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● Fai-da-teLA MANUTENZIONE

AL VERRICELLO

* pag. 57

● AtlanticoLA TRAVERSATA DA OVEST A EST

* pag. 66

● PortiI NUOVI GIGANTI

DI CEMENTO

* pag. 45

Charter e scuola di velaSOLUZIONI E PREZZI PER LA VACANZA IN BARCA

IN OMAGGIO LO SPECIALE

000-000_Cop_Mag_2012_x 210 dorso 7 mm (Pagine 136 interne) 12/04/12 18.28 Pagina 1

COME VALUTARE IL MOVIMENTO

di una perturbazione frontaleche in un dato giorno e ora risultalontano dal luogo dove ci trovia-mo e da dove intendiamo intra-prendere una traversata? Esistonoalcune regole da applicare, maproviamo a riferirci a un esempiopratico e reale, ovvero al transitodi un fronte freddo e ai fenomenia questo correlati.

Sono le ore 20 (ora locale) delgiorno 25 febbraio 2012 e ci tro-viamo sulla costa laziale; inten-diamo effettuare, nella mattinadel giorno successivo, una tra-versata verso Capo Bellavista(Sardegna orientale): disponia-

mo dell’analisi in superficie (fi-gura 1) delle ore 16 Utc. Da que-sta carta rileviamo la seguentesituazione: il Mediterraneo cen-trale è interessato da un flussod’aria polare marittima, a mode-rata curvatura anticiclonica.

Nella nostra area la pressioneatmosferica in superficie, segna-lata dal barometro che si trova al

livello del mare, è di 1014 hPa,quindi superiore ai valori norma-li; il vento proviene da NordOvest e ha un’intensità media(misurata ogni dieci minuti) di 6nodi. Fuori, nonostante l’oscu-rità, possiamo valutare che il cie-lo è poco nuvoloso (stratocumu-li). Una situazione che potrem-mo definire rassicurante.

Ci pone qualche perplessità illungo fronte freddo che si estendedalla Francia (dove, peraltro, stasubendo un processo di dissolvi-mento) al Triveneto, fino al MarNero, nonché le forti correnti allaquota di 5.500 metri circa, che ri-leviamo sull’Austria, sullo stesso

FRONTE FREDDO IN ARRIVOdi GIAN CARLO RUGGERI

L’interpretazionedi alcuni segnalipremonitoriconsentedi prevedereinatteseperturbazioni

METEO VALUTARE L’EVOLUZIONE DEL TEMPO PER NAVIGARE IN SICUREZZA

Una massa d’aria fredda può generare ammassi nuvo-losi e fenomeni meteorologici anche violenti, cometemporali, vento forte e turbolenze, ma il passaggio ditali perturbazioni è veloce (anche poche ore) e dopo ilsuo passaggio resta un clima freddo e asciutto.

BOLINA Maggio 2012 41

Meteo_Mag_2012 6-04-2012 13:45 Pagina 41

DEMETRIO CONDOS E IL SUO

equipaggio di pescatori dispugne stavano concludendo laloro raccolta e si apprestavano adirigere la prua verso casa perfesteggiare la Pasqua che quel-l’anno, il 1900, cadeva il 15aprile, quando incapparono inuna burrasca. Trovarono riparoa ridosso di Antikythera, un’iso-letta situata fra quella di Kythe-ra, propaggine del Peloponneso,e Creta, e in attesa di un miglio-ramento del tempo continuaro-no il loro lavoro su quei fondali.

Uno dei pescatori, Elias Sta-diatis, a 42 metri di profonditàavvistò il relitto di un’antica na-

ve da carico, naufragata nell’80a.C., recuperato alla fine diquell’anno insieme a buona par-te della merce che trasportava,

in massima parte statue e altrioggetti ornamentali, ora conser-vati nel Museo ArcheologicoNazionale di Atene. Qui l’atten-

MISTERIOSO PLANETARIOdi AUGUSTO GUIDOBALDI

Nel 1900alcuni pescatoridi spugnetrovaronoun sofisticatostrumentodell’antichitàsui fondalidi una piccolaisola greca

IL CIELO UN COMPLESSO CALCOLATORE ASTRONOMICO DI 2000 ANNI FA

La cosidetta “macchina di Antikythera” oltre a determi-nare le ore della levata e del tramonto del Sole, le fasilunari, le eclissi, il moto dei pianeti e gli equinozi, eraanche un calendario perpetuo, funzionava grazie anumerosi ingranaggi racchiusi in pochissimo spazio.

SOLO GIOVE E MERCURIO RESTANO INVISIBILI

Nel mese di maggio il pianeta più grande e quello più piccolodel Sistema Solare, Giove e Mercurio, compiono il loro viag-

gio attraverso il cielo vicino al Sole, che sorge alle ore 5,56-05,27e tramonta alle 19,59-20,29 (gli orari sono quelli estivi d’inizio-fi-ne mese e sono riferiti al meridiano centrale del nostro fuso orario).Sono cioè in congiunzione con l’astro e si perdono nel suo baglio-re, come accade al nostro satellite quando è Luna nuova. Dopo iltramonto, Venere è visibile fino alle 23,34-21,13; Marte fino alle3,39-1,55; Saturno fino alle 5,36-3,34. Prima dell’alba, sono visi-bili Nettuno dalle 3,20-1,19 e Urano dalle 4,37-2,42. La Luna è pie-na il giorno 6 e nuova il 28. Le giornate continuano ad allungarsi esi guadagnano 59 minuti di luce diurna. A.G.


Cielo_Mag_2012 6-04-2012 13:47 Pagina 43

Molti dei nuoviapprodi turisticisono di dimensioniimponenti e dotatidi strutture a terrainutili per il diportoma redditizieper i costruttori

Il Porto di Imperia con i suoi 1.300 posti barca è in avanzata fase di costruzione; lo scorsomarzo la struttura è entrata nel mirino della magistratura per irregolarità finanziarie.

Inchiesta

SEGNI PARTICOLARI: ENORME, RISERVATO PREFE-ribilmente ai maxi yacht e con debordanti

strutture a terra. A osservare il progetto di moltidei nuovi porti che stanno sorgendo lungo il nostrolitorale sembra che sugli approdi per il diporto sisia innescata una sfrenata corsa al gigantismo.

Dal Porto della Concordia a Roma, che potrà ospi-tare oltre 1.400 barche, a quello del poco lontanoCapo d’Anzio, forte di un progetto con 1.500 or-meggi, passando per il discusso porto di Imperia e isuoi 1.300 approdi, quello di Pinetamare di Napoli(1.200), Marina d’Arechi aSalerno (1.000) e Cala delSole a Licata (1.500) tra iComuni costieri è ormai u-na corsa a chi ha l’approdopiù grosso.

Così da fanalino di codadell’Europa nautica, l’Ita-lia sta rapidamente guada-gando terreno risalendoposizioni nel numero diormeggi. Se fino a una de-cina d’anni fa eravamo so-lo a “quota 100.000” posti

barca, ora abbiamo abbattuto la soglia dei150.000, scavalcando la Spagna, ferma a 107.000e avvicinandoci ai Paesi Bassi a quota 187.000.

Certo, la Fancia e il Regno Unito con i loro circa230.000 posti in banchina sono ancora lontane, madi questo passo non tarderemo a raggiungerle. Nelsolo biennio 2008-2009, per dire, sono stati inaugu-rati 30 porti apportando 17.000 nuovi posti barca. Ela Liguria guarda già da pari a pari i vicini d’Oltral-pe: dal 2000 a oggi è passata da 14.000 a 21.000 po-sti barca e ormai in media lungo i suoi circa 300 chi-

lometri di coste c’è un ap-prodo ogni 3 miglia.

Ma anche il Lazio è inrapida rimonta, con quat-tro mastodontici progettiin fase di realizzazione(Fiumicino, Anzio, Civi-tavecchia e Formia) e unnuovo piano regionale cheprevede altri 60 scali per ildiporto. Dati, questi, chedovrebbero fare la felicitàdi ogni barcaiolo e di tutticoloro che hanno a cuore

Marinagri (Mt) è costruito con isole, alberghi e villette:un esempio di approdo pensato per fini immobiliari.

PORTI: I GIGANTI DI CEMENTOdi FABRIZIO COCCIA


Porti Italiani_Mag_2012 10-04-2012 17:28 Pagina 45

Ci sono ancoralungo la rottadei Tropicioasi di terradisabitatedove la naturaconserva il suo aspettoprimordiale

Lo sbarco in alcune isole è spesso la parte più difficile di una navigazione oceanica, altifondali, coralli appuntiti e onde frangenti alcune volte lo rendono anche impossibile.

Grande altura

LA FASCIA TROPICALE È COSTEL-lata da una moltitudine di

atolli e di isolette dimenticateche molti considerano gli ultimiincontaminati. Ma quanti diquesti sono davvero regno in-contrastato della natura? Quan-ti sono ancora liberi dalla pre-senza invadente del genereumano?

In venti anni di vagabondag-gio sui mari del globo abbiamomesso dietro alla poppa tantemiglia quante ne basterebberoper cinque giri del mondo e intutto questo tempo e in tuttoquesto spazio, siamo sempre an-dati alla ricerca dei luoghi piùlontani, meno accessibili e me-no raggiunti dagli uomini.

Le terre incontaminate peròsono veramente rare. Qualcunal’abbiamo trovata, qualche vol-ta per caso, grazie a quella for-tuna che fa sì che gli incontri più

sorprendenti, le scoperte piùbelle, arrivino quando meno lesi aspetta, qualche altra andan-dole a cercare caparbiamente,controvento, contro il mare,contro tutto.

Qualche anno fa eravamo impe-gnati in una traversata di 600 mi-glia dalle Samoa alle Fiji. Unanavigazione di routine, con laspinta costante dell’Aliseo meri-dionale, che nelle nostre previ-sioni doveva durare sei giorni.Dopo quattro giorni però l’Aliseoha cominciato a soffiare forte e leonde ad alzarsi e di-ventare r ipide.Sotto coperta si

stava scomodi, tutto ondeggiavaed era difficile persino seguire lanavigazione. La carta sinotticache scaricavamo attraverso radioe computer diceva che una per-turbazione insolitamente setten-trionale per la stagione si stavadirigendo su di noi, che il ventosarebbe aumentato ancora e, quelche peggio, sarebbe diventatocontrario. Le Fiji erano a 150

miglia, troppo lon-tane per rag-

giungerle in

SCAMPOLI DI PARADISOdi CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH

Gli animali che popolano le isole deserte ignorano anche i visitatori “invadenti”.


Auriemma_Mag_2012 10-04-2012 11:00 Pagina 53

L’esploso fornito dai produttori è un’utile guida per smontare e rimontare correttamen-te i verricelli. Se non è disponibile si può utilizzare un winch “gemello” come modello.

SUL NUMERO 295 di BOLINA,in un articolo pubblicato a

pagina 55, abbiamo esaminatola procedura per controllare ibozzelli e i carrelli del genoa.Questa volta ci occupiamo inve-ce della manutenzione dei win-ch. La nostra “cavia” sarà unverricello che già a prima vistasi presenta malconcio, sbiaditoe duro da far girare anche cer-cando di ruotare la campana conle mani. È segno che qualcosanon va negli ingranaggi.

L’unica medicina è aprirlo evedere con i propri occhi cosasuccede. Ma prima di smontarloè meglio procurarsi uno spacca-to delle parti del winch. Altri-menti è possibile trovarsi nellasituazione in cui non sapremodove ricollocare i singoli pezzi.Gli esplosi (i disegni tecnici del-le varie componenti, ndr) si tro-vano in genere nei siti web del-

le ditte dei produttori o vengonoinviati da questi su specifica ri-chiesta.

In mancanza dell’esploso se ilwinch ha un suo gemello a bordo(tipico caso dei primari: i winchdel genoa) si aprirà prima l’uno epoi l’altro e il secondo servirà da“modello” per il primo.

Un’altra buona ragione pernon smontare allo stesso tempodue winch è che non sempre pur

essendo i componenti uguali,quello che va bene su uno, vabene sull’altro. In officina dimontaggio difatti avvengonospesso dei cosiddetti “aggiu-staggi”: piccole modifiche, spe-cie nei verricelli fuori serie, cherendono “unici” i pezzi destina-ti a un certo meccanismo. Quin-di è meglio che ciò che è smon-tato da un winch venga rimonta-to su quello e non sul gemello.

Se stiamo revisionando l’inte-ra barca può dunque tornare uti-le numerare i verricelli mentre sismontano. Dato che su parti dicolore nero il classico pennarel-lo indelebile non sortirebbe nes-sun effetto, è meglio dotarsi diuno bianco del tipo destinato amarcare i tessuti.

L’ultima cosa da fare prima dismontare il verricello è testarneil funzionamento con una mani-glia: dobbiamo capire quanto è

ANATOMIA DI UN VERRICELLOdi DANILO FABBRONI

Smontaggio e verifica del winchaccessorio fondamentale dell’attrezzatura di coperta

Per liberare la campana bisogna svita-re il mozzo della maniglia del winch.

Manutenzione


Fabbroni_Magg_2012 12-04-2012 15:17 Pagina 57

LA NAVIGAZIONE A VELA È UN’ARTE CHE OLTRE A

una preparazione tecnica, richiede un’accura-ta capacità di prevedere l’imprevedibile. Quandosi va per mare si dipende da mille variabili, com-presi il caso e la fortuna, e il marinaio competen-te cerca per quanto possibile di giocare d’antici-po, evitando quegli errori anche banali che in ma-re si possono pagare come quelli gravi. Eppure,per essere un bravo skipper, qualche errore biso-gna anche commetterlo per accumulare cono-scenze che consentono di non ripeterlo. Unciclo arduo e virtuoso a cui non sisottraggono neanche i grandi na-vigatori, perché in mare, diimparare non si finisce mai.

Nelle pagine che seguonoabbiamo raccolto erroristorici, dalle semplici im-prudenze alle scelte av-ventate ma frutto di radica-te convinzioni, commessi daalcuni dei velisti più celebri.A raccontarli sono loro stessi, at-traverso pagine di libri,diari di bordo o stralci diinterviste rilasciate che

costituiscono oggi un prezioso insegnamentoper tutti.

Joshua Slocum - Sotto costa si evita la corrente,ma non i bassi fondali. Tra i grandi velisti del pas-sato, non è stato immune da alcune imprudenze lostatunitense Joshua Slocum, pioniere della naviga-zione da diporto e il primo a circumnavigare il mon-do in solitario da Est verso Ovest, passando per loStretto di Magellano. Partito da Boston (Stati Uniti)il 24 aprile del 1895 a bordo dello Spray (11,27 m),

fece ritorno a Newport tre anni dopo, il 27 giu-gno del 1898, dopo una navigazione di

46.000 miglia. Proprio nel corso di questo for-midabile viaggio, Slocum a uncerto punto rischia di manda-re tutto all’aria. Sono le pri-me ore dell’11 dicembre del1895, lo Spray è appena ri-

partito da Rio de Janeiro(Brasile) con l’intenzione di

scendere l’Atlantico e scapolareCapo Horn. Per evitare una forte

corrente che spinge versoNord, Slocum decide di bor-deggiare sotto costa, avvici-

ANCHE I GRANDI SBAGLIANO di DAVID INGIOSI

Una raccolta di imprudenzee disattenzionicommessida alcuni celebrinavigatori.Lezioni prezioseper ogni velista

Vittima della sua sconsiderata idea di non legarsi mai a bordo, il velista francese Éric Tabarlyè scomparso in mare nel 1998 in seguito a una caduta mentre navigava al largo della Scozia.

Sicurezza

Lo statunitense Joshua Slocum ha rischiato di perde-re la barca per essersi avvicinato troppo alla costa nelcorso del suo giro del mondo da Boston a Newport.


Errori_Mag_2012 6-04-2012 14:10 Pagina 61

Dalle San Blasa Gibilterraattraverso un itinerarioche consentedi visitarel’isola di Cubale Bermudae le Azzorre

Il periodo migliore per fare rientro in Europa dopo un soggiorno nel Mar dei Caraibi è altermine della stagione secca, quando gli Alisei ruotano a Est Sud-Est e sono più tenui.

Traversata

L’ATLANTICO VERSO ESTdi ISABELLA e ANDREA GIORGETTI

LE SAN BLAS SONO UN ARCIPE-lago lungo la costa atlantica

di Panama; negli ultimi annisempre più velisti hanno decisodi navigare fra le centinaia diisole coralline che compongonoquesto luogo. Per molti SanBlas rappresenta una sosta inte-ressante prima di passare il Ca-nale di Panama, per poi prose-guire le proprie navigazioni inPacifico; altri decidono di tra-scorrervi periodi più lunghi,ammaliati dalla bellezza delleisole, dalla ricchezza dei fonda-li e dalla pescosità delle acque.

Per chi invece, una volta godu-to di quel paradiso, si trova nel-la necessità di rientrare in Medi-terraneo in tempo per la stagio-ne estiva, la navigazione puòapparire più complessa, almeno

66 BOLINA Maggio 2012

pubblicazioni nautiche e meteo-rologiche, al fine di individuarela rotta più adatta alle nostre esi-genze. Sappiamo che nel Mardei Caraibi la stagione inverna-le o secca va da novembre adaprile-maggio: in questi mesil’Aliseo soffia costantemente daNord Est e le precipitazioni so-no scarse; ma lo stesso Aliseo,che regala facili navigazioni achi veleggia verso Ovest, è l’o-stacolo maggiore per chi invecevuole navigare verso Est.

Fortunatamente però al termi-ne della stagione secca gli aliseiiniziano a diminuire di intensitàe a girare verso Est-Sud Est, co-me ci mostrano chiaramente lepilot charts; questa leggera ro-

sulla carta. Infatti se pensiamo auna rotta diretta da Colon a Gi-bilterra, dobbiamo immaginarcidi bordeggiare contro l’Aliseo econtrocorrente per buona partedelle 4.500 miglia da percorre-re. Condizioni che scoraggiano ipiù a intraprendere un viaggioverso Est.

Quando nell’autunno del 2010abbiamo pensato alla possibilitàdi trascorrere i mesi invernali al-le San Blas, ci siamo posti subi-to il problema di come rientrarein Mediterraneo, cercando didelineare un percorso che, oltrea essere ragionevole nei tempi,non ci sottoponesse a navigazio-ni estreme. Abbiamo quindi in-trapreso un’attenta analisi delle

Viaggi_Mag_2012 10-04-2012 11:00 Pagina 66

“VISTO UN FUOCO IN LONTANANZA IN MEZZO AL

mare”. Non può che cominciare da questaindimenticabile nota sul diario di bordo del capitanoC.H. Swinburne della marina inglese, la narrazionedell’isola di Graham, poi Ferdinandea. L’insuloma-ne la classifica tra le isole effimere, che durano unsolo giorno, geologicamente parlando. Data diemersione e di scomparsa, scopritore e originale po-sizione geografica non sono certe, come si convieneper un “tremendo programma”, che agitò le acque ele vicende siciliane dell’estate e dell’autunno 1831.

Alcune fonti riportano che sorse inaspettatamentedal mare il 7 luglio e scomparve, granello a granel-lo, l’8 dicembre. Una vitabrevissima, quella di unafarfalla di sabbia nera,sbozzolata dalle profonditàcristalline del Canale di Si-cilia per pochi mesi.

Sufficienti comunque ascatenare una vera e pro-pria battaglia di rivendica-zione territoriale da parte diInghilterra, Francia e Re-gno delle Due Sicilie. Labandiera inglese venne

piantata dal capitano Jenhouse che la battezzò isoladi Graham, mentre i vicini abitanti siciliani prote-starono con il Re, proponendo il nome di isola diCorrao, un loro capitano. In settembre arrivò unaspedizione francese, con tanto di geologi e pittori alseguito, che issò il vessillo nazionale ribattezzandola piccola terra, isola Julia.

L’interesse internazionale spinse infine Ferdinan-do II a inviare una sua corvetta comandata da Gio-vanni Corrao, che portò lo stendardo dei Borboni erinominò per la quarta volta l’isola, chiamandolaFerdinandea. Di questo grandioso spettacolo natu-rale, Sciacca fu la platea più vicina e frequentata,

uno degli affacci da cui an-cora oggi si ammira unadelle più struggenti vedutemediterranee.

Ma di che isola si tratta-va? Quanto era estesa e al-ta? Quali caratteristichegeografiche aveva? Imma-gini pittoriche, diari di bor-do e relazioni scientifiche,restituirono informazionipuntuali e, insieme, ali-mentarono leggende popo-

LA TERRA INABISSATAdi FABIO FIORI

Emersail 7 luglio 1831Ferdinandeasprofondòl’8 dicembreuna vita breveche ispiròpoeti, scrittorie leggende

Come molte delle isole siciliane anche Ferdinandea ha un’origine vulcanica, la sua formazionefu causata da un’intensa attività sismica che nell’estate del 1831 interessò il Canale di Sicilia.

Insulomania

La posizione in cui emerse l’isola Ferdinandea è sti-mata a circa 25 miglia a Sud Ovest di Sciacca.

SICILIA

Is. Egadi

Sciacca

FerdinandeaPantelleria

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Fiori_Mag_2012 13-04-2012 12:19 Pagina 69

Nautica disegnata

DA MONO A MULTISCAFOdi GABRIELE D’ALÌ

Basta sovrapporre due traverse alle terrazze per ottenere la gammacompleta dei multiscafi:

catamarano = due scafi uguali collegatitrimarano = 1 scafo collegato a 2 scafettiproa = 1 scafo collegato a uno scafetto

2 scafi 1 scafo + 2 amas

1 scafo + 1 amas

Con vento forte può risultare difficile “tenere” una piccola deriva.Vediamo dunque come aumentare la stabilità del prototipo di 10piedi realizzato con la tecnica del cuci-incolla descritta nel preceden-te numero di BOLINA, trasformandolo in un multiscafo e di qualearmo velico dotarlo.


D'alì maggio 2012 21-03-2012 16:08 Pagina 71

Il navigatore Angelo Predensi ritrova a bordo di quella che fu la sua barca a rivivere le emozioni di una vita spesanel vento

Isola Bianca II, cutter di acciaio di 15 metri disegnato da Carlo Sciarrelli, è approdata a S.Lucia (Caraibi) il 22 dicembre dopo 18 giorni di navigazione attraverso l’oceano Atlantico.

LO SCORSO MESE DI OTTOBRE

ho navigato con una barca avela di 13 metri da Venezia sinoalle isole Canarie. Rientrato inaereo in Italia avrei dovuto ri-prendere con i miei impegni, manon è andata così.

Devo premettere che qualcheanno fa avevo venduto la miabarca Isola Bianca II. Il nuovoproprietario, Alessandro Gennai,un chirurgo di Bologna, se ne erainnamorato alla follia ritenendo-la, a ragione, il mezzo idoneo peril programma che aveva in men-te: il giro del mondo.

Ho avuto modo di seguirlo, a di-stanza, in questi anni. Lui e alcu-ni amici, si sono impegnati lavo-rando sodo, dividendosi tra lenormali occupazioni di una vita eil sogno della barca. Sino ad arri-vare alla scorsa estate, quandoIsola Bianca II con a bordoAlessandro, Lucetta, la sua com-

pagna, Blu, la loro bambina di treanni e i soliti amici, hanno inizia-to la grande avventura (vedi Girodel mondo con bebè, pubblicatosu BOLINA di aprile nel 2011).

Sono arrivati a Gibilterra e han-no navigato sino alle IsoleCanarie. Con Isola Bianca II ho

compiuto numerose traversateoceaniche, portando con me tan-te persone che rimanevano ester-refatte dal suo comportamentoquando il mare si agitava e so-prattutto quando si navigava nel-le andature boliniere, il suo “pa-ne”. È un cutter di 15 metri, pro-gettato da Carlo Sciarrelli, a chi-glia lunga, costruito in acciaio.Personalmente ne ho modificatoil progetto secondo il mio mododi navigare che è tutto basato sul-la marinità e l’essenzialità.

Come diceva Sciarrelli, “labarca di Dio è una storia com-plessa”, ma, aggiungo io, se unoskipper amante della lunga navi-gazione, riesce ad avere una bar-ca onesta che risponde ai requisi-ti di solidità, stabilità, funziona-lità, giusta velocità e semplicità,è già a buon punto.

Quando Alessandro mi ha con-tattato perché potenzialmente in-

L’OCEANO INATTESOdi ANGELO PREDEN

Traversate

Esperienze e trucchi del mestiere ac-cumulati in migliaia di miglia da AngeloPreden sono raccolti nel libro Una vitanel Vento, Editrice Incontri Nautici.


Preden_Maggio_2012 10-04-2012 10:59 Pagina 77

Da Mourtosfino a Prevezala costa ionicadella Greciaoffre ai velistimolti ridossisuggestivi

Itinerari

LASCIARE UN’ISOLA PER DIRIGE-re la prua verso la terrafer-

ma non è normalmente la massi-ma aspirazione del velista, spe-cie se si lasciano luoghi affasci-nanti come Paxos (vedi Dueperle nel mar Ionio pubblicatosu BOLINA n. 295, pag. 77): ep-pure atterrando sulla vicina co-sta continentale, il navigare puòriservare sorprese piacevoli.

Il way point è ora infatti sullacosta dell’Epiro, verso però lasua parte più nota, ben diversada quella settentrionale, descrit-ta in questi itinerari insieme al-l’isola di Corfù (vedi Corfù e lacosta dell’Epiro pubblicato suBOLINA n. 288, pag. 75).

Il litorale epirota che va daMourtos, posto di fronte allapunta meridionale di Corfù, si-no alle foci del mitico Acheron-te, è fra i più belli della Greciacontinentale: tutto un susseguir-

si di baie e calette da scoprire,ricco di vegetazione che a trattiarriva fino al mare, ma anche discorci selvaggi e rocciosi.

Poi proseguendo il cabotaggioverso Sud, diventa via via menoaggressivo, più basso e con dol-ci spiagge, assumendo infine unprofilo lagunare che trova la suamassima espressione superandola città di Preveza e addentran-

dosi nel golfo di Amvrakia, ungrande mare chiuso.

Sulla costa numerosi sono i se-gni del passaggio dei venezianicon le loro fortezze sul mare,mentre l’interno evidenzia l’im-pronta ottomana, lasciata in cin-que secoli di dominazione. Unentroterra ricco di vestigia stori-che ma anche di bellezze natura-li, fra monti e parchi naturali.

Mourtos (anche conosciutocome Syvota) è un ricamo dellanatura: tre isole e alcuni scoglifronteggiano la costa frastaglia-ta, creando una serie di insena-ture e ridossi nel raggio di appe-na un miglio. Le isole di Syvotae Ag. Nikolaos sono fortunata-mente ancora intatte, coperte dauna folta vegetazione e abitateda capre e alcuni cinghiali chetalvolta fanno visita agli ignaribagnanti, tranquillamente diste-si sulle piccole spiagge. Quella

I MILLE APPRODI DELL’EPIROdi DONATO SALAMINA

Il porto di Mourtos (o Syvota) si trova di fronte all’isola Corfù, davanti alla cittadina ci sonotre piccole isole dove si può dare fondo all’ancora prestando attenzione ai bassi fondali.

Marina di Mourtos - Il porticciolo offreacqua ed elettricità al costo di 10 euro.

DOVE NAVIGARE


Salamina_Mag_2012 13-04-2012 12:18 Pagina 79

Capita spessoche a causa della catena di distribuzione di prodotti esteril’acquirente paghiprezzi esorbitanti.Perché e come evitarlo

Mercato

Quasi tutti i produttori di attrezzaturenautiche offrono la possibilità di con-sultare i cataloghi sui propri siti web.

QUANDO L’EUROPA ERA SOLO

geografica e non, come ora,un “mercato comune”, esisteva-no i confini sia per gli uomini cheper le merci e ogni confine era di-feso da visti, dazi e tasse. Chi vo-leva acquistare delle merci all’e-stero doveva pagare le tasse do-ganali e l’imposta sul valore ag-giunto, rendendo economica-mente poco conveniente l’opera-zione, per cui ci si limitava agliacquisti di merci altrimenti nonreperibili sul mercato nazionale.

In quel panorama avevano unacerta importanza gli importato-ri. Questi facevano accordi par-ticolari con i produttori stranierie compravano a prezzi partico-larmente scontati in modo da as-sorbire, almeno parzialmente,l’onere delle gabelle di dazio.Dal canto loro i produttori stra-nieri rinunciavano a parte del lo-ro guadagno acquistando però il

vantaggio di un nuovo mercatoda poter fornire. In questo modole maggiori vendite generate dalnuovo mercato compensavano iminori ricarichi sui prodotti de-stinati a quei mercati.

Gli importatori, inoltre, prov-vedevano a conferire al prodot-to tutto quel valore aggiunto ne-cessario per commercia-lizzarlo

in Italia, quali i manuali in ita-liano, le certificazioni, dove ne-cessarie, per rispondere allenormative nazionali e un ade-guato servizio di assistenzastrutturato o centralmente o at-traverso una rete apposita.

A questo punto il prodotto eravendibile come se fosse realiz-zato in Italia a dei prezzi più

bassi di quelli ottenibili da unacquisto individuale del

singolo consumato-re. Anzi: molto spes-

so, soprattutto se ilprodotto aveva la neces-

sità di una certificazionedi conformità alla nostra

normativa, non poteva pro-prio essere acquistato dal sin-

golo consumatore in quanto ladogana italiana ne bloccaval’ingresso. Ora tutto questo, nel-l’ambito dei paesi che apparten-gono alla comunità europea, non

LA CRESTA SUGLI ACCESSORIdi GIANPAOLO KARIS


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Karis_Mag_2012 6-04-2012 15:30 Pagina 83

Aumental’annullamentodei contrattidi venditaa causadella irregolaritàdelle barchee molte finanziariecorrono ai ripari

Alcune nuove procedure di finanziamento per l’acquisto della barca prevedono l’interven-to di un perito nautico durante la stipula dei contratti tra cantiere, finanziaria e locatore.

Frodi

La direttiva CE prevede precisi stan-dard di progettazione e di costruzione

LO SCORSO MARZO BEN DUE

Procure della Repubblica,in procedimenti distinti, hannoiscritto nel registro degli inda-gati gli amministratori di duecantieri nautici della Romagna:siamo alle solite truffe basate sucertificazioni CE di fantasia eimbarcazioni prive dei requisitiessenziali di sicurezza prescrittidalla direttiva CE.

Buon segno, vuol dire che al-meno qualcuno tra coloro chedovrebbero vigilare e punire lofa veramente, con solerzia e at-tenzione. Ma l’Italia da questopunto di vista è a macchie di leo-pardo: non è dappertutto così.

Per portare un esempio contra-rio, una Procura della Repubbli-ca in Toscana, in un caso perfet-tamente identico, recentementeha preferito archiviare la praticaperché aveva troppo da fare conl’affondamento di una grossa

nave. Così l’imbroglione l’hafatta franca.

Una Capitaneria dell’altoAdriatico, sempre in un episo-dio simile, ha preferito rivolger-si al ministero chiedendo lumiinvece di espletare con tempe-stività le indagini del caso. E in-tanto l’armatore si trova fra lemani una barca che non è sicu-

ra, non può essere assicurata enon può navigare!

A Roma non va meglio: l’Uf-ficio Tecnico di Vigilanza delministero dei Trasporti si trovaimmobilizzato nell’attivitàispettiva a causa dei tagli neifondi. Un esposto per nonconformità CE, presentato dal-l’armatore di una barca palese-mente difforme alle direttiveeuropee, “dorme” da più di unanno senza che la pratica abbiaavuto neppure un inizio.

Due periti della Liguria, in duevicende diverse, hanno invecestravolto la verità processualepur di non svergognare un fa-moso Organismo Notificato.

Ne esce un quadro desolante dioscura letargia “burosaurica”, dicollusioni, di poteri forti, diinerzie, ma fortunatamente conrari e sporadici sprazzi di luce.Ma veniamo all’oggetto dell’ar-

LEASING NAUTICO: SI CAMBIAdi MARCO COBAU


Cobau_Maggio_2012 12-04-2012 15:10 Pagina 87

Il cantiere francese FountainPajot è uno dei maggiori pro-

duttori di multiscafi al mondo.Merito di questo successo sono,oltre la qualità e l’innovazionedei catamarani realizzati, anchele soluzioni originali che i varimodelli offrono ai diportisti, sianell’uso privato che nel charter.Particolari sono anche i nomiscelti dal produttore di La Ro-chelle per i propri multiscafi, chespesso rimandano a quelle di iso-le mediterranee o caraibiche.

Tra questi c’è il Lavezzi 40, ilcui nome richiama per l’appun-to la piccola isola tra la Corsicae la Sardegna. Presentato nel2003 questo catamarano di11,90 metri, progettato dalloStudio Joubert&Nivelt e con gliinterni disegnati dall’architettofrancese Olivier Flahault, harinnovato la gamma dei 40 pie-di del cantiere. Come gli altrimodelli di questo costruttore il

na stratificata. Le derive sonoformate da due semichiglie po-ste a metà barca agganciate agliscafi in modo tale da staccarsi incaso di un urto violento e nondanneggiare la struttura. I timo-ni sono tipo skeg.

Il Lavezzi 40 grazie alla gene-rosa superficie velica di 90 me-tri quadrati risulta veloce sia dibolina che nelle andature por-tanti. Il piano velico, alzato suun albero frazionato a 9/10, si

dimostra facile dagestire nonostante lesue dimensioni. Ilmerito è della dispo-sizione delle mano-vre e della precisionedel timone.

Il piano di copertaha un pozzetto colle-gato al quadrato dauna ampia porta scor-revole; soluzione cherende più confortevo-

MULTISCAFI LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI

Disegnato da Olivier Flahault e dallo studio Joubert&Nivelt il Lavezzi 40 è un conforte-vole catamarano con originali soluzioni in coperta destinato alla crociera a lungo raggio.

multiscafo ha il caratteristico di-segno della tuga con il parabrez-za a fascia. La coperta e gli sca-fi hanno delle forme arrotonda-te con le murate e la strutturacentrale alte e il dritto di pruaverticale.

Tutti i modelli Fountain Pajotsono costruiti con la tecnica del-l’infusione in sottovuoto, scafi ecoper ta sono real izzat i insandwich di pvc, mentre l’operaviva e la tuga sono in vetroresi-

LAVEZZI 40: L’ISOLA A VELA

Il pozzetto del Lavezzi 40 è raccolto e protetto e alsuo interno trovano posto due sedute laterali.

Dal cantiereFountain Pajotun catamaranodi 12 metriinnovativonel designe disponibilein due versioni


Multiscafi_Mag_2012 23-03-2012 13:07 Pagina 91

L’avventura

di una giovanestudentessaimbarcatasu una golettain crociera nell’Adriatico

Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori

L’avventura mia e della clas-se dove sono iscritta è co-

minciata venerdì 22 luglio 2011,quando per la prima volta ci sia-mo imbarcati sulla goletta GranBleu dell’associazione I Ventu-rieri. Nonostante l’entusiasmo,abbiamo dovuto attendere altridue giorni prima di salpare allavolta della Croazia, a causa delmaltempo, ma ne abbiamo ap-profittato per concentrarci su al-cuni lavori di manutenzione, trai quali la sostituzione dell’anco-ra ormai usurata con una nuova.

Ci siamo quindi spostati aMalamocco, mentre ci spiega-vano le tecniche di manovra inporto. La prima notte alla fon-da è stata piuttosto agitata: an-cora inesperti della vita sul ma-re, abbiamo dimenticato gliosteriggi aperti e la pioggia ciha colti di sprovvista.

La mattina seguente ci siamosvegliati con un cielo plumbeo

che ci ha accompagnati fino allaCertosa. Gestire una barca di 16metri nei canali veneziani non ècertamente cosa facile, ma pre-stando attenzione alle correnti siimpara velocemente.

Il terzo giorno dal nostro arri-vo abbiamo finalmente avuto lapossibilità di fare una doccia:in barca ogni cosa acquista unvalore diverso, l’acqua è pre-ziosa, lavarsi sarebbe sicura-mente uno spreco.

È stato il giorno seguente checi siamo per la prima volta sen-titi realmente parte di quegliimmensi spazi di natura che cicircondavano: alzate le vele,sulla Gran Bleu è piombato ilsilenzio. Solo il ritmico movi-mento della barca cisussurravala presen-za di un’e-normeforza,

il vento, che ci spingeva sul-l’acqua come fossimo un minu-scolo e leggero guscio di noce.

Rovigno è una cittadina carat-teristica: visitata la chiesa diSant’Eufemia, siamo passati almercato, pagando frutta e panein kune, la moneta locale. Nelprimo pomeriggio siamo riparti-ti per Pola, rotta 150 gradi, ven-to da Nord Ovest.

Abbiamo fatto una breve tappanell’isola di Cotez, dove ci sia-mo inoltrati fino a scoprire unbunker militare abbandonato,probabilmente fondamentale perla difesa della città, una voltaimportante centro marittimo eora luogo ricco di storia e di cul-tura. Qui a Pola il signor Bruno

ci ha accom-pagna-t i i nuna vi-sita aiprinci-

IO, AL TIMONE DI UN VELIEROdi CAMILLA DEL RE


Sapore di Mare_(D)_Mag_2012 12-04-2012 16:51 Pagina 95

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Dolphia 40.2 2008, 3 ca-bine, 2 bagni, 2 Gps, trida-ta, tender e fb 4 hp, tenda-lino, cappottina, lazy jack,leasing fino 2015, visibileAlghero, 25000 €, 335/1405210.

Dufour 44 Performance2006, 3 cabine, Volvo 55hp, ponte teak, posto barcagratuito tutto 2012, visibi-le Adriat ico centrale ,50000 €, residuo leasing,335/5265050.

Elan 410 2008, 12,50 m,Volvo 40 hp, gennaker,spi, doppie vele, tenderSuzuki, 2 bagni, bompres-so, residuo leasing, visibi-le Riva di Traiano, 110000€ tratt., 339/2387893.

Grand Soleil 40 2007, 12m, albero e bulbo magg.,coperta teak, strumenta-zione completa, 3 cabine,2 bagni, vele, attrezzatocrociera e regata, visibileLiguria, 129000 €, 327/7963587.

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Grand Soleil 42 1996,12,40x4 m, Volvo Penta40 hp, bulbo piombo, at-trezzatura completa, 3 ca-bine, 2 bagni, possibilepermuta, visibile LidoEstensi, 115000 €, 338/7010037.

Hallberg Rassy 36 1995,full batten, 6 vele prua,Max-Prop tripale, riscal-damento, copertura inver-nale, tender e fb, accesso-ri, ancora rispetto, stru-menti, visibile Turchia,150000 € tratt., 348/1387707.

Hanse 411 2003, 12,35 m,g ioco ve le , gennaker2010, t imone a ventoSouth Atlantic, AutohelmSt 6000, radar, plotter, 2tender, pannelli solari, 6ancore, 120 carte nauti-che, visibi le Trapani ,80000 €, 02/36586963.

Magoo 43 Sciarrelli 1985,12,70 m, ponte teak 2005,rev. motore 2006, full op-tional, riscaldamento, pi-lota Raymarine 2011, ra-dar, visibile Fiumicino,80000 €, 360/813090.

Oceanis 411 Celebration2004, 12,70 m, 4 cabine, 2wc, dinette trasf., scafoblu, randa full batten, bi-mini, spray Hood, Volvo50 hp, elica tripala J-Prop,full optional, visibile Rivadi Traiano, 110000 € ,06/5943524.

Oceanis 411, 12,71 m,Bénéteau 2002, Volvo 55hp, 4 cabine, 2 bagni, rol-laranda, fiocco, bimini eparaspruzzi, passerellaNemo, tender e Honda 2hp, visibile S. Teresa diGallura, 79000 €, 348/4087443.

Oceanis 42 Bénéteau2004, pozzetto centrale,armo cutter, accessoriato,visibile Zara, 130000 €,339/3299700.

Oceanis 430 Bénéteau1988, bandiera francese,Lombardini 60 hp 2006,bimini, tender 2007 e Joh-nson 4 hp, 2 wc, 2 cabine


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Piacere 12,50x3,95 m,Volvo 43 hp, sartie tondi-no, ponte teak, caricabat-terie, inverter, vele regatae crociera, gennaker, trin-chetta strallo amovibile,bompresso, radar, stru-menti nuovi, 2 gps, Rina2014, 75000 €, visibileAncona, 329/5915935.

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RPD 41 12,13x4 m, ocea-nica, 1978, Falconera III,pozzetto centrale, tratta-mento antiosmosi recente,50000 €, visibile Caorle,340/1713153.

Sun Charme 39 1990, in-vio scheda a richiesta, vi-sibile Monfalcone, 60000€, 334/3362722.

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Sun Odyssey 42i 2007,12,85x4,13 m, 3 cabine, 2bagni,Yanmar 59 hp, teak,randa, randa steccata,bompresso, visibile Reg-gio Calabria, 105000 €,349/6190001.

Sun Odyssey 42i 2008,Yanmar 54 hp, 3 cabine, 2wc, rollaranda, bimini,cappottina, elettronicaRaymarine, autopilota ST60 Plus, tender e fb, su-bentro leasing, visibileP r o c i d a , 1 0 5 0 0 0 € ,338/9298988.

Sun Odyssey 43 2002, 3cabine, 2 bagni, Yanmar

75 hp, rollaranda, radar,elettronica completa Ray-marine, elica di prua, tuttitendalini nuovi, copperco-at, visibile Porto di Roma,120000 €, 340/7513613.

X-412 1991, 12,50x3,95m, 3 cabine, 2 bagni, com-pleto refitting 2008, Volvo43 hp rifatto 2009, Rina2015, scheda tecnica a ri-chiesta, visibile Brindisi,97000 €, 333/1274573.

Atlantide 41 L Franchini1998, riscaldamento, ge-neratore, randa nuova, te-ak nuovo 2011, Johnson70 hp, solo per amatori,visibile Casamicciola,165000 €, 339/4868200.

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Cbs 45 S&S 1982, 13,75x3,60 m, pilota autom., 4cabine, 8 posti, zattera 8posti, 3 ancore, Gps, Mer-cedes 60 hp, frigo elettr.,salpancora, 3 rande, 2 spi,3 vele, accessori vari,120000 € tratt., 347/8780627.

Comet 13 13x3,80 m,1984, fiocco e randa avvol-gibili, triradiali in mylar,spi, omologata 10 posti il-limitata, motore 65 hp, te-ak nuovo, 60000 €, visibileFiumicino, 329/6891241.

First 45 F5, 13,98x4,20 m1991, 4 cabine, 2 bagni,Gps, radar, pilota, tender3,20 m, Yanmar 48 hp,cappottina, tendalino, vi-sibile Ostia, 69000 € ,335/7886246.

Grand Soleil 43 2000,13,15x4,05 m, scafo blu,coperta teak, randa, ge-noa, gennaker, f iocco

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Hallberg Rassy 45 1994,refitting, full optional, ac-cessori, randa rollata ar-mata a cutter, teak pro-grammato per inverno2011, 2 cabine, cabina ma-rinaio, con bagno, refit-ting teak, visibile Cala DeMedici, 350000 €, 348/8085841.

Hanse 540 16 m 2009,elettronica completa, do-tazioni, tender, leasingincorso, visibi le Roma,320000 €, 333/2045690.

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Jeanneau 52.2 Vintage2005, randa rollata, teak,scafo blu, 3 cabine piùmarinaio, full optional,possibilità noleggio, fattu-rabile a Iva per finanzia-mento in leasing, visibileCala De Medici, 240000€, 348/8085841.

Moody 425 1989, oceani-ca con pozzetto centrale,accessoriata, lista e foto arichiesta, visibile Trieste,108000 €, 346/0409491.

Oceanis 473 2002, 14,30m, Bénéteau 2002, Volvo78 hp, 4 cabine, 2 bagni,elica di prua, rollaranda,fiocco, bimini e para-spruzzi, tender e Honda 2hp, visibile Santa Teresadi Gallura, 99000 €, 348/4087443.

Ovni 395 Alubat 2007-2008, pilota autom., staz.Raymarine, radar, Gps,capotte più bimini, avvol-gifiocco, gennaker, lea-sing, visibile Finale Ligu-re, 220000 €, 335/6874106.

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