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Numero 8/2006

Allegato a questo numero

un elenco di servizi

integrativi per gli iscritti

CONSERVATELO

in questo numero

Louis Pasteur è la figura più insigne nel campo degli studi dei microrganismi.Era un chimico e, come tale, un giorno ebbe l’incarico di indagare sui fenomenidi fermentazione dimostrando che essi erano dovuti a organismi attivi.Continuando a studiare, riuscì a fornire le prove che anche le forme didecomposizione e le malattie infettive erano causate da microrganismi.Criticato, ebbe facilmente ragione degli oppositori. Pasteur intuì (fu senz’altroun’intuizione geniale) che i germi erano trasportati dall’aria. Dimostrò che unliquido soggetto a putrefazione non si decomponeva se veniva ermeticamentechiuso in una bottiglia e riscaldato per un certo tempo. Ma, appena la bottigliaveniva aperta, il liquido si decomponeva. I microrganismi contenuti nell’ariacadevano sulla superficie del liquido, come confermò il microscopio. LouisPasteur nacque il 27 dicembre 1822 a Dole nel dipartimento francese del Giura.Dopo il baccellierato in lettere si laureò alla Normale di Parigi in chimica. Suoi isuccessi contro il carbonchio e la rabbia, passati ormai alla storia dell’umanità.

5 Al di là e al di sopra della parola “pensione”6-7 Evolvere per non diventare vittime

8 Banche dati biomediche primarie9 Medici extramoenia: respinto il ricorso

10-11 Giovani e previdenza futura12-13 A proposito di riscatto14-15 Pensioni: recuperi e rimborsi16-17 L’intervista/1: Malattie polmonari “rare”18-19 L’intervista/2: Dallo stetoscopio all’imaging20-21 Conseguenze dell’11 settembre 200122-23 In Africa ci sono i bambini schiavi

24 Frode scientifica: che cosa fare?25 In-editoria: Danno biologico26 Attualità: fusione tra banche28 Accadde a… Ottobre

30-31 Medici illustri: I. P. Pavlov32-33 Vita degli Ordini

36 Mostre in Italia37 Ritrovate due tele di Munch

38-39 Stanchezza cronica disturbo oscuro 40-41 Recensioni libri ricevuti

42 La “compassione” rischio per i medici43 Notizie

44-45 “Mangiamo” plastica e ci avveleniamo47-57 Congressi, Convegni, Corsi

58 Psicologia: basta un’occhiata59 Genetica: comportamenti codificati60 Le erbe61 I fiori

62-63 Le parolacce? Modi di dire65 Rapporto medico-paziente69 “Come intonare la zampogna”70 Cinema: se il trucco è arte71 Musica: melodie dall’infinito

72-73 A spasso per il Borneo malese74 Letteratura scientifica

76-77 Lettere al Presidente78 Cartella clinica e falsità ideologica79 Spulciando qua e là80 È morto Dino Parodi

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5 EDITORIALE

Da tempo ricordo a tutti che, durante la mia lunga esperienza di parlamentare europeo, quando siparlava di previdenza, sentivo sempre meno la parola “pensione”.Prendeva enormemente campo sia dal lato politico che dal lato contrattuale e sindacale il con-

cetto globale di “tutela dell'età post- lavorativa”.Tutte le nazioni del nostro continente sono al corrente che il futuro previdenziale sarà certamente diffici-le e preoccupante in quanto necessita di decisioni che la politica e specie la partitica non tendono ad as-sumere: la loro paura è tale che si ha l’impressione che spesso ricorrano ad una fuga dalla realtà. Tutto ciò significa che noi dobbiamo provvedere, a 360°, ad una gamma di servizi integrativi che offranonumerosi benefici qualitativamente e quantitativamente migliori. Ecco perché l’Enpam sta dando ampio spazio alle polizze assicurative, ai cosiddetti benefit eccetera...Avendo io ricevuto l’oneroso ma, nello stesso tempo, alto incarico di interessarmi a questi problemi a no-me e per conto di tutte le Casse previdenziali privatizzate, dovrò fare in modo, è chiaro, che scendendosul mercato con una massa enorme di aderenti e consumatori si possano, anzi si debbano, ottenere con-dizioni molto vantaggiose.Ritengo, tra l’altro, che non dovremmo mistificare la possibilità di ottenere sconti dai vari centri del va-stissimo mondo commerciale, cooperativistico ed anche finanziario.In realtà, laddove noi apriamo sempre il rubinetto dei soldi – e lo dico da genovese – dobbiamo a tutti icosti aprire anche un rubinetto che dia in cambio, alla pari, anzi in maniera possibilmente maggiore, unavera integrazione alla nostra “pensione”.

di Eolo Parodi

AL DI LÀ E AL DI SOPRADELLA PAROLA “PENSIONE”

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FUTU

RO E

NPA

M6

Risanato nei bilanci, l’Enpam deve difendere il suo patrimonio

Evolvere per non diventare vittime di predatori voraci

A dattarsi per sopravvive-re: detto in manieramolto sintetica e un po’

grossolana, il principio alla ba-se della teoria dell’evoluzionedella specie enunciata da Char-les Darwin potrebbe, a buon ti-tolo, adattarsi non solo al mon-do animale ma anche ad altricampi come, per esempio, aquello della previdenza e, inparticolare, della previdenzamedica.L’Enpam, ente privatizzato opelegis, è ampiamente risanatoormai da anni, con bilanci po-sitivi di tutto rispetto. Proprioquesto però, come abbiamo di-verse volte avvertito, lo esponeall’ingordigia di chi potrebbepensare di impossessarsene perbeneficiare, ovviamente, delsuo consistente patrimonio.Sappiamo anche però, perchépiù volte lo abbiamo rilevato,che l’Ente soffre tuttora di al-cune criticità che sta cercandodi superare anche attraversouna prossima, decisa e appro-priata campagna di comunica-zione. Una tra queste è la diffusa di-saffezione nei suoi confrontiche si registra tra i colleghi. Inpoche parole, sono molti a pen-sare che i contributi da loro ver-sati sono di gran lunga supe-riori ai benefici che ne otterran-no: in sostanza, pensano di da-re molto in cambio di poco.

Non è assolutamente così, néè il momento per addentrarsiin questo aspetto della questio-ne, di analizzarne la genesi, dispiegare nuovamente ciò chestiamo facendo per recuperarela piena fiducia degli iscritti. Ba-sti per ora prenderne atto epartire per arrivare dritti a unasuccessiva considerazione cherappresenta anch’essa una pe-

ricolosa criticità: se e quandoqualcuno porterà il suo “attac-co” all’Enpam per impadronir-sene, saremo in pochi a difen-derlo! Con il probabile risulta-to di essere sconfitti e di doveraffidare il nostro Ente di previ-denza a qualcun altro. Chissà,forse allora ci renderemo tutticonto di ciò che abbiamo per-duto!Siamo però convinti di non do-ver accettare passivamente ilrealizzarsi di un simile scenarioe, proprio per questo, ritenia-mo che sia nostro imprescindi-bile dovere, oltre che indispen-sabile necessità, intraprendereun percorso evolutivo che, in

coerenza con la mission dell’En-pam, permetta di ottenere nonsolo il risultato di sottrarlo allacupidigia altrui, ma anche quel-lo di renderlo apprezzato dagliiscritti quanto merita.Riflettiamo su una considera-zione: l’Enpam, in quanto en-te previdenziale a carattere ob-bligatorio, trova una delle suecolonne fondamentali nella so-lidarietà.Seppure declinato diversamen-te, quello della solidarietà è an-che uno tra i principi fondamen-tali sui quali si fonda il nostroServizio sanitario nazionale: chiha redditi più alti contribuisce,principalmente attraverso la fi-scalità generale, a garantire l’as-sistenza sanitaria anche a colo-ro che li hanno più bassi o nonli hanno affatto o, comunque,non potrebbero permettersi diaffrontare malattie devastantinon solo per la salute, ma an-che economicamente.Ecco dunque un primo puntodi contatto, dal quale discendeil secondo: la crisi che nella so-cietà odierna sta attraversandoil principio della solidarietà. Imodelli imperanti oggi, spessoimposti dalla televisione e dacerta stampa, privilegiano il suc-cesso personale ottenuto aqualsiasi costo, senza troppocurarsi del prossimo. Anzi, tan-te volte, il prossimo rischia didiventare una “zavorra” della

Per contrastare questo pericolo il nostro Ente dovrebbe attuarenuove strategie nel campo degli investimenti tenendo però semprepresente che una delle colonne su cui poggia è la solidarietàdi Mario Falconi (*)

Intraprendereun percorso

evolutivocoerente

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FUTU

RO EN

PAM

7quale è meglio liberarsi per po-ter arrivare più facilmente e ra-pidamente al traguardo del suc-cesso! Con buona pace dell’in-segnamento evangelico, per chici crede…Fatto è che l’Enpam, già scarsa-mente apprezzato dai singolimedici, lo diventa ancor menoin questo momento nel qualeciascuno pensa più che mai a sestesso. Complice peraltro, dob-biamo ammetterlo, una prolun-gata crisi economica congiuntu-rale che certamente non è di“vacche grasse” e perciò non fa-vorisce l’altruismo.Proprio il nostro Ente di previ-denza, però, potrebbe farsi pro-motore di un rilancio nel Paesedel principio di solidarietà sulquale esso stesso si fonda e sen-za il quale non avrebbe ragioned’essere, intraprendendo quelpercorso evolutivo al quale ac-cennavo e che non solo lo por-rebbe al riparo da scorrerie al-trui, ma lo arricchirebbe ulterior-mente.In che modo? Per esempio dan-do il suo contributo nel rilancia-re il servizio pubblico. Come?E’ ben noto che l’Ente investeogni anno milioni e milioni di eu-ro – derivanti prevalentementedai contributi versati dai mediciin attività - in settori a non altorischio che tuttavia offrono red-ditività adeguate per assicuraregli equilibri di bilancio anche peril prossimo futuro.Perché, allora, non far si chel’Enpam si candidi a promotoree capofila di strumenti societari(che riuniscano anche altri sog-getti privati quali banche, assi-curazioni e così via) per attivareservizi da erogare al Servizio Sa-nitario Nazionale in cambio diun congruo, certo e correttomargine di redditività? L’Ente diprevidenza, insomma, quale sog-getto economico-imprenditoria-le che insegni come coniugarein forma rinnovata il principiodella solidarietà con l’obiettivodel giusto profitto, dando nellostesso tempo un contributo im-portante (viste anche le compe-tenze specifiche!) al Servizio Sa-nitario Nazionale.

Questa nuova funzione svoltadall’Enpam, inoltre, potrebbecontribuire a dimostrare concre-tamente una tesi che sostenia-mo ormai da diversi anni: la spe-sa sanitaria, sia essa pubblica oprivata, non deve essere consi-derata un costo bensì un inve-stimento.Un altro modo di declinare que-sto concetto, fuori dal settorestrettamente sanitario, potreb-be essere la partecipazione aprogetti di investimento che ab-biano forti ricadute nel tessutosociale del Paese, sia a livello na-zionale, sia a livello locale.Un esempio potrebbe essere in-dividuato in un nuovo piano diinvestimenti nel settore abitati-

vo, essendo l’emergenza casa unproblema socialmente rilevantee particolarmente sentito in al-cune nostre grandi città.Non è difficile prevedere un po-sitivo ritorno da questa attivitàsia sotto il profilo dell’immagi-ne, sia nella prospettiva dellaredditività attesa che dovrà es-sere giusta, non speculativa, macerta e “garantita” alla Fonda-zione, anche coinvolgendo i Co-muni e gli apparati centrali del-lo Stato: nuovi modelli di inve-stimento nel settore abitativopossono essere creati, utilizzan-do i nuovi e virtuosi strumenti fi-nanziari del “mattone”, elimi-nando i rischi e gli inconvenien-ti che oggi affliggono gli investi-menti del passato e definendo elimitando nel tempo l’esposizio-ne dell’Enpam.Ecco che la Fondazione può (eforse deve) essere un traino vir-tuoso per il Paese nella soluzio-ne di uno dei tanti problemi a

cui dobbiamo dare risposte neiprossimi anni.Non ci nascondiamo, però, chetutto questo potrebbe non es-sere sufficiente; ecco perché, anostro parere, l’evoluzione del-l’Ente dovrebbe passare ancheper forme diverse di investimen-to. Non solo in attività produtti-ve, ma anche in nuove iniziativefinanziarie. Una parte dei fondidell’Enpam, per esempio, po-trebbe essere impiegata per ac-quisire partecipazioni in primariistituti bancari e assicurativi, par-tecipando agli utili degli stessied ottenendo, al contempo, lagiusta visibilità e il rango neces-sari a difendere gli interessi deimedici.Le partecipazioni dette consen-tirebbero, infatti, non soltanto diavere buone redditività dall’im-piego delle risorse dell’Ente (nonè un mistero che banche e assi-curazioni godano, in generale,di ottima salute) ma anche di ac-quisire un qualche – sì, ammet-tiamolo – “potere” nelle sedi do-ve vengono prese decisioni chesegneranno più o meno profon-damente la vita del Paese. E ma-gari potremo sventare sul nasce-re qualunque velleità di espro-priare i medici del loro Ente diprevidenza!Per concludere, la prospettiva cisembra chiara: per poter esserecerti che avremo anche in futu-ro un Ente previdenziale sano eautonomo, capace di assicurareredditività sempre maggiori aisuoi investimenti e perciò tratta-menti pensionistici adeguati,dobbiamo saperlo difendere af-fiancando strumenti di gestionenuovi a quelli consueti. Bisognacioè fare in modo che l’Enpamsuperi i suoi confini abituali e simisuri su nuovi terreni con l’am-bizione non velleitaria di diven-tare un elemento, un soggettoattivo, utile e magari indispen-sabile nel sistema socio-econo-mico del Paese. Sempre mante-nendo la coerenza con i suoicompiti istituzionali, con se stes-so e la sua storia.

(*) Vice Presidente vicario Enpam

“Acquisirepartecipazioniin primari istituti bancari e assicurativi

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RNET

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In Rete: le banche datibiomediche primarie

Nonostante l’introduzio-ne della Formazione adistanza online, la ri-

cerca bibliografica è ancora alprimo posto nella classificadelle ragioni che spingono ilmedico all’utilizzo di Internet.Le banche dati digitali raccol-gono referenze bibliografichedegli articoli pubblicati sulleriviste internazionali e, incampo biomedico, è possibi-le rintracciarne più di centodiverse: alcune generali, altrespecifiche per settore, alcuneindicizzano solo fonti d’infor-mazione primaria, cioè soloarticoli pubblicati sulle prin-cipali riviste biomediche, al-tre solo revisioni sistematiche(banche dati secondarie). Perfacilitare la ricerca bibliogra-fica, ogni articolo archiviatonelle banche dati viene asso-ciato a parole chiave e ad untipo specifico di pubblicazio-ne. Anche se la struttura deldatabase non riesce a ripro-durre fedelmente l’indicizza-zione umana e quindi nonconsente l’organizzazionedelle citazioni per rilevanzaclinica, questi archivi digitalisono una risorsa inestimabi-le per medici, ricercatori e,più in generale, per tutti iprofessionisti della salute.

Medlinewww.nml.nih.govÈ il database bibliografico diinformazione medica della Na-tional Library of Medicine

(NLM). L'acces-so è gratuito epermette la ri-

cerca tra quasi 13milioni di referenze

bibliografiche, risul-tato dell’indicizzazione

di circa 4800 rivi-ste pubblicate ne-gli Stati Uniti e inaltri 70 Paesi dal1966 ad oggi. Gli aggiornamen-ti sono settimana-li con la sola esclu-sione dei mesi dinovembre e di-cembre dedicatiall’aggiornamentodel Medical Sub-ject Headings, ildizionario dei vo-caboli medici della NLM, uti-lizzato per l’indicizzazione de-gli articoli. La letteratura biomedica con-tenuta spazia dalla medicinaall’infermieristica, all’odonto-iatria, alla medicina veterina-ria, alla organizzazione sani-taria. Gli articoli indicizzati,che per il 76 per cento sonoaccompagnati da abstract,rappresentano circa 1/6 del-l’intera produzione mondialein ambito biomedico, anchese provengono maggiormen-te da riviste statunitensi (48per cento) e sono per lo piùpubblicati in lingua inglese (88per cento).Dal 1997 la NLM ha reso di-sponibile la consultazione adaccesso libero di Medline sulWeb tramite il servizio Pub-Med (http://pubmed.gov).

Embase.comwww.embase.comÈ la versione elettronica dellabanca dati bibliografica Excer-pta Medica prodotta da Else-vier Science e raccoglie dal1974 oltre 18 milioni di cita-zioni da più di 7000 riviste, inprevalenza europee, nel set-tore della farmacologia e del-

la tossicologia, della terapia fi-sica ed occupazionale, dellabiologia, psichiatria, politicasanitaria, medicina alternati-va, molte delle quali non indi-cizzate da Medline. Per acce-dere è necessario un abbona-mento, quindi l'utilità praticaper il singolo medico, visti i co-sti elevati, è limitata.

CINAHLwww.cinahl.comIl Cumulative Index to Nursing& Allied Health Literature è ilpiù importante databasemondiale dedicato alle scien-ze infermieristiche. Le refe-renze, che hanno raggiuntoil numero di 545mila, riguar-dano articoli, capitoli di libri,opuscoli, audiovisivi, testi,software, atti di convegni esono incentrate anche su al-tre discipline come biomedi-cina, scienze del comporta-mento, educazione, salute deiconsumatori. Le referenze in-dicizzate dal 1982 ad oggi ri-guardano circa 1200 riviste.Anche in questo caso l’acces-so è subordinato al pagamen-to dell’abbonamento. ■

di Claudia Furlanetto

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Scatta sempre, nella bustapaga, la ritenuta del 15%dell'indennità di tempo pie-

no nei confronti dei medici chehanno scelto di svolgere l'attivi-tà privata a fianco a quella eser-citata nelle strutture del Serviziosanitario nazionale. Lo sottolineala Cassazione respingendo unaserie di ricorsi di camici bianchipugliesi che volevano lo stipen-dio pieno in quanto la Asl dallaquale dipendevano - la Bari/2 -non aveva allestito gli ambulato-ri per le visite a pagamento e lo-ro dovevano usare uno studioesterno. La Suprema Corte - con

la sentenza 19430, seguita da al-tre - chiarisce che le leggi che re-golamentano questo settore nonprevedono alcun obbligo, da par-te delle Asl, di predisporre gli spa-zi per le visite private. In propo-sito gli “ermellini” fanno notareche il decreto legislativo 254 del2000 ha consentito ai medici, fi-no al luglio 2003, “in caso di ca-renza di strutture e spazi idoneialle necessità connesse allo svol-gimento delle attività libero-pro-fessionali in regime ambulatoria-le, l'utilizzazione del proprio stu-dio professionale”. Proprio daquesta norma - ad avviso di Piaz-

za Cavour - si evince che tutta lalegislazione in materia “collegal'applicazione della ritenuta del15% alla pura e semplice sceltadi effettuare l'attività extramura-ria, negando rilevanza alla rea-lizzazione, o meno, dei presup-posti per l'esercizio dell'attivitàintramuraria”. L'unica cosa chepossono fare i medici, per “pro-testare” contro la mancata rea-lizzazione degli ambulatori - con-clude Piazza Cavour, sulla scia diquanto già osservato dalla Cor-te di Appello di Bari - è quella dipresentare le loro dimissioni aldirettore generale della Asl. ■

EXTRAMOEN

IA La Cassazione respinge i ricorsi

Stipendio ridottoai medici extramoenia

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IN-A

VVEN

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Consigli utili per un futuro senza sorprese

“Professione” giovani e previdenza-futura

Buongiorno. Vorrei porre unquesito che mi sta a cuore.Leggendo la vostra rivista mirendo conto di quanto diffi-cile e complicato sia l'argo-mento previdenza, anche peri colleghi più adulti e sicura-mente più maturi di me. Mifarebbe piacere conoscerequali sono i passi fondamen-tali da compiere per non tro-varsi spiazzati nel futuro ocostretti a recuperare situa-zioni non ben affrontate atempo debito. Questo quesi-to è figlio naturalmente del-la scarsa conoscenza dell'ar-gomento previdenza.Penso di parlare anche a no-me di tutti i giovani colleghiche, come me, si apprestanoad entrare per la prima vol-ta nel mondo del lavoro eche vogliono conoscere tut-to ciò che si può fare per as-sicurarsi un domani privo disorprese.Ringraziandovi in anticipoper la vostra cortesia, vi rin-novo i complimenti per la“nostra” rivista e vi invio ipiù cordiali saluti.

PREVIDENZA E PASSI FONDAMENTALI

Esser previdenti significa pren-dere in considerazione con pru-denza e tempestività le neces-sità del futuro.Per i giovani colleghi medici edodontoiatri l’argomento previ-denza appare ostico, complica-to e non prioritario, per cui è ab-bastanza naturale che spesso siscelga di rinviare a tempi miglio-ri un approccio razionale allaquestione, pur aleggiando laconsapevolezza di trascurare unsettore importante per il propriofuturo. Provo ad offrire alla valutazioneed alla considerazione dei colle-ghi più giovani una breve sinte-si di quelli che sono a mio pare-re gli argomenti da affrontareed i passi fondamentali da com-piere per non essere in seguitocostretti ad azioni di recupero.

PREVIDENZA OBBLIGATORIA

Andrebbe incrementata la con-tribuzione il più possibile, da su-bito, perché è noto che si costrui-sce oggi la base di quello che poisi potrà godere domani.Per cui se lavorando in regimedi convenzione o nella dipen-denza, si riesce a produrre unpo’ di reddito libero professio-

nale che ecceda quanto coper-to dal Fondo Generale comequota obbligatoria versata con iruoli esattoriali, il mio consiglio èquello di optare per la contribu-zione piena del 12,50% nel Fon-do della Libera Professione e nona quella ridotta del 2%. Inoltre consiglio di valutare conattenzione i requisiti per accede-re al riscatto degli anni di laureaed al riallineamento nei vari Fon-di, dato che più si è lontano dal-la pensione e meno costano. Rap-presentano un modo per incre-mentare la pensione finale. Inoltre il riscatto degli anni dilaurea permette che il periododi studi universitari diventi vali-do per il computo dei requisitiminimi di anzianità contributi-va per ottenere una eventualepensione di anzianità prima pos-sibile.Per i cosiddetti transitati, colorocioè che transiteranno dalla con-venzione alla dipendenza, comei colleghi dell’emergenza territo-riale e della specialistica ambula-toriale di alcune Regioni italiane,invito ad optare di mantenere laposizione previdenziale già costi-tuita nell’Enpam.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Il mio consiglio è quello di atti-vare una propria posizione in un

Rispondiamo con questo articolo alla lettera inviataci da un giovane odontoiatra preoccupato per il suo avvenireprevidenziale dal momento che non ha compreso bene equindi non conosce gli argomenti e i passi da com-piere relativi al raggiungimento di un domani sicurodi Alberto Oliveti (*)

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IN-AVVEN

IRE11

Fondo Pensione aperto, per oraquale esso sia, che poi il passag-gio a quello eventualmente co-stituito dall’Enpam (cosa a cuistiamo lavorando..) dovrebbe es-sere a titolo non oneroso.Iniziando subito a versare unaquota annuale anche minima,per esempio 100 euro annui, siaccumula intanto quella anzia-nità contributiva che è un requi-sito per usufruire della pensionedi anzianità appunto contributi-va (a 55 anni con almeno 15 an-nualità di contributi), in opzionea quella di vecchiaia prevista a65 anni. Con una cifra minima si apre lapropria posizione e si incomin-cia a colmare il requisito minimodi annualità, in seguito si potràdecidere se investire cifre piùconsistenti, tenendo conto an-che della totale deducibilità delversamento al Fondo nel limiteannuo del 12% del proprio red-dito dichiarato con un massimodi 5164 euro.

PREVIDENZA INTEGRATIVA

Un piano individuale previden-ziale (PIP) od un fondo individua-le previdenziale (FIP) costituisco-no una riserva finanziaria creataa scopo di previdenza, che rispet-to al Fondo pensione, non go-dendo della deducibilità fiscale,è più facilmente smobilizzabilein caso di bisogno.Ne sono presenti sul mercato ditanti tipi ed orientarsi non è sem-plice: i costi di caricamento e di

retrocessione e le tabelle di pre-mio unico sono fattori tecnici daconsiderare per una scelta con-veniente.In ogni caso possono costituireinteressanti opportunità di ac-cantonamento previdenziale noneccessivamente vincolato.

ASSICURAZIONI

Dotarsi di coperture assicurativeefficaci per i rischi più frequentiappare indispensabile per unprofessionista accorto.Per prima quindi una buona po-lizza di Responsabilità Civile Pro-fessionale (RCP), allo scopo spe-cifico di proteggere il proprio pa-trimonio personale da eventicomportanti una responsabilitàrisarcitoria. È bene, prima di sottoscrivereuna polizza, procedere ad un at-tento esame dei rischi reali chesi associano alla propria profes-sione, in maniera di ottenere ilmassimo nel rapporto qualità,costo e specificità. Anche se nella polizza di RCP èprevista la tutela giudiziaria, equindi la copertura dei costi del-l’azione giudiziaria per la richie-sta di un risarcimento, questa tu-tela è gestita dalla compagnia diassicurazione, che mette in cam-po il proprio legale od i propriconsulenti tecnici, finalizzando-ne l’impegno alla tutela prima-ria degli interessi della compa-gnia che talora possono noncoincidere con quelli dell’assicu-rato, per esempio nell’ipotesi ditransazione.

Appare prudente quindi dotarsianche di una propria polizza perla Tutela Giudiziaria (TG), idoneaa garantire in caso di eventi ri-sarcibili un indennizzo totale deicosti dell’azione giudiziaria.Altrettanto importante dotarsi diuna polizza assicurativa casomorte o invalidità permanenteper infortunio o malattia, tenen-do presente che l’Enpam coprel’inabilità totale e permanenteall’esercizio della professione me-dica fin dal primo giorno d’iscri-zione e l’inabilità totale tempo-ranea per un massimo di 24 me-si nei Fondi Speciali dei conven-zionati, ma non tutela i gradiparziali di inabilità né la perditadella capacità di guadagno. È be-ne pensarci per tempo. Estremamente conveniente è lapolizza sanitaria Enpam che tu-tela il sanitario e la sua famigliadai rischi economici legati aigrandi interventi chirurgici ed aigravi eventi morbosi.Da ultimo in questa rapida disa-mina merita un cenno l’assisten-za a lungo termine (long termcare o LTC), che può essere ga-rantita da polizze che tutelano ilrischio della non autosufficien-za, dovuta non solo ad infortu-nio o malattia ma anche a sene-scenza, mediante l’erogazionedi due tipi diversi di prestazioni:monetarie col pagamento di unarendita determinata o di serviziomediante assistenza diretta pres-so centri convenzionati. ■

(*) Consigliere di amministrazione Enpam

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Il riscatto ai fini pensionisticidella laurea e degli altri pe-riodi ammessi è ancora un

investimento redditizio? Dopole varie riforme conviene anco-ra, soprattutto per la onerositàdelle somme da versare? È ve-ro che il riscatto, specialmenteper i più giovani, è sempre me-no vantaggioso?Queste sono domande comunia molti giovani che, una voltainseriti nel mondo lavorativo,pensano all’utilità o meno dimettere a frutto per la futurapensione gli anni trascorsi suibanchi dell’università, tenendopresente che 1000 euro in atti-vità lavorativa hanno un certovalore, ma 100 euro nell’età po-stlavorativa, quando vengonomeno i guadagni, possono es-sere un tesoro.Certamente l’istituto del riscat-

to ai fini previdenziali ha persomolto in ordine di convenien-za, dati i costi e i minori bene-fici.Può dunque esser di un certointeresse tracciare un quadrodelle condizioni che lo regola-no e i vantaggi che se ne pos-sono trarre.Innanzitutto mettiamo una li-nea di separazione tra riscattiper impieghi in rapporto di di-pendenza (pubblica Inpdap eprivata Inps) e quelli per lavoroin convenzione e del pianetaprevidenziale Enpam.Senza dubbio per i riscatti del-la laurea (e degli altri periodiammessi) con il sistema contri-butivo, la convenienza dell’ope-razione si è molto ridimensio-nata. Tenendo conto che, in ba-se alla normativa attuale, que-sti anni non possono essere uti-lizzati per maturare i 40anni di anzianità con-tributiva e tenendo an-che presente la possi-bilità (peraltro molto di-scussa) di utilizzarli perraggiungere i 35 anni dicontribuzione minimanecessari per la pensio-ne di anzianità non vadimenticato anche ilprogressivo avvicinarsidell’età minima per lepensioni di anzianità aquella di vecchiaia.Riguardo poi i beneficieconomici per un mag-giore montante dovutiai versamenti di riscat-to bisogna mettere sulpiano della bilancia daun lato il vantaggio fi-

scale che permette di recupera-re una parte del costo e dall’al-tro i rendimenti di forme alter-native di impiego tra cui quellain un fondo pensione integrati-vo, tenendo però ben presentetutte le incertezze dei rendimen-ti dei fondi pensione legati agliandamenti economici.Il recupero degli anni riscatta-bili conviene ancora a chi aven-do maturato prima del 31 di-cembre 1995 i 18 anni di an-zianità contributiva previden-ziale può andare in pensione colsistema retributivo, ma soprat-tutto a coloro che col sistemamisto retributivo-contributivopossono integrare coi periodiriscattati (se si riferiscono a pe-riodi antecedenti la riforma in-trodotta colla legge 335/1995)gli anni mancanti alla titolaritàal 31 dicembre 1995 dei 18 an-

IN-F

UTUR

O12

Ci si chiede se è ancora un investimento redditizio. L’interrogativo se lopongono soprattutto i giovani una volta inseriti nel mondo del lavoro

A proposito di riscattoTracciamo un quadro delle condizioni

di Marco Perelli Ercolini (*)

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IN-FU

TURO

13ni di anzianità e venire così adottenere il calcolo della pensio-ne interamente col sistema re-tributivo, certamente più van-taggioso del calcolo col siste-ma contributivo, a maggior ra-gione se coi nuovi coefficien-ti di calcolo ulteriormente pe-nalizzanti il trattamento eco-nomico.Tuttavia, qualora col sistemamisto si maturi solo una mag-gior anzianità contributiva peril calcolo retributivo senza rag-giungere i 18 anni per un cal-colo interamente retributivo, vasoppesato il beneficio che nederiva e i contributi che si deb-bono versare, tenendo presen-te i coefficienti di rendimentoche vengono applicati per que-sti periodi riscattati. Il discorso è differente per i ri-scatti nelle pensioni Enpam.Lasciando il discorso del riscattodell’allineamentonella Quota B delFondo generale onelle pensioni delFondo speciale del-la medicina gene-rale e pediatria dibase che incide so-lo aumentando ilmontante su cui calcolare lapensione, il riscatto nella previ-denza Enpam fa maturare unaanzianità utile sia ai fini del rag-giungimento dell’anzianità mi-nima per il diritto alla pensio-ne (pensioni di anzianità) sia aifini del calcolo di una migliorepensione per una maggior an-zianità contributiva.Riguardo poi alla richiesta diriallineamento contributivo al-la fascia più alta per ogni sca-glione nella Quota A del Fon-do generale, va tenuto presen-te che questi contributi sonototalmente deducibili ai fini fi-scali e che una maggior contri-buzione porta a calcoli di unamiglior trattamento di pensio-ne anche se la pensionedel Fondo generale –Quota A va vista nel-l’ottica solo di una in-tegrazione di redditoe non di una pen-sione piena.

Il riscatto e l’allineamento so-no ancora ancorati a vecchi co-efficienti di calcolo dei contri-buti da versare per la riservamatematica a fronte dei futu-ri migliori calcoli di pensione;col prossimo anno andranno invigore nuove tabelle e per il ri-scatto e l’allineamento i con-tributivi saliranno di un 25-28per cento in più, provvedimen-to necessario per mantenere inequilibrio la Cassa in relazioneai nuovi parametri di speranzadi vita: una maggior sopravvi-venza di circa 2-2,5 anni in 10anni!Va tenuto presente che attual-mente i meccanismi di bilancia-mento contributi/erogazionicomportano nell’Enpam unaestinzione del debito, relativo al-le contribuzioni versate, in 8 an-ni circa che in caso di riscatto oallineamento per gli sgravi fisca-

li scendono a po-co meno di 4 perle tasche del medi-co; nella previden-za Inps/Inpdap conle pensioni a calco-lo contributivo ilcoefficiente per i65 anni compor-

ta la necessità di quasi 17 an-nualità di pensione per la co-pertura del capitale accanto-nato (non si calcola il fruttife-ro di tale capitale che dovreb-be compensare i caricamentidella gestione e la relativa am-ministrazione) all’atto della li-quidazione: l’interessato nonha la disponibilità del capitalee solo dopo gli 82 anni potràgodere di altri incrementi oltrele somme pagate nell’accanto-namento. ■

(*) Consigliere di amministrazione Enpam

Adozionie rimborsi

Con Dpcm 27 aprile 2006 (in G.U.11 agosto 2006 numero 186) è sta-to deliberato su proposta del mini-stro per le Pari Opportunità, di con-certo con il ministro dell’Economia edelle Finanze, il parziale rimborso del-le spese sostenute dalle coppie adot-tive di minori all’estero, rispettivamen-te negli anni 2005, 2006 e 2007, co-perto con lo stanziamento di Euro10.000.000,00, previsto per gli anni2006, 2007, 2008 (a copertura del-le agevolazioni di cui all’art. 1, com-ma 152 della legge 30 dicembre2004, n. 311), sommato ai residui2005. Ai genitori adottivi, residenti sul ter-ritorio nazionale, con reddito com-plessivo fino a 70.000,00 euro, cheabbiano adottato uno o più minoristranieri per i quali sia stato autoriz-zato l’ingresso e la residenza perma-nente in Italia nel periodo compresotra il 1° gennaio ed il 31 dicembre ri-spettivamente degli anni 2005, 2006e 2007, è concesso un rimborso del-le spese sostenute per l’adozione mo-dulato secondo il reddito, con esclu-sione del 50 per cento delle spese,portate in deduzione della dichiara-zione dei redditi ai sensi dell’articolo10, comma 1, lettera l-bis), del de-creto del Presidente della Repubbli-ca 22 dicembre 1986, n. 917.Va inoltrata apposita istanza corre-data dalla documentazione richiesta,da presentare entro il 31 luglio deglianni 2006 (per quest’anno il termi-ne per la presentazione delle istanzecon Dpcm 25 luglio 2006 è stato pro-rogato al 30 novembre 2006), 2007e 2008, a mezzo raccomandata A/R,indirizzata alla Presidenza del Consi-glio dei Ministri - Commissione perle adozioni internazionali, Largo Chi-gi n. 19, cap. 00187 Roma, utilizzan-do il Modello A allegato al decreto ereperibile sul sito www.commissio-neadozioni.it.

m.p.e

Attesenuovetabelle

nel 2007

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PREV

IDEN

ZA-IN

14

I dati del Casellario centrale

Pensioni: da settembrerecuperi e rimborsi

C ome avviene tutti glianni, anche per il 2006è giunto il momento di

inserire nell’archivio dell’En-pam i dati provenienti dal Ca-sellario Centrale dei Pensiona-ti. Ancora una volta, infatti,alla fine di giugno sono per-venuti i file del Casellario, ge-stito presso l’Inps. Se si ha soltanto una pensio-ne, oppure se si hanno piùpensioni, ma vengono tuttepagate dallo stesso Ente pre-videnziale (ad esempio unapensione propria dell’Inps eduna di reversibilità del propriomarito defunto, sempre liqui-data dall’Inps), non c’è biso-gno dell’intervento del Casel-lario: sarà l’unico Ente che finda gennaio applicherà la giu-sta tassazione sugli importierogati. Se invece si hannopiù pensioni liquidate da En-

ti previdenziali diversi, il Ca-sellario diventa essenziale peruna corretta determinazionedell’imposta.A febbraio, quindi, ciascun En-te pagatore trasmette al Casel-lario i dati delle pensioni pagatenel primo bimestre dell’anno; ilCasellario li mette insieme e, do-po una complessa elaborazione,a giugno comunica ai singoli Isti-tuti previdenziali il reddito com-plessivo di ciascun pensionato el’imposta che deve essere tratte-nuta per l’anno in corso. L’Enpam è pesantemente in-

teressato da questa operazio-ne, in quanto praticamentetutti i medici italiani hanno al-meno due pensioni: quelladella “Quota A” del Fondo diprevidenza generale, a cuicontribuiscono in virtù dellasemplice iscrizione all’Alboprofessionale, e quella relati-va alla loro attività principale(Inps se ex dipendenti da ca-sa di cura, Inpdap se ex dipen-denti ospedalieri, Enpam Fon-di Speciali se ex convenziona-ti o “Quota B” se liberi pro-fessionisti), oltre ovviamentealle migliaia di pensioni liqui-date a superstiti di pensiona-ti deceduti da un qualsiasi En-te previdenziale. Fino a tre an-ni fa, la differenza di tassazio-ne che emergeva dai calcoli

del Casellario doveva essereprelevata sulla pensione di im-porto più basso: accadeva co-sì che quanti percepivano dal-l’Enpam solo la pensione di“Quota A” (di entità non mol-to consistente), spesso la ve-devano azzerata per via del-l’aumento delle imposte e nondi rado dovevano attendere fi-no al gennaio dell’anno suc-cessivo per poterla percepiredi nuovo. Di qui centinaia ditelefonate e lettere di prote-sta che piovevano sugli Ufficidell’Ente. Da un biennio, in-vece, la differenza di tassazio-ne viene ripartita fra i diversiEnti eroganti in misura propor-zionale al rispettivo imponibi-le, ed in questo modo moltidei problemi sono stati risolti.Dal Casellario possono co-munque arrivare anche sorpre-se positive: ad esempio perdeduzioni per carichi familia-ri non correttamente operate,oppure per riduzioni di impo-nibile non conosciute, da cuisi originano dei conguagli at-tivi. Ovviamente, sia le maggioriimposte sia le restituzioni diprelievi effettuati in eccesso,dipendono da un’ulteriore ela-borazione informatica del ruo-lo pensionistico, che viene ef-fettuata in sede Enpam. Que-sta elaborazione, che richiedeanch’essa un certo lasso ditempo per poter essere com-piuta, è molto importante per-ché, oltre a comporre le diver-se tipologie degli iscritti chesono interessati dagli interven-ti, può portare alla luce ancheerrori evidenti compiuti dalCasellario. In tali casi, natural-

di Giovanni Vezza (*)

Essenziale il Casellariose si hannopiù pensioni

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PREVIDEN

ZA-IN

15mente, il dato pervenuto nonviene utilizzato ed il malfun-zionamento viene tempestiva-mente segnalato al Casellario:la tassazione continua quindiprovvisoriamente ad essereoperata sulla base del solo im-ponibile Enpam, in attesa del-la rettifica dell’Inps. Per questi necessari tempi tec-nici, i dati del Casellario que-st’anno sono stati inseriti sul-le pensioni a partire dallamensilità di settembre (va-luta 1° settembre 2006).

I TRATTAMENTI PENSIONISTICI INTERESSATI

La trattenuta verrà effettuatacon modalità diversificate, a se-conda dell’entità del debitod’imposta e delle caratteristi-che della pensione su cui vieneoperata.Più precisamente:- in presenza di un imponibileannuo lordo relativo alle solepensioni dell’Enpam superioread € 25.000 e di un debitod’imposta (cioè le minori trat-tenute effettuate da gennaioad agosto 2006) fino a € 200,la trattenuta è effettuata inunica soluzione sulla pensio-ne di settembre;- se l’imponibile Enpam è in-feriore ad € 25.000 annui lor-di, in presenza di un debitod’imposta fino a € 100, latrattenuta è egualmenteeffettuata in unica soluzio-ne sulla pensione di set-tembre, fatta eccezione peril caso in cui il rateo venissecompletamente assorbito dal-l’operazione;- sempre se l’imponibile En-pam è inferiore ad € 25.000annui lordi, in presenza di undebito d’imposta superiore ad€ 100 o anche inferiore in ca-so di possibile azzeramentodel rateo, il debito è suddi-viso in sei rate di pari im-porto e trattenuto nellemensilità da settembre2006 a febbraio 2007. La ra-teizzazione riguarda 3.390pensioni (il 4,26% del totale).Sempre con la mensilità di set-

tembre sono stati messi in pa-gamento anche i rimborsidelle ritenute effettuate ineccesso nel corso dell’anno,ma soltanto se di entità infe-riore ad € 300. Per i creditid’imposta di entità superiore

(relativi a circa 400 posizioni),gli Uffici hanno ritenuto op-portuno effettuare una verifi-ca interna supplementare; incaso di esito positivo di taleverifica, il rimborso sarà liqui-dato entro il mese di dicem-bre 2006.Per dare un’idea della moledell’attività compiuta dai Ser-vizi operativi dell’Ente, bastipensare che, su 79.657 pen-sionati a settembre 2006, ben55.364 sono state le posizio-ni interessate dall’elaborazio-

ne del Casellario, cioè quasi il70% del totale. I dati di53.869 posizioni sono stati in-seriti nell’archivio Enpam e lamaggior parte di essi ha quin-di determinato variazioni inpositivo o in negativo sul ra-teo di settembre (anche sespesso di modesta entità). Indettaglio, sono 49.724 le po-sizioni interessate da un au-mento della trattenuta rispet-to alla mensilità di agosto (il62,42% del totale delle pen-sioni), mentre 708 (0,89% deltotale) hanno avuto una dimi-nuzione d’imposta e 3.437(4,31% del totale) sono rima-ste stabili.Le altre 1.495 posizioni nonsono state inserite perché ri-guardano soggetti cancellatio deceduti, oppure perché ildato utilizzato dal Casellarionon è risultato congruo conquello conosciuto direttamen-te dall’Enpam (come ad esem-pio, nel caso di nascita di nuo-ve pensioni Enpam in corsod’anno).Tali posizioni potranno certa-mente essere rettificate in oc-casione dei prossimi scambi didati fra l’Ente ed il Casellario,che ormai vengono effettuatipressoché regolarmente, concadenza trimestrale. ■

(*) Dirigente Enpam

“La trattenutaviene effettuatacon modalitàa secondadel debitoe della pensione

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Malattie polmonari “rare”

Non basterebbe, forse,un libro intero a dareuna descrizione analiti-

ca e completa delle oltre 130patologie che vengono “rac-colte” sotto la definizione di“malattie rare”. Ed è altrettan-to difficile rendere l’idea dellacomplessità “per alcuni versiaffascinante e certo di estremointeresse – sottolinea SergioHarari – della patologia pol-monare e del rapido diveniredelle conoscenze mediche, delloro determinante impatto nel-la gestione clinica e terapeuti-ca dei malati”.

“Malattie rare” vuol diremeno importanti e, quindiinteressanti?A dire il vero l’interesse deglispecialisti, in questi ultimi an-ni, è stato un crescendo conti-nuo. E non solo all’estero, co-me quasi sempre avviene, maanche in Italia, dove si è costi-tuito un apposito “Registro Ita-liano delle Pneumopatie Infil-trative” – il RIPID – ad opera ditutte le società scientifichepneumologiche.

E questo che ha comporta-to concretamente?In breve tempo da tutto il ter-ritorio nazionale sono stati se-gnalati al RIPID più di 1300 ca-si. Se questi esempi collabora-

tivi troveranno seguito, consen-si e si allargheranno su basi dinetwork europeo, la conoscen-za delle malattie rare potrà ave-re una svolta e finalmente po-tremo sperare che queste pa-tologie, relegate finora per lo

più nell’ombra e quindi conscarse speranze di essere cura-te al meglio, escano da questacondizione e non siano più, ap-punto, “orfane”.

Ma quante – e quali – sonole più importanti malattierare polmonari parenchima-li e vascolari?Le malattie interstiziali costi-tuiscono un gruppo eteroge-neo comprensivo di oltre 130patologie. Scarse e imprecisesono allo stato attuale le va-lutazioni epidemiologiche: siritiene, ad esempio, che inGran Bretagna un abitante su3-4000 sia portatore di una in-terstiziopatia polmonare e checirca 3000 persone ogni an-

no muoiano a causa di tali ma-lattie. La fibrosi polmonareidiopatica è certo fra questepatologie la più frequente, re-sponsabile di circa 1500 de-cessi l’anno nello stesso Pae-se. Secondo uno storico stu-dio americano del 1972 le in-terstiziopatie diffuse polmo-nari (IDP) riguardavano il 15%della pratica clinica di uno spe-cialista pneumologo. Tra il1975 e l’85 negli Stati Uniti idecessi per IDP sono stati cir-ca 5000/6000 all’anno. Un piùrecente studio effettuato nelNew Messico ci segnala unaincidenza di malattie intersti-ziali di 80,9 per centomila uo-mini e di 67,2 per centomiladonne. In tale studio soltantoil 6,9% dei pazienti era statosottoposto nel percorso dia-gnostico a biopsia chirurgica.Come per tutte le malattie ra-re, dobbiamo tener presenteche i dati sono sottostimati.

Eppure lei sostiene che la si-tuazione sta migliorando as-sai velocemente…La recente diffusione di meto-diche più sofisticate di diagno-si accessibili, prima fra tutte laTAC ad alta risoluzione, ha no-tevolmente migliorato ed inparte risolto i problemi diagno-stici di alcune di queste pato-logie, aumentando in modo

Lavoro di squadra per conoscere meglio il problema che sitrascina da anni e sembra lontano da soluzioni. Sono pochi ipazienti colpiti dal male e le case farmaceutiche non possonoinvestire gli imponenti capitali necessari alla ricerca, perché nonavranno mai una resa diretta. Ma oggi qualcosa sta cambiandodi Andrea Sermonti

Le nuovenormativeeuropee

e italiane

Ospedale San Giuseppe di Milano: parla Sergio Harari,direttore dell’Unità operativa di pneumologia

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L’INTERVISTA

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notevole la stessa “sensibilitàdiagnostica”. E di conseguen-za si è avuto un importante in-cremento del numero di dia-gnosi e di interesse. Restano inogni modo – a seconda deiPaesi, delle esperienze e dei di-versi centri ospedalieri – so-stanziali differenze nella prati-ca diagnostica, ovvero negliapprocci per l’identificazionedella malattia. Inoltre, le con-tinue riclassificazioni anatomo-patologiche di alcune di que-ste malattie ed in particolaredelle fibrosi, se da un lato dan-no conto dell’interesse e del-l’attenzione che esiste nellamateria, dall’altro non sempli-ficano certo la diffusione del-

le conoscenze e lo sviluppo de-gli studi clinici riproducibili neltempo, già peraltro resi estre-mamente complessi dalla rari-tà delle patologie stesse.

In che senso?Le faccio due esempi chiarifi-catori: le biopsie transbron-chiali vengono effettuate inun terzo dei pazienti in Inghil-terra, mentre sono estese aidue terzi dello stesso tipo dipazienti in America; comed’altronde la biopsia polmo-nare a cielo aperto, che vieneeseguita nel 7,5% dei mala-ti in Inghilterra e nel 42% inAmerica. ■

IL PROGETTO ‘RIPID’, REGISTRO ITALIANODELLE PNEUMOPATIE INFILTRATIVE DIFFUSE

Nato nel 1999 con l’intento di costituire un Registro nazionale dei pazien-ti con malattie rare polmonari comune a tutte le Società scientifiche pneu-mologiche italiane, ha un Comitato Scientifico costituito da esperti prove-nienti dall’AIPO, SIMER e Capitolo Italiano della World Association on Sar-coidosis and Other Granulomatoses (WASOG). Il RIPID ha reso possibile laraccolta di oltre 1300 segnalazioni da numerosi Centri italiani, e più recen-temente ha attivato un sito web per una raccolta di dati più efficace: a tut-t’oggi sono stati registrati più di 4000 nuovi casi. Il Progetto RIPID neglianni si è poi sviluppato attraverso diverse attività, tutte con il comune obiet-tivo di migliorare la diffusione della conoscenza delle malattie polmonarirare: convegni in tutta Italia ed in occasione dei principali congressi nazio-nali (sempre con un taglio didattico ed interdisciplinare caratterizzato dal-la discussione di casi clinici esemplificativi da parte di radiologi-patologi epneumologi), pubblicazione scientifiche, costituzione di un CD interattivosulla diagnosi e terapia delle malattie polmonari rare. Lo sviluppo del Re-gistro ha inoltre dato la possibilità al mondo pneumologico italiano di par-tecipare a studi clinici internazionali e mettere a confronto la nostra espe-rienza – oggi la più consistente in Europa – con quelle di altri Paesi (ame-ricana in particolare). La frequentazione del sito RIPID ha inoltre consenti-to maggiori contatti tra i soggetti interessati alle malattie polmonari rare– anche tra medici e pazienti – ponendo le basi per proficue collaborazio-ni a scambi di esperienze. Tutto questo lavoro è particolarmente impor-tante, data la scarsa esperienza ad oggi disponibile sulle malattie rare ingenere e su quelle polmonari in particolare, ed ha già prodotto significa-tivi miglioramenti nel nostro Paese come attenzione da parte dei medici ecome miglioramento della diagnosi.

I COMPITI DEL “CENTRO DI RIFERIMENTO”1 – Facilitare la diagnosi e definire una strategia per la gestione della

malattia;2 – Elaborare e far circolare i protocolli per la gestione della malattia;3 – Coordinare le attività di ricerca, particolarmente nell’epidemiologia;4 – Partecipare in eventi di istruzione e formazione dedicati ai professio-

nisti sanitari, ai pazienti e alle loro famiglie;5 – Animare e coordinare le organizzazioni sanitarie e socio-medicali;6 – Diventare un’interfaccia privilegiata per le autorità e le associazioni

dei pazienti.

IL “PROGRAMMA SULLE MALATTIE RARE” 1 – Conoscere meglio l’epidemiologia delle malattie rare;2 – Riconoscere la specificità delle malattie rare;3 – Elaborare informazioni sulle malattie rare a beneficio di pazienti, ope-

ratori sanitari e grande pubblico;4 – Preparare i professionisti a una migliore identificazione delle malat-

tie rare;5 – Organizzare lo screening e l’accesso ai test diagnostici;6 – Migliorare l’accesso all’assistenza e alla qualità nella gestione del pa-

ziente;7 – Proseguire lo sforzo a favore dei farmaci orfani;8 – Soddisfare il bisogno di sostegno specifico ai pazienti affetti da ma-

lattie rare e sviluppare l’appoggio alle associazioni dei pazienti;9 – Promuovere la ricerca e l’innovazione sulle malattie rare, in partico-

lare per quanto riguarda i trattamenti;10 – Incrementare le collaborazioni nazionali ed europee nell’area delle

malattie rare.

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C’era una volta lo steto-scopio. Potrebbe ini-ziare in questo modo

un articolo che volesse breve-mente raccontare a che puntoè arrivata la ricerca nel campodella diagnostica non invasiva inambito cardiovascolare. Appareinfatti lontanissimo il tempo incui la semeiotica clinica insegna-va che per esaminare lo stato disalute del cuore, dopo la raccol-ta dell’anamnesi, c’era solol’ascolto del suo ritmo e dei suoisuoni, irrinunciabili strumenti peruna diagnosi attendibile e raffi-nata. I cardiologi più bravi riu-scivano infatti a distinguere adorecchio le modificazioni del pri-mo e secondo tono, e auscul-tando il terzo classificavano glischiocchi d’apertura e i soffi car-diaci, mentre con il quarto tonopotevano diagnosticare perfinouna insufficienza cardiaca. Oggi, la semeiotica, ancoraestremanente valida nella ricer-

ca diretta di quelle informazio-ni e di quei segni obiettivi che ilmedico deduce dal paziente tra-mite i suoi organi di senso (pal-pazione, ascultazione, vista ecc.),nel corso della fase della diagno-si si avvale di dati biologico-mo-lecolari sempre più accurati e,soprattutto, di una serie di tec-nologie inimmaginabili fino auna trentina di anni fa. Quandoa ricoprire il ruolo di regina as-soluta e irrinunciabile della dia-gnostica strumentale di routinec’era quasi unicamente l’elettro-cardiografia tradizionale. Unametodica che, facendo tesorodelle raggiunte conoscenze sul-la biofisica della contrazione car-diaca, divenne fin dalla sua sco-perta, una settantina di anni fa,il primo passo nella valutazionedella vitalità e della funzionalitàmiocardica. Da allora la scena siè ripetuta ogni giorno milioni divolte in tutto il mondo: l’occhiodel cardiologo, come quello del

più esperto criptologo, segue ilpennino che traccia sulla cartamillimetrata le onde dell’elettro-cardiogramma, decifrando dal-la loro forma le indicazioni es-senziali per scoprire un bloccodi conduzione, una necrosi oquella ipertrofia ventricolare chenel linguaggio comune suscitala paura del “cuore ingrossato”.E chi volesse raccontare lo svi-luppo della diagnostica cardio-logica per immagini dovrebbe ri-conoscere che è proprio a par-tire da quest’ultima condizioneclinica, la cardiomegalia, che nel-l’immaginario collettivo riman-da inevitabilmente all’idea di uncuore gonfio di pena e di dispia-ceri, è venuta la spinta alla ricer-ca e alla sperimentazione di nuo-vi strumenti d’indagine. Di fron-te a un referto radiografico deltorace che mette in evidenzadiametri del cuore aumentati,infatti, al cardiologo sono sem-pre state chieste spiegazioni che

Parla il prof. Francesco Fedele, romano, 54 anni, uno dei pionieriitaliani nella computerizzazione in ecocardiografia. Specialista incardiologia dal 1979, dal 1985 al 1990 è stato professore associatodi Fisiopatologia cardiovascolare e di Cardiologia presso l’Univer-sità dell’Aquila. A 42 anni ha vinto il concorso da professore ordi-nario di prima fascia ed è stato chiamato dall’Università La Sa-pienza di Roma a ricoprire in sucessione il ruolo di titolare dellaIII Cattedra di Cardiologia, primario della prima Divisione di ma-lattie dell’apparato cardiovascolare e infine la posizione di diret-tore del Dipartimento di scienze cardiovascolari e respiratorie. Dal2000 è anche direttore della prima Scuola di specializzazione

di Giorgio Bartolomucci (*)

Dallo stetoscopioA Roma, dal 19 al 21 ottobre, seicento specialisti provenienti da tuttoil mondo, parteciperanno a un importante congresso di cardiologiadove saranno posti sul tappeto, illustrati ed esaminati, i maggiori problemi e i successi ottenuti dalla medicina moderna nel campo, sempre irto di difficoltà, del funzionamento del nostro cuore

Il prof. Francesco Fedele

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L’INTERVISTA

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frequentemente la semplice elet-trocardiografia non permettevadi dare.“Elettrocardiogramma ed ecocar-diografia - spiega il prof. France-sco Fedele, direttore del diparti-mento di Scienze cardiovascola-ri e respiratorie dell’Università diRoma - servono entrambi a stu-diare come funziona il cuore, mase con il primo riusciamo a regi-strarne l’attività elettrica per rile-vare irregolarità di funzionamen-to, è soltanto con la messa a pun-to della ecocardiografia che sia-mo riusciti a raccogliere informa-zioni su come è fatto il cuore. Laregistrazione e la valutazione del-le differenze fra le onde sonoreinviate verso l’interno del toracee gli eco riflessi, permettono in-fatti la ricostruzione di immaginicardiache fondamentali per capi-re, fra l’altro, se le valvole funzio-nano regolarmente, se le paretidelle camere si muovono bene,oppure se le cavità interne si so-no allargate”.“Oggi – sostiene il prof. Fedele -se si vuole esplorare realmente afondo problematiche quali le di-sfunzioni contrattili o la microcir-colazione nel tessuto miocardi-co, è quasi impossibile non ricor-rere, in ambiti superspecialistici,a tecniche computerizzate dinuovissima generazione. Stiamoparlando di metodiche di cui,molto spesso, i medici non spe-

cialisti conoscono appena il no-me e l’indicazione, ma che nel-l’ambito della clinica cardiologi-ca e cardiochirurgica trovano unasempre maggiore applicazione.Il nostro congresso di Roma faràil punto sullo stato dell’arte del-l’imaging in ecocardiografia (tri-dimensionale, TDI, ecocontrasto-grafia) ma anche sull’uso diagno-stico della risonanza magneticanucleare e della tomografia as-siale computerizzata. A differen-za di molte altre manifestazionicongressuali, però, nel nostro in-contro non si partirà dalle pro-blematiche tecnologiche ma da

quelle cliniche. In altre parole, conun approccio decisamente prag-matico, si discuterà di come le tec-niche strumentali più avanzatepossono aiutare il cardiologo, epiù in generale, ogni medico nel-la pratica quotidiana clinica”.Dal programma del congresso edalla lettura dei temi che verran-no discussi, si comprende comela cardiologia, proprio con l’aiutodella tecnologia e della compute-rizzazione, abbia raggiunto livel-li di indagine molto sofisticati ingrado di fornire dati sulla cinesiglobale e regionale del cuore, es-senziali a valutare le lesioni ische-miche e le complicanze dell’infar-to miocardico, ma anche a diffe-renziare le varie cardiopatie acqui-site (dilatativa, ipertrofica, restrit-tiva, aritmogena) da quelle con-genite. “Senza dimenticare – conclude ilprof. Fedele – che con un ecodop-pler si può fin da oggi compiereuno studio completo delle valvo-le, della loro struttura anatomica,della funzione e dei flussi trans-valvolari, mentre con una ecogra-fia transesofagea per atrio destropossiamo studiare le cavità cardia-che e il loro contenuto. Senzadubbio l’imaging sta cambiandoil volto alla cardiologia moderna”. È proprio vero: c’era una volta lostetoscopio… ■

(*) Dirigente Enpam

in cardiologia e dal 2004 direttore del Dipartimento assistenzialeintegrato malattie cardiovascolari e respiratorie del PoliclinicoUmberto I di Roma. Nel 1987, il prof. Fedele fu tra gli organizzatoridi uno dei primi congressi italiani dedicato all’imaging applica-to alla clinica e in particolare all’applicazione della risonanza incardiologia. Questo autunno, vent’anni dopo, dal 19 al 21 ottobre2006, presiederà i lavori del X World congress of echocardiogra-phy and cardiovascular imaging, che si svolgerà, in collaborazio-ne con la Società italiana di ecocardiografia cardiovascolare, perla prima volta a Roma nei saloni dell’hotel Cavalieri Hilton e a cuiparteciperanno oltre 600 specialisti provenienti da tutto il mondo

all’«imaging»

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11 S

ETTE

MBR

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Prognosi infausta: rischio tumore

È vera la tosseda Ground Zero

Marvin ha avuto un ictus,Regina i polipi al naso,John soffre di asma,

Mike ha un nodulo di cinque mil-limetri in un polmone: un'ade-renza che si è formata attorno aun frammento di metallo respi-rato dopo il crollo delle Torri Ge-melle. Sono quasi tutti malati glieroi di Ground Zero, secondouno studio condotto sui soccor-ritori del World Trade Center. Lostudio del Mount Sinai MedicalCenter, uno dei templi della me-dicina di New York, si è concen-trato in particolare sui problemirespiratori, la cosiddetta 'tosseda Ground Zero' ridicolizzata damolti fuori New York finora co-me un disturbo psicosomatico.Gli scienziati autori della ricercahanno scoperto che le polveri delcrollo delle Twin Towers respira-te da operai, infermieri, pompie-ri e poliziotti nei giorni successi-vi agli attentati sono state unavera e propria bomba a orologe-

ria. Per gli eroi di Ground Zero laprognosi è infausta: l'attesa è divedere un aumento dei casi ditumore tra i soccorritori. L'ana-lisi del Mount Sinai Medical Cen-ter ha preso in esame circa 9.500casi e rappresenta la prima con-ferma ufficiale delle preoccupa-zioni e dei malanni che da anniaffliggono le persone che han-no lavorato tra le macerie fu-manti del World Trade Center.

Mali reali,non psicosomatici

''Non dovrebbero esserci piùdubbi. Non è solo immaginazio-ne. I nostri pazienti sono mala-ti'', ha detto Robin Herbert, co-direttore del programma diMount Sinai. Con Herbert hapresentato i risultati dello studioHillary Clinton: ''Basta coi dub-bi. Ora pensiamo alle cure'', hadetto la senatrice di New Yorkaggiungendo una critica al go-verno federale che all'epoca “futroppo rapido a sostenere chel'aria di Ground Zero era sicura”.Lungi dall'essere sicura, l'aria re-spirata dai soccorritori era in re-altà un micidiale cocktail di ve-leni finito nei polmoni, oltre chedei residenti della zona, di circa40 mila persone accorse comevolontari. Lo studio, che ne haseguito solo una piccola parteper due anni - tra luglio 2002 eaprile 2004 -, ha scoperto che iprimi ad arrivare, i più coraggio-si, sono anche quelli che hannopagato il prezzo più alto.

Sei su dieci, sani prima, malati dopo 11/9

Sette volontari su dieci dellacampionatura hanno avutoproblemi respiratori e molti,cinque anni dopo, non accen-nano a migliorare. Tra i non fu-matori, il 28 per cento ha ma-nifestato anomalie respirato-rie, il doppio della media na-zionale. Uno su cinque ha og-gi una ridotta capacità polmo-nare, cinque volte la norma. Traquanti prima del'11 settembreerano sani come un pesce, il61 per cento ha manifestatodisturbi.

Molti illegalitra i soccorritori

Nessuno sa esattamente quan-te persone corsero a dare unamano dopo l'attacco. Moltinon erano neppure newyor-chesi. L'ipotesi di lavoro di 40mila soccorritori includeva an-che tecnici delle comunicazio-ni di Chicago, operai della Ca-lifornia, immigranti illegali chenon hanno lasciato il loro no-me e che sono tornati da allo-ra nella clandestinità. Oltre chea Ground Zero, alcuni di lorohanno lavorato a Staten Island,nel centro di raccolta delle ma-cerie di Fresh Kills. Molti paga-no con la salute il prezzo dellaloro abnegazione perché nonhanno voluto o non hanno po-tuto indossare le maschere re-spiratorie, perché era stato ga-rantito loro che fumi altamen-te tossici non erano nocivi. ■

Uno studio effettuato dal “Mount Sinai Medical Center” di NewYork ha scoperto che le polveri sollevate dal crollo e respiratedai soccorritori hanno provocato grossi danni alla salute

foto di Dave Thom

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11 SETTEMB

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L’11 settembre 2001ritardò l’influenza

L'11 settembre ha prodot-to i suoi effetti anche sulpicco di influenza stagio-

nale negli Usa, ritardandolo, nel2001, di due settimane rispet-to agli altri anni. È quanto emer-so da uno studio compiuto daesperti del Children's Hospitaldi Boston, che mostra come ilperiodo in cui si registra il pic-co di casi sia caduto, nell'annodell'attentato alle torri, all'ini-zio del mese di marzo, mentredi solito cade intorno alla metàdi febbraio. Secondo quanto ri-ferito sulla rivista PLoS Medici-ne sarebbe stata la riduzione dei

voli fra gli stati Usa, intervenu-ta dopo l'attacco, ad aver pro-dotto il cambiamento. Gli stu-di sull'influenza dei viaggi aereisulla diffusione di infezioni vi-rali sono divenuti di grande in-teresse soprattutto in seguito almaterializzarsi di una possibileminaccia di nuove epidemie glo-bali, minaccia portata dal virusdei polli H5N1. Per questo gliesperti dell'ospedale pediatricoUsa, diretti da John Brownstein,hanno incrociato dati sui picchid'influenza stagionale e sul traf-fico aereo interno agli Stati Uni-ti, considerando nove regioni

Usa dal 1996 al 2005 alla ricer-ca di eventuali connessioni. Gliesperti hanno trovato che me-diamente il virus impiega duesettimane ad “invadere” gli Usae che il picco di casi e di com-plicanze (polmonite e decessi) siregistra di solito intorno al 17febbraio, con una variabilita'massima di due giorni. Invecenel 2001, a causa delle restrizio-ni imposte per motivi di sicurez-za al traffico aereo domestico ea causa dell'effetto che il terro-rismo ha prodotto sugli statuni-tensi, il picco si è registrato il 2marzo. ■

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GEN

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Accra (Ghana). Eccitantiescursioni lungo le rive delpiù grande lago artificia-

le del mondo, emozionanti bat-tute di pesca sulle piroghe dei pe-scatori locali, traversate del lagofino ai 3120 chilometri quadratidel Digya National Park, dove èpossibile ammirare una grandevarietà di animali selvaggi dellasavana in libertà... Leggerete tut-to questo e molto di più, sulle gui-de turistiche e i resoconti di viag-gio a Yeji, centro-nord del Gha-na, trentacinquemila abitanti sul-le rive del lago Volta, il più gran-de bacino artificiale del mondo,lungo 560 chilometri e largo inmedia una quindicina. Creato nel1965, il lago ha trasformato e mi-gliorato le condizioni ambientalie di vita di quella che era cono-sciuta come la Costa d'Oro e cheè oggi, tra le ex-colonie dell'Afri-ca Occidentale, quella che ha digran lunga i minori problemi eco-nomici e politici. Ma non è basta-

to a sollevare la soglia di povertàdelle popolazioni rurali della zo-na, non ha intaccato le tradizio-ni e la cultura di gruppi etnici vis-suti per secoli nel più completoisolamento, e neppure purtrop-po le loro consuetudini più spa-

ventose. Così, sulle guide, nontroverete ovviamente neppure unaccenno al problema che fa diYeji uno dei centri dello schiavi-smo più ripugnante del terzo mil-lennio: quello degli schiavi bam-bini, venduti dalle famiglie ai pe-scatori del grande lago, tenutiprigionieri in condizioni di gravedenutrizione, picchiati e costret-ti a turni massacranti di lavori pe-ricolosi e non di rado mortali.

Spesso le famiglie non sono con-sapevoli del destino che infliggo-no ai loro figli, talvolta pensanoo sperano, affidandoli a chi è ingrado di offrire loro un lavoro si-curo, di garantirgli una vita mi-gliore. Ma in realtà non se ne cu-rano granché: essendo diffusissi-ma la poligamia, molti nuclei fa-miliari sono composti da dieci,dodici, anche quindici bambini.Sacrificarne alcuni vendendoli aitrafficanti, per provvedere alle ne-cessità dei più fortunati, vieneconsiderata quasi una prassi ine-luttabile. E il commercio dei bam-bini finisce così con il diventareun'attività redditizia: soprattuttoper chi li acquista, perché un pic-colo schiavo non viene pagato piùdi quaranta o cinquanta dollari.E da quel momento la sua vita di-venta un incubo.“Il mio incubo è cominciato unamattina di tre anni fa, quando unuomo si era presentato all'ingres-so della nostra capanna”, ha rac-

Pensaci bene: ci sonoVenduti il più delle volte dalle famiglie ai trafficanti dietroirrisori compensi. Nel Ghana i Fatebenefratelli hanno costruito una casa famiglia per le madri-bambine. Da anni un’or-ganizzazione internazionale cerca di riscattare le piccole vittime

testo e foto

di Ezio Pasero

Le madri ospiti della casa famiglia dei Fatebenefratelli a Asafo

E la loroesistenzadiventa

un incubo

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TE CHE SO

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tre anni di inferno al quale è so-pravvissuta a stento, è riuscita asfuggire a quel destino tremendo:grazie agli operatori dello IOM cherecentemente, oltre a lei, sono riu-sciti a liberare, riscattandoli, altri cen-toquarantaquattro piccoli schiavi. La-voravano tutti, nella regione di Yeji,a bordo di alcune imbarcazioni, alservizio dei pescatori che a loro vol-ta li avevano comperati da traffican-

comunità e di garantire loro un fu-turo. Ma si tratta spesso di speranzevane, perché in Africa la schiavitù in-fantile continua a essere una piagasociale molto diffusa, e non sempreè motivata solo da problemi econo-mici. Sempre in Ghana, per esem-pio, tra la popolazione degli Ewe, cheinsieme agli Ashanti e ai Dagombasono uno dei principali gruppi etni-ci del Paese, è radicata nella tradizio-ne la cosiddetta Trokosi, che signifi-ca “schiava di Dio”: la figlia che si èmacchiata di qualche reato, anchenon grave, viene affidata dalla fami-glia a un sacerdote tradizionale, e ilperiodo di schiavitù può durare finoa cinque anni, durante i quali la bam-bina deve sottostare a ogni generedi ordini e abusi. Poi, se sopravvive,

i bambini schiaviti locali. Affamati e malati,magrissimi e con il corpo co-perto di lividi e fratture, a te-stimonianza delle percossesubite, tutti di età compresafra i tre e i quattordici anni,hanno raccontato che diver-si loro compagni di sventu-ra erano morti annegati, sfi-niti dopo ore e ore ininter-rotte di pesca, trascinati dal-le correnti del lago.Una volta liberati, i bambi-ni sono stati portati in uncentro di assistenza, per re-

cuperare le forze fisiche e psicolo-giche per tornare dalle rispettive fa-miglie. La maggior parte di loro, cheha spesso anche subito violenze ses-suali, soffre di gravi problemi psico-logici e psicosomatici, ha difficoltàa guardare negli occhi gli interlocu-tori, cova rabbia e rancori quasi im-possibili da estirpare. Così, anche ilrientro nelle famiglie diventa diffi-cilissimo. Oppure, sono le madri arifiutarli, sostenendo di non avere imezzi economici per occuparsene.A queste madri, gli operatori delloIOM danno il denaro necessario permantenere i bambini per due anni,in cambio della promessa che que-sti verranno mandati a scuola, nel-la speranza di reintegrarli nella loro

può essere riscattata dalla famiglia etornare a casa.Non tornano invece mai più a casale ragazze violentate e che riman-gono incinte. Le famiglie d’originele cacciano e non vogliono averepiù nulla a che fare con loro. E nep-pure con le spose-bambine che fug-gono da mariti imposti, di quaran-ta o cinquant’anni più vecchi, chele hanno letteralmente comprate.Per cercare di salvarsi, queste ra-gazze fanno anche centinaia di chi-lometri nella foresta, camminandodi notte e nascondendosi di giornosugli alberi. Morirebbero di stenti,se non fosse per i rifugi offerti dal-le organizzazioni religiose occiden-tali. Come la casa-famiglia per lemadri-bambine costruita dai Fate-benefratelli accanto al loro ospeda-le di Asafo, nella zona nord-occi-dentale del Ghana: un dormitoriopieno di culle e di lettini, uno spa-zio comune che è soggiorno, cuci-na e stanza di ricreazione sotto unagrande tettoia, un orto e tanti al-beri di mango e di banane. Qui vi-vono una ventina di ragazze, le piùgiovani di quattordici o quindici an-ni, con i loro bambini, anche di po-chi mesi. Senza neppure il diritto disperare in un futuro diverso, che nonarriverà mai. ■

contato Rose Donkoah agli opera-tori dell'International Organizationfor Migration (IOM), che da annicerca di riscattare i bambini schiavi,pagandoli ai loro padroni, e si oc-cupa del loro reinserimento, spessopiù problematico della liberazione.Rose aveva appena undici anni,quando era stata venduta: “Porta-mi da un tuo familiare, mi aveva det-to quell'uomo”, ricorda. “Qualcheminuto dopo, mia madre si è avvi-cinata e mi ha detto che l’uomo miaveva appena comperato. I soldi leservivano per pagare la retta scola-stica di mia sorella maggiore. Avreidovuto seguirlo, eseguendo ognisuo ordine e comportandomi bene.Non l’ho mai più rivista. Poi quel-l'uomo mi ha venduto a sua volta

a un pescatore, un certo Jones Men-sah. E lui mi obbligava a lavorare do-dici ore al giorno. Se rifiutavo, mipicchiava. Se non prendevo abba-stanza pesce, mi picchiava. Usavaun remo della barca, mi faceva unmale insopportabile. Con me c’era-no altri bambini. Ci dava da man-giare tre volte alla settimana, in ge-nere la sera. Riempiva una scodellacon del kanke (è una specie di mi-nestra a base di miglio, cibo tradi-zionale di cui si nutrono i poveri,n.d.t.) e quello era il nostro pasto.La notte dormivo per terra, nella ca-panna degli attrezzi. E piangevo”.Rose non è più tornata dalla sua fa-miglia, probabilmente non ci torne-rà mai più. Ma lei, almeno, dopo

“Piaga sociale molto diffusa

Princella, 15 anni, e la sua bimba Emanuela, di 11 mesi

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DIBA

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O-IN

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Esistono rimedialla frode scientifica?

Il 2006 potrebbe essere ricor-dato come l’anno nero dellaricerca biomedica moderna.

Dopo lo scandalo che ha coin-volto Woo Suk Hwang per avertruccato i suoi studi sulla clona-zione terapeutica, è stata la vol-ta del norvegese Jon Sudbo cheha ammesso di aver falsificatoi dati di una ricerca, pubblicatada riviste mediche influenti co-me The Lancet e New EnglandJournal of Medicine, che soste-neva l’associazione dell’uso alungo termine di farmaci antin-fiammatori non-steroidei conuna riduzione del rischio di can-cro al cavo orale. A febbraio,ancora, il caso del giapponeseKazunari Taira al quale sono sta-

ti contestati diversi contributisull’RNA, alcuni dei quali pub-blicati su Nature, per l’irripro-ducibilità dei dati riportati.La stampa specializzata, diret-tamente coinvolta, non ha tar-dato a farsi sentire: con edito-riali ed articoli di approfondi-mento sta infatti portando

avanti da gennaio un dibattitosempre più acceso volto a risol-vere il problema crescente del-la frode scientifica.Se da un lato i tempi brevi chehanno portato allo scoperta deidati falsi riguardanti le cellulestaminali hanno mostrato comeil sistema vigente sia in gradodi autocorreggersi, dall’altro cisi chiede sempre con maggioreinsistenza quali soluzioni pre-ventive possano realizzarsi. Unpiù stretto controllo potrebbeinfatti avere degli effetti nega-tivi sulla ricerca stessa non por-tando ai risultati sperati, consi-derando, soprattutto, che “nes-suna legge può prevenire l’abu-so di fiducia” (Lancet 2006;367:1). Quali possono essere lesoluzioni alternative o integra-

tive al sistema tradizionale chesi avvale del giudizio di revisoriesperti del campo selezionatidagli editor? All’inizio di giugno un commen-to di Magne Nylenna e Sig-mund Simonsen pubblicato daThe Lancet ipotizzava l’applica-zione del “metodo Rose” rife-rendosi alla teoria che GeoffryRose nel 1985 descrisse nel li-bro “Le strategie della medici-na preventiva”, secondo la qua-le gli interventi preventivi, peressere efficaci, dovrebbero es-sere indirizzati a tutta la popo-lazione e non solo alle catego-rie a rischio (Lancet 2006; 367:1882-4). Secondo gli autori, in-fatti, ritenere gli scienziati chesi sono macchiati di frode mo-sche bianche di un sistema chefunziona bene non è esatto. Ladistinzione tra comportamenticorretti e scorretti non è sem-pre netta: errori compiuti inbuona fede nella valutazionedei dati, superficialità ed anchenegligenza sono casi che ben sidistinguono dalle frodi intenzio-nali. Per questa ragione, un in-tervento che coinvolga l’interacomunità scientifica può otte-nere maggiori risultati. I due au-tori elencano quindi cinquepunti cardine: non sottovaluta-re il fenomeno della frode scien-tifica e denunciare i casi sospet-ti; formulare una definizionechiara di plagio e frode scienti-

La scoperta della falsificazione di importanti studi pubblicati dallastampa specialistica, che si è verificata tra la fine dello scorsoanno e l’inizio del 2006, ha spinto la comunità scientifica adipotizzare soluzioni preventive. Il dibattito, sempre più acceso,caratterizza, da gennaio, editoriali e commenti di riviste come The Lancet, New England Journal of Medicine, Naturedi Claudia Furlanetto

“Nessuna legge può prevenire

l’abusodi fiducia”

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Seconda edizione con le nuove tabelle

Danno biologico

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L’opera “Danno biologico – Letabelle di legge”, concepita

nella sua prima edizione per con-sentire la diffusione e la correttaapplicazione della normativa in-troduttiva dell’indennizzo del dan-no biologico in ambito Inail, ha vi-sto integrata questa seconda edi-zione con le due tabelle volute dallegislatore in ambito di responsa-bilità civile auto: la prima promul-gata con D.M. 3 luglio 2003 (mi-cropermanenti), la seconda licen-ziata dalla Commissione ministe-riale del dicembre 2005.La guida, oltre a raccogliere tuttele indicazioni valutative di leggeattualmente utilizzabili per la sti-

ma del danno biologico perma-nente, affronta gli aspetti ineren-ti l’evoluzione del diritto ed i prin-cipi costituzionali, gli aspetti ter-minologici e le varie definizioni didanno biologico dal D. Lgs. n.38/2000 al Codice delle assicura-zioni private (D. Lgs. n. 209 del 7settembre 2005).Particolare cura è dedicata alle mo-dalità di uso ed ai criteri applicati-vi delle tabelle: la conoscenza ap-profondita del significato delle sin-gole voci è stata ritenuta presup-posto essenziale per la corretta ap-plicazione delle tabelle medesime.I numerosi riferimenti diagnostici-clinici ed epidemiologici, semprefinalizzati all’inquadramento me-dico-valutativo delle menomazio-ni consentono una utilizzazionedelle tabelle rapida e sicura. Il commento alle voci, rinnovatoe grandemente integrato rispet-to alla prima edizione, costituisceulteriore elemento di novità cosìcome la rinnovata appendice, nel-la quale ha trovato ampio spazioanche la trattazione di aspetti va-lutativi del danno all’attività lavo-rativa svolta con le relative lineeguida. ■Cimaglia G, Rossi P. Danno biolo-gico. Le tabelle di legge. 2a ed.Milano: Dott. A. Giuffrè Editore;2006. Euro 28,00.

IN-EDITORIA

fica in modo da poter interveni-re con azioni legali sui soggettiche li commettono; rendere ac-cessibili a ciascun ricercatore lelinee-guida oggi disponibili inmerito; istituire un organo dicontrollo nazionale che vigili sul-la veridicità dei dati pubblicati eultimo, ma non meno importan-te, portare avanti un dibattitoserio sull’attuale sistema acca-demico e sul modo di attribuirei meriti. Secondo gli autori è pro-prio l’eccessiva enfasi posta sul-la produttività e la competitivi-tà la causa prima del problema.La rivista Nature ha invece an-nunciato un esperimento per te-stare un nuovo sistema di revi-sione che prevede l’utilizzo di In-ternet: la open peer review. Adifferenza del sistema tradizio-nale in cui i revisori degli studiche vengono pubblicati sulle ri-viste restano anonimi questa al-ternativa raccoglie e rende pub-blici i commenti della comunitàscientifica. Infatti, per tre mesi,iniziando da giugno, in paralle-lo con il sistema di revisione tra-dizionale, gli autori hanno po-tuto scegliere di far pubblicareil loro studio in anteprima sullaRete, accettando che la comu-nità scientifica lasci direttamen-te un proprio commento, ovvia-mente previa identificazione. Èforse l’abbattimento delle bar-riere tra i ricercatori la soluzio-ne? Per ora non ci resta che at-tendere i risultati del peer reviewtrial la cui pubblicazione è pre-vista nei prossimi mesi. ■

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Sanpaolo Imi-Banca Intesa:matrimonio in vista

I n ambito economico-poli-tico, la notizia del giornoè, senz’altro, l’attesa maxi

fusione fra le due importantibanche italiane Banca Intesae Sanpaolo-Imi. In attesa della “celebrazionedefinitiva delle nozze” (previ-sta per la fine del 2006), di-venta, allora, importante ca-pire la storia e l’origine di que-sti due colossi dell’economiaitaliana e mondiale.Banca Intesa nasce nel 1998dall’integrazione del BancoAmbrosiano Veneto e di Cari-plo. Nel 1999 anche la BancaCommerciale italiana entra afar parte del Gruppo Intesa e,con la successiva fusione del-la BCI in Banca Intesa, datatamaggio 2001, il gruppo assu-me la denominazione di Inte-saBci. La definitiva modificadella denominazione socialein Banca Intesa, avviene, pe-rò, nel dicembre 2002, con ef-fetto 1 gennaio 2003.Il marchio di Banca Intesa èun acquedotto, struttura dipietra ed acqua, che significasolidità, efficienza, solidarie-tà e sviluppo.Sfogliando, invece, l’archiviostorico di Sanpaolo Imi saràfacile capire come le radici diquesta banca siano fortemen-te radicate con la città di To-rino. Sorta nella città sabau-da nel 1563 come Monte diPietà la Compagnia di SanPaolo, come allora si chiama-va, iniziò a trasformarsi in unistituto di credito solo nel1853. Nel 1928 la Banca as-sume la denominazione di Isti-

tuto di San Paolo di Torino-Be-neficenza e Credito. Nel 1931,al fine di sostenere la ricostru-zione del sistema industria na-zionale, viene costituito l’Isti-tuto Mobiliare italiano (IMI),e,nel 1932, il San Paolo diven-ta Istituto di credito di dirittopubblico.Negli anni dal 1950 al 1990la Banca si espande fortemen-te a livello nazionale ed inter-nazionale, mentre nel 1992 laBanca si trasforma in Spa. Nel1997 completa il processo diprivatizzazione e nel 1998opera la fusione con l’Imi, as-sumendo la denominazioneSanpaolo Imi. Dal 2000 al2003 il gruppo Sanpaolo Imiacquisisce il Banco di Napolie avvia l’integrazione con ilGruppo Cardine che, a suavolta, nasce dall’unione di va-ri poli bancari operanti nel-l’Italia del Nord-Est. Nel 2004si completa l’integrazione ditutte le banche commercialidel Gruppo. ■

Prevista per la fine di quest’anno la fusione tra i due colossibancari italiani. Alcune brevi notizie dalla loro costituzione ad oggidi Marco Vestri

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e le sue storie

ACC

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30 ottobre 1921Viene proiettato a Londra il film “Losceicco” interpretato da RodolfoValentino; la pellicola procurò al-l’attore italiano un enorme succes-so. Rodolfo Guglielmi, questo il suovero nome, era nato a Castellane-ta in Puglia, ebbe una carriera bre-ve ma intensa. Fu un attacco di pe-ritonite a mettere fine alla vita diRodolfo Valentino: si verificò pocoprima dell’avvento del sonoro quan-do l’attore aveva da poco finito digirare “Il figlio dello sceicco”.

29 ottobre 1929Crolla la Borsa di Wall Street: è il“giovedì nero” di New York. Gli in-vestitori, presi dal panico, in un so-lo giorno vendettero 12 milioni diazioni. Oltre ai piccoli risparmiato-ri vennero travolte le banche, le in-dustrie e le società finanziarie. Quelperiodo passò alla storia come“Grande depressione”. Solo negliStati Uniti rimasero senza lavoro piùdi 10 milioni di persone ed anchele economie europee subirono diriflesso il tracollo economico.

4 ottobre 1957“Quando annunciammo la riusci-ta del collaudo dei missili intercon-tinentali, alcuni uomini di Statoamericani non ci credettero […] Maora che abbiamo messo in orbitacon successo il primo satellite arti-ficiale, gli unici che possono avereancora qualche dubbio sono quel-li che non sanno assolutamentenulla di tecnica”. Con queste pa-role il presidente dell’Unione So-vietica, Nikita Khruscev, commen-tò la messa in orbita dello Sputnik1. Si trattava di una sfera di 58 cen-timetri di diametro e del peso di 84

chilogrammi. Lo Sputnik impiegò90 minuti per compiere la primaorbita intorno alla Terra.

11 ottobre 1962Viene aperto il Concilio Vaticano IIche ha lo scopo di “aggiornare” laChiesa di fronte ai molteplici cam-biamenti dei tempi moderni. I 2850cardinali presenti affrontarono te-mi quali la maggiore partecipazio-ne dei credenti nella vita della Chie-sa e l’impegno dei cristiani di fron-te ai grandi temi sociali. L’assise,aperta da Giovanni XXIII, vennechiusa da Paolo VI l’8 dicembre1965.

26 ottobre 1965I Beatles vengono nominati baro-netti dalla regina Elisabetta. I “FabFour”, come vennero soprannomi-nati i componenti del gruppo JohnLennon, Paul McCartney, GeorgeHarrison e Ringo Starr, all’apice delsuccesso misero fine al loro sodali-zio nel ’70, quando intrapreseroognuno la carriera da solista.

Forse un giorno sarà dolcericordare anche questo.

Virgilio, Eneide, I, 203

Rodolfo Valentino

Lo Sputnik 1

I Beatles

Wall Street

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OttobreOttobre

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MED

ICI I

LLUS

TRI

Anche se per le sue scoper-te sulla fisiologia dei siste-mi nervoso e digerente era

già noto in campo internazionale,sono stati i suoi studi e le sue intui-zioni sui “riflessi condizionati” e sualcune funzioni cerebrali superiorirelative al comportamento a ren-derlo universalmente famoso an-che tra il grande pubblico. Una fa-ma certamente meritata, ma indub-biamente favorita dalle particolarisituazioni storico-politiche del suoPaese. Ivan Petrovic Pavlov nasce aRjazan (Russia) il 14 settembre

1849. Dopo aver frequentato il Se-minario e studiato teologia, nel1870 entra all’Università di Pietro-burgo per studiare Scienze natura-li; si iscrive poi all’Accademia medi-co-chirurgica, dove si laurea nel ’79.I suoi primi studi riguardano la cir-colazione del sangue e la fisiologiadel digerente (1874-1888); finchénel 1889 inizia le sue ricerche suquei fenomeni che verranno defi-niti come “riflessi condizionati”. Èin questo periodo che egli sviluppamodelli animali che lo porterannoa formulare la teoria del “nervi-smo”, secondo la quale - sotto ilcontrollo cerebrale - le ghiandolepresenti nel cavo orale, nell’esofa-go, nel duodeno, nel pancreas e nelfegato elaborano le rispettive secre-zioni digestive. Una teoria che ne-gli anni successivi verrà però in par-te demolita.Le prime ricerche condotte dal gio-vane ricercatore sulla fisiologia del-la circolazione riguardano in parti-colare i meccanismi nervosi che re-golano la pressione arteriosa; egli

riuscì a dimostrare che il cuore pos-siede una quadruplice innervazio-ne: di inibizione, di accelerazione,di attenzione e di potenziamento;dimostrò inoltre che il cuore è do-tato di una rete nervosa di innerva-zione, inibizione e accelerazionemolto più complessa di quanto al-lora si riteneva. Le ricerche sulla di-gestione Pavlov le ha invece con-dotte nel cane vivo e sano median-te la creazione di fistole artificiali chemettevano in comunicazione conl’esterno le ghiandole salivari, lo sto-maco e il pancreas. Un ingegnosometodo di ricerca da lui ideato èstata la creazione di una piccola sac-ca di stomaco (ventricolo di Pavlov),che conservava integre le sue nor-mali connessioni nervose e vasco-lari, il che consentiva di osservare indiretta le variazioni dell’attività se-cretoria dello stomaco che avveni-vano in risposta all’applicazione spe-rimentale di determinati stimoli chi-

mici e nervosi. Queste indagini han-no poi consentito di chiarire alcuniaspetti dei complessi meccanismidella secrezione gastrica e pancrea-tica, di mettere in luce le influenzesu di essa esercitate dagli stimoliesterni (psichici e fisici), di scoprirel’innervazione secretoria del pan-creas e di evidenziare l’esistenza diintimi rapporti tra l’attività delleghiandole salivari e il tipo di cibo in-gerito (curve di Pavlov della secre-zione salivare). Esse hanno inoltrepermesso di chiarire il ruolo svoltodai singoli enzimi nel processo di di-gestione degli alimenti. Per di più,con l’aiuto di N. P. Shepovolnikov,Pavlov ha avuto il merito di isolaredal succo duodenale un enzima,l'enterochinasi. Il nuovo regime co-munista - salito al potere nel 1917- cominciò a interessarsi agli studisperimentali di Pavlov, anche con-siderando i vantaggi di immagineche potevano derivare dall’alta fa-ma di cui egli ormai godeva anchein campo internazionale. E proprio“per i meriti scientifici assolutamen-

di Luciano Sterpellone

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Quando i riflessi Il medico e fisiologo russo Ivan Petrovich Pavlov individò uno dei mec-canismi essenziali della psicologia del comportamento, influenzandonei successivi sviluppi e divenendo un pioniere della moderna etologia. Perle sue scoperte ricevette nel 1904 il Nobel per la medicina e la fisiologia

Pavlov esegue un esperimento con la sua assistente M. PetrovaPavlov esegue un esperimento con la sua assistente M. Petrova

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se che il riflesso condizionato è unmeccanismo attraverso cui vengo-no esaltate le potenzialità dell'or-ganismo in quanto gli garantisco-no la possibilità di una risposta in-dividuale di adattamento a even-tuali stimoli potenzialmente noci-vi. Localizzò inoltre nella cortecciacerebrale la sede di questa attivitàriflessa condizionata, ammetten-do tuttavia anche una localizzazio-ne “sottocorticale”, cioè nelle aree“non volontarie” situate al di sot-to della corteccia cerebrale.Nei suoi studi sul sistema nervoso

Pavlov riuscì anche a indurre unaforma di “neurosi sperimentale”apportando al soggetto una seriedi stimoli in brusca contraddizio-ne tra di loro; ascrisse tale effettoad un disturbo dell'equilibrio nor-malmente esistente tra processi ce-rebrali di inibizione e di stimolazio-ne. Avendo inoltre osservato chele persone mostrano un diversogrado di suscettibilità verso que-sta forma di neurosi, distinse alcu-ni “tipi” di sistema nervoso in ba-se alla prevalenza, entità e rapidi-tà dei processi di inibizione o di ec-citazione, e al grado del loro equi-librio abituale.Per queste importanti scoperte Pa-vlov ricevette il prestigioso PremioNobel 1904 per la Fisiologia e la Me-dicina. Gran parte di esse - si è det-to - poté condurle nel grande Isti-tuto di Fisiologia fatto costruireespressamente per lui dalle Autori-tà sovietiche. Alle quali (pur mai mo-dificando di molto le proprie ideepolitiche) si mostrò tuttavia semprericonoscente: in una cerimonia uf-ficiale dichiarò fiero che “il deside-rio più ardente di un vero scienzia-to è di assistere all’esperimento sto-rico e sociale del proprio governo”. Pavlov morirà di polmonite, a Le-ningrado, il 27 febbraio 1936. ■

te eccezionali, che sono di immen-sa importanza per i lavoratori delmondo intero” Lenin in persona no-minò una Commissione “incarica-ta di creare le condizioni più favo-revoli per assicurare il lavoro scien-tifico all’accademico compagno Pa-vlov e ai suoi collaboratori”. Ma tut-to ciò, si saprà, a patto che rinun-ciasse ad emigrare in un Paese oc-cidentale e moderasse le sue criti-che al Governo, che aveva definito“folle, autocratico e schiavizzante”.Il Partito mantenne puntualmentegli impegni: in breve tempo venne

costruito e inaugurato a Leningra-do, appositamente per lui, un gran-de Istituto di Fisiologia, seguito seianni dopo dalla costruzione della“Città del Riflesso Condizionato”,interamente dedicata a questo ti-po di ricerche. Lo studioso poté co-sì riprendere e svolgere appieno lesue ricerche, supportato da risorseeconomiche pressoché illimitate eda attrezzature tecniche d’avan-guardia. Pavlov aveva sperimental-mente osservato che le ghiandolesalivari possono secernere non sol-tanto in funzione della qualità del

MED

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cibo, ma anche di stimoli psichicicome l'odore e l'aspetto dell’alimen-to, il richiamo del pasto, ecc. Clas-sico il suo metodo di indagine. Alcane in esperimento veniva mostra-to del cibo; simultaneamente veni-va attivato un metronomo musica-le e accesa una lampadina rossa;dopo alcuni giorni di questa mano-vra, il cane associava il movimentodel metronomo e l'accensione del-la lampadina all'idea del cibo e lesue ghiandole salivari secernevanosaliva anche quando il cibo non gliveniva presentato.

Pavlov chiamò questo fenomeno"riflesso condizionato", dimostran-do che, combinandosi esso con “ri-flessi non condizionati” propri del-l’organismo (quali sono ad esem-pio le reazioni istintive o di difesa),qualsiasi stimolo o fattore esternopuò indurre una variazione tem-poranea e ripetuta dei comporta-menti. Dimostrò inoltre che qual-siasi fattore esterno può stabilireun rapporto temporaneo con l’at-tività naturale dell’organismo tra-mite una combinazione con i ri-flessi non condizionati. Ne conclu-

sono condizionati

I. P. Pavlov: lo scienziato in un dipinto di M. Nesterov (Mosca, Galleria Tretyakov)

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ParmaTutor valutatori per gli esami di abilitazione alla professioneSono previsti ulteriori corsi di formazione per tu-tor valutatori indetti dall’Ordine sulla base dellaconvenzione tra l’Università, Ordine dei Medici diParma ed Aziende Sanitarie, per gli esami di abili-tazione professionale. Si è riusciti ad ottenere l’as-segnazione a tutti coloro che svolgeranno la fun-zione di tutor di crediti Ecm, nel numero di 4 perogni mese di frequenza in ragione del massimoraggiungibile pari al 50% di quanto richiesto co-me debito formativo. Si porta a conoscenza delfatto che, in accordo con la Presidenza di Facoltàe col Rettore, si è convenuto di dare un riconosci-mento formale ai singoli tutor con la consegna diuna pergamena, a firma Rettorale, attestante lafunzione svolta. La Commissione Esami di Stato(CESt), intende con questo sensibilizzare i colleghiaffinché possano svolgere questo importante quan-to impegnativo compito, necessario affinché i neolaureati possano accedere al mondo della profes-sione. Da qui l’invito ai colleghi dipendenti e con-venzionati per la medicina di famiglia, a comuni-care la loro disponibilità a svolgere la funzione ditutor alla Segreteria dell’Ordine. Si ricorda che i col-leghi che già svolgono le funzioni di tutor non do-vranno svolgere tali corsi.

Il Presidente della CEStDott. Pierantonio Muzzetto

GenovaVisita Cardinale BertoneL’arcivescovo di Genova, Tarcisio Bertone, neo segre-tario di Stato Vaticano prima di lasciare la sua cittàha voluto salutare la classe medica genovese. E lo hafatto in via riservata, visitando la nuova sala conve-gni dell’Ordine, inaugurata recentemente. All’incon-tro hanno partecipato alcuni consiglieri dell’Ordineche lo hanno ringraziato per l’impegno profuso neiconfronti dell’Istituto Gaslini e degli Ospedali Gallie-ra, per la sua carica di umanità e per le sue capacitàche ha sempre dimostrato in tante occasioni. Poi ilmomento dei saluti, con la consegna di una targa ri-cordo a nome di tutti i medici genovesi e un donoper non dimenticare: un libro su Genova, la nostracittà che ci auguriamo porti sempre nel cuore.

CataniaLicenziamento illegittimoLa Corte d’Appello di Catania ha ritenuto ille-gittimo il licenziamento da parte dell’ASL 3 neiconfronti del ginecologo Pasquale Cianci accu-sato di esercitare attività privata pur avendoscelto l’intramoenia in violazione della leggeBindi. Cianci si oppose al provvedimento avendo giàcomunicato al momento della scelta di averenecessità di esperire l’attività chirurgica, partefondamentale del suo bagaglio professionale,presso una struttura dell’area metropolitana.Annotato otto volte presso la sala operatoriadi una casa di cura privata vi aveva, infatti, par-tecipato solo nella qualità di tutor del collegaMichele Toscano (l’ex sindaco di Aci Castelloassassinato due anni fa).

PratoFarmaci scaduti e codice penaleIl ritrovamento, durante ispezioni in studi, di far-maci scaduti ha fatto scattare denunce penali,anche se l’articolo 443 del codice penale preve-de come fatto illecito solo i casi di “commercioo somministrazione” di medicinali guasti o im-perfetti. Infatti ai fini del riconoscimento della re-sponsabilità penale, sarebbe necessaria la effet-tiva destinazione al commercio, ovvero la som-ministrazione, mentre la mera detenzione peruna eventuale somministrazione dovrebbe rite-nersi esclusa dal novero delle condotte punibilistante l’inapplicazione per via analogica dellanorma incriminatrice (sentenza numero10601/2005 del Tribunale di Roma – giudice Cap-piello). Tuttavia è bene, per evitare eventuali contenzio-si sempre spiacevoli, non detenere negli studi enegli ambulatori i medicinali scaduti, compresigli stessi campioni dati dagli informatori, facen-do periodiche cernite e separazioni dei farmaciscaduti o in scadenza e mettendoli in appositicontenitori con la scritta “farmaci scaduti”, perpoi inviarli nei modi dovuti allo smaltimento. Ri-cordiamo che l’articolo 173 del Testo unico del-le leggi sanitarie equipara i medicinali scaduti afarmaci guasti o imperfetti.

Anche questo mese pubblichiamo brani attinti dalle pagine dei bollettini degli Ordini. L’intento è quello di recu-perare notizie interessanti di carattere generale. Vorremmo diventare un trait-d’union per colleghi che opera-no in province lontane tra di loro. Saremo orgogliosi se riuscissimo a facilitare questi “incontri ravvicinati”.

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AlessandriaFederazione regionale e DevolutionI nostri rapporti con le istituzioni regionali so-no buoni anche grazie all’attività della Federa-zione Regionale.La Devolution ha aumentato compiti e prero-gative delle Regioni e non sono ancora del tut-to definiti idonei percorsi di confronto con leistituzioni e categorie: basti citare l’attesa e letensioni in atto verso il nuovo piano sanitarioregionale; di certo andranno meglio definiti icompiti e il funzionamento della FederazioneRegionale per meglio confrontarci con la Re-gione.La nostra Federazione Regionale dovrà essere ingrado di chiedere alla Regione impegni precisi,formulando proposte perché l’esercizio delle no-stre professioni, ovunque e comunque esse sisvolgano, abbiano trasparenza e certezza nellenorme che tutelano la qualità, l’appropriatezza,l’efficacia e la sicurezza, rifiutando non la re-sponsabilità nella gestione di risorse limitate, mail ruolo passivo e mortificante di meri esecutoridei bisogni di salute dei cittadini.Occorrerà dunque creare a livello regionale unclima di reciproca attenzione e rispetto ancheper evitare che, nel sostanziale disinteresse perla nostra istituzione, si ripetano gravi errori co-me quello che aveva portato all’approvazione diuna legge regionale che regolamentava le me-dicine e pratiche non convenzionali, bocciatadalla Corte Costituzionale per palese incostitu-zionalità come fin dal primo momento abbiamosostenuto, considerato che tale dispositivo eraassolutamente inidoneo a garantire i cittadinisull’efficacia, appropriatezza e sicurezza delleprestazioni rese.

Il Presidente dott. Gian Mario Santamaria

BariDisturbo mentale e psichiatriaA lungo i disturbi mentali e la psichiatria sonostati considerati la “Cenerentola” della medici-na e i colleghi di altre discipline mediche hannovisto gli psichiatri come medici “fumosi”, “in-concludenti”, “inattendibili” e un po’ “filosofi”,con cui è difficile comunicare e collaborare.Negli ultimi anni, però, si è verificata una pro-fonda trasformazione e la “Cenerentola” è di-ventata una disciplina fondamentale della me-dicina, sia perché è risultato che i disturbi men-tali sono largamente diffusi e potenzialmente

devastanti, sia perché sono migliorate le nostreconoscenze sul funzionamento del cervello (e,quindi, delle sue funzioni: la mente), sia perchési sono affinate le capacità diagnostiche e tera-peutiche.Certo, i disturbi mentali non sono malattie co-me le altre, ma come le altre sono da ritenersi“malattie”. Malattie con elevata specificità ri-spetto alle malattie “fisiche”; esse sono l’espres-sione dell’alterazione di un equilibrio tra sistemiinterni (di natura genetica e biologica) ed ester-ni (di natura ambientale e culturale) al cui con-trollo presiede il cervello, un’unità inscindibileche pone l’organismo in relazione con il suo am-biente. Il cervello con la sua complessità ed im-mensa variabilità determina la specificità dellesue disfunzioni: la psicopatologia.

Modena Medico e infermiere: due professioni, due ruoliLa Fnomceo, alla luce delle recenti dichiarazioni dirappresentanti nazionali Ipasvi, tendenti a valoriz-zare il ruolo dell’infermiere nel campo della “pre-venzione, dell’educazione sanitaria, della cura edella riabilitazione”, ritiene opportuno puntualiz-zare come l’autonomia professionale dell’infer-miere debba necessariamente integrarsi con lecompetenze del medico. In particolare nell’ambi-to territoriale, il ruolo fiduciario del medico di me-dicina generale e del pediatra di libera scelta rap-presenta l’elemento fondante di garanzia rispet-to ad un’attività svolta integrando le competenzee le autonomie professionali dei diversi operato-ri, e va evitata ogni equivoca sovrapposizione deiruoli. Il medico rimane comunque il garante del-l’educazione sanitaria, della cura e della riabilita-zione del cittadino che lo sceglie e gli si affida.

SienaTariffa professionaleLa tariffa minima professionale indicata dallaFnomceo e adottata dai singoli Ordini è garan-zia del decoro della professione e della qualitàdella prestazione a tutela del cittadino.Il medico non può applicare tariffe inferiori al-la minima. Può tuttavia prestare la sua opera atitolo gratuito.L’obbligo del rispetto della tariffa minima na-zionale (DPR 17 febbraio 1992) è sancito dal-l’art. 24 del Codice di Deontologia Medica: siinvita al rispetto dello stesso per non incorre-re in procedimenti disciplinari.

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MOS

TRE

Annibale Carracci (1560 – 1609)BOLOGNAfino al 7 gennaio 2007Nella odierna piena rivalutazionedell’arte del Seicento, spetta final-mente anche al più giovane e do-tato dei tre Carracci l’attenzionespecifica di una mostra monogra-fica che permetterà di apprezzareper intero la straordinaria varietàe ricchezza della sua opera.Museo Civico Archeologicotelefono: 051 2757211

Omaggio a PicassoCIVITANOVA MARCHE (MC)fino al 29 ottobre 2006Esposte quasi cinquanta opere digrande qualità insieme ad altret-tante opere di artisti dedicate a Pi-casso subito dopo la sua morte(Mirò, Dalì, Warhol, Guttuso...).Pinacoteca Marco Morettitelefono: 0733 892650

La Valle dei tesori: capolavori allo specchioEMPOLI (FI) - fino al 19 novembre 2006La mostra si pone l’obiettivo di farconoscere cinque piccole ma im-portanti realtà museali dell’Empo-lese e della Valdelsa, mettendo aconfronto opere di grande valorecon altre meno celebri dello stes-so periodo storico o dello stessoautore.Museo della Collegiata piazzetta Propositura 3telefono: 0571 76284

Botticelli, Verrocchio e oltreFIRENZEfino al 5 novembre 2006Per la prima volta in assoluto vie-ne esposta una cinquantina di fo-gli di artisti del Quattrocento ap-partenenti alla Collezione di Dre-sda, una delle più ricche di opered’arte su carta nel mondo.Istituto Universitario Olandesetelefono: 055 221612

La mente di Leonardo. Il geniouniversale all’operaFIRENZE - fino al 7 gennaio 2007Questa iniziativa espositiva si pro-pone di presentare al pubblico ge-nerale e a quello dei giovani in par-ticolare un’immagine suggestivama storicamente corretta dellamente di Leonardo.Galleria degli Uffizitelefono: 055 2388651

Arte in Umbria nell’Ottocento.Dal Neoclassicismo alla Restau-razioneFOLIGNO (PG)fino al 7 gennaio 2007Oltre trecento opere, tra dipinti,sculture, disegni, arredi e suppel-lettili, dislocate in sei prestigiosesedi espositive, documentano lapittura religiosa in Umbria negli ul-timi decenni del Settecento e neiprimi anni della Restaurazione.Museo della Città - Palazzo Trincitelefono: 0742 357697www.comune.foligno.pg.it

Antichi Ex- Voto: immagini divita e di fede tra il 1600 e il1700FONTANELLATO (PR) fino al 29 ottobre 2006Esposte per la prima volta centotavolette lignee ex-voto policromedel Seicento e Settecento italianodedicate alla Madonna di Fonta-nellato provenienti dal Monaste-ro delle Monache Domenicane.Rocca Sanvitaletelefono: 0521 823220www.comune.fontanellato.pr.it

Gioielli di filoGENOVA – fino al 7 gennaio 2007La mostra propone al pubblico unaffascinante percorso dedicato aimerletti visti sia come ornamentodi lusso per la moda femminile emaschile tra XVI e XX secolo, checome decorazione per la bianche-ria domestica.Musei di strada nuova – PalazzoBianco - telefono: 010 5572013www.museopalazzobianco.it

Leon Battista Alberti e l’archi-tetturaMANTOVAfino al 14 gennaio 2007La rassegna intende documenta-re con disegni, modelli, marmi, di-pinti, medaglie e manoscritti, l’in-tero pensiero architettonico di Le-on Battista Alberti, capace di ispi-rare la produzione europea sino atutto il XIX secolo.Casa del Mantegna - via Giovan-ni Acerbi 47telefono: 0376 360506www.provincia.mantova.it

Mantegna a Mantova (1460-1506)MANTOVAfino al 14 gennaio 2007In occasione del quinto centena-rio della morte, il genio del Man-tegna verrà celebrato con tre mo-stre che apriranno in contempo-ranea in ognuna delle città dovel’artista ha vissuto e lasciato segnidella sua opera: Padova, Verona eMantova.Palazzo Tetelefono: 0376 369198

Brera mai vista. Ambrogio daFossano detto il BergognoneMILANO – fino al 29 ottobre2006Esposti cinque dipinti di Ambro-gio da Fossano detto il Bergogno-ne, uno dei principali protagonistidella pittura rinascimentale nel du-cato degli Sforza.Pinacoteca di Breratelefono: 02 722631

Mostre ed esposizioni in Italia a cura di Anna Leyda Cavalli

Eugène Boudin, "Le port de Camaret", particolare

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re, Edvard Munch fu un grandeisolato, ma il suo modo di crea-re ha donato all’arte contempo-ranea una svolta, “un segno”da cui la sensibilità dei pittoriespressionisti si è modellata. «Iodipingo non quello che vedo,ma quello che ho visto». Que-sta frase svela la sua concezio-ne del creare, tipica del Simbo-lismo che trascurava la rappre-sentazione realistica, “impres-sionistica” dell’opera (ovvero“quello che vedo”) per concen-trare l’attenzione su “ciò che siè visto”, ossia sull’interpretazio-ne della realtà tramite la memo-ria dell’artista. Questo portavaa creare opere estremamentesoggettive, comandate dallo sta-to d’animo del momento, “sim-boliche”, attraverso la stilizza-zione delle linee, l’uso della bi-dimensionalità e del tratto cur-vilineo, che riduceva in pochi se-gni i volti umani comunicandouno stato d’animo di forte disa-gio psichico. ■

Un’opera che racconta del-l’inquietudine umana,una parte di storia del

Novecento. “L’Urlo” di Munchè stato ritrovato; in una storiaintrisa di “giallo”la polizia nor-vegese ha recuperato sia “L’Ur-lo” che “La Madonna”. Rubatinell’agosto del 2004 nel museoMunch di Oslo da due uominiarmati e mascherati che, in pie-no giorno, fecero irruzione nelmuseo e fuggendo poi su un’au-to rubata facendo perdere letracce. In un attimo il museoperse circa 92 milioni di euro,anche se i due capolavori sonoconsiderati invendibili. I dettaglidel ritrovamento non sono sta-ti rivelati, ma un quotidiano diOslo ha annunciato che DavidToska, condannato a 19 anni dicarcere per aver commesso unarapina in banca finita nel san-gue, aveva annunciato che incambio di una riduzione dellapena avrebbe fatto ritrovare ledue opere di Edvard Munch.La BBC ha riportato le parole diun testimone, Francois Castang,un produttore di una radio fran-cese che si trovava nel museo almomento del furto, il quale hasostenuto che la sicurezza nonera ben organizzata: «Succedequalcosa di strano in questo mu-seo, non c’è alcuna forma diprotezione per le opere, nean-che campanelli d’allarme», hadetto Castang alla France InterRadio. Aggiungendo che «iquadri sono semplicemente at-taccati con filo metallico ai mu-ri; gli è solo bastato scalzare iquadri spezzando i legami del-la corda».

37 STORIA E ARTEPerfetto equilibriotra colore e suono

Torna al suo posto, nel museo Munch di Oslo, l’opera che, a detta deicritici d’arte, più di ogni altra ha saputo rappresentare l’inquietudineumana. Ancora oscuri i dettagli del ritrovamento della preziosa tela

Sembra nascere uno “strano”collegamento tra la difficile vitadi questi capolavori e la vita in-quieta del loro esecutore. Ed-vard Munch non si stabilizzò maiin alcun Paese ed ebbe una gra-ve malattia nervosa; l’ossessio-ne che viveva in lui gli dava pre-sentimenti di distruzione, con-viveva con immagini e fantasmidi un mondo interiore lontanodalla realtà permeato d’ansiache lo accompagnava giornodopo giorno, fino ad arrivare adavere sogni visionari destabiliz-zanti. «Passeggiavo con due amiciquando il sole tramontò. Il cie-lo divenne all'improvviso di unrosso sangue […] I miei amiciproseguirono il cammino, men-tre io, tremando ancora per l'an-goscia, sentii che un grido sen-za fine attraversava la natura».Ed ecco Il grido, del 1893, sim-bolo di tutta la vita artistica diMunch e dell’angoscia esisten-ziale dell’umanità, perfetto equi-librio tra colore e suono; infat-ti tutto partecipa all’immaginedel teschio urlante, il cielo ros-so sangue e il mare blu inten-so, le figure in nero e il ponteche sembra una lama muover-si sotto di lui.Schopenhauer sosteneva che ilpiù grande limite per un’operapittorica fosse l’impossibilità diriprodurre il suono di un grido;forse il limite è stato superato? L’artista espose in giro per l’Eu-ropa guadagnando grande fa-ma e le sue opere entrarono nel-le collezioni dei maggiori musei.Slegato dalle correnti e dai mo-vimenti con cui doveva convive-

di Serena Bianchini

Munch, “L’Urlo”, particolare

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Ne parla da Aviano il prof. Umberto Tirelli

Stanchezza cronicadisturbo oscuro

L a fatica è una malattia. Al-meno la pensa così ungruppo di ricercatori che,

per la prima volta nel 1994, hapubblicato sugli Annals of Inter-nal Medicine, una definizionedella sindrome da stanchezzacronica (Chronic Fatigue Syndro-me – Cfs). La sindrome è un di-

sturbo dalle origine ancora oscu-re, caratterizzata da una stan-chezza prolungata e debilitantee da multipli sintomi non speci-

fici, quali cefalea, mal di gola ri-corrente, dolori muscolari e al-le ossa, disturbi del sonno, per-dita di memoria, difficoltà diconcentrazione. I sintomi per de-finizione si protraggono per mi-nimo sei mesi, ma in realtà pos-sono persistere per anni. I disturbi più chiari agiscono alivello della memoria e della con-centrazione. In Italia tale affe-zione viene riconosciuta e cura-ta presso l’Istituto Nazionale Tu-mori di Aviano. Da sei anni cir-ca esiste una unità Cfs con am-bulatorio e possibilità di ricove-ro in casi selezionati. L’Istituto èdiretto professor Umberto Tirel-li, oncologo, che ci ha parlatodella scoperta e dell’evoluzionedella sindrome.

Professor Tirelli come è sta-ta scoperta la sindrome?La presenza della Cfs è stata ri-portata negli Stati Uniti alla finedegli anni ’70, a causa di un’epi-demia che si era sviluppata con-temporaneamente sia nello sta-to di New York, sia nel Nevada.Piccole cittadine furono colpite

da una specie di influenza chemise KO per molti mesi un no-tevole numero di persone. I me-dici di base riscontrarono la pre-senza della sindrome, che ini-zialmente fu messa in correla-zione con l’Epstein Barr virus,anche se in seguito tale correla-zione non si dimostrò effettiva.In realtà simili epidemie furonoriscontrate anche in tempi pre-cedenti: negli anni ’50 un ospe-dale di Londra venne chiuso perun’epidemia di una sindrome si-mile alla Cfs ed il caso fu ancheriportato su un numero di TheLancet del tempo.

E in Italia?Sono stato il primo, nel 1990, ariportare una serie di casi chepresentavano i sintomi della Cfs,dopo averne pubblicato su una

La patologia colpisce solitamente i giovani e gli adulti manon risparmia neppure i bambini e gli anziani, anche seraramente. “Vittime” un po’ più le donne degli uominidi Enzo Gallo

Interventi farmacologici

e di stile di vita

Raramentesi guarisce

e la sindromerimane cronica

Il prof. Umberto Tirelli

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IN-SIN

DRO

ME

39rivista medica la definizione edaver ricevuto numerose richie-ste di visita.

Quali metodi state adottan-do per cercare di contrastarel’evoluzione della malattia?Una volta fatta la diagnosi, aseconda del tipo di sintomato-logia che il paziente accusa,esistono diversi interventi far-macologici che devono, però,essere accompagnati da unamodifica dello stile di vita: im-munomodulatori, corticosteroi-di, integratori, antidolorifici,ecc., sono utilizzati con il con-siglio di restare a riposo e dinon contrastare in manierasbagliata la sintomatologiaastenica della quale i pazientisono tipicamente affetti.

A che età si può manifestarela Cfs? Può colpire chiunque?La patologia colpisce solita-

mente i giovani e gli adulti, manon risparmia, anche se rara-mente, né i bambini né gli an-ziani. Solitamente colpisce piùle donne che gli uomini.

Esistono dei tassi di recu-pero e, se sì, in che percen-tuale?Raramente, solo il 10-20% rie-sce a guarire. È invece più fa-cile che, in circa il 20-30% deicasi, vi sia un notevole miglio-ramento dei sintomi, ma nellamaggioranza dei pazienti, pur-

troppo, la sindrome rimanecronica con un eventuale sus-seguirsi, nel corso degli anni,di miglioramenti e peggiora-menti della sintomatologiaastenica.

A che punto siamo in meri-to al riconoscimento di que-sta malattia? Purtroppo il mondo politiconon ha ancora mostrato gran-de interesse per la sindrome e,ad oggi, nonostante una recen-te riunione al Ministero dellaSalute, nella quale si è fatto ilpunto sulla situazione della CFSe della fibromialgia per poterdare delle risposte adeguate esoprattutto perché vengano ri-conosciute, la situazione è an-cora in stand by. Speriamo chequesta prima riunione ministe-riale sia seguita da altre e chesi arrivi al riconoscimento del-la patologia. ■

“Esistonodiversitrattamentifarmacologici

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RECE

NSI

ONI 40

Il Rapporto di lavoro dei medi-ci-chirurghi e degli odontoiatricon le aziende del Servizio sani-tario nazionaleGianfranco Carnevali e Mario Grecohanno preparato una guida della di-sciplina legislativa e contrattuale delrapporto d'impiego nel SSN.Questo lavoro include ed esamina tut-te le novità introdotte nel trattamen-to giuridico ed economico del perso-nale medico ed odontoiatrico dal con-tratto collettivo di lavoro per il qua-driennio 2002-2005, nonché l'evolu-zione legislativa e giurisprudenziale piùrecente. Fornisce un quadro comple-to dell'attività dirigenziale nell'attualecontesto istituzionale e organizzativodel Servizio sanitario e analizza tutti gliistituti giuridico-economici del rappor-to di lavoro dipendente con le Azien-de sanitarie relativamente al ruolo delmedico nel sistema pubblico di tuteladella salute, alla sua autonomia deci-sionale e libertà professionale.

Gianfranco Carnevali, Mario Greco

"Il rapporto di lavoro dei medici-chi-

rurghi e degli odontoiatri con le azien-

de del Servizio Sanitario Nazionale"

Edizioni Medico Scientifiche, Torino

pp. 108, euro18,00

Ordine dei Medici della Provin-cia di Ancona: la sua storiaA cura di Sergio Giustini è stato pub-blicato dall'Ordine dei Medici di An-cona un volume che ricostruisce letappe storiche della sua nascita e del-la sua evoluzione.Con una paziente ricerca effettuatatra vecchi documenti, annate di gior-nali e contatti non sempre facili coni discendenti delle personalità che lo

hanno diretto, il curatore ripercorrel'evoluzione dell'Ordine, ne riaccen-de il ricordo storico e ne propone lavalorizzazione della funzione. Unafunzione che, come afferma l'attua-le presidente Fulvio Borromei, ha an-cora un significato, ma che per con-tinuare ad averlo abbisogna dellaconsapevolezza, dell'attaccamentoe del senso di appartenenza dei suoiiscritti e anche della conoscenza deicittadini, delle rappresentanze poli-tiche e sociali che lo devono vederenon come un organo di parte, macome la più alta espressione di dife-sa della professione in tutti i suoiaspetti etici e deontologici.Il volume, che offre anche un ritrat-to di tutti i presidenti che l'hanno di-retto, raggiunge certamente il finepropostosi e solleciterà l'interesse deilettori.

O.M. di Ancona

Biotech: medicina e trasferimen-to tecnologicoCon questo lavoro sui risultati dell'evo-luzione tecnologica che ha portato ainnumerevoli scoperte nel campo del-la biologia, della medicina e della far-maceutica, Enrico Giarnieri presentagli aspetti più importanti della ricercabiomedica, offrendo una panoramicadi quanto avviene nel Nord America,in America Latina, in Europa ed in Asia.Il fenomeno fin dai suoi inizi ha inte-ressato le grandi industrie del settore,le quali si sono trovate ben presto adover avviare nuovi processi di orga-nizzazione del lavoro per fargli man-tenere il passo con i nuovi risultati del-la ricerca che, in medicina, si orientaverso la biologia molecolare indirizza-

Pietro TrombettaMALATI FAMOSIConoscere le malattie patite dai VIP stuz-zica in modo particolare la curiosità per-ché, da un lato, introduce il lettore nell'am-bito più intimo del personaggio e, dall'al-tro, rende queste persone, considerate daipiù diverse e irraggiungibili, simili alla gen-te comune.Ma l'interesse di queste 29 "biopatografie",è che non si parla solamente degli acciac-chi, ma anche di fatti spesso inediti riguar-danti le diverse celebrità.All'insegna del Cinghiale Ferito, Apricena (FG)pp. 315, Tel. 0882.371188-332033

Francesco CusmanoLE TRIBÙ DI GIUDA NELLE VETRATEDI CHAGALLVolumetto della collana "I taschinabili", cheillustra il contenuto delle benedizioni diGiacobbe riportate sulle vetrate policro-me della Sinagoga annessa all'Univer-sità Medica di Gerusalemme. Il testotradotto è quello russo rivisto personal-mente da Chagall.Autori Autogestiti Associati Liguri, Genova,pp. 20, proprietà letteraria dell'autoreVia Trento n. 40, 10145 Genova

Tom JeffersonATTENTI ALLE BUFALEUn libro preparato per arrivare a capire laqualità dei testi di scienza biomedica, di-ventarne fruitori capaci di critica e impa-dronirsi dei criteri con cui vengono compi-lati. I consigli forniti per evitare di caderein errore si avvalgono di una lunga espe-rienza maturata nella valutazione di miglia-ia di volumi e degli insegnamenti della EBM,la medicina basata sulle prove di efficacia,divenuta oggi un appannaggio quasi esclu-sivo dei mass-media e di cattivi maestri.Il Pensiero Scientifico Editore, Romapp. 153, euro 14,00

Giorgio BertMA PERCHÉ NON FA QUEL CHE LE HODETTO?Quanto è difficile la professione del medi-co! Adesso si deve fronteggiare anche lanoncompliance, cioè la mancata adesio-ne al trattamento medico, che è, secondoalcuni studiosi, una vera e propria epide-mia dai notevoli costi economici e sociali.Questo opuscolo suggerisce al medico icomportamenti più adatti per fronteggiarela noncompliance e suggerisce le letturepiù adatte per approfondire l'argomento.pp.45, Ed. Change, Torino, euro 5,00

In breve

Libri ricevutiLibri ricevutiLibri ricevutidi G. F. Barbalace

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41 RECENSIO

NI

ta a sempre più ampi successi nel cam-po della diagnostica, della terapeuti-ca e della prevenzione.L'indagine passa dunque in rassegnale tecnologie emergenti che interes-sano maggiormente le imprese ope-ranti nell'ambito delle biotecnologie,i principali processi di imprenditoriali-tà che le possono favorire, le proble-matiche del settore, nonché le suegrandi potenzialità economiche.

Enrico Giarnieri

"Biotech: Medicina

e Trasferimento Tecnologico"

Società Editrice Universo, Roma

pp. 169, euro 19,55

MaschereLa vita di una giovane slovena che sitrasferisce in Italia consente a MarioFrezza di scrivere un romanzo interes-sante e ben impostato, nel quale unaparte importante è lo sviluppo del te-ma, complesso e tormentato, dell'im-migrazione e del contrastante rappor-to tra identità e integrazione.La vita di Sonja è segnata dalle diffi-coltà che si oppongono ad una com-pleta integrazione nel Paese di elezio-ne, sia per lei che per la figlia nata inItalia, e che rivivrà rovesciato anche inSlovenia dove sarà considerata ormaiitaliana.Ma il romanzo affronta molti altri ar-gomenti: le differenze fra l'Italia delNord e quella del Sud; il problema del-la famiglia; la vita di coppia; il rappor-to con i figli; il dramma della droga; ilcomunismo; la multietnicità; la cultu-ra e l'importanza della poesia.Un testo che, pur non proponendosoluzioni, puntualizza molti aspetti del-le problematiche della vita di oggi.

Mario Frezza

"Maschere"

Campanotto Editore, Pasian di Prato (UD)

pp. 157, euro 14,00

La steleSul filone letterario tracciato da Clar-ke e Asimov, Alberto Stimolo costrui-sce una storia ambientata al di là del-lo spazio conosciuto e del tempo, do-ve popolazioni galattiche vivono unavita abnormemente lunga che ha im-posto loro dei cambiamenti compor-

tamentali e caratteriali e, in particola-re, la riduzione della procreazione pernon affollare gli spazi vivibili.Un impero perfettamente organizza-to ordina con regole ferree le loro esi-stenze. Gli individui, provate tutte leesperienze possibili ed eliminato ognidubbio esistenziale, conducono unavita socialmente attiva, ma priva di sti-moli gratificanti e di amore. Molti deiloro problemi individuali e sociali so-no simili a quelli degli uomini delle no-stre società evolute.La scoperta di un reperto antichissimoriportante l'invocazione di Gesù sullacroce incrinerà le certezze di quella so-cietà e, riportandovi la dimensioneemozionale, minerà l'equilibrio di quelrigido potere centrale.

Alberto Stimolo

"La stele"

Prova d'Autore di Nives Levan & C.

Catania

pp. 159, euro 10,00

La città dagli occhi azzurriChi fin dall'antichità non ha sognatouna città a misura d'uomo? Chi ogginon sogna addirittura un mondo incui coesistano lo sviluppo umano e ilrispetto della natura? Anche MarioSacco con questo lavoro si cimenta inuna così ardua impresa. Non compo-ne però un ponderoso trattato di ur-banistica e di ecologia, ma sviluppa lesue idee in un racconto romanzatoche per la sua scorrevolezza si leggetutto d'un fiato. Lorenzo e Luisa giungono per caso inuna città che non conoscono, doveun tassista, simpatico e loquace, tra-sformatosi in cicerone, mostrerà lorole bellezze e le caratteristiche architet-toniche, tecnologiche, sociali e ammi-nistrative di questa città ideale e stra-ordinaria in cui tutto, cittadini e strut-ture, opera per il bene comune e do-ve sembra essersi realizzato l'anticosogno.

Mario Sacco

"La città dagli occhi azzurri"

Edizioni Pendragon, Bologna

pp. 167, euro 14,00

C. Grillo, M. D'Amico, M. FraticelliGUIDA PER UN LINGUAGGIO COMUNE IN NEFROLOGIA: LE MALATTIE RENALICRONICHEL'opuscolo è stato pubblicato dalla UO Ne-frologia-Dialisi dell'AO S. Anna di Como conl'intento di favorire un proficuo approcciocon i pazienti al fine di condividere quantoviene loro proposto, nella convinzione chela prevenzione e il contenimento di questeaffezioni dipendano da una attiva parteci-pazione tanto del medico quanto del pa-ziente e dei suoi familiari.AO S. Anna, Como

Maria Rosaria ColonaCIÒ CHE NON SI COMPRAQuesto libro tratta in modo particolaredei sentimenti provati dagli ammalati,dai familiari e dal medico che, apparen-temente distaccato quando incoraggia,propone o consiglia, è sempre intima-mente partecipe della sofferenza altrui. I casi clinici qui presentati dimostranoche la medicina è fatta di mente e dicuore: un messaggio dedicato ai giova-ni medici che intraprendendo questadifficile professione.pp. 207, Edizioni Suman, Conselve (PD)

Lelio De SistoIL PALCO (Poesie nude)Raccolta di liriche dalla struttura semplicee dal linguaggio chiaro e diretto. In essel'autore traduce in versi di spontanea ispi-razione i propri sentimenti soffusi di mesti-zia, di malinconia e di un pessimismo nonrassegnato con i quali cerca di esprimeree dare un senso alla difficile, ma affasci-nante realtà della vita che si concede agliuomini velatamente.pp. 45, pubblicato in proprioVia Case Albanesi 2481017 Raviscanina (CE)

Umberto Rossi, Nicole FreddiLA PAZZA FATTORIADopo tanti ponderosi scritti di medicina,l'autore di questo libro ha voluto ritrovarei leggeri argomenti della fanciullezza ed hacreato delle favolette originali. In pochi ver-si sciolti racconta storielle inconsuete dianimali un po' strampalati e bizzarri, pienidi contraddizioni e visti in maniera diver-sa dal solito e, forse proprio per questo mo-tivo, in una forma più accattivante per ibambini.pp.76, Collana La Fenice Coop. Sociale a rl. VercelliTel. 0161.502.906

In breve

I libri pubblicati in proprio, per essere recensiti, dovranno essere accompagnati dal recapito dell’Autore per facilitare i colleghi interessati

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PROF

ESSI

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Se ne è discusso in Australia

La “compassione”rischio per i medici

Molti medici prendonotroppo a cuore il do-lore e le sofferenze

dei loro pazienti a spese dellapropria salute mentale, svilup-pando una sindrome conosciu-ta come “fatica da compassio-ne”. Lo afferma la ricercatriceclinica Lidia Genovese, che nelsuo intervento a una conferen-za di operatori di salute men-tale australiani e neozelandesiha osservato come medici difamiglia, psicologi, infermieri,assistenti sociali ed altri profes-sionisti della sanità siano sem-pre a disposizione, per offrirecomprensione e supporto.Questa dedizione tuttavia haun costo alto, e molti profes-sionisti restano oppressi dalletraversie e dai traumi dei loropazienti, ha detto Genovese,psicologa dell’Istituto di svilup-po professionale e personale diSydney, alla Conferenza sui ser-vizi di salute mentale in corsoa Townsville, in Queensland. Lafatica da compassione può por-tare all'esaurimento, ma trop-pi medici non riconoscononemmeno di soffrirne. ''Con-tinuando ad ascoltare storie diabusi, traumi, dolore fisico emorte imminente, restiamo so-praffatti da quello che vedia-mo o sentiamo - ha detto Ge-novese. “Questo attiva il no-stro meccanismo di sopravvi-venza che è automatico e in-conscio, ed in questa maniera

indiretta sviluppiamo sintomidi trauma. Ciò può portare aperdita di autostima, cinismoe insensibilità agli eventi dellavita, che a loro volta possonocausare distorsioni nelle dia-gnosi a cui i medici pervengo-no” - ha aggiunto. “Anche sei medici riconoscono cosa staloro accadendo, sono restii achiedere aiuto, perché le aspet-tative altrui impongono loro diessere dei superuomini” - haaggiunto la psicologa, che haproposto programmi di educa-zione per rendere consapevolidella sindrome i medici e gli al-tri professionisti della sanità.Questi dovrebbero consultare re-golarmente un professionista disalute mentale o almeno un pro-prio collega per sottoporsi a deibriefing, come le vittime di trau-mi, in modo da essere meno vul-nerabili all'esaurimento ed a ma-lattie fisiche causate dal conti-nuo stress, ha concluso. ■

Gli operatori sanitari scontano la dedizione al malato.Dovrebbero a loro volta consultare uno specialista di salutementale e sottoporsi a dei briefing come le vittime di traumi

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NOTIZIE

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di Marco Vestri

PROGETTO CHIRONELa Fondazione AIOM e ATTIVEcomeprima hannorealizzato la prima indagine in Italia sui medici chevivono o hanno vissuto la terribile esperienza delcancro. L’indagine è al suo secondo anno. Scopoprincipale del progetto in questione, chiamatoProgetto Chirone, è quello di valutare e compren-dere meglio l’impatto che un’esperienza di vitacosì particolare può produrre sulla professione delmedico e soprattutto sul rapporto fra paziente emedico. I medici interessati possono chiedere in-formazioni direttamente ad ATTIVEcomeprima al-l’indirizzo e-mail [email protected], o te-lefonando al numero 02 6889647.

RICHIESTA DOCUMENTIIn vista della ricorrenza, nell’anno 2007, del centena-rio della fondazione della Società Italiana di Neurolo-gia (SIN), la stessa Società desidera raccogliere imma-gini significative (fotografie, autografi, filmati di casiclinici) riguardanti la storia della neurologia italiana.I soci della SIN sono, pertanto, invitati a contribuire conmateriale di archivio. La paternità dei loro eventualicontributi sarà, naturalmente, riconosciuta.Il dott. Fabrizio Vinci, componente del Gruppo di sto-ria della neurologia, è stato incaricato di raccogliere ecoordinare i documenti che perverranno. L’indirizzo diriferimento è: IRCCS San Raffaele Pisana, via della Pi-sana 235 - 00163 Roma; e-mail [email protected];tel. 06 661305.

MEDICI E POESIALa parrocchia S. Maria della Pace – Chiesa Madre – diTremestieri Etneo (Catania) bandisce e organizza per ilNatale 2006, con il patrocinio principale dell’Ammini-strazione comunale e della Presidenza della Regione si-ciliana, del CSA (ex Provveditorato agli Studi) di Cata-nia, dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri del-la Provincia di Catania, dell’Advs-Fidas provinciale e delsettimanale regionale di attualità “Prospettive”, la di-ciottesima edizione del Premio nazionale di poesia “Na-tale” – Città di Tremestieri Etneo – dedicato al sacerdo-te Salvatore Consoli, suo iniziatore. Il concorso si dividein cinque sezioni: sezione del libro edito di poesia; poe-sia sul tema del Natale in generale; poesia sui temi del-la pace, della parola e del dono; poesia per le scuole euna nuova sezione riservata ai medici dedicata alla poe-sia sul tema “L’uomo e la malattia“.Termine ultimo per la presentazione dei libri e degli ela-borati è il giorno 1 novembre 2006.Il bando del concorso è interamente consultabile sul si-to www.premiopoesianatale.it.

INIZIATIVA PARKINSONIANIAlcuni medici in pensione, insieme ad altri amici, han-no fondato nel 1994 l’Associazione di Volontariato“Onlus IP - Iniziativa Parkinsoniani“.Questa importante Associazione ha, da sempre, pri-vilegiato, nei confronti dei malati del morbo di Par-kinson, l’operatività pratica, come ad esempio la rie-ducazione di gruppo sia neuromotoria, sia di eserciziyoga. Ultimamente è stato istituito, per i pazienti, an-che un corso annuale di logopedia. L’Associazione ha,inoltre, posto particolare attenzione alla capacità disaper informare subito ed in maniera adeguata i ma-lati e i loro familiari sul decorso della malattia e su co-me saperla accettare serenamente. Il tutto nell’asso-luto rispetto dei rapporti che intercorrono fra pazien-te, medico curante, specialista e familiari.

CARDIOPATIE TRA PRIORITÀDEL MILLENNIO

Le malattie cardiovascolari incidono sui bilancisanitari europei per 169.000 milioni di euro,senza contare la perdita di produttività dei pa-zienti e i 4,3 milioni di morti l'anno. Negli Usasi arriva a 393.000 milioni di dollari e le spesesono in crescita anche in altri Paesi, con previ-sioni a 10 anni che vedono la Cina sui 558.000milioni di dollari, l'India a 236.000 milioni e laRussia con 303.000 milioni di costi da coprireper far fronte alle cardiopatie. Di fronte a que-sti numeri il presidente della Federazione mon-diale di cardiologia, Valentin Fuster, ha chiestodi inserire le malattie cardiache tra le “prioritàdel Millennio” delle Nazioni Unite, fra cui rien-tra già la lotta alla malaria e all'Aids.

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IN-A

TTEN

ZION

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L a plastica è entrata defi-nitivamente nella catenaalimentare dell’uomo, di-

ventando un’emergenza su sca-la planetaria.I cento membri della Federazio-ne mondiale degli scienziati(WFS), riuniti ad Erice dal 20 al23 agosto, nella 36a sessionedei Seminari internazionali sul-

le emergenze planetarie, han-no dedicato un focus sulle con-seguenze dell’ingresso di ele-menti plastici nella nostra cate-na alimentare attraverso gli am-bienti marini e il forte peggio-ramento dello stato di salutedegli oceani.“Il problema si è ormai sposta-

to dalla semplice presenza di ri-fiuti plastici (come bottiglie,contenitori e altri detriti) nellenostre acque, alla capacità diquesti materiali di rilasciare so-stanze pericolose per l’organi-smo umano” ha introdottoCharles Moore, dell’Algalita ma-rine research foundation diLong Beach.L’enorme quantità di plastica di-spersa negli oceani “produceparticelle nocive che vengonoliberate nelle acque, contami-nando i pesci e altri organismimarini che trattengono sostan-ze come il policarbonato plasti-co (Pcb), la diossina, il polivini-lepolidrato (Pvc) e altre moleco-le teratogene, entrando in que-sto modo nella catena alimen-tare dell’uomo”.La Algalita research foundationha individuato un'enormechiazza di rifiuti di plastica,grande come il Texas (più didue volte l’Italia), che si esten-de nell’Oceano Pacifico tra le

isole Hawaii e la costa califor-niana.Il volume complessivo di rifiuti,secondo Charles Moore, è seivolte la quantità di plancton chevive nello stesso tratto di mare.I rifiuti di plastica uccidono ognianno fino a un milione di uccel-li marini, centomila mammiferimarini e una quantità immensa

di pesci stando alle stime dellaMarine conservation society. Tar-tarughe, tonni e cetacei confon-dono i sacchetti con una loroconsueta fonte di cibo, le medu-se, e ne rimangono soffocati.Oppure i detriti intasano lo sto-maco e l'intestino degli animali,che non riescono più a nutrirsi.

“Mangiamo” plasticaOrmai è entrata nella nostra catena alimentare: dai pesci all’uo-mo. Sempre più alto il numero delle persone colpite nella certez-za che trasmetteranno il “male” di generazione in generazione

di Daniele Romano

Particelle nociveche vengono

liberatenelle acque

Molti animaliscambiano

residui plastici per cibo

L’allarme di cento scienziati riuniti a Erice

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IN-ATTEN

ZION

E45

Secondo uno studio, almeno267 specie in tutto il mondo,tra cui l'86 per cento delle tar-tarughe marine, il 44 per cen-to degli uccelli e il 43 per cen-to dei mammiferi marini, sonodanneggiate da questi rifiuti.La plastica non si limita a detur-pare le spiagge: sta diventando“la spiaggia”.Anche se non è biodegradabi-le, l'azione continua del ventoe delle onde è in grado di smi-nuzzare gli oggetti in frammen-ti sempre più minuscoli. Anchein alto mare, i frammenti micro-

giche dell’università del Missou-ri, “durante la gestazione, la

per più del 90 per cento attra-verso la dieta”, in particolare dicarnivori e pesci predatori.Per questo l’Efsa richiedeva uno“sforzo continuo per abbassarei livelli di Pcb presenti negli ali-menti e nei mangimi”, anche seriteneva che le concentrazionidi Pcb negli alimenti fossero gra-datamente diminuite dall’epo-ca dell’introduzione della nor-mativa ambientale sull’impiegoe smaltimento dei Pcb nell’Unio-ne europea degli anni 1980.L’esposizione umana era ed èconsiderata troppo elevata.

e ci avveleniamo

“Attualmentel’esposizioneumanaè consideratatroppoelevata

scopici sono oggi tre volte di piùche negli anni sessanta. “Vermidi mare, conchiglie, molluschi liingeriscono. Questi organismisono il cibo dei pesci, che a lo-ro volta sono il nostro cibo”.Esiste purtroppo un altro cana-le di ingresso, ha avvertito Shan-na H. Swan, del Centro di Epi-demiologia riproduttiva di Ro-chester: “Le sostanze plastichepresenti nei contenitori metal-lici che utilizziamo quotidiana-mente per la conservazione deicibi o per la loro cottura a mi-croonde”. Quali le conseguenze per la sa-lute dell’umanità?“Quello che ci preoccupa - haaggiunto la Swan - è la diffu-sione globale di queste sostan-ze plastiche e l’ampiezza del nu-mero di persone colpite dai lo-ro effetti, nella certezza dellacomunità scientifica internazio-nale che queste sostanze saran-no trasmesse di generazione ingenerazione, mutando sebbe-ne gradualmente il patrimoniogenetico dell’uomo”. Il bersaglio principale di que-ste sostanze è l’apparato ripro-duttivo, sia maschile sia fem-minile, considerando la gravi-danza il periodo di maggiorevulnerabilità.Secondo Frederick S. vom Saal,della Divisione di scienze biolo-

donna trasmette al feto questielementi che vanno ad intacca-re il sistema riproduttivo ed ilcervello del nascituro provo-cando effetti permanenti”.Gli studi epidemiologici presen-tati ad Erice dimostrano qualiulteriori conseguenze della dif-fusione delle materie plastichenegli alimenti: un eccessivosviluppo del seno, una mag-giore frequenza dei casi diobesità, asma e disfunzioniimmunitarie. “Abbiamo osser-vato - ha spiegato la Swan -che nei bambini maschi, nati damadri nelle quali si riscontranoalti livelli di questi elementi, al-cuni caratteri sessuali appaio-no alterati”.L’autorità europea per la sicu-rezza alimentare (Efsa), già il 30novembre 2005 avvertiva che:“L’esposizione ai Pcb produceuna serie d’effetti avversi qua-li disturbi neurologici e dello svi-luppo e deficit immunitari”. Ta-li effetti “sono indotti anche daicomposti diossina simili (Dl-Pcb)di gran lunga più potenti deipoliclorodifenili non diossina si-mili (Ndl-Pcb)”. “È difficile de-terminare l’esatto contributodel Pcb e gli effetti a lungo ter-mine sulla salute umana, so-prattutto nei gruppi più vulne-rabili e più altamente esposti”.L’assimilazione umana “avviene

Anche se la legislazione comu-nitaria fissa livelli massimi per lesostanze contaminanti per l’Ef-sa deve “esserci uno sforzo spe-cifico per abbassare i livelli diPcb negli alimenti attraverso uncontrollo continuo del loro rila-scio nell’ambiente.”Il gruppo d’esperti scientifici suicontaminanti della catena ali-mentare (Contam) dell’autoritàeuropea per la sicurezza alimen-tare aveva già individuato i pe-ricoli, ma la certezza dei dannisu base epidemiologica per lasalute planetaria con l’ingressoirreversibile della plastica nellacatena alimentare umana è ar-rivata dai lavori degli scienziatiriuniti ad Erice. ■

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AVVISO PER I MEDICI E LE SEGRETERIE ORGANIZZATIVELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793. Per esigenze tipografiche

e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

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“Congressi, Convegni, Corsi”

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Disordini dello sviluppo del linguaggio verbale e scritto14 ottobre, Tecnocity Molini Marzoli Sala Tramogge, Busto Arsizio (VA)ECM: Crediti ECM richiesti Informazioni: Segreteria OrganizzativaAIAS Onlus, Patrizia Battagion via Alba 30, 21052 Busto Arsizio (VA) Tel. 0331-639328 Fax 0331-322710, e.mail: [email protected] ScientificaAIAS Onlus Busto Arsizio, dott.ssa Laura Musetti

III Congresso Nazionale AMNCO Odontoiatria fra sistemi regolatori dell'organismo e biocompatibilità13-14 ottobre, Università di Tor Vergata, Dipart. Scienze Odontostomatologiche, RomaComitato scientifico: dott. S. Bardaro, prof. S.G. Condò, dott. F. Di CarloECM: Crediti ECM richiestiInformazioni:Tel./Fax 06-5291244, e.mail: [email protected], [email protected] sito web: www.amnco.it

Patologie otorinolaringoiatriche14 ottobre, Centro Congressi Terme di Salice, Salice Terme (PV)Direttore del corso: dott. Laura LanzaECM: Richiesti i crediti formativi ECMRiservato a medici, pneumologi, neurologi, infermieriprofessionali, logopedisti e tecnici audiometrici Informazioni: Segreteria OrganizzativaMAYA IDEE, sig.ra Beatrice Alberti, cell. 348-2690917

Dolore addominale non chirurgico13-14 ottobre, Centro Incontri della Provincia,CuneoPresidenti onorari: prof. Paolo Cavallo Perin, prof.Mario Morino Presidente del convegno:dott. Luigi M. FenoglioECM: Il Convegno è stato accreditato presso la SezioneECM del ministero della Salute in ordine alla definizionedei crediti formativi, ed è rivolta a 150 medici specialistiin Medicina interna, Chirurgia e Medicina generale,crediti 10, e a 80 infermieri professionali, crediti 10.Informazioni:Segreteria Scientificadott.ssa Paolo Cenadott.ssa Elena Miglioredott.ssa Sara Severinidott. Christian BraccoSegreteria OrganizzativaGRANDA Esprit Convegnivia Cacciatori delle Alpi 1, 12100 CuneoTel. +39 0171 630784 Fax +39 0171 488058 cell. +39 329 0641154sito web: www.grandaconvegni.com

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Pediatria e neonatologia18-22 ottobre, Hotel Continental Terme, IschiaPresidente: prof. F. TancrediCoordinatore: dott. G. Parisi Argomenti: Infettivologia; Etnopediatria; Emergenze-Urgenze; Neonatologia; Malattie respiratorie;Medicina dello Sport. ECM: Crediti ECM richiesti per pediatri, neonatologi e pediatri di libera sceltaInformazioni: Segreteria OrganizzativaClass Service s.r.l., Parco Comola Ricci 1/bis, 80122 Napoli Tel. +39 081 663863 +39 081 683881 Fax +39 081 664714, e.mail: [email protected]

Associazione Omeopatica Bresciana Scuola Superiore di OmeopatiaScuola Superiore di Omeopatia22 ottobre 2006 – 15 maggio 2007, Brescia21° corso triennale riservato a medici chirurghi, farmacisti e mediciECM: Crediti ECM richiesti Informazioni: cell. 338-9550846 335-1398521, e.mail: [email protected] sito web: www.omeopatiabrescia.it

Proctologia e chirurgia epatica24-27 ottobre, Centro di Proctologia dell’Ospedale M. Scarlato, Scafati (SA)Presidente: dott. Sebastiano Attilio ECM: Crediti ECM 26 Informazioni: Segreteria Organizzativa“All Services” Tel. 089-3867213, cell. 328-3155800

Congressi, Convegni, Corsi

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Associazione Italiana Odontoiatri - Sezione di RomaEndodonzia28 ottobre, Ospedale Forlanini, RomaRelatore: prof. Vito Antonio MalagninoECM: 8 creditiInformazioni:dott. Giovanni MiglianoTel. 06-7803744, e.mail: [email protected]

Neurofisiopatologia e riabilitazione: diagnosi, prognosi o outcome?27 ottobre, Fondazione “Salvatore Maugeri”, PaviaProgramma I sessione: Diagnostica neurofisiologica nel programma riabilitativoII sessione: Tecniche elettromiografiche ed elettroencefalografiche III sessione: Potenziali evocativi e test posturaliIV sessione: Confronto con una nuova tecnica neuroanatomicaV sessione: Altre tecnicheVI sessione: Tavola rotonda interattivaECM: Sono stati richiesti i crediti ECMInformazioni: Segreteria Scientificadott. Michelangelo BuonocoreSegreteria Locale Acquariuscell. 329-2838479, Fax 02-44906478, e.mail: [email protected]

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51Congressi, Convegni, Corsi

IpnositerapiaModulo di base: 20-21 ottobre, 17-18 novembre, 15-16 dicembreModulo avanzato: 12-13 gennaio, 9-10 febbraio, 2-3 marzo 2007Sede: Sala Conferenze “Ospedale San Carlo Borromeo”, MilanoDirezione: L. Merati, R. WeilbacherProgramma: Modulo di base: neurofisiologia dell’ipnosi, tecniche di induzione, ipnosi classica,ipnosi ericksoniana, principi di psicoterapia ipnotica, ipnosi e stati di coscienza, ipnosi e PNL,tecniche di rilassamento, autoipnosi. Modulo avanzato: ipnosi in medicina psicosomatica,in medicina interna, nella preparazione al parto, in pediatria, in sessuologia, ipnosi in oncologia,nelle dipendenze: tabagismo, alcolismo, binge eatingECM: Richiesti i crediti ECMInformazioni: Segreteria Scientifica L. Merati, Centro di Medicina Psicosomatica A.O. “San Carlo Borromeo” via Pio II 3, 20153 MilanoTel. 02-40222863, e.mail: [email protected] Organizzativa sig.ra Roberta IovinoTel. 02-48700436/4048435 Fax 02-48715301, e.mail: [email protected]

Medicina legale e odontoiatria13 e 14 ottobre, Atlantic Hotel, RiccioneArgomenti: Epidemiologia, terapia e aspetti medico legali dei traumi maxillo facciali; Particolari aspetti della responsabilità professionale dell'odontoiatra.ECM: La Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina ha assegnato:7 crediti ECM per i medici legali, 6 crediti ECM per gli odontoiatri Informazioni: Segreteria Organizzativa IMPRONTE s.r.l. - via Natisone 18, 56122 Pisa - Tel. 050-8310049/8312194 Fax 050-8310827e.mail: [email protected], sito web: www.improntesrl.it

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Società Italiana per l'Aggiornamento in Medicina GeneraleMalattie infettive emergenti o riemergentiPrima Edizione: 21-28 ottobre e 11 novembre, Ospedale dei Bambini, PalermoSeconda Edizione: 4-11-25 novembre, Castello Chiaramontano, Favara (AG)Terza Edizione: 7-9-21 novembre, Ospedale Aiuto Materno, PalermoArgomenti: TBC, lue, malaria, nuovi virus respiratori; Patologia infettiva dell'immigrato; Infezioni alimentari; Zoonosi, HPV e carcinoma uterino.ECM: Accreditamento ECM in corsoInformazioni:prof. Francesco Scarlata Università Palermo Ist.to Patologia Infettiva e Virologia Tel. 091-6666276, cell. 328-3685937 SIAMEG Roma, Tel. 06-4746344

Associazioni Medico Sportive di Bergamo, Brescia, Cremona e MantovaMedicina dello sport: patologie emergenti21 ottobre, Casinò Municipale, S. Pellegrino Terme (BG)Temi:Obesità infantile; Psicologia della prestazione; SLA e sport; Traumatologia e Cardiologia dello sport.ECM: Assegnati 4 crediti ECMInformazioni: Segreteria Scientificadott. Paolo Amaddeo, e.mail: [email protected]. Giacomo Poggioli, e.mail: [email protected] OrganizzativaEureka s.r.l., e.mail: [email protected] S. Santi, cell. 338-7475725

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53Congressi, Convegni, Corsi

Associazione Regionale Cardiologi AmbulatorialiSocietà Italiana Cardiologia Ospedalità AccreditataCardiologia e pratica quotidiana27-28 ottobre, Centro Congressi Torre Rossa, RomaIl convegno prevede relazioni e discussioni interattive su argomenti di cardiologia clinica inerenti in particolare la cardiopatia ischemica e l’aritmologiaECM: Richiesti i crediti ECMInformazioni: Segreteria ScientificaLuciano Arcari, Orazio Bonoccorso, Franco Di Mario, Stefano RapinoIl programma è visualizzabile sui siti: www.sicoa.net - www.ptsroma.itSegreteria OrganizzativaPTS congressi, via Nizza 45, 00198 RomaTel. 06-85355590, e.mail: [email protected]

Risonanza magnetica della mammella25 ottobre, Sala riunioni Poliambulatorio L.A.R.C., TorinoModeratore: Giovanni GandiniRelatore: Alessandro Del MaschioLo studio della mammella con RM si fonda sull’uso di tecnologia avanzata e corretta metodologia.L’esame, bilaterale e simultaneo, deve garantire immagini di buona qualità, consentendol'esecuzione di uno studio dinamico, a strato sottile, con possibilità di elaborazione successiva delleimmagini (sottrazione, MIP, MPR, misurazione di curve intensità di segnale-tempo).ECM Richiesti i crediti ECMInformazioni: Segreteria ScientificaAlessandro Del Maschioe-mail: [email protected] Organizzativa MLS, corso Venezia 10/A, TorinoTel. 011-24.86.216 Fax 011-24.82.406, e.mail: [email protected]

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Diabete e sindrome metabolica:passato, presente e futuro19-21 ottobre, Ospedale San Giovanni Battista, RomaPresidente: Guido Pozza19 ottobreI sessione: diabete e sindrome metabolica: inquadramento diagnostico e prevenzione20 ottobreTavola rotonda:percorso assistenzia le del paziente con diabete e sindrome metabolica: aspetti sanitari, scientifici e gestionaliII sessione: diabete e sindrome metabolica: strategie terapeutiche integrate21 ottobreIII sessione: diabete e sindrome metabolica: aspetti nutrizionali e terapiespecificheIV sessione: diabete e sindrome metabolica: prospettive futureInformazioni: Sabrina Licata Medico Farmacologo, collaboratrice ACISMOM Tel. 06-65596226 Fax 06-62209283,e.mail: [email protected]

Neuropediatria20-21 ottobre, Palazzo Trinci, Foligno (PG)

Presidente onorario: Adriano FalorniPresidenti del convegno: Mauro Lodolo, Maurizio MorlupoECM: Sono stati richiesti i crediti ECMInformazioni:Etrusca Conventions, via Bonciario 6/d, PerugiaTel./Fax +39 075 5722232e.mail: [email protected]

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55Congressi, Convegni, Corsi

Università degli Sudi di Roma “Tor Vergata”VII Master universitario di II livello: agopuntura clinicaAnno Accademico 2006-2007Scadenza iscrizioni 9 novembre Inizio Master1 dicembre ECM: Assolti per i tre anni del masterInformazioni:Segreteria Scientifica Tel. 06-5816789sito web: www.uniroma2.it (bando, area didattica master di II livello)

Tumore mammario27-28 ottobre, Sala dello Stenditoio Complesso Monumentale di S. Michele a Ripa, RomaPresidente onorario: Augusto Arullani Direttore: prof. Vittorio AltomareECM: È in corso la procedura di accreditamento ECMInformazioni:Università Campus Bio-Medico di RomaUnità Funzionale di Senologiaresponsabile prof. Vittorio Altomarevia E. Longoni 83, 00155 RomaTel. 06-22541523 Fax 06-22541336e.mail: [email protected] Segreteria OrganizzativaTriumph Congress, via Lucilio 60, 00136 RomaTel. 06-35530254 Fax 06-35530235e.mail: [email protected]

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Diabete mellito: complicanze croniche28 ottobre, Aula Magna, Centro Studi di Fondazione Salvatore Maugeri, Pavia Direttore del convegno: prof. Luca Chiovato Lettura magistrale: prof. Riccardo VigneriECM: Richiesti i crediti ECMPrima sessione: "Prevenzione primaria delle complicanze micro e macro-angiopatiche del diabete Seconda sessione: "La nefropatia diabetica" Terza sessione: "La retinopatia diabetica" Quarta sessione: "Neuropatia e piede diabetico" Presentazione di casi clinici Informazioni: Segreteria Organizzativa Agenzia "We for You", Pavia dr.ssa Daniela Lorenzini, cell. 338-4931653, e.mail: [email protected]

Università degli Studi di UdinePneumotorace nel bambino:gestione medica e chirurgica28 ottobre, Sala Conferenze Ospedale Civile Santa M. Misericordia, Udine Alcuni argomenti: Epidemiologia ed eziopatogenesi del pneumotorace spontaneo nell’infanzia; Il pneumotorace spontaneo in neonatologia: saper valutare, saper aspettare, saper pungere; Lezione pratica: come eseguire un drenaggio, come drenare, cosa valutare.ECM: Verranno concessi 9 crediti ECMInformazioni: Segreteria Scientifica e OrganizzativaMario Canciani, Barbara Del PinServizio di Allergo-Pneumologia Clinica di Pediatria, DPMSC Policlinico Universitario a Gestione Direttap.le Santa M. Misericordia, 33100 Udine, Tel. 0432-559244/1 Fax 0432-559258e.mail: [email protected], [email protected]

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57Congressi, Convegni, CorsiEcografia ed imaging integratodella patologia del tratto gastroenterico27-28 ottobre, Aula Murri, Policlinico S.Orsola-Malpighi, BolognaECM: Sono stati richiesti i crediti ECM al ministero della SaluteInformazioni: Segreteria Organizzativa OSC HEALTHCARE, via S. Stefano 6, 40125 Bologna, Tel. 051-224232 Fax 051-226855, sito web: www.oscbologna.com, dott. Massimo Valentino, Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi, Dipartimento di Emergenza e Accettazione, U.O. Radiologia, dott. Barozzi, sezione Radiologia d'urgenzaTel. +39 051 6363689 Fax +39 051 6364322, e.mail: [email protected]

Società Italiana di Medicina Estetica e Chirurgia EsteticaEco-color-doppler di prima formazione14-15 ottobre, 11-12 novembre, 2-3 dicembre, 9-10 dicembre Sede: Divisione Didattica Valet s.r.l., Bologna - Docente: dott. Alberto MartignaniProgramma didattico: Studio E.C.D. dei vasi cerebro afferenti; Studio E.C.D. dell’aorta addominale e dei suoi rami; Studio E.C.D. arterioso degli arti inferiori; Studio E.C.D. venoso.ECM: Evento accreditato 47 crediti per medico chirurgoInformazioni: Segreteria Organizzativa Valet s.r.l., via dei fornaciari 29/b, 40129 Bologna Tel. 051-6388334 Fax 051-326840, e.mail: [email protected], sito web: www.valet.itAccademia Italiana di Medicine Tradizionali Omoios Agopuntura addominale28-29 ottobre, Roma Relatore: prof. Sing Hee Lam-Beijing, Institute of Bo's Abdominal AcupunctureECM: Evento accreditato 12 crediti Informazioni: Tel. 06-5816789, e.mail: [email protected] Le iscrizioni devono pervenire entro il 13 ottobre

Ecocardiografia 3-4 novembre, Golden Tulip Aemilia Hotel, BolognaCoordinatore: dott. Maurizio Baroni - Comitato Scientifico: dott. Maurizio Baroni, dott.ssa Antonella MirriECM: Sono stati richiesti i crediti per l’ECM Informazioni: Segreteria Scientifica dott. Maurizio Baroni, Tel./Fax 051-583114cell. 333-4993259 337-940630, e.mail: [email protected] Organizzativa Noema s.r.l., via Orefici 4, 40124 BolognaTel. 051-230385 Fax 051-221894, e.mail: [email protected], sito web: www.noemacongressi.it

Società Italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale - 6° Congresso Nazionale26-28 ottobre, Centro Congressi Giovanni XXIII, Bergamo Presidente onorario: Tullio Cainelli - Presidente del congresso: Rossano ValsecchiECM: È prevista l’attribuzione dei crediti ECM Informazioni: Segreteria Scientifica Fabio Bartolozzi, Anna Di Landro, Gianlorenzo Imberti, Alberto Reseghetti, Matteo Riva, Giuliana Tribbia, Tel. +39 035 269447 Fax +39 035 266827e.mail: [email protected], [email protected] Organizzativa SGC Congressi, via Salvo d’Acquisto 73, 81031 Aversa (CE)Tel. +39 081 8154619 Fax +39 081 5044177, e.mail: [email protected], sito web: www.sgccongressi.it

Verifiche ispettive nei sistemi di gestione della qualità in sanità19-20-25-26-27 ottobre, FirenzeECM: 42 crediti per medico chirurgo area interdisciplinareInformazioni: Segreteria Organizzativa dott.ssa Michela Gabbani, Tel. 055-600157e.mail: [email protected], sito web: www.expr.it

Società Italiana Tumori - XXXII Congresso NazionaleDalla prevenzione alla terapia:strategia unitaria per la cura dei tumori10-11 novembre, Hotel Villa Maria, Francavilla al Mare (CH)Presidente: prof. Rocco Sacco - Coordinatori: prof. Felice Mucilli, dott. Giuseppe SantarelliInformazioni: Segreteria Tel. 0871-358290, e.mail: [email protected] Stampa dott. Luigi Di Maio, e.mail: [email protected] abstracts: AGORA’, via Camillo Rosalba 41/a, 70124 Bari, Tel. +39 080 509354 Fax +39 080 5093974e.mail: [email protected], sito web: www.organizzazioneagora.it

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PSIC

OLOG

IA Conta la prima impressione

Io ti conosco…basta un’occhiata

Quando incontriamo unapersona è la prima im-pressione quella che con-

ta. Precisamente ci basta un de-cimo di secondo per decidere sequalcuno è attraente, leale e ciispira fiducia. Il tutto molto ve-locemente, prima che la nostraparte razionale possa influenza-re in qualche modo la reazione,perché le intuizioni su attrazio-ne e fiducia sono le prime che siformano nella nostra mente. Adirlo è una ricerca condotta dauno psicologo dell'Università diPrinceton, Alex Todorov, pubbli-cata sulla rivista PsichologicalScience. ''Il legame tra le carat-teristiche del viso e il carattere -spiega Todorov - possono esse-re tenui, ma non impedisconoalla nostra mente di giudicare lepersone con un'occhiata. Deci-diamo molto velocemente infat-ti se una persona possiede queitratti che per noi sono importan-ti, come la simpatia e la compe-tenza, anche senza averci scam-biato una parola''. Todorov e Janine Willis, coautri-ce della ricerca, hanno condot-to diversi esperimenti su circa200 persone. In una di questeprove hanno chiesto loro diguardare 66 facce diverse pertre tempi diversi, ciascuno di 100millisecondi, 500 millisecondi eun secondo intero. Dopo cheogni volto appariva per un atti-mo sullo schermo per poi svani-re, dovevano indicare se aveva-no trovato quella che gli ispira-va fiducia e anche quanto fos-sero sicuri della loro analisi. Conaltri esperimenti condotti in mo-do simile hanno testato altre

sensazioni, come simpatia ecompetenza. ''Quello che abbiamo scopertoè che - continua Todorov - se sidava un'altra occasione, il giu-dizio delle persone su quei visinon cambiava. Chi osservavasemplicemente diventava più si-curo della sua opinione, manmano che il tempo aumentava.Il motivo per cui il cervello for-mula giudizi istantaneamentenon è ancora chiaro''. Secondolo psicologo, che ha studiatol'attività cerebrale con un parti-colare tipo di risonanza magne-tica a immagini, la parte del cer-vello che risponde direttamen-te alla paura può essere impli-cata nei giudizi su fiducia e one-stà. ''La risposta alla paura coin-volge l’amigdala - prosegue -una parte del cervello che esistenegli animali da milioni di anniprima dello sviluppo della cor-teccia prefrontale, dove hannoorigine i pensieri razionali. Ab-biamo l'idea che la fiducia siauna risposta piuttosto sofistica-

ta, ma in realtà le nostre osser-vazioni ci indicano che può es-sere un giudizio di alto profilocreato da una parte del cervellomolto semplice. Forse il segna-le dell'emozione evita di passa-re dalla corteccia cerebrale''. Tut-to ciò non significa comunque,aggiunge Todorov, che ''la pri-ma e veloce impressione nonpossa essere superata con un ra-gionamento razionale. Una vol-ta che il tempo passa e si cono-sce la persona - conclude - si svi-luppa un'idea più generale ecomplessiva. Ancora non cono-sciamo le caratteristiche del vi-so che portano ad avere una ta-le deduzione. Quel che sappia-mo è ciò che rende una facciaattraente, come la sua simme-tria, le proporzioni delle sue par-ti e la somiglianza. Ma che co-sa nel viso ci fa pensare chequella persona sia affidabile an-cora non lo sappiamo. Questosarà l'oggetto del prossimo stu-dio''. Gaudeamus igitur. Peradesso! ■

Interessante ricerca condotta da due psicologi di Princeton che definiscono“istantaneo” il giudizio che il nostro cervello esprime di fronte ad un volto

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GENETICA

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In natura i comportamenti sono geneticamente codificati e riprodotti dallaprole: è però più facile riscontrare questo fenomeno negli animali che nonnell’uomo, in cui emozioni e fattori esogeni ne influenzano la trasmissione

Diversi, ma sempre uguali

Q uando vidi la mia nipoti-na Valentina, appena na-ta, la riconobbi subito,

perché lei stessa accennò una pic-cola smorfia, una sorta di tic del-l’ala del naso e del labbro, sul sol-co naso genieno, la stessa smor-fia che era solita fare la madre,ovvero mia sorella. Se osservia-mo i nostri movimenti, l’andatu-ra, la postura, il modo di gestico-lare e di parlare, lo sguardo, in-somma quasi tutto quello che ri-guarda la nostra comunicazioneanalogica, noteremo delle somi-glianze con i nostri genitori ed avolte, anche se più raramente,con i nostri stessi nonni.Un breve accenno nel mondoanimale è d’uopo. Quasi tutti ifelini hanno un comportamentoche li distingue singolarmente nelmodo di cacciare le loro prede,una tecnica personale che puòessere trasmessa geneticamente,infatti, spesso, di due cuccioli unosicuramente ha ereditato talecomportamento ed è quindi de-stinato ad una sopravvivenza mi-gliore di quello che non presen-ta le peculiarità specifiche di cac-cia tramandate dal genitore.Ben altra situazione presentano iprimati, il cui condizionamento siriflette maggiormente sul com-portamento sociale invece che sul-la capacità di procurarsi il cibo,azione che avviene quasi semprein branco.Alcuni pesci di fiume si riproduco-no utilizzando il guscio di un cer-to tipo di molluschi che popolanoi loro stessi corsi di acqua: il fattodi riconoscere questa tecnica, sen-za avere alcun insegnamento di-

retto, depone per un condiziona-mento comportamentale ripro-duttivo solo di tipo genetico. Lanatura come si evince si è ben or-ganizzata e geneticamente riescea trasmettere i comportamentiche sono necessari alla sussisten-za di una intera specie o di unatecnica di sopravvivenza.Nell’uomo la trasmissione è cer-tamente più complessa perché lesfumature in cui è implicata ri-guardano varie sfere del compor-tamento: dalle emozioni alla ca-pacità di socializzare, alla logicadeduttiva, al comportamento ingenerale inteso come comunica-zione ambientale.Mozart è sicuramente stato ungenio, ma non si deve sottovalu-tare il condizionamento che hasubito geneticamente, apparte-nendo ad una famiglia di musi-cisti. Insomma ce ne è abbastan-za per dare una valutazione, an-che se approssimativa, di quan-to sia grande il potere che già esi-ste alla nostra nascita come com-

portamento genetico, che va adinfluenzare, non poco, il nostromodus vivendi.Tali considerazioni spingono achiedersi se sia prevedibile for-mulare un’ipotesi comportamen-tale di un soggetto alla sua na-scita analizzando il comporta-mento dei suoi genitori anticipa-tamente.Pensiamo alla schizofrenia, unamalattia devastante per i sogget-ti colpiti, oltre che per le loro fa-miglie e l’intera comunità che de-ve accollarsi le lunghe e costosespese delle cure e dell’assisten-za, oltre che registrare la perditadi un soggetto, socialmente po-co integrabile e spesso non au-tosufficiente. Quante possibilitàabbiamo attraverso un’analisicomportamentale dei soggetti diprevedere la trasmissione gene-tica della malattia? Come possia-mo intervenire in anticipo?Possiamo correggere, in corso divita i nostri comportamenti in-congrui, possiamo migliorare lanostra comunicazione e la capa-cità di comprensione e di ascol-to, che si traduce con una miglio-re disposizione culturale all’ap-proccio con le realtà sociali e cul-turali con cui impattiamo.Nell’osservare i nostri genitori,senza critica o giudizio, possia-mo cogliere quegli aspetti e quel-le sfumature che ci riguardano,sia nella qualità che nei difetti.Questo rappresenta il primo esemplice passo per capire cosapossiamo modificare e migliora-re di noi stessi. ■

(*) Società medica italiana di psicoterapia ed ipnosi

[email protected]

di Maurizio Zomparelli (*)

Ti ho riconosciuta dalla smorfia

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I l Ginseng è una pianta erba-cea fornita di una radice antro-pomorfa, con il fusto alto cir-

ca 80 cm e di colore rosso scuro,che presenta a metà altezza, in-serite in un unico verticillo, le fo-glie palmate, suddivise in cinquefoglioline ovali con margine den-tato e apice acuminato. I fiori, in-seriti all’apice del fusto e riuniti adombrella, hanno cinque petali dicolore rosa. Il frutto è una druparossa contenente un piccolo noc-ciolo. Vegeta allo stato selvaticoin luoghi umidi e ombrosi nelle fo-reste dell’Asia Orientale, Cina,Manciuria e Corea. Attualmenteè coltivato soprattutto in Coreaed è oggetto di notevole esporta-zione.Per le sue proprietà, la radice diGinseng in Cina viene usata dapiù di 4000 anni. I Cinesi la chia-mano T’u ching, cioè lo spirito delterreno: per loro è una grande pa-nacea in grado di curare ogni ma-lanno. Le opere mediche dell’epo-ca T’ang (Pen ts’ao) attribuisconoad essa proprietà curative stupe-facenti, fra cui quella di prolun-gare la vita, di curare la tuberco-losi, le emorragie, le anemie, i reu-matismi e la sterilità. Il Ginseng è però considerato so-prattutto un fortificante, uno sti-molante, un elisir di lunga vita e diringiovanimento. Gli Europei ven-nero a conoscenza del Ginseng nel1610, ma solo un secolo dopo,grazie al gesuita Jartout, ne furo-no riconosciute le proprietà che glihanno conferito una grande po-polarità nei Paesi occidentali.

Principi attiviI principi attivi della radice di Gin-seng, definiti ginsenosidi, sono digrande complessità e non sono an-cora stati sintetizzati.Dal punto di vista chi-mico sono glucosidi ste-roidei delle saponine tri-terpeniche, potenziatidagli altri costituentichimici: minerali e oli-goelementi, tra cui zol-fo, germanio, manganese, magne-sio, calcio, zinco, vitamine del com-plesso B, fitosteroli, enzimi e altresostanze. La radice di Ginseng è ladroga che ha conservato un alonedi mistero forse per la sua rarità, lasua provenienza da Paesi lontani ela forma che ricorda il corpo uma-

no. In questi ultimi tempi sono sta-te acquisite approfondite conoscen-ze sulla composizione chimica e sul-le reali proprietà della droga. Infat-ti è stato accertato che il Ginseng èun attivatore del sistema riprodut-tivo sia maschile che femminile. Inol-tre può conferire resistenza al fred-do, alla fatica fisica e mentale, atti-vare la memoria, la concentrazionee aumentare il rendimento fisico.Ha anche proprietà aperitive, dige-stive e antinausea.

PreparazioniDi solito il Ginseng siassume sotto forma dicapsule o fialette con-tenenti da 0,5-1,5 g dipolvere di radice algiorno. L’azione del

Ginseng è lenta e gli effetti si no-tano dopo 2-3 settimane. Dopo 2o 3 mesi di cura è opportuno so-spenderla per 1 o 2, prima di ini-ziare un altro ciclo.

AvvertenzeIl Ginseng assunto in dosi elevatepuò provocare nervosismo, per cuinon va associato al caffè o al tè, néa prodotti contenenti ferro, inquanto questo minerale interferi-sce con i principi attivi della pian-ta, diminuendone gli effetti. Il Gin-seng può anche interferire con gliantidepressivi, gli ipotensivi, con ilwarfarin, gli antidiabetici orali e puòaumentare la digossinemia (F.Fio-renzuoli). I soggetti con disturbi delsonno non devono assumere ladroga di pomeriggio o di sera. Nonsi deve, inoltre, confondere il Pa-nax Ginseng con il Ninsi provenien-te da un’ombrellifera che vegeta inGiappone, il Sium Ninsi; né con ilGinseng d’America Panax Quinque-folium che vegeta in Canada dove,scoperta da un monaco nel XVIIsec., viene coltivata, usata ed espor-tata per le sue proprietà simili alGinseng cinese. ■

ERBE

60

Il Ginseng viene utilizzato in Cina da più di 4000 anni men-tre gli europei ne sono venuti a conoscenza solo nel 1610.Vegeta, allo stato selvatico, nelle foreste dell’Asia orien-tale, Cina, Manciuria e Corea. I principi attivi, a causadella loro complessità, non sono ancora stati sintetizzati

di Carolina Bosco Mastromarino

LA RADICE DELLA VITA

GINSENG PANAX – FAMIGLIA ARALIACEAE

Assunto in dosi elevate può provocare

nervosismo

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In questo periodo autunnale al-cune piante cambiano livrea,togliendosi il verde abito estivo

per indossarne un altro dai toni ac-cesi, come il rosso, il giallo, il mar-rone. È un vero spettacolo vedereun muro del terrazzo o la paretedi un casale compiere questa me-tamorfosi se vi abbiamo fatto ar-rampicare una vite del Canada, unampelopsis, un cissus. Sono tuttepiante che possiedono organi chesi attaccano a qualsiasi sostegno,riuscendo a coprire in poco tempoanche interi edifici con le belle fo-glie di un brillante verde.Un altro tipo di pianta che riesce adinfiammare con le sue tinte giardinie terrazzi è l’acero. Ce ne sono di di-versi generi, da quelli ad alberello aigiganti originari del Nord America.Quasi tutti hanno la caratteristica dimutare colore in questo periodo del-l’anno, assumendo toni che vannodal rosso fuoco, al giallo acceso, almarrone intenso. Riescono dunquea garantire un bel colpo d’occhio seposti singolarmente o in gruppo inun angolo del giardino; ma anchesu di un terrazzo, in un vaso di unacinquantina di centimetri, possonosoverchiare il grigiore autunnale. Unconsiglio: gli aceri amano i terrenileggermente acidi e ben drenati e lezone semiombreggiate perché il so-le può bruciare le foglie.In autunno, comunque, possiamoravvivare giardini e terrazzi anchecon una serie di fiori che ci consen-tono di prolungare fino all’inizio del-l’inverno una sinfonia di colori. Re-gina di questo periodo è l’aster oastro, un cespuglietto erbaceo contanti rami teneri che si ricoprono di

piccole vivacissime stelle colorate diblu, viola, rosso, bianco, rosa, conall’interno un piccolo discogiallo. Queste piante sonodisponibili in taglie diverse

e, se coltivate in piena terra, rag-giungono altezze varianti dai ventiai sessanta centimetri; in vaso, na-turalmente, avranno dimensioni piùmodeste. Accettano qualsiasi tipo

di terreno, preferiscono posizionisoleggiate ed essendo piantine “vo-raci” hanno bisogno di periodicheconcimazioni. Data la loro compat-tezza gli astri sono adatti per for-mare aiole lineari o rotonde e perrallegrare le cassette appese alle ba-laustre dei balconi.Proseguendo la rassegna dei colo-ri autunnali, non possiamo non

parlare delle genziane. Lamaggior parte dei tipi fio-risce in primavera, ma neesiste un genere, quelloasiatico, che sboccia inquesto periodo. I suoi fio-ri blu intenso hanno formaad imbuto e sono lunghi

cinque centimetri con al centro unpistillo bianco. Come pianta è piut-tosto modesta (non supera i quin-dici centimetri), ma è ricca di ro-sette di foglie strette e appuntite.La genziana asiatica preferisce i ter-reni acidi e le zone ombreggiate e,nonostante sia una pianta assaigraziosa, non è molto reperibile sulmercato forse perché si pensa – in-giustamente – che l’autunno deb-ba mandare nell’archivio inverna-le qualsiasi tipo di fiore. ■

61 FIORIVite del Canada, ampelopsis, cissus. E poi Ace-ri che assumono i toni del rosso fuoco, del gial-lo acceso, del marrone intenso per soverchiareil grigiore autunnale, ma senza dimenticare i fio-ri, le cui tinte ci accompagnano fino all’inverno

COLORI D’AUTUNNO

di Diana Geraldini

Regina di questo periodo è l’aster

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SOCI

ETÀ-

IN

Ci si riferisce alle “parolacce”. Si sono sempre pensate – a se-conda del tipo di ambiente –sempre più o meno liberamen-te pronunciate, comunque,

probabilmente, sempreesistite e dette. Sapen-

do incarnare la par-te più intima del-l’esperienza emo-tiva che chiedecon prepotenza divenire fuori, di og-

gettivarsi e di tran-slarsi in un percorso

condiviso che manten-ga, però, un suo certo distan-ziamento dall’ordine linguisti-co accettato, essa rappresen-ta per antonomasia il profilodella trasgressione.

A lla “cattiva parola”; aquella espressione lingui-stica sconcia e volgare

che ha come fine l’offesa, chemolto spesso si rivela essere an-che solo un suono. Un suono ca-rico di uno stato d’animo tra i piùdisparati. La parolaccia può ac-compagnare la gioia e la soffe-renza; un attimo di stupore e sor-presa come di noia e routine. Chinon le ha mai pronunciate? Chinon le ha mai pensate? Chi nonle ha mai rivolte verso qualcunoo se stesso?

La parolaccia coglie l’attimo libe-ratorio; singolarizza l’universaleistinto allo sfogo. Ma, al contem-po, universalizza l’unicità dell’ac-cadimento. La parolaccia può es-sere paragonata al “fusibile” di unqualsiasi sistema. Quando il mec-canismo si inceppa – vuoi mecca-nico, elettronico o cognitivo – nonè il sistema a saltare quanto quelpiccolo congegno messo appostaad indicare che c’è qualcosa chenon funziona. La parolaccia è an-che stasi. Non c’è grado di istru-zione che possa ostacolarla. Nellinguaggio più povero è struttural-mente impostata quale metricadell’espressione; in quello colto, vi-ve al riparo del largo ascolto. Ha lacapacità di porsi come sostantivoo aggettivo; può qualificare e/o de-finire una cosa o persona. Può ac-compagnare l’innocente constata-zione che fa caldo o freddo, comeil prendere atto che si è stati pro-mossi o bocciati; assunti o licen-ziati. È una questione di intensitàdi tono; di senso profondo. Si po-trebbe dire che la parolaccia godedi una lirica che va dal delirio al-

l’assoluta compenetrazione delsoggetto con il reale. Tutto può es-sere volgarizzato e quindi tuttol’universo - reale o fantastico - puòessere restituito in forma di paro-laccia. È assolutamente priva di unsignificato reale; essa è puro sen-so. Da qui la sua grande poliedri-ca potenza che si avvale della rap-presentazione simbolica. La lette-ratura non sempre la disdegna. Le

varie forme di prosa se ne avval-gono in maniera esplicita o velata.La parolaccia segue da vicino l’evo-luzione dei costumi; li caratterizza.È propria di culture e appartenen-ze sociali. I dialetti ne articolanonei modi più bizzarri la pronuncia;ma la sostanza rimane tale. Losfondo sessuale che importa su disé le varie forme della degenera-zione del reale la informano dal didentro, in qualsiasi latitudine e po-

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LE PAROLACCE?SONO ANCHE MODI DI DIRE

In televisione ne pronunciano una

ogni venti minuti

Suoni carichi di stati d’animo tra i più dispa-rati. Chi non le ha mai pronunciate? Chi non leha mai pensate? Sono proprie di una culturae di una appartenenza sociale

Quintali di parolacce. Mattina, sera notte, tutti imprecano, tutti insultano – un’onda anomala ormai s’è abbattuta sudi noi. Non c’è scampo, veniamo travolti, annientati. Insulti, modi di dire volgari, per strada, sull’autobus e nella me-tro, al cinema, tra coniugi, fidanzati e amici, sui giornali. Esistono giornalisti autorevoli e “scrittori giornalisti” che sivantano di poter offrire ai lettori il loro basso repertorio. I bambini ascoltano e ripetono, gli anziani ascoltano soltan-to, quelli più fortunati hanno problemi di udito. Se osi criticare chi usa il turpiloquio ti senti rispondere che non haifantasia, se lo “censuri”, magari solo con lo sguardo, rischi d’essere coinvolto in una protesta di piazza. Catonesosteneva: “Abbi ben chiara la cosa da dire, le parole verranno”. Quel cittadino romano non capiva nulla. G. Cris.

S U S S U R R I E G R I D A

!?!di Antonio Gulli (*)

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“sto al mondo. Si può ritenere plau-sibile credere che anche gli uomi-ni primitivi le dicessero; probabil-mente appellando l’interlocutore– reale o virtuale – con il fondoschiena o l’evacuazione di unmammut o dinosauro. Attualmen-te, in televisione – ci informa unsondaggio della Eta Meta Research- ne viene pronunciata una ogniventuno minuti. E ciò avviene - asentire il pareri degli esperti - per“alzare l’audience”. In effetti, ogniqual volta si mette in atto un’azio-ne trasgressiva si crea o si cerca unsurplus di attenzione; la trasgres-sione, di fatto, porta con sé un cer-to grado di mobilitazione dell’in-teresse generale. La disobbedien-za ai canoni raccomandati di radolascia l’ambiente sociale indifferen-te. Inutile dire che essa mobilital’attenzione delle persone come lereti a strascico deturpano i fonda-li di pesca. Una volta i genitori ri-petevano in maniera ossessiva chequeste erano il prodotto dell’in-contro dei propri figli con la scuo-la. “È lì che si imparano. Da quan-do mio figlio è andato a scuola haimparato a dire le parolacce. Pri-ma nemmeno le conosceva”. E sein famiglia accade che qualcuno lepronuncia bisogna subito interve-nire sui “minori”: sia per invitarli anon ripeterle, sia per cercare di giu-stificare chi l’ha pronunciate, siaper evitare che l’involontario spet-tatore possa raccontarlo all’ester-no. Non si dicono; ma la cosa piùimportante è che non si deve farsapere che si pronunciano. Perchéi genitori imputano l’apprendimen-to del turpiloquio alla scuola? Inlarga parte perché così si riesce adifendere l’idea che in quel micro-cosmo i compiti pedagogici ven-gono rispettati. E quando si fa ri-ferimento alla scuola, naturalmen-te, non si indicano le figure inse-gnanti; tanto meno la scuola co-me istituzione. In genere i genito-ri fanno esplicito riferimento all’in-contro dei propri pargoli con i lo-ro pari. Le parolacce posseggonoun loro perverso senso di demo-

hanno anche una forte relazionecon l’età, il sesso, l’area geografica.La parabola della parolaccia segueil corso della nostra vita: da bambi-ni come scoperta del proibito; daadulti come forma assoluta di de-finizione di uno stato, condizione esituazione del reale; da anziani co-me forma estrema di difesa. Il problema del gender è quello piùcalzante; la virilità del maschio èsempre richiamata. Una donna ingamba non può non possedere gliattributi maschili. E poi, finché adire una parolaccia è un maschiopuò pure andare; ma quando apronunciarla è una donna o addi-rittura una bambina! Ma si tratta anche di luogo geo-grafico; quella più diffusa a Romaoffenderebbe gravemente un me-ridionale quanto quella di un mi-lanese lascerebbe indifferente unnapoletano. Mi si perdoni la man-canza di chiarezza. E se qualcunonon capisce… ■

(*) Ricercatore Facoltà di Sociologia, Università

“La Sapienza”, Roma

SOCIETÀ

-IN

63

crazia. La parolaccia indirizzata ver-so una figura di rilievo viene ad as-sumere il senso di un’insubordina-zione; verso una persona a noi in-feriore, un rimarcare la nostra po-sizione; verso una persona a noi“pari”, una forma di confidenza.In base al rango, si formano sot-tosistemi - ceti o strati -, all’inter-no dei quali la comunicazione vie-ne facilitata come comunicazionetra pari e assume forme che nonsono adatte alla comunicazione diciascuno con ogni altro. Il dirsi leparolacce tra pari vive della co-scienza dell’uguaglianza condi-zionata dallo strato in occasionedel rapporto con la disuguaglian-za degli altri strati, e della comu-nicazione interna al sottosistemain occasione del rapporto con ilsuo ambiente sociale. Le parolac-ce non si dicono. In privato e tranoi: e vabbé! Insomma! Le rego-le del comportamento conformeallo strato sono condizione di suc-cesso, anche se questo compor-tamento consiste nel fatto che ta-li regole vengono trascurate. Difatto, l’appartenere a una fasciasociale sancisce, da parte propriodi chi ne fa parte, che le regolepossano essere trasgredite. Fa par-te dell’esperienza di sentirsi so-vrani all’interno di una condizio-ne di disuguaglianza relativa. E senon si è re, da massimo rappresen-tante della fascia cui si appartiene,il re lo si può sempre mandare…Le parolacce - come appena indi-cato - posseggono una loro nomen-clatura sociale in base al rango. Ma

Bisognerebbesubito intervenire

sui “minori” per invitarli

a non ripeterle.Genitori e scuola,di chi la colpa?

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65

Il rapporto tra medico e pazien-te è basato sulla stima e sullafiducia reciproca, sentimenti che

si rilevano durante una o più visi-te, allorché il paziente assume ilruolo di persona sofferente, chechiede aiuto e il medico il ruolo dichi deve sapere interpretare il ca-rattere dell’ammalato; deve ascol-tarlo, visitarlo e quindi provvede-re a curarlo.Così come in Chiesa c’è ilprete–confessore ed il fedele–pec-catore, così in uno studio medicoci sono il medico e il paziente. Inentrambi i ruoli esiste il “segreto

professionale”! La visita medica nonpuò essere legata al tempo impie-gato ma alla qualità e al particola-re significato della visita stessa.Innanzitutto il medico dovrà ave-re la pazienza di “ascoltare”, sen-za fretta, tutto ciò che il pazientevuole raccontare, confidandosi conlui. Segue la visita vera e propria ela visione dei vari accertamenti dia-gnostici. A questo punto il pazien-te ansioso desidera conoscere lacausa della malattia, qual è la dia-gnosi, quale l’evoluzione e quindila cura.Ascoltando il medico, il paziente

si renderà conto della preparazio-ne, della serietà, dell’umanità, del-la sua professionalità.Il medico, da parte sua dovrà im-pegnarsi per aiutare l’ammalato,sotto tutti i punti di vista. Mi si con-senta, perciò, di esprimere totocorde un augurio alle nuove gene-razioni di medici.Speriamo che, indipendentemen-te dagli orientamenti managerialie politici, il medico continui a rap-presentare “comunque e sempre”la nobile e valida figura di “amicodella famiglia”. Spes ultima dea!

Dott. Salvatore Ardito

GIOVANI M

EDICIUn augurio per il futuro

Il rapporto medico-pazienteSalvatore Ardito è un medico con quasi 50 anni di esperienza profes-sionale. Ci ha inviato una lettera indirizzata ai giovani medici che volentieripubblichiamo, pur con qualche taglio dovuto a ragioni di spazio

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Piero Bottali “suona per dilet-to cinque strumenti, dai cor-dofoni, al mantice, ai legni -

di cui il più recente è la simpaticae capricciosa zampogna molisanacon chiave a quattro canne atti-ve”. Come se non bastasse si è al-leato a Alessandro Mazziotti, di-plomato in flauto traverso, ricer-catore di musica tradizionale po-polare italiana e organologo, do-cente di zampogna a chiave, zam-pogna zoppa, ciaramella e ciara-melle d’Amatrice. Insieme, cioè aquattro mani, hanno scritto un te-sto (Maprosti & Lisanti Editore) daltitolo per loro suggestivo: “Comeintonare la zampogna con chia-ve” e lo hanno depositato con de-licata gentilezza sulla mia scriva-nia. Lo sfoglio con prudenza e via

via che scorrono le pagine aumen-ta la mia curiosità. Leggo: “[…] lazampogna emette un possentebelato corale, immenso e avvol-gente che può essere manifesta-zione graziosa per una festa ca-lendariale ma – se suonata dal pa-store zampognaro – anche l’indi-cazione al gregge della direzionegiusta da prendere per ritornareall’ovile.” Come in un dormivegliasi vedono le pecore, si rivivono lefeste di Natale e compaiono glizampognari che a volte ci porta-no la pioggia. Dopo aver “studia-to” il prezioso testo dei due mu-sicisti, ci si augura di poter soffia-re dentro questo magico strumen-to e tirarne fuori un lungo fiato di-vino. Senza musica la vita sareb-be un errore. G. Cris.

STRUMEN

TIDalla zampognaesce la musica

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SE IL TRUCCO È ARTE

Sembra facile fare un film:qualcuno che recita, unastoria, un regista, et voilà.

In realtà dietro e dentro un filmlavora un’infinità di persone, cheappaiono sì nei titoli di coda, maalle quali non si presta mai at-tenzione. Chi è che saltava giùdal quinto piano in quella sce-na che c’era piaciuta tanto? Chiha inventato quel tavolo dapranzo che avremmo voluto pernoi? Chi ha cucito quel vestitoda favola? Bene. Cerchiamo didare un’occhiata – e un nome –a qualcuno di loro. Cominciamocon l’aspetto più glamorous, iltrucco, e facciamo due chiac-chiere con Francesco Freda, truc-catore emerito del nostro cine-ma, che ha raccolto le sue me-morie in un libro, “50 anni allospecchio senza guardarsi”. Cominciò dalla gavetta, subitodopo la guerra, lasciando la fa-coltà di architettura. Il suo pri-

mo film importan-te fu “Altri tempi”di Alessandro Bla-setti, 1952. E da al-lora ha avuto fra lemani attori comeMarcello Mastroian-ni e Jack Nicholson,Alberto Sordi e GianMaria Volonté. E at-trici a bizzeffe, daCharlotte Ramplinga Katharine Hep-burn a Monica Vittia Liza Minnelli. Sen-za contare SophiaLoren, incontrataper la prima voltaper “Una giornataparticolare” di Etto-re Scola, e accom-pagnata fino al re-

cente “Francesca e Annunzia-ta” di Lina Wertmuller.

Cominci a raccontare.Con Sophia oggi c’è un rapportodi amicizia profondo, eppure eracominciata malissimo. Lei non mivoleva, mi voleva Scola, col qua-le lavoravo dai tempi di “La Par-migiana”. Arrivai a Marino, doveabitava con Carlo Ponti, alle cin-que del mattino, con ore e ore dianticipo, perché ero emozionan-tissimo: accidenti oh, era la Loren,e io dovevo buttare all’aria quelviso noto nel mondo e farne unaltro. Fu meravigliosa, accettò tut-to quello che avevamo deciso sen-za dire una parola.

All’epoca si disse che la Lorenrecitava senza trucco.E invece no: avevamo rifatto lesopracciglia una a una, gli occhiscesi, pallida. Questo è semprestato il mio segreto: mai far ap-parire il trucco. Ricordo le batta-glie con Giovanna Ralli che vole-va le ciglione per fare una poli-ziotta. Che senso ha un bel truc-co se è fuori ruolo?

Sono capricciosi i divi?Con me no. Certo, con qualcu-no il rapporto può essere menointenso. Per me che sono natosotto il segno del Cancro e hosempre bisogno di calore uma-no, quando questo non nasce èun problema. Per esempio conUgo Tognazzi non ho mai lega-to e le cose mi venivano menobene di quel che avrei potuto.Ma in genere tutti si sono sem-pre fidati di me. Non si guarda-vano neanche allo specchio, do-po che li avevo sistemati. E perme questo è sempre stato il se-gno di massima fiducia.

Katherine Hepburn si spec-chiava nei suoi occhi.Mi guardava e diceva: “It’s ok,Franco?”. Katherine, una perso-na premurosa che nel freddo delset mi portava il brodo caldo. An-che lei, però, all’inizio era perples-sa. Cacoyannis la voleva molto“segnata” per “Le Troiane” e leisi ribellò: “Se volete una vecchia,prendete una vecchia”. Del restoil lavoro del truccatore non è quel-lo di rendere belli. No, mica sia-mo visagisti. Io ho curato anchegli effetti visivi di film horror, fe-rite, teste mozzate, volti sfigura-ti. Per “Brutti sporchi e cattivi” diScola inventai un difetto sgrade-vole per Nino Manfredi e letteral-mente deturpai il bellissimo atto-re che recitava nel ruolo dellanonna.

Una responsabilità maneggia-re visi tanto preziosi.Altroché. Ricordo ancora la tre-marella con cui struccai la Kosci-na alla quale avevo appiccicatoun occhio di pollo con lattice ecolla. La scena si girò ore dopoche l’avevo preparata e s’era im-pastato tutto. Non ci ho dormitola notte a pensare cosa sarebbesuccesso se i materiali avesserodanneggiato la pelle. ■

Viaggio dietro le quinte alla scoperta di quegli artisti che, purlontani dalle luci della ribalta, sono essenziali per lacredibilità della finzione scenica. Parliamo con un truccatore emerito del nostro cinema: Francesco Freda

IL P

ROIE

TTOR

E70

di Maricla Tagliaferri

Sophia Loren interpreta Antonietta in “Una giornata particolare”

Nino Manfredi nel ruolo di Giacinto Mazzatella in “Brutti sporchi e cattivi”

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I l primo ad averne l'idea e laconvinzione fu probabilmentePitagora, il geniale filosofo, ma-

tematico e mistico greco nonchéfisico del suono vissuto circa 550anni prima di Cristo. In anticipo dioltre duemilacinquecento anni sul-le conoscenze astronomiche del-l'Occidente, egli era convinto chela Terra con gli altri pianeti del Si-stema Solare, muovendosi attra-verso lo spazio e viaggiando fra lestelle, producessero un insieme disuoni, vale a dire musiche, appun-to l'armonia dei pianeti. Non pos-siamo sapere come Pitagora fossearrivato a tale convinzione: certoè che il suo pensiero ebbe influen-za profondissima e duratura permolti secoli se perfino GiovanniKeplero (1571-1630) duemila an-ni più tardi credeva fermamenteche stelle e pianeti emettesseromusiche immutabili ed eterne.Scrivendo appunto dell’armoniauniversale, attribuisce a tre piane-ti del Sistema Solare delle brevimelodie che dal tempo della loroorigine, o creazione, si diffondo-no negli spazi infiniti. Keplero ar-rivò addirittura a segnare sul pen-tagramma queste celesti musiche;Giove, il gigantesco pianeta gas-soso, diffonderebbe la seguente,cupa melodia:

Perché quanti fra i nostri lettori chesuonano uno strumento musicale- un flauto va benissimo - non pro-vano ad eseguire questi tre brevi esemplici motivetti? Probabilmenterimarrebbero delusi dalla pochez-za musicale del nostro pianeta. Ela radioastronomia, cosa dice inproposito? Nel 1930 Karl Janskydella Bell Telephone, dirigendo lasua immensa antenna parabolicaverso le stelle captò potenti sibili,

sospiri e mormorii dei quali alloranon seppe spiegare l'origine. Epuntandola verso l'impenetrabile,il centro della nostra galassia, re-gistrò con enorme sorpresa un “pe-renne, incessante soffiare, mentreil Sole sospira ad intermittenza eGiove (udite! udite! n.d.r.) si fa sen-tire con un profondo, lugubre rom-bo che suona alle orecchie comeun dio pagano del tuono”. Forse Pitagora aveva sentito bene. ■

Al mare, in montagna o in campagna noi esseri umani “scopriamo”il cielo stellato, ci mettiamo a cercare la Stella Polare, restiamo af-fascinati dalle stelle cadenti ed esprimiamo il tradizionale deside-rio. Ma quanti sanno che il cielo notturno ha anche le sue musiche?

di Piero Bottali

71 MUSICA

MELODIE DALL’INFINITO

La Terra, invece, notoriamente più frivola, canterebbe così:

Marte, il pianeta “guerriero”, infine, si esprimerebbe con un motivetto piùelaborato, eseguibile anche in ritmo di marcetta militare di 2/2:

Riceviamo e rispondiamo Il dottor Fulvio Allegra, che simpaticamente si definisce“strimpellatore di pianoforte fin dall'età di 6-7 anni”, ciscrive per precisare che, a proposito del nostro articolosul numero 5 di “Previdenza” sui nomi delle note dati daGuido d'Arezzo intorno all'anno 1000, “nei Paesi anglo-sassoni si usa la lettera A per il LA MAGGIORE e la lette-

ra “a” per il La minore, e così via con G per il SOL MAG-GIORE e “g” per il Sol minore eccetera”. Ringraziamo ildottor Allegra per la sua garbata precisazione. Tuttaviala differenziazione in caratteri maiuscoli o minuscoli del-le lettere per indicare le note maggiori o minori viene nel-la pratica assai spesso disattesa. Del centinaio di spartitiin mio possesso (suono diversi strumenti) nemmeno unomostra tale e più corretta scrittura musicale. P. Bot.

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VIAG

GI

KUCHING Cristina ed io iniziamo il nostroviaggio a Kuching, capitale delSarawak, uno dei tredici stati chefanno parte della Malesia e che,insieme allo stato del Sabah, sitrova nel Borneo. Il nome “Ku-ching”, in malese, significa gat-to e, secondo una delle leggen-de, il luogo dove la città è sortaera originariamente l’habitat diquesto animale. Questo spiegala presenza delle grandi statuedi gatti che incontriamo giran-do per la città. Kuching è attraversata dal fiume

Sarawak, che divide la capitalein due: la parte a nord, dove vi-ve la popolazione di origine ma-lese e quella a sud, centro com-merciale, dove la popolazione èdi origine cinese. Il lungo fiume che percorriamo,nella zona sud, ci offre una pia-cevole passeggiata tra aiuoleben curate, botteghe di artigia-nato ed accoglienti ristorantini. Il nostro tour prosegue con unavisita al Museo del Sarawak, cheespone armi e manifatture di di-verse etnie, una sezione natura-listica ed anche una riproduzio-ne a dimensioni reali della lon-ghouse, la tradizionale palafit-ta delle tribù che abitano nellaforesta pluviale.Dietro consiglio della guida, lasera non ci facciamo scappareil World Rainforest Music Festi-val, una manifestazione cheospita artisti del Borneo e ditutto il mondo. Un pubblico va-sto ed eterogeneo accoglie conentusiasmo gruppi provenientidal Canada, dall’America Lati-na, dal Kyrgyzstan, dal Mada-gascar. L’atmosfera è allegra edi grande energia, e anche noifiniamo per lasciarci trascinareda canti e danze. Prima di lasciare Kuching, visi-

tiamo il Parco Nazionale di Ba-ko, che si trova sulla costa a cir-ca 40 minuti di macchina dallacapitale. Passando per la fore-sta di mangrovie che si affacciasul mare, ci inoltriamo nellagiungla, che ospita una ricca va-rietà di piante e di animali tracui il tucano, uccello simbolodel Borneo, e la scimmia probo-scidata, specie molto rara il cuinome deriva dal lungo naso chela caratterizza.

IL PARCO NAZIONALEE LE GROTTE DI MULU

Il territorio del Sarawak è ricoper-to per più di due terzi da fore-ste incontaminate prive di stra-de; per questo motivo, per rag-giungere Mulu, dobbiamo sali-re su un piccolo aereo da 50 po-sti che, volando a bassa quota,ci permette di ammirare lo spet-tacolo di una infinita distesa diverde.Il Parco Nazionale di Mulu siestende su una superficie di piùdi 50.000 ettari, dove vivonocirca 20.000 specie di animali e3500 specie di piante e dove sitrova il più vasto complesso digrotte di origine calcarea esi-stente al mondo.Le grotte sono state scavate nel-

testo e foto diIsabella Di Lauro

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Borneo malese, la terraLa verdeggiante foresta pluviale, le grotte di roccia calcarea, le tribù deitagliatori di teste, le spiagge incontaminate. Sono alcuni aspetti cherendono quest’angolo del pianeta un luogo ricco di fascino

Tramonto sulla spiaggia a Kota Kinabalu in Sabah

Parco nazionale di Batang Ai

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la roccia, nel corso di milioni dianni, dall’azione della pioggia edell’acqua dei fiumi sotterraneie, all’interno, vi sono numerosegallerie, molte delle quali nonsono ancora state esplorate. Loscenario che si presenta ai no-stri occhi è surreale: stalattiti estalagmiti di tutte le forme e di-mensioni ci circondano, offren-do un habitat perfetto per i pi-pistrelli. Visitiamo la Grotta delCervo, che deve il suo nome alfatto che le sostanze prodotte

dall’erosione del terreno eranoapprezzate dai cervi che veniva-no a cibarsene; la Grotta della Si-gnora, dove l’ombra proiettatasulla parete da una roccia cheemerge dal suolo sembra quelladella Madonna; la Grotta Clear-water, la più lunga del sud-estasiatico, all’interno della qualescorre un fiume le cui acque cri-stalline si racconta abbiano la pro-prietà di far ringiovanire di un an-no chi vi immergerà il viso. Dalle grotte, percorrendo la viadel ritorno dopo l’ora del tra-monto, quando il sentiero pavi-mentato in legno che si snodaper circa tre chilometri nella fo-resta è quasi già immerso nelbuio, è possibile percepire di-stintamente tutti i suoni e gliodori della natura. L’esperienzaè formidabile e, in quest’atmo-sfera surreale, non ci sembra poicosì strano che la guida ci met-ta in guardia dagli spiriti dellaforesta…

IL PARCO NAZIONALE DI BATANG AI

Arriviamo a Batang Ai in barca,essendo il parco situato al di làdi una diga artificiale costruitacirca vent’anni fa sull’omonimofiume, per permettere l’installa-zione di una centrale idroelet-trica.La nostra prima tappa è pressoil Centro di recupero di Semen-ggoh, che si occupa di curare e

LA SPIAGGIAPrima di tornare in Italia ci dirigia-mo sulla costa nord-ovest del Bor-neo, nello stato del Sabah, doveuna spiaggia incontaminata e se-mi-deserta, lunga circa sei chilo-metri, ci offre l’ambientazioneideale per i nostri ultimi quattrogiorni di vacanza, che finalmentededichiamo unicamente al relax.In queste due settimane il nostrocuore si è riempito di immagini,suoni, colori, sorrisi, un piccolo te-soro che porteremo sempre con

noi. È un po’ triste dover riparti-re, ma ci consoliamo sognando laprossima meta e progettando unnuovo viaggio, mentre nella no-stra mente risuonano le parole diThomas Stearns Eliot: “Noi nonsmetteremo di esplorare e alla fi-ne di tutto il nostro andare ritor-neremo al punto da cui siamopartiti per conoscerlo per la pri-ma volta”. ■

riabilitare alla vita nella forestagli orango rimasti orfani o chesono stati sequestrati ai bracco-nieri. Noi arriviamo verso le no-ve di mattina, l’ora del pasto pergli orango, e ci fermiamo in unapiccola radura, dove scrutiamole alte fronde degli alberi in at-tesa dell’arrivo degli animali. Li vediamo così emergere, comeper magia, dalla fitta vegetazio-ne della foresta, passando da unramo all’altro dondolandosi sul-le liane, fino ad atterrare sulla

piattaforma dove la loro colazio-ne li attende. C’è una mammacon il piccolo attaccato al senoche si ferma ad allattare propriodavanti a noi, seguita da un al-tro orango, e poi un altro anco-ra. Il loro sguardo è quasi uma-no, e noi ci sentiamo fortunateper avere avuto il privilegio di es-sere spettatrici di questa scena. Il tour prosegue con una visitaalla longhouse di un gruppo diIban, la tribù più numerosa inquest’area, che raggiungiamonavigando su strette piroghe amotore. Veniamo accolti comeospiti e, in quanto tali, siamo te-nuti ad offrire dei doni. Noi abbiamo portato quaderni ematite che verranno equamen-te suddivisi tra le famiglie, in pro-porzione al numero di bambinipresenti. Ci viene offerto del vi-no di riso, un vino bianco dal sa-pore dolce e un po’ frizzante,che deve essere bevuto tuttod’un fiato e ci viene mostrata lablowpipe, un’arma costituita daun lungo tubo di legno cavo conil quale, soffiandovi all’interno,è possibile “sparare” un proiet-tile che addormenta la preda. Lamattinata scorre veloce e riflet-tiamo su quanto sembri stranoche queste persone così ospita-li possano essere i discendentidei famosi guerrieri che, un tem-po, tagliavano la testa al nemi-co e la conservavano come se-gno di valore e di potere.

VIAG

GI

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dove combatté Sandokan

Statua di gatto alle porte di Kuching

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a cura di Maria Rita Montebelli

Cento anni fa “nasceva” co-me malattia l’Alzheimer, una ri-correnza sottolineata a Madriddal congresso biennale del-l'ICAD (International Conferen-ce on Alzheimer's Disease andRelated Disorders) e funestatada una terribile minaccia. Quel-la di arrivare a contare ben 81milioni di vittime di questa ma-lattia entro il 2040, un'enormi-tà rispetto agli attuali 24 milio-ni di pazienti. Non esiste anco-ra una terapia eziologia in gra-do di combattere il morbo diAlzheimer; per ora si può cer-care solo di arrestarne la pro-gressione intervenendo con gliinibitori dell'acetil-colinestera-si (ChEI) e gli antagonisti recet-toriali dell'N-metil-D-aspartato(NMDA). I primi aumentano ilivelli cerebrali di acetilcolina,implicata nei processi mnesicie cognitivi, mentre i secondi re-golano i livelli di glutammatoche, se elevati, provocano mor-

te neuronale. Ancora dibattu-ta è la durata del trattamentoe i metodi divalutazione deirisultati. Interes-santi al riguar-do sono i risul-tati dello studioAware, di re-cente pubbli-cato su 'CNSDrugs', per il quale sono statiarruolati 619 pazienti affetti damorbo di Alzheimer, sottopo-sti a trattamento con un inibi-tore dell'acetil-colinesterasi per12-24 settimane. Al termine diquesta fase, il 69% dei tratta-ti mostrava un netto migliora-mento dei sintomi della malat-tia. Nel 31% dei pazienti inve-ce i risultati apparivano incerti.Questi ultimi sono stati quindirandomizzati in due ulteriorigruppi: proseguimento della te-rapia o placebo. Dopo 12 set-

timane il gruppo dei trattatimostrava performance signifi-

cativamente su-periori a livellocomportamen-tale e cognitivorispetto al grup-po di controllo.Gli autori dellostudio conclu-dono dunque

che la sospensione del tratta-mento con inibitori dell'acetil-colinesterasi, nell'ipotesi di unamancata risposta allo stesso,andrebbe presa solo dopo averesplorato mediante test speci-fici tutti i campi diagnostici (co-gnitivo, comportamentale,ADL) della malattia. La sospen-sione del trattamento puòcomportare infatti una bruscaaccelerazione del declino diquesti pazienti. (CNS Drugs 2006; 20 (4): 311-325)

Si rischia di arrivare nel 2040 con 81milioni di affetti daquesta malattia. I risultati di uno studio, recente-mente pubblicato, su di un campione di 619 pazienti

Pazienti sottoposti a un trattamento con un inibitore

dell’acetil-colinesterasi

Alzheimer, una lotta contro il tempo

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Caro Presidente, siamo due coniugi entrambi medici di medicinagenerale. Abbiamo entrambi fatto richiesta di riscattodegli anni di laurea. Io ho già comunicato l’ade-sione al piano di riscatto e sono in attesa di ini-ziare i versamenti; mia moglie, per una serie dicircostanze (tra cui la mancanza di contribuzio-ne per l’anno 1988, risultato poi effettivamenteprivo di contribuzione pur risultando reddito finiIrpef e contribuzione Enpam riferita però adarretrati da nuovo A.C.N.) attende la propostacon il calcolo dei contributi da versare.Ti scriviamo chiedendoti se è possibile averechiarimenti per lettera o tramite la tua rubricasulla nostra rivista.Premesso che vorremmo andare in pensioneinsieme e che la nostra contribuzione si manten-ga la stessa negli anni a venire, le nostredomande sono le seguenti:- raggiungendo l’età minima pensionabile (senon varierà) di anni 58 per mia moglie e 59 perme con anni contributivi rispettivamente di 37 e38 comprensivi degli anni riscattati (nel 2011),quale sarebbe il trattamento e quando potrem-mo usufruirne?- Raggiungendo mia moglie i 40 anni contributivicompresi sempre 6 anni di laurea riscattati (perme sarebbero 41), quale sarebbe il trattamento ee quando (2014?) potremmo usufruirne?- Infine raggiungendo i 65 anni di età io e 64 annimia moglie nel 2017, con una contribuzione tota-le rispettivamente di anni 43 e 42, quale sarebbeil trattamento e da quando potremmo usufruir-ne?Ringraziandoti inviamo distinti saluti.

(lettera firmata)

Caro collega, (marito)preliminarmente ti informo che sulla posizione ac-cesa presso il Fondo medici di medicina genera-le risultano accreditati contributi, a decorrere dal

mese di dicembre 1980, per un importo pari ad eu-ro 149.796,14.Riguardo alle richieste ipotesi pensionistiche, ticomunico che ipotizzando la cessazione dell’atti-vità professionale svolta in convenzione con gliIstituti del SSN nel mese di aprile 2011, percepire-sti una pensione, lorda annua, pari a circa euro28.000,00. Nel caso optassi per un trattamento mi-sto, convertendo in capitale il 15% della pensionematurata, ti verrebbe erogata una indennità lordapari a circa euro 62.000,00 ed un trattamento pen-sionistico annuo di circa euro 23.800,00, al lordodelle ritenute.Qualora decidessi di conseguire il trattamento diquiescenza nel primo trimestre dell’anno 2014, lapensione - lorda annua - che ti verrebbe corrispo-sta ammonterebbe a circa euro 33.500,00. Se op-tassi per l’indennità in capitale, la stessa ammon-terebbe a circa euro 67.000,00 lordi ed il trattamen-to pensionistico annuo sarebbe pari a circa euro28.000,00 lordi.Se, invece, intendessi proseguire lo svolgimentodella attività professionale fino al compimento del65° anno di età, la pensione lorda annua che laFondazione erogherebbe in tuo favore sarebbe pa-ri a circa euro 40.000,00. In caso di trattamento mi-sto, l’indennità in capitale ammonterebbe a circaeuro 73.000,00 lordi ed il trattamento pensionisti-co annuo sarebbe pari a circa euro 34.000,00, allordo delle ritenute.Ti informo che le ipotesi contenute nella presentesono state determinate supponendo la totale estin-zione di quanto dovuto a titolo di riscatto degli an-ni di laurea. Per quanto riguarda, invece, la do-manda di riscatto di allineamento contributivo, date presentata in data 13 maggio 2004, ti comunicoche gli Uffici provvederanno quanto prima ad in-viarti la relativa lettera di proposta.Devo precisarti, infine, che modificazioni dell’at-tuale regime delle prestazioni dei fondi gestiti dal-l’Enpam, ovvero della normativa generale di rife-rimento, potrebbero determinare variazione siasulla decorrenza delle prestazioni sia sulla misu-ra degli importi indicati in ipotesi.È pertanto opportuno procedere, prima della ces-sazione del rapporto in convenzione, ad una ulte-riore verifica presso il Servizio competente all’ero-gazione della pensione. Ne consegue che la pre-sente informativa non deve ritenersi impegnativaper la Fondazione.Colgo l’occasione per salutarti cordialmente.

Eolo ParodiCara collega, (moglie)sulla base dei contributi accreditati a tuo nomepresso il Fondo medici di medicina generale, pariad euro 90.367,69, gli Uffici hanno provveduto acalcolare le richieste ipotesi pensionistiche.

CONIUGI MEDICI E STESSO PROBLEMA

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LETTERE AL PRESID

ENTE

77Come sai, dopo i necessari accertamenti dovuti allacarenza contributiva relativa all’anno 1988, riscon-trata sulla tua posizione previdenziale, i competen-ti Uffici della Fondazione hanno provveduto ad in-viarti la proposta per il riscatto degli anni di studiuniversitari. Ti preciso, al riguardo, che le proiezio-ni contenute nella presente sono state determina-te supponendo la totale estinzione dell’onere dovu-to a titolo di riscatto degli anni di laurea.Ciò premesso, ipotizzando una tua cessazione del-l’attività convenzionata nel mese di aprile 2011, ov-vero al compimento del 58° anno di età, il trattamen-to pensionistico che la Fondazione erogherebbe intuo favore ammonterebbe a circa euro 17.500,00 lor-di annui. Qualora decidessi di convertire in capita-le il 15% della pensione maturata, come consentitodalle vigenti norme regolamentari, percepiresti unaindennità pari a circa euro 40.500,00 lordi ed unapensione annua pari a circa euro 15.000,00, al lor-do delle ritenuteNel caso decidessi di conseguire il trattamento diquiescenza alla maturazione dei 40 anni di contri-buzione effettiva presso il Fondo, ovvero approssi-mativamente nel primo trimestre dell’anno 2014, lapensione annua che ti verrebbe corrisposta ammon-terebbe a circa euro 22.000,00 lordi; in caso di trat-tamento misto, l’indennità in capitale sarebbe ap-prossimativamente pari ad euro 45.000,00 lordi e iltrattamento pensionistico, lordo annuo, ammonte-rebbe a circa euro 18.000,00.Qualora decidessi di cessare l’attività convenzio-nata nel mese di gennaio 2017, percepiresti una pen-sione, lorda annua, pari a circa euro 26.000,00. Sedecidessi di percepire l’indennità in capitale, la stes-sa ammonterebbe a circa euro 50.000,00 lordi e lapensione annua sarebbe pari a circa euro 22.000,00,al lordo delle ritenute.Devo precisarti, infine, che modificazioni dell’attua-le regime delle prestazioni dei fondi gestiti dall’En-pam, ovvero della normativa generale di riferimen-to, potrebbero determinare variazione sia sulla de-correnza delle prestazioni sia sulla misura degli im-porti indicati in ipotesi.È pertanto opportuno procedere, prima della ces-sazione del rapporto in convenzione, ad una ulte-riore verifica presso il Servizio competente all’ero-gazione della pensione. Ne consegue che la pre-sente informativa non deve ritenersi impegnativaper la Fondazione.Colgo l’occasione per salutarti cordialmente.

E. P.

INABILITÀ TOTALE E PERMANENTE AL LAVORO. COSA DEVO FARE?

Caro Presidente,sono iscritto all’Albo dei Medici dal mese di genna-io 1990. Sono medico a tempo indeterminato dipen-

dente Asl. Una grave malattia mi sta costringendoad abbandonare definitivamente il lavoro per inabi-lità totale e permanente. Ti chiedo: - considerando il mese di dicembre 2006 quello dicessazione di ogni attività e di produzione delladomanda di pensione è possibile determinare fin daora l’entità della prestazione a cui ho diritto (sepossibile la somma mensile, anche “approssimati-vamente”)?- Avendo inoltre, svolto attività di guardia medicanel 1992 sono stati versati contributi di lire 848.477(nel ‘92) e lire 174.795 (nel ‘93): in che modo posso-no essere utilizzati ai fini pensionistici? È possibileottenere la restituzione?Ti prego di rispondermi unitamente ad un tuo pre-zioso consiglio. Grazie.Nell’attesa colgo l’occasione per porgere distintisaluti.

(Lettera firmata)

Caro collega,preliminarmente devo rappresentarti che in qualitàdi dipendente ospedaliero, i quesiti inerenti la ren-dita pensionistica derivante dal riconoscimento del-lo stato di invalidità assoluta e permanente dovran-no essere posti presso l’Inpdap, dove confluisconoi contributi previdenziali relativi allo svolgimento ditale attività.Per quanto riguarda i contributi giacenti a tuo nomepresso il Fondo medici di medicina generale dell’En-pam, pari ad euro 528,47, riferiti ad attività professio-nale svolta in convenzione nell’anno 1992, ti informoche gli stessi potranno costituire oggetto di restitu-zione al compimento del 65° anno di età, rivalutatisecondo le norme regolamentari in vigore all’atto delraggiungimento del suddetto requisito anagrafico.Riguardo ad un eventuale utilizzo ai fini pensionisti-ci di tale contribuzione, ti segnalo la possibilità di ef-fettuare, ai sensi della legge n. 45/1990, la ricongiun-zione presso l’Inpdap. Tale operazione determine-rebbe un aumento del cumulo dei contributi accre-ditati a tuo nome nelle casse del suddetto Istituto. Tipreciso, inoltre, che qualora i contributi in parola ri-sultassero non coincidenti con i periodi già accredi-tati presso l’Inpdap, l’effettuazione dell’operazionedi ricongiunzione comporterebbe un aumento del-l’anzianità contributiva riferita all’esercizio dell’atti-vità ospedaliera. Nel caso decidessi di attivare taleprocedimento, dovrai formulare la relativa istanzapresso la sede Inpdap di competenza che, succes-sivamente, provvederà a richiedere a questa Fonda-zione i necessari dati contabili.Colgo l’occasione per salutari cordialmente.

E.P.

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L’AVV

OCA

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a cura dell’Avv. Pasquale Dui (*)

La cartella clinica, come ha sottolineato la Corte diCassazione in una recente sentenza, ha valenza di atto pubblico ed assolve alla funzione di diariodell’intervento medico e dei relativi fatti clinici rilevanti

L a quinta Sezione Penale della Corte diCassazione, con sentenza n. 22694 del16 giugno 2005 ha respinto il ricorso

avverso la sentenza che ricono-sceva colpevole del reato di fal-so ideologico in atto pubblico,di cui all’art. 479 cod. pen., unmedico reo di aver effettuatoun intervento di amniocentesi,descrivendola nella cartella cli-nica come “Amniocentesi T.A.ecoguidata: si estraggono 15ml di L.A. limpidi”, mentre ave-va effettuato un primo prelie-vo, risultato nettamente ema-tico, del quale non veniva fat-ta alcuna menzione.Qui la Suprema Corte ha af-frontato il problema della falsi-tà ideologica in atti, ossia quan-do si tace un evento, che è in-vece regolarmente attestato;nel caso specifico si è, infatti,condannato un medico che, neldescrivere l’intervento di am-niocentesi, ha omesso di men-zionare nella cartella clinica l’ef-fettuazione di un primo prelie-vo ematico. La Corte ha sottolineato comela cartella clinica abbia valenzadi atto pubblico, che assolve al-la funzione di diario dell’inter-vento medico e dei relativi fat-ti clinici rilevanti, sicché questiultimi devono essere annotaticonformemente al loro verifi-carsi.Sempre secondo la Cassazione,il silenzio mantenuto sopra una

determinata realtà, riferita al fatto regolar-mente attestato, integra un comportamen-to non perseguibile penalmente, ai sensi del-l’art. 479 cod. pen., solo quando, attraver-so il silenzio medesimo, si dia luogo ad unadichiarazione incompleta, non incidente sul-l’esistenza del documento e non lesiva del-la funzione probatoria dell’atto in relazioneallo specifico contenuto per cui esso è sta-to formato.Qui, però, non si è di fronte ad una dichia-razione incompleta, ma ad un vero e pro-prio reato di cui all’art. 479 cod. pen.Infatti, in caso di amniocentesi - interventoparticolarmente delicato a ragione dei rischiconnessi - dato clinico rilevante è anchequello costituito da un prelievo ematico che,pur se ininfluente ai fini dell’indagine gene-tica cui l’intervento mira, acquista indubbiavalenza alla luce delle conseguenze che nepossono derivare.Si osserva correttamente che il trauma feta-le da puntura, anche se ritenuta evenienzamolto rara da quando la procedura di am-niocentesi è guidata da ecografia, è pur sem-pre possibile, ne consegue che la sua anno-tazione nella cartella clinica non è da con-siderarsi affatto estranea all’economia del-l’atto.Quanto all’elemento psicologico del reatoin esame, punito a titolo di dolo generico,la Corte di Cassazione ritiene che sia suffi-ciente la sola coscienza e volontà dell’alte-razione del vero, indipendentemente dalloscopo che l’agente si sia proposto e anchequalora sia incorso nella falsità per ignoran-za o per errore, indotto da una prassi o perrimediare ad un precedente errore. ■

(*) del Foro di Milano

La responsabilità del medico

CARTELLA CLINICA E REATODI FALSITÀ IDEOLOGICA

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79 DONN

E E UOMIN

I

di Franziska Steno

Spulciandoqua e là

FriburgoSvizzera

In Svizzera i nani da giardino vanno letteralmen-te a ruba. Nel senso che vengono proprio asportati dai lin-di giardini elvetici. Dall’inizio di maggio una ses-santina di statuine sono state rubate in varie lo-calità della zona meridionale del Cantone Fri-burgo. Tutti i furti sono stati rivendicati dal Fron-te di liberazione dei nani da giardino (Flng). Loscorso autunno sempre a Friburgo, il Fronte ave-va sottratto 77 nani che erano stati “posti in li-bertà in modo da poter assistere alla corsa Mo-rat-Friburgo”. Il Fronte è apparso alla fine deglianni Novanta, dapprima in Francia poi in altriPaesi europei, negli Stati Uniti e in Canada. IlFlng-Francia sostiene che 4205 nani da giardi-no sono finora stati liberati. La “popolazione” europea di nani è stimata incirca 30 milioni di statuine.

Terribile è la potenza del piccolino.Francesco Domenico Guerrazzi“Il buco nel muro”

NewcastleGran Bretagna

Vittima di un ictus nel marzo scorso, LindaWalker si è ripresa dal trauma e ha comincia-to a parlare con un accento che non era ilsuo, un forte accento giamaicano a lei deltutto estraneo. I medici le hanno diagnosticato un disturbo ra-rissimo chiamato “Sindrome da accento stranie-ro” e la signora sta ora aiutando i ricercatoridell’università di Newcastle a capire meglio ilfenomeno. La signora Walker, oltre a dover af-frontare tutti i problemi della riabilitazione do-po l’ictus, è sconvolta dal manifestarsi di que-sto rarissimo fenomeno: “non sono più io” hadichiarato. Dopo quattro mesi di terapia Lindasta iniziando a recuperare il suo accento origi-nario, ma la strada è ancora lunga e comunquei medici ritengono molto probabile che le restitraccia dell’inflessione giamaicana. La “Sindrome da accento straniero” è stata dia-gnosticata per la prima volta a una donna nor-vegese nel 1941: ferita in un raid aereo, dopoessersi ripresa iniziò a parlare con accento te-desco. Da allora, in tutto il mondo, si sono re-gistrati non più di 50 nuovi casi.

Parlo in spagnolo con Dio, in italiano conle donne, in francese con gli uomini e intedesco con il mio cavallo.Carlo V di Francia

Rostov – RussiaA Rostov sul Don dei poliziotti sono stati chiamatida persone allarmate per un’enorme rissa che sta-va avvenendo su un campo, mentre altri lì presentiassistevano divertiti, anzi facevano il tifo per un grup-po di teppisti o per l’altro.“Abbiamo ricevuto una chiamata alla nostra sala dicontrollo in cui si denunciava una rissa che coinvol-geva moltissime persone in un terreno abbandona-to poco fuori la città”, ha detto all’agenzia di stam-pa Ria un funzionario della polizia di Rostov. Ma nonera una rissa: era una partita di rugby. I poliziotti,che probabilmente non avevano mai visto disputa-re un incontro di rugby, hanno portato giocatori etifosi - circa un centinaio di persone in tutto - al lo-cale commissariato di polizia. Appurato che non sitrattava di una rissa, ma di uno strano sport con mi-schie e placcaggi, i fermati sono stati tutti rilasciati.

Gli uomini si dedicano a inseguire una palla ouna lepre: è il piacere persino dei re.Blaise Pascal – “I pensieri”

Brierly Gran Bretagna

Un’attrazione fatale che dura da tre anni e che sta perterminare. È la storia di un pavone innamorato folle-mente di una pompa di benzina di Brierly, nell’Inghil-terra sudoccidentale. Ebbene, dopo anni passati a fa-re la ruota e, appunto, pavoneggiarsi davanti al distri-butore che fa un rumore simile a quello dei richiamidelle femmine in amore, le autorità locali, stufe dellesue performance, hanno deciso di catturarlo.La proprietaria di Mister P, questo il nome dello stra-vagante pennuto, ha raccontato che in primavera,appena spuntano le nuove penne sulla splendidacoda, il pavone parte alla conquista. “Si innamoraperdutamente e, ogni volta che qualcuno fa benzi-na, sembra proprio al settimo cielo”. Uno strano amore quello di Mister P, che molto pro-babilmente va ricercato nei geni della sua famiglia:uno dei suoi “fratelli” è innamorato di un gatto eun altro di un lampione da giardino.

L’amore di qualunque specie non è mai triste.Aldo Palazzeschi – “Le sorelle Materassi”

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZADEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

PERIODICO INFORMATIVO DELLA FONDAZIONE ENPAM

Direttore: EOLO PARODI

Direttore responsabile: GIULIANO CRISALLIRedazione: Via Torino, 38 - 00184 Roma

[email protected]: Fondazione ENPAM

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IL GIORNALE DELLA PREVIDENZADEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

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PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO

Carlo CiocciTel. 06 48294814 - Fax 06 48294793

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SCIENZA E SOCIETÀ

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SEGRETERIA CONGRESSI, CONVEGNI E CORSI

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ARCHIVIO E DOCUMENTAZIONE

Angela Maragno: tel. 06 48294890email: [email protected]

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Prof. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vi-cario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (VicePresidente)CONSIGLIERI: Dr. Alberto OLIVETI · Dr. Giuseppe GRECO · Dr. Nunzio RO-MEO · Dr. Arcangelo LACAGNINA · Prof.Marco PERELLI ERCOLINI · Dr. GerardoD’URZO · Dr. Eliano MARIOTTI · Dr. GianMario SANTAMARIA · Dr. Bruno DI LA-SCIO · Dr. Francesco LOSURDO · Prof.Aurelio GRASSO · Dr. Giuseppe DEL BA-RONE · Dr. Benito MELEDANDRI · Dr.Paolo ORIANA · Dr. Antonio SILI SCA-VALLI · Dr. Mario CARLETTI · Dr. Giovan-ni DE SIMONE · Prof. Maurizio DALLOC-CHIO · Geom. Carlo SFRISI · Dr. Luigi PE-PE · Dr. Alfonso CELENZA · Prof. Salva-tore SCIACCHITANO · Dr. GiuseppeGUARNIERI.

COMITATO ESECUTIVO

Prof. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vi-cario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (VicePresidente)CONSIGLIERI: Dr. Giuseppe DEL BARO-NE · Dr. Arcangelo LACAGNINA· Dr. Benito MELEDANDRI · Dr. AlbertoOLIVETI · Dr. Paolo ORIANA.

COLLEGIO SINDACALE

Dr. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente)Dr.ssa Antonella DI MODUGNO(Presidente Supplente)SINDACI: Dr. Vittorio CERRACCHIO · Dr. Francesco VINCI · Dr. Francesco NOCE · Dr.ssa Caterina PIZZUTELLI · Dr.ssa Anna Maria PAGLIONE · Dr. Bru-no DI IORIO · Dr. Giancarlo MARINAN-GELI · Dr. Marco GIONCADA.

ORGANI COLLEGIALI

È MORTO DINO PARODIGrave lutto del nostro PresidenteDino Parodi, medico, oculista, padre esemplare, fratello pre-zioso, uomo affettuoso, grande appassionato d’arte, ha la-sciato parenti, amici e pazienti, in un Ferragosto genovesedeserto e assolato.

È uscito signorilmente dalla vita terrena praticamente ad-dormentandosi, senza dubbio non prima di aver saluta-to con il cervello e con il cuore la figlia Marina, i fratelliEolo, nostro Presidente, e Aldo, i nipoti, gli amici e i qua-dri appesi, in bella mostra, sulle pareti della sua casa diPegli. Dipinti datati ‘800 (anche prima) fino ai primi an-ni Venti del secolo scorso, che raffigurano Genova; ope-re di artisti famosi che durante soggiorni nel capoluogoe nelle riviere hanno immortalato sulle tele angoli, marecolor cobalto, monti brulli, velieri, navi, uomini dal voltobruciato dal sole.

Anche il dottor Dino si cimentava, con successo, nel di-segno a carboncino con tratti che riflettevano la sua in-nata eleganza e quel suo modo “professionale” di guar-dare negli occhi i pazienti e gli interlocutori. Fu, per tan-ti anni (era nato il 18 giugno del 1921), l’Oculista del po-nente genovese: uscito dalla scuola dell’ospedale Gallie-ra, regalò la sua alta esperienza scientifica a centinaia ecentinaia di ammalati.

Era, è doveroso ricordarlo, un grande sindacalista, tra iprimi a occuparsi con serietà e abnegazione della vita deimedici.

Oggi, che non è più tra di noi con i consigli e la giovanilecuriosità che lo contraddistinguevano, gli offriamo, ringra-ziandolo, questo affettuoso ricordo.

A Marina, al nostro Presidente, all’altro fratello Aldo e ainipoti le condoglianze più sentite. G. Cris