· temi da dibattere. Infine ‐at last but not least‐ eccovi ancora una volta il Joe Berti:...

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"Lascia questo paese che non riserva alcun futuro per i giovani, riempi la valigia dei tuoi vestiti preferiti e dei sogni che per anni hai coltivato, ti serviranno per costruirti una vita quando sarai grande." Sentire queste parole da un padre equivarrebbe a provare la lama di un coltello nel cuore, un brivido di celata malinconia e un senso di estrema impotenza. Nella Repubblica del 2 dicembre potete trovare la lettera del Prof. Celli , Rettore di una nota università, la Luiss, indirizzata idealmente al figlio e estesa a tutti i giovani: ciò che viene chiesto al figlio, in qualità di padre, è unicamente di lasciare l’Italia, un posto in cui ogni giovane non può vedere realizzate le sue capacità e in cui finirà per tirare la cinghia a causa di uno stipendio insufficiente. CONTINUAA PAG.14 Oggi pensavo al voler essere qualcuno e come questo ti porti, inevitabilmente, ad essere solo qualcosa. Non appena si smette di desiderare qualcosa la si ottiene. Trovo che questo sia un assioma.* Credo di aver litigato col tempo e che adesso si stia vendicando.

Transcript of  · temi da dibattere. Infine ‐at last but not least‐ eccovi ancora una volta il Joe Berti:...

Anno 5 - Numero 4

Gennaio 2010

Liceo Classico e Linguistico "V. Gioberti"

Via S. Ottavio 9/11 - 10124 - Torino

"Lascia questo paese che nonriserva alcun futuro per igiovani, riempi la valigia deituoi vestiti preferiti e dei sogniche per anni hai coltivato, tiserviranno per costruirti unavita quando sarai grande."Sentire queste parole da unpadre equivarrebbe a provare la

lama di un coltello nel cuore, unbrivido di celata malinconia e unsenso di estrema impotenza.Nella Repubblica del 2 dicembrepotete trovare la lettera delProf. Celli , Rettore di una notauniversità, la Luiss, indirizzataidealmente al figlio e estesa atutti i giovani: ciò che viene

chiesto al figlio, in qualità dipadre, è unicamente di lasciarel’Italia, un posto in cui ognigiovane non può vedererealizzate le sue capacità e incui finirà per tirare la cinghia acausa di uno stipendioinsufficiente.

Lasciare l'ItaliaTommaso Pirfo

CONTINUAA PAG.14

Oggi pensavo al voler esserequalcuno e come questo tiporti, inevitabilmente, adessere solo qualcosa.Non appena si smette didesiderare qualcosa la siottiene. Trovo che questo siaun assioma.*Credo di aver litigato coltempo e che adesso si stiavendicando.

Stream ofconsciousness

Emma Prosdocimo

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www.joeberti.wordpress.com

Anno 5 - Numero 4 Gennaio 2010

in questo numero

Non vi sembra che il 2010 siaun anno meraviglioso?E’ una promessa di armonia,piena di coincidenze visive ematematiche con quellaregolarità di zeri alternati acifre crescenti, perfettacombinazione di un numero e lasua metà.Un anno da pitagorici. Datafacile da ricordare, un quadrogià in se stesso.Ma non solo, questo e’ anchel’anno di Torino come capitaleeuropea dei giovani(www.yourtime2010.com),iniziativa culturale che vede lanostra città protagonista dimolte iniziative come ilprogetto “digi.to” cuipartecipano alcuni membridella redazione. “Digi.to” e’una rivista online nata nel 2007sul sito www.digi.to.it da ungruppo di quindici universitari esi distingue da giornali come“zai.net” per la sua attenzioneparticolare agli avvenimentitorinesi. Coordinata da SilviaBruno del centro informa –

giovani, quest’anno “digi.to”ha deciso di coinvolgere anchegruppi di liceali provenienti dalGioberti, l’Alfieri, l’Einstein ealtri istituti per affrontare ilproblema di come gestire ungiornalino scolastico cartaceo evirtuale. Che ruolo gioca l’eticanel giornalismo? Da doveattingere informazioni sicure elegittime nello sconfinatooceano google? Come tutelarela privacy degli utenti senzalimitare la libertà diespressione? E soprattuttocome creare un ottimocoordinamento di redazione?Le risposte a queste domanderappresentano il difficoltoso mastimolante percorso propostocida “digi.to” in otto incontri chetermineranno a maggio in unincontro con Marina Palumbodella STAMPA.IT (sito su cuiverrà pubblicato l’articolomiglioreprodotto dairagazzi alla fine del progetto.)In un mondo in cui, dopo treminuti scarsi, “digi.to” e’ su

facebook e non ha bisogno dialtra pubblicità, vi vorremmoinvitare ad usufruirne peresprimere i vostri pareri sugliarticoli o per proporre nuovitemi da dibattere.Infine ‐at last but not least‐eccovi ancora una volta il JoeBerti: cartaceo fino all’ultimariga, ma forse ritrovarseloinaspettatamente in mezzo allibro di latino, o sotto il bancoo in un’oziosa ora di gennaio,ha ancora il suo fascino. Seinvece tutta questa fisicità viprovoca la nausea, c’e’ un blogper voi.L’importante e’ continuare aseguire Joe.

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L'editoriale

La redazione

In questo numero

notizie

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La classe 5 I

MONDO

NEW DELHIEsperimento di rieducazione deidetenuti in un carcere indiano:sconti di pena in cambio dellapartecipazione a corsi di yoga.In caso di risultati positivi lanovita' del carcere dello Statodel Madhya Pradesh potrebbeessere esteso a tutta l'India. Perun corso di 100 giorni si possonoottenere fino a 36 giorni diriduzione della detenzione.All'esperimento partecipanocirca 400 detenuti e dei corsifinora realizzati hannobeneficiato 68 carcerati.

PARIGI"In Francia il divieto di portareil burqa nei luoghi pubblici saràassoluto", afferma il presidente

della commissioneparlamentare.E' stato il governo a chiederealla commissione un rapportosull'uso del velo integrale inFrancia, rapporto che apre lastrada ad una risoluzioneparlamentare (un testo nonvincolante) sull'argomento chesarà presentato ufficialmente laprossima settimana.

MADRIDIl partito comunista spagnolo hafatto partire la campagna difirme per chiedere che venganoresi pubblici i conti della Casareale. A Madrid con un tavolinoposto sulla piazza Puerta delSol sono state raccolte 300firme solo durante la prima orae molte persone non hannofatto in tempo a firmare entro

le due ore che la polizia avevaconcesso agli organizzatori. Lacampagna continuerà in tuttala Spagna fino al 9 aprile. Lafinanziaria 2010 destina allaCasa reale piu' di 8 milioni.

L'AVANADal 1959 il governo di Fidel eRaul Castro ha giustiziato conla fucilazione fino a 5 milapersone con 'processi sommarie irregolari'. Lo afferma unrapporto diffuso da un gruppodi dissidenti che difende lapossibilità di un processo diriconciliazione nazionale. 'Inmezzo secolo l'attualeesecutivo ha fatto fucilare trale 3mila e 5mila persone',spiega il rapporto, in cui sipropone la riconciliazionenazionale senza esclusioni che

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notizie

sarebbe una specie di amnistianazionale.

WASHINGTONGli adolescenti americanipassano mediamente più disette ore al giorno davanti atelevisione, computer,videogame e i‐phone.Per la precisione, 7 ore e 38minuti, praticamente unagiornata di lavoro.Lo ha accertato una ricercacondotta negli Stati Uniti su uncampione di oltre 2000adolescenti compresi tra gli 8 ei 18 anni di età.

SCIENZE

SKOPJEUn bambino‐genio macedone di9 anni è divenuto il più giovaneingegnere in Microsoft Systemal mondo.Il bambino e' riuscito a superaretutti gli esami richiesti, anchel'ultima prova di esame inSlovenia, dove sta trattandoper un progetto di lezioni informato Full HD.Il giovanissimo geniodell'informatica lavora da un

anno circa a tale progetto, cheprevede una produzione ininglese e ad uso degli studentiinteressati in tutto il mondo.ROMAAfroamericani meno depressianche se malati: lo dimostrauno studio del Memorial Sloan‐Kettering Cancer Center di NewYork.Gli afroamericani hanno unmaggiore benessere emotivo euna minore incidenza di sintomidepressivi clinicamentesignificativi rispetto agli uominicaucasici."Anche quelli malati di tumorealla prostata ‐ commentano glistudiosi ‐ hanno mostrato, forseper la loro cultura, un senso diresistenza superiore allamalattia. Sono meno depressi epiu' rilassati'.

ROMASmog, polveri e rumoreassediano i centri urbani, conl'inquinamento alle stelle intutta Italia.Maglia nera a Napoli, Torino eAncona. E' il contenuto deldossier '"Mal'Aria di città" diLegambiente che parla di

un'emergenza nazionale per cuiservono urgenti provvedimentistrutturali.Intanto a Palermo, Potenza,Bologna, Milano, Roma,Genova, Torino, Taranto,Firenze e Civitanova, alcuneboutique attrezzeranno levetrine con mascherineantismog e slogan control'inquinamento. ARTE

ITALIASpunta in Italia un nuovopresunto inedito di Van Gogh:un paesaggio di Saint Remy, cheun controllo ai raggi X rivelaessere stato ridipinto. La telanapoleonica fu regalata a VanGogh nell'ospedale psichiatricoin cui fu ricoverato dal maggio1889 al maggio 1890. Annunciala scoperta, uno studiosoitaliano, Antonio De Robertis,secondo cui il paesaggioritrovato sarebbe una delle 2opere vendute in vita dalpittore olandese.

Fonte: ANSA

Elena Alba

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dal mondo

Lente d'ingrandimentosugli USA

Fast food, Prom, armadietti esistema sanitario privato sono lecose che più comunementepensiamo sugli Usa.Ma tutto il resto?Tutto il resto è ancora piùsconvolgente ed affascinante.Le cose che hanno catturatomaggiormente la miaattenzione sono statel’insegnamento della musica edello sport: sono pubblici,vengono insegnatigratuitamente nelle scuole.

La mia scuola è frequentatasolo da 300 studenti ma quasi lametà di essi è nella banda,suona a scuola per un’ora tutti igiorni e gli strumenti musicalisono dai più comuni ai piùparticolari come xilofono, latuba e il flauto traverso.E quando lo sport e la musica sifondono insieme creano lacombinazione perfetta:riscaldamento prepartita, lapalestra è affollata da studenti,amici e parenti e il tutto è

combinato conl’accompagnamento dellabanda. Questa è unatradizione della mia scuola,ad ogni partita in casa siripete la stessa identica cosae non ci si stanca mai.Per quanto riguarda altre“tradizioni” gli Usa, essendoun Paese senza storia allespalle, hanno la tendenza adattingere tutto dagli altripaesi.Un esempio che calza apennello è Las Vegas; ogni

hotel sulla Strip è statocostruito in base ad un temaparticolare: la copia del CanalGrande a Venezia, la TourEiffel, la Statua della Libertà eil Ceasar Palace.Ma una delle tradizioni chedivertono di più gli studenti,nonchè gli insegnanti è“Homecoming”. Si tratta diuna festa che si svolge ognianno verso la fine di settembreche dura una settimana durante

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dal mondo

la quale ogni giorno si viene ascuola vestiti secondo un certotema prestabilito.Ogni anno i senior hanno lapossibilità di scegliere un temadominante (quest’anno è statoCapitain Crunch, unpersonaggio che sitrova sulle scatole deicereali) dal quale siprende spunto perdecorare tutta lascuola: le classi, icorridoi e la palestra ecostruire un carro,simile a quelli dicarnevale che serviràper la parata che sitiene nel mio caso digiovedì sera.Magari alcuni di voi sistaranno chiedendo:”Come fanno a faretutte queste cose ascuola? Chi da i soldialle scuole per comprare tuttoil materiale necessario?”. Iocredo di avere la risposta. Nonè solo lo stato a mantenere lascuola ma sono gli studentistessi che durante le partite incasa lavorano per tutto ladurata della partita per

guadagnare qualche soldo; ciò èchiamato “concession” econsiste nello stare dietro adun bancone vendendo cose dabere e da mangiare a tutticoloro che stanno assistendo

alla partita. Così facendo laclasse dei senior ha adisposizione 2500$ di fondocassa per organizzare una gita.Mica male eh?Per chi volesse saperne di piùecco alcune cose bizzarre edivertenti..

Il calcio balilla è diverso: nellastecca del portiere non c’è soloun omino ma ben tre, adimostrazione del fatto che gliamericani non ne sanno moltodi calcio.

Pizza pepperoni: ecco iltrabocchetto, per loropepperoni vuol diresalamino piccante. É lapizza più comunementeordinata ma al posto chechiamarla “diavola” ilnome si è trasformato in“pepperoni”.Gelato&Chinotto: unapalla di gelato allavaniglia inzuppata nellaRoot Beer (assomigliamolto al nostrochinotto) è una cosamolto gettonata. Ilgelato frizzante fa unostrano effetto!Parli Spagnolo?: Alcuni

americani pensano che in Italiasi parli lo spagnolo. Certo chequesti messicani li stannoinfluenzando per bene..Fagiolini gialli: neisupermercati si trovano neibanchi di verdura i fagiolini nonsolo verdi ma anche gialli!

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dal mondo

Martha Masoero

Non ho idea del mio futuroe me ne vanto

Cosa farai dopo il liceo? Tutti cisiamo sentiti porre questadomanda all’incirca un milionedi volte, da genitori, professori,vicini di casa e estraneiqualsiasi. Io, come molti altri,non so mai cosa rispondere, mabene o male so che andròall’università. Non so qualefacoltà frequenterò o dovepotrò essere nel mondo, ma soche se lo voglio ci sarà sempreun posticino per me all’internodel grigio Palazzo Nuovo, chevedevo tutti i giorni dallafinestra del Gioberti.I nostri coetanei statunitensinon sono cosi’ fortunati; oltreche coi dubbi esistenzialicaratteristici di ogniadolescente devono fare i conticol procedimento di ammissionee con i prezzi della rettauniversitaria.Uno studente che segue deicorsi paragonabili a quelli delclassico e che vuolefrequentare una buona

università deve cominciare aprepararsi per le ammissioni dalprimo anno di liceo. Devescegliere i corsi giusti perchè leuniversità possano anche soloconsiderare la sua ammissione edeve iscriversi ad una miriadedi attività extrascolastiche dapoter mettere sul propriocurriculum (sport, associazionistudentesche, volontariatoecc...).Fino a quindici anni fa unostudente con una buona mediaveniva accettato da molteuniversità senza grossiproblemi, se poi era uncittadino attivo nella suacomunità o faceva parte di unasquadra sportiva, potevacontare su diverse borse distudio. Oggi tutti hannoun’ottima media e uncurriculum di attività lungoquanto i Promessi Sposi e lacompetitività delle scuole haraggiunto dei livelli allucinanti.Proprio per questo motivo al

terzo anno di liceo (che perloro e’ il penultimo) glistudenti si preparano per i SAT,che sono una serie di esamiparagonabili alla nostramaturità. Molte universitàhanno un punteggio minimoanche solo per essereconsiderati per l’ammissione,che corrisponde a un 90/100 alnostro Esame di Stato. Apparequindi ovvio quanto sianoimportanti i risultati dei SAT.Una volta terminati gli esami,si procede ai modulid’iscrizione. Ogni studenterichiede l’ammissione in mediaa 10 università e ci vogliono 3 o4 ore per compilare ognidomanda. Vengono richieste leinformazioni anagrafiche, ivoti, le lettere diraccomandazione dei docenti eun tema in cui lo studente sipresenta raccontando unaspetto rilevante della propriavita.Supponendo che uno arrivi a

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dal mondo

questo punto bisogna attenderele risposte dei college, chearrivano dopo un colloquio delcandidato e un attento esamedi tutte le domande.Se infine si è tra i pochifortunati ad essere ammessialla propria università delcuore, bisogna trovare un modoper pagare la retta.In California le università hannoun costo ridotto per i residentidello stato che corrisponde acirca 12 000 Euro all’anno, se siviene da fuori il prezzo sale a22 000 vitto e alloggio esclusi.Se state pensando ai grandicollege come Yale, Harvard oColumbia allora la retta variatra i 30 000 e i 50 000 Euroannui. Ci sono numerosissimeborse di studio, ma spesso noncoprono l’intera somma equindi gli studenti ricorrono amutui e prestiti. Vi immaginateavere un debito di 200 000 Euroall’eta’ di 25 anni?La prossima volta che qualcunovi chiede cosa farete dopo illiceo, rispondete “non lo so” esiate felice di poterlo fare.

Un po' di numeriColumbiaTuition and fees for 2009‐2010: $41,316Room and board for 2009‐2010: $10,228

BrownTuition and fees for 2009‐2010: $38,048Room and board for 2009‐2010: $14,209

HarvardTuition and fees for 2009‐2010: $33,696Room and board for 2009‐2010: $11,856

YaleTuition and fees (2009‐2010): $36,500Room and board (2009‐2010): $11,000

DartmouthTuition and fees for 2009‐2010: $38,789Room and board for 2009‐2010: $11,295

CornellTuition and fees (2009‐2010): $37,954Room and board (2009‐2010): $12,954

PennTuition and fees (2009‐2010): $38,970Room and board (2009‐2010): $11,016

PrincetonTuition and fees (2009‐2010): $35,340Room and board (2009‐2010): $11,680

Rette

annual

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univer

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l'IvyL

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scienza

Rossella Mautino

Tredici piccoli scienziati allaricerca del raggio perduto

Lo sapevate che il nostropianeta, così come qualunquealtro corpo celeste, come ognisatellite ed ogni astronauta inorbita, è continuamentebombardato da una serie diparticelle energetiche di varianatura definite “raggi cosmici”,di cui non si conosce concertezza la provenienza?E lo sapevate che qui a scuolac’è un progetto (che è poi unprogetto nazionale) denominatoEEE (Extreme Energy Events),grazie al quale è possibilestudiare queste particelle,approfondire la loro possibileorigine e avvicinarsi a questoaffascinante campo della fisica?

Capisco che molti di voitroveranno il mio entusiasmoper dei corpuscoli innocui  fuoriluogo e addirittura eccessivo,ma spero che avrete lapazienza di leggere in che modoè stato affrontato il loro studio.Arrivati in prima liceo, siamostati informati di questainiziativa da due professoressedi matematica e fisica (prof.Teresa Morgante e prof. PaolaPorta), e, poco dopo, abbiamocostituito il gruppo cui tutt’oraapparteniamo.Inizialmente, si è trattato piùche altro di avere un quadrogenerale del funzionamento delmondo microscopico, in

particolar modo degli atomi edelle particelle subatomiche,oltre che delle leggi che logovernano.Terminata questa fase,abbiamo frequentato un paio dilezioni sugli strumentiscientifici necessari allarivelazione delle particelle dicui sopra, che si sono conclusecon il nostro stessocoinvolgimento in alcunemisurazioni sperimentali. Daquesto momento in poi, èiniziata la parte secondo mepiù interessante e, alcontempo, più divertente!Infatti abbiamo raccoltonumerosi dati, di cui, alcuni

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sceinza

grazie all’utilizzo di unrivelatore istallato prima insuccursale, poi in sede, altrirecandoci a Ceresole Reale perdelle rivelazioni ad alta quota.Quest’ultima parte è statarealizzata durante una gita ditre giorni effettuata all’inizio digiugno dello scorso annoscolastico solo dal nostrogruppo, nell’ambito dellaquale, approfittando dellebellezze naturali del luogo,abbiamo passeggiato, giocato apallone e a carte, suonato lachitarra e cantato, avendo cosìla possibilità di conoscercimeglio e di stare davvero tuttiinsieme, non solo per lavorare,ma anche per divertirci. Ineffetti le misurazioni sono state

prese durante le 24 ore. Inquesto periodo, invece, stiamoprovvedendo alla stesura di duearticoli, inerenti i dati raccoltil’anno passato, che il 22 e il 23aprileparteciperanno ad unconvegno a Firenze dove noisaremo chiamati a presentarlidi persona.Tutte queste attività sono statee saranno finanziate in granparte dalla scuola, che ha cosìsollevato e solleverà le nostrefamiglie da ulteriori spese per isoggiorni lontano da casa.Insomma, oltre a fornire lapossibilità di approfondire unargomento di natura scientifica,i cui insegnamenti, tra l’altro,ho notato essere molto utilianche ai fini delle lezioni

curricolari, il progetto EEE miha permesso di conoscere altriragazzi accomunati dai mieistessi interessi, non solo“scolastici”, ma anchepersonali, e di confrontarmicon loro, in un contestorilassato e produttivo. So beneche a volte, a causadell’impegno che la nostrascuola richiede, si crede di nonavere tempo a sufficienza perpartecipare anche ad attivitàpomeridiane, ma ritengo checiascuno debba imparare atrovare uno spazio per coltivarele proprie passioni: in questocaso posso dire che ne vale lapena!

Ecco le scuole ital iane che partecipano al

progetto EEE.

In Piemonte sono tutte a Torino:

Liceo Scientifico Giordano Bruno

Liceo Gali leo Ferraris

Liceo Scientifixo A.Volta

Liceo Classico M. D'Azeglio

Liceo Classico Gioberti

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sopravvivenza scolastica

Giulia Sciurti

Intervallo, voglia di libertà

Rieccoci qui, miei cari lettori.Vogliate spendere due secondidi silenzio per tutti i cadutidurante la Guerra delleMacchinette.

Uno.Due.

Bene, ora potete smettere difar finta di essere dispiaciuti eproseguire con la lettura delnuovo estratto dal celeberrimoManuale di Sopravvivenza, chequi vi propongo.

Ebbene sì. Non sono ancorafinite le situazioni che potreste

trovarvi a dover combatteredurante le strazianti oretrascorse qui a scuola.Non tutti, infatti, trascorronol'intervallo cercando di farsistrada tra le infinite codedavanti alle macchinette.Molti preferiscono imbacuccarsi

per bene e uscire a prendereuna boccata d'aria.Il fatto è che sarebbe troppobello e molto poco da Giobertipoter uscire e prendere unaboccata di ARIA intesa come uninsieme di ossigeno, azoto eanidride carbonica.Avrete, infatti, notato come,una volta arrivati sulla soglia,proprio ad un passo dal cortile,sia in realtà impossibilescrutare l'orizzonte (e perorizzonte intendo il panoramache si estende a ben duecentimetri dal nostro naso) pervia dell'ormai solido muro difumo e catrame derivante dallesigarette.

Vuoi fare una dedica ad un giobertino particolarmente simpatico?Vuoi fare un saluto al professore che t’insegna matematica con tanta passione?Semplice, invia il tuo messaggio all’indirizzo

[email protected]

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sopravvivenza scolastica

Dunque, a parte il caso in cuivoi siate, come la sottoscritta,leggermente miopi e quindi visiate rassegnati all'impossibilitàdi scrutare l'orizzonte, ci sonoalcune cose che potreste fareper evitare di passarel'intervallo a vagare con sguardosperso per il cortile salutandogente di cui non vedete il volto:

1.Munitevidi travestimento daSandokan (ndA. Nontralasciateassolutamente lafascia da legare intesta), con tanto disciabola per falciarel'aria incatramata.

2.Recateviin un negozio fornito

ed aquistate un'utilissimamascherina per proteggervi dall'intossicazione/affumicamentointerno.

3.Avanzate con farefurtivo, tentando di schivare lealitate di fumo (magariservendovi della danza dellimbo, che è particolarmente

efficace).

4.Con calcirotanti/volanti abbattete i variattacchi esterni che potrebberogiungervi durante il percorsoverso qualsiasi sia il punto delcortile che più vi aggrada.

Il risultato sarà, oltre ad unaserie di buffi fantocciagghindati da eroe dellaMalesia che si aggirano per ilcortile, un intervallosicuramente più piacevole operlomeno diverso dal solito!

Dunque, eccoci alla fine! Cirisentiamo il prossimo numero,dove troverete “Ultime ore”!

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attualita'

Tommaso Pirfo

Lasciare l'Italia

[...] Si sa che tra il vagheggiarele esperienze e il compierledavvero vi è un distaccoabissale, ma quando la svoltadella propria vita è dietrol’angolo ed incombe su di noiogni parola viene messa daparte e bisogna rapidamenteadattarsi. Allo stesso modosembra quasi superfluoparagonare l’idea di prendereuna decisione così importantecome lasciare la propriafamiglia e i propri cari percercare fortuna all’estero e ilritrovarsi davvero all’aeroportocon un biglietto in mano e tantidubbi sul futuro.Non credo di sbagliarmi dicendoche realizzare le propriecapacità e scoprire il campolavorativo in cui davvero sieccelle è un desiderio di tutti,neppure ritengo di generalizzarepensando che ognuno di voipossa aver cullato l’idea dilasciare l’Italia e correre inqualsiasi altra parte del mondoperché conscio della difficoltànel diplomarsi etrovare un lavoro. È importante

saper apprezzare il nostro paeseper ciò che ci ha reso famosi: lanostra vena di scrittori,scienziati, navigatori, santi epoeti e pure la pizza… Ma èfondamentale d’altra parteaprire gli occhi di fronte allescene vergognose che siverificano in Italia: la cacciaall’immigrato, l’imperversaredella mafia nel Mezzogiorno,l’abbandono dei giovanicostretti a studiare per annisenza alcuna aspettativa dilavoro e una classe politica chedi tutto parla meno che delpensiero della gente comune.La lettera di Celli è soltanto lapunta dell’iceberg, il simbolodell’insofferenza che si respirain Italia; se anche i padriabdicano al loro ruolo, che èquello di proteggere il figlio epermettergli di esprimersi almassimo delle sue capacità nelpaese in cui lo ha allevato, cosapensate che i giovani possanofare? Come pensate che chidella vita sa ancora poco, comenoi, possa muoversi in questamare di incertezza che lo

circonda?Leggendo ciò che Celli hascritto al figlio mi sono moltoarrabbiato devo essere sincero:ho sentito il bisogno di salvareil mio paese, di permettere achi come me vuole cambiarequesto mondo di provarcidavvero, ho capito che è daquesta estrema situazione diinsofferenza che tutti dobbiamoripartire. Non riesco aimmaginare un’Italia schiavadella mafia e immobile difronte alle difficoltà, sebbene ilmio desiderio sia vivereall’estero farebbeincredibilmente male sapereche chi rimarrà qui dovràlottare contro tutto questo. C’èallora chi potrebbe spaventarsie pensare di abbandonare lanave mentre affonda fuggendoall’estero, ma anche chipotrebbe rimboccarsi lemaniche e ridare a questopaese l’immagine che glispetta. Come affermaBenedetta Tobagi “c’è troppoda fare e c’è bisogno di tutti”,proviamoci, dobbiamo.

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attualita'

Figlio mio, stai per finire la tuaUniversità; sei stato bravo. Nonho rimproveri da farti. Finisci intempo e bene: molto più diquello che tua madre e io ciaspettassimo. È per questo cheti parlo con amarezza, pensandoa quello che ora ti aspetta.Questo Paese, il tuo Paese, nonè più un posto in cui siapossibile stare con orgoglio.Puoi solo immaginare lasofferenza con cui ti dico questecose e la preoccupazione per unfuturo che finirà con lo spezzarele dolci consuetudini del nostrovivere uniti, come è avvenutoper tutti questi lunghi anni. Manon posso, onestamente,nascondere quello che holungamente meditato. Ticonosco abbastanza per saperequanto sia forte il tuo senso digiustizia, la voglia di arrivare airisultati, il sentimento degliamici da tenere insieme, buonie meno buoni che siano. E,ancora, l'idea che lo studio durosia la sola strada per renderticredibile e affidabile nel lavoroche incontrerai.

Ecco, guardati attorno. Quelloche puoi vedere è che tuttoquesto ha sempre meno valorein una Società divisa, rissosa,fortemente individualista,pronta a svendere i minimivalori di solidarietà e di onestà,in cambio di un riconoscimentodegli interessi personali, diprebende discutibili; di carriereferoci fatte su meritiinesistenti. A meno che non siaun merito l'affiliazione, politica,di clan, familistica: poco fa ladifferenza.Questo è un Paese in cui, se tiva bene, cominceraiguadagnando un decimo di unportaborse qualunque; uncentesimo di una velina o di untronista; forse poco più di unmillesimo di un grande managerche ha all'attivo disavventure efallimenti che non pagherà mai.E' anche un Paese in cui, perviaggiare, devi augurarti chel'Alitalia non si metta in testa difare l'azienda seria chiedendo aisuoi dipendenti il rispettodell'orario, perché allora tipotrebbe capitare di vederti

annullare ogni volo per giorniinteri, passando il tuo tempo inattesa di una informazione (o diuna scusa) che non arriverà. Ed'altra parte, come potrebbeessere diversamente, se questoè l'unico Paese in cui unacompagnia aerea di Stato,tecnicamente fallita per nonaver saputo stare sul mercato, èstata privatizzata regalandole ilMonopolio, e così costringendo isuoi vertici alla paralisi difronte a dipendenti che noncrederanno mai più di essere arischio.Credimi, se ti guardi intorno ese giri un po', non troveraimolte ragioni per rincuorarti.Incapperai nei destini gloriosi dichi, avendo fatto magari iltaxista, si vede premiato ‐ perragioni intuibili ‐ con unConsiglio di Amministrazione, onon sapendo nulla di elettricità,gas ed energie varie, accedeimperterrito al vertice di unaMultiutility. Non varrà nullaavere la fedina immacolata, seci sono ragioni sufficienti chelavorano su altri terreni, in

Figlio mio, lascia questo Paese

Ndr: Riportiamo qui di seguito la lettera di Pier Luigi Celli ("La Repubblica" del 2 dicembre 2009)

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E' nato il blog del Joe Berti!

Ogni mese oltre alla copia cartacea è ora disponibile la versione online del nostro giornalino.Hai letto un articolo e vuoi commentarlo? Vuoi complimentarti con un autore?Vuoi criticare qualcosa che non ti è piaciuto del Joe Berti? Vai all'indirizzo:

www.joeberti.wordpress.com

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Anno 5 - Numero 4 Gennaio 2010

attualita'

grado di spingerti a incarichidelicati, magari critici per idestini industriali del Paese.Questo è un Paese in cuinessuno sembra destinato apagare per gli errori fatti;figurarsi se si vorrà tirareindietro pensando che non glitocchi un posto superiore, unavolta officiato, perraccomandazione, a qualsiasiincarico. Potrei continuareall'infinito, annoiandoti edeprimendomi.Per questo, col cuore che soffrepiù che mai, il mio consiglio èche tu, finiti i tuoi studi, prendala strada dell'estero. Scegli diandare dove ha ancora unvalore la lealtà, il rispetto, ilriconoscimento del merito e dei

risultati. Probabilmente nonsarà tutto oro, questo no.Capiterà anche che, spesso, tiprenderà la nostalgia del tuoPaese e, mi auguro, anche deituoi vecchi. E tu cercherai divenirci a patti, per fare quelloper cui ti sei preparato peranni.Dammi retta, questo è un Paeseche non ti merita. Avremmovoluto che fosse diverso eabbiamo fallito. Anche noi. Tuhai diritto di viverediversamente, senza chiederti,ad esempio, se quello che dici oscrivi può disturbare qualcunodi questi mediocri che contano,col rischio di essere messo nelmirino, magari subdolamente, etrovarti emarginato senza

capireperché.Adesso che ti ho detto quantoavrei voluto evitare con tutte lemie forze, io lo so, lo prevedo,quello che vorresti rispondermi.Ti conosco e ti voglio beneanche per questo. Mi dirai che ètutto vero, che le cose stannoproprio così, che anche a tefanno schifo, ma che tu, proprioper questo, non gliela daraivinta. Tutto qui. E non so,credimi, se preoccuparmi di piùper questa tua ostinazione, orallegrarmi per aver trovato ilmodo di non deludermi,assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.Con affetto,tuo padre

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attualita'

Lara Saccani

Qualche domanda suBettino Craxi

Lo ammetto, sapevo poco senon pochissimo di Bettino Craxiprima di domenica. Ma levicende a lui legate mi hannolasciata, per usare uneufemismo, un po’ perplessa.Non voglio farvi l’elogio dellavita, morte e miracoli di questopolitico poiché Gad Lerner,Bruno Vespa e quant’altri nehanno fatti abbastanza; vorrei,invece, dare ai lettori del JoeBerti molti punti interrogativi epoche e confuse risposte.Innanzitutto, la prima e ovviadomanda: chi era Bettino (oBenedetto) Craxi? Ora, per chiassocia a Bettino Craxi, comeme fino all’altro ieri, una vagaidea di Parlamento, PrimoMinistro e anni ’80 farò unriassunto molto sintetico sullasua vita: Benedetto Craxi dettoBettino è stato il primosocialista a essere elettoPresidente del Consiglio deiMinistri. Governò dal 1983 al1987 e in questo periodo favorì

delle politiche importanti, qualiin politica estera l’influenzasulla caduta dell’URSS e inpolitica interna la separazionedel Partito Socialista dal PartitoComunista (molto in sintesi).Le complicazioni arrivano ora.Nel 1992 Mani Pulite (alcunimagistrati che cercano di farluce sulla corruzione deipolitici) scopre dei trafficiilleciti all’interno del PSI. E'l’inizio della Tangentopoli checoinvolgerà quasi tutta lapolitica italiana. A luglio Craxidenuncia che quant’accadevanel PSI era comune a tutti ipartiti. Invece di affrontare leconseguenze giuridiche chesarebbero seguite, Craxi scappòin Tunisia. Qui morì per causenaturali, il 19 Gennaio di diecianni fa.Così ritorniamo al decennale,cui i ministri Sacconi, Frattini eBrunetta hanno partecipato.Sorgono domande: perché sololoro,esponenti di destra, al

decennale della morte di unsocialista? Perché un socialistaconvinto anche angelo custodedi Berlusconi con investimentinella Fininvest? Forse il PSI ètrasmigrato nel PdL?Perché così tanti servizi,articoli di prima pagina, talkshow, comunicati? E perché inquesti le illegalità sono solocitate di sfuggita? Le sue operesono state così rilevanti dapoter trascurare l’illegalitàdelle sue azioni? Nessuno pensache se fosse rimasto in Italiasarebbe stato incarcerato?Perché? Perché le proposte diriportare la salma in Italia? Sivuole sminuire Mani Pulite? Equi vedo il collegamento con ilPdL e il rifiuto dell’invito aldecennale di Di Pietro.Tanti punti interrogativi, pocherisposte.

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attualita'

Filippo Ascolani

Haiti

Un terrificante terremoto. Unacatastrofe naturale diproporzioni inimmaginabili.Oltre duecentomila morti. Unostato da riformare. Un paese daricostruire.Tutti noi abbiamo assistito alleterribili immagini dellatragedia, ai telegiornali oabbiamo letto gli articoli suiquotidiani e siamo rimastigiustamente sconvolti. Ma,secondo dati dell’Unicef, prima

del terremoto, un bambino sucinque non arrivava ai cinqueanni; allora, perché lasituazione del paese è emersasolo adesso? Perché prima nonse ne parlava o quasi?

La verità è che gli uomini hannobisogno di qualcosa di eclatanteper rendersi conto. Molte vitepotevano essere risparmiate ela situazione sarebbe menodisperata se si fosse intervenuti

prima; Haiti, dal punto di vistaeconomico, è tra le nazioni piùpovere del mondo, ha avutouna storia politica travagliata,satura di conflitti e colpi distato, possibile che non si siariusciti a cambiare lasituazione? Possibile che siamodovuti arrivare a questo punto?Periodicamente avvengono nelmondo grandi catastrofinaturali, una delle ultime risaleall’inverno del 2004, lo tsunamiscatenatosi in alcune zonedell’Asia, e ogni volta il paesecolpito non riesce a riprendersi,diventando sempre più poveroin una specie di circolo viziosoche non avrà mai fine se non siinterviene in maniera seria edumana; le persone sono rimastesenza casa, senza una dignità,molti loro familiari sono morti ele condizioni igieniche epsicologiche sono disastrose.I contributi economici sonoutili, non c’è dubbio, ma quelloche serve veramente èl’umanità: un uomo può essere

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Attualità'

sopravvissuto a quell’inferno,può aver ricevuto degli aiuti,ma il suo mondo è statostravolto, la sua vita distrutta,deve ricominciare da zero, lasua esistenza precedente èstata annientata. Forse haperso dei parenti, o qualcunoche conosceva, e non sarannocerto dei soldi a consolarlo;quando a ogni angolo dellastrada vedi cadaveri di personeconosciute, il denaro vale moltomeno delle macerie che ticircondano.La vera cosa di cui hannobisogno è sentirsi veramenteaiutati; vedere persone di altre

nazionalità, come loro, magaricon lo stesso mestiere, spalareper terra in cerca di qualcunoancora vivo, non li rende certofelici, ma almeno dà loro lasperanza che il mondo esternoè con loro, che non li haabbandonati.È facile mandar soldi, o diretante parole, in una sorta diorrendo pietismo, penso chequalsiasi uomo o donna chevoglia farsi chiamare con questonome, avrebbe dovuto, quel 12Febbraio 2010, mollare tutto,non pensare più a nulla,partire, per aiutare chi si èscontrato con qualcosa più

forte di lui, più forte di tuttinoi; lì avrebbe dovuto spalare,costruire, trasportare osoltanto consolare, pur diportare un minimo di serenità.Io non mi considero unapersona giusta, anche se fossistato meno giovane non avreiavuto il coraggio e la forza divolontà per partire verso unposto dove si è persa la dignità,dove l’uomo può solosopravvivere.È questo l’aspettofondamentale, l’uomo devevivere non sopravvivere.

1) USA 100 mln dollari.2) CANADA 100 mln.3) BANCA MONDIALE 100 mln.4) FONDO MONETARIO 100 mln.5) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE 10 mln.6) BRASILE 10 mln.7) GB 9 mln.8) AUSTRALIA 5 mln.9) GIAPPONE 5 mln.10) UE 4,37 mln.

11) SPAGNA 4,37 mln.12) OLANDA 2,91 mln.13) GERMANIA 2,17 mln.14) SVIZZERA 1,9 mln.15) DANIMARCA 1,9 mln.16) FINLANDIA 1,8 mln.17) ITALIA 1,46 mln.18) CINA 1 mln.19) SVEZIA 850.000 dlr20) BELGIO 650.000 dlr.

NdR: Ecco di seguito alcuni degli aiuti in denaro inviati ad Haiti

Fonte: www.ilmessaggero.it

Tante cose si sentono dire suParigi: la città dell’amore, dellaGioconda, della baguette e sì,anche della moda. Perché,diciamocelo, di questo i Pariginise ne intendono proprio, e lacittà incanta anche sotto questoaspetto: chi non ha mai sognatodi girare per gli “scianselisé” intacchi alti, guanti e cappellino,lasciandosi sfuggire ogni tantoun “oh‐lala” ? Esatto, come unaParigina, quella vera, che vestebianco e nero, fuma colbocchino (ma questo, loammetto, è proprio un po’ uncliché), e passa le giornate alleGaleries Lafayettes, che, conPrintemps, l’ altro grande

magazzino della città, lafa da padrone e dominada sempre la scena dellamoda in città . O almenofino a poco tempo fa.Perché ora c’è un nuovoconcorrente che, purpuntando a targetdecisamente diversi, staavendo un successosmisurato e sì, anche

inaspettato. Si chiama UNIQLO,viene da Tokyo e haprepotentemente conquistato lacittà, prendendosi il suo spazio(espone infatti le sue collezioniin una superficie di 2150 m2accanto al teatro dell’Opéra) el’approvazione di tutti, grandistilisti compresi.Dato che in città non si parlavad’altro, mi sono tuffata ancheio nell’immensa coda checirconda perennemente l’isolato“UNIQLO”, e dopo venticinqueminuti di attesa, mi sonoritrovata faccia a faccia con lavisione giapponese della moda:semplicità e comodità a prezzi

miseri.La cosa che più mi ha colpito èstata l’ordine: c’erano minimotrecento persone che provavanoe riponevano malamente ivestiti, ma la quantità dicommessi era tale che tutto ciòche veniva toccato era poirimesso perfettamente al suoposto pochi secondi dopo. Poi,la quantità di colori, perché infondo è questa la grandepensata dei giapponesi: capid’abbigliamento high tech, tuttitinta unita, nei colori piùsvariati e sgargianti, in tutti imodelli possibili. E il risultato sivede, perché entrare daUNIQLO vuol dire restare abocca aperta di fronte asfumature che non si credevapotessero esistere. Peresempio, ve lo immaginate unverde cactus? avete maiindossato un pullover rossotegola? Conoscete il bluelettrico‐laccato forte? Beh daUNIQLO ce ne sono infiniti altri.

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moda

Viola Torre

Tutti per Uniqlo, Uniqlo pertutti!

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moda

Comunque sia, io mi sonofermata a bocca aperta giàall’entrata, caratterizzataprincipalmente da enormiscrittescorrevoli “From Tokyo toParis”, e dalle indicazioni sucome girare senza perdersi.Per capire meglio comefunziona questo negozio, c’èbisogno di citare La Lista, cioèotto pagine di legenda“modello‐colore‐prezzo”.Qualche esempio?Canottiera a spalline sottili ingiallo limone, verde acido enero‐azzurro a 3, 90 euro,dolcevita a collo alto e manichea tre quarti blu petrolio, bianco

panna e rosso geranio a 6, 90euro, cappotto con cappucciolargo, cintura e tasche laterali a39, 90 euro, completo da tenniscon scarpe e cappello a 27, 90euro.Ed è a questo punto che sorge ildubbio. Ma come fa tuttoquesto a stare in un solonegozio? La risposta sta in unasola parola: plastica. Propriocosì, la maggior parte dei vestitiè sotto vuoto, in infinite nicchieche coprono interamente ogniparete. Impressionante, no?In sostanza, è questa ladifferenza fra UNIQLO e ciò cheio conoscevo della moda, la

stessa che c’è tra il vestire e ilvestir bene, che sono dueconcetti molto differenti, e ilprimo sta divorando l’altroperché più adatto al contestourbano, e decisamente piùaccessibile delle bellissime, macarissime confezioni dei“Grands Magasins”.Tra pochi mesi apriranno unUNIQLO anche a Milano, viconsiglio di farci un salto, maper farlo dovete dimenticarviper un po’ dei pizzi e deimerletti di Coco, e apprezzarela visione della modasconcertante e futuristica delGiappone.

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l'intervista

Giulietta de Luca

Intervista a Fabio Geda

Fabio Geda è nato nel 1972 aTorino, dove vive tuttora.Scrive di educazione su LaStampa e su Linus. I dueromanzi che ha pubblicato sonoPer il resto del viaggio hosparato agli indiani (2007), eL’esatta sequenza dei gesti(2008).

Perché per parlared’immigrazione ha sceltoil punto di vista di unragazzino di dodici anni?A dire il vero non l’ho scelto.Emil – il mio protagonista – mi èstato regalato da un incontrocasuale con un ragazzino

romeno a cui ho dato unpassaggio, nell’autunno del2005. Durante quei quindiciminuti trascorsi in macchinaquel ragazzino mi ha raccontatoqualcosa della sua storia e,tornato a casa, la sua voce e ilsuo sguardo erano ancora cosìpresenti dentro di me, che misono seduto, ho acceso ilcomputer e ho cominciato ascrivere quello che poi sarebbediventato “Per il resto delviaggio ho sparato agli indiani”.Si sente spesso dire che nonsono tanto gli scrittori ascegliere i personaggi, ma ipersonaggi a impossessarsi degliscrittori, obbligandoli araccontare la loro storia. Be’,nel mio caso è andataabbastanza così.Lei si occupa di disagiominorile. Questo influiscemolto sul suo modo discrivere e sugli argomentida lei trattati nei suoiromanzi?Senza dubbio. Se ciò di cui siscrive non appartiene, in

qualche modo, alla vita delloscrittore – non tanto i fatti o iluoghi o i personaggi, ma leemozioni, gli strati di vita chesi estraggono da quelcarotaggio che è “raccontarestorie” – è difficile che ciò chesi è raccontato bruci sullapagina a sufficienza dascaldare il cuore e la mente dellettore. La cosa importante èfiltrare la propria esperienzapersonale attraverso unaabbondante dose di fantasia,non lasciarle prendere ilsopravvento, in modo tale darenderla universale.In Per il resto del viaggioho sparato agli indiani ilprotagonista ha unagrande passione per TexWiller. E' casuale oppurec’è dietro un suopersonale amore perquesto eroe dei fumetti?C’è dietro una mia personalepassione per i fumetti, e quelladi mio padre per Tex.Io, da parte mia, non l’ho mailetto molto (ho sempre

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l'intervista

preferito le graphic novel,opere come Maus o V perVendetta o Marvels, al fumettoseriale) ma quando ho deciso didare a Emil una sorta di amicoimmaginario, e ho optato perun eroe dei fumetti, ho subitopensato che lui fosse perfetto.Tex attraversa le frontiere,come Emil. È sempre in viaggio,come Emil. È costretto adifendersi da pericoliimprovvisi, come Emil.Lei ha una “virtual life”molto attiva. Pensa che lascrittura sia in qualchemodo collegata adInternet, blog, socialnetwork, etc.?Parlando di scrittura intesacome narrazione, la risposta èno. Scrivere un blog (e io ho unblog) o dei post su facebook (echi vuole mi trova su facebook)e scrivere un romanzo sonoazioni totalmente diverse. Siincrociano e si contaminano,certo, ma così come la scritturasi lascia contaminare da moltoaltro. Haruki Murakami, uno deimiei scrittori preferiti, hadedicato l’ultimo suo libroall’arte della corsa: sostiene

che tra il suo andare tutti igiorni a correre e il suo scrivereci siano molti punti di contatto.Erri De Luca immagino potrebbedire lo stesso del camminare inmontagna.Lei collabora con la ScuolaHolden, la Fondazione peril Libro, la Musica e laCultura e il Circolo deiLettori di Torino: pensaquindi che si possadiffondere la pratica dellascrittura?Credo che prima di tuttobisognerebbe diffondere lapratica delle lettura. Poi – solodopo – della scrittura. E questofacciamo alla Holden, al Circolodei Lettori, e al Salone delLibro. Si parla di libri daleggere, non da scrivere.Se poi, tornato a casa, aqualcuno viene voglia discrivere, be’, credo che siapossibile per lui andare abottega, per cercare diimparare qualcosa da chi ne sadi più. Esattamente come, nelRinascimento, si andava abottega dai maestri pittori escultori.

Ci può svelare almeno unodei trucchi del suomestiere?Anche più di uno. Laperseveranza, anzitutto. Perscrivere bisogna essereperseveranti e pazienti. Nonarrendersi, anche quando lastoria sembra arenata. Scrivereun romanzo può voler direlavorare sulle stesse pagine permesi, anche anni. Non bisognaavere fretta. E poi laprecisione. Per scrivere unromanzo bisogna essere precisi.Scegliere le parole giuste, enon fermarsi alle prime che civengono in mente. Scegliere glisnodi narrativi, i luoghi, ipersonaggi migliori. E pensarcia lungo, dando loro il tempo dicrescere dentro di noi. Ah,dimenticavo: passione ecuriosità – ecco altri dueingredienti fondamentali.Uscire per strada, visitaremostre, parlare con la gente,andare al cinema, prendere untè con i nonni, sentire lamusica, praticare uno sport.Insomma, cose così. Tipo:amare la vita. Se è di vita, chesi vuole scrivere.

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scrittura creativa

Francesca Lenidni

Memorie di un saltimbancomoderno

Ecco. Scatta il rosso e gliautomobilisti si fermano, c’èchi sbuffa e chi si rilassa sulsedile.Mi avvicino e mi posiziono sullestrisce pedonali sorridendo allepersone, tiro fuori le pallinecolorate e inizio a farle rotearein aria. Prima tre poi quattro evanno aumentando; sento su dime gli sguardi delle persone,magari pensano di conoscermi,di averne visto tanti come me.In parte è vero, ce ne sonotanti come me.. tentiamo distrappare un sorriso alla genteche va di fretta in cambio dipochi soldi, ma tutti hanno illoro metodo per sbarcare illunario no?Cambio, metto via le palline emi cimento in salti ed esercizicon il fuoco, alcuni bambinisorridono da dietro il sedile ebattono le mani; penso che loropossano capire quello chefaccio, o almeno apprezzarlo.Crescendo si perdel’immaginazione e la capacità

di gioire per poco.Sorrido a mia volta. Ma il temposta per scadere, faccio unrapido inchino, mi tolgo ilcappello e passo tra lemacchine sempre sorridendo.Ci sono sempre i generosi.Quelli consigliati dai figli, quelliche abbassano il finestrino e timettono in mano qualchemoneta sentendosi a posto conla coscienza e le vecchiette chesi commuovono a vedere “uncosì bel ragazzo” che butta lasua vita facendo il giocoliere aisemafori. Accetto tutti senzagiudicare, è già scattato ilgiallo e salutando di nuovo conun inchino ritorno sulmarciapiede.Le macchine ripartono veloci ecolgo al volo il cenno dellamano di un bambino che pocofa rideva al mio spettacolo.E così riparte il ciclo, aspettoseduto sul bordo della stradache scatti di nuovo il rosso inmodo che possa ricominciare.A volte, quando non sono per

strada vado in biblioteca aleggere una di quelle vecchieraccolte di fiabe medievali, siparla di giullari e saltimbanchi,principi e principesse.. quasitutte finiscono bene; un po’ miritrovo nelle descrizioni diquegli artisti di strada.Solo che loro stavano alle fieredi paese e non ai semafori. Omagari sono più come queglispiriti buoni che ci sono sempree ci sono sempre stati, ma cheappena spariscono ci si chiededove siano andati.Molte volte leggo sulle faccedelle persone che vedo duranteil mio spettacolo cosa pensanodi me: “oh no! Un altro diquesti disadattati cheimportunano la gente per lepubbliche vie! E magari è puredrogato!” oppure “un altro perla strada! Ma il comune non faniente per questi poveracci?” oancora le care vecchiette “ matu guarda! Un altro bel ragazzoche sta buttando la sua vita inquesto modo! Ai miei tempi era

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scrittura creativa

diverso”. Però non si può maisapere. “Mai giudicare allaprima occhiata!” diceva miononno, e aveva ragione; ma èanche vero che non possofermare la gente per strada einiziare a fare domande.Ogni giorno cambio, non sempresorrido, cambio abiti opersonaggio a seconda delgiorno; magari impersonandouno di quegli eroi delle mie

fiabe medievali o un clowntriste; non sono sicuro che lagente capisca sempre i mieiruoli, perciò lascio liberaimmaginazione a chi vuoleprovare ad immaginare la miastoria.È di nuovo ora di andare inscena, di nuovo il rosso, dinuovo il solito spettacolo e ilsolito sorriso basta soffermarsisu queste riflessioni penso che

mi concentrerò su quel numerocon i bastoni infuocati; cipenserò dopo a quello che sonoe a quello che sembro, magariquando sarò in biblioteca.Per ora devo fare quello che sodi saper fare, per quantoriguarda voi mio caro pubblico,immaginatemi come volete,non potrò fare altro cheesserlo.

DI CITAZIONE IN CITAZIONE

Lara Saccani

Forse non ci sono giorni della nostra fanciullezza che abbiamovissuto più pienamente di quelli che crediamo invece di avertrascorso senza viverli: cioè quelli trascorsi con un buon libro.

(Citato in Selezione dal Reader's Digest, marzo 1985)Marcel Proust

"Take some more tea" the march hair said to alice very earnestly."I've had nothing yet - replied Alice in an offended tone - so i can't takemore""You mean you can't take less - said the hatter - it's very easy to takemore than nothing"

Alice's adventures in Wonderland

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in bacheca

QUASI LEGGERMENTE LA MATURITA’18 anni, PAM! Patente, doveri, obblighi,voto, matrimonio…Si vive nella convinzione che il raggiungerel’età adulta sia un fatto che cambia lepersone in una maniera quasi magica, conpiù “libertà” e più doveri, ma forse questa è solo una vaga ideache si può avere da minorenni. E più sicresce, più si diventa saggi. Ma essereadulti non è come essere maggiorenni. Sipuò benissimo invecchiare e rimanereinfantili. Questo è un grande problema checaratterizza l’uomo moderno. Essere adultiè una cosa che molti rifiutano, cercando dinon appesantirsi con le responsabilità chela vita comporta e schivando i grandiostacoli che la quotidianità ti mette davanti.Certo, si può anche essere diversamenteadulti: invecchiare andando in giro comedei giovanottoni aitanti e sgargianti,prendendosi tutte le libertà che si vuole edimenticandosi che esistono anche deidoveri morali e umani che ti rendono unapersona matura, però non sia mai chequalcuno sia limitato delle libertà che tantovuole… Be’, direte voi: che stai dicendo?Ma c’è gente veramente così? Impossibile!Mah, credo di sì… Per esempio quelli che a

70 e passa anni hanno l’aspetto di un30enne grazie a kg di trucco e ore su ore dibisturi e vanno in giro a raccontare diquanto sono “giovani” e forti, magarifrequentando le minorenni ma ricordandoquant’è importante la famiglia… tant’è che,guarda caso, ne hanno due!... Dei ritratti diDorian Gray viventi, oserei dire!Ovviamente non in Italia, siamo in un paesetroppo serio per queste cose.Be’, forse non tutti gli ancient garçon sonocosì, bisogna anche potersi permetteretutte queste cose, ma vedo che un po’ tutticercano di imitare questa mania dellagioventù assoluta.Litri di gel, tinte con colori che ricordano iquadri di Munch, vestiti ultra aderentipeggio di quelli dei pupazzi degli X Men,ore sotto le lampade…Eh sì, l’essere persone serie è un optional.A non tutti piace imparare gli insegnamentiche l’età ti da a suon di pesci in facciaperché in fondo è più divertente giocare atirare i pesci fino alla fine.Ma state attenti! Perché se credete che sipossa resistere al passare del tempo, saretesbiaditi dagli anni che sbiadiscono ognicosa.Renato L.

gestita

daGiuliettadeLuca

Dillo a Joe

Ci scusiamo con tutti coloro che hanno inviato dei messaggi per la bacheca ma, come potete notare, abbiamoesaurito tutto lo spazio disponibile. Saranno pubblicati nel prossimo numero!

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liberopensiero

Amalia Fucarino e Ilaria Macrì

M'illumino di meno

È un’iniziativa annuale propostadalla trasmissione radiofonicaCaterpillar, in onda su Rai Radio2, per promuovere il risparmioenergetico e l’utilizzo dienergia pulita. Si celebrerà lasesta edizione venerdì 12febbraio, quando nelle piazzedi tutta Italia si accenderannoluci alimentate aenergia rinnovabile.Quel che possiamo farenoi tutti i giorni,invece, è spegnere leluci dell’aula e alzarele tapparelle, quandopossiamo. Che poi laluce del sole è anchemolto più bella diquella delle lampadeche esaltano il*cough*nausean*cough*te colore dei nostrimuri, no?Oppure provate a girareper la casa cercando tutte leluci e gli apparecchi elettroniciaccesi inutilmente e,

spegneteli. Non è una bruttacosa da fare quando vi stateannoiando.Per ulteriori informazionisull’iniziativa “m’illumino dimeno”:http://milluminodimeno.blog.rai.it/

Amalia

Non so se avete mai sentitoparlare di BLACKr.E’ il gemello buono di Google,

fa risparmiare energia ediminuisce lo stress visivo.Iniziativa italiana, finalmenteuna degna di nota, che proponele stesse ricerche di Google susfondo nero. Se proprio nonriusciamo a staccarci da quellapiccola macchinetta dalloschermo illuminato, è meglio

passare il nostrotempo davanti a unrettangolo nero eappena distolto losguardo dall’ipnoticoaggeggio spegnere ilmonitor.Un gestoinsignificante cheevita sprechienergetici da 300Megawatt/ora in unaanno.Cercatelo su Google,per l’ultima volta.

Ilaria

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liberopensiero

Emma Prosdocimo

Stream of consciousness

[...] Ho bisogno di più tempo.E’ brutto dover cercare il tempoper un tè con un’amica.Insomma, il tempo non bastamai quando sono gli altri avolerlo gestire. Non sono micatriste! Solo mi riesce un po’difficile accettare dellecostrizioni. Tutti lo sanno, gliamici, i medici, gli insegnanti.Eppure qualcuno si ostina aritenermi brillante. Io nonbrillo. A volte, forse, scintilloma per poco, come una lucciolamalata (che poi le lucciole sonomaschi!). Prima di ogni processocreativo passo un periodooscuro, scivolo sempre più inbasso per poi saltare e trovarmiun po’ più in alto di prima. Adesempio: ho montato la mianuova libreria IKEA, hosistemato i libri in ordinetematico‐cromatico. L’esteticaconta, l’armonia è essenziale.Se manca l’armonia ho lanausea. Pensavo fosse il mondoad essersi allontanato da me.Poi sono uscita. Il mondo era lì

ad aspettarmi. Avevo dovutotrovare una giustificazione: “Tichiudi, perché gli altri tichiudono, perché la scuola tichiude.” Il punto è che se tilasci condizionare è la fine, nonc’è più speranza di essere unindividuo. Mi piacciono lepersone esattamente quanto mipiacciono i colori. Alcuni dopopoco annoiano, infastidiscono,di altri hai un disperato bisognopoi ci sono quelli da cui non tisepareresti mai. A me piaccionomolto le parole, graficamente,fonicamente, le mie parole. Cisono parole degli altri che nonsopporto, altre che vorrei faremie. Le imparo a memoria pernon perderle, per non farmelerubare, per averle sempre aportata di mano. Fahrenheit451 mi ha terrorizzata. Se vuoiveramente qualcosa devi lottareper ottenerla, se durante lalotta ti prendi una pausa staifacendo la cosa giusta. Non hopiù la memoria di un tempo.Una volta ricordavo tutto, ogni

dettaglio insignificante.Adesso non ricordo più nulla.Ho una memoria davveroselettiva, la gente mi saluta, ionon so chi sia, sorrido e poipenso: insignificante?Una volta elogiavano i mieiscritti, ora dicono che non soscrivere. La realtà è che non mipiace scrivere se mi vieneimposto. A me piace pensare,penserei tutto il giorno, ma senon vivi non puoi pensare.Bisogna vivere, vivere perriempire gli spazi.Non si può cercare l’ispirazione,bisogna aspettarlapazientemente. Quando arrival’illuminazione, l’epifania,allora tutto è chiaro, saiesattamente cosa fare e sai chepotrebbe avere un valore. Aquel punto bisogna agire, senzascrupoli. Agite, se ha senso,agite!‐si spegne la luce, è ora didormire.‐…O forse no?

- scritto di getto -

*Andy Warhol, La filosofia di Andy Warhol, 1975

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recensioni

Ioana Rosca

Shining

Jack Torrence è un professoredisoccupato per problemi dialcolismo, ha una moglie dinome Wendy e un figlio, Danny.Per ritrovare la serenitàfamiliare e l'ispirazione discirttore Jack decide di passarel’inverno (con tanto dimogliettina e pargolo) in unmega‐albergo arroccato sulleRocky Mountains, quasi isolatodal mondo civilizzato. Oscuripresagi di morte incombono suquesto luogo,ma solo Danny eTony (il bambino che c’è nellasua bocca) riescono apercepirli; quindi tutta lafamiglia si reca all’OverlookHotel, in passato teatro di unastrage familiare compiutadall’ex custode invernale. Daquanto dice il proprietariodell'hotel a proposito dellastrage "Stando isolati per moltotempo con altre persone,si puòsentire un forte senso dichiusura", e con il passare dellesettimane Jack inizia a capirlo,mentre malvage presenze sistanno impossessano di lui. Ha

strane allucinazioni e sviluppaistinti omicidi, a scapito dellafamiglia. In questo ambiente ditensione il ritmo del filmaccelera, la situazionedegenera velocemente e gliavvenimenti scorrono senzalasciare che lo spettatore licapisca del tutto, ma la paura el’orrore sono sempre in agguatoe mentre apparizioniagghiaccianti cercano ditrasportarci in psichedelicherealtà, nella pazzia generale sicapisce che qualcuno ci lasceràla pelle, all’Overlook Hotel.Il resto è tutto da vedere.Anche senza l'ausilio di modernie a volte ingombranti effettispeciali, il regista StanleyKubrik è riuscito a dar vita (dalromanzo di Stephen King) ad unclassico dell’horror, con unafantastica interpretazione diJack Nicholson nel ruolo di JackTorrence.Vi consiglio di guardare laversione americana del film chedura di più ed è più esauriente.Mi hanno colpita

particolarmente la colonna egli effetti sonori, agghiacciantiquanto la scenografia, che sidistrica tra i colori e le fantasiegeometriche delle enormi saledell’albergo creandoun'atmosfera del tuttosingolare. La trama èabbastanza fedele al romanzoorigirario, e segue altrettantofedelmente tutti gliarrovellamenti che seguono percercare (spesso invano) di darerisposte a domande come "Chiè quello li?", "Ma perchè èimpazzito?", "Che cosa vuoldire quella foto?", manonostante abbiate revisionatola pellicola al rallenty 10 voltequesti e altri quesitirimarranno sempre nascostinell'alone di mistero checirconda tutto il film, eprobabilmente è questo che lorende così speciale eimperdibile.

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Anno 5 - Numero 4 Gennaio 2010

test

Irene Fassio

Chi sei nella tua vitaparallela?

Cari compagni di scuola, il testdi questo numero è un po’originale perché il mio cervellosi è definitivamente fuso pervia della temutissima“simulazione di terza prova”affrontata il 21 (che, per inciso,peggio di così non potevaandare). Che dire? Me li inventodi notte? Oh, mi sa di sì.

1 Quante probabilità hai dipassare la maturità?A Nessuna, in compenso ho un“Uscite gratis di prigione” delMonopoli, vale?B Non mi preoccupo ancora,lasciatemi in pace!C L’esame di maturità nonesiste. Credeteci e scomparirà.

2 Hai Facebook?A Ma neanche per sogno!B Ebbene sì, e tutti quei linkche affollano la tua “HOME”sono miei, LO AMMETTO!!!MwahahahahC Sì ma lo uso solo per farmi ifatti degli altri

3 Il mondo finirà nel 2012?A Sì ma ci salveranno i pinguinidi Madagascar!B No ci salveranno Qui QuoQua!C Io non ci credo, comunquesaranno solo Pena e Panico asalvarci!

4 Ma il latino è esistitodavvero o è solo un grandebusiness per venderedizionari?A È un business, ci hannofregati ancora una volta!B No?! Ma davvero?! È unbusiness?! Ma per... la prossimavolta scelgo un perito!C Tacete, plebei! Io adoro illatino! Vai, Tacito, sei tutti noi!

5 Cos’hai imparato finora dallavita?A Le aquile volano in alto, ma ipiccioni non restano incastratinei motori dei jetB Via Garibaldi il sabatopomeriggio è affollatissimaC Funziona meglio se ci metti la

spina

6 Non dovresti essere a casa astudiare?A No, giuro! E comunque nonsono stato io!B Sì ma mi hanno rapito glialieni!C Ehi, ma questa la conosco!Era una canzone dei Gem Boy!

7 Se improvvisamente tivenisse incontro il te stesso diun anno fa e scoprisse comesono cambiate le cose in unanno, come reagirebbe?A Sarebbe triste e confuso.Dopotutto l’anno scorso ero piùinfantile, e non avevo tuttiquesti problemiB Sarebbe elettrizzato, staischerzando? Direbbe“Finalmente! Era anche ora!”C Morirei dalla paura!

8 Ma se un ufo atterrasse nelcortile del Gioberti... tispaventeresti?

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Anno 5 - Numero 4 Gennaio 2010

test

A Se fossi fuori a fumare in quelmomento, sì, tantissimo!B Un ufo? Ma gli ufo non

esistono!C No, ma sarebbe un utilissimodiversivo! Nella confusione

generale riuscirei a finire dicopiare la versione!

MaggioranzadiA

SeiPaperinik!NellatuavitaparallelaseiilmisteriosopaperomascheratochesolcaicielinotturnidellacittàdiPaperopolipercombattereilcrimine!Perlapopolazioneseiunmitoinsostituibile!Uao,cheforza!Eccoperchéaccumulituttiquestiritardiascuolalamattina...orasispiega!

MaggioranzadiB

SeiiJonasBrothers!Chebello,haiaddiritturatreviteparallele,anchesecontanocomeunaperchésonotuttiamorevolmenteunitiinsiemeperlapelle!Dinotte,invecedibalzareditettointettocomeilsuccitatopaperomascherato,dormi.Almassimolaseraprimahaifattounconcerto.Milionidiragazzineintuttoilmondotiadorano!

MaggioranzadiC

Seiunbombo!Ronzimanonpungi!Daisolofastidioetuttitiscambianoperun’ape!Nonsappiamocosafaidinotte,nétantomenoseallanotteciarrivi(dopotuttolefarfallevivonoungiornosolo)!Maincompenso...nessunaregola,nessunapreoccupazione!Chedivertimentoessereunbombo!

Profili

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Anno 5 - Numero 4 Gennaio 2010

accadde a gennaio