01 | LAREGOLA Laproroga«nascosta»tieneirettoriinsella 02 ... · ai rinnovamenti "a piacere"...

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Fonte: elab. su dati Crui e delle singole università Ateneo Ateneo Rettore Rettore Elezione Elezione Scadenza Scadenza Bari Corrado Pertocelli 2006 2012 Bari Politecnico Nicola Costantino 2009 2012 Basilicata Potenza Mauro Fiorentino 2009 2014 Benevento Sannio Filippo Bencardino 2006 2013 Bergamo Stefano Paleari 2009 2013 Bologna Ivano Dionigi 2009 2013 Brescia Sergio Pecorelli 2010 2014 Cagliari Giovanni Melis 2009 2013 Calabria Giovanni Latorre 1999 2011 Camerino Flavio Corradini 2004 2017 Cassino Carlo Attaianese 2009 2013 Catania Antonio Recca 2006 2013 Catanzaro M. Grecia Aldo Quattrone 2011 2017 Chieti Franco Cuccurullo 1997 2012 Ferrara Pasquale Nappi 2010 2013 Firenze Alberto Tesi 2009 2013 Firenze Sum Marco Citroni 2010 2014 Foggia Giuliano Volpe 2008 2011 Genova Giacomo Deferrari 2008 2012 L’Aquila Ferdinando di Iorio 2004 2011 Lucca Imt Fabio Pammolli 2007 2011 Macerata Luigi Lacchè 2010 2014 Messina Francesco Tomasello 2004 2011 Milano Politecnico Giovanni Azzone 2010 2016 Milano Bicocca Marcello Fontanesi 1999 2012 Milano Statale Enrico Decleva 2001 2011 Modena Reggio E. Aldo Tomasi 2008 2011 Molise Giovanni Cannata 1995 2013 Napoli Federico II Massimo Marrelli 2010 2014 Napoli II Francesco Rossi 2006 2014 Napoli Orientale Lida Viganoni 2008 2012 Napoli Parthenope Claudio Quintano 2010 2016 Padova Giuseppe Zaccaria 2009 2013 Palermo Roberto Lagalla 2008 2011 Parma Gino Ferretti 2000 2011 Pavia Angiolino Stella 2005 2013 Pavia Iuss Roberto Schmidt 2005 2013 Perugia Francesco Bistoni 2000 2011 Perugia Stranieri Stefania Giannini 2004 2011 Piemonte Orientale Luciano Garbarino 2004 2012 Pisa Massimo Mario Augello 2010 2014 Pisa Normale Fabio Beltram 2010 2014 Pisa Sant’Anna Maria Chiara Carrozza 2007 2013 Politecnica Marche Marco Pacetti 1997 2012 Reggio C. Mediterra- nea Massimo Giovannini 2007 2014 Roma 3 Guido Fabiani 1998 2012 Roma La Sapienza Luigi Frati 2008 2012 Roma Foro Italico Paolo Parisi 2007 2011 Roma Tor Vergata Renato Lauro 2008 2011 Salento Domenico Laforgia 2007 2011 Salerno Raimondo Pasquino 2001 2013 Sassari Attilio Mastino 2009 2012 Siena Angelo Riccaboni 2010 2014 Siena Stranieri Massimo Vedovelli 2004 2012 Teramo Rita Tranquilli Leali 2009 2013 Torino Ezio Pellizzetti 2004 2012 Torino Politecnico Marco Gilli 2012 2018 Trento Davide Bassi 2004 2012 Trieste Francesco Peroni 2006 2012 Trieste Sissa Guido Martinelli 2010 2013 Udine Cristiana Compagno 2008 2011 Urbino Stefano Pivato 2009 2012 Varese Insubria Renzo Dionigi 1998 2012 Venezia Cà Foscari Carlo Carraro 2009 2012 Venezia Iuav Amerigo Restucci 2009 2013 Verona Alessandro Mazzucco 2004 2011 Viterbo Tuscia Marco Mancini 1999 2011 Rettori delle università pubbliche italiane: in rosso si segnalano le posizioni "in proroga" perché la data di scadenza è già trascorsa Alla guida ANSA

Transcript of 01 | LAREGOLA Laproroga«nascosta»tieneirettoriinsella 02 ... · ai rinnovamenti "a piacere"...

6Il Sole 24 Ore

Lunedì2 Aprile 2012 - N. 92

La legge 240 del 2010Per i poli statali mandato unico di sei anni non rinnovabile:sono in 17 i «magnifici» con incarico esaurito già nel 2011

PROFESSORI NEL MIRINONei questionarivalutativi viene chiestodi segnalare le effettivepresenze dei docentiper tenere le lezioni

INTERVENTO

Fonte: elab. su dati Crui e delle singoleuniversità

AteneoAteneo RettoreRettore ElezioneElezione ScadenzaScadenza

Bari CorradoPertocelli 2006 2012

BariPolitecnico

NicolaCostantino 2009 2012

BasilicataPotenza

MauroFiorentino 2009 2014

BeneventoSannio

FilippoBencardino 2006 2013

Bergamo StefanoPaleari 2009 2013

Bologna Ivano Dionigi 2009 2013

Brescia SergioPecorelli 2010 2014

Cagliari GiovanniMelis 2009 2013

Calabria GiovanniLatorre 1999 2011

Camerino FlavioCorradini 2004 2017

Cassino CarloAttaianese 2009 2013

Catania AntonioRecca 2006 2013

CatanzaroM. Grecia

AldoQuattrone 2011 2017

Chieti FrancoCuccurullo 1997 2012

Ferrara PasqualeNappi 2010 2013

Firenze Alberto Tesi 2009 2013Firenze Sum Marco Citroni 2010 2014

Foggia GiulianoVolpe 2008 2011

Genova GiacomoDeferrari 2008 2012

L’Aquila Ferdinandodi Iorio 2004 2011

Lucca Imt FabioPammolli 2007 2011

Macerata Luigi Lacchè 2010 2014

Messina FrancescoTomasello 2004 2011

MilanoPolitecnico

GiovanniAzzone 2010 2016

MilanoBicocca

MarcelloFontanesi 1999 2012

MilanoStatale

EnricoDecleva 2001 2011

ModenaReggio E.

AldoTomasi 2008 2011

Molise GiovanniCannata 1995 2013

NapoliFederico II

MassimoMarrelli 2010 2014

Napoli II FrancescoRossi 2006 2014

NapoliOrientale

LidaViganoni 2008 2012

NapoliParthenope

ClaudioQuintano 2010 2016

Padova GiuseppeZaccaria 2009 2013

Palermo RobertoLagalla 2008 2011

Parma Gino Ferretti 2000 2011

Pavia AngiolinoStella 2005 2013

Pavia Iuss RobertoSchmidt 2005 2013

Perugia FrancescoBistoni 2000 2011

PerugiaStranieri

StefaniaGiannini 2004 2011

PiemonteOrientale

LucianoGarbarino 2004 2012

Pisa MassimoMario Augello 2010 2014

PisaNormale Fabio Beltram 2010 2014

PisaSant’Anna

Maria ChiaraCarrozza 2007 2013

PolitecnicaMarche

MarcoPacetti 1997 2012

Reggio C.Mediterra-nea

MassimoGiovannini 2007 2014

Roma 3 Guido Fabiani 1998 2012RomaLa Sapienza

LuigiFrati 2008 2012

RomaForo Italico

PaoloParisi 2007 2011

RomaTor Vergata

RenatoLauro 2008 2011

Salento DomenicoLaforgia 2007 2011

Salerno RaimondoPasquino 2001 2013

Sassari AttilioMastino 2009 2012

Siena AngeloRiccaboni 2010 2014

SienaStranieri

MassimoVedovelli 2004 2012

Teramo Rita TranquilliLeali 2009 2013

Torino EzioPellizzetti 2004 2012

TorinoPolitecnico

MarcoGilli 2012 2018

Trento Davide Bassi 2004 2012

Trieste FrancescoPeroni 2006 2012

Trieste Sissa GuidoMartinelli 2010 2013

Udine CristianaCompagno 2008 2011

Urbino StefanoPivato 2009 2012

VareseInsubria

RenzoDionigi 1998 2012

VeneziaCà Foscari

CarloCarraro 2009 2012

Venezia Iuav AmerigoRestucci 2009 2013

Verona AlessandroMazzucco 2004 2011

ViterboTuscia

MarcoMancini 1999 2011

di Stefano Semplici

RIFORMA DELL’UNIVERSITÀ

Lapartitadellepoltrone

Moltistudentiuniversita-ri, dovendo compilareilquestionariodivaluta-

zione dell’attività didattica deiloro docenti, sono chiamati aesprimere un’opinione non so-losulrispettodegliorari, laeffet-tiva reperibilità per chiarimentiespiegazioniepersinolacapaci-tà del professore di stimolarecon la sua esposizione l’interes-se verso la disciplina.

Può capitare che si trovino difronte anche ad un’altra richie-sta, che nel caso della mia uni-versità, dove si è deciso di intro-durla quest’anno, è formulatasenza giri di parole. L’ammini-strazione vuole sapere quantevolte il professore si è presenta-to in aula per tenere "personal-mente" le sue lezioni: quasi maio saltuariamente (da 0 a 25%);per una piccola parte (da 25 a50%); per una buona parte (da50 a 75%); per tutte o quasi tutte(da 75 a 100%). Credo che que-stadomandadebbaessereconsi-derata sorprendente e spesso

malposta,maanche coraggiosa.È sorprendente, perché ci la-

scia temere uno scenario nelquale un numero significativodi docenti elude sistematica-menteunodeisuoiprincipalido-veri. Il minimo che si possa fareè chiedere ai rettori di rendereimmediatamente pubblici que-stirisultati,peressererassicura-ti sul fatto che la totalità o quasideiprofessoritieneregolarmen-te le sue lezioni. In caso contra-rio,ènecessariosapere quali so-nolemisureche leuniversità in-tendono prendere, naturalmen-tedopoaververificatolemotiva-zionidegli interessati.

Proponendoi3/4dellepresen-ze come la soglia dell’eccellenzainquestoparticolaretipodivalu-tazione–comeaccadeaTorVer-

gata – si rischia di trasformare ilcomportamento che dovrebbeessere assolutamente normalein una improbabile eccezione,non si sa se eroica o fastidiosa-mente inopportuna. Sorprese diquesto tipo, purtroppo, sono inagguato ovunque. Penso, peresempio,al «premiorelativoallaperformance 2010» dell’Ama diRoma(l’aziendaraccoltarifiuti),conilsuorequisitodiunapercen-tualediassenzenelcorsodell’an-noinferioreal 50per cento...

La richiesta, inoltre, è in molticasimalposta,perchénondistin-gue quelle situazioni nelle qualila lezione semplicemente non èstata tenuta, così come quellenelle quali, viceversa, il docenteerapresenteinaulamasierafat-toaffiancaredauncollegaperaf-frontare un argomento specifi-co. E perché, soprattutto, un si-mile controllo non può spettareagli studenti. Il fatto stesso chevenga demandato a loro esplici-ta l’incapacità degli organi com-petenti di garantire in modo si-stematicoquestaverifica.Èfaci-le immaginare quale sarebbe la

reazioneallapropostadiuncon-trollo affidato a figure esterne alcorpo docente e possibilmenteallastessaamministrazione.

Ma è arrivato probabilmenteil momento di dire che i docentidel100%oanchedel90%dipre-senze sono stufi di essere coin-volti in quell’atmosfera diffusadiinsofferenzaperiprivilegidel-la"casta"chequestionaridique-sto genere, di fatto, presuppon-gonoealimentano.

Nonostantequestievidenti li-miti, tuttavia, la scelta di mette-re nero su bianco una domandadiquestotipoècoraggiosaecon-sente finalmente di aprire il di-scorso su un capitolo finora so-stanzialmente ignorato nellacorsa al "merito" partita in que-stiultimianni.Questanuovasen-sibilità rappresenta senza dub-biounasana epurtroppotardivareazione ai nepotismi, agli abusie allo spreco di denaro pubblicoche hanno pesantemente com-promesso l’immagine dell’uni-versità e dei suoi professori.

Ciò non giustifica, tuttavia,la scelta di una sistematica sot-

tovalutazionedell’impegnonel-la didattica. È pericoloso con-centraretuttigli incentividelsi-stema,apartiredaquellipiùim-portanti, che sono inevitabil-mente i criteri per "fare carrie-ra", su prodotti, libri e articoli,mortificando,magariconilpre-testo della loro difficile "misu-rabilità", la capacità e la passio-ne per l’insegnamento.

Rischiamo in questo modo dipremiare solo coloro che passa-no la loro vita inseguendo l’im-pact factor, disinteressandosidell’impatto dei loro comporta-mentiedel loroesempiosuigio-vanichedovrebberoformare.

Si cominci piuttosto a direchechinonfalezione,salvolimi-tate e motivate eccezioni, vedràazzerati tutti i punteggi di meri-toacquisitisulfrontedellaricer-ca,almenofinoaquandononsa-ràunaleggeastabilirechesipuòricevere uno stipendio comeprofessori universitari e inse-gnarepocoemale.I"buoni"pro-fessori pensano quasi sempreche le due attività si arricchisca-no reciprocamente. E la doman-da sulla loro presenza in aula, infondo,ciaiuta a ricordarlo.

Professore ordinario di Etica sociale -

Università di Roma Tor Vergata

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Le variazioni

Rettoridelleuniversitàpubblicheitaliane:inrossosisegnalanoleposizioni"inproroga"perchéladatadiscadenzaègiàtrascorsa

Alla guida

Studenti guardiani dell’assenteismo

Gianni TrovatiTempi serrati nell’appro-

vazione dei decreti attuativi,minaccedicommissariamentiper le università troppo lentenell’adeguarsi, tutto un rullarditamburipercambiareinfret-ta dalle fondamenta l’organiz-zazione degli atenei. La fase"operativa" della riforma Gel-minièstatagiocataall’insegnadel ritmo, ma tanta corsa si èfermatasullesogliedegliufficipiù autorevoli e compassati diogniateneo: quellidei rettori.

In pratica, la legge 240/2010,varata ormai un anno e mezzofa, prevede che i rettori degliatenei pubblici possano rima-nere in carica per un mandatounico di sei anni, non rinnova-bile.Èunarivoluzione rispettoai rinnovamenti "a piacere"previsti finoaieri,cheavevanopermesso a qualche universitàdimantenere la stessa personaalla guida per più di un quartodi secolo, e ha bisogno di unatransizione morbida. Per per-correrla, lariformahafissatoladecadenza dei rettori da trop-po tempo in carica nell’annosuccessivo, appunto, all’ado-zionedeinuovi Statuti.

Ma qual è l’«adozione» chefascattarelatagliola?Nelleuni-versità si è scatenato un eleva-tissimo dibattito esegetico in-torno al concetto di «adozio-ne», che ora sta trovando nelleindicazioni ministeriali la ri-

sposta preferita dai rettori chegradiscono allungare la loropermanenza in sella. Per otte-nere una "proroga della proro-ga", più di un ateneo ha pensa-to che a far partire i termininonsia il momentodell’appro-vazione dello Statuto da partedell’ateneo ma quello, ovvia-mente successivo, del via libe-ra del Governo o della pubbli-cazione in «Gazzetta Ufficia-le». Con calma, insomma, vi-sto che dei 67 poli statali, a cuisi applicano direttamente le

nuove regole, solo 33 sono riu-scitiinquesti15mesiafartaglia-re il traguardo definitivo ai lo-ronuovi statuti.

A Parma e in altre universitàl’ipotesi che può permettere diprolungareilmandatodeiretto-ri fino al termine del 2012/2013,anziché del 2011/2012, ha avutol’avalloministeriale,epercono-scere lo stato dell’arte comples-sivo si può guardare la tabellaqui a fianco elaborata sui datidella Conferenza dei rettori. Ilsito internet della Crui (www.

crui.it) indica infatti le scaden-ze dei mandati di tutti i rettoriitaliani (tranne, curiosamente,quella del presidente MarcoMancini, rettore a Viterbo): peresempio per Giovanni Cannata,giunto al suo 17esimo anno alleredinidell’universitàdiCampo-basso, la dead line indicata è giàil 2013. E per 17 rettori risulta il"finemandato"giànel 2011.

Per avere lumi sulla com-plessa vicenda, comunque, cisi può affidare a FrancescoTomasello, rettore di Messi-na dal 2004, che a novembresi è visto bocciare dal Tar lapropria proroga e ha decisodi resistere ricorrendo in ap-pello: «È la pubblicazione inGazzetta del testo finale del-loStatuto – hachiarito Toma-sellosenza ricorrereal condi-zionale– avalere comedefini-tiva adozione a tutti gli effettidellariforma, secondol’inter-pretazione fornita dal mini-stero, univocamente e senzaincertezze applicata in tuttigli atenei italiani».

La stessa ratio, secondo ilrettore, ha ispirato un commadel decreto Semplificazioni(pubblicato in «Gazzetta Uffi-ciale» il 9 febbraio, che esten-de agli «organi monocraticielettivi»ilterminedidecaden-za già previsto per gli organicollegialialmomentodellaco-stituzione dei loro successori.Unalettura,questa,chehatro-

vato eco in molti atenei, manon trova conferma a livelloministeriale, dove si spiegache gli «organi monocraticielettivi» indicati dalla normasono quelli a capo delle variearticolazioniuniversitarie,manon i rettori, a cui continuanoadapplicarsilevecchieregole.

Regoleche,comunque,con-sentono a molti di rimaneresaldi al proprio posto anche seilcalendarioprevedeva la lorouscita dai rettorati nel 2011.Nell’anno in cui chiudeva ilsuo quarto mandato all’Uni-versità di Viterbo, per esem-pio,MarcoMancinièstatono-minatopresidentedellaConfe-renzadeirettori,doveilsuoin-carico scadrebbe nel 2013. Sul-la giostra delle proroghe, delresto, era salito anche il suopredecessore, Enrico Decle-va: secondo il calendario ordi-nario avrebbe dovuto abban-donare nel 2009 la casella piùalta nell’organigramma dellaStatale di Milano, a novembreè intervenuto anche il pensio-namento per limiti di età, maprima l’esigenza di guidare laCrui, poi l’intreccio fra vec-chie e nuove regole portatodallariformaeinfinelapossibi-lità (che però oggi è abrogata)di esercitare la carica anche infuori ruolo lo hanno tenuto fi-nora saldamente al comandoinviaFesta delPerdono.

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La proroga «nascosta» tiene i rettori in sellaMolti atenei interpretano le norme allungando le cariche scadute fino all’operatività dei nuovi statuti

ANSA

01 | LA REGOLANegliStatuti riscritti in basealla legge Gelmini (legge240/2010), le universitàdevono prevedere per ilrettore un mandato unico,non rinnovabile, della duratadi sei anni.

02 | LA TRANSIZIONEPer i rettori in carica, lanorma transitoria prevede ladecadenza al terminedell’anno accademicosuccessivo a quellodell’«adozione» del nuovoStatuto

03 | IL DIBATTITOAlcuniatenei hannoindividuato il momentodell’«adozione» in quellodell’approvazioneministeriale definitiva esuccessivapubblicazione in«Gazzetta Ufficiale», anzichénelmomento (precedente)dell’approvazione da partedell’università

04 | LA RISPOSTAIl ministero ha avallatoquesta interpretazione: oggigli Statuti pubblicati sono lametàdel totale, per cui èprobabile per molti loslittamento al 2013

AL RALLENTATORELapartita si giocacon l’aiuto dinote del Miuredel ritardo sul varodelle «costituzioni» interne:pubblicatesolo 33su 67