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MENSILE 4,50 Svizzera Tic. 10 FS www.bolina.it inserzioni gratuite ANNO 29 N. 307 APRILE 2013 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma ROTTE TUNISIA DA OVEST A EST pag. 81 Nuove vele L’EVOLUZIONE COMINCIA A PRUA * pag. 57 E-book JAMES WHARRAM PARLA ITALIANO * pag. 53 Barche ECCO I MODELLI PRONTI AL VARO * pag. 47

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ROTTETUNISIADA OVESTA ESTpag. 81

! Nuove veleL’EVOLUZIONECOMINCIA A PRUA* pag. 57

! E-bookJAMES WHARRAM PARLA ITALIANO* pag. 53

! BarcheECCO I MODELLI PRONTI AL VARO* pag. 47

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no degli aspetti più affa-scinanti della navigazio-

ne a bordo di un’imbarcazioneè legata a quel peculiare sensodi indipendenza che ispira. Nonoccorre che sia grande. Quandoa bordo c’è spazio per un mini-mo di cambusa, un fornello, unacuccetta e il wc, c’è tutto. Il re-sto è un extra di cui si può fareanche a meno.

Non c’è tv o antenne paraboli-che? Niente wi-fi, né campo peril telefono cellulare? Pazienza!Una volta tanto si sarà costrettia uscire dal circolo dei bisogni

quotidiani, veri o indotti che sia-no. E il tempo che solitamente sispende davanti a uno schermo, oa navigare in internet, lo si im-piegherà a osservare i pesci, gliuccelli e i tramonti, a perlustra-re baie e porticcioli e a condivi-dere pensieri ed emozioni col re-sto dell’equipaggio. Una vita es-

senziale, intensa, fuori dal tem-po, che conquista ma che gli im-pegni obbligano la maggior par-te di noi a centellinare. Così, ter-minata la crociera, torniamo aconsolarci con le comodità ter-ragnole e a osservare le ondedalla riva agognando nuove esostanziose dosi di vento e onde.

Quel piccolo guscio cullatodalla risacca è la nostra sicu-rezza. Ci aspetta pronto a ri-prendere il largo e a svelarci ul-teriori sfaccettature di quel me-raviglioso mondo che è la vitad’alto mare. Buon vento!

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DECORRENZA DA QUALSIASI MESE

www.bolina.it Mensile dell’andar per mare Anno 29 - Numero 307 - Aprile 2013

ATTUALITÀNovità pronte al varo Pag. 47James Wharram in e-book » 53 Nuove vele sull’albero » 57RUBRICHELettere a BOLINA » 5Fasi lunari di aprile » 6Spazio aperto » 8Risposte brevi » 10Cino Ricci: marinai si diventa » 11Ida Castiglioni: AC72 prove generali » 15Giancarlo Basile: il giubbotto-cintura » 16Rodolfo Foschi: ardua la retromarcia » 18Cucina: buoni i sugarelli! » 20Notizie, notizie » 24Velamondo » 26Avvisi nautici » 29Novità e curiosità » 30Regate, regate » 32Derive, che passione! » 37

Secondo look Pag. 93Inserzioni gratuite » 101A BORDOLa stagione dell’altura » 41 La latitudine col “kamal” » 43Coloni inglesi in America » 45Il maestro del ferro » 61Maledetta di una bolina! » 65Il mito dei mostri marini » 69 Una radio (hf) per amica » 73La parola alle bandiere » 78Tunisia da Ovest a Est » 81Uno specchio di carena » 86 Su e giù dall’albero » 89Il trimarano “apache” » 91SAPORE DI MAREInquietudini da solitario » 93A pesca con il gozzo di papà » 95Notte di spari in banchina » 96La gioa di volare sull’acqua » 98

Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13

EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it. E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, HildeBianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi, Luigi Arena, Rossella Malaspina, Antonio Pezzoni, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Daniela Tempera. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi ([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni ([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia ! 4,50, arretrate ! 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo ! 37,50 (Italia), ! 60 (Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]),Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custoditenel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96).

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

In copertina: “Barracuda”, Rolex Swan Cup, Porto Cervo, 1996 - Foto di Franco Pace

SOMMARIO

BOLINA Aprile 2013 3

Sommario_Apr_2013 13-03-2013 17:31 Pagina 3

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Un’opera divulgativaper appassionati e neofiti

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AUGUSTO GUIDOBALDI

Pub_Nel Cielo_BOLINA_--- 13/03/13 18.02 Pagina 1

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Disimmatricolazionecome fare?

Ho letto nel numero di BOLINA didicembre 2012, nella sezione “ri-sposte in breve” a pag.10, la ri-sposta al signor Mario Menach inmerito al suo Grand Soleil 34 di-simmatricolato che è da reimma-tricolare se vuole navigare oltrele 12 miglia.

Io avrei il problema opposto:essendo proprietario di un’im-barcazione come la sopracitata,vorrei disimmatricolarla, non es-sendo interessato a navigare ol-tre le 12 miglia, e questo non pereludere il pagamento della tas-sa, quanto piuttosto per non do-ver essere costretto ogni cinqueanni a sottopormi alla certifica-zione Rina. Come si può fare?

ANTONIO LETTERAPozzuoli (Na)

Premesso che è possibile di-simmatricolare solo le unità infe-riori ai 10 metri, il Grand Soleil 34è un caso particolare. Essendopoco più lungo (10,20 m) di que-sta misura, le sue appendici dipoppa sono state, all’occorren-za, spesso considerate “nonstrutturali” e gli enti tecnici hannopotuto rilasciare certificazioni dilunghezza inferiore ai 10 metriche consentivano di cancellarlodai registri marittimi.

Purtroppo attualmente le possi-bilità di rettificare la lunghezza“ufficiale” di una barca non mar-cata CE sono molto scarse, al-meno senza sobbarcarsi speseelevate. Dallo scorso maggio in-fatti, una circolare ministerialeimpedisce di correggere questo

valore a meno di ricorrere allacosiddetta “Pca” (Post Construc-tion Assessment), ovvero la pro-

cedura prevista per rimarcare lebarche a norma CE. Che è piut-tosto onerosa.

Fino al maggio del2011, invece, è sta-to possibile rettifi-care il valore dellalunghezza di unabarca non marcata,se r icorrevano lacondizioni, presentan-do all’autorità marittima unattestato rilasciato da uno deglienti tecnici. E questa opportunitàin effetti è stata sfruttata ancheda diversi armatori di Grand So-leil 34. Ora non è più possibile.

Burocraziacaro mi costi!

Sono d’accordo con chi diceche molti politici hanno definiti-vamente affondato l’economiadella nautica italiana, dichiaran-do una equazione del tipo: arma-tore uguale ricco, o potenzialeevasore.

A questo scempio dell’econo-mia aggiungo i costi del tutto inu-tili che di anno in anno si somma-no al possesso di una imbarca-zione da diporto, tra cui la tassadi possesso. Presto vedremo

Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo...

NON SI PUBBLICANOLETTERE ANONIME

Tutta la corrispondenza, anchese spedita via e-mail, deve ripor-tare l’indirizzo completo delmittente. BOLINA non pubblicatesti anonimi, siglati o solo fir-mati: i lettori sono benvenuti suqueste pagine solo se dichiaranoil loro indirizzo completo.

Questo numero

Data la variabilità meteorolo-gica, la primavera è la stagio-

ne ideale per veleggiare. Su BOLI-NA la accogliamo con un’altret-tanto varia quantità di temi. A co-minciare da una carrellata di nuo-ve barche proposte dai cantieri(pag. 47). Nel 1955 James Whar-ram partì dall’Inghilterra con uncatamarano alla volta dei Caraibi.La vicenda è racconta in un librooggi anche in italiano (pag. 53).La ricerca della velocità ha porta-to alla nascita di numerosi tagli divele. I più avveniristici (Sindoni,pag. 57). Un autocostruttore po-lacco a 70 anni ha costruito unanuova barca per viagiare intornoal mondo (pag. 61). Navigare dibolina? Scomodo, a dir poco (Au-riemma ed Eördegh, pag. 65).Mostri marini tra mito e realtà(Ferraresi, pag. 69). Radio Ssb:cos’è e come si usa (Giorgetti,pag. 73). Bandiere sul campo diregata. Cosa significano (pag.78). Questo e altre 50 pagine dirubriche, con notizie, regate,schede di barche, etc. B.V! !

BOLINA Aprile 2013 5

Lettere_APRILE_2013 13-03-2013 17:30 Pagina 5

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Lettere_APRILE_2013 13-03-2013 17:30 Pagina 13

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vita di navigatore e istruttore di vela d’altura. Il lettore scoprirà un marinaio e le sueabilità in costruzione, manutenzione della barca e gusto della scoperta di isole, dalle

Antille alla Grecia. Infine Preden propone un proprio metodo semplificato per la navi-gazione col sestante, frutto di sperimentazioni in venti traversate dell’oceano Atlantico.

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Alessandra Sensininella Giunta del ConiLa campionessa di windsurf

Alessandra Sensini è entrata a farparte della nuova Giunta del Conicome rappresentante degli atleti.

La decisione è avvenuta duran-te l’elezione dei nuovi vertici delComitato Olimpico NazionaleItaliano, avvenuta martedì 19febbraio dal Consiglio NazionaleElettivo del comitato olimpico,che ha portato alla presidenzal’imprenditore romano GiovanniMalagò. La velista toscana con

36 preferenze è stata la candidatapiù votata tra gli atleti della Giun-ta. Insieme a lei a rappresentare iprofessionisti dello sport c’è lacampionessa mondiale di salto inlungo Fiona May. AlessandraSensini nel 2009 è stata anche laprima donna a ricoprire la caricadi vicepresidente della Federa-zione Italiana della Vela.

Salone di Genovain cinque giorni

Cura dimagrante per il SaloneNautico di Genova. La più impor-tante rassegna del settore que-st’anno infatti si svolgerà dal 2 al6 ottobre, cinque giorni inveceche i consueti nove.

Una decisione che accoglie le ri-chieste avanzate da tempo da mol-ti espositori che in questo modosaranno chiamati a sostenere mi-nori spese. Il salone nautico avràpoi nuovi allestimenti, percorsimerceologici rinnovati e una di-versa articolazione degli spazicon più barche in acqua. Allo stu-dio anche una maggiore sinergiacon la città grazie all’organizza-zione di spettacoli musicali, cultu-rali ed eventi in varie zone. Da se-

Notizie, notizie, notizieGli operatori nautici

si associanoContarsi per contare: all’inse-

gna di questo slogan si è costitui-ta a febbraio l’associazione Oni,Operatori Nautici Italiani. L’o-biettivo è di creare un interlocuto-re degli amministratori pubblici,locali e nazionali, per rappresen-tare le esigenze dei piccoli e me-di imprenditori del settore.

Troppo spesso infatti l’immagi-ne della nautica è associata solo aigrandi cantieri dimenticando chel’ossatura della filiera produttivaè costituita da centinaia di artigia-ni o piccole ditte, che hanno biso-gno di interventi più attenti e mi-rati per uscire dalla grave crisiche attanaglia il settore nautico.Info: <www.operatorinauticita-liani.org>.

Barche all’astasul lago di Como

Cinquantatré barche assegnateper asta pubblica al miglior offe-rente. Lo prevede un bando di-sposto lo scorso marzo con il qua-le l’Autorità di Bacino del Lario edei laghi Minori ha deciso il 10aprile di trovare un proprietario amolte derive, catamarani, natantie imbarcazioni a vela o a motoreabbandonate o ritrovate fuori da-gli spazi di ormeggio regolamen-tati del lago di Como.

Tante sono in buone condizioni,altre meno, ma tutte partono co-munque da prezzi molto concor-renziali e si possono vedere con-sultando il bando o anche dal vi-vo nei depositi indicati sulle ri-spettive schede.

L’asta è prevista il 10 aprile aMenaggio e avviene con il siste-ma delle offerte segrete da con-frontarsi con il prezzo posto abase di gara e assegnazione almigliore offerente. Le offerte de-vono arrivare all’Autorità di Ba-cino entro l’8 aprile. Maggioridettagli e bando si possono con-sultare sul sito: <www.autorita-bacinolario.it>.

L’olimpionica Alessandra Sensinirappresenterà gli atleti nel Coni.

24 BOLINA Aprile 2013

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TESTA AL SICURO - Il Sailing Cup prodottodalla Gecko ha l’aspetto di un berretto da base-ball, ma è realizzato in vetroresina, quindi aprova di urti. All’interno ha un rivestimentogonfiabile chene aumenta ilcomfort e per-mette di man-tenerlo saldo, icinturini sotto-collo, elastici,possono essererimossi o pie-gati all’interno.Per chi vuoleesagerare c’è anche in carbonio, dal peso di200 grammi, 80 in meno di quello in Vtr. Info:<www.geckoheadgear.com>. !

75 ISOLE IN 7 GIORNI - È un record difficilmente su-perabile quello del velista australiano Andrew Bird, chein sette giorni ha visitato ben 74 isole. L’impresa l’ha com-piuta dal 22 al 29 dicembre scorsi tra la miriade di isolesparse nella Grande Barriera Corallina australiana. Birdl’ha realizzata con la sua barca Safe Sailing (10,20 m), incompagnia di due persone e ogni volta sbarcando “fisi-camente” a terra, spesso anche di notte se c’era la lunapiena. A provare gli atterraggi ci sono foto, filmati e testi-monianze. Il tutto è al vaglio del Guinnes World Recordper il riconoscimento ufficiale del primato. !

ARIA ALLA BARCA - Non servono fori per fis-sarlo, né dispositivi di aggancio: l’aeratore TakuHatch Fan si attacca all’osteriggio con delleventose ed è pronto a entrare in azione. Può es-

sere orientatoverticalmenteo lateralmen-te, ha quattrovelocità e agi-sce, a bocca-porto aperto,aspirando ariadall’interno oimmettendolada fuori. Il mo-

tore è silenzioso, stagno e alimentato con uncavo da collegare alle prese di bordo. In moda-lità “comfort” consuma meno di un ampere.Info: <www.caframo.com>. !

IL “FERRO” D’ACCIAIO - Dalla Lewmararriva la sorella minore della Delta, l’ottimama costosa ancora a vomere “spigolosa”. Si

chiama Dtx, ha la stessa formadel modello di punta, ma

è in acciaio inox alposto della sofi-

sticata legaDuplex, in-fatt i la ga-

ranzia è ditre anni invece

che “a vita”. Ugualile altre caratteristiche, compreso il piombo nel-la marra per facilitare la presa e trovare il cor-retto assetto. È disponibile con pesi dai 6 ai 63chilogrammi. Info: <www.lewmar.com>. !

SOLE SOTTO CONTROLLO - I regolatori dicarica dei pannelli solari assicurano che vengaerogata sempre la giusta tensione alle batterie dibordo. Quelli della linea X60 della SunWare oltre

a svolgere questocompito hanno unlargo display illumi-nato che indica lostato di carica degliaccumulatori e un si-stema a protezionesia delle scarichetroppo profonde, chedelle cariche eccessi-

ve. In più settano automaticamente la tensione(12 V o 24 V) e si possono tarare in base al tipo dibatteria (piombo, Agm, Gel). Sono disponibili pergestire uno (Fox 260) o due (Fox 360) accumula-tori. Info: <www.sunware.de>. !

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Novità e Curiosità_Apr_2013 12-03-2013 12:34 Pagina 30

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BARCA SOLIDALE - Il bambù è resistente,ecologico e coltivato in molte nazioni poveredel mondo che potrebbero beneficiare di un

suo maggiore impie-go. A partire dalla co-struzione delle barche.Il progetto BambooBoat promosso da unaserie di associazionifrancesi mira così arealizzare in Bangla-desh un prototipo dibarca in bambù da re-

plicare in altri paesi in via di sviluppo. Allo stu-dio c’è anche la produzione di biocompositicon questa fibra da usare nella cantieristica.Info: <www.bambooboat.org>. !

IL MARE CHE ARREDA - Una carta nautica co-me quadro. L’idea è di un apprezzato fotografo divela, Rick Tomlinson, che ha aperto un sito in cuipropone delle tele da appendere alla pareti consfondi di cartografia nautica. I quadri sono in tes-suto di coto-ne su telaiodi legno e leimmagini ot-tenute conun avanzatoprocesso distampa a co-lori. Le misure vanno da 30x45 centimetri a 1x1,5metri circa, gli “sfondi” standard sono di coste eisole inglesi, ma c’è la possibilità di personalizzar-li scegliendoli nel vasto archivio dell’Ammiraglia-to britannico. Info: <www.chartart.co.uk>. !

ENERGIA IN SENTINA - Le batterie dell’a-zienda statunitense Northstar sono progettatecon caratteristiche di alta affidabilità. Quelle

“Front Terminal” della serieNsb, per esempio, hannoelevata potenza e durata,sopportando circa 500 ciclicon profondità di scaricadell’80 per cento. Sono er-metiche, si possono instal-lare in qualunque posizio-ne senza perdite di liquido,non richiedono manuten-

zione e funzionano anche atemperature estreme, da -40 a

60 gradi. Gli accumulatori sonodisponibili in modelli con potenze da 40 a 181amperora. Info: <www.hesatecnologie.it>. !

OROLOGIO SKIPPER - L’orologio Quatixdella Garmin è un concentrato di funzioni utilial velista. Ha un Gps che indica rotta, allarmeancora e velocità, può condi-videre i dati (Nmea) deglistrumenti di bordo, attivaautomaticamente, se ser-ve, la funzione “uomo amare” (Mob) sul chartplot-ter della barca, ha bussola,altimetro, sensore di tempe-ratura e barometro. Inoltre inregata mostra la linea di parten-za virtuale, esegue il countdown indicando ladistanza dal via e la rotta sulle mure opposte.Può controllare anche gli autopiloti Garmin.Info: <www.garmin.it>. !

LAMPEDUSA BATTE I CARAIBI - La spiaggia piùbella del mondo è in Italia, nell’isola di Lampedusa.A stabilirlo sono stati gli utenti di uno dei più popo-lari siti di recensioni di viaggi, TripAdvisor, che han-no assegnato alla Spiaggia dei Conigli il TripAdvisorTraveler’s Choice Beaches Award 2013, riconosci-mento che premia le coste più suggestive. Un moti-vo di grande soddisfazione per l’isola siciliana, tantopiù che al secondo posto si sono classificati i Carai-bi con Grace Bay nell’isola di Providenciales di fron-te a Cuba e terza la spiaggia australiana di Whiteha-ven nell’isola di Whitsunday nel Qeensland. !

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Novità e Curiosità_Apr_2013 12-03-2013 12:34 Pagina 31

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Trenta candelineper il Tan di Livorno

Il Trofeo Accademia Navale diLivorno festeggia il trentesimocompleanno. Dal 20 al 28 aprilenegli otto campi di regata allesti-ti nelle acque antistanti la città to-scana 16 classi di derive e imbar-cazioni stazzate Irc e Orc si sfida-no in una settimana di regate.

Agonismo ma anche una festadella vela a cui partecipano Bug,Europa, Dinghy, Vele storiche,420, Optimist, Vaurien, J24, Tri-dente 16, 2.4mR, Martin 16 e per laprima volta le classi 555, 29er eSunfish. Prevista la presenza di ol-tre venti Marine Militari straniereche come ogni hanno gareggiano abordo dei Tridente 16.

Tra le novità di questa edizionec’è anche La Veleggiata, regatacostiera aperta a tutti in program-ma il 30 aprile e il 1° maggio chesi svolge davanti al lungomare diLivorno. Negli stessi giorni il Tanospita MareLibera, regata orga-nizzata dall’Unione Italiana VelaSolidale alla quale partecipanooltre 70 barche con equipaggi for-mati anche da disabili.

Infine va ricordato che per tuttala durata del trofeo è aperto il vil-laggio Tuttovela allestito nelcomplesso Porta di Mare pressol’approdo 75. Info: <www.tro-feoaccademianavale.eu>.

America’s Cup Seriesdi nuovo a Napoli

Napoli nel mese di aprile torna aessere la capitale della vela mon-diale. Dal 16 al 21 la città del Ve-suvio ospita, infatti, una tappadell’America’s Cup World Se-ries, il circuito di regate che anti-cipa la Coppa America. Era giàaccaduto lo scorso anno con ungrande successo di pubblico: ol-tre mezzo milione di spettatori.

Napoli è la sola città europea do-ve quest’anno saranno in acqua iteam in lizza per il prestigioso tro-feo e quelle che si effettueranno nel

celebre Golfo partenopeo sarannole regate conclusive delle circuito2012-2013 iniziato lo scorso ago-sto a San Francisco (Usa). Al ter-mine, sommando i punteggi deiconcorrenti con quelli ottenuti nel-l’edizione 2011-12 del trofeo, saràdecretato il vincitore.

A scendere in acqua sugli spet-tacolari catamarani AC45 sono

otto team con undici equipaggiin gara, tra i quali i due italiani diLuna Rossa: Piranha, che inclassifica è al secondo posto die-tro Oracle Team Spithi l l , eSwordfish, in decima posizione.Al timone dei multiscafi tricolo-re ci saranno Francesco Bruni eChris Draper.

Anche quest’anno le regate sisvolgono nello specchio d’acquaantistante al Lungomare Carac-ciolo, ma sono precedute da unprologo il 13 e 14 aprile: il TrofeoGrande Vela. Sabato 13 si correla Velalonga, regata per imbarca-zioni d’altura aperta ai velistiiscritti agli otto circoli campanidel comitato promotore, quindidomenica 14 è la volta dei multi-scafi AC45, in gara lungo un per-corso da via Caracciolo a Pozzuo-li e ritorno: 12 miglia di “palconaturale” di fronte la città.

Ricco anche il cartellone dieventi programmati a terra che hail nucleo centrale nel NaplesAmerica’s Cup Village a Via Ca-racciolo. Info: <www.america-scup.com>.

Regate, regate, regate

Il Golfo di Napoli accoglie dal 16 al 21aprile le regate dell’America’s Cup.

DI BENEDETTO CHIUDE IL VENDÉE GLOBE - Lo skipper AlessandroDi Benedetto il 22 febbraio ha tagliato il traguardo di Les Sables d’Olonne (Fran-cia) su Team Plastique concludendo il Vendée Globe. Per completare il girodel mondo in solitario ha impiegato poco più di 104 giorni attestandosi all’ulti-mo posto con 26 giorni di distacco dal vincitore François Gabart. Ad accoglie-re lo skipper una folla di spettatori, compresi gli altri concorrenti.

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Regate_Apr_2013 13-03-2013 17:52 Pagina 32

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vità dell’edizione 2013 c’è poi laclasse “ospite” del Kitesurf, di-sciplina che nel 2012 l’Isaf aveva

eletto al rango olimpico, salvo poitornare sulla decisione a favoredel windsurf.

In ogni caso per i giovani kiterl’appuntamento spagnolo può ri-velarsi un ottimo test per collau-dare lo stesso regolamento di re-gata Isaf che prevede un percorsoa forma di quadrilatero con dueboline, due poppe e quattro la-schi. Info: <www.trofeoprincesa-sofia.org>.

Optimist, i vincitori del Meeting di AlassioLa pioggia battente non ha fer-

mato i 129 giovani velisti che nelfine settimana del 9 e 10 marzosono scesi in acqua ad Alassio(Sv) in occasione del Meeting In-ternazionale della Gioventù, ma-nifestazione dedicata alla classeOptimist.

Al termine delle tre prove di-sputate dai 79 iscritti alla catego-ria Juniores (ovvero nati tra il1998 e il 2001) la vittoria è anda-ta a Lorenzo Mirra, seguito inclassifica da Giovanni Kielland eAndrea Totis.

Solo due prove invece per i 50Cadetti in regata (nati nel 2002 e2003), che hanno chiuso la classi-

DDeerriivvee,, cchhee ppaassssiioonnee!!

APALMA DI MAIORCA, CAPO-luogo delle isole Baleari

(Spagna), dal 1° al 7 aprile sisvolgono le regate di uno dei piùimportanti appuntamenti interna-zionali delle classi olimpiche, ilTrofeo Princesa Sofia Mapfre,valido come tappa dell’Isaf Sai-ling World Cup.

A questo evento partecipanoogni anno quasi 1.000 atleti inrappresentanza di 53 na-zioni che scendono inacqua sul le c lass iolimpiche e paralim-piche: 49er, 470 ma-schile e femminile,Finn, Laser Stan-dard e Radial, RS:Xmaschile e femminile,Nacra 17, 2.4mR, Skud18 e Sonar.

C’è attesa in particolare per ledue new entry della vela olimpi-ca: gli skiff 49 Fx con a bordo unequipaggio femminile e il cata-marano Nacra 17 dove è previstoun equipaggio misto. Tra le no-

Dal 1° al 7 aprile oltre 1.000 velisti provenienti da 53 nazioni si danno appunta-mento nella acque spagnole delle isole Baleari per uno degli eventi più importantidella stagione, tra le novità di quest’anno c’è il debutto del 49Fx e del Nacra 17.

Classi olimpiche a Palma di Maiorcaper il Trofeo Princesa Sofia

classe 470

Un accessorio ibridoaiuta lo spinnaker

Una leggera puleggia girevole(Rf 5) della Ronstan e un so-

lido strozzascotte (468) d’allu-minio della Harken. Unendo

questi due componenti il fran-cese Antoine Joubert, cheeffettua regate sui velociF18 e i Nacra 17, ha trova-to il modo di impedire alladrizza dello spinnaker di

mollare la tensione duranteuna gara e far sgonfiare la ve-

la. Il sistema permette infatti latenuta della cima in ogni posizio-ne. L’idea è stata ripresa e com-mercializzata dal sito <www.kmnautisme.com> che vende ilkit (rivetti compresi) per fissare iltutto sull’albero. !

classe Optimist

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Derive_Aprile_2013 14-03-2013 11:28 Pagina 37

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ORGANIZZATE DAL CIRCOLONautico Riva di Traiano di

Civitavecchia dal 14 al 21 apri-le si svolgono con partenza dalporto di Riva di Traiano, la XXedizione della regata Roma perdue, la XIX edizione della Ro-ma per tutti, sul percorso di 530miglia senza scalo Riva diTraiano-Ventotene-Lipari-Rivadi Traiano e la IV Edizione del-la Riva per due e della Riva pertutti, 220 miglia no stop sempreda Riva di Traiano all’isola diVentotene e ritorno.

La regione climatica interes-sata, ossia il medio e basso Tir-reno, forma la parte centro Sud

dei versanti omonimi ed è co-stituita da una fascia costierapianeggiante della profonditàmedia di 50 chilometri circa edalla catena degli Appennini.Quest’ultima costituisce unabarriera orientata a Nord Oveste Sud Est nei confronti dellecorrenti occidentali (III e IVquadrante). L’area è interessatada tre tipi di clima caratteristi-ci: quello marittimo, lungo la

fascia costiera; quello tempera-to, con inverno più marcatonelle valli del Tevere e del Vol-turno, nonché lungo i versantioccidentali dei rilievi al di sot-to dei 500 metri e il clima dicollina o di montagna al di so-pra di tale quota.

La particolare e complessa di-stribuzione dell’orografia, ca-ratterizzata da fenditure e vallo-ni irregolari, contribuisce alla

LA STAGIONE DELL’ALTURAdi GIAN CARLO RUGGERI

Grazie alla variabilità del climala primaveraoffre condizioni ottimali per la velasportiva

METEO NAVIGARE TRA DEPRESSIONI INVERNALI E L’ANTICICLONE ESTIVO

La Roma per Due è una delle tante regate che ogni annotra aprile e maggio vedono schierati centinaia di velisti nelmedio e basso Tirreno. Una stima delle condizioni meteo-rologiche e dei venti dominanti attesi in questa porzionedi Mediterraneo secondo i dati degli ultimi trent’anni.

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Meteo_Aprile_2013 6-03-2013 11:33 Pagina 41

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L’8 LUGLIO 1497 SALPAVA daLisbona una piccola flotta di

tre navi al comando del naviga-tore Vasco da Gama (1469-1524). A lui il Re del Portogallo,Manuele I, aveva affidato ilcompito di scoprire la “rotta del-le spezie”, tanto cercata da Enri-co il Navigatore prima e Barto-lomeo Diaz poi fin dall’inizio diquel secolo.

Circumnavigata l’Africa, nel-l’aprile del 1498 da Gama giun-se a Malindi, in Kenya, dove ilsultano mise a sua disposizioneun esperto navigatore yemenitache lo condusse fino in India at-traverso l’oceano Indiano, mo-

strandogli l’agognata “via delleIndie”.

Fu probabilmente in questa oc-casione che la marineria porto-

ghese conobbe il kamal, lo stru-mento che permetteva ai naviga-tori arabi di mantenere la rottadurante le loro traversate oceani-

LA LATITUDINE COL “KAMAL”di AUGUSTO GUIDOBALDI

Un rudimentalesestantecompostosoltantoda una tavolettae una sagoladebitamenteannodata

IL CIELO UN ANTICO SEMPLICE STRUMENTO PER MANTENERE LA ROTTA

Per seguire le rotte fra i porti dell’oceano Indiano i navi-gatori arabi usavano il “kamal”, uno strumento elemen-tare che consentiva loro di navigare per parallelo sempli-cemente controllando che l’altezza della stella Polarerispetto all’orizzonte rimanesse invariata.

Un leggero offuscamento della superficie lunare indicherà, alleore 22,07 del 25 aprile, che è giunta al suo massimo un’eclisse

lunare di penombra. Ciò significa che la Luna, che quel giorno sor-ge alle 19,46, poco prima del tramonto del Sole, attraversa solo mar-ginalmente il cono d’ombra creato dalla Terra. Mercurio, Venere,Marte, Urano e Nettuno transitano in prossimità del Sole, che sorgealle ore 06,43-05,57 (gli orari sono quelli estivi riferiti al meridianocentrale del nostro fuso orario) e tramonta alle 19,26-19,58, e resta-no invisibili. Dopo il tramonto, Giove si può osservare fino alle ore00,29-23,01 e Saturno fino all’alba. La Luna è nuova il giorno 10 epiena il 25; è all’apogeo il 15 e al perigeo il 27; è calante dall’1° al9 e dal 26 al 30, crescente dall’11 al 24. A.G.

ECLISSE DI LUNA DI PENOMBRA IL GIORNO 25

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Cielo_Aprile_2013 12-03-2013 12:37 Pagina 43

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I preparatividella spedizionedel corsarobritannicoWalter Raleighpartito nel 1585alla conquistadel Nuovo Mondo

Al contrario degli insediamenti spagnoli in terra americana, a suo dire violenti e casuali,l’idea dell’aristocratico Raleigh era di fondare colonie con la collaborazione dei nativi.

Cimeli

VERSO LA FINE DEL 1500, L’AMERICA AVEVA SÌereditato quel suo nome da Amerigo Vespucci,

nome al femminile con il quale il cartografo MartinWaldseemuller aveva gratificato il navigatore spin-tosi quasi fino all’imbocco dello stretto che poi tro-verà Magellano, ma la parte settentrionale di quelcontinente restava per gli europei sconosciuto.

Un bel giovanotto, ardente, diretto, gran seduttore,capelli odorosi di canfora, Walter Raleigh, aveva unchiodo fisso, colonizzare appunto, l’America. Erariuscito a entrare nelle grazie del-la Regina d’Inghilterra stendendosopra una pozzanghera un suomantello costosissimo sul quale ipiedini di Elisabetta quasi volaro-no, grati di tanta premura.

Walter, stuzzicadenti d’oro trale labbra, in un antico edificiocarico di splendore offertoglidalla sua Regina, Durham Hou-se, si affanna a leggere tuttoquanto riguarda continenti e na-vigazioni, avendo in animo distupire la corte propronendo unaspedizione in America, ma non

inviando ignari coloni in luoghi remoti quantoostili, o almeno, non farlo se non dopo aver sapu-to tutto dei siti prescelti, anche per la viva vocedi qualche testimone nativo, magari catturato aforza e imbarcato nel viaggio di ritorno sui dueagili vascelli spediti unicamente, per ora, in per-lustrazione. Gli inglesi, ripeteva Raleigh alla suaRegina, non erano come i rozzi spagnoli che,stando a quanto scriveva Bartolomé de Las Ca-sas, decimavano uomini e civiltà.

A capo della spedizione avevainviato due soggetti ben adde-strati nella sua accademia priva-ta a Durham House, dove si tene-vano anche lezioni di teoria epratica della navigazione, PhilipAmadas e Arthur Barlowe.

È il 1584. Tappa alle Canarieper vino e acqua, ai Caraibi perfrutta e viveri, poi su verso laFlorida fino alle sponde sabbiosedi Capo Hatteras, oggi Carolinadel Nord. Da qui, percorsi gliOuter Banks, penetrati nelle ac-que di Pamlico Sound, viene de-

COLONI INGLESI IN AMERICAdi PAOLO GIORGI

Walter Raleigh convinse la regina Eli-sabetta d’Inghilterra a finanziare l’im-presa di colonizzazione delle Americhe.

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Giorgi_Apr_2013 14-03-2013 11:18 Pagina 45

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Le ultimepropostedai cantierie i progettiin corsod’opera

Con la bella stagione scendono in acqua le novità presentate agli ultimi saloni nautici, come il crui-ser-racer Elan 400; gli operatori del settore, intanto, si preparano a progettare i nuovi modelli.

Barche

IMESI PRIMAVERILI SONO UN IMPORTANTE TEST PER Ilmercato nautico. La produzione è a pieno regime,

i distributori si confrontano con ordini e consegne ei cantieri impostano le strategie per i mesi a venire,compresa la scelta dei nuovi modelli di imbarcazio-ni da portare alle rassegne veliche.

Cercare di capire quali saranno le nuove tendenzedel settore velico però non è più così facile. La com-mistione dei generi tra “crociera” e “regata”, i duecardini sui quali ruota gran parte dell’offerta deicantieri, diventa infatti sempre maggiore. Su care-ne con linee d’acqua da Class 40 si trovano ormaiinterni con quattro cabine doppie e tre bagni. E ar-mi velici in carbonio con sartia-me in tessile svettano su barcheche ammiccano alla crociera,con tughe prendisole e pozzetticon panche sdoppiabili che di-ventano lettini. Una generazionedi sofisticati ibridi che attraggo-no e al tempo stesso disorienta-no il velista.

Alcuni elementi caratteriz-zanti in questi settori, tuttavia,si possono ancora isolare. Per

esempio la propensione nei modelli medio grandiindirizzati alla crociera a realizzare barche “pilotsaloon”, o “deck saloon”, caratteristica che esaltale finestrature della tuga e consente di avere unquadrato con vista “panoramica”, rialzato o meno.Che è in fondo la logica conseguenza di internisempre più grandi, quindi necessariamente lumi-nosi, di cui usufruire non solo in navigazione, masempre più spesso in porto o all’ancora.

Nei modelli più sportivi, invece, resiste la tenden-za delle barche con entrate sottili e baglio massimoche coincide con una poppa sempre più larga e l’im-mancabile ginocchio posteriore a spigolo, più o me-

no lungo. Molto veloci nelle an-dature portanti, un po’ più in dif-ficoltà di bolina o con mare for-mato.

C’è poi tutta una gamma dimodelli che puntano invece sulday sailing, la trasportabilità, ol’utilizzo di materiali ecocom-patibili. Un mercato che tuttosommato resta ricco di interes-santi proposte. Nelle pagine cheseguono ne presentiamo alcune.

NOVITÀ PRONTE AL VAROdi FABRIZIO COCCIA

Dufour 410 GL

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Nov_Pronte_Apr_2013 12-03-2013 12:48 Pagina 47

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LA PRIMA EDIZIONE DI TWO GIRLS TWO CATAMA-rans di James Wharram fu data alle stampe

nel 1969. Il libro raccontava il viaggio compiutodal navigatore inglese tra il 1954 e il 1959 insie-me a due donne, Jutta Schulze-Rhonhof e RuthMerseburger. Con loro aveva prima attraversatol’oceano Atlantico a bordo di un catamarano au-tocostruito lungo poco più di sette metri, avevavissuto ai Caraibi su una zattera galleggiante,quindi fatto ritorno in Inghilterradopo uno scalo a New York (Usa)su un altro catamarano di 12 metri,progettato e allestito nell’isola diTrinidad. Un’avventura ecceziona-le che tradotta in diverse lingue, fe-ce il giro del mondo.

Col passare degli anni Wharramè diventato uno tra i più stimatiprogettisti di catamarani, attivitàche ancora oggi, all’età di 84 anni,conduce infaticabilmente affian-cato dall’attuale compagna Han-neke Boon.

Sono stimati in 10.000 i piani ve-lici venduti dalla Wharram Designdal 1960 a oggi. Un successo e unattestato di stima che ha ben poche

possibilità d’essere eguagliato. Se n’è accorto an-che l’autorevole Ocean Cruising Club di Londrache il 20 aprile onorerà la prolifica e ininterrottaattività del navigatore consegnandogli l’ambitoTitle of Merit, riconoscimento assegnato per viag-gi straordinari o più in generale risultati consegui-ti nel settore nautico.

Two girls two catamarans è all’origine di questastraordinaria avventura umana e marinaresca. Un

libro di cui quasi tutti hanno sentitoparlare ma che, chissà perché, nes-sun editore italiano aveva finora ri-tenuto meritevole di traduzione.

Ci ha pensato oggi la Editrice In-contri Nautici, lieta di annunciare traqueste colonne il lancio di Due ra-gazze due catamarani, per il momen-to solo in versione digitale (e-book).

Non è solo per onorare una perso-na che merita il rispetto e l’ammi-razione che solitamente si attribui-scono a figure storiche dello yach-ting moderno che la nostra casaeditrice ha deciso di tradurre ediffondere questo libro, ma perchéquella compiuta dal giovane Whar-ram fu davvero una grande impresa

DUE DONNE DUE CATAMARANI

Finalmente tradotto in italiano e disponibile in formatodigitaleil celebre libro di JamesWharram

Precursori della navigazione su multiscafi, quando partirono per attraversare l’AtlanticoJames Wharram, Ruth Merseburger e Jutta Schulze-Rhonhof avevano 27, 24 e 17 anni.

I grandi miti

Due ragazze due catamarani èdisponibile in formato e-book suBolina.it e nei principali e-shop.

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Due donne_Apr_2013 13-03-2013 17:24 Pagina 53

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Lo sviluppodi tagli e tessutista portandoalla ribaltanuove tipologiedi armi velici

Nuovi materiali e profili hanno consentito di realizzare vele adatte a specifiche andature.

Tendenze

Il Code O è stato utilizzato per la pri-ma volta nella Whitbread del 1997.

SEMPRE PIÙ SPESSO NELLE RE-gate più importanti del cir-

cuito internazionale vengonousate delle vele innovative. Cu-riosi fiocchi triangolari con al-to punto di mura, strani gen-naker che somigliano a genoa,anomale rande sempre piùstrette e squadrate. Vele diffici-li da catalogare nelle tradizio-nali categorie.

Una tendenza che riguarda so-prattutto le vele di prua, dove si ècreata tutta una serie di “ibridi”per assicurare le migliori presta-zioni nelle andature intermediedalla bolina alla poppa, e che hadato luogo a una serie di nuovispinnaker asimmetrici, una listadi “Code” (arrivati a otto misure)che continua a crescere, e a velecome i Jib Top o gli Staysail.

Alla ultima edizione delVendée Globe, il giro del mondoin solitario, per esempio, anche

il vincitore François Gabart hautilizzato una vela di prua “se-greta”, una specie di trinchettamolto efficace nelle andature allasco e con mare formato che gliha consentito di staccare il con-nazionale Armel Le Cléac’h suodiretto avversario.

Nuove vele possibili anchegrazie a membrane speciali e a

tecniche di lavorazione innova-tive, come per esempio il “filocontinuo”, che hanno permessodi ottenere tagli particolarmenteefficienti e che sfruttano al me-glio il vento apparente grazie al-le alte velocità che le nuove bar-che riescono a raggiungere ri-spetto al passato.

Per questo motivo la profes-sione del sail designer, ovverochi realizza le vele, è diventatanella progettazione di una bar-ca, importante come chi disegnalo scafo o gli interni. E le anda-ture tra la bolina larga e il lascosono diventate quelle sotto stret-ta osservazione con profili e ta-gli studiati ad hoc.

Oltre a consentire miglioriprestazioni, molte delle più in-novative vele sono asimmetri-che e quasi sempre avvolgibili,permettendo una facile gestionesia nelle regate in solitario o con

SVETTANO NUOVE VELEdi ANGELO SINDONI

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Vele_Apr_2013 13-03-2013 17:24 Pagina 57

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Lo sloop Piccola è interamente in ferro. È lungo 13,60 m, largo 4 e pesa 12 tonnellate.È stato costruito in ogni sua componente da una sola persona in 1.500 ore di lavoro.

Henryk Pawel Chrobok com-pare alle latitudini della Capita-le intorno al 2000 dove è appro-dato con la sua barca Ainez, unketch di 16 metri che colpisceper la sua evidente vocazioneoceanica. È indubbiamente soli-da, costruita in ferro con scafo aspigolo e lamiere che non lesi-nano in spessore: 7 millimetri inchiglia, 5 fino al primo spigolo e4 i due successivi e la coperta.

Il progetto? Non esiste. È fruttodell’ingegno e dell’opera manua-le di questo piccolo marinaio set-tantenne dalla folta barba canuta.

di navigare in oceano e completa-re il giro del mondo. Abordo ognicosa, dai verricelli alle redance,dal boma, ai candelieri, dall’an-cora alla più piccola puleggia, èstato costruito pezzo dopo pezzoa mano dal suo armatore conun’abilità impressionante. Anchegli alberi sono stati assemblati inofficina piegando lamiere di 4millimetri sino a fargli raggiun-gere la curvatura desiderata.

Unica eccezione il motore di60 cv, un Ursus S4003 ricavatoda un trattore, marinizzato e col-legato all’asse dell’elica per

IL MAESTRO DEL FERRO

In un cantiere alle porte di Roma un marinaio polaccosaldatore espertoha costruitouno sloopdi 13 metri per navigareintorno al mondo

A 70 anni Henryk Pawel Chrobok, hacostruito una barca in ferro di 13 m.

Incontri

POPOLATE DA CIRCA 5.000 IMBARCAZIONI LE ACquedel fiume Tevere che in prossimità della foce

lambiscono l’Isola Sacra di Fiumicino, possono es-sere considerate a buon diritto il “porto turistico” piùgrande del Mediterraneo. Tra le banchine dei tanticircoli nautici che animano questa porzione di terri-torio laziale, si alternano equipaggi, famiglie di ap-

passionati, regatanti e personaggi che sono approda-ti qui magari dopo migliaia di miglia con curiosi pro-totipi di imbarcazioni e affascinanti storie da raccon-tare. Tra questi Henryk Pawel Chrobok un anzianomarinaio polacco con base presso il cantiere Tecno-mar che a 70 anni continua a sognare l’oceano e perquesto ha costruito uno sloop di ferro di 13,60 metri.

L’autocostruttore che sogna l’oceanoAinez è stata costruita tra il 1990e il 1995 in un giardino di Tychy,città della Slesia con l’obiettivo

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Henryk_Apr_2013 12-03-2013 12:54 Pagina 61

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Durantele navigazioni oceanichele andature strettestressanoequipaggioe attrezzature

Grande Altura

DAL MEDITERRANEO A PANA-ma attraverso l’Atlantico,

da Panama a Torres attraverso ilPacifico, poi lungo l’equatoreattraverso l’Indiano fino all’im-bocco del Mar Rosso e da lì,verso Nord fino al Canale diSuez che riporta nel caro vec-chio Mediterraneo.

Durante il nostro primo girodel mondo abbiamo quasi sem-pre navigato col vento in poppa.Lungo tutta questa rotta, 24.000miglia circa, la parte che siamostati costretti a fare di bolina siera ridotta alle 800 miglia di ri-salita del Mar Rosso da Asmaraa Suez, perché in Mar Rosso ilvento è da Nord in tutte le sta-gioni dell’anno, e qualche deci-na di miglia qua e là in altre ra-re occasioni.

Solo 1.000 miglia di bolina su24.000 percorse: un lusso e ungran piacere, perché in oceanola bolina è l’andatura di gran

lunga più scomoda, difficile eusurante, sia per la barca che perl’equipaggio.

Finché si fa il giro del mondoevitare la bolina è facile perchéla rotta classica si sviluppa lun-go quella degli Alisei e si navi-ga sempre con venti portanti.

Sulle altre rotte invece evitarela bolina è meno facile ma valsempre la pena di ingegnarsi

per farlo. Qualche anno più tar-di siamo ripartiti, stavolta suuna rotta meno scontata. Peruscire dal Mediterraneo abbia-mo scelto la porta orientale,quel Canale di Suez che in pocomeno di 150 miglia fa passaredalle acque affollate e modernedel Mare Nostrum a quelle pri-mitive e assolate del Mar Rosso.

Era novembre quando, lasciatoa poppa il golfo di Suez, ci siamoaffacciati a quel bacino stretto trale sabbie assolate dell’Africa edella penisola Arabica che pren-de il nome di Mar Rosso. Stavol-ta, col vento che è sempre daNord, avremmo potuto discen-derne le 800 miglia in meno diuna settimana. Invece abbiamoimpiegato 6 mesi, perché sape-vamo che le condizioni meteoro-logiche, una volta imboccato ilgolfo di Aden, non sarebbero sta-te buone fino ad aprile.

Sei mesi in un mare pressoché

MALEDETTA DI UNA BOLINA! di CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH

Nel Mar Rosso il vento soffia sempreda Nord, per cui le 800 miglia di risali-ta devono essere affrontate di bolina.

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Le creature orrorifiche protagonistedei racconti di mared’altri tempisi sono rivelate spessofrutto della fantasiadei marinai. Ma non sempre

Leggende

NEL PORTO DELLA CAPITALEdanese Copenaghen c’è la

statua di una sirenetta su unoscoglio che è diventata il simbo-lo della città stessa. Ma esistonoveramente le sirene? Sono maiesistite?

Il fatale canto delle sirene.Nell’Odissea omerica Ulisse,dopo avere tappato le orecchiedei marinai, si fa legare all’albe-ro della nave in modo da udire il

canto delle sirene senza potersilanciare verso di loro, ma questostralcio del poema epico non cibasta per essere certi della loroesistenza. I greci, come tutti gliesseri umani quando si trovava-no di fronte a qualcosa che nonconoscevano, cercavano dispiegarlo con le nozioni di cuidisponevano. La prima volta che

si trovarono a combattere control’esercito persiano per esempiovidero degli esseri strani, degliuomini con quattro gambe checorrevano velocissimi. Terroriz-zati da questi mostri che andava-no loro incontro e li uccidevanoa sciabolate, tentarono di fuggirema non evitarono una strage.

Quei mostri furono chiamaticentauri e li troviamo ancora og-gi raffigurati in centinaia di im-magini e sculture. In effetti icentauri non erano altro che de-gli uomini a cavallo, animali al-l’epoca sconosciuti dai greci.Sono passati i secoli ma il ricor-do di quel mito rimane, tanto cheper esempio i motociclisti ven-gono ancora chiamati centauri.

Il lamantino, nel mondo anglo-sassone manati, è un grossomammifero marino della famigliadei trichechidae. Il suo peso si ag-gira sui 500 chilogrammi con una

IL MITO DEI MOSTRI MARINI di GALILEO FERRARESI

Nel 1801 il naturalista Pierre Denys de Montfort, basandosi sui racconti dei marinai fran-cesi, disegnò una nave imprigionata da un mostro marino gigante dotato di tentacoli.

Creature marine leggendarie, per metàpesci e per metà donne, le sirene sonostate celebrate da Omero nell’Odissea.

Agli albori della navigazioneai marinai inesperti e privi diconoscenze scientifiche l’im-mensa massa d’acqua chia-mata “mare” appariva mi-steriosa, imprevedibile e in-gannevole. Ma soprattuttoabitata nei suoi abissi da pre-senze divine, animali mo-struosi, creature spaventevo-li e prodigiose che nel tempohanno alimentato leggende.

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Mostri marini_(D)_Apr_2013 5-03-2013 14:51 Pagina 69

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ANCORA OGGI NELL’EPOCA DELLA BANDA LARGA,navigando lontani dalla costa o trascorrendo

lunghi periodi in paesi stranieri, avere internet abordo non è per la maggior parte dei diportisti eco-nomicamente sostenibile. Anche quando si è a ter-ra, per disporre di una connessione spesso si è co-stretti a ricorrere ai wi-fi dei cyber cafe. Sembraquasi strano al giorno d’oggi riuscire a vivere sen-

za essere collegati alla “rete”, eppure è possibile.Senza internet si possono dare notizie a casa, scri-vere post sui blog, far vedere agli amici dove ci sitrova e trascorrere anche diverso tempo a chiac-chierare con persone lontane. Come? Semplice,con la radio a onde corte. Chiamatela Ssb, o radioHf, è sempre lei che da anni tiene in contatto mi-gliaia di velisti col mondo. Vediamo come.

UNA RADIO (HF) PER AMICAdi ANDREA GIORGETTI

Per i navigatorioceanicianche nell’eradei satellitiun apparecchioa onde corte restalo strumentopiù adattoper comunicare

Con una radio Hf oltre a potere comunicare a grandi distanze, disponendo di un pc e unmodem, si può riuscire a inviare e-mail, scaricare carte meteorologiche, inviare foto, testi, etc.

Impianti

La radio a onde corte (chiama-ta spesso “Ssb” nel mondo nau-tico, da Single Side Band la mo-dalità di emissione utilizzatadall’apparecchio), anche se èuno strumento relativamente da-tato, è ancora un’ottima fonte diinformazioni a basso costo per ivelisti che navigano in altura.

Infatti con questo strumento sipossono ascoltare i bollettinimeteorologici anche quando sinaviga lontano dalla costa e,

quindi, fuori dalla portata dellaradio Vhf.

Inoltre con un normale cavettoaudio dal costo di pochi euro, col-legando la radio a un computer èpossibile scaricare il Weather fax

e visualizzare sullo schermo car-te meteorologiche aggiornate oricevere il Navtex, il servizio in-ternazionale che oltre alle infor-mazioni meteo offre l’opportu-nità di cosultare bollettini di navi-gazione e gli Avvisi ai Naviganti.

Per chi ha la patente di radioa-matore, è possibile inviare e ri-cevere anche e-mail grazie al-l’eccellente servizio fornito daWinlink. Si tratta di un sistema acopertura globale (quindi usu-

E-mail, il meteo e due chiacchiere

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Radio_Apr_2013 13-03-2013 18:34 Pagina 73

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LA PAROLA ALLE BANDIERE

Impararea riconoscerei principalisegnali visiviè il primo passoper avvicinarsial mondodelle competizioni

Regata

ANCHE PER CHI HA UN’INDOLEnon competitiva o una bar-

ca da crociera, partecipare a unaregata può essere una tentazionea cui cedere. Prima di tutto per-ché è un’esperienza divertente,e poi perché consente di stare inmezzo ad altri “malati di vela”,aiuta a vincere la prigrizia dabanchina e a creare un equipag-gio affiatato.

Provare è facile, magari in uncircuito di club non troppo com-petitivo, o in regate a “vele bian-

che” se non ci si vuole cimenta-re in alzate, ammainate e stram-bate con lo spinnaker.

Però per muovere i primi bor-di tra le boe occorre conoscerequalche regola di gara. Almenole fondamentali. E anche impa-rare il significato delle bandiere,che è il “linguaggio” con il qua-le gli organizzatori dialoganocon i concorrenti prima e duran-te la regata.

Conoscere questo strano alfa-beto evita per esempio di restare

a ciondolare sulla linea del viaquando tutte le barche sono par-tite, o di continuare a navigare suun bordo se il campo di gara èstato spostato.

Bisogna innanzi tutto tenereconto che i cosiddetti segnali vi-sivi, ovvero le bandiere esposte,sono gli unici previsti dal regola-mento per comunicare con le bar-che in gara, salvo diverse dispo-sizioni nelle istruzioni di gara.

Le bandiere sono quelle del Co-dice Internazionale dei segnali.

P - Un minuto alla partenza. Z - Un minuto alla partenzapiu percentuale di penalità.

Un minuto alla partenzapiù squalifica al via.

I - Un minuto alla partenzaè in vigore la regola 30.1.

SEGNALI PREPARATORI

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Due amicie due barcheper un viaggioin solitarioalla scopertadelle coste tunisineda Tabarka a Kelibia

Itinerari

PER CHI AMA VIAGGIARE VERSOlitorali ancora selvaggi la

costa tunisina che va da Tabarkaa Kelibia offre momenti di ma-gia d’altri tempi.

A luglio del 2012 insieme a unamico partiamo con le nostredue barche, un Grand Soleil 39e un Ovni 39, in solitario da Ca-po Teulada, in Sardegna, perraggiungere Tabarka.

Dopo 120 miglia spinti da unbel Maestrale, in diciotto ore ar-riviamo sulla costa tunisina. Ilcanale è attraversato da centi-naia di navi ed è pertanto richie-sta molta attenzione. Alle primeluci del mattino, con la circo-spezione di chi arriva in un Pae-

se sconosciuto, imbocchiamol’entrata del marina con il moto-re al minimo.

Il porticciolo di Tabarka è unaspecie di largo canale che fini-sce in un piccolo bacino posi-zionato nel cuore del paese. Nonsapendo dove ormeggiare chie-diamo informazioni e gestico-lando uno degli addetti agli or-meggi ci indica un posto in dop-pia fila accanto a due barche amotore. Da come sono eseguiti inodi sulle bitte intuiamo che dimarineria ne sanno poco, incompenso i sorrisi e i “benvenu-ti in Tunisia” ci fanno capireche qui l’ospi-talità è sa-

cra. Per espletare le formalità diingresso un addetto del marinaci conduce dalla Garde Nationa-le. L’ufficiale, seduto sotto unombrellone, ci chiede alcuneinformazioni e ci fa compilare ilfoglio di permesso di entrata edi uscita, comprese le soste.Passiamo poi in dogana dovecompiliamo la scheda di dichia-razione dei nostri valori e deglioggetti presenti a bordo (alcol,sigarette, apparati elettronici, r-adio vhf, attrezzatura da pesca,fucile subacqueo, etc.); queste

TUNISIA DA OVEST A ESTdi ARMANDO ADDATI

In Tunisia i venti e le temperature cambiano repentinamente e lungo le sue coste spessosoffia un intenso Maestrale che permette di spostarsi velocemente da una meta all’altra.

Tabarka e la sua rocca

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Tunisia_(An)_Apr_2013 14-03-2013 11:41 Pagina 81

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La rimozionedella verniceda scafi in metalloferrocementoo vetroresinarichiede interventi e strumenti diversi.Vediamo qualisono i più efficaci

L’idrosabbiatura, ossia l’impiego di acqua ad alta pressione per mettere a nudo lo scafo, hail vantaggio di non sollevare polveri tossiche ma è meno efficace rispetto ad altri trattamenti.

Refitting

DOPO AVERE AFFRONTATO LAsverniciatura di imbarcazio-

ni in legno (Rimuoviamo l’antive-getativa, BOLINA n. 306, pag. 85),consideriamo ora altri materiali.

Scafi in metallo. La costruzio-ne in metallo, per quanto attienela nautica da diporto, ha seguitol’applicazione di tale materialenel settore navale. Le leghe me-talliche impiegate sono infattiquelle a base di ferro (acciai alcarbonio e inossidabili) e quelle abase di alluminio (leghe leggere).

La pulizia e la messa a nudo diuna superficie metallica, rimuo-vendo sia ossidi che pitture, ètecnologia nota che si basa sul-l’abrasione dei suddetti materia-li scagliandovi sopra a grandevelocità prodotti aventi durezzasuperiore a quella propria dellesostanze da asportare e a quelladelle leghe metalliche di sup-porto: questa tecnologia viene

definita con il termine di sab-biatura. Il nome deriva dal pri-mo materiale abrasivo efficace-mente impiegato, ovvero la sab-bia silicea (quella della Versiliaè da sempre la preferita in Italia)scagliata sulla zona da ripulirecon aria compressa.

La sabbiatura tradizionale tutta-via solleva una polvere che va adepositarsi nei dintorni, oltre a es-sere molto nociva per gli operato-

ri che devono attrezzarsi con sca-fandri di protezione.

Da ciò la ricerca di abrasivi al-ternativi e privi di tali effetti col-laterali, come scaglie di resinadura, micro trucioli metallici,loppa di fonderia (cioè i residuidella fusione del minerale ferrosonegli altiforni), cristalli di ghiac-cio secco (anidride carbonica al-lo stato solido), polvere di guscidi nocciole e addirittura sola ac-qua ad altissima pressione, in-somma prodotti che negli auspicidegli inventori non dovrebberolasciare disastri ambientali e sa-nitari (silicosi) dietro di sé.

Un’altra via per evitare questispiacevoli effetti collaterali èrappresentata dall’uso di acquaa forte pressione, impiegata alposto dell’aria come veicolo ditrasporto dell’abrasivo tradizio-nale: si tratta dell’idrosabbiatu-ra che ha il vantaggio di non al-

UNO SPECCHIO DI CARENAdi MARCO COBAU

L’opera viva va trattata con tecniche emateriali capaci di eliminare le pitturesenza però compromettere lo scafo.

Cobau_Apr_2013 12-03-2013 13:07 Pagina 86

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Qualche gradinofissato a doveree arrampicarsiin cima alla barcanon è piùun problema

Discutibili esteticamente, i gradini sull’albero della barca sono sicuramente il modo mi-gliore per salire in maniera comoda e sicura, per effettuare ispezioni o manutenzioni.

Fai-da-te

I gradini per salire sull’albero possono essere di alluminio anodizzato o verni-ciato, vanno fissati con rivetti di alluminio (o ergal) per evitare corrosioni.

I GRADINI FISSATI SULL’ALBERODI una barca sono indubbia-

mente un accessorio molto utile.Salire in testa d’albero con leproprie forze, anche se semprein sicurezza tramite una imbra-catura alla quale unire una driz-za controllata da un assistente, èinfatti tutta un’altra cosa.

I gradini si possono realizzarecon una barra piatta di allumi-nio, larga 20-25 millimetri e conspessore di 4-5 millimetri, che arisultato finito saranno comenelle foto accanto.

Bisogna acquistare delle barred’alluminio che siano anodizza-te o verniciate a polveri, in que-st’ultimo caso si trovano solo dicolore bianco.

Le barre anodizzate si reperi-scono anche nei negozi di brico-lage, mentre quelle bianche, seci sono difficoltà a reperirle, sipuò provare a rivolgersi presso

dei tappezieri, che le usano perzavorrare le tende per gli arreda-menti delle abitazioni.

Nello schema pubblicato nellapagina seguente sono indicate lemisure per realizzare dei gradinisicuri.

In ogni caso per non correre ri-schi è meglio controllare la misu-ra e la larghezza del proprio pie-de con la scarpa calzata. Non bi-

sogna infatti dimenticare che sideve salire in testa d’albero sem-pre usando le scarpe.

Sarebbe bene anche misurarela lunghezza del “passo” più co-modo per salire (che dipendedalla statura), questo per collo-care i gradini a una distanza cor-retta l’uno dall’altro: un valoremedio può andare dai 40 ai 45centimetri. In più occorre consi-

SU E GIÙ DALL’ALBEROdi ANGELO PREDEN

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COMPLETARE IL GIRO DEL MON-do in meno di 60 giorni, è

con questo obiettivo che lo skip-per Olivier De Kersauson inau-gura nel 2000 il nuovo millennio.Del resto le corse a vela in ocea-no sono il chiodo fisso di questomarinaio bretone, allievo di EricTabarly, che ha vinto la With-bread, il Fastnet, la Sydney Ho-bart e che un giro del mondo loha già chiuso nel 1997 con il tri-marano Sport Elec (27,30 m) inpoco più di 70 giorni.

Ma il navigatore francese in-tende abbassare quel primato.Per farlo ha bisogno di una bar-ca speciale, più grande, sempreun trimarano. Una scelta contro-corrente, perché al tempo sono imaxi catamarani, come ClubMediterranée (33,50 m) e Play-station (32 m) a occupare la sce-na dei record oceanici.

Affida il progetto agli architettiMarc Van Pethenghem e Vincent

è di 20 tonnellate. La barca è ingenerale votata alla semplicità,seguendo la teoria “meno c’è,meno si rompe”: lo scafo centra-le per esempio adotta come ap-pendici, oltre alla pala del timo-ne, una lunga pinna di deriva re-trattile (con pescaggio da 1 a 5metri), ma non sono previstepinne stabilizzatrici sugli scafilaterali.

Il piano di coperta raggiunge i600 metri quadrati, anche se è cir-ca la metà quella effettivamentecalpestabile dall’equipaggio. Ilpozzetto è sdoppiato in una po-stazione collocata verso prua ri-servata ai rinvii di manovra, alletorrette dei grinder e ai grandiwinch che gestiscono drizze escotte (tutte in kevlar), mentrepiù a poppa c’è la zona riservataal timoniere provvista di una cap-pottina strutturale con ampie fi-nestre per condurre la barca conmaltempo. Tecnologico l’albero

MULTISCAFI LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI

Disegnato nel 2000 da Marc Van Pethenghem e Vincent Lauriot-Prévost e realizzatodai cantieri Multiplast, Geronimo era all’epoca il più grande trimarano mai costruito.

Lauriot-Prévost (già ideatori diSport Elec) e all’equipe di GillesOllier dei cantieri Multiplast, al-l’avanguardia nella lavorazionedelle fibre in composito.

Nasce così Geronimo, il piùgrande trimarano fino ad alloramai realizzato, lungo 33,80 me-tri per 21,10 di larghezza. La co-struzione è in sandwich di car-bonio e schiuma di Nomex e ildislocamento di questo gigante

IL TRIMARANO “APACHE”

BOLINA Aprile 2013 91

L’idea di Olivier De Kersauson era quel-la di navigare su un multiscafo gigante-sco, ma del tutto semplice da gestire.

Il maxi multiscafo“Geronimo”al comando dello skipperfrancese De Kersausonha battutonumerosi record

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VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK

LE BARCHE IN ALLUMINIODEL cantiere Ovni sono ap-prezzate per la solidità e lequalità marine. Non fa ecce-zione l’Ovni 39, disegnato daPhilippe Briand alla fine de-gli Anni 90.

Pensato per la crociera d’al-tura ha lo scafo a spigolo,lunghi slanci con un grandespiaggetta di poppa, tuga bas-sa e deriva mobile che riduceil pescaggio da 2,20 a 0,70metri. L’attrezzatura di co-

perta è di qualità, l’armo è intesta d’albero, completo diuna trinchetta e sartie volan-ti, non strutturali.

Gli interni sono rifiniti concura e luminosi; la zona cuci-na è disposta a ”U” e consen-te di appoggiarsi ai ripiani, abarca sbandata, senza perde-re l’equilibrio, ci sono tre ca-bine doppie, due bagni, duesedute in quadrato trasforma-bili in cuccette e un tavolo dacarteggio sulla dritta. !

Hanse 400

Versatilità e comfortcaratterizzanoquesto modello tedescodagli interni disponibiliin sei versioni

L’HANSE 400 È STATO PRE-sentato dal cantiere tedesconel 2006. È una barca da cro-ciera che ha come punto diforza la versatilità.

È infatti disponibile con seiversioni di interni che a par-tire da un quadrato comuneoffrono la possibilità di sce-gliere tra diverse soluzioniper le cabine (due o tre) o ladisposizione dei bagni e del-la cucina. Di linee eleganti èprogettata dallo studio Judel

& Vrolijk. Lo scafo e la co-per ta sono rea l izzat i insandwich di balsa mentre lacarena è laminata a pieno. Ilpozzetto è largo e protetto dauna cappottina, dominatodalla grande ruota del timonecon consolle centrale.

La tuga è provvista di pas-savanti di generose dimen-sioni. Il fiocco è autovirante eun piccolo bompresso con-sente di murare le vele asim-metriche. !

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Ovni 39

Scafo in alluminioe deriva mobilesono le caratteristiche di questo dodici metrivotato all’altura

BOLINA Aprile 2013 93

dati tecnici

lunghezza m 11,99larghezza m 4,04pescaggio m 1,65/1,98peso t 8,50velatura mq 88,40

dati tecnici

lunghezza m 11,99larghezza m 3,95pescaggio m 0,70/2,20peso t 8velatura mq 80,70

Secondo Look_Apr_2013 12-03-2013 13:19 Pagina 93

Page 29: 000-000 Cop Apr 2013 x 210 dorso 7 mm · APRILE 2013 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma ROTTE TUNISIA

VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGISECONDO LOOK

Sun Fast 36

Philippe Briand ha firmato per il cantiere franceseun modello sportivofacile da manovraree dagli interni spaziosi

Il Moody S 38 è una barca dacrociera dalle linee moderne egli interni voluminosi realiz-zata dall’omonimo cantiereinglese su progetto dell’archi-tetto Bill Dixon.

Lo scafo ha linee classiche, ècostruito in vetroresina conanima in balsa, baglio massi-mo centrale e deriva con pe-scaggio di 1,90 o 1,50 metri. Ilpiano velico è equilibrato, conarmo in testa d’albero e super-ficie velica contenuta. Il poz-

zetto è confortevole e protettoda un paraspruzzi, un appositowinch posto a sinistra del poz-zetto è dedicato alla sagola delrollafiocco.

Gli interni sono curati, alle-stimenti con legni pregiati, di-sponibili con due (versione ar-matoriale) o con tre cabine,entrambe con due bagni. Lacucina è disposta sulla dritta eil tavolo da carteggio sulla si-nistra. È stato costruito dal1995 al 1998. !

dati tecnici

lunghezza m 11,58larghezza m 3,95pescaggio m 1,50peso t 8,70velatura mq 75

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Moody S38

Un cabinato affidabilemade in UKprogettatoda Bill Dixon per l’altura

PRODOTTO DAL 1992 AL 1998il Sun Fast 36 fa parte dellagamma crociera-regata delcantiere francese Jeanneau.

Disegnato da Phi l ippeBriand ha una carena sportivacon sezioni sottili, superficiebagnata ridotta ed è realizzatoin vetroresina con rinforzi inAramat e Kevlar al fine di ren-derlo più solido e rigido; la co-perta è in sandwich di vetrore-sina con anima in balsa. È unabarca boliniera, stabile, piut-

tosto invelata e reattiva allabarra.

La coperta ha una tuga bassapercorribile con sicurezza e i 4winch sono collocati tutti so-pra il tambucio per lasciarespazio al pozzetto; questo è di-viso in due da un alto trastodella randa ed è profondo eprotetto. All’interno ci sonotre cabine, cucina, bagno, unquadrato con doppia seduta eun piccolo tavolo da carteg-gio. !

94 BOLINA Aprile 2013

dati tecnici

lunghezza m 10,10larghezza m 3,49pescaggio m 1,96peso t 6,2velatura mq 74,50

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Secondo Look_Apr_2013 12-03-2013 13:19 Pagina 94

Page 30: 000-000 Cop Apr 2013 x 210 dorso 7 mm · APRILE 2013 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma ROTTE TUNISIA

Una navigazionenel Nord Adriaticonella ancora fresca primaveramette alla provala determinazionee le certezzedi un velista

Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori

LEI ERA LÌ, ORMEGGIATA TRAN-quillamente alla sua banchi-

na con le solite cime recuperateda vecchie drizze e vecchie scot-te. Non importava che gli or-meggi fossero uguali tra loro,non aveva senso che l’ordineche regnava a bordo, le cimeordinate dai colori abbinati af-finché fossero sempre distin-guibili, si estendesse anche aquei vincoli che trattenevano labarca alla terraferma, lontanadal suo ambiente naturale, qua-si come zavorre che impediva-no ai sogni di volare.

Era presto e le prime luci delgiorno creavano un’atmosferamagica, con le ombre ancora lun-ghe sullo specchio d’acqua per-fettamente liscia del porto. Laprimavera era da poco iniziata el’odore della salsedine si mesco-lava a quello dei primi fiori.

Era difficile descrivere il pro-fumo, soprattutto quello del ma-

re. Decise però di provarci, con-sapevole che se ci fosse riuscitogli sarebbe rimasto per tutta lavita. Chiuse gli occhi e inspirò.Scoprì che era simile a un ab-braccio che lo avvolgeva decisoe delicato e si sentì come quan-do si incrocia lo sguardo di unadonna amata, a un tempo peri-coloso e rassicurante.

Era tutto l’inverno che pro-gettava questo viaggio. Avevapianificato le rotte, verificatogli approdi e organizzato letappe affinché ancheper un solitario co-me lui non fos-se stato ne-cessario af-frontare più diuna notte fuo-ri. Aveva an-che verificatoin qual i por t iavrebbe po tu totrovare riparo in caso

di maltempo. La barca era pron-ta, il motore revisionato e cosìtutte le manovre di bordo. Avevaimbarcato acqua, gasolio e cam-busa per una decina di giorni, lacerata, gli abiti pesanti e la solitagiacca rossa, ormai consunta,che tanto amava.

Quella giacca lo aveva accom-pagnato in quasi tutte le sue av-

venture fin da quan-do, a diciotto annisua madre glielaregalò compran-dola in un nego-zio sul canaledel porto.

Quella matti-na di aprile eraancora frescoma sapeva che ilsole avrebbe assi-

curato poco a pocouna temperatura grade-

vole. Le previsioni davano tem-po buono per almeno i due giorni

INQUIETUDINI DA SOLITARIOdi CHRISTIAN BONINSEGNA

BOLINA Aprile 2013 95

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