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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “F.BUSONI”Via Raffaello Sanzio,157 50053 Empoli

Tel. 0571/700265 mail: [email protected]

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.) e il documento attraverso il quale la scuola esplica le

scelte formative, organizzative e metodologiche ed i criteri di utilizzazione delle risorse rendendo così

trasparente e leggibile ciò che fa e perché lo fa.

Rappresenta il “progetto” unitario e organico per realizzare un servizio scolastico di qualità adeguato ai

reali bisogni degli alunni e finalizzato a garantire a ciascuno il diritto allo studio.

Si può realizzare solo attraverso la partecipazione responsabile di tutte le componenti della comunità:

scolastica, familiare, enti territoriali, altre scuole e agenzie educative.

La sua realizzazione dipende da una “alleanza pedagogica” e dall’assunzione di specifici impegni da parte di

tutti.

Esso pone attenzione al processo educativo in un’ottica di sviluppo anche pluriennale.

Il P.T.O.F., che ha valenza triennale, si sviluppa secondo i principi di autonomia organizzativa, autonomia

didattica ed autonomia finanziaria.

ANALISI DEL TERRITORIO

L’area empolese e caratterizzata da attività di tipo industriale e commerciale. Più della metà della

popolazione attiva e costituita, infatti, da operai dell’industria e dell’agricoltura e da piccoli lavoratori

autonomi. Negli ultimi anni e aumentato il peso del settore terziario, sia pubblico sia privato. In progressivo

sviluppo sono i settori legati ai lavori immateriali (assistenza alla persona) e ai servizi socio-sanitari, nonché

il settore turistico e quello legato all’artigianato tradizionale e di pregio (vetro e ceramica).

Le caratteristiche produttive della zona hanno determinato, nel passato, un vasto movimento

d’immigrazione da altre zone della Toscana e dal Meridione d’Italia e, in tempi recenti, l’insediamento di

cittadini stranieri, che ha portato ad una presenza considerevole di minori non italofoni all’interno della

scuola, anche con trasferimenti ed inserimenti in corso di anno scolastico.

Gli allievi della scuola secondaria di primo grado provengono da Empoli e dalle frazioni in cui e articolato il

territorio, alcune sono connotate storicamente dalla continuità economica e sociale dell’insediamento,

altre sono di più recente urbanizzazione.

In quasi tutte le frazioni sono inserite la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, con la conseguenza di

evidenziare, per la scuola secondaria di primo grado, un’utenza molto variegata e complessa.

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L’Istituto ha sede in via Sanzio, n.157,nel cd. Polo Scolastico in prossimità di altri Istituti di diversi ordini e

gradi. Sorto negli anni Sessanta, fu accorpato nel 1999 alla scuola media Vanghetti. A partire dal corrente

anno scolastico, dopo la formazione del Comprensivo Empoli est, e ritornato Istituto autonomo.

L’Istituto e aperto al territorio e vive con esso per favorire il successo formativo di tutti gli alunni e

partecipare alla formazione di cittadini educati alla legalità e alla solidarietà, fornendo gli strumenti atti alla

formazione del pensiero critico e creativo. Collabora con le realtà locali in una prospettiva di reciproco

arricchimento.

FINALITA’ – EDUCATIVE“Educare non vuol dire soltanto riempire la testa di nozioni; alle conoscenze dobbiamo aggiungere

valori, principi, criteri di giudizio che aiutino la persona a maturare in tutte le sue dimensioni, ma

nella libertà senza la quale non c’e educazione.” ( E. Morin “La testa ben fatta” )

La nostra scuola attraverso il piano dell’offerta formativa intende rispondere alle diverse esigenze

educative e formative perseguendo le seguenti finalità:

- facilitare lo star bene con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente attraverso la costruzione di

un clima sereno e socializzante nella classe e nella scuola;

- realizzare un’alleanza funzionale allo sviluppo integrale della persona attraverso il costante

dialogo con le famiglie e con le diverse istituzioni;

- formare cittadini educati alla legalità, alla solidarietà e alla giustizia attraverso la

promozione dei valori dell’impegno, della responsabilità, dell’autonomia, del rispetto e

della collaborazione;

- contribuire alla formazione del pensiero critico e creativo fornendo strumenti funzionali

all’acquisizione delle competenze e al trasferimento delle stesse da un campo all’altro del

sapere.

PRIMO SETTORE: CURRICOLO DELLA SCUOLA E ARRICCHIMENTO ED AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

FINALITÀ TRASVERSALILe finalità trasversali stabilite per la nostra scuola, in ordine di priorità, sono le seguenti:1- d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, attraverso la

valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura

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dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;promozione dello spirito di iniziativa;*

2- e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

3- l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio – sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Prot. n. 7443 del 18 dicembre 2014);*

4- h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media;

5- - i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;6- - m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di

sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;*

7- s) definizione di un sistema di orientamento. 8- n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni per classe o per

articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al d.P.R. 20 marzo 2009, n. 89;

9- p/q) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati, coinvolgimento degli alunni e individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla valorizzazione del merito degli studenti.

* Il testo della finalità è stato parzialmente modificato rispetto a quello contenuto nella l. 13 luglio 2015 n. 107 per adattarlo al grado di scuola specifico

FINALITÀ DISCIPLINARIDi seguito vengono riportate le finalità disciplinari adottate dalla nostra scuola, elencate secondo l’ordine alfabetico ad esse attribuito dalla l. 13 luglio 2015 n. 107:a. valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento

all'italiano nonché' alla lingua inglese e a di altre lingue dell'Unione Europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning;

b. potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;c. potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali,nell'arte e nella storia

dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e

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dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

f. alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;g. potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita

sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

r. alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali.

RAPPORTI CON IL TERRITORIOVerranno accolte tutte le proposte ed i pareri formulati dagli Enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche, nonché degli organismi e delle associazioni dei genitori relativi alle finalità.

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CURRICOLO Il curricolo verticale e uno strumento metodologico che delinea un iter formativo unitario, graduale e condiviso delle tappe di apprendimento dell’alunno, con riferimento alle competenze trasversali, rielaborate da quelle chiave di cittadinanza. Curricolo e competenze sono strettamente intrecciati: i traguardi costituiscono i criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi; gli obiettivi di apprendimento, invece, sono stati scelti dai docenti nelle loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni didattiche e organizzative del contesto.

Il curricolo e stato articolato dai gruppi disciplinari secondo le seguenti caratteristiche specifiche:- verticalità : perché il percorso didattico di ogni materia prevede la coerenza in verticale fra le

varie discipline, nel perseguimento di analoghi obiettivi educativi e nell’ampliamento di determinate tematiche;

- sostenibilità : perché si adatta alle realtà degli allievi e al contesto ambientale, culturale e sociale della scuola;

- essenzialità : perché non presuppone lo studio estensivo di molti contenuti, ma l’analisi e lo studio intensivo e criticamente approfondito di tematiche; seleziona gli elementi da affrontare, individuando i nuclei costitutivi delle discipline, su cui innestare approfondimenti e sviluppi finalizzati al conseguimento di un patrimonio di conoscenze e competenze stabile nel tempo e utilizzabili in altri contesti;

- progressività : perché articolato in tappe funzionali al successo formativo;- trasversalità : perché prevede la coerenza in orizzontale fra le varie discipline, sia per lo

sviluppo di grandi competenze sia nella trattazione di grandi tematiche;- ricorsività : perché fatto di intrecci e ritorni su quanto già affrontato, ma da diversi punti di vista

e prospettive.

Quindi per ciascuna disciplina il curricolo indica i traguardi da raggiungere, tra cui quelle per il passaggio da una classe alla successiva e i contenuti condivisi.

Dal punto di vista metodologico il curricolo e caratterizzato da:- personalizzazione degli interventi;- lavoro di gruppo;- cooperazione tra pari (peer to peer);- attività laboratoriali;- uso di tecnologie informatiche.

I docenti, nel corso del triennio, affineranno il curricolo verticale e studieranno metodologie didattiche comuni volte alla progettazione di attività disciplinari e interdisciplinari, finalizzate a implementare l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza, e a sperimentare strumenti atti a monitorare e valutare l’acquisizione delle predette competenze.

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VALUTAZIONEAi sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo n.62/2017 “ la valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze.”

LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

L’art. 1 comma 3 recita che “la valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza. Lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti approvati dalle istituzioni scolastiche ne costituiscono i riferimenti essenziali.”La valutazione del comportamento avviene, secondo i seguenti criteri stabiliti dalla delibera n. del Collegio dei Docenti del che reca quanto segue:1. La valutazione del comportamento è espressione del Consiglio di classe che la attribuisce sulla

base delle proposte di voto dei singoli docenti, formulate prendendo in considerazione lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Regolamento di Istituto, il Patto di corresponsabilità e lo sviluppo delle competenze di cittadinanza, attraverso un giudizio formulato sulla base dei seguenti descrittori:

RESPONSABILEDà valore e significato ai propri comportamenti, è responsabile, rispetta in ogni situazione regole, persone e cose, collabora in modo attivo e solidale/costruttivo alla vita di classe.

COLLABORATIVO Rispetta le regole, le persone e le cose e collabora in modo attivo alla vita di classe.

RISPETTOSO Rispetta tutte le persone della comunità scolastica, le regole condivise e l’ambiente scolastico.

IN PROGRESSO Conosce le regole, ma non sempre riesce a controllare il suo comportamento.

DA MIGLIORAREInizia a riflettere sui propri comportamenti negativi come opportunità per migliorarsi e/ma frequentemente disturba l’attività didattica.

NON ADEGUATODisturba l’attività didattica, non rispetta regole, persone e cose, è stato sottoposto a gravi e/o ripetuti provvedimenti disciplinari*.

* superiori a quindici giorni come stabilito nello Statuto delle studentesse e degli studenti di cui all’art. 4 commi 9, 9 – bis e 9 – ter D.P.R. 249/1998 e all’art. 4 D.M. 16-01-2009 n. 5

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LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTILa valutazione periodica e finale degli apprendimenti e riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del Primo ciclo di istruzione (decreto ministeriale n.254/2012) e alle attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”.La valutazione viene espressa in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari del consiglio di classe, sulla base dei seguenti criteri stabiliti nella delibera n.36 del collegio dei docenti del 19/5/2015:

LIVELLI DI ABILITÀ E CONOSCENZEVOT

O

L’alunno/a: mostra di non conoscere gli argomenti di studio; non ha acquisito le abilità minime richieste; non sa esporre gli argomenti d studio; non esegue le attività pratico – operative; non ha conseguito alcun miglioramento rispetto alla situazione di partenza.

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L’alunno/a: mostra di conoscere i contenuti essenziali in modo incompleto; utilizza con scarsa autonomia le abilità minime acquisite; espone in modo confuso e scorretto; ha eseguito le attività pratico – operative in modo saltuario o scorretto; ha conseguito lievi miglioramenti rispetto alla situazione di partenza.

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L’alunno/a: conosce i contenuti essenziali degli argomenti di studio; ha acquisito sufficienti abilità; espone in forma semplice, ma non sempre corretta; ha eseguito le attività pratico – operative in modo accettabile; ha conseguito miglioramenti rispetto alla situazione di partenza.

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L’alunno/a: conosce adeguatamente i contenuti degli argomenti di studio; ha acquisito un discreto livello di abilità; espone in forma semplice e corretta; ha eseguito le attività pratico – operative in modo adeguato; ha migliorato o consolidato la sua preparazione.

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L’alunno/a: conosce e comprende i contenuti degli argomenti di studio; ha acquisito un buon livello di abilità; sa operare alcuni collegamenti; espone in forma chiara e corretta; ha eseguito con sicurezza e precisione le attività pratico – operative; sa utilizzare i linguaggi specifici; ha migliorato o consolidato la sua preparazione.

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L’alunno/a: conosce, comprende e sa utilizzare i contenuti degli argomenti di studio; sa operare collegamenti interdisciplinari; espone in forma corretta ed articolata; ha eseguito con padronanza e autonomia le attività pratico – operative; sa utilizzare i linguaggi specifici adeguandoli alle singole situazioni; ha migliorato o consolidato la sua preparazione.

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L’alunno/a: padroneggia tutti gli argomenti di studio; e in grado di rielaborare le conoscenze e di operare collegamenti interdisciplinari; espone con padronanza, sicurezza e proprietà; ha eseguito con padronanza, autonomia e creatività le attività pratico – operative; sa utilizzare i linguaggi appropriati e adeguati alle singole situazioni; ha migliorato e consolidato la sua preparazione.

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AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA

L'articolo 6 del decreto legislativo n. 62/2017 interviene sulle modalità di ammissione alla classe successiva per le alunne e gli alunni che frequentano la scuola secondaria di primo grado. L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado e disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto l'alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione. A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento. In sede di scrutinio finale, presieduto dal Dirigente scolastico o da suo delegato, il consiglio di classe, con adeguata motivazione e tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, può non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline (voto inferiore a 6/10). La non ammissione viene deliberata a maggioranza; il voto espresso nella deliberazione di non ammissione dall'insegnante di religione cattolica o di attività alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti - se determinante per la decisione assunta dal consiglio di classe diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.

AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO

Gli articoli 6 e 7 del decreto legislativo n. 62/2017 individuano le modalità di ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione delle alunne e degli alunni

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frequentanti. In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, l'ammissione all'esame di Stato e disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti requisiti:

a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti;

b) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista dall'articolo 4, commi 6 e 9 bis, del DPR n. 249/1998.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a maggioranza e con adeguata motivazione, la non ammissione dell'alunna o dell'alunno all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, pur in presenza dei tre requisiti sopra citati.

Nel caso di non ammissione all’esame a conclusione del ciclo e opportuno tenere presente che:

1. “in caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo” (C.M. n.49 del 20/05/2010)

2. l’eventuale non ammissione va votata a maggioranza dal Consiglio di Classe;3. nel verbale dello scrutinio vanno specificate adeguatamente le motivazioni della non

ammissione;4. le famiglie degli alunni non ammessi all’esame finale a conclusione del ciclo devono essere

informate dell’esito negativo degli scrutini prima della pubblicazione all’albo dei risultati di questi ultimi (di ciò si farà carico il Coordinatore di Classe).

Il voto espresso nella deliberazione di non ammissione all'esame dall'insegnante di religione cattolica o dal docente per le attività alternative - per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti - se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce, ai soli alunni ammessi all'esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato e in conformità con i criteri e le modalità definiti dal collegio dei docenti e inseriti nel PTOF, un voto di ammissione espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali, chiamato giudizio di idoneità.Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, non può comunque attribuire all'alunno un giudizio di idoneità inferiore a 6/10.

GIUDIZIO DI IDONEITA’Visto l’art. 6 c.5 del D.L. n.62 attuativo della legge 13/7/2015, n.107 secondo cui “Il voto di ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo e espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’alunno/a”, il giudizio di idoneità scaturirà dalla media delle valutazioni del secondo quadrimestre del primo e secondo anno, ricavata togliendo dal conteggio il voto di comportamento , e quella del terzo anno (media del triennio).

Il Consiglio di classe potrà votare a maggioranza l’attribuzione di un Punteggio del curriculum (innalzamento di 0,50 della media del triennio) a condizione che siano verificate le seguenti condizioni:

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Media matematica dei voti finali del primo, secondo e terzo anno in crescita;

VALUTAZIONE DELLE PROVE D'ESAME E DETERMINAZIONE DEL VOTO FINALEL'articolo 8 del decreto legislativo n. 62/2017 modifica sostanzialmente le modalità di definizione del voto finale dell'esame di Stato. La valutazione delle prove scritte e del colloquio viene effettuata sulla base di criteri comuni adottati dalla commissione, attribuendo un voto in decimi a ciascuna prova, senza frazioni decimali. Alla prova scritta di lingua straniera, ancorché distinta in sezioni corrispondenti alle due lingue studiate, viene attribuito un unico voto espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali. Il voto finale viene determinato dalla media del voto di ammissione con la media dei voti attribuiti alle prove scritte e al colloquio.La sottocommissione, quindi, determina in prima istanza la media dei voti delle prove scritte e del colloquio, esprimendo un unico voto, eventualmente anche con frazione decimale, senza alcun arrotondamento. La media di tale voto con il voto di ammissione determina il voto finale che, se espresso con frazione decimale pari o superiore a 0.5, viene arrotondato all'unità superiore. Su proposta della sottocommissione, la commissione delibera il voto finale per ciascun alunno. Supera l'esame l'alunno che consegue un voto finale non inferiore a 6/10.La commissione può, su proposta della sottocommissione, con deliberazione assunta all'unanimità, attribuire la lode agli alunni che hanno conseguito un voto di 10/10, tenendo a riferimento sia gli esiti delle prove d'esame sia il percorso scolastico triennale.L'esito dell'esame e pubblicato all'albo dell'istituto con indicazione del voto finale conseguito espresso in decimi; per i candidati che non superano l'esame e resa pubblica esclusivamente la dicitura "Esame non superato" senza esplicitazione del voto finale conseguito.

LA VALUTAZIONE E GLI ESAMI DI STATO DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ E DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO L'articolo 11 del decreto legislativo n. 62/2017 non introduce sostanziali novità nella valutazione periodica e finale delle alunne e degli alunni con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento, ai fini dell'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato, che viene effettuata secondo quanto previsto dagli articoli 2, 3, 5 e 6 del citato decreto, tenendo a riferimento, rispettivamente, il piano educativo individualizzato e il piano didattico personalizzato.La sottocommissione, tenendo a riferimento le modalità organizzative definite dalla commissione in sede di riunione preliminare, e tenuto conto del piano educativo individualizzato, predispone, se necessario, prove d'esame differenziate che hanno valore equivalente a quelle ordinarie per l'alunna e l'alunno con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/1992 ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma. Per lo svolgimento delle prove dell'esame di Stato, le alunne e gli alunni con disabilità utilizzano attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché ogni altra forma di ausilio professionale e tecnico loro necessario, dei quali hanno fatto uso abitualmente nel corso dell'anno scolastico per l'attuazione del piano educativo individualizzato o comunque ritenuti funzionali allo svolgimento delle prove. Il voto finale viene determinato sulla

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base dei criteri e delle modalità previste dall'articolo 8 del decreto legislativo n. 62/2017. Solo per le alunne e gli alunni che non si presentano agli esami, fatta salva l'assenza per gravi e documentati motivi in base ai quali e organizzata una sessione suppletiva, e previsto il rilascio di un attestato di credito formativo che e titolo per l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado o dei corsi di istruzione e formazione professionale regionale, ai soli fini dell'acquisizione di ulteriori crediti formativi, da valere anche per percorsi integrati di istruzione e formazione. Pertanto, tali alunni non possono essere iscritti, nell'anno scolastico successivo, alla terza classe di scuola secondaria di primo grado, ma potranno assolvere l'obbligo di istruzione nella scuola secondaria di secondo grado o nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.Le alunne e gli alunni con disturbo specifico di apprendimento sostengono le prove d'esame secondo le modalità previste dall'articolo 14 del decreto ministeriale n. 741/2017, utilizzando, se necessario, gli strumenti compensativi indicati nel piano didattico personalizzato - dei quali hanno fatto uso abitualmente nel corso dell'anno scolastico o comunque ritenuti funzionali allo svolgimento delle prove - ed usufruendo, eventualmente, di tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove scritte. In ogni caso, l'utilizzazione di strumenti compensativi non deve pregiudicare la validità delle prove scritte. Per le alunne e gli alunni dispensati dalle prove scritte di lingua straniera, la sottocommissione individua le modalità e i contenuti della prova orale sostitutiva della prova scritta. Nel caso di alunne e alunni esonerati dall'insegnamento di una o entrambe le lingue straniere, se necessario, vengono definite sulla base del piano didattico personalizzato prove differenziate con valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma. Nel diploma finale rilasciato alle alunne e agli alunni con disabilità o con disturbo specifico di apprendimento che superano l'esame (voto finale non inferiore a 6/10) non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Analogamente, non ne viene fatta menzione nei tabelloni affissi all'albo dell'istituto.

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEL'articolo 9 del decreto legislativo n. 62/2017 indica la finalità e i tempi di rilascio della certificazione delle competenze. In particolare, si rammenta che la certificazione delle competenze e redatta in sede di scrutinio finale e rilasciata alle alunne e agli alunni al termine della scuola secondaria di primo grado, soltanto ai candidati che hanno sostenuto l’Esame.Per le alunne e gli alunni con disabilità la certificazione redatta sul modello nazionale può essere accompagnata, se necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di competenza agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato.La certificazione delle competenze rilasciata al termine del primo ciclo e integrata da una sezione, predisposta e redatta a cura di Invalsi, in cui viene descritto il livello raggiunto dall'alunna e dall'alunno nelle prove a carattere nazionale per italiano e matematica, e da un'ulteriore sezione,

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sempre redatta da Invalsi, in cui si certificano le abilità di comprensione ed uso della lingua inglese. Il repertorio dei descrittori relativi alle prove nazionali e predisposto da Invalsi e comunicato annualmente alle istituzioni scolastiche.

FLESSIBILITÀ ORARIA

L’anno scolastico e ripartito in quadrimestri.

L’orario scolastico e ripartito su cinque giorni, secondo le seguenti modalità:

- tempo a 30 ore : da lunedì a venerdì dalle ore 7.55 alle ore 13.37;

- tempo prolungato (36 ore) : da lunedì a venerdì, con due pomeriggi (lunedì e venerdì ) fino alle

ore 16:37.

L’articolazione oraria sarà la seguente:

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TEMPO A

30 ORETEMPO PROLUNGATO (36 ORE)

Italiano, Storia e Geografia 6 + 2 + 16 + 2 + 1 + 1 (mensa) + 2 (compresenza italiano

matematica) + 2 (laboratorio “Libriamoci-Libriamici”)

Attività di approfondimento in

materie letterarie1 1

Matematica e Scienze 4 + 2 4 + 2 + 2 (in compresenza con italiano) + 1 (mensa)

Tecnologia 2 2

Inglese 3 3

2° lingua comunitaria:

Francese o Tedesco2 2

Arte e immagine 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

Musica 2 2

Religione cattolica 1 1

Totale ore 30

36 (di cui 2 laboratorio “Eureka” in compresenza

italiano e matematica, 2 laboratorio “Libriamoci-

Libriamici”)

FUNZIONI STRUMENTALISono state individuate le seguenti aree presidiate dalle funzioni strumentali al P.O.F.:

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SECONDO SETTORE: VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

PREMESSA Sono stati definiti i seguenti indicatori per esprimere un giudizio valutativo sui progetti e le attività:- produttività dell’intervento:

a) efficacia : rapporto tra gli esiti conseguiti e i risultati attesi;b) efficienza : rapporto tra gli esiti conseguiti e le risorse impiegate;c) valenza formativa (voto di condotta);d) collegialità : gestione condivisa delle diverse componenti scolastiche;e) protagonismo : partecipazione attiva degli alunni (numero degli alunni coinvolti);f) globalità : attenzione ai bisogni psicofisici, relazionali e cognitivi (questionari);

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g) trasversalità : interconnessione tra ambiti disciplinari diversi (numero discipline);h) organicità : dimensione e diffusione degli interventi;i) ordinarietà : radicamento nella quotidianità della vita scolastica (anni e classi coinvolte);j) interistituzionalità : collegamento con enti/istituzioni extrascolastiche;k) verificabilità : predeterminazione di modi e tempi di verifica/valutazione

La verifica dei risultati delle attività e dei progetti contenuti nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa si realizzerà attraverso i seguenti strumenti:- strumenti di verifica periodica e finale degli apprendimenti;- scheda di verifica finale per tutti i progetti;- scheda di verifica finale degli interventi degli operatori e degli esperti esterni;- scheda di verifica finale delle azioni svolte da ciascun Gruppo di lavoro dei docenti;- strumenti prodotti da soggetti terzi nei progetti di innovazione didattica svolti in collaborazione

con enti di ricerca;- report di verifica finale delle azioni svolte dalle funzioni strumentali;- incontro di verifica in sede di Consiglio di Istituto;- verifica collegiale finale in sede di Collegio dei docenti;- Rapporto di autovalutazione (D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80; Direttiva n. 11 del 18 settembre

2014).

I progetti saranno documentati attraverso le seguenti modalità:- report;- video;- presentazioni su CD;- prodotti realizzati (oggetti, rappresentazioni teatrali, concerti);- sito web.

RAV (RAPPORTO DI AUTO VALUTAZIONE)

P.D.M. (PIANO DI MIGLIORAMENTO)TERZO SETTORE: ATTIVITÀ DI SUPPORTO ALLA QUALITÀ DELL’OFFERTA FORMATIVA ATTIVITÀ SVOLTE DALLA FUNZIONI STRUMENTALI

In questo anno scolastico le funzioni strumentali svolgono le seguenti attività:

Inoltre sono attive le seguenti commissioni:

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AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE DIGITALEIl Piano Nazione Scuola prevede tre grandi linee di attività:- miglioramento dotazioni hardware;- attività didattiche;- formazione insegnanti.

In coerenza con quanto previsto dal Piano:- e stato individuato e designato un docente con la funzione di “animatore digitale” (prof.

Gaglio);- sono stati scelti i seguenti percorsi per la formazione degli insegnanti:

o formazione sul registro elettronico ed eventuale formazione prevista dai progetti P.O.N.;

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o corso di formazione di robotica educativa;- sono state promosse le seguenti azioni per migliorare le dotazioni hardware della scuola:

o progetto P.O.N.;o riorganizzazione dei laboratori di informatica ed eventuale realizzazione dell’aula 3.0;

- sono state introdotti nel curricolo i seguenti contenuti o attività, correlati al P.N.S.D.:o progetto CAD e utilizzo della stampante 3D;o progetto Coding;o progetto Eipass;o progetto Programma il futuro.

La scuola parteciperà ad iniziative coerenti con le proprie finalità.

FORMAZIONE ALUNNI

PIANO TRIENNALE PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE (ANNI SCOLASTICI 2018 – 19, 2019 – 20, 2020 – 21)

Attività formativa Personale coinvolto Obiettivi formativi Formatori

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