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Q uesto mese di settembre 2011 porta con sé molti cambia- menti per la nostra chiesa dio- cesana e anche per la nostra parrocchia. Vivremo presto i giorni del passaggio: al cardinale Tettamanzi succede il cardinale Angelo Scola. Desidero a questo riguardo segnalare due date: la prima è l’8 settembre, alle ore 20.30, in Duomo, quando tutta la Diocesi si raccoglierà per salutare il cardinale Dionigi nell’ultima sua messa come Arcivescovo di Milano. La seconda è il 25 settembre, quando acco- glieremo con gioia il cardinale Angelo nel giorno del suo ingresso ufficiale. È importante partecipare a questi momenti così significativi per la vita della nostra chiesa diocesana! Settembre 2011 Anno XXIX n. 9 www.basilicasantambrogio.it - [email protected] - C.C.P. 26958207 continua a pag. 2 ARRIVI E PARTENZE...

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Questo mese di settembre 2011por ta con sé molti cambia-menti per la nostra chiesa dio-cesana e anche per la nostraparrocchia.

Vivremo presto i giorni del passaggio: alcardinale Tettamanzi succede il cardinaleAngelo Scola. Desidero a questo riguardo segnalare duedate: la prima è l’8 settembre, alle ore

20.30, in Duomo, quando tutta la Diocesi siraccoglierà per salutare il cardinale Dioniginell’ultima sua messa come Arcivescovo diMilano.

La seconda è il 25 settembre, quando acco-glieremo con gioia il cardinale Angelo nelgiorno del suo ingresso ufficiale. È importante partecipare a questi momenticosì significativi per la vita della nostrachiesa diocesana!

Settembre 2011 Anno XXIX n. 9

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ARRIVI E PARTENZE...

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Grazie don Davide!C’è un cambiamento che riguarda in partico-lare la nostra comunità: don Davide lascia laparrocchia di sant’Ambrogio per entrare nellacomunità monastica di Bose, fondata daEnzo Bianchi nel 1968.

Quello che era un desiderio da tempo coltiva-to diviene un fatto, dopo un discernimentoche si è concluso con un incontro di verificadefinitiva con il Cardinale Arcivescovo: donDavide inizierà il suo primo anno di vitamonastica a partire dal prossimo ottobre,nella comunità di Ostuni (Ba).

Ho faticato e fatico ancora a comprenderequesta scelta, ma devo riconoscere che ilmondo “ha bisogno di persone che lo abban-donino – si fa per dire: vai a vivere in unosplendido paese di mare! – per risvegliare inesso motivi di inquietudine e suscitare inter-rogativi”.

Questo accade anche in me.

Ne abbiamo parlato molte volte e conservo letue lettere - caro don Davide - a cominciareda quella del 15 febbraio 2007, da te spedita-mi dal Monastero di Ostuni, dove ti avevodestinato proprio io per un periodo di riposoin vista del tuo arrivo a sant’Ambrogio.

Tu riconosci questa mia difficoltà a compren-dere e me lo hai scritto: “So che questodiscorso per lei, caro don Erminio, è difficileda comprendere o meglio: è facile da com-prendere ma più difficile da accogliere secon-do un criterio funzionale… E’ vero: potreilasciare un piccolo vuoto - però facilmentecolmabile - e tuttavia vorrei chiarire che scel-go non di ritirarmi, quanto di entrare in un’al-tra dimensione spirituale di silenzio, di pre-ghiera condivisa nella fraternità, di lavoromanuale, di solitudine (che è ben differenteperò dall’isolamento). Non scelgo di scappa-re dai problemi: riconosco semplicemente eserenamente che una vita pastorale cosìintensa non è per me. Mi rendo conto chequeste possono sembrare parole dure, masono la voce di chi per 13 anni si è spesocon passione umana e spirituale, senza pigri-

zia. Ora scelgo la strada del silenzio e dellafraternità monastica non per abbandonare ilcampo dopo una delusione o per stanchez-za: nel silenzio non si entra per delusione.

Intendo questa vita che mi attende non comeuno “starmene in pace”, ma come la possibi-lità di vivere la mia consacrazione sacerdota-le in un contesto più sobrio di parole, diincontri, di relazioni e di cose…”

Mi devi scusare don Davide, se ho fatto ricor-so ad una lunga citazione di una tua lettera:non sarei stato capace di spiegare così benele motivazioni di questa tua scelta.

La tua decisione dimostra che sono tante levocazioni nella chiesa e che un discepolonon può mai dirsi “arrivato” o “sistemato” inmodo definitivo…

Infine la tua scelta mi ricorda che il vescovoha ricevuto il dono della pienezza dello Spiri-to, che suscita nella chiesa diversità di doni ericchezza di carismi.

Forse la ragione della mia difficoltà è che tu tranoi hai lavorato bene e tanto: ci mancherai.

Auguri, don Davide, per il tuo nuovo cammi-no: nella tua comunità monastica rimani soli-dale con quel mondo dal quale non fuggi,perché il vero monaco è chi ha il coraggio difarsi più vicino al cuore del mondo e di ognifratello.

don Erminiofino a ieri abate senza monaci…

da oggi con un monaco (anche se ad Ostuni).

* * *Benvenuto don Luca! Siamo sicuri che saprai valorizzare con l’ap-porto della tua personalità e originalità illavoro educativo svolto da don Davide inquesti anni.

Ti accogliamo a braccia aperte desiderosi dicollaborare con te per il nostro Oratorio che,in sant’Ambrogio, è una realtà molto bella,importante e stimata come preziosa da moltefamiglie. A te il nostro augurio di buon lavoroe la nostra più cordiale simpatia.

ARRIVI E PARTENZE... segue da pag. 1

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GRAZIE DIONIGI! BENVENUTO ANGELO!

Stiamo vivendo l’avvicendamentosulla cattedra di Ambrogio tra il car-dinale Dionigi Tettamanzi e il cardi-nale Angelo Scola: vogliamo espri-mere gratitudine a Dionigi e cordiale

accoglienza ad Angelo.

Innanzitutto è giusto ringraziare il Signoreper il dono del cardinale Tettamanzi, nostroarcivescovo per nove anni. E’ passato inmezzo a noi con la saggezza del padre e latenerezza del pastore, diffondendo “gaudiumet pax” (gioia e pace), come è scritto nel suostemma episcopale.

Una caratteristica del cardinale Tettamanziche non dimenticheremo mai: dopo ognicelebrazione si fermava raggiante in mezzoalla gente, salutando le persone, stringendole mani di tutti, ascoltando confidenze,offrendo parole di consolazione e un sorrisoincoraggiante.

Abbiamo apprezzato la sua costante preoc-cupazione di risvegliare in tutta la diocesil’impegno missionario, e contemporanea-mente la capacità di dialogare con tutti i cre-denti delle diverse confessioni cristiane edelle altre tradizioni religiose.

Con il “Fondo di solidarietà” (che ha superato12 milioni di euro raccolti) ci ha stimolato agesti concreti verso i più poveri, invitandoall’accoglienza nei confronti degli immigrati,in particolare dei fratelli musulmani.

E’ stato voce libera e coraggiosa e perciò tal-volta scomoda: non sono mancate per que-sto motivo critiche alle quali l’arcivescovo hasempre risposto con grande serenità: “il miounico riferimento è il vangelo”.

Il Signore ora ci manda come nuovo pastoreil cardinale Angelo Scola. Nel suo primo messaggio alla diocesi, hascritto: “Vengo a voi con animo aperto e sen-timenti di simpatia: oso sperare da partevostra atteggiamenti analoghi verso di me”.

Il cardinale Angelo è nato a Malgrate (Lecco)ed è quindi di origine ambrosiana. Si è laureato in filosofia alla Cattolica e inTeologia a Friburgo (Svizzera). Torna a Milano dopo aver svolto il ministeroepiscopale a Grosseto e a Venezia. Con il prof. Joseph Ratzinger e altri grandi

teologi ha curato negli anni sessanta l’edizio-ne italiana dell’importante rivista internazio-nale di teologia “Communio”.

A Venezia ha fondato lo “Studium GeneraleMarcianum” che si articola in tutti i gradi delsapere, dall’infanzia all’università e accogliestudenti di molti paesi. Ha creato una rivista(in più lingue e con una particolare attenzio-ne al dialogo tra Cristianesimo e Islam) e uncentro culturale internazionale a nome“Oasis”: un vero e proprio ponte verso l’O-riente.A Venezia tutti lo ricordano con grande stimae sottolineano che nel suo ministero non siidentificava con nessuna realtà particolarepur essendo fin dalla giovinezza legato a donGiussani e a “Comunione e Liberazione”: hasaputo valorizzare movimenti e nuove comu-nità, senza dimenticare la parrocchia e rima-nendo il garante della comunione ecclesialeper tutta la diocesi. Nel suo primo messaggio alla diocesi di Mila-no ha detto: “Per Cristo e solo per Lui iosono inviato a voi. Comunicare la bellez-za, la verità e la bontà di Gesù Risorto èl’unico scopo dell’esistenza della chiesa edel ministero dei suoi pastori. La ragiond’essere della chiesa è lasciare risplende-re sul suo volto il volto di Gesù Cristo,luce delle genti: mi impegno a svolgere ilministero di vescovo favorendo la plu-riformità nell’unità”.Preghiamo per il nostro fratello Angelo, chia-mato da Dio ad essere nostro pastore emaestro, perché possa ripetere per noi leparole di Paolo: “mi sono comportato inmezzo a voi non come padrone sulla vostrafede, ma come collaboratore della vostragioia”.

don Giovanni

Il cardinale Dionigi Tettamanzi e il cardinale AngeloScola insieme, all’ultima Giornata della Gioventù.

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MI PRESENTO: SONO DON LUCA

Eccomi, in mezzo a voi! Sono don LucaCivardi, classe 1982, prete dal 2008.Nel mese di giugno don Erminio mi hachiamato per comunicarmi che venivodestinato alla parrocchia di sant’Am-

brogio come nuovo vicario parrocchiale, con l’in-carico di seguire l’oratorio e accompagnare iragazzi e le ragazze nella loro crescita umana ecristiana.

Come sempre, per prima cosa, le presentazionie un poco di storia personale, così da essere piùfamiliare e meno sconosciuto… mi riconosceretecomunque dalla stazza abbondante e dagliocchiali. Sono riconoscente alla mia famiglia perl’educazione umana e cr istiana da sempreimpartita con costanza e convinzione. Il volto delSignore non è mai stato estraneo perché dasubito, pur con modi e linguaggi diversi, granparte della famiglia mi ha donato il grande tesorodella fede. Già, la famiglia! Il primo grande donoche tutti desidereremmo ricevere e custodire concura e amore. Negli anni della mia infanzia misono lasciato plasmare dall’esperienza dell’ora-torio, dove ho potuto scoprire che la fede trovauna perfetta realizzazione nella condivisionedella gioia di vivere e nell’educazione alla san-tità! Di quegli anni mi resta il ricordo del sorrisodel “mio” prete dell’oratorio, un’autentica fonte diispirazione per la mia vita sacerdotale di oggi! Ilcontesto sociale e le fatiche del mio paese mihanno insegnato più volte a scrutare con atten-zione il cuore delle persone che, per un motivo oper l’altro, compaiono sulla nostra strada. Lavocazione sacerdotale, come un seme messo aldi sotto della superficie, è maturata in me congradualità e con estrema linearità. Il momentodella lucida consapevolezza è arrivato a Roma,durante la giornata mondiale della gioventù del-l’anno giubilare, nell’agosto del 2000.

Ricordo con precisione le parole del papa che mihanno spinto a dare concretezza a quel deside-rio che abitava il mio cuore. Sono tornato a casatrasformato, felice e determinato. Avevo trovato ilsogno della mia vita e incominciavo a realizzarlo,giorno dopo giorno. Dopo qualche iniziale turba-mento, tutta la mia famiglia si è stretta intorno ame, mi ha accompagnato e sostenuto. Moltodevo anche ai miei compagni di liceo: molti sidichiaravano atei o indifferenti per professione e

per contestazione; proprioloro sono stati uno stimoloa gustare in profondità ildono della fede, senzatemere il confronto e ladialettica! Ho così impara-to che la fede ha semprequalcosa da dire, daannunciare. Con grandegioia ho accompagnatoquattro di loro al matrimo-nio religioso (!)… Espe-rienza assai significativa èstata quella del seminario:un tempo totalmente dedi-cato a plasmare me stes-so alla luce del desiderioche avvertivo nel cuore.Negli anni trascorsi lì, hoimparato a cercare Gesù,sempre e semplicemente.Ho imparato a ritmare lamia vita sulla sua parola,sul suo amore, sulla suamisteriosa presenza. Hointuito che nel cuore del-l’uomo abita il desiderio diDio e che è faticoso, maentusiasmante, lasciareche ciascuno se ne accor-ga! I primi anni di sacerdo-zio li ho trascorsi a Rho:anche questa, al di làdelle fatiche, è stata unaesperienza ricchissima! IlSignore mi ha fatto com-prendere che ciascuno habisogno della parola disalvezza che nasce dalsuo cuore: particolarmen-te i ragazzi e le giovanifamiglie, con i quali ho lavorato e faticato nellaricerca costante della pienezza della vita…

Ora arrivo in mezzo voi, certo che avremo tempoe modo di conoscerci e camminare insiemeverso quella sola meta che riscalda e riempie ilnostro cuore: l’amore di Dio!

A presto!

don Luca

don luca e

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DA SANT’AMBROGIO A OSTUNI...

Appena r ien-trato dall’indi-men t i cab i leturbinio dellaG i o r n a t a

Mondiale del la Gio-ventù, mi ritrovo a scri-vere queste sempl ic iparole di saluto prima diin iz iare ( i l prossimoOttobre) una nuovaesperienza ministerialepresso la piccola comu-nità della Fraternità diBose ad Ostuni, conse-gnando e aff idando adon Luca i l camminoeducat ivo del nostroOratorio.

È una scel ta, la mia,maturata negli anni, rit-mata da confronti e daobbedienze; maturata inun contesto spirituale esoprattutto in un clima digrande serenità.

Forse per qualcuno èdifficile comprendere lascelta monastica… macredo sia possibile scio-gliere i soliti commentiun po’ sospettosi: la vitafraterna in un monasteronon è “chiusa”, non è“isolata” e non è “fuoridal mondo”! La fraternitàmonast ica, come unparco dentro una grandeci t tà, è un polmonenaturale che r igeneral’aria. E’ un luogo “aper-

to”, rivolto a coloro che desiderano respirareuna Parola che rigeneri tutte le parole, masoprattutto ascoltare la Parola per poterlacomunicare oltre il solito fraseggio, i luoghicomuni…

Scelgo quindi questa particolare strada disilenzio e nella fraternità monastica non per“abbandonare il campo” né per delusione o

per stanchezza o per “fuggire il mondo”: anzi!Nel silenzio non si entra per stanchezza. Perstanchezza ci si rinchiude nel mutismo, che ètutt’altra cosa. Avverto che questo silenzioche mi attende (ben diverso dal “tacere”) mipermetterà di migliorare il mio ascolto.

Ostuni, (un po’ lontano… circa 1100 Km daMilano) è in mezzo alla campagna del Salen-to, tra olivi secolari. Non lo scelgo non perisolarmi, ma per stare accanto - in un mododifferente, più discreto, ma non meno vero -ai tanti fratelli e sorelle che ho incontratonegli anni della mia giovinezza e in particola-re in questi tredici anni di ministero comeprete diocesano. La vita monastica è propriocome il profumo di un’oasi di verde che riem-pie i polmoni e rigenera, con la delicatezza diciò che non si impone con forza, ma con lasemplicità e la discrezione di un respironecessario.

Qualcuno nei giorni scorsi sorrideva ironica-mente pensando alla bellezza del “paradisoin terra” nel quale inizierò questo nuovo cam-mino spirituale. Persino il papa BenedettoXVI, nell’udienza di mercoledì 10 agosto, haricordato che lungo i secoli i monaci e lemonache hanno stabilito le loro comunità inluoghi particolarmente belli: nelle campagne,sulle colline, nelle valli montane, in riva ailaghi o al mare, o addirittura su piccole isole.Il silenzio della natura e la bellezza del crea-to favoriscono e difendono una dimensionepiù umana del vivere e permettono di stare sìcon uno sguardo al cielo ma con i piedi benpiantati sulla terra. Infatti in comunità, purnon disponendo di televisione, riceviamomolti quotidiani ogni giorno e questo permet-te di raccogliere nella preghiera comunitariale sofferenze, le gioie, le speranze e le con-traddizioni del mondo. In questo modo, nellamia preghiera e nella mia vita di monaco,giorno per giorno mi ricorderò di ciascuno divoi: bambini e ragazzi, adolescenti ed educa-tori, famiglie, adulti e anziani, preti e laici…tutti! Vi ricordo con riconoscenza davanti aColui che mi ha permesso di incontrarvi e diaccompagnarvi, spero con frutto, in un trattodella vita.

Vostro, don Davide

don davide

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Nei primi 12 giorni di agosto unadecina di pellegrini di sant’Ambro-gio, guidati da don Umberto, hapercorso un tratto del cammino diSantjago di Compostela: ben 300

chilometri a piedi: da prima di Roncisvalle - neiPirenei - fino a Burgos, attraversando il nordnon costiero della Spagna. Compostela signifi-ca campo delle stelle, perché secondo la tradi-zione sono state le stelle, con le loro luci, adindicare il sepolcro dell’apostolo Giacomo, rin-venuto nel IX secolo. Il gruppo di pellegrini santambrosiani si è pre-parato molto bene prima della partenza: donUmberto, la nostra guida spirituale, ci ha offertonei sette mesi precedenti letture e riflessioni,invitandoci ad approfittare del pellegrinaggiocome occasione di crescita umana e spirituale.Questo ha consentito al gruppo di creare unità e dirispettare positivamente le diverse libertà di ciascu-no. Ci siamo preparati interiormente ma anche fisi-camente, affrontando nei fine settimana che hannopreceduto la partenza qualche lunga camminatanelle campagne nostrane al fine di riportare a casasalvo anche il corpo oltre che l’anima…Il significato di un pellegrinaggio rimane serbato nelcuore di ogni pellegrino e quindi non è riferibile aparole: nessuna rappresentazione di viaggio puòcogliere il senso spirituale e religioso che si scoprea livello personale. La preghiera ha incorniciato l’inizio e il termine diogni giornata. La sera durante la cena - tanto atte-sa! – ci confrontavamo in modo da andare avantisempre meglio. A volte abbiamo celebrato lamessa solo tra noi, altre volte l’assemblea si èallargata superando i confini degli stati… con ilpadre nostro in diverse lingue, e tanta suggestio-ne ecumenica. Nell’eterna ricerca del volto di Gesù (come riportatosulla “credenziale” di cui è munito il pellegrino e cheè stata timbrata nelle varie tappe), siamo stati aiutatidalla bellezza straordinaria dei paesaggi: che belloammirare la natura in cui si è immersi, contemplarenel procedere, stare assorti nel silenzio, pregarecantando! Ma anche l’incontro con altri pellegrinioffre l’incontro con il volto di Gesù: inaspettati com-pagni viaggio dalle più svariate andature, dal frater-no e schietto saluto, compagni di cammino ma com-pagni anche nelle domande personali, intime, radi-cali, semplicemente fondamentali per la nostra stes-sa esistenza!

Ecco il miracolo di ogni vero pellegrinaggio: ritrovar-si, perché ci si interroga, perché viene posta dall’e-sterno una domanda interessante che ti coinvolge,perché si viene messi concretamente alla provarispetto ad avversità o a problematiche in cui ci simette interamente in gioco come persone. A me è stata rivolta la fatidica domanda: “perché seiqui? Perché fai questo pellegrinaggio?”. Non è statosemplice rispondere: non avevo una missione dasvolgere ma sapevo che il pellegrinaggio non era néuna passeggiata turistica né una gara da vincere.Son riuscito quindi a dire che dal pellegrinaggio miaspettavo di comprendere meglio il volere di Dio, disentire maggiormente e meglio la Sua volontà. Hoaggiunto che lungo il cammino cercavo qualcosa dibuono, di sensato, di significativo per me: non èforse molto chiaro per voi che leggete… di sicuro èstato ancor meno chiaro per il mio interlocutorevisto che ho detto tutto questo in inglese…Il “nostro” Don Umberto ci ha spesso ricordato:“non c’è il destino, c’è la Provvidenza!” Il cammino di Santjago apre le orecchie dell’anima,spalanca le porte del cuore, offre l’incontro con labellezza del creato: il cammino è lì da secoli eattende chiunque sia disposto a mettersi un po’ indiscussione. Ringrazio la parrocchia di sant’Ambrogio per questabellissima avventura e in particolare tutto il gruppodesidera dire grazie a don Umberto, guida impareg-giabile, tenace e gentile, coinvolgente e decisoanche nei suoi militareschi “giù dalle brande!” – tal-volta alle 5 di mattina… - ma davvero ad hoc!

Davide e il gruppo dei pellegrini a Santjago.

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Da sant’Ambrogio a Santjago:andata e ritorno...

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CALENDARIO SETTEMBRE 2011GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE, ORE 20.30 IN DUOMO

Il cardinale Tettamanzi presiede la santa messa a conclusione del suo ministero comeArcivescovo di Milano.

VENERDÌ 9 SETTEMBRE

Da oggi il nuovo Arcivescovo di Milano è il cardinale Angelo Scola.

DOMENICA 11 SETTEMBRE, ORE 11, IN BASILICA.

In occasione del V Festival Internazionale della Musica MITO, santa Messa “In illo tem-pore” di Claudio Monteverdi, Odhecaton Ensemble, dirige il M° Paolo da Col. Presiede mons. Giovanni Marcandalli.

DOMENICA 18 SETTEMBRE

Giornata diocesana per il Seminario.

DOMENICA 25 SETTEMBRESolenne ingresso del cardinale Angelo Scola come Arcivescovo di Milano.Ore 16, tradizionale accoglienza del nuovo Arcivescovo presso la basilica di sant’Eu

storgio.

Ore 17, ingresso in Duomo e a seguire santa messa solenne.

DOMENICA 2 OTTOBRE, ORE 10.30, IN BASILICA:

santa messa di saluto a don Davide Carcano e accoglienza di don Luca Civardi.Partecipa la Cappella Musicale Ambrosiana e il Coro parrocchiale.Presiede l’Abate, mons. Erminio De Scalzi. In questa occasione la santa messa delle ore 11 è sospesa.

DOMENICA 5 OTTOBRE, ORE 11, IN BASILICA:

Riprende la celebrazione della santa messa capitolare in lingua latina.Il canto ambrosiano è a cura della Cappella Musicale Ambrosiana.

Ore 17, in Basilica:canto del vespro, adorazione e benedizione eucaristica.

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VERSO IL RINNOVO DEL

Tutti nella vita abbiamo bisogno qualchevolta di un consiglio e sappiamo bene quantosia prezioso un buon consigliere con il qualepoter parlare liberamente e valutare le deci-sioni da prendere. Ma il consiglio non è soloun suggerimento da parte di qualcuno cheriteniamo dotato di buon senso, è ancheun’esperienza di fraternità, difatti nella stes-sa etimologia di consiglio vi è l’immaginedello stare insieme (consigliare).

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha prin-cipalmente questo scopo: vivere in modo unpo’ più approfondito la fraternità - conoscersimeglio - e consigliare la parrocchia in meritoagli argomenti di volta in volta proposti dalparroco, nel nostro caso don Erminio.

Anche la comunità cristiana infatti ha biso-gno di buoni consiglieri che realizzino innan-zitutto l’esperienza della fraternità, dellostare insieme uniti dalla fede in Gesù e inte-ressati nientemeno che al destino del cristia-nesimo: come evangelizzare oggi? Cometestimoniare la propria fede cristiana? Comeraggiungere persone o situazioni anchemolto lontane dalla nostra pastorale tradizio-nale? La comunità parrocchiale esiste solo eunicamente per annunciare Gesù Cristo, perfar risuonare la sua Parola e per testimoniarela fede in Lui. Tutti siamo consapevoli che

occorre ripensare continuamente l’annunciodel Vangelo, specialmente alla luce dellarealtà presente, così mutevole e spessoindecifrabile.

Il Consiglio pastorale, formato da rappre-sentanti della comunità parrocchiale prove-nienti da tutte le fasce di età, è il luogo nelquale cercare insieme il dialogo tra diversegenerazioni, elaborare un equilibrio tra novitàe tradizione ma soprattutto pensare iniziativeche rendano visibile e chiaro il legame tra lafede e la vita.

Fanno parte del Consiglio il clero parroc-chiale, un rappresentante per ogni istitutoreligioso presente in parrocchia e i membrila ic i (una vent ina) che vengono elet t imediante una vera e propria votazione. Lanostra diocesi vivrà nei prossimi mesi il rin-novo di tutti i consigli pastorali parrocchiali,pertanto anche la parrocchia di sant’Ambro-gio è coinvolta da questo cambiamento. Lecandidature devono essere raccolte entrodomenica 2 ottobre: chi desidera chiarimentipuò parlare con uno dei sacerdoti della Basi-lica. Le elezioni saranno il 16 ottobre e lapresentazione alla comunità avverrà con laprima domenica di Avvento, il 13 novembre.

diac. Jacopo

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ORARI SS. MESSE

Prefestive: S. Nicolao: ore 17.30Basilica: ore 18.30

Festive: Basilica: ore 8.00 - 10.0011.00 (Capitolare in lingua latina)12.15 - 18.00 - 19.00

17.00 Vespri

Feriali: Basilica: ore 8.00 - 9.00 - 18.30(la messa delle 8.00 è sospesa il sabato)

ORARI SS. CONFESSIONITutti i giorni dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 19.00

INDIRIZZI E NUMERI DI TELEFONO DEI SACERDOTIMons. ERMINIO DE SCALZI, Abate ParrocoPiazza S. Ambrogio, 15 Tel. 02.863866

[email protected]

Mons. BIAGIO PIZZI, Arciprete Piazza S. Ambrogio, 15Tel. 02.86451300 [email protected]

Don UMBERTO OLTOLINI Piazza S. Ambrogio, 15Tel. 02.72010716 [email protected]

Mons. GIOVANNI MARCANDALLI Piazza S. Ambrogio, 21Tel. 02.72095730 [email protected]

Mons. ANTONIO PAGANINI Via Lanzone, 13 Tel. 02.86451948

Don LUCA CIVARDI P.za S. Ambrogio, 25Tel. 02.8057842 [email protected]

Diac. JACOPO DE VECCHI Piazza S. Ambrogio, 15Tel. 3381976184 [email protected]

ANAGRAFE PARROCCHIALE

MAGGIO 2011

Hanno ricevuto il santo BattesimoCasagrande Laura, Polidori Vidal Giacomo, Riso Elisa-betta, Pizzichetta Margherita, Andolfi Giulia, Defina Gio-vanna, Costantini Alessandro, Frignani Edoardo, Nespo-li Ginevra, Maturo Lucio Leon, Careddu Albini BiancaIsolde, Holzmiller Federico, Buccellato Massimo, Jandi-marino Riccardo, Scotti Giovanni, Tamaroglio Giorgia,Weisz Anna, Campagnoli Caterina.

Hanno celebrato il sacramento del MatrimonioGhidini Giacomo e Quaglia Piera, Pandiani Enrico eCementano Ilaria, Babini Giovanni e Rigozzi LauraSala Marco e Schirripa Carlotta, Giamboi Gaetano eSivo Teresa

Sono entrati nella casa del PadreDottori Martina, Mazi William, Franco Repellini Andreina,Di Re Francesco Luigi

GIUGNO 2011

Hanno ricevuto il santo BattesimoDi Martino Francesco, Vecchi Carlotta, Robbiati SegattoValentina, Vazzari Letizia, Zanchini di CastiglionchioBianca, Zanchini di Castiglionchio Giacomo, SquinziEdoardo, Contessi Eleonora, Mengozzi Baudo Nicole,Mengozzi Baudo Nicholas, Bitella Marco, Ludena Brigit-te, Cavallaro Giulio, Zamboni Laura, Zamboni Beatrice,Tarchi Virginia.

Hanno celebrato il sacramento del MatrimonioAiroldi Alberto e Mantegazza Laura, Barbone Daniele eTofan Bianca, Cavina Raffaele e Garassino IsabellaSchilirò Fabio e Segattini Desiderata, Tutino Serafino eSpinelli Barbara, Cavallari Francesco e Colombo ChiaraCastro Andrea e Ribenedetto Roberta, Caputo Benedet-to e Grifone Daniela, Roux Jean Louis David e GargesiMiriam

Sono entrati nella casa del PadreBerra Gianfranco, Caccia Dominioni Pier Paolo, Comin-cioli Romano, Correggiati Giorgio, Fantini Rosa

LUGLIO 2011

Hanno ricevuto il santo Battesimo:Bertola Mattia, Campaiola Ruggero, Carugati Irene,Natale Raimonda.

Hanno celebrato il sacramento del Matrimonio:Giovanni Gui e Alessandra Gerolin, Attà Ambrogio Negrie Claudia Zamin, Stefano Petrini e Giuditta AmiconiEmanuele Bazzana e Maria Beatrice Volontè, Alessan-dro Fazzone e Claudia Armanni, Massimiliano Marcaccie Alessandra Negretti

Sono entrati nella casa del Padre: Fidanza Claudio Massimo, Kerbaker Eugenia, ArlatiCorrado, Spreafichi Edoardo, Mentasti Francesco.

AGOSTO 2011

Sono entrati nella casa del Padre:Di Tullio Vincenzo, Sommariva Mariagiovanna, SorianiMaria, De Scalzi Renato Sandro.

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PARROCCHIA SANT’AMBROGIO

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA29 dicembre 2011 – 5 gennaio 2012

Guidano il pellegrinaggio don Erminio De Scalzie don Romeo Maggioni (guida in Terra Santa)

Nei mesi precedenti alla partenza saranno proposti alcuni incontri di preparazione

Programma in sintesi

1° giornoOre 9.30 Ritrovo a Malpensa Milano - Nazareth

2° giornoMonte Tabor, Cana di Galilea, Rinnovo delle promesse matrimoniali

3° giornoMare di Galilea, Monte delle Beatitudini, Cafarnao, Traversata del lago con battello, fiume Giordano

4° giornoGerico, Betlemme, Basilica della Natività

5° giornoGerusalemme,Yad Va Shem, Monte Sion, Cenacolo, Muro del Pianto

6° giornoMonte degli Ulivi, Basilica del Getzemani, Via Crucis nella città vecchia, Santo Sepolcro

7° giornoDeserto di Giuda, Mar Morto, Qumran

8° giornoSpianata del Tempio e partenza per Milano Rientro previsto a Malpensa ore 18.20.

QUOTA INDICATIVA A PERSONA: 1400 Euro.Per iscrizioni (entro il 20 settembre) e per ritirare il programma dettagliato, rivolgersi alla

Segreteria della Basilica,

02. 86450895