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20/06/22 Suggerimenti didattici per alunni con D.S.A. riferimenti alla legge 170/10, decreto attuativo e linee guida Castegnaro Fiorella Insegnante- Formatore AID 1

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11/04/23Suggerimenti didattici per alunni

conD.S.A.

riferimenti alla legge 170/10,decreto attuativo e linee guida

Castegnaro FiorellaInsegnante- Formatore AID

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Insomma ,andavo male a scuola. Ogni giorno della mia infanzia tornavo a casa perseguitato dalla scuola. I miei voti sul diario dicevano la disapprovazione dei miei insegnanti . Quando non ero l’ultimo della classe ero il penultimo (EVVIVA).

Refrattario dapprima all’aritmetica poi alla matematica, profondamente disortografico, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione dei luoghi geografici, inadatto all’apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro (lezioni non studiate , compiti non fatti), portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport, né peraltro da alcuna attività parascolastica.

“ Capisci? Capisci o no quello che ti spiego?”

Non capivo.

Daniel Pennac “ Diario di scuola”

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“SOLO NOI POSSIAMO TIRARE FUORI QUEL BAMBINO DALLA SUA PRIGIONE, SIA CHE SIAMO FORMATI PER FARLO O MENO. 

GLI INSEGNANTI CHE MI HANNO SALVATO E CHE HANNO FATTO DI ME UN INSEGNANTE, NON ERANO FORMATI PER QUESTO. ERANO ADULTI DI FRONTE A UN ADOLESCENTE IN PERICOLO. HANNO CAPITO CHE OCCORREVA AGIRE TEMPESTIVAMENTE, SI SONO BUTTATI, NON CE L’HANNO FATTA. SI SONO BUTTATI DI NUOVO, GIORNO DOPO GIORNO, ALLA FINE MI HANNO TIRATO FUORI.  E MOLTI ALTRI CON ME. CI HANNO LETTERALMENTE RIPESCATI. DOBBIAMO LORO LA VITA”.

DANIEL PENNAC   

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“UN VERO INSEGNANTE SI PREOCCUPA DI COMPRENDERE IL DOLORE E LA SOLITUDINE DI UN

BAMBINO CHE NON CAPISCE IN UN MONDO DI RAGAZZI CHE

CAPISCONO”

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GLI INSEGNANTI DI FRONTE A STUDENTI

INTELLIGENTI, MA CON UN DISTURBOSPECIFICO DI APPRENDIMENTO

POSSONO FARE MOLTO…5

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LA PRIMA COSA CHE DEVE FARE UN INSEGNATE È OSSERVARE PROCESSO DI APPRENDIMENTO DEL BAMBINO/ RAGAZZO E COMPRENDERE IL MOTIVO DELLA SUA DIFFICOLTÀ….

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Linee Guida per il diritto allo studio (Premessa)

Il diritto allo studio per gli alunni e gli studenti con DSA

garantisce quindi: -Didattica individualizzata e personalizzata Strumenti compensativi; -Misure dispensative;

La Legge 170/2010 apre un ulteriore canale di

tutela del diritto allo studio diverso daquello previsto dalla Legge 104/1992. 7

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Linee Guida (capitolo 2) Osservazione in classe:

Prestazioni atipiche (inferiori rispetto alla media)

possono essere un segnale di DSA. Attenzione! Solo una piccola parte di alunni con difficoltà

risulta con DSANota: non si parla di screening in quanto è

regolato da un diverso Decreto regolato dal ministero della salute.

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SEGNALI PREDITTIVISCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

• DIFFICOLTÀ DI COPIA DALLA LAVAGNA• PERDITA DELLA RIGA E SALTO DELLA PAROLA IN LETTURA• DIFFICOLTÀ D’USO DELLO SPAZIO DEL FOGLIO• OMISSIONE DELLE LETTERE MAIUSCOLE• LETTERE E NUMERI SCAMBIATI• SOSTITUZIONE DI SUONI SIMILI• DIFFICOLTÀ NEI DIGRAMMI• PUNTEGGIATURA IGNORATA• DIFFICOLTÀ AD IMPARARE LE TABELLINE• DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LE PROCEDURE DELLE OPERAZIONI ARITMETICHE• DIFFICOLTÀ A RICORDARE I TERMINI SPECIFICI DELLE DISCIPLINE, LE EPOCHESTORICHE, LE DATE DEGLI EVENTI• DIFFICOLTÀ ESPOSITIVE• DIFFICOLTÀ DI PIANIFICAZIONE• DIFFICOLTÀ NEL METODO DI STUDIO

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SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMALETTURA:- LENTA DECIFRAZIONE DELLE LETTERE-ACCESSO INCERTO ALLA SILLABA-CONTROLLO DEL SIGNIFICATO DELLE PAROLE NON STABILE.SCRITTURA-SCRITTURA SOLO DI PAROLE ISOLATE CON - SOSTITUZIONE/OMISSIONE DI SUONI-DIFFICOLTÀ NELLO SPELLING- DIFFICOLTÀ GRAFO-MOTORIE- LENTA EVOCAZIONE GRAFO-MOTORIA PER LE LETTERECALCOLO-NUMERAZIONE LENTA E CON ERRORI (0-20);- ERRORI NEL PASSAGGIO DAL CODICE ORALE A QUELLO SCRITTO;- DIFFICOLTÀ NEL CALCOLO A MENTE

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CLASSE SECONDA….LETTURA -LETTURA SILLABICA LENTA, SENZA PROSODIA E CON MOLTI ERRORI INCONGRUI (LE PAROLE GLOBALIZZATE SONO “NON-PAROLE” O NON ATTINENTI AL TESTO);- SCARSA COMPRENSIONE DEL TESTO

SCRITTURA-SCARSA PADRONANZA DI UNA FRASE CON SOSTITUZIONI O OMISSIONI DI LETTERE E INCERTA SEGMENTAZIONE DELLE PAROLE;-SCARSO CONTROLLO GRAFO-MOTORIO

CALCOLO-DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO DELLA POSIZIONE DELLE CIFRE E NELLE OPERAZIONI IN COLONNA;- DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO DELLA LINEA DEI NUMERI;

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Quando si parla di DISTURBO?

Si parla di Disturbo Specifico diApprendimento(D.S.A.) quando un bambino mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello di sviluppo intellettivo è nella norma e non sono presenti deficit sensoriali.

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la compromissione dell’abilità specifica deve essere significativa, che “operazionalizzato” significa inferiore a -2ds (DEVIAZIONI STANDARD) dai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata (qualora non coincida con l’età del bambino).

il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma, che operazionalizzato significa un QI non inferiore a -1ds (equivalente a un valore di 85) rispetto ai valori medi attesi per l’età.

(CLAUDIO VIO)

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DIFFICOLTA’ O DISTURBO?La difficoltà di apprendimento dipende

spesso da fattori esterni , è modificabile con interventi didattici mirati, è automatizzabile anche se in tempi dilatati.

INSEGNANTE

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DIFFICOLTA’ O DISTURBO?

Il disturbo, rimanda a problematiche specifiche che risultano resistenti al

cambiamento, anche sul lungo periodo e anche a seguito di un trattamento riabilitativo

mirato. Il nucleo del disturbo è la difficoltà a rendere automatico

e facile il processo di lettura scrittura e di calcolo, la mancanza di automatismo obbliga l’alunno con DSA ad

impiegare molto tempo ed attenzione per leggere scriver e calcolare.

Specialista (logopedista – neurospichiatra) 15

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PRESENTAZIONE DEL CASO DI UN ALUNNO DI CLASSE QUINTA DELLA SCUOLA PRIMARIA

STEFANO FREQUENTA LA QUINTA CLASSE DELLA SCUOLA PRIMARIA; L’ESPERIENZA SCOLASTICA È STATA UN VERO DISASTRO FIN DALL’INIZIO. GIÀ IN PRIMA APPARIVA DISATTENTO , DEMOTIVATO E POCO AUTONOMO. NON COPIAVA ALLA LAVAGNA E LEGGEVA CON GRANDE DIFFICOLTÀ. SUO UNICO INTERESSESEMBRAVA, PORSI AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DISTURBANDO TUTTA LA CLASSE. QUANDO NON RIUSCIVA A FARE QUALCOSA CHE GLI ALTRI FACEVANO FACILMENTE L’INSEGNANTE APPARIVA ESASPERATA E LO PREGAVA DI IMPEGNARSI DI PIÙ. STEFANO NON RIUSCIVA A MEMORIZZARE NONOSTANTE LE ORE DEL POMERIGGIO TRASCORSE SUI LIBRI.

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ALLA FINE DELLA CLASSE SECONDA LA FAMIGLIA, SU INDICAZIONE DELLA SCUOLA PORTA IL BAMBINO PRESSO UN CENTRO ACCREDITATO PER UNA VALUTAZIONE.

LA DIAGNOSI PARLA DI DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO A CARICO DEI PROCESSI DELLA LETTO SCRITTURA E DEL CALCOLO. SI SOTTOLINEA UNA CADUTA SIGNIFICATIVA NELLA COMPRENSIONE E NELLA RIELABORAZIONE ORALE.

IL LIVELLO COGNITIVO È NELLA NORMA.

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LA DIAGNOSI (ART.3 LEGGE 170)

La diagnosi dei DSA e' effettuata dal Servizio sanitario nazionale comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non siapossibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

NB. La diagnosi erogata da strutture esterne va comunque convalidata presso il Servizio Sanitario e depositata presso la segreteria della scuola (con protocollo).

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COSA FARE QUANDO IN CLASSE È PRESENTE UN ALUNNO CON DIAGNOSI DI

DSA?

Quale ruolo deve avere la scuola?

Cosa dice la normativa?

Quale didattica ?

Quale modalità di verifica?

Cos’è il PDP ?

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LINEE GUIDA (CAP.3)

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DIDATTICA PERSONALIZZATAPersonalizzata è la didatticache offre a ciascun alunnol’opportunità di sviluppare almeglio le proprie potenzialitàattraverso un lavoro in classediversificato

DIDATTICA INDIVIDUALIZZATAIndividualizzato è l’interventocalibrato sul singolo, inparticolare per migliorarealcune competenze deficitarieo per potenziarel’automatizzazione di processibasilari

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IL BAMBINO/RAGAZZO QUINDI PUÒ RIUSCIRE A LEGGERE E

SCRIVERE, MA SOLO IMPEGNANDO AL MASSIMO LE

PROPRIE CAPACITÀ ED ENERGIE, POICHÉ NON PUÒ FARLO IN MANIERA AUTOMATICA: PER QUESTO MOTIVO SI STANCA RAPIDAMENTE, COMMETTE

ERRORI, RIMANE INDIETRO, NON IMPARA CON LO STESSO RITMO

DEI COETANEI, LA LETTURA RISULTA LENTA E/O SCORRETTA.

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NOTADa notare che le Linee guida (e il

decretoattuativo) colgono della Legge in

particolarel’aspetto legato alla flessibilità didattica, alla individualizzazione e alla personalizzazione,come

principali strumenti di attuazione del diritto allo studio.

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STRUMENTI COMPENSATIVITali strumenti sostituiscono o facilitano una prestazione resa difficoltosa dal disturbo. Per esempio:La sintesi vocale trasforma un compito di lettura in uncompito di ascolto. MISURE DISPENSATIVESono interventi checonsentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che non migliorano anche se ripetute. Per esempio: Nell’alunno dislessico, l’esercizio della lettura non migliora le abilità di lettura.NB. I tempi aggiuntivi sono considerati tra le misure dispensative. La letteratura scientifica consiglia il 30% in più del tempo stabilito.

Linee Guida (CAP.3)

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MISURE PREVISTE PER STEFANOE INSERITE NEL PDP

Mappa dell’argomento trattato;

Tabelle “della memoria” (Verbi-analisi logica, analisi grammaticale);

Tabella delle misure,delle formule,delle regole.

Cartine geografiche, mappe

Lettore esterno durante attività di comprensione o verifica (compagno –insegnante)

riduzione del carico di lavoro

organizzazione interrogazioni programmate

valutazione delle prove scritte ed orali che tengano conto del contenuto e non della forma

Scrittura veloce sotto dettatura;

Copia alla lavagna

compensative dispensative

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strumento Difficoltà da compensare

vantaggi

Tabelle (alfabeto,mesi, t. pitagorica)

Difficoltà nel recupero rapido delle informazioniDella memoria a breve termine.

Possibilità di usare tutte le energie attentive ,mnestihe e cognitive nello svolgimento del compito.

tabella delle misure, formule,regole.Calcolatrice

Non automatizzazione di procedure o difficoltà nel recupero rapido

Esecuzione rapida delle procedure ed esecuzione di compiti complessi.

Registrazione delle spiegazioni Difficoltà nel prendere appunti(e ascoltare contemporaneamente)

Maggior attenzione alla spiegazione

Cartine geograficheCartine storicheMappe

Difficoltà nell’organizzare e nel riorganizzare le informazioni studiate.

Riduzione dell’apprendimento mnemonico a favore di una rielaborazione personale.Supporto visivo per il recupero delle informazioni e per l’organizzazione dell’esposizione durante le verifiche orali.

Libri scolastici in PDFSintesi vocale

Difficoltà nell’utilizzo del testo scritto come canale di apprendimento

Possibilità di accesdere a tutti i contenuti curriculari indipendentemente dal livello di lettura raggiunto

Computer con programmi di video scrittura, sintesi vocale.

Supporto alla scrittura (disgrafia e disortografia)

Possibilità di maggior controllo del testo scritto in termini di correttezza, contenuti,forma.

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Dispensa Motivazione Soluzioni

Lettura a voce alta Disagio di fronte ai compagni Lettura su appuntamento o concordata precedentemente

Scrittura veloce sotto dettatura

Copia alla lavagna

Risultato sicuramente inadeguato

Utilizzo di fotocopie da cui copiare o da sostituire alla scrittura

Lettura autonoma di consegne Una decodifica errata può indurre a uno svolgimento sbagliato del compito

Lettura ad alta voce per tutta la classe.Lettore esterno

Uso del vocabolario cartaceo -studio mnemonico delle tabelline

Drena risorseTrattiene gli errori

Dizionari digitaliUtilizzo di tabelle

Tempi di svolgimento per le verifiche

Induce ad aumentare gli errori e prestare meno attenzione ai contenuti.

Tempi più lunghi- riduzione della quantità- frazionamento del compito in più giorni-

Compiti per casa (quantità)Interrogazioni non programmate

Rende eccessivo il carico giornaliero impedendo un apprendimento efficace-Stabilizza l’errore

Programmazione delle attività da svolgere e delle interrogazioni.Privilegiare la qualità e non la quantità.

utilizzo integrale dei testi adottati per la classe

Difficoltà linguistiche e affaticamento ne riducono l’utilizzo.

Possibilità di usare testi adattati non per contenuto ma quantità di pagine e caratteristiche del testo.

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LETTURA E COMPRENSIONE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

Dedicare ogni giorno un momento alla lettura (il piacere di leggere va sempre trasmesso);

Concordare con il bambino il contenuto della lettura ;

Dettare ad un compagno; Supportare la lettura di testi di studio con

l’immagine. Stimolare a raccogliere tutti gli indicatori

visivi finalizzati alla comprensione.

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LA PROCEDURA È REALMENTE MOLTO SEMPLICE. PRIMA SI SISTEMANO LE COSE IN GRUPPI DIFFERENTI. NATURALMENTE UN GRUPPO PUÒ ESSERE SUFFICIENTE: DIPENDE DA QUANTO C’È DA FARE. É IMPORTANTE NON ECCEDERE: CIOÈ, È MEGLIO FAR SUBITO POCO, PIUTTOSTO CHE TROPPO. LÌ PER LÌ QUESTO NON SEMBRA IMPORTANTE, MA, NEL CASO NASCANO DELLE COMPLICAZIONI, UNO SBAGLIO PUÒ ESSERE COSTOSO. DI PRIMO ACCHITO L’INTERA PROCEDURA PARRÀ COMPLICATA, MA BEN PRESTO DIVENTERÀ UN ALTRO ASPETTO DELLA VITA. È DIFFICILE PREVEDERE SE AVRÀ FINE LA NECESSITÀ DI QUESTO COMPITO NELL’IMMEDIATO FUTURO, MA NON SI PUÒ MAI DIRE. DOPO CHE LA PROCEDURA È COMPLETATA, SI DISPONE DI NUOVO IL MATERIALE IN VARI GRUPPI, DA COLLOCARE IN LUOGHI APPROPRIATI. NEL CASO IN CUI VENGONO USATI ANCORA, L’INTERO CICLO DOVRÀ ESSERE RIPETUTO.

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COMPRENSIONE DEL TESTO…

Processo costruttivo, in cui le informazioni nuove, contenute nel testo sono integrate all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore

creazione di una rappresentazione mentale del contenuto del testo (modello mentale o situazionale).

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FRA I PRE-REQUISITI DI QUESTA ABILITÀ:

La comprensione da ascolto la capacità di comprensione di una storia

letta da un adulto Le conoscenze lessicali conoscenza del significato delle parole. L’acquisizione di competenze legate alla

decodifica è una condizione necessaria ma non sufficiente per comprendere un testo.

Infatti anche in casi di una scarsa automatizzazione della lettura strumentale è possibile capire ciò che si legge. 31

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COSA FUNZIONA DI PIÙ PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE

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Individuare STRATEGIE

- Leggere il titolo- I titoli dei paragrafi- Le didascalie delle immagini- Guardare le immagini

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STRATEGIE DI COMPRENSIONE

Strategia Descrizione Esempio di attività

Attivare conoscenze pregresse/fare predizioni

Gli studenti pensano a quello che già conoscono basandosi su indizi provenienti dal testo (ad esempio il titolo). Predicono il contenuto del testo, che poi leggeranno.

1.Utilizzando l’idea principale del testo chiedere allo studente di fare dei collegamenti con la sua esperienza. 2.A metà della storia chiedere allo studente di fare previsioni su come andrà a finire la storia.

Farsi domande Gli studenti si cimentano a rispondere a domande sugli elementi principali durante la lettura, interrogandosi ad esempio su dove e perché avviene la vicenda

Durante la lettura fornire agli studenti delle carte dove sono riportate le domande 2.Dividere gli studenti in piccoli gruppi e chiedere di rispondere a queste domande

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Attività descrizione attività

Visualizzare Gli studenti creano un’immagine mentale di quello che hanno letto

1.Spiegare che la creazione di una immagine aiuta il ricordo 2.Farli esercitare nella visualizzazione utilizzando dapprima materiale pittorico 3.Leggere una frase e chiedere agli studenti di immaginarla. Fare lo stesso con un piccolo brano e poi discuter

Monitorare, chiarire e ritornare a capire

Gli studenti riflettono sul livello di comprensione raggiunto, se hanno capito o meno un testo, se hanno utilizzato strategie che aiutano la

comprensione

1.Collegare ogni strategia ai cartelli stradali (ad esempio STOP – ferma la lettura e prova a dire con parole tue quello che hai letto; Inversione di marcia – rileggi parte del testo) 2.Far lavorare in coppia gli studenti sulle strategie 34

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COSA FUNZIONA DI PIÙ PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE

Livelli di evidenza

Basso Moderato Alto

Insegnare ad usare strategie di comprensione del testo

X

Insegnare a riconoscere e utilizzare la struttura dei testi

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Selezionare con attenzione i testi per favorire lo sviluppo della comprensione

x

Fornire un ambiente motivante e sfidante per insegnare la comprensione

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STRATEGIE DI COMPRENSIONEstrategia descrizione Esempio di attività

Fare inferenze Gli studenti individuano informazioni importanti per capire il testo, inferendole perché mancanti o non esplicite

1.Insegnare agli studenti a cercare le parole chiave che permettono di comprendere il testo, evidenziando come usarle per fare inferenze. Ad esempio se in un testo si trovano parole come ‘pagliaccio’ o ‘acrobata’ la vicenda potrebbe svolgersi in un circo. 2.Identificare le parole chiave e discutere su cosa gli studenti potrebbero imparare sul testo in base a queste parole.

Fare riassunti/raccontare di nuovo

Gli studenti descrivono brevemente, oralmente o per iscritto, le idee

principali

1.Chiedere di raccontare il testo in coppia o all’insegnante 2.Se lo studente ha problemi aiutarlo con domande del tipo: cosa succede poi? etc…

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CONOSCENZA, USO E CONTROLLO DI 3 STRATEGIE DI LETTURA

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PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE

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STRATEGIE PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE

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STRATEGIE PER MIGLIORARE LA COMPRENSIONE

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RELAZIONE CON L’ALUNNO

UTILIZZARE UN ATTEGGIAMENTO EMPATICO• PARLARE CHIARAMENTE E SENZA PUDORI DELLADISLESSIA CON TUTTI GLI ALUNNI• FAVORIRE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTÀ E DELLE PROPRIE DIVERSITÀ• NON ESSERE AVARO DI GRATIFICAZIONI ED USARE IL RINFORZO COME STRUMENTO ABITUALE• AIUTARE L’ALUNNO AD ACCETTARE LE PROPRIEDIFFICOLTÀ E A MIGLIORARE LA PROPRIA AUTOSTIMA. 41

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LLINEE GUIDA CAP.4

Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia: Comprensione: Strategia di lettura centrata sul riconoscimento

diparole chiave (poi organizzate in mappe

concettuali)e sull’individuazione dell’organizzazione delcontenuto (tramite l’analisi della differenza fracapitolo, paragrafo o l’associazione

dell’immagine)42

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LLINEE GUIDA CAP.4

Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia:

Per lo studio: Mediatori didattici di ogni genere,

glossari, immagini. Insegnare l’uso della sintesi vocale

(studiare con la sintesi non è come studiare leggendo il libro di testo!)

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LLINEE GUIDA CAP.4

Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia:

Strumenti compensativi: Presenza di un tutor che legge al posto

dell’alunno Sintesi vocale Libri o vocabolari digitali Registrazioni delle lezioni (i cui contenuti

possono sostituire quelli del libro di testo)44

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NELLE LINGUE STRANIERE…

Tutti i bambini con D.S.A. hanno difficoltà Tutti i bambini con D.S.A. hanno difficoltà nell’apprendere le lingue straniere, in nell’apprendere le lingue straniere, in

particolare, la loro scrittura. Particolari particolare, la loro scrittura. Particolari problemi vengono evidenziati problemi vengono evidenziati

nell’apprendimento della lingua inglese a nell’apprendimento della lingua inglese a causa delle differenze tra la scrittura e la causa delle differenze tra la scrittura e la

pronuncia delle letterepronuncia delle lettere..

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Per Riassumere…. La scuola si sta facendo carico di un cambiamento

culturale:

accettare che un alunno/a senza problemi cognitivi possa avere difficoltà nella automatizzazione dei meccanismi di letto-scrittura e di calcolo

accettare che un alunno/a con DSA possa utilizzare strumenti compensativi e dispensativi a scuola e a casa……anche durante le verifiche

accettare di cambiare la propria metodologia didattica verso

flessibilità ed inclusione accettare di personalizzare la valutazione:

con la valutazione formativa si valuta per educare,

non per sanzionare,non per punire,

non per far ripetere gli stessi percorsi apprenditivi sia durante l’anno scolastico che in quello successivo.

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Una didattica flessibile è

inclusiva

gli obiettivi sono significativi, concordati e condivisi;ogni alunno/studente fa parte di un gruppo di lavoro in cui l’apprendimento avviene attraverso le abilità sociali e cognitive

metacognitiva

gli obiettivi sono concordati, chiari, e delimitati;

ogni alunno/studente è reso consapevole del percorso didattico che verrà messo in atto

clima positivo

consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo e del metodo

di studio

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Una didattica flessibile è

inclusiva

gli obiettivi sono significativi, concordati e condivisi;ogni alunno/studente fa parte di un gruppo di lavoro in cui l’apprendimento avviene attraverso le abilità sociali e cognitive

metacognitiva

gli obiettivi sono concordati, chiari, e delimitati;

ogni alunno/studente è reso consapevole del percorso didattico che verrà messo in atto

clima positivo

consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo e del metodo

di studio

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clima positivo

sono indispensabili serenità e fiducia in modo da non aggiungere frustrazione a quella già riconducibile alle difficoltà oggettive;

nessun intervento didattico può riuscire se condotto in forma sbrigativa oppure in un clima di incomprensione o di conflittualità quindi è importante la relazione;

lo “sforzo” non è una componente essenziale dell’apprendimento;

la valutazione è coerente con le scelte didattiche ed è finalizzata ad accompagnare il percorso formativo della persona sottolineando i piccoli e grandi progressi.

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GRAZIE!!!

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