Florilegium · Somma di S . Tommaso di Aquino: Come questa presenta il compendio che la sacra...

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Collana diretta da Giuseppe Dalla Torre

La collana intende presentare, con adeguata introdu-zione e riferimenti documentari, pagine note e meno note di Maestri del pensiero giuridico e politico–so-ciale, al fine di favorire un primo, diretto approccio dello studente universitario con la grande letteratura in materia. Saranno anche pubblicati brani significati-vi di atti di assemblee rappresentative, testi normativi, provvedimenti giurisdizionali e documenti internazio-nali di particolare rilievo giuridico, storico–giuridico e politico–sociale.

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isbn 978–88–548–4084–3

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I edizione: giugno 2011

Francesco Ricciardi Celsi

beatificazione e canonizzazione

nella dottrina di benedetto xiv

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Indice

Presentazionedi Mons. Sandro Corradini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

1 . Il De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione di Benedetto XIV . . . . . . . . . . . . . . 13

1 .1 . Cenni sull’origine dell’opera e sulle varie edizioni – 1 .2 . Struttura dell’opera – 1 .3 Aspetti canonistici del De servorum Dei beatificatione

2 . Excursus storico–giuridico sulla beatificazione e sulla canonizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

3 . Beatificazione e canonizzazione nel De servorum Dei beatificatione . . . . . . . . . . . . . 37

3 .1 . Le differenze tra beatificazione e canonizzazione – 3 .2 . Cenni sulla dottrina di Benedetto XIV

Benedetto XIV, De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione . Libro I, Capitolo XXXIX, Sulle differenze tra la beatificazione e la canonizza-zione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55

Nota biografica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

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Presentazione

Lo scopo che si prefigge l’Autore con il breve volume che qui presentiamo è quello di proporre la conoscenza di alcuni aspetti della monumentale opera di Prospero Lambertini, De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione .

Quest’opera è stata paragonata da papa Pio XII alla Somma di S . Tommaso di Aquino:

Come questa presenta il compendio che la sacra dottrina fu dal principio ed in ogni tempo, così l’opera del Lambertini offre una compiuta visione della tradizione ecclesiastica in materia di culto e di canonizzazione dei santi, dei criteri e delle modalità accolte come norme, fin da principio e nelle epoche successive, nel considerare e nel proclamare alcuno come santo1 .

Coloro che si occupano dei processi di beatificazione e canonizzazione — prosegue Pio XII — «considerano,

1 Discorsi e radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, vol . XX, Città del Vatica-no, 1959, 465–467 .

10 Sandro Corradini

a giusto titolo, Benedetto XIV il Maestro per eccellenza dei loro ordinamenti» .

Maestro lo fu e rimane tutt’ora; la legislazione bene-dettina è rimasta in vigore per circa due secoli e ancora oggi costituisce un punto di riferimento imprescindibile per gli addetti ai lavori .

Questo volumetto è suddiviso in due sezioni: una prima sezione introduttiva nella quale l’Autore presenta l’opera di Benedetto XIV nelle sue linee generali, una seconda se-zione “documenti” dove viene proposto all’attenzione del lettore una traduzione in lingua italiana del cap . XXXIX del De servorum Dei beatificatione riguardante la differen-za tra la beatificazione e la canonizzazione . Completa il volume una breve biografia di Prospero Lambertini .

Nella sezione introduttiva, dopo aver ripercorso i mo-menti salienti della carriera ecclesiastica del Lambertini, durante la quale il futuro pontefice ebbe modo di accre-scere la sua esperienza e le sue competenze nella materia delle cause di beatificazione e canonizzazione, vengono riepilogate le varie edizioni dell’opera e riassunti gli ar-gomenti in questa trattati .

Successivamente, l’Autore si sofferma sugli aspetti ca-nonistici del De servorum Dei beatificatione sottolineando l’importanza delle procedure giuridiche che, tuttavia, non possono prescindere da una valutazione teologica . Di poi, per meglio inquadrare l’opera del Lambertini, vengono ri-percorse le tappe fondamentali dell’iter processuale delle Cause dei Santi fino all’epoca di papa Benedetto XIV .

Presentazione 11

La presentazione del De servorum Dei beatificatione prosegue con una sintetica, ma efficace analisi sulla dot-trina di Benedetto XIV .

La differenza tra la beatificazione e la canonizzazione non è ancora oggi sempre chiara a tutti, e bene fa l’Auto-re a proporre la lettura di una traduzione in lingua italia-na del cap . XXXIX del libro I riguardante le differenze tra i due istituti .

Il volume, pur nella sua brevità, si presenta di in-dubbio ausilio — soprattutto per gli studenti in materie canonistiche e per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta allo studio della santità canonizzata — per un approfondimento sul tema della beatificazione e la canonizzazione all’epoca di Benedetto XIV in particolare e, più in generale, sulla conoscenza di un opera pondero-sa scritta intorno alla metà del XVIII secolo su un tema, quello delle Cause dei Santi, che per la Chiesa sono state sempre «considerate ‘cause Maggiori’ sia per la nobiltà della materia trattata sia per la loro incidenza nella vita del popolo di Dio»2 .

Roma, 1° novembre 2010

Mons . Sandro CorradiniPromotore Generale della Fede

della Congregazione delle Cause dei Santi

2 Messaggio del Santo Padre ai partecipanti alla sessione plenaria della Con-gregazione delle Cause dei Santi del 27 aprile 2006 .

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1. Il De servorum Dei beatificatione et bea-torum canonizatione di Benedetto XIV

1.1. Cenni sull’origine dell’opera e sulle varie edizioni

Tra le opere di Prospero Lambertini, il futuro papa Benedetto XIV, «primeggia per originalità e completez-za, quella celeberrima dal titolo De servorum Dei beatifi-catione et beatorum canonizatione, designata dalla critica unanime come fondamentale e classica, monumento du-revole e ancora vivo del dotto Pontefice» . Così si espri-meva papa Pio XII nell’ottobre del 19581, in occasione del secondo centenario della morte di Benedetto XIV, e tale giudizio rimane ancora valido tutt’oggi .

Il De servorum Dei beatificatione et beatorum canoniza-tione, composto originariamente in quattro libri e cinque tomi, fu pubblicato a Bologna, tra il 1734 e il 1738, quando il Lambertini era cardinale arcivescovo della città felsinea .

1 Testo predisposto da papa Pacelli in vista di una speciale commemora-zione per il bicentenario della morte di Benedetto XIV . Il testo è riportato in Discorsi e radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, cit ., 453–472 .

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L’opera — integrata dallo stesso Lambertini dopo l’elezione al soglio pontificio — fu il frutto del lavoro svolto dal futuro papa nell’arco di cinquant’anni di stu-di e di carriera ecclesiastica . In questo arco di tempo, infatti, il Lambertini si occupò sempre delle cause dei santi con ruoli diversi . All’inizio come aiutante di studio dell’uditore della Rota Romana Alessandro Carrara, con-sultore della Congregazione dei Sacri Riti, e, successiva-mente, come avvocato concistoriale (1705), dove gli fu affidata la promozione delle cause di canonizzazione di due beati . L’esperienza più significativa del Lambertini fu certamente quella maturata presso la Congregazione dei Riti dove, per circa un ventennio, ricoprì la carica di promotore della fede (dal 1708 come pro–promotor fidei e dal 1712 al 1728 come titolare dell’incarico) investigan-do in tutti gli atti della Congregazione . Questo incarico diede al futuro papa l’opportunità di maturare una solida conoscenza e una profonda esperienza in tutti gli ambiti concernenti le cause di beatificazione e di canonizzazione (aspetti storici, teologici e giuridici) .

Successivamente, una volta creato cardinale, il Lam-bertini seppure per un breve periodo, fece parte del no-vero dei cardinali della Congregazione dei Riti . Anche nel periodo in cui il Lambertini fu lontano da Roma in quanto arcivescovo di Bologna, il futuro Papa continuò ad occuparsi di questa materia . Nel periodo bolognese (1731–1740) il cardinale Lambertini, senza trascurare l’ufficio pastorale, dedicò gran parte del suo tempo libero

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a mettere insieme, ordinare e diligentemente esaminare documenti e annotazioni raccolte durante i quattro lustri trascorsi come promotore della fede .

Dopo l’elezione al soglio pontificio (1740), il Lamber-tini presiedette diverse congregazioni generali e contribuì ad incrementare la “demografia celeste”2 con la beatifica-zione di sei servi di Dio e l’ascrizione nel catalogo dei santi di cinque beati3; inoltre, approvò per alcuni servi di Dio le virtù in grado eroico e confermò i decreti della Congregazione che concedevano il culto immemorabile . Benedetto XIV completò la precedente opera e promul-gò alcuni decreti per meglio regolamentare la materia .

A tutt’oggi conosciamo sette edizioni del De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione oltre a cin-que sillogi della stessa4 .

Nelle edizioni successive alla prima furono inseriti i decreti pontifici emanati da Benedetto XIV insieme ai commenti apposti dallo stesso Pontefice .

2 L’espressione è di G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche, Bologna 1976, 125 .

3 Le beatificazioni riguardano Alessandro Sauli (1741), Camillo de Lellis (1742), Girolamo Miani (1747), Giuseppe Calasanzio (1748), Giovanna Fran-cesca Fremiot de Chantal (1751) e Giuseppe da Copertino (1753); in un’unica cerimonia di canonizzazione nel 1746 iscrisse nel libro dei santi Camillo de Lellis, Caterina de’ Ricci, Fedele da Sigmaringen, Giuseppe da Leonessa e Pie-tro Regalado .

4 In merito alle diverse edizioni dell’opera del Lambertni cfr. a. Frutaz, Le principali edizioni e sinossi del “De servorum Dei beatificatione et de beato-rum canonizatione”. Saggio per una bio–bibliografia, in Benedetto XIV (Prospero Lambertini). Convegno Internazionale di Studi Storici, 6–9 dicembre 1979, vol . I, Cento, 1981, 27–90.

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La seconda edizione (edictio secunda locupletior) fu stampata a Padova nel 1743 .

La terza edizione — curata dal gesuita Emanuele de Azevedo — risale agli anni 1747–1751; questa edizione è considerata l’editio typica del De servorum Dei beatifica-tione e fu inserita nel contesto dell’opera omnia di papa Benedetto XIV in dodici volumi . Di questi volumi i primi quattro contengono il testo del De servorum Dei beatifi-catione senza le appendici dei singoli volumi, mentre nel quinto, sesto, settimo e ottavo volume sono stati inseriti rispettivamente gli Acta canonizationis dei cinque santi canonizzati da Benedetto XIV, gli Acta et decreta in causis beatificationum et canonizationum editi dal Pontefice fino al 1750, le appendici estratte dai primi quattro volumi e, infine, gli indici .

Anche la quinta (Bassano del Grappa 1767) e la set-tima edizione (Prato 1839–1847) furono pubblicate nel contesto dell’opera omnia, mentre la quarta (Venezia–Bassano del Grappa 1766) e la sesta (Roma 1787–1792) contemplavano solo il testo del De servorum Dei beatifica-tione completo di indici, appendici, Acta e decreta5 .

Recentemente, in occasione della celebrazione del quarantennale dell’istituzione della Congregazione delle

5 La quarta edizione è composta da sette volumi, di cui i primi quattro con il testo del De servorum Dei beatificatione e negli altri tre rispettivamente gli indici, gli Acta et decreta e gli Acta canonizationis; la sesta è in quindici volumi, di cui i primi nove riportano il testo dell’opus maximum e gli altri gli Acta et decreta, gli Acta canonizationis, le appendici (che erano state scorporate dai quattro libri) e gli indici .

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Cause dei Santi, il congresso ordinario di detta Congre-gazione ha deciso di pubblicare una edizione bilingue (la-tino–italiano) del De servorum Dei beatificatione in nove volumi; due volumi in edizione bilinque per ogni libro oltre ad un volume riservato agli indici . Per il momento è stato pubblicato solo il primo volume6; si tratta della prima volta che il De servorum Dei beatificatione viene tradotto integralmente in italiano .

Il Lambertini fu insigne canonista e il De servorum Dei beatificatione può essere considerato la “summa” del-la prassi delle cause dei santi dalle origini fino alla metà del XVIII secolo . Ciò che colpisce di più è che questa monumentale opera continua tutt’oggi ad essere consi-derata — dopo quasi tre secoli dalla sua prima stesura e dopo le riforme attuate nel Novecento — un punto di riferimento fondamentale negli attuali processi di beatifi-cazione e canonizzazione

1.2. Struttura dell’opera

Molto sinteticamente riassumiamo gli argomenti trat-tati nel De servorum Dei beatificatione.

Il primo libro, composto da 47 capitoli più le appendi-ci, funge da introduzione all’intero lavoro e affronta alcuni

6 Benedetto XIV, ProsPero LamBertInI, De Servorum Dei Beatificatione et Beatorum Canonizatione – La Beatificazione dei Servi di Dio e la Canonizzazione dei Beati, v . I, Città del Vaticano 2010 .

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argomenti a carattere storico–teologico–giuridico; l’Autore si sofferma su alcuni aspetti fondamentali di questa materia come le differenze tra martiri e confessori, il ruolo del pon-tefice, della Congregazione dei Riti e dei suoi componenti, la serie di atti nelle cause di beatificazione e di canonizzazio-ne, la differenza tra i due istituti, l’introduzione della beati-ficazione equipollente, il ruolo e la struttura dei concistori, l’infallibilità dei pontefici in tema di canonizzazioni e — in-fine — l’elenco delle spese necessarie per le cause e per le cerimonie solenni di beatificazione e canonizzazione .

Il secondo libro, che consta di 54 capitoli oltre alle appendici, contempla la normativa riguardante l’introdu-zione e l’istruzione dei processi ordinari e apostolici . In questo libro vengono, inoltre, trattati diversi altri argo-menti tra cui quelli riguardanti l’esame degli scritti dei servi di Dio e svariati altri aspetti processuali, nonché vengono chiarite le differenze esistenti per le cause viam non cultus e per quelle viam cultus seu casus excepti .

Il terzo libro, suddiviso in 52 capitoli, affronta in modo assai dettagliato tre aspetti fondamentali delle pro-cedure processuali: i testi de visu e de auditu, il martirio e le prove ad esso connesse, l’esercizio delle virtù in grado eroico . Questo libro si conclude con la trattazione della grazia gratis data, ossia dei fenomeni soprannaturali con-feriti da Dio .

Il quarto ed ultimo libro è articolato in due parti: la prima, suddivisa in 33 capitoli, è dedicata alla complessa materia dei miracoli e della loro classificazione, mentre

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la seconda parte, composta di 32 capitoli, tratta di varie questioni connesse alla beatificazione e alla canonizzazio-ne, come ad esempio la concessione di messa ed ufficio in onore di beati e di santi, le formule del messale e del breviario, l’inserimento dei nomi nel martirologio e la se-quela delle litanie dei santi, l’uso delle immagine sacre, la traslazione del corpo dei santi, le reliquie e i reliquari .

1.3. Aspetti canonistici del De servorum Dei beatificatione

L’epoca in cui fu scritto il De servorum Dei beatifi-catione coincide con un periodo di nuovo vigore per le istituzioni ecclesiastiche in concomitanza con il rinno-vamento e il perfezionamento degli organi di governo centrale della Chiesa, iniziato negli anni successivi al tri-dentino e proseguito — dopo un periodo di stasi iniziato a partire dai primi decenni del XVII secolo — prima sotto il pontificato di Benedetto XIII con l’esperienza del Sinodo romano del 1725 e, successivamente, sotto il pontificato di Benedetto XIV, mediante i numerosi in-terventi di aggiustamento dell’impianto della curia ro-mana, nonché attraverso il proficuo magistero esercitato su molteplici aspetti (normativi, pastorali e liturgici) del-la realtà ecclesiale7 .

7 Per approfondimenti cfr . t. Bertone, Il governo della Chiesa nel pensie-ro di Benedetto XIV, Roma 1977; C. FantaPPIé, Introduzione storica al diritto canonico, Bologna 1999, 185–197 . Limitatamente ad alcuni aspetti riguardanti

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In questo periodo, il diritto della Chiesa è caratteriz-zato dalla copiosa attività delle congregazioni romane, attività questa che andava ad affiancarsi al Corpus iuris canonici, mentre nei Bullaria continuavano ad essere rac-colte ad uso privato le decretali e le bolle dei pontefici .

Nei rapporti interni alla Chiesa, soprattutto al fine di fronteggiare le minacce prodotte dal gallicanesimo e dal giansenismo, si insisteva sia sull’accentramento in capo alla massima autorità ecclesiastica di tutti i poteri e di tutte le determinazioni aventi rilevanza sull’intera ecumene8, sia sull’introduzione di strumenti di controllo nei rapporti tra la Santa Sede e le Chiese locali9 . Mentre ad extra, nei rap-porti con la società civile, si tendeva a difendere le prero-gative della Chiesa contro le insidie del giurisdizionalismo generato dall’inarrestabile affermazione degli Stati moderni e dalla progressiva espansione delle rivendicazioni di questi ultimi in settori fino ad allora di competenza della Chiesa .

In questo periodo, dicevamo, si colloca l’opera del Lambertini voluta per offrire alla Chiesa una disciplina

in particolare le riforme dell’istituto della Visiita ad limina realizzate sotto i pontificati di Benedetto XIII e di Benedetto XIV cfr . F. rICCIardI CeLsI, Le Relationes ad limina. Aspetti della esperienza storica di un istituto canonistico, Torino 2005, 37–46 .

8 Un esempio lo possiamo trovare nella prassi instaurata per l’attuazione dei decreti tridentini mediante il monopolio interpretativo della Sacra Congre-gazione del Concilio .

9 Come, ad esempio, l’invio di visitatori apostolici, il ripristino dell’obbligo delle Visite ad limina e della redazione delle relationes sullo stato della diocesi, l’attività delle nunziature apostoliche con poteri anche di vigilanza sulle Chiese locali . Cfr . C. FantaPPIé, Introduzione storica al diritto canonico, cit ., 189–190 .

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giuridicamente solida e inattaccabile in un settore, come quello della santità, assai delicato e di estrema importan-za per la Chiesa stessa10 .

Con le riforme dei secc . XVII–XVIII — come avremo modo di vedere più dettagliatamente nel paragrafo suc-cessivo — si perfeziona la procedura giuridica attinente alle cause di beatificazione e canonizzazione realizzata mediante una minuziosa regolamentazione legislativa; il processo di beatificazione e canonizzazione — che muo-ve le mosse dal processo criminale e da quello contenzio-so — finisce per essere adattato e armonizzato alla pe-culiarità della materia . Tuttavia, la ricerca della massima giuridicizzazione delle cause dei santi, condotta da quel grande studioso che fu il Lambertini, coinciderà anche con l’avvento, nello studio di dette cause, dell’influsso della società dei lumi e quindi delle scienze e della storia, nonché della teologia quale scienza sottesa al tema della santità11 .

10 Sul punto interessante anche quanto riferisce a. zanottI, Benedetto XIV tra ragione e santità:la beatificazione dei servi di Dio e la canonizzazione dei beati, in Archivio giuridico, vol . CCXXIII (2003), fasc . 1, 53: «Certo nello sfondo sono presenti la razionalità di un papa aperto alle correnti illuministiche, e nel De servorum Dei fanno altresì capolino le prime teorie sulla codificazione (benché l’ordine farraginoso della trattazione rimandi a tratti all’universo tipico dei giu-risti del secolo precedente): tuttavia quest’opera rimane il frutto di una preoc-cupazione tutta ecclesiale volta a costruire un sistema di garanzie poggiate sulla ragione a sostegno della santità, che a sua volta deve riflettere l’infallibilità del magistero pontificio ecclesiastico e, segnatamente, di quello pontificio» .

11 Cfr . G. daLLa torre, Santità e diritto. Sondaggi nella storia del diritto canonico, 2a ed ., Torino 2008, 69–82 .

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In diversi punti dell’opera lambertiniana prevale l’aspetto giuridico in linea con gli schemi della canonisti-ca precodiciale, improntata allo studio dei casi giuridici e alla formulazione delle quaestiones; tuttavia sarebbe ri-duttivo pensare ad un’opera esclusivamente di procedura canonica e priva di una sua valenza teologica . In realtà il Lambertini elaborò un’opera completa sul tema della santità, fondata sulle sue relative connotazioni storiche, giuridiche e teologiche .

In sostanza, l’impianto procedurale–canonistico, sul quale è fondato l’iter delle cause di beatificazione e ca-nonizzazione all’epoca del Lambertini, pur rappresen-tando l’aspetto più concreto e rilevante dell’opera, non per questo la caratterizza in modo esclusivo in quanto in essa è ben anche evidente l’apporto che nelle cause hanno avuto (ed hanno tuttora) la storia e l’utilizzo delle scienze teologiche12 .

12 Sul carattere processuale delle cause di canonizzazione da Benedetto XIV ad oggi cfr . J. LLoBeLL, La fase istruttoria delle cause di canonizzazione presso le prelature personali, in Diritto Ecclesiastico, 2008, 1–2, 139–140: «La finalità delle cause di canonizzazione non è propriamente quella di “rivendica-re e difendere” un diritto o dirimere una controversia stricto sensu (CIC, cann . 221, 1400, 1491; CCEO, cann . 24, 1055, 1149) . Nonostante ciò, dalla tradi-zione medioevale fino alla completa concettualizzazione operata da Prospero Lambertini (Benedetto XIV), verso la metà del secolo XVIII, in tali cause sono stati applicati concetti e norme tipiche del processo giudiziale, in particolare riguardanti la fase istruttoria e, nella fase “decisoria” presso la Congregazione delle Cause dei Santi, gli elementi costitutivi del concetto di certezza mora-le . Coerentemente alla prospettiva tradizionale il CIC del 1917 dedicava alle cause di canonizzazione l’intera Pars secunda del libro “de processibus” (cann . 1999–2141), e i vigenti codici adoperano la medesima impostazione, pur rin-

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L’opus maximum del Lambertini, dunque, si colloca per alcuni aspetti su un piano diverso rispetto al diritto canonico tridentino e post–tridentino nel quale, invece, si avverte maggiormente il divario tra diritto e teologia .

viando ad una legge processuale speciale (cfr . CIC, can . 1403; CCEO, can . 1057) . Anzi, a motivo di alcune interpretazioni della normativa successiva al Concilio Vaticano II miranti, senza serio fondamento, a “deprocessualizzare” queste cause, l’impostazione processuale sebbene sia evidente, è stata autore-volmente confermata» . Inoltre, l’impostazione processuale delle cause di cano-nizzazione è anche evidente nell’Istruzione della Congregazione del Cause dei Santi Sanctorum Mater del 17 maggio 2007 .