max 20% n.q.acidità base 20% max 25% 0,50acidità base 25% max 30% n.q.acidità base 30% max 35% n.q.acidità base 35% max 40% n.q.acidità base 40% max 45% n.q.

OLIO DI SEMI ALIM. RAFFInATI (prezzi da raffineria a grossista franco arrivo a Bari)di Arachide 1,20di Soia (**) 0,76di Girasole 0,80di Mais (**) 0,83di Semi vari n.q.

CAMERA DI COMMERCIO, InDUSTRIA, ARTIGIAnATO E AGRICOLTURA - FOGGIA

PRODOTTI ZOOTECnICILa Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che rivestono particolare importanza per la provincia:

Settimana01-30/11/2009

LATTE E PRODOTTI CASEARI LATTE (alla stalla):Latte di vacca (prezzo base) * al litro 0,37Latte di bufala ** “ “ 1,26Latte di pecora “ “ 0,80Latte di capra “ “ 0,55 PRODOTTI CASEARIFormaggio pecorino: min maxfresco al Kg. 7,00 7,15stagionato fino a sei mesi “ “ 8,80 9,35stagionato oltre sei mesi “ “ 10,15 10,45Ricotta fresca: di latte pecora “ “ 4,95 5,50di latte di vacca “ “ 3,85 4,95Ricotta salata “ “ 7,35 7,45Provolone: fresco “ “stagionato oltre i sei mesi “ “Caciocavallo: fresco “ “ 8,25 8,80stagionato oltre i sei mesi “ “ 9,35 9,90Mozzarella di bufala “ “ 10,00 12,00Mozzarella di vacca “ “ 6,50 7,50Scamorze “ “ 6,70 7,20Manteche “ “Burro di affioramento “ “ 4,20 4,70

(*) prezzo base soggetto ai seguenti 4 parametri di franchigia: grassi 3,60 - proteine 3,20 - cellule somatiche 400.000 - carica batterica da 100.000 a 200.000(**) Prezzo base vigente dall’ 1/04 al 30/09 (riferito al 6% di grasso, con incremento di € 0,1807 per ogni punto in più) e prezzo base vigente dall’ 1/10 al 31/03 (riferito al 6% di grasso, con incremento di € 0,1549 per ogni punto in più), determinato a seguito di accordo a livello provinciale.

CAMERA DI COMMERCIO, InDUSTRIA, ARTIGIAnATO E AGRICOLTURA - FOGGIA

CEREALILa Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che rivestono particolare importanza per la provincia:

Settimana13/12/2009-09/01/2010

al giorno13/01/2010

min max min maxGRANO DURO FINO(peso Kg 79 ed oltre per hl.; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 30%; nulli 0,50%, volpati max 3%) contenuto proteico min 12,5 %

tonn 178 182 170 175

GRANO DURO BUONO MERCANTILE (peso Kg. 78 per hl.; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 31% al 50%; nulli 0,50%; volpati max 6%) contenuto proteico min 11,5 %

tonn 170 175 162 167

GRANO DURO MERCANTILE (peso Kg. 76-77 per hl.; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bian-conati 50%; nulli 0,50%; volpati max 6%) contenuto proteico min 11,0 %

tonn 160 165 152 157

GRANO TENERO FINO(peso oltre Kg. 77 per hl.; tolleranza 1% corpi estranei) per farine 00 tonn 135 140 135 140 ORZO VESTITO nostrano tonn 115 120 115 120distico “ 120 125 125 130 AVENA (base Kg 40 per hl; impurità reale massima 4%) tonn 155 160 155 160

FRAnCO PARTEnZA Min MaxInsalata Indivia Scarola gabbia 4,50 5,00Insalata Trocadero gabbia 4,00 4,50Lattuga Romana gabbia 4,00 4,50Cavolfiore gabbia (da Kg 10) 5,00 6,00Finocchi Taglio corto tipo esport. gabbia (da Kg 5) 3,00 3,50Broccoletti Kg. Netto 0,80 1,00Prezzemolo Kg. Netto 0,80 1,00Patate Lunghe gialle zona Polignano Kg. Netto n.q. n.q.

Patate Tonde gialle zona Polignano

Kg. Netto n.q. n.q.

Zucchine Zona Monopoli Kg. Netto n.q. n.q.Cetrioli Lisci Kg. Netto n.q. n.q.Fave novelle Kg. Netto n.q. n.q.Piselli verdi Kg. Netto n.q. n.q.Ciliegie da industria Kg. Netto n.q. n.q.

da tavola Bigareau Kg. Netto n.q. n.q. “ Giorgia Kg. Netto n.q. n.q. “ Ferrovia Kg. Netto n.q. n.q.

Uva da tavola Apirene Centennial Kg. Netto n.q. n.q. “ Sugarone Kg. Netto n.q. n.q. “ Crimson Kg. Netto n.q. n.q.Regina della Puglia Kg. Netto n.q. n.q.Victoria Kg. Netto n.q. n.q.Italia Kg. Netto n.q. n.q.Red Globe Kg. Netto n.q. n.q.Palieri Kg. Netto n.q. n.q.

Fioroni Puglia Kg. Netto n.q. n.q.Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A).I prezzi forniti sono indicativi.

MAnDORLEsgusciate massa dolce originaria franco magazzino Bari (tonn.) 3200,00 3300,00

(Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max)massa amara franco magazzino Bari (tonn.) 3300,00 3400,00(Impurità 0,5% max; Rottame 5% max; Umidità 6% max; Oleato occulto 1% max)

LEGUMInOSELENTICCHIE PRODUZIONE NAZIONALE n.q. n.q.LENTICCHIE PRODUZIONE ESTERA“Eston” (piccole) 800,00 850,00 staz.“Large” 850,00 900,00 staz.FAGIOLI PRODUZIONE NAZIONALE n.q. n.q.FAGIOLI PRODUZIONE ESTERACannellini 850,00 900,00 staz.Tondini 730,00 780,00 staz.Borlotti 850,00 900,00 staz.Piattelli 950,00 1000,00 staz.

Page 18: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità

2316-22 gennaio 2010Memorandum

orarivoliPartenze da BARI

Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note

Alghero Ryanair FR9246 21:10 22:50 L V

BolognaRyanair FR4316 08:15 09:35 L M M G V S DAir One AP6187 14:10 15:25 L M M G V S D

Brussels Charleroi

Ryanair FR8706 06:30 09:10 M G S da 14/01

Ryanair FR8706 14:05 16:45 D da 07/02

BucarestTarom RO 442 11:25 13:50 L M V

Carpatair V3 564 18:50 21:35 M G DCagliari Ryanair FR8726 10:20 11:35 L M V D da 05/02

ColoniaAirberlin AB8967 14:00 16:15 MAirberlin AB8967 14:05 16:20 LAirberlin AB8967 14:25 16:40 S

Dusseldorf Ryanair FR8722 10:25 13:00 M G S da 04/02

Francofortehahn Ryanair FR5215 21:10 23:20 M G S

GenovaRyanair FR8702 12:10 13:35 M da 20/01

Ryanair FR8702 16:20 17:45 L V da 15/01

KarlsruheRyanair FR8772 16:00 18:00 D da 24/01

Ryanair FR8772 16:10 18:10 M 20/01 a 03/02

Ryanair FR8772 19:45 21:45 M da 10/02

Londra Stansted

Ryanair FR1906 11:45 13:45 L M V nota 3

Ryanair FR1906 14:00 15:55 M da 10/02

Ryanair FR1906 14:05 16:00 L V da 05/02

MaltaRyanair FR9874 16:30 17:50 M G S da 28/01

Ryanair FR9874 17:40 19:00 M G S nota 8

Milano Lin

Air One AP6809 07:00 08:30 L M M G V SAlitalia XM5932 09:50 11:20 L M M G V S D

Meridiana IG 828 12:15 13:45 L M M G V S D nota 16

Alitalia VE7042 12:25 13:55 L M M G V S DAlitalia VE7044 15:25 16:55 L M M G V DAir One AP2913 18:15 19:45 L M M G V S D

Milano MXP

Easyjet U22832 09:25 12:00 L M G V S nota 13

Alitalia AZ1634 11:20 12:55 L M M G V SLufthansa LH1853 15:05 16:40 L M M G V S D

Easyjet U22834 17:05 18:40 DEasyjet U22836 19:55 21:30 SEasyjet U22836 20:55 22:30 L M M V D nota 14

Alitalia AZ1636 21:55 23:30 L M M G V D

Milano Orio al Serio

Ryanair FR4659 06:30 08:05 L M M G V S D da 04/02

Ryanair FR4659 08:25 09:55 L M M G V S D nota 4

Ryanair FR4705 13:15 14:45 MRyanair FR4705 14:10 15:40 L DRyanair FR4705 14:35 16:05 M G V SRyanair FR4887 20:55 22:25 L M M G SRyanair FR4887 21:20 22:50 V D

MonacoAirberlin AB8969 11:55 13:50 DAirberlin AB8969 16:50 18:45 G

Parigi Ryanair FR8708 06:30 09:00 L M V D da 15/01

PisaRyanair FR9784 17:35 18:50 M M G SRyanair FR9784 18:15 19:30 L V D

Roma

Alitalia AZ1602 06:45 07:55 L M M G V S DAlitalia AZ1608 07:20 08:30 L M M G V SEasyjet U2 954 09:20 10:25 DEasyjet U2 954 09:55 11:00 L M M V S nota 15

Air One AP4113 10:50 12:00 L M M G V S DAlitalia AZ1604 11:20 12:30 S DAlitalia AZ1604 12:05 13:15 L M M G VAir One AP4115 15:15 16:25 L M M G V S DAlitalia AZ1610 17:35 18:45 L M M G V DAlitalia AZ1606 19:10 20:20 L M M G V S DEasyjet U2 956 19:40 20:45 SEasyjet U2 958 21:30 22:35 L M M G VEasyjet U2 958 21:40 22:45 D

StoccardaAirberlin AB8971 09:45 11:45 DAirberlin AB8971 10:35 12:35 MAirberlin AB8971 11:45 13:45 V

Timisoara Carpatair V3 464 11:20 13:50 L M V

TiranaBelleair LZ 212 11:50 12:40 L M SBelleair LZ 212 16:10 17:00 V

Torino

Air One AP6331 19:30 21:10 L M M G V S DRyanair FR8714 20:00 21:45 L M G V S da 14/01

Ryanair FR8714 20:10 21:50 D da 07/02

Ryanair FR8714 20:30 22:10 M da 10/02

Ryanair FR8714 20:40 22:20 D 17/01 a 31/01

Ryanair FR8714 20:50 22:30 M 20/01 a 03/02

TrapaniRyanair FR8728 16:15 17:35 M da 10/02

Ryanair FR8728 20:45 22:05 L V D da 05/02

TrevisoRyanair FR8704 12:10 13:30 L V D da 15/01

Ryanair FR8704 12:35 13:55 M G S da 14/01

Valencia Ryanair FR8724 16:40 19:15 M G S da 04/02

VeneziaAir One AP4120 13:55 15:10 L M M G V S D

Meridiana IG 772 16:15 17:30 L M V D

Verona

Air Italy I9 151 10:55 12:15 L M M G VAir Italy I9 151 15:55 17:15 S da 19/12

Air Italy I9 153 18:35 19:55 L M M G VAir Italy I9 153 21:15 22:35 D

ORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 27/03/2010note: 3) Il volo FR1906 valido dal 26/10/2009 al 03/02/2010. 4) Il volo FR4659 è attivo dal 25/10/2009 al 03/02/2010. 8) Questo volo FR9874 è operativo dal 25/10/2009 al 26/01/2010. 13) Il volo U22832 non opera i giorni 12 - 19 Gennaio 2010, i giorni 2 - 9 - 11 - 16 - 18 - 23 - 25

Febbraio 2010 e i giorni 9 - 16 - 18 - 25 Marzo 2010. 14) Il volo U22836 non opera i giorni 21 - 27 Gennaio 2010, il giorno 10 Febbraio e i giorni

1 - 3 - 8 - 10 - 17 - 23 Marzo 2010. 15) Il volo U2954, valido dal 21/12/2009 al 27/03/2010, non opera i giorni 12 - 20 - 27 Gennaio

2010, i giorni 3 - 9 - 10 - 16 - 22 Febbraio 2010 e i giorni 1 - 10 - 15 - 17 - 22 Marzo 2010. 16) Il volo IG828 è valido dal 18/12/2009 al 27/03/2010. non è operativo i giorni 26 Dicembre

2009 e 01 - 06 - 08 - 09 Gennaio 2010

Arrivi a BARIGli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica.

Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note

Alghero Ryanair FR9245 19:05 20:45 L V

BolognaRyanair FR4315 06:30 07:50 L M M G V S DAir One AP6186 09:15 10:20 L M M G V S D

Brussels Charleroi

Ryanair FR8707 09:35 12:10 M G S da 14/01

Ryanair FR8707 17:10 19:45 D da 07/02

BucarestTarom RO 441 08:15 10:55 L M V

Carpatair V3 563 17:15 18:05 M G DCagliari Ryanair FR8727 12:00 13:15 L M V D da 05/02

ColoniaAirberlin AB8966 11:10 13:20 L MAirberlin AB8966 11:30 13:40 S

Dusseldorf Ryanair FR8723 13:25 15:50 M G S da 04/02

Francoforte hahn Ryanair FR5214 15:15 17:15 M G S

GenovaRyanair FR8703 14:00 15:25 M da 20/01

Ryanair FR8703 18:10 19:35 L V da 15/01

KarlsruheRyanair FR8773 18:25 20:15 D da 24/01

Ryanair FR8773 18:35 20:25 M 20/01 a 03/02

Ryanair FR8773 22:10 24:00 M da 10/02

Londra Stansted

Ryanair FR1905 07:30 11:20 L M V nota 4

Ryanair FR1905 16:20 20:05 M da 10/02

Ryanair FR1905 16:25 20:10 L V da 05/02

MaltaRyanair FR9875 18:15 19:35 M G S da 28/01

Ryanair FR9875 19:25 20:45 M G S nota 9

Milano Lin

Alitalia XM5931 06:55 08:25 L M M G V SMeridiana IG 827 09:55 11:25 L M M G V S D nota 17

Alitalia VE7043 10:00 11:30 L M M G V DAlitalia VE7045 13:15 14:40 L M M G V DAir One AP6808 15:55 17:25 L M M G V S DAlitalia AZ1647 19:00 20:30 L M M G V S DAir One AP2912 21:20 22:50 L M M G V S D

Milano MXP

Easyjet U22831 07:10 08:50 L M M G V S nota 14

Alitalia AZ1629 09:05 10:35 L M M G V SLufthansa LH1852 12:40 14:10 L M M G V S D

Easyjet U22833 14:50 16:30 DEasyjet U22835 17:40 19:20 SEasyjet U22835 18:40 20:20 L M M G V D nota 15

Alitalia AZ1635 19:40 21:10 L M M G V D

Milano Orio al Serio

Ryanair FR4658 06:30 08:00 L M M G V S D nota 8

Ryanair FR4658 08:25 09:55 L M M G V S D da 04/02

Ryanair FR4704 11:20 12:50 MRyanair FR4704 12:15 13:45 L DRyanair FR4704 12:40 14:10 M G V SRyanair FR4886 19:00 20:30 L M M G SRyanair FR4886 19:25 20:55 V D

MonacoAirberlin AB8968 09:30 11:10 DAirberlin AB8968 14:25 16:05 G

Parigi Ryanair FR8709 09:25 11:45 L M V D da 15/01

PisaRyanair FR9783 15:55 17:10 M M G SRyanair FR9783 16:35 17:50 L V D

Roma

Easyjet U2 953 07:10 08:20 L M M V S nota 16

Easyjet U2 953 07:35 08:45 DAir One AP4110 08:55 10:05 L M M G V S DAlitalia AZ1601 09:15 10:25 S DAlitalia AZ1601 09:50 11:00 L M M G VAir One AP4112 13:25 14:25 L M M G V S DAlitalia AZ1605 15:55 16:55 L M M G V DAlitalia AZ1607 17:20 18:20 L M M G V S DEasyjet U2 955 17:55 19:05 SEasyjet U2 957 19:45 20:55 L M M G VEasyjet U2 957 19:55 21:05 DAlitalia AZ1611 20:05 21:05 L M M G V DAlitalia AZ1603 21:25 22:35 L M M G V S D

StoccardaAirberlin AB8970 07:10 09:00 DAirberlin AB8970 08:00 09:50 MAirberlin AB8970 09:10 11:00 V

Timisoara Carpatair V3463 09:50 10:20 L M V

TiranaBelleair LZ211 10:10 11:00 L M SBelleair LZ211 14:30 15:20 V

Torino

Air One AP6330 17:15 18:45 L M M G V S DRyanair FR8713 22:10 23:55 L M G V S da 14/01

Ryanair FR8713 22:15 23:55 D da 07/02

Ryanair FR8713 22:35 00:15 M da 10/02

Ryanair FR8713 22:45 00:25 D 17/01 a 31/01

Ryanair FR8713 22:55 00:35 M 20/01 a 03/02

TrapaniRyanair FR8729 18:00 19:20 M da 10/02

Ryanair FR8729 22:30 23:50 L V D da 05/02

TrevisoRyanair FR8705 13:55 15:15 L V D da 15/01

Ryanair FR8705 14:20 15:40 M G S da 14/01

Valencia Ryanair FR8725 19:40 22:10 M G S da 04/02

VeneziaAir One AP4121 12:00 13:15 L M M G V S D

Meridiana IG771 14:15 15:30 L M V D

Verona

Air Italy I9150 09:00 10:20 L M M G VAir Italy I9150 14:00 15:20 S da 19/12

Air Italy I9152 16:40 18:00 L M M G VAir Italy I9152 19:20 20:40 D

ORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 27/03/2010note: 4) Il volo FR1905 è valido dal 26/10/2009 al 03/02/2010. 8) Il volo FR4658 è valido dal 25/10/2009 al 03/02/2010. 9) Il volo FR 9875 è valido dal 27/10/2009 al 26/01/2010. 14) Il volo U22831 non opera i giorni 12 - 19 Gennaio 2010, i giorni 2 - 9 - 11 - 16 - 18 - 23 - 25

Febbraio 2010 e i giorni 9 - 16 - 18 - 25 Marzo 2010. 15) Il volo U22835 non opera i giorni 21 - 27 Gennaio 2010, il giorno 10 Febbraio e i giorni

1 - 3 - 8 - 10 - 17 - 23 Marzo 2010 16) Il volo U2953 non opera i giorni 12 - 20 - 27 Gennaio 2010, i giorni 3 - 9 - 10 - 16 - 22 Feb-

braio 2010 e i giorni 1 - 10 - 15 - 17 - 22 Marzo 2010. 17) Il volo IG827 è valido dal 18/12/2009 al 27/03/2010. non è operativo i giorni 26 Dicembre

2009 e 01 - 06 - 08 - 09 Gennaio 2010

Partenze da BRInDISIGli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica.

Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza NoteBarcellona Ryanair FR8834 17:50 19:45 M D

Bologna Ryanair FR4339 21:40 23:05 M G SRyanair FR4339 22:00 23:30 L M V D

Brussels Chaeleroi

Ryanair FR7738 06:30 09:00 L M V da 05/02Ryanair FR7738 19:45 22:15 L V a 01/02

Eindhoven Ryanair FR8832 16:45 19:35 L V da 05/02Londra

StanstedRyanair FR4977 11:55 14:00 DRyanair FR4977 19:25 21:30 G

Milano LinAlitalia AZ7108 08:45 10:20 L M M G V SAir One AP6811 15:20 16:55 L M M G V S DAlitalia AZ1644 20:55 22:30 L M M G V S D

Milano MXP Easyjet U22826 11:20 13:05 L M M G V SEasyjet U22826 12:10 13:55 D

Milano Orio al Serio Ryanair FR8886 16:00 17:30 L M M G V S D nota 1

Monaco Airberlin AB8779 17:15 18:55 V

Pisa Ryanair FR9792 11:50 13:25 M DRyanair FR9792 19:25 21:00 L V

Roma

Air One AP4407 07:00 08:10 L M M G V S DAlitalia AZ1624 11:20 12:30 L M M G V S D

Blu-express.com BV1967 13:35 14:45 L M VAlitalia AZ1622 15:20 16:30 L M M G V S DAir One AP4405 18:00 19:10 L M M G V DAlitalia AZ1626 19:15 20:25 L M M G V S D

Blu-express.com BV1967 21:55 23:05 DTorino Ryanair FR8826 17:45 19:40 M G S da 04/02

Trapani Ryanair FR8824 13:25 15:10 M G S da 04/02

Treviso Ryanair FR8828 12:20 14:00 L V da 05/02Ryanair FR8828 13:50 15:30 M D da 07/02

Venezia Alitalia AZ1642 12:50 14:30 M G SORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 27/03/2010note: 1) Il volo FR8886 dal 03/02/2010 al 27/03/2010 nelle frequenze del Martedì e Sabato, parte da

Brindisi alle 07:15 e arriva a Orio alle 08:45

Arrivi a BRInDISIDestinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note

Barcellona Ryanair FR8835 20:10 22:05 M D da 07/02

Bologna Ryanair FR4338 19:45 21:15 M G SRyanair FR4338 20:05 21:35 L M V D

BrusselsCharleroi

Ryanair FR7737 09:25 11:55 L M V da 05/02Ryanair FR7737 16:50 19:20 L V a 01/02

Eindhoven Ryanair FR8833 20:00 22:50 L V da 05/02Londra

StanstedRyanair FR4976 07:30 11:30 DRyanair FR4976 15:00 19:00 G

Milano LinAlitalia AZ7107 06:15 07:50 L M M G V SAir One AP6810 13:00 14:35 L M M G V S DAlitalia AZ1641 17:55 19:30 L M M G V S D

Milano MXP Easyjet U22826 09:00 10:45 L M M G V SEasyjet U22826 09:50 11:35 D

Milano Orio al Serio Ryanair FR8885 14:05 15:35 L M M G V S D nota 1

Monaco Airberlin AB8778 15:00 16:35 V

Pisa Ryanair FR9778 09:50 11:25 M DRyanair FR9778 17:25 19:00 L V

Roma

Alitalia AZ1621 09:15 10:30 L M M G V S DBlu-express.com BV1766 11:50 13:05 L M V

Alitalia AZ1619 13:20 14:35 L M M G V S DAir One AP4404 16:00 17:15 L M M G V DAlitalia AZ1623 17:15 18:30 L M M G V S D

Blu-express.com BV1766 20:15 21:30 DAir One AP4406 21:25 22:50 L M M G V S D

Torino Ryanair FR8827 20:05 22:05 M G S da 04/02Trapani Ryanair FR8825 15:35 17:20 M G S da 04/02

Treviso Ryanair FR8829 14:25 15:55 L V da 05/02Ryanair FR8829 15:55 17:25 M D da 07/02

Venezia Alitalia AZ1623 10:35 12:10 M G SORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 27/03/2010note: 1) Il volo FR8885 dal 03/02/2010 al 27/03/2010 nelle frequenze del Martedì e Sabato, parte da

Orio alle 09:10 e arriva a Brindisi alle 10:40

Partenze da FOGGIADestinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note

BolognaSkybridge AirOps KYB871 06:30 08:00 M nota 1Skybridge AirOps KYB873 10:15 11:45 M nota 1Skybridge AirOps KYB875 15:00 16:30 G nota 1

CataniaSkybridge AirOps KYB851 10:30 11:45 V nota 1Skybridge AirOps KYB851 10:45 12:00 L nota 1Skybridge AirOps KYB853 11:15 12:30 M nota 1

Isole Tremiti Alidaunia LID101 08:40 09:00 L M M G V S DAlidaunia LID103 15:30 15:50 L M M G V S D

Milano MXP

Darwin OD044 06:50 08:25 L M M G VDarwin OD044 07:00 08:35 S DDarwin OD046 18:10 19:45 M G VDarwin OD046 20:30 22:05 L M

PalermoDarwin OD034 12:10 13:15 M VDarwin OD034 12:35 13:40 DDarwin OD034 16:55 18:00 L M

Roma Skybridge AirOps KYB841 06:40 07:30 L M VSkybridge AirOps KYB843 17:00 18:05 L M V

Torino Darwin OD084 12:00 13:45 L M GDarwin OD084 13:00 14:45 S

TriesteSkybridge AirOps KYB861 06:40 08:15 M nota 1Skybridge AirOps KYB865 10:45 12:20 V nota 1Skybridge AirOps KYB863 17:30 19:05 M nota 1

ORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 16/01/2010note: 1) Dal 01/03/2010

Arrivi a FOGGIADestinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note

BolognaSkybridge AirOps KYB872 09:00 10:30 M nota 1Skybridge AirOps KYB874 14:30 16:00 M nota 1Skybridge AirOps KYB876 17:15 18:45 G nota 1

Catania Skybridge AirOps KYB852 12:45 14:00 L V nota 1Skybridge AirOps KYB854 14:00 15:15 M nota 1

Isole Tremiti Alidaunia LID102 09:10 09:30 L M M G V S DAlidaunia LID104 16:00 16:20 L M M G V S D

Milano MXP

Darwin OD047 22:50 00:25 L MDarwin OD045 09:30 11:05 L M M G VDarwin OD045 10:25 12:10 S DDarwin OD047 20:35 22:10 M G V

PalermoDarwin OD035 14:00 15:05 M VDarwin OD035 14:25 15:30 DDarwin OD035 19:00 20:00 L M

RomaSkybridge AirOps KYB842 08:25 09:25 L M V nota 1Skybridge AirOps KYB842 08:45 09:30 L M VSkybridge AirOps KYB844 19:15 20:05 L M V

Torino Darwin OD085 14:30 16:10 L M GDarwin OD085 15:40 17:20 S

TriesteSkybridge AirOps KYB862 12:30 14:05 M nota 1Skybridge AirOps KYB864 12:30 14:05 G nota 1Skybridge AirOps KYB866 15:20 16:55 L nota 1

ORARI In VIGORE dal 25/10/2009 AL 16/01/2010note: 1) Dal 01/03/2010

FRAnCO PARTEnZA Min MaxInsalata Indivia Scarola gabbia 4,50 5,00Insalata Trocadero gabbia 4,00 4,50Lattuga Romana gabbia 4,00 4,50Cavolfiore gabbia (da Kg 10) 5,00 6,00Finocchi Taglio corto tipo esport. gabbia (da Kg 5) 3,00 3,50Broccoletti Kg. Netto 0,80 1,00Prezzemolo Kg. Netto 0,80 1,00Patate Lunghe gialle zona Polignano Kg. Netto n.q. n.q.

Patate Tonde gialle zona Polignano

Kg. Netto n.q. n.q.

Zucchine Zona Monopoli Kg. Netto n.q. n.q.Cetrioli Lisci Kg. Netto n.q. n.q.Fave novelle Kg. Netto n.q. n.q.Piselli verdi Kg. Netto n.q. n.q.Ciliegie da industria Kg. Netto n.q. n.q.

da tavola Bigareau Kg. Netto n.q. n.q. “ Giorgia Kg. Netto n.q. n.q. “ Ferrovia Kg. Netto n.q. n.q.

Uva da tavola Apirene Centennial Kg. Netto n.q. n.q. “ Sugarone Kg. Netto n.q. n.q. “ Crimson Kg. Netto n.q. n.q.Regina della Puglia Kg. Netto n.q. n.q.Victoria Kg. Netto n.q. n.q.Italia Kg. Netto n.q. n.q.Red Globe Kg. Netto n.q. n.q.Palieri Kg. Netto n.q. n.q.

Fioroni Puglia Kg. Netto n.q. n.q.Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A).I prezzi forniti sono indicativi.

Page 19: 02/10new la Gazzetta La vostra nuova - area4.biz · milionarie DI pIERRO E LOCONSOLE ALLE pAGG. 2 E 3 TRAVERSA ALLE pAGG. 12 E 13 RAIMONDO a pag. 11 SIMONETTI a pag. 17 Il Punto Sanità