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Dossier CarrefourIn questo spazio sono raccolti tutti gli interventi di Irene Campari e i documenti raccolti sulle vicende dell'ipermercato Carrefour a Pavia. Gli interventi sono organizzati a partire dal più recente.

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Carrefour's romance (1)di Irene Campari

La storia dell’insediamento Carrefour alla Vigentina la ritracceremo in senso inverso, dai giorni dell'inagurazione, avvenuta il 6 dicembre 2007, alla convenzione con il Comune del 2002 passando per l’approvazione nel Consiglio comunale del 21 gennaio 2004, Sindaco Andrea Albergati. Le dedicheremo più post data la ponderosità del lavoro e l'agilità che richiede invece un blog. L’operazione “Carrefour” verrà man mano illustrata nel contesto più generale dello sviluppo del territorio pavese, nell'essersi collocato nell’orbita milanese-ligure, nell’essersi fatto funzione di terra di depositi e capannoni, suolo da occupare con residenze vuote o per lavoratori del terziario urbano milanese, luogo di ricaduta di processi economici globali forti, di investimenti immobiliari di società che sono sempre altrove, come le plusvalenze qui guadagnate. L'articolazione pavese della grande distribuzione organizzata comprende tutti i settori: centri commerciali, supermercati, logistica, trasporti, autostrade, società di gestione e proprietarie, quote di maggioranza e advisor. Tra il 2000 e 2002 si decide tutto. I governi locali, a tutti i livelli, regionale provinciale e comunale deliberano per la città e la provincia quel tipo di sviluppo che chiamano "innovazione". Lo fanno a piccoli passi, delibera dopo delibera, determinazione dirigenziale dopo determinazione, convenzione con i privati dopo convenzione. La città non se ne accorge. Nessuno le dice nulla. Le campagne elettorali vengono condotte con slogan che deviano dalle reali intenzioni, dalla realtà già in essere e in divenire. Non hanno però usato la prudenza necessaria. I processi globali esigono amministrazioni capaci di resistere con autorevolezza a coloro i quali della globalizzazione intravedono solo gli aspetti speculativi e profittevoli per sé e per le élite mondiali. E’ piuttosto la cittadinanza che deve tornare ad essere élite che incoraggia i politici a considerla tale. Le aree dismesse si susseguiranno altrimenti su questo territorio con temporalità devastanti.Questo capitolo è dedicato alla Galleria Commerciale Pavia srl o "Galleria Carrefour".

Galleria commerciale Pavia srl

Il 17 dicembre 2007 la Union Investment Real Estate (Gruppo di investimento tedesco con sede italiana a Milano) fa pervenire al Garante della concorrenza una comunicazione che riportiamo:

"Provvedimento: C9035 - UNION INVESTMENT REAL ESTATE/GALLERIA COMMERCIALE PAVIA DATI GENERALI

tipo: Non avvio istruttorianumero: 17828data: 10/01/2008

PUBBLICAZIONE Bollettino n. 1/2008[...]

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 10 gennaio 2008;

SENTITO il Relatore Professore Carla Rabitti Bedogni;

VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

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VISTA la comunicazione della società Union Investment Real Estate A.G., pervenuta in data 17 dicembre 2007;

CONSIDERATO quanto segue:

I. LE PARTI

Union Investment Real Estate AG (di seguito, Union Real Estate) è una società di capitali costituita ai sensi dell’articolo 2 della legge tedesca sugli investimenti (Investmentgesetz). Union Real Estate, che gestisce un totale di cinque fondi immobiliari aperti, appartiene al gruppo Union-Investment e, attraverso il suo socio di maggioranza Union Asset Management Holding AG, è assoggettata al controllo finale di DZ Bank Deutsche Zentral-Genossenschaft AG. Il fatturato complessivo realizzato dal gruppo nell’esercizio 2006 in Italia è stato pari a circa (440-700) (Nella presente versione alcuni dati sono omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni.) milioni di euro.

Galleria Commerciale Pavia S.r.l. (di seguito, Galleria Commerciale) è stata costituita appositamente per il compimento dell’operazione notificata. Secondo quanto riferito dalla parte, al momento del closing Galleria Commerciale sarà controllata da S.S.C. Società Sviluppo Commerciale S.r.l., a sua volta controllata da GS S.p.A. (95,25%) e da Carrefour Netherland B.V. (4,75%). Prima del closing, inoltre, Galleria Commerciale acquisirà un ramo d’azienda costituito dalla galleria di un centro commerciale situato nel Comune di Pavia, comprendente la relativa porzione immobiliare, nonché tutte le autorizzazioni di vendita e di somministrazione e tutti i rapporti attivi e passivi. Il fatturato realizzato nell’esercizio 2006 dal ramo d’azienda di cui Galleria Commerciale diverrà titolare è stato pari a 3,8 milioni di euro.

II. DESCRIZIONE DELL'OPERAZIONE

L’operazione notificata consiste nell’acquisizione dell’intero capitale sociale di Galleria Commerciale da parte di Union Real Estate.

III. QUALIFICAZIONE DELL'OPERAZIONE

L’operazione in esame, in quanto comporta l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituisce un’operazione di concentrazione ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.Essa rientra nell'ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all'articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed è soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva disposto dall'articolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dall'insieme delle imprese interessate è stato superiore a 440 milioni di euro.

IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE

L’operazione interessa il settore immobiliare. Nello specifico, il mercato rilevante è quello della compravendita e gestione di immobili destinati ad uso commerciale il quale, a sua volta, potrebbe essere suscettibile di ulteriore segmentazione in ragione delle peculiarità delle attività di gestione, compravendita e locazione di superfici di vendita e di affitto di aziende all’interno di centri commerciali.La dimensione geografica del mercato, in ragione delle diverse condizioni di domanda ed offerta che possono esistere nelle diverse aree, può essere delimitata al territorio locale, tendenzialmente coincidente con la provincia in cui sono ubicati gli immobili oggetto di acquisizione. D’altro canto, nell’ottica di un soggetto che intenda effettuare investimenti nella compravendita e gestione di immobili ad uso commerciale, in specie se destinati a centri commerciali, potrebbe sussistere una certa sostituibilità tra complessi immobiliari localizzati in diverse province. Ciò che determina la scelta dell’investimento è infatti la redditività degli immobili, la quale dipende da molteplici fattori, fra cui anche, ma non solo, la diversa localizzazione provinciale. Sotto tale profilo, l’area geografica rilevante può essere estesa fino a ricomprendere l’intero territorio nazionale.In ogni caso, quale che sia la dimensione geografica considerata, l’operazione in esame non determina modifiche sostanziali della struttura concorrenziale del mercato. Sulla base dei dati forniti dalla parte, infatti, non risulta che Union Real Estate o altra società del gruppo sia attiva nello stesso settore in provincia di Pavia, né altrove sul territorio nazionale. Quanto a Galleria Commerciale, consta che essa sarà, alla data dell’acquisizione, titolare del solo complesso immobiliare situato nel comune di Pavia. Merita poi sottolineare come il mercato della gestione e compravendita di beni immobili destinati a centri commerciali sia caratterizzato dalla presenza di numerosi e qualificati operatori italiani ed esteri.In ragione delle considerazioni sopra esposte non si ritiene che la concentrazione in esame sia idonea ad ostacolare in maniera significativa la concorrenza sul mercato interessato.

RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;

DELIBERA

di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.

Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese interessate ed al Ministro dello Sviluppo Economico.Il presente provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

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IL SEGRETARIO GENERALELuigi Fiorentino

IL PRESIDENTEAntonio Catricalà"

L'operazione immobiliare

L’oggetto era una concentrazione di imprese indipendenti, in specifico l'acquisto da parte della società tedesca della Galleria di negozi al Carrefour della Vigentina di Pavia. Essendo in procinto di comprarla acquisendo la società Galleria commeciale Pavia srl, la Union Inv. chiedeva l’autorizzazione al Garante della concorrenza. L'annuncio del passaggio della Galleria commerciale da Carrefour a Union viene data lo stesso giorno in cui è pubblicato il parere favorevole del Garante: 10 gennaio 2008. Parere favorevole motivato dal fatto che il Gruppo tedesco non aveva altre proprietà simili in provincia di Pavia. Era tra l'altro la prima acquisizione commerciale del Gruppo in Italia, come dichiara lo stesso nel comunicato del 10 gennaio. Dal documento pubblicato si desume che la società “Galleria commerciale” s'era costituita ad hoc per “l’operazione notificata”, ossia per la successiva vendita stessa della galleria commerciale il cui ramo acquisito aveva fatturato nel 2006 3,8 milioni di euro. I proprietari della società “Galleria commerciale” erano, quando viene formulata la domanda al Garante, la SSC Società sviluppo commerciale srl, posseduta al 95, 25% da Gruppo GS-Carrefour e al 4,75% da Carrefour Netherland. L’acquisto della galleria commerciale da parte di Union fa incassare a Carrefour 74 milioni di euro, erogatigli tramite il fondo immobiliare Unillmo, uno dei cinque gestiti da Union (controllata da DZ Bank Deutsche Zentral). Si è trattato dell’intero capitale sociale di quella srl, degli immobili e delle licenze commerciali; chi tratta il passaggio a Union è il suo ramo Real Estate, quello immobiliare. Nel documento del Garante è scritto chiaramente che “Ciò che determina la rilevanza dell’investimento è la redditività degli immobili”, non gli esercizi commerciali e nemmeno la qualità del lavoro. Lo scrive il dr. Antonio Catricalà, non noi. A quella redditività avrà sicuramente contribuito anche l'essere la Galleria in un centro commerciale dentro al Parco Visconteo con l'uscita della tangenziale a pochi metri. Il nostro Parco Visconteo, di cui alcune zone, quelle del Barco Certosa occupate dall'ipermercato, dovevano essere tutelate dal Comune perchè vincolate. Il 6 dicembre 2007, il Sindaco Piera Capitelli inaugurava l’ipermercato alla Vigentina, allora il 59° del Gruppo Carrefour in Italia.

Le date

Nessuno aveva mai sentito nominare Union Investment a Pavia prima di allora, almeno non tra i più. Il suo nome compare per la prima volta, pubblicamente, sul questo blog [nel post "Si sono già venduti il Carrefour"] quando, il 16 gennaio 2008, è dato l’annuncio della vendita della Galleria. Viene pubblicato il comunicato stampa del Gruppo tedesco relativo all’acquisto a fronte di una transazione di 74 milioni di euro. Nei comunicati successivi dello "Studio Labruna" di Milano, advisor dell'operazione per Union, si parlerà di 75 milioni. La società “Galleria commerciale Pavia srl” viene interamente conferita al fondo Unillmo. La Srl aveva scopi prettamente immobiliari. La richiesta della Union al Garante della concorrenza è del 17 dicembre 2007. L’ipermercato viene inaugurato da Capitelli con fascia tricolore appena dieci giorni prima, il 6 dicembre 2007. Solo il 19 novembre 2007, meno di un mese prima della richiesta al Garante da parte di Union, la Giunta comunale deliberava una variante – l’ennesima – al Piano di lottizzazione dell’ex area Fiat, a tutela dell’azienda, contro l’interesse comune, in generale, e dei piccoli commercianti in particolare, in cui si cerca di prendere atto dell'esistente, ossia la maggiorazione dell'estensione dei parcheggi e lo spostamento di uno di questi dal tetto a terra (su tutto questo ritorneremo in seguito). Capitelli e la Giunta potevano essere al corrente delle intenzioni di Carrefour (evidenti poichè visibili) di allargarsi e hanno cercato di sanare post quem, aiutati dall'ambiguità terminologica della burocrazia. Il 3 gennaio 2008 (le vacanze di Natale valgono politicamente come Ferragosto) scadeva il termine per la presentazione delle osservazioni a quella variante. Se fosse stato tutto a posto e fossero bastate a legittimare l'esistente le due precedenti delibere del 2 aprile e del 30 luglio 2007, ci sarebbe stato bisogno di un'ulteriore variante quando il centro commerciale era già praticamente costruito? Lungo la Vigentina, verso il 19 novembre 2007, erano giorni di febbrile lavoro contro il tempo, per consentire l’inaugurazione entro il 6 dicembre, com’è poi avvenuto. Tutto questo mentre erano probabilmente già in corso le trattative tra Union Inv. e Carrefour per la vendita della Galleria.Durante il Consiglio comunale del 18 febbraio 2008, la maggioranza di centrosinistra con 15 voti contrari (14 a favore, votati dall'opposizione più 3 di Sinistra democratica; Zorzoli-Verdi e Galliena-Sd si sono astenuti) ha respinto un ordine del giorno di Irene Campari con il quale chiedeva che, tramite immagini da satellite e foto aeree riprese dal 30 luglio 2007 (prima variante al piano di lottizzazione) al 19 novembre (seconda variante al piano di lottizzazione) al 4 dicembre (giorno precedente una Commissione consiliare in cui il neo assessore Rossella diceva di non saper nulla del Carrefour, nulla di nulla), si verificasse se vi fosse stato eventuale abuso edilizio nelle fasi di costruzione dell'ipermercato. La risposta è stata (scritta) che il Settore aveva da parte sua effettuato tutti i controlli di competenza.

Irene Campari(continua)

Urbanistica senza urbedi Irene Campari

Lungo post sull'urbanistica. Oggi appaiono almeno tre interventi e notizie sul quotidiano locale relative all'urbanistica e al territorio pavese. Occorre trattarle insieme per capire, aggiungendo anche una notizia apparsa ieri che annunciava implicitamente l'inciucio tra destra e centrosinistra in Consiglio comunale per l'approvazione del nuovo Piano di governo del territorio (Prg). E' interessante come "La provincia pavese" abbia liquidato sei ore di discussione nel Consiglio di lunedì 16 giugno con una foto di un Consigliere di Forza Italia che dichiarava la "loro disponibilità a votare il Prg". Non una parola su di una lunga e difficile discussione, non un riferimento

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a proposte fatte dall'opposizione di sinistra. Alcune di queste contestazioni le troviamo però oggi nel resoconto di un forum sul Prg, tenutosi presso lo stesso quotidiano, espresse da Antonella Zucchella (universitaria) e Giorgio Boatti (giornalista). Franco Sacchi e Gregorio Praderio erano gli intervistati. L'opposizione politica al Prg è stata cassata, tradotta con sobrie parole in posizioni espresse da opinion leader. Ossia, quello che possono dire, lo dicono loro. Ciò che esprimono i rappresentanti dei cittadini all'opposizione in Consiglio è meglio che non appaia. Si tace quindi sul conflitto di interessi dell'assessore all'urbanistica, sui conflitti di un altro assessore all'epoca della votazione del progetto dell'autostrada Broni-Mortara e sui conflitti ideologici e valoriali dell'assessore allo sviluppo sostenibile. Come se non fossero questi conflitti a rendere vischiosa qualsiasi proposta di "innovazione" urbana e territoriale proveniente da questa Giunta. I conflitti di interesse uccidono la democrazia, perchè rendono opachi e impronunciabili i presupposti di certe scelte vincolati ad interessi inconfessabili. Il conflitto di interessi obbliga i cittadini a far buon viso a cattivo gioco; denunciarlo implicherebbe mettersi in rotta di collisione con i veri decisori e con chi deve rispettare accordi sconosciuti ai comuni mortali. Capita quindi che gli intervistatori di Franco Sacchi e del dirigente Praderio chiedano conto della mancanza di obiettivi chiari nelle linee guida del Prg, sapendo che nessuno risponderà. L'ambiguità è condizione indispensabile alla flessibilità (cara anche al centrodestra) necessaria agli accordi vicendevoli e interessi già da tempo in gioco. Ciò che in realtà si vuole evitare che emerga, sublimando le contestazioni in opinioni, è ciò che andiamo denunciando da tempo: gli interessi dei grandi gruppi finanziari, immobiliari e bancari che hanno governato l'urbanistica a Pavia negli ultimi decenni. Non si tratta però di una condizione solo locale; in molte città amministrate dal centrosinistra il governo del territorio ha subito la stessa sorte. E ora si trovano nel cul de sac in cui si sono ciecamente messi. Votano l'autostrada e scrivono nel Prg di sviluppo sostenibile, creano individualizzazione e scrivono di socialità. Il linguaggio ha la stessa flessibile pericolosità dei loro principi. Dichiarano con parole a cui hanno tolto significato. Possono enunciare "sviluppo sostenibile" e motivarlo con un'autostrada che dichiareranno progettata "secondo i criteri dello sviluppo sostenibile". Dichiarano il bisogno di edilizia residenziale convenzionata vincolandola agli interessi immobiliari dei grandi gruppi finanziari, invece di considerarla di per sé e trovare il modo, finanziario, di realizzarla. La destra voterà questo Prg avendo perfettamente compreso che il linguaggio, apparentemente accettabile, con cui sono scritte le "Linee guida" del Prg potrà essere manipolato anche da loro, nel caso vincessero le prossime elezioni, come il centrosinistra ha già fatto. Non c'è poi molta differenza tra ciò che vogliono: avviarsi all'Expo2015 con i propri clientes in poll position. Capita che siano spesso gli stessi. E allora da uno sguardo alla pagina 14 de "La provincia" si viene a sapere che nei giorni scorsi è andata a gara la concessione per la realizzazione della Broni-Mortata. Ha vinto l'Associazione temporanea di imprese (Ati) Consorzio Sis, formata da Sacyr Vallermoso-Cintra Merloni Finanziaria contro Sabrom controllata dal Gruppo Gavio, e Coopsette-Impresa Pizzarotti. Sembra di assistere ad un reply della gara per la concessione della prima autostrada regionale lombarda, la Cremona-Mantova. In prima istanza vinse il Consorzio Cintra-Merloni (con Banco di Santander); l'Ati locale fece ricorso e lo vinse. Formò il Consorzio Stradivaria che costruirà l'autostrada. Il presidente di Stradivaria è Giovanni Berneschi, presidente anche della Banca Carige. Il Gruppo Gavio comunque con i concorrenti attuali, Sacyr in particolare, ha costituito a suo tempo altre Ati per le concessioni autostradali nel sud d'Italia. Vedremo. Sempre oggi apprendiamo, ma lo avevamo già scritto da tempo, che la Grande distribuzione organizzata non smette di operare in città. Lo avevo detto anche in Consiglio comunale: il Pgt dovrà nascondere ciò che già c'è: Gdo, logistica, strade. Il Carrefour, dopo aver venduto a Union Investment il centro commerciale sulla Vigentina, riapre anche La Torretta. Si chiedono se sia cambiata la proprietà. Non sarebbe difficile scoprirlo, anche questo lo avevamo già scritto. Super di medie dimensioni, la cui metratura, se unita a quella dell'iper Carrefour, riporta la superficie commerciale di quell'operazione a complessivi 15000 mq, come da richiesta del Gruppo nel 2002, Gruppo che non è più lo stesso. E dai e dai ce l'hanno fatta. A governarsi, senza licenza.

(Irene Campari)Carrefour: concorrenza a se stessi?di Irene Campari

Si parla di una riapertura del Gs "La Torretta". Il quotidiano locale questa mattina si chiede se sia possibile che il Gruppo Carrefour faccia concorrenza a se stesso con due punti vendita così ravvicinati come l'iper alla Vigentina e il super alla Torretta. Il problema potrebbe non porsi, o almeno non in questi termini. Il 28 aprile scorso è stato pubblicato il rapporto 2007 del Gruppo francese. Stanno ridistribuendo la loro presenza in Europa. Hanno dismesso tutti i punti vendita in Portogallo, Svizzera e Slovacchia, rafforzando la presenza in Romania, e, nel resto del mondo, in Brasile, Indonesia, Cina. L'Italia non sembra particolarmente presente nei loro piani; nel 2007 volevano dismettere tutti gli iper nel sud d'Italia, ma è stato difficile trovare compratori. Hanno inoltre problemi in Cina per via del boicottaggio delle olimpiadi. Sarkozy in Francia vorrebbe darle una mano rivedendo il piano nazionale della grande distribuzione estremamente restrittivo per i centri commerciali. Carrefour ha inoltre avviato un programma di omogeneizzazione del marchio: non più Gs e altro ma solo Carrefour. In Portogallo, nel marzo 2007, hanno venduto tutto alla Sonae; restituendo il favore che questa aveva fatto nel 2004 vendendo a Carrefour 10 ipermercati. Sonae è il Gruppo portoghese della Grande distribuzione che aveva presentato il progetto per il mega centro commerciale di Borgarello, per ora sfumato. Non è detto però che non abbia più interessi in zona. Nel gennaio 2008, dopo la vendita della Galleria alla Union Inv. da parte di Carrefour per 74 milioni di euro, nella presentazione del centro commerciale alla Vigentina fatta da Agorà (che commericializza l'iper, Gruppo Aedes) risultava che l'ipermercato interno (7700 mq) era ancora della SSC, società Carrefour. In marzo invece nella stessa descrizione risulta tutto della Union Inv. Solo il promoter è Carrefour. Sono interessanti anche i numeri e le misure. Mentre nella descrizione di gennaio (prima dei nostri interventi sulla stampa di denuncia di abusivismo edilizio) l'area complessiva occupata dall'iper era di 21200 mq, a marzo risulta essere di 100.000, ossia tutto lo spazio sottoposto a lottizzazione in questi anni. Vi è quindi compresa anche l'area per spettacoli viaggianti (25000 mq che magari serviranno per una pompa di benzina o un altro autolavaggio). L'area coperta risultava di 10051 mq, nell'aggiornamento primaverile di 21000, e i parcheggi di 25000 mq (ahi, ahi, ahi, sono circa 40.000). I negozi della Galleria passano da 61 a 54. La superficie lorda affittabile è 16757 mq (negozi meno bagni, servizi e corridoi), mentre quella venduta alla Union inv. era di 10000.La Torretta fa ancora gola, soprattutto adesso che il costo della benzina è insostenibile e si è sempre meno disposti ad andare lontano a far la spesa; il vecchio Gs per questo funzionava bene. Fabrizio Merli nell'articolo di questa mattina su "La Provincia" cita un Tavolo di contatto fantasma che sarebbe stato istituito per discutere di non si sa bene cosa (è normale), almeno dai verbali della Giunta comunale del 16 maggio. Il 23 maggio in un'altra seduta di Giunta appare e scompare ancora quel tavolo di contatto. Alla fine di questa seduta, infatti, l'assessore al Commercio Rosella rimanda ad altra data la "costituzione del Tavolo di contatto Gs-Matteotti e

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La Torretta". Contatto con chi? "La Provincia" intervista il dirigente Carrefour in Italia che rimane sul vago. Forse non era a lui che si doveva chiedere.Per i dipendenti, costretti a fare salti mortali mentali, sballlottati di qui e di lì, suggerirei di rivolgersi al centro di ascolto che il Gruppo Carrefour ha istituito lo scorso anno per i propri dipendenti, i quali, in forma anonima, possono scrivere le personali lamentazioni ad affettuosi dirigenti che li ascolteranno proprio come i vecchi zii delle grandi famiglie. E' scritto nella relazione 2007 del Gruppo, quotato all'Euronext, la Borsa di Parigi.(Irene Campari)

Via Torretta, potrebbe tornare un supermercato -Dopo il trasloco dei dipendenti “Gs” al “Carrefour” in Vigentina L’assessore Rossella: «La licenza è valida, ma per altri operatori» PAVIA. Tornerà ad aprire un supermercato nella ex sede “Gs” di via Torretta? I residenti lo sperano, il gruppo Gs-Carrefour nega un proprio coinvolgimento diretto, il Comune segue la vicenda in maniera informale. La situazione attuale è abbastanza chiara: per aprire il centro Carrefour sulla Vigentina, il gruppo francese della grande distribuzione ha firmato una convenzione con il Comune. Nel documento una clausola preclude la possibilità a Carrefour-Gs di riaprire via Torretta. Ma la licenza, sospesa per i francesi sino al 31 dicembre 2008, resta comunque valida per altri.

Questo significa che se subentrasse una nuova società e si limitasse a una ristrutturazione del capannone di via Torretta, potrebbe svolgere attività commerciale. Su queste basi, nelle ultime settimane, si sono rincorse alcune “voci” che hanno indotto l’assessore al commercio, Luciano Rossella, a inserire, nella riunione di giunta del 16 maggio, una comunicazione dal titolo “Costituzione del gruppo di contatto Gs Matteotti-Torretta”. Di che si tratta?«La mia finalità - spiega l’assessore - era costituire un gruppo di due o tre amministratori per incontrare la proprietà “Carrefour” e verificare eventuali intenzioni. Chiarisco subito che, al momento, ai nostri uffici non sono arrivate richieste di subentro. Tuttavia, secondo fonti sindacali, il Carrefour starebbe sondando la disponibilità di alcuni dipendenti a tornare in via Torretta. Il gruppo di contatto, poi, non è stato costituito in quanto si è ritenuto che la volontà del consiglio comunale, espressa all’unanimità, fosse stata chiara: no alla riapertura di via Torretta». I dipendenti del centro Carrefour di via Vigentina, seppure chiedendo di non essere citati, parlano di «dirigenti Gs, incaricati della gestione delle risorse umane, che avrebbero avviato dei colloqui».L’ufficio stampa milanese del gruppo Carrefour nega su tutta la linea: «Non siamo intenzionati a riaprire via Torretta, nè ci risulta che siano in corso selezioni di personale nella nostra struttura», spiega Roberta Ruggero al telefono. A complicare il quadro intervengono altri due fattori. Primo: è ancora pendente davanti al Tar della Lombardia il ricorso presentato dall’avvocato Camillo Vittadini, proprietario dell’immobile. Il legale si oppone alla clausola che impegna Gs-Carrefour a non riaprire in via Torretta. Secondo: ben 534 famiglie della zona di via Torretta hanno firmato una petizione con la quale si chiede che il supermercato venga riaperto. Cosa accadrà ora? Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo del fabbricato di via Torretta per l’apertura di negozi di vicinato. Il ritorno del Gs, invece, appare abbastanza remoto. Oltre al “patto” stipulato con il Comune, difficilmente Gs farebbe concorrenza a sè stesso. Senza contare che nuovi spostamenti di personale finirebbero inevitabilmente per suscitare proteste e mobilitazioni da parte delle principali organizzazioni sindacali.

Fabrizio Merli, "La Provincia pavese" 4 giugno 2008

Leggere lo spazio per capire le intenzionidi Irene Campari

Stiamo dedicando attenzione ai molti aspetti relativi all’insediamento del nuovo centro commerciale Carrefour alla Vigentina di Pavia. E’ utile per comprendere come diverse entità, private e pubbliche, autorità territoriali ed extraterritoriali si giochino i rispettivi ruoli in un contesto visibile e osservabile anche da chi ne è estraneo. Nella civiltà occidentale non c’è nulla come la lettura dell'organizzazione dello spazio che aiuti a comprendere come i poteri si dispieghino insieme ai rispettivi progetti, anche se non palesati o dichiarati.Il Carrefour, secondo o terzo Gruppo internazionale della Gdo (Grande distribuzione organizzata) si è insediato in un’area logisticamente molto ambita. Si trova all’uscita di una tangenziale che la collega ai raccordi Milano-Genova. Lo svincolo di ingresso al parcheggio è costituito da una rotatoria per tricicli, originariamente posta più vicino all’uscita della tangenziale e all’ingresso della strada che porta a Torre del Gallo. Avrebbe dovuto servire anche l’area per spettacoli viaggianti. Invece serve solo l’immenso parcheggio. Lo spostamento è stato richiesto, a luglio 2007, dalla stessa proprietà.Lo spazio interno del centro commerciale è suddiviso in modo sbilanciato a favore della galleria di negozi, a cui si aggiunge lo shop Euronics e un altro spazio che si apre, indipendente, sull’ingresso a nord, ancora vuoto (medie superfici 2). I nuovi proprietari della galleria (Union inv.) hanno scritto che l’iper serve da attrattore per i negozi di galleria (i retail). Ammesso però che funzioni e che si voglia farlo funzionare. Chi entra nell’iper Carrefour, quello da 7.700 mq circondato dalla galleria, ha la netta percezione che qualcosa di poco logico, rispetto alle intenzioni dichiarate, sia stato messo in funzione. I passaggi tra gli scaffali sono stretti. A male pena ci passano due clienti simultaneamente senza urtarsi. Non ci si passa se ci si imbatte in un muletto che trasporta merci da uno scaffale ad un altro. Davanti alle casse non c’è spazio per una fila media di clienti in attesa il sabato pomeriggio.La merce esposta non presenta quella differenziazione che ci si attenderebbe da un marchio di grande distribuzione attento anche alla capacità di acquisto del consumatore medio. Evidentemente non sarebbe una sorpresa per la proprietà se il carrello medio fosse riempito al di sotto della soglia dell’utile per non essere in perdita. Non c’è infatti offerta di prodotti a basso costo, quelli sui quali si concentrano pensionati, studenti, famiglie monoreddito, famiglie con doppio reddito basso e con più di un figlio. Predisporre il corredo scolastico per due figli che frequentano le elementari divena costoso al Carrefour, visto che i blocchi per appunti proposti sono i Pignastil, venduti anche nella cartoleria di fronte all’Università in via Strada Nuova.I lavoratori del centro sono quelli del GS alla Torretta. Gli assunti nuovi hanno avuto un contratto di pochissimi giorni in prossimità

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del Natale. E a ben guardare lo spazio dedicato all’iper interno ci si poteva rendere conto di questo ben prima. I 100 posti di lavoro nuovi dichiarati dall’assessore Sacchi nel maggio 2007 erano proprio uno specchietto per le allodole. Dove li avrebbero dovuti piazzare 100 nuovi lavoratori lì dentro? Nei negozi di galleria, ha detto l’assessore al Commercio Rossella in Commissione, hanno assunto personale. Pochissimo, e visto come vanno gli affari, ci chiediamo per quanto tempo.

Le considerazioni che si potrebbero trarre sono:1. La superficie maggiore destinata alla Galleria e’ stata pianificata in vista dell’immediata vendita dell’immobile avvenuta

subito dopo l’inaugurazione del centro commerciale. Vendita che a questo punto pensiamo sia stata già prevista prima dell’inaugurazione del 6 dicembre. 74 milioni di euro, quanto è stata pagata la galleria, sono già un bell’affare. La società che gestisce il Carrefour, Agorà, fa parte di un grande gruppo immobiliare italiano, non di un Gruppo che si occupa di grande distribuzione organizzata.

2. L’ipermercato in realtà è uno strumento prioritario non di vendita di merci, ma funzionale all’aumento della rendita fondiaria sia del parcheggio antistante sia della galleria.

3. Anche le opere di urbanizzazione a corredo del centro commerciale sono quindi funzionali alla rendita fondiaria più che allo smercio di pomodori e salviettine umidificate.

4. Esteticamente il complesso non è bello né attrattivo, c’è di meglio. Eppure l’impatto estetico ha il suo peso, come ben sanno gli esperti di commercializzazione di strutture di Gdo.

5. All’interno non c’è una court food (piazza finta) degna di tal nome. Solo qualche tavolino in pochi angoli con distributori di prodotti comunissimi. Il gelato si mangia in piedi.

6. Ci potremmo chiedere allora in quale modo dovremmo chiamare l’area dismessa (e per quanto tempo lo rimarrà visto come vanno gli affari per le immobiliari) che tra un po’ ci ritroveremo anche all’ex Vigentina.

Irene Campari

Verifica dell'abusivismo? No grazie.Pare che a Pavia il controllo sull'abusivismo debba riguardare solo gli Zingari e le loro baracchine. Su questo la maggioranza è stata sempre granitica. Pugno di ferro. Stabilito che fossero abusivi, sono stati immediatamente cacciati dalla città. Con ignominia. "Rispetto della legalità" hanno chiamato l'operazione autunno pavese doc 2007. E ora invece come la mettiamo con il fatto che ieri sera, 18 febbraio, la maggioranza di centrosinistra con 15 voti contrari (14 a favore, votati dall'opposizione più 3 di Sinistra democratica; Zorzoli-Verdi e Galliena-Sd si sono astenuti) abbia respinto un mio ordine del giorno con il quale chiedevo che, tramite immagini da satellite e foto aeree riprese dal 30 luglio 2007 (prima variante al piano di lottizzazione) al 19 novembre (seconda variante al piano di lottizzazione) al 4 dicembre (giorno precedente l'inaugurazione), si verificasse se vi fosse stato eventuale abuso edilizio nelle fasi di costruzione dell'ipermercato Carrefour alla Vigentina? E' possibile che 15 consiglieri comunali (di maggioranza, tutti Partito democratico tranne uno dello Sdi) si rifiutino perfino di verificare se in una lottizzazione di 90000 mq (che non ha portato un solo posto di lavoro in più di quelli già in essere), seguita da procedure amministrative tutte ancora da chiarire (come è apparso chiaramente durante la discussione di ieri sera), ci siano state eventuali violazioni della legge che regola le edificazioni e l'occupazione di suolo? Chiederò per iscritto, come ho già fatto verbalmente, che quelle verifiche siano fatte d'ufficio dai settori competenti del Comune, i cui obblighi di controllo prescindono dall'espressione a proposito del Consiglio comunale.

Irene Campari

Pavia, 19 febbraio 2008

Alla cortese attenzione diarch. Gregorio PraderioDirigente Settore Urbanistica

dr. Gianpaolo BorellaDirettore del Comune di Pavia

Con la presente sono a formalizzare la richiesta, già avanzataieri sera, 18 febbraio, durante il Consiglio comunale di verificarel'eventualità che si siano verificate situazioni di abuso ediliziodurante le fasi di insediamento del centro commerciale Carrefourdi Via Vigentina. In particolare chiedevo e chiedo che, tramite l'utilizzo di tecnologie collaudatissime nel campo quali le immagini telerilevate e le foto aree, siano comparate le condizioni dell'area di insediamento

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del centro Carrefour alle date del 30 luglio (prima variante al piano dilottizzazione), 19 novembre 2007 (seconda variante presentata in Giunta comunale) e 4 dicembre (giorno precedente l'inaugurazione). Inoltre,chiedevo e chiedo che le condizioni così rilevate si comparino con le convenzioni stipulate finora con la proprietà e quelle già presentatein Giunta ma non ancora sottoscritte, quali quella che accompagna la variante definitivamente approvata dalla Giunta il 28 gennaio 2008.Chiedo inoltre, come è nelle mie facoltà, di essere messa a conoscenza al più presto delle procedure di verifica applicate e dei risultati ai quali l'Ufficio competente è pervenuto.

Ringrazio dell'attenzione,Irene Campari

Prodotto interno lordoA Pavia abbiamo tutto ciò che di più innovativo si può chiedere allo sviluppo: centri commerciali, ampi parcheggi, autostrade nuove, logistiche integrate, rotatorie al loro servizio, immobiliaristi sul lastrico, pm10 sempre sulla soglia, villette mono-bifamiliari vuote a corona del centro, partecipazione dei cittadini alla vita pubblica ridotta al lume, partiti nuovi, candidature elettorali preconfezionate con cellophane, scontri interni alle stanze delle segreterie da cui usciranno candidati sorridenti per avercela fatta, un Sindaco che, visto il bene che ha fatto alla città, ritiene di meritarsi un altro mandato da parlamentare, una scuola di alta formazione politica come investimento post danno, i nomi nuovi del Partito democratico che mai si vogliono confondere con quelli vecchi avendo amicizie più altolocate che non intendono compromettere. A noi la finzione che sia tutto bello. Cittadina tranquilla, dove si dorme bene e si mangia, caro, ma dignitosamente. I figli vanno a scuola, un po' di roba gira, non sono contenti, ma che problema è. Il merito conta, il merito. Del nome e del cognome, dell'obbedienza, come una volta, come più o meno sempre. Ai meno meritevoli: la concorrenza. E prova ad essere concorrenziale. Se non ce la fai, beh, è questione di merito. E' un problema tuo. La politica? E' quella roba lì che vediamo qui da cui si dovrebbe ricevere modelli autentici di merito e di competitività leale? E quale genitore sapiente avrebbe il pelo di consigliare al proprio figlio di "avvicinarsi" ad una sezione locale di qualche partito? Per vedersi offrire qualche modello di dignitosa civiltà? Ma cosa c'entra. Si vive bene. Città ricchissima. Giusto: se hai il babbo o la mamma con il Suv puoi andare dove vuoi e non sei obbligato a pagarti l'abbonamento mensile alla Line anche se prendi l'autobus una volta la settimana. Non è il babbo con il Suv che ripiana il debito della Line, ma sei tu, giovane e caro studente i cui genitori non si preoccupano se per tornare da scuola ti pigiano in un autobus popolare, ma esclusivo per chi frequenta le scuole di periferia. Stasera c'è il Consiglio comunale. Si discute di Carrefour (alias Demeter alias SSC alias Union Inv.), ho chiesto di avere la convenzione tra Comune e Gruppo commerciale e mi è stata consegnata quella vecchia di aprile e non lo schema nuovo approvato in Giunta il 19 di novembre. Fa niente. Tolgono le mappe, danno convenzioni superate che per compararle con quelle nuove ci vogliono ore e ore. Si fa, si fa comunque. Partecipazione, condivisione delle scelte. Trasparenza. Intanto la Sinistra arcobaleno locale manda a dire: ma chi te lo fa fare di informarti, queste cose si sanno. Le speculazioni anche. Dicono: potresti spendere il tuo tempo meglio. Certo, per dire che sapere fa male, costringe ad essere testimoni dei dati di fatto. Niente di peggio per chi non può permetterselo.

Irene Campari

Carrefour: l'insostenibile pesantezza del mattonedi Irene Campari

Oggi, 30 gennaio 2007, su "Il Giorno" in un articolo di Manuela Marziani che riprende le notizie circa la vicenda Carrefour fornite da questo blog, compaiono dichiarazioni della dirigenza Carrefour che confermano non solo tutto quanto ho scritto in merito alla cessione, ma indirettamente anche l'analisi che ho proposto.Il Gruppo francese sostiene che è loro abito vendere le gallerie. Noi, absolute outsider delle Real estate, siamo portati a sostenere che il loro abito sia quindi quello di fare affari con gli immobili, e quando questi si fanno nel giro di quindici giorni vuol dire che una speculazione c'è stata. Generare plusvalenze in questa maniera, a prescindere dalla mission del Gruppo, non so come altrimenti chiamarlo se non con quel nome. E' chiaro, non siamo nati ieri, che l'obiettivo è creare profitti a qualunque costo, ma questa prospettiva non può essere fatta propria e accettata da una pubblica amministrazione. L'operazione Carrefour c'era stata presentata in Consiglio comunale come motore di sviluppo e volano occupazionale. Io e pochi altri avevamo esplicitato tutti i nostri dubbi. Puntualmente concretizzatisi in questi giorni. E i dubbi, almeno da parte mia, non erano solo su questa singola operazione, ma su tutta la direttrice di sviluppo che questa amministrazione sta proponendo: strade, grande distribuzione, logistica, banche. Queste filiere sono enormi campi arati da Grandi Gruppi finanziari per contrattare con i quali occorrono amministrazioni forti che non cedano sul bene e sull'interesse comune. Che sappiano controllare i processi avviati. Cosa che non è nemmeno avvenuta nel caso del Carrefour. Dalla prospettiva dell'interesse comune della cittadinanza pavese, l'affair Carrefour è stato un evento negativo. Che ci deve anche insegnare molto. Come, per esempio, non sia avveduto l'associare gli interessi della collettività, e legarli, a quelli dei grandi gruppi finanziari. Alla fine non si sa mai chi sia il referente privato tanto le società generate sono tendenti all'infinito. Solo amministrazioni molto deboli possono quindi accettare legami così stretti. Noi non siamo per un clima post-democratico, in cui i partiti rispondono ai gruppi imprenditoriali invece che ai cittadini. Quest'ultimi devono rimanere il referente principale della politica. Le amministrazioni pubbliche devono ritornare a fare l'interesse del pubblico e della comunità, portando ai tavoli di contrattazione l'interesse generale, e non quello del partito o del Gruppo d'"area". E non lo diciamo perchè siamo veterocomunisti, come qualcuno maldestramente vuol farci apparire, e nemmeno degli estremisti. Piuttosto perchè siamo consapevoli che si stia giocando moltissimo in questo periodo, e che si tratti di un gioco generato da continui conflitti di interesse, silenzi incrociati, annullamento della partecipazione democratica, disinformazione, devastazione dell'ambiente, con posti di lavoro che durano da un'alba ad un tramonto quale corrispettivo.

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Irene Campari

Si sono già venduti il Carrefourdi Irene Campari

Gran parte del nuovo ipermercato Carrefour di Pavia è stata venduta ai primi di gennaio del 2008. L'ipermercato era stato inaugurato il 6 dicembre 2007. E' stato costruito sull'area dismessa Fiat. Il nuovo proprietario è Union Investment Real Estate Ag. Il 10 gennaio quest'ultima ne dà notizia tramite un laconicissimo comunicato. Da Carrefour non una parola. Il 16 gennaio qualche news si trova in siti di Gruppi immobiliari. Pavia non ne sa nulla. Union Investment è un grande gruppo che gestisce fondi finanziari e immobiliari con sede ad Amburgo in Germania.

Mappa dell'ipermercato Carrefour alla Vigentina di Pavia.

Dell’ipermercato è stata acquisita tutta la galleria, quella che l’assessore Sacchi ha definito “negozi di vicinato”. Sono 20000 mq, come dichiarano i compratori. Rimangono fuori 7000 mq dell’ipermercato. Questi “negozi di vicinato” sono stati comperati da Union Inv. tramite il fondo immobiliare Unilmmo, controllato da Union Asset Management Holding Ag e dalle banche Dz Bank Ag di Francoforte e Wgz-Bank Ag di Düsseldorf. Sarebbe come avere il fruttivendolo sotto casa gestito dalla Lehman&Bros; secondo l'assessore Sacchi è normale. Union Inv. ha deciso di comprare il Carrefour di Pavia non tanto perchè fosse interessato a condurne in porto le aspettative cittadine, ma perchè intende espandersi in Italia e vuole cominciare dalla Lombardia, che il Gruppo definisce, in documenti ufficiali, la Regione che ha il più alto reddito pro capite in Italia. Nel comunicato stampa del Gruppo si legge: ”Amburgo, 10 gennaio 2008 [...] in questo modo Union Investment ha acquistato il suo primo centro commerciale in Italia continuando la propria strategia di diversificazione internazionale nel segmento del retail. La Compagnia acquisisce il “Centro commerciale Carrefour” in Pavia tramite il fondo chiuso-aperto UniImmo Europa con una transazione di 74 milionidi euro. Il centro sviluppato da Carrefour offre circa 20000 mq di spazio di affitto ed ha aperto solo in dicembre. L’ipermercato che copre circa 7700 mq non è incluso, ma rappresenta un’attrazione chiave per il centro nel suo complesso che si caratterizza per la presenza di marchi di moda molto solidi in Italia e altri settori sempre legati alla moda. Ha un totale di 65 negozi e 10000 mq di spazio affittato; la galleria è perlopiù quasi interamente affittata. Il centro è situato in una zona di Pavia molto ben collegata con le strade principali e le autostrade per Genova-Milano. Circa 236.000 persone vivono nel bacino del supermercato". L’Italia è uno dei più grandi mercati d’Europa per il retail, ha detto Frank Billand responsabile di Asset Management di Union Investment, che controlla il fondo Unilmmo. Il quale sostiene anche che questo passo permetterà alla Compagnia di espandersi nel sud d’Europa, nonostante la competizione sia alta. Insomma, ci provano.

Come funziona il meccanismo

E’ chiaro come l’intento sia quello di poggiarsi Inizialmente su Pavia per lasciarla nel momento in cui altri investimenti più remunerativi si affacceranno all’orizzonte. E magari nel frattempo la superficie d'area del centro commerciale sarà aumentata, magari tramite il parcheggio, con un'altra piccola variante al Prg. Così aumenteranno le plusvalenze della Union Inv. al momento della vendita. Ormai sappiamo come funzionano le speculazioni immobiliari: tramite la cessione delle società o dei fondi che gestiscono gli immobili, e dopo pochissimo tempo che sono stati acquisiti. Così si generano plusvalenze per i Grandi Gruppi. Ci si può arricchire in una notte, avendo le giuste conoscenze e qualche società di diritto lussemburghese a disposizione.Per comprendere l’organizzazione di un ipermercato, e come si possano fare affari a prescindere dalle vendite, occorre considerare che la sorte degli immobili è una variabile indipendente dal resto, e anche la più remunerativa. Qui si gioca anche il ruolo delle pubbliche amministrazioni. Una volta che un Gruppo finanziario ottiene dalle amministrazioni le varianti ai Piani regolatore riconvertendo a destinazione commerciale i terreni con destinazione meno fruttifera, ci hanno già guadagnato. Potranno infatti rivendere al prezzo di mercato per terreni a destinazione commerciale, e non agricola come, per esempio, erano parte dei terreni sui quali è stato costruito il Carrefour. Inoltre, per Gruppi che operano sia nel settore commerciale che in quello dei trasporti e della logistica, come è il caso di Gruppi immobiliari, diventa importante il parcheggio. Più grande è meglio è. Capita quindi che il Carrefour abbia a disposizione circa 8000mq di parcheggio di “pubblica utilità” che possono tornare molto utili anche in vista di una riconversione del Centro commericiale nel caso non sia più vantaggioso. Operazioni di questo tipo sono all'ordine del giorno:

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recentemente la Unilmmo ha venduto parte del proprio patrimonio immobiliare tedesco alla Banca Morgan&Stanley, socia, tra l'altro, di Luigi Zunino in Risanamento Spa.

Chi gestisce l'ipermercato

Il board managment di Carrefour è stato modificato il 23 gennaio 2008, tre giorni fa. Non a caso. Le motivazioni sono legate al cambiamento dii strategia per il cliente e l’”innovazione”. Sta anche cedendo tutto il patrimonio immobiliare nel sud Italia. Capita che anche l’investimento su Pavia non vada come dovrebbe andare. A meno che l’affare non sia già stato fatto incassando i 74 milioni di euro da Union Inv. Tuttavia è chiaro ormai che Pavia non può reggere tutta questa offerta di consumo. Come non potrà reggere gli altri paventati e sciagurati 9000 mq alla ex Snia. Ma gli affari sono affari, e se non si fanno con i pelati si debbono fare con il mattone o il carton gesso. Proprio la Tradital di Zunino sta facendo la stessa riflessione per i 44000 mq che possiede nell'ex area dismessa di Viale Montegrappa.Il Centro commerciale direttamente dipendente da Carrefour è gestito dalla società Agorà Srl. Questa è società del Gruppo Aedes, uno dei maggiori gruppi immobiliari italiani. Aedes è controllata dalla Holdings Crescendo Family (della famiglia Castelli), da Amenduni Acciaio di Bolzano, da PRIM (Promozioni immobiliari del costruttore Antonelli), da Fininvest (Silvio Berlusconi). Era l’immobiliare di Carlo De Benedetti. Aedes controlla numerosissime società immobiliari. E’ in affari con il Gruppo Risanamento di Luigi Zunino, con il quale condivide quote societarie e business della loro compra-vendita. E’ in affari anche con la Michele Amari Spa del costruttore Giuseppe Statuto, contropattista insieme a Caltagirone, Coppola, Lonati, Bonsignore e Gianpiero Tasco di Meliorbanca, nella scalata Bnl. Insieme a Statuto ha costruito l’enorme multisala cinematografica di Rozzano. Statuto è diventato improvvisamente ricco nel maggio 2003 tra il Lussemburgo e le Isole Vergini Britanniche. Ne sa qualcosa di plusvalenze generate negli studi notarili tramite cessioni e vendite di società immobiliari. Agorà ha in carico la commercializzazione del Carrefour. Il 27 aprile 2007 ha comperato anche l’85% della società veneta Unicenter che gestisce in Lombadia altri cinque centri commerciali. Aedes ha sede anche in Romania e Bulgaria. Agorà srl si serve anche di un’altra società, la Aareon (che ha alle spalle la Aareal Bank), per i sistemi di gestione immobiliare dei centri commerciali. Agorà fa di mestiere di suggerire ai promotori (Carrefour) quali siano le migliori strategie per un centro commerciale: metratura, parcheggi, numero di dipendenti. Il ruolo è cruciale, e anche le entrature debbono essere all’altezza. Il Gruppo Aedes invece fa di mestiere quello che stanno facendo i gruppi immobiliari: si comperano e si spartiscono quote societarie. La società Mercurio srl è stata ceduta da Luigi Zunino a Aedes e gestiva un immobile a Napoli. Nell 2006 Aedes si spartisce con Risanamento due società, Mariner S.r.l. e Turati Immobiliare, per la gestione di pochi immobili a Roma (via xx settembre e via Veneto) e a Rho (50% e 50%). Si conoscono, sono in affari da tempo. Il 4 ottobre 2007 Aedes ha ceduto a Risanamento, attraverso la società Aedilia Nord est, un immobile a uso ufficio di Torre Quartesolo per un valore di 39 milioni di euro e un immobile per negozi in Biella del valore di 7 milioni di euro. Queste operazioni hanno fatto guadagnare ad Aedes circa 11 milioni di euro. Da Risanamento ha anche comperato in ottobre un edificio nel centro di Roma per 93 milioni di euro. Nel 2007 compra il 20% della società Roma Development proprietaria di un’area a “La Storta” di Roma, sulla Cassia, dove è in corso una enorme riqualificazione urbana. L’area è di proprietà di PRIM del costruttore Antonelli che è anche socio al 5% di Aedes stessa. Nel Collegio sindacale di Reno de Medici, società di Giuseppe Garofano socio di Luigi Zunino, siede come uditore, Marcello Priori, presidente del Collegio sindacale di Carrefour Servizi finanziari e auditore titolare di Carrefour Italia Immobiliare. Presidente di Aedes è Alfio Noto, amministratore delegato è Luca Castelli. In questo periodo è in perdita come tutti i Gruppi immobiliari:

Non c’è niente da ridere

Perchè alle plusvalenze sono interessati questi Gruppi, non allo “sviluppo” della città, all’”innovazione” come ce la danno a bere gli amministratori comunali che hanno messo Pavia nelle loro mani. Il Comune ha puntato tutto sull’occupazione del suolo, sulle costruzioni residenziali, sui centri commerciali e sulla logistica (ma non lo dice). I posti di lavoro creati ex novo sono pochissimi e tutti precari. Per poter mantenere questo tipo di “sviluppo” occorre una struttura sociale basata su famiglie che possono permettersi di pagare un mutuo per comperarsi una casa, una delle tante che sono state costruite nei nostri quartieri, occupando tutti gli spazi liberi disponibili. Altrimenti anche questi immobili diventeranno merce passiva, speculativa che non permetterà la circolazione locale di liquidità per altri investimenti. Tuttavia, per poter permettersi un mutuo, una famiglia deve poter contare su di un reddito sicuro per almeno vent’anni. Come si fa se i posti di lavoro sono solo precari? Il sistema che ci hanno imposto rischia seriamente di essere un boomerang colossale per tutti, tranne che per pochissimi che vivono lontano e ai piani alti di palazzi di prestigio.

Irene CampariEccomi

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Dieci giorni fa era sparita la pianta del Carrefour alla Vigentina che avevamo inserito nel post dedicato alla vendita della Galleria del centro commerciale, avvenuta all'inizio di gennaio. La società Agorà, dopo qualche nostro post di informazione circa le misure delle aree dell'insediamento commerciale, ha cambiato l'immagine del Carrefour di Pavia nel proprio sito, sostituendo la pianta con quella dell'ingresso dell'iper, che ci siamo ritrovati anche nel blog. Ripostiamo quindi quella pianta, e con piacere come si fa con vecchi amici ritrovati. Riproponiamo anche l'immagine da satellite dell'insediamento ripresa a maggio 2007.

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Immagini ©2008 DigitalGlobe - Termini e condizioni d'uso

MappaSatellite

Ibrida

Di quando la Sonae si interessò di Pavia ...Quando si dice localismo pensando agli orti mentre altri hanno già pensato ai centri commerciali.... Quello che pubblichiamo è un articolo del luglio 2005 e riguarda Pavia e la Sonae, il gruppo portoghese leader della grande distribuzione, il centro commerciale di Borgarello e la Padania, un Museo dell'Industria, capannoni e gli outlet, sviluppo ambientale sostenibile. E un viaggio nel nostro territorio e tra la grande distribuzione organizzata. L'autore è stato anche alla Vernavola quando il Carrefour non c'era ancora, e descrive il Parco Visconteo....Vi si racconta anche di ciò che ha detto desolato l'architetto progettista Sir Richard Rogers, autore del grande Designer Factory Outlet allo sbocco britannico del Tunnel della Manica, di come ormai si possa andare da "Torino a Venezia senza trovare significative interruzioni nella trama continua dell’edificato, delle infrastrutture doppie, triple, di un coperchio di cemento e asfalto che rischia di soffocare con la sua inefficienza sia l’ambiente che la sua ragion d’essere storica, ovvero quello che lo mantiene vivo e vitale". E' questo ambiente che verrà salvaguardato dai Padani nordisti? Nel prossimo post continueremo a raccontare le possibili avventure della Sonae nel pavese, ed altro, narrando del quadretto idilliaco in cui il nostro Piano di Governo del Territorio calerà.(Irene Campari)

Centri commerciali Apocalittici, Centri commerciali Integrati di Fabrizio Bottini

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Preludio pedemontano La storia commercial-territoriale che andiamo qui a raccontare, comincia nella periferia industriale bresciana. O, meglio, nel vicino Portogallo. Portogallo che – abbastanza ovviamente se ci si pensa un secondo – non è abitato solo da seriose donne contadine vagamente baffute, o ridenti pescatori con berretto da tonno nostromo, ma anche da modernissimi managers rampanti, tali e quali a quelli che da noi, in tutta Europa e Stati Uniti, svolazzano da un moquettato ufficio all’altro, decidendo in anglofono specialistico iniziatico gergo i destini dello sviluppo, globale o locale fa lo stesso. Managers come quelli della Sonae.

Come possiamo leggere sul sito Sonae nasce nel 1959 a Maia, in Portogallo, come impresa specializzata nelle lamine di legno ornamentali, sviluppandosi poi per circa vent’anni sempre nel campo dei prodotti derivati dal legno. Con gli anni Ottanta e l’entrata del Portogallo nella Comunità

economica europea, le attività di impresa cominciano a diversificarsi, con l’acquisizione di una catena di supermercati, il lancio del primo ipermercato portoghese, e la creazione del ramo specializzato immobiliare finalizzato alla realizzazione di Shopping Centers. Contemporaneamente, l’impresa entra anche nei campi della comunicazione, delle tecnologie dell’informazione, delle attività per il tempo libero e turismo. Da successive espansioni internazionali e riorganizzazioni, nasce la holding Sonae Investimentos, interamente dedicata al moderno commercio, e separata dalle altre attività industriali. Gli shopping centres interessano Portogallo, Brasile, Spagna, Grecia, Germania, Italia, Austria.

L’immagine dell’impresa, in generale e in particolare nel campo dei “centri commerciali integrati” (che offrono una gamma di servizi più ampia del solo commercio) punta molto sull’idea di sviluppo ambientale sostenibile, che informerebbe di sé le politiche industriali e di mercato. Leggiamo a questo proposito: “il management ambientale è una delle priorità di impresa, e un fattore chiave”. Nel 2001 il gruppo ha pubblicato un pamphlet che delinea la sua “politica ambientale”, distribuisce ai propri dipendenti il periodico Eco-Noticias, e edita periodicamente un Environmental Report. La seconda edizione del Rapporto, quella attuale, sottolinea come sia ora che in misuramaggiore per il futuro “non intendiamo focalizzarci solo sui risultati della Sonae in campo economico e ambientale, ma anche sui progressi in campo sociale, dimostrando il nostro impegno per un progresso continuo verso la Sostenibilità Ambientale”. In effetti, scorrendo affermazioni e cifre, emerge interesse e impegno in ambiti come le emissioni, il trattamento dei rifiuti, la qualità dei prodotti e processi, l’impatto sul paesaggio, e molti altri temi di interesse per l’ambiente alle varie scale. Se si considerano tutte le azioni complesse che comporta la individuazione, progettazione, realizzazione, gestione e sviluppo di un grande centro commerciale integrato, non si può negare che nel Rapporto, anche solo considerando la parte della Sonae Immobiliare (altri spunti interessanti emergono dal resto delle attività), c’è ampio spazio per i temi ambientali in senso lato.

Rassicurante, per esempio, nel caso di un sito in un’area dismessa delle nostre città o cinture metropolitane. Ferme restando, naturalmente, le ovvie attenzioni all’ambiente inteso come sistema locale, fatto anche da cose come la infrastrutturazione, i flussi, insomma tutto quanto non si può ridurre e ricondurre ai compiti specifici dell’impresa, ma che con la sua logica si incrocia eccome. E nel primo scorcio del terzo millennio, i destini della Sonae nel suo girovagare tra Europa e Sud America, incrociano quelli della nostra Brescia: un tempo industriale, ancora in gran parte tale, ma alle prese con una complessa e strategica trasformazione urbana e metropolitana, verso un uso del territorio tra l’altro più attento, proprio, alla questione del recupero ambientale. L’occasione è un’area dismessa abbastanza tipica per le nostre città italiane: a ridosso del centro storico, degradata, ma squisito bocconcino per chi volesse e potesse investirci in operazioni di redevelopment nel segno del commercio, terziario, e vari altri usi più lucrosi delle obsolete e fuligginose ciminiere. Siamo nel “comparto Milano” della città, noto alle cronache per i veleni che la vicina Caffaro ha sparso in tutta la provincia per generazioni, e l’area è quella già occupata dagli impianti Atb, definita dal crocicchio fra le vie Italia (una parallela ai viali di circonvallazione del centro storico) e Cassala (una radiale che dalla stessa cerchia taglia le linee ferroviarie e immette nel sistema di circonvallazione e tangenziale sud), pochi minuti a piedi a ovest della stazione. Si tratta quindi di una operazione di recupero piuttosto delicata, per la città come per gli investitori, ma ghiotta: 44 milioni di Euro investiti solo per l’acquisto dell’area, per un totale di 52 mila metri quadrati destinato a contenere commercio, uffici, intrattenimento, servizi per la città come la sede del Museo dell’Industria, per un totale di 100 milioni di Euro fra area e rinnovo. Il Giornale di Brescia ci informa tra l’altro che “la più contenta sembra la Signora Maria ... di vedere come un pezzo di città che se ne va via, giorno dopo giorno” portandosi appresso fumi, o angoli magari pericolosi e bui (Gianni Bonfadini, Bisider-Atb, le macerie e il futuro, 7.8.2002). Mai contenta, la probabilmente inventata signora Maria, quanto gli ambientalisti-capitalisti della multinazionale portoghese e della sua consociata italiana. Fermi restando i soliti dubbi dei soliti scettici, sul fatto che insieme ai fumi se ne vadano via per esempio anche cose come i contratti collettivi, pare che il passo a cui partecipa la Sonae sia decisamente in avanti. Si recupera alla città un’area strategica sinora buco nero, a ridosso della ferrovia e a snodo fra la città intermedia e la prima fascia periferica, e la si può destinare ad attività “centrali” in senso lato, ovvero non generico terziario da palazzoni per uffici in affitto, ma usi più complessi ed articolati. Resta da vedere il risultato concreto, ovviamente, ma ci sono ottime premesse di riuscita, e le garanzie offerte dall’operatore, di un approccio ambientalmente / socialmente sostenibile, sembrano rispettate (grazie, presumibilmente, all’elevata capacità di interazione tecnica e politica dell’ente locale interessato).

Sviluppi di pianuraCome si diceva all’inizio, Brescia pedemontana è solo la tappa introduttiva della storia iniziata in Portogallo e ramificata qui. Il mondo è piccolo, figuriamoci la Lombardia vista da uno staff manageriale multinazionale. Per capirlo anche in mancanza di elicottero, basta imboccare una delle due vie che tagliano l’area industriale dismessa: viale Cassala. La strada, con l’andamento a grande curva regolare tipico delle zone industriali disegnate su tracciati e scambi ferroviari, scorre fra i muraglioni delle zone ex siderurgiche e le “sironiane” torri degli acquedotti. Poi attraversa un passaggio a livello infilandosi nel sistema di uscita

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meridionale da Brescia, che nel giro di qualche centinaio di metri prende il nome di via Orzinuovi, e oltre i confini comunali di provinciale 235. Raggiunta Orzinuovi dopo qualche decina di chilometri fra paesi, semafori fra il bar e il sagrato, e case sempre più rade, si incrocia un’altra 235, la Statale che lungo un grande arco percorre tutta la media pianura lombarda: dall’asse della Brescia-Goito-Mantova a Montichiari, attraverso i raccordi tangenziali di Crema e Lodi, a Pavia. Sembra un giro piuttosto lungo, ma basta provarci per scoprire che non è affatto così, e la “distanza”, come quella dell’ex zona industriale dal centro di Brescia, è soprattutto mentale: una bazzecola, per chi opera a tutto campo.

Bruce Springsteen liquiderebbe il tutto con un: the highway is alive tonight, where it’s headed, everybody knows. In effetti, anche contando semafori, traffico di piccolo cabotaggio, cantieri vari, a velocità media ci vuole circa un’ora e mezza per andare dall’ombra delle torri d’acquedotto dismesse bresciane, attraverso la pianura irrigua, fino all’incrocio per la Becca nella periferia orientale pavese, dove la 235 finisce nell’anello della tangenziale Est. Logica vorrebbe che il grande semianello, dopo aver attraversato la media pianura lombarda, girasse tutto intorno a Pavia per risalire poi, Parco Ticino permettendo, verso l’asse della Padana Superiore, ma al momento la tangenziale pavese si interrompe davanti a un grande spazio verde. Certo, il piano regolatore prevede da tempo la chiusura dell’anello attorno al capoluogo, e a ben guardare i cantieri sono già aperti e segnano una larga striscia di terra smossa che prosegue tra i campi: ma a sinistra e a destra c’è sempre e solo verde, campagna, spazio aperto. Qui dove ci siamo idealmente fermati, in territorio di Pavia e lungo la statale Vigentina per Milano, questa bella campagna si chiama parco della Vernavola, dal nome del torrente che lo attraversa. Più a nord il cuneo verde si allarga e si articola, e si chiama Parco Visconteo. E proprio al centro di questo parco, nei terreni quasi affacciati sul nuovo tracciato della tangenziale di Pavia, c’è l’altra faccia della medaglia dell’iniziativa multinazionale e multiprovinciale Sonae, che ci eravamo lasciati alle spalle cento chilometri fa con il fiore all’occhiello del redevelopment bresciano a fianco della ferrovia: il progetto di un altro, e ben altro, Centro Commerciale Integrato.

Borgo Borgarello Il celeberrimo complesso monumentale della Certosa di Pavia, famoso anche per aver dato il nome ai formaggi freschi prodotti negli stabilimenti lì vicino, ha la particolarità di non stare a Pavia, come farebbe pensare il nome. Si trova infatti nel territorio comunale omonimo, di Certosa, ed è l’estremità settentrionale di un insieme naturalistico e insediativo complesso, voluto e realizzato nei secoli dalla famiglia Visconti e per un lungo periodo anche recintato con una muraglia di 22 chilometri, dotata di porte come una vera e propria città fortificata. Solo, all’interno non c’erano palazzi e popolo, ma una grande riserva di caccia, con annessi alcuni stabili “di servizio”. Ora, il cosiddetto Parco Visconteo è uno dei punti più qualificati, se non il più suggestivo e prezioso, di una grande fascia verde più o meno continua che dai margini meridionali dell’area metropolitana milanese scende sino a lambire i margini del centro storico di Pavia, e quindi il parco del Ticino.

A differenza del parco urbano pavese della Vernavola, per esempio, il parco Visconteo “non esiste” se non nelle intenzioni di alcuni entusiasti, o nei progetti di riqualificazione annunciati dall’amministrazione provinciale, come quello di un Piano Paesistico, attuativo delle linee generali

stabilite dal Piano Territoriale di Coordinamento. Il piano, si legge nel sito Metropolisinfo.it, “sarà pronto entro l’anno ... e serve ad evitare che possano sorgere strutture in contrasto con l’importanza storica del territorio”. Un territorio che comprende, ricapitolando, i comuni di Pavia a sud, Certosa all’angolo settentrionale ovest, San Genesio a quello est, e proprio al centro, fra il Naviglio e il tracciato della ferrovia, Borgarello. Proprio qui, a partire dal 2000 si sono sviluppati rapporti fra l’amministrazione comunale e la Gestione Sviluppo Commerciale di Bergamo, rappresentante italiana della portoghese Sonae, per un centro integrato che, su una superficie di 200.000 (duecentomila) metri quadri, offra un insieme di servizi commerciali, terziari, di intrattenimento, culturali. Il che, da un certo punto di vista non fa una piega, perché se ci guardiamo intorno, anche qui nelle brume tra fantasmi viscontei, cosa vuole la società? La risposta mi pare innegabile: accesso ai servizi, anche di tipo commerciale. Naturalmente qualcuno pensa che non si possa risolvere tutto con cattedrali più o meno moderniste, sparpagliate a casaccio, che crollano sulla testa della storia insediativa locale. A volte è la soluzione più semplice, e molti la accettano o la subiscono (come si vede dalle folle che si accodano ogni week-end). Ce ne sono altre? Certamente si, ma forse non si trovano nell’atteggiamento che Peter Hall chiama BANANA ( Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything), o nella proposta localistica magari in buona fede, della conservazione tout court di un sistema commerciale e servizi pensato molti anni fa per un contesto completamente diverso di bisogni, mobilità, opportunità di scelta. Quindi, occorre se non altro descrivere il campo di gioco, in cui si muovono gli attori di questa partita.

La scacchiera e le pedineBorgarello è, praticamente e come già capivano i Visconti con la loro riserva di caccia, Pavia. Non solo, ma se lo si inserisce in un quadro più ampio si tratta anche dell’ultimo tratto della discontinua greenbelt agricolo/paesistica che dalle ultime sfrangiature dell’insediamento compatto di Milano qui arriva alle porte di Pavia, sempre più schiacciata nella convergenza (ovvia, su un capoluogo) delle grandi linee di comunicazione territoriale, ma mantenuta non solo visivamente in esistenza dai cunei verdi che arrivano fino alla prima cerchia di circonvallazione urbana. E non si tratta di modellistica astratta, ma del ragionamento primordiale di qualunque pianificazione urbanistica, o meglio di buon senso residuo, che dal Frederick Law Olmsted del Central Park di New York o della Emerald Necklace di Boston, attraverso la cultura del landscape planning anglosassone, abbiamo come al solito re-importato sotto mentite spoglie.

Uno dei cunei verdi, in questo caso specifico, è quello che contiene il piccolo insediamento di Borgarello. Il paese sta ora separato e

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risparmiato dai grandi flussi regionali di attraversamento, chiuso com’è a ovest dal corso d’acqua del Naviglio che costeggia la Statale 35 dei Giovi, con un unico accesso da un ponte che immette quasi direttamente sia in centro storico che nelle (proporzionalmente vistosissime) aree orientali di nuova espansione residenziale a villette, su uno schema a scacchiera monotono e artificioso (che anticipa le bellezze di una certa “modernizzazione”). A est, il territorio comunale è ulteriormente delimitato dalla linea ferroviaria Milano-Pavia, superabile con cavalcavia in corrispondenza del confine comunale a nord con Certosa (proprio di fianco alla recinzione del complesso monumentale), o con passaggio a livello nei pressi del cimitero, qualche centinaio di metri a est del centro storico. Come già detto, il problema di qualunque sviluppo edilizio, qui, è quello da un lato di interrompere la continuità della rete di spazi aperti, e in più nel caso specifico di un “centro integrato” di scala regionale, quello di inserire un enorme attrattore di flussi che creerebbero la base alla domanda di ulteriori stravolgimenti nel sistema di accessi: quindi una reazione a catena tale da rendere quasi automatica l’abolizione - salvo residui visuali di testimonianza - dell’ambiente attuale e del sistema insediativo campi/irrigazione/viabilità secondaria. A ben vedere, un articolo dell’urbanista Giuseppe Boatti sulla Provincia Pavese del 4 ottobre scorso (“Quel che resta della Certosa”), non suona neppure troppo polemico quando osserva che il Sindaco di Borgarello vede: “La città futura fatta ... da mattoni, cemento, asfalto e metri cubi e quadri. E l’interesse comunitario finisce dove terminano i confini del proprio comune. Oltre? Ognuno per sé e Dio ce la mandi buona”. Perché la questione, qui, non sembra quella del “fare” o “non fare”, come posta nella solita prospettiva dei modernizzatori a senso unico, ma del “dove fare cosa, e per chi”. E forse vale davvero la pena di concentrarsi su quel “chi”, pensando a quanti giovani, casalinghe, pensionati, legittimamente auspicano una maggiore offerta di spazi per i servizi, il commercio, la cultura, l’intrattenimento. Basta vederli, in un giorno qualunque per non parlare del fine settimana, mentre si affollano accodati sulle strade grandi e piccole che qui percorrono il territorio su e giù. Ma, secondo i Comitati che si oppongono al Centro di Borgarello, hanno già un sacco di posti dove andare, in un raggio piccolo e medio. Sarà vero? L’unico modo per scoprirlo, come al solito, è quello di seguirli.

Un tranquillo week-end fra centri commerciali e tracce di campagna Quello che chiunque, nella trasferta da Brescia attraverso l’arco della Statale 235, può vedere, è che con l’eccezione di qualche angolo sull’Oglio o casuale scorcio, qui la campagna è soprattutto un ricordo: al massimo si vede “il cuore verde della Megalopoli”, come l’ha definito

Eugenio Turri. E puntualmente, a tutti gli incroci, nodi, tangenzialine, dove il grande arco incrocia le direttrici verso la linea del Po, spuntano lontano o vicino le guglie e pinnacoli plastificati dei centri più o meno complessi che offrono benzina, tonno, pannolini, cinema, danze e soprattutto grandi

parcheggi. Ce n’è uno, piuttosto vistoso e ingombrante, proprio fra le tangenziali di Lodi e Pavia, in corrispondenza del casello autostradale dell’A1, di cui è naturalmente “parassita”, e che provoca ingorghi a non finire. Ma anche più vicino a Borgarello non scarseggia certamente, questo tipo di merce. Per capirlo meglio, l’ambiente in cui si posano queste astronavi della grande distribuzione, niente meglio di un percorso abbastanza lineare di pochi chilometri, a partire dalla linea della “strada Cerca” (nome tradizionale ancora usato in alcuni tratti), che col nome ufficiale di Provinciale 40 Melegnano-Binasco taglia la fascia del Parco Sud quasi esattamente lungo la discriminante fra zone urbanizzate con qualche “vuoto”, e zone agricole con qualche (a volte parecchi) “pieno”. Il punto di partenza ideale è all’altezza di Lacchiarella, dove il centro Il Girasole, con blasone Fininvest e aggiunta di un padiglione esterno della Fiera di Milano e di altro, marca piuttosto significativamente i limiti della conurbazione compatta milanese. Proprio qui, si era vagheggiato anche di mettere la Fiera “esterna” vera e propria, ovvero quella che con i suoi cantieri aperti ora giganteggia nell’ex raffineria di Pero, un pezzo di statale 35 e mezza Tangenziale più su. A pensarci, all’immagine di quell’enormità piazzata qui in mezzo al Parco Sud, c’è davvero da tirare un sospiro di sollievo.

A sud, abbandonando le provinciali, si entra nel centro di Lacchiarella. Un paese con la via principale che scorre fra case, negozi, piazze, incroci, con il tracciato abbastanza integro nell’irregolarità dell’ex strada di campagna lungo la quale nel tempo sono cresciuti gli edifici. Alla fine del tratto urbano, quando i due tracciati centrale e di circonvallazione si ricongiungono, comincia davvero l’ambiente che, più o meno, proseguirà identico per chilometri fino al territorio comunale di Pavia. Sono strade tortuose, asfaltate ma piuttosto strette. Citando Alabama di Neil Young, si può dire che qui le macchine viaggiano with a wheel in the ditch, and a wheel on the track. Nonostante tutto, e soprattutto nei fine settimana, il logorio della vita moderna si fa sentire anche qui, eccome: c’è parecchio traffico, direi quasi tutto locale vista l’abilità con cui i vari “piloti” si barcamenano tra le buche, i fossi a tre dita dalla ruota, e le curve tra gli angoli ciechi di vecchie cascine. Siamo comunque in un altro mondo rispetto al percorso parallelo della Statale 35, qualche centinaio di metri a ovest: case isolate, campi, macchie d’alberi, qualche insediamento un po’ più consistente, come Giussago, fino a Certosa e al monumento che spicca alla fine del rettifilo proveniente proprio da uno dei pochi ponti sul Naviglio in questa direzione. Qui è possibile proseguire lungo un percorso secondario lungo l’enorme recinzione del complesso monumentale, fino all’angolo posto sulla strada che, scavalcando la ferrovia, raccorda la SS 35 con un’altra direttrice principale da Milano per Pavia: la Vigentina. Proprio sull’angolo opposto della recinzione della Certosa si trova l’incrocio verso Borgarello, il cui territorio comunale inizia da queste parti. La strada comunale scorre tra il tracciato della ferrovia a est, e quello del Naviglio e della Strada dei Giovi a ovest. Dopo il piccolo cimitero, ancora in piena campagna, e un nuovo bivio, la via si restringe per entrare nel piccolissimo centro storico, dietro cui si nota piuttosto vistosa tutta la zona di nuova e nuovissima espansione, più o meno a sud-est. È presumibilmente oltre queste aree, che dovrebbe sorgere il progettato Centro Commerciale (o Centro Chissàcosa), nella zona che anche visivamente ha un aspetto strutturato secondo un aspetto tradizionale, nonostante, appunto, la piccola ma decisa villettopoli che appare in vigorosa crescita. Anche sull’altro margine, lungo la strada alzaia che scorre sul lato opposto del Naviglio rispetto alla Statale 35, Borgarello si fa notare per la quantità di edificato (la “città fatta di metri cubi e quadri” stigmatizzata da Boatti), con case di due o tre piani allineate su una o anche due file, che solo dopo il confine col territorio di Pavia lasciano il posto agli spazi aperti. A collegare la strada alzaia al tracciato della Statale dei Giovi, nell’ultimo lungo rettifilo prima del bivio della Tangenziale Ovest di Pavia, un ponte “normale”, e più a sud un altro stretto passaggio selciato, in corrispondenza di una chiusa. Questo è l’ambiente generale dove il sindaco di una popolazione di un migliaio di abitanti ritiene che un centro commerciale di 200.000 metri quadrati possa chissà come atterrare a “impatto zero”.

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Imboccato l’ultimo tratto della strada dei Giovi lungo il Naviglio, quasi subito si salgono le rampe della tangenziale, e si intravedono per un po’ i quartieri della città compatta, tra cui spicca la grande area ospedaliera. Il percorso taglia poi in sopraelevata attraverso le aree molto meno urbanizzate a

ridosso del Ticino, e dopo il ponte sul fiume e un altro tratto la tangenziale si ricongiunge alla direttrice urbana proveniente dall’altro ponte (quello due-trecento metri a monte del famoso Ponte Coperto). Siamo in territorio comunale di San Martino Siccomario, ovvero nell’area geografica che dovrebbe concludere i 90 chilometri della lunga striscia verde del Parco Ticino, da qui alla punta della Becca, alla confluenza col Po. Ma la continuità del parco, o delle aree libere, o di qualunque cosa, se ne è andata chissà dove chissà quando nel passato. Ora la Statale, dal confine comunale di Pavia fino a qui, e oltre a sud fino al territorio di Cava Manara, è una striscia continua di quello che gli inglesi chiamavano ribbon development, e gli americani più onestamente road slum, salvo poi abituarsi e non farci più caso, come la tosse per i fumatori. La traduzione letterale italiana in uso, di “sviluppo a nastro”, mischiata ai colori vari delle insegne luminose e delle bandiere e striscioni promozionali, forse aiuta a migliorare l’impressione, ma non certo la qualità dell’aria, o del bordo stradale, o degli accessi ai piazzali ghiaiosi che in maggioranza costituiscono da queste parti i “parcheggi attrezzati”. In questo ambiente, il centro commerciale San Martino alla confluenza fra la Tangenziale, la Statale dei Giovi e le direttrici per la Lomellina, spicca come relativa isola di ordine ed efficienza, a modo suo. E se non altro contribuisce a schermare il vecchio tracciato, che attraversa il paese e immette nell’ultima punta rurale fra Ticino e Po, dal traffico che qui imperversa a tutte le ore del giorno, più o meno incolonnato. Il centro commerciale è uno spazio senza storia: supermercato, fast-food, qualche gregario collocato ai margini del parcheggio principale, che circonda tutto quanto e fa bello spettacolo di sé (opinione personale) soprattutto nelle mattine festive e nebbiose, visto dall’ultimo tratto sopraelevato della tangenziale.

Proseguendo verso sud il traffico si dirada man mano si aprono spazi a destra e a sinistra. Contemporaneamente e ovviamente, si attenua anche il curioso effetto rue-corridor che riesce a dare questo tipo di insediamento, anche sparso. La fila delle luci di coda si dirada fino a sgranarsi nella normalità di una grande arteria interregionale al ponte sul Po, e poi al territorio di Bressana Bottarone, dove il percorso verso il tracciato della Padana Inferiore si sdoppia: a sinistra prosegue la Statale dei Giovi verso Casteggio, a destra ma solo lievemente divergente la provinciale per Voghera, che sbuca comunque sulla stessa linea pedecollinare della Padana, in territorio di Montebello della Battaglia. Qui si ripete, stavolta in forma moderna e a modo suo pianificata, l’esperienza del road slum o ribbon development che dir si voglia, già descritta. Siamo a un tiro di sasso dall’imbocco della tangenzialina di Voghera (efficientissima, a modo suo), ma l’astronave di precompresso e asfalto che ha deciso di atterrare da queste parti, ha deciso pure che può farne a meno, di quella tangenzialina, e che si costruirà un ambiente viabilistico tagliato a pennello, di cui per ora si intravedono solo sovrappassi imbandierati, pezzi di cantiere, e qualche tracciato interrotto dalle barriere conosciute come new jersey. A quell’incrocio tutti, ma proprio tutti, i flussi obbligati del percorso pedecollinare Piacenza-Alessandria (qui nei tratti urbani si usa ancora il nome “giusto” e appropriato: Via Emilia Pavese), trovano un bel semaforo, a tutto e completo servizio dell’ingresso al parcheggio, o poco più. Ovvero, come abbiamo già visto e stravisto in altri casi, si obbligano tutti, che magari con la multisala, il fast-food, l’ipermercato ecc. non hanno niente a che fare, a una coda probabilmente piuttosto pittoresca da vedere, di notte, dall’alto. Meno pittoresca da farsi, imprecando con quello che sta al telefonino e ti fa perdere il semaforo atteso da cinque turni, o spendendo tutta la moneta possibile coi due o tre schieramenti fisiologici di questuanti con o senza cartello. E sul limitare delle colline dell’Oltrepo, il percorso tra l’offerta commerciale della zona si può anche interrompere.

Conclusioni? Tornando all’oggetto principale di questa passeggiata, si ripete: perché mai il sindaco di Borgarello ritiene che 200 metri quadrati/abitante di centro commerciale (o centro integrato che sia) possano collocarsi “senza impatto” in quel cuneo verde storico che scende dai margini del Parco Sud metropolitano milanese, e si conclude integrato con altre strisce gemelle (come quella della Vernavola) sotto le mura di Pavia? E perché mai proprio lì, con tutta l’offerta di crocicchi, spianate, triangoli, appezzamenti, cavalcavia, di cui il territorio anche prossimo sembra pullulare? La risposta potrebbe essere: perché si è convinto della bontà dell’iniziativa, e soprattutto della serietà dei proponenti, una multinazionale portoghese che nei comunicati ufficiali sembra mettere l’ambiente quasi alla pari dei bilanci. Una risposta convincente, a modo suo, e che in teoria dovrebbe spazzare come fuscelli le solite opposizioni passatiste dei nimbies: quelli che non vogliono nulla a sporcare il proprio cortile, e poi “perdono il treno dello sviluppo”. Ma, e qui la domanda si pone ai lettori e alla fine di questi vaghi appunti in diretta dal territorio: voi (potenziali frequentatori di passerelle, scansie, mostre di pittura ecc.) siete convinti?

Un architetto progettista come Sir Richard Rogers, autore fra l’altro del grande Designer Factory Outlet a bacino di utenza “europeo”, allo sbocco britannico del Chunnel, in una recente intervista al Sole 24 Ore osservava desolato come ormai si possa andare da Torino a Venezia senza trovare significative interruzioni nella trama continua dell’edificato, delle infrastrutture doppie, triple, di un coperchio di cemento e asfalto che rischia di soffocare con la sua inefficienza sia l’ambiente che la sua ragion d’essere storica, ovvero quello che lo mantiene vivo e vitale. Facciamo due conti, e supponiamo: se ciascun sindaco decide di adottare un “piano dei servizi” delegato a una multinazionale “ambientalista”, con uno standard di 200 metri quadri/abitante di Centro Integrato, cose ne esce? E vogliamo negare l’ingresso nel mercato, multinazionale e locale, di altri soggetti magari ancora più dinamici e “ambientalisti”?

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Come si dice: ai posteri l’ardua sentenza. Ma per averne, di posteri, forse è meglio anticipare qualche risposta qui e ora.

(www.eddyburg.it) Ieri pomeriggio, venerdì 6 dicembre, alle ore 17.00 l'ipermercato Bennet di San Martino Siccomario, a due chilometri da Pavia, era vuoto. Due casse aperte, niente fila. Cinque persone sedute ai tavolini del bar della finta piazza all'ingresso. Anche le vere piazze del centro città erano deserte, "irreale" come descrive Piazza Petrarca un commerciante in una lettera a "La Provincia pavese" di oggi.Lo sciame dei consumatori si era spostato all'unisono al nuovo Carrefour alla Vigentina, aperto ieri mattina, dalla parte opposta della città. (Irene Campari)

Noi negozianti di piazza Petrarca siamo finiti in un deserto irreale

E’ il 6 dicembre 2007, è un giovedì e come tutti i giovedì, non saprei dire il perchè, la città, mi riferisco al centro in generale e a viale Matteotti in particolare, è tranquilla; non c’è quasi traffico, ce n’è addirittura meno dei soliti giovedì. --br--Parcheggio come al solito in piazzetta Ferreri, quella dietro il Teatro Fraschini; di solito, anche il giovedì, il piccolo parcheggio a pagamento è interamente occupato dalle auto arrivate prima della mia ma stamane è diverso, più della metà del parcheggio è libero e provo un fastidioso senso di indecisione; ho tanto di quello spazio a disposizione che non so decidere subito dove parcheggiare. Entro al solito bar di piazza Petrarca, saluto il mio amico Luca e ordino il caffè; la «Provincia Pavese» è stranamente lì, distesa in bella mostra sul tavolino, non tra le mani dei soliti clienti che, per farti quasi dispetto, leggono anche tutte le inserzioni a pagamento. Il bar è vuoto. Bevuto il mio caffè e letto in tranquillità tutto il giornale, incluse le inserzioni a pagamento, esco dal bar e approfittando dei dieci minuti risparmiati nella ricerca del parcheggio mi incammino verso le bancarelle del mercato per dare una occhiata più da vicino. Sembra di essere a Ferragosto, non c’è nessuno tranne gli infreddoliti commercianti e i loro banchetti. Ma dove sono finiti tutti? Va bene, il giovedì è sempre stato un giorno tranquillo ma così non l’ho mai visto, così è troppo tranquillo, così è la morte... Sono le undici del mattino, finalmente suona il campanello del negozio, rimasto muto sin da quando ho aperto alle 9, apro, contento di vedere finalmente il primo cliente, è solo il postino che tra l’altro mi picchia tra le mani una multa e tre avvisi di scadenza di ricevute bancarie da pagare.Non ho ancora finito di imprecare, tra me e me, che squilla il telefono, è mia moglie che diretta a Milano, per le consuete commissioni, mi dice di essere ancora bloccata sulla «Vigentina» a causa dell’abnorme traffico di gente diretta al parcheggio, già saturo, del «Carrefour» inaugurato nel pomeriggio di lunedì dal sindaco Capitelli di Pavia. Ecco dove sono finiti tutti, ecco dove finiranno tutti da qui in poi, anche non solo il giovedì. Ecco dove finiremo anche tutti noi, commercianti del centro storico, a pulire, nella migliore delle ipotesi, i vetri delle macchine dirette al nuovo centro commerciale.

Marco Galiazzo ("La Provincia pavese", 7 novembbre 2007)

Nuovo Carrefour-Gis a Pavia: il grande imbroglio di NatalePubblichiamo il comunicato stampa dei capigruppo al Consiglio comunale di Pavia, Irene Campari e Pasquale Di Tomaso, a cui si associa anche il PdCI, merito alla sconcertante vicenda dell'apertura del nuovo ipermercato Carrefour alla Vigentina. Ormai siamo convinti che pensare al peggio sia il modo più adeguato per comprendere il modo di agire di questa amministrazione. Oltre a ciò che è scritto nel comunicato che segue, per chi vorrà farsi un giro dalle parti della Vigentina, si accorgerà di come quella parte del Parco Visconteo si sia trasformata in una terra desolata di felliniana immaginazione.

Comunicato stampa in merito all'apertura del nuovo ipermercato Carrefour allaVigentina.

L'ipermercato Carrefour alla Vigentina verrà inaugurato mercoledì 5 dicembre 2007 e aprirà giovedì 6. Questo avviene in violazione delle deliberazioni prese dal Consiglio comunale di Pavia che ha recentemente votato un ordine del giorno con il quale si chiedeva alla Giunta comunale di attivarsi in tutti i modi per ottenere garanzie occupazionali e salvaguardia dei diritti acquisiti per i lavoratori del GIS La Torretta, la tutela dei diritti per i neoassunti e la verifica del numero di assunzioni al quale l'azienda si era impegnata nel periodo della richiesta delle licenze edilizie e commerciali. Secondo l'amministrazione sarebbero state almeno 100. Si chiedeva inoltre anche il rispetto degli accordi presi in precedenza tra amministrazione e proprietà in merito alla chiusura dei punti vendita di Viale Matteotti e della Torretta. Se non si fossero nel frattempo verificate queste condizioni, si chiedeva all'amministrazione di non permettere l'apertura del nuovo ipermercato.A nessuna di queste richieste è stato dato seguito. Nessun lavoratore verrà assunto. I diritti acquisiti dai dipendenti de La Torretta sono stati sottoposti a revisione da parte delle organizzazioni sindacali confederali che hanno accettato compromessi silenti con la proprietà. Sono stati attivati solo contratti di carattere servile, per pochissimi giovani, che non superano i 18 giorni di lavoro; giusto il tempo per coprire il periodo natalizio. La nuova struttura assorbirà infatti i dipendenti dei supermercati GIS di Assago e Abiategrasso, nonchè in parte quelli de La Torretta. Quest'ultima non chiuderà e nemmeno il GIS Viale Matteotti.Chiediamo all'amministrazione comunale il rispetto delle deliberazioni del Consiglio comunale e gli impegni presi con la cittadinanza, alla quale è stato presentato il nuovo ipermercato come lo strumento per risolvere la crisi occupazionale in questa città. Si tratta invece di un grande imbroglio.

Irene Campari, Capogruppo Gruppo misto Consiglio comunale di PaviaPasquale Di Tomaso, Capogruppo PRC Consiglio comunale di PaviaMartina Sollazzi, Segretario cittadino PdCI

GS-Carrefour: sull'occupazione la proprietà è ancora latitante

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Stiamo seguendo da vicino le vicende relative al nuovo ipermercato Carrefour alla Vigentina, anche per l'importante risvolto occupazionale. I lavoratori e i sindacati stanno chiedendo da tempo un incontro chairificatore con la proprietà, ma questa non si presenta agli incontri. In Consiglio comunale avevo chiesto al Comune di reclamare con forza una esposizione maggiore del Gruppo Carrefour sulle conseguenze occupazionali e sul mantenimento o meno della struttura a La Torretta. Per l'amministrazione comunale sarebbe doveroso per chiarezza e dovere di trasparenza anche rispetto a precedenti comportamenti, che hanno dimostato una sua intrinseca debolezza nel confronto con il grande gruppo commerciale.Ora apprendiamo che i lavoratori del GS La Torretta si trovano costretti a scioperare per richiamare intorno ad un Tavolo gli amministratori delegati del Carrefour. Riprendiamo a proposito un articolo a firma di Fabrizio Merli apparso questa mattina, 9 novembre, su La Provincia pavese.

Due giorni di sciopero per il Gs

I responsabili del gruppo non hanno convocato i sindacalisti Domani assemblea dei dipendenti nella struttura di via Torretta

L’accordo tra le parti era stato preso in Piazza Italia

PAVIA. Il gruppo “Gs-Carrefour” non si è fatto vivo con i sindacati e i dipendenti scendono sul sentiero di guerra. Due giorni di sciopero (il 16 e il 17) e domani assemblea del personale nella sede “Gs” di via Torretta. I vertici del gruppo dovevano incontrare i rappresentanti sindacali per discutere degli accordi siglati, a suo tempo, con Provincia e Comune e rimessi in discussione all’ultimo momento. La situazione insomma si sta facendo sempre più tesa, mentre l’eventualità che il nuovo “Carrefour” sulla Vigentina venga inaugurato entro il prossimo Natale si allontana.In occasione di un incontro in amministrazione provinciale, lo scorso 30 ottobre, gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil avevano riferito che il portavoce dell’azienda si era impegnato a riconvocare i delegati per iniziare la discussione sul trasferimento dei dipendenti “Gs” alla Vigentina. Secondo l’accordo, l’azienda avrebbe dovuto mettersi in contatto con i sindacalisti entro mercoledì. Ma ieri sera, dal gruppo “Gs-Carrefour” non era ancora arrivata nessuna telefonata. «Noi abbiamo atteso - ha spiegato Salvatore Cirillo, della Cgil - ma nonostante gli impegni assunti non siamo stati contattati da nessuno».Questo ha provocato la comprensibile reazione dei 75 dipendenti di via Torretta. La Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) ha deciso una serie di azioni. Domani, innanzitutto, verrà convocata l’assemblea dei lavoratori.Un evento dal “peso” particolare, se si considera che il sabato è il giorno di maggiore affluenza ai supermercati. Inoltre sono già stati previsti due giorni di sciopero, per il 16 e il 17, e la «sospensione immediata di ogni forma di collaborazione, inclusi gli straordinari». Gli esponenti delle tre principali sigle sindacali scriveranno anche a Comune e Provincia per segnalare il fatto che, nonostante gli impegni assunti in una sede istituzionale, i manager del gruppo “Gs-Carrefour” hanno eluso la discussione. La preoccupazione tra i dipendenti di via Torretta è sorta quando l’ufficio provinciale del lavoro ha iniziato alcune preselezioni per personale da impiegare nell’ipermercato Carrefour sulla Vigentina. Gli accordi siglati e ribaditi più volte con il Comune e la Provincia, infatti, dicevano cose diverse. Prevedevano che il punto vendita di via Torretta dovesse chiudere, che tutti i dipendenti dovessero essere reimpiegati nella struttura della Vigentina, e che per ulteriori assunzioni si desse la precedenza a cassintegrati o comunque lavoratori in difficoltà. Dal gruppo francese, invece, all’improvviso sarebbe stata manifestata l’intenzione di non chiudere la struttura di via Torretta. Questo ha allarmato i lavoratori. «La direzione ci ha detto che con l’apertura sulla Vigentina il fatturato del “Gs” calerà del quaranta per cento - hanno riferito in consiglio comunale i portavoce del personale - ma se per le assunzioni ci si rivolge ad altri candidati, più giovani e meno costosi per l’azienda, che ne sarà di noi quando il Gs cesserà di funzionare?». Negli incontri con i sindacati e con le istituzioni, gli esponenti del gruppo industriale hanno sempre assicurato che il livello dell’occupazione sarebbe rimasto invariato.Ma i timori di Cgil, Cisl e Uil riguardano anche il tipo di contratto, differente a seconda che si lavori per il marchio “Gs” piuttosto che “Carrefour”. Le garanzie e i diritti maturati in “Gs” - in sintesi - potrebbero svanire o essere pesantemente ridimensionati. Sotto questo profilo la mancata partecipazione della proprietà agli incontri con i sindacati non può certo essere letta come un segnale positivo.

Fabrizio Merli ("La Provincia pavese", 9 novembre 2007)

Questa sera al Consiglio comunale di Pavia si discute di Carrefour-GS (Circolo Pasolini, postato il 29 ottobre 2007)

Questa sera, lunedì 29 ottobre 2007 alle ore 21.00, si terrà, presso Palazzo Mezzabarba, il Consiglio comunale dedicato alla vicenda occupazionale legata al nuovo insediamento commerciale Carrefour alla Vigentina. Vi è solo questo punto all'ordine del giorno, il cui titolo recita: Problemi inerenti il rispetto del protocollo d'intesa tra Comune di Pavia, amministrazione provinciale e soc. GS spa - Carrefour "Azioni di inserimento occupazionale presso il centro commerciale di via Vigentina."Rimandiamo per un approfondimento sul tema al post "La città internazionale dei corpi inerti" pubblicato su questo blog.

La città internazionale dei corpi inerti (Circolo Pasolini, postato il 26 ottobre 2007)

Ci avventuriamo a poco a poco nei centri commerciali e nelle logistiche che stanno progressivamente occupando il territorio, anche quello urbano. A Pavia ce ne saranno a go go. Eravamo già intervenuti, e interverremo, a proposito dell’area ex Snia Viscosa. Intanto, dilatiamo l’interesse ad altre zone e altre operazioni, riprendendo il tema con la prossima apertura dell’ipermercato Carrefour – GS sulla Vigentina, costruito laddove da 25 anni languiva l’area dismessa dell’ex Fiat. C’è ormai un reciproco richiamo tra centri commerciali e aree dismesse. Dove si producevano corpi inerti, ora si distribuiscono o si stoccano. Si spostano di qui e di là, o si lasciano lì. Tanto quel che conta, nel nostro Occidente è la rendita dei suoli, sulla quale convergono interessi molteplici, anche quello delle pubbliche amministrazioni. Pavia diventerà la città internazionale dei corpi inerti, piuttosto che città internazionale dei saperi. E sono proprio i venditori, distributori e magazzinieri che sponsorizzano, e sponsorizzeranno, gli eventi della città dei saperi. Come è accaduto per il recente

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Festival dei Saperi, che ha ottenuto un cospicuo sostegno dal Gruppo GS. Da anni presente in città, ma solo quest'anno sponsor della manifestazione dedicata ai diritti, alla nuova democrazia e al buon governo dello spazio sociale (e dove si è anche parlato di nonluoghi). Non si dimentichi poi la Banca Regionale Europea-Fondazione Banca del Monte, tra gli sponsor più generosi del Festival e proprietaria dell’area dismessa ex Neca sulla quale sorgeranno depositi per la logistica medica.

Tra supermercati e ipermercati: la differenza c’è e si vede

Si legge oggi, 26 ottobre 2007, su "La Provincia pavese" che il Gruppo Carrefour non avrebbe alcuna intenzione di chiudere il supermercato GS alla Torretta, in vista dell'imminente apertura del nuovo centro commerciale Carrefour sulla Vigentina, prevista per l’8 dicembre. E nemmeno avrebbe intenzione di chiudere il GS in Viale Matteotti. Era invece di questo parere nel 2002, quando sottoscrisse un accordo con il Comune circa il reclutamento del personale per la nuova struttura commerciale, nel quale si legge:”... trasferimento delle due strutture che GS gestisce a Pavia nella nuova struttura che verrà costruita con l’obiettivo di dare razionalizzazione alla rete commerciale della città” (4 luglio 2002, prot. n. 021808). Circa il GS di Viale Matteotti, eravamo stati sempre chiari: nonostante le voci sulla sua chiusura, avevamo ribattuto, in Consiglio comunale, come fosse veramente poco credibile.

Si tratta di un’operazione avvenuta in più tappe, complicata e a tratti poco comprensibile. Per illuminare i tratti poco chiari occorre uno sforzo di immaginazione. Del resto l’esperienza ex Snia Viscosa ci ha insegnato molte cose. In particolare che anche ciò che ancora ci provoca stupore, è, per i cattocomunisti praticanti, possibile e reale.

Il Gruppo Carrefour, come strategia di vendita e di distribuzione, conta diversi tipi di strutture dalla diversa estensione: il Carrefour per gli ipermercati, come quello che si aprirà sulla Vigentina; i GS per supermercati e iperstore, come quello alla Torretta; DìperDì per la prossimità, come quello che si aprirà con molta probabilità in Viale Matteotti, Docks Market e GrossIper per il cash & carry. Il Gruppo controlla anche alcuni marchi quali: Docks, Bluesky, Firstline, Viversano, che ritroveremo anche dentro il nuovo ipermercato Carrefour.L’amministratore delegato è, dal 2006, Giuseppe Brambilla di Civesio (ha appena concluso un accordo con Vodafone per un nuovo gestore di telefonia cellulare che si chiamerà UNO). Brambilla di Civesio sa concludere buoni affari, e sa trattare con le amministrazioni locali.Fino a ieri si sapeva che il GS alla Torretta sarebbe stato chiuso. Da qui anche la protesta delle lavoratrici durante l'ultimo Consiglio comunale. Ora la proprietà informa di non avere alcuna intenzione di rinunciare a quel punto vendita. Come darle torto se produce non trascurabile profitto? Quel tipo di supermercato è tendenzialmente delle dimensioni che ormai viene assegnata ai "negozi di prossimità", data anche la posizione vicina alla rete viaria del quartiere Città Giardino. Non è una gran bella prospettiva, ma tant’é. Gli ipermercati vengono invece localizzati nelle adiacenze delle tangenziali e servono un altro tipo di consumatore. Non quello giornaliero, piuttosto quello settimanale, e stagionale, offrendo una gamma di prodotti che coprono necessità a lungo termine (Rolex, plaid, bicchieri, suole per le scarpe, ecc).Mantenendo anche il GS alla Torretta, il Gruppo Carrefour avrebbe, tra un mese, ben due punti vendita nello spazio di nemmeno un chilometro, e sulla stessa strada.

La faccenda si fa intrigante. Il Gruppo Carrefour aveva, fin dal 21 giugno 2002, inoltrato all'amministrazione comunale un Piano integrato di intervento per il recupero dell'ex area Fiat in cui insediare un centro commerciale di 15.000 mq. Il Comune di Pavia approva la proposta, ma la Regione risponde picche: 15.000 mq sono troppi (quell'area è di interesse regionale come pure la destinazione commerciale). La società, che allora si presenta solo come GS spa, ripropone, alla fine del 2005, un altro piano di 11.000 mq di superficie commerciale; la Regione dice ancora no. Il Piano Regionale Triennale del Commercio non prevede quella metratura di vendita, e ne valuta criticamente anche l'impatto socio-economico sul tessuto esistente. Il 12 luglio 2006 il Comune di Pavia rilascia alla società GS l'autorizzazione all'apertura di una struttura di soli 8.100 mq di area di vendita, suddivisa in 3.200 per il settore alimentare e 4.900 per il non alimentare, con annesse aree di servizio. Il 3 novembre 2006 (mentre noi eravamo impegnati a fare chiarezza sulle vicende della prima edizione del Festival dei saperi), la società GS presenta un'altra istanza per l'approvazione del piano di lottizzazione dell'area, che va a sostituire i contenuti dell'autorizzazione già concessa a luglio dal Comune, e i metri quadri di superficie commerciale passano d'amblé da 8.100 a 11.100. La Giunta approva il 17 novembre (delibera n. 250), non considerando che un piano commerciale di questa estensione aveva già raccolto il parere negativo delle associazioni di categoria, come la Confesercenti, da sempre contraria al nuovo insediamento commerciale nell'area ex Fiat. Nel marzo del 2007, una direttiva di Giunta comunale per l’espressione di voto in Consiglio esplicita che i metri quadrati di commerciale sono 11.100 (n.98/07). L'assessore Sacchi precisa in Consiglio che l'aumento riguarderà la distribuzione non alimentare. Il 9 maggio la Conferenza dei Servizi approva il progetto. Tra gli accordi, secondo quanto riporta la stampa in quei giorni, c'è l'impegno del Carrefour a versare 50.000 € per tre anni al Comune per “rivitalizzare il piccolo commercio” (La Provincia pavese, 10 maggio 2007). L'assessore all'urbanistica Sacchi esprime piena soddisfazione. In quella delibera sono comprese opere di "interesse pubblico" da realizzarsi nell'area adiacente all’ipermercato: "viabilità, parcheggi, aree per spettacoli viaggianti e verde attrezzato".

Durante il Consiglio comunale del 2 aprile 2007, feci presente all'assessore Sacchi come il parcheggio, da costruirsi accanto al centro commerciale, che da lui era stato definito “di interscambio” e funzionale alla città, fosse in realtà solo di servizio per l'ipermercato. Non rispose; tuttavia la presunta utilità pubblica di quel parcheggio diventava argomento dirimente, poiché qualcuno avrebbe potuto ridire sul fatto che il Comune rinunciasse ad un introito di un 1 milione e 300.000 euro, che la proprietà avrebbe dovuto trasferire al Comune per compensare la costruzione di un parcheggio privato, qual é quello in funzione di un supermercato. La collettività ha perso 1.300.000 €. A me pareva chiaro che non si trattasse di un “interscambio”: chi lascerebbe mai l'automobile sulla Vigentina per trasferirsi in città? Può provare l’assessore Sacchi che ci sia qualcuno disposto a trasferirsi con un autobus dalla Vigentina al centro città? L'assessore ritiene che sia da par suo lecito dire tutto e il suo contrario, senza che dai banchi della sua maggioranza si alzi qualcuno a chiedergli ragione. In quell'occasione lo stesso assessore si permise di definire "negozi di vicinato" quelli che saranno aperti nella galleria del nuovo ipermercato, mettendo in atto una fredda manipolazione del linguaggio, ormai usuale per questa amministrazione.

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Con il mantenimento della struttura GS alla Torretta, e l'apertura dell'ipermercato Carrefour, il Gruppo torna a ottenere i 15.000 mq di area di vendita che aveva richiesto invano nel 2002. E’ un bell’affare, se si considera che l’estensione massima prevista dal Gruppo per gli ipermercati Carrefour è proprio di 15.000 mq (il minimo è di 4.000).Se la Giunta di Pavia sapeva che il GS alla Torretta non sarebbe stato chiuso (e come faceva a non saperlo?) perché non lo ha comunicato al Consiglio comunale e alle lavoratrici del GS durante l'ultima seduta? Perchè il Gruppo Carrefour può decidere di usufruire di aree commerciali come e dove gli pare, senza che questa sua volontà sia sottoposta allo stretto controllo delle autorità locali? Esiste un piano del commercio da far rispettare? Assessore Nizzoli, a lei hanno appena tolto la delega al Commercio per darla a Rossella dell'Udeur, ma cosa sapeva di questa operazione, visto che le fasi salienti l’avevano vista già assessore? Non l’ho mai sentita dire una parola sui centri commerciali, ma solo sulle bancarelle di Natale. E l'assessore Sacchi che durante l'ultimo Consiglio è stato zitto, può dirci chi amministra e come le aree commerciali in questa città?

Il Parco Visconteo e i nuovi capitani di ventura

L'area totale interessata alla riqualificazione dell'ex area Fiat si trova nel parco Visconteo: 99.000 mq, di cui 57.907,35 interessati al progetto commerciale, di cui 42.628 per attività miste esistenti; 8.090 per viabilità e infrastrutture; 7.188 per parcheggi. Il Parco Visconteo è uno dei parchi storici d'Europa, con un nome bellissimo. Immaginatevi che cosa si troverà davanti il visitatore ignaro della Città dei Saperi, quando, desideroso di beni immateriali ma vivissimi, si volesse inoltrare dal centro di Pavia verso il parco dei Visconti: sulla destra una teoria di medi e piccoli store, un ipermercato con relative strutture di contorno (il Gruppo Carrefour da qualche tempo è solito aprire vicino ai suoi ipermercati anche autolavaggi) e un'area estesa per "gli spettacoli viaggianti"; sullo sfondo a destra il carcere di Torre del Gallo, di fronte la tangenziale che chiude la prospettiva a nord (a proposito di percezione, Sindaco Capitelli). Dalla fine di settembre fino a marzo, questo panorama semiurbano sarà avvolto nella nebbia: Fellini non avrebbe potuto immaginare di meglio. Qualcuno ricorderà, tra coloro che c’erano, di quando l’anno scorso si è inaugurata la tangenziale nord, in pieno autunno, e di come un cameriere in ghingheri cercasse di stendere una tovaglia bianca per il rinfresco su di un tavolo posto su di un viadotto, in mezzo alla nebbia...E i Consiglieri di opposizione scrutavano l’orizzonte nebbioso in cerca degli alberelli che disperatamente avevano chiesto che fossero piantati per mitigare l’impatto della tangenziale...E’ così. Siamo diventati felliniani, nostro malgrado. Per i bambini, Carrefour, per mettersi in buona luce agli occhi della città, aveva pensato di cedere il “Marcione”, area adiacente l’ipermercato, per farci un parco giochi; eppure il nome la dice lunga sulla salubrità del posto (i toponimi sono toponimi e non ci si scherza), inoltre è attraversato anche dai cavi dell'alta tensione. Ma non importa, chi lo ricorda in Consiglio comunale vede solo volti impassibili dai seggioloni della Giunta.

Nella primavera del 2007, l'assessore Sacchi presenta una variante al Piano Regolatore per ampliare la strada "Via Ortaglie dell'Ospedale" (vicina al campo Coni) che sarà di servizio per l'area commerciale e di raccordo con via Treves. Nella variante è prevista una rotatoria sulla Vigentina (non manca mai, una rotatoria), altrimenti nella nebbia uno rischia di infilare la strada sbagliata, solitamente a senso unico. La variante prevede l’estensione dell’area per il parcheggio “di interscambio” (!). Il Consiglio comunale approva. Pianteranno anche gli alberi, per via della mitigazione ambientale, si intende, come chiesto da alcuni cittadini in una Nota Tecnica di Attuazione. Le aree sottoposte a variante sono inserite nella zona del Parco Visconteo chiamata Barco Certosa, di interesse naturalistico e paesistico e tutelata dal Parco del Ticino; alcune piccole zone ricadono però sotto la tutela del Comune, e sono classificate come “zone naturalistiche parziali zoologiche-biogenetiche”. Buona parte delle aree sulle quali si costruirà il parco giostre e gli annessi dell'ipermercato sono (erano) agricole, come le ha classificate il Piano Regolatore Generale.

L’occupazione: il futuro ci guarda con sospetto

Pavia si dovrà preparare a un’occupazione da uomo flessibile e competitivo, da lavoratore solo. Tale è il genere di occupazione che i centri commerciali impongono. Senza certezza, nemmeno quando i lavoratori la dovrebbero avere, perché pericolo di disoccupazione non ce n'è. Con il mantenimento del GS alla Torretta, i dipendenti non dovrebbero subire tagli o riduzione in mobilità. Almeno così appare. Allora ci si chiede perché, visto che i grandi Gruppi commerciali fanno previsioni a lungo termine, il Carrefour abbia stipulato un accordo con il Comune per la "riqualificazione" del personale di quel punto vendita e abbia sottoscritto la garanzia di una loro stabilizzazione all'interno della nuovo ipermercato. La domanda é cruciale e delicata insieme, poiché quello è il punto che ha reso credibile la volontà da parte del Gruppo Carrefour di chiudere la struttura alla Torretta. Tuttavia, i corsi di riqualificazione per i dipendenti GS non sono partiti. Gli incontri chiesti da più di un anno tra alcuni rappresentanti sindacali e il Comune non sono mai avvenuti. E nei documenti e protocolli di intesa tra proprietà e Comune circa le garanzie occupazionali non si citano mai i nomi e le localizzazioni dei punti vendita che saranno smantellati. Allora perché creare panico tra i lavoratori, quando non era necessario?

I primi accordi intercorsi tra la proprietà e il Comune per la garanzia di salvaguardia dei posti di lavoro al vecchio GS risalgono al 2002. E recitano: “Con tale trasferimento [delle due strutture esistenti alla Torretta e in viale Matteotti] GS spa-Carrefour è altresì impegnata alla rioccupazione del personale che attualmente lavora nei due supermercati”. Inoltre “In considerazione dei gravi problemi occupazionali conseguenti allo stato di crisi di aziende locali e del grande contributo che la nuova struttura commerciale, in termini di nuova occupazione potrà dare, GS spa-Carrefour si impegna a dare priorità nella ricerca di personale da inserire nella nuova struttura, alle forze lavoro interessate da tali fenomeni” (4 luglio 2002, prot. 021808), Nella deliberazione della Giunta comunale del 15 febbraio 2007 (n. 716/07), presentata dall’assessore Sacchi, si legge: “In data 22 novembre 2006 la società GS spa ha presentato un’impegnativa con la quale: “dichiara che il personale attualmente occupato, alle dipendenze della sottoscritta presso l’esercizio citato [non ulteriormente specificato] sarà in ogni caso mantenuto alle dipendenze di società del Gruppo Carrefour [non si dice dove]”. Il 7 maggio si stipula un altro protocollo di intesa dal titolo “Azioni di inserimento occupazionale presso il Centro Commerciale di Via Vigentina”, tra Comune, Provincia e GS spa, visto che la superficie di vendita è nel frattempo aumentata, e vi si

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legge: “La società GS spa si impegna, in via prioritaria, al reimpiego presso il nuovo insediamento commerciale del personale operante presso le strutture della società GS site nel Comune di Pavia e interessate a futuri provvedimenti di chiusura/riorganizzazione delle attività. [non si dice quali strutture verranno chiuse e quali riorganizzate e quando]. In fase successiva, a fronte di esigenze aggiuntive di personale da impiegare presso il nuovo centro commerciale di via Vigentina, la stessa società si impegna ad avvalersi dei servizi del Centro per l’Impiego....La Provincia si impegna altresì, in accordo con il Comune di Pavia, a provvedere alla attivazione di specifici percorsi di formazione, anche individuale, da concordarsi con l’azienda, funzionali a dare massima rispondenza alle competenze professionali richieste, in ciò avvalendosi in prima istanza, di competenze e strutture offerte dal centro di Formazione Professionale del Comune di Pavia...Il presente protocollo d’intesa avrà durata di un anno dalla data di rilascio del permesso di costruire [ma si chiama così in termini burocratici? e cosa vuol dire?]”. Assessore alla Formazione Nizzoli, ha proceduto con l’organizzazione dei corsi? Chi meglio di lei poteva avere una visione esaustiva di come stavano le cose visto che era assessore al Commercio e anche alla formazione professionale?

In generale, dal punto di vista occupazionale un ipermercato Carrefour impiega da 250 a 550 persone in 30 diverse mansioni, un supermercato GS da 25 a 100 in 10 mansioni. Per ora il nuovo ipermercato ne ha assunti 68. L'amministrazione aveva dichiarato, quando il progetto doveva essere approvato dal Consiglio comunale, che sarebbero stati assunti 100 lavoratori: il massimo numero previsto per gli iperstore GS, ma meno della metà per il minimo di un ipermercato. Il Gruppo Carrefour e le società che apriranno punti vendita di galleria nell’ipermercato stanno cercando personale tramite annunci in internet, che suonano così: ”...le leve principali sono la valorizzazione delle collezioni e l’animazione della squadra. Vi cerchiamo appassionate di servizio al Cliente e del lavoro di equipe, grintose nel raggiungere gli obiettivi, concretamente capaci di organizzare la vita di negozio e motivare quotidianamente i collaboratori. Le posizioni richiedono max 35 anni”, oppure “...dinamiche, sempre sorridenti e disponibili a lavorare su turni...età max 30 anni”.

Delle perdite occupazionali gli amministratori non hanno parlato. Ne ha parlato, a gran voce, la Confesercenti, che ha definito sbagliata e nociva la scelta del Comune, stimando in una diminuzione secca del 30% degli esercizi commerciali in città, a seguito dell'apertura del nuovo Carrefour. In un loro documento sostengono che il settore alimentare, a Pavia, tra il 2000 e il 2005 abbia subito un saldo negativo, tra aperture e chiusure, del 31,7%, pari ad 1/3 dei negozi. Da statistiche diffuse dal Sindacato nella primavera scorsa risulta che l’occupazione a Pavia e in Provincia crescerebbe solo nel piccolo commercio e nelle piccole imprese commerciali. Allora perché costringerle alla chiusura? C’erano e ci sono buoni motivi per non dire ai piccoli commercianti che anche il supermercato alla Torretta sarebbe rimasto aperto?

Irene Campari

La città internazionale dei corpi inerti: a colpi di scolorina (postato il 30 ottobre 2007)

Ieri sera, 29 ottobre, si è tenuto il Consiglio comunale dedicato al problema occupazionale creatosi con l'imminente apertura del nuovo ipermercato Carrefour alla Vigentina. E' stata una seduta molto interessante. Per coloro i quali a suo tempo avevano seguito le vicende legate alla prima edizione del Festival dei saperi, è stato anche un dejà vu. Scandagliando nella malagestione del Festival 2006, ci eravamo imbattuti in una delibera manipolata: da un documento che dalla Giunta doveva arrivare integro in Consiglio comunale era sparita la pagina 8. Proprio la pagina che conteneva l'informazione circa la società genovese che avrebbe gestito l'organizzazione e la pubblicità dell'evento.Ieri sera, e senza voler fare facili accostamenti, davanti a 30 lavoratrici del GS della Torretta, numerosi sindacalisti, l'assessore provinciale Ciocca (Lega) e cittadini, si è scoperto che il documento contenente il Protocollo di intesa tra Provincia, Comune e GS spa per la salvaguardia dei posti di lavoro degli operatori già in servizio nei due punti vendita GS esistenti a Pavia, e consegnato ai capigruppo durante l'ultima conferenza dall'assessore Brendolise, non era quello poi siglato ufficialmente. Era una versione precedente, ma arrivata comunque a maggio sul tavolo dell'assessore provinciale Ciocca, il quale, prudentemente, lo aveva rimandato al mittente comunale, accorgendosi che quella versione non era quella concordata. Le parti del documento che sono state omesse nella versione definitiva, sono quelle pubblicate in questo blog nel post dal titolo "La città internazionale dei corpi inerti". Infatti, quelle frasi erano cruciali e avevano attirato la nostra attenzione, tanto da citarle virgolettate nel post. Il documento in questione è il protocollo di intesa dal titolo “Azioni di inserimento occupazionale presso il Centro Commerciale di Via Vigentina”, inserito nella deliberazione di giunta del 7 maggio 2007, e vi si legge: “La società GS spa si impegna, in via prioritaria, al reimpiego presso il nuovo insediamento commerciale del personale operante presso le strutture della società GS site nel Comune di Pavia e interessate a futuri provvedimenti di chiusura/riorganizzazione delle attività. In fase successiva, a fronte di esigenze aggiuntive di personale da impiegare presso il nuovo centro commerciale di via Vigentina, la stessa società si impegna ad avvalersi dei servizi del Centro per l’Impiego....La Provincia si impegna altresì, in accordo con il Comune di Pavia, a provvedere alla attivazione di specifici percorsi di formazione, anche individuale, da concordarsi con l’azienda, funzionali a dare massima rispondenza alle competenze professionali richieste, in ciò avvalendosi in prima istanza, di competenze e strutture offerte dal centro di Formazione Professionale del Comune di Pavia...Il presente protocollo d’intesa avrà durata di un anno dalla data di rilascio del permesso di costruire." Le parti sottolineate sono quelle scomparse dal documento sottoscritto dalle parti, che ieri sera su richiesta è stato consegnato ad alcuni Consiglieri. Il nuovo protocollo però non è mai stato risottoposto al voto della Giunta. Semplicemente il foglio con l'attestazione del voto favorevole della Giunta è stato spillato in fondo alla delibera contenente il nuovo protocollo di intesa. Qualcosa non va. E anche di formalmene importante. Non si fanno copia e incolla di delibere di Giunta. Il Sindaco ieri sera ha chiesto scusa per l'accaduto, e noi le abbiamo accolte. Ma non si fanno mai cose del genere, soprattutto quando ad essere tolte sono parti sostanziali e "politiche" di un documento che dovrebbe salvaguardare i diritti di molti lavoratori. Doveva esser l'assessore Sacchi, firmatario della delibera, ad occuparsi di risottoporre il documento modificato alla Giunta. Ma non è stato fatto. Lui ha taciuto su questo punto. C'è stato il tentativo di spostare le responsabilità sugli impiegati. Va da sè che quel documento con o senza quelle parti muta sostanzialmente la prospettiva sia per la società Carrefour in merito agli impegni presi di chiusura dei due punti vendita di La Torretta e di Viale Matteotti, sia per i lavoratori che non saranno vincolati nel percorso di riinserimento alla data del rilascio del

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permesso di costruire. Che ancora non si capisce cosa abbia voluto dire l'assessore Sacchi quando ha voluto farne menzione nella prima versione del documento. Ad una mia domanda precisa, posta ieri sera, non ha risposto. Come non ha risposto l'assessore (ex) al Commercio e alla Formazione professionale (non ex) Nizzoli, alla mia domanda circa l'organizzazione dei corsi di riqualificazione dei lavoratori presso il Centro formazione professionale del Comune. Evidentemente avevamo ragione quando abbiamo scritto che nulla a proposito era stato avviato o realizzato. C'è anche da chiedersi su quale documento gli assessori Brendolise (Lavoro) e Nizzoli abbiamo discusso con le parti sindacali, in un incontro voluto da quest'ultime a metà ottobre: il documento fasullo (ma formalmente approvato dalla Giunta) o quello modificato (e formalmente non approvato)? Anche a questa domanda i due assessori non hanno risposto. Come nessuno ha risposto alla mia domanda circa quanti lavoratori saranno assunti nel nuovo iper, o se effettivamente la Torretta chiuderà o meno. Zitti. Zitti anche quando ho chiesto a quando risalisse l'ultima richiesta da parte dell'amministrazione di un incontro con gli amministratori delegati del Gruppo Carrefour.Abbiamo invece assistito al panegiro del Gruppo Carrefour da parte dell'assessore Sacchi: tirano fuori un sacco di soldi di extraoneri, ha dichiarato. In verità io avevo criticato anche il mancato introito di 1.300.00 € da parte del Comune di oneri per il parcheggio di servizio dell'ipermercato, trasformato, a benefico del Gruppo, in area di "interscambio". Ma l'assessore ha premesso che chi, come me, si era azzardato a criticare questa forma di "sviluppo" è contro il mercato e contro l'innovazione. Sì. E' vero. Ma non ci si casca. Comunque, dal centrosinistra pretenderei innanzitutto la non subalternità della politica e dell'interesse pubblico ai grandi gruppi finanziari. E un altro tipo di sviluppo e innovazione. Quello che ci garantisce una qualità della vita meno precaria, meno consumista, meno individualista e atomizzata. Quello che ci garantisce anche più salute, anche mentale. Che ci aiuta a incontrarci e non a scontrarci, o che non ci sollecita ad aver paura di chi soldi non ne ha, e per questo suscita disgusto, anche quando chiede l'elemosina di fronte agli ipermercati. Sacchi è stato anche l'assessore pavese del sì all'autostrada Broni-Mortara. Il tipo di sviluppo propugnato da assessori come Franco Sacchi è quello lasciato nelle mani del potere economico, è quello del profitto a tutti i costi. E' quello dei nonluoghi, delle periferie desolate i cui spazi sono delimitati dalle sbarre rosse e bianche dei parcheggi di "interscambio". E' quello delle multisale, come le due che verranno costruite a Pavia, l'una in via Oberdan, l'altra nella ex Snia Viscosa. E' lo sviluppo accompagnato dalla lingua bugiarda. La sua politica è la sconfitta della politica; magari a vantaggio degli apparati dei partiti, ma non certo dei cittadini e della comunità. Parola quest'ultima che per coloro i quali sono seduti sugli scranni della Giunta comunale non ha più senso. Se al potere economico dobbiamo lasciare le scelte circa la vita delle nostre città, che lo faccia il centrosinistra o il centrodestra, per i cittadini cambia ben poco. Forse è solo questione di idee, amore, coraggio e consapevolezza. Che mancano, mancano, mancano, mancano.

Irene CampariSi sono già venduti il Carrefour (postato il 26 gennaio 2008)

di Irene Campari

Gran parte del nuovo ipermercato Carrefour di Pavia è stata venduta ai primi di gennaio del 2008. L'ipermercato era stato inaugurato il 6 dicembre 2007. E' stato costruito sull'area dismessa Fiat. Il nuovo proprietario è Union Investment Real Estate Ag. Il 10 gennaio quest'ultima ne dà notizia tramite un laconicissimo comunicato. Da Carrefour non una parola. Il 16 gennaio qualche news si trova in siti di Gruppi immobiliari. Pavia non ne sa nulla. Union Investment è un grande gruppo che gestisce fondi finanziari e immobiliari con sede ad Amburgo in Germania.

Mappa dell'ipermercato Carrefour alla Vigentina di Pavia.

Dell’ipermercato è stata acquisita tutta la galleria, quella che l’assessore Sacchi ha definito “negozi di vicinato”. Sono 20000 mq, come dichiarano i compratori. Rimangono fuori 7000 mq dell’ipermercato. Questi “negozi di vicinato” sono stati comperati da Union Inv. tramite il fondo immobiliare Unilmmo, controllato da Union Asset Management Holding Ag e dalle banche Dz Bank Ag di Francoforte e Wgz-Bank Ag di Düsseldorf. Sarebbe come avere il fruttivendolo sotto casa gestito dalla Lehman&Bros; secondo l'assessore Sacchi è normale. Union Inv. ha deciso di comprare il Carrefour di Pavia non tanto perchè fosse interessato a condurne in porto le aspettative cittadine, ma perchè intende espandersi in Italia e vuole cominciare dalla Lombardia, che il Gruppo definisce, in documenti ufficiali, la Regione che ha il più alto reddito pro capite in Italia. Nel comunicato stampa del Gruppo si legge: ”Amburgo, 10 gennaio 2008 [...] in questo modo Union Investment ha acquistato il suo primo centro commerciale in Italia continuando la propria strategia di diversificazione internazionale nel segmento del retail. La Compagnia acquisisce il “Centro commerciale Carrefour” in Pavia tramite il fondo chiuso-aperto UniImmo Europa con una transazione di 74 milioni di euro. Il centro sviluppato

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da Carrefour offre circa 20000 mq di spazio di affitto ed ha aperto solo in dicembre. L’ipermercato che copre circa 7700 mq non è incluso, ma rappresenta un’attrazione chiave per il centro nel suo complesso che si caratterizza per la presenza di marchi di moda molto solidi in Italia e altri settori sempre legati alla moda. Ha un totale di 65 negozi e 10000 mq di spazio affittato; la galleria è perlopiù quasi interamente affittata. Il centro è situato in una zona di Pavia molto ben collegata con le strade principali e le autostrade per Genova-Milano. Circa 236.000 persone vivono nel bacino del supermercato". L’Italia è uno dei più grandi mercati d’Europa per il retail, ha detto Frank Billand responsabile di Asset Management di Union Investment, che controlla il fondo Unilmmo. Il quale sostiene anche che questo passo permetterà alla Compagnia di espandersi nel sud d’Europa, nonostante la competizione sia alta. Insomma, ci provano.

Come funziona il meccanismo

E’ chiaro come l’intento sia quello di poggiarsi Inizialmente su Pavia per lasciarla nel momento in cui altri investimenti più remunerativi si affacceranno all’orizzonte. E magari nel frattempo la superficie d'area del centro commerciale sarà aumentata, magari tramite il parcheggio, con un'altra piccola variante al Prg. Così aumenteranno le plusvalenze della Union Inv. al momento della vendita. Ormai sappiamo come funzionano le speculazioni immobiliari: tramite la cessione delle società o dei fondi che gestiscono gli immobili, e dopo pochissimo tempo che sono stati acquisiti. Così si generano plusvalenze per i Grandi Gruppi. Ci si può arricchire in una notte, avendo le giuste conoscenze e qualche società di diritto lussemburghese a disposizione.Per comprendere l’organizzazione di un ipermercato, e come si possano fare affari a prescindere dalle vendite, occorre considerare che la sorte degli immobili è una variabile indipendente dal resto, e anche la più remunerativa. Qui si gioca anche il ruolo delle pubbliche amministrazioni. Una volta che un Gruppo finanziario ottiene dalle amministrazioni le varianti ai Piani regolatore riconvertendo a destinazione commerciale i terreni con destinazione meno fruttifera, ci hanno già guadagnato. Potranno infatti rivendere al prezzo di mercato per terreni a destinazione commerciale, e non agricola come, per esempio, erano parte dei terreni sui quali è stato costruito il Carrefour. Inoltre, per Gruppi che operano sia nel settore commerciale che in quello dei trasporti e della logistica, come è il caso di Gruppi immobiliari, diventa importante il parcheggio. Più grande è meglio è. Capita quindi che il Carrefour abbia a disposizione circa 8000mq di parcheggio di “pubblica utilità” che possono tornare molto utili anche in vista di una riconversione del Centro commericiale nel caso non sia più vantaggioso. Operazioni di questo tipo sono all'ordine del giorno: recentemente la Unilmmo ha venduto parte del proprio patrimonio immobiliare tedesco alla Banca Morgan&Stanley, socia, tra l'altro, di Luigi Zunino in Risanamento Spa.

Chi gestisce l'ipermercato

Il board managment di Carrefour è stato modificato il 23 gennaio 2008, tre giorni fa. Non a caso. Le motivazioni sono legate al cambiamento dii strategia per il cliente e l’”innovazione”. Sta anche cedendo tutto il patrimonio immobiliare nel sud Italia. Capita che anche l’investimento su Pavia non vada come dovrebbe andare. A meno che l’affare non sia già stato fatto incassando i 74 milioni di euro da Union Inv. Tuttavia è chiaro ormai che Pavia non può reggere tutta questa offerta di consumo. Come non potrà reggere gli altri paventati e sciagurati 9000 mq alla ex Snia. Ma gli affari sono affari, e se non si fanno con i pelati si debbono fare con il mattone o il carton gesso. Proprio la Tradital di Zunino sta facendo la stessa riflessione per i 44000 mq che possiede nell'ex area dismessa di Viale Montegrappa.Il Centro commerciale direttamente dipendente da Carrefour è gestito dalla società Agorà Srl. Questa è società del Gruppo Aedes, uno dei maggiori gruppi immobiliari italiani. Aedes è controllata dalla Holdings Crescendo Family (della famiglia Castelli), da Amenduni Acciaio di Bolzano, da PRIM (Promozioni immobiliari del costruttore Antonelli), da Fininvest (Silvio Berlusconi). Era l’immobiliare di Carlo De Benedetti. Aedes controlla numerosissime società immobiliari. E’ in affari con il Gruppo Risanamento di Luigi Zunino, con il quale condivide quote societarie e business della loro compra-vendita. E’ in affari anche con la Michele Amari Spa del costruttore Giuseppe Statuto, contropattista insieme a Caltagirone, Coppola, Lonati, Bonsignore e Gianpiero Tasco di Meliorbanca, nella scalata Bnl. Insieme a Statuto ha costruito l’enorme multisala cinematografica di Rozzano. Statuto è diventato improvvisamente ricco nel maggio 2003 tra il Lussemburgo e le Isole Vergini Britanniche. Ne sa qualcosa di plusvalenze generate negli studi notarili tramite cessioni e vendite di società immobiliari. Agorà ha in carico la commercializzazione del Carrefour. Il 27 aprile 2007 ha comperato anche l’85% della società veneta Unicenter che gestisce in Lombadia altri cinque centri commerciali. Aedes ha sede anche in Romania e Bulgaria. Agorà srl si serve anche di un’altra società, la Aareon (che ha alle spalle la Aareal Bank), per i sistemi di gestione immobiliare dei centri commerciali. Agorà fa di mestiere di suggerire ai promotori (Carrefour) quali siano le migliori strategie per un centro commerciale: metratura, parcheggi, numero di dipendenti. Il ruolo è cruciale, e anche le entrature debbono essere all’altezza. Il Gruppo Aedes invece fa di mestiere quello che stanno facendo i gruppi immobiliari: si comperano e si spartiscono quote societarie. La società Mercurio srl è stata ceduta da Luigi Zunino a Aedes e gestiva un immobile a Napoli. Nell 2006 Aedes si spartisce con Risanamento due società, Mariner S.r.l. e Turati Immobiliare, per la gestione di pochi immobili a Roma (via xx settembre e via Veneto) e a Rho (50% e 50%). Si conoscono, sono in affari da tempo. Il 4 ottobre 2007 Aedes ha ceduto a Risanamento, attraverso la società Aedilia Nord est, un immobile a uso ufficio di Torre Quartesolo per un valore di 39 milioni di euro e un immobile per negozi in Biella del valore di 7 milioni di euro. Queste operazioni hanno fatto guadagnare ad Aedes circa 11 milioni di euro. Da Risanamento ha anche comperato in ottobre un edificio nel centro di Roma per 93 milioni di euro. Nel 2007 compra il 20% della società Roma Development proprietaria di un’area a “La Storta” di Roma, sulla Cassia, dove è in corso una enorme riqualificazione urbana. L’area è di proprietà di PRIM del costruttore Antonelli che è anche socio al 5% di Aedes stessa. Nel Collegio sindacale di Reno de Medici, società di Giuseppe Garofano socio di Luigi Zunino, siede come uditore, Marcello Priori, presidente del Collegio sindacale di Carrefour Servizi finanziari e auditore titolare di Carrefour Italia Immobiliare. Presidente di Aedes è Alfio Noto, amministratore delegato è Luca Castelli. In questo periodo è in perdita come tutti i Gruppi immobiliari:

Non c’è niente da ridere

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Perchè alle plusvalenze sono interessati questi Gruppi, non allo “sviluppo” della città, all’”innovazione” come ce la danno a bere gli amministratori comunali che hanno messo Pavia nelle loro mani. Il Comune ha puntato tutto sull’occupazione del suolo, sulle costruzioni residenziali, sui centri commerciali e sulla logistica (ma non lo dice). I posti di lavoro creati ex novo sono pochissimi e tutti precari. Per poter mantenere questo tipo di “sviluppo” occorre una struttura sociale basata su famiglie che possono permettersi di pagare un mutuo per comperarsi una casa, una delle tante che sono state costruite nei nostri quartieri, occupando tutti gli spazi liberi disponibili. Altrimenti anche questi immobili diventeranno merce passiva, speculativa che non permetterà la circolazione locale di liquidità per altri investimenti. Tuttavia, per poter permettersi un mutuo, una famiglia deve poter contare su di un reddito sicuro per almeno vent’anni. Come si fa se i posti di lavoro sono solo precari? Il sistema che ci hanno imposto rischia seriamente di essere un boomerang colossale per tutti, tranne che per pochissimi che vivono lontano e ai piani alti di palazzi di prestigio.

Irene Campari

Carrefour: allargarsi è belloOggi, 9 febbraio, abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente il direttore del Centro commerciale Carrefour di Pavia. Eravamo nel parcheggio antistante l’iper, vicini a coloro i quali stavano volantinando in difesa delle garanzie contrattuali dei lavoratori. Il direttore ha dapprima inviato due guardie a dirci che lì non potevamo stare e che la stampa e i fotografi non erano graditi. Poi ha chiamato i Carabinieri che, gentilmente, hanno richiesto la presenza del direttore. Il quale, materializzatosi tra di noi, ci ha comunicato che quel parcheggio era privato, chiedendo che fossimo identificati. Accidenti, ci siamo detti, dovremmo informarci meglio, visto che a noi risulta che sia tutto di uso pubblico. O almeno quei 7900 mq di “interscambio” dichiarati in Consiglio comunale il 2 di aprile e poi aumentati il 30 di luglio. Però a guardarsi intorno sembravano molti di più di quanto lasciavano immaginare le due delibere consiliari. Allora, visto che il direttore del Carrefour, da noi invitato a salire nel suo ufficio e tirar fuori la planimetria del parcheggio, ci ha a sua volta invitati a controllare sulle mappe del Comune, noi lo abbiamo immediatamente fatto, verificando anche dal vivo le dimensioni sia del supermercato che del parcheggio. Lo ringraziamo della sollecitazione avendoci permesso di ricostruire un percorso tortuoso e aver appreso quanto segue. Il 2 aprile 2007 il Consiglio comunale aveva approvato, sulla base di una precedente deliberazione di Giunta (riportata in fondo al post) un parcheggio di 7900 mq davanti al nuovo Carrefour, che il Comune aveva dichiarato di “interscambio” tra periferia e città, rinunciando a 1.300.00 di oneri (rinuncia a compensazione, si chiama). Sapete quanti metriquadrati ne ha realizzati la società francese? oltre 38.000. Su quale base? Su richiesta del Gruppo Carrefour. Ma il percorso seguito è tutto così chiaro? Dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale del 2 aprile, Carrefour presenta una osservazione alla variante in cui chiede l'estensione dell'area a parcheggio e strutture di uso comune, con diminuzione delle aree verdi (riportiamo in fondo al post la relazione del Settore urbanistica a questo proposito). Ma c'è anche altro nel mezzo che riguarda la superficie commerciale.La Conferenza dei Servizi del 9 maggio 2007, approva 11.100 mq di superficie commerciale, accontentando le richieste della proprietà, la quale, in un primo momento ne aveva richiesti 15.000, non accontentandosi comunque degli 8.100 che la Regione aveva concesso. Union Investment, il Gruppo tedesco che ha comprato la “galleria” di negozi Carrefour, ha invece informato, tramite nota ufficiale, che la superficie complessiva dell’area di vendita è di circa 20.000 mq, 7.700 solo l’ipermercato chiuso all'interno della "galleria". Siamo andati a misurare: la società tedesca ha detto il vero. Tenendo conto di come non sia semplice calcolare la superficie di vendita in rapporto a quella calpestabile, tuttavia le discrepanze paiono evidenti.Siamo indotti a pensare che Sindaco e assessori sapevano. Il 19 novembre 2007 la Giunta comunale ha infatti deliberato una variante – l’ennesima – al Piano di lottizzazione dell’ex area Fiat, a tutela dell’azienda, contro l’interesse comune, in generale, e dei piccoli commercianti in particolare, in cui si cerca di fotografare la situazione esistente (il testo della variante votata in Giunta è riportato in fondo al post). Come dire che Capitelli e la Giunta potevano essere al corrente delle intenzioni di Carrefour (evidenti poichè visibili) di allargarsi e invece di denunciare hanno cercato di sanare post quem, aiutati dall'ambiguità terminologica di alcuni documenti. Il 3 gennaio 2008 scadeva il termine per la presentazione delle osservazioni a questa ennesima variante al Prg. Carrefour ha venduto la “Galleria” al Fondo Unilmmo della Union proprio in quei giorni. Il loro comunicato stampa è infatti del 10 gennaio. Se fosse stato tutto a posto e fossero bastate a legittimare l'esistente le due delibere del 2 aprile e del 30 luglio, ci sarebbe stato bisogno di un'ulteriore variante quando il centro commerciale era già praticamente costruito?Lungo la Vigentina, verso il 19 novembre 2007, erano giorni di febbrile lavoro contro il tempo, per consentire l’inaugurazione entro il 6 dicembre, com’è poi avvenuto. Nella delibera di Giunta si indica la vera estensione del Centro commerciale, “iper” più “galleria” (circa 18.000 mq, dicono), e la reale ampiezza del parcheggio (di uso pubblico).Il 18 luglio 2007 una delibera passata in Consiglio comunale, che riguardava una variante alla Via Ortaglia degli Orti, ha portato da 43.400 a 60.500 (come richiesto dalla proprietà Carrefour) la “superficie di incremento delle aree per attrezzature di interesse comune e a parcheggi”, vale a dire parcheggi e forse gli spettacoli viaggianti, che compaiono sempre insieme, mai disaggregati, creando non poca confusione. Ora sappiamo perché: quei 40.000 erano tutti destinati a parcheggio. L’area riservata alle manifestazioni pubbliche all’aperto e agli spettacoli viaggianti è ora di soli 15.350 mq, un quarto del totale. Nell’intervento pubblicato il 26 gennaio su questo blog in cui si dava notizia dell’avvenuta vendita della “galleria” del Carrefour, si sottolineava l’importanza che il parcheggio riveste per operazioni di questo tipo. Quando si è ottenuta una variante urbanistica al Prg, quando si sono asfaltati migliaia di metri quadrati di terreno agricolo (anche tutelato come quello in oggetto), una holding può dirsi soddisfatta dell’affare. Può sempre riconvertire il suolo in qualcos’altro. L’investimento è certo. Come è stato certo l'investimento nella "galleria" di negozi che Carrefour ha venduto due settimane dopo l'inaugurazione, usanza del Gruppo, come ha specificato la sua dirigenza.

Irene CampariGiovanni Giovannetti

---------------------------------------Piano Lottizzazione ex Fiat Vigentina- Relazione assessore Sacchi, senza data(doc. 28380)

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PremessaLe aree previste dalla presente variante erano inserite, quali aree per l’attuazione di soleopere pubbliche, all’interno di un Programma Integrato di Intervento precedentementepresentato e sono state oggetto di diverse procedure di seguito descritte.Il Comune di Pavia, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 7 del 15 marzo 2004 haapprovato la “Presa d’atto della proposta di Programma Integrato d’Intervento in varianteal P.R.G. relativo all’area dismessa ex Fiat, soggetta a procedura di Accordo diProgramma”, il quale prevede la realizzazione di opere stradali, parcheggi pubblici eattrezzature di interesse comune o generale.Il Sindaco del Comune di Pavia, in data 12 maggio 2004, ha promosso l’avvio dellaprocedura di Accordo di Programma ai sensi dell’articolo 34 del Decreto Legislativo 18agosto 2000 n. 267 e dell’articolo 9 della L.R. 9/1999 e successive modificazioni, perl’attuazione del P.I.I. in strada Vigentina – area industriale dismessa ex Fiat, di interesseregionale e la Provincia di Pavia, con deliberazione di Giunta n. 561 del 17 novembre2005, ha espresso parere di compatibilità con il PTCP del programma Integratod’Intervento soggetto a procedura di Accordo di Programma.In data 16 dicembre 2005 la Società GS S.p.A. ha presentato una richiesta per l’aperturadi una grande struttura di vendita in Via Vigentina – area ex Fiat e in seguito all’esitofavorevole della seduta della Conferenza di Servizi conclusiva, tenutasi in data 25 maggio2006, è stata rilasciata in data 12 luglio 2006, dal Comune di Pavia, l’Autorizzazioneall’apertura della grande struttura di vendita richiesta, con una superficie di vendita di mq.8.100.La Giunta Comunale con Decisione del 6 ottobre 2006 ha approvato l’Avvio delprocedimento per la predisposizione della Variante urbanistica semplificata, relativa allearee adiacenti alla Via Vigentina, per l’attuazione di opere stradali, parcheggi pubblici,verde pubblico e attrezzature di interesse comune o generale.L’avviso di avvio del procedimento è stato pubblicato all’Albo Pretorio e sul periodico “IlTicino”, dando la possibilità a chiunque avesse interesse le proprie eventuali proposte dalgiorno.In data 26 ottobre 2006, con P.G. n. 29953/06, è stata presentata una istanza da parte dialcuni cittadini, i quali chiedono di realizzare una fascia alberata tra la Via Vigentina el’area edificabile e di modificare alcuni parametri edilizi dell’area ex Fiat, la quale non èoggetto di variante (per un maggior dettaglio vedasi la proposta di deduzione all’istanzapresentata).La Giunta Comunale con deliberazione n. 250 del 17 novembre 2006 ha adottato il “Pianodi Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat”, nel quale è previsto l’obbligo allacessione e all’attuazione di opere d’interesse pubblico (viabilità, parcheggi, aree perspettacoli viaggianti e verde attrezzato) che si renderà possibile una volta adeguato lostrumento urbanistico, e il Sindaco del Comune di Pavia ha comunicato, con successivanota, alla Regione l’interruzione della procedura di Accordo di Programma per l’attuazionedel P.I.I. in strada Vigentina – area industriale dismessa ex Fiat.Descrizione dell’area e finalità della varianteLe aree oggetto della presente variante hanno una superficie complessiva di circa mq.99.000 e sono poste, per la maggior parte, a nord dell’area industriale dismessa ex Fiatlungo la via Vigentina e in parte lungo la Via Ortaglia degli Ospedali, al fine di consentireun adeguato collegamento viabilistico con la Via Treves.Le aree sono poste a nord della Città in prossimità della tangenziale lugo la Via Vigentina,asse di penetrazione da nord al centro abitato.2La modifica proposta con la variante prevede l’incremento di aree a standard destinate aparcheggi pubblici, verde pubblico e attrezzature di interesse comune o generale, oltre allaprevisione di aree per la viabilità con l’attuazione di una rotatoria lungo la Via Vigentina eun collegamento viabilistico diretto con la Via Treves.Vanno citate inoltre fra le motivazioni per cui è stata predisposta la variante:1. Le aree sono poste in adiacenza dell’area industriale dismessa ex Fiat, nella quale èprevisto dal P.R.G. vigente un insediamento commerciale.2. Nelle aree potrà essere previsto un ampliamento del parcheggio di interscambio giàindividuato dal P.R.G. vigente.3. L’incremento di aree destinate ad attrezzature di interesse comune o generaleconsentirà l’insediamento di una pluralità di funzioni, fra cui quella per spettacoliviaggianti.4. Consentirà con l’attuazione del Piano di Lottizzazione per la riqualificazione dell’areaex Fiat (che già soddisfa la dotazione di aree standard prevista dalle norme vigenti)l’acquisizione ulteriore di aree pubbliche o ad uso pubblico.Destinazione delle aree oggetto di varianteLe aree oggetto di variante, in base al Piano Paesistico Regionale (PTPR) approvato condelibera CRL n. VII/197 del 6/03/2001, sono inserite nei confini del Barco Certosa, ambitodi specifico valore storico-ambientale la cui disciplina è puntualmente statuita all’art. 18,comma 1, delle norme di PTPR.

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In base alla norma sopra citata per tutte le aree del Barco Certosa la disciplina di tutelapaesistica è demandata al Piano territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino pertutte le aree comprese nello stesso e al Piano Territoriale di Coordinamento dellaProvincia di Pavia per tutte le aree esterne al Parco.A conferma di quanto sopra esposto si precisa che le tavole del PTCP di Pavia non recanoalcuna indicazione per tutto il territorio compreso nel PTC del Parco del Ticino, rinviando intoto alla disciplina del medesimo PTC. Anche il Piano di Settore del Barco Certosa(strumento attuativo del PTCP di Pavia), approvato dalla Provincia di Pavia condeliberazione del Consiglio Provinciale n. 41 del 29/09/2005, limita la propria applicabilitàalle aree del Barco Certosa esterne al Parco del Ticino.La variante generale al PTC del Parco Lombardo della Valle del Ticino è stata approvatacon deliberazione della Giunta Regionale il 2 agosto 2001 n. VII/5983, successivamenterettificata con D.G.R. n. 6090 del 14 settembre 2001 e in base alla tavola di azzonamento(TAV. 5) le aree oggetto di variante ricadono all’interno delle Zone “IC” – zone di iniziativacomunale orientata, tranne una piccola area necessaria all’attuazione di parte dellarotatoria lungo la Via Vigentina che ricade, all’esterno della zona IC, nelle “Zonenaturalistiche parziali zoologiche – biogenetiche” (ZB).In base all’art. 12 delle NTA del PTC del Parco del Ticino nelle zone di iniziativa comunaleorientata le decisioni in materia di pianificazione urbanistica sono demandate aglistrumenti urbanistici comunali.Il Comune di Pavia è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato dalla GiuntaRegionale con deliberazione n.VII/12961 del 9 maggio 2003 e divenuto efficace dalla datadi pubblicazione al BURL della medesima delibera, avvenuta in data 19 novembre 2003sul BURL Serie Inserzioni , n. 47.Il P.R.G. vigente classifica le aree oggetto di variante nel seguente modo:- in parte come aree ricadenti nel “Parco Visconteo”, aree agricole, disciplinate dall’art.23 delle norme tecniche di attuazione, di cui una superficie di circa 2.000 mq. ricadenteal di fuori della zona IC del PTC del Parco del Ticino, classificata in Zone naturalisticheparziali zoologiche – biogenetiche” (ZB). La superficie complessiva con taledestinazione è di circa mq. 89.500;3- in parte come “aree per la viabilità e le infrastrutture – aree per la viabilità”, disciplinatedall’art. 25 delle norme tecniche di attuazione;- in parte come “aree per le attività miste esistenti”, disciplinate dall’art. 16 e per leattività commerciali dall’art. 42 delle norme tecniche di attuazione;- in parte come “aree per servizi – verde per lo sport”, disciplinate dall’art. 24 delle normetecniche di attuazione;- in parte come “aree per attrezzature di interesse generale – attrezzature sportive”,disciplinate dall’art. 24 delle norme tecniche di attuazione.Dati di variante relativi alle aree in oggettoCon la presente variante le aree vengono modificate con le seguenti destinazioni:- in parte aree per attrezzature di interesse comune e a parcheggi, le quali sonodisciplinate dall’art. 24 – Aree per servizi, delle NTA del PRG vigente;- in parte aree per parcheggi, le quali sono disciplinate dall’art. 24 – Aree per servizi,delle NTA del PRG vigente;- in parte aree per verde attrezzato, le quali sono disciplinate dall’art. 24 – Aree perservizi, delle NTA del PRG vigente;- in parte aree per la viabilità e le infrastrutture – aree per la viabilità, disciplinate dall’art.25 delle NTA del PRG vigente.I dati urbanistici relativi alle aree oggetto di variante sono i seguenti:- superficie complessiva = mq. 99.000- superficie di incremento delle aree per attrezzature di interessecomune e a parcheggi = mq. 60.500- superficie di incremento delle aree per parcheggi = mq. 16.500- superficie di incremento delle aree per verde attrezzato = mq. 7.000- superficie di incremento delle aree per la viabilità = mq. 15.000Indagini geologiche a supporto del PRG comunale redatto secondo i disposti dellaL.R. 41/1997Le indagini geologiche a supporto del PRG comunale prevedono, nella “Carta dellafattibilità geologica per le azioni di piano”, l’individuazione delle aree oggetto di varianteall’interno delle zone in “Classe 1 – Fattibilità senza particolari limitazioni”, per le quali glistudi non hanno individuato specifiche controindicazioni di carattere geologicoall’urbanizzazione e alla edificabilità.L’area ricade nella sotto unità A(b), relativa alle aree subpianeggianti, non inondabili,generalmente contraddistinte da soddisfacenti caratteristiche geotecniche del substrato difondazione e normalmente con assenza di significative interferenze tra falda e primosottosuolo, da verificare in ogni caso a livello puntuale in fase progettuale. Le aree sonoinoltre caratterizzate dalla presenza del primo orizzonte acquifero saturo alla profondità di5 – 6 m. ca. dal piano campagna, con potenziale escursione stagionale fino a 3,5 – 4,0 m.

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ca. dal piano campagna stesso.Le tipologie di variante e le procedure previsteL’articolo 25, comma 1, della L.R. n. 12/2005 e successive modifiche ed integrazioniprevede che in via transitoria, fino a quando non verrà approvato il Piano di Governo delTerritorio, possono essere approvate anche varianti ai sensi dell’art. 2, comma 2 della L.R.n. 23/1997.La variante in oggetto è stata predisposta utilizzando la tipologia di variante di cui allalettera a) dell’articolo 2 comma 2, della L.R. n. 23/1997, la quale consente di localizzare4opere pubbliche di competenza comunale, nonché a modificare i relativi parametriurbanistici ed edilizi;Documentazione di variante al PRG predisposta dal Servizio Urbanistica eprocedure di approvazioneL’articolo 25, comma 1, della L.R. n. 12/2005 prevede che, le varianti ai sensi dell’art. 2,comma 2 della L.R. n. 23/1997, vengono approvate applicando la procedura previstadall’articolo 3 della medesima legge.Le varianti semplificate, predisposte ai sensi dell’art. 2 della L.R. n. 23/1997, devonoessere costituite dagli elaborati tecnici previsti dalla normativa vigente in materia distrumenti urbanistici generali e sono corredate da una scheda informativa, secondo unmodello approvato dalla Giunta regionale (articolo 2, comma 3, della L.R. n. 23/1997).La Giunta regionale con deliberazione del 14 giugno 1999 n. 43617, integrata e rettificatacon D.G.R. del 13 settembre 1999 n. 6/45075, ha specificato la documentazione tecnicoamministrativache deve costituire documentazione dei Piani regolatori Generali, VariantiGenerali e Varianti Parziali.La documentazione di variante relativa al Programma in oggetto è la seguente:- Scheda informativa delle varianti al P.R.G. – art.2, L.R. 23/1997;- Relazione di variante;- Estratto NTA del P.R.G. vigente inerenti le aree oggetto di variante;- Estratto tavola PTC del Parco Lombardo della Valle del Ticino;- Azzonamento vigente con evidenziata in tinta l’area oggetto di variante e relativalegenda;- Azzonamento vigente con evidenziato in tinta l’area oggetto di variante ricadente in zonaa vincolo D.lgs. 42/2004”;- Azzonamento in variante al P.R.G. vigente e relativa legenda.- Studio geologico conforme alla L.R. 41/97 (estratti);

-------------------------------------COMUNE di PAVIADELIBERAZIONE N. INT. 716/07 DEL 15/02/07Oggetto: Approvazione “Piano di Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat”.LA GIUNTA COMUNALEProt. Gen. N.______________SETTORE AMBIENTE E TERRITORIOC.C.R. 290Su relazione dell’Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Attività Produttive, PoliticheEconomicheDott. Franco SacchiPremesso che:• Il Comune di Pavia è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato dalla GiuntaRegionale con deliberazione n.VII/12961 del 9 maggio 2003 e divenuto efficace dalladata di pubblicazione al BURL della medesima delibera, avvenuta in data 19 novembre2003 sul BURL Serie Inserzioni , n. 47;• Il Comune di Pavia, con deliberazione della Giunta Comunale n. 250 del 17 novembre2006 ha adottato il “Piano di Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat”;Dato atto che è stato pubblicato all'Albo Pretorio del Comune l'Avviso dell'avvenutaadozione del “Piano di Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat” dal 27 novembre2006 al 12 dicembre 2006 e che non sono pervenute osservazioni nei termini prescritti, ecioè entro il 27 dicembre 2006, come risulta dalla nota dell'Ufficio Archivio Protocollo nellastessa data P.G. 447/07, in atti;Visto che:• in data 22 novembre 2006, P.G. n. 32762, la Società G.S. S.p.A. ha presentato unaimpegnativa con la quale: “dichiara che il personale attualmente occupato, alledipendenze della sottoscritta presso l’esercizio citato, sarà in ogni caso, mantenuto alledipendenze di società del gruppo Carrefour”;• in data 30 gennaio 2007 e 12 febbraio 2007 sono state richieste dagli Uffici alcuneprecisazioni e puntualizzazioni da apportare allo schema di convenzione allegato al PLe alla rappresentazione e descrizione catastale, dei terreni oggetto dell’intervento,riportate nella Tavola 1 e nella Relazione tecnico – illustrativa;• in data 7 febbraio 2007, con P.G. n. 3337/07 e in data 15 febbraio 2007, la Società

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G.S. S.p.A. ha presentato, a maggior precisazione del progetto di PL, i seguentidocumenti sostitutivi:- Tav. 1 – Definizione del comparto di intervento e rapporto con i vigenti strumenti dipianificazione (con estratto catastale aggiornato);- Allegato A – Titoli di proprietà (con gli atti di provenienza aggiornati);- Allegato B – Relazione Tecnico – Illustrativa (con indicazioni catastali aggiornate);- Annesso all’Allegato D – Sintesi descrittiva delle opere extra comparto (conindicazioni catastali aggiornate);- Schema di convenzione, inserito nell’allegato “D” del Piano di Lottizzazioneadottato;Detta documentazione non comporta modifiche sostanziali ai contenuti urbanistici econvenzionali del PL adottato;Dato atto che in data 29 gennaio 2007 si è tenuto il Tavolo di Concertazione al quale sonostati invitati la Provincia di Pavia e i Comuni contermini, ai sensi dell’art. 16 delle N.T.A. delPiano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pavia, al quale ha partecipato inrappresentanza del Comune di San Genesio l’Assessore ai Lavori Pubblici Angelo Ciocca,il quale si è espresso in accordo con le comunicazioni scritte inviate dai Comuni diMarcignago, Torre d’Isola, Sant’Alessio con Vialone e Cura Carpignano, dichiarandosi noncontrari all’intervento e chiedono che il Comune di Pavia:− si faccia carico del potenziamento del Servizio di trasporto pubblico nelle aree di primafascia;− preveda in convenzione l'impegno del gruppo GS di convenzionarsi con la struttura delcentro per l'impiego della Provincia di Pavia, per la ricerca e la selezione del personale;Ritenuto di approvare il “ Piano di Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat” costituitodai documenti ed elaborati allegati alla delibera di adozione del Piano, sostituendo idocumenti di seguito richiamati:- Tav. 1 – Definizione del comparto di intervento e rapporto con i vigenti strumenti dipianificazione (con estratto catastale aggiornato);- Allegato A – Titoli di proprietà (con gli atti di provenienza aggiornati);- Allegato B – Relazione Tecnico – Illustrativa (con indicazioni catastali aggiornate);- Annesso all’Allegato D – Sintesi descrittiva delle opere extra comparto (conindicazioni catastali aggiornate);- Schema di convenzione, inserito nell’allegato “D” del Piano di Lottizzazioneadottato;Visto l’ulteriore elaborato predisposto dall’Ufficio schema di convenzione (Allegato “A”) conevidenziate le modifiche apportate (in giallo le parti eliminate e in rosso il nuovo testo), eche le puntualizzazioni apportate non comportano pregiudizio alle condizioni pattizie e inparticolare il versamento del contributo aggiuntivo di euro 1.250.000,00 viene corrispostoin parte alla data di stipula della convenzione e in parte al rilascio del titolo abilitativo, la cuirichiesta la Parte si impegna a presentare entro trenta giorni dalla stipula dellaconvenzione. Il versamento della somma residua viene comunque garantito da appositafidejussione;Ritenuto altresì di valutare con separato atto le richieste espresse dagli altri Comuni, soprarichiamati, nella seduta del 29 gennaio 2007 del Tavolo di Concertazione, impegnandosi intal senso;Dato atto altresì che la proposta di PL è conforme alle leggi e al P.R.G. vigenti;Viste:- la L. 17/08/1942, n. 1150 e s.m.i.;- il D.P.R. 6/06/2001, n. 380;- il D.Lgs. 18/08/200, n. 267;- la L.R. 11/03/2005, n. 12;- la L.R. 14/06/2006, n. 12;Tutto ciò premesso;Con voti unanime, espressi nelle forme di legge.DELIBERA1. Di dare atto che le premesse e le considerazioni sopra riportate fanno parte integrantee sostanziale della presente deliberazione;2. Di approvare il “ Piano di Lottizzazione per il recupero dell’area ex Fiat”, presentatodalla Società G.S. S.p.A., in data 3 novembre 2006 con P.G.n. 31042/06, costituito daidocumenti ed elaborati allegati alla delibera di adozione del Piano, esclusi i seguentidocumenti:- Tav. 1 – Definizione del comparto di intervento e rapporto con i vigenti strumenti dipianificazione (con estratto catastale aggiornato);- Allegato A – Titoli di proprietà (con gli atti di provenienza aggiornati);- Allegato B – Relazione Tecnico – Illustrativa (con indicazioni catastali aggiornate);- Annesso all’Allegato D – Sintesi descrittiva delle opere extra comparto (conindicazioni catastali aggiornate);- Schema di convenzione, inserito nell’allegato “D” del Piano di Lottizzazioneadottato;

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3. Di approvare i documenti in seguito specificati, con apportate le modifiche richiestedagli Uffici:- Tav. 1 – Definizione del comparto di intervento e rapporto con i vigenti strumenti dipianificazione;- Allegato A – Titoli di proprietà (con gli atti di provenienza aggiornati);- Allegato B – Relazione Tecnico – Illustrativa (con indicazioni catastali aggiornate);- Annesso all’Allegato D – Sintesi descrittiva delle opere extra comparto (conindicazioni catastali aggiornate);- Schema di convenzione, inserito nell’allegato “D” del Piano di Lottizzazioneadottato;4. Di dare atto altresì che i contenuti espressi nella delibera di adozione del PL, che nonsono oggetto di modifica con la presente disposizione, fanno parte integrante esostanziale del presente deliberato;Con voti unanime, espressi nelle forme di legge.DELIBERADi dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, stante l’urgenzaPavia, 15 febbraio 2007Il Responsabile dell’UfficioAccordi di Programma e PIIArch. Luciano BraviIl Responsabile delServizio UrbanisticaArch. Simona CollariniIl Dirigente del SettoreAmbiente e TerritorioArch. Gregorio Praderiovisto Il Direttore Generale visto l'Assessore all'UrbanisticaDr. Giampaolo Borella Dr. Franco SacchiParere favorevole in ordine alla regolarità tecnica (articolo 49 del Decreto Legislativo 18 agosto2000 n. 267).il dirigente del Settore Ambiente TerritorioArch. Gregorio Praderio-----------------------

Comune di Pavia

Settore Ambiente e Territorio

Servizio Urbanistica

Approvazione variante semplificata al P.R.G. - Via Vigentina

Luglio 2007

Aree in adiacenza dell’area industriale dismessa ex Fiat, nella quale è previsto dal P.R.G. vigente un insediamento commerciale

Adozione in data 2 aprile 2007 deliberazione di C.C. n. 17

Pubblicazione e deposito degli atti

Osservazioni pervenute n. 1 presentata dalla Soc. G.S. s.p.a

Premessa

Descrizione dell’osservazione

Modifica della viabilità:

Intersezione vie Ortaglia dell’Ospedale e Treves con previsione di rotatoria

Traslazione verso nord della prevista rotatoria sulla Vigentina con conseguente spostamento della strada di accesso a nord dell’area

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Modifiche alle destinazione delle aree pubbliche: Da aree a verde ad attrezzature di interesse comune e parcheggi.

Proposta di controdeduzione all’osservazione

Accogliere le proposte di modifica alla viabilità in quanto congrue con gli studi viabilistici effettuati

Non accogliere le proposte di modifica alle destinazioni delle aree pubbliche nei termini dell’osservazione non funzionali per il pubblico interesse e perché il Parco del Ticino chiede fasce a verde attorno al parcheggio

Cosa comporta la variante

Sistemazione della viabilità

Ampliamento del parcheggio di interscambio già individuato dal P.R.G. vigente

Incremento delle aree destinate ad attrezzature di interesse comune o generale che consentiranno l’insediamento di una pluralità di funzioni, fra cui quella per spettacoli viaggianti.

L’attuazione più funzionale del Piano di Lottizzazione approvato:

In particolare

Incremento di:

-parcheggi pubblici

-verde pubblico e attrezzature di interesse comune o generale

- una fascia alberata di m. 15 di profondità a filtro fra le aree a parcheggio e le aree libere

-un funzionale collegamento viabilistico diretto con la Via Treves con la realizzazione di un’ulteriore rotatoria

Dati urbanistici relativi alle aree oggetto di variante

Modificato Adottato

-superficie complessiva mq. 99.720 mq. 99.000

-aree per attrezzature di Interesse

Comune e Parcheggi mq. 43.400 mq. 60.500

-per parcheggi mq. 28.400 mq. 16.500

- per verde attrezzato mq. 13.600 mq. 7.000

- per la viabilità mq. 13.600 mq. 15.000

- per viabilità intersezione vie

Ortaglia dell’Ospedale - Treves mq. 720

Al posto di aree con vocazione prevalentemente agricola.

---------------------------------------------COMUNE DI PAVIADelibera N. 38D E L I B E R A Z I O N E

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per estratto dal verbale d'adunanza del giorno 30 Luglio 2007 – convocata alle ore 19.30.Seduta pubblica di prima convocazione.

OGGETTO: APPROVAZIONE DELLA VARIANTE SEMPLIFICATA AI SENSI DELLAL.R. 23/97 (IN CONFORMITÀ ALL’ART. 25 COMMA 1 DELLA L.R. 12/2005E S.M.I.) RELATIVA ALLE AREE ADIACENTI ALLA VIGENTINA, PERL’ATTUAZIONE DI OPERE STRADALI, PARCHEGGI PUBBLICI, VERDEPUBBLICO E ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE O GENERALE.Il Presidente pone in discussione la proposta di deliberazione iscritta al numero 2 dell’O.d.g. dellaseduta odierna avente ad oggetto: “ APPROVAZIONE DELLA VARIANTE SEMPLIFICATA AISENSI DELLA L.R. 23/97 (IN CONFORMITÀ ALL’ART. 25 COMMA 1 DELLA L.R. 12/2005E S.M.I.) RELATIVA ALLE AREE ADIACENTI ALLA VIGENTINA, PER L’ATTUAZIONEDI OPERE STRADALI, PARCHEGGI PUBBLICI, VERDE PUBBLICO E ATTREZZATURE DIINTERESSE COMUNE O GENERALE”.L’Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Attività Produttive, Politiche Economiche,Dott. Franco Sacchi relaziona del merito:Segue la discussione riportata nell’apposito elaborato.(Escono i Consiglieri Veltri W., Centinaio. Presenti n. 28)Alle ore 23.40 la seduta è sospesa su richiesta del Consigliere Sgotto.Alle ore 24.00 la seduta riprende.Alla ripresa dei lavori risultano presenti i seguenti Componenti il Consiglio Comunale: Sindaco,Assanelli Piero Sandro, Sgotto Raffaele, Gimigliano Valerio, Trivi Pietro, Duse Luigi, CastagnaFabio, Galliena Giovanni, Meriggi Nadia, Marchesotti Ilaria, Ghezzi Maria Angela, Locardi Mario,Spedicato Antonio, Ruffinazzi Giuliano, Filippi Filippi Luca, Artuso Alberto Pio, BobbioPallavicini Antonio, Palumbo Calogero, Fracassi Mario Fabrizio, Trimarchi Virginia, MagniGiovanni, Di Tomaso Pasquale, Mazzilli Denny, Zorzoli Angelo, Ferrari Alberto Antonio, MolinaLuigi, Labate Dante, Conti Carlo Alberto. Presenti n. 28.IL CONSIGLIO COMUNALEPREMESSO- che è stata adottata, con deliberazione di Consiglio Comunale n.17 del 2 aprile 2007, esecutivaai sensi di legge, la variante semplificata ai sensi della L.R. 23/97 ( in conformità all'art.25,comma 1 della L.R. 12/2005), relativa alle aree adiacenti alla Vigentina per l'attuazione di operestradali, parcheggi pubblici, verde pubblico e attrezzature di interesse comune o generale.- Dato atto che è stato pubblicato all'Albo Pretorio del Comune l'avviso dell'avvenuta adozionedella variante sopracitata dal 4 maggio 2007 al 4 giugno 2007.- Accertato che sono state espletate tutte le pubblicazioni di rito e che nei termini prescritti,ovvero entro il 3 luglio 2007, è pervenuta una sola osservazione da parte della Soc. G.S.S.p.A. (P.G. 14984/07), come risulta dalla nota dell'Ufficio Archivio Protocollo in data04/07/07 (P.G. 15482/07 in atti).- Vista la predetta osservazione che espone i seguenti aspetti:a) modifica dell’intersezione fra Via Ortaglia dell’Ospedale e Via Treves mediante laprevisione di una rotatoria; tale modifica risulta maggiormente adeguata ai fini viabilistici;b) traslazione verso nord della prevista rotatoria sulla Via Vigentina e, conseguentemente,della strada di accesso nord all’area ad est della strada Vigentina stessa, al fine di consentireun più organico e coordinato assetto del sistema delle previste aree di sosta;c) modifica della destinazione a verde pubblico lungo la prosecuzione di Via Ortagliadell'Ospedale a aree per attrezzature di interesse comune e a parcheggi, in continuità con ledestinazioni delle aree limitrofe.- Ritenuto che la predetta osservazione, ai punti:a) è accoglibile in quanto tale soluzione è stata verificata come congrua e coerente da tutti glistudi viabilistici effettuati, compresi quelli che, essendo annessi ad istanza di autorizzazionecommerciale, sono stati sottoposti, come parte integrante della procedura di Conferenza deiServizi ex. art. 9 D.l.g.s.114/98, al positivo vaglio istruttorio della Provincia di Pavia e dellaRegione Lombardia;b) è accoglibile in quanto la previsione, nell'ambito oggetto di variante, di attrezzatured'interesse comune (area per manifestazioni e spettacoli pubblici) costituisce l'opportunità diun ripensamento della collocazione delle strutture di parcheggio già in programma in quantole nuove attrezzature si prestano, per loro natura, ad attrarre flussi notevoli di utenti chenecessitano di spazi di parcheggio adeguati;c) non accoglibile in quanto, si ritiene maggiormente funzionale la destinazione a verde inrelazione sia alla previsione di prolungamento di via Ortaglie dell’Ospedale, sia comecontinuità con le destinazioni contigue.- Si propone di controdedurre la medesima osservazione accogliendola parzialmente e,conseguentemente, di provvedere a modificare la tavola della Variante adottata con delibera diConsiglio Comunale n. 17 del 2 aprile 2007 in relazione ai seguenti aspetti:- modifica dell’area azzonata a viabilità in relazione alla prevista nuova rotatoria all'intersezionedi Via Ortaglia dell'Ospedale con Via Treves;- traslazione verso nord della strada di accesso all'ambito e relativa rotatoria sulla Via Vigentina econseguente aumento dell'area azzonata a parcheggio con diminuzione dell’area azzonata ad

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attrezzature di interesse comune o generale;- modifica della destinazione da zona per la viabilità a verde nella fascia a posta ad est inadiacenza al prolungamento di via Ortaglie dell’Ospedale;- modifica di una piccola porzione della destinazione a verde e ad attrezzature di interessecomune o generale a zona per la viabilità, per il tratto di prolungamento di via Ortagliedell’Ospedale.- Visto, altresì, il parere di conformità con il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delTicino, relativo alla variante adottata, espresso con nota n. 292/5604/07 del 9 luglio 2007 nelquale viene richiesta la previsione di una fascia a verde di profondità pari ad almeno 15 mt.,lungo la strada posta a nord del parcheggio pubblico. Ritenuto che tale previsione siamigliorativa dell’assetto generale, si provvede a inserire la medesima modificandoconseguentemente la destinazione da attrezzature di interesse comune o generale a verdepubblico, recependo le indicazioni del Consorzio del Parco del Ticino.- Dato atto che in data 3 luglio 2007 è stata trasmessa comunicazione di avvio del procedimentoai sensi dell’art.11, comma 1, lett. a), D.P.R. 327/2001, ai soggetti privati interessati dallenuove previsioni urbanistiche.- Verificato che ai sensi dell'art.25 (norma transitoria) della L.R. 12/2005 i Comuni possono finoalla data dell'adeguamento dei P.R.G. vigenti, mediante approvazione del nuovo P.G.T.,procedere all'approvazione di varianti previste nei casi di cui all'art.2, comma 2, della L.R.23/97 con la procedura di cui all'art.3 della medesima legge;- vista la scheda informativa Regionale delle varianti al P.R.G. allegata, dalla quale risulta chela variante in oggetto rientra nella fattispecie di cui all'art.2 comma 2 punto a) della L.R. 23/97,- vista la Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12;- visti gli art.2 e 3 della Legge Regionale 22.6.97 n.23;- visto il parere espresso dalla competente Commissione Consiliare,- visti i pareri favorevoli in ordine alla regolarità tecnica e contabile ( art.49 d.l. 18.8.2000 n.267)qui allegati per costituire parte integrante e sostanziale;- preso atto della discussione svoltasi in merito riportata nel verbale di seduta;- tutto ciò premesso:IL CONSIGLIO COMUNALECon la seguente votazione:PRESENTI N. 28VOTANTI N. 28(MAGG. N. 15)VOTI FAVOREVOLI N. 21VOTI CONTRARI N. 7 Assanelli, Sgotto, Gimigliano, Trivi, Fracassi, Labate,ContiDELIBERA1. di approvare la proposta di controdeduzione all'osservazione presentata alla delibera C.C. n.17del 2 aprile 2007 avente per oggetto: " Adozione di variante semplificata ai sensi della L.R.23/1997 ( in conformità all'art.25 comma 1 della L.R. 12/2005 e s.m.i.) relativa alle areeadiacenti alla Vigentina, per l'attuazione delle opere stradali, parcheggi pubblici, verde pubblicoed attrezzature di interesse comune o generale" nei termini sopraesposti:2. di approvare i relativi elaborati che formano parte integrale e sostanziale del presenteprovvedimento qui di seguito elencati:a) scheda informativa delle varianti al P.R.G. art.2 L.R. 23/97;b) relazione di variante;c) estratto N.T.A. del P.R.G. vigente inerenti le aree oggetto di variante;d) estratto tavola PTC del Parco Lombardo della Valle del Ticino;e) azzonamento vigente con perimetrata in colore rosso l'area oggetto di variante ,azzonamento adottato e azzonamento di variante con accoglimento dell'osservazionef) studio geologico conforme alla L.R. 41/97 (estratti);Successivamente,IL CONSIGLIO COMUNALE- Ritenuto l’urgenza di dichiarare immediatamente eseguibile la presente deliberazione;- Visto il comma 4, dell’articolo 134 del T.U. – D.Lgs 267/2000;

DELIBERADi dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibileSegue in ordine approvazione ordine del giorno presentato dal Consigliere Castagna di impegnodell’Amministrazione in merito alla programmazione delle opere da attivare per il PII Vigentina.----------------------------------------------

COMUNE DI PAVIASettore Ambiente e TerritorioServizio UrbanisticaPavia, 4 dicembre 2007Oggetto: Adozione della variante al “Piano di Lottizzazione per il recuperodell’area ex Fiat", approvato in data 23 febbraio 2007, con deliberazione di

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G.C. n.33. Deliberazione della Giunta Comunale n. 254 del 19 novembre 2007.IL DIRIGENTEai sensi e per gli effetti dell’articolo 14 comma 2, in conformità all'articolo 25comma 8 bis, della L.R. 12/05 e successive modificazioni e integrazioneAVVISAche gli atti relativi al Piano di Lottizzazione in oggetto, unitamente aglielaborati tecnici, sono depositati in libera visione nella Segreteria Comunale epiù precisamente nei locali dell’Ufficio Tecnico Comunale (Settore Ambiente eTerritorio – Servizio Urbanistica) in via Scopoli 1, primo piano, per la durata di15 (quindici) giorni consecutivi a decorrere dal 5 dicembre 2007.Entro ulteriori 15 (quindici) giorni consecutivi decorrenti dalla scadenza deltermine per il deposito, e comunque entro le ore 12.00 del 3 gennaio 2008 , gliinteressati potranno presentare al Protocollo Municipale eventuali osservazioni.Detto termine di presentazione è perentorio e pertanto non saranno prese inconsiderazione quelle pervenute fuori dal termine medesimo.IL DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE E TERRITORIOArch. Gregorio Praderio

----------Variante al Piano di lottizzazione in via Vigentina (delibera di Giunta comunale 19 novembre 2007)

Il progetto, in variante al Piano di lottizzazione approvato in data 23 febbraio 2007 con deliberazione di G.C. n.33, prevede:

St mq. 97.678,40 Sc max mq. 23.560,00

Slp mq. 18.000,00 di cui: slp commerciale mq. 15.000,00, slp terziaria mq. 2.500,00, slp produttiva mq. 500,00

Dotazioni di standard reperite mq. 35.682,18 di cui: parcheggi mq. 30.315.02 (interamente in cessione), a verde mq. 5.367,16

Parcheggio di interscambio aggiuntivo mq. 7.665,73

Dotazioni parcheggi pertinenziali mq. 7.095,80

Ulteriori impegni

conferma dell’obbligo di cessione di aree extracomparto, in funzione della prevista realizzazione di area per manifestazioni pubbliche all’aperto, per mq. 15.350,68;

conferma dell’obbligo di cessione di aree extracomparto, comprese nel Parco della Vernavola, per mq. 14.089;

realizzazione, integralmente a proprie cura e spese, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, e successivamente a cedere a titolo gratuito, le seguenti opere di urbanizzazione primaria:

riqualificazione della Via Cassani, con rifacimento del tappetino d’usura, pubblica illuminazione, segnaletica;

adeguamento delle reti tecnologiche sottostanti a Via Cassani, con allacciamento alla fognatura comunale, tramite recapito al collettore principale esistente sulla Via Vigentina;

realizzazione di nuova strada di collegamento tra Via Cassani e il Carcere;

realizzazione di nuova strada di collegamento, tra la rotatoria in previsione sulla Via Vigentina, e la viabilità di cui al punto precedente, dotata di rotatoria di smistamento;

realizzazione allacciamenti ai pubblici servizi reti di acquedotto, idranti, gasdotto, cavidotto ENEL, linea BT e MT, cabine elettriche, Telecom ed illuminazione pubblica;

realizzazione parcheggi pubblici sul lato ovest del comparto, in cessione gratuita al Comune, per complessivi mq. 4.630,57;

realizazione parcheggi pubblici sul lato nord del comparto, in cessione gratuita al Comune, per complessivi mq. 25.684,45 (compresi i parcheggi da realizzarsi su area comunale per mq. 2.428,07);

realizzazione di un parcheggio pubblico di interscambio, in cessione al Comune, per mq. 7.665,73, sul lato nord del comparto, fronte Via Vigentina.

(www.comune.pv.it)

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venerdì, 07 dicembre 2007, 09:59 *** link *** inserito da circolopasolini *** commenti (6)

Commenti

#1 09 Dicembre 2007 - 13:46 Come molti pavesi lavoro a Milano; come molti attraverso il centro storico quando torno dal lavoro; mi piacerebbe fare la spesa nel centro, ma praticamente non ci sono più negozi di generi alimentari e pochi che ci sono hanno prezzi in media del 30% più cari rispetto alla maggior parte dei supermercati. Quindi, come molti, allungo un poco la strada del rientro per fare la spesa quotidiana in un dei supermercati che stanno ai bordi della città. Prima di lamentarsi della grande distribuzione, i commercianti pavesi dovrebbero meditare sulle scelte che hanno fatto negli ultimi anni.utente anonimo

#2 09 Dicembre 2007 - 16:49 Lo sciame dei consumatori si è spostato...ma c'è chi li ha seguiti: il 6 dicembre alle 11 davanti all'ingresso del nuovo Carrefour c'era il ragazzo rom in carrozzina (non conosco il nome, ma ce n'è uno solo che si vede spesso in giro) che chiedeva l'elemosina. Ma non si erano integrati? utente anonimo

#3 09 Dicembre 2008 - 09:05 nebbia in val padana

[..] Il presidente del Tribunale PierGiovanni Palminota cammina per Pavia tenendo gli occhi bassi. Una città di nebbie che forse lo riportano indietro nel tempo, alle cronache degli anni Settanta e a quel «porto delle nebbie» romane dove [..]

zialaura

#4 21 Dicembre 2008 - 13:30 Siete lo stesso coinvolti

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GGiovannetti

#5 21 Dicembre 2008 - 19:13 Siete lo stesso coinvolti

[..] Siete lo stesso coinvolti «Non volevano che la Magistratura indagasse». Parole pesanti, sillabate da Vito Sabato, funzionario del Comune di Pavia, il 17 dicembre, nel corso dell'udienza sui traffici dell'ufficio Traffico (gravi irregola [..]

zialaura

#6 13 Luglio 2009 - 18:47

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Un uomo onesto, un gay cristiano

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insiemePerPavia

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