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Nuovi linguaggi per la storia L’apertura dell’Istituto Storico di Macerata alla divulgazione e all’approfondimento storico attraverso diversi linguaggi, a partire da quello scenico I cambiamenti in atto nella società, il difficile rapporto dei giovani con il passato e la memoria, la progressiva e esecrabile marginalizzazione della storia nelle scuole e nelle università richiedono a chi su occupa di ricerca, didattica e divulgazione storica di confrontarsi con nuovi linguaggi e strumenti. Da diversi anni l’Istituto Storico di Macerata ha intrapreso questa strada, pur senza rinunciare alla sua vocazione di ente di ricerca e formazione, ed anzi rafforzandola, come dimostrano i corsi di formazione per insegnanti, i seminari e i convegni organizzati quest’anno, da ultimo quello sulla Prostituzione nell’età contemporanea appena concluso e che ha visto la partecipazione interessata di un gran numero di studenti, insegnanti e ricercatori. Ma accanto a questo sono stati elaborati e realizzati progetti legati al teatro, al cinema, alla musica e alla letteratura, linguaggi che non sono stati pensati solo come mezzi per veicolare in maniera più accattivante il sapere storico, come troppo spesso si fa, ma come veri strumenti di conoscenza, una conoscenza diversa ma complementare a quella storiografica.

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Nuovi linguaggi per la storiaL’apertura dell’Istituto Storico di Macerata alla divulgazione e

all’approfondimento storico attraverso diversi linguaggi, a partire da quello scenico

I cambiamenti in atto nella società, il difficile rapporto dei giovani con il passato e la memoria, la progressiva e esecrabile marginalizzazione della storia nelle scuole e nelle università richiedono a chi su occupa di ricerca, didattica e divulgazione storica di confrontarsi con nuovi linguaggi e strumenti.

Da diversi anni l’Istituto Storico di Macerata ha intrapreso questa strada, pur senza rinunciare alla sua vocazione di ente di ricerca e formazione, ed anzi rafforzandola, come dimostrano i corsi di formazione per insegnanti, i seminari e i convegni organizzati quest’anno, da ultimo quello sulla Prostituzione nell’età contemporanea appena concluso e che ha visto la partecipazione interessata di un gran numero di studenti, insegnanti e ricercatori.

Ma accanto a questo sono stati elaborati e realizzati progetti legati al teatro, al cinema, alla musica e alla letteratura, linguaggi che non sono stati pensati solo come mezzi per veicolare in maniera più accattivante il sapere storico, come troppo spesso si fa, ma come veri strumenti di conoscenza, una conoscenza diversa ma complementare a quella storiografica.

E’ per questo che sono stati pensati, per le scuole e per la cittadinanza, percorsi legati al rapporto fra cinema e storia del Novecento (grazie soprattutto alla attività di Claudio Gaetani, già presidente dell’Istituto Storico), e alla letteratura come forma privilegiata per accostarsi ad alcuni snodi decisivi della storia italiana ed europea (la Prima Guerra Mondiale, la Resistenza, la Shoah, i fenomeni del terrorismo, delle

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migrazioni, della criminalità organizzata), attraverso l’attività del responsabile della didattica dell’Istituto, Gabriele Cingolani, anche in collaborazione con l’associazione ConTesto e Macerata Racconta. Non è stato trascurato nemmeno il linguaggio musicale, con le lezioni-concerto nate dalla collaborazione con l’Accademia dei Cantautori di Recanati. Un intreccio di linguaggi che ha portato poi alle maratone di lettura (con inserti teatrali e musicali) nelle scuole e nelle piazze di Recanti in occasione del Giorno della Memoria, con le letture integrali di Se questo è un uomo (2016) e La tregua (2017).

Un posto particolare in questo percorso lo occupa il linguaggio teatrale, in primo luogo con il progetto “Cronache terrestri”, sviluppato insieme al regista Antonio Mingarelli e al Liceo “Galilei” di Macerata, che ha visto finora l’adattamento in chiave attualizzante di tre capolavori della letteratura italiana che sono stati occasione per riflettere su grandi temi della contemporaneità: Una questione privata di Beppe Fenoglio (2015), la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso (2016) e I Malavoglia di Verga (2017).

Un altro progetto originale dell’Istituto è stato quello di Internate, ovvero l’elaborazione di una drammaturgia a partire dai documenti

sull’internamento femminile nell’Italia fascista raccolti da Annalisa Cegna e la relativa lettura scenica a cura di Antonio Mingarelli con la partecipazione della musicista Elena Antongirolami e delle attrici Anahì Traversi (nella prima messa in scena, in occasione della Festa della Liberazione 2016) e Lucia Marinsalta (nella ripresa per le scuole in occasione del Giorno della Memoria 2017).