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quadro normativo attuale ed indicazioni operative.

L’osservazione sistematica per l’insegnante strategico

3 febbraio 2014 Ins. Francesca Boanelli

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Il nostro alunno con difficoltà d’apprendimento

…““Non c’è peggiore sordo di chi non vuol Non c’è peggiore sordo di chi non vuol vedere”vedere” Pearls

““Ci sono altri mondi possibili”Ci sono altri mondi possibili” Sclavi

cortometraggio

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Sinergia

Funzionalità Equilibrio

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Il modello italiano dell’inclusione scolastica

Ultimi riferimenti normativi:

• Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012

STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA

• Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E

ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA. INDICAZIONI OPERATIVE

• Nota Miur 22 novembre 2013 STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. A. S.

2013-2014. CHIARIMENTI

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“Nuovo modello organizzativo nella gestione del processo d’integrazione scolastica

e di presa in carico dei BES da parte dei docenti”

L’inclusione scolastica: cultura della presa in carico di tutti i bisogni educativi speciali

La rigida distinzione tra alunni con disabilità - alunni senza disabilità

non risponde alla complessità della classe.

Dall’andamento relativo alle certificazioni di disabilità si rileva che queste sono aumentate, dall’A.S. 2000/2001 all’A.S. 2010/2011, del 51%,

passando dai 126.994 dell’A.S. 2000/2001 ai 208.521 dell’A.S. 2010/2011.

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Dalla medicalizzazione all’inclusione

• Pre anni ’60: dall’esclusione alla medicalizzazione• Anni ’60 – metà anni 70: dalla medicalizzazione all’inserimento• Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione• Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione

(fonte: MIUR Seminario nazionale sui Bes, Roma 6/12/ 2012)

• Didattica inclusiva:- Lettura di TUTTI i bisogni pedagogici (non solo quelli

certificati in un documento “specialistico”)- Area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella

riconducibile ad un deficit: “In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta

di speciale attenzione per una varietà di ragioni.” (C.M.

27/12/12)

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Bisogni Educativi Speciali

“Ogni alunno, con continuità o per

determinati periodi, può manifestare

Bisogni Educativi Speciali: o per motivi

fisici, biologici, fisiologici o anche per

motivi psicologici, sociali, rispetto ai

quali è necessario che le scuole offrano

adeguata e personalizzata risposta.”

D. M. 27 dicembre 2012

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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (D. M. 27 dicembre 2012)

DISABILITA’ (L. 104/92) DISTURBI BES EVOLUTIVI SPECIFICI

SVANTAGGIO

“Per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali …”(Dir. Min. 27/12/2012, Cir. Min. n. 8 del 6/3/2013)

-DEFICIT:-sensoriale -motorio-psicofisico -Autismo

PDP

-DSA (l. 170/2010)-Deficit del linguaggio-Deficit delle abilità non verbali-Deficit della coordinazione motoria- Disprassia-Deficit dell’attenzione e dell’iperattività (A.D.H.D. di tipo lieve)-Disturbo dello spettro autistico lieve-Funzionamento intellettivo limite -DOP ( Oppositivo -provocatorio)

PEI

-socioeconomico-linguistico (stranieri non alfabetizzati)-culturale-Disagio comportamentale/relazionale-altre difficoltà (malattie, traumi, dipendenze

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Gruppo classe

Alunno con disabilità l.104

Alunno con DSAl. 170/2010

Alunno con altro disturbo o difficoltà

Percorso obbligato:

PEIPercorso obbligato:

PDPPercorso non obbligato:

PDP o personalizzazione non formalizzata in un documento

Piena discrezionalità del team docente

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DIAGNOSI CERTIFICAZIONE

NOTA Miur 22 nov. 2013:

Per “diagnosi” si intende invece un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie.

Per disturbi ed altre patologie non certificabili (disturbi del linguaggio, ritardo maturativo, ecc.), ma che hanno un fondamento clinico, si parla di “diagnosi”.

• NOTA Miur 22 nov. 2013: Per “certificazione” si

intende un documento, con valore legale, che attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle misure previste da precise disposizioni di legge – nei casi che qui interessano- dalla Legge 104/92 o dalla Legge 170/2010 - le cui procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento.

Pertanto, le strutture pubbliche (e quelle accreditate nel caso della Legge 170), rilasciano “certificazioni” per alunni con disabilità e con DSA.

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Piano Didattico Personalizzato Nota Miur 22 novembre 2013:Nota Miur 22 novembre 2013:

1. Il PDP va introdotto in presenza di un disturbo “clinicamente fondato”, a tutela anche di casi che non ricadono nelle L. 104/92 e L. 170/2010;

2. Percorso formalizzato obbligatorio solo se ricade nei casi della L. 170/2010

3. Negli altri casi c’è discrezionalità del team docente di: - predisporre PDP e su qualsiasi “decisione in ordine alle scelte

didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione”.

- misure didattiche non formalizzate in un PDP ( relazione del team docente?)

• È uno strumento di personalizzazione delle metodologie più adeguate ai bisogni dell’alunno e quindi non comporta l’abbassamento degli obiettivi d’apprendimento o una “mera questione procedurale, che riduce la relazione educativa a formule, acronimi, adempimenti burocratici”; piuttosto la scuola, come “comunità educante”, ha la capacità di “individuare” soluzioni adeguate ai diversi problemi”.

• È valido per l’anno scolastico in corso

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OSSERVAZIONE SISTEMATICA

attraverso i parametri contenuti nei questionari (1 mese circa)

PERCORSO DI RECUPERO-POTENZIAMENTO

(2 mesi)

Difficoltà persistenti:SEGNALAZIONE AL GENITORE per:

1) Sulla base della certificazione (anche durante l’iter diagnostico pubblico)

2) Sulla base di “elementi oggettivi (come ad esempio una segnalazione degli operatori dei servizi sociali),” oppure di “ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” (in assenza o in attesa di certificazione)

La richiesta di valutazione diagnostica alla ASL

Predisposizione del PDP(entro 3 mesi)

Indicazioni operative

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Quando il PDPQuando il PDP

Obbligo di legge:• CERTIFICAZIONE (ex L.

170/10)

“Si raccomanda”:• DIAGNOSI PRIVATA con iter diagnostico “pubblico” in

corso (C. M. 6/3/13 p. 2)

Discrezionale: • ALTRI CASI al di fuori della L.

170: -disturbo clinicamente fondato-difficoltà persistenti (opportuna la

segnalazione scritta al genitore)

Personalizzazione informalePersonalizzazione informale

No PDPNo PDP

In tutti i casi al di fuori della L. 170 In tutti i casi al di fuori della L. 170 non c’è obbligonon c’è obbligo

Discrezionalità del team docente/ Discrezionalità del team docente/ CdCCdC

= = RESPONSABILITA’RESPONSABILITA’ DELLE MISURE DELLE MISURE ADOTTATEADOTTATE

Perché il PDP impatta sulla Perché il PDP impatta sulla valutazionevalutazione

Obiettivi minimi: solo in casi Obiettivi minimi: solo in casi eccezionalieccezionali

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PDP DISCREZIONALE

FONDATE MOTIVAZIONI PEDAGOGICO-DIDATTICHE

“ciò al fine di evitare contenzioso” (C.M. n. 8,

6/3/2013)

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Personalizzazione informale• La scuola può intervenire nella personalizzazione in

tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza (…).

La Direttiva ha voluto in primo luogo fornire tutela a tutte quelle situazioni in cui è

• presente un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della Legge 170/2010.

• In secondo luogo si sono volute ricomprendere altre situazioni che si pongono comunque oltre l’ordinaria difficoltà di apprendimento, per le quali

dagli stessi insegnanti sono stati richiesti strumenti di flessibilità da impiegare nell’azione educativo- didattica.

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Adempimenti per la predisposizione dei PDP

1. Rilevazione dei BES nei team docenti/ Consigli di Classe (verbalizzare sia l’adozione di PDP sia di personalizzazioni didattiche non formalizzate in un PDP)

2. Consenso scritto dei genitori al PDP

3. PDP sottoscritto da genitori, insegnanti e D. S. o persona da lui delegata

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Rilevazione dei BES nel verbaledel team docente/CdC

1)BES con il PDP formalizzati

2) BES con misure personalizzate non formalizzate

problematiche legate solo ad alcune discipline trattate con metodologie specifiche:

es. difficoltà ortografiche in lingua italiana misure personalizzate:recupero e consolidamento sugli

errori fonologici non fonologici e fonetici con schede preparate dal docente, con supporto cartaceo (tabelle delle regole grammaticali..

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Modulistica

• Indicativa• Responsabilità del team/docenti- CdC

• In attesa di: • indicazioni precise dal MIUR e USL

(A. S. 2013-14 anno di sperimentazione)

• Approvazione del Collegio Docenti (giugno)

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UNA didattica inclusiva• Percorso individualizzato (PEI) solo per la disabilità

(rapporto 1:1) col docente di sostegno• Obiettivi minimi nel PDP solo nei casi strettamente

necessari • Stessi obiettivi per tutti (anche per i DSA),con

metodologie personalizzate:• Es.: Uso delle mappe, tabelle per tutti Esercitazioni uguali per tutti con supporto cartaceo agli alunni con PDP Dividere il compito in sotto-obiettivi Biblioteca di classe con alcuni audio-libri Didattica col metodo analogico (es. materiali della Erickson di Camillo Bortolato, G. Stella con la tecnica cloze…) Didattica meta-cognitiva: sollecitare l’autovalutazione dell’alunno (come hai fatto?), il ragionamento a voce alta sul processo per riconoscere l’errore Semplificazioni sul testo per la comprensione della consegna…

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Osservazione “strategica”:Osservazione “strategica”:azione progettuale di azione progettuale di

miglioramentomiglioramentodella pratica didattica della pratica didattica

Quali BISOGNI ha L’ALUNNOQuali BISOGNI ha L’ALUNNOin un contesto- in un contesto-

classe determinatoclasse determinato==

““COME” FUNZIONACOME” FUNZIONA““COSA” FUNZIONACOSA” FUNZIONA

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Osservazione sistematica Rilevazione delle difficoltà di

apprendimento• Osservazione dei fatti:

cosa fa/ non fa cosa dice/non dice

“come” gioca

(osservazione del gioco)

“come” studia (questionario auto- osservativo dell’alunno)

• l’intelligenza è “emotiva”

Area cognitiva Area emotiva Area comportamentale

Parametriper lo

screening

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OSSERVAZIONE DEI FATTIOSSERVAZIONE DEI FATTI

Azioni Metodologico

-didattiche attivate

Azioni Metodologico

-didattiche attivate

Punti di forzaRisorse

Punti di forzaRisorse

Prestazioni atipichePrestazioni atipiche

Non accettazione del problema

da parte della famiglia

Non accettazione del problema

da parte della famiglia

Fattori ostativiFattori ostativi

Motivi delle sue difficoltà

Motivi delle sue difficoltà

Stili di apprendimento

Stili di apprendimento

Fonte: BES e DSA. La scuola di qualità per tutti, di Capuano, Storace, Ventriglia

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Rinunciare a teorie prima di fare delle IPOTESI

NON SVALUTARE, ma VALUTARE, senza dare un significato solo NEGATIVO ai fatti

VERIFICARE e CONTROLLARE le proprie reazioni emotive (rabbia,

Paura, scoraggiamento)

L’OSSERVATORE del processo di apprendimento deve avere una giusta distanza da:

convinzioniopinioni e sentimenti pregiudizievoli

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INSEGNANTE STRATEGICO

MISURE DIDATTICHE

RISORSE NECESSARIE

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

PUNTI DI FORZA E FRAGILITA’

ALUNNO

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Difficoltà e RecuperoDifficoltà e Recupero

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Risultati dell’osservazioneRisultati dell’osservazione

DifficoltàDifficoltà

Non è innataNon è innata

ModificabileModificabile

Disturbo Disturbo

Innato Innato

(“base costituzionale” (“base costituzionale” L. 170/10L. 170/10))

PersistentePersistente

Resistente ai Resistente ai trattamentitrattamenti

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Difficoltà e disturboDifficoltà e disturbo

Dipende da:Dipende da: DidatticaDidattica Condizioni ambientaliCondizioni ambientali Condizioni socio-Condizioni socio-

culturali di svantaggioculturali di svantaggio Scarse risorse personali Scarse risorse personali

e/o insufficiente grado e/o insufficiente grado di maturitàdi maturità

Altamente Altamente modificabile:modificabile:

INTERVENTI DIDATTICI INTERVENTI DIDATTICI MIRATIMIRATI

Dipende da:Dipende da: ““Carattere permanente e Carattere permanente e

base neurobiologica” base neurobiologica” N. Miur 22/11/13)N. Miur 22/11/13)

RESISTENTE AI TRATTAMENTIRESISTENTE AI TRATTAMENTIMiglioramenti:Miglioramenti:““L’alunno riesce a diventare L’alunno riesce a diventare

strategico strategico (strategie adeguate) e a (strategie adeguate) e a

compensare”compensare”(Capuano, Storace, Ventriglia)(Capuano, Storace, Ventriglia)

INTERVENTI ADEGUATIINTERVENTI ADEGUATIMISURE COMPENSATIVEMISURE COMPENSATIVE

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DISLESSIA = Disturbo specifico delle abilità decifrative,

difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.(F 81.1)DISGRAFIA = disturbo specifico della componente grafo – motoria della

scritturache si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. (F 81.1)DISORTOGRAFIA = disturbo specifico della compitazione, disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici

di transcodifica. (F 81.1)DISCALCULIA = disturbo specifico delle abilità aritmetiche, che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e

dell’elaborazione dei numeri.(F 81.2)

La dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.

Art. 1 L. 170/2010

DISTURBO MISTO DEGLI APPRENDIMENTI = Disturbi Misti delle Capacità Scolastiche = Dislessia + Disortografia + Discalculia [F 81.3]

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•90.030 nell’A.S. 2011/12 (1.2% della popolazione scolastica)

Gli studi epidemiologici ne stimano il 3-5%

Causa: mancata rilevazione per vari motivi (situazioni familiari ritenute difficili

o causa di basso rendimento scolastico)

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Caratteristiche dei DSA• Discrepanza tra abilità specifiche (lettura,

ortografia, grafia, numero , procedure esecutive del numero, calcolo) e capacità cognitiva generale

• Persistenza delle difficoltà• Resistenza agli interventi di recupero• Familiarità per il disturbo• Lentezza esecutiva generalizzata• Affaticabilità di fronte alla lettura prolungata• Assenza di altre patologie• Comorbidità con altri disturbi evolutivi• Fragilità emotive e relazionali

Fonte: BES e DSA. La scuola di qualità per tutti,op. cit.

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Fattori di rischio

• Sviluppo atipico del linguaggio

• Maturazione delle competenze percettive e grafiche

• Competenze visuo- costruttive

• Competenze nell’area del calcolo

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Indicatori di rischio(Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività

di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA, 17/4/2013)

Indicatori del rischio di dislessia

Sviluppo del linguaggio:

Capacità di comprensione e di espressione

Alterazioni fonologiche significative

Capacità percettivo- uditive

Competenze di manipolazione consapevole dei suoni all’interno delle parole

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Indicatori di rischio

Indicatori del rischio di disortografia

Sviluppo del linguaggioCompetenze visuo- costruttive:Costruzione di strutture bi-tridimensionali come puzzle,costruzioni con mattoncini in legno/ plastica e/o operazioni quali allacciare, abbottonare)

Indicatori del rischio di discalculia

Difficoltà nella rappresentazione delle quantità, nel confronto e manipolazione (aggiungere e sottrarre) e nella

Capacità di astrazione della numerosità al di là del dato percettivo dell’oggetto o degli oggetti

Indicatori del rischio di disgrafia

Competenze di rappresentazione grafica

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SCUOLA DELL’INFANZIA (3-5 ANNI)elementi significativi:

• Ritardo del linguaggio

• Difficoltà visive e/o metafonologiche

• Difficoltà di programmazione e coordinazione motoria

• Difficoltà di attenzione, concentrazione e inibizione

• Difficoltà di cognizione numerica e coi precursori del

calcoli (abilità di enumerazione e conteggio)

Fonte:Germana EnglaroPsicologa, Psicoterapeuta

SDA Università degli Studi di Padova

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SCUOLA PRIMARIAelementi significativi:

• Difficoltà nell’avviamento della letto-scrittura

• Lettura lenta,stentata,scorretta • Rifiuto o “poca voglia” di

leggere in generale• Tempi lunghi di esecuzione in

prove che richiedono lettura autonoma

• Possibile difficoltà di comprensione delle consegne

• Molti errori di ortografia• Scrittura molto lenta e

difficilmente leggibile, con impugnatura della penna scorretta

• Difficoltà di discriminazione e• manipolazione di quantità• Difficoltà nello svolgimento dei calcolo orali, scritti e

nell’acquisizione delle tabelline

Fonte : dott. ssa G. Englaro

Problemi nella lettura e scrittura

Problemi Numerici e di calcolo

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO elementi significativi:

• Persistenti difficoltà a leggere• Difficoltà di studio e memorizzazione• Atteggiamenti di rifiuto, abbandono del compito, opposizione di fronte alle proposte, disagio

emotivo• Errori ortografici superiori alle attese• Problemi in matematica (già presenti dalla

scuola primaria)

Fonte : dott. ssa G. Englaro

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Disagio nella lettura …

Di fronte a questo scritto possiamo leggere in due modi:• molto lentamente cercando di scovare il corretto significato• rapidamente commettendo molti errori.

Questo accade agli alunni dislessici che a causa della difficoltà di decodifica, presentano un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura, che si ripercuote, nella maggioranza dei casi, sulla comprensione del testo.Il disturbo è di natura neurobiologica, si manifesta appena si è sottoposti all’apprendimento della letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire. Non è possibile una diagnosi esatta prima del compimento del secondo anno di scuola primaria.

Prodaqi nlente risute r pivvicile gere puetse qoce rige. Evettinfanemete appiano sotsiito dualcele tera, noeso palcosa, agiutno atlro esuvo palche palaro.Inraltà tsate drofando artivicialnete buelo ce aqituanlente drovano i ragazi qislesici nl lerege.

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Indicazioni operative con i DSA:misure compensative

Strumenti didattici che facilitano o sostituiscono la prestazione

richiesta nell’abilità deficitaria.

Aggirano le difficoltà legate alle abilità di base deficitarie per spostare l’attenzione, e quindi

il raggiungimento dell’obiettivo

sul piano dei processi di comprensione,di problem solving, sulle capacità metacognitive ed organizzative delle informazioni.

Es: non solo schede sulle doppie,ma tecniche Associative

(con immagini,suoni..

Fonte: BES e DSA. La scuola di qualità per tutti, di Capuano, Storace, Ventriglia

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Nel PARCC 2011 distinzione importante:

1. Strumenti compensativi specifici2. Strumenti compensativi non specifici

1. Sostituiscono in modo diretto o specifico

Le abilità deficitarie

lettura numero

ortografia

calcoloscrittura

Es.: sintesi vocaleCorrettore ortograficoLettore esternocalcolatrice

2. Funzionali alla

Memoria procedurale

Es.: Tavola pitagoricaPromemoria dei verbiSequenze (dei giorni, mesi …)Formulari con le procedure (regole degli algoritmi, regole grammaticali)

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DSA: difficoltà nelle procedure• Deficit di alcune abilità

specifiche (lettura, calcolo, grafia,

scrittura …)

• Deficit di alcune abilità specifiche

(lettura, calcolo, grafia, scrittura …)

Lentezza nel recupero delle informazioni linguistiche e lessicali dalla

MEMORIA A LUNGO TERMINE

Difficoltà in TUTTE LE DISCIPLINE

1. lettura e conseguente comprensione lente

2. Difficoltà in tutti i procedimenti (sequenze procedurali)

Fonte: BES e DSA. La scuola di qualità per tutti.

Op. cit

Lentezza nel recupero delle informazioni linguistiche e lessicali dalla

MEMORIA A LUNGO TERMINE

Difficoltà in TUTTE LE DISCIPLINE

1. lettura e conseguente comprensione lente

2. Difficoltà in tutti i procedimenti (sequenze procedurali)

Fonte: BES e DSA. La scuola di qualità per tutti.

Op. cit

Nei disortografici: Difficoltà nei processi di ideazione e stesura di un testo, nella coerenza e ricchezza lessicale, nella corretta applicazione delle regole ortografiche …

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Un alunno DSA attrezzato:

Alcune misure compensative-tavola pitagorica-Calcolatrice-Tabelle con formulari

(matematica, geometria, grammatica, geometria

-vocabolari non cartacei (visuali, digitali)

-Mappe concettuali e schemi-Software didattici-Audiolibri ( nella biblioteca di

classe)-Tabelle compensativi degli erroriFormulari con le procedure da

seguire (regole per addizionare ….)

-computer con programmi adeguati

Alcune misure dispensative- dalla lettura ad alta voce in classe-dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna - dall’utilizzo di tempi standard -da un eccessivo carico di compiti con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare, senza modificare gli obiettivi-Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà

valutata in percentuale minore rispetto all’orale

non considerando errori ortografici e di

spelling dai tempi standard-Riduzione delle consegne senza

modificare gli obiettivi

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Comorbidità dei DSA con altri disturbi

compresenza di più Disturbi Specifici

dell’Apprendimento o

di DSA insieme ad altri disturbi (neuropsicologici e Psicopatologici)

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Disturbo di deficit di attenzione ed iperattivitàDisturbo di deficit di attenzione ed iperattività

È presente nell’1% della popolazione scolastica (80.000 alunni circa ) (fonte I.S.S)

Causa: neurobiologica

Sintomi: disattenzione, impulsività/iperattività

C. M. 4089 del 15/6/2010: indicazioni importanti “i docenti, di concerto con gli operatori clinici (che seguono

l’alunno) dovrebbero definire le strategie metodologico- didattiche per favorire il miglior adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale”.

- Cognitiva

-Comportamentale

-Comportamento disinibito

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“Servizio specialistico: può prevedere anche l’insegnante di

sostegno”C. M. 29/4/12 PDP per alunni con ADHD. Chiarimenti + C. M. 27/12/2012: BES

1) Certificati ai sensi della L. 104/92 PEI

(ADHD con altre patologie)

2) Certificati con le misure previste dalla L. 170/2010

(Disturbo meno grave) PDP

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Sintomi: disattenzione, impulsività/iperattività

il comportamento:

eccessiva irrequietezza motoria abbandono della posizione seduta

rapido passaggio ad un’altra attività

Difficoltà: • selezionare le informazioni necessarie• mantenere l’attenzione• resistere ad elementi distraenti • seguire le istruzioni e rispettare le regole • autocontrollo e nelle capacità di pianificazione nei procedimenti complessi• regolare l’irrequietezza• controllare, inibire e differire risposte o comportamenti inappropriati al contesto: • aspettare il proprio turno nel gioco o nella conversazione• applicare in modo efficiente strategie di studio,di memorizzazione delle informazioni a

lungo termine• Instaurare buone relazioni con i compagni• Sopportare frustrazioni e gestire le proprie reazioni emotive (stati d’ansia,demotivazione e

noia,demoralizzazione, aggressività …)

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Indicazioni operative:

Suggerimenti della C. M. 15/6/2010:• “predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente

con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione”

• “prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi,introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).”

Presenti nella diagnosi

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• “1. Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe.

• 2. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana.

• 3. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento.

• 4. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario.• 5. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire

l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione.• 6. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc.• 7. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla

domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.

• 8. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un• accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo.• 9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo• conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe• o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione).• 10. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente• gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma.• 11. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti.• 12. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una

riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite.

• 13. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.”

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La scuola dell’infanzia e l’A.D.H.D.

Nota M. n. 7373Nota M. n. 7373 del 17/11/2010 del 17/11/2010 Sintomatologia dell’ADHD in età prescolare. Continuità tra scuola

dell’infanzia e scuola primaria:

“Significativa azione preventiva dell’ADHD, attraverso un’attenta analisi del parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi trasversali da parte del bambino, in particolare in ambito comportamentale”

OSSERVAZIONE SISTEMATICA in caso di difficoltà persistenti nella CAPACITA’ DI ASCOLTO ED ATTENZIONE dell’alunno

SERIE DI ITEMS COMPORTAMENTALI (vedi la Nota M.)

Attivazione di percorsi metodologici personalizzati con strategie didattiche individualizzate finalizzate al benessere dell’alunno ( canalizzare la sua “forza” emotiva ed intellettiva)

Il team docente è chiamato a segnalare nel raccordo con la scuola primaria ogni elemento relativo a disturbi attentivi e comportamentali, affinché i docenti della scuola primaria abbiano gli elementi necessari per attivarsi, in accordo con la famiglia, con il SSN per specifici interventi di carattere metodologico- educativo.

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Altri disturbi associati all’ADHD:C.M. 27/12/2012 p. 3

DISTURBO OPPOSITORIO PROVOCATORIO (DOP)

DISTURBO DELLA CONDOTTA

DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

ANSIA GENERALIZZATA

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DISTURBI psicopatologici:• Ansia • Depressione• Disturbi del comportamento (DOP, Disturbo della

condotta)

Sono “considerati” secondari ai DSA, ma determinano disfunzioni nel rendimento scolastico, sociale e lavorativo. Necessitano di una diagnosi precisa, per attivare un

percorso scolastico in sinergia con quello specialistico, assol. indispensabile

Segnalare difficoltà comportamentali è importante Gli interventi sui DSA e sui DC possono apportare

miglioramenti di fronte ad insuccessi scolastici e relazionali persistenti

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Il Disturbo Oppositorio Provocatorio

• 1- SPESSO PERDE IL CONTROLLO• 2- SPESSO DISCUTE CON GLI ADULTI• 3- SPESSO RIFIUTA DI ESEGUIRE LE

RICHIESTE DEGLI ADULTI O LE REGOLE• 4- DISPETTOSO• 5- SPESSO CRITICA GLI ALTRI PER IL LORO

COMPORTAMENTO O PER I LORO ERRORI• 6- E’ SPESSO INFASTIDITO DAGLI ALTRI• 7- E’ SPESSO ARRABBIATO E RISENTITO• 8- E’ SPESSO VENDICATIVO

Fonte: Dott. RENATO DONFRANCESCO

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DISTURBO DELLA CONDOTTA:• “1- BULLISMO SPESSO FA INTIMIDAZIONI

• 2- SPESSO INIZIA SCONTRI FISICI• 3- HA USATO MEZZI IMPROPRI IN SCONTRI CON ALTRI (es. BASTONI,

COLTELLI ETC.)• 4- E’ STATO FISICAMENTE CRUDELE CON LE PERSONE• 5- E’ STATO FISICAMENTE CRUDELE CON GLI ANIMALI• 6- HA COMMESSO UN FURTO CHE COMPORTA L’AFFRONTARE LA

VITTIMA• (es. UNA RAPINA)• 7- HA FORZATO QUALCUNO AD UNA ATTIVITA’ SESSUALE• 8- HA DELIBERATAMENTE DATO FUOCO A PROPRIETA’ ALTRUI• 9- HA DELIBERATAMENTE DISTRUTTO PROPRIETA’ ALTRUI• 10- E’ ENTRATO DENTRO LA CASA O LA MACCHINA DI QUALCUNO• 11- SPESSO DICE BUGIE PER OTTENERE VANTAGGI• 12- HA RUBATO IN UN MODO CHE NON PREVEDE IL CONFRONTO CON

LA VITTIMA• 13- SPESSO STA FUORI LA SERA NONOSTANTE LA PROIBIZIONE DEI

GENITORI, INIZIANDO PRIMA DEI 13 ANNI• 14- E’ SCAPPATO DI CASA ALMENO DUE VOLTE• 15- SPESSO MARINA LA SCUOLA ED HA INIZIATO PRIMA DEI 13 ANNI”

Fonte: Dott. RENATO DONFRANCESCOCENTRO PER LO STUDIO DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA’

ASL RM/A - PRESIDIO LA SCARPETTAM.I.U.R.-UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO C.S.A. DI ROMA

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DISTURBO DA ANSIA GENERALIZZATA

• ECCESSIVA ANSIETA’ E PREOCCUPAZIONE CHE OCCORRE LA MAGGIOR PARTE DEI GIORNI PER ALMENO 6 MESI

• 1- NERVOSISMO• 2- FACILE AFFATICABILITA’• 3- DIFFICOLTA’ NELLA CONCENTRAZIONE• 4- IRRITABILITA’• 5- TENSIONE MUSCOLARE• 6- DISTURBI DEL SONNO

Fonte: Dott. RENATO DONFRANCESCO

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“Il percorso migliore per la presa in carico del bambino/ragazzo con ADHD si attua senz’altro quando è presente una sinergiasinergia fra famiglia, scuola e clinica.famiglia, scuola e clinica.

Le informazioni fornite dagli insegnanti hanno una parte importante per il completamento della diagnosi e la la collaborazione dellacollaborazione della scuolascuola è un anello un anello fondamentale nel processo fondamentale nel processo riabilitativoriabilitativo.”

C.M. 27/12/12 p. 3

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Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS)

• Disturbi autistico• Disturbo di Asperger• Disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti

specificato• Disturbo disintegrativo dell’Infanzia• Disturbo di Rett

DSM-IV-TR, 2001(il DSM V 2013 contiene alcune modifiche ai criteri

sui Disturbi dello “spettro” autistico)

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DPS: cosa sono

difficoltà osservabili In tutti gli ambiti dello sviluppo

Anomalie e compromissioni Qualitativamente importanti

2.Interazione sociale

reciproca

1.Modalità di comportamento e interessi

Ristretti,ripetitivi e stereotipati

3. Comunicazione

verbale e non verbale

•disturbo dello sviluppo• innato•Generalizzato in diverse aree

“Non esiste l’autismo;esistono gli autismi”

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SINDROME DI ASPERGERSINDROME DI ASPERGER• SINDROME DELLO SPETTRO AUTISTICO AD ALTO

FUNZIONAMENTO COGNITIVO

• Prof. Attwood: “Non tutti gli Asperger sono uguali tra loro, dipende da come l’affrontano e come vi si adattano. (…)

• D. Moscone:“Sembra che il Dr. Hans Asperger, il primo che scoprì la tipicità della sindrome che porta il suo nome, guardando alle persone di successo nei settori della scienza, della tecnologia, dell'informazione, della politica e delle arti che hanno beneficiato dei segni della sindrome nel proprio profilo di abilità, affermò: “Sembra che per avere successo nella scienza o arte, un pizzico di autismo è essenziale. Per il successo, l'ingrediente necessario può essere la capacità di allontanarsi dal mondo quotidiano, dalla semplicità pratica, la capacità di ripensare un soggetto con originalità in modo da creare in nuovi modi, con tutte le abilità canalizzata in un interesse” (Asperger 1979, p. 49).”

D. Moscone,“I vantaggi e i problemi della sindrome di Asperger” Intervista al Dr. Tony Attwood, psicoterapeuta, tra i maggiori esperti

della sindrome, tratto dal sito dell’Associazione Spazio Asperger di Roma

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Sindrome di Asperger:Sindrome di Asperger: Difficoltà relazionali Difficoltà relazionali

• Non hanno problemi di apprendimento, ma possono avere difficoltà relazionali che incidono sul loro benessere psicologico, soprattutto quando sono isolati o vittime di atti di bullismo e prese in giro nel gruppo dei pari

• DIFFICOLTA’ NELLE COMPETENZE PRO-SOCIALI (anche nel comportamento durante l’attività didattica)

• Quelli con maggiore consapevolezza sociale attuano strategie d’imitazione dei compagni per sentirsi da loro accettati. Recitano un copione, indossando una maschera, che nasconde come sono realmente. Ciò comporta loro un tale stress interno, da provocare ansia e comportamenti problematici o fuori contesto anche rispetto ai pari con reazioni emotive notevoli (attacchi di rabbia, pianto, isolamento e mutismo…)

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Sindrome di Asperger: quale approccio ?Sindrome di Asperger: quale approccio ?

Possono sembrare: “A volte i ragazzi e gli uomini possono essere invadenti, irritanti e

difficili, mentre le ragazze e le donne sono più ricche di risorse e intelligenti nel loro modo di affrontare l’Asperger. Una di queste strategie consiste nel riconoscere che “Sono differente dagli altri, ma li devo imitare per far parte del gruppo”, ma questo significa che stanno negando chi sono veramente. E’ un processo artificiale. E’ come essere su un palco tutto il tempo. E’ estenuante. Si costruiscono un ruolo e un copione e poi hanno paura di perdere quella maschera. Non devono mai mostrare chi sono realmente, perché temono di non piacere a quelli che li vedono per come sono realmente. Questo provoca l’ansia di poter commettere un errore, ma può anche portare alla depressione basata su una bassa autostima e sul sentimento “Come sono dentro è così sbagliato che lo devo assolutamente nascondere”.” (Prof. Attwood: art. sopra cit.)

“Negli adolescenti Asperger, ci sono due gruppi”. Quelli adattati, bravi, perfetti e quelli totalmente ribelli alle regole, con comportamenti anti-sociali, con i capelli tinti, il piercing, i tatuaggi, linguaggio aggressivo”…

• Approccio flessibile: ogni Asperger è unico

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Quale approccio efficace?Fondamentale è programmare strategie per migliorare

abilità specifiche a casa e a scuola: • l’accettazione personale e del gruppo, • la comprensione sociale,• le competenze pro-sociali (l’ascolto, la comunicazione di

pensieri sentimenti …,la gestione dei conflitti, il rispetto delle regole …)

Da parte dell’insegnante-educatore:

• Stabilire un rapporto di fiducia: si può fidare dell’adulto, che l’accetta( decidono subito se gli piaci o no)

• Messaggi fondamentali nella relazione: “vai bene come sei”

nei momenti critici: “calma … va tutto bene. Sono qui. Passerà”

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Siti internet con dotazione bibliografica

Associazione Italiana per i disturbi dell’attenzione e dell’iperattività (AIDAI) http://www.aidaiassociazione.com/index.html sezione molto approfondita con tutti i materiali relativi al disturbo ADHD

http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa

Associazione italiana per la dislessia (AID) http://www.dislessia.org/SezRoma/aid-roma

Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo (Fondazione ARES)www.fondazioneares.com vasta dotazione bibliografica consultabile on line

Bibliografia di libri specifici per il personale docentewww.giunti.itwww.erikson.it (Edizioni Centro Studi Erickson)

Bibliografia della Giunti con materiali digitali e slide di convegni per la scuola (infanzia, primaria e secondaria) interessanti

http://media.giunti.it

Audiolibri: libri con CD audio biancoenero edizioni acquisti on line con spedizione gratuita biancoeneroedizioni.com – [email protected]

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Cosa “vogliamo “ fareper il nostro alunno con

difficoltà d’apprendimento?Il suo percorso

è

finalizzato alla

REALIZZAZIONE

del suo progetto di vita

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Potenzialità Potenzialità Atti concretiAtti concreti

risorse interne abilità e competenzerisorse interne abilità e competenze possibili concretepossibili concrete SAPERESAPERE SAPER SAPER

FARE FARE SAPER SAPER

ESSEREESSERE

AUTOREALIZZAZIONEAUTOREALIZZAZIONE

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PROBLEMA OBIETTIVOPROBLEMA OBIETTIVO

Carenza obiettivoCarenza obiettivo

Quello che Quello che non non quello che quello che voglio voglio

So/ so fare/ so essereSo/ so fare/ so essere

ERROREERRORE

CAMBIAMENTO margine di CAMBIAMENTO margine di MIGLIORAMENTO MIGLIORAMENTO

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CAMBIAMENTOBIVIO

Due atteggiamenti

““è un percorso sconosciuto” “è nuovo”è un percorso sconosciuto” “è nuovo”““è pericoloso (se non riesco …)” “è utile ”è pericoloso (se non riesco …)” “è utile ”““è faticoso” “è è faticoso” “è

gratificante” gratificante” “ “ é é

interessante”interessante”

paura paura rabbia sorpresa curiosità rabbia sorpresa curiosità delusione delle aspettative gioiadelusione delle aspettative gioia sent. d’incompetenza sent. di competenza sent. d’incompetenza sent. di competenza

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Formazione - aggiornamentoFormazione - aggiornamento A. S. 2013-2014

prossimi appuntamenti

• L’apprendimento della lingua scritta: training meta-fonologico

docente: prof.ssa Castignani (Univ. Tor Vergata di Roma) (per i docenti della Scuola dell’Infanzia e della Primaria) 2 incontri a maggio

• “Come può essere così difficile” Incontro con l’Associazione Italiana Dislessia ( per tutti i docenti) inizio aprile 2014

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Proposte di formazione(in base alle adesioni)

• L’ascolto e la comunicazione efficaci nella relazione con l’altroL’ascolto e la comunicazione efficaci nella relazione con l’altro ( laboratorio: max 15-20 docenti ) A cura degli operatori del Consultorio Familiaris Consortio presso il Consultorio Familiaris Consortio ( 3 incontri a settembre)

• La motivazione nella relazione educativa: gli stili educativi e la La motivazione nella relazione educativa: gli stili educativi e la motivazione ad apprenderemotivazione ad apprendere

( laboratorio: max 15-20 doc.) a cura degli operatori del Consultorio Familiaris Consortio presso il Consultorio Familiaris Consortio ( 3 incontri a settembre)

• I disturbi dello spettro autistico. La sindrome di AspergerI disturbi dello spettro autistico. La sindrome di Asperger Incontro con l’Associazione Spazio Asperger di Roma presso IC Cerreto ( A. S. 2014-15)

• Lo sviluppo affettivo ed i disturbi del comportamento nell’età scolare Lo sviluppo affettivo ed i disturbi del comportamento nell’età scolare (6-13 anni)(6-13 anni)

(A.S. 2014-15)

• L’uso delle tecnologie informatiche nella didattica inclusivaL’uso delle tecnologie informatiche nella didattica inclusiva ( A. S. 2014-15)

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Didattica inclusivaProposte operative

RILEVAZIONE PER IL PAI:RILEVAZIONE PER IL PAI:• Progetti curricolari con gli insegnanti di classe già attivi nelle

nostre classi• Progetti in collaborazione con enti esterni

PROPOSTE OPERATIVE PROPOSTE OPERATIVE da promuovere o estendere: da promuovere o estendere:

• Progetto di alfabetizzazione culturale• Percorso di educazione alla competenza socio-emotiva ( sulle emozioni, sul

conflitto come occasione di dialogo, sulla comunicazione … )• Progetti di teatro• Laboratori espressivi (arte, musica,sport …) • Training metafonologico • Programmi sulle nuove tecnologie

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In un mondo arido … la pazienza fiduciosa del seminatore produce ancora frutti.

Grazie per Grazie per

l’ascolto !l’ascolto !