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www.lionsclubaurelium.org Distretto 108 L Num 6 Febbraio 2015

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www.lionsclubaurelium.org Distretto 108 L

Num 6

Febbraio 2015

Visita alla Insula di Via San Paolo alla Regola

Anche se non siamo fisicamente presenti CI SIAMO!Con “siamo” intendo raggruppare con un unico verbo tutti coloro che credono nel Lionismo come lo ha fondatoMelvin Jones e come ce lo hanno illuminato nel corso degli anni trascorsi, Enrico Cesarotti, Umberto Manucci,Bruzio Pirrongelli, Giuseppe Taranto. Un verbo che non è solo un ausiliare ma rappresenta la parte del discorsoche indica un’azione, l’azione che compivano ogni giorno questi uomini e tutti i Lions da loro guidati, ponendo alservizio disinteressato dell’associazione e quindi della comunità, le loro professionalità, le loro conoscenze e,quando si presentava la necessità, anche i loro risparmi. Era, ed ancora oggi deve essere, un servizio disinteressato senza secondi fini neanche quelli spinti dall’egocentrismo,che apparentemente sembrano innocui ed in alcuni casi ritenuti erroneamente necessari per la leadership,piuttosto che quelli commerciali che oggi, invece, vengono ricercati nel nostro lionismo e che, se possono essereaccettati in altre associazioni, nel Lions non sono assolutamentecontemplati. Questi Past Governatori e Past Direttori Interna-zionali hanno saputo imprimere spessore alla missione deiLions ed hanno reso importante il Distretto 108 L per la luceche ci hanno lasciato e della quale oggi non solo si è persa l’in-tensità, ma il crepuscolo, ormai, ha avvolto il lionismo nelle trebelle regioni che formano il 108L. Il Direttore Internazionale Roberto Fresia ospite illustre nellascorsa assemblea distrettuale ha voluto porre l’accento su duecomponenti del nostro momento crepuscolare: l’inefficienza, el’inefficacia, ma a noi che CI SIAMO non sfugge che la cura ne-cessaria al Distretto 108L per farlo tornare a riflettere di vividaluce è quella che nel gergo comune viene definita “cura da ca-vallo”: dare cioè spessore "politico" ai Clubs ed al Distretto, li-berarci dagli arrivisti, dagli egocentrici e dai falsi affabulatoriche ricercano nell'Associazione le soddisfazioni che gli sono mancate nella vita lavorativa e che, purtroppo, graziealla indiscriminata “campagna acquisti”, portata avanti in certi anni, hanno ingrossato negativamente le fila dellanostra associazione creando, peraltro, interrogativi e perplessità ai neofiti che, invece, hanno ritenuto di associarsiper le nobili finalità nei Lions. Quei "personaggi" non hanno a cuore il bene dell'Associazione anzi possono arrecare seri danni di immagine conmediazioni ammantate di falso interesse comunitario sotto l'egida lionistica. Ci rendiamo conto che per dettiinterventi di risanamento ci vuole coraggio e capacità perché sono necessari provvedimenti anche impopolari perrilanciare il Distretto e ci auguriamo che i due vice Governatori abbiano ben presente l’attuale situazione edabbiano individuato, in un dialogo continuo e collaborativo tra loro, il programma di riassestamento e di rilanciodel Distretto superando la logica della nomina a iosa degli officers distrettuali e delle visite di scarsa utilità per iclubs o delle medagliette. Noi ci siamo nella collaborazione, ma se sarà necessario anche nelle critiche, che se anche in passato sono stateapostrofate come irriverenti verso il Governatore pro tempore comportando anche pesanti sanzioni illiberali,hanno la finalità costruttiva di chi ha a cuore i contenuti dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs.

NOI CI SIAMO

di Francesco Lomonaco

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M entre la dott.ssa Silvia Aga-biti Rosei svolgeva la suainteressante conferenza suiCarmina Burana, ricorren-

do alla declamazione di testi poeticiscritti oltre mille anni or sono, ripropostipoi da una voce recitante, accompagnatada una musica quasi monocorde, misono sorpreso a pensare ad alcune affer-mazioni contenute in testi riguardantiil Medio Evo, scritti da vari autori, matutti preceduti da dotte ed estese intro-duzioni del famoso medievalista Ludo-vico Gatto. La distrazione trovava lasua origine proprio da quanto andavaillustrando la conferenziera quando, inomaggio al tema della serata “CAR-MINA BURANA, VERSI D’ATTUA-LITA’ - Società e pensiero moderni nelMedioevo”, evidenziava la piena attualevalidità di quanto descritto e denunciatoin epoche assai lontane.

Di questi componimenti poetici moltidi noi conoscono anche la versionefilmica datata 1975, dopo circa quaran-t’anni dalla prima rappresentazione diuna cantata scenica composta da CarlOrff, avvenuta in pieno regime nazista,

malgrado gli ostacoli frapposti per iltono erotico di alcuni canti. Il lavorodel musicista tedesco per recuperare lamusica che accompagnava alcuni testinon fu proprio agevole: scritta senzal’uso del tetragramma (il pentagrammavide la luce nel 13° secolo), la melodiapoteva essere riconducibile al canto gre-goriano, priva però di qualsiasi indica-zione sul rigo musicale, ma annotataseparatamente. Comunque l’opera ebbeun grandissimo successo e, come pos-siamo leggere nelle varie recensioni,venne rappresentata anche il Italia il 10ottobre 1942. Ma chi fu l’autore, omeglio, chi furono gli autori di questocorpus di testi poetici, scritto tra l’XI eil XII secolo quasi completamente inlatino e giunto a noi grazie ad un codiceminiato a quel tempo con il titolo CodexBuranus? Fin da quando il manoscrittovenne pubblicato per la prima volta, i

componimenti furonoattribuiti senza dubbioalcuno ai cosiddetti “cle-rici vagantes”. In un pe-riodo in cui l’istruzioneera gratuita e di com-pleto appannaggio dellachiesa, per poter studiaresi era costretti, appenaquindicenni, ad entrarein conventi e ad iniziareil percorso ecclesiasticoche, però, non andavaoltre gli ordini minori,

con l’acquisizione del titolo di “clerici”,cioè “chierici”. Ma quando comincia-rono ad essere troppo numerosi e nonfurono più ospitati nei conventi, gli stu-denti presero a viaggiare per tutta l’Eu-ropa per poter continuare a studiare,

seguendo le lezioni di quei maestri piùin voga e più famosi, che insegnavanonelle poche università allora esistenti.Questi giovani “clerici vagantes”, chiamatiin seguito “goliardi”, decisamente irre-quieti e squattrinati, sempre più numerosie turbolenti, non potevano non esserepreda del vino, del gioco d’azzardo, dellamiseria, dei piaceri della carne; ma spen-sierati nella loro vita di bohemien, unitidalla gioventù che li accomunava, nondifettavano di una arguzia tagliente e diuna satira pungente che li conducevainevitabilmente ad esprimersi compo-nendo versi di alto contenuto erotico edi blasfemia verso la liturgia; però nellaloro produzione poetica trovano ampiospazio, in omaggio ad una visione for-temente moralistica, probabilmente ori-ginata dalle difficoltà in cui vivevano,atteggiamenti di rifiuto della ricchezza.E neppure mancano espressioni di fortecondanna verso la curia romana, noncontro la Chiesa, accusata di perseguiresempre e soltanto la ricerca del potere edel denaro: per questo motivo la Chiesaufficiale li bollò come blasfemi e irrive-renti.Tornando alla conferenza che stava svol-gendo la dott.ssa Agabiti Rosei, nelprendere coscienza della sconcertanteattualità riscontrata nei versi declamatinei confronti di molte circostanze odiernee nel tentativo di commentarle, dobbiamoovviamente astenerci dal chiosare quantonei Carmina attiene alla parte che sioccupa della denunciata corruzione delclero; anche se non possiamo ignorareche qualcosa di poco chiaro stia avve-nendo anche oggi: altrimenti non avreb-bero senso i richiami che più volte PapaFrancesco esprime contro quella che

CARMINA BURANA

di Enzo Maggi

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definisce “la doppia vita”di alcuni prelati.Certamente, e purtroppo, dobbiamoprendere atto della inoppugnabile odiernaattualità riferita alla sete di potere dellaclasse politica dirigente, alla sua spa-smodica ricerca di privilegi, alla potenzadel denaro che tutto stravolge e acceca.Gli italiani, e noi qui a Roma, stiamoassistendo in questi giorni a qualcosache lascia allibiti: la Mafia Capitale!Anche se qualcosa si poteva respirarenell’aria, mai si poteva immaginare lavastità e la complicità di un sistema peril quale non si trovano adeguate paroledi condanna. Altro che il goliardico re-pertorio dei “carmina moralia” deglispensierati e simpatici “clerici vagantes”! Ma la presa d’atto della attualità dei

carmina porta anche ad un’altra con-clusione, sempre in tema di attualità,che ci viene suggerita dalla lettura degliscritti introduttivi di Ludovico Gatto,richiamati in apertura del presente com-mento. In quello che apre “Le città delMedioevo” di Henri Pirenne, possiamoleggere che recenti studiosi hanno potutofondatamente affermare che “Il X secolo,ritenuto a lungo come il secolo…dellanotte profonda del Medioevo…(dovevainvece) essere guardato come il periodonel quale diverse direzioni…comincia-rono a rendersi visibili…”. Possiamoquindi ritenere quel periodo storicocome una gestazione di quanto sarebbepoi venuto alla luce successivamente,alla stregua di una gestazione umanache precede la vita. E proprio su questoprogredire del tempo senza profondecesure che Gatto richiama l’attenzionedel lettore nella sua introduzione all’operadi Johan Huizinga “L’Autunno del Me-dioevo”: allo storico olandese interessava“scoprire i caratteri storici di una civiltàcon i suoi stili e i suoi miti, mentre gliinteressava infinitamente meno l’astratto‘gioco’ del Periodizzamento, fine a sestesso e rispondente a motivi in granparte convenzionali.”Proprio queste affermazioni mi sugge-riscono una riflessione conclusiva cheperò propongo ai miei lettori a mo’ didomanda: quale differenza troviamo tra

gli spensierati versi lasciatici dai “clericivagantes”, inneggianti alla bellezza dellavita e dell’amore, e quelli scritti quattrosecoli dopo da Lorenzo il Magnifico“Quant’è bella giovinezza, che si fuggetuttavia…”, esaltanti Bacco e Arianna?Sembrano il frutto della stessa persona,espressioni dello stesso periodo tempo-rale: e invece siamo nel 1491, un annoprima della “convenzionale” morte delMedioevo e della nascita dell’Evo Mo-derno. Al termine dell’interessante e impegnativaconferenza, la serata è proseguita con lacena, come sempre signorilmente curatae apprezzata, alla cui conclusione havisto l’intervento del nostro PresidenteFrancesco Lomonaco, il quale ha volutoinformare tutti presenti del-l’ottima riuscita, anchequest’anno, del tradizionalemercatino di Natale, affidatoalle esperte e volenterosemani di alcune signore delnostro club, sacrificatesi perdue giornate intere, il 29 e30 novembre, dietro i tavoliricolmi di oggetti di ognitipo, in un salone del grandhotel Parco dei Principi lacui affluenza ne aveva tra-sformato l’aspetto in una succursale diPorta Portese. L’iniziativa, grazie allaabnegazione delle nostre signore, hafruttato un ricavo netto di duemila euroda destinare a favore del C.R.E.C.,service annuale dell’Aurelium; alla sommaraccolta sono stati aggiunti altri duemilaeuro, già preventivamente stanziati. Neldarne notizia ai presenti, il PresidenteLomonaco ha chiamato accanto a sé ilGen. Tommaso Bruni, presidente delC.R.E.C., per ricordare che il benemeritoCentro è da sempre nel cuore dell’Au-relium, anche perché non si può di-menticare che il Lions Club Roma Ca-pitolium, al quale va riconosciuto ilmerito della fondazione del Centromedesimo, nel lontano 1965 è stato ilclub sponsor del nostro club. Il Gen.Bruni, nel ringraziare il Presidente Lo-monaco per la generosa offerta che da

ormai molti anni rappresenta una co-stante nei service dell’Aurelium, ha bre-vemente ricordato le finalità terapeutichedell’iniziativa, unanimemente ricono-sciuta dalla comunità scientifica e nonha tralasciato di sottolineare l’ospitalitàche il Centro riceve dall’8° Lancieri diMontebello a Tor di Quinto e dalla Se-zione a Cavallo della Questura di Romacon la messa a disposizione dei lorocampi di equitazione, ed Il Corpo Fo-restale dello Stato. Alla consegna di un elegante e apprezzatodono a tutte le signore da parte dellaConsorte del Presidente Lomonaco, Si-gnora Elvira, è seguita le presentazionee la distribuzione a tutti i presenti di unlibricino, del quale è autore il vostro

cronista, nel quale sono brevemente rac-contate disavventure della sua primagioventù - e del suo primo amore -,tutte caratterizzate da un finale forierodi dolori: non per nulla il titolo dellapubblicazione, che si avvale della gentilee affettuosa presentazione del PresidenteLomonaco, è “I dolori (anche fisici) delgiovane Werther: cioè io”. La chiusura della serata, allietata daltradizionale brindisi come augurio del-l’ormai incombente Capodanno, è stataaffidata alla consueta lotteria, breve mapur sempre munifica, ovviamente assaiapprezzata da chi ha avuto la fortuna dipizzicare, come novello pappagallettosul trespolo del maghetto di nostraantica memoria, il biglietto giusto.

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2 anni or sono, su decisione delConsiglio dei Governatoripro-tempore, è stato datomandato al PDG Gabriele

Pezzini (IB2) di mettere mano al sitodel Multidistretto per dargli una vesteaggiornata, di facile e immediata con-sultazione, allo scopo di agevolarne lalettura da parte del maggior numerodei soci lions. Questo incarico era statoassegnato al Pezzini a seguito diun’attenta analisi sulle statistiche del-l’alfabetismo informatico fatto dal-l’ISTAT. Tale Istituto ha riscontratoche la capacità di utilizzo di Internetin Italia, suddivisa per fasce di età, èla seguente:- per età compresa fra i 45 ed i 54anni il sistema Internet viene utilizzatodal 61% della popolazione;- per età fra i 55 ed i 59 anni l’utilizzoè del 50% della popolazione;- per età fra i 60 ed i 64 anni è del36,9%;- per età fra i 65 ed i 74 anni è del19%Alla luce dell’analisi cui sopra, il PDGPezzini ha elaborato uno schema sem-plice e di immediata lettura dando vitaad un sito che veniva incontro alle esi-genze della stragrande maggioranza deinostri soci i quali, massimamente per laloro non più verde età, non avevano enon hanno molta dimestichezza conInternet. Insomma, nel mettere manoal sito, quel Consiglio dei Governatoripro-tempore, per mano del PDG cuisopra, ha tenuto in massima considera-zione il principio che “ la comunicazioneè valida quando raggiunge il maggiornumero di persone e non quando ne ta-glia fuori la maggior parte”. Il sito così

elaborato aveva raggiunto perfettamentelo scopo.Ora l’attuale sito del Multidistrettocome pure il sito del nostro Distrettoda cui quello deriva, a mio avviso hacreato e crea molte difficoltà di lettura edi reperimento dati, almeno agli occhidi quell’età fra i 60 ed i 74 anni che,come noto, rappresenta la maggior partedei soci dei nostri club. E’ difficile capire

la ratio del cambiamento di un sito,quello MD, vecchio di soli due anni pergiunta, che era stato giudicato più chesoddisfacente per le nostre esigenze. Lostesso dicasi per il sito del nostro Distrettoche di anni ne aveva ben più di due eche nella sua immediata e facile con-sultazione, acquisita con una lunga espe-rienza, appagava le esigenze dei soci,anche di quelli che non avevano grandedimestichezza con Internet. Certo, qual-cosa si poteva anche perfezionare, mal’attuale veste di entrambi i siti, Multi-distrettuale e Distrettuale, non ha pra-ticamente nulla in comune con i loropredecessori. Mi è stato accennato che

il cambiamento si è reso necessario acausa di qualche problema di privacyche i vecchi siti avrebbero creato; sonocerto che tali problematiche potevanoessere superate mantenendo gli schemiormai collaudati dei siti stessi e pertantonoti ai più. Non si può pretendere che inostri soci, la maggior parte dei quali inetà ragguardevole, possano facilmenteaccedere negli infiniti meandri di In-ternet; è già molto se gli stessi sono ca-paci di navigare quel tanto che bastaper leggere, rispondere, archiviare equalche cos’altro ancora, ma non si puòpretendere che siano degli informaticio che sappiano “smanettare” in lungo ein largo sulla tastiera di un PC perché,a mio avviso, è questo ciò che si richiedeloro per entrare nel nuovo sito delMultidistretto e del nostro Distretto.Queste difficoltà di lettura costringe-ranno molti soci a non entrare nei duesiti, con le conseguenze che si possonofacilmente immaginare! Le informazioninon arriveranno mai alla maggior partedi essi, ma solamente ai più giovani fra

i soci Lions ed ai Leo per i noti motivi.Né si può pretendere di organizzare deicorsi di informatica o di fornire i soci diun opuscolo illustrativo su come utilizzareil Computer. Io credo che gli Informatici abbiano ilcompito di facilitare e risolvere le esigenzedegli utilizzatori e realizzare programmiaccessibili e comprensibili, pertanto difacile lettura, per coloro che Informaticinon sono.Conosco già i commenti negativi; benvengano le critiche purchè si instauriun dialogo che serva a rendere più facileed immediata la lettura dei siti Multi-distrettuale e Distrettuale.

I NUOVI SITI DEL MD E DEL DISTRETTO 108 L di PDG Mario Paolini

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www.lions108l.com

donne e uomini a confrontodi Enzo Maggi

M i accingevo a scrivere unbreve commento sulla in-teressante pubblicazioneredatta dalle amiche Teresa

Manzaro e Cristina Colletti relativa alconfronto tra i generi femminile e ma-schile, atto conclusivo di un incarico ri-cevuto dal Presidente Chiricotto nelcorso della sua annata, e ero perplessosul taglio da dare all’intervento, quandola mia attenzione è stata attirata da unamanchette a fondo pagina 13 della rivistaLION dello scorso mese di settembre,il cui argomento era il rifiuto di alcuniclub lions maschili di accogliere le donnecome socie.Avendo letto più di una volta l’opuscolo,non mi è stato difficile rintracciare ildialogo, da me chiosato a margine, chefin dall’inizio mi era sembrato ispiratoda una problematica ben più ampia diquelle che attenevano alla quotidianità,rivolta ai rapporti familiari e di lavoro,pur sempre importanti ma affatto rac-chiusi in una visione parziale, sia fami-listica che sociale. Il dialogo era quelloimmaginato tra Isabella e Daniela, cheinvito tutti ad andare a rileggere o sullapubblicazione cartacea, distribuita a tutti,oppure sul sito del nostro club, riprodottaper intero nell’annata 2013-2014; e cheveniva riproposto al mio interesse grazieal fondo pagina di cui sopra. Con estrema signorilità e molto tatto,probabilmente attente a non urtare sen-timenti e convinzioni personali, le dueprotagoniste ricordano le difficoltà in-contrate per “rompere gli schemi” cheda sempre vedevano le donne “abituateall’obbedienza”, con l’uomo che “meritavapiù rispetto”, perché “educate alla supe-riorità del maschio”; le “grandi lotte e

lunghe discussioni per avere il permesso”di fare e dire ciò che “ai nostri fratelliera riconosciuto di diritto”. La “rotturadegli schemi” non è stata né facile népronta, “in alcuni casi più rumorosa-mente”: sottinteso garbato richiamo alquel movimento chiamato “femminismo”,sorto addirittura prima della Rivoluzionefrancese e che, manifestatosi in varieposizioni teoriche e in maniera diversada paese a paese, aveva uno obiettivoprimario e fondamentale: eliminare allaradice ogni tipo di subordinazione, rea-lizzando le pari opportunità tra uominie donne, dalle quali sarebbero poi derivatela identità sessuale e la identità di genere.In Italia, come in definitiva in tutti glialtri paesi, il movimento ha conseguitoi suoi successi attraverso mobilitazionie lotte anche cruente: si possono ricordaregli scontri con la polizia avvenuti aRoma l’8 marzo del 1972, in occasionedella Giornata Internazionale della Don-na, che causarono anche alcuni feriti. Eal movimento femminile sono da attri-buire indubbiamente una serie di successisia nel campo sociale che in quello per-sonale, anche se proprio dall’interno delmovimento stesso vengono alcune cri-tiche che avanzano seri dubbi sulla va-lidità della conseguita parità giuridica esociale: ad esempio, negli anni settanta,la scrittrice e critica d’arte Carla Lonzidefinisce l’eguaglianza tra i sessi “…laveste in cui si maschera oggi l’inferioritàdella donna.”Comunque, è innegabile che oggi laposizione giuridica della donna nellasocietà moderna non è neppure lonta-namente paragonabile a quella di appenapochi decenni addietro. Anche per ilnostro paese. Basti solo pensare che fino

al 1946 alle donne italiane non era ri-conosciuto l’esercizio del voto. Su questoargomento anche gli uomini avevanodovuto attendere il 1912 per godere delsuffragio universale! E quello femminile,nei paesi occidentali, ha avuto un percorsomolto diversificato: dai primi anni del1900 al 1930 ben quattordici paesi lohanno adottato; gli altri hanno dovutoattendere. Sembra strano, ma anche inFrancia si è arrivati al 1944; e poi nellacivilissima Svizzera addirittura al 1971!Ma l’esercizio dei diritti civili da partedella donna, se decisamente molto im-portante, non è che un aspetto della suaposizione all’interno della società ; enel rivendicare la totale parità dei duegeneri la donna non ha incontrato - enon incontra talvolta anche oggi - unasponda favorevole nei regimi al poteree neppure nelle religioni praticate nelmondo, specialmente quelle monoteiste.Restringendo il campo al cristianesimo,e lungi da me l’insana presunzione diaffrontare l’argomento in maniera dot-torale ed esaustiva, mi limito a richiamarele citazioni contenute nella manchetteprovocatoria le quali, nel sostenere l’as-sunto della diversità tra uomo e donna,chiamano in causa esponenti del calibrodi Sant’Agostino, San Tommaso d’Aqui-no, Tertulliano, San Geronimo. Addi-rittura San Paolo, nel cui pensiero sulladonna mi ero imbattuto tempo addietro,leggendo il libro di Riccardo Calimani“Paolo: l’Ebreo che fondò il Cristiane-simo”, laddove si commentava la primalettera di Paolo ai Corinzi. E l’ignotointerlocutore conservatore, protagonistadello scambio di opinioni, chiude il flo-rilegio delle citazioni rievocando Ber-nardo da Como, grande inquisitore

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un senato da imitare

(guarda caso!) del cinquecento, il qualeaffermava di non riconoscere alle donneun’anima! Affermazioni aberranti cheper fortuna stanno crollando in tutto ilmondo; anche se purtroppo non mancanoancora episodi di fondamentalismo re-ligioso di una crudeltà incredibile. Per ciò che attiene alla Chiesa cattolica,si deve prendere atto con soddisfazioneche tutte le convinzioni espresse neisecoli passati da padri e dottori dellaChiesa, compresi quelli sopra citati,stanno man mano crollando sotto l’ener-gica spinta degli ultimi pontefici, adiniziare da Giovanni XXIII, il qualevolle che ai lavori del Concilio VaticanoII del 1962 vi fosse una vasta parteci-pazione femminile, ritenendo la sua pre-senza nella Chiesa e nella società civileuno dei segni del tempo. Oggi, il docu-mento più importante ed esplicito lo sideve a Giovanni Paolo II con l’Enciclica“Mulieris dignitatem”, pubblicato nel-l’agosto del 1988 e interamente dedicatoalla donna. In un recente documentodel Pontificio Consiglio per i Laici pos-siamo leggere: “Giovanni Paolo II con-

duce un’analisi antropologica alla lucedella Rivelazione per ricavare (….)

verità fondamentali quali la paridignità dell’uomo e della donna

creati a immagine di Dio.” Si-gillo più autorevole, elevato e

conclusivo sulla pari dignitànon ci si può attendere!

l e elezioni di “metà mandato” ,tenutesi negli Stati Uniti d’America, martedì 5 novembre ,

per rinnovare un terzo del Senato el’intera Camera, hanno visto i riflettoridella stampa e delle televisionipuntati su questo evento e sul signi-ficato di questo voto popolare. Ora, aprescindere dal risultato, che ha vistoribaltata la maggioranza dai demo-cratici ai repubblicani, si è moltoparlato e scritto sull’ importanza cheil Senato degli USA, composto disoli cento senatori, due per ogni stato,quale che sia il suo numero di abitanti,su una popolazione complessiva dioltre trecento milioni, ha nella vitapolitica e nell’ attività del GovernoFederale, ed i limiti che questa istitu-zionepuò porre allo stesso Presidente,specialmente quando non appartengaal partito che detiene la maggioranzanel Congresso. L’ esame approfondito,e non formale, e l’ approvazione dinomine delicatissime , proposte dalPresidente, quale ad esempio quelledei candidati alla carica vitalizia diGiudice della Corte Suprema degliUSA, sono la conferma del ruolo fon-damentale che il Senato svolge , bendiverso da quello modesto della se-conda Camera come è in Francia edin Germania , e da quello, che sul-l’esempio franco-tedesco, si vuole oradare anche all’ Italia. Se, tornando ainostri casi , si volevano evitare i laccied i lacciuoli del “bicameralismo per-fetto”, si poteva guardare oltre l’Oceano Atlantico, per verificare quantodi questa esperienza più che bicen-tenaria fosse da recepire , lasciandoad esempio proprio al nostro Senato,anche per l’età maggiore per elettied elettori , il ruolo fondamentale disalvaguardia delle Istituzioni e di ga-ranzia di buon funzionamento , con il

voto di fiducia al Governo e l’appro-vazione della legge finanziaria o dileggi costituzionali e trattati interna-zionali, e togliendogli l’ onere della di-scussione ed approvazione delle ormaicentinaia di decreti e decretini chevengono sfornati quotidianamente dalgoverno , costituendo così una riservadi saggezza , se ancora ha valorequesto termine, e di equilibrio, comein fondo era stato delineato nellacostituzione entrata in vigore nel 1948,che prevedeva una diversa durata delSenato rispetto alla Camera dei De-putati, per limitare effetti sconvolgentidi un risultato elettorale per laCamera molto diverso da quello pre-cedente, norma che proprio perchésaggia fu modificata dopo brevetempo. Ritornando ora agli StatiUniti si è definito “anatra zoppa” ilPresidente democratico, che negliultimi due anni del suo mandato,dovrà combattere su ogni provvedi-mento della sua amministrazione, conuna maggioranza parlamentare delpartito repubblicano , ma questo eragià avvenuto in Francia più volte , di-mostrando che i presidenti delle re-pubbliche sono, malgrado le formalidichiarazioni contrarie , come quelleora di Obama , sempre uomini diparte, per lo più eletti con maggioranzeminime di voti popolari , ultimissimoesempio in Brasile ,con un 51,4% ri-spetto ad un 48,6%, spaccando quasia metà il paese , il che , in Stati dicollaudata liberaldemocrazia comenegli USA non compromette lospirito nazionale ed i relativi valoricondivisi da tutto il popolo, divisioniche sono quanto mai pericolose inpaesi con valori e tradizioni nazionalinon egualmente assimilate,o che si ècercato scientemente di distruggere.

di Domenico Giglio

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1. Molti dei nostri soci conoscono giàil mio pensiero a proposito di 2 impor-tanti argomenti relativi al Multidistrettoquali la sua Ristrutturazione e l’attualeforma decisionale all’interno del Con-siglio dei Governatori.Sono 2 argomenti che ho avuto mododi trattare in diverse circostanze: Con-vegni, Assemblee, Riunioni dei PastGovernatori italiani, lettere al Presidentedel Consiglio dei Governatori e, perquanto attiene la Ristrutturazione delMultidistretto, anche in un Articolouscito di recente nella nostra Rivista“Lion”. In tutte queste circostanze hofatto presente, per quanto riguarda l’ar-gomento Ristrutturazione, il tentativodi alcuni Lion di non voler tener contodelle decisioni assunte in un Seminarioad hoc tenutosi nel corso del CongressoNazionale di Taormina in cui, dopoaccesa e lunga discussione, la stragrandemaggioranza dei presenti votò controtale Ristrutturazione per i grandi pro-blemi che causava, oltre che per le ec-cessive spese che la stessa avrebbe com-portato. Nonostante tale decisione, ilConsiglio dei Governatori, successivoalla mia annata da Governatore, creòuna specifica Commissione per studiarecome poter effettuare tale Ristruttura-zione! Fortunatamente, dopo tanto gri-dare, detta Commissione ha ritenuto dinon dover proseguire nello studio asse-gnatole e, di conseguenza, ha smesso diriunirsi. L’argomento Ristrutturazionedel Multidistretto è stato accantonato,almeno per il momento aggiungo io,considerato il suo continuo riaffacciarsiche va avanti fin dal Congresso di Mon-tecatini del 1982.

2. L’altro argomento del mio impegnoin campo Multidistrettuale riguarda l’at-tuale formula decisionale all’interno delConsiglio dei Governatori che, comenoto, è composto da 17 Governatori, 1per ogni Distretto. Il compito che ilcitato Consiglio è chiamato a svolgereè quello di fornire non solo una StrutturaAmministrativa al servizio dei ClubLions italiani, ma anche di:- promuovere e coordinare le iniziativedei Lions Club;- sviluppare la vocazione internazionaledell’Associazione;- promuovere la collaborazione fra iClub.Le decisioni che prende il Consigliodei Governatori su ogni argomentoposto all’Ordine del Giorno vengonoadottate a maggioranza dei presenti eogni componente del Consiglio ha dirittoa un voto per ogni decisione, come pre-vede l’Art. 8 dello Statuto Multidistret-tuale.In pratica, dei 17 Governatori 11 sonodel Nord e 6 del Centro Sud. Agli 11Distretti del Nord corrispondono, alladata del 30 Giugno 2014, n° 22.042soci e n° 687 club; vale a dire il 51,25%dei soci e il 52,08% dei Club. Ai 6 Di-stretti del Centro Sud, quindi la metàrispetto al Nord, corrispondono n° 20.965soci e n° 632 club; vale a dire il 48,75%dei soci e il 47,92% dei club. A questasituazione quasi paritaria in fatto di nu-mero di soci e di club corrisponde, per iDistretti del Sud, un numero fortementeminoritario di incarichi all’interno delMD, specialmente per quelli più rap-presentativi. Ricordo che tutti gli incarichiMultidistrettuali vengono assegnati per

votazione dal Consiglio dei Governatori.Questa situazione, inutile nasconderlo,crea indubbiamente qualche malumorefra i soci del Centro Sud: quando c’è davotare qualche incarico importante, labilancia del Consiglio pende sempreladdove il numero dei Governatori èsuperiore! Mi si dirà, a ragione, chequesta è la legge della democrazia; èvero, ma correttezza vorrebbe che, con-siderata la quasi situazione paritaria infatto di soci e di club, ci fosse ancheuna quasi situazione paritaria nella di-stribuzione degli incarichi, specie perquelli più importanti. Ad esempio, perquanto riguarda la votazione per la sceltadel Presidente del Consiglio dei Go-vernatori, preso in esame il periodo cheva dall’anno lionistico 1996/1997 adoggi, in questi 18 anni si possono contaren° 13 Presidenti del Consiglio dei Go-vernatori dei Distretti del Nord e n° 5del Centro Sud, vale a dire il 72% delNord e il 28% del Sud. Non mi sembrauna percentuale troppo equilibrata. Stessodiscorso per altri importanti incarichiall’interno delle Commissioni MD peri quali è prevista la votazione di dettoConsiglio. Come intervenire per cercaredi correggere tale disequilibrio? Pro-spettare una qualche soluzione a questostato di cose all’interno del Consigliodei Governatori credo sia impossibile.Altre soluzioni che personalmente possointravedere sono:A L’Articolo 8 comma 1 dello Statutodel MD 108 Italia, come dianzi detto,prevede che “Ciascun componente delConsiglio dei Governatori ha diritto adun voto su ogni questione che richiedadecisione consiliare”; il che comporta,

di PDG Mario Paolini

NOTIZIE DALMULTIDISTRETTO

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come è ovvio, che una maggioranzacomposta da Governatori del Nord puòpermettere l’approvazione di decisionianche con il voto contrario dei Gover-natori del Sud. Il citato Articolo 8 nonpuò essere modificato in sede MD inquanto è recepito integralmente dall’Art.8 Sez. 4 del Regolamento Internazionaledell’Associazione, il quale prevede, perogni Distretto multiplo composto dapiù Sub Distretti (come il nostro MD),un Consiglio dei Governatori nel quale“ad ogni membro, incluso il Presidentedel Consiglio dei Governatori, spetteràil diritto ad un voto per ciascuna que-stione che richieda la decisione del Con-siglio stesso”. Vige infatti il principioche le norme internazionali prevalganosu quelle di rango inferiore. La disposi-zione potrebbe pertanto essere modificatasolo dalla Convention Internazionaleprevio esame da parte del Board, contempi, come si può immaginare, moltolunghi e con risultati, io credo, non fa-vorevoli.B Vorrei qui far cenno ad un’idea, nondel tutto teorica, della quale non misfuggono le difficoltà realizative ed itempi lunghi di attuazione; l’idea sarebbequella di aumentare il numero dei Go-vernatori del Centro Sud aumentando

il numero dei relativi Distretti. L’attualeconsistenza numerica in fatto di club edi soci dei Distretti dei Centro Sud,contrariamente a quelli del Centro Nord,è tale che un’operazione del genere po-trebbe essere possibile. Infatti, tenendopresente che un Distretto si può costituirecon 35 club e 1.250 soci, i Distretti A,AB e LA potrebbero dividersi in 2 Di-stretti ciascuno, mentre i Distretti L,YA e YB potrebbero addirittura darluogo a 3 Distretti ciascuno. Questopotrebbe essere, a mio avviso, un percorsopraticabile in quanto realizzabile in cam-po unicamente Multidistrettuale e per-metterebbe ai Distretti del Centro Suddi contare su un numero superiore diGovernatori nel Consiglio dei Gover-natori (18 Governatori del Centro Suda fronte degli 11 del Nord).C E qui vorrei indicare, quasi per pro-vocazione, un altro aspetto che si potrebbetenere in considerazione per superare ildisequilibrio decisionale di cui stiamoparlando: si potrebbe proporre che ilpagamento delle quote MD debba essereeffettuato non per socio, come prevedela normativa MD, ma per Distretto:ogni Distretto, cioè, dovrebbe contribuirealle esigenze MD nella stessa misura ditutti gli altri. Tutto ciò comporterebbe

un notevole risparmio per i Distrettidel Centro Sud che sono i più numerosi(la quota parte verrebbe suddivisa frapiù soci), la qual cosa implicherebbe, seprendiamo come riferimento la quotaattuale del Distretto con il minor numerodi soci (Ib4 con 1.255 soci), una notevoleperdita in fatto di disponibilità di fondiper il MD, a meno di non effettuare unadeguamento quote per singolo Distretto.Capisco le difficoltà di realizzazione ditale proposito ma, in linea non del tuttoteorica, potrebbe essere realizzabile inquanto la decisione è di pertinenza delMD, specialmente se la proposta vienepresentata in un Congresso Nazionaletenuto in una città del Centro Sud.3.Per concludere, io credo che nellasuddivisione degli incarichi a livelloMultidistrettuale si dovrebbe ricercareun equilibrio più adeguato alla rappre-sentanza dei Distretti, in maniera checi sia una pari distribuzione di tali in-carichi, in special modo di quelli piùimportanti. E’ auspicabile che il Consigliodei Governatori prenda consapevolezzadi tale esigenza e ponga rimedio a questadisparità di trattamento fra i Distretti.

L a normale democratica alter-nanza ha portato ad una radicalemodifica del C.d.A. del CREC,il service operativo del Capi-

tolium. Esigenza avvertita dal trascorreredel tempo e dalle modificazioni nell’ at-tuazione della riabilitazione equestre.Poiché è di questo che stiamo parlando:non del semplice contatto con l’animale,ma di una terapia praticata da operatoriabilitati dall’A.N.I.R.E. dopo un corsointegrato di formazione motoria e psi-cologica. Senza inutili dietrologie, maper ricordare l’entusiasmo e la generositàche hanno animato i promotori di questoultratrentennale service, unico per i lionssul territorio per continuità e qualità,fiore all’occhiello del nostro Club. Loera al tempo dei Padri Promotori: iMezzatesta, i Cavicchioli, gli Scotti diUccio, Aldo Grasso, presidente dell’anno,ma poi tutti i soci che, scegliendo diaderire ad un Club-service internazionaledesiderano prestare soccorso ai deboli,simpatia ai sofferenti.I tempi hanno consigliato poi di ag-giornare la struttura in Onlus, perpotersi adeguare alle normative regionali,garantendo agli utenti uno standard dialto livello. Molti progressi sono statifatti: l’installazione dello tensostrutturaè stata determinante per la regolaritàdei corsi che hanno cadenza continuativaper 8 mesi e si tengono, oltre al Centrodella Polizia di Stato in via Anicia,presso i Lancieri di Montebello a Tordi Quinto. Del C.d.A. di durata triennale,fanno parte oltre ai membri prevististautariamente, il presidente pro temporedel Capitolium e un delegato del Go-vernatore. A giugno, nella tornata elet-torale, è stato eletto presidente del C.d.A.

il “nostro” generale Tommaso Bruni che,con l’efficienza e competenza che hannodistinto la sua lunga brillante carrieranell’Arma, si è immediatamente impe-gnato a quell’opera di trasparenza e in-novazione richieste dalla normativa On-lus e dall’ottimizzazione del servizio.Come noto, ogni cambiamento creaqualche trambusto. E l’accesso efficacedi nuovi consiglieri- Lomonaco(L.C.Aurelium ,segretario, Muti,tesoriere,Pesce e Murdaca) hanno portato a tem-pestive dimissioni degli altri quattroeletti. Questo non ha impedito il normaleriavvio dell’at-tività nei cam-pi, anche se,dopo cinquemesi non sonopervenuti i do-cumenti, piùche sollecitati,per la previsio-ne di bilancio.Il CREC sisosteneva eco-nomicamentecon le quotedegli utentipaganti, le quote associative dei sociaderenti, donazioni spontanee di altriClubs Lions, contributi di Enti, il cinqueper mille quale Onlus.Questo tentativo di frapporre ostacolirisulta inutile di fronte alla volontà ealla determinazione del C.d.A. e lo saràcon la coralità dei consensi dei lions delCapitolium. Non possiamo esitare difronte all’impegno profuso dal C.d.A. anome del Club, ma, e soprattutto aduna utenza così debole verso la qualeabbiamo assunto un impegno pregnante.

La realtà ci porta a prevedere –tra le di-missioni pervenute e le prossime – ladiminuzione di circa cinquanta quoteassociative, oltre altre trenta acquisiteconfusamente. E’facile dedurre che verranno a mancarecirca ottomila euro. L’impegno di cia-scuno di noi è quello di aderire perso-nalmente, associare almeno un altromembro della famiglia e un amico.Intanto, oltre ai consulenti a titolo vo-lontario già attivi, il Presidente ha “ar-ruolato” nuovi elementi di alto livello.La direttrice tecnica ( L.C.Ara Pacis ) è

stata sostituita dalla dott. Mira e la ca-renza di volontari sul campo ha il sup-porto di Mattia Ghiotti che impegneràaltri due giovani.Seguendo l’esempio di pronta generosarisposta dato da questi trentenni a noinon resta che adeguarci con altrettantagioia e generosità

C.R.E.C.

di Maria Teresa de Martino Pesce

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di PDG Mario Paolini

I n questi ultimi tempi sono rimastoperplesso nel constatare come inalcuni club siano stati immessisoci in “quantità industriale”. Perché

perplesso? Semplicemente perché, devoammetterlo, la gran parte di noi si èsempre lamentata delle difficoltà di re-perire soci. Quindi mi chiedo: comemai qualche club, in verità molto pochi,ha questa enorme capacità di trovaresoci? Dico enorme perché si parla diimmissione, come in un caso, di oltre30 soci in un brevissimo lasso di tempo.Cosa succede? La gran parte di noi si èsempre sbagliata nel dichiarare quantosia difficile trovare soci? Dicevamo, anostra scusante, che la società non avevapiù questa inclinazione al “Servizio”,non era più disposta a dare un po’ delsuo tempo per occuparsi delle esigenzealtrui; davamo la colpa alle troppe asso-ciazioni di servizio presenti nel nostroterritorio e quant’altro. Alla luce degliingressi di cui sopra devo assolutamente

ricredermi! Oppure no? Ammetto chemi assale un forte dubbio: non vorreiche queste immissioni siano avvenute,come molti sapranno, alla stessa streguadi quanto avviene in alcune nazioni chefanno parte della nostra Associazionedove, pur di avere nuovi ingressi, alcunisoci si pongono all’uscita dei supermer-cati, dei grandi magazzini, dei cinema,insomma all’uscita di zone molto affollatee lì contattano le persone più disparateper portarle nei loro club. Noi abbiamoun approccio ben diverso, fortunatamente:prima di avvicinare possibili adepti stu-diamo le loro potenzialità al servizio, illoro livello di cultura, la loro “storia”con tutto ciò che crediamo dia possibilitàdi diventare buoni soci; successivamenteli invitiamo a conoscerci, a frequentareil club e ad inserirli in un programmadi formazione. Più tardi prendiamo inconsiderazione la loro espressa volontàdi far parte del nostro club.Contrariamente a tutto ciò, mi risulta

che questa “marea” di soci nuovi siastata cooptata senza una preventiva for-mazione solo perché amico o conoscentedi qualche socio, senza una benché mi-nima conoscenza di chi siamo, cosa fac-ciamo e cosa si richiede da lui una voltaentrato come socio del club. Dico eresie?No, purtroppo! Parlo di cose accadute eche credevo non sarebbero accadutemai! Perché questi ingressi indiscriminati?Per fare numero? Andiamo alla ricercadi medagliette oppure vogliamo con-quistare la benevolenza del Governatoredi turno? Cui prodest? Ben venga la ri-cerca di soci, ne abbiamo bisogno! Deveperò essere una ricerca mirata a personedegne che diano aspettativa di diventaredei buoni soci; sono i buoni soci chefanno buoni club! Le medagliette ar-rugginiscono e i Governatori passano;rimangono i cattivi soci fatti in fretta efuria. Gli ingressi in massa, fatti soloper fare numero, molto difficilmentegenerano club di qualità.

UNA STORIA...BELLA!

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Burraco di Beneficenza del Club Aurelium

di Paolo Testi

D a bambino, il mio Babbomi portava spesso all’aero-porto dell’"Urbe" sulla viaSalaria. L’Italia, subito dopo

la Guerra, si stava riprendendo e nel1946 tra una società statunitense e l’IRIera nata la società "LAI - Linee AereeItaliane " che iniziò le operazioni nel-l'aprile 1947, proprio volando dall'ae-roporto dell’"Urbe" sulla "Salaria" aRoma verso le principali destinazioniitaliane con i Douglas DC-3. Rivedoquei bimotori che a me sembravanoimmensi, ma, ora ci si accorge quantofossero piccoli. Così io ebbi il mio primoimpatto con il volo! Era l’ottobre 1957, eravamo con Babbosulla piazza degli Eroi a Gerano quandosapemmo che l’URSS aveva inviato nellospazio, posizionandolo in un’orbita el-littica; il primo satellite artificiale dellaTerra, che si chiava: «Sputnik» («com-pagno di viaggio»). Era grande, mi sem-

bra di ricordare come un pallone e feceimpressione, sia da un lato positivo diammirazione per il progresso umano,sia anche da un punto di vista psicologico(era il periodo della c. d. «guerra fredda»e si viveva nel terrore di una terza guerramondiale!)… Ancora, chi può dimenticare la nottedel 20 luglio del 1969, quando tutti ri-manemmo incollati davanti alla TV conTito Stagno a seguire l’impresa dei treastronauti statunitensi che a bordodell’"Apollo 11", «conquistarono, a nomedel genere umano, il nostro satellite» esi vide scendere un po’ impacciato nellasua tuta Neil Amstrong, che fu in questomodo il primo uomo a camminare sulsuolo lunare. Più di recente, i voli nellospazio sono giunti ad una qual certa"facilità" che abbiamo notato alcuni"Paperon-de-Paperoni"… "divertersi agironzolare nello spazio" partendo dallabase Russa di Baikonur (Kazakhstan).

Ripercorro la mia vita, rivedendomibambino nel 1947 – sbigottito ad ascol-tare il rombo dei motori e ammirare ilvorticar delle eliche degli aerei sul campodi volo dell’aeroporto dell’"Urbe" e ora,pensando stordito alla tesi di mio Figlio,Francesco Maria, per la Laurea Magi-strale in Ingegneria Astronautica: «Guidae Controllo in Teleoperazione del RoverLunare AROV». In collaborazione concolleghi universitari, dottorandi e pro-fessori ha realizzato un "rover teleoperatoper l’esplorazione lunare", testato su unoscenario lunare, partecipando alla suarealizzazione; in particolare, attraversoluce strutturata ("kinect"), si è occupatodell’acquisizione e dell’analisi dell’im-magine per il riconoscimento di ostacolial fine di identificare una traiettoriasicura da seguire, attraverso la tecnicadei potenziali artificiali.

le mirabilia del progresso!

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Douglas DC 3 delle Linee Aeree

Italiane.

Tipo di Rover Lunare AROV.

di Monica Maggi

Debutta a 85 anni con un romanzo –veritàL'IDENTITA' DELLA DONNA,OGGIIl Parcheggio di Lucio ZichellaA 85 anni Lucio Zichella, Professoreemerito di Clinica Ostetrica e Gineco-logica presso la Facoltà di Medicina eChirurgia della Università La Sapienzadi Roma, si affaccia nel mondo del-l'editoria con IL PARCHEGGIO, pro-fondo e scottante romanzo sull'identitàdella donna oggi.Con un linguaggio intenso e avvolgenteZichella, che è stato anche presidenteper un triennio e fondatore della Societàinternazionale di Psicosomatica in oste-tricia e ginecologia, riesce a toccarel'attenzione di chi legge con una storiaavvincente e attuale.D: Come è arrivato a questa storia?La mia è un'esigenza mai sopita di ana-lizzare e comunicare, ora attraverso lanarrazione, conoscenze e opinioni suproblematiche sostanziali e importanti,come l'identità della donna oggi.D: Pensa di poter in un certo senso sti-molare gli uomini a capire meglio ledonne?Le tragiche frequenti notizie di cronacaevidenziano un problema di complesseimplicazioni, che qui non è possibileanalizzare in dettaglio.Essenzialmentebisogna evitare la percezione, da partedi alcuni maschi, specie in situazioni li-tigiose, di perdita di identità e ruolo.D: E cosa può essere IL PARCHEG-GIO per una donna che lo legge? Sperouna presa di coscienza della complessitàdel problema, sotto l'aspetto personalee sociologico.Rispetto al mondo della Narrativa in

eterno travaglio ideologico e di strumentidi diffusione, oggi può servire "narrare"problematiche identitarie e di relazionitra generazioni e generi in un mondocon pochi ideali. D: Cosa sta scrivendo ancora?Spero ancora vicende di identità e diruolo oggi, non solo culturale ma anchesociologico e antropologico, secondo ilpensiero di Kant.LA STORIA - IL PARCHEGGIO èla vicenda di una giovane bella e talentataeconomista che attraverso un proble-matico prezioso parcheggio giunge atempo ad ottenere un prestigioso incaricopresso una agenzia internazionale. Ledifficoltà incontrate, non favorite dallainsensibilità del marito,e il risultato ot-tenuto aprono un grosso squarcio sullainconsistenza percepita ma non com-pletamente compresa della sua vita emo-zionale. I fatti condurranno Lisa, dopoaver chiesto al marito la separazione,come lei ripetutamente ricorderà, aduna "discesa all’inferno" in una scon-volgente esperienza sessuale, e ad uncammino di graduale presa di coscienzadella sua identità istintuale sessuale edemozionale oltre che intellettuale, sinoad arrivare ad una nuova e vitale realtàdi coppia consapevolmente conquistata.L’ambiente sociale degli amici del maritoe delle rispettive mogli esprimerà allapercezione della crisi di Lisa non cono-sciuta nelle ragioni profonde, tutti glieffetti di una vita di gruppo solo for-malmente corretta, evidenziando in po-sitivo e in negativo, come può avvenirenella vita, realtà psicologiche e com-portamentali sommerse dei soggetti.La professione e la vita sociale a Cope-naghen condurranno Lisa a traguardi

intimamente agognati nel lavoro e nelsuoi progetto di vita emozionale comedonna e come madre.La narrazione realistica a volte crudama mai volgare, era essenziale a metterechiaramente in evidenza, secondo le esi-genze dei lettori di oggi, la drammaticitàdella vicenda che rappresenta l’esempiodi uno squarcio , attraverso la non idoneacomunicazione e visione, a differentiresponsabilità, dei nuovi problemi so-ciologici, nei rapporti della coppia oggi,non cosciente della dimensione antro-pologica nuova della donna tra istinti,emozioni e intelletto. Una nuova identitàche in Lisa una scultrice vede e rappre-senta , in una sua opera, come espressionemoderna della ”grande madre” dell'originedei tempi.Tra le molte recensioni va segnalataquella di Ludwig Janus, Psicologo te-desco, pioniere nelle ricerche sulla psi-cologia fetale, attualmente Visiting Pro-fessor all'Università St: Elizabeth diBratislava :“...finally I got from the friend of my wifean extensive survey of your novel My con-gratulation to this beauty piece of literature!I admire your ability to understand the fe-male individuation process in such a deeplevel and present it in the narrative formof a novel...”

intervista alucio zichella

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Visita alla Insula di Via San Paolo alla Regola