· Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato...

41
ASP CATANIA COMITATO CONSULTIVO AZIENDALE Duomo di Acireale 6° RELAZIONE ANNUALE

Transcript of  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato...

Page 2:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

Giornata della disabilità intellettiva

°°°°°°°°°°°°

Un Paese è più ricco se percepisce

la diversità come un fattore di ricchezza.

E' più povero se comprime la libertà di alcuni,

facendoli sentire emarginati,

limitando le loro possibilità,

i loro talenti. Ci vuole coraggio.

Ma è il coraggio di sentirsi cittadini

e di lavorare per un Paese migliore».

(Intervento del Presidente Mattarella il 31.3.2016

in occasione della Giornata della disabilità intellettiva)

Page 3:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

Introduzione

II Comitato Consultivo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, previsto dal D.A. 15.4.2010 per favorire la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’Azienda stessa, è stato insediato per il primo mandato l’8.2.2011. L’Azienda Sanitaria Provinciale con Delibera n. 1712 in data 17.6.2014, seguendo la procedura indicata dal D.A. 15.4.2010, ha ricostituito il nuovo Comitato composto da n. 40 Organizzazioni/ Associazioni su 56 che ne hanno fatto richiesta. Nel paragrafo successivo daremo notizia delle Associazioni ammesse. Delle 16 non ammesse, ma riconosciute idonee, l’Azienda recentemente ne ha utilizzato n.3 (Respirare onlus - Associazione per i diritti degli anziani – ASET Ass.ne siciliana epatopatie e trapianti) per sostituire altrettante Associazioni dichiarate decadute per rinuncia o ripetute assenze alle riunioni del Comitato (AILE Ass.ne italiana per la lotta alle epatopatie Onlus – Associazione siciliana miastenia – Fraternità Misericordia S. Leone Catania). Nel paragrafo successivo è indicata la composizione completa del Comitato in atto operante. Va sottolineato che nel corrente anno buona è stata la partecipazione di presenza e di contributi da parte delle Associazioni, segno di rinnovato impegno a contribuire al miglioramento della partecipazione civica. Nella relazione precedente è stata rappresentata la necessità di indire una Conferenza delle Associazioni che fanno parte dei Comitati per consentire a tutti di esprimere liberamente il proprio pensiero sulla validità degli stessi ed eventuali difficoltà di funzionamento. In questa ottica è stato proposto tema nel piano formativo dell’Azienda Asp.

Programma del Cca per il triennio 2014-2017

In data 20.4.2015 è stata indirizzata nota informativa in ordine all’attività di programmazione per il triennio 2014-2017 all’Assessorato della salute Dipartimento Pianificazione strategica Area Interdipartimentale 2 Ufficio del Piano di rientro e del Piano sanitario, al Direttore Generale dell’Asp di Catania e al Presidente della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie Regione Siciliana. Di seguito si indicano le iniziative che interessano tali attività significando che alcune di esse, indicate con asterisco, sono state già eseguite:*Indagini sul governo delle liste di attesa;- Pronto soccorso degli Ospedali aziendali ed eventuali iniziative per i PP.SS. degli Ospedali dell’area metropolitana di Catania (ARNAS – Policlinico -V.E. – Cannizzaro);- Infezioni ospedaliere;* Legge sul dolore e cure palliative (L. 38 del 2010), stato di applicazione avanzato;- Scuola di umanizzazione della medicina;-Formazione dei componenti del Cca, degli aderenti alle Associazioni ed organizzazioni facenti parte del Cca, da estendere eventualmente ad altri Comitati Consultivi dell’area metropolitana di Catania;- Convegno aperto al pubblico su tema di interesse generale;- Codice rosa nei PP.SS. - circolare dell’Assessorato salute in data 7.3.2014 n. 6 pubblicata sulla Gurs n.19 del 9.5.2014;*Costituzione ed avviamento del tavolo permanente di coordinamento delle Associazioni ed organizzazioni non facenti parte del Cca; diritti anziani*-Cabina di regia costituita da componenti del Cca e dell’Azienda per la verifica dello stato di attuazione delle proposte del Comitato;*Sportello per l’informazione ai cittadini e raccolta segnalazioni;* Visita al PTA dell’ex Presidio S. Luigi-Tavolo delle criticità rappresentate dai componenti del Cca e dagli utenti del Ssr;* indagine conoscitiva sui servizi aziendali di psicologia;* Visita al REMS di Caltagirone;- Promozione Associazione di volontariato per l’attività ludica nella U.O. di pediatria del P.O. di Bronte ed eventualmente per l’assistenza ai ricoverati in altri reparti;*Giornata europea dei diritti del malato (4.5.2016). In quella occasione si è discusso di liste di attesa.*Carta dei diritti del bambino e dell’adolescente in ospedale, in corso di consegna alle unità di pediatria.*Carta europea dei diritti del malato di cancro, in corso di stampa.* Servizio stampa –comunicazione - giornalino bimestrale on line – sito web aziendale per notizie relative all’attività del Comitato consultivo e delle Associazioni che vi fanno parte, ecc.; si è fatto ricorso alla Newsletter del TDM che ha riservato spazio al comitato consultivo aziendale;

Page 4:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

N.B. si dà atto che nel corso del triennio il programma è stato integrato da altri argomenti ritenuti validi dal Cca .

Comitato consultivo rinnovato - triennio 2014-2017

ADAS Onlus - AIC Sicilia Onlus - AIDO - AIES Sicilia - AISM - A.I.F.I. Sicilia – A.N.E.D - A.N.M.I.L.- A.T.E.F. - AIDF – AIL – RESPIRARE ONLUS – AIN - AIRA - AISTOM – ANFFAS - Ass. PIGNA D’ORO Onlus – ASS.NE PER I DIRITTI DEGLIANZIANI - AUTISMO OLTRE Onlus - AVIS PROVINCIALE di Catania - AVULSS di CATANIA ONLUS – AXADA - Ass. CENTRO DI AIUTO ALLA VITA di Giarre - CENTRO DI PRIMO ASCOLTO “C.CONDORELLI”- CITTADINANZATTIVA SICILIA Onlus - CODACONS Sicilia – COLLEGIO PROVINCIALE IP.AS.VI. di Catania - Comitato ANDOS Catania - COORDINAMENTO H – FEDERCONSUMATORI Provinciale di Catania – ASET: ASS:NE SICILIANA EPATOPATIE E TRAPIANTI - G.RI.S.E. - I Volontari di MADRE TERESA - MARIS – -ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Sicilia –ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI Catania - RELOAD Onlus – S.O.S DONNA Onlus- U.N.I.V.O.C. - V.O.I. Onlus.

In ricordo di Salvatore Crispi

Ad oltre un anno e mezzo dalla morte di Salvatore Crispi, componente del Cca e Presidente dell’Associazione Coordinamento H, il Comitato consultivo dell’Asp sentendo forte il desiderio di ricordarlo, ha deliberato di affiggere nella sala che sarà destinata a sede del Comitato di una targa (già pronta) alla sua memoria con il seguente pensiero: “A Salvatore Crispi, in memoria del suo impegno a favore delle persone con disabilità” - Il Cca Asp Catania. Un piccolo omaggio ad una persona modesta nell’apparenza, ma grande perchè con le sue azioni ha reso servizi di qualità alle persone con disabilità

FormazioneL’Azienda, condividendo l’utilità rappresentata di realizzare percorsi formativi proposti dal Comitato (1° triennio) ed inseriti in un piano di formazione aziendale, ha dato il suo ok sui seguenti argomenti: Il primo “Non tecnical skills”: il paziente esperto risorsa per l’umanizzazione dei processi di cura, un corso che ha avuto quale obiettivo formativo gli aspetti relazionali (comunicazione interna ed esterna con il paziente) e l’umanizzazione delle cure; il secondo tema ha riguardato il consenso informato. Entrambi i corsi sono stati svolti con l’intervento di relatori fortemente motivati sia dal punto di vista professionale che scientifico. Per quanto concerne il piano formativo aziendale 2017 alla Azienda sono stati proposti dal comitato con nota n. 189 del 3.10.2016 i seguenti argomenti:a) le malattie reumatiche: percorsi diagnostico assistenziali;b) engagement: la partecipazione dei cittadini alla governance del Ssr.

Comunicazione tramite giornali elettronici

L’abbiamo detto e scritto tante volte che ci avrebbe fatto piacere attivare in ambito aziendale un Giornale elettronico aziendale nel quale peraltro anche il CCA avrebbe potuto diffondere proprie notizie. Questo giornale che noi riteniamo utile, ad oggi è rimasto una chimera; ci dispiace anche perché è piuttosto carente un efficiente servizio stampa, oggi caricato sulle spalle di un unico dipendente, diviso tra l’altro tra Catania ed il P.O. di Caltagirone. Noi speriamo sempre che in prosieguo, anche con le nostre sollecitazioni, il giornalino possa diventare realtà, consapevoli come siamo che esso può essere uno strumento di informazione, fonte di conoscenza e di educazione sanitaria generalizzata, oltre che offrire uno scenario dedicato alle best practice sanitarie aziendali, dimostrando con i fatti che è possibile coniugare buona qualità dei servizi e sostenibilità economica. Il Comitato, pertanto non mancherà di insistere ulteriormente perché l’iniziativa di un giornale elettronico abbia a realizzarsi nell’Azienda Asp di Catania. Nelle more, come sottolineato nella precedente relazione, notizie del Comitato continueranno ad essere pubblicate nella pagina “L’angolo dei Comitati consultivi” della Newsletter bimestrale di Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato, che dal marzo 2011 in formato elettronico viene recapitata via e-mail ad oltre 900 lettori. La Newsletter con linguaggio semplice e comprensivo dà rilievo a temi di attualità sanitaria, con attenzione a quelli sulla prevenzione ed educazione alla salute (diabete, tumori, obesità ecc), all’informazione sulla normativa regionale, alla giurisprudenza sanitaria (Cassazione, Consulta, Consiglio di Stato); infine dà informazioni sulle attività ed

Page 5:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

iniziative più significative realizzate nel territorio della provincia dalle Associazioni del volontariato e dagli Enti sanitari.

Logistica

Dal suo insediamento il Comitato consultivo non ha potuto disporre di un locale da adibire a sede. In verità va ricordato che era stato a suo tempo individuato un locale posto al piano -1 di via S. M La Grande, 3, utilizzato invece in via esclusiva dalla Referente dott.ssa A.M Sapienza. Malgrado nel tempo sia stata ripetutamente rappresentata la necessità che venisse individuato al più presto altro idoneo ed autonomo locale, sino ad ora, malgrado le promesse fatte a livello dirigenziale, il Comitato consultivo dell’Asp non ha potuto realizzare questo sogno. Ciò malgrado con tutte le difficoltà immaginabili l’organismo è andato avanti. Adesso pare che avendo la dott.ssa Sapienza Anna lasciato l’incarico perchè collocata a riposo dal 1.3.2017, quel locale, a suo tempo assegnato, dovrebbe essere concretamente consegnato al Comitato che lo adibirà a sede del Cca. In tal senso è stata inoltrata istanza alla Direzione Generale con nota n. 202 del 16.2.2017. Se questo problema potrà trovare soluzione, altrettanto speriamo per l’ufficio di segreteria, non essendo intervenuta alcuna sostituzione dopo le dimissioni del dott. Edoardo Pennisi, (dal 16.11.2015) per motivi di salute. Naturalmente credo essere intuitive le difficoltà di funzionamento del Comitato perché mancando una unità di personale addetta alla segreteria estremamente necessaria, l’attività si riduce in qualità e quantità. Questo ci amareggia enormemente perché dimostra scarsa attenzione degli organi istituzionali nei confronti di un organismo di partecipazione civica che sovente viene chiamato perché ritenuto necessario nei processi di miglioramento del servizio sanitario.

Incontri col Direttore Generale AziendaleCol nuovo Direttore generale dott. Giuseppe Giammanco nominato nel maggio 2015 e successivamente insediatosi presso l’Asl di Catania, non è stato possibile avere ordinari incontri. Per questo non siamo soddisfatti. I suoi numerosi impegni e la complessità dell’Azienda territoriale hanno reso difficile soddisfare la nostra richiesta. In sostituzione, il Presidente del Comitato consultivo aziendale si è incontrato più volte con il dott. Rosario Fresta, con il quale ci sono stati periodici incontri durante i quali si sono discussi i temi seguenti: a) giornata europea dei diritti del malato; b) illustrazione programma nel triennio di attività del Cca; c) istituzione Cabina di regia per la verifica di fattibilità delle proposte del Cca; d) individuazione locale arredato, dedicato alle attività del Cca; e) individuazione personale addetto all’ufficio di segreteria del Cca; f) scuola di umanizzazione della medicina; g) proposta di miglioramento del Protocollo d’ intesa per l’attività di volontariato dentro le strutture; h) recepimento Reg.to attività di volontariato, recentemente proposto dal Cca; i) attuazione Codice Rosa; l) incontri periodici col Direttore generale; m) proposta di allargamento nei PTA dei percorsi diagnostici e terapeutici ai malati cronici affetti da malattie reumatiche, demenze, morbo di Parkinson, ipertensione e scompenso; n) consultazione del Comitato consultivo sulla futura  organizzazione  dell’Asp (Atti aziendali, dotazioni organiche ecc; o) eventuali altre proposte che emergono. Sui temi sopra descritti il dott. Rosario Fresta ha mostrato disponibilità ed impegno e talune proposte con la sua collaborazione sono state portate a conclusione. Altre purtroppo ancora attendono soluzione.

1. PROGRAMMAZIONE AZIENDALE OSPEDALIERA E TERRITORIALE, (ART. 2 LETT. A DEL D.A. 15.04.2010)Il servizio sanitario nazionale è un “sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie. Da circa venti anni in Italia assistiamo invece alla trasformazione della salute da un’area dei diritti ad una voce di bilancio pubblico regolato secondo regole aziendali. Tutto questo ha determinato un impoverimento del diritto alle cure, una limitazione della libertà del medico il quale non prescrive più seguendo la sua scienza e coscienza, ma secondo le logiche del risparmio con il rischio che il diritto alla salute si trasforma nel diritto del più forte, ossia di chi può permettersi di pagarsi le cure. Eppure l’art. 32 della Costituzione stabilisce che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Tutto questo richiama la sostenibilità del Ssn ovvero la sua compatibilità con le risorse finanziarie destinate. Le problematiche sopra indicate non sono arrivate all’improvviso perché precedute da diversi segnali su cui è mancata forse la dovuta attenzione. Solo per ricordare alcuni elementi: certamente hanno contribuito alla progressiva crisi di sostenibilità del Ssn il mutamento delle condizioni demografiche (invecchiamento), economiche e sociali, la spinta alla innovazione delle tecnologiche sanitarie,

Page 6:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

l’ingerenza della politica partitica nella programmazione sanitaria quest’ultima ormai assente da anni), l’evoluzione del rapporto medico paziente. Nella sanità il principio regolatorio del mercato fondato sulla domanda cui segue l’offerta, oggi si è rovesciato per cui esso è regolato dalla offerta. In buona sostanza è l’offerta dei servizi e delle prestazioni che modula i consumi sanitari (non i bisogni). Una situazione paradossale che frustra il fine del Ssn che è quello di “promuovere, mantenere, e recuperare la salute fisica e psichica di tutta la popolazione” (legge. 833/1978), per identificarsi nella erogazione di servizi e prestazioni sanitarie secondo logiche ed esigenze finanziarie.Come si può uscire da una situazione che nel tempo e sino ai giorni nostri si è aggravata sempre più riducendo i diritti? L’unico sistema che ci sentiamo di proporre e condividere è quello che alla base deve esserci una seria programmazione sanitaria costruita sui bisogni dei cittadini ed ispirata ai principi di universalità, uguaglianza ed equità ovvero i principi su cui è stato costruito il Ssn. Se si parte da questa linea e le azioni sono coerenti, sarà possibile effettivamente razionalizzare il Ssn aumentando ove occorra il finanziamento, andare piano con i tagli, oggi lineari ed indiscriminati, perché rischiano di privare sempre più un elevato numero di cittadini dei servizi essenziali e appropriati; ridurre veramente gli sprechi ed investire i risparmi nella Ssn. L’attenzione alla universalità, uguaglianza ed equità deve essere massima perché la deriva su questo versante la riscontriamo con molta facilità. Sono inaccettabili le disuguaglianze regionali che si verificano nel nostro Paese e che documentano quanto l’universalità e l’equità nell’accesso ai servizi sanitari, la portabilità dei diritti in tutto il territorio nazionale stanno diventando vero miraggio. Tutto questo, a parte ogni altra considerazione, non fa bene all’unità del Paese. Di tutto questo pare che il piano di rimodulazione della rete ospedaliera siciliana non tiene conto; nè è avvenuto un monitoraggio relativo agli effetti applicativi della il DA. 14.1.2015 (Suppl. ord. Gurs. n. 4 del 23.1.2015), col quale si è inteso procedere a riorganizzare la rete ospedaliera integrata dei servizi ospedale-territorio, riqualificando e rifunzionalizzando la Rete con il mantenimento dei piccoli presidi ospedalieri. Sulla base ora della Decreto interministeriale 2.4.2015 n. 70 concernente “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici relativi alla assistenza ospedaliera”, vengono introdotti principi a cui le Regioni si devono ispirare per una classificazione delle strutture ospedaliere. In merito sono apparse diverse bozze accompagnate da vari interventi dell’Assessore regionale, seguite da proteste di politici soprattutto locali insoddisfatti delle proposte assessoriali. Tali proteste hanno interessato comprensori e vaste aree della sanità, anche della provincia di Catania per la difesa degli Ospedali di Bronte, Paterno e Giarre a rischio riduzione servizi. Per l’Ospedale di Giarre le proteste sono state piuttosto vivaci anche perché nel concreto, l’Asp senza attendere l’assetto normativo della rete ospedaliera, ha realizzato “progressivi smantellamenti di reparti ospedalieri e la chiusura del Pronto soccorso ridimensionando così l’intera offerta di salute del Distretto sanitario di Giarre. Tutto ciò ha indotto la Rete locale delle Associazioni ed il Comitato cittadino “Rivogliamo l’Ospedale” a mantenere un permanente stato di agitazione, mentre il Sindaco del Centro ionico ha costituito un tavolo tecnico con l’Asp per elaborare insieme proposta di riordino e potenziamento dei servizi che possono attenuare le carenze comprovate e da tempo denunciate” Nelle more, all’Asp è stata inviata intimazione a “ bloccare qualsiasi trasferimento di risorse umane e strumentali dal Distretto di Giarre perché tale azione pregiudicherebbe irrimediabilmente quelle di concerto intraprese ed aggraverebbe ulteriormente l’efficacia delle risposte sanitarie verso la cittadinanza”. Al momento ogni valutazione ed iniziativa dovrà essere rinviata a dopo che la nuova rete ospedaliera sarà pubblicata nella GURS, dopo l’accordo siglato il 4.4.2017 dal Ministero della salute e dall’Assessorato regionale salute.

Piano Attuativo Aziendale (PAI)- Rete civica della salute

A distanza di circa due anni dalla emanazione della direttiva assessoriale concernente la nota prot. Area Interd.7/ 77752 del 10.10.2014 avente per oggetto Piani attuativi –aziendali 2014 – Cap. 14 Obiettivo “Sviluppo della Rete Civica”, malgrado il particolare impegno del Presidente della Conferenza dei Comitati consultivi delle Aziende sanitarie e dello stesso Presidente del Cca Asp 3 scarso interesse si è registrato da parte delle Associazioni di volontariato e tutela allo sviluppo della rete civica della salute nella nostra provincia. Nel mese di marzo 2017 si è cercato di rilanciare un piano operativo con incontri programmati tra i Direttori di distretto e alcuni istituti scolastici. Sollecitazioni in tal senso sono venuti dalla Direzione sanitaria dell’Asp e dal Responsabile dell’Ufficio Scolastico di Catania. Il rilancio si appalesa opportuno soprattutto perché gli obbiettivi degli iscritti alla rete civica al momento sono lontani specie per alcune provincie dell’Isola. Noi crediamo nella efficacia dello sviluppo della rete civica perché a costo zero può dare un serio contributo all’azione di prevenzione tanto necessaria ora più che mai. Perciò il Comitato sostiene l’iniziativa regionale anche per il grande valore che riconosce alla dimensione della partecipazione della cittadinanza, con

Page 7:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

l’auspicio che essa sia considerata effettiva risorsa del servizio sanitario e non “rituale democratico”, utile al massimo per favorire una maggiore correttezza formale delle azioni aziendali. Per completezza sono stati indicati a far parte del Team Work integrato Azienda – CCA della rete civica formalizzato con atto deliberativo n. 528 del 1.4.2015: i componenti del Comitato: Marisa Falcone, Cristina Tornali, Salvatore Filetti, Maria Ronsisvalle, Salvo Garraffo, Ignazio Vecchio

Presidi territoriali di assistenza (P.T.A.)I PTA, nella nuova formula organizzativa prevista dalla Regione, erogano servizi di base, garantendo l’accesso unico alle cure, assicurando la stretta integrazione del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta con gli specialisti poliambulatoriali pubblici e privati e con i servizi di continuità assistenziale (ex guardia medica), i punti prelievo, il punto lastre, gli ambulatori infermieristici, servizi di valutazione multidimensionali per l’accesso all’assistenza domiciliare, il consultorio familiare, i servizi di lungo-assistenza e riabilitazione. Nell’ambito della programmazione (un PTA ogni 70.000 / 120.000 abitanti) la provincia di Catania ha già attivato otto PTA ubicati nei comuni di Giarre, Acireale, Paternò, Vizzini, Catania (S. Giorgio e Ex Plesso Ospedaliero S. Luigi), Gravina e Bronte. La rete si può dire pressocchè completa, anche se è in programmazione l’apertura di altro PTA da rendere funzionante entro il 2017 nel distretto sanitario di Palagonia. In data 29.6.2016 il Comitato ha eseguito visita presso il PTA S. Luigi stendendo dettagliata relazione che ha inviato con nota n. 180 del 8.7.2016 al Direttore Generale dell’Asp e al suo Direttore sanitario aziendale. In quella nota sono stati messi a fuoco taluni aspetti concernenti in particolare l’Ufficio per le relazioni con il pubblico, lo Sportello accoglienza ed informazione, la postazione di accoglienza, il servizio di mediazione culturale, un locale per partecipazione degli utenti e delle Associazioni di tutela, il parcheggio auto, la video sorveglianza ecc. Ad eseguire la visita è stata una delegazione, costituita da rappresentanti del Comitato e dell’Associazione Cittadinanzattiva, rimasti bene impressionati per la complessità della struttura, per il numero di servizi e funzioni. Effettivamente la struttura, se mantenuta nella sua attuale efficienza e migliorata nelle criticità riscontrate, potrebbe costituire veramente fiore all’occhiello per l’avviamento di una vera e propria cittadella della salute, così come evidenziato in occasione della sua inaugurazione avvenuta il 27.3.2016.La visita è stata guidata da un questionario elaborato sulla base delle line guida suindicate e, mentre è stata apprezzata la validità della innovativa formula adottata dalla Regione, che vede concentrata fisicamente l’attività specialistica in un unico Presidio, ha altresì evidenziato criticità sui punti sopra richiamati di cui si spera l’eliminazione:

Servizi di psicologia aziendali

Il Comitato, sinora non ha avuto modo di conoscere approfonditamente i servizi di cui l’Unità operativa complessa di psicologia dell’Asp si fa carico, pur riconoscendo i crescenti bisogni che emergono dalla società complessa in cui si vive anche con riferimento in particolare agli aspetti di fragilità che colpisce chi ha problemi di salute. In relazione a ciò, il Comitato, nella seduta del 29.9.2016, ha deliberato di conoscere l’organigramma del personale di psicologia, la relativa destinazione ai servizi nelle varie articolazioni aziendali (Dipartimenti, Distretti, Presidi ospedalieri), nonché avere indicazioni relative alle modalità di accesso alle prestazioni di psicologia e psicoterapia. Nello stesso tempo è stato richiesto di conoscere se ci sono liste di attesa, come esse vengono governate e se l’attuale organigramma di personale assicura con sufficienza la presenza e l’integrazione funzionale di psicologi nelle varie articolazioni aziendali, ecc. Il Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste formulate dal Comitato. Pertanto si è preso atto dei contenuti della relazione in questione ed è stata inviata raccomandazione alla Azienda di avere attenzione perché ci sia maggiore disponibilità di psicologi stante che dal documento emerge una forte domanda di prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche da parte di utenti e difficoltà a rispondere in tempi rapidi per la carenza di personale. Nello stesso tempo è stata rappresentata l’opportunità che venga promossa una più diffusa informazione all’utenza, purtroppo poco informata, circa i servizi di psicologia messi a disposizione dall’Azienda. Infine, con riferimento a quanto dispone la legge 38/2010, è stata rappresentata la necessità che nell’area dei servizi di sostegno alla persona venga assicurato un adeguato servizio psicologico ai pazienti ricoverati che vivono particolari situazioni di dolore.

Aggregazioni funzionali degli studi di medicina generale.

Page 8:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

L’Autorità Garante per la Privacy ha pubblicato sul sito il doc. web n. 4084632 contenente le Linee Guida a cui i medici di medicina generale dal 1.3.2016 si devono attenere quando sono organizzati in forme di aggregazioni funzionali (AFT- Uccp – Cooperative – Studi associati ecc.). Il Provvedimento, premessa la distinzione tra dossier sanitario e fascicolo sanitario elettronico, contiene una serie di disposizioni intese a delineare specifiche garanzie e responsabilità in tema di utilizzo dei dati cui possono accedere più professionisti. In particolare sono previsti diritti dei pazienti sui dati elettronici, sull’autorizzazione al trattamento e sulla pubblicità della nota informativa che deve indicare le misure di sicurezza, i diritti specifici e quelli indicati all’art. 7 del D. Lgs 196 /2006 relativi al trattamento dei dati medesimi. In relazione a quanto sopra il Comitato consultivo con nota del 3.10.2016 ha richiamato l’attenzione dell’Azienda per avere notizie in ordine all’applicazione delle Linee Guida, anche per conoscere se da parte dei medici di MMGG, ci siano o meno difficoltà ad ottemperare alla normativa in questione.

Ipertermia multifrequenza

Per l’interesse suscitato in Comitato dalla proposta per la cura delle patologie primarie con il metodo individuale basato sulla ipertermia multifrequenza, sono stati interessati con nota n. 142 del 23.11.2016 la Direzione Generale e Sanitaria dell’Asp e la stessa Referente aziendale del Comitato, perché, previ gli approfondimenti del caso, vengano intraprese tutte le iniziative idonee a rendere possibili le terapie in questione senza oneri per tutti i pazienti. Poiché non sono pervenuti riscontri adeguati, è stato interessato con nota n. 163 del 18.4.2016 l’Assessorato della la salute Dip. Pianificazione strategica e l’Area Interdipartimentale 2-Ufficio Piano di rientro e del Piano sanitario, il Presidente della Conferenza dei Comitati consultivi delle Aziende sanitarie della Regione ed il Segretario Regionale di Cittadinanzattiva. Con successiva nota e-mail del 14.11.2016 sono stati infine interessati le Direzioni Generali della Ricerca e dell’Innovazione e della Programmazione del Ministero della salute, sino ad ora senza riscontro.

S.U.A.P.

Le S.U.A.P di cui ci siamo occupati diffusamente nelle Relazioni annuali, finalmente nella nostra provincia sono una realtà. Ce ne compiaciamo. Il Comitato, della inaugurazione della struttura operante presso il P.O. Santo Bambino, non è stato informato, per cui nessun rappresentante è stato presente. L’invito ci avrebbe consentito nell’occasione una visita ai locali per renderci conto della natura e della organizzazione della delicata struttura. In relazione a quanto precede, su conforme determinazione del Comitato, quanto prima sarà eseguito sopraluogo, già anticipato al Responsabile della struttura, dott. Vicari

Servizio di Assistenza domiciliare delle “Cure palliative”

E’ operativo presso l’Asp di Catania il Servizio di Assistenza domiciliare delle “Cure palliative”, un servizio sempre più necessario in relazione all’aumento del numero di utenti, sempre più in crescendo a causa dell’invecchiamento della popolazione. Per far fronte alle cure e per una diffusa informazione agli aventi diritto, l’azienda sanitaria nel corso dell’anno 2014 ha adottato la Carta dei servizi delle cure domiciliari e delle cure palliative domiciliari, pubblicata sul sito aziendale. Il documento finalizzato all’assistenza di coloro che sono affetti da patologie cronico degenerative e/o terminali è stato ora aggiornato e sull’aggiornamento il Comitato consultivo con nota n. 150 del 7.12.2015 ha espresso parere favorevole. Poichè nelle cure in questione è di particolare importanza una attenzione al dolore, è stata programmata indagine civica riguardante lo stato di applicazione della legge sul dolore (l. 38/2010). Tale indagine è in corso e riteniamo darne notizia quanto prima.

Visita alla REMS del Santo Pietro di Caltagirone

In data 1 marzo 2017 una delegazione del Comitato consultivo dell’Asp di Catania, formata da Luigi Anile, Salvatore Garraffo, Salvatore Filetti e dalla Sig.ra Alfonsina Salafia, Presidente della Consulta del dipartimento salute mentale - Asp Catania, ha visitato la Rems sita in S. Pietro frazione di Caltagirone. La delegazione è stata accolta dal Direttore della struttura Dott. Aprile Salvatore e da altri operatori Tecnici della riabilitazione, infermieri, Assistente sociale, operatori di vigilanza e dal coordinatore infermieristico, che ringraziamo per la

Page 9:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

disponibilità ed attenzione con cui ci hanno ricevuto. La visita alla struttura ha permesso di incontrare e di interloquire con le persone ricoverate raccolte tutte in sala per la riunione comunitaria durante la quale ci sono state reciproche presentazioni ed approfondite informazioni ed opinioni a cui ha partecipato anche il personale presente in servizio. La visita è stata oggetto di relazione inoltrata alla Direzione generale, sanitaria ed al responsabile della struttura, nella quale sono stati trattati aspetti riguardanti le caratteristiche della struttura, le persone internate, i rapporti con la magistratura e quelli con il dipartimento salute mentale ed infine sono state fatte riflessioni come emerse dalla visita e dalla discussione con i pazienti e gli operatori.,

Salute mentale

Questo Comitato non si stancherà mai di richiamare l’attenzione su una necessaria e seria programmazione dei servizi psichiatrici, costituendo una vera emergenza sociale la schizofrenia, il disturbo bipolare, la depressione maggiore, ecc. Sull’argomento si richiamano le relazione 2013, 2014 e 2015 e la necessità che venga data piena attuazione a quanto previsto dal Progetto strategico per la salute mentale, approvato con D.A. del 27.4.2012 pubblicato sulla GURS n. 24 del 15.6.2012, in fase di lento avviamento. Ad oggi non risulta infatti approvato il Piano di Azione Locale (PAL) previsto dal piano strategico. Per dare contezza del tema, di seguito si fa riferimento all’ultimo rapporto 2015 sulla salute mentale, presentato a Roma al Ministero della Salute, dove sono state evidenziate numerose informazioni di estremo interesse sugli interventi sanitari e socio-sanitari dell’assistenza alle persone adulte con problemi psichiatrici e alle loro famiglie. Per quanto concerne l ’assistenza nei servizi specialistici gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2015 ammontano a 777.035 unità (mancano i dati della Valle d’Aosta, della P.A. di Bolzano e della Sardegna), con tassi vari per regioni. Nel 2015 sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute mentale 369.569 pazienti. Gli utenti sono di sesso femminile nel 54,4% dei casi, mentre la composizione per età riflette l'invecchiamento della popolazione generale, con un'ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (66,1%). Le patologie più comuni riguardano i disturbi schizofrenici, quelli di personalità, di abuso di sostanze, ritardo mentale, disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. Le prestazioni erogate nel 2015 dai servizi territoriali ammontano a 10.199.531 con una media di 13,5 prestazioni per utente. Complessivamente il 75,9% degli interventi è effettuato in sede, l'8,0% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono rappresentati da medici (30,9%) ed infermieri (41,3%). Le giornate di presenza presso strutture residenziali sono pari a 7.510.206 per 29.733 utenti; la durata media del trattamento a livello nazionale è pari a 756,4 giorni. Gli accessi nelle strutture semiresidenziali sono pari a 1.704.595 per 28.809 persone (349,6 accessi per 10.000 abitanti). Per quanto riguarda le dimissioni ospedaliere sono state registrate 110.875 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere (pubbliche e private), per un totale di 1.398.211 giornate di degenza con una degenza media di 12,6 giorni; sono stati registrati 8.777 trattamenti sanitari obbligatori nei Spcd rappresentando l'8,8% dei ricoveri totali avvenuti nei reparti psichiatrici pubblici. A tal proposito va sottolineato con soddisfazione il trend nazionale verso la riduzione dei ricoveri per Tso, che in valore assoluto scendono da 10.812 nel 2010 a 8.777 nel 2015. In alcuni casi, tuttavia, tale riduzione appare associata alla carente accessibilità dei sistemi di cura. Il numero complessivo di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 585.087, che costituiscono circa il 2% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale. I farmaci consumati riguardano le seguenti categorie: antidepressivi, antipsicotici e litio erogati in regime di assistenza convenzionata e in distribuzione diretta, con un ammontare di spesa per il regime di assistenza convenzionata per gli antidepressivi pari a 379 milioni di euro; per gli Antipsicotici pari a circa 66 milioni di euro; per la categoria Litio erogato pari a circa 3,6 milioni di euro. In merito alla distribuzione diretta: per gli Antidepressivi la spesa lorda complessiva è pari a 1,7 milioni di euro; per gli Antipsicotici la spesa è pari a circa 155 milioni di euro; per la categoria Litio erogato la spesa è pari a circa 58 mila euro. Nel 2015 il costo medio annuo per residente dell'assistenza psichiatrica, sia territoriale che ospedaliera, è pari a € 73,8; per quanto riguarda l'assistenza psichiatrica territoriale il costo complessivo ammonta a 3.517.005 (di euro), di cui 1.639.659 per l'assistenza ambulatoriale e domiciliare, 435.509 per l'assistenza semiresidenziale e 1.441.837 per l’assistenza residenziale. Per quanto riguarda l'assistenza psichiatrica ospedaliera, la remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero è nel 2015 pari a 222.507 di euro. In ordine al personale il rapporto evidenzia che la dotazione complessiva del personale dipendente all'interno delle unità operative psichiatriche pubbliche, alla data del 31 dicembre 2014, risulta pari a 29.260 unità. Di queste il 16,9% è rappresentato da medici (psichiatri e con altra specializzazione), il 7,6% da psicologi, il personale infermieristico rappresenta la figura professionale

Page 10:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

maggiormente rappresentata (45,8%), seguita dagli Ota/Oss con quasi il 10,6%, dagli educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica pari al 6,5% e dagli assistenti sociali con il 4,4%.

Autismo

Il 2 aprile u.s. è stata celebrata la Giornata mondiale della consapevolezza sull'Autismo promossa dall'ONU, con tema “verso l’autonomia e l’autodeterminazione” (Toward autonomy) e giunta alla sua X edizione. Sono milioni nel mondo, e migliaia in Italia, le famiglie che hanno a che fare nella vita di tutti i giorni con questo disturbo; nonostante molti studi, non è noto ancora quali siano le cause dello sviluppo dell'autismo. I dati finora prodotti dalla ricerca consentono di avanzare solo ipotesi sull'origine del disturbo e, nell'insieme, non forniscono, al momento, elementi di certezza sulle cause, che restano sconosciute. Le sindromi dello spettro autistico sono fra le più complesse da trattare e richiedono conoscenze e competenze da parte di tutti professionisti coinvolti e collaborazione e impegno da - genitori, studenti, docenti - per la definizione e realizzazione del progetto di vita .L'Italia in merito può vantare una legislazione tra le più avanzate al mondo nel campo dell'inclusione scolastica, ma l'attenzione e la sensibilità verso tali temi deve essere tenuta costante affinché possa sempre migliorare ed essere generalizzata la capacità di autonomia e di autodeterminazione delle persone in condizione di disabilità. Con la Legge 134 del 2015 (la prima dedicata all'autismo), la Linea Guida numero 21 per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico e le “Linee di Indirizzo” del 22 novembre 2012 approvate in Conferenza Unificata (Stato, Regioni, Province e Comuni) e successivamente adottate - sulla carta - da tutte le Regioni, viene offerta alle persone con questo disturbo e alle loro famiglie un quadro normativo tra i più avanzati nell'Unione Europea. Tale quadro si è ulteriormente arricchito con la pubblicazione dei nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza, in Gazzetta Ufficiale e, del relativo Dpcm che considera l'autismo ('art.60) . Una vittoria di tutte le associazioni, che a vario titolo e su tutto il territorio nazionale, lottano da anni per il riconoscimento dei diritti delle persone affette dal disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie. Sul fronte aziendale Asp esprimiamo apprezzamento per l’inaugurazione dei Centro per i disturbi dello spettro autistico sito in via Manlio Manzella, S. Agata li Battiati, avvenuta il 2 aprile 2016 in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo 2016. In quella struttura operano specialisti capaci di erogare prestazioni di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, mediante l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili. Ci auguriamo che le liste di attesa non siano troppo lunghe; sarebbero pregiudizievoli per i bambini abbisognevoli delle cure necessarie.

Demenze seniliSull’argomento si ribadisce quanto esposto nella relazione 2015. Sono circa 1,2 milioni i malati di Alzheimer in Italia e circa 46 milioni nel mondo; ogni 3 secondi nel mondo una persona si ammala di demenza e 6 malati su 10 hanno il morbo di Alzheimer. Le stime prevedono che nel mondo nel 2030 i malati saranno 74,7 milioni e nel 2050, 131,5. Nel nostro Paese secondo le stime, le persone con demenza saranno ben 1,6 milioni nel 2030 e 2,2 milioni nel 2050. Una popolazione in crescendo, oggi con tutele scarse e in certe Regioni inesistenti. Anche per il pressing del Terzo settore è stato varato il Piano sanitario nazionale per le demenze che doveva essere un primo passo decisivo per la creazione di una rete di servizi per questi gravi pazienti. Il Piano è stato approvato nel novembre 2014 dalla Conferenza Stato Regioni dotandolo di una serie di obbiettivi e strategie tra cui “il modello della gestione integrata”, la continuità ed omogeneità dell’assistenza, la rilevazione epidemiologica, la programmazione, la gestione efficace ed efficiente della malattia. Il piano però è nato privo di finanziamenti, per cui stenta a partire. Peraltro alcune regioni non l’hanno ancora recepito, e scarso è l’interesse da parte di talune regioni nella partecipazione a tavoli di studio e di elaborazione dei Pcad percorsi clinico assistenziali delle demenze. Una esperienza di percorso è stata adottata al Gemelli di Roma (presso cui possono attingersi informazioni all’indirizzo di p.e. ([email protected] ) dedicato a fornire ai soggetti con sospetto di demenza un rapido inquadramento attraverso un accesso preferenziale alle prime visite neuropsicogeriatriche che vengono svolte presso il Poliambulatorio del Centro di Medicina per l’invecchiamento – Cemi del Gemelli. Il Pca delle demenze è un modello assistenziale e come tale replicabile ed auspicabile anche in altre realtà ospedaliere. Ed in Sicilia a che punto siamo? In verità poche ed insufficienti sono le strutture di assistenza e scarsa è poi l’attenzione ai servizi di supporto alle famiglie che necessitano pure loro di essere prese in carico. Occorre fare di più senza trascurare il futuro.

Servizio di ristorazione ospedaliera ed assistenziale

Page 11:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

La Carta dei servizi della ristorazione doveva essere presentata nel corso dell’anno 2014; l’evento lo stiamo ancora aspettando. Sono stati indicati ritardi intervenuti nelle gare per gli appalti ed altre difficoltà burocratiche che hanno impedito la realizzazione dell’evento. La bozza di Carta, inviata al Presidente del Comitato consultivo, ai responsabili delle Direzioni sanitarie dei PP.OO. dell’Azienda e ad altri capi servizi, non risulta ad oggi approvata, stampata e diffusa nei Presidi ospedalieri. Si sconoscono le reali difficoltà, di cui è bene evidenziare le cause. In questa sede si ribadisce nuovamente la necessità e validità perché l’Azienda si fornisca della Carta della ristorazione, elemento fondamentale per una buona qualità del servizio. Resta invece, tuttora scoperta, in seno alle Commissioni di vigilanza per il vitto negli ospedali di Biancavilla, Bronte e Militello la presenza di un rappresentante del TDM, sulla cui opportunità si richiama l’attenzione delle associazioni di volontariato locale disposte a svolgere il delicato ruolo di tutela alimentare nei PP.OO. di cui trattasi.

Servizio religioso delle Confessioni non cattoliche

Nelle relazione 2014 e 2015 è stato evidenziato che non risulta sottoscritta, in attuazione della Direttiva regionale n. 73536 del 8.10.2012, il Protocollo di intesa con i rappresentanti di confessioni religiose non cattoliche presenti sul territorio dell’ASP, per l’attivazione del servizio religioso per i degenti non cattolici ricoverati nei reparti ospedalieri dell’ASP. Poiché non sono state evidenziate ragioni di alcun genere che possano giustificare la mancata sottoscrizione del Protocollo, con la presente se ne ribadisce l’adempimento.

2. PREVENZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA (art. 2 lett. c, g. del D.A. 15.04.2010)

Prevenzione ed educazione alla salute

La prevenzione ed educazione alla salute, sono punti focali di ogni politica diretta a conseguire gli obiettivi di sanità pubblica. Ciò è comprovato dal fatto che la prevenzione è uno dei tre obbiettivi del Ssn che il nostro Paese da circa 60 anni ha purtroppo trascurato privilegiando ed incentivando la cultura ospedalecentrica, oggi riconosciuta inadeguata e onerosa per i bilanci delle Aziende, aggravati ancora più dall’attuale crisi economica e finanziaria che attanaglia il Paese. Ciò premesso, si richiama quanto rappresentato nelle relazioni 2014 e 2015, non senza far presente che, diversamente da quanto operato negli anni decorsi, non risulta pervenuto per il parere il piano aziendale per l’educazione e promozione della salute per l’anno 2016. Sfuggono i motivi del ritardo anche perché la struttura operativa che cura tale adempimento negli anni passati è stato sempre solerte e puntuale.

Progetto: kids save lives

E’ un documento, proposto congiuntamente da diverse associazioni europee tra le quali l’Irc-Italian resuscitation council. Esso raccomanda l'inserimento nei programmi di tutte le scuole del mondo di due ore di formazione all'anno sulla rianimazione cardiopolmonare per i ragazzi a partire dai 12 anni. Oggi solo cinque Stati (Belgio, Danimarca, Francia, Italia e Portogallo) hanno una legislazione che regola l'insegnamento delle manovre salvavita agli studenti e non mancano problemi organizzativi per taluni di tali Paesi. Secondo il presidente di Italian resuscitation council, la formazione al primo soccorso in giovane età è di fondamentale importanza per il bene di tutti, con ripercussioni positive sulla salute pubblica, in quanto si potrebbe aumentare notevolmente le possibilità di rimanere in vita in caso si venga colpiti da arresto cardiaco. Questo evento costituisce oggi la terza causa di morte nei Paesi industrializzati, con un totale di oltre 700.000 decessi ogni anno in Europa e di oltre 400.00 negli Stati Uniti; un numero spaventoso che potrebbe essere dimezzato se un maggior numero di soccorritori, i testimoni dell'evento, fosse in grado di intervenire tempestivamente, praticando immediatamente la rianimazione cardiopolmonare. Una formazione obbligatoria dei bambini in età scolare a livello nazionale avrebbe un impatto decisamente positivo sulla percentuale di applicazione della rianimazione cardiopolmonare, che ora si attesta intorno al 60-80% solo in pochi Paesi del mondo, mentre nella maggior parte degli Stati è ben al di sotto del 20%. Riteniamo quindi importante sottolineare il sostegno delle istituzioni perché al progetto si dia il necessario aiuto da parte di tutte le istituzioni interessate.

Gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)

Page 12:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

Nelle relazioni precedenti si è molto insistito sulla necessità che da parte delle istituzioni regionali si intervenga con apposita normativa intesa a: a) limitare l’apertura di nuove case da gioco; b) vengano fissate distanze minime (talune regioni hanno previsto 300 metri) dai luoghi ritenuti sensibili; c) limitazioni alla pubblicità del gioco di azzardo; d) vengano promossi incentivi e disincentivi riducendo l’irap per gli esercizi che effettuano la disinstallazione e conseguente aumento della tassa per le sale con attrezzatura da gioco; e) istituire un Osservatorio sul gioco di azzardo, raccomandando l’indizione di giornate dedicate al tema del contrasto alla diffusione del gioco di azzardo nelle scuole e nelle università. A tal fine va dato atto che l’Asp di Catania ha costituito un comitato per Coordinamento provinciale permanente per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Poichè ha chiesto la collaborazione di questo Comitato all’attività del costituendo coordinamento, l’organismo di partecipazione civica, al fine di rendere incisiva ed appropriata la relativa azione, ha indicato a rappresentarlo la dott.ssa Valentina La Rosa (email: [email protected]; cell. 334 5390030) psicologa, componente dello stesso Comitato consultivo. Ad oggi però nessuna convocazione ha avuto il rappresentante del Comitato consultivo.

Prevenzione della thalassemia

Si ribadisce quanto evidenziato nelle relazioni 2014 – 2015 non senza far presente che, da parte del Dipartimento interessato, opportunamente vengano promosse Intese con le Associazioni dei malati thalassemici per campagne di informazione finalizzate alla prevenzione della malattia.

Lotta al tabagismo

Il settore del tabagismo è trascurato e nulla o poco risulta essere stato fatto nel corso di questi anni in cui ha operato il Cca. Siamo oltre modo convinti che la lotta al tabagismo va fatta con una martellante pubblicità potenziando i centri per il trattamento del tabagismo, definiti anche “ambulatori per smettere di fumare”, promuovendo opportunamente percorsi formativi per i medici, per i pediatri di base e gli altri operatori, per contribuire a cambiare credenze errate degli utenti ed insegnare loro buone pratiche comportamentali ed educative efficaci. Recentemente l’Assessorato regionale salute ha emanato il Decreto 22 novembre 2016 recante “Documento di indirizzo regionale “Percorso assistenziale per la gestione integrata dei pazienti affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO)”. In quel documento, a proposito dei Centri antifumo, è stato evidenziato che in atto la loro presenza sul territorio è diversamente rappresentata, e considerato che la disassuefazione al fumo è l’intervento con migliore rapporto costo/beneficio e l’unico in grado di modificare la storia naturale della BPCO in senso positivo, è fortemente auspicabile il potenziamento e la riqualificazione dei centri antifumo su tutto il territorio regionale. Di seguito riportiamo i centri antifumo operanti in Catania e provincia:-AOU Policlinico presso "Vittorio Emanuele" Medicina interna e medicina d'accettazione e d'urgenza- Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo Via Plebiscito 628 95100 Catania (CT) Responsabile: Caponnetto Pasquale (psicologo) - Polosa Riccardo (medico), Maglia Marilena (psicologo) Contatti ▪ Tel: 095/7436413 ▪Fax: 095/7435083 ▪ E-mail: [email protected];Medicina d'accettazione e d'urgenza- Centro per la prevenzione e cura del Tabagismo Via Santa Sofia, 78- 95100 Catania (CT) Responsabile: Caponnetto Pasquale (psicologo), Polosa Riccardo (medico), Maglia Marilena (psicologo), ▪ Contatti: Tel: 095/3781537.ASP di Catania-Ser.T. Centro Antifumo Via Valverde, 4 95125 Catania (CT) ♦ Responsabile: Castorina Paolo (medico) - Moncada Valentina (psicologo) - contatti▪ Tel: 095/2545943;Area Dipartimentale Dipendenze Patologiche Centro Antifumo del Ser. T. CT 2 Via Sardo, 20 95100 Catania (CT) Responsabile: La Rocca Giuseppe (medico) - Scardilli Salvatore (psicologo)- contatti Tel: 095/2542626-607-633.

3.FUNZIONALITÀ DEI SERVIZI AZIENDALI (art. 2 lett. d, m, del D.A. 15.04.201)

La funzionalità dei servizi sanitari è ciò che colpisce i cittadini sin dal primo impatto con le strutture a cui ricorrono per i loro bisogni. Occorre pertanto aumentarne l’efficienza e l’efficacia delle strutture che significa rendere servizi adeguati, con gradimento e soddisfazione dell’utente.

Page 13:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

U. O. Territoriali integrate per la presa in carico del disabile. Dipartimento disabilità

Nessun riscontro è stato dato a quanto rappresentato dal Responsabile dell’Associazione Coordinamento H Onlus con nota n. 20 del 3.1.2014 indirizzata all’Assessore alla Salute, all’ASP 3 e tra gli altri al Comitato, in merito all’equipe multidisciplinare che l’Asp di Catania ha deliberato con atto n. 36714 del 4.12.2013, che prevede una composizione di figure professionali non corrispondente agli obbiettivi di presa in carico globale della persona con disabilità. Si sollecita nuovamente riscontro, ritenendo la materia di rilevante interesse per quanto afferisce alla qualità dei servizi. Va ricordato che i problemi che riguardano la disabilità non possono ridursi all’unità essendo vasti e complessi anche in presenza di risorse scarse. Peraltro non pare che in Sicilia sia stata data attuazione al DPR 4.10.2013 relativamente al programma di azione biennale per la promozione e l’integrazione delle persone con disabilità in attuazione della legislazione nazionale e internazionale, nè che sia stata avviata alcuna iniziativa concreta per la costituzione di un Dipartimento della Disabilità. Va ricordato che l'ospedale non è un posto per disabili: in Italia quasi due strutture sanitarie su tre non hanno un percorso prioritario per i pazienti con disabilità che devono fruire di prestazioni ospedaliere e oltre il 78% degli ospedali non prevede spazi adatti di assistenza per le persone con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale. In sostanza, l'attesa al pronto soccorso, un esame invasivo per diagnosticare una malattia, la degenza in reparto, situazioni che rappresentano disagi per qualsiasi paziente, si trasformano in un vero e proprio ostacolo per chi vive in una particolare condizione di fragilità. Sono le cosiddette “barriere sanitarie”. Barriere che rischiano di essere insormontabili soprattutto negli ospedali del Mezzogiorno. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone con disabilità hanno il doppio delle possibilità di trovare operatori non preparati e strutture inadeguate per la loro condizione (rispetto alle persone senza disabilità) ed è tre volte più alta la probabilità che venga loro negato l'accesso a cure sanitarie. Al riguardo va sottolineato che il Comitato consultivo recentemente si è fatto carico di analizzare il problema ed ha dedicato alcune sedute all’argomento. Al momento non si è in grado di elaborare alcuna proposta definitiva.

A.I.Stom. Sicilia: interventi urgenti per gli stomizzati

L’A.I.Stom. Sicilia, Onlus, sorta nel 2003 come affiliata dell’A.I.Stom Nazionale che aderisce alla F.A.V.O. (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), grazie al volontariato svolto da persone stomizzate e da infermieri enterostomisti, svolge attività di supporto per migliorare la qualità di vita alle persone colpite da quel tumore. In Sicilia gli stomizzati sono circa 5.000, di cui 2.000 circa nella sola provincia di Catania, ai quali si aggiungono ogni anno 250 nuovi casi. Sia i controlli periodici di follow-up che le visite ai nuovi pazienti con stomia vengono eseguiti spesso, e talvolta quasi esclusivamente, fuori dal normale orario di servizio, presso ambulatorio attivato nel reparto di Chirurgia Oncologica dell’Ospedale Garibaldi Nesima in virtù del volontariato svolto da infermieri enterostomisti. Una situazione questa precaria e certamente non degna di un Ssn classificato al 2° posto dall’OMS. Il numero degli stomizzati è in crescita, per cui è bene che venga attivato in ciascuna delle tre Aziende ospedaliere almeno un ambulatorio ed un quarto presso il P.O. ospedaliero di Caltagirone, anche in relazione al D.G.R. n 15 - 11497 avente ad oggetto le Linee Guida Regionali di assistenza al portatore di stomie. La riabilitazione è parte integrante dell’assistenza sanitaria dei cittadini svolta in centri di riabilitazione nei quali operano medici specializzati nel settore e infermieri stoma-terapisti. Tali Centri, peraltro, già istituiti in molte Regioni italiane attendono di essere istituiti in Sicilia, ove peraltro è stata adottata mozione n. 175, approvata nella seduta dell’11 aprile 2007 dell’A.R.S. concernente l’istituzione di apposite strutture per i soggetti con incontinenza di varia origine, portatori di stomie per patologie di diversa natura, ecc. Questi elementi sono stati evidenziati nella relazione 2014 e 2015 che qui si richiamano, mentre si raccomanda che il Ssr si faccia carico del sostegno psicologico e di alimentazione clinica spesso necessari per questa tipologia di malati, in atto carente, al fine di evitare il ricorso al privato con il rischio di finire anche nelle mani sbagliate. Al riguardo si ritiene opportuno segnalare che nei Pta vengano attivati percorsi clinico-assistenziali personalizzati, comprensivi di servizi psicologici – psichiatrici per la cura di depressione e disturbi di ansia, di nutrizionisti clinici per i malati cronici affetti da malattie infiammatorie intestinali degenerate oncologicamente con conseguente confezionamento di stomia temporanea o permanente. Tali percorsi dovrebbero prevedere la programmazione di controlli diagnostici periodici a cui gli utenti devono essere sottoposti, evitando in tal modo ai pazienti lo stress di farsi carico delle prenotazioni di visite e controlli presso vari specialisti e vari ospedali delocalizzati. Inoltre, sarebbe auspicabile che, sia al momento delle dimissioni ospedaliere che in sede di rinnovo annuale, il piano terapeutico, nel quale sono specificati gli ausili infungibili personali per incontinenza fecale e/o urinaria, che i portatori di stomia dovranno utilizzare temporaneamente o

Page 14:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

permanentemente, sia trasmesso telematicamente a cura dell’ospedale, all'Asp competente di residenza di ogni paziente, superando l’attuale prassi che prevede che siano i malati cronici, non sempre in grado di reggersi in piedi, o loro delegati, a recarsi fisicamente presso lo sportello Asp dedicato all’assistenza integrata. Infine si raccomanda che l’Associazione A.I.Stom. Sicilia Onlus, venga opportunamente consultata in materia di elaborazione dei capitolati di gara per la fornitura delle sacche, al fine di garantire il diritto di libera scelta del prodotto da parte dei fruitori delle stesse e correggere, in tal modo, gli inconvenienti del passato e cioè l’insorgere di problematiche dermatologiche in conseguenza di lesioni cutanee che impedivano l'apposizione del sacchetto, limitando o impedendo al fruitore di poter relazionarsi socialmente.

Invalidità civile

Si ribadisce quanto esposto nella relazione 2015, sottolineando che buona è la situazione per quanto concerne i tempi per le visite degli invalidi, risultando contenuti e al di sotto dei termini fissati dalla normativa vigente (giorni 90). L’utente che inoltra telematicamente la domanda ai sensi della legge 102/2009 viene visitato in media entro 30-40 giorni. Diversamente si deve dire per i tempi di erogazione dei benefici economici da parte dell’INPS, anche se molto migliorati rispetto al passato; sul piano giudiziario sono piuttosto lunghi i tempi per la definizione dei procedimenti. Non sempre poi le Commissioni sanitarie tengono presente il Decreto ministeriale del 2.8.2007 che individua le patologie esenti da revisione e pertanto non è raro che gli invalidi vengano sottoposti a ripetute visite, superflue ed onerose per gli invalidi e per il Ssn. Va ancora scoraggiata la pratica della visita dei malati intrasportabili in autoambulanza o in macchina, perché non deontologicamente corretta. Il soggetto intrasportabile, con certificato medico che attesti tale intrasportabilità, non può che essere visitato a domicilio. Sul punto va richiamata nuovamente l’attenzione dei medici curanti i quali, dovendo rilasciare il certificato modello D (domiciliare), sono meglio di ogni altro nelle condizioni di dare le necessarie istruzioni sul buon uso della richiesta di visita a casa. Viene segnalato infine un certo rigore negli accertamenti delle Commissioni sanitarie cui segue contenzioso giudiziario, con ritardi nella definizione delle pratiche e oneri per l’invalido e per la stessa INPS.

Liste di attesa

L’esigenza del contenimento delle liste di attesa per prestazioni sanitarie è un’emergenza in Sicilia, nella nostra Provincia e fuori regione. Nel richiamare quanto esposto nella relazione 2015 avvertiamo che i cittadini sono molto sensibili al problema e sperano in una soluzione adeguata, umana e tempestiva. Peraltro la crisi economica e la crescente povertà, specialmente degli strati sociali più deboli, sta cambiando anche i comportamenti dei cittadini i quali, stretti dal bisogno, risparmiano sulla salute, con riflessi quindi sulle stesse liste di attesa, appena meno piene rispetto al passato. E’ comunque deprecabile il comportamento delle istituzioni del tutto indifferenti alla problematica, tant’è che non sono state messe in campo le strategie necessarie per combattere le liste di attesa utilizzando apparecchiature e risorse umane oltre il normale orario di ufficio, magari sino alle ore 24. Le ricadute potrebbero essere pesanti per il Servizio sanitario, sia sul piano della prevenzione che su quello delle cure perché il rischio di andare in ospedale diventa più facile per chi si aggrava o diventa paziente cronico. A Catania, come in altre zone del territorio regionale, occorrono tempi lunghi per taluni accertamenti che peraltro ora si rendono ancora più difficili da prescrivere in relazione al D.M. 9.12.2015 che individua le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell’ambito del D.M 22.7.1996. Recentemente su La Sicilia del 26.2.2017 la UIL puntava il dito sull’ Asp 3 denunciando che a Caltagirone per la risonanza occorrevano quasi due anni. L’Azienda sanitaria ha replicato dichiarando non veritieri i dati riportati sostenendo invece che le prestazioni rispettano la classe di priorità indicata nella ricetta del medico di famiglia (U urgente entro 3 giorni, B breve entro 10 giorni, D differita entro 30 e 60 giorni per gli esami strumentali, P programmabile entro 180 giorni). Una risposta non convincente sia perché il numero delle prestazioni a classe è limitato, sia perché tante volte i medici preoccupati di rispondere personalmente per irregolarità nelle prescrizioni, per non sbagliare, indicano la classe P programmabile, quando invece avrebbero dovuto indicare una classe prioritaria se avessero meglio valutato il caso. I gruppi interaziendali per le liste di attesa promossi dalla Regione ben poco hanno potuto fare, salvo migliorare qualche prestazione critica. E poi sono sotto gli occhi di tutti i ritardi con cui si danno risposte ai cittadini – le liste di attesa sono una emergenza nazionale – e le cause vanno attentamente studiate ed eliminate se si vuole veramente risolvere il problema. Che aspetta la Regione Sicilia ad autorizzare le Aziende sanitarie al prolungamento

Page 15:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

dell’orario degli accertamenti strumentali (tac, RM, ecc…)? Nel corso del 2015 il Comitato consultivo ha svolto una dettagliata indagine sull’argomento, proponendo miglioramenti su cui ha informato la Regione, l’Azienda sanitaria ed il Presidente della Conferenza dei Comitati consultivi. Di essa non abbiamo avuto alcun concreto riscontro.

Centro unico di prenotazione

Siamo ancora in attesa del Centro unico di prenotazione; se n’è tanto parlato nel passato, ma senza alcun risultato; nè sono state adottate soluzioni gestionali alternative adeguate. I cittadini telefonano al numero verde e magari dopo lunghe attese il centralino risponde; quando risponde, se risponde; perchè spesso cade la linea, facendo perdere la pazienza all’utente il quale rinuncia ad insistere; da circa due anni è possibile telefonare anche da cellulare con il costo, purtroppo, a carico dell’utente. Del tema diffusamente si è parlato nella Relazione di indagine sulle liste di attesa del Comitato consultivo.

Holter pressori, defibrillatori, ausili e protesi

Sull’argomento holter, defibrillatori, ausili e protesi si richiama quanto evidenziato nelle Relazioni precedenti, nulla essendo pervenuta dall’Azienda su rilievi e proposte formulate.

Sensibilità chimica multipla

Siamo ancora all’anno zero in Sicilia e nella nostra provincia per prevenire e combattere la malattia denominata Sensibilità Chimica Multipla (MCS), definita nelle Linee Guida regionali “come un disturbo cronico caratterizzato da sintomi ricorrenti, a carico di più organi ed apparati che insorgono in seguito all’esposizione a sostanze chimiche, anche non correlate chimicamente, a concentrazioni molto inferiori a quelle generalmente tollerate dalla popolazione”. Trattasi di una patologia complessa e rara verso cui regna l’assoluta indifferenza, malgrado gli impegni profusi dai malati tramite le relative Associazioni. L’assenza della MCS nell’elenco dei Lea recentemente approvati e l’assenza delle istituzioni, sembra dimostrare che non c’è un problema di MCS per cui si fa a meno di attenzionare la necessità di presidi, ambulatori (Centri diagnostico di riferimento) che sicuramente potrebbero fornire aiuto concreto a quanti non sanno di essere affetti da MCS. In merito una certa apertura pare ora profilarsi da parte del Ministro della Salute che ha avanzato richiesta al Consiglio superiore di Sanità di un approfondimento scientifico della malattia. Manca infine attenzione alla formazione da parte dei medici ospedalieri e di base ed una adeguata sensibilizzazione che potrebbe anche avvenire nei PTA con specifici manifesti. Intanto l’Associazione ADAS onlus, dopo oltre cinque anni di attività e di impegno, ha fondato la testata gionalistica on line ilpapaverorossoweb per fornire un servizio che porti a riflettere sui grandi temi di ambiente e salute.

Malattie rare

Sul tema si ribadisce quanto descritto nelle relazioni precedenti (2014 e 2015). Con riferimento a quest’ultima, si richiama il D.A. 0781 del 29.4.2011 concernenti Centri di riferimento per le malattie rare presenti nei PP. OO. di questo capoluogo, sottolineando la specificità che i locali in cui vengono eseguite le cure per malattie rare non sia qualsiasi locale di ambulatorio ospedaliero ma una struttura idonea per gli aspetti tecnologici ed ambientali. A tal fine va ricordato che la terapia specifica per la malattia è bene che venga eseguita nel Presidio Sanitario più vicino possibile al domicilio dell’utente, dal momento che i Centri di Riferimento possono risultano talvolta irraggiungibili da taluni soggetti portatori e/o dai loro familiari. In tal modo, fermi restando i principi di sicurezza e adeguatezza dei trattamenti terapeutici, il sistema Hub=Centro di riferimento e Spoke=luogo di somministrazione del farmaco in stretta sinergia,verrebbe assicurata al paziente una offerta terapeutica più adeguata e consona alle sue peculiari necessità e quindi più umana. A quest’ultimo riguardo sulle patologie in questione, si richiama quanto sottolineato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della X Giornata mondiale delle malattie rare (28.2.2017) che ha avuto come slogan “Con la ricerca le possibilità sono infinite”. In quella occasione, il Capo dello Stato, così ha esordito: «Nessun malato, ovunque, ma particolarmente nella nostra Repubblica, deve sentirsi invisibile o dimenticato. È da come una società affronta i problemi di chi è più fragile che si misura la sua civiltà, e anche la sua vera forza. La nostra Costituzione stabilisce all’articolo 32 la tutela della salute come fondamentale diritto di ogni persona e come interesse dell’intera collettività. Si tratta di un diritto pieno, non

Page 16:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

comprimibile, che attiene alla dignità e alla libertà di ciascuno, tanto che quello stesso articolo prevede la garanzia delle cure per coloro che si trovano in condizione di indigenza. La sfida delle patologie meno conosciute, e delle risorse pubbliche limitate, non può esimerci dal ricercare, sempre, il pieno adempimento del dettato costituzionale. Celebrare la Giornata mondiale delle malattie rare ha un valore speciale. Significa voler conoscere, far conoscere e condividere una condizione di sofferenza, per compiere insieme dei passi in avanti e per irrobustire quella rete di solidarietà, fatta di servizi e di umanità, che tanto vale per la qualità della vita di tutti. Significa dare speranza; e assolvere al dovere di essere partecipi della medesima vita sociale. I pazienti di malattie rare sono vulnerabili più di altri. Spesso faticano a ricevere un’assistenza adeguata. Perché la ricerca, che pure progredisce, non sempre è sostenuta con la continuità necessaria. Perché, a volte i farmaci sono anch’essi rari, oppure molto costosi. Perché in molti casi la stessa diagnosi della malattia è difficile da raggiungere o riesce a essere formulata troppo tardi, pregiudicando talune possibilità di cura. Perché la patologia rara coinvolge per sempre il paziente e i suoi cari, trasformando la vita di intere famiglie, imponendo talora frequenti spostamenti dal luogo di residenza, e pregiudicando in questo modo altre sfere di attività, a partire dal lavoro, con le gravi conseguenze che si possono immaginare. Queste difficoltà - ha concluso il Presidente - costituiscono anche un richiamo, per tutto il mondo della sanità, nel rapporto con questi pazienti, all’umiltà suggerita dai limiti della scienza.” A questo messaggio si associa il Comitato consultivo non senza sottolineare la gravità del fenomeno rappresentato dall’ISS che ricorda essere le malattie rare numerosissime: l’Oms parla di circa 7-8mila malattie diverse che colpiscono gli organi e i sistemi dell’organismo umano. L’80% è su base genetica, mentre il 20% è su fattori diversi, anche ambientali. Questo vuol dire che molte patologie possono essere prevenute ed è quindi importante investire in ricerca scientifica, di base e traslazionale, ma anche sulla prevenzione primaria e secondaria, effettuando per esempio gli screening neonatali sui bambini appena nati per prevenire le patologie metaboliche rare.

Malattie reumatiche

Come è noto le malattie reumatiche sono in crescita; sono al secondo posto dopo le malattie cardiovascolari e coinvolgono circa il 10% della popolazione, (patologie croniche ad evoluzione invalidante e che possono colpire a qualsiasi età); in merito si ribadisce la necessità che a cura dell’Asp vengano strutturati dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) a livello territoriale. La diagnosi precoce di tali malattie è fondamentale per una prognosi migliore e per evitare gravi danni fisici ai malati. A tal fine occorre aumentare la copertura degli ambulatori territoriali, inserendo la reumatologia nei centri che ne sono sprovvisti; inserire pediatri reumatologi; attrezzare i PTA per la presa in carico di tali malati, come avviene per altre categorie di pazienti cronici (diabetici, cardiopatici ecc.); incrementare la fisioterapia riabilitativa. E’ auspicabile che l’Asp di Catania svolga al riguardo il ruolo di capofila nei processi sopra indicati, curando l’aspetto della formazione da parte dei medici di famiglia. Si raccomanda infine all’Assessorato che la rete regionale delle malattie reumatiche, sia degli adulti che dei bambini, venga sempre più potenziata, avvalendosi anche di più stringente collaborazione ed interlocuzione con le Associazioni di malati. E’ tempo infine che da parte delle Aziende e della stessa Regione, dopo l’organizzazione delle reti, vengano istituiti appositi Registri pubblici reumtologici con l’obbiettivo di valutare l'appropriatezza terapeutica per un determinato agente biotecnologico, così come l'efficacia dei farmaci nella vita reale, al di là dei criteri molto rigorosi di inclusione dei trials clinici; ciò anche al fine di valutare con precisione la sicurezza dei farmaci nel lungo termine. Come ha osservato il Direttore della Struttura Complessa di Reumatologia dell'Arcispedale Santa Maria Nuova Irccs di Reggio Emilia, promotore del progetto di ricerca, sul registro in questione, “i dati raccolti serviranno per verificare e valutare la sicurezza dei farmaci confrontandoli tra di loro, studiare sottogruppi di pazienti non considerati nei trials clinici, fornire ai reumatologici parametri di valutazione omogenei dei pazienti con artrite reumatoide, spondilite anchilosante classica, spondiloartrite assiale pre-radiologica e in futuro anche artrite psoriasica”.

Accesso facilitato ai disabili

Si ribadisce quanto evidenziato nelle relazioni 2013 e 2014 e 2015 in merito alla necessità che ai disabili riconosciuti con handicap grave (art. 3 comma 3 legge 104/92), nelle viste ed accertamenti, venga data priorità assoluta rispetto ad altri utenti, esibendo la dichiarazione ex legge 104/92 (o altro pass.), per accedere così ai servizi senza affrontare lunghe attese pregiudizievoli per la loro salute. L’iniziativa, si sottolinea, è segno di civile solidarietà; essa può trovare seguito diramando apposita circolare a tutti i servizi

Page 17:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

ambulatoriali dei distretti e degli ospedali. La pratica della precedenza o priorità peraltro non è nuova nell’Amministrazione pubblica o privata, anche se spesso avviene solo col consenso degli utenti presenti. Ai soggetti con handicap grave deve riconoscersi il diritto alla precedenza, sia perché ciò, come anzidetto, è di valore civico e morale elevato, sia perché è nell’interesse dell’Azienda l’ordinato svolgimento dell’attività nei suoi locali, che potrebbe invece essere compromesso da stati di agitazione da parte di disabili. Si ricorda che sull’argomento è stata inviata (16.12.2013) nota all’Azienda per l’applicazione del principio nei confronti dei minori. Infine si raccomanda che l’apposito servizio H, nell’ambito della unità operativa di riferimento, assuma consapevolezza, competenza e professionalità per fornire adeguate indicazioni per la soluzione di delicati problemi relativi a prestazioni che i disabili, per la loro minorazione fisica o psichica, devono affrontare ma che rifiutano.

Soccorso e allertamento delle persone con disabilità

Come evidenziato nella relazione 2013 e 2014 è noto l’impegno del Dipartimento della Protezione Civile del nostro Paese per migliorare il soccorso in emergenza in genere e delle persone con disabilità. Quest’ultima tematica è più che mai attuale ed è materia di attenzione da parte di questo Comitato, al cui interno sono presenti diverse realtà associative di familiari e persone con disabilità che si intendono tutelare e proteggere. Sull’argomento non mancano proficue iniziative, tra cui il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento e Fiaba (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche) contenente reciproci impegni per adeguare modelli e strumenti operativi del sistema di protezione civile alle esigenze delle persone, così da migliorare l’efficienza dell’attività di soccorso e di assistenza. In caso di catastrofi naturali ed umane le persone con disabilità sono le prime a patire le terribili conseguenze delle emergenze, spesso con la morte, per la mancanza di attenzione alla loro condizione, anche perché esse rappresentano le più escluse fra gli esclusi, le più discriminate tra i discriminati. Tutto questo a fronte di tantissime norme nazionali ed internazionali di riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità che è bene applicare ed implementare. Una indagine è stata avviata dal Comitato consultivo il 9.12.2013 e 1.4.2014 presso i Comuni della Provincia di Catania per conoscere lo stato delle misure e provvedimenti atti a garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di catastrofi e disastri naturali. In particolare è stato chiesto: - se è stato fatto un censimento delle persone con disabilità ai fini della stesura dei piani di emergenza di protezione civile e se i dati vengono regolarmente aggiornati; - se nei piani di emergenza sono stati sviluppati sistemi di allertamento per le persone con disabilità; -se sono stati organizzati corsi di formazione/informazione ed esercitazione sulla tematica della disabilità. I risultati dell’indagine sono purtroppo deludenti perché solo pochissimi comuni hanno risposto. Ci dispiace constatare questo scarso interesse delle Amministrazioni, il cui unico risultato è quello di lasciare la persona con disabilità sola con la sua malattia. Recentemente è stato firmato protocollo di intesa con l’Associazione nazionale carabinieri a riposo che, stante la loro diffusa presenza nella Provincia, potranno aiutare il Comitato a stimolare i comuni alla predisposizione dei piani di emergenza. A tal fine lo stesso Comitato nella riunione del 19.1.2017 ha nominato referente per l’attuazione del protocollo suddetto il componente Francesco Camuglia.

4. QUALITÀ (art. 2 lett. h, i, l del D.A. 15.04.2010)

Piano Qualità

Il settore è tra quelli di fondamentale importanza per i cittadini e l’Azienda sanitaria e non può mai essere trascurato perché ha implicazioni sulla qualità delle cure, sulla sicurezza e sulla soddisfazione dell’utente. Sul tema della qualità, il Comitato, chiamato a confrontarsi con l’Azienda stante le competenze previste dall’art. 2 del D.A. 15.4.2010, ha già espresso il parere che si richiama, sul piano triennale Qualità 2015-2017.

Audit civico: Ricerca corrente 2012

Sull’audit civico: ricerca corrente 2012, si richiama la relazione 2015 e poiché sono stati anche predisposti i piani di miglioramento, di essi si attende conoscere i relativi riscontri. In merito al progetto ricerca” la valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero” promossa dalla AGENAS,

Page 18:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

assente è stata la partecipazione dei componenti del Cca nella considerazione dei ritardi con cui è partito il progetto e del contributo di attività minimale a cui veniva chiamato il gruppo civico. Proprio recentemente è pervenuta direttiva assessoriale n. 25184 del 21.3.2017 per la costituzione di equipe miste locali per l’avviamento della quarta fase del ciclo di valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero. In conseguenza si è provveduto ad interessare i componenti del Comitato ed altre Associazioni che fossero disposti a far parte del gruppo civico di cui trattasi. Siamo in attesa di riscontri.

Rischio clinico

Nel ribadire quanto sottolineato nella Relazione 2014 e 2015 va ricordato che la nuova legge sulla responsabilità professionale all’art. 1 sancisce che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute ed è perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività. La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l’insieme di tutte le attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie e l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative. Al riguardo è necessario che i medici e gli infermieri, che nell’esercizio professionale commettono degli errori in perfetta buona fede devono denunciare, anche in forma anonima, i propri comportamenti utili ad evitare di ricadere in futuro nello stesso errore. Quella abitudine di non denunciare il personale sanitario, fortunatamente da qualche tempo, la sta abbandonando nella consapevolezza che l’errore è un fatto umano e che quindi va prevenuto con ogni mezzo; anzi dall’errore si può imparare. In tema di rischio clinico va rilevato che l’Asp secondo normativa ha segnalati all’Assessorato alla salute e al Ministero alla salute, sul Sistema Informativo Monitoraggio Eventi Sentinella, ( SIMES ) tutti gli eventi sentinella di cui si è avuta conoscenza ( n. 18) a mezzo di scheda di Incident Reporting. Per ciascuno di essi è stata fatta una Root Cause Analysis e concordato con gli attori del team un processo di miglioramento registrato sul SIMES stesso. Le azioni di miglioramento sono state rivolte principalmente all’evento caduta con l’acquisto di sbarre per i letti dei pazienti; percorsi formativi sulla comunicazione con i pazienti e i familiari sono stati intrapresi da parte del personale sanitario. Altri percorsi formativi hanno interessato anche la “seconda vittima” e cioè il sanitario, infermiere o medico , a cui capita l’evento avverso e che spesso necessita di sostegno psicologico per continuare la sua attività. L’Azienda ha anche avviato verifica del processo di implementazione a livello aziendale delle azioni correttive relative alla check-list di sala operatoria., strumento chiave per la riuscita di un intervento chirurgico che vede la partecipazione consapevole del paziente, nella prima fase della check-list. E’ seguito poi Report secondo la metodologia AGENAS ( Agenzia Nazionale Attività Sanitaria) per il monitoraggio continuo delle Raccomandazioni Ministeriali per la prevenzione degli eventi sentinella, raccomandazioni trasformate in procedure e contestualizzate per la sicurezza del paziente e delle cure. Nel periodo gennaio- dicembre 2016 con un gruppo di 12 sanitari , all’uopo addestrati, è stato applicato, a livello sperimentale, un Programma Regionale: Global Trigger Tool, consistente nell ‘esame di 10 cartelle cliniche scelte secondo un protocollo di rilevazione, appartenenti ad alcuni reparti maggiormente a rischio, in cui è possibile rilevare degli indizi (trigger) che possono determinare eventi avversi, intercettarli per avviare azioni di miglioramento. Su 2508 pazienti dimessi dai reparti delle UUOOCC di Medicina , Chirurgia, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione di vari Presidi Ospedalieri appartenenti all’ASP di Catania, sono state visionate 510 cartelle cliniche + 110 cartelle di P.S su 31.221 accessi e rilevati più di 400 trigger a cui seguiranno azioni di miglioramento dedicate. Particolare attenzione è stata dedicata alla sicurezza delle cure in terapia oncologica con monitoraggio specifico del farmaco dal deposito alla somministrazione al paziente.

Customer satisfation

I Comitati consultivi sono strumenti organizzativi previlegiati per la rilevazione ed il miglioramento della qualità dei servizi da parte dei cittadini. Quali interlocutori dell’Azienda Asp rappresentano la voce dei cittadini all’interno dei servizi. In tale contesto e funzione poco si sta facendo nel campo della Customer satisfation. Nell’ anno 2014 è stata però proposta indagine, da realizzare con questionari, sulla qualità percepita in tutti gli ambulatori e unità di ricovero delle dipendenti strutture aziendali. A compilazione avvenuta, i questionari stessi sono stati spediti all’Assessorato alla salute per l’elaborazione e pubblicazione sul sito web dell’Assessorato. Cosa che pare non essere stata perfettamente eseguita, perdendosi quindi una occasione di valutazione del punto di vista civico in una materia tanto rilevante quale è la qualità del Ssr percepita dagli utenti. La customer satisfation ora sarà componente essenziale nel progetto regionale

Page 19:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

promosso dall’AGENAS, oggetto della direttiva n. 25184 del 21.3.2017, nella quale sono stati coinvolti i comitati consultivi. Attendiamo il rapporto finale in esito alla indagine di cui trattasi.

Comitato Aziendale valutazione sinistri (CAVS)

L’Azienda ha già deliberato con atto n. 3971 del 7.12.2012 la costituzione dell’organismo di valutazione dei sinistri, formato dal Direttore sanitario quale presidente, da tre componenti dell’U.O Servizi legali/Ufficio assicurazioni, da tre medici legali, un componente dell’Ufficio tecnico, uno del servizio Prevenzione e Protezione e dal Risk manager aziendale. Numerose sono state le pratiche esaminate nel corso dell’anno 2016 per lo più chiuse con procedura stragiudiziale.

Pronto soccorso: Accoglienza e gestione dell’attesa

Si ribadisce quanto evidenziato nella relazione 2015 che di seguito si trascrive: Il Comitato sottolinea ancora il contributo che le Associazioni del volontariato possono dare per rendere più umano l’accesso e l’attesa nei PP.SS dei PP.OO di Acireale, Giarre, Caltagirone, Biancavilla, Bronte e Paternò; pertanto si insiste perché vengano superate le difficoltà, ove ancora presenti, per avviare la collaborazione di volontari analogamente, peraltro, a quanto avviene nei PP.SS degli Ospedali delle altre Aziende cittadine. Ciò ora dovrebbe essere più facilitato dalla modifica del Protocollo di intesa operata con la delibera n. 99 del 22.1.2016 in ordine a nuovi compiti che le associazioni di volontariato possono svolgere nelle strutture aziendali relative a informazione, orientamento ed accoglienza dell’utenza afferente i punti di accesso ed i servizi territoriali dell’azienda medesima. Si auspica in tal senso una vera svolta nell’accoglienza ai PP.SS. di tanti malati abbisognevoli non solo di assistenza ma anche di solidarietà ed umanità. Con l’occasione va ribadito quanto evidenziato nella Relazione 2014, richiamando l’attenzione sulla grave situazione del Pronto soccorso dell’Ospedale di Acireale per il sovraffollamento che si è creato dal maggio 2015 dopo la chiusura del P.S. dell’Ospedale di Giarre. Il delicato lavoro di emergenza si è quasi raddoppiato con poco personale , poche barelle e uno o due OSA per turno; i 118 devono aspettare oltre 1 ora per potere sbarellare per mancanza di lettighe o barelle; una realtà amara che tanti utenti sono costretti a vivere, che nulla hanno di umano e dignitoso. Ci sono malati gravi lasciati a dormire una notte in osservazione in sedia a rotelle e familiari accompagnatori seduti in una sedia normale, con difficoltà di interlocuzione con medici o infermieri, sempre impegnati.

Progetto umanizzazione sanitaria

Questo Comitato ha avuto sempre consapevolezza della necessità ed importanza di promuovere nella nostra Azienda la cultura della relazione, comunicazione ed accoglienza ed a tal fine, con interesse, il Presidente ha partecipato all’incontro promosso dall’ Assessorato salute svolto il 24.4.2015 presso l’aula Salomone del Policlinico di Palermo. In quella occasione, con qualificati interventi, sono state illustrate la Guida Relazione Medico - Paziente e la Guida al ricovero e fornite istruzioni per una adeguata diffusione delle Guide stesse tra gli operatori e gli utenti interessati. Al rientro il sottoscritto, ritenendo propizia l’occasione per sensibilizzare quanti più operatori possibili sul tema, ha chiesto alle Direzioni mediche degli PP.OO. Aziendali di essere informato sulle date di consegna e diffusione delle Guide di cui trattasi ai rappresentanti del personale medico, infermieristico ed ai ricoverati. Conosciuto il programma una rappresentanza del Comitato (Luigi Anile, Benedetto Furnari, Salvatore Garraffo e Maria Ronsisvalle) hanno partecipato nel corso dell’anno 2015 alla illustrazione e diffusione degli opuscoli in collaborazione con la dott. ssa Fisicaro Emilia, Referente rischio clinico aziendale. Quell’esperienza è bene richiamare e, a cura delle direzioni sanitarie dei PP.OO e Distrettuali, è bene effettuare opportuni riscontri, anche nel quadro del principio della formazione, per verificare lo stato di implementazione di quella cultura. Quanto precede, tenuto conto peraltro che in diverse realtà ospedaliere non è stata completata la distribuzione e la diffusione degli opuscoli di cui trattasi. E’ superfluo sottolineare quanto sta a cuore ai cittadini il buon rapporto medico-paziente, evidenziato tra l’altro dallo stesso codice deontologico e dal riconoscimento della umanizzazione delle cure configurata come un vero e proprio diritto del paziente. I cittadini su tante cose hanno pazienza, non vogliono però nè devono rinunziare a un buon rapporto umano col personale sanitario, che dev’essere fondato sulla fiducia.

Page 20:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

Scuola di umanizzazione

Si ribadisce quanto evidenziato nella relazione 2015 e si rinnova la proposta, nel quadro dell’umanizzazione dei servizi sanitari dell’Azienda, perchè venga curata sempre meglio la formazione umana degli operatori attraverso una Scuola permanente. Nella consapevolezza della scarsità di risorse finanziarie, il Comitato nuovamente insiste, nelle more della istituzione di una vera e propria scuola, di avviare una iniziativa di collaborazione con la Scuola di Umanizzazione della medicina di Alba in provincia di Cuneo, che all’uopo ha verbalmente dichiarato la propria disponibilità. Per il Comitato l’argomento scuola è di primaria importanza e per questo motivo l’ha inserito nel programma di attività. Anche per tali ragioni manifesta ancora la propria disponibilità per la più ampia collaborazione sul piano tecnico ed amministrativo anche al fine di promuovere eventuale Protocollo di intesa con la struttura di Alba.

5. CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI. RAPPORTI CON L’URP (art. 2 lett. f, n, o del D.A. 15.04.2010)

Carta dei diritti del bambino e dell’adolescente in ospedale

Possiamo dire ormai che solo nella struttura pediatrica dell’Ospedale di Bronte non è presente alcuna Associazione del volontariato; la causa sicuramente va ricercata nella assenza nel relativo territorio di Associazioni disponibili ad impegnarsi nell’assistenza volontaria e gratuita a favore dei piccoli ricoverati. Occorre perciò che altre Associazioni operanti in altri Ospedali si impegnino a trovare una soluzione ed avviino corsi per reclutare volontari che possono dare sostegno ai piccoli ricoverati. Dobbiamo salutare con soddisfazione che anche presso il reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale di Acireale viene ormai assicurato adeguato servizio di assistenza volontaria. Va poi registrato che è in corso campagna del Comitato consultivo per diffondere la Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti nelle UOC di pediatria dell’Azienda sanitaria provinciale. Il documento è già pronto da qualche tempo in quanto trattasi della stessa Carta adottata dalla Fondazione Abio Italia Onlus e dalla Società italiana di pediatria, recepita dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania con delibera n. 3200 del 18.8.2011 per la divisione di pediatria dell’Ospedale di Caltagirone.Si tratta ora di estendere quella Carta anche alle altre unità operative di pediatria degli altri presidi ospedalieri dell’Asp. Proprio in data 8.3.2017 le Carte in questioni sono state consegnate da una delegazione del Comitato consultivo ai Primari di Pediatria e della Neuoropsichiatria infantile del P.O. di Acireale e al responsabile dell’U.O. C. di Pediatria di Biancavilla. A giorni seguirà la consegna dei manifesti alle strutture di Pediatria di Bronte. In occasione delle visite ai reparti in questione la delegazione del Comitato con rammarico ha costatato che presso la Neuropscihiatria infantile di Acireale manca tuttora una adeguata ed idonea ludoteca degna di tale nome, per cui i bambini sono costretti al gioco in spazi del tutto inidonei e precari. Per la pediatria del P.O. di Biancavilla, si attende il trasferimento del reparto nel nuovo plesso che tarda ad essere aperto. Nel frattempo non possiamo non segnalare la carenza nell’unità operativa in questione di un adeguato locale di visita ambulatoriale per i bambini che le mamme portano in ospedale e per quelli che richiedono interventi di P.S. Gli attuali locali sono del tutto insufficienti e certamente non idonei allo scopo. In merito non è superfluo segnalare che i locali adibiti a struttura sanitaria devono essere conformi ai requisiti di accreditamento prescritti. Su quanto sopra rappresentato si richiama l’attenzione della dirigenza sanitaria aziendale.

Carta dei servizi delle cure domiciliari e delle cure palliative domiciliari

Con nota n. 790 del 5.9.2016 l’UOC Anziani e cure domiciliari ha comunicato di aver modificato la Carta dei servizi delle cure domiciliari e delle cure palliative domiciliari. La modifica si è resa necessaria, fra l’altro, per attualizzare le informazioni riguardanti i riferimenti telefonici e gli indirizzi di alcune UVM distrettuali e per l’intervenuto DA 2-12-2015 recante “Organizzazione e sviluppo della rete locale di cure palliative” che definisce gli indirizzi organizzativi ed operativi della rete locale di cure palliative (CP) nell’ambito del sistema di governance della Regione Siciliana. Nella Carta, nuova edizione, è stata indicata la modulistica aggiornata necessaria per l’accesso alle cure domiciliari e alle cure palliative domiciliari

Page 21:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

scaricabile dal sito dell’Asp di Catania attraverso il seguente percorso: casa fare per >>Cure domiciliari, cure palliative domiciliari, Residenze Sanitarie Assistenziali. La Carta dei -servizi è già pubblicata nelle sezioni del sito Web aziendale di seguito indicate e da cui potrà essere scaricata da apposito link: - home page www. Aspct.it; -amministrazione trasparente>> Servizi erogati >> Carta dei servizi e standard di qualità>> carta dei servizi delle cure domiciliari e delle cure palliative domiciliari.

Carta europea dei diritti del malato di cancro

Questa Carta in corso di stampa è stata presentata il 4.2.2014 a Strasburgo in occasione della Giornata mondiale contro il cancro e si può definire come lo statuto del cittadino malato di cancro che mira a facilitare il cambiamento per risolvere le diseguaglianze che le persone affette da neoplasie affrontano ogni giorno in Europa. Il manifesto è stato curato dal Comitato consultivo aziendale ed intende chiamare le istituzioni europee e nazionali ad un impegno concreto nell’affrontare la grave patologia, al fine di assicurare ad ogni cittadino il diritto ad uno standard ottimale di cura in ogni nazione. La Carta sarà diffusa in tutte le strutture di ricovero, ambulatoriali e distrettuale dell’Asp e per quanti la richiederanno anche presso le unità operative delle Aziende ospedaliere del Capoluogo. L’iniziativa del Comitato appare degna di attuazione, sia per la forte presenza nell’organismo di partecipazione di numerose Associazioni di tutela, sia anche per il carattere sociale della malattia oncologica in grande espansione anche se, aggredita in tempo, la malattia può essere eradicata.

La Conferenza dei Comitati consultivi delle Aziende sanitarie della Regione

Il 12 luglio 2011, nell’aula magna del Policlinico di Catania, alla presenza dei Presidenti dei Comitati Consultivi Aziendali dell’Isola, dei Direttori Generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione e dell’Assessore regionale alla salute, è stato approvato il documento di istituzione della Conferenza e nominato il Presidente. A quel documento, dopo qualche anno è seguito il riconoscimento regionale col Regolamento approvato con D.A. del 21.9.2012 n. 1874. La Conferenza nella sua composizione si è rinnovata con assemblea elettiva svolta in Messina il 10.9.2015 in una sala dell’Azienda Papardo-Piemonte. In quella occasione è stato confermato Presidente il dott. Pieremilio Vasta, Presidente del Comitato consultivo dell’Azienda ospedaliera Universitaria Vittorio Emanuele –Policlinico di Catania, mentre Vice presidente è stata eletta Pensabene Tania, Presidente del Comitato consultivo dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Palermo. A distanza di tutti questi anni ci riteniamo insoddisfatti degli obbiettivi conseguiti dalla conferenza per cui una domanda si impone: la Conferenza ha ancora una valida ragione di esistere? Se si, occorre un rinnovato impegno di tutti per farla ripartire. Se no, occorre riflettere per abrogarla o sostituirla con altro organismo più snello e funzionale.

Un cordiale saluto alla Referente dott.ssa A. Sapienza

Per anticipato pensionamento la dott.ssa A. Sapienza dal 1.3.2017 ha lasciato l'attività presso l’Azienda ed il ruolo che ha svolto quale referente del Comitato consultivo aziendale. Sono trascorsi oltre cinque anni da quanto è iniziata la collaborazione col Comitato, anche se l’affermazione del ruolo di referente non ha avuto un percorso facile. La mancanza di una normativa specifica nel settore non ha aiutato nè la Referente né lo stesso Comitato a rafforzare le funzioni di questa figura, non prevista dalla legge, per cui all’inizio ai più sono apparse vaghe e sfumate, tuttavia riconosciute necessarie per un organismo di partecipazione civica che si deve interessare di sanità territoriale ed ospedaliera. In merito, una delle sfide che i Comitati devono affrontare in un prossimo futuro è quella di promuovere un disegno di legge per avere un quadro di riferimento che indichi ciò che i referenti aziendali devono fare e non fare. Poiché il problema è regionale credo debba essere compito della Conferenza dei Comitati consultivi di portare avanti questo discorso; ciò è stato recentemente rappresentato al Presidente ed alla vice Presidente della Conferenza. Ne va di mezzo la credibilità innanzitutto dell’Azienda e dello stesso Comitato, il quale, non conoscendo l’area ed i limiti delle competenze del Referente, magari si astiene dal coinvolgerlo. Noi riteniamo utile questa figura perché sicuramente, se competente, potrà fare molto per la crescita dei Comitati sia sul piano della loro formazione

Page 22:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

che degli stessi interventi - pareri e proposte - che sono chiamati a fornire alle Aziende. Possiamo comunque affermare che nel tempo il ruolo si è sempre più arricchito perché è stato inserito nell’ambito dello Coordinamento Staff Aziendale e gli sono state riconosciute funzioni importanti: quali l’istruttoria per l’ammissione delle Associazioni al Comitato e loro decadenza, il supporto al Comitato in progetti regionali di audit, nel volontariato, nella formazione ecc. La dott.ssa Sapienza ha svolto bene il suo lavoro sia come dipendente che referente. Da lei non è mai mancata collaborazione, supporti e consigli vari. Certo al suo fianco avremmo potuto avere maggiori opportunità e conseguire migliori obiettivi se in questi anni il Management aziendale avesse avuto maggiore attenzione alle nostre istanze ed esigenze, più volte rappresentate con scarsi riscontri. A differenza di quanto mi riferiscono amici presenti in altri Comitati, la dott.ssa Sapienza è stata sempre disponibile, collaborativa e mai si è mostrata infastidita delle nostre istanze, a cui ha dato seguito interloquendo opportunamente quanto c’erano punti di vista differenti, Per quanto sopra in data 23.2.2017 la dott.ssa Sapienza è stata salutata da una nutrita rappresentanza del Comitato offrendole un mazzo di fiori in segno di riconoscenza. Per chi continuerà ad essere presente in Comitato nel successivo triennio si consiglia di avvalervi di lei, anche perché nel saluto di commiato ha manifestato tale disponibilità.

Commissione mista Conciliativa

Sulla base di quanto previsto dal D.P.C.M. 19 maggio 1995 ("Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari"), nelle relazioni 2014 e 2015 è stata ampiamente illustrata la funzione e la composizione della Commissione Mista Conciliativa inoperante nella Azienda Sanitaria provinciale di Catania. In verità come rappresentato nelle relazioni sopra richiamate non mancano norme inserite nel Regolamento di pubblica tutela che l’Azienda ha deliberato con atto n. 2921 del 28.11 2002. Ciò malgrado l’organismo in questione, non è mai entrato in funzione per complesse interpretazioni che ora è il caso di chiarire. Si richiama nuovamente l’attenzione dell’Azienda perché l’argomento venga posto al più presto in agenda per consentire ai cittadini di disporre di uno strumento di tutela previsto dalla legge. L’argomento in questione si ripropone ritenendolo istituto importante di tutela per gli utenti.

Uffici Relazione con il Pubblico

Per gli uffici Relazione con il Pubblico si richiama quanto evidenziato nelle Relazioni 2014 e 2015 ai fini del potenziamento di quanti più punti di informazione possibili per alleggerire la solitudine del cittadino nella ricerca dei servizi ed, ove il caso, consentire agli stessi di formulare proposte migliorative e/o segnalazioni su eventuali irregolarità e carenze dei servizi stessi. Poiché il recente Protocollo di intesa deliberato con atto n. 99 del 22.1.2016 prevede nuovi compiti che le associazioni di volontariato possono svolgere nelle strutture aziendali su informazione, orientamento ed accoglienza dell’utenza afferente i punti di accesso ed i servizi territoriali dell’azienda, è bene promuovere la più ampia ricerca di Associazioni disponibili ai nuovi compiti. Si potranno così incrementare i punti informazioni aziendali.

Sportello informativo e segnalazione

Presso l’Azienda Asp di Catania da anni è operativo uno sportello di informazione sui diritti degli utenti e di raccolta di segnalazioni che poi vengono inviate al Pit Salute Nazionale di Cittadinanzattiva. Lo sportello opera tre volte la settimana a mezzo volontari del Tribunale per i diritti del malato. Un servizio altamente sociale perché a parte la vicinanza che dimostra verso i malati e loro familiari, fornisce utili strumenti per far valere i diritti previsti dalla legge. Per completezza di informazioni si fa presente che nel 2015 e solo per poco più di tre mesi ha funzionato negli stessi locali che ospitano lo sportello del TDM e per una volta la settimana lo sportello del Cca. Sarebbe bene che tale strumento riprenda a funzionare. Si fornirà un ulteriore servizio ai cittadini.

Giornata della Trasparenza

Trasparenza amministrativa, accessibilità, etica pubblica e prevenzione della corruzione: sono questi i temi della Giornata della Trasparenza che, ai sensi della normativa contenuta nel D.Lgs 14.3.2013 n. 33 (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), ogni azienda pubblica, comprese quelle sanitarie, devono svolgere al fine di

Page 23:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

informare i cittadini sulle azioni intraprese per favorire lo sviluppo di una cultura amministrativa orientata all’accessibilità totale, alla integrità e alla legalità. Per quanto concerne la sanità, la Giornata della trasparenza ha l’obiettivo principale di contribuire allo sviluppo di fiducia e rispetto nei confronti della Sanità Pubblica, garantendo l’efficienza dell’attività amministrativa, anche attraverso l’individuazione dei servizi di maggiore interesse per l’utenza, al fine di migliorarne l’offerta con un elevato standard di qualità. Nelle aziende sanitarie, la trasparenza e l’integrità concorrono ad attuare i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, concorrendo alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio dei cittadini. Ogni Ente deve nominare al suo interno il Responsabile aziendale per la trasparenza, il quale provvede all'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, all'interno del quale sono previste specifiche misure di monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e ulteriori misure e iniziative di promozione della stessa. Secondo quanto previsto dall’art. 43 il Responsabile svolge stabilmente un'attività di controllo sull'adempimento da parte dell'amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l'aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando all'organo di indirizzo politico, all'Organismo indipendente di valutazione (OIV ), all'Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina, i casi di mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione. Di particolare interesse è infine l’art. 10 del citato decreto legislativo nella parte in cui prevede (comma 6) che ogni amministrazione presenta il piano e la Relazione sulle performance di cui all’art. 10 comma 1, lett. a) e b) del D. 150/2009 alle Associazioni dei consumatori e utenti, ai centri di ricerca e ad ogni altro osservatore qualificato nell’ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica. Non risulta che l’Azienda Asp di Catania, da sola o insieme ad altre del Capoluogo, abbia celebrato alcuna giornata in conformità alla normativa suindicata. Questo Comitato è fortemente interessato a che l’argomento trasparenza sia tema corrente ed attuale e perciò auspica che l’Azienda periodicamente organizzi un evento pubblico.

X Gionata europea dei diritti del malato

Il 4 maggio scorso è stata celebrata a Catania la X Giornata europea dei diritti del malato. Un appuntamento, ormai consueto, che serve a ricordare quanto lo Stato, le Regioni e le Strutture sanitarie locali devono ai cittadini in termini di riconoscimento del diritto alla salute e quanto i cittadini-utenti devono fare perché, attraverso la mobilitazione civica, quei diritti non restino sulla carta e diventino concreti e attuati. Questo aspetto va oggi opportunamente sottolineato, poichè sono in crescendo i cittadini che incontrano serie difficoltà, soprattutto nell’accesso ai servizi sanitari, spesso così ridotti da essere inaccessibili, per tagli, liste di attesa, ticket, super ticket ecc. Nella mattinata di quella Giornata, nella sala riunione dell’Asp, dopo un veloce saluto del Direttore Generale e del Direttore sanitario, il Presidente del Comitato consultivo Avv. Luigi Anile dopo avere ricordato i 14 diritti della Carta europea e precisamente: il diritto a misure preventive, all’accesso, all’informazione, al consenso informato, alla libera scelta, alla privacy e alla confidenzialità, al rispetto del tempo dei pazienti, al rispetto di standard di qualità, alla sicurezza, all’innovazione, ad evitare le sofferenze ed il dolore non necessari, al trattamento personalizzato, al reclamo ed al risarcimento, si è ampiamente soffermato sulla recente indagine della liste di attesa svolta dal Comitato. Su tale relazione per l’Asp è intervenuto il dott. Domenico Torrisi coordinatore del Guppo Interaziendale per le liste di attesa il quale ha illustrato il lavoro sinora svolto e le proposte di miglioramento. Sul tema trattato si è aperto un interessante dibattito nel quale un po’ tutti hanno rappresentato l’esigenza che i cittadini si sentano veramente al centro del sistema, come la stessa legge regionale di riordino prevede, auspicando un taglio netto alle liste di attesa, serio ostacolo per una sanità equa e solidale. Sino a quando ai cittadini verrà negato il diritto di accesso alle prestazioni sanitarie in tempi compatibili e tempestivi per curarsi, il Servizio sanitario pubblico avrà fallito negli obbiettivi che si era prefisso. Non è superfluo ricordare il valore costituzionale del diritto alla salute previsto dall’art. 32 della Costituzione.

Collegio di Direzione

“In ogni azienda è costituito il Collegio di direzione, di cui il Direttore Generale si avvale per il governo delle attività cliniche, la programmazione e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria”. Il Collegio di direzione concorre alla formulazione dei programmi di formazione, delle soluzioni organizzative per l'attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e alla valutazione

Page 24:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici. Il Direttore Generale si avvale del Collegio di direzione per l'elaborazione del programma di attività dell'azienda, nonché per l'organizzazione e lo sviluppo dei servizi, anche in attuazione del modello dipartimentale e per l'utilizzazione delle risorse umane. La regione disciplina l'attività e la composizione del Collegio di direzione, prevedendo la partecipazione del direttore sanitario ed amministrativo, dei direttori di distretto, di dipartimento e di presidio (art. 17 D. Lgs 229 del19.6.1999)”. A seguito del D.A. del 21.9.2012 n. 1874 (art. 3) è stato previsto che i Presidenti dei Comitati consultivi partecipino ai Collegi di Direzione delle Aziende sanitarie in ordine alle coincidenti materie di competenza di cui all’art. 9 comma 8 della L.5/2009 e Decreto di attuazione D.A. 15.4.2010 n. 1039. Da una analisi della normativa sopra descritta sembra chiara la portata innovativa ed importante del Collegio di direzione, organo di consulenza su materie di estremo interesse aziendale, quali quelle sopra indicate. E’ diritto del Comitato che il Presidente o un suo delegato intervenga in Collegio tutte le volte in cui si discute di compiti afferenti le funzioni del Comitato.

Cabina di regia

Numerose sono le istanze del Comitato consultivo aziendale ma, ahimè, non sempre ad esse viene dato esito. Nel recente passato da parte del Comitato è stato proposto un gruppo di lavoro paritetico o Cabina di regia, costituito da due componenti del Comitato ed altrettanti dell’azienda che periodicamente si incontrassero per valutare la fattibilità delle proposte civiche. Nel corso dell’Anno 2016 l’Azienda per il tramite del Coordinatore staff aziendale ha richiesto due nominativi per costituire il gruppo di regia di cui trattasi, regolarmente indicati, Ma da parte dell’Azienda è mancato il necessario seguito; pare ora che la Direzione sanitaria aziendale voglia farsi carico di ascoltare il gruppo. Sono perciò in corso contatti per stabilire modalità di attuazione.

Page 25:  · Web viewIl Direttore dell’UOC di psicologia con nota n. 609/16 in data 3.11.2016 ha dato riscontro in modo soddisfacente sul piano generale, in quanto ha risposto alle richieste

S e n s a z i o n i…

“Le sensazioni e i pensieri di un paziente […]

possono fornire alle organizzazioni sanitarie

informazioni utili per migliorare le prestazioni;

tuttavia troppo spesso le informazioni fornite

dai pazienti non vengono utilizzate per

programmare sistemi e processi […].

È necessario incominciare a rivedere

l’ organizzazione del servizio

attraverso gli occhi

del paziente”.

(Joint Commission on Accreditation of

Healthcare Organizations, 1995).