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MIGRAZIONIINSICILIA2016

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IlrapportoèacuradiSerenellaGrecoeGiuseppinaTumminelli.LafotoincopertinaèdiGiuseppinaTumminelli.Ilrapportoèstatocompletatonelgennaio2017.

LapubblicazionepuòessereconsultatasuInternet,alsitohttp://www.osservatoriomigrazioni.org.Gliautoripossonoesserecontattatiall’indirizzo:[email protected].

Lariproduzioneèconsentitacitandolafonte.

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Homosum,humaninihilamealienumputo(PublioTerenzioAfro,165a.C.)

Quantidinoi,guardandoaquellochestaavvenendoattraversoicontinuisbarchiosentendolestoriediguerraedistruzioneinaltrepartidelmondonontiranounsospirodisollievo,pensandodiesserenatinellaparte“giusta”dellaterra?Pocopiùdisettantaannifaquestopensierononciavrebbenemmenosfiorato:eravamonoi,inpieno,nellapartesbagliata...Chesiarealmentedivisoinunapartegiustaedinunasbagliataoppureno,ormaièundatodifattocheilmondononhasolu-zionedicontinuità:nullapuòfrenareiflussimigratorichedasempreattraversanolenostreregionieche,èassodato,purri-vestendouncarattereemergenziale,noncostituisconocertamentepernoiitalianiun’invasione,néintermininumerici,néperleintenzionidicolorochenesonoprotagonisti.Anullaservecostruiremuridicemento,difilospinato,anullachiuderelefrontiere.Servirebbe,certamente,“aiutarliacasaloro”,machilostarealmentefacendo?Laglobalizzazione,lacrisicheperduraormaidaanni,persinoilterrorismodilagantearrivatofinoalleportedicasanostracihannoinsegnatochenonèverochequellochesuccedeinunaltropaeseamigliaiadikmdidistanzanonhanullaachefareconnoi,mache,alcontrario,siamotutti,inquantouomini,“collettivamenteresponsabili”perquantoavvieneadaltriesseriumani,nellanostraspessototaleindifferenza.Ogniminuto,secondounastimadell’Unhcr,24personenelmondosonocostrettea lasciare lapropriacasa,praticamente2ogni5secondi,persfuggireaunasituazioneinsostenibiledibisognooperevitareilpericolodimorteodiprivazionedellali-bertà.

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Serve,dunque,unavisionemeno localeepiùglobaledellemigrazioniedeglieffettidaesseprodottineinostri territori, sulpianoculturale,sociale,economicoereligioso.Inquest’otticailIVRapporto“MigrazioniinSicilia2016”siarricchiscediulterioripreziosicontributi,conl’intentodiamplia-relosguardoversounacomprensioneancorapiùcompletadelprogettomigratorioditantepersoneefamigliestranierechevivono,muoionootransitanonelnostroterritorio,ciascunoconunastoriadegnadiessereraccontata.Unesercitodi invisibili, spesso indistinti, senonper età, sessoonazionalità, giunti inEuropa come inuna terrapromessa,spessodelusi,poi,dallarealtàtrovata.Figlidellacrisiofuggitivisenzasperanza,affrontanotuttiunviaggioestenuanteattraversoilterritoriopiùpericolosochecisia:lanecessità.Comevivono?Dovevivono?Cosalirendevulnerabili?Cosa,invece,lirendeanchepiùforti?Comepartecipanoalla vita sociale, economicaepoliticanellanostra terra?Comemantengono leproprie tradizioni?Qualirappresentazioniabbiamonoidiloro,elorodinoi?Ecosasuccede,invece,aquellichenoncelafanno?Per la prima volta ci soffermeremo a parlare anche di loro, dei cosiddetti “Border Deaths”, le vittime delle frontiere, conl’intentodiriconoscerelorounadignitàchenonhannoavutonemmenoinvita.

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Nonpiùsolonumeri,stragiamplificatedaimediaincercadinotizieesensazione,mapersoneconunnomeeuncognome,eunafamigliacheliaspetta,licerca,spessoinvano.Ricorderemoanchecheesiste,edèoperativa,unasoluzioneperevitarequestetragedie:ilprogetto,tuttoitaliano,deicorridoiumanitari, portato avanti dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, d’intesa con la Tavola Valdese, e dalla Comunità diSant’Egidioche,in2anni,intendeportarenelnostropaeseinsicurezza,attraversocanaliumanitari,1000persone.Pochi,direte?Abbastanza,ribattiamonoi,perricordarealmondoconorgogliocheapparteniamoadun’unicafamiglia:quellaumana,echelasolidarietàèl’unicaarmarealeperpoterevincereilveromaledelnostrotempo:l’indifferenza.Èconvivariconoscenzachedesideriamoringraziaretuttiiricercatoriegliespertichehannovolutooffrire,generosamente,uncontributoimportanteequalificatoaquestapubblicazione,garantendounapprocciomultidisciplinareemanifestandounautenticospiritodiservizio.

NicolettaPurpuraDirettoreIstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”-CentroStudiSociali

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Premessa

Laquartaedizionedelrapporto“MigrazioniinSicilia2016”rispettoailavoriprecedentisiarricchiscedinuovesezionieboxdiapprofondimento.Oltrealleconsueteareediinteresse(popolazione,lavoro,accoglienza),ilrapportoaffrontaalcunetema-tichespecifiche,qualiadesempiolaquestionedeiRom,lecortiislamicheoancoraicorridoiumanitari.Perlaprimavoltainquestaedizionesiaffrontanotemididifficiletrattazioneancheperlamancanzadidatiefontidiinfor-mazioni.Ilnostroringraziamentovaaquantihanno lavoratoallaredazionedelquartorapportocontribuendo inmanieradetermi-nantearealizzareunlavorocertamentepiùcuratoecompiutorispettoalleprecedentiedizioni.

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INDICE

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SezionePOPOLAZIONE,responsabileSerenellaGreco

AspettidemograficidiSerenellaGreco 1

PermessidisoggiornodiRobertoFoderà 32

MinoridiSerenellaGreco 41

IstruzionediGiuseppinaTumminelli 44Box:Migrantiequestioneabitativa.UnaricercaesplorativadiVincenzoTodaro 52

SezioneLAVORO,responsabileRobertoFoderà

OccupazionedipendentediRobertoFoderàeSalvatoreVassallo 61

ImprenditoriamigrantediCarmeloArezzo 80

RimessediAnnalisaBusetta 95

Box:EsperienzeimprenditorialiinSicilia.LecooperativemistediFrancescoVigneri 103

SezioneSALUTE,responsabileSimonaLaPlaca

AssistenzasanitariaaglisbarchidiSimonaLaPlaca 111

Box:Determinazioneeaccertamentodell’etàdeiMSNA.ApproccioolisticomultidisciplinarediSimonaLaPlaca 124

Box:VulnerabilitàdeimigrantiforzatidiFilippoCasadeieMariaChiaraMonti 129

Box:Salutedeirifugiati.Risultatidiun’indaginediDariaMendolaeAnnalisaBusetta 134

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SezioneMEDIA,CITTADINANZAEPARTECIPAZIONE,responsabileFabioMassimoLoVerde

Migrantiesocialmedia.Trasperanze(globali)eritardi(locali)diFabioMassimoLoVerde 139

Box:LamigrazioneneidiscorsionlinedialcunipartitiitalianidiMarilenaMacalusoeGiuseppinaTumminelli 152

Box:IromdiPalermo.QualchedatoealcuneriflessionidiMicheleMannoia 161

Box:Accessoallagiustiziaecortireligiosetrapersonalitàeterritorialitàdeldiritto.UnfocussulleCortiislamicheinoccidentediAlessandraPera 169

SezioneACCOGLIENZA,responsabileGiuseppinaTumminelli

IlsistemadiaccoglienzaperrichiedentiasilodiAntonellaElisaCastronovo 179

“ApproccioHotspot”inSiciliadiFulvioVassalloPaleologo 193

MinoristranierinonaccompagnatidiElioTozzi 207

BorderdeathsdiGiorgiaMirto 219

Box:LatuteladeiminoristranierinonaccompagnatidiTeresaConsolieDeborahDeFelice 237

Box:Aimarginidell’accoglienza.RifugiatiesclusidalsistemadiaccoglienzaufficialediDariaMendolaeAnnalisaBusetta 244

Box:IcorridoiumanitaridiVincenzoCeruso 250ProtectionattheExternalBordersdiGiuseppinaTumminelli

257 GLOSSARIO 259

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POPOLAZIONE

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ASPETTIDEMOGRAFICI

diSerenellaGreco(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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L’analisideidatielaboratidall’Istatre-lativiallapopolazionestranierainSici-liaconfermalacontrazionedeiritmidicrescitadeicittadinistranierinelcorsodegliultimianni.Senel2014l’aumentorispettoall’annoprecedenteèstatodipocomenodi12milaunità,allafinedel2015 l’aumento supera appena le9milaunità(+5,2%).Ildatorimaneco-munque positivo se confrontato conquanto si registra a livello nazionale(+11.716persone,+0,2%)einaltreRe-gionid’Italia1.Al 1° gennaio 2016 gli stranieri resi-dentiinSiciliasono183.192,conun’in-cidenzasultotaledellapopolazionere-gionaledel3,6%(Graf.1).Nonostantequindi la Regione continui ad esseremeta privilegiata di quanti giungonoviamarenelnostroPaese2,idatisulla

1 Intutte leRegionidelNord-OvestedelNord-EsteinalcuneRegionidelCentroItalialavaria-zione percentuale rispetto al 2014 è negativa:Piemonte (-0,8), Valle d’Aosta (-6,6), Liguria (-

presenza regolare dei cittadini stra-nieri descrivono l’Isola come luogodi

1,8), Lombardia (-0,3), Trentino Alto Adige (-1,3), Veneto (-2,7), Friuli Venezia Giulia (-2,2),EmiliaRomagna(-0,6),Umbria(-1,8)eMarche(-3,3).

approdo e di transito verso altre Re-gionid’ItaliaedelNordEuropa.

2Cfr.Sezione“Ilsistemadiaccoglienzaperrichie-dentiasilo”inquestorapporto.

Graf.1-PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaio(valoriassoluti).Anni2007-2016

Fonte:Istat

78.242

98.152

114.632127.310

141.904

126.747139.410

162.408174.116

183.192

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

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Nel2015aumentailgaptralapopola-zionestranieramaschileequellafem-minile (Tav.1;Graf. 2).Diversamentedaldatonazionaledovelacomponentefemminilerappresentail52,6%delto-tale,inSiciliagliuominicostituisconoil52,1%dellapopolazionestraniera.Os-servando nel dettaglio il dato provin-ciale, le donne superano gli uomini aEnna(54,6%),Messina(53,8%)eCata-nia(51,2%).Ladifferenzanelrapportotraisessitrale diverse Province potrebbe dipen-dere dalla provenienza dei flussi mi-gratoripresentineidifferenticontestiterritoriali.Comesivedràpiùavanti,aEnna,MessinaeCataniainfattilaprimanazionalitàèquellarumena,costituitaprevalentemente da donne - con etàcompresatrai40ei59anni-attrattedallecaratteristichedelladomandanel

Tav. 1 - Popolazione straniera al 1° gennaio per sesso (valori assoluti).Anni2007-2016-SiciliaTav. 1 Popolazione straniera per sesso al 1° gennaio; regione Sicilia

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Maschi 39.619 48.055 54.389 60.751 68.147 60.670 67.733 80.655 88.754 95.472Femmine 38.623 50.097 60.243 66.559 73.757 66.077 71.677 81.753 85.362 87.720Totale 78.242 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192

Fonte:Istat

Graf.2-Popolazionestranieraal1°gennaiopersesso(valoripercentuali).Anni2007-2016-Sicilia

44

45

46

47

48

49

50

51

52

53

50,6

49,0

47,4 47,7 48,0 47,948,6

49,7

51,0

52,1

49,4

51,0

52,6 52,3 52,0 52,151,4

50,3

49,0

47,9

Maschi

Femmine

Fonte:Istat

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settore del lavoro domestico e dellacuradellepersone3.Lasuddivisionedellapopolazioneperfasciad’etàmostraunamaggiorecon-centrazione della popolazione stra-nieranellefasced’etàdai24ai47anni(Tav.2).Diversidaticonfermanocomela popolazione straniera residente inSiciliasicaratterizziperunastrutturademografica giovane, soprattutto semessiaconfrontoconquellidellapo-polazione regionale. L’indice di vec-chiaiadeicittadinistranierial1°gen-naio2016risultaparial14,9%,mentrel’indicedi invecchiamentodellapopo-lazione siciliana è del 20,2%. Anchel’indice di dipendenza strutturale(51,7%)eun’etàmediasuperioreai42anni (contro 32,8 dei residenti stra-nieri)sonoindicatoridiunprogressivo

3 Per la descrizione dell’inserimento lavorativodegli stranieri si rimandaallaSezione “Occupa-zionedipendente”inquestorapporto.

invecchiamento della popolazione re-gionale4. La giovane età della popola-zione straniera non caratterizza co-munque tutte le nazionalità presentinell’Isola. Tale variabilità si ascriveprincipalmente ai differenti modellimigratoriespressidallecomunitàstra-niereresidentinelnostroPaese5.

4 Cfr. Guida alla lettura dei dati, inhttp://www.osservatoriomigrazioni.org/.

Sealivellonazionalecontinuaaridursiilcontributopositivoallanatalitàgene-ratodallecollettivitàstraniere(71.672nel2015vs73.414del2014), inuovinatiinSiciliadagenitorientrambistra-nieri passano dai 2.161 del 2014 ai2.229 del 2015, con un’incidenza sultotaledeinuovinatidel5,2%(Tav.3).

5CentroStudieRicercheIDOS(acuradi),DossierStatistico Immigrazione 2016, IDOS Edizioni,Roma,2016.

Tav.2-Popolazionestranieraal1°gennaioperfasced’età(valoriasso-luti).Anni2007-2016-SiciliaFasciad'età 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 20160-5 6.618 7.693 8.907 9.865 11.039 9.751 11.075 12.916 13.086 13.4526-11 5.535 6.610 7.678 8.526 9.275 8.399 9.352 10.573 10.919 11.40112-17 5.118 5.981 6.708 7.406 8.118 7.274 8.213 9.747 10.158 10.51218-23 5.866 8.581 10.409 11.631 12.364 9.744 10.356 11.722 12.872 14.76724-29 9.762 13.689 16.540 18.159 20.487 16.524 17.940 21.206 22.917 23.23530-35 11.992 15.312 18.106 20.039 22.607 19.579 21.369 25.458 26.982 28.04936-41 11.660 14.042 15.921 17.396 19.341 16.868 18.438 21.933 24.431 25.95942-47 9.263 11.018 12.364 13.697 15.280 14.793 15.973 18.384 20.004 20.42748-53 5.985 7.572 9.030 10.264 11.494 11.391 12.413 14.176 14.655 15.48954-59 3.062 3.779 4.603 5.385 6.357 6.582 7.612 8.996 10.032 10.72460-65 1.471 1.748 2.056 2.376 2.776 2.981 3.512 4.042 4.606 5.30266-71 856 989 1.091 1.239 1.336 1.377 1.539 1.660 1.832 2.11372-77 486 528 577 646 712 791 876 912 942 1.00478-83 333 343 377 390 407 389 422 400 420 48084-89 141 161 149 174 183 191 202 181 189 20690-95 62 67 76 76 84 82 88 76 56 5696-100epiù 32 39 40 41 44 31 30 26 15 16Totale 78.242 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192

Fonte:Istat

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Considerandolecittadinanzedeigeni-tori, è nella tipologia con genitori en-trambistranierichericadeunmaggiornumerodicasi.Sonosoltanto249inatidamadre italiana e padre straniero e930ibambiniconpadreitalianoema-drestraniera.Idatiprovincialieviden-zianoperilperiodo2013-2015unnu-meromaggioredinatidagenitorien-trambi stranieri a Palermo, Catania eRagusa.Nel2014, la classificadelnu-mero dei nati per Provincia vede alprimopostoPalermo,conil21,6%deinuovi nati da genitori entrambi stra-nieri,Catania(17,4%),Ragusa(16,6%)eMessina(15,2%).Con riferimento agli indicatori di fe-condità,idatirelativiagliultimi3annievidenziano tassi di fecondità media-mente più elevati per le madri stra-niere,convaloridal2013al2015supe-rioriougualia2figliperdonna(Tav.4). I tassidi feconditàdellemadri ita-liane oscillano dall’1,34 del 2013

Tav.3–NativivipercittadinanzadeigenitorieperProvincia(valorias-soluti).Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:Istat

Tav.4–Tassodifeconditàedetàmediaalprimopartodellemadristra-niere.Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:Istat

genitorientrambiitaliani

madreitalianaepadre

straniero

padreitalianoemadre

straniera

genitorientrambistranieri

genitorientrambiitaliani

madreitalianaepadre

straniero

padreitalianoemadre

straniera

genitorientrambistranieri

genitorientrambiitaliani

madreitalianaepadre

straniero

padreitalianoemadre

straniera

genitorientrambistranieri

Trapani 3.091 13 87 166 3.141 29 94 171 3.009 31 99 213Palermo 11.000 27 177 475 10.633 39 188 463 10.799 47 189 481Messina 4.038 26 148 264 4.445 33 172 310 4.261 31 141 339Agrigento 2.702 11 82 143 3.332 12 117 190 3.177 21 74 160Caltanissetta 2.011 5 50 74 2.093 7 54 94 2.141 13 32 86Enna 1.139 2 22 32 1.193 5 33 36 1.217 6 26 32Catania 8.677 27 152 281 10.065 40 240 361 9.774 55 214 388Ragusa 2.385 20 89 370 2.369 24 87 359 2.340 27 75 369Siracusa 2.912 26 106 128 3.170 18 107 177 3.061 18 80 161Sicilia 37.955 157 913 1.933 40.441 207 1.092 2.161 39.779 249 930 2.229

2013 2014 2015

straniera

tassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

tassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

tassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

Trapani 2,1 27,46 1,89 28,86 2,11 28,21Palermo 2,27 28,21 2,15 28,12 2,13 28,39Messina 1,68 28,87 1,72 28,42 1,77 28,42Agrigento 2,03 27,77 2,31 27,98 1,86 26,93Caltanissetta 1,78 29,04 2,13 27,78 2,05 25,85Enna 1,45 28,64 1,69 29,24 2,12 27,14Catania 1,83 27,46 1,85 28,33 1,98 27,98Ragusa 2,54 27,45 2,13 28,24 2,29 26,89Siracusa 2,02 28,94 2,27 27,81 1,85 27,91Sicilia 2,03 28,03 2,0 28,23 2,0 27,78

2014 20152013

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all’1,33 del 2015 (Tav. 5). Anche perquanto riguarda l’etàmediadellema-drialprimopartosiregistranel2015un aumento della differenza tra ita-lianeestraniere.Secondoidatielabo-rati dall’Istat, le donne italianediven-tanomadriperlaprimavoltaalcompi-mentodei31anni,mentrel’etàmediadelledonnestranierealprimopartoèinferioreai28anni.Relativamente allo stato civile, nel2015,siregistrarispettoall’annopre-cedente una flessione sia dei matri-moniconsposientrambistranieri,siadellecelebrazioniconsposa italianaesposostraniero(Tav.6;Graf.3).Rispetto al 2014 aumentano sensibil-menteimatrimoniincuiglisposisonoentrambi italiani (+1.277). Delle20.638 unioni civili e religiose regi-stratenelcorsodell’annoinSiciliasono1.087,il5,3%delleunionidell’Isola(-34 rispetto al 2014), quelle in cui al-menounosposoèstraniero.In711casi

Tav.5–Tassodi feconditàedetàmediaalprimopartodellemadri ita-liane.Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:Istat

Tav.6–Matrimonipertipologiadicoppia(v.a.).Anni2013-2015-Si-ciliaTipologiadicoppia 2013 2014 2015

Sposientrambiitaliani 19.195 18.274 19.551Sposoitalianoesposastraniera 837 702 711Sposostranieroesposaitaliana 184 192 188Sposientrambistranieri 226 227 188

Totale 20.442 19.395 20.638

Fonte:Istat

Graf.3–Matrimoni per tipologiadicoppia(valori%).Anno2015-Sicilia

Fonte:Istat

italianatassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

tassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

tassodifeconditàtotale

etàmediadelle

madrialparto

Trapani 1,25 31,23 1,27 31,34 1,25 31,5Palermo 1,42 30,84 1,42 30,86 1,39 31,09Messina 1,22 31,38 1,24 31,51 1,19 31,68Agrigento 1,25 31,01 1,28 31,23 1,24 31,37Caltanissetta 1,29 30,63 1,32 30,66 1,33 30,94Enna 1,16 31,14 1,17 31,15 1,21 31,53Catania 1,45 30,56 1,47 30,58 1,44 30,75Ragusa 1,28 31,17 1,31 31,31 1,28 31,51Siracusa 1,32 30,63 1,33 30,67 1,3 30,64Sicilia 1,34 30,88 1,36 30,94 1,33 31,12

20152013 2014

0102030405060708090100

Sposientrambiitaliani

Sposoitalianoesposa

straniera

Sposostranieroesposaitaliana

Sposientrambistranieri

94,7

3,4 0,9 0,9

6

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losposoèitalianoelasposastraniera,mentre sonomeno frequenti i casi incuilosposoèstranieroelasposaèita-liana(188).Quanto al rito scelto per la celebra-zione,ilritoreligiosoèlasceltaprinci-palesoltantodeglisposi italiani,men-tre nel caso sia di coppiemiste sia diunionitrapartnerentrambistranierilapreferenzaricadesulritocivile(Tav.7;Graf.4).Conriferimentoallecollettività,anchenel2015,gliuominisicilianichehannosposatounacittadinastranierahannoscelto soprattutto donne provenientidall’EstEuropa(Graf.5),inparticolarerumene(38,0%),russe(8,2%),ucraine(6,2%),polacche(5,9%).Soloal5°po-stosicollocanolemarocchine(4,2%).Neicasiincuiledonneitalianehannosposato un cittadino straniero (Graf.6), la scelta è ricaduta sui cittadini dinazionalità tunisina (18,1%), maroc-china (8,5%)e rumena (7,4%). Al

Tav.7–Ritopertipologiadicoppia(valoriassoluti).Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:IstatGraf.4–Ritopertipologiadicoppia(valoripercentuali).Anno2015-Sicilia

0102030405060708090100

Sposientrambiitaliani

Sposoitalianoesposa

straniera

Sposostranieroe

sposa italiana

Sposientrambistranieri

Almenounosposo

straniero

Ritoreligioso

Ritocivile

Fonte:Istat

Ritoreligioso Ritocivile Totale

Ritoreligioso Ritocivile Totale

Ritoreligioso Ritocivile Totale

Sposientrambiitaliani 14.602 4.593 19.195 13.685 4.589 18.274 14.291 5.221 19.512Sposoitalianoesposastraniera 188 649 837 134 568 702 142 569 711Sposostranieroesposaitaliana 57 127 184 67 125 192 47 141 188Sposientrambistranieri 34 192 226 27 200 227 20 207 227Almenounosposostraniero 279 968 1.247 228 893 1.121 209 917 1.126Totale 14.881 5.561 20.442 13.913 5.482 19.395 14.500 6.138 20.638

2013 2014 2015

7

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quartoealquintopostodellaclassificasicollocanopoi icittadiniprovenientida Regno Unito (7,4%) e Francia(5,9%).Come mostra il grafico 7, la percen-tuale più alta di unioni tra sposi en-trambistranieriinSiciliahariguardatosoprattuttoicittadinidinazionalitàru-mena (25,2%). Seguono con percen-tualimoltoridotteinglesi(11,0%),fin-landesi(5,7%),norvegesi(4,0%)ete-deschi(3,5%).

Ancheleunionitracittadinidinaziona-lità straniera, allo stesso modo diquanto accade per italiani, hanno untermine.Letavoleseguentimostranoilnumero di separazioni e divorzi regi-strati in Sicilia tra coppie con almenounconiugestraniero.Nel2014rispettoall’annoprecedentesiriduceilnumerodi separazioni tra coppie miste (da4,4% a 3,9%) - dopo una convivenzamatrimonialemediadi11anni-edelleseparazioniconmoglieitalianaperna-scita emarito stranieroo italianoperacquisizione (da 34,9% a 26,6%),maaumenta il numero delle separazioniconmaritoitalianopernascitaemogliestraniera o italiana per acquisizione(da65,1%a73,4%)(Tav.8).Ilnumerodeidivorzidellecoppiemi-ste rimane pressoché stabile negli ul-timitreanni(Tav.9).Laduratamedia

Graf.5–Paesediprovenienzadellasposastraniera(v.a.).Anno2015-Sicilia

Fonte:Istat

Graf.6–Paesediprovenienzadellosposostraniero(v.a.).Anno2015-Sicilia

Fonte:Istat

Graf.7–Paesediprovenienzade-glisposientrambistranieri(v.a.).Anno2015-Sicilia

0

50

100

150

200

250

300

Romania Russia Ucraina Polonia Marocco

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Tunisia Marocco Romania Regnounito Francia

0

10

20

30

40

50

60

Romania Regnounito Finlandia Norvegia Germania

Fonte:Istat

8

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delmatrimonioèdi13anni.Alcontra-riodiquantosiregistraperlesepara-zioni siabbassa lapercentualedeidi-vorziconmaritoitalianopernascitaemogliestranieraoitalianaperacquisi-zione(passandodal75,5%del2013al64,4%del2014)eaumentanoinveceidivorziconmoglieitalianapernascitae marito straniero o italiano per ac-quisizione (dal 24,5% del 2013 al33,6%del2014).Perquantoriguardal’instabilità coniugale delle coppie nellorocomplesso,l’Istatprecisachelari-levazioneconsiderasoltantoiprocedi-menti conclusi in Italia. Questo vuoldirechenonsonoconteggiati iproce-dimentiportatiatermineall’esterochepotrebbero riguardare con maggioreprobabilità le coppiemistechehannolapossibilitàdiridurreitempieicostiperl’ottenimentodeldivorzio6.

6 Cfr. Centro Studi eRicerche IDOS (a cura di),DossierStatistico Immigrazione2016, IDOSEdi-zioni,Roma,2016,p.219.

Tav.8–Separazionipertipologiadicoppia(valoriassolutiepercen-tuali).Anni2007-2014-Sicilia

Fonte:IstatTav.9–Divorzipertipologiadicoppia(valoriassolutiepercentuali).Anni2007-2014-Sicilia

Fonte:Istat

DIVORZI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Numerodidivorzidicoppiemiste 98 83 125 107 132 172 176 174

Divorzidicoppiemiste(valoripercentuali) 3,1 2,3 3,4 3,4 3,9 5 5,4 4,8Divorziconmaritoitalianopernascitaemogliestranieraoitalianaperacquisizione(valoripercentuali)

73,5 74,7 59,2 70,1 71,2 69,2 75,5 66,4

Divorziconmoglieitalianapernascitaemaritostranierooitalianoperacquisizione(valoripercentuali)

26,5 25,3 40,8 29,9 28,8 30,8 24,5 33,6

Divorziesauriticonritoconsensualenellecoppiemiste(valoripercentuali) 57,1 67,5 60,8 59,8 56,8 73,3 66 71,9Duratamediadelmatrimonio(anni)neidivorzidicoppiemiste 18 13 15 14 14 15 15 13Divorzidamatrimonicivilinellecoppiemiste(valoripercentuali) 18,4 41 38,4 35,5 25,8 32,6 29,9 51,6

SEPARAZIONI 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Numerodiseparazionidicoppiemiste 250 228 243 282 317 360 310 294,0Separazionidicoppiemiste(valoripercentuali) 4,3 3,5 3,6 4,2 4,6 5,4 4,4 3,9Separazioniconmaritoitalianopernascitaemogliestranieraoitalianaperacquisizione(valoripercentuali)

68,8 67,1 74,9 72,7 57,7 66,4 65,1 73,4

Separazioniconmoglieitalianapernascitaemaritostranierooitalianoperacquisizione(valoripercentuali)

31,2 32,9 25,1 27,3 42,3 33,6 34,9 26,6

Separazioniesauriteconritoconsensualenellecoppiemiste(valoripercentuali) 72,4 59,6 64,6 59,9 69,4 72,2 69 74,3Duratamediadellaconvivenzamatrimoniale(anni)nelleseparazionidicoppiemiste

10 9 9 10 10 11 11 11,0

Separazionidamatrimonicivilinellecoppiemiste(valoripercentuali) 46,4 51,3 57,2 68,4 75,4 64,7 70,5 64,0

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I cittadini stranieri residenti in Siciliaprovengonoinprevalenzadall’Europa(79.988), dall’Africa (58.070) edall’Asia (40.124). Seguono con per-centualiridotteamericani(4.820)ecit-tadinidell’Oceania(154)(Graf.8).

Osservando il dettagliodellenaziona-lità,simodificaleggermenterispettoal2015laclassificadellecollettivitàpre-sentiinSicilia.Al1°gennaio2016,icit-tadini rumeni con 53.189 presenzecontinuanoaprimeggiare la classifica

dellenazionalitàpresentiinSicilia,fa-cendo registrare rispetto allo scorsoanno un aumento di 2.417 unità. Se-guono i cittadini stranieriprovenientidalla Tunisia (19.244), dal Marocco(14.840)edalloSriLanka(13.452).Nel2015 il quinto posto della classificaspetta ai bengalesi (8.134) che supe-ranoglialbanesidi95unità.

Le prime 20 nazionalità presenti nelterritorio regionale costituisconol’87,6%del totaledeglistranieri(Tav.10).

Graf. 8 – Cittadini stranieri perarea di provenienza (valori %).Anno2015-Sicilia

43,7

31,7

21,9

2,6 0,1

Europa

Africa

Asia

America

Oceania

Fonte:Istat

Graf. 8 – Cittadini stranieri pernazionalità (valori percentualisultotale).Anno2015-Sicilia

Fonte:Istat

Tav. 10 – Popolazione stranieraper i primi 20 Paesi di prove-nienzaal1°gennaio2016-Sicilia

Fonte:Istat

29,0

10,5

8,1

7,34,4

Romania

Tunisia

Marocco

SriLanka(exCeylon)

Bangladesh

Romania 53.189 29,0Tunisia 19.244 10,5Marocco 14.840 8,1SriLanka(ex 13.452 7,3Bangladesh 8.134 4,4Albania 8.039 4,4Cina 7.306 4,0Polonia 5.390 2,9Filippine 5.343 2,9Ghana 3.782 2,1Nigeria 3.394 1,9Mauritius 2.874 1,6Senegal 2.700 1,5Ucraina 2.120 1,2Pakistan 2.093 1,1India 2.049 1,1Gambia 2.023 1,1Germania 1.714 0,9Mali 1.477 0,8Bulgaria 1.359 0,7Totale20paesi 160.522 87,6Totale 183.192 100,0

%sultotalePaesediprovenienza v.a.

10

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Osservando le consistenze numerichedelleprime20collettivitàstranierere-sidenti in Sicilia nel corso dell’ultimodecennioèpossibiletrarrealcunecon-siderazioni (Tav.11).LaRomaniacheoggi conta ilmaggior numero di resi-denti inSiciliahaacquisitounaconsi-stenzanumericadiunacertarilevanzasoltanto a partire dal 2008 (+14.137unità). Questa crescita è stata conse-guenza dell’ingresso della Romanianell’Unioneeuropea(gennaio2007)edell’entratainvigoredelDecretoLegi-slativo 30/2007 (aprile) che ha con-sentito ai cittadini comunitari di usu-fruire di particolari agevolazioni (inItalia non necessitano di permesso disoggiornoma solodell’iscrizioneana-grafica nel Comune di residenza) incaso di soggiornodi lungoperiodo inuno dei Paesi Ue. I tunisini che occu-pano il secondo posto della classificanelcorsodegliultimidieciannihanno

Paesediprovenienza 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Romania 3.333 17.470 27.607 34.233 40.301 36.061 41.007 48.014 50.772 53.189

Tunisia 14.702 14.803 15.324 15.973 16.885 14.218 15.035 17.876 18.085 19.244

Marocco 8.569 9.374 10.529 11.468 12.784 12.276 13.036 14.398 14.566 14.840SriLanka(exCeylon) 7.474 7.806 8.777 9.672 10.650 10.445 11.002 13.554 13.541 13.452

Bangladesh 2.819 2985 3.501 3.757 4.506 4.779 5.106 5.995 7.762 8.134

Albania 5.635 5.874 6.372 6.646 7.139 6.598 6.820 7.440 7.999 8.039

Cina 3.884 4.520 5.137 5.919 6.639 6.001 6.263 6.928 7.640 7.306

Polonia 3.107 4.475 4.807 5.309 5.809 4.762 5.093 5.352 5.355 5.390

Filippine 3.542 3.684 3.808 4.171 4.501 4.713 4.956 5.142 5.597 5.343

Ghana 738 762 806 919 1.307 1.972 2.537 3.060 4.011 3.782

Nigeria 279 328 468 588 714 650 1.049 1.478 2.410 3.394

Mauritius 3.721 3.673 3.577 3.884 3.801 2.946 2.983 3.300 2.970 2.874

Senegal 688 702 678 736 835 942 1.114 1.499 2.090 2.700

Ucraina 1.194 1.282 1.446 1.631 1.925 1.676 1.751 1.924 2.059 2.120

Pakistan 227 228 258 307 377 289 466 808 1.624 2.093

India 443 522 602 716 1.168 1.129 1.334 1.733 1.991 2.049

Gambia 2 4 6 12 18 18 56 127 1.013 2.023

Germania 1.800 1.878 1.898 1.938 1.977 1.572 1.539 1.674 1.612 1.714

Mali 16 35 47 31 37 36 189 329 937 1.477

Bulgaria 266 604 796 948 1.130 835 971 1.237 1.295 1.359

Totale20paesi 62.439 81.009 96.444 108.858 122.503 111.918 122.307 141.868 153.329 160.522

Totale 78.240 98.128 114.571 127.186 141.773 126.654 139.141 162.408 174.116 183.192

Tav.11–Prime20nazionalitàpresential1°gennaio.Anni2007-2016-Sicilia

Fonte:Istat

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avutounacrescitapiùequilibrata,pas-sando da 14mila unità del 2007 ai19mila del 2016. Marocchini e cinga-lesi hanno quasi raddoppiato la loropresenza nel corso dell’ultimo decen-nio, mentre la consistenza numericadeibangladesièquasi il triplodelva-lore registrato nel 2007. Consi-derazioniinteressantiemergonoancheguardando alla parte bassa della gra-duatoria. Ghanesi, nigeriani e senega-lesi, lacuipresenzanel2007nonpuòcertodefinirsi rilevante,al1°gennaio2016 si collocano rispettivamente al10°,11°e13°postodellaclassifica.Al-triPaesichehannoregistratounacre-scita significativa in particolare negliultimiannisonoPakistan,India,Gam-biaeMali.Quantoalladistribuzionedei cittadinistranieritraleProvincesiciliane,idatimostranoche i cittadini rumenicosti-tuisconolaprimacollettivitànellePro-vince di Catania (10.737), Ragusa

(7.515), Messina (7.301) e Palermo(6.909). I tunisini si concentrano so-prattutto nelle Province di Ragusa(7.952) e Trapani (5.364). I cittadinidelMaroccosicaratterizzanoperunadistribuzionepiùomogeneatralenoveProvince ma sono presenti in misuramaggioreaMessina(3.258)ePalermo(2.641).GliimmigratidelloSriLankasidistribuisco in prevalenza tra le Pro-vince di Messina (4.402), Palermo(3.902)eCatania(3.736).Ibangladesirisiedono quasi esclusivamente nella

ProvinciadiPalermo(5.874),glialba-nesiaRagusa(3.535)eicinesisidistri-buiscono tra le Province di Catania(2.014) e Palermo (1.588). Gli immi-gratipolacchisiconcentranonellePro-vince di Siracusa (1.448) e Messina(1.297)eifilippiniaMessina(2.589)ePalermo(1.773).Infine,i2.990ghanesi(il79,1%deltotaledeiresidentiinSi-cilia) risiedono nella Provincia di Pa-lermo.Sebbene i cittadini stranieri residentiin Sicilia si concentrino in prevalenzaneiCapoluoghidiProvincia (Tav.13),

Tav. 12–Distribuzioneper Provincia delle prime10nazionalitàal 1°gennaio2016(valoriassoluti)-Sicilia

Fonte:Istat

Provincia Romania Tunisia Marocco SriLanka Bangladesh Albania Cina Polonia Filippine Ghana

Trapani 5.578 5.364 1.048 21 400 147 648 133 23 159Palermo 6.909 1.727 2.641 3.902 5.874 651 1.588 596 1.773 2.990Messina 7.301 748 3.258 4.402 282 1.589 918 1.297 2.589 10Agrigento 6.663 851 1.760 19 194 153 628 268 52 165Caltanissetta 3.492 387 1.081 14 90 82 311 72 6 69Enna 1.529 171 372 15 58 48 188 66 91 52Catania 10.737 1.041 1.375 3.736 951 1.519 2.014 815 604 140Ragusa 7.515 7.952 1.419 13 118 3.535 510 695 37 126Siracusa 3.465 1.003 1.886 1.330 167 315 501 1.448 168 71Sicilia 53.189 19.244 14.840 13.452 8.134 8.039 7.306 5.390 5.343 3.782

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non mancano casi di un’elevata pre-senza di residenti stranieri in alcuniComunidell’Isola.Atalproposito,èop-portunomenzionareilComunediVit-toria che ospita 6.017 residenti stra-nieri (soprattutto rumeni e tunisini)controi4.493diRagusa.Quoteconsi-stentidiimmigratirisiedonoinaltritreComunidellaProvincia:Acate,ComisoeSantaCroceCaterinarispettivamentecon3.087,2.722e2.395residentistra-nieri.NellaProvinciadiTrapanisono,tratutti,Marsala(soprattuttorumenietunisini) e Mazara del Vallo (quasiesclusivamente tunisini) ad ospitarepiù residenti stranieri (3.194 e 2.949controi2.382diTrapani).Concentrazioni rilevanti di immigratisisegnalanoancheaBarcellonaPozzodiGotto(2.632suddivisitrarumeni,al-banesi e marocchini) in Provincia diMessina, a Canicattì (2.077 cittadini

stranieri,inprevalenzarumeni)inPro-vinciadiAgrigentoeaGela(1.188)inProvinciadiCaltanissetta.

Per maggiori dettagli sulla suddivi-sionedeiresidentistranieriinSiciliasirimandaalgrafico9ealletavole13-31.

Tav.13–PopolazionestranieraperProvinciaal1°gennaio(valoriasso-luti).Anni2007-2016-SiciliaProvincia 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016Trapani 6.667 8.724 10.032 11.208 12.370 10.477 12.128 14.594 16.402 18.187Palermo 18.717 21.242 23.812 25.517 28.496 27.083 29.212 32.982 35.609 36.980Messina 13.363 16.034 18.882 21.054 23.550 24.342 25.821 27.600 28.094 28.136Agrigento 5.007 7.150 8.482 9.620 10.755 9.396 10.679 12.519 13.571 14.450Caltanissetta 2.497 3.621 4.516 5.250 5.893 5.189 6.016 6.848 8.005 8.484Enna 1.222 1.833 2.256 2.565 2.874 2.578 2.543 2.871 3.152 3.431Catania 13.108 17.027 20.550 23.411 25.908 21.121 23.361 29.921 31.786 33.416Ragusa 12.156 14.275 16.414 18.472 20.956 16.861 18.926 22.660 23.978 25.744Siracusa 5.505 8.246 9.688 10.213 11.102 9.700 10.724 12.413 13.519 14.364Totale 78.242 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192

Fonte:Istat

Graf.9–Popolazionestranieraal1°gennaio2016perProvinciaepergenere(valoripercentuali)-Sicilia

Fonte:Istat11,2

19,7

13,6

8,2

5,2

1,6

17,1

15,7

7,88,6

20,7

17,3

7,6

4,0

2,1

19,5

12,3

7,9

0

5

10

15

20

25

Maschi

Femmine

13

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Tav.14–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiTrapani-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 1.348 1.298 2.646 1.679 1.466 3.145 1.680 1.492 3.172 1.714 1.555 3.26918-24anni 655 627 1.282 840 712 1.552 1.393 654 2.047 1.963 638 2.60125-29anni 1.348 1.294 2.642 1.749 1.544 3.293 1.308 893 2.201 1.705 904 2.60930-34anni 683 655 1.338 892 770 1.662 1.158 842 2.000 1.353 884 2.23735-39anni 540 611 1.151 734 694 1.428 905 754 1.659 1.033 787 1.82040-44anni 506 664 1.170 580 739 1.319 628 773 1.401 715 758 1.47345-49anni 563 502 1.065 680 640 1.320 678 701 1.379 695 734 1.42950-54anni 467 407 874 525 482 1.007 580 506 1.086 590 533 1.12355-59anni 288 260 548 379 294 673 372 312 684 412 364 77660-64anni 198 115 313 211 149 360 204 164 368 226 182 40865anniepiù 215 166 381 204 183 387 211 194 405 242 200 442Totale 6.156 5.972 12.128 7.633 6.961 14.594 9.117 7.285 16.402 10.648 7.539 18.187

201620152013 2014

Fonte:Istat

14

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Tav.15–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiTrapani-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Tunisia 3.466 34,6 Romania 3.354 48,0 Romania 5.578 33,4Romania 2.224 22,2 Tunisia 1.898 27,1 Tunisia 5.364 32,2Nigeria 709 7,1 Marocco 424 6,1 Marocco 1.048 6,3Marocco 624 6,2 Cina 329 4,7 Nigeria 830 5,0Gambia 560 5,6 Nigeria 121 1,7 Cina 648 3,9Mali 379 3,8 Polonia 105 1,5 Gambia 562 3,4Senegal 362 3,6 Serbia,Repubblicadi 95 1,4 Bangladesh 400 2,4Bangladesh 353 3,5 Germania 88 1,3 Mali 380 2,3Cina 319 3,2 Ucraina 78 1,1 Senegal 364 2,2Pakistan 192 1,9 Albania 76 1,1 Somalia 211 1,3Somalia 186 1,9 Russia 70 1,0 Pakistan 192 1,2Ghana 148 1,5 Francia 66 0,9 Serbia,Repubblicadi 182 1,1Serbia,Repubblicadi 87 0,9 Bangladesh 47 0,7 Ghana 159 1,0Costad'Avorio 76 0,8 StatiUniti 42 0,6 Albania 147 0,9Albania 71 0,7 Brasile 41 0,6 Polonia 133 0,8Eritrea 69 0,7 Spagna 36 0,5 Germania 128 0,8Egitto 62 0,6 Cuba 36 0,5 Francia 104 0,6Guinea 51 0,5 Kosovo 31 0,4 Ucraina 90 0,5Germania 40 0,4 Regnounito 29 0,4 Russia 81 0,5Guinea-Bissau 39 0,4 Algeria 26 0,4 Eritrea 79 0,5Totale20Paesi 10.017 100,0 Totale20Paesi 6.992 100,0 Totale20Paesi 16.680 100,0Totalemaschi 10.648 100,0 Totalefemmine 7.539 100,0 Totalestranieri 18.187 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

15

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Tav.16–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiPalermo-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 2.959 3.103 6.062 3.350 3.463 6.813 3.525 3.395 6.920 3.629 3.477 7.10618-24anni 1.340 1.044 2.384 1.504 1.106 2.610 1.779 1.083 2.862 1.899 1.115 3.01425-29anni 1.644 1.532 3.176 1.781 1.645 3.426 1.924 1.728 3.652 1.877 1.680 3.55730-34anni 2.273 1.919 4.192 2.600 2.214 4.814 2.574 2.249 4.823 2.558 2.227 4.78535-39anni 1.886 1.768 3.654 2.401 2.020 4.421 2.662 2.247 4.909 2.825 2.317 5.14240-44anni 1.399 1.608 3.007 1.501 1.710 3.211 1.817 1.882 3.699 2.013 1.938 3.95145-49anni 1.089 1.437 2.526 1.210 1.651 2.861 1.396 1.793 3.189 1.502 1.912 3.41450-54anni 805 1.113 1.918 858 1.345 2.203 1.064 1.373 2.437 1.095 1.416 2.51155-59anni 422 709 1.131 499 835 1.334 646 965 1.611 745 1.002 1.74760-64anni 192 348 540 214 417 631 289 479 768 329 589 91865anniepiù 243 379 622 254 404 658 270 469 739 308 527 835Totale 14.252 14.960 29.212 16.172 16.810 32.982 17.946 17.663 35.609 18.780 18.200 36.980

201620152013 2014

Fonte:Istat

16

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Tav.17–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiPalermo-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Bangladesh 4.149 23,8 Romania 4.637 28,4 Romania 6.909 20,8Romania 2.272 13,0 SriLanka(exCeylon) 1.836 11,2 Bangladesh 5.874 17,7SriLanka(exCeylon) 2.066 11,9 Bangladesh 1.725 10,6 SriLanka(exCeylon) 3.902 11,7Ghana 1.816 10,4 Ghana 1.174 7,2 Ghana 2.990 9,0Marocco 1.590 9,1 Filippine 1.066 6,5 Marocco 2.641 7,9Tunisia 949 5,4 Marocco 1.051 6,4 Filippine 1.773 5,3Cina 808 4,6 Cina 780 4,8 Cina 1.727 5,2Filippine 707 4,1 Tunisia 778 4,8 Tunisia 1.588 4,8Mauritius 440 2,5 Mauritius 618 3,8 Mauritius 1.058 3,2Nigeria 435 2,5 Polonia 511 3,1 Costad'Avorio 708 2,1Costad'Avorio 339 1,9 Albania 317 1,9 Albania 654 2,0Gambia 338 1,9 Costad'Avorio 315 1,9 Nigeria 651 2,0Albania 334 1,9 Ucraina 301 1,8 Polonia 596 1,8Senegal 263 1,5 Nigeria 273 1,7 Ucraina 357 1,1Mali 261 1,5 Germania 195 1,2 Ecuador 342 1,0India 218 1,3 Ecuador 188 1,1 India 336 1,0Pakistan 157 0,9 Brasile 154 0,9 Senegal 303 0,9Ecuador 115 0,7 Russia 150 0,9 CapoVerde 295 0,9Polonia 85 0,5 CapoVerde 142 0,9 Mali 268 0,8Egitto 74 0,4 Francia 139 0,9 Brasile 255 0,8Totale20Paesi 17.416 100,0 Totale20Paesi 16.350 100,0 Totale20Paesi 33.227 100,0Totalemaschi 18.780 100,0 Totalefemmine 18.200 100,0 Totalestranieri 36.980 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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Tav.18–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiMessina-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 2.510 2.406 4.916 2.746 2.619 5.365 2.689 2.540 5.229 2.751 2.602 5.35318-24anni 1.113 1.079 2.192 1.153 1.036 2.189 1.157 979 2.136 1.138 971 2.10925-29anni 1.183 1.377 2.560 1.319 1.508 2.827 1.273 1.478 2.751 1.243 1.444 2.68730-34anni 2.562 3.126 5.688 2.875 3.303 6.178 1.553 1.708 3.261 1.471 1.678 3.14935-39anni 1.319 1.583 2.902 1.500 1.781 3.281 1.614 1.847 3.461 1.605 1.794 3.39940-44anni 1.109 1.546 2.655 1.178 1.660 2.838 1.265 1.691 2.956 1.279 1.682 2.96145-49anni 985 1.274 2.259 1.041 1.409 2.450 1.070 1.531 2.601 1.056 1.578 2.63450-54anni 904 1.187 2.091 879 1.220 2.099 900 1.294 2.194 884 1.197 2.08155-59anni 606 790 1.396 592 886 1.478 612 966 1.578 643 1.018 1.66160-64anni 396 441 837 391 483 874 405 578 983 432 601 1.03365anniepiù 426 459 885 400 448 848 436 508 944 491 578 1.069Totale 11.930 13.891 25.821 12.755 14.845 27.600 12.974 15.120 28.094 12.993 15.143 28.136

201620152013 2014

Fonte:Istat

18

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Tav.19–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiMessina-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 2.772 22,8 Romania 4.529 32,5 Romania 7.301 28,2SriLanka(exCeylon) 2.390 19,7 SriLanka(exCeylon) 2.012 14,4 SriLanka(exCeylon) 4.402 17,0Marocco 1.944 16,0 Filippine 1.380 9,9 Marocco 3.258 12,6Filippine 1.209 10,0 Marocco 1.314 9,4 Filippine 2.589 10,0Albania 860 7,1 Polonia 1.061 7,6 Albania 1.589 6,1Tunisia 477 3,9 Albania 729 5,2 Polonia 1.297 5,0Cina 455 3,7 Ucraina 473 3,4 Cina 918 3,5India 403 3,3 Cina 463 3,3 India 800 3,1Grecia 345 2,8 India 397 2,8 Tunisia 748 2,9Bangladesh 237 2,0 Tunisia 271 1,9 Ucraina 610 2,4Polonia 236 1,9 Germania 267 1,9 Grecia 406 1,6Senegal 194 1,6 Russia 263 1,9 Germania 366 1,4Ucraina 137 1,1 Bielorussia 156 1,1 Russia 283 1,1Germania 99 0,8 Brasile 114 0,8 Bangladesh 282 1,1Serbia,Repubblicadi 80 0,7 Francia 104 0,7 Senegal 220 0,8Brasile 76 0,6 Cuba 104 0,7 Brasile 190 0,7Nigeria 73 0,6 Regnounito 94 0,7 Bielorussia 177 0,7Pakistan 55 0,5 Nigeria 80 0,6 Serbia,Repubblicadi 156 0,6Gambia 54 0,4 Serbia,Repubblicadi 76 0,5 Nigeria 153 0,6Francia 48 0,4 Grecia 61 0,4 Francia 152 0,6Totale20Paesi 12.144 100,0 Totale20Paesi 13.948 100,0 Totale20Paesi 25.897 100,0Totalemaschi 12.993 100,0 Totalefemmine 15.143 100,0 Totalestranieri 28.136 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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Tav.20–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiAgrigento-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 1.166 1.112 2.278 1.339 1.226 2.565 1.470 1.297 2.767 1.519 1.319 2.83818-24anni 620 529 1.149 780 622 1.402 986 590 1.576 1.338 540 1.87825-29anni 587 693 1.280 820 807 1.627 942 849 1.791 999 822 1.82130-34anni 642 707 1.349 861 814 1.675 974 806 1.780 1.053 803 1.85635-39anni 609 659 1.268 764 753 1.517 841 828 1.669 902 866 1.76840-44anni 470 548 1.018 564 618 1.182 587 632 1.219 676 641 1.31745-49anni 334 436 770 390 519 909 424 572 996 448 618 1.06650-54anni 267 347 614 279 362 641 288 365 653 290 371 66155-59anni 197 233 430 215 274 489 229 300 529 248 317 56560-65anni 101 113 214 108 116 224 128 148 276 141 182 32365aniepiù 151 158 309 136 152 288 151 164 315 172 185 357Totale 5.144 5.535 10.679 6.256 6.263 12.519 7.020 6.551 13.571 7.786 6.664 14.450

201620152013 2014

Fonte:Istat

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Tav.21–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiAgrigento-Sicilia

Fonte:Istat

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 2.875 39,3 Romania 3.788 61,1 Romania 6.663 50,0Marocco 939 12,9 Marocco 821 13,3 Marocco 1.760 13,2Tunisia 579 7,9 Cina 312 5,0 Tunisia 851 6,4Senegal 534 7,3 Tunisia 272 4,4 Cina 628 4,7Cina 316 4,3 Polonia 211 3,4 Senegal 600 4,5Nigeria 297 4,1 Germania 131 2,1 Nigeria 398 3,0Gambia 273 3,7 Nigeria 101 1,6 Gambia 273 2,1Mali 226 3,1 Somalia 71 1,1 Polonia 268 2,0Pakistan 213 2,9 Albania 67 1,1 Somalia 243 1,8Somalia 172 2,4 Senegal 66 1,1 Pakistan 229 1,7Bangladesh 172 2,4 Francia 66 1,1 Mali 226 1,7Ghana 158 2,2 Brasile 44 0,7 Bangladesh 194 1,5Afghanistan 113 1,5 Ucraina 40 0,6 Germania 175 1,3Eritrea 88 1,2 RegnoUnito 37 0,6 Ghana 165 1,2Albania 86 1,2 Russia 37 0,6 Albania 153 1,1Egitto 86 1,2 Belgio 34 0,5 Afghanistan 121 0,9Polonia 57 0,8 Filippine 32 0,5 Eritrea 109 0,8Germania 44 0,6 Bangladesh 22 0,4 Francia 101 0,8Costad'Avorio 43 0,6 Mauritius 22 0,4 Egitto 90 0,7Algeria 36 0,5 Etiopia 22 0,4 RegnoUnito 69 0,5Totale20Paesi 7.307 100,0 Totale20Paesi 6.196 100,0 Totale20Paesi 13.316 100,0Totalemaschi 7.786 100,0 Totalefemmine 6.664 100,0 Totalestranieri 14.450 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

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Tav.22–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiCaltanissetta-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 684 588 1.272 765 648 1.413 905 654 1.559 948 652 1.60018-24anni 345 309 654 408 295 703 592 278 870 699 290 98925-29anni 383 385 768 517 433 950 720 429 1.149 787 419 1.20630-34anni 363 409 772 448 427 875 637 440 1.077 691 445 1.13635-39anni 310 356 666 417 393 810 563 413 976 630 426 1.05640-44anni 282 309 591 304 329 633 397 344 741 433 365 79845-49anni 205 280 485 237 309 546 280 326 606 310 328 63850-54anni 151 210 361 202 228 430 248 243 491 226 247 47355-59anni 91 107 198 112 127 239 106 148 254 110 168 27860-64anni 59 54 113 50 53 103 68 66 134 64 82 14665anniepiù 64 72 136 70 76 146 71 77 148 77 87 164Totale 2.937 3.079 6.016 3.530 3.318 6.848 4.587 3.418 8.005 4.975 3.509 8.484

201620152013 2014

Fonte:Istat

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Tav.23–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiCaltanissetta-Sicilia

Fonte:Istat

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 1.497 32,1 Romania 1.995 60,7 Romania 3.492 44,7Pakistan 1.001 21,5 Marocco 565 17,2 Marocco 1.081 13,8Marocco 516 11,1 Cina 161 4,9 Pakistan 1.025 13,1Afghanistan 316 6,8 Tunisia 110 3,3 Tunisia 387 5,0Tunisia 277 5,9 Polonia 58 1,8 Afghanistan 334 4,3Nigeria 168 3,6 Nigeria 52 1,6 Cina 311 4,0Cina 150 3,2 Ucraina 43 1,3 Nigeria 220 2,8Gambia 111 2,4 Albania 40 1,2 Senegal 114 1,5Senegal 101 2,2 Germania 34 1,0 Gambia 111 1,4Somalia 89 1,9 Francia 30 0,9 Somalia 103 1,3Bangladesh 80 1,7 Russia 27 0,8 Bangladesh 90 1,2Costad'Avorio 71 1,5 Tanzania 25 0,8 Albania 82 1,0Ghana 67 1,4 Pakistan 24 0,7 Costad'Avorio 74 0,9Mali 65 1,4 Cuba 21 0,6 Polonia 72 0,9Albania 42 0,9 Brasile 20 0,6 Ghana 69 0,9Egitto 26 0,6 Afghanistan 18 0,5 Mali 67 0,9Sudan 23 0,5 Belgio 18 0,5 Germania 54 0,7Iraq 22 0,5 Spagna 15 0,5 Ucraina 50 0,6Eritrea 21 0,5 Serbia,Repubblicadi 15 0,5 Francia 46 0,6Germania 20 0,4 Somalia 14 0,4 Brasile 35 0,4Totale20Paesi 4.663 100,0 Totale20Paesi 3.285 100,0 Totale20Paesi 7.817 100,0Totalemaschi 4.975 100,0 Totalefemmine 3.509 100,0 Totalestranieri 8.484 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

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Tav.24–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiEnna-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 225 272 497 273 296 569 295 311 606 313 307 62018-24anni 116 138 254 138 149 287 226 142 368 334 130 46425-29anni 109 175 284 124 210 334 164 218 382 211 214 42530-34anni 103 217 320 114 218 332 128 212 340 159 210 36935-39anni 102 169 271 123 196 319 128 202 330 136 218 35440-44anni 80 182 262 97 184 281 113 193 306 123 193 31645-49anni 75 143 218 87 167 254 98 188 286 105 197 30250-54anni 58 147 205 62 169 231 64 151 215 64 151 21555-59anni 32 92 124 35 106 141 49 116 165 51 130 18160-64anni 13 36 49 21 40 61 25 60 85 30 66 9665anniepiù 15 44 59 15 47 62 18 51 69 32 57 89Totale 928 1.615 2.543 1.089 1.782 2.871 1.308 1.844 3.152 1.558 1.873 3.431

201620152013 2014

Fonte:Istat

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Tav.25–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiEnna-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 527 36,4 Romania 1.002 57,2 Romania 1.529 49,0Marocco 183 12,6 Marocco 189 10,8 Marocco 372 11,9Tunisia 95 6,6 Cina 103 5,9 Cina 188 6,0Cina 85 5,9 Germania 98 5,6 Tunisia 171 5,5Nigeria 83 5,7 Tunisia 76 4,3 Germania 124 4,0Gambia 58 4,0 Polonia 61 3,5 Nigeria 105 3,4Senegal 54 3,7 Filippine 53 3,0 Filippine 91 2,9Bangladesh 54 3,7 Nigeria 22 1,3 Polonia 66 2,1Pakistan 54 3,7 India 21 1,2 Bangladesh 58 1,9Mali 51 3,5 Albania 19 1,1 Pakistan 58 1,9Ghana 48 3,3 Cuba 15 0,9 Gambia 58 1,9Filippine 38 2,6 Russia 14 0,8 Senegal 54 1,7Albania 29 2,0 Belgio 13 0,7 Ghana 52 1,7Germania 26 1,8 Ucraina 11 0,6 Mali 51 1,6Somalia 14 1,0 SriLanka(exCeylon) 10 0,6 Albania 48 1,5Guinea 13 0,9 Brasile 10 0,6 India 30 1,0Egitto 12 0,8 Dominicana,Republ. 9 0,5 Belgio 17 0,5India 9 0,6 Francia 9 0,5 Egitto 17 0,5Afghanistan 8 0,6 Regnounito 8 0,5 Somalia 17 0,5BurkinaFaso 6 0,4 Bielorussia 8 0,5 Cuba 16 0,5Totale20Paesi 1.447 100,0 Totale20Paesi 1.751 100,0 Totale20Paesi 3.122 100,0Totalemaschi 1.558 100,0 Totalefemmine 1.873 100,0 Totalestranieri 3.431 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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Tav.26–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiCatania-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 2.374 2.286 4.660 3.115 2.795 5.910 3.288 2.859 6.147 3.424 2.959 6.38318-24anni 988 1.043 2.031 1.282 1.239 2.521 1.434 1.138 2.572 1.702 1.124 2.82625-29anni 1.056 1.355 2.411 1.477 1.705 3.182 1.538 1.806 3.344 1.649 1.741 3.39030-34anni 1.359 1.552 2.911 1.747 1.933 3.680 1.919 2.033 3.952 2.061 2.047 4.10835-39anni 1.258 1.491 2.749 1.737 1.821 3.558 2.018 1.946 3.964 2.110 2.073 4.18340-44anni 1.063 1.470 2.533 1.339 1.690 3.029 1.468 1.807 3.275 1.578 1.856 3.43445-49anni 938 1.236 2.174 1.302 1.584 2.886 1.349 1.725 3.074 1.389 1.782 3.17150-54anni 714 1.069 1.783 987 1.366 2.353 1.037 1.390 2.427 1.065 1.352 2.41755-59anni 413 673 1.086 593 876 1.469 648 977 1.625 694 1.124 1.81860-64anni 193 318 511 266 445 711 276 490 766 344 581 92565anniepiù 208 304 512 256 366 622 252 388 640 297 464 761Totale 10.564 12.797 23.361 14.101 15.820 29.921 15.227 16.559 31.786 16.313 17.103 33.416

2015 20162013 2014

Fonte:Istat

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Tav.27–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiCatania-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 4.567 31,0 Romania 6.170 40,5 Romania 10.737 36,6SriLanka(exCeylon) 2.009 13,7 SriLanka(exCeylon) 1.727 11,3 SriLanka(exCeylon) 3.736 12,7Cina 1.034 7,0 Cina 980 6,4 Cina 2.014 6,9Albania 839 5,7 Mauritius 896 5,9 Mauritius 1.697 5,8Marocco 839 5,7 Albania 680 4,5 Albania 1.519 5,2Bangladesh 820 5,6 Polonia 650 4,3 Marocco 1.375 4,7Mauritius 801 5,4 Bulgaria 647 4,2 Bulgaria 1.043 3,6Tunisia 683 4,6 Marocco 536 3,5 Tunisia 1.041 3,5Senegal 666 4,5 Ucraina 427 2,8 Bangladesh 951 3,2Bulgaria 396 2,7 Russia 363 2,4 Polonia 815 2,8India 340 2,3 Filippine 361 2,4 Senegal 797 2,7Gambia 270 1,8 Tunisia 358 2,3 Filippine 604 2,1Nigeria 250 1,7 Brasile 249 1,6 Ucraina 498 1,7Filippine 243 1,7 Germania 244 1,6 India 478 1,6Egitto 190 1,3 Colombia 209 1,4 Nigeria 457 1,6Pakistan 171 1,2 Nigeria 207 1,4 Russia 386 1,3Mali 167 1,1 India 138 0,9 Brasile 321 1,1Polonia 165 1,1 Francia 132 0,9 Germania 315 1,1Somalia 136 0,9 Bangladesh 131 0,9 Colombia 284 1,0Ghana 123 0,8 Senegal 131 0,9 Gambia 274 0,9Totale20Paesi 14.709 100,0 Totale20Paesi 15.236 100,0 Totale20Paesi 29.342 100,0Totalemaschi 16.313 100,0 Totalefemmine 17.103 100,0 Totalestranieri 33.416 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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Tav.28–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiRagusa-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 2.244 2.161 4.405 2.679 2.533 5.212 2.780 2.627 5.407 2.959 2.735 5.69418-24anni 1.153 886 2.039 1.338 976 2.314 1.303 937 2.240 1.439 933 2.37225-29anni 1.258 982 2.240 1.593 1.195 2.788 1.671 1.261 2.932 1.792 1.257 3.04930-34anni 1.340 1.028 2.368 1.736 1.225 2.961 1.921 1.308 3.229 2.110 1.326 3.43635-39anni 1.383 878 2.261 1.691 1.053 2.744 1.828 1.136 2.964 2.030 1.195 3.22540-44anni 1.064 712 1.776 1.310 856 2.166 1.368 937 2.305 1.556 1.011 2.56745-49anni 922 571 1.493 1.072 674 1.746 1.179 794 1.973 1.275 864 2.13950-54anni 618 465 1.083 750 548 1.298 804 544 1.348 889 585 1.47455-59anni 315 259 574 386 346 732 415 390 805 485 437 92260-64anni 148 165 313 165 169 334 189 202 391 227 225 45265anniepiù 193 181 374 178 187 365 192 192 384 215 199 414Totale 10.638 8.288 18.926 12.898 9.762 22.660 13.650 10.328 23.978 14.977 10.767 25.744

2015 20162013 2014

Fonte:Istat

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Tav.29–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiRagusa-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Tunisia 5.924 41,2 Romania 4.084 39,8 Tunisia 7.952 32,7Romania 3.431 23,9 Tunisia 2.028 19,8 Romania 7.515 30,9Albania 1.907 13,3 Albania 1.628 15,9 Albania 3.535 14,5Marocco 866 6,0 Marocco 553 5,4 Marocco 1.419 5,8Algeria 458 3,2 Polonia 549 5,3 Polonia 695 2,9Cina 253 1,8 Ucraina 317 3,1 Algeria 670 2,8India 208 1,4 Cina 257 2,5 Cina 510 2,1Gambia 166 1,2 Algeria 212 2,1 Ucraina 390 1,6Polonia 146 1,0 Germania 97 0,9 India 269 1,1Eritrea 121 0,8 Brasile 72 0,7 Eritrea 167 0,7Egitto 117 0,8 Nigeria 68 0,7 Gambia 166 0,7Somalia 113 0,8 India 61 0,6 Nigeria 145 0,6Ghana 112 0,8 Russia 51 0,5 Germania 133 0,5Senegal 105 0,7 Eritrea 46 0,4 Egitto 131 0,5Bangladesh 104 0,7 Francia 44 0,4 Ghana 126 0,5Pakistan 82 0,6 Venezuela 44 0,4 Somalia 120 0,5Nigeria 77 0,5 Bulgaria 40 0,4 Bangladesh 118 0,5Ucraina 73 0,5 Colombia 40 0,4 Senegal 112 0,5Mali 72 0,5 Cuba 39 0,4 Brasile 92 0,4Etiopia 49 0,3 Etiopia 34 0,3 Etiopia 83 0,3Totale20Paesi 14.384 100,0 Totale20Paesi 10.264 100,0 Totale20Paesi 24.348 100,0Totalemaschi 14.977 100,0 Totalefemmine 10.767 100,0 Totalestranieri 25.744 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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Tav.30–Popolazionestranieraal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Anni2013-2016.ProvinciadiSiracusa-Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17anni 980 924 1.904 1.197 1.047 2.244 1.236 1.120 2.356 1.325 1.177 2.50218-24anni 502 424 926 574 469 1.043 744 504 1.248 837 517 1.35425-29anni 678 628 1.306 760 672 1.432 933 735 1.668 924 727 1.65130-34anni 754 768 1.522 935 833 1.768 1.106 844 1.950 1.180 876 2.05635-39anni 691 727 1.418 881 813 1.694 894 901 1.795 980 929 1.90940-44anni 545 558 1.103 624 649 1.273 706 715 1.421 757 754 1.51145-49anni 393 477 870 492 499 991 498 547 1.045 538 587 1.12550-54anni 260 426 686 300 481 781 321 478 799 358 516 87455-59anni 176 312 488 200 364 564 226 366 592 250 387 63760-64anni 95 137 232 124 178 302 135 196 331 143 236 37965anniepiù 110 159 269 134 187 321 126 188 314 150 216 366Totale 5.184 5.540 10.724 6.221 6.192 12.413 6.925 6.594 13.519 7.442 6.922 14.364

2013 2014 2015 2016

Fonte:Istat

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Tav.31–Popolazionestranieraal1°gennaio2016periprimi20Paesidiprovenienza(valoriassolutiepercen-tuali).ProvinciadiSiracusa-Sicilia

v.a. % v.a. % v.a. %Romania 1.473 22,3 Romania 1.992 32,4 Romania 3.465 28,0Marocco 1.163 17,6 Polonia 1.158 18,8 Marocco 1.886 15,3Tunisia 752 11,4 Marocco 723 11,8 Polonia 1.448 11,7SriLanka(exCeylon) 750 11,4 SriLanka(exCeylon) 580 9,4 SriLanka(exCeylon) 1.330 10,8Polonia 290 4,4 Tunisia 251 4,1 Tunisia 1.003 8,1Cina 278 4,2 Cina 223 3,6 Cina 501 4,1Somalia 232 3,5 Nigeria 169 2,7 Nigeria 378 3,1Nigeria 209 3,2 Albania 142 2,3 Somalia 360 2,9Mali 191 2,9 Somalia 128 2,1 Albania 315 2,5Gambia 177 2,7 Germania 107 1,7 Mali 192 1,6Albania 173 2,6 Russia 106 1,7 Gambia 182 1,5Bangladesh 141 2,1 Filippine 102 1,7 Filippine 168 1,4Senegal 125 1,9 Regnounito 84 1,4 Bangladesh 167 1,4Sudan 120 1,8 Francia 78 1,3 Germania 164 1,3Egitto 95 1,4 Brasile 63 1,0 Eritrea 147 1,2Eritrea 94 1,4 Ucraina 61 1,0 Senegal 144 1,2Pakistan 94 1,4 Eritrea 53 0,9 Russia 138 1,1Algeria 93 1,4 Bulgaria 53 0,9 Regnounito 131 1,1Costad'Avorio 80 1,2 Cuba 41 0,7 Sudan 125 1,0Filippine 66 1,0 Venezuela 39 0,6 Francia 122 1,0Totale20Paesi 6.596 100,0 Totale20Paesi 6.153 100,0 Totale20Paesi 12.366 100,0Totalemaschi 7.442 100,0 Totalefemmine 6.922 100,0 Totalestranieri 14.364 100,0

Maschi Femmine Totalestranieri

Fonte:Istat

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PERMESSIDISOGGIORNO

diRobertoFoderà(TecnologoISTAT–IstitutoNazionalediStatistica,UfficioterritorialeperlaSicilia;

RicercatoreOsservatorioMigrazioni,IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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Alleinformazioniderivantidairegistrianagrafici che permettono un’analisidettagliatasuiresidentifacendoriferi-mentoatuttelepersonedinazionalitànonitaliana,implicitamentenonosser-vandonéglistranieriirregolarinéco-loroche,presentisulterritorio,ancoranonhannodefinitoidocumentiperot-tenerel’autorizzazioneadunaperma-nenza regolare, fanno eco le informa-zionitrattedagliarchividelMinisterodell’internosuipermessidisoggiorno.LostranierochechiededirisiedereinItalia deve dichiarare il motivo dellapermanenzaepresentareladocumen-tazioneidonea:asecondodeltipodiri-chiestapotràdisporrediunpermessodidiversadurata.Con il regolamento (CE) n. 862/2007delParlamentoeuropeoedelConsigliodell’11luglio2007relativoallestatisti-che comunitarie in materia di migra-zione e di protezione internazionalel’Istat acquisisce tutte le informazioni

relativeaipermessidi soggiornoenevalidaidatiattraversocontrollidicoe-renzainternieconaltrefonti.Adesem-pioun’attenzioneparticolarevienede-dicataallaverificadeipermessidupli-catiediquellidiindividuichenonap-partengono più al collettivo di riferi-mentoinquantohannoacquisitolacit-tadinanzaitalianamanonrisultanoan-cora cancellati dall’archivio (attra-verso il linkage con il registro delleconcessioni della cittadinanza gestitodalMinisterodell’interno).Per una corretta valutazione dei datipresentatisiricordacheipermessidisoggiorno non rilevano, ovviamente,gli stranieri che fannopartedeiPaesidellaUe, comportando “rotture” nellaseriestoricaadogniallargamentodellastessa.Alprimogennaiodel2016lepersoneconpermessodisoggiornoinSiciliari-sultavano 113.474, rappresentanti il2,9%deltotaledeititolaridipermessi

di soggiorno a livello nazionale, unaquotainferioreaquelladetenutadallaRegione relativamente alla popola-zioneresidente,pari inquestocasoal3,6%. La più leggera quota dipendedallaposizionedipassaggiochelaRe-gionepresentaspessonellesceltemi-gratorie, anche se punto di approdo,mentreimigranticercanodiacquisireun titolo legale su un territorio conmaggioriopportunitàepiùvicinoallemetedelCentroeNordEuropa.Lamaggiorpartedeipermessidisog-giornonella regioneè intestataadunmaschio(60%)confermandounapre-senza più sbilanciata verso questacomponente in Sicilia della presenzaextracomunitariarispettoaquellana-zionalelacuidistribuzioneèquasipa-ritaria: 51,3% di maschi e 48,7% difemmine(Tav.1;Graf.1).In otto anni i titolari di permesso disoggiornosonocresciutinellaregione

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dell’80,5%, con una dinamica più ac-centuataperimaschi(94,4%)afrontedella crescita delle femmine (62,9%).Osservandoladistribuzionepernazio-nalità quasi il 16% dei titolari di unpermessovalidoèdinazionalità tuni-sina(17.942persone),comunitàstori-camentemoltopresentenellaRegione.Dopo una forte pressione migratoriaseguitaaidisordinideiprimimesidel2011 (noti come Primavera araba),l’ingresso dei tunisini ha rallentato e,

nelcomplessodegliultimiottoannisiattesta aduna crescitadel 35,2%. Se-condanellagraduatoriadecrescenteèla comunitàmarocchina che presentaperòunadinamicasuperioreallapre-cedenteconunacrescitadel62%negliultimi otto anni, crescita particolar-mente sostenuta per la componentefemminile che tende a fine periodo ariequilibrare lamaggiorpresenzama-schiledellacomunità:quasi8mila400

Tav.1– Permessi di soggiornodei cittadininoncomunitari per cittadi-nanza-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiIstatGraf.1–Permessidisoggiorno–SiciliaeItalia(variazioni%)

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

-5

0

5

10

15

20

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

SiciliaItalia

Tav. 1 - Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per cittadinanza - Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleTunisia 12.054 5.888 17.942 36,2 33,2 35,2Marocco 8.386 6.162 14.548 54,2 74,1 62,0SriLanka 6.738 5.869 12.607 61,9 78,8 69,4Bangladesh 5.499 1.811 7.310 215,1 156,5 198,2Albania 3.615 3.289 6.904 42,8 65,9 52,9Cina 3.486 3.416 6.902 85,7 98,5 91,8Totale 68.179 45.295 113.474 94,4 62,9 80,5

2016 var.%2008-2016PrincipaliPaesidicittadinanza

serenellagreco
Font monospazio
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maschiafrontedioltre6milafemmine.La dinamica potrebbe rappresentare,perquesta comunità,un indicatorediinserimentostabilesulterritorioattra-versoilricongiungimentodelconiuge.Al terzo posto si colloca la comunitàdelloSriLanka,ormairadicatasulter-ritorio siciliano con 12mila 600 per-messinel2016.Èinteressantesottolinearelafortedi-namicaperlacomunitàbengalesechetriplicalapropriapresenzatraititolaridi permesso di soggiorno negli ottoanniconsiderati,passandoda2.451in-dividuidel2008ai7.310diinizio2016.Lacrescitaèmaggiormentesostenutaperlacomponentemaschile.Caratteri-sticadi tale comunità risulta anche laforteconcentrazioneterritoriale:oltreil70percentodeipermessièrilasciatadallaPrefetturadiPalermo,Provinciasulla quale la comunità si presentacomelaprincipalecomunitàstraniera

residente(dopolarumena).Questape-culiarità indica l’area del palermitanononsolocomeunazonadiattrazionedellacomunitàasiaticamaanchecomeun territorio di integrazione della co-munitàstessachesemprepiùintensa-mentesicollocainzona.Un’altracomunitàconunalungasto-riamigratoriasulterritoriosicilianoè quella albanese che si pone alquintopostotralecollettivitàpiùnu-merose per permessi di soggiornodetenuti(6.904individui).Spostando l’attenzione dalla nazio-nalità del titolare alla distribuzionesul territorio siciliano (Tav. A1), ilmaggior numero assoluto si rileva,ovviamente, nelle province con lemaggioricittà:Palermo(21,7%),Ca-tania (20,5%) e Messina (15,8%),mentreunarilevanteconcentrazionedi presenze si ritrova, in analogia a

quantoevidenziatodaidatideiregi-strianagrafici,nellaprovinciadiRa-gusa(13,6%).La caratteristica concentrazionedella comunità bengalese nella Pro-vincia (e in particolare nel Comunecapoluogo)diPalermoèstatagiàevi-denziata.Una comunità la cui analisi dei per-messidisoggiornofaemergerecomefortemente increscitanellaRegioneèquelladeicittadininigeriani.Iper-messi attivi intestati a cittadini delPaese africano all’inizio del 2016sono 3.124, nonmolti in complessoma in esponenziale crescita dai soli354 di otto anni prima. La violentarepressionediBokoHaram,losfrut-tamentodeipozzidipetrolio,gestitoda poche multinazionali, che nonproduce distribuzione di ricchezzanelPaeseafricano,la“raccolta”delleragazzedasmistarenelmercatodel

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sessooccidentalechericordaitrasfe-rimenti degli schiavi nelle pianta-gionidelNordAmerica,haresounodei Paesi più ricchi dell’Africa inunPaeseafortetassodiemigrazione.Ladistribuzioneperclassidietà in-dicacheoltreunquintodeititolaridipermesso è minorenne (21,3%)mentre lamaggior presenza si con-centranelleclassicentralitrai25ei39anni(Tav.A2).

Perunverso l’inclinazionedellaRe-gione a restare ancora una terra dipassaggio per molte comunità stra-niere è rilevabile indirettamentedalla crescita dei dati della compo-nentedeiminori,dazeroa17anni,checrescenegliottoanniconsideratidel 67,6%, un dato certamente rile-vantemainferiorealledinamichediquasitutte lealtreclassidietà.Così

la classe dei 18-24 anni quasi rad-doppialasuapresenza(92,5%)eco-lorochehannotrai25ei29annicre-sconodell’83%.L’effetto di radicazione territorialedelle comunità più antiche può es-seresegnalatodallacrescitapercen-tualmentemolto forte di coloro chehannooltre50anni,anchesel’effettorelativo è amplificato dalla dimen-sionecontenutadeigruppi:7milatra50e54anni,4,7milatra55e59annie5milae500sopra60anni.Èinpar-ticolarequestogruppoche, conunavariazionepositivadel202,6%negliotto anni, individua una scelta distanzialitàdeglistraniericheproba-bilmentesuperal’etàlavorativa.Le trasformazioni che stanno toc-cando le popolazioni migranti, che,da individui alla ricerca di maggiorbenessere,sonooggisemprepiùso-stituitidamigrantiforzati,infugada

Tav.A1–PermessidisoggiornodeicittadininoncomunitaripergenereeperProvincia-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Tav. A.1 - Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per genere e per Provincia - Sicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleTrapani 7.670 3.794 11.464 92,9 42,5 72,7Palermo 13.577 10.997 24.574 107,5 75,4 91,8Messina 9.161 8.714 17.875 68,0 70,7 69,3Agrigento 4.286 2.069 6.355 124,0 32,6 83,0Caltanissetta 4.570 1.415 5.985 109,9 14,5 75,4Enna 1.023 590 1.613 180,3 43,9 108,1Catania 13.545 9.670 23.215 121,6 59,3 90,6Ragusa 10.155 5.259 15.414 60,1 77,4 65,6Siracusa 4.192 2.787 6.979 91,7 82,3 87,8Sicilia 68.179 45.295 113.474 94,4 62,9 80,5

2016 var.%2008-2016

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una situazione di pericolo (guerra,regimirepressivi,catastrofinaturali)potrebbero essere lette di riflessonella composizioneper età (chedo-vrebbeperòesserestudiataassiemeallealtrecaratteristichestrutturalidicui, spesso,purtropponon si hannoinformazioni,comeiltitolodistudioeleesperienzeformativeedilavoroprecedenti alla migrazione). Comeindicato la maggior crescita nume-rica si rilevanelle classi dei giovaniadulti (18-29 anni) e nella compo-nentemaschile,andamentichericor-dano i “classici” modelli migratori.Ma queste popolazioni sembranomolto diverse e tendenzialmentemenopropense a trovare ragioni diradicalizzazione sul territorio.Dina-micheparticolarmenteaccentuatesirilevanointerritoriadaltaintensitàdi lavorobracciantilecomeTrapani,EnnaeAgrigento,eancheperlazona

Tav.A2–PermessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperclassedietàeperProvincia-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Tav. A.2 - Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per provincia e classe di età

Classidietà Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Finoa17 1.248 1.096 2.344 2.802 2.631 5.433 2.207 2.030 4.23718-24 1.701 353 2.054 1.218 717 1.935 783 628 1.41125-29 1.141 358 1.499 1.183 954 2.137 733 715 1.44830-34 855 365 1.220 1.702 1.249 2.951 970 860 1.83035-39 631 320 951 1.961 1.289 3.250 1.096 933 2.02940-44 450 387 837 1.504 1.079 2.583 928 941 1.86945-49 482 298 780 1.206 992 2.198 827 797 1.62450-54 431 267 698 864 830 1.694 630 670 1.30055-59 348 159 507 593 542 1.135 454 508 96260epiù 383 191 574 544 714 1.258 533 632 1.165Totale 7.670 3.794 11.464 13.577 10.997 24.574 9.161 8.714 17.875

Finoa17 860 430 1.290 431 321 752 185 140 32518-24 1.023 164 1.187 826 128 954 301 44 34525-29 589 226 815 1.165 156 1.321 176 60 23630-34 496 229 725 838 168 1.006 108 70 17835-39 381 246 627 510 166 676 69 87 15640-44 274 187 461 299 140 439 66 65 13145-49 200 181 381 192 111 303 51 44 9550-54 155 142 297 140 90 230 32 28 6055-59 137 101 238 73 48 121 15 19 3460epiù 171 163 334 96 87 183 20 33 53Totale 4.286 2.069 6.355 4.570 1.415 5.985 1.023 590 1.613

Finoa17 2.375 2.087 4.462 2.000 1.755 3.755 890 705 1.59518-24 2.463 760 3.223 1.080 431 1.511 515 239 75425-29 2.231 1.015 3.246 1.025 483 1.508 432 293 72530-34 1.631 1.096 2.727 1.264 555 1.819 604 347 95135-39 1.390 1.011 2.401 1.245 528 1.773 522 320 84240-44 963 944 1.907 1.103 501 1.604 426 279 70545-49 910 847 1.757 952 356 1.308 310 190 50050-54 681 725 1.406 761 264 1.025 215 164 37955-59 441 522 963 394 175 569 113 97 21060epiù 460 663 1.123 331 211 542 165 153 318Totale 13.545 9.670 23.215 10.155 5.259 15.414 4.192 2.787 6.979

Catania Ragusa Siracusa

Trapani Palermo Messina

Agrigento Caltanissetta Enna

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del catanese. La lettura che ne vo-gliamodareèquellache,a frontediuna base di stranieri ormai inseritistabilmente nella società siciliana,comunità che apportano anche unacomponente di seconde generazionichenonhannoattraversatoildoloredella migrazione, si affianca ancorauna porzione consistente di giovanicheapprodanosulterritorioperco-struirsi lerisorse interminisiaeco-nomicichedicompetenzerelazionali(sipensiall’importanzadell’acquisi-zione della lingua per comunicare)perproseguirenelpercorsomigrato-rio. Elementi di riflessione che de-vonoesserelettinoncomesemplicedescrizione delle caratteristiche de-mografiche che stiamo svolgendo,ma sulle domande di assistenza esulla pressione sul welfare che im-pongonoalnostroPaese.

Affrontando l’ultimo aspetto che idati ci permettono di descrivere, ladistribuzioneperstatociviledeitito-lari dei permessi di soggiorno, essasembrerebbe confermare la preva-lenza del “tipo ideale” di migrantecon una presenza maggioritaria dicelibi,classechepresentacontempo-raneamenteunadinamicadicrescitasuperioreatuttelealtre.Ititolaridipermessodi soggiornomaschi e ce-libi sono quasi 44mila, a fronte di23mila femmine, e presentano unavariazione percentuale nell’ottennio

del 124,6% (le femminedel 74,2%)(Tav.3;Graf.2).Come indicato precedentementequestivaloricosìampinonpossonoesseredeterminatidallesecondege-nerazioni,maneppuredallatradizio-nale forma di scelta migratoria, in-corporandounanuova formadimi-grazione,quelladella“fugada”piut-tostochedella“attrazioneverso”.Crescono anche consistentemente,macontrendinferiorealprecedente(+55,8%),iconiugatichepassanoda29miladel2008aquasi45milae500

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Tav.3–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperstatocivile-SiciliaTav. 3 - Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per stato civile

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleNubile/celibe 43.886 22.906 66.792 124,6 74,2 104,4Coniugata/o 24.079 21.383 45.462 56,8 54,6 55,8Separata/ovedova/o 214 1.006 1.220 18,2 21,6 21,0Totale 68.179 45.295 113.474 94,4 62,9 80,5

Statocivile2016 var.%2008-2016

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del2016.Lacondizionedistatocivilenon ci fornisce ovviamente indica-zioni sulla presenza nel territoriodellafamiglia.Ancheinquestocasosideve lamentare la carenza di infor-mazioni,dandolefontipiùrilevanzaagliindividuipiuttostochealnucleosociale, che pure gioca un ruolo de-terminante nelle scelte migratorie.Daquantoèpossibileintuiredallein-formazioni disponibili la maggiorecrescita relativa di celibi, negli otto

anniconsiderati,sievidenziasuPro-vince non particolarmente “getto-nate” dai migranti extracomunitari,come Agrigento (200,9%), Enna(297,4%), Caltanissetta (161,2%)suggerendopiùunlegameconlepro-ceduredisecondaaccoglienzadistri-buitesulterritorio(Tav.A.3).Volendo guardare anche a possibiliscenarifuturièd’uopoconsiderarela

forte mobilità che contraddistinguegli immigrati.Mentre la classicami-grazionefacevariferimentoacomu-nità già insediate che fungevano danetworkdi informazioneedi soste-gno,imigrantiforzatisonomenora-dicati, non posseggono una casa diproprietà e il non poter fare affida-mentosuampieretidisostegnopa-rentalilocaliliportaverosimilmente

0%

25%

50%

75%

100%

2008 2012 2016

separata/ovedova/oconiugata/o

Graf.2–Titolaripermessidisog-giornoperstatocivile-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Tav.A3–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperstatoci-vileeperProvincia.Anno2016-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Tav. A.3 - Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per provincia e stato civile - anno 2016

Statocivile Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Nubile/celibe 5.118 1.915 7.033 8.176 5.913 14.089 4.558 3.781 8.339Coniugata/o 2.525 1.794 4.319 5.370 4.893 10.263 4.526 4.548 9.074Separata/o,vedova/o 27 85 112 31 191 222 77 385 462Totale 7.670 3.794 11.464 13.577 10.997 24.574 9.161 8.714 17.875

Nubile/celibe 3.180 1.065 4.245 3.944 778 4.722 767 313 1.080Coniugata/o 1.095 923 2.018 616 585 1.201 249 238 487Separata/o,vedova/o 11 81 92 10 52 62 7 39 46Totale 4.286 2.069 6.355 4.570 1.415 5.985 1.023 590 1.613

Nubile/celibe 9.505 4.899 14.404 5.981 2.809 8.790 2.657 1.433 4.090Coniugata/o 3.998 4.660 8.658 4.170 2.425 6.595 1.530 1.317 2.847Separata/o,vedova/o 42 111 153 4 25 29 5 37 42Totale 13.545 9.670 23.215 10.155 5.259 15.414 4.192 2.787 6.979

Catania Ragusa Siracusa

Trapani Palermo Messina

Agrigento Caltanissetta Enna

39

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acercareresidenzainterritoridovemaggiori sono i servizipubblici e leopportunitàdilavoro.Idatideipermessidisoggiornorap-presentano purtroppo un riflessonon particolarmente definito dellacomplessa e nuova realtà dei mi-grantiattuali.Unelementodidistorsione,adesem-pio, sipuò rilevarenell’acquisizionedella cittadinanza italiana, eventochefaescludereilsoggettodall’oriz-zontedeipermessidisoggiorno,anzisottraeconsistenzaadessi,machesipresentainmodomoltodifferenziatotra le comunità extracomunitarie. Ascegliere la nazionalità italiana dal2011al2015sonostatiquasi10milacittadini stranieri residenti inSicilia(9.764). Rilevante risulta la ininter-rotta crescita del loro numero pas-sandodai345del2011ai3.136del2015.Sonosoprattutto imarocchini

eglialbanesi,seguitidaicittadinidelcontinente indiano (India, Bangla-desh, Sri Lanka). I dati fanno riferi-mento all’intera Nazione ma rite-niamo siano validi anche per la Re-gioneSicilia.

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MINORI

diSerenellaGreco(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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IminoripresentiinSiciliaal1°gennaio2016 sono 35.365 e costituiscono il19,3%dellapopolazionestraniera re-sidente nella Regione. L’aumento ri-spetto all’anno precedente è pari a1.202 unità in valore assoluto, ma serapportiamoilnumerodeiminorialto-tale della popolazione straniera(183.192) si registra una flessione di0,3 punti percentuali (al 1° gennaio2015 l’incidenza deiminori sul totaledellapopolazioneregionaleeraparial19,6%).Ilconfrontoconildatonazio-naleinveceevidenziaunadifferenzadiquasi due punti percentuali in meno(Tav.1).Il 52,5% dei minori stranieri è costi-tuito damaschi (18.582) e il restante47,5%dafemmine(16.783)(Tav.2).A livello nazionale la differenza tra lacomponentemaschileequella femmi-nilerisultamenomarcata(51,9%ma-schivs48,1%femmine).

A livelloprovinciale (Graf. 1), lamag-gioreincidenzadiminorisuiresidenti

stranieri si registra a Ragusa (dei25.744residentistranieri, il22,1%ha

Tav.1-Minoristranierial1°gen-naio 2016 (valori assoluti e per-centuali)-SiciliaeItalia

Fonte:Istat

v.a. %sultotale

Sicilia 35.365 19,3Italia 1.065.811 21,2

Sicilia1°gennaio2016

Tav.2-Minoristranierial1°gen-naio 2016 per sesso (valori asso-lutiepercentuali)-Sicilia

Fonte:Istat

v.a. %sultotaleMaschi 18.582 52,5Femmine 16.783 47,5Totaleminori 35.365 100,0

Graf.1–Incidenzadeiminorisultotaledeiresidentistranierial1°gen-naio2016perProvincia-Sicilia

18,019,2 19,0 19,6 18,9

18,119,1

22,1

17,4

0

5

10

15

20

25

Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa

Fonte:Istat

42

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un’età compresa tra 0 e 17 anni). Se-guono Agrigento (20,4%), Palermo(19,2%)eCatania(19,1%).Perlerima-nenti Province, l’incidenza deiminorisultotaledellapopolazioneprovincialeoscilla tra il 19,0% di Messina e il17,4%diSiracusa.Idatirelativialladistribuzionedeimi-noristranierinellenoveProvinceevi-denziano una più elevata concentra-zionedistranierifinoa17annidietànelleProvincediPalermo(20,1%),Ca-tania(18,0%),Ragusa(16,1%)eMes-sina (15,1%) (Graf.2). Infine,anchealivelloprovincialeilrapportotraisessièafavoredeimaschi(Graf.3).

Graf.2–Minoristranierial1°gennaio2016perProvincia(valoriper-centuali)-Sicilia

9,2

20,1

15,1

8,0

4,5

1,8

18,016,1

7,1

0

5

10

15

20

25

Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Suracusa

Fonte:Istat

Graf.3–Minoristranierial1°gennaio2016perProvinciaepersesso(valoriassoluti)-Sicilia

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa

Maschi Femmine

Fonte:Istat

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ISTRUZIONE

diGiuseppinaTumminelli(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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In continuità con il rapporto prece-dente, in questo capitolo sarà analiz-zata lapresenzadi studenti concitta-dinanza non italiana (Cni) inseriti nelcircuito dell’istruzione nella RegioneSiciliainrelazione:allecaratteristichedeglialunnirispettoalladistribuzionenelle istituzioni scolastiche di diversogrado e ordine, alle provenienze, algenere,all’esserenatiinItaliaoessereentrati per la prima volta nel sistemascolastico.Èdoverosoprecisarecheidatineces-sariperricostruireunquadrocomple-to,dettagliatoeapprofonditoa livelloregionale non sono disponibili. Ciòconferma la necessità di avviare ulte-rioriapprofondimentialivellolocaleeditenerecontodinuovesituazionichepotrebberoinficiarela letturadeidaticomenel casodi chi acquisisce la cit-tadinanza italiana enonèpiù inclusotra gli alunni stranieri o chi riceve la

cittadinanzaperché trasmessadal ge-nitorestranierochel’haottenuta.Rispettoaglianniscolasticipreceden-ti, si osserva nell’a.s. 2014/2015 unincremento a livello regionaledel nu-mero di alunni stranieri. Dai 21.398alunni nell’a.s 2011/2012 si è passatiai 24.387 alunni stranieri nell’a.s.2014/2015 (Graf. 1). L’incremento ri-spettoall’annoscolasticoprecedenteèminimo: 255 unità in più rispettoall’a.s.2012/2013,conunavariazionepercentuale dell’1,1%. Il dato risultacomunquepositivosesiconsideracheil numero complessivodi alunninellaRegione è diminuito dell’1,2% (Tav.1).La componentemaschile è più nume-rosa rispetto a quella femminile(12.805maschi, 11.582 femmine).Unelemento che incide sull’incrementonelnumerodialunnistranieri,rispet-toaquellodegliitaliani,èlariduzione

delnumerodinasciteneinuclei fami-liariitaliani.Emerge, guardando il numero deglialunni stranieri nati in Italia, un in-crementorispettoaglianniprecedentiche rimandaalprocessodi stabilizza-zionedellefamigliemigrantinelterri-torio regionale. Dei 24.387 alunnistranieri registrati nel sistema scola-sticoregionale,il39,2%ècostituitodaalunnistranierinatiinItalia.Dall’a.s. 2007/2008, l’incremento èstatodel95%(Tav.2).Cresciuto è anche il numero deglialunni iscritti per la prima volta nelsistemascolasticoregionale.Gli alunni entrati per la prima voltanel sistema scolastico sono 2.384,l’11,9%sultotaledeiCni(Tav.3).Rispetto all’anno scolastico preceden-te, nel 2014/2015 c’è stato un incre-mentonelnumerodialunniCnientra-tiperlaprimavoltanelsistemascola-stico, passando da 1.975 nel

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2013/2014,a2.384nel2014/2015.Diquesti ultimi, il 12,5% si ritrovanellascuolaprimariamentrel’11,4%èpre-sentenellescuolesecondariediprimoesecondogrado.La percentuale di neoarrivati in rap-porto al totale della popolazione dialunni stranieri, a livello nazionale, siconcentrasoprattutto inSicilia, anchein conseguenza della presenza di mi-nori stranieri non accompagnati. La

maggioreconcentrazioneèdovutaallaposizione dell’Isola che la vede comescalo obbligatorio dei flussi e comecentrodiaccoglienza.Aquestiaspetti,

ènecessarioaggiungeresia ilnumerodi adolescenti arrivati in Italia in se-guito ai ricongiungimenti sial’incremento delle seconde gene-

21.398

23.492

24.13224.387

2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015

Graf. 1 – Alunni con cittadinanzanon italiana. A.S. 2011/2012,2012/2013, 2013/2014,2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

Tav.1–Alunnistranieri.A.S.2013/2014,2014/2015-SiciliaeItalia

Stranieri Italiani Totalealunni Stranieri Italiani Totalealunni Stranieri Italiani TotalealunniSicilia 24.132 791676 815.808 24.387 782.391 806.778 1,1 -1,2 -1,1Italia 802.844 8.117.437 8.920.281 814.187 8.058.397 8.872.584 1,4 -0,7 -0,5

A.S.2013/2014 A.S.2014/2015 Var.%2014/2015su2013/2014

Fonte:Miur-ISMU

Tav.2–AlunnistranierinatiinItalia.Valoriassolutiepercentualisulto-taledeglialunnistranieri.A.S.2007/2008,2014/2015-SiciliaeItalia

Fonte:Miur-ISMU

Tav.3–AlunniCnientratiperlaprimavoltanelsistemascolasticoitalia-noperordinediscuola.A.S.2014/2015-SiciliaeItalia

Fonte:Miur-ISMU

NatiinItalia %sutotale NatiinItalia %sutotale Var.ass. Var%Sicilia 4.904 32,4 9.555 39,2 4.651 94,8Italia 199.759 34,7 445.534 55,3 245.775 123

2007/2008 2014/2015 Variazione2014/2015su2007/2008

Tab.3-Alunnicnientratiperlaprimavoltanelsistemascolasticoitalianoperordinediscuola.A.s.2014/15;RegioneSicilia

AlunniCnineoentrati

%sutotaleCni

AlunniCnineoentrati

%sutotaleCni

AlunniCnineoentrati

%sutotaleCni

AlunniCnineoentrati

%sutotaleCni

Sicilia 1.048 12,5 672 11,4 664 11,4 2.384 11,9Italia 16.293 5,6 8.023 4,8 8.738 4,7 33.054 5,2

Primaria SecondariaIgrado SecondariaIIgrado Totale

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razioninelcircuitodell’istruzionesco-lastica.Facendo riferimentoalla cittadinanza,lamaggiorpartedeglialunniprovienedall’Europa,seguitadall’Africa,Ameri-ca,Asia(Graf.2).

Nel2014/2015,guardandoaglialunnistranieri condisabilità certificata a li-vello regionale, questi sono in totale504,dicui338maschie166femmine(Tav.4).L’incidenzadeglialunnistra-

nieri con disabilità sul totale deglialunnicondisabilitàèpiuttostoesiguo(2,2%).I dati forniti dal Miur sulla presenzadegli alunni Rom nell’a.s. 2014/2015ammontano a livello regionale a untotaledi491,dicui il60%èpresentenellascuolaPrimaria,mentreil22%èiscritto nella scuola secondaria di Igrado(Tav.5).Piuttostoesiguoèilda-to relativoagli iscrittinelle scuole se-condarie di II grado. Una prevalenza

femminile si registra nelle scuoledell’infanzia.Se,daunaparte,èneces-sario sottolineare che il numerodegliiscrittièinferiorealnumerodeimino-riRominetàd’obbligo,dall’altrailca-lo nelle iscrizioni nella scuola secon-dariadiprimogrado, e soprattuttodisecondogrado,èpiuttostoconsistenteedisegnaunoscenariodidispersionee abbandono scolastico sul quale ri-flettere.Lapresenzadialunnistranierialivel-

Graf. 2 – Alunni con cittadinanzanon italiana per continente diprovenienza (valori percentuali).A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

51,7

26,8

4,217,2

0,2

Europa

Africa

America

Asia

Oceania

Tav.4–Alunnicondisabilitàpergenere.A.S.2014/2015-SiciliaeItalia

Fonte:Miur-ISMU

Tav.5–AlunniRomperordinediscuolaegenere.A.S.2014/2015-Sici-lia

Fonte:Miur-ISMU

Tab.4-Alunnicondisabilitàpergenereeregione.A.s.2014/2015;RegioneSicilia

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleSicilia 15.823 6.925 22.748 338 166 504 2,1 2,4 2,2Italia 160.608 72.878 233.486 19.196 8.921 28.117 12,0 12,2 12,0

Alunnicondisabilità AlunnistraniericondisabilitàIncidenzaalunnistraniericondisabilità

sutotalealunnicondisabilità

Tab.5-Alunniromperordinediscuolaegenere.A.s.2014/2015;RegioneSicilia

Infanzia %femmine Primaria %femmine Sec.Igrado %femmine Sec.IIgrado %femmine Totale %femmine

Sicilia 84 57,1 294 42,9 107 47,7 6 50 491 46,4Italia 2.179 41,3 6.441 47 3.569 48,2 248 37,5 12.437 46,2

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loregionaleèsoprattuttonellascuolaprimaria alla quale segue la se-condaria di primo grado, di secondogradoelascuoladell’infanzia(Graf.3).Differenze si possono osservare nelladistribuzione a livello territoriale(Tav.6).La maggiore presenza di alunni stra-niera rimane concentrata nelle Pro-vince di Palermo, Catania, Messina eRagusa. La Provincia con il numerominore di alunni stranieri è Ennado-ve, però, a differenza di tutte le altreProvince, lapresenzafemminilesupe-ra quellamaschile, anche se di pocheunità.Nelle Province di Palermo, Catania eRagusa è presente ilmaggior numerodialunnistranierinati in Italiaeden-trati per la prima volta nel sistemadell’istruzionescolastica(Graf.4).

Graf.3–AlunnistranieridicuialunninatiinItaliapergradodiscuola.A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

Tav.6–AlunniRomperProvinciaegenere.A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

4.287

8.413

5.885 5.802

3.0923.690

1.6171.156

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

Infanzia Primaria SecondariaIgrado SecondariaIIgrado

Stranieri

dicuinatiinItalia

Maschi Femmine TotaleAgrigento 1.071 943 2.014 644 174Caltanissetta 509 490 999 351 82Catania 2.375 2.085 4.460 1.603 521Enna 232 245 477 129 54Messina 1.851 1.709 3.560 1.403 295Palermo 2.870 2.641 5.511 2.432 548Ragusa 1.803 1.645 3.448 1.595 315Siracusa 917 786 1.703 554 258Trapani 1.177 1.038 2.215 844 137Sicilia 12.805 11.582 24.387 9.555 2.384

Alunnistranieri AlunnistranierinatiinItalia

Alunnistranierientratiprimavolta

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La percentuale più alta a livello pro-vinciale si ritrova nella scuola prima-

ria (Graf. 5). La presenza di bambinistranierinellascuolaprimariaoffrelapossibilitàdisperimentarestrategiediintegrazione scolastica e sociale, non-ché di avviare il processo di appren-dimentodellalinguaitaliana,attraver-

so loscambiocomunicativocon iparie di prevenire situazioni di povertàeducativa.Nell’a.s.2014/2015siconfermacomeper l’annoprecedente lasceltaperglialunniCni, degli studi tecnici (Tav.7)

Graf.4–AlunnistranieriperPro-vincia.A.S.2014/2015-Sicilia

0 2.000 4.000 6.000

Palermo

Catania

Messina

Ragusa

Trapani

Agrigento

Siracusa

Caltanissetta

Enna

Alunnistranierientratiprimavolta

AlunnistranierinatiinItalia

Alunnistranieri

Fonte:Miur-ISMU

Graf.5–AlunnistranieriperProvinciaegradodiscuola.A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

20,919,9

17,315,7

17,2

15,0

21,2

17,0 16,4

37,335,7

34,9 35,0

33,1

35,436,3

29,5

31,6

23,024,4 23,9

25,2 24,523,6 23,8

25,7 25,4

18,8 19,9

24,0 24,1

25,226,0

18,7

27,826,5

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Infanzia

Primaria

SecondariaIgrado

SecondariaII grado

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ai quali seguono, a differenzadell’annoprecedente,iliceieiprofes-sionali. Nel complesso, il 36,6% deglistranierièiscrittoinunIstitutotecni-co,il32,8%aunLiceoeil30,6%inunIstitutoprofessionale(Graf.6).Alivel-lo provinciale (Graf. 7), la maggiorpartedialunnisi concentranegli Isti-tuti tecnici nelle Province di Messina(46,8%), Trapani (39,3%) e Siracusa(38,9),neiLiceidellaProvinciadiCa-tania (41%),Palermo(38,8%)eEnna

(36,5%), negli Istituti professionalidella Provincia di Agrigento (52,8%),Caltanissetta(47,7)eEnna(2,6%).Unaspettocentraleèilpassaggio,pergli studenti con cittadinanza non ita-liana, dall’istruzione obbligatoriaall’università. Il tema è di interessepiuttostorecente,risultamoltorileva-te se si considerano i fattori che po-trebbero influenzare le scelte indivi-duali come i vincoli culturali, istitu-zionali,economici. Idatidicoloroche

hanno conseguito un diploma negliistituti secondari e che hanno decisodi iscriversi all’Università nell’a.a.2014/2015, evidenziano a livello re-gionaleunfenomenopiuttostoesiguo.Se in Italia risultano iscritti, nell’a.a.2014/2015,70.339studenti stranieri,di cui 12.439 sono le nuove immatri-colazioni, la Sicilia incide per l’1,2%sultotaledegliiscrittiel’1%sultotaledelle immatricolazioni negli Atenei

Graf. 6 – Alunni con cittadinanzanonitalianaperpercorsodiscuolaSecondaria di Secondo grado. A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

Tav.7–AlunniconcittadinanzanonitalianaperpercorsodiscuolaSecondariadiSecondogradoeperProvincia.A.S.2014/2015-Sicilia

Fonte:Miur-ISMU

Tab.7-AlunniconcittadinanzanonitalianaperpercorsodiscuolaSecondariadiSecondogradoperprovincia.A.s.2014/2015;RegioneSicilia

Licei Tecnici Professionali TotaleAgrigento 72 107 200 379Caltanissetta 45 59 95 199Catania 439 380 251 1.070Enna 42 24 49 115Messina 272 420 206 898Palermo 556 493 385 1.434Ragusa 191 224 231 646Siracusa 135 184 154 473Trapani 153 231 204 588Sicilia 1.905 2.122 1.775 5.802

Alunniconcittadinanzanonitaliana

32,8

36,6

30,6

Licei

Tecnici

Professionali

50

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siciliani. Tema questo che necessite-rebbediulterioriapprofondimenti.Gli studenti stranieri iscritti sono,nell’a.a 2014/2015, 844; mentre 128

sisonoimmatricolatiaicorsidilaureatriennale (Tav. 8). Degli iscritti, il34,4% è presente nell’Ateneo di Pa-lermo,il33,5%inquellodiMessina,il

29,9%inquellodiCatania,mentreso-lo il 2,3% in quello di Enna (Graf. 8).

Graf. 7 – Alunni con cittadinanzanon italiana perpercorso di scuolaSecondaria di Secondo gradoeperProvincia.A.S.2014/2015-Sicilia

19,0

22,6

41,0

36,5

30,3

38,8

29,628,5

26,028,2

29,6

35,5

20,9

46,8

34,4 34,7

38,9 39,3

52,8

47,7

23,5

42,6

22,9

26,8

35,8

32,634,7

0

10

20

30

40

50

60

Licei

Tecnici

Professionali

Fonte:Miur-ISMU

Tav.8–Studentiuniversitaristranieriiscrittieimmatricolati perAteneo. Incidenza% sul to-tale.A.a.2014/2015-SiciliaTab.8-StudentiuniversitaristranieriiscrittieimmatricolatiperAteneo,incidenza%sultotale.A.a.2014/2015;RegioneSicilia

N. Inc.%sutot. N. Inc.%sutot.Catania 252 29,9 30 23,4Enna-Kore 19 2,3 1 0,8Messina 283 33,5 48 37,5Palermo 290 34,4 49 38,3Sicilia 844 1,2 128 1,0Italia 70.339 100 12.439 100

Iscritti dicuiimmatricolatiAteneo

Fonte:ElaborazionesudatiIdos

Fonte:ElaborazionesudatiIdosGraf.8–Studentiuniversitaristranieri iscrittie immatricolati per Ateneo. Incidenza % sultotale.A.a.2014/2015-Sicilia

29,9

2,333,5

34,4Catania

Enna- Kore

Messina

Palermo

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MIGRANTIEQUESTIONEABITATIVA.UNARICERCAESPLORATIVA

diVincenzoTodaro

(Architetto,DipartimentodiArchitettura-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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La significativa crescita della popola-zione immigrata inSiciliaprocedenelcorsodegliultimidiecianniinparalle-loall'incrementodelprocessodistabi-lizzazione degli immigrati nel nostroterritorio.Questofenomenociponedifronteaquestioni,per certi versi ine-dite, anche sotto il profilo puramentequantitativo, che rendono necessarierisposte diversificate sempre più ur-genti.Tra lequestionipiùpressantiècerta-mente presente quella riconducibilealla domanda abitativa che, rispettoalle "tradizionali" forme di disagio(cheinSiciliainteressanooltrelametàdella popolazione straniera), tendesempre più ad assumere i caratteridellaveraepropriaemergenza,oltreaquella più direttamente riconducibilealproblemadeglisbarchi.In riferimento a questo aspetto, ladomandaabitativasièprofondamentediversificata e resapiù complessa, in-

teressandononpiùsoltantoladimen-sione qualitativa degli alloggi (degra-do fisico),maanchequellaquantitati-va(numeroetipologiadialloggi),nonpiù limitata alla mera questione del"postoletto"oalproblemadelsovraf-follamentodelleabitazioni.Lenumerosericerche(CaritasMigran-tes, Centro Astalli, ISMU, IDOS, etc.)condottenegliultimidiecianni inIta-lia su questo tema mostrano la ten-denza alla divaricazione e polarizza-zionedel fenomenosudue fronti:mi-glioramentodellacondizioneabitativadapartedegli immigrati"storici"(chesiconcretizzainalcunicasiancheconl'acquistodellacasa)epeggioramentodellecondizionididisagioperlecom-ponenti piùdeboli e perquelle che sitrovano all’inizio del percorso migra-torio. Sono in realtà molteplici gliaspetticriticichesirelazionanoatalequestione, i cui margini appaiono avolte incerti e sfumati (anche sotto il

profilo dello status giuridico), con-templandocondizioniespecificitàchevannocertamenteapprofonditi.Unatraqueste,permoltotemporima-staaimarginidelleanalisiedeglistudidi settore, riguarda l'asimmetrica di-stribuzioneterritorialedegliimmigra-ti, tra grandi nuclei urbani e contestiextraurbani o piccoli centri. Se nellegrandi città l’accesso all'abitazione el’“appropriazione”deglispazipubblicicontribuisce significativamente alla“costruzione” di una “comunità”, contuttociòchetalecondizionecomportasotto il profilo del diritto di cittadi-nanza, per gli immigrati che vivono elavorano nei contesti extraurbani (inparticolare nelle aree rurali), la diffi-coltà di accesso ad un’abitazione e lacondivisione di spazi pubblici deter-mina quasi sempre l’impossibilità difare gruppo, e al tempo stesso quelladirivendicaredirittitraipiùbasilari1.1 G. Bonafede e F. LoPiccolo,Spazi di ‘soglia’ e

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Alla luce delle suddette considerazio-ni, nell'ambito della presente ricerca2

diritto alla cittadinanza: esperienze e riflessioniper la riconquista dello spazio pubblico, in G.Berruti, V. D’Ambrosio, C. Orfeo e P. Scala, (acura di), Abitare il futuro … dopo Copenhagen,Clean,Napoli,2010,pp.1671-1685.F.LoPicco-lo, Nuovi abitanti e diritto alla città: riposizio-namenti teorici e responsabilità operative delladisciplinaurbanistica,inF.LoPiccolo(acuradi),Nuovi abitanti e diritto alla città. Un viaggio inItalia,Altralinea,Firenze,2013,pp.15-32.F.LoPiccolo e V. Todaro, Latent Conflicts and Plan-ningEthicalChallengesintheSouth-EasternSici-ly ‘Landscape of Exception’, in Book of AesopAnnual Congress 2015, Definite Space–FuzzyResponsibility, Prague: July 13-16, 2015, pp.2534-2544.2 Le riflessioni sinteticamente riportate in que-stasedesonomaturatenell'ambitodellaricerca"Tra città e campagna.Ricerca-azione sui feno-meni di concentrazione/dispersione degli im-migratiinSicilia",condottainsenoall'IstitutodiFormazione Politica “Pedro Arrupe” - CentroStudi Sociali (Programma Idea-Azione, 2015-2016)epiùingeneralenell'ambitodellaricercaPRIN (MIUR, 2010-2011), “Territori post-metropolitanicomeformeurbaneemergenti:lesfidedellasostenibilità,abitabilitàegovernabi-lità”,dellacuiUnitàdiricercalocale(coordinatadalProf. FrancescoLoPiccolo,DipartimentodiArchitettura,UniversitàdegliStudidiPalermo)chiscrivefaparte.

la questione abitativa è stata prelimi-narmente affrontata attraverso unostudio condotto sulla distribuzionedella popolazione straniera nel terri-toriosiciliano.Inparticolare,sonosta-ti assunti strumentalmente come am-bititerritorialidianalisi l’Areametro-politana di Palermo (contesto preva-lentemente urbano, caratterizzato dauna struttura insediativa tendenzial-mente monocentrica, sviluppata in-torno al Capoluogo e costituita da 27Comuni) e la Sicilia Sud-Orientale(contesto prevalentemente rurale, ca-ratterizzato da una struttura insedia-tiva tendenzialmente policentrica, co-stituita da 17 Comuni medio-piccolidelle Province di Siracusa e Ragusa,inseritiinuncontestoruralecheruotaattorno ai nodi urbani principali deidue Capoluoghi). La scelta di questiambiti, da una parte, rispondeall’esigenza di analizzare i differentifenomenidi distribuzionedellapopo-

lazione immigrata in contesti territo-riali strutturalmente differenti e,dall’altra,sirelazionaallanecessitàdiapprofondire la dimensionedell’abitare rispetto a tali differenzeterritoriali.Sotto ilprofilodellacomposizioneso-ciale della popolazione residente, neidue ambiti territoriali di analisi laconcentrazione della popolazionestranieranellagrandeCittàCapoluogo(Palermo)eladistribuzioneterritoria-le nei piccoli Comuni nell’area nellaSicilia Sud-Orientale restituiscono un“mosaico sociale (diversamente) ri-strutturato”3 che è al tempo stesso,rispetto alla scala globale, il risultatodei fenomeni di deterritorializzazioneeriterritorializzazionedelcapitale,dellavoro e della cultura e, rispetto allascalalocale,l’esitodifenomenidiibri-dazione, con ricadute semprepiùevi-

3 E. W. Soja, Postmetropolis: Critical Studies ofCitiesandRegions,BasilBlackwell,Oxford,2000.

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denti, in termini sociali (forme di in-giustizia) e spaziali (marginalizzazio-ne e segregazione), nelle Città e neiterritori.Inquestidueambitisiregistraundu-plicemodellocheconfermailpalermi-tanocomeunsistematerritoriale,an-chesottoilprofilosociale, fortementemonocentrico, in cui, in relazione ailivelli di attrattività della Città Capo-luogo, laconcentrazionedellapopola-zionestranierasilegaprevalentemen-te al lavoro domestico, di cura allapersonaeaiservizi(ricettivitàeristo-razione)4.D’altraparte,emergelaSici-lia Sud-Orientale, la cui tradizionalestruttura insediativa policentrica, re-lazionata alle produzioni agricole diqualitàdeiterritorirurali, favorisceladispersionedellapopolazionestranie-ra nei contesti extraurbani, delinean-

4A.Giampino,M.PiconeeV.Todaro,Postmetro-poli incontestialmargine,Planum,2,29,2014,pp.1-9.

do un profilo territoriale tendenzial-mentepiùspiccatamentepolicentrico,anche sotto il profilo delle forme didistribuzione territoriale delle pre-senze5.Inrelazioneatalipremesse,sedoves-simo delineare i campi problematiciintornoaiqualisi“consuma”ildisagioabitativodegli immigratiinriferimen-to aidueambiti territoriali analizzati,potremmo senza dubbio perimetrarlientroildominiodeiproblemiconnessialla condizione specificadell’immigrato,allasuaintrinsecafra-gilità,alladifficoltàdiaccessoallacasaeallascarsadisponibilitàdiallogginel

5Le informazionisullapopolazionestranierasiriferiscono inparticolareadatiprovenientidaiCensimenti dellapopolazione edelle abitazionidegli anni 1991-2001-2011 (ISTAT). Per unmaggiore approfondimento sulla distribuzionedella popolazione straniera in Sicilia cfr. V. To-daro,Transizionipostmetropolitaneaimargini:la Sicilia dei migranti, oltre l’invisibile, TERRI-TORIO,76,2016,pp.72-77.

mercato abitativo, alla debolezzastrutturale delle politiche di welfareconnesseaiservizieall’abitare.Inrelazionealleattuali condizionidelmercato abitativo, in particolare, ladiscriminazione degli immigrati e laconseguenziale contrazionedell’offerta abitativa, l'inadeguatezzadello stato di conservazionedegli im-mobili, nonché l’elevata competizionesulmercato dell’affitto restituiscono itratti essenziali del profilo problema-ticodiquestosub-settore.Rispettoalleprimequestioni,ladebo-lezza dello status giuridico, la margi-nalitàall'internodelmercatodellavo-ro e sempre più spesso l’“invisibilitàsociale” fanno dell’immigrato un sog-getto estremamente debole, con diffi-coltà che spesso tendonoaperdurareneltempo.Daquestopuntodivista,tantoalivel-lonazionale,quantoa livello locale,siconfermaunevidenteprocessodipo-

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larizzazione delle problematiche con-nesseall’abitare,daunaparte,indire-zione di un tendenziale incremento emiglioramento delle condizioni pro-priamente abitative dell’immigrato,perquelle componenti interessategiàda tempo da fenomeni di stabilizza-zione e radicamento; dall’altra, unaprogressiva precarizzazione delleforme di disagio abitativo (e, conse-guentemente,unincrementodiquelleemergenziali) che riguardano le com-ponentipiùfragili(inuoviarrivati,chinonhalavoro,chinonèsupportatodaretifamiliari/amicali).Tuttavia,siverificanoanchecasispuriin cui immigrati titolari di un lavoro“stabile”sitrovanoingravicondizionidi disagio abitativo, e immigrati chehannopersoilpostodilavoro,pures-sendoinItaliadamoltotempo,perdo-nolacasaerischianodiperdereanchelaresidenza.Rispettoatalicondizioni,l'aggravarsi dei fenomeni di precariz-

zazionedell'abitaredenuncianoformepiù gravi di precarizzazione esisten-ziale, riconducibili anche a casi appa-rentementemenoproblematici.A fronte di tutto questo, le politicheistituzionali, frammentarie, non coor-dinate (si registra una costante sepa-razionetrapolitichesocialiepolitichedi intervento abitativo) e struttural-mente deboli dovrebbero entrare trale pieghe delle concrete condizioni difragilità, oltre a quelle direttamentericonducibili dell’“emergenza sbarchi”(adoggicertamentequestaèlapreva-lente condizioneemergenziale che ef-fettivamentevienepercepitacometa-le a livello politico-istituzionale), so-stenendo efficacemente gli immigratianche nell’evoluzione (enell’involuzione) dei percorsi di inse-rimentolavorativoeabitativo.Semprepiùdiffusa, infatti,è la figuradelwor-kinghomeless,cheinteressaimmigratiregolarieinpossessodiunlavoro.Ta-

lecondizione,cheingeneraleriguardale fasi iniziali del percorso di inseri-mento, talvolta si protrae negli anni,riproponendosi anche a distanza ditempoeponendonuoviimpegniperlepolitiche sociali. Verso questa situa-zione sembrano indirettamente spin-gerelecondizionidicontestocheren-dono comunque difficile perl’immigrato l’acquisto della casa, chegeneranograndidifficoltànell’accessoall’affittoe,infine,chenontrovanoso-stegnonellepolitichedisocialhousing.Talesituazionesièsignificativamenteaggravata per effetto del perpetuarsidella crisi economico-finanziaria. Gliimmigrati,infatti,sonoigruppisocialipiùdebolicolpitidallacrisieledifficilisituazioniincuisitrovanotendonoadacuire le formedi conflitto tragruppietnici differenti intorno alle questionidell’accessoaiserviziedeibeniscarsi(primitraiqualil’ediliziaresidenzialepubblica),leformedicontrollosecuri-

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tarioe,conseguentemente,i fenomenidiscriminatori6.Sul frontedellepolitichesociali, in ri-ferimento al settore dell’edilizia resi-denzialepubblicavacomunquesotto-lineato che nella gestione tutta regio-nale del patrimonio pubblico (D. Lgs.n. 112/1998), tra i criteri di assegna-zionedegliallogginonsolononsi re-gistranocondizionichefavorisconogliimmigrati,mapiuttostovannorilevaterichieste fortemente discriminatoriequali la maggiore durata della resi-denzaodell’attività lavorativa, il pos-sesso della cittadinanza italiana etc.,condizioni che certamente lascianoscoperta gran parte della domandaabitativache finisceperalimentare leformedidisagio equelledi emergen-za.Inrealtàtantol’acquistodellacasa,quanto l’accesso all’affitto e al social

6CentroStudieRicercheIDOS(acuradi),Dos-sierStatisticoImmigrazione2015,IDOSEdizioni,Roma,2015.

housing dovrebbero essere assunti eagevolati (quindi finanziati) come in-dicatorediintegrazione.In merito alle questioni specifichedell’abitare, la rilevazione diretta con-dotta a campione sugli immigrati (conresidenzaodomicilio),selezionatiinba-seaduncampionamentoasceltaragio-nata,haconsentitodidelineare ilpreli-minare profilo di una fenomenologiadell’abitare degli immigrati che rivelacomunquecaratteriprecipuiespecifici-tà in relazione agli ambiti territorialianalizzati.In particolare, appare di un certo inte-resse la riflessione che scaturisce dallecondizioni/forme dell’abitare in rela-zioneadunapossibiletipizzazionedellecondizionididisagiochelecaratterizza-no.Inquestadirezione,unpossibilecri-terio di organizzazione e lettura criticadelle informazioni emerse può essereoffertodall’analisidellediverseformedidisagioedallaloroevoluzioneinveree

proprieformediemergenza.Taleprofi-lo è sinteticamente rappresentato nelmodelloconcettualedifigura1.Ilsuddettomodelloèdefinitodaquat-tro quadranti costituitidall’intersezionedialtrettantevariabi-li: le condizionidi occupazione “rego-lare”oabusivadeglialloggi7elaloca-lizzazione territoriale (Comuni Capo-luogo o Comuni minori)8 riferita agliambitidianalisi.

7Nelmodellorappresentatoinfigura1lavaria-bile occupazione “regolare”dell’alloggio si rife-risce a quelle condizioni che contemplano lavolontàdapartedellegittimoproprietariodiunalloggiodi concederlo inaffittoconosenzare-golare contratto (affitto in nero). Di contro, lavariabile occupazione “abusiva” si riferisce aquellecondizioniincuivienemenotalevolontàdapartedelproprietario.8Inparticolare,inriferimentoagliambititer-ritoriali analizzati i Comuni Capoluogo sonoPalermo, Siracusa eRagusa;mentre per "Co-mune minore" si intende qualsivoglia altroComunepresenteneglistessiambiti.

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Le informazioni emerse sono stateenucleate attraverso parole-chiave,opportunamente collocate all’internodei singoli quadranti in relazione al

principio di correlazione che le legaalle diverse variabili. Alla luce dellesuddette considerazioni è stato deli-neato il profilo delle seguenti quattro

condizioni prevalenti (tipi) che rela-zionanogliimmigratialleformedidi-sagio/emergenzaabitativa9:Tipo A - Immigrato/a che dimora abi-tualmente inunalloggiooccupato “re-golarmente”, a Palermo o Ragu-sa/Siracusa.Leduepre-condizionichesupportano tale condizione sono es-senzialmente lapresenzadi reti fami-liari/amicali permanenti e condizionilavorative“stabili”perlopiùnelcam-po del lavoro domestico, di cura alla9All'internodellacategoria“disagioabitativo”rien-tranotuttequellecondizionichecontribuisconoarendere non adeguata la condizione dell’abitare,talidanonmettereindiscussionelecondizionidisalute e di sicurezza degli individui. In tal sensorientranotraleformedidisagiotuttequellecondi-zioni di deficit quali-quantitativo che attengonoprevalentemente alla parziale mancanza di queirequisiti che rendono un alloggio abitabile perqualsiasi individuo (degrado fisico, mancanza diservizi, inadeguatezza dei servizi a rete, numerovani insufficiente, cattivo stato di conservazioneetc.).Rientrano,invece,traleformedi“emergenzaabitativa” tutte quelle condizioni che mettono indiscussione la salutee la sicurezzadegli individui(dall’homelessness all’occupazione di baracche, aquelladiruderiostrutturepericolanti,etc.).

Fig. 1 - Mappatura concettuale delle condizioni/forme di disa-gio/emergenzaabitativadegliimmigrati

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persona e dei servizi (ricettività e ri-storazione).Inquestocasosonodiffu-seleformedico-abitazioneatalpuntoda costituire, soprattutto per alcunigruppi etnici, una tra le più diffuseforme di disagio (sovraffollamentodegli alloggi). Rispetto alle abitazioni,al cattivostatodi conservazionedeglialloggi(ingenerenonristrutturatidaiproprietari proprio perché destinatiad accogliere la domanda abitativadegliimmigrati)-eingeneredeirela-tivi immobili - si rilevanoaffitti abba-stanzaelevati.Inoltre,proprioinrela-zionealcattivostatodiconservazionedegli alloggi, riscontrato anche nellesistemazioni propriamente abitative,si rileva la principale area di disagiochecaratterizzaquestotipo.Tipo B - Immigrato/a che dimora abi-tualmenteinunalloggiooccupatoabu-sivamente, a Palermo o Ragu-sa/Siracusa. La condizione di disagioche spesso si converte in emergenza

abitativainteressaanchechiviveinunalloggio occupato abusivamente incontestourbano.Sitrattadiimmigratiche in generehannoperso il postodilavoroeche,nonpotendopiùpermet-tersiunaffittoregolare,sonocostrettiad occupare un alloggio di fortuna; odi chi, spostandosi nella grande cittàincercadilavoro,nonèsupportatodareti familiari/amicali che possanoospitarlo anche temporaneamente.Nelcasoincuisirileviunaattivitàla-vorativa,iluoghidilavorosonoinge-neremolto distanti dall’alloggio e ciòcomportasignificatividisagineglispo-stamenti. In relazione agli alloggi, sitratta spesso di magazzini, scuole oaltri edifici pubblici fortemente de-gradati e abbandonati, ricadenti pre-valentemente all’interno dei nucleistorici, impropriamente adattati adusoabitativo.Tipo C - Immigrato/a che dimora abi-tualmente inunalloggiooccupato “re-

golarmente”, in un Comune minoredell'Area Metropolitana di Palermo odellaSiciliaSud-Orientale.Gliimmigra-ti chevivono inalloggio “regolarmen-te”occupatoincontestiurbaniminoricostituiscono il tipo che presentamaggiore livello di eterogeneità, dalmomento che include forme di co-abitazione, singoli nuclei familiari, la-voratori impiegati in agricoltura e la-voratori in altri settori produttivi. Lacondizione lavorativa “stabile”, quasisempreaccompagnatadauncontrattoregolare di lavoro, consente loro dipotereaccederealmercatodell’affitto,seppurincontestiterritorialiperiferi-ci.Iluoghidilavoroingenerenonso-no molto distanti dall’alloggio e rica-dono, comunque, nell’ambito territo-riale sul quale gravita il Comune diappartenenza; ciò non comporta ungravedisagioneglispostamenti.Inre-lazione alla condizione delle abitazio-ni,sitrattadipiccolecase(spessodo-

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tate soltanto di piano terreno) con ilcaratterediabitazione,dotatedeiser-vizi essenziali (bagnoe cucina), in af-fitto a basso costo a causadello statodiconservazione;inalcunicasisitrat-ta di strutture messe a disposizionedallo stesso datore di lavoro (spessoinassenzadiregolarecontratto),aca-none in genere sovradimensionato,detratto direttamente dalla paga set-timanale/mensile.TipoD - Immigrato/a che dimora abi-tualmenteinunalloggiooccupatoabu-sivamente,inunComuneminoredell'A-rea Metropolitana di Palermo o dellaSicilia Sud-Orientale. A questo tipocorrispondono le peggiori condizioniabitativeingenererilevate.Questein-teressano chi vive nei piccoli comuni,spesso fuori dai centri abitati, occu-pando abusivamente un alloggio. Sitratta quasi sempre di lavoratori perlo più stagionali, impiegatinell’agricoltura, che prestano la pro-

pria attività lavorativa in assenza diun contratto regolarmente registrato.Questi fanno leva su reti familia-ri/amicali che tuttavia non garanti-scono loro ospitalità, ma semplice-mente un contatto lavorativo. In que-sticasi,pergliimmigrati,laquestioneabitativaappare secondariao comun-que da affrontare in un secondo mo-mento,rispettoallaprioritàassegnataall’opportunità lavorativa. L’alloggioèindividuato in corrispondenza distrutture fortemente precarie dispo-nibiliinprossimitàdelluogodilavoro,raggiungibileingenereapiedioinbi-cicletta.

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LAVORO

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OCCUPAZIONEDIPENDENTEdiRobertoFoderàeSalvatoreVassallo(*)

(TecnologoISTAT-IstitutoNazionalediStatistica,UfficioterritorialeperlaSiciliaRicercatoreOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali;ISTAT-IstitutoNazionalediStatistica,UfficioterritorialeperlaSicilia)

(*)Leparti1.1e1.3sonodaattribuireaR.Foderà,laparte1.2aS.Vassallo.

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1.1 – Come è noto i dati sull’occupa-zionevengonotrattisiadafontiammi-nistrative–comegliarchividell’InpsodelMinisterodell’internoodell’Inail–odallaspecificaindaginecampionariasvolta dall’Istat. Nonostante sia pro-prio questa a osservare il fenomenonella sua declinazione più completa,mentregliarchiviistituzionaliconside-ranosolo specifichepopolazioni (idi-pendenti regolari, coloro a cui neces-sita un permesso di soggiorno, i natiall’esteroaprescinderedallanaziona-lità,ecc.),lanaturadiindaginecampio-narianonpermettediaverestimecon-sistenti per aree geografiche inferiorialla ripartizione. Si presenterà per-tanto, attraverso tale indagine, unacornicedimaggiorrespiroprimadide-clinareleinformazionialivelloterrito-riale.I segnali di ripresa rilevati durante il2015,seppurdebolienoncostanti,se-gnanounmomentodirecuperosianei

contieconomicichenelmercatodella-voro.Nel2015iltassodioccupazionenelMezzogiorno cresce sia per i resi-denti italiani sia per gli stranieri (ri-spettivamente +0,7 e +0,9 punti per-centuali),attestandosirispettivamenteal42,0e53,9percento.Lacrescitadeltassodioccupazionedeglistranieriri-guardaprincipalmentegliuomini(+1,6punti), mentre le femmine cresconosolodi0,3punti.Nonostantel’aumentodeglioccupatistranieridall’annodiav-viodellacrisifinanziaria,il2008(com-plessivamente 154 mila in più negliottoanni,pariaquasil’80%),ilrelativotasso di occupazione fa registrare unsaldonegativo(-4,4puntipercentuali),anchepiùfortediquellodegliitaliani(-3,7punti).I cittadini stranieri presentano unapartecipazione al mercato del lavoromaggioredegliitaliani,circostanzage-nerata sia dalla composizione per etàdella popolazione, come descritto nel

capitolosuiresidenti,siadallamaggioresigenza di mantenere attivo un per-messo di soggiorno (vincolato spessoproprio all’attività lavorativa) o, an-cora, non potendo fare affidamentosulle reti sociali locali di cui possonousufruireinativi.Nonostantetalimag-giori“flessibilità”lavorative,icittadinistranieri hanno subìto inmanierapiùintensa degli italiani la flessione deltasso di occupazione all’accentuarsidella crisi economica dal 2011, con-traendosidal63,5%nazionaledel se-condo trimestre del 2011 ai minimistorici del 57,1%del primo trimestredel 2015perpoi riprendersi nelle ul-timerilevazionisinoal60,4%delterzotrimestre del 2016. L’andamento deltassoperilMezzogiornorisultasimile:partendo dal medesimo secondo tri-mestredel2011,incuiiltassosicom-misuravaa60%, il tasso toccaunmi-nimonelterzotrimestredel2014conil50,5%perpoiriprendereacrescere

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lentamente.Ildatopiùrecente,riferitoal terzo trimestre del 2016, stima iltassodioccupazionedeicittadinistra-nierinelMezzogiornoal53,7%,ovveroancora6,3puntipercentualiinferiorialvaloreindicatoinpartenza(e7,6puntiin meno del picco massimo rilevatonellaprimaveradel2010)(Graf.1).Le principali conseguenze delle diffi-coltà economiche del recente periodo

sono evidenziate anche dall’anda-mento in crescita, sia per la compo-nentestranieracomeperquelladina-zionalitàitaliana,deltassodidisoccu-pazione(Graf.2).AfrontediunamedianelMezzogiornodeltassonel2010del11,6%pergli italiani (conunminimonel terzo trimestre di quell’anno a9,9%)edel9,5%perglistranieri(conun minimo nel primo trimestre a

8,5%), il tasso cresce rispettivamentesino al 18,9% (I/2014) e 19,1%(III/2014) per poi ridursi lentamentesino ai più recenti 14,2% e 17,1%(terzotrimestredel2016).Daeviden-ziarelasostanzialesimilaritàdeitassididisoccupazionenelMezzogiornotracittadini italiani e stranieri seppureconalcunilagtemporali.Ladivergenzanell’ultimo trimestre può indicare

40,0

45,0

50,0

55,0

60,0

65,0

70,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Italiani-Italia Stranieri-ItaliaItaliani- Sud Stranieri-Sud

5,0

8,0

11,0

14,0

17,0

20,0

23,0

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Italiani-Italia Stranieri-ItaliaItaliani- Sud Stranieri-Sud

Graf. 1 – Tasso di occupazione. Confronto italiani estranieri

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

Graf.2–Tassodidisoccupazione.Confrontoitalianiestranieri

Fonte:ElaborazionesudatiIstat

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come la ripresa attuale dell’economianazionaleagiscainprimabattutasullacomponente autoctona e, se si man-terràlacrescitastimata,sipuòpreve-dereuna ripresadel caloancheper iltassodidisoccupazionedeglistranierinelMezzogiorno,comegiàsirilevaperlo stesso indicatore nel Centro-NorddelPaese.1.2–Ulteriorieutiliinformazionisullapresenzastraniera, facendoadessori-ferimento alla Sicilia, possono desu-mersidall’analisideipermessidi sog-giorno rilasciati dalla competente au-torità a soggetti provenienti da Paesiextraeuropei.IdatidelMinisterodegliinterni contano al 1° gennaio 2016nellaRegione113.473permessi,corri-spondenti al 2,9% del complesso na-zionale (3.931.133 unità). Rispettoall’anno precedente, il dato registratonell’Isola mostra una crescita pari al

4,7%mentre,conriferimentoal2013,l’analogo valore si attesta al 14,1%.Non trascurabile appare la differenzariscontratatralaquotadeipermessidisoggiorno di lungo periodo registratainSiciliaequellarilevatanellaNazione,uguali rispettivamente al 41,2% e59,5%.ComegiàindicatonelRapporto2015adifferenzadeldatonazionalelaforte incidenza di permessi di sog-giornoapiùbreveduratanellaRegione(il58,8%)puòessereindicediunper-corsomigratorio non ancora definito,comeanchediundifficileinserimentonelmercatodel lavorodell’Isola(Tav.1).Più nel dettaglio, anche in relazionealla maggiore consistenza demogra-fica,leProvincechecontanoilmaggiornumero di stranieri con permesso disoggiornovalidosonoPalermo(21,7%del totale), Catania (20,5) e Messina(15,8)mentreRagusasicollocasubito

dietro,vantandoil13,6%delleautoriz-zazioniasoggiornareincomplesso.Ciòè probabilmente da collegare con lamaggiore dinamicità nel mercato dellavoro, soprattutto nel compartodell’agricoltura specializzata, rilevatanelterritorioibleo.Incoda,leProvincediAgrigento,CaltanissettaedEnnacheassorbonorispettivamenteil5,6,il5,3e l’1,4per centodella variabile inog-getto. Tra i permessi di soggiorno, laquota più consistente della compo-nenterelativaaquellidilungoperiodosiregistraaTrapani,53,3%,nonmoltodiscosto dal corrispondente dato na-zionale,mentresuperiorialvaloreme-dio regionale si mostrano le percen-tualicalcolateaMessina(47,3%),Sira-cusa(43,6)eRagusa(43,3percento).Per contro la più bassa immigrazionestrutturata si registra ad Agrigento(32,1%) e aCaltanissetta (31,5) (Tav.2;Graf.3).

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Tav.1–Permessidi soggiornodeicittadininonco-munitarial1°gennaio-Sicilia

Fonte: Ministero dell’interno, Archivio nazionale per-messidisoggiorno

Tav.2–Permessidisoggiornodeicittadininoncomu-nitariperclassidietàal1°gennaio-Sicilia

Fonte:Ministerodell’interno,Archivionazionalepermessidisoggiorno

Graf.3–Permessidisoggiornodeicittadininonco-munitarial1°gennaio2016pertipodipermesso

5.35014.738 9.421

4.315 4.100954 15.208 8.744 3.934 66.764

6.1149.836 8.454

2.040 1.885659 8.007 6.670 3.045 46.710

0%

25%

50%

75%

100%

Conscadenza Dilungoperiodo

Tav.1-Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitari(al1°gennaio)

TotaleCon

scadenza

Dilungo

periodo

Trapani 10.605 11.464 5.350 6.114 8,1 53,3Palermo 24.648 24.574 14.738 9.836 -0,3 40,0Messina 17.940 17.875 9.421 8.454 -0,4 47,3Agrigento 6.899 6.355 4.315 2.040 -7,9 32,1Caltanissetta 5.892 5.985 4.100 1.885 1,6 31,5Enna 1.571 1.613 954 659 2,7 40,9Catania 21.258 23.215 15.208 8.007 9,2 34,5Ragusa 12.822 15.414 8.744 6.670 20,2 43,3Siracusa 6.706 6.979 3.934 3.045 4,1 43,6Sicilia 108.341 113.474 66.764 46.710 4,7 41,2

Italia 3.929.916 3.931.133 1.592.698 2.338.435 0,0 59,5

*èlaquotapercentualedeipermessidilungoperiodosultotaledeipermessidisoggiorno

2015Quota%

LP*

Var.%

2015-2016

2016

Fonte:ElaborazionesudatiMinisterodell’interno

Tav.2-Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperclassidietà-1gennaio2016

Classedietà Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanis-setta

Finoa17anni 2.344 5.433 4.237 1.290 75218-24anni 2.054 1.935 1.411 1.187 95425-29anni 1.499 2.137 1.448 815 1.32130-34anni 1.220 2.951 1.830 725 1.00635-39anni 951 3.250 2.029 627 67640-44anni 837 2.583 1.869 461 43945-49anni 780 2.198 1.624 381 30350-54anni 698 1.694 1.300 297 23055-59anni 507 1.135 962 238 12160anniepiù 574 1.258 1.165 334 183Totale 11.464 24.574 17.875 6.355 5.985

Enna Catania Ragusa Siracusa Sicilia

Finoa17anni 325 4.462 3.755 1.595 24.19318-24anni 345 3.223 1.511 754 13.37425-29anni 236 3.246 1.508 725 12.93530-34anni 178 2.727 1.819 951 13.40735-39anni 156 2.401 1.773 842 12.70540-44anni 131 1.907 1.604 705 10.53645-49anni 95 1.757 1.308 500 8.94650-54anni 60 1.406 1.025 379 7.08955-59anni 34 963 569 210 4.73960anniepiù 53 1.123 542 318 5.550Totale 1.613 23.215 15.414 6.979 113.474

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La distribuzione dei permessi di sog-giorno per classe di età al 1° gennaio2016 mostra in Sicilia una maggioreconsistenzaperlafasciadiextracomu-nitarichenonhannopiùdi17anni(1immigratoogni5),all’internodeiqualistanno i ricongiungimenti familiari, leseconde generazioni e i sempre piùconsistenti minori non accompagnati.Inparitempoleclassiquinquennalidietàsuccessive,finoaquellaconpopo-lazione compresa tra i40e i44anni,calcolaconsistenzecompresetrail9,3el’11,8%delcomplesso,ribadendo,senecessario,lapeculiaritàdell’immigra-zione extracomunitaria, volta nellamaggiorpartedeicasiallaricercadiunlavoro.Pococonsistenti,conseguente-mente,ipesidellefascepiùanzianecheregistranoinsiemepocopiùdel23percento del totale dei permessi di sog-giornorilasciati.Ledinamicheappenariportate, si manifestano, seppure in

qualche caso con lievi differenze do-vuteallespecificitàdelterritoriodiri-ferimento,intutteleProvincedellaRe-gione(Graf.4).

In relazione alla nazionalità, le etniemaggiormenteinsistentiinSiciliasonoquelledei tunisini (quasi18milaal1°gennaio2016),deimarocchini(14.548

Graf.4–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperclassidietàesessoal1°gennaio2016-Sicilia

15.000 10.000 5.000 0 5.000 10.000 15.000

0-17 18-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59

60epiù

maschi

femmine

Fonte:Elaborazione sudatiMinisterodell’interno,Archivionazionaleper-messidisoggiorno

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unità)edeicingalesi(12.607),chein-siemerappresentanoquasiil40%de-gli extracomunitari presenti nella Re-gione.Rilevanteancheilnumerodial-banesi(6.904unità)edicinesi(6.902).Piùneldettaglio,imarocchinieicinesirisultano regolarmente distribuitisull’intero territorio, mentre concen-tratiinalcuneProvinceappaionoitu-nisini (TrapanieRagusa)e i cingalesi(Palermo, Catania e Messina). Le di-versetipologiediripartizionesulterri-torio,oltrechedipenderedagliaspettisociali e culturali in generale propridellevarieetnie,risentonodellepecu-liarioffertedilavorodiogniProvincia(Tav.3).Alcuneinformazioniinmeritoailavo-ratori extracomunitari. Attingendoall’Osservatorio sugli extracomunitaridi fonte INPS il complessodei lavora-torifornitidipassaportodinazionalitànoncomunitariacheoperanoinSiciliaammonta a 53.042 unità. Di queste,

Tav.3–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperclassidietàal1°gennaio-Sicilia

Fonte:Ministerodell’interno,Archivionazionalepermessidisoggiorno

Tav.3-Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitari-1gennaio2016

Principalinazionalità

Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta

Tunisia 5.328 1.718 755 688 335Marocco 1.078 2.484 3.450 1.579 1.353SriLanka 22 3.393 4.481 15 13Bangladesh 341 5205 297 197 119Albania 148 556 1.458 132 87Cina 710 1.388 975 589 347Filippine 25 1.579 2.514 49 12Ghana 133 2.351 11 153 54Senegal 270 165 222 461 100India 33 304 921 29 13Totale 11.464 24.574 17.875 6.355 5.985

Enna Catania Ragusa Siracusa Sicilia

Tunisia 163 905 7.263 787 17.942Marocco 361 1.272 1.393 1.578 14.548SriLanka 11 3.620 19 1.033 12.607Bangladesh 64 855 93 139 7310Albania 39 1.267 2.924 293 6.904Cina 150 1.794 490 459 6.902Filippine 88 603 35 125 5.030Ghana 40 180 107 61 3.090Senegal 73 792 148 106 2.337India 22 400 244 35 2.001Totale 1.613 23.215 15.414 6.979 113.474

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13.097 sono costituite da commer-cianti,il24,7percento,mentreirriso-rie sono le quantità registrate di arti-giani(343),lavoratoriparasubordinati(297) e autonomi in agricoltura (ap-pena153unità).Nelseguitosiconcen-trerà l’attenzione solamente sui lavo-ratori dipendenti, distinti per attivitànel settore privato agricolo, in quelloprivatononagricoloecomedomestici.È opportuno ricordare che l’archivioInpscontienedatisuicittadinidinazio-nalità non comunitaria in possesso diunlavoroesplicitamentedichiaratodaldatoredi lavorochenepaga i relativicontributi. Con queste premesse, allafinedel2015gliarchivi INPScontanoperisettorisuaccennati39.152posi-zionilavorativeapertepercittadiniex-tracomunitari, il 2,1% in più rispettoall’annoprecedente.Leposizionilavo-rative risultano corrispondenti a28.240 addetti a tempo pieno in un

anno.Quest’ultimovalore,standardiz-zato sulla base dei contributi raccoltidall’INPS da un dipendente tipo, rap-presenta ilnumerodei lavoratori teo-riciovveroquellichesisarebberoavutise i dipendenti avessero lavorato pertutto il 2015 a tempo pieno. La diffe-renza tra le posizioni aperte e il nu-meromedio di dipendenti rapportataallaprimaquantità,puòrappresentareuna indicazione sui livelli di utilizzo,nell’accezioneeconomica,dellamano-dopera extracomunitaria. Così co-struito, più elevato risulta tale rap-porto nel territorio di riferimentomeno impiegatastabilmenterisulta laforzalavorodioriginenoncomunitaria(Tav.4).L’occupazione di extracomunitari alledipendenzeinSiciliaconta13.602do-mestici(25,6%deltotale),13.488lavo-ratori nel settore privato agricolo(25,4%) e 12.062 (22,7%) in quellonon agricolo. Per queste ultime due

componenti nel settore privato agri-coloeextra-agricolo, rispettoall’annoprecedente si registra nell’Isola unacrescita dei dipendenti rispettiva-mentepariall’8,1eal4percento, in-crementicongiunturalichepotrebberorivelare anche nell’Isola, se non pro-prio una ripresa dell’economia localeuntimidosegnaledirisveglio.L’attivitàdidomesticopresentainveceunacon-trazione, per l’intera Regione, di 665unità degli occupati extracomunitari,pariadunaflessionerelativadel4,7%.Purcontenutainterminiassolutisievi-denzieràpiùoltrel’importanzadique-sta diminuzione nel contesto dell’of-fertadilavoroditalesettorechesem-bra collocarsi in un punto di svoltastrutturalesignificativo.TraleProvince,conriferimentoalset-toredegliaddettinelsettoreagricolo,aquelli del comparto non agricolo e aidomestici,Ragusavanta,afine2015,ilmaggior numero di extracomunitari

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regolarinelmercatodel lavoro, corri-spondente al 22%del totale siciliano,seguitadaPalermo(21,5%),CataniaeMessina (rispettivamente 17,1 e 16,5percento).Interminididistribuzionedeilavoratorifraisettoriquiconside-rati, emergono forti differenze infra-provinciali fra gli occupati alle dipen-denzenelsettoreagricolo,cherappre-sentanoaRagusaoltrel’84%dellepo-sizioni complessive sul territorio, a

Trapani, che misura un corrispettivoparial67,1eaSiracusa(54,6%),men-tre nelle altre Province tale quotaoscillatrail3,1%diPalermoeil27,2diCaltanissetta.LeProvincediPalermoeMessina,percontro,registranofraidi-pendentiincomplessounaprevalenzadi domestici (65,2%e 54,7%) eAgri-gentoeCaltanissettadiaddettinelset-tore extra-agricolo (rispettivamente49,5%e46,5%).

Con riferimento all’indice di utilizzodella manodopera non comunitariaprecedentementedescritto,particolar-mente rilevante appare nella Regionelaprecarizzazioneevidenziatanelset-toreagricolo(47,9ilvaloredell’indica-tore), invero caratterizzato dall’alter-nanzatraperiodidilavoro(aratura,se-mina,raccolta,potatura)eperiodidiri-poso. Tale instabilità occupazionale èancora più evidente a Trapani (70%l’indice)cheassociaallaelevatavoca-zione agricola tipologie di cultivar(vite,olivo)chesubisconol’alternanzaappenadescrittamentreaRagusa,al-trettanto dedita all’agricoltura, il va-lore dell’indicatore scende al 45,6%evidentemente influenzato dalla spe-cializzazione raggiunta e dalla praticadellecoltivazioniinserrachenecessi-tano di una assistenza continua. Piùstabili appaiono, sia nella Regione incomplessosianelleProvince,leperfor-mancerelativeaglialtrisettori(Tav.5).

Tav.4-Lavoratoriextracomunitaridipendentipersettorediattività-Anno2015

NumeroNumeromedioannuo

NumeroNumeromedioannuo

NumeroNumeromedioannuo

NumeroNumeromedioannuo

Trapani 2.162 648 889 606 171 133 3.222 1.387Palermo 258 122 2.672 2.150 5.483 4.917 8.413 7.189Messina 550 309 2.379 1.847 3.541 3.032 6.470 5.188Agrigento 279 137 593 468 326 279 1.198 884Caltanissetta 218 118 373 280 211 181 802 579Enna 103 59 161 112 158 136 422 307Catania 835 493 2.937 2.303 2.905 2.547 6.677 5.343Ragusa 7.273 3.954 1.023 758 340 284 8.636 4.996Siracusa 1.810 1.187 1.035 789 467 391 3.312 2.367Sicilia 13.488 7.028 12.062 9.312 13.602 11.900 39.152 28.240Italia 131.250 74.274 1.072.556 878.076 406.912 356.663 1.610.718 1.309.013

Territorio

Settoreprivatoagricolo

Settoreprivatononagricolo Domestici Totale

Tav.4–Lavoratoridipendentipersettorediattività-Sicilia

Fonte:Inps,Osservatoriostatistico

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Ladistribuzioneper sessodei lavora-tori extracomunitari alle dipendenzenei soli settori privato agricolo, nonagricolo e domestici,mostra in Sicilianel 2015 una preminenza di uomini,26.847 unità contro le 12.305 donne.Deiprimiil45percentoèoccupatonelcomparto agricolo e il 34,1 in quellononagricolo,mentreperlefemminelaquotapiùconsistentedelle lavoratricisiregistranelsettoredeiserviziperla

casa(7.895unità,parial64,9percentodelle occupate in complesso). In ter-minidinumeromedioannuodioccu-pati,sicontanoinparitemponellaRe-gione18.453maschie9.788femmine,mentreconriferimentoairedditiper-cepiti l’importomedio annuo è pari a7.618europergliuominiea6.713perledonne.Inognunodeitresettoriquiconsiderati,ilsalariodeiprimisupera

quello delle seconde, con una diffe-renzamassimadioltre1.650eurore-gistrata nel settore privato non agri-colo.Incomplesso,inmediaannua,unuomo percepisce un reddito del 13,4per cento maggiore del corrispettivofemminile(Tav.6).Adulterioredettaglio,delle39.152po-sizioni lavorative aperte in Sicilia nel2015 presso l’archivio dei lavoratoridipendenti, 19.456 unità provengonodall’Africae13.447dall’Asia.Insiemeidue continenti vantano oltre l’84 percentodeglioccupatiextracomunitariincomplessocaratterizzando,seppurconforti differenze interne, le due areecometerritoriafortedinamicaemigra-toria.Non irrilevante inquestoconte-sto la quota dei provenienti dall’Eu-ropa(5.109unità,parial13percento),mentre praticamente nullo, solo 8unità,ilcontributofornitodall’Oceania.

Tav.5–Lavoratoridipendentipersettorediattività-Sicilia

Fonte:Inps,Osservatoriostatistico

Differenzapercentualetrailnumeromediodeilavoratorieilnumerototale

Territorio Settoreprivatoagricolo

Settoreprivatononagricolo

Domestici Totale

Trapani 70,0 31,8 22,2 57,0Palermo 52,7 19,5 10,3 14,5Messina 43,8 22,4 14,4 19,8Agrigento 50,9 21,1 14,4 26,2Caltanissetta 45,9 24,9 14,2 27,8Enna 42,7 30,4 13,9 27,3Catania 41,0 21,6 12,3 20,0Ragusa 45,6 25,9 16,5 42,1Siracusa 34,4 23,8 16,3 28,5Sicilia 47,9 22,8 12,5 27,9Italia 43,4 18,1 12,3 18,7

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Fragliextracomunitariafricanieasia-ticiilpesopiùrilevanteèpropriodellacomponentemaschilecheregistraper-centualirispettivamenteparial79eal63,6percento,manodoperaprobabil-mente impegnata nei lavori piùpesanti.Fraglieuropeilaquotadeima-schièprossimaaquelladellefemmine,

mentrefraiprovenientidalcontinenteamericanosicontano7donneogni10immigrati.Considerando ladistribuzioneperetàdegliextracomunitaripresenti inSici-lianel2015,qualunquesiailterritoriodiprovenienzaeilgenere,laclassedietà maggiormente rappresentata è

quelladei30-39enni, cuiseguequelladei 40-49enni, mentre marginali ap-paionointalsensogliapportidegliul-trasessantenniedeiragazzifinoa19anni. Ciò ad ulteriore dimostrazionedellespecificitàdeglispostamenticon-centrati nelle classi di età dei giovaniadulti,effettuatiinmaggiorpartenellasperanza di un futuro lavorativo mi-gliore.È altresì osservabile che fra i prove-nienti dal continente africano il 32,2percentosistanziaaRagusa,il16,9nelCapoluogodiRegionee il14,4%nellaProvinciadiTrapani.Marginaliicorri-spettiviregistratinelleProvincepiùin-terne, Agrigento (4,3), Caltanissetta(2,8) e Enna (1,3 per cento). Interes-santeappareildiversopesofralePro-vinceassuntodaimaschi rispetto allefemmine.APalermo,adesempio,siri-levano l’11,6 per cento degli africanidell’Isolacontroil36,9percentodelle

Tav.6–Lavoratoriextracomunitarialle dipendenze inSicilia.Anno2015

Fonte:Inps,Osservatoriostatistico

Tav.6-LavoratoriextracomunitarialledipendenzeinSicilia-anno2015Tipologia Numero Numeromedio

annuoImportomedioannuo(euro)

Delsettoreprivatoagricolo 12.076 6.336 5.861,41delsettoreprivatononagricolo 9.154 7.144 10.444,68Domestici 5.617 4.973 6.788,51Totale 26.847 18.453 7.618,14

Delsettoreprivatoagricolo 1.412 692 5.355,55delsettoreprivatononagricolo 2.908 2.168 8.785,90Domestici 7.985 6.928 6.214,13Totale 12.305 9.788 6.723,38

Delsettoreprivatoagricolo 13.488 7.028 5.808,46delsettoreprivatononagricolo 12.062 9.312 10.044,77Domestici 13.602 11.900 6.451,32Totale 39.152 28.240 7.336,93

Maschi

Femmine

Totale

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africane, mentre a Ragusa la preva-lenzasiribalta,calcolandoil37%degliuomini e il 14,2 delle donne in com-plesso.Seppurmenoconsistenti,diffe-renze rilevanti fra i due generi si evi-denziano inogniProvincia, a indicareprobabilmente una emigrazione chespessoriguardaunasolapersonaepiùraramentel’interonucleofamiliare.Iprovenientidalcontinenteamericanosi concentranosoprattuttoaPalermo,30,6percento,aCatania,23,9eaMes-sina,17,8percentoemostrano,diver-samentedaquantorilevatopergliafri-cani, percentuali di insediamento inogniterritoriosimiliframaschiefem-mine. Inquesto caso, verosimilmente,l’emigrazioneavvieneincoppia.Consi-derazioni analoghe a quanto eviden-ziatopergliextracomunitaridiorigineamericanavalgonoanchepergliasia-ticieglieuropei.Riguardoaisettoridioccupazione,dei19.546africaniregistratinell’Isolanel

2015 come lavoratori dipendenti nelsettore privato, 10.721 lavorano inagricoltura (54,9 per cento), 4.811sono addetti nell’industria (24,6) e larestanteparteèimpiegatacomedome-stico. Fra gli addetti in agricoltura il94,5per centoè costituitodamaschi,mentresolofraglioccupatineiserviziperlacasaèpiùmarcatalapresenzadidonnecheincidonosulcompartoperil68,4percento.Iprovenientidalconti-nenteamericanosonopercontropre-valentementeoccupatinelsettorepri-vato non agricolo (60,5 per cento deicasi) e, seppur con rapporto minore,come lavoratori domestici (33,7) econtanoinognisettoreunaprevalenzadi donne. Gli asiatici, infine, lavoranoprevalentemente come addetti ai ser-viziperlacasa(60percento)enelset-torenonagricoloemostranounivoca-menteprevalenzedi generemaschile.

Inpari tempo, alnettodipocheecce-zioni,leosservazionisuriportatesonovalideinogniProvinciasiciliana.Tra i lavoratori dipendenti stranieri,particolare rilevanza assumono quelliprovenienti dai cosiddetti “nuovi”Paesi dell’Unione europea (Bulgaria,Croazia,Estonia,Lettonia,Lituania,Po-lonia,RepubblicaCeca,RepubblicaSlo-vacca,Romania, SloveniaeUngheria),che, non avendo l’esigenza di richie-dere in Italia un permesso di sog-giorno,vengonorilevatidall’INPSme-diantel’iscrizioneinunappositoregi-strodell’osservatorio.Nel2015questacomponente contava in Sicilia 30.600posizioni lavorative aperte, il 43,7%dellequaliconcentratenelsettorepri-vatoagricolo,il33percentoinquellononagricoloelarestanteparte(23,3)

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addetti alle attività di serviziodomestico.Interessanteapparelacon-centrazione di questa manodoperanellaProvinciadiRagusa,cheospitail20,5percentodell’interacomponente.Tra leNazioni di provenienza, premi-nente appare la cittadinanza rumenacherappresentaoltreil90%dellapo-polazioneinoggetto,seguitaadistanzadalla polacca, con appena il 6,4 percento. In termini di distribuzione sulterritorio, uniforme appare l’alloca-zione dei rumeni nelle Provincedell’Isola, probabilmente avvantag-giatadaunapresenzaormai radicata,mentrepiùconcentratasualcuniterri-tori simostraquelladeipolacchi (so-prattuttoaRagusaeaSiracusa) (Tav.7).Le posizioni lavorative delle femminesuperano di poco quelle dei maschi:quasi16milaafrontedi14,7mila.Ladi-stribuzione settoriale però risulta

Tav.7–Lavoratoricomunitarideipaesidell’Estdipendentiperset-torediattivitàeperProvincia.Anno2015-Sicilia

Fonte:Inps,Osservatoriostatistico

Tav.7-Lavoratoricomunitarideipaesidell'estdipendentipersettorediattività-Anno2015

Settoreprivatoagricolo

Settoreprivatononagricolo Domestici Totale

Trapani 1.781 1.193 744 3.718dicuiPolacchi 14 32 15 61dicuiRomeni 1.762 1.125 727 3.614

Palermo 452 1.616 1.915 3.983dicuiPolacchi 5 112 123 240dicuiRomeni 445 1.366 1.781 3.592

Messina 626 2.121 1.163 3.910dicuiPolacchi 53 271 163 487dicuiRomeni 551 1.736 988 3.275

Agrigento 1.304 728 457 2.489dicuiPolacchi 7 54 14 75dicuiRomeni 1.294 650 440 2.384

Caltanissetta 1.254 499 382 2.135dicuiPolacchi 6 15 6 27dicuiRomeni 1.245 475 374 2.094

Enna 329 217 290 836dicuiPolacchi 4 6 8 18dicuiRomeni 324 208 281 813

Catania 1.721 2.031 1.225 4.977dicuiPolacchi 19 178 94 291dicuiRomeni 1.591 1.681 1.002 4.274

Ragusa 4.959 764 550 6.273dicuiPolacchi 181 84 75 340dicuiRomeni 4.766 660 473 5.899

Siracusa 949 935 395 2.279dicuiPolacchi 85 201 147 433dicuiRomeni 837 677 238 1.752

Sicilia 13.375 10.104 7.121 30.600dicuiPolacchi 374 953 645 1.972dicuiRomeni 12.815 8.578 6.304 27.697

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molto diversa con l’occupazione ma-schileconcentratanelsettoreagricolo(il60,6%degliiscritti)epressochénonimpiegati nel settore domesticomen-tre le femmine occupano prevalente-mentetalesettore(il42,7%)marisul-tano più equamente distribuite ancheneglialtriduecomparti(Tav.8).

Dalle informazioni dell’OsservatorioInps i cittadini comunitari di Paesidell’Est ricevono di norma importimediannui inferioriaicittadiniextra-comunitari, tranne nel settore nonagricolo in cui il valore è solo legger-mentepiùalto.Questoperòèlasintesidi due valori molto discordi per ge-

nere: ledonnedell’EstEuropaguada-gnano infatti consistentemente menodelle donne extracomunitarie mentreper gli uomini accade esattamente ilcontrario.Come segnalato nel rapporto prece-dente la flessionenelle attivitàdome-stiche segna una inversione rispettoall’andamentotendenzialmenteincre-scita mantenuto dalla mano d’operadeicittadininonitalianiintutteleatti-vità.Nel2015inSiciliaidipendentiinattivitàdomesticherisultanocomples-sivamente34.868dicui12.343italianie i restanti22.525stranieri.Diquestiabbiamo evidenziato già che 13.602sonoextracomunitarie7.121cittadinideiPaesidell’EstEuropaappartenentiall’Unione(ladifferenzadi1.802unitàfariferimentoacittadinidell’Ue).Ilva-loredeglistranieripresentaperilterzoanno consecutivo, una flessione dai29.365 unità del 2012: in complesso6.840posizionilavorativeinmenopari

Tav.8–Lavoratoricomunitarideipaesidell’Estdipendentipersettorediattivitàepergenere.Anno2015-SiciliaTav.8-LavoratoriEuropadell'EstalledipendenzeinSicilia-anno2015Attività Numero Numeromedio

annuoImportomedioannuo(euro)

Delsettoreprivatoagricolo 8.909 3524 4.429,95delsettoreprivatononagricolo 5.455 3613 12.337,37Domestici 332 255 5.188,85Totale 14.696 7.393 7.382,24

Delsettoreprivatoagricolo 4.466 1780 4.410,73delsettoreprivatononagricolo 4.649 3229 7.734,27Domestici 6.789 5501 5.517,10Totale 15.904 10.510 5.854,53

Delsettoreprivatoagricolo 13.375 5.305 4.423,53delsettoreprivatononagricolo 10.104 6.842 10.219,41Domestici 7.121 5.756 5.501,80Totale 30.600 17.903 6.588,23

Maschi

Femmine

Totale

Fonte:Inps,Osservatoriostatistico

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adunaflessionedel23,3%.Questacon-trazioneèrilevabileanchealivellona-zionale in cui nel 2012 l’Inps contava821.368posizionilavorativee672.194(oltre149milaunitàinmeno).Afrontedi questa contrazione la componentedei connazionali iscritti nel casellariodell’Istitutocrescecostantementepas-sando,facendoriferimentoaidatisici-liani,dai9.950del2012ai12.343del2015, una crescita cumulata del 24%(perl’Italiasiosservaunandamentosi-milareanchesecondinamicapiùlenta:+14,3%neltriennio).Alnettodelleposizioni lavorativechecambianoclassificazioneinquantoiti-tolari acquisiscono la nazionalità ita-liana,echerappresentanoancoraunaquota risolutamente contenuta, i datisembrano corroborare l’ipotesi avan-zata nel rapporto dell’anno scorso diunpossibilesegnalediunatrasforma-zionestrutturaledelsettore,ovverodiun diverso approccio nelmercato del

lavorodomesticoedellacuraallaper-sonaconunapossibiletrasformazionenella domanda (le famiglie ricercanonuovamente personale italiano) enell’offerta(iconnazionali“tornano”aproporsicomeaddettiperiserviziallacasaeallacura).1.3 –Una terza fontedi dati cheper-mettediottenerevalorialivelloregio-naleèilcasellariodeilavoratorigestitodall’Inail. Gli assicurati nati all’esterorisultano, alla fine del 2015, in Sicilia103.887.lamaggioranzadiessirisultanato in Europa (59mila). Quasi unquarto dei lavoratori è di origine ru-mena (25.565) a confermadella fortepresenza regolaredi questa comunitànell’Isola. Tra i cittadini europei spic-canoisoggettinatiinGermania(quasi12mila). Il dato deve essere letto conmolta cautela in quanto la classifica-zionedell’Inail fariferimentoalPaese

dinascita enondirettamenteallana-zionalità dell’assicurato. Questo com-porta che Paesimete della prima on-datamigratoriadegliitalianichehannopoisperimentatounamigrazionediri-torno,comeappuntolaGermania–maanchelaSvizzerailcuicasellarioInailconta5.643posizioni–possonorisul-tare sovrastimati rispetto all’osserva-zionedegli“stranieri”,potendocontarein tale categoria cittadini italiani natiall’estero(Tav.9).Piùvalidopuòesserelettoildatorife-rito ai lavoratori nati in Tunisia(11.749,pariall’11,3%degliiscritti)einMarocco (4.424 unità) che rappre-sentanoleprincipalicomunitàafricanenella Regione. L’ampio divario tra leduecomunitàpresentenell’archiviori-spetto alla presenza dei cittadini deiduePaesi,èdeterminatodalladiversacollocazione nel mercato del lavoro

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delle due comunità, più attivi alle di-pendenzeiprimi,maggiormentededitialcommercioisecondi(Graf.6).

Le posizioni assicurative di nuovi as-suntinel2015sonostatequasi10mila,anche in questo caso nella maggiorparte detenute da cittadini rumeni(3.687). I nuovi assunti sono anchesoggettinatiinGermania(708)einTu-nisia(543)maemergonoPaesidiversisoprattutto del centro Africa: Gambia(380), Senegal (355), Nigeria (284) eMali(245)(Tav.10).

Seinuoviassicuratihannorappresen-tato il 10,6% degli iscritti nel com-plesso,lacrisidegliultimiannihapro-dottounforteturnovernelleposizionilavorative.Idatidicuidisponiamononpermettono di disaggregare le posi-zioni per nazionalità ma evidenzianoper un verso la forte compensazionenella chiusura di posizioni lavorativerispettoallenuoveassunzioni,compu-tandoilsaldotraesseasolo410unità,

Tav.9–Cittadininatiall’esteroas-sicurati all’INAIL nel corso del2015-SiciliaTav.9-Cittadininatiall'esteroassicuratiall'INAILnelcorsodel2015

Numero Comp.%Sicilia

Europa 59.035 56,8Romania 25.565 24,6Germania 11.935 11,5Svizzera 5.643 5,4Albania 4.020 3,9Polonia 2.170 2,1Francia 2.125 2,0

Africa 24.640 23,7Tunisia 11.749 11,3Marocco 4.424 4,3

Asia 11.765 11,3SriLanka 3.875 3,7

Bangladesh 2.168 2,1Cina 1.984 1,9

Filippine 1.848 1,8America 7.125 6,9Oceania 694 0,7Apolidi/Nonclassificato 628 0,6Totale 103.887 100,0

Nazioni

OccupatiNetti

Graf. 6 – Le prime 12 nazionalità di occupati iscritti nel registrodell’INAIL.Anno2015-Sicilia

24,611,511,3

5,44,33,93,7

2,12,121,91,8

RomaniaGermaniaTunisiaSvizzeraMaroccoAlbania

SriLankaBangladesh

PoloniaFrancia

CinaFilippine

Fonte:RielaborazionedatiCentroStudieRicercheIDOSsudatiINAIL

Fonte:RielaborazionedatiCentroStudieRicercheIDOSsudatiINAIL

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peraltroversocomesolo il compartoagricolohasegnatounvalorepositivo.Infine sembra rilevante far notare lapreponderanza di posizioni nellaclasseincuinonrisultaindicatounset-tore lavorativo.Tale“carenza”dell’ar-chiviopotrebbedipenderedallascarsaqualitàdelledichiarazionidapartedeidatoridilavoromapotrebbeessereunsegnalatorediposizioninonadeguata-mente regolamentate e manifestarepossibilisituazionidilavorononrego-lare.Idatidisponibilinonpermettonounamaggioranalisidel fenomenomatali posizioni rappresentano oltre10mila individui (il 10,2% delle posi-zioni assicurative) e hanno costituitopraticamentel’interaquotadidenuncedinuoviassuntinel2015(ilsaldosiat-testaa+1.713registrazioni)(Tav.11).ripresa economica resta a ancora de-bole,soprattuttoinunaRegionecomelaSiciliaascarseattivitàadaltovalore

aggiuntoeconunmercatodisboccoin-ternazionale.La crescita commisurataal2,1%peril2015eaunoscarno0,6%peril2016,secondoleprevisioniPro-meteia, comporterà ancora un’insuffi-cienteimpattosulmercatodel lavoro.Ilbuonandamentooccupazionaledeglistranieri, facendo riferimento all’in-teroMezzogiorno,nonrisultacompen-satodaunamaggiorepartecipazioneallavoro:laleggeracrescitadeltassooc-cupazionale del 2015non sembra so-stenutanell’anno incorso,mentre tralapopolazionestranieracontinuanoacrescereiNeet(personedi15-29annisenza un lavoro né impegnati in uncorso di formazione) toccando nel2015perilMezzogiorno,ilvaloremas-simodi44,7%,con ildatoper le fem-minechesuperail50percento(51,1)mentrerisultapiùcontenutoperima-schi(37,5%).

Tav. 10 – Cittadini nati all’esteroassicurati all’INAIL nel corso del2015-SiciliaTav.10-Cittadininatiall'esteroassicuratiall'INAILnelcorsodel2015

Numero Comp.%Sicilia

Europa 5.809 58,1Romania 3.687 36,9Germania 708 7,1Albania 253 2,5Svizzera 167 1,7

Africa 2.712 27,1Tunisia 543 5,4Gambia 380 3,8Senegal 355 3,6Marocco 286 2,9Nigeria 284 2,8Mali 245 2,5

Asia 926 9,3SriLanka 174 2,2

Bangladesh 215 1,7Pakistan 173 1,7

America 457 4,6Oceania 13 0,1Apolidi/Nonclassificato 78 0,8Totale 9.995 100,0

Nuoviassunzionidinatiall'esteroNazioni

Fonte: Rielaborazione dati CentroStudieRicercheIDOSsudatiINAIL

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Purtroppononsidispongonodatisullatipologiadioccupazionestandard,ov-veroquellaatempopienoeduratanondeterminata,perglistranierialdisottodel dato nazionalema, se questo puòessere considerato significativoancheperilSud,èdarilevarecomeilavora-toristandardhannopresentatounleg-gero incremento nel 2015 (+0,4%) aconferma del miglioramento auscul-tato nel corso dell’anno, crescita chenoncompensaperòlefortitrasforma-zionidelmercatodal2008:laquotadioccupatistandardèpassatadal77,0al

73,4 per cento. In questa amplifica-zione della “flessibilizzazione” del la-vorolecomponentipiùdebolipossonotrovaremaggioridifficoltàarestarenelmercato produttivo. I dati analizzati,tratti da tre diverse fonti statistiche,Ministerodell’interno,InpseInail,for-niscono elementi di riflessione legatiobbligatoriamente agli universi stati-sticidaciascunodiessiosservatiecon-tenuti principalmente nella parteemersadellavorodeglistranieri.Nonèignotol’articolarsidiquestafasciade-boledipopolazionetrale“sceltevolon-tarie”equelle“obbligate”chepossono

farslittarenellavorogrigiomolteatti-vità svoltedastranieri, soprattuttosesoggetti alla esigenza del manteni-mentodeititolidisoggiornoattivi.Ciòsi riflette sulla (im)possibilità di sce-gliereunlavoro:l’Istatstimacheil41%degli stranieri svolge un lavoro nonadeguatoallapropriaistruzione.Nonèuncasochelefamiglieinpovertàassoluta,indicatecomequellefamigliecapacidiunaspesaperconsumi infe-rioreall’acquistodiunpanieredibenie servizi che, nel contesto italiano, èconsideratoessenzialeaunostandarddi vita minimamente accettabile, ri-sultaparticolarmentediffusatralefa-miglie straniere. L’Istat stima che il28,3%dellefamigliecompostedastra-nieri si trovi inuna condizionedipo-vertà assoluta,mentre per le famiglieconcomponentiitalianilapercentualesi colloca al 4,4%. Inoltre la povertàcolpiscemaggiormentelefamigliecon

Tav.11–Cittadininatiall’esteroassicuratiall’INAILnelcorsodel2015persettorediattività-Sicilia

Fonte:RielaborazionedatiCentroStudieRicercheIDOSsudatiINAIL

Tav.11-Cittadininatiall'esteroassicuratiall'Inailnelcorsodel2015persettorediattività-Sicilia

Attività Occupati** Nuoviassunti** Saldioccupazionali*Agricoltura 22,0 26,5 148Industria 15,1 10,2 -299Servizi 52,7 49,3 -1.152Nonclass. 10,2 14,0 1.713Totale 103.887 9.995 410*valoriassoluti; ** totaleinvalore,settoriincomposizionepercentuale

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minorie,data la composizionedemo-grafica delle famiglie straniere, l’inci-denzadipovertàassoluta fra iminoristranieri è oltre sei volte quella regi-strata fra iminori italiani (rispettiva-mente43%e7,1%).Idatiriportati inconclusione fanno riferimento o allamedianazionaleoallaripartizionedelMezzogiorno,mamostranouna facciadel“problemalavoro”che,seppureav-vertito e gravosoper tutti, inpartico-lareperlefascepiùgiovanidellapopo-lazione, risulta particolarmente esa-cerbato per i nuovi residenti ancoranoncittadini,imigranti.

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IMPRENDITORIAMIGRANTEdiCarmeloArezzo

(Presidentedell’AssociazioneLiberaUniversitàdegliIblei“NunzioLeggio”-Ragusa)

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Il fenomeno dell’imprenditoria stra-niera è certamenteun fenomenopar-ticolarmentecomplesso,siaperladif-ficoltàneldisporredivaloriquantita-tivi precisi, sia per l’interpretazione,carica di luci e di ombre, che di essopuòessere fornita. Infatti esso sipre-senta come una moneta dalla doppiafaccia.Suunversopuòessererilevatalavogliadiriscattoediintraprenden-zachespronagliimmigrati,sorrettidaunadomandacheemergesiadaicon-nazionaliper ibenitradizionalisiadaparte di un consumatore autoctonoattratto da consumi non consueti.Sull’altro verso è possibile vedereun’espressione della precarizzazionedel lavoro degli immigrati, che trovadifficoltà di accesso ad un lavoro di-pendente. Inoltre lanecessitàdiman-tenereinognicasoattivoildocumen-to legale di residenza sul territorio, ilpermessodi soggiorno,potrebbe rap-presentare un incentivo a realizzare

imprese di “sussistenza” finalizzateprincipalmente a tale scopo. Peraltronon è irrilevante ricordare come lenorme amministrative vigenti renda-nopiùdifficileopiùcomplicato,avol-te impossibile, l’accesso a specificheattivitàdi impresa.Anch’essedovreb-bero,pertanto,esseretenuteinconsi-derazione in una analisi che cerchi dicomprendere non solo cosa fanno glistranieri ma cosa potrebbero (o vor-rebbero) fare all’interno del nostrosistemaeconomico.Non c’è dubbioperò che la diffusionedelle imprese, anche se spesso comemicroimprese, avviate da lavoratoriimmigrati contrassegna una evidentevolontàacercarestradechelisottrag-ga alla marginalità sociale ed econo-mica, un percorso che affianca, quasinecessariamente, l’inserimento nel si-stemaeconomicoe culturaledelle so-cietàriceventi.

In premessa sembra anche utile evi-denziare un limite intrinseco dei datiutilizzati.L’archivioinfattipermettediidentificarenonlanazionalitàdelsog-getto bensì il suo luogo di nascita.Questo può comportare un certo so-vradimensionamento delle impresestranierecontandotraesseancheiti-tolari italiani nati all’estero. I dati so-no, comunque, certamenteconsistentiesignificativivistelepossibilitàdier-roregeograficamentecontenute,comepossonoessereilconsideraresvizzeroolibicoilfigliodiunemigrante.Ècresciutoanchenegliannidellacrisiil numero di immigrati che hannoapertoun’impresa in Italia:neidodicimesi del 2015 le imprese individualiaperte da cittadini nati fuoridall’Unione europea sono aumentatediquasi23.000unità,portandoiltota-lediquesterealtàasuperarelaquotadi350.000,il10,9%ditutteleimpre-seindividualioperantinelnostroPae-

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se. Cinque anni fa, a fine 2010, erano100.000 inmeno. Il dato peraltro as-sume ancoramaggior significato con-siderando che il saldo complessivodelleimpreseindividualièstatoparia-0,1%. La presenza di piccoli impren-ditori extra-Ue si rivela particolar-mente significativa nelle attività arti-giane:oggisonooltre120.000,unter-zo di tutte le micro-aziende di immi-grati con forte specializzazioni in set-tori economici quali i servizi alle im-prese (dove il 23% è extra-Ue), ilcommercio (16,4%) e le costruzioni(15,2%).Lamappadellaloropresenzasul territorio vede ai primi posti To-scana,Lombardia,LiguriaeLazio(tut-te con una rappresentanza di micro-imprese di immigrati superiore al15% del totale delle imprese indivi-dualiregionali)conPratoche,dall’altodel 40,9% di imprese individuali conpassaportiextra-Ue,siconfermalaca-

pitale virtuale dell’imprenditoria im-migratainItalia.Una considerazione generale che ri-guardaanchelaSiciliaèchenelcorsodegliultimianni,dal2011al2015, lacrescitadiattivitàartigianeintestaadimmigrati ha registrato un aumentodell’8,3%, fenomenochehapermessodi frenare la cadutadel compartocheharegistratonelcomplessoundecre-mentonell’ordinedel-7,8%.Anchesepiùdellametàdeltessutoimprendito-riale artigiano immigrato resta com-postodaimpresespecializzateinlavo-ri di muratura ed imbiancatura, ap-pannaggio storicamente di rumeni,albanesiemarocchini,quellochesor-prende positivamente e apre scenaridi sviluppo nuovi nella diffusionedell’imprenditoria immigrata nel Pae-seèlacrescenteattenzionedegliarti-giani extra-Ue per le attività di sarti,parrucchieri, gestori di takeaway, pa-nettieri, settori nei quali si registra la

commistione tramodalità tradizionalitipicamente “italiane” di gestione ditaliserviziconl’inserimentodimoda-litàecaratteristichecheappartengonoinveceadaltreculture,maattraversoiquali si ha anche la risposta alla do-mandadiservizicheprovengonodallacrescenteporzionedipopolazionere-sidenteprovenientedaaltriPaesi.Anche la Sicilia sta avviandosi chiara-mente, infatti,versoquelledistinzionidelle attività gestite da stranieri pre-senti nei territori dove l’emigrazioneha una storia molto più lunga. Ritro-viamoinfattianchenell’Isolaleimpre-se tipicamente “etniche”, che rispon-dono ad una domanda specifica dellacomunitàdiorigine,comecertieserci-zidell’abbigliamentoodivideoe libriin lingua, ma anche, sempre comeesempio, le macellerie che offronocarnehalal, sinoallacommistionedo-vuta o alla “occidentalizzazione”dell’impresa, sipensi aipiccoli super-

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mercaticheoffronoaccantoaiprodot-ti tipici dei paesi di origine i prodotticomunementeconsumatidairesidentiitaliani,sinoall’attrazionediconsuma-torieterogenei,quellecheilsociologoAmbrosini, rielaborando la tipologiaproposta da Martinelli, ha definitocomeimprese“esotiche”,cheincorpo-rano un “contenuto culturale esotico”ma lo inseriscono insistemidiconsu-mo accolti e anche ricercati dagli au-toctoni e, ad esempio tipico, possonoessereindicatiivenditoridikebabedicibodastrada.Le indicazioni quantitativesull’evoluzione della presenzadell’impresa straniera in Sicilia evi-denzianounsignificativoaumentonelcorsodell’ultimotriennio,crescitachesi può considerare sostanzialmenteequilibratasull’interoterritorioregio-nale, sia pure con alcune differenzia-zioni che proveremo a segnalare conriferimentoalleformegiuridichescel-

teper l’impresae in relazionealladi-stribuzione su base provinciale. Dal2011al2015ilnumerodelle impresestraniere registrate in Sicilia passanoda22.843a27.766conunincrementopercentualeparia+21,6%.Nellostes-soperiodoinItalial’incrementoèparia96.688impreseinpiùel’incrementoper portare al totale di 550.717 im-preseèparial21,3%econriferimen-toall’areadelPaesechecomprendeilSud e le Isole l’aumento è pari al27,2%.NelladistribuzioneperProvin-ciainassolutoilvalorepiùaltoèquel-lochesiregistraaPalermocon8.320imprese registrate alla fine del 2015,seguita da Catania (4.790), Messina(3.716), Agrigento (3.011), Ragusa(2.310), Trapani (1.944), Siracusa(1.859), Caltanissetta (1.195) e Enna(621). Nello stesso periodo le societàdicapitaledefinite“straniere”passanoin Sicilia da 1.516 a 2.103 con un in-cremento di 577 società, le società di

personeda 686 a 727, le ditte indivi-dualida20.171a24.341elecoopera-tiveda400a514.Esaminando in dettaglio la distribu-zione nel 2015 per forma giuridicadelle impresestraniere inSicilianellesingoleProvince,perquanto riguardale società di capitale, il dato più rile-vanteèoffertodaCataniacon479im-prese societarie registrate, seguita daPalermo(335),Messina(293),Siracu-sa (221), Agrigento (218), Ragusa(201), Trapani (189), Caltanissetta(118)edinfineEnna(49).Questagra-duatoriaèinunacertamisuradiversaper lesocietàdipersonechesidistri-buisceconintestaPalermo(170),se-guitadaCatania(127),Messina(112),Trapani (99), Agrigento (77), Ragusa(60), Siracusa (45), Caltanissetta (24)edEnna(13).Nelle imprese individuali, dove mag-giore è l'incidenza tra le imprese“straniere” delle imprese extra-Ue, la

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graduatoria in valori assoluti delleprovince siciliane va dalle 7.703 im-prese della Provincia di Palermo alle548 di Enna, passando da Catania(4.066), Messina (3.204), Agrigento(2.633), Ragusa (2.023), Trapani(1.605), Siracusa (1.545) eCaltanissetta(1.014).Ladistribuzioneperstatodinascitaedi provenienza degli imprenditoristranieri individuali vede nel 2015comepiùpresentenellageografia im-prenditoriale siciliana il Marocco con5.013imprenditori,dicuioltrelametàconcentratitraPalermoeMessina,se-guito dal Bangladesh con 3.586, peroltrel'80%dislocatinellaProvinciadiPalermo, dalla Cina con 2.303 distri-buitiunpo’intuttoilterritoriosicilia-no ma con una maggiore presenza aCatania, dalla Tunisia con 1.293 (deiqualiquasiil50%sicollocatraPaler-moeRagusa),edalSenegalcon1.108,

comunità quest’ultima particolarmen-tepresenteaCatania(Tav.1).La considerazione complessiva è chequelle nazionalità i cui imprenditoririsultano particolarmente attivi nelsettore del commercio, con un riferi-mento specifico al commercio ambu-lante, sono distribuite nelle Cittàme-

tropolitane, mentre le vocazioni agri-cole, che di fatto costituiscono il pas-saggiodaprecedentiesperienzedina-tura collaborativa come braccianti ooperaiadunadimensioneimprendito-rialesegnatadal“mettersiinproprio”,coinvolgonomaggiormente le Provin-ce di Ragusa e Trapani con una più

Totale "Straniere"Trapani 39.031 1.765 0,4Palermo 39.031 7.251 0,6Messina 45.983 3.314 0,5Agrigento 34.326 2.702 0,6Caltanissetta 20.570 1.127 0,4Enna 13.278 571 0,3Catania 80.131 4.045 0,4Ragusa 30.094 2.004 0,6Siracusa 29.241 1.591 0,4Sicilia 368.402 24.370 0,5Sud-Isole 1.675.483 110.113 0,5Italia 5.148.413 496.703 0,8*Rapportotraimpresestraniereepopolazioneresidente

Tav.1-Numerodiimpreseattiveintotalee"straniere"perprovinciaeindicediimprenditorialità-datial31/12/2014

TerritorioImpreseattive Indicediimpr.

straniera*

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

Tav.1–Numerodi impreseattive in totalee“straniere”perProvinciaeindicediimprenditorialitàal31.12.2014-Sicilia

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spiccatavocazioneagricola.Perquan-to riguarda Trapani è importante se-gnalareanchelarilevanzadelcompar-to della pesca che ha rappresentatonella storia immigratoria della Regio-ne, un primo approdo e un primo fe-nomeno“caratterizzante”dipassaggioallacondizionediautonomia.Facendoesplicito riferimento alla comunità diMazaradelVallolaprimaimmigrazio-ne, che può essere datata dagli anniSettanta del secolo scorso, provenivadalle aree costiere della Tunisia, dacittà come Mahdia, Chebba, Susa, epresentava già competenze specifichenellapesca.Partendocosìdamembrodell’equipaggio di un peschereccio al-cunimigrantisisonoviaviaresi indi-pendenti acquisendo laproprietà o lagestione di una barca edell’equipaggio. Le storie della comu-nitàtunisinadellapescadiMazaradelVallo,nonostante la fortecrisicheor-mai da più anni sta intaccandone

l’esistenza, schematizza un percorsotipicochehacoinvoltoanche impren-ditori di altri settori:dell’abbigliamento, del piccolo tra-sporto emagazzinaggio, della ristora-zioneedeiservizichetoccano,oltreilgiàcitatocommercio,letelecomunica-zionieleagenziediviaggi.PerlaSicilia,inparticolarenegliultimitreanni,vaevidenziatochel’aumentopiùsignificativoèquellochesièregi-stratoperlapresenzadegli imprendi-toridinazionalitàdelBangladeshchesonopassatida2.593a3.586,conunindice percentuale di aumento del39%,datoinlineaperaltroconilrestodelPaese,segnodellasceltadiquestacomunità asiatica di un progetto mi-gratorio di più lunga permanenza sulterritorioitaliano.È,comunque,inge-neralenelPaesedaregistrareunacre-scita esponenziale dei titolari di na-zionalitàasiatica:nell’ultimotriennioidati dei Registri delle imprese delle

Camere di commercio italiane indica-nounaumentodicirca5.000impresetra i bengalesi, di 2.300 imprese tra icinesiedi2.000impresetraipakista-ni. L’analisi dei dati esposti consenteanche di rilevare, come considerazio-ne particolarmente significativa, cheinmolticasilecomunitàdiunaspeci-fica nazionalità finiscono conl’aggregarsi nei territori intorno aquella che è l’attività di impresa piùpresente e capillare, costruendo unavera e propria specializzazione setto-riale. Così appare significativo, pertornare ai dati siciliani, il concentra-mento della comunità albanese inProvincia di Ragusa (134 imprese in-dividuali sulle 258 attive in Sicilia),quella cinese su Catania con 708 im-prenditori individuali. In Provincia diAgrigento per esempio è di assolutorilievo la comunitàdegli imprenditoriprovenienti dal Senegal, che risultaper dimensione subito sotto quella

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presente nel catanese. E ancora è diassoluta rilevanza la presenza dellacomunitàdegliimprenditorirumeniinProvincia di Ragusa con ben 127 im-prese individuali sulle poco più diottocentopresentiinSicilia(Graf.1).

Rispetto al grado di imprenditorialità(cfr.Glossario)espressodallapresen-zadegli imprenditori stranieri inSici-liavarilevatoche,mentresipuòcon-sideraresostanzialmentestabileladif-fusione del “livellomaggioritario” dal

2011 al 2015, la caratterizzazione diungradodefinito “forte” si è radicatonotevolmentepassando in terminias-soluti di imprese da 643 a 792, conuna incidenzaparticolarmentesignifi-cativainProvinciadiAgrigento(da67a 103). Il più rilevante e che si man-tieneneltempo,evalecomeindicato-re di una sostanziale tendenza a noncreare situazioni di sinergica collabo-razione con il tessuto imprenditorialeindigeno, il gradodi imprenditorialitàdefinito“esclusivo”chevedepassareilnumero delle imprese da 20.139 del2011a23.993del2015.Èunaumentopercentuale del 19%, laddove nellealtreareegeografichedelPaesesi re-gistra un aumentodel 13%nel totaleItalia e del 17% nel Nord-Ovest. Mataleconsiderazionecheapparedi tut-taevidenza,vanegliultimiannirilettacon l’altro dato, già evidenziato, cioèche la media italiana registra un au-mentopercentualedelleimpresestra-

niere caratterizzate da un grado “for-te”del13%,mentrelostessodatoperlaSicilia tocca il23%atestimonianzadi una nuova in parte sorprendentedisponibilità culturaledell’imprenditoria straniera a con-frontarsicon lepresenze localieadi-mostrazione che tutto questo sta av-venendoinmolticasiconunaposizio-ne di supremazia gestionale da partedella componente straniera. Il feno-meno, che dovrà essere riletto ed ap-profondito nei prossimi anni, potreb-be trovare una spiegazione da unaparte sulla crescente capacitàdi alcu-ne fasce dell’imprenditoria stranieradi investire in termini di attività im-prenditorialenonsoloinunascontatadimensione di attività lavorativa maanche di investimento di capitali e disignificative risorse finanziarie edall’altrapartesuunacrescentedebo-lezza in terminidi nuovi investimentida parte della imprenditoria locale. Il

Bangladesh13%

Cina9%

Germania10%

Marocco19%Romania

3%Senegal4%

Svizzera6%

Tunisia5%

Restomondo31%

Graf. 1 – Imprese individuali perStato di nascita del titolare. Anno2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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piùimmediatoriferimentoriguardalapresenza cinese, ma anche, come staemergendodaalcunidati, lapossibileattenzionediarabierussi(Graf.2).La distribuzione delle imprese stra-nierepersettoreeconomicoèsostan-zialmente inpiena sintonia con levo-cazionidel territorio. Infattinonèca-sualechele impresestraniereinagri-coltura siano maggiormente presentied attive nella Provincia di Ragusa,mentrenelsettoredell'industriaedel-lecostruzionilamaggiorediffusionesiregistriaCatania,ancheinquestocasoin perfetta rispondenza con le voca-zioni dell'area, e nel commercio è laanaloga vocazione della Provincia diPalermo a ritrovarsi anche tra le im-presestraniere.Con riguardo alla distribuzione delleimpresenelsettoremanifatturierochesono in totale in Sicilia 888, esse toc-cano ilvalorepiùaltonellaproduzio-nealimentareedellebevandecon193

imprese,seguitedalle152impreseat-tive nel settore della lavorazione deimetalli, da 111 nella industria del le-gnoedellafabbricazionedimobili.Ri-spetto invece alla distribuzione terri-toriale,sempreconriferimentoalset-tore manifatturiero (che ovviamenteesprime un livello di qualificazioneimprenditoriale più elevata e piùma-

tura),inumeripiùsignificativisiregi-strano a Catania con 174 imprese, aMessinacon147eaPalermocon136.In questa ultimaProvincia in partico-lare con numeri significativi nel cam-po del tessile, della lavorazione dellapelle e della produzione di abbiglia-mento(Tav.2).

Graf.2–Indicediimprenditorialitàdelleimpreseattive“straniere”perProvincia.Anno2014-Sicilia

0,33

0,36

0,39

0,40

0,41

0,48

0,51

0,57

0,60

0,63

Enna

Catania

Siracusa

Trapani

Caltanissetta

Sicilia

Messina

Palermo

Agrigento

Ragusa

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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L’incidenzapercentualedelle impresestraniereperProvinciaconriferimen-to ai singoli settori, ponendo a con-fronto il dato siciliano e delle singoleProvince con lemediedelMezzogior-noedell’Italia,presentaalcuniindica-tori che non possono essere ignorati.Nelle attività manifatturiere e nellecostruzioni, infatti, la diffusione delleimprese straniere in Sicilia, pur regi-

strandouncostanteaumentonegliul-timi anni, è ancora lontana dalle per-centualimedienazionali.Nellaregioneil2,7%delle impresechesioccupanodiattivitàmanifatturieresonodarite-nere “straniere” contro il 7,2% che siregistraalivellonazionale;enelle“co-struzioni” la distanza è ancora mag-giore: il 3% in Sicilia contro il 15,1%dell’Italia.

Appare invece in linea con la medianazionale ildatorelativoal “commer-cio”conil13,1%inSiciliaedil12,9%in Italia,mentre pur essendo in lineacon il dato dell’areaMezzogiorno conil 4,5%, appare ancora lontano dallamedia italiana l’indicatore della diffu-sione dell’impresa stranieranell’ambitodel“turismo”.Simanifestainvece abbastanza più alto del datonazionale (1,9%) di presenza di im-presestranieresul totaledelle impre-seinagricoltura,cheregistrainSiciliala quota del 2,4%, al quale contribui-sce in modo determinante il valoredellaProvinciadiRagusa(5,1%)(Graf.3).La rapida analisi dei dati disponibilisulla presenza imprenditoriale stra-nierainSiciliaconsenteanche,allalu-ce di alcuni confronti storici che ab-biamoprovatoafareechesipossonoritrovare anche nelle tavole che ac-compagnano il presente testo (Tav.

Tav.2–ImpreseindividualiperProvincia.Graduatorieperincidenzaimpreseindividualiextra-Ue.Anno2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

Provincia Totale dicuiExtra-Ue Incid.extra-Uesutotale

Palermo 56.882 7.052 12,4Messina 35.811 2.697 7,5Ragusa 21.921 1.578 7,2Agrigento 26.596 1.715 6,4Catania 60.701 3.178 5,2Siracusa 22.581 1.156 5,1Caltanissetta 15.812 694 4,4Trapani 29.604 1.251 4,2Enna 10.896 183 1,7

Tav.2-Impreseindividualiperprovincia-Graduatoriaperincidenzaimpreseindividualiextra-UE-Anno2015

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3.1-3.4),alcuneconsiderazioniconclu-sive in merito ai possibili interventidella politica e delle amministrazionilocali oltre che delle azioni degli altricorpi intermedi ancora attivinell’assetto amministrativo e socialedel nostro Paese. Bisogna certamentefarsi carico di cogliere le opportunitàofferte da quella parte significativa ecrescente di imprenditoria straniera

che appare sempre più disponibile alconfrontoedallacollaborazioneconiltessuto imprenditoriale locale al finedi creare forme positive di coopera-zione che possono per esempio de-terminare posizioni di vantaggio ri-spetto ai temidella internazionalizza-zionedell'impresaediespansionedel-le quote di export aziendale. Non ap-pare possibile che non ci si attivi con

particolaresollecitudineedorganicitànellosforzodirenderefunzionaliedi-sponibiliinmodocapillarenelterrito-rio sportelli capaci di distribuire in-formazioni puntuali sulle esigenze diimpresae sugli iter in terminidi rap-porti con lestrutturepubblicheepri-vate del Paese per “creare impresa”con una convincente conoscenza dipassaggi burocratici, organizzativi,aziendali edi relazione con il sistemadelcredito.InquestoambitoleCame-re di commercio e le associazioni dicategoria possono essere le sedi piùadatte a dare una risposta adeguata.Questa esigenza emerge chiaramentedalleseppurlimitateinformazionicheemergonodagli imprenditoristranieri(sivedaadesempioilBox“Lacollabo-razione imprenditoriale tra stranieri eitalianiinSicilia”inquestorapporto).Occorre farsi caricodi una reale inte-grazione,ancheincampoimprendito-riale, che è la sola ipotesi plausibile

Graf.3–Quotadelleimpreseindividuali“straniere”perProvincia.An-no2015-Sicilia

12,4

7,5

7,2

6,4

5,2

5,1

4,4

4,2

1,7

Palermo

Messina

Ragusa

Agrigento

Catania

Siracusa

Caltanissetta

Trapani

Enna

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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nonsolo in terminidi rispettodeiva-lorifondamentalidell’Uomomaancheinordineallatuteladellanostraciviltàecheapparel’unicasoluzionepossibi-le per ottenere unamaggiore produt-tività, per esempio individuandostrumenti organizzativi in grado diportare a sintesi bisogni, attese epreoccupazioni del sistema imprendi-toriale straniero, comel’istituzionalizzazione delle “Consultedellaimprenditoriaextracomunitaria”,delle quali esistono già alcuni esempistorici che hanno talora offerto risul-tatipreziosi.Analogamente l'imprenditore stranie-ro,perunreale inserimentonelmon-do della produzione locale, non puòcheessereprofondamentee consape-volmente rispettoso delle leggi, dellenormeedellecondizionisocialie tra-

dizionalidelPaese che lo staospitan-doed in tal senso si impone cheven-gano realizzati momenti di informa-zioneediformazioneutiliafarsìchel’imprenditore straniero acquisisca laconoscenza della lingua italiana, dellenormeedellelegginazionaliedanche,più banalmente, della struttura orga-nizzativa dell’apparato pubblico ita-liano. Tutto questo chiede anche chesiano ricercati e trovati gli accorgi-mentichesmontinoquellechiusuredicomunità e di bloccanti nazionalismiche certamente coinvolgono alcunedelle provenienze etniche straniereche fanno impresa nel nostro Paese,comeperesempioaccadeinmodopiùevidenteconlacomunitàcinese.Percontrosiritieneoccorrafarpassa-ree condividere l’idea cheuna convi-venzatraimpresediestrazionecultu-

rale e geografica differente non puòche rappresentare un grande arric-chimento per una Nazione storica-menteapertaedisponibilealconfron-tocomelanostra,e inparticolareperla Sicilia la cui storia è un succedersientusiasmante di dominazioni chehanno creato e sviluppato una civiltàirripetibile per sovrapposizione. Letradizioni produttive che stanno die-tro le storieanchepersonalidiquestiimprenditori, avoltesfuggitialdram-madellaguerraedellaviolenza,sonounaenciclopediadivaloriedisuccessicheinalcunicasi–sipensiall'artigia-nato ed alla tradizione gastronomicaedalimentare–rivelanounapotenzia-le trasformazione in termini di arric-chimentodellarealtàsocio-economicadiun’areageografica.

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Appareinfinerilevantechelacapillaree crescente presenza della imprendi-toriastranieranelterritorio,destinata

peraltrocertamenteadaumentareneltempo come lasciano prevedere tuttigliscenaridelineatidaglieconomistie

dai demografi, sia occasione di crea-zione di ulteriore sviluppo culturaledelPaese.

Tav. 3.1 – Numero di imprese “straniere” e incidenza sulle imprese totali(italianeestraniere)persettoreeProvincia.Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

Numero Inc.% Numero Inc.% Numero Inc.%

Agricoltura 199 1,4 200 1,5 202 1,5Impr.manifatturiere 84 2,3 85 2,4 88 2,5Costruzioni 127 2,8 125 2,8 131 3,0Commercio 1.028 8,9 1.078 9,6 1.036 9,5Turismo 91 3,8 99 4,0 109 4,2Servizialleimprese 72 2,6 73 2,6 79 2,7Totale* 1.701 4,0 1.765 4,2 1.754 4,2

Agricoltura 157 1 164 1,6 162 1,6Impr.manifatturiere 161 2 144 2,0 142 2,0Costruzioni 193 2 197 2,1 232 2,5Commercio 5.272 16 5.893 18,1 6.430 19,8Turismo 180 4 193 4,0 202 4,0Servizialleimprese 263 3 448 5,2 490 5,6Totale* 6.439 8 7.251 8,7 7.866 9,5

Agricoltura 87 1 89 1,4 89 1,4Impr.manifatturiere 162 3 165 3,2 167 3,3Costruzioni 241 3 237 2,7 226 2,6Commercio 2.228 12 2.331 12,8 2.380 13,1Turismo 133 4 143 3,7 160 4,0Servizialleimprese 150 3 163 3,7 160 3,5Totale* 3.190 6 3.314 6,2 3.376 6,3*Iltotalenonconsideraleimpreseperserviziallefamiglieeleistituzioniinternazionali

TRAPANI

PALERMO

MESSINA

Tav.3-Numerodiimprese"straniere"eincidenzasulleimpresetotali(italianeestraniere)persettoreeprovincia

Settoridiattività2013 2014 2015

91

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Tav.3.2–Numerodi imprese“straniere”e incidenzasulle impresetotali(italianeestraniere)persettoreeProvincia.Anni2013-2015-Sicilia

Numero Inc.% Numero Inc.% Numero Inc.%

Agricoltura 302 2,6 297 2,7 296 2,8Impr.manifatturiere 100 3,9 95 3,7 96 3,7Costruzioni 162 3,9 163 4,0 160 4,0Commercio 1.779 15,7 1.719 15,7 1.826 16,8Turismo 138 6,2 144 6,4 148 6,4Servizialleimprese 109 5,8 100 5,2 106 5,5Totale* 2.773 7,4 2.702 7,5 2.828 7,9

Agricoltura 97 2 98 1,9 96 1,9Impr.manifatturiere 46 2 49 2,3 51 2,4Costruzioni 66 2 61 2,2 66 2,4Commercio 762 11 747 10,4 735 10,2Turismo 55 4 58 4,5 55 4,2Servizialleimprese 46 3 47 3,2 47 3,2Totale* 1.140 5 1.127 5,0 1.117 5,0

Agricoltura 144 3 141 2,9 138 2,8Impr.manifatturiere 57 5 46 4,1 46 4,1Costruzioni 47 3 43 2,7 46 2,9Commercio 196 6 206 6,1 207 6,1Turismo 41 5 40 5,1 43 5,4Servizialleimprese 30 4 31 4,1 29 3,9Totale* 585 4 571 4,1 573 4,1

*Iltotalenonconsideraleimpreseperserviziallefamiglieeleistituzioniinternazionali

CALTANISSETTA

ENNA

Tav.3segue-Numerodiimprese"straniere"eincidenzasulleimpresetotali(italianee

straniere)persettoreeprovincia

Settoridiattività2013 2014 2015

AGRIGENTO

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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Tav.3.3–Numerodi imprese“straniere”e incidenzasulle impresetotali(italianeestraniere)persettoreeProvincia.Anni2013-2015-Sicilia

Numero Inc.% Numero Inc.% Numero Inc.%

Agricoltura 274 1,8 269 1,8 276 1,9Impr.manifatturiere 167 2,2 168 2,2 180 2,3Costruzioni 294 2,6 302 2,7 312 2,8Commercio 2.557 8,1 2.680 8,5 2.789 8,9Turismo 170 3,9 180 4,0 193 4,1Servizialleimprese 194 2,7 209 2,9 224 3,1Totale* 3.885 4,5 4.045 4,7 4.213 4,8

Agricoltura 392 4 430 4,7 467 5,1Impr.manifatturiere 79 3 80 3,1 86 3,3Costruzioni 162 4 161 4,0 168 4,2Commercio 978 11 1.064 11,7 1.116 12,2Turismo 78 5 86 4,8 91 4,8Servizialleimprese 86 4 89 3,9 93 3,9Totale* 1.868 6 2.004 6,2 2.120 6,6

Agricoltura 173 2 175 2,5 178 2,6Impr.manifatturiere 92 3 96 3,4 94 3,3Costruzioni 144 3 152 3,4 149 3,4Commercio 789 8 839 9,0 842 9,1Turismo 103 5 108 5,0 117 5,1Servizialleimprese 112 4 120 4,0 116 3,8Totale* 1.516 5 1.591 4,9 1.602 5,0*Iltotalenonconsideraleimpreseperserviziallefamiglieeleistituzioniinternazionali

RAGUSA

SIRACUSA

Tav.3segue-Numerodiimprese"straniere"eincidenzasulleimpresetotali(italianeestraniere)persettoreeprovincia

Settoridiattività2013 2014 2015

CATANIA

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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Tav.3.4–Numerodi imprese“straniere”e incidenzasulle impresetotali(italianeestraniere)persettoreeProvincia.Anni2013-2015-Sicilia

Numero Inc.% Numero Inc.% Numero Inc.%

Agricoltura 1.825 2,1 1.863 2,3 1.904 2,4Impr.manifatturiere 948 2,7 928 2,7 950 2,7Costruzioni 1.436 2,8 1.441 2,8 1.490 3,0Commercio 15.589 11,5 16.557 12,4 17.361 13,1Turismo 989 4,2 1.051 4,4 1.118 4,5Servizialleimprese 1.062 3,4 1.280 3,9 1.344 4,1Totale* 23.097 5,7 24.370 6,1 25.449 6,3

Agricoltura 5.828 2 5.949 1,7 6.075 1,8Impr.manifatturiere 6.137 4 6.262 3,8 6.439 3,9Costruzioni 9.333 4 9.730 4,1 10.273 4,3Commercio 65.882 11 71.137 11,9 76.995 12,8Turismo 5.069 4 5.321 4,2 5.597 4,3Servizialleimprese 4.926 3 5.408 3,6 5.791 3,8Totale* 103.302 6 110.113 6,0 117.740 6,4

Agricoltura 13.786 2 14.121 1,8 14.584 1,9Impr.manifatturiere 41.959 7 42.860 7,0 44.166 7,2Costruzioni 126.175 14 127.597 14,8 128.903 15,1Commercio 175.213 11 188.038 12,1 200.431 12,9Turismo 35.776 9 38.674 9,3 41.421 9,7Servizialleimprese 44.373 6 48.787 6,2 51.854 6,5Totale* 471.973 8 496.703 8,8 520.095 9,2*Iltotalenonconsideraleimpreseperserviziallefamiglieeleistituzioniinternazionali

SUD-ISOLE

ITALIA

Tav.3segue-Numerodiimprese"straniere"eincidenzasulleimpresetotali(italianeestraniere)persettoreeprovincia

Settoridiattività2013 2014 2015

SICILIA

Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere

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RIMESSE

diAnnalisaBusetta(RicercatricediDemografia,

DipartimentodiScienzeEconomiche,AziendalieStatistiche-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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Secondogliultimidatisuiflussidiinviodi denaro verso l’estero forniti dallaBancad’Italia1nel2015lerimessein-viate dall’Italia sono state pari a 5,25miliardidieuropariallo0,32%delPil.Conuncalodell’1,4%rispettoal2014sembrerebbe quindi essersi stabiliz-zatoiltrendnegativocheavevacarat-terizzatogliultimianni.Inlineaconiltrendnazionalesembraessersi stabilizzatoanche l’inviodi ri-messedallaSicilia.Nel2015infattigli

1 Banca d’Italia (2016), Rimesse verso l'esterodegli immigrati in Italia, dati disponibili suhttp://www.bancaditalia.it/statistiche/temati-che/rapporti-estero/rimesse-immigrati/.Questidatisi riferisconoai trasferimentidide-naroall’esteroversopersonefisiche,inviatitra-mite i “canali ufficiali” (banche, poste emoneytransfer operator -MTO) e non rappresentanoquindi l’interezza del denaro inviato all’esterodailavoratoristranieri.Unapartenontrascura-biledellerimesseviene infattiportata inpatriadirettamente da chi l’ha guadagnata oppurevieneconsegnataadaltrapersona fidatache farientro in patria o ancora viene inviata attra-verso altre modalità informali non registratenellerilevazioniufficiali.Adesempiopartedelle

stranierichevivonoinSiciliahannoin-viatoall’estero190,7milionidieuro(-3,9% rispetto al 2014). Dal 2005 lesomme spedite all’estero dagli stra-nieri che vivono in Sicilia erano cre-sciutefinoatoccareunmassimodi319milioni di euro nel 2012 per poi ini-ziare una rapida discesa fino ad atte-starsi intorno a quota 190 milioni dieurodal2013al2015.

rimesseperiPaesimusulmanidell’Asiapassaat-traversolahawala,ovverounsistemadibroke-raggioinformalenelqualeisoldivengonoversatiaunbrokercherisiedeinItaliachedaràl’ordinedipagamentoadunomologochevivenelPaesedidestinazionedeldenaro,mentreilsaldotraidueavverràinunsecondomomento.I lavori che affrontano il temadella quantifica-zionedellerimesseinviateattraverso“canaliin-formali”sonorelativamentepochi.Secondounastima della Commissione europea (EuropeanCommission,EU surveyonworkers’ remittancesfromtheEUtothirdcountries–SummaryReport,ECFIN/235/04-EN,Brussels, 28April 2004), inmediacircaunterzodeltotaledellerimessein-

Il declino nazionale e regionale degliultimi anni è stato talvolta erronea-menteascrittoallacrisieconomica.Al-cuni studi hanno però evidenziatocomelerimesseincludesseroinmodononcorrettoallorointernoancheunacomponente significativa di flussi di

viate all’esterno dell’Unione europea transite-rebbetramitequesticanalinonrilevatimatalepercentualeraggiungerebbevalorianchepiùele-vatiinqueipaesiconelevatapresenzadipopola-zionestranieraprovenientedapaesi limitrofiovicini che consentono rientri in patria più fre-quenti.Bancad’Italiaharecentementediffusounostu-diosullastimadeiflussichepassanoattraversoi“canali informali” (G.Oddo,M.Magnani,R. Set-timoeS.Zappa,LerimessedeilavoratoristranieriinItalia:unastimadeiflussiinvisibilidel“canaleinformale”, in «Questioni di Economia e Fi-nanza»,n.332, giugno2016) secondocui le ri-messe invisibili ammontano ad una quota cheoscillatrail10edil30%diquelleufficiali.

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natura commerciale2 verso la Repub-blicaPopolareCinese.Iltrendrelativoallaquantitàdidenarocheglistranieriresidenti in Sicilia inviano all’estero

2 Fino al 2012 infatti l’ammontare di rimesseversolaRepubblicaPopolareCineseincludevaalsuointernoancheunacomponentesignificativadiflussidinaturacommerciale,rendendodifatto

così ricostruito (Graf. 1) evidenzia unandamento che - al netto di piccoleoscillazioni - si mantiene sostanzial-mentecostante.

nonquantificabile l’ammontaredi rimessepro-priamente dette (cioè riguardanti esclusiva-menteitrasferimentididenarotrapersonefisi-che non legate da attività d’impresa). Per ulte-riori informazioni si veda CESPI, Osservatorio

Un’analisipiùattenta,disaggregataperPaese di destinazione, ci permette diindividuare come, a fronte di questaapparente stabilità dei volumi com-plessivi delle rimesse gli andamentipersingoloPaesedidestinazionepre-sentano talvolta una dinamica anchemolto marcata. In base ai dati Bancad’Italia 2015, il Paese che ha benefi-ciatomaggiormentedirimessedallaSi-ciliaèlaRomania,dove,nel2015,sonoarrivati60milionidieuro.Seguono ilBangladeshcon22,8milionidieuro,laRepubblica Popolare Cinese con 19,5milionieloSriLankacon14,7(Tav.1).LerimesseoriginatedaicittadinidellaRepubblica Popolare Cinese, primoPaese per rimesse dalla Sicilia nel2013, costituiscono senz’altro unaquotarilevantedeltotaledelflussoin

Nazionale sull'Inclusione Finanziaria dei Mi-granti.IVRapporto,2015eCentroStudieRicer-cheIDOS(acuradi),DossierStatisticoImmigra-zione2015,IDOSEdizioni,Roma,2015.

Graf.1–Ammontaredellerimesseinviatedagliimmigrati(mi-lionidieuro).Anni2005-2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

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uscitadallaSicilia,sebbeneincostanteriduzione (come nel resto d’Italia).Dopo il picco del 2012 quando il de-naro inviato allaRepubblica PopolareCineseeraparia155,5milionidieuro,ladrasticariduzionea67,9milioninel2013ea29milioninel2014,lerimesseinviate si sono ulteriormente ridotteattestandosia19,5milionidieuronel

2015. La riduzione delle rimesse in-viateallaRepubblicaPopolareCineseèevidenteancheseguardiamoalcontri-buto percentuale che esse hannosull’importocomplessivodellerimesseinviate dalla Sicilia: da oltre il 40 percentodeldenaroinviatodaglistranieriinSicilianel2012adappenail9,3%deltotalenel2015.

Acausaquindidellariduzionedelleri-messe della Repubblica Popolare Ci-nese, la Romania è ormai diventata ilprimo Paese di destinazione nono-stanteprosegua la flessione iniziata apartiredal2013(il2015sièchiusoconun -5,2% rispetto al 2014). Proseguel’incremento delle rimesse verso ilBangladesh (+9,1% rispetto al 2014).IncrescitaancheMarocco(+5,9%),Tu-nisia(+5,6%),India(+31,2%)Senegal(+17,2%)eColombia(+1,3%),mentreSri Lanka e Filippine registrano unaflessione rispettivamente dell’8,4% edel6,8%.IdatipubblicatidaBancad’Italiaper-mettono però anche di capire qualisianoleProvincedipartenzadeiboni-ficidirettiall’estero.ÈCatania,secondaProvincia siciliana nel 2015 per nu-merodistranieridopoPalermo,laPro-vinciapiù“generosa”.Loscorsoannoicirca32mila immigrati hanno speditoinpatria57,6milionidieuro,afronte

Tav.1–Rimessedei cittadinistranieri:primi10Paesididestinazione(graduatoria2015).Valoriassolutiinmilionidieuroecontributoper-centualesull’importocomplessivomandatoall’estero.Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

2013 2014 2015

Milionidieuro Peso% Milionidi

euro Peso% Milionidieuro Peso%

Romania 65,4 25,2 63,3 29,0 60,0 28,6Bangladesh 22,1 8,5 21,6 9,9 22,8 10,8CinaRepubblicaPopolare 67,9 26,1 29,3 13,4 19,5 9,3SriLanka 17,7 6,8 16,0 7,3 14,7 7,0Marocco 7,7 3,0 8,3 3,8 8,8 4,2India 5,8 2,2 5,8 2,6 7,6 3,6Filippine 8,3 3,2 7,5 3,4 6,9 3,3Tunisia 5,6 2,2 6,4 2,9 6,8 3,2Senegal 5,5 2,1 5,7 2,6 6,7 3,2Colombia 4,8 1,8 4,6 2,1 4,7 2,2Tutteledestinazioni 259,9

100,0 218,6 100,0 210,2 100,0

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dei48,9milionidieuroinviatidagliol-tre36milaabitantidiPalermo(Tav.2).Seguonoadunacertadistanza laPro-vincia di Messina con 31,5 milioni dieuro(15%deltotale),Ragusacon19,6milionidieuro(9,3%deltotale),Sira-cusacon14,4milionidieuro(6,8%deltotale), Trapani con 13,9 milioni dieuro(6,6%deltotale)eAgrigentocon

13,4milionidieuro(6,4%del totale).Quantità inferioria10milionidieurosonostatiinviatidalleProvincediCal-tanissetta ed Enna che complessiva-menterappresentanopocopiùdel5%deltotalesiciliano.I dati analizzati congiuntamente a li-velloprovincialeeperPaesedidesti-nazione mostrano come il maggiore

beneficiariodirimessedallaProvinciadi Catania sia la Repubblica PopolareCinese: icirca2milacinesichevivononellaProvinciahannoinviato14,5mi-lionidieuro.MoltofortiilegamianchetralaProvinciadiPalermoedilBangla-desh che ha ricevuto 13,9 milioni dieuro.LaRomaniaharicevuto12,1mi-lionidallaProvinciadiCataniamamo-stralegamimoltoforticonmoltedelleProvincesiciliane(Tav.3).Analizzando le variazioni dell’ultimobiennioemergecomelariduzionedellerimesse inviate allaRepubblica Popo-lare Cinese sia da attribuire larga-mente alla Provincia di Catania (-39,5%),mentremoltopiù ridottaè ladiminuzione delle rimesse dalla pro-vinciadiPalermoverso ilBangladesh(-3,4%).PerlaRomaniasicomincianoa registrare nel 2015 riduzioni consi-stenti comenel caso delle rimesse daCatania (-9.6%) e Palermo (-9.8%).

Tav.2–Rimesseprovincialideicittadinistranieriversotutteledestina-zioniedesclusoildatocinese.Valoriassoluti inmilionidieuro,varia-zionepercentualerispettoall’annoprecedenteecontributopercentualesull’importocomplessivomandatoall’estero.Anni2014-2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

Tutteledestinazioni EsclusoCina

2014 2015 var.%

2015/14

Incidenza2015(v.%)

2014 2015 var.%2015/14

Incidenza2015(v.%)

Agrigento 12,9 13,4 3,5 6,4 12,7 13,2 4,1 6,9Caltanissetta 7,4 7,3 -1,1 3,5 7,2 7,1 -1,5 3,7Catania 68,0 57,6 -15,3 27,4 44,1 43,2 -2,1 22,6Enna 3,6 3,6 -0,3 1,7 3,5 3,5 0,1 1,9Messina 30,8 1,5 2,2 15,0 29,7 30,7 3,1 16,1Palermo 51,0 48,9 -4,0 23,3 48,3 46,4 -3,9 24,3Ragusa 18,3 19,6 7,0 9,3 17,9 19,1 6,3 10,0Siracusa 14,1 14,4 1,8 6,8 13,8 14,1 2,2 7,4Trapani 12,5 13,9 11,3 6,6 12,0 13,5 11,7 7,1Totale 218,6 210,2 -3,9 100,0 189,3 190,7 0,7 100,0

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PocosignificativelevariazionidiMes-sina (-1,9%), Ragusa (-1,3%), Agri-gento(-0,5%)eTrapani(+0,6%).Pro-segue il lieve incremento di denarodallaProvinciadiMessinaversoloSriLanka(+7,3%)mentresiriducequelloprovenientedallaProvinciadiCatania(-3,8%).Con riferimento ai luoghi di destina-zione, in quasi tutte le Province sici-liane,ildenarovieneinviatoprincipal-menteinRomania.FannoeccezioneleProvincediCataniaePalermodovelapercentuale maggiore delle rimesseviene inviata rispettivamente alla Re-pubblicaPopolareCinese(14,5milionidieuro),seguitadaRomania(12,1mi-lioni di euro) e Bangladesh (5,3 mi-lioni),mentre laProvinciadiPalermodivide l’ammontare delle rimesse tra

3 Va precisato che i dati relativi ai flussi di ri-messeinuscitapubblicatidallaBancad’Italiaco-stituisconosoltantounastimadeivolumieffet-

bengalesi (13,9 milioni di euro), ro-meni (9,9milioni di euro) e cingalesi(3,5milionidieuro).Perunresocontodettagliato delle rimesse inviateall’estero dalla Sicilia nel corso del2015sirimandaaigrafici2-10.

tivi.Manca infatti in Italiaunsistemadi rileva-zionespecificoperquesti flussididenaroeso-prattuttoidatinontengonocontodellerimesse

Rapportando il volume delle rimesseconilnumerodiresidenti,siottieneilvalore pro-capite delle rimesse3. Me-diamente,ciascunostraniero inSiciliaha inviato in patria 1.176 euro nelcorsodel2015,conunamediadiquasi

chetransitanoattraversoinumerosicanaliinfor-malichesonopiùomenodiffusinellediverseco-munità.

Tav.3–Rimesseprovincialideicittadinistranieri:primi10Paesidide-stinazione(graduatoria2015).Valoriassolutiinmilionidieuroecontri-buto percentuale sull’importo complessivo mandato all’estero. Anni2013-2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

Provincia Paesedidestinazione2013 2014 2015

Milionidieuro Peso% Milioni

dieuro Peso% Milionidieuro Peso%

Catania CinaRepubblicaPopolare 53,5 20,6 23,9 10,9 14,5 6,9Palermo Bangladesh 15,4 5,9 14,4 6,6 13,9 6,6Catania Romania 14,5 5,6 13,4 6,1 12,1 5,8Palermo Romania 11,7 4,5 10,9 5,0 9,9 4,7Messina Romania 8,7 3,4 8,9 4,1 8,7 4,1Ragusa Romania 8,6 3,3 8,6 3,9 8,5 4,0Agrigento Romania 5,8 2,2 5,7 2,6 5,7 2,7Trapani Romania 5,5 2,1 5,4 2,5 5,5 2,6Messina SriLanka 4,7 1,8 4,9 2,3 5,3 2,5Catania SriLanka 6,7 2,6 4,8 2,2 4,6 2,2Sicilia Tutteledestinazioni 259,9 100,0 218,6 100,0 210,2 100,0

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100euroalmese(ivalorimedinazio-nali sono rispettivamente pari a pocopiùdi1.000euroannuie87almese).Lerimessepro-capitemostranocomemediamente,ciascuncittadinobangla-deseinItaliahainviatoinpatria2.868

europariaquasi240euroalmese(lamedia nazionale è di 3.776 euro, ov-verocirca315euroalmese).Unvaloresignificativo è anche quello dei cinesiche nel 2015 mediamente hanno in-viatooltre2.600europro-capiteparia

217 euro almese (valore superiore aquellomedionazionaleparia175euroalmese). Considerevoli anche i valoriprocapitedifilippinicheregistranova-lori superiori alla media (1.270 europari a 106 euromedimensili). Valoriprocapite considerevolmente sotto lamediasiregistranopertunisiniema-rocchini, due nazionalità di immigratiparticolarmentenumeroseinSicilia.LacomunitàtunisinadiSiciliainviainpa-triaappena363europro-capite,men-tre quella marocchina registra 600eurodirimesseinviatepro-capite.Va-lorimoltobassisiregistranoancheperalbanesi,polacchieghanesi(Tav.4).LostudiodiBancad’Italiasulledeter-minanti delle rimesse pro capite in-viatepernazionalitàmostracomeessesianominoriperquellecomunitàincuièmaggiorel’incidenzadeinucleifami-liari completi, mentre siano maggioriversoqueiPaesiincuièpiùelevatoildifferenzialediredditoconl’Italiaeper

5.663

1.289 1.088 0.561 0.4660.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA SENEGAL MAROCCO GERMANIA TUNISIA

Agrigento

4.021

0.483 0.482 0.230 0.2030.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA MAROCCO PAKISTAN GERMANIA CINAREP.POP.

Caltanissetta

14.456

12.142

5.299 4.6152.935

0.0

5.0

10.0

15.0

CINAREP.POP. ROMANIA BANGLADESH SRILANKA SENEGAL

Catania

1.9870.207 0.203 0.175 0.073

0.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA MAROCCO FILIPPINE GERMANIA TUNISIA

Enna

8.494

4.404 3.750 3.4511.574

0.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA SRILANKA INDIA FILIPPINE MAROCCO

Messina

13.895

9.852

3.5042.525

1.520

0.0

5.0

10.0

15.0

BANGLADESH ROMANIA SRILANKA CINAREP.POP.

MAROCCO

Palermo

8.710

2.0511.117 1.080 0.975

0.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA TUNISIA ALBANIA INDIA MAROCCO

Ragusa

3.6702.037 1.305 0.897 0.784

0.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA SRILANKA MAROCCO POLONIA TUNISIA

Siracusa

5.473

1.267 0.750 0.647 0.5500.0

5.0

10.0

15.0

ROMANIA TUNISIA SENEGAL BANGLADESH MAROCCO

Trapani

Graf.2-10–AmmontaredellerimesseinviatedallaProvinciaeperPaesedi destinazione (prime 5 nazionalità; valori in milioni di euro). Anno2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

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quelle nazionalità che mostrano unamaggioreimprenditorialità4.

4G.Oddo,M.Magnani,R.SettimoeS.Zappa,LerimessedeilavoratoristranieriinItalia:unastima

deiflussiinvisibilidel“canaleinformale”,in«Que-stioni di Economia e Finanza», n. 332, giugno2016.

Rimesseinviatenel2015

(inmilionidieuro)

Popolazioneresidente-media

2015(val.assoluti)

Valoripro-capite2015(euro)

Valoripro-capite2015mensili

(euro)

Romania 60,01 51.981 1.155 96Tunisia 6,78 18.665 363 30Marocco 8,82 14.703 600 50SriLanka 14,673 13.497 1.087 91Bangladesh 22,79 7.948 2.868 239Albania 3,02 8.019 377 31RepubblicaPopolareCinese 19,48 7.473 2.607 217Polonia 3,13 5.373 583 49Filippine 6,94 5.470 1.270 106Ghana 2,32 3.897 598 50Sicilia 210,17 178.654 1.176 98

Tav. 4 -Rimesse pro-capitecalcolate per le10principalinazionalità distranieriresidenti.Anno2015-Sicilia

Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia

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LACOLLABORAZIONEIMPRENDITORIALETRASTRANIERIEITALIANIINSICILIA

diFrancescoVigneri

(RicercatoreIstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”-CentroStudiSociali)

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Le migrazioni sono un fenomenocompositocheinteressatuttigliambi-ti del vivere sociale, innescando pro-cessi di trasformazione culturale edeconomica sianelle societàdiparten-za sia in quelle di arrivo. Tra pianoeconomico e culturale le migrazionicomportano spesso fattori di recipro-co condizionamento: la piccola im-prenditoria degli immigrati, ad esem-pio, contribuisce a modificare alcuneabitudini culturali dei membri dellasocietà in cui s’insediano, allo stessomodo incui ilpatrimonioculturaledicuisonoportatoriglistranieripuòin-nescaredinamichedisvilupponeltes-suto produttivo della società di inse-diamento.Neèconfermailcontributoche essi apportano al sistema econo-mico italiano: impiegati invarisettoridella nostra economia, gli stranierihannocontribuito,nel2015,percircail 9% al PIL nazionale, producendo

unaricchezzacomplessivadioltre127miliardidieuro1.Sono soprattutto gli imprenditori afornireilcontributomaggiore:leoltre550 mila aziende con titolare natoall’estero rappresentano il 9,1% deltotale,producendo96miliardidieuro,ossia il6,7%della ricchezzacomples-siva.Trail2011eil2015,peraltro,es-se sono aumentate di oltre il 21%(+97mila), mentre nello stesso perio-do il numero delle imprese registratenel Paese ha fatto rilevare una ridu-zione complessiva dello 0,9%, il chedovrebbe indurre ad apprezzareulte-riormenteildinamismoespressodagliimprenditoristranieri2.

1 Idatisonotrattidall’indaginedellaFondazio-neLeoneMoressa–incollaborazioneconOpenSociety Foundations – raccolta nel volume Ilvalore dell’immigrazione, FrancoAngeli, Milano,2015.2 I dati sono tratti dal rapporto elaborato dalCentroStudieRicercheIDOS, incollaborazionecon CNA (Confederazione Nazionaledell’Artigianato)eMoneyGram:Rapporto immi-

L’intraprendenza imprenditoriale de-gliimmigratidipendedavariemotiva-zionisucuilasociologiahaspessoin-dagato, offrendo delle considerazionichepermettonodiriflettereanchesul-lepotenzialitàconnesseadalcunitrat-ti tipicidellacondizionedellostranie-ro e che la loro presenzamette a di-sposizione del sistema socio-economico di insediamento; in esso,infatti, gli stranieri aspirano spesso ariscattarelapropriacondizionesocio-economica,aessotrasmettonoistanzesocio-culturalitipichedelpropriocon-testodiorigine,erispettoadessoagi-scono – in quanto inseriti in un fittoreticolato di relazioni sociali – daagenti di congiunzione tra mondi so-cioculturali altrimenti distanti3. Tali

grazione e imprenditoria 2016, Edizioni IDOS,Roma,2016.3Perunapanoramicadettagliatasulleprincipaliteorie sociologiche relative alla propensioneimprenditorialedegli immigrati, cfr.M.Ambro-sini,Sociologiadellemigrazioni,IlMulino,Bolo-

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caratteristiche costituiscono un im-portante fattore di impulsoall’imprenditorialità dello straniero e,insensopiùesteso,disviluppodelsi-stemasocialeincuieglisiinsedia.Es-se, tuttavia,nonriesconofacilmenteaconcretizzarsi in reali opportunità la-vorativeper ilsingolo,né, tantomeno,in solide prospettive di rilancio deltessutoproduttivo locale, dove la for-za lavoro straniera funge spesso dabacinodimanodoperaabassocostoeconpochetutele,purfornendounaiu-to indispensabile in settori chiavedell’economiaisolana(comelapescael’agricoltura).Esistono tuttavia alcune esperienzeimprenditoriali innovative in Sicilia,nellequali italianiestranierioperanoinunacondizionediegualeresponsa-bilitàsulpianogestionaleedecisiona-le.Sitrattadialcuneimpreseagestio-ne condivisa, cioè co-fondate e/o co-gna,2011,pp.107-117.

gestiteda lavoratori italianiestranie-ri, o nelle quali questi ultimi hannoruoli di rilievo a tal punto da rappre-sentarespessolarisorsaprincipalesucui si basa la peculiarità della produ-zione dell’azienda stessa. Queste for-me di imprenditorialità “mista” sonouna realtà ancora poco estesa, dellaquale non esistono mappature o datiufficiali4.Esserappresentano,tuttavia,un modello imprenditoriale interes-sante, in grado di valorizzare e cana-lizzareinpiùproficueformedi inizia-

4 Le cifre di Unioncamere si riferiscono, gene-ralmente, alle imprese gestite da persone nateall’estero, che, per la Sicilia, ammontavano nel2015a27.766 (cfr. Sezione “Imprenditoriami-grante”inquestorapporto).Questodatorisultaperò certamente sovrastimato sia perché gliarchividiUnioncamere“contano”comestranie-ri anche gli imprenditori italiani nati all’estero,siaperchédaessinonsemprevengonorimosseleimpresechesonostatechiuse;inoltre,èplau-sibile che essi contengano un numero difficil-mente quantificabile,ma presumibilmente rile-vante,dipartiteIVAapertedacittadinistranieriperfacilitarel’ottenimentodeltitolodisoggior-no.

tivaeconomicalerisorseconnesseallapresenzaimmigratasulterritorio.Per queste ragioni, nel 2015, è statarealizzata un’indagine esplorativa suuncampionea scelta ragionata, costi-tuito da cinque piccole imprese acomposizione “mista”. L’obiettivo del-laricercaèstatoproprioquellodiva-lutarelericadutedelfenomenomigra-torio nel tessuto produttivo siciliano,attraverso l’osservazione di alcuneiniziativedicooperazioneimprendito-rialetraitalianiestranieri,soprattutto–manonesclusivamente–nellaformadell’impresa cooperativa sociale5. Si ètrattato,nellospecificodi:5 Le cooperative sono “imprese partecipative,nellequaliisocipartecipano,inquantoproprie-tariesubasedemocratica,alcapitale,alledeci-sioninonchéalloscambiomutualistico”(D.Gio-vannini–L. Vezzalli, Edd., Lavorare insieme. Im-presecooperative, climi lavorativi e immigrazio-ne,GuerinieAssociati,Milano,2012,p.27).Essesibasano,quindi,suprincipidemocraticiesoli-daristici come l’equa rappresentatività e parte-cipazione dei loro membri, come sancito nella“Carta dei valori e dei principi” approvata a

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1) Una cooperativa sociale di tipo B,presiedutadaunadonnadiorigininigerianeinsocietàconaltredon-ne italiane, e specializzatanell’inserimento lavorativo di cit-tadini in condizioni di svantaggio,attraverso il loro coinvolgimentoin attività sartoriali. L’impresa hasede legale nel Comune di Paler-mo,dove si trova anche il labora-toriodisartoria;

2) Una società in accomandita sem-plice, con amministratore unicoitaliano e soci (accomandatari e

Manchester nel 1995 dall’Alleanza CooperativaInternazionale. Le cooperative sociali sonounatipologiaparticolaredicooperative,ilcuiscopoèquellodi“perseguirel’interessegeneraledellacomunità alla promozione umana eall’integrazione sociale dei cittadini attraverso:a)lagestionediservizisocio-sanitariededuca-tivi (cooperative sociali di tipoA);b) lo svolgi-mentodi attività diverse – agricole, industriali,commerciali o di servizi – finalizzate all'inseri-mento lavorativo di persone svantaggiate (lecooperative sociali di tipo B)" (art. 1, Legge381/91).

accomandanti)didiversenaziona-lità, che si occupa di ristorazionecon specializzazione in cucina et-nica, di servizi di co-working e diviaggiescambiculturaliall’estero.La società ha sede legale nel Co-mune di Palermo, dove svolge lesueattività;

3) Una società a responsabilità limi-tata, con amministratrice unicaitalianaeununicosociodioriginimarocchine,chesioccupadiristo-razione con specializzazione incucinaetnicavegana,prodottibio-logiciebevandediproduzionelo-cale. La società ha sede legale nelComunediPalermo,dovehasedeancheilpuntodiristorazione;

4) Un’impresa cooperativa sociale ditipoB,presiedutadaunitalianoinsocietà con altri italiani e unadonna di origini senegalesi, spe-cializzata nel settore agricolo ealimentare, nella produzione di

miele e nella realizzazione di pie-tanze di cucina italo-africana. LasedelegaleèadAgrigento,maes-sasvolgelesueattivitànelComu-nediFavara(AG);

5) Un’impresa cooperativa socialemista(ditipoAeB),presiedutadaun italiano insocietàconaltri ita-liani e una donna rumena, che sioccupa di accoglienza e integra-zionedigiovanidonnemadri(ita-lianeestraniere) incondizionedivulnerabilità e che gestisceun’attività commerciale specializ-zata in cucina tradizionale regio-nale,dicuièresponsabilelasociarumena. L’impresa ha sede legaleesvolgelesueattivitànelComunediModica(RG).

Leindaginihannoportatoalleseguen-ticonsiderazioni.Ènellefasiiniziali–quelledellacosti-tuzione e dell'avvio dell'impresa “mi-sta” – che si riscontrano le principali

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difficoltà, in particolare nel riuscire acoinvolgere la compagine immigrata,soprattutto quando si tratta di stra-nieridi recentearrivo.L’altogradodistressconnessoallarecenteesperien-zamigratoriaeallaprecarietàesisten-ziale che caratterizza le prime fasidell’insediamento, l’ancora scarsa pa-dronanzadellenormesocialiesplicitee implicite della nuova società, lapressione subìta dai propri contestisociali di origine che reclamano ri-messe, nonché la frustrazione per ildifficile processo di regolarizzazionedel titolodisoggiorno,creanounmu-ro di diffidenza e scoramento. Al ri-guardo, una grande responsabilitàgrava sul sistema di accoglienza, ec-cessivamente impregnato di retoricaemergenziale,trascurandodiaffronta-re la sfida posta dal difficile processodiinserimentosocialedeineo-arrivati.Pertanto, come è emerso durante leosservazioni, gli imprenditori italiani

cercano generalmente di coinvolgerepersonale e soci di origine stranierache hanno già sviluppato un certogrado di radicamento nel territorio econiqualihannocostruitounrappor-to di reciproca fiducia, sia sul pianoumano che su quello lavorativo. Leiniziativeche,invece,intendonointer-cettare stranieri di recente arrivo,fanno spesso di questo sforzo il finestessodelleloroattività,abbinandolaproduttivitàascopiesplicitamenteso-ciali6.

6 Sono generalmente le cooperative sociali ditipoBaperseguiresimiliobiettivi.Nellecoope-rativesocialiditipoB,infatti,almenoil30%deilavoratori deve appartenere a categorie svan-taggiate e, compatibilmente con le loro condi-zioni soggettive, ricoprire la qualifica di soci.Tra i soggetti in condizione di svantaggio pos-sonorientrareancheglistranieriinsituazionidiprecarietà economico-abitativa. Ecco perchéessecostituisconounatipologiadi impresa fre-quentenelpanoramadelleiniziativeasostegnodell’inserimento dei lavoratori stranieri. Inquanto cooperative sociali, esse godono, peral-tro,diunregimetributarioagevolato.

Larelazioneumanaeprofessionaletra“diversi”checomportanosimiliformedi impresa “mista” non sembra gene-rare particolari difficoltà alla collabo-razioneaziendale.Ancheinquestoca-solasituazionevariaasecondachelostraniero abbia giàmaturato un lega-mecolterritorioomeno.Adognimo-do, l’esperienza collaborativa puòrappresentare un ambiente sano cheinnescaprocessi di graduale aperturaal nuovo ambiente sociale, purché sigarantisca alla controparte immigrataquel riconoscimento pecuniario chequesta considera come prioritaria.Unodeimaggioriostacoliriscontratiè,infatti, il bisogno di un immediato ri-tornoeconomicoper lo straniero, chespessoèscoraggiatodallaprospettivadi un investimento di medio o lungotermine quale è quello richiestodall’avvio di un’iniziativa imprendito-riale, la quale comporta, peraltro, ri-sorsedicuispessonondispone.

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Anche laddove la collaborazione av-viene a un grado avanzato di radica-mento dello straniero nel territorio,apparecomunqueutile investiresullasuaformazioneesullasuariqualifica-zione professionale. Lo straniero, in-fatti, rappresenta una risorsa per chiintendecoinvolgerlo:oltreallefinalitàsociali e riabilitative, chi cerca la suacollaborazionelofaancheesoprattut-to per investire sull’internazionalitàdella produzione. Tuttavia, emergespesso l’esigenza di riadeguare le suetecniche e abitudini lavorative a unmercatodiversodaquellodelsuocon-testo di origine, e di incoraggiarloall’apprendimento della lingua e allafamiliarizzazioneconlenormeesplici-te e implicite della nuova società diinsediamento. Le differenze religiose,invece, non sembranopesarepartico-larmente:ingenere,chiscegliedicoo-perareconpersonedialtreculturesagiàdidoverrinunciarealleistanzepiù

rigidedellapropria.Peraltro,èemersocon chiarezza l’alto grado di apprez-zamento che ognuno delle due partiattribuisce alla collaborazione conl’altra: questo sia sul piano umano,poichéilconfrontoconl’altroèperce-pitocomeun fattorediarricchimentopersonale; sia sul piano socio-culturale,perché,daquantoèemersonell’indagine, tali esperienze contri-buiscono a sradicare reciproci luoghicomuni;sia,infine,sulpianoeconomi-co, poiché l’azienda trae vantaggiodall’eccentricitàdiunprodotto“inedi-to”,etnico,espesso“contaminato”.Queste forme di impresa “mista” sitrovano, tuttavia, a dover affrontaredifficoltà spesso non indifferenti: lespecificitàdel tessuto imprenditorialesiciliano e la precarietà economica egiuridica degli immigrati interferisco-nonegativamentesullacostituzionee,soprattutto, sul consolidamento di si-miliattività,einalcunicasiifondatori

hannodovutorinunciarealcompensoper il loro impegno in azienda – chetalvoltasvolgonoacorredodialtreat-tività professionali – pur di non sot-trarlepartedeipochifondidisponibili.Tuttavia, ciò sembrerebbe dipendere,inparte, anchedauna certadisatten-zione in ambito di strategie manage-riali.L’indaginehapermessodirileva-reunaltogradodientusiasmorispet-to alla scelta e all’esperienza di colla-borare con persone di altre culture,oltre che rispetto ai fini sociali cheperseguono alcune di queste iniziati-ve; tale entusiasmo porta, tuttavia, amettere talvolta in secondo pianol’elaborazionediadeguatestrategiediefficienzaeconomicaedimercato,at-traverso cui occorrerebbe, invece,renderesostenibilisialeattivitàchelefinalità dell’impresa stessa, permet-tendolediproporsicomemodello im-prenditoriale di successo, tanto per isociitalianiquantoperlacomponente

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straniera. Come è emerso durantel’indagine, infatti, gli imprenditori ita-liani generalmente apprezzano e, difatto,giovanodellapropensioneal la-voro di impresa dello straniero, cosìcome del suo substrato culturale, chepermetteditipicizzarelaproduzione7.Allostessomodo, i soci stranierihan-no affermato di beneficiare delle ga-ranzie che la componente italiana of-fre lororispettoalla familiaritàcon lenormeespliciteeimplicitedellacultu-ra imprenditoriale europea, nonché,soprattutto, rispettoallapossibilitàdiaccedere più facilmente a forme pub-bliche e private di finanziamento. I

7 Tutti gli imprenditori interpellati nel corsodell’indaginehannoribadito,infatti,lacentralitàdel ruolo della componente straniera propriorispetto alla peculiarità del prodotto proposto.Operanti nel settore della ristorazione e dellasartoria artigianale, le cinque aziende hannoscelto,infatti,dicaratterizzarelerispettivepro-duzioni attraverso la contaminazione tra tradi-zioniepraticheproduttiveculturalmentediver-se.

benefici di simili collaborazioni pos-sonopoipotenzialmente riversarsi sututto il tessuto sociale di riferimento:purtraledifficoltàcuisièfattocennosopra, le realtà interpellate offronoopportunità di lavoro tanto agli stra-nieriquantoagliautoctoni.Alla luce dei benefici sopraesposti, econsiderando che a trarne vantaggiosono,comesièappenadetto,unamol-teplicitàdiattori–gliimprenditoriita-liani,ilorosocistranieri,iltessutoso-cio-economicolocaleequellodeiPae-si di provenienza (attraverso, adesempio, rimesse potenzialmente piùsolide) – è lecito chiedersi perché leistituzionipubblichee,inparticolare,iconsorzidirappresentanzadelmondoimprenditoriale locale si mostrino, alriguardo, alquanto indifferenti. La ri-chiestacheèemersaconmaggiorinsi-stenza nel corso dell’indagine non è,peraltro,l'applicazionediunalogicadi“quote”avantaggiodeglistranieri,che

rischia di alimentare o sentimenti diintolleranza nei confronti degli immi-grati–poichéeventualmentepercepiticomeidestinatariditrattamentiprivi-legiati – o una loro rappresentazione“miserabilista”, che contribuisce a re-legarli nel limbodell’assistenzialismo.Tral’altro,questononènemmenol'e-lementochelacomponenteimmigrataavverte come più urgente: la prioritàdeglistranierinonèaverecanaliage-volati di accesso al lavoro, ma piùsemplicità nella regolarizzazione estabilizzazionedella loropresenzasulterritorio. Ciò che viene avvertito co-me prioritario è, quindi, l’esigenza diunapprocciopiùconcretoaiproblemidell’imprenditoriainSicilia,attraversomisurecheincoragginocircuitivirtuo-si e sostengano tipologie di impresainnovative,socialmenteresponsabilie,comenelcasodelleimpreseacompo-sizione“mista”,basatesullavalorizza-zione della ricchezza delle persone e

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delle loro relazioni, siano queste an-che nella forma di collaborazioni im-prenditoriali.

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SALUTE

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ASSISTENZASANITARIAAGLISBARCHI

diSimonaLaPlaca(VicePresidenteAssociazioneCentroAstalliPalermo;

SegretariodelGruppodiLavoroNazionaledelBambinoMigrantedellaSocietàItalianadiPediatria)

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“IlfenomenomigratorioponeilServi-zio sanitario nazionale di fronte anuove e importanti sfide, non solo interminiepidemiologici,equindidiana-lisi di contesto, ma soprattutto pro-grammatorieorganizzativi.Unarispo-staefficaceatalisfiderisiedenellapos-sibilitàdigestireorganicamentelecri-ticità, mediante un approccio di si-stemachesuperi laparcellizzazioneel’estemporaneità delle soluzioni, pro-ponendo modalità assistenziali stan-dardizzateebasatesuevidenzescien-tifiche”1.IntroduzioneIflussimigratorihannovisto,recente-mente, l’ItaliacomePaesenonsolodiarrivo ma anche di transito e, in en-trambi icasi, il sistemadiaccoglienza

1G.Baglioetal.,Programmanazionalelineeguidasullatuteladellasaluteel’assistenzasocio-sanita-riaallepopolazionimigranti.AttiXIVCongressoNazionaleSIMM–Torino2016.Bologna,Pendra-gon.

si è rivelato inadeguato. A ciò si ag-giungeunamancanzadi chiarepoliti-che di condivisione delle responsabi-lità a livello europeo, che mirino allaprotezionedellapersonapiuttostochealla protezione delle frontiere. Gli at-tualiinterventidiresettlementandre-location così come la delega a Paesi“terzi”aldi fuoridell’Uenonpossonoessere garanti della reale protezionedei diritti delle persone2. Nell’ambitodell’accoglienza,questionediassolutorilievo in termini di sanità pubblica èquellarelativaalladimensionepretta-mentesanitariadegli“sbarchi”che,vi-sta la regolarità con cui si verificano,nonpuòessereconsiderataesclusiva-menteemergenziale:proteggerelasa-lutedichièriuscitoasbarcarevivoèunaresponsabilitàdeltuttoitaliana3.

2 Raccomandazioni XIV Congresso NazionaleSimm,Torino,2016,inwww.simmweb.it/.3M.Mazzetti,Curareeprendersicura:aLampe-dusaeoltre.Sanitàpubblica,accoglienzaetuteladeimigranti forzati, inM. Affronti, G. Baglio, S.

Qualeapproccioraccomandato?Inquestianni,sonostatebendescritteledinamiche ingradodicondizionarelostatodisalutedellapopolazioneim-migrata. Un primo elemento determi-nante è rappresentato dal cosiddettoeffetto“migrantesano”,percuidecidediemigraresolochièinbuonecondi-zionidisalute.Peraltro,taleselezionesiapplicanonsoloallatipologiadelmi-granteeconomico,maanchesualtreti-pologiedimigrantiquali,peresempio,iprofughichesbarcanosullecosteita-liane.Di contro, resistecomunementeilmitodel“migranteuntore”,chenontrovaconfermaneidatiepidemiologici,macherischiadidirottarelepoliticheelerisorseversostrategiesanitariedi-fensivistiche (es. controlli alle fron-

Geraci,M.Marceca,M.L.Russo(acuradi),AttidelXIIICongressoNazionaleSIMM-Agrigento2014.Bologna,Pendragon.

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tiere?screeningdimassa?iper-specia-lizzazioni cliniche per fronteggiaremorbiinconsueti?)4.Nel 2011, il Ministero della salute incollaborazioneconl’Istitutosuperioredi sanità (Cnesps-ISS) e le Regioni haredatto un Protocollo operativo perunasorveglianzasindromica5pressoicentri di accoglienza distribuitisulterritorionazionaleconl’obiettivoprincipale di rilevare precocementequalsiasieventochepossarappresen-tareun’emergenzadisalutepubblicaeorganizzare una risposta efficace etempestiva.Atalfinesonostateidenti-ficate tredici sindromi ed è stata alle-stita una scheda standard di raccoltadati. I dati raccolti6mostrano che, tratuttelesindromisottosorveglianza,le

4G.Baglio,Tubercolosieimmigrazione:lerispostechel’epidemiologiapuòdare(echelasocietàat-tende),EpidemiolPrev,39(2),2015,pp.73-74.5Ministero della salute, Dipartimento della co-municazioneeprevenzione,Direzionegeneraledellaprevenzionesanitaria,UfficioV.,Protocollo

piùfrequentisonoaoggilemalattiedeltratto respiratorio (63% delle sin-dromisegnalate)e ladiarreaacquosa(29%) e non si sono verificate emer-genze sanitarie. È interessantenotareche l’arrivodi questo elevatonumerodimigrantinonsiastatoassociatoaunaumentonellafrequenzadimalattiein-fettivenelnostroPaesenéadalcunri-schio particolare per la salute pub-blica7.Taleprotocolloèstatoutile,dalpuntodivistaepidemiologicoalivellonazionale, in quanto ha fornito aglioperatori sanitari un ulteriore stru-mento per comunicare corrette infor-mazionisanitarie,smentendolenotizieallarmistichechespessofannodacon-trappuntoaglisbarchi,manonècerta-mente un modello di assistenza in

operativoperlasorveglianzasindromicaelapro-filassi immunitaria in relazione alla emergenzaimmigratidall’Africasettentrionale.6Epicentro:Sorveglianzasindromicanellapopo-lazioneimmigrata.7 F. Riccardo, C.Napoli, A. Bella, C. Rizzo,M. C.

sensostrettamenteclinicoenontienecontodituttiquellichesonoidetermi-nantisocialidellasalutepsico-fisicadiogniindividuo.Negliultimivent’anni,infatti,sièveri-ficato nell’ambito dei flussi migratorinelnostroPaeseungraduale cambia-mentononsolodeinumeriedellapro-venienzamaanchedellatipologiadellepersone immigrate, nella popolazionesiaadultachepediatrica(es.figlidiri-chiedenti asilo, minori non accompa-gnati,minori rimasti orfanidurante ilviaggio).Atalriguardo,leNuoveIndi-cazioniper l’AccoglienzaSanitariadel

Rota,M. G. Dente, S. De Santis, S. Declich, Syn-dromicsurveillanceofepidemic-pronediseasesinresponsetoaninfluxofmigrantsfromNorthAf-ricatoItaly,MaytoOctober2011,EuroSurveill,16(46),2011.

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Bambino Migrante del GLNBM-SIP8,prevedono una strutturazione in di-versi livellid’interventodaadattareaognuna delle diverse tipologie e, inbaseallaprovenienzaeallastoriaper-sonale/familiare, al singolo bambino.Infatti, «ogni standardizzazionenell’approcciorischiadirivolgere l’at-tenzionesuaspettiepidemiologiciein-fettivologici con ricadute importanti,non necessariamente positive, oltrechesullaspesasanitariaanchesuidi-rittifondamentalideiminori,senzaunreale vantaggio in termini di salutepubblica».Tenuto conto, comunque,dellaneces-sitàdapartedeglistakeholdersdiuni-formare misure e modalità di attua-zione della sorveglianza sanitaria ri-spetto a condizioni patologiche giudi-cate rilevanti per la sanità pubblica,

8GruppodiLavoroNazionaleperilBambinoMi-grante della Società Italiana di Pediatria, in

unodeitemiprioritarinell’ambitodelProgramma nazionale “Linee guidasulla tutela della salute e l’assistenzasocio-sanitaria alle popolazioni mi-granti”, sviluppato dall’INMP in colla-borazioneconl’Istitutosuperioredisa-nità (ISS) e con la Società italiana dimedicina dellemigrazioni (SIMM), ri-guardaicontrollisanitarieipercorsidituteladellasaluteperimigrantiinar-rivoinItaliaconirecentiflussimigra-tori.Lalineaguida,attualmenteinfasedielaborazionedapartediungruppomultidisciplinare di esperti (guidelinepanel) e di rappresentanti deimedia-toriinterculturaliedegliimmigrati,in-tende offrire ai decisori, agli enti ge-stori dei centri di accoglienza e aglioperatori sociosanitari, raccomanda-zionievidence-basedcircalapraticadei

https://www.sip.it/wp-con-tent/uploads/2014/08/indicazioni-minori-mi-granti.pdf.

controlli,eindicarelemodalitàopera-tivepiù idonee a favorire l’emersioneprecoce del bisogno e la successivapresa in carico per ogni fase del per-corso di accoglienza (sbarco, hotspot,centri di primo soccorso, hub, centriSPRAR,ecc.).In Sicilia, nell’ambitodi unpiù ampioprogetto di pianificazione della rispo-staagliafflussimigratoriperrafforzarela capacità sanitaria ed il coordina-mento tra le istituzioni, l’Assessoratoregionaledellasalutenel2014incolla-borazione con PHAME project, WHOEuropean Office for Investment forHealthandDevelopment,hamesso inattounPianodicontingenzasanitarioregionale migranti.Tale piano identi-ficaruolieresponsabilitàdituttiiprin-cipaliattoricoinvoltinellagestionedel

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fenomenoeilmodoincuidevonointe-ragire,oltreadefiniregliaspettigestio-nalielogisticiduranteleoperazionidisbarcodeimigrantilungolecostesici-liane9. Le ASSPP dei territori, con ilsupporto di Croce Rossa Italiana,Emergency, Medici senza Frontiere epersonale volontario delle Associa-zionidel terzosettore,garantisconoilcoordinamentodeltriagesanitarioelaprima assistenza all’arrivo: in ban-china, dopo una prima valutazionesullo stato di coscienza, emorragia,shock, insufficienza respiratoria, rot-tureosseeoaltro(metodoC.E.S.I.R.A),vieneassegnatouncodiceditriageche

9 Assessorato della salute della Regione Sicilia.Decreto23settembre2014.AdozionedelPianodi contingenza sanitario regionale migranti.Suppl. ord. alla Gazzetta Ufficiale Regione sici-liana(p.I),n.42del3-10-2014(n.27).10LineeGuida118insupplementoordinarioallaGazzettaUfficialedellaRegionesiciliana(p.I)n.24del 21maggio 2010 (n. 22). Il Codice giallovieneassegnatoincasodipatologieinfettiveevi-dentiarischiodiffusione,didonnaingravidanza,

indica il carattere di urgenza/emer-genzaequindioriental’interventosa-nitario10. Gli operatori ASSPP compi-lanounacartellaclinicadedicata,conidati disponibili per tutti i migrantisbarcati, sia che si provveda a inter-ventisanitari inbanchinachenonne-cessitano di ricovero in OsservazioneBreve Intensiva (OBI), siaper i codicirossiegiallidaevacuareconurgenzaovverochenecessitanodiOBIalPuntoMedicoAvanzato (PMA), o comunquedatrasferirealProntoSoccorso,alDi-partimento di Emergenze Urgenze(DEA)o in reparto, anche inoverboo-king.Incasodiemergenzaurgenza,la

patologia psichiatrica acuta, cianosi diffusa,emergenzachirurgica, fratturemultipleoespo-ste,fratturacostalesenzadifficoltàrespiratoria,amputazionedelledita,traumavertebralesenzasegnineurologici,insufficienzarespiratoria,crisianginosa, ictus ischemico/emorragicosenzase-gnidicoma,feriteprofondeconinteressamentodei tendinie/odeimuscoliedeivasi. IlCodicerossoviene,invece,assegnatoincasoditraumacranico con perdita di coscienza, politrauma,

gestionesanitariaavvieneancheattra-verso ilcoinvolgimentodelSUES118,per il trasferimentourgentepresso lapiùvicinastrutturaDEA.LeASSPPas-sicurano, inoltre, l’assistenzasanitariadi base presso i CAS (protocollo d’in-tesasiglatoindata17aprile2014).AccoglienzasanitariaallosbarcoIdatiriportatisonostatirilevatiperglianni2015e2016dapartedellaASSPPneiseguentiporti:Trapani(allosbarcoe presso Hotspot), Lampedusa (Ho-tspot),Augusta,PortoEmpedocle,Pa-lermo.

fratture con difficoltà respiratoria e segni dishock, traumi vertebrali con segni neurologici,feriteprofonde con shockemorragico, amputa-zioniprossimalediarti, insufficienzarespirato-ria grave, infarto del miocardio, perdita di co-scienza– coma, shockanafilattico-ipovolemico-settico,ustioniestese,annegamento,edemapol-monareacuto.

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Facendo riferimento ad eventi assi-stenzialiprestatiduranteleoperazionidisbarcodapartedelleAziendesanita-rie provinciali (ASP), secondo quantopredisposto dal Piano di contingenzadell’Assessorato salute Regione Sici-lia11,econilimitidell’utilizzodeiflussiinformativi, ad oggi disponibili, comestrumento statistico, i dati relativiall’assistenza sanitaria agli sbarchihannoilpregiodiessererappresenta-tiviperconsistenzanumerica,distribu-zionedigenereedetàeoffronolapos-sibilità di stimare oltre che la fre-quenza, distribuzione e gravità di al-cunedellepatologieriscontrate,anchegli interventi sanitari (visite, medica-zioni,farmaci,ecc.)effettuatiall’arrivo

11Cfr.http://www.gurs.regione.sicilia.it.12 ASP Trapani: Dr. Ranieri Candura, responsa-bileCentrogestionalescreening.

inbanchinaeinfineiricoveriolecon-sulenzepredisposteconl’inviopressolestruttureospedalieredelterritorio.TrapaniNel 2015 (dal 1 gennaio al 15dicem-bre) sono stati 7.915 imigranti sbar-cati(82%maschi)alportodiTrapanievisitati dai sanitari dell’Azienda ospe-dalieraprovincialediTrapani12, in25sbarchi complessivi: l’80% in appa-rentibuonecondizionigenerali,il15%haavutoassegnatouncodiceverdealtriageeil4,8%uncodicegiallo,nessuncodicerosso,1solocodicenero13.868sonostateledonne,dicui84instatodigravidanza,e575minori.Nel2016sièosservatounincrementodel76%con13.924arriviin33sbarchicomplessivi.Purtroppoper6sbarchisuuntotaledi

13Ilcodicenerovieneassegnatoalpazientede-ceduto.14 INMP, Istituto Nazionale per la promozionedella salute delle popolazioni migranti e per il

33,nonsonodisponibiliulterioriinfor-mazioni oltre al numero totale dimi-granti(2.838)e ilnumerodi inviiperconsulenzeoricoveroinospedale(46).Le donne sbarcate, rispetto al 2015,sonostatepiùdeldoppio(1.952).Sièresonecessariouninterventosanitarioinunnumeroesiguodimigranti(3%):46 medicazioni per traumi e ustioni,115prescrizioniditerapiaperpatolo-gie intercorrenti febbrilidi tiporespi-ratorioogastrointestinaleesonostatipredisposti 262 ricoveri ospedalierie/oconsulenzespecialistiche(Tav.1).Mentre,sonostati1.145icasidiscab-biasegnalati(8,2%).I dati sono altrettanto confortanti interminidinumerietipologiadipatolo-gie riscontrate nell’esperienzadell’INMP14peril2016pressoicentri

contrastodellemalattiedellapovertà.DatiHo-tspotdiTrapanieLampedusa(2016)acuradiC.Mirisola,G.Costanzo,L.Andrissi,A.Fortino.

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Hotspot dell’Isola di Lampedusa eTrapani-Milo.L'INMP in convenzione con ilDiparti-mentoperlelibertàciviliel’immigra-zionedelMinisterodell’internohaatti-vato due équipe multidisciplinari perlosvolgimentodiprestazionisanitariespecialistiche di secondo livello (ma-lattie infettive, dermatologia, pedia-tria), assicurando, inoltre, supportopsicologicoedimediazionetranscultu-rale in favore della popolazione mi-granteospiteper l’appropriato inqua-dramento specialisticodei casi clinici,in seguito ai controlli effettuati dalle

ASPpresso iportieaquellediprimolivello effettuate all’internodei Centridapartedeimedici degli enti gestori.Dal1°aprileal31ottobre2016,ilnu-mero di accessi presso gli ambulatorispecialisti INMP è stato di 4.507 per2.427pazientiaLampedusaedi2.881per 1.872 pazienti a TrapaniMilo. Lacomposizionedegliospitivisitatidalledue rispettiveéquipediLampedusaeTrapani-Milo è sovrapponibile persesso(uomini,85%e82%),perfasciad’età(trai18ei34anni,74%e77%),perlapresenzadiminori(22%e20%),

con un’etàmedia di 20 e 22 anni. Al-trettanto per il continente di prove-nienza, prevale l’Africa rispettiva-mentenel93%deicasiaLampedusaenell’80% a Trapani. Il quadro epide-miologico, in entrambe le sedi enellastragrandemaggioranzadeicasi,èrap-presentatodadiagnosiditipoinfettivoeparassitarionongravi(64%vs51%)e,a seguire,daquelledermatologiche(23% vs 33%). Tra le prime 10 dia-gnosi confermate, sono più frequentiscabbia,pruritoedinfezionicorrelate,impetigineepediculosidelcapo,vari-cellaerinofaringiteacuta.Itraumi(perla maggioranza ustioni), occorsi du-ranteilviaggiorappresentanoil3,2%eil 2,5% delle diagnosi. A Lampedusa,tragliadulti,14sonostatigliinviiallo-cale Poliambulatorio ASP per succes-sivi accertamenti diagnostici (RX,esamiematici,ecografie),mentrein10casi è stato necessario il trasporto in

Migrantisbarcati Maschi Femmine Minori Ricoverie/oConsul.

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Anno2015 7.915 41,65 6.480 81,80 868 10,90 575 7,26 385 4,86Anno2016 11.086 58,34 6.712 60,50 1.952 17,60 2.422 21,84 216 1,94Anno2016* 2.838 13,0 46 1,62Totale 21.839 100,0 647 2,96*Nel2016nonsonodisponibilidatipersessoedetàdi6sbarchiFonte:ASPdiTrapani

Tav.1–MigrantisbarcatiaTrapani(valoriassolutievaloripercentuali).Anni2015-2016

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eliambulanza all’ospedale per appro-fondimenti (tre sospette TB e alcunicasi dimalaria in fase febbrile, osteo-mielite,febbrediNDD).ATrapani,per8pazientiglispecialistihannofattori-corso all’invio in Pronto soccorsopressoillocaleospedale,perapprofon-dimenti diagnostici e terapeutici. Lepatologiedi inviosonostate:duecasisospettidiTB, tre conmalaria in fasefebbrile,epato-splenomegaliaconsin-tomatologia febbrile di NDD, polmo-niti. A Lampedusa, inoltre, sono stati487gliaccessipressol’ambulatoriope-diatricoper263pazienti.Ancheinque-stafasciad’età,lediagnosipiùcomunisonoquellediscabbia,pediculosi,vari-cellaeimpetigine.Èstatorichiestotra-sferimento in elisoccorso per 13 pa-zientiminoriaffettirispettivamentedagravi problemi respiratori, denutri-

15ASPdiSiracusa:Dr.ssaG.Caruso,coordinatoreaglisbarchi.

zione,edemidegliarti inferioriedar-tralgie,anemiagraveepneumopatiainstatocachetticomentre6sonostatiin-viatiallocalePoliambulatorioASPperaccertamenti diagnostici. La consu-lenzapsicologicasièsvoltaperpiccoligruppi di ospiti,mediante attivazionedi laboratori di alfabetizzazione e so-cializzazione che ha coinvolto 923ospiti prevalentemente di sesso ma-schile.SiracusaNel2015sono stati22.559 imigranti(79,2%uomini,13%donne,7,4%mi-nori)sbarcatialportodiAugustaevi-sitatidaisanitaridell’Aziendaospeda-liera provinciale di Siracusa15, in 70sbarchicomplessivi (Graf.1).L’85,5%mostrava apparenti buone condizionigenerali,mentrealtriageèstatoasse-

gnato ilcodicebianco,equindipredi-sposto un trattamento in banchina, a3.092migranti:laquasitotalitàaffettodascabbia(3.080casi,13,6%sultotaledellepersonesbarcate)più6casidiva-ricella,4ustionidaidrocarburie2casidi congiuntivite complicata. È statopredisposto l’invioalPronto soccorsoospedaliero: nei 133 codici verdi tracui 40 donne gravide e 2 neonati, 45

Fonte:ASPdiSiracusa

Graf. 1–Migranti sbarcatiadAu-gusta(valoriassoluti).Anno2015

17.870

2.939

1.675 18

Uomini

Donne

Minori

Cadaveri

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traumicontusivie8sospettefratture,6casidivaricellacomplicata,3ustionidi2°grado,4statididisidratazione,3scabbiecomplicate,1sospettaTB,5co-liche addominali (ecc.); nei 35 codicigialliperiqualisisegnalavanoustionidi2°e3°gradoin12soggetti,lipotimiain4,frattureartiin5,politraumain2(ecc.)evenivapredisposto il ricoveroinUtinper2neonati.Ilcodicerossoèstato assegnato in 2 casi con ustioniestese e2 conpolitrauma.18 è il nu-mero complessivo dei cadaveri (Graf.2).PortoEmpedocleNel 2015 sono stati 5.060 i migranti(4.133 uomini, 81,6%; 689 donne,13,6%; 238 minori, 4,7%) sbarcati aPortoEmpedocleevisitatidaisanitaridell’Aziendaospedalieraprovincialedi

16 ASP Agrigento – NOETI Nucleo OperativoEmergenza Territoriale Immigrati: Dott. S. Ca-stellano, coordinatore agli sbarchi; Dr. S. Fau-

Agrigento16, in16sbarchi(Graf.3).Altriage sono stati assegnati 86 codicigialliequindi inviatiallestrutturesa-nitarie di riferimento: 54 gravide, 16soggettiaffettidascabbiae10dapedi-culosi,13consospettafratturae5contraumacontusivo,7conbroncopatia,2convaricellae1consospettaneopla-

done;Dr.F.Miccichè,coordinatoreCentridiac-coglienza; Dr. V. Palumbo, responsabile ban-

sia.Nel2016, in11sbarchisonoarri-vati2.969migranti(80%uomini;14%donne; 6,5%minori) più 12 cadaveri(Graf.4).Suuntotaledi240interventisanitari inbanchina,esclusi i191casidi scabbia sono stati assegnati 51 co-dicigialli:28gravidanze,9broncopa-tie,7 fratturesospette,3 lussazioni,1crisiepiletticae1diabete.

china;Dr.O.Tona;E.Spoto,infermiereprofessio-nale; G. Alida Amormino, infermiera professio-nale.

Graf.2–Triagedeimigrantisbar-cati ad Augusta (valori assoluti).Anno2015

Fonte:ASPdiSiracusa

Graf.3–MigrantisbarcatiaPortoEmpedocle(valoriassoluti).Anno2015

4.133

689238

Uomini

Donne

Minori

Fonte:ASPdiAgrigento

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

Bianchi Verdi Gialli Rossi

3.092

133 35 4

119

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PalermoNel2015(daaprileadicembre)enel2016(damarzoadottobre)sonostatirispettivamente11.301e14.620 imi-grantiarrivatialportodiPalermoevi-sitatidaisanitaridell’Aziendaospeda-liera provinciale di Palermo17, per untotale di 25.921 sbarcati (19.630 uo-mini, 75,7%; 3.797 donne, 14,6%;

17ASPdiPalermo:Dr.V.PrestiannieDr.G.Ter-mini, coordinatori agli sbarchi; Dr.ssa O. Dino,coordinatoreASPCentridiaccoglienza.

2.548 minori, 9,8%) e 57 cadaveri(0,2%)(Graf.5;Tav.2).Tuttiimigrantisbarcati sono stati sottoposti a triage

sulmolo (Fig. 1) allapresenzadime-diatoriculturalieassistentisocialiperl’individuazione e segnalazionedi nu-clei familiari, minori non accompa-gnati,migranti“vulnerabili”(vittimediviolenza,arischioditratta…).Iprinci-paliproblemiriscontratisono:dermo-logici (scabbia, ustioni, ferite lacero-contuse,dermatitiinfettive),osteoarti-colari(traumi,contusioni,fratture),re-spiratori(rino-faringitiacute),gineco-logici(gravidanze).Sonostatipredisposti318ricoverie/oconsulenze specialistiche (1,2%)

Graf.4–MigrantisbarcatiaPortoEmpedocle(valoriassoluti).Anno2016

2347

427

195 12

Uomini

Donne

Minori

Cadaveri

Fonte:ASPdiAgrigento

Graf. 5 – Migranti sbarcati a Pa-lermo(valoriassoluti).Anni2015-2016

19.630

3.797

2.548 57

Uomini

Donne

Minori

Cadaveri

Fonte:ASPdiPalermoTav.2–MigrantisbarcatiaPalermo(valoriassolutievaloripercentuali).Anni2015-2016

Fonte:ASPdiPalermo

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %Anno2015 11.301 43,60 8.434 74,63 1.851 16,37 1.017 9,00 30 0,27 129 1,14Anno2016 14.620 56,40 11.196 76,58 1.946 13,31 1.531 10,47 27 0,18 189 1,29Totale 25.921 100,0 19.630 75,70 3.797 14,60 2.548 9,80 57 0,22 318 1,20

MigrantisbarcatiRicoverie/oConsulenzeCadaveriMinoriFemmineMaschi

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presso irepartidiginecologia-ostetri-cia, dermatologia, medicina interna,pediatria,ortopedia,malattieinfettive,

chirurgiatoraco-addominale(ecc.)delterritoriodiriferimentosecondoPianodicontingenza.

L’emergenzasanitarianei luoghidisbarcononèun’emergenza!Idati,seppurframmentatienonomo-genei,permettonoditracciareunpro-filo di salute della popolazione chesbarcasullecostesicilianedi“migrantesano” e l’eventuale emergenza sanita-riaècorrelataadunmaggiorerischiodi patologie indotte dalle assoluta-mente precarie condizioni del “viag-gio”,riassunteinquestitrepunti:a)pa-tologie da agenti fisici, i più comunisono colpi di calore e assideramento(secondolecondizioniclimaticheincuiavvienelanavigazione),traumicontu-sivielesionidadecubitodovutiallapo-sizioneforzatasenzapossibilitàdimo-vimenti sui barconi, aggravate daagentichimiciqualil’acquasalmastraoilgasoliochespessosporcanoiluoghiincui inavigantisisiedono, leustioninesonounaconseguenzafrequente;b)patologie indotte o aggravate dallecondizionideltrasporto,daquellepiù

Fig.1–Pianooperativoassistenzasbarcomigranti–ASPPalermo

Fonte:ASPdiPalermo

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pericolose dovute alla disidratazione,con casi documentati di gravi insuffi-cienzerenali,alleaffezioniacuteinter-correnti, respiratorie e gastrointesti-nali,infettivenongravi(varicella),eaquelledermatologiche(scabbiaepedi-culosi), tra le più frequenti; c) condi-zioniclinichelegateallagravidanzaoalparto, molte profughe approdano instatodigravidanza,ancheavanzata,osubito dopo aver partorito. In generenon si tratta di donne che hanno ini-ziatolalorofugadopoaverconcepito,ma di vittime di gravidanze “forzate”.Questesituazioniclinicherichiedonolapredisposizionedipresidiappropriatiin gradodi dare le risposte emergen-zialinecessarieattraversoiserviziso-cio-sanitari del territorio. Non si ri-tiene opportuno, comunque, che deb-banoessereorganizzatipresidispecia-listiciappositineiluoghidisbarco,ma

18S.Geraci,Oltreglisbarchi.Perunpianonazio-naledell’accoglienza,SaluteInternazionale,2014.

chedebbanoinveceesserepredisposteeventualiproceduredirapidaevacua-zioneversocentridiriferimentoregio-nalienazionaliingradodioffrireleri-sposteclinichepiùappropriate.Qualeemergenza?Dopoilsoccorsoinmareelacosiddetta“emergenza” allo sbarco, la questionesanitariadeimigrantiriguardadueam-biti fondamentali in termini di sanitàpubblica, la prevenzione e la prote-zionedellasalutepsichicaepergaran-tirliènecessariotenercontononsolodellaprovenienza,deimotividellami-grazionespessoforzataedelpercorsomigratorio di queste persone, dellecondizioni di viaggio ma anche dellapossibilitàdiinserimentosocialeel’ac-cessoaiservizisocio-sanitaridelterri-torioinun’otticadiequitàeinclusione.

Unavoltasbarcati,lecondizionidiac-coglienza (ricoveri sovraffollati, concarenza di servizi igienici e di acquacorrente, senza protezione appro-priatadacaldoefreddo,soprattuttoinalcuniperiodidell’annoeincertecon-dizioni climatiche di pioggia e vento)sono inaccettabili rispetto a principielementari di salute pubblica e diigienementale,svolgonoun’azionedi-rettamente patogena per coloro chesonosopravvissutialviaggioedevonoessere immediatamente corrette perun’appropriataprevenzioneprimariaesecondaria delle malattie18. Inoltre, èstato dimostrato nel corso di questianni che non possiamo trascurare laprotezione della salute psichica dimolti richiedenti asilo che sono stativittime di torture, violenze e altrieventitraumatici,comelaminacciadiperderelapropriavita,oaverassistito

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allamorteviolentadialtrivicinoaloro,esonoadelevatorischio,perunamag-gior vulnerabilità psichica residua, disviluppare quadri clinici psichiatricianchemoltogravi(disturbopost-trau-maticodastress,crisid’ansia,disturbidepressivi, disturbi della concentra-zione,delpensieroedellamemoria,di-sturbisomatoformi,suicidio)19.Lalet-teratura psichiatrica è ormai ricchis-simadievidenzesecondocuilecosid-dette “post-migration living difficul-ties”,cioèlecondizionidivitacheiri-fugiati trovano nel Paese ospite, gio-cano un ruolo paragonabile all’entitàstessadeltraumaoriginarioneldeter-minare la salute psichica, e in alcunicasianchemaggiore20.Diconseguenza,

19M.Aragonaetal.,Traumaticevents,post-migra-tion living difficulties and post-traumatic symp-toms in first generation immigrants: a primarycase study, in «Annali dell’Istituto Superiore diSanità», (49) 2, 2013; pp. 169-175, inhttp://www.iss.it/publ/anna/2013/2/492169.pdf.20M.Aragona,S.Geraci,M.Mazzetti(acuradi),

interventi di presa in carico multidi-mensionale e multidisciplinare sonoancorapiùnecessari21, prevedendo lacentralità della figura del mediatoreculturale, l’aggiornamento periodicodelle procedure e la formazione deiprofessionistiincaricatiaffinchéacqui-siscanocompetenzeestrumentiperin-dividuare precocemente il disagio neimigrantiforzatiericonoscerel’“invisi-bile”22.ConclusioniBisognaripensareglieventiattualinoncomeadunaennesimaemergenzachein parte produce improvvisazione,sperperi e inefficienza, ma piuttostocome ad un fenomeno da governare

Quandoleferitesonoinvisibili.Vittimeditorturaediviolenza:strategiedicura,Pendargon,Bolo-gna,2014.21http://www.glnbi.org.22SIMM(acuradi),Responsabilitàedequitàperlasalutedeimigranti,inDossierStatisticoImmi-grazione2014–RapportoUNAR,EdizioniIDOS,Roma,pp.237-240.

conattenzioneepartecipazione,inunalogicadicorresponsabilitàelealecolla-borazionetralevarie“parti”(Stato,Re-gioni,Entilocali,societàcivile)23.Ade-guatistandarddicuraperirifugiatieimigranti non solo hanno un notevoleimpatto sulla salute, ma sono fonda-mentaliper laprotezionee lapromo-zionedeilorodiritti,cosìcomediquellidelle comunità di accoglienza24. A talfine, risulta assolutamente necessariauna più attenta governance istituzio-naledeipercorsiditutelapercostruireunasocietàchesappiaconiugareacco-glienzaesicurezza,solidarietàegiusti-zia,equitàesalute.

23 Raccomandazioni Finali del XIII CongressoSIMM, Agrigento, 14-17 maggio 2014, inhttp://www.simmweb.it/attachments/arti-cle/451/2014.Raccomandazioni_finali.pdf.249°RapportoCRC–ConventionfortheRightsoftheChildren,2016.

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DETERMINAZIONEEACCERTAMENTODELL’ETÀDEIMINORISTRANIERINONACCOMPAGNATI.APPROCCIOOLISTICOMULTIDISCIPLINARE

diSimonaLaPlaca

(VicePresidenteAssociazioneCentroAstalliPalermo;SegretariodelGruppodiLavoroNazionaledelBambinoMigrantedellaSocietàItalianadiPediatria)

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“La corretta identificazione come mi-norennidei ragazzi e delle ragazzedietà inferiore ai 18 anni che giungononel nostro Paese costituisce un pre-supposto essenziale affinché siano lo-roapplicate lemisurediprotezioneeassistenza previste dalla normativavigente. Se erroneamente identificaticomemaggiorenni, infatti,questiado-lescenti non vengono accolti in strut-ture perminori e spesso vengono la-sciati per strada, con l’elevato rischiodi essere vittime di tratta e sfrutta-mento.Inalcunicasi, inoltre,vengonotrattenutiinunCIEedespulsi”1.Il6gennaio2017èentratoinvigoreild.p.c.m. n. 234/16, regolamento chedisciplina finalmente in modo chiarole procedure per la determinazionedell’età dei minori non accompagnati

1 Norme chiare sull’accertamento dell’età deiminori stranieri non accompagnati (2017). Co-municatostampaASGIafirmadioltre30asso-ciazioni,inhttp://www.asgi.it/.

vittime di tratta2, in attuazionedell’art. 4 del D.lgs. n. 24/14. Di con-tro,visonoancorasignificativelacunenormative per quanto riguarda i mi-nori non accompagnati non ricono-sciuti vittime di tratta (in alcuni casieffettivamentenonvièalcunreatoditratta, in altri casi ilminore è vittimadi tratta ma non viene riconosciutocome tale). Per quest’ultimi in arrivosempre più numerosi via mare e viaterra nel nostro paese3, si rende non

2Regolamentorecantedefinizionedeimeccani-smi per la determinazione dell'età dei minorinonaccompagnativittimedi tratta, inattuazio-nedell'articolo4,comma2,deldecreto legisla-tivo4marzo2014,n.24.(16G00248)(GUSerieGeneralen.298del22-12-2016).3Nel2016,sonostati25.846milaiminoristra-nieri non accompagnati sbarcati sulle nostrecoste,piùdeldoppiorispettoal2015.Conside-randol’interocollettivodeiminorisbarcati(ac-compagnatienon)siosservacomeilpesorela-tivodella componentedinonaccompagnati siaanch’essoandatocrescendoneltempo:nel2014essi costituivano il 49% del totale, nel 2015 il75%(su16.500)mentrenell’annoappenacon-clusosono il92%dei28.223minorisbarcati,a

piùprocrastinabilelamessainattosututtoilterritorionazionaledel“Proto-collo per l'identificazione e perl’accertamento olistico multidiscipli-naredell’etàdeiminorinonaccompa-gnati”, presentato dalla ConferenzadelleRegioninelmarzo20164.IlProtocollosiprefigge ilsuperamen-to delle criticità tuttora esistenti ri-guardanti: 1) la metodologia attuatanellastragrandemaggioranzadeicasiche è incentrata sull’aspetto medico-radiologico; 2) la variabilità e la dif-formità di approccio alla procedurapresentineivariterritoriregionali;3)lascarsaconoscenzadapartedeivariprofessionisti coinvolti nell’intero

testimonianza di una migrazione prevalente-menteindividualediragazzieragazzeoriginarisoprattutto dal continente africano. E rappre-sentano il 14,2% di tutti gli arrivi via mare(181mila tra uomini donne e minori), mentrecostituivanol’8%nel2015eil7,7%nel2014.4http://www.regioni.it/conferenze/2016/02/26/03032016-ordine-del-giorno-conferenza-regioni-e-province-autonome-446189.

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processodiidentificazionedelpresun-tominore non accompagnato. La filo-sofia,quindi,sucuisibasailprotocol-loèfondatasuduepilastri:daunlatospostarel’assedallavalutazionemedi-co-auxologicaaquellaglobalemultidi-sciplinare; dall’altro fornire un testounitario contente lemodalità operati-ve di tutti gli attori coinvolti, ognunoper la propria competenzanell’identificazione e accertamentodell’età delminori non accompagnati,percrearelinguaggioeprassicomuneneiterritori,nelServizioSanitarioRe-gionale(SSR),conilPediatradiLiberaSceltaeilMedicodiMedicinaGenera-le. Nessunametodica può dare rispo-stacerta, lastessaradiografiadelpol-so e dellamano sinistra (lametodicaattualmentepiùutilizzataper lavalu-tazione della maturazione ossea)comportaunmarginedierroredi±2anni (fino a ±3/4 anni nel 6% dellapopolazione) che non viene indicato,

di prassi, sul referto. Peraltro, la de-terminazione dell’età biologica nonpuòdareesattacorrispondenzaall’etàcronologica,dalmomentochelediffe-renze di maturazione scheletrica, ac-crescitivaepuberalefrasoggettidellastessa età anagrafica sono frequenti,ampie e fisiologiche. Infine, diversesituazioni fisiologicheegenetiche,pa-tologicheeambientalipossonoaccele-rareorallentare lamaturazionesche-letrica.Aquestosiaggiungelapossibi-lità di errore di refertazione da partedi operatori non esperti, quali moltiradiologiopediatricheeseguonosolooccasionalmentetaleprestazione.Premesso che se ben condotte le fasidi accoglienzanonènecessaria la va-lutazione sanitaria, il Protocollo pre-vede: 1) la descrizione delle fasi diidentificazione,2)lemodalitàdituteladelpresuntominoreintuttelefasieilconsenso informato, 3) la valutazioneolistica da effettuarsi presso le strut-

turepubblichedelSSRsolosedopolefasidi identificazionepersisteun fon-datodubbio e in extrema ratio, in cuisarà il pediatra, nell’ambitodell’équipe multidisciplinare multi-specialistica (psicologo, assistente so-ciale,mediatore culturale), adeciderequali esami richiedere ricorrendo ilmeno possibile a esami invasivi. Infi-ne, questo protocollo la cui applica-zione richiederà formazione specificae aggiornamento continuo degli ope-ratori coinvolti, tenta di superarequellalogicaoperativasettoriale,indi-candoviceversa,unacooperazionein-terdisciplinarecon l’obiettivocomuneditutelareiminori.Inattesadiunadefinitivaapprovazio-nedapartedellaConferenzaUnificata,il suddetto protocollo rimane atutt’oggiinapplicatononessendostateindividuate sui territori regionali lestrutturechepotrebberosvolgere taliesami,néèstatacondivisalagaranzia

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di copertura economica degli stessi.Nel superiore interesse delminore5 eal fine,quindi,dievitareunasituazio-ne ulteriormente discriminatoria neiconfrontideiminorinonaccompagna-tinonvittimeditratta,siraccomandaalMinistero della salute, al Ministerodell’interno, al Ministero della giusti-zia,equindialleRegionieP.A.,che ledisposizioni previste dal d.p.c.m. n.234/16 siano applicate “in via analo-gica a tutti i minori stranieri non ac-compagnati”.Se si considera la salute comeuna ri-sorsaperviverenonsolounavitasa-namaanche rispondentealleproprieaspettative, è chiaro che lapromozio-ne della salute coinvolge non solo il

5Attuazionedelladirettiva2013/33/UErecantenorme relative all'accoglienza dei richiedentiprotezione internazionale, nonchédella diretti-va 2013/32/UE, recante procedure comuni aifinidelriconoscimentoedellarevocadellosta-tus di protezione internazionale (15G00158)(GUSerieGeneralen.214del15-9-2015).

sistemasanitariomalasocietànelsuocomplesso6.L’assenzadiunapersona-lizzazionedelprocessodipresainca-rico delle problematiche psicofisicheedinparticolaredieventualicompor-tamenti a rischio, ha condotto adunacosì detta integrazione “verso il bas-so”,ovveroun’integrazionedoveimi-grantitendonoacondividerele“catti-veabitudini”dellefascepiùbassedel-lapopolazioneitaliana7.Nell’ambito specifico dei minori nonaccompagnati è pericoloso eseguiregeneralizzazioni,inquantoilprofilodisalute di ognuno di loro dipende damolteplici determinanti in primaistanzasociali(paesediorigine,moti-vi del viaggio, storia familiare, condi-

6http://www.glnbi.org/index/news.7S.Campostrini,G.Carrozzi,S.Salmaso,S.Seve-roni (acuradi),Malattie cronicheemigranti inItalia. Rapporto sui comportamenti a rischio,prevenzioneediseguaglianzedisalute,OMS–ISS- Universita Ca’ Foscari, Venezia, 2015, inhttp://www.epicentro.iss.it/passi/pdf2015/malattiecroniche.pdf.

zionesocialepremigrazione,progettomigratorio). A questi si aggiungonoproblematiche di salute sia fisica siapsichicasecondarieallepossibilipato-logiecontrattenelpaesed’origine,alledure condizioni di viaggio, alla pro-lungatapermanenzaincentridiprimaaccoglienzadestinatiper lopiùaper-sone adulte li mette a rischio di statimorbosi secondari a condizioni dipromiscuitàedisagioambientale.Nonevidenti subitoma altrettanto gravi espesso prevalenti sono i traumi psi-chici (stress da sradicamento, perditadi familiari, abusi). Pertanto, un ap-proccio olistico di tipo psicosociale siconfigura particolarmente importanteinquantoconsentedimettereilmino-re in sicurezza mitigando la riattiva-zione di sintomi post traumatici edevitandol’isolamentosociale,fattoridirischio per lo sviluppo o il manteni-mento di problematiche di salutementale.Solodopoavercostruitocon

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questi ragazzi e ragazze concrete op-portunitàdiresilienzaediaccoglienzasi potrà affrontare l’esperienza deltraumaelesueconseguenze.Allalucedi tutto ciò, si raccomanda a tutti glioperatoricoinvoltinell’accoglienzadeiminoristranierinonaccompagnatiunapproccio che faciliti la negoziazioneculturale che ilminore non accompa-gnato deve avviare nel Paese ospite,favorendo la rielaborazione della suastoriapersonale inunaprospettivadivitafutura8.Nello scorsonovembre2016, aPaler-mo è stato stipulato, sotto il coordi-namento dell'Assessorato comunaleallaCittadinanzaSociale,il“Protocollodi intesa relativo alla presa in caricodeiMinoristranierinonaccompagnati(MSNA)” tra il Comune, il Tribunalecivile, il Tribunale per iminorenni di8 Guida psicosociale per operatori impegnatinell’accoglienza dei Minori Stranieri Non Ac-compagnati. ProgettoFaro–TerredesHomme(2014).

Palermo,laProcurapressoilTribuna-le per iminorenni, laQuestura, l'Uni-versità, l'Azienda sanitaria provincia-le, l'Ufficio scolastico regionale per laSicilia,ilGaranteperl'infanziael'ado-lescenza del Comune9. L’obiettivo darealizzarenell’arcodidueannidapar-teditutteleistituzionineidiversiruo-lidicompetenzaè“lapromozioneelatutelasostanzialeedeffettiva”delmi-nore straniero non accompagnato, findal suo arrivo sul territorio italiano,attraverso la predisposizione di “pro-getti individualizzati di accompagna-mento” e l’istituzione di un elenco ditutori volontari chiamati ad operaresul territorio della Città di Palermo,oltre che la risoluzione delle criticitàrelative all'identificazione edall’eventuale accertamento della mi-

9ComunediPalermo,Protocollodiintesaperlapresa in carico dei Minori stranieri non accom-pagnati, novembre 2016 inhttps://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=1&id=12256.

nore età. Il suddetto Protocollod’intesa rappresenta il primosu scalanazionale a carattere “non emergen-ziale” e parte dal presupposto fonda-mentale che il minore non è soltanto“oggettoditutelaeassistenza”,maan-cheesoprattutto“soggettodidiritto”,e quindi titolare di diritti in primapersona,ribadendoilprincipiodelsu-perioreinteressedelminorecomecri-terio guidanell’applicazionedellemi-surediaccoglienza10.

10Savethechildren.

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VULNERABILITÀDEIMIGRANTIFORZATI

diFilippoCasadeieMariaChiaraMonti(PsicologoeAntropologo;PsicologaePsicoterapeuta;

CENTROPENC.,AOUPP.Giaccone–Palermo;SIMM–SocietàItalianadiMedicinadelleMigrazioni)

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VulnerabilitàeaccoglienzaIn clinica psichiatrica e psicologica ilconcettodivulnerabilitàdefinisceunasoglia individuale per lo sviluppo dipatologiementali.Tale condizione corrisponde ad unostato di insufficiente resistenza alleavversità,edemergequandodiminui-scono le difesepropriedell’individuoa fronteggiarefattoridistress.Essaèil risultatodiunmix singolaredi fat-torigenetici,diapprendimento,dire-lazionisocialieambientali,enoncor-rispondeancoraadunverostatopsi-copatologicomanepreparailterrenod’insorgenza. La vulnerabilità è quin-di connessa all’assenza di resilienza:la fisica utilizza questo termine perindicarelacapacitàdiunmaterialediassorbire gli urti senza rompersi. Inpsicologia esso mette in luce anchel’abilitàintrinsecadellamentedirico-struirsiinmanieraplasticaeadattiva,e di autoripararsi a seguito di eventi

negativi che hanno già attaccatol’integritàpsichica.Semprepiùspesso–etuttaviainesat-tamente – vulnerabilità emigrazionevengono associati all’interno di ununico ragionamento, come se fosserotermini legati daunnessodi causali-tà: vulnerabilità inconseguenza dellamigrazione.Quali sono i fattori che hanno creatoquestobinomioinapparenzaindisso-lubile?Inalcunipaesidell’AfricaedelMedioOriente stanno avvenendo rilevanticambiamentigeopolitici,cherendonosempre più drammatici i fenomenimigratori, sia per quanto riguarda iflussi che le forme di transito. Adesempio il deterioramentodell’assetto interno della Libia, traanarchiaeviolenza,ha influenzato inmodo significativo le modalità e lemotivazioni della migrazione versol’Europa(aquestolivelloèilconcetto

di vulnerabilità degli Stati ad esserecruciale): gli individui sono forzati afuggire da un paese che fa passarequasituttiattraversol’esperienzadel-la reclusione forzata, della riduzioneinschiavitù,edellaperditadelvaloredella persona, a seguito di violenzesubite, soprusi, torture, tanto che or-mai si distingue a fatica il migrantedalla vittima di violenza. Inoltre, al-trettanto significativo è l’impattodell’incremento demografico in Afri-ca, in particolare in Nigeria e nellaRepubblica Democratica del Congo.“Le proiezioni delle Nazioni Unite dimedio termine prevedono che la po-polazione aumenterà fino a raggiun-gere 1,6miliardi nel 2030 e raddop-pieràquestacifraentroil2050”1.Talecrescitadipopolazionespingeigrup-piumaniversoterritoriconmaggioririsorseeminorecrescitademografica.

1 Cfr. http://www.geopolitiqui.org/, Africa el’ordignodemografico,2016.

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Oltre a questi fattori, vanno tenuti inconsiderazione gli effetti della nostracontinua attenzione politica, istitu-zionale e mediatica sulla percezionedel fenomeno migratorio: gli arrivimassivi di migranti in condizioniestreme; le traversate attraverso ilcanalediSiciliacaratterizzatedacon-tinui naufragi, che rendono intermi-nabile la conta delle perdite umane2,inducono a pensare alle migrazionicomeadesperienzecheinsémettonoanudolavitaedespongonoleperso-ne alla fragilità psichica: si crea unaconvinzione condivisa che migrarevoglia dire perdere tutto ed esseredunque vulnerabili. In realtà esseremigranti non vuol dire sempre averacquisito una predisposizione ai di-sturbimentali,nétantomenosignificaesseresopraffattidavissutitraumati-2Nei primi dieci mesi del 2016 le vittime deinaufragi nel Mediterraneo sono state 4.899(TerzoRapportosullaprotezioneinternazionaleinItalia,2016).

ci,cheannichilisconoledifeseeleca-pacità di coping dei soggetti. Spessoinfatti gli individui, e ancora di più igruppi,riesconoadattivarepotenzialidiresilienzainaspettatianchedifron-teadeventicatastrofici.Si riporta, ad esempio, il caso di ungiovane uomo senegalese sopravvis-sutoinsiemeallafigliolettaadunnau-fragio, durante la traversata dalla Li-bia verso la Sicilia, in cui aveva vistomorirelamoglieeilfiglioprimogeni-to. La compostezza mostratadall’uomonell’affrontarelaperdita,lacapacitàdivivereunluttocosìgraveedrammatico,lasciòstupitiglioperato-ri. L’uomo aveva trovato un modopersonaleperfarfronteall’esperienzatraumatica evitando l’insorgenza diesitipsicopatologici.Talvolta leavversitàhannoaddirittu-ra esiti positivi: le esperienzemigra-torie, lungidall’affievolirelavitalitàela forza dei migranti, producono di-

namichevirtuosedi trasformazioneeadattamento psicoculturale, quandoleenergievitalisonoincanalateversoleprogettualità.Quando si diffonde la percezione chelapopolazionemigranteabbiaun ca-rico di sofferenza psichica maggioredi quella che affligge l’autoctona, e sicomincia pertanto a parlare di “mi-granti vulnerabili”, bisognerebbeguardare inmodocritico,eclinico,alsistemad’accoglienzacheregolaege-stiscelapresenzadeigruppistranierisulterritoriod’immigrazione.L’articolo1,comma2deldecretomi-nisteriale 22 luglio 2008, definisce ilconcetto di “migrante vulnerabile” erecitacomesegue:

«Si devono intendereper categorievulnerabili, ai sensi dell’articolo 8,comma1deldecreto legislativo30maggio2005,n.140: “iminorinonaccompagnati, idisabili,glianziani,

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le donne in stato di gravidanza, igenitori singoli con figli minori, lepersoneperlequalièstatoaccerta-to che abbiano subìto torture, stu-pri o altre forme gravi di violenzapsicologica, fisica o sessuale”.Ai finidelpresentedecreto,debbo-no ritenersi compresi nella catego-riavulnerabileisoggetticheneces-sitano di assistenza sanitaria e do-miciliarespecialisticae/oprolunga-ta e coloro che presentano una di-sabilità anche temporanea. Infine,con riferimento alle donne in statodi gravidanza, debbono ritenersicompresenellecategorievulnerabi-lisoltantoledonnesingole»3.L’esperienza clinica in psicologia el’incontro diretto con le persone, in-segnano che mai si esaurisce il con-cetto di vulnerabilità, anche perché

3GazzettaUfficialen.183del6.08.2008.DecretodelMinisterodell’interno,22luglio2008.

spessoessafailpaioconl’invisibilità.Una invisibilità istituzionale, di siste-ma,chenonguardaaisingoli,mave-de spesso corpi “aggruppati” e indi-stinti, con esigenze indistinte, la-sciando gli stessi in stallo, sempre inattesa di qualcosa (in attesadell’audizione in Commissione, in at-tesadipermessodisoggiorno,inatte-sa di ricorso, in attesa di lavoro). Unsistema,dunque,chenontutelaleca-pacità intrinseche delle persone ad“auto-curarsi”, a proteggersi, a resi-stere ai ricordi dei traumi vissuti odegliabusisubiti, talvoltaestremi.Leistituzioni per un verso si fanno ga-ranti dell’accoglienza (e l’Italia perquesto è modello), con la complessaretedicentriestrutturediversificatepertipologiadi target(centripermi-nori non accompagnati, per famiglie,perdonnevittimeditratta,ecosìvia);per un altro verso le logiche di fun-zionamentodell’accoglienzarischiano

di innescarevissutidi sofferenzapsi-chica: alcune persone perdono con ilpassaredeltempolepropriecapacitàdi resilienza e non mantengono loslancionecessarioasuperare lesfidefuture in terra straniera. In questosenso le istituzioni e il circuitodell’accoglienzadiventanosistemipa-tologizzanti: si pensi alle lungagginiburocratiche–chesiprotraggonoan-cheperalcunianni–chedeterminanoun’infinita attesa per accedere al di-ritto di fare richiesta di protezioneinternazionale o finalizzare le prati-chediasilo.L’attesa diventa il leitmotiv dellapermanenzaneicentridiaccoglienza,econ ilpassaredel tempoessapren-de il posto della speranza. Il senti-mento dell’attesa è fortemente con-nesso al vissuto dell’angoscia:l’attenzione e la tensione vitale sonospostateversoilfuturo,bruciandodeltuttoilmomentopresente;nonesiste

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hic et nunc, il qui ed ora, ma solol’Evento futuro su cui è concentratatutta l’energia esistenziale4. In questiluoghipermeatidallasospensionedeltempo, l’attesa si sgancia dalla spe-ranza,mutandolasuanaturavitaleinnoia e malinconia, nelle situazionimeno gravi, o nell’aridità della de-pressione e nell’esperienza psicotica,nellefenomenologiepiùgravi.Latemporanea,artificiale,avolteper-fino surreale sedentarizzazione dipersone che hanno affrontato unviaggio ordalico con l’aspettativa dicambiare il proprio destino diventasul piano psichico una condizione diarresto vitale, su cui possono neltempo innestarsi fenomeni di psico-patologia.Alcunidiquestiutentipiùomeno forzati del (o dal) circuitodell’accoglienza considerano spessopiù attraente la prospettiva di conti-

4E. Borgna, L’attesa e la speranza, Feltrinelli,2005.

nuare il viaggio – “l’avventura” comeriferiscono molti giovani migranti –chenonquelladi “integrarsi”; altri silasciano andare alla seduzione della“follia”.

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SALUTEDEIRIFUGIATI.RISULTATIDIUN’INDAGINE

diAnnalisaBusettaeDariaMendola

(RicercatricediDemografia;ProfessoreassociatodiStatisticasocialeDipartimentodiScienzeEconomiche,AziendalieStatistiche-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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Ladisuguaglianzanell’accessoallecu-re sanitarie tra i cittadini e gli immi-grati è un fenomeno di crescente im-portanza in Italia1.Gli immigrati sem-brano sperimentare ostacoli specificinell’accesso alle cure mediche, che siaggiungono alle disuguaglianze eco-nomiche e geografiche esistenti spe-rimentate anche dai nativi2. La man-1 ISTAT.Sanità:Statistiche inbreve,Saluteeri-corso ai servizi sanitari della popolazione stra-nieraresidenteinItalia,11December2008.S.Nuti,G.MacioccoandS.Barsani(Eds.),Immi-grazioneesalute.Percorsid’integrazionesociale,IlMulino,Bologna,2012.M.Marceca,S.GeraciandA.Martino,Esperienzamigratoria, salute e disuguaglianze, Osservato-rio Italiano sulla Salute Globale – OISG, in «Acaro prezzo. Secondo rapporto sulle disugua-glianze»ETS,Pisa,2006,pp.304-318.M. Tognetti,M. Bordogna (Ed), Immigrazione edisuguaglianza di salute, FrancoAngeli, Milano,2008.M. Tognetti, Health Inequalities: Access to Ser-vicesbyImmigrantsinItaly,in«OpenJournalofSocialSciences»,2015,3,pp.8-15.2 M. Giannoni, Migrants inequalities in unmetneedforaccesstohealthcareinItaly,Paperpre-sentedat15°AiesConference,Moncalieri(TO),2010.

canzadiconoscenzadelle legginazio-nali e dei regolamenti amministrativilimitanolacapacitàdegli immigratidiaccedere ai servizi sanitari,mentre ledifficoltàlinguisticheelebarrierecul-turali rappresentano spesso ulterioriostacoli all'accesso3.La letteratura in-ternazionale ha dimostrato che dopoun “healthy immigrant effect” iniziale(un processo di auto-selezione fa sìchesianogliindividuipiùsaniaparti-re) la salute degli immigrati tenda adeteriorarsialcresceredeltempotra-scorsonelPaeseospitante,equestositraduca in una maggiore necessità dicure. Ilpeggioramentodellecondizio-nidisalutenelPaesediimmigrazioneèstatoattribuitoallecattivecondizio-

3G.DeLuca,M.Ponzo,A.R.Andrés,Healthcareutilization by immigrants in Italy, in «Interna-tional Journal of Health Care Finance Econom-ics»,2013,13:1,pp.1-31.WHO Regional Office for Europe, How healthsystems can address health inequities linked tomigration and ethnicity, WHO Regional Office,Copenhagen,2010.

ni di lavoro, a salari inadeguati, allascarsa qualità degli alloggi e ad unaforteesclusionesociale4.Questasitua-zione è confermata in Italia, dove iprofili di salute degli immigrati sononotevolmente peggiorati negli ultimidiecianni5.Poco o nulla si sa circa il legame tral’accesso all'assistenza sanitaria e lostatusdirichiedenteo titolaredipro-tezione internazionale. Fonti giornali-sticheeorganizzazioniumanitariesot-tolineanocomemoltidilorosianoco-stretti a viverepermesio addiritturaanni in insediamenti precari sortispontaneamente. Non esistono tutta-viastatisticheufficialisuquantisianoirichiedentiasiloerifugiatichevivono

4 IOM InternationalOrganisation forMigration,Migrationhealth:BetterhealthforallinEurope.Finalreport,2009.5A.Fernandes,&J.P.Miguel,Healthandmigra-tion intheEuropeanUnion:Betterhealth forallin an inclusive society, Instituto Nacional deSaúdeDoutorRicardoJorge,Lisboa,2007.

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nei numerosi insediamenti informalisparsinelterritorionazionalenésulleloro condizioni sanitarie. Questi sog-getti, pur avendo piena titolarità nelrisiederenel territorionazionalehan-nomaggiore probabilità di essere og-getto di sfruttamento lavorativo e vi-vono in abitazioni molto precarie esonospessosoggettiasgomberiforza-ti a causa dell’occupazione irregolaredispazipubblicioedificiindisuso.Lasalute di questi rifugiati e richiedentiasilo è di particolare preoccupazioneper le condizioni di lavoro, gli stili divitainsalubri,e lamancanzadiunac-cesso adeguato alle cure preventive.Inoltre, la precarietà della loro situa-zioneabitativarendelacontinuitàdel-lecureparticolarmentedifficile.L’indagine “Fuori campo. Richiedentiasilo e rifugiati in Italia: insediamentiinformali emarginalità sociale”6 (MSF

6 Medici Senza Frontiere, Fuori campo. Richie-denti asilo e rifugiati in Italia: insediamenti in-

2015),volutadaMedicisenzaFrontie-reItaliaincollaborazioneconilDipar-timentodiScienzeEconomicheAzien-dalieStatistichedell’UniversitàdiPa-lermo, ha consentito di accertare lecattive condizioni di vita,l’abbondanza di bisogni sanitari nonsoddisfatti e l’estrema precarietà abi-tativadegli stranieri residenti in que-sti insediamenti che sono diffusi sugran parte del territorio nazionale7 (i

formali e marginalità sociale, 2016, inhttp://fuoricampo.medicisenzafrontiere.it/wp-content/themes/venture/Fuoricampo.pdf.7 Lapopolazioneobiettivodiquesta indagineècostituitadagli stranieri richiedentie titolaridiprotezione internazionale e umanitaria non in-clusinelsistemaistituzionalediaccoglienzaperrichiedentiasilo(ossianonresidentiincentridiprimo soccorso e assistenza, centri di primaaccoglienza, centri di seconda accoglienza(SPRAR), strutture di accoglienza straordinariaattivatedaiPrefetti),aventidimorainItalianelperiododirilevazioneinuninsediamentospon-taneo. Sono stati definiti a questo scopo inse-diamenti spontanei o siti informali quegli inse-diamenti con almeno 50 abitanti che abbianopopolazioneprevalentedeltiposuindicato,chesianocaratterizzatidaformepiùomenoaccen-

siti sono presenti in 8 Regioni dallaSicilia al Veneto). L’indagine condottanel corsodel 2015ha rivelato la pre-senza di oltre 7.500 stranieri richie-denti e titolari di protezione interna-zionale che, estranei al sistema di ac-coglienzaufficiale,vivonoincondomi-ni occupati, baraccopoli e accampa-mentispontaneiaccomunatidacondi-zioni di estrema vulnerabilità abitati-va. Le gravi condizioni di precarietàabitativa spesso sono associate a cat-tive condizioni di salute fisica che sisommanoaproblemidi salutepsichi-caoggettod’attenzionedapartedeglioperatorineipochisiti incuiègaran-tita una qualche forma di assistenzasanitaria.Le condizioni di salute autodichiaraterilevate dall’indagine forniscono unsegnale d’allarme: l’86,5% di coloro

tuatediautogestionedapartedellapopolazionepresente e da nessun pagamento di canone dilocazione.

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chesonoarrivatidamenodi tremesiedil50,6%diquellichesonoinItaliada più di tremesi riferiscono di averavuto almeno un problema di salutenell’ultimo mese. L’insorgere di pro-blemidi salute risulta statisticamenteassociato alle condizioni degli inse-diamenti. La presenza di docce e dielettricitànegliinsediamentihannouneffettopositivo sulle condizioni di sa-lute degli stranieri mentre vivereall’aperto ha un effetto negativo. Nonci sono effetti statisticamente signifi-cativi legati alla dimensione e alla ti-pologia del sito (ad esempio,all’aperto,edificioccupati,etc.),aiser-vizi di smaltimento rifiuti eall’iscrizione al Sistema Sanitario Na-zionale.Afrontedicattivecondizionidisalutemoltidiloro,puravendodirittoadas-sistenza umanitaria (legale, sanitaria,sociale), non accedono al Sistema Sa-nitarioNazionale: tra colorochesono

arrivatidamenoditremesisoloil2%è iscritto al SSN e questa percentualenonsupera il70%neanchetracolorochesonoinItaliadapiùtempo.Ibisognisanitarirestanoinsoddisfattisia dall’assistenza sanitaria formale(medicodibase,prontosoccorso,am-bulatorio ASL, ambulatorio ASL dedi-cato per stranieri, ambulatorio priva-to, ambulatorio CARA o sito, farmaci-sta) che da quella informale (associa-zioni per l’assistenza agli stranieri,guaritori,mediatori,familiarieparen-ti,datoridi lavoro,amicioconoscentiitaliani,amicioconoscenti immigrati)evidenziandounacondizionedigravescoraggiamentoedesclusione sociale:il 66% di coloro che sono arrivati dapoco e il 31%di quanti sono in Italiada più di tre mesi non si è rivolto anessunopuravendoavutoproblemidisalute.Andandoadanalizzarelerispostesul-la percezione della propria salute

emerge tuttavia un quadro differentecon un 21% che dichiara di sentirsimaleomoltomale.Comenotoinlette-ratura, molti fattori oggettivi che in-fluenzano lo stato di salute non sonobanalmente associati con la percezio-ne di cattiva salute. I risultatidell’indagineevidenzianocomeperce-zione e realtà possano anche esseredissonanti: il 39,5% di coloro che di-chiarano di avere avuto un problemadisalutenell’ultimomesedicedisen-tirsibeneomoltobene,mentrec’èun4,6% che, pur non avendo avutopro-blemi di salute nell’ultimo mese, di-chiara di sentirsi male o molto male.Ovviamente la percezione di cattivasalute ha un ancoraggio a fattori og-gettivi. Ad esempio c’è una chiara as-sociazione tra lapercezionedi cattivasalute e l’essere affetti da malattiecroniche, così come tra la percezionedicattivasaluteel’averesperimentatoproblemi di salute nell’ultimo mese.

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Anchelecaratteristichedelsitohannoun impatto sulla percezionedi salute.In particolare nei siti dove non c’èelettricità le condizioni percepite disalutesonopeggiori: l’assenzadielet-tricitànelcampoadesempiohaunef-fettonegativosullapercezionedisalu-te. L’indagine mostra come la perce-zionedi salute siapeggiorenei siti dimedia dimensione (50-500 abitanti)rispetto a quelli con una dimensionepiù grande (>500 abitanti) probabil-mente a causa dellaminore presenzadelle organizzazioni umanitarie e divolontariato. Non mostrano, invece,uneffettostatisticamentesignificativoalcuni elementi strutturalinell’organizzazionedegliinsediamentispontanei come la presenza di docce,l’esistenza di un servizio di smalti-mento rifiuti e l’esistenzadialloggialriparodalle intemperie.Essereiscrittial Sistema Sanitario Nazionale non

mostra effetto significativo sulla per-cezionedisalute.

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MIGRANTIESOCIALMEDIA.TRASPERANZE(GLOBALI)ERITARDI(LOCALI)

diFabioMassimoLoVerde

(ProfessoreassociatodiSociologia,DipartimentodiScienzeEconomiche,AziendalieStatistiche-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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Il rapporto degli italiani con le nuovetecnologieèsemprestato,comeènoto,assai problematico. Se, in generale, lacurvadiadozionedinuovetecnologiehaavutomediamenteinEuropaunan-damento molto variegato nei diversiPaesi, spesso in funzione di variabiliquali ilgenere, l’età, il titolodistudio,ledimensionidelComunediresidenza,ilsettoreoccupazionalee laposizionenella professione, ma anche di politi-chedi investimentonellapromozionedell’adozioneimplementateneidiversiPaesi,adintervenireinItalianonsonostatesoloquellevariabili,maanche iltipodiusochedellenuovetecnologieidiversi contesti locali sono riusciti arielaborare rispetto ai bisogni che lostesso contesto socialeandavaviaviaesprimendo.Così,resistenzeepregiu-dizicheevocanoscenari“luddisti”nei

1F.M.LoVerde,Socialmediaepubblicaammini-strazione.Unarassegna, in«RivistaTrimestrale

confronti di alcune nuove tecnologiedellaproduzione–sipensialleprimefasi di introduzione dell’informaticanelle pubbliche amministrazioni1 –hanno prolungato spesso inerzienell’usoditecnologieobsoletesiaper-ché non si era compresa l’utilità diquellenuove,siaperchéilcostocogni-tivo della nuova adozione apparivacome troppo elevato, sia perché gliequilibri organizzativi determinatidall’adozione di quelle più recentiavrebbero potuto essere messi in di-scussioneacausadelladiversadistri-buzionedicompetenzeche l’usodellanuova tecnologia determinava, comenel caso della competenza rispettoall’usodeisocialmedia2.In quest’ultimo caso però va rilevatochegli italiani,mediamentemeno“di-

diScienzadell’Amministrazione»,n.3,2015,pp.78-91.2Ibidem.

gitalizzati”deglialtriconcittadinieuro-peirispettoall’usodelPC,presentanoinvece una maggiore versatilitànell’usodei social networkviamobile,proprioinragionedellanotevolediffu-sionediquestatecnologiasmartcheharivoluzionato il sistema di comunica-zionemaancheleformedellasocialitàcontemporanea,semprepiùfrequente-menteconnotatadauninfittirsidi“re-lazionisenzacorpo”chefannoparlare,per l’appunto, di “socialità senzacorpo”3.Einfatti,perquantola“socialitàsenzacorpo”costituiscaancheinItaliasem-prepiùunadellemodalitàincuisipre-sentanolegeometriesocialidellapost-modernità che coinvolgono, come ve-dremo,siai“nativi”chei“migranti”,iltema dell’impatto delle tecnologie

3F.M.LoVerde,Sociologiadellosportedeltempolibero,IlMulino,Bologna,2014.

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dellacomunicazioneeinseguitodeiso-cialmediasuunfenomenochecomun-quevieneconsiderato-perquantononlo si possapiùdefinire tale vistane ladominanza – emergente come il pro-cessomigratorioesuipercorsidiinte-grazione, rimane poco trattato nellaletteratura scientifico-sociale, contra-riamente a quanto avvenuto nella co-munità scientifica del resto delmondo4. In queste aree del mondopiuttostosièparlatoaddiritturadellanecessità di un nuovo approccio epi-stemologicoall’analisideiprocessimi-gratori inragionedell’effettodetermi-nato dal sopraggiungere degli stru-menti tecnologici della comunica-

4H.H.Hiller,T.M.Franz,Newties,oldtiesandlostties:theuseoftheInternet indiaspora, in«NewMedia&Society»,vol.6,n.6,2004,pp.731-752;A.A.Parham,Internet,Place,andPublicSphereinDiaspora Communities, in «Communities», vol.14,n.3,2005,pp.349-380;A.Ros,E.González,P.Sow,Migrationandinformationflows.Anewlens

zione5. Necessità conoscitiva che rile-viamo certamente in riferimento aquantonelladinamicadeiflussimigra-toril’usodeisocialmediasiadiventatoun fattore oltremodo essenziale ri-spettoallastessamodalitàincuiessosièdeclinatonegliultimicinqueanni.Adesempio, nella modalità in cui si co-struisce, decostruisce e si diffonde il“racconto” dell’esperienza migratoriavia socialmedia, siadapartedi chi lavivecomemigrante,siadapartedichilavivecome“ospitante”,nellepiùequi-librate e aperte -ma anche disequili-brateechiuse-formeincuisistadecli-nandoquestacapacità -o incapacità -diospitare.

for the study of contemporary internationalmi-gration, Working Paper, Internet Interdiscipli-nari Institute, 2007 in http://geo-grafia.uab.es/migracions/cas/publicacions idocuments/ros_gonzalez_marin_sow.pdf.5D.Diminescu,Theconnectedmigrant:anepiste-mological manifesto, in «Social Science Infor-mation»,vol.47,n.4,2008,pp.565-579.

Da questo punto di vista gli approcciteorici più recenti si ancorano a treconcettifondamentaliecioèquellocherichiamaallanascitadella “societàdi-gitale”,oall’«Eradell’informazione»,acui fa riferimento Castells6 utilizzatoinsiemealconcettodinetworksocietyacui fa riferimento, ad esempio, la se-conda produzione di Granovetter7 eallemetodologiedistudioconnesse;aiconcetti di «nomadismo» e «transna-zionalismo», ilprimogiàpresenteneilavoridiDeleuzeeGuattari8esuccessi-vamentesviluppatosinell’ideadi«mo-bilità universale» cui fa riferimentoUrry;ilsecondoaipiùrecentistudichevedononellacostituzionediunospazio

6 M. Castells, The rise of the network society,Wiley-Blackwell,NewYork,2000.7M.Granovetter,Thestrengthofweakties:Anet-work theory revisited, in «Sociological theory»,vol.1,n.1,1983,pp.201-233.8 G. Deleuze, F. Guattari, A thousand plateaus:Capitalismandschizophrenia,Burns&Oates,London,1987.

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simbolicointermediofra lasocietà lo-calediorigineequelladiaccoglienzalanuova modalità in cui si declina uno“stare tra” due o più culture tipico dimolte famigliemigrantipresentinellesocietàoccidentali9.In questo breve intervento affronte-remo il tema del rapporto fra migra-zioniesocialmediaprendendoincon-siderazione sia lo scenario che ri-guardal’usochedeisocialmediafannoi migranti nelle diverse fasi del pro-cessomigratorioedeipercorsidiinte-grazione, sia lo specifico effetto chequesto uso determina nella costru-zione del “racconto” dell’esperienzamigratoria, per chi lo fa e per chi loascolta, accogliendo ancora una voltalo statement diMcLuhan secondo cui,

9M.Ambrosini,Un’altraglobalizzazione:lasfidadellemigrazioni transnazionali, IlMulino,Bolo-gna,2008.

non dimentichiamolo, il medium è ilmessaggio…1.LoscenarioVolendoriassumerebrevementeidatisull’uso delle nuove tecnologie dellacomunicazionedigitaleeinparticolaredei social network nel contesto mon-diale,ilDigitalYearbook201610eviden-zia come Internet sia ormai utilizzatadacircatremiliardiemezzodiutenti,ha un tasso di penetrazione del 46%sul totale della popolazione presentenell’intero globo e cresce di anno inannocoinvolgendoareedelmondocheprecedentementerisultavanodeltuttoescluse dalla diffusione delle innova-zionidigitali.Nellostessotempoilnu-mero di account social attivati nelmondoharaggiuntoilnumerodiquasi

10 Cfr. http://wearesocial.com/. In riferimentoadalcuniPaesicfr.ancheidiversireportpubbli-cati in http://www.unesco.org/new/en/com-munication-and-information/resources/publi-

due miliardi e quattrocento milioni(Fig.1).

Secondoilreport,complessivamente,ilnumerodiutenti Internettotaliècre-sciutodunquedel10%edialtrettanto,

cations-and-communication-materials/publica-tions/publications-by-series/assessments-ba-sed-on-unescos-media-development-indica-tors/.

Fig. 1 – I dati sulla penetrazionedeisocialmedianelmondo

Fonte:http://weareso-cial.com/it/blog/2016/01/report-digital-social-mobile-in-2016

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rispetto al 2015, è aumentato il nu-mero di utenti attivi sui canali social(unaumentodi219milionidiutenti).Ancora, è aumentato anche il numerodi coloro cheusanodispositivimobile,cresciuto del 4% (+141 milioni); e,dato ancora più interessante, la cre-scita maggiore riguarda il numero dipersonecheaccedonoasocialmediadadispositivi mobile: si tratta di un in-crementoparial17%rispettoal2015per un totale di +283 milioni di per-sone.OvviamenteilsocialpiùdiffusorimaneFacebook cheperò si trova a pocadi-stanzadaaltrisocialnetworkusaticon-temporaneamente in tutto il mondo(Fig.2).Attenzioneperò.FraiPaesiincuivièunaminorepenetrazionedeisocialme-dia, com’èprevedibile, compaiono so-prattuttogliStatiafricanie,inpartico-lare,quellidaiqualigiungeunacospi-

cua parte di migranti nelle coste ita-liane.Eciòsievidenziasiaingeneralerispettoall’usodeisocial(Fig.3)sia,inparticolare, rispetto all’uso dei socialviamobile(Fig.4).Vadunquesottolineatochenellamag-giorpartedeiPaesidaiqualisiemigralepercentualidipenetrazionedellana-vigazione Internet è ancora moltobassaeloèancoramenolapercentuale

di penetrazione della navigazione amezzomobile (Tav. 1) così come deltutto inesistente risulta inmoltiPaesilaconnessioneInternet(Fig.5).D’altraparteperò,intuttiquestiPaesiladiffu-sionedelmobile,evidentementeutiliz-zatocomestrumentoperlasolacomu-nicazione tradizionale, è estrema-mente alta, tranne che inpochi casi e

Fig.2–Ladiffusionedeisocialnet-worknelmondo

Fonte:http://weareso-cial.com/it/blog/2016/01/report-digital-social-mobile-in-2016

Fig. 3–Classifica deipaesi in cuisono presenti i social media perpercentualedipenetrazionefralapopolazioneresidente

Fonte:http://weareso-cial.com/it/blog/2016/01/report-di-gital-social-mobile-in-2016

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cioè inqueiPaesidovedifficoltànellainfrastrutturazione, nonché povertàestremadellapopolazione,nonnecon-sentonounapiùampiadiffusione.VisonoinoltrePaesicomel’Albania,ilMarocco, l’Algeria, laTunisiaealtri incui lapercentualedipenetrazionedel

Fig. 4 – Classifica dei Paesi in cuisonopresentiisocialmediaattra-verso imobile per percentuale dipenetrazione fra la popolazioneresidente

Fonte:http://weareso-cial.com/it/blog/2016/01/report-digital-social-mobile-in-2016

Tav.1–LadiffusionedeldigitaleneiPaesidacuisiemigra

Totale(inmilioni)

%Penetrazione

Totale(inmilioni)

%Penetrazione

Totale(inmilioni)

%Penetrazione

Totale(inmilioni)

%Penetrazione

Afghanistan 32,9 4,01 12 2,1 6 23,2 71% 1,7 5

Albania 2,9 1,8 63 1,3 45 4,9 172 1,1 38

Algeria 40 11 27 12 30 45,6 114 9,4 23

Angola 25,4 5,4 21 3,4 13 16 63 3 12

Bangladesh 162 53,9 33 15 9 13,4 83 13 8

Rep.centrafricana 4,9 0,2 4 0,06 1 1,8 38 0,04 1

Ciad 14,2 0,3 3 0,2 1 7,2 51 0,1 1

Cina 1379 688 49 653 47 1314 95 577 42

Congo 4,6 0,3 7 0,3 7 4,7 102 0,2 6

Costad’Avorio 22,9 5,2 23 1,8 8 26 113 1,3 6

Egitto 92,4 48,3 52 28 30 94 102 23 25

Eritrea 5,2 0,3 7 0,07 1 0,5 9 0,04 1

Etiopia 100,6 3,8 4 3,8 4 42,1 42 3,1 3

Gambia 2 0,3 18 0,1 9 3 149 0,1 7

Ghana 27,7 5,2 19 2,9 10 33,5 121 2,4 9

Mali 17,8 1,2 7 0,8 5 21 118 0,6 4

Mauritania 4,1 0,4 11 0,2 6 4,7 116 0,2 5

Marocco 34,6 20,2 58 11 32 45,6 132 8,6 25

Niger 20,3 0,4 2 0,1 1 7,1 35 0,1 1

Nigeria 184,6 97,2 53 15 8 154,3 84 11 6

Romania 19,4 11,1 57 8,3 43 27,6 142 6,7 34

Senegal 15,3 7,2 47 1,8 12 14,7 96 1,4 9

SierraLeone 6,5 0,2 4 0,2 4 4,5 70 0,2 3

Somalia 10,9 0,5 5 0,5 5 6,1 57 0,4 4

SriLanka 20,7 5,6 27 3,5 17 25,8 124 2,8 13

Sudan 40,7 10 25 N.a. N.a. 27,7 68 N.a. N.a.

SudSudan 12,5 1,9 16 0,1 1 4,1 33 0,1 1

Siria 18,5 6,4 35 N.a. N.a. 13,2 72 N.a. N.a.

Tanzania 54,3 7,5 14 2,8 5 38 70 2,2 4

Togo 7,4 0,4 6 0,2 4 4,6 63 0,1 3

Tunisia 11.3 5,4 48 5,2 46 16,4 145 4,1 36

Ucraina 44,7 19,4 44 19,6 44 64,1 143 12,1 27

Zambia 16,4 2,8 17 1,3 8 11,8 72 1 6

Paese

Utentisocial via mobileUtenzemobileUtentisocialmediaUtentiInternetPop.totale(inmilioni)

Fonte:Elaborazionesudatihttp://wearesocial.com/it/blog/2016/01/report-digital-social-mobile-in-2016

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mobile è elevatissima, raggiungendounadiffusionediquasiduemobileate-sta.2.Lemodalitàd’usosocialmediaL’uso delle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione da partedei migranti è stato classificato sullabaseditremodalitàdiusoancorateafasidiversedellastessaesperienzami-gratoria, ciascuna delle quali costitui-sce,peraltro,uncampodiricercasucuisisonoconcentratidiversistudiosi11:1) un uso in fase “pre-migratoria”,

uso chene fanno coloro chenonsonoancoraemigratieutilizzanodigitalmediae leICTingeneraleprima della decisione di affron-tare il viaggio, al fine di racco-gliereinformazioniriguardantila

11 I. Kozachenko,Horizon Scanning Report: ICTand Migration, 2013, in

http://2plqyp1e0nbi44cllfr7pbor.wpen-gine.netdna-cdn.com/files/2013/01/ICT-and-Migration-Kozachenko.pdf.

Fig.5–PercentualedipopolazionenelmondochenonutilizzaInternet

Fonte:ITU,ICTFactandFigures2016,inhttp://www.itu.int/en/ITU-D/Sta-tistics/Documents/facts/ICTFactsFigures2016.pdf

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destinazione, per stabilire con-tattinelluogodidestinazione,pertrovareunlavoro,ecc.;

2) un uso nella fase successiva alviaggio,cioèunavoltagiuntinellasededidestinazioneechepuòes-seremessoinrelazionealmodoincui si articolano i “processi diadattamento” nella società di ac-coglienza;

3) unusomessoinattoinunaterzafase e cioè quello che ne fanno imigranti ormai presenti da piùanninelPaesedidestinazione.Inquestocaso–elericerchecomin-cianoadesseresoprattuttoinEu-ropa,menoinItalia,quantitativa-mente significative, va preso inconsiderazionel’usochenefannolecosiddetteseconde-terzegene-razioni.

All’internodiquestefasiassumonope-raltrorilevanza interessanteanchedaunpuntodivistaconoscitivoperchifa

ricercasiaideviceutilizzati–PC,Note-book, Tablet, Smartphone, ecc. – sia iluoghielemodalitàdiaccessoallospa-ziovirtuale–seinluoghipubblicicomegli Internet café o privati attraversol’uso di device presi in prestito, ecc.Comeèfacileimmaginare,negliultimicinque anni particolare interessestanno suscitando sia gli usimessi inatto nella prima e nella seconda fasesoprattuttodairifugiati,siagliusinellaterzafasemessiinattodapartedeimi-grantidilungadataedisecondaeterzagenerazione nella costruzione di“arenevirtuali” finalizzateallacostru-zionediunaopinionepubblicavirtualechealimentilacoesionedellecomunitàmigranti.Maildiversousonellediversefasiacuisifariferimentoèfunzionedell’usochesenefainprimoluogonelpaesedipro-venienza.Aquestetrefasineaggiunge-remmo un’altra e cioè quella che ri-guarda l’uso che se ne fa “durante”

l’esperienza di viaggio, meno diffusacomeesperienzad’usomacertamenteormaipresente.Se guardiamo all’Italia, in generale, lamaggiorpartedeimigrantigiuntinegliultimianni-einparticolarecolorochesonogiuntiinSicilia-provienedaPaesiin cui il processo di “socializzazione”all’uso dei socialmedia non è sempredefinibile come in una fase avanzata.Macertamenteloèquellodell’usodelmobilechefacilmentediventailvettoreattraverso il quale si apprende ad“orientarsi” nel Paese ospitante cer-cando informazioni soprattutto attra-versoisocialmediaunavoltaentratiinterritorioitaliano.Nonèuncasochequesta“leva”utilealmiglioramentodeipercorsidiorienta-mento, oltre che di integrazione, deimigranti nei contesti di destinazionesiastatautilizzatarecentementeancheinfunzionediunadiffusionedellacul-turadelloscambiointerculturalefragli

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stessiprofughierifugiati12.Inoltre,or-ganizzazioni quali Save the Children eMediciSenzaFrontieresonostatefraleprimeistituzionidelprivatosocialeadavviare iniziative che giungessero aimigranti via social, consapevoli delfatto che, comunque, i social mediahannounacapacitàdipenetrazionean-che fra i migranti assai maggiore ri-spetto ad altri canali utilizzati per lapromozionediiniziativealoroindiriz-zate.Adognimodo,glismartphone,secondoquanto evidenziato da ulteriori ricer-che13,sarebberoconsideratiunostru-mento fondamentale sia semplice-menteper lo scambiodi informazioni

12 Dovrebbe essere implementata, fra qualchetempo,unaapplicazioneper smartphone che sichiamaHiHereechehalafunzionediconnetterecon ilmondodei rifugiatipresenti inunPaese,unapiattaformanellaqualeraccontarelavitaneiCentri d’accoglienza e raccogliere informazionisuldirittodiasiloesuiservizilocalidiassistenza.

istantanee, sia perché, in tutta l’espe-rienza migratoria, svolgono diversefunzionifracui:a) migliorarelapossibilitàdimante-

nerelegamiconamicieparenti;b) consentire la costruzione di “le-

gamideboli”,percitareGranovet-ter14,necessariall’organizzazionedelpercorsomigratorioedeisuc-cessivi processi di integrazionenelluogodidestinazione;e,comeènoto,ilegamidebolineicontestididestina-zionepossonoaverelastessafunzionecheebberoi“pionieri”inpassatonellacostruzione delle catenemigratorie enelfornireinformazionioassistenzaainuovi migranti, ad esempio, per tro-vareunalloggioounaoccupazione”15;

13 R. Dekker, G. Engbersen, How social mediatransformmigrantnetworksandfacilitatemigra-tion,in«GlobalNetworks»,Vol.14,n.4,2014,pp.401–418;H.H.Hiller,T.M.Franz,Newties,oldtiesand lost ties: theuseof the Internet indias-pora,in«NewMedia&Society»,vol.6,n.6,2004,pp.731-752.

c) costruireunanuovainfrastrutturasociale precedentemente inesi-stente,costituitadaquellicheven-gonodefiniti “legami latenti”, ov-verosia quel tipo di legami chevanno“oltrequellideboli”,macherisultanoessereessenzialiperpo-tere costruire il percorsodi inte-grazione, ad esempio attraversol’acquisizionedi informazionichepossano orientare rispetto allamodalitàpermezzodellequalico-struire un percorso di “sistema-zione” nel contesto sociale di de-stinazione;

d) offrire informazioni che proven-gono “dall’interno” del Paese checostituisce la destinazione finale,

14M.Granovetter,Thestrengthofweakties:Anet-work theory revisited, in «Sociological theory»,vol.1,n.1,1983,pp.201-233.15Dekker,Engbersen,op.cit.,p.408.

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informazionisolitamentepiùdiffi-cilidareperireperimigrantiechesolitamenteappaionocomemenodiffusee,soprattutto,nonreperi-biliattraversocanali“ufficiali”.Manondimeno essenziali, costi-tuendo quella sorta di backstageinformativochepuòrisultarefon-damentalepermuoversitraledif-ficoltà create dagli apparati dellasocietàospitante.

D’altraparte,recentilavoriinerentiso-prattuttoalprocessomigratoriodeiri-fugiati, hanno evidenziato come laquantitàequalitàdi informazioni checircolano sui social che tornino real-menteutiliachideveaffrontareilviag-gio,oachisiaappenagiuntonelluogo

16M.Gillespie,L.Ampofo,M.Cheesman,B.Faith,E.Iliadou,A.Issa,S.Osseiran,D.Skleparis,Map-ping Refugee Media Journeys Smartphones andSocial Media Networks, The Open Univer-sity/France Médias Monde, 2016 inhttp://www.open.ac.uk/ccig/sites/www.open.a

ditransitoodidestinazione,sonodav-veroscarse16.Sievidenziaanchelapa-radossalesituazioneinbaseallaqualese,perunverso, isocialcostituiscanouno strumento ormai essenziale equasinecessarioper ilviaggiodeimi-granti, d’altra parte costituiscano unaveraepropriaminacciaproprioinra-gionedelfattocheèdifficilemantenereuna “clandestinità digitale”17 che in-vece in questo caso sembrerebbe ne-cessaria per sfuggire alla rete deglismuggler, sempre pronti ad intercet-tare le tracce digitali lasciate daglistessi migranti nei social network enellareteingenere18,tracceutiliadali-mentare i loro affari. Secondo gli stu-diosi, la domanda di informazione da

c.uk.ccig/files/Mapping%20Refugee%20Me-dia%20Jour-neys%2016%20May%20FIN%20MG_0.pdf.17Ibidem.18Op. cit., p. 2; M. Latonero,Human traffickingonline,CenteronCommunicationLeadership&

partedeimigrantirifugiati-malacon-siderazione può essere estesa certa-mente anche agli altrimigranti cosid-detti “economici” - che si accingono apartire o che stanno affrontando ilviaggioecherisulta,quasisempre,ine-vasadalleistituzionipubbliche,creauneffettodistorsivorispettoallaattendi-bilità e validità delle informazionistesseche,invece,essitrovanocopiosein diversi siti on line e, ancora unavolta,neisocialnetwork.Ilproblemaèdatodal fattochesitrattadi informa-zionierrateoaddiritturapericoloseeche,dunque,vengonoacostituireunavera e propria minaccia per l’incolu-mità deimigranti, in particolare per iminorinonaccompagnati,solitamente

PolicyUniversityofSouthernCalifornia,Annen-berg, n. 1, 2011, pp. 1-54, in https://technol-ogyandtrafficking.usc.edu/files/2011/09/Hu-manTrafficking_FINAL.pdf.

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fraipiùavvezziall’usodeisocialmediaingenerale.L’usodiquestefontipocoattendibilidaparte dei migranti è poi determinatodaltimorediessere“tracciati”,qualoraessi utilizzassero siti “ufficiali”, dalleautorità dei Paesi che dovranno ospi-tarliedeiqualiintendono,comunque,ricevereinformazioni.Untimoreperal-trodifficiledaallontanarepoichévienealimentatopropriodalle campagnedidisinformazione messe in atto daglistessismuggler.Isocialdunque,comin-cianoacostituiresistemidiproduzioneediscambiodiinformazioniparallelia–espessosostitutividi–quelliufficialieall’internodeiquali,però,anchel’im-migrazioneillegaleolereticriminalidismuggleroditrafficantiingeneretro-vano,comedicevamo,spaziodiazione.

19Dekker,Engbersen,op.cit.,p.410.

Piùingenerale,rispettoall’usochesifadei social media nei Paesi di destina-zioneunavoltagiuntivi,ciòchesiso-stiene19èchelanuovainfrastrutturadi“forti,debolielatentilegami”determi-natadall’introduzionedeisocialmedia,tenderebbeacambiarelanaturastessadelle retidi relazioniesistenti fra imi-grantielastessaconoscenzasullepos-sibilità di uso deidevice in luoghi an-corapocoinfrastrutturaticomeipaesid’origine, non impedisce la diffusionediunarappresentazionedelviaggioinmolticasipercepitacomepiùfacilepro-prio in ragione dei “discorsi” che sulviaggio circolano nella rete social. Di-scorsiche,comeènoto,tendonoatra-lasciare o a dimenticare – o a far di-menticare,adesempionell’utilizzochenefannoglismuggler–ledifficoltàei

20R.Vertovec,Cheapcalls:thesocialglueofmi-grant transnationalism, in «Global Networks»,vol.4,n.2,2004,pp.219-224.

rischidell’«impresa»migratoriaqualerisultaesserenegliultimianni.Oltre a ciò, va però rilevato che lostesso loro uso, una volta giunti neiPaesi di destinazione e intrapreso ilpercorsodiuscitadallaclandestinitàeingresso in quello di legalizzazione,nonché di integrazione economica esociale, diventa una modalità attra-verso la quale costruire quella che èstata definita una “co-presenza vir-tuale”deipropricari,coniqualisire-stapiùfacilmenteincontatto,siaper-chépiùfacileemenocostosol’accesso–datoevidenziatogiàdamoltiannian-che in riferimentoall’usodel telefonofissocheavrebbecontribuitoalladiffu-sione di “famiglie transnazionali” an-cheinragionedellariduzionedeicostidelle telefonate internazionali20 – siaperchélanotevoleoffertadistrumenti

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perlacomunicazioneonlineneriduceormaiulteriormenteicostidiutilizzo,approssimandoli, in alcuni casi allozero(sipensiall’usodiSkypequandosièdotatidellapossibilitàdiaccederegratuitamenteadunarete).Talvolta,alprimo viaggio di ritorno temporaneo,sono gli stessimigranti a regalare undevice che consente la comunicazionedigitaleaigenitorioagliaffini,co-pro-ducendocosìinsiemequellocheèstatodefinitocomeunveroeproprio“stru-mento di resilienza” per loro stessi eperlefamiglie21.Ealtrettantovieneso-stenuto in una ricerca su famiglietransnazionalichevivonoinAustralia,Irlanda, Italia,Olanda, Iran,SingaporeeNuovaZelanda,purconledifferenzesignificativecheesistonofralediverse

21 G. Bacigalupe and M. Cámara, Transnationalfamilies and social technologies: reassessing im-migrationpsychology, in «JournalofEthnic andMigrationStudies»,vol.38,n.9,2012,pp.1435-

nazionalità e la diversa velocità fraquestenellasocializzazioneall’uso22.Viècomunqueunadifferenza internaall’universo dei migranti nel profiledell’utilizzatore dei social, differenzacherisultaessere funzionedellamag-giorepenetrazionedeisocialstessi–odella penetrazione delle ICT in gene-rale – nei diversi Paesi di origine,maanchedellevariabilicheintervengonogeneralmentenell’usodegli strumentidi comunicazione digitale, ovverossial’età–alcresceredell’etàtendeadimi-nuire o a scomparire del tutto l’usodellacomunicazioneonline;iltitolodistudio – fra i migranti economici abasso livello di istruzione vi è unuti-lizzo meno frequente e complessiva-mente inferiore in terminidiquantitàdi persone che lo usano; il genere –

1438;M.Madianou,M.Miller,Migrationandnewmedia: transnational families and polymedia,Routledge,London,2012.

trannechenelcasodiuominiedonnecheprovengonodaipaesidell’est,fraiquali ilgap di utilizzo èpoco elevato,generalmenteledonneusanomenoIn-terneteinparticolareisocialnetwork.Eciòsoprattuttoacausadel fattochevivendoinPaesiincuivièunascarsapenetrazionediInternetnellecasepri-vate edunpiùdiffusousodi Internetattraversodevice collocati negli Inter-net café, luoghi pubblici meno o deltuttononaccessibilialledonneinmoltipaesi,risultaloroinibitaquestapossi-bilità.Lascarsasocializzazioneall’uso“amonte”non limitaperòuna rapidasocializzazione all’uso “a valle”, cioèuna volta giunti nei paesi di destina-zione,comesievincedamoltistudiri-guardanti l’uso dei socialmedia fra ledonnemigranti.

22R.Wilding,“Virtual”intimacies?Familiescom-municating across transnational contexts, in«GlobalNetworks»,vol.6,n.2,2006,pp.125-142.

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Discorso a parte, e certamente assaipiùapprofondito,andrebbefattoperiminori non accompagnati che giun-gonoinItalaelacuicompetenzadigi-tale,comesidiceva,èmediamentepiùaltarispettoaconnazionalidietàmag-giore.Ma l’attualeassenzadidati ine-renti,piùingenerale,agliusideisocialfraimigrantiinItalianonconsentedianalizzareilfenomenoinquestasede.In conclusione riteniamo che quellodell’usodeisocialmediacostituiscaunambitodistudioediinteressesucuièormai assolutamente necessario im-plementareiniziativediricercafinaliz-zate ad approfondire l’analisidell’esperienzamigratoriaediintegra-zione delle popolazioni migranti, siachesitrattidimigranti“economici”siachesitrattidirifugiati.L’articolazione delle domande di ri-cerca su cui lavorare non riguardanosolamentel’interesse“conoscitivo”peruntemachecoinvolgel’intero“Global

North”,perusarel’immaginecheormaivieneutilizzataquandosiindical’Occi-dentesviluppato,maanchel’interesseper questioni che, se non affrontate,avrannoconseguenzeimportantisugliequilibriglobali,enonsololocali,delleareechecostituisconoregionidel“Glo-balNorth”.Questequestioniinerisconononsoloaldigitaldivide,all’usodeiso-cialmediafraimigranti,almodoincuiisocialmediapossonoessereutilizzatiperorganizzare gli interventi nei luo-ghiincuistannoavvenendoveriepro-pri disastri umanitari, a come i socialmedia contribuiscono alla socializza-zioneagliusieaicostumidellasocietàdi accoglienza e all’integrazione nellacultura locale, ma anche a come lenuovegenerazionidimigrantigiovanipotrannoutilizzarlipermegliosentirsipartediun“GlobalNorth”che,dasu-bito,deveimparareadaccettarelapro-priamissione-elapropriaresponsabi-lità - di area privilegiata nella nuova

geografiadelbenesseremondiale.Per-ché queste generazioni scelgono i so-cialmediaproprioperchéilmediumèilmessaggio: perché stanno comuni-cando già attraverso il medium chescelgono,unmediumche,nona caso,ha la caratteristica di essere “senzafrontiere”…

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LAMIGRAZIONENEIDISCORSIONLINEDIALCUNIPARTITIITALIANI

diMarilenaMacalusoeGiuseppinaTumminelli(*)(RicercatricediSociologiadeifenomenipolitici,

DipartimentoCultureeSocietà-UniversitàdegliStudidiPalermo;RicercatriceOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

(*)Lapremessaèfruttodellavorodientrambelericercatrici.Leparti1e3sonodaattribuireaG.Tumminelli,leparti2e4aM.Macaluso.

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PremessaLamigrazioneèunargomentocentra-le nella comunicazione politica nazio-naleedeuropea.Questoboxriportainsintesiirisultatidi una ricerca esplorativa realizzata(dal 2015 al settembre 2016) osser-vandoinchemodoisitiufficialidial-cuni partiti italiani e le pagine Face-book dei loro leader affrontano il te-ma.Nellospecifico, l’analisietnografi-cadel contenuto1ha consentitodi in-dagare sui diversimodi di definire la“migrazione” come issue ad opera deiseguentipartitiitaliani:PartitoDemo-cratico (PD), Forza Italia (FI), LegaNord (LN) e Movimento 5 Stelle(M5S). I criteri di selezione utilizzatiper la scelta dei partiti sono stati laloro rilevanza nel panorama naziona-le, sia in termini numerici, sia in ter-mini di potenziale di intimidazio-

1D.L.Altheide,QualitativeMediaAnalysis,Sage,London,1996.

ne/ricatto e la loro rappresentativitàtipologicadidiverseposizioniassuntesull’asse sinistra - destra o ponendo-senealdi fuori (definendosi inchiavepost-ideologica). Inoltre, abbiamo te-nuto conto delle pagine personali deileaderperchéintuttiicasiconsideratisitrattadipartitipersonalizzati2.Ilconcettodiframe3edivariprocessidi framing4 operati all’interno di di-versi formatimediali sonostatiutiliz-zati per descrivere e decostruire lacomunicazione politica online limita-tamentealtemadellamigrazione.

2 I. Diamanti, La democrazia rappresentativa altempodeisocial,in«LaRepubblica»,21novem-bre2016.3 E. Goffman, Frame Analysis: An essay on theorganizationof experience,Harper&Row,NewYork,1974.4R.M.Entman,Framing:Towardclarificationofa fractured paradigm, in «Journal of Communi-cation»,42(4),1993,pp.51-58.

Seguendo la prospettiva della costru-zione sociale della realtà5, l’articolocompara le diverse immagini del fe-nomeno migratorio, analizzando at-traverso una griglia analitica aspettiquali-quantitatividei testi individuati.Leparolechiaveutilizzateper lasele-zionedei testi sonostate:migrazione,immigrazione, migranti, immigrati,crisi migratoria, rifugiati, richiedentiasilo, Isis, migranti irregolari, clande-stini,terrorismo,stranieri.Abbiamosceltodiconsiderareitresitiufficiali per PD, FI e LN e il blog diBeppe Grillo per il M5S, mentre tra isocialnetworkabbiamoselezionato ilcanale Facebook dei 4 leader (Renzi,Grillo, Berlusconi e Salvini), dal mo-mentocheinItaliaèilpiùdiffuso,con

5P.L.Berger,T.Luckmann,TheSocialConstruc-tion of Reality. A Treatise in the Sociology ofKnowledge,Doubleday,NewYork,1996.

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28.000.000 utenti su circa 30milioniutentiInternet6.1.PartitoDemocraticoLa paura per l’invasione di migrantisullecostesicilianeconiugataaquellaper l’emergenza dell’ISIS sono diven-tatei leitmotifdiprogrammitelevisivie di commenti sui social network po-stati su Internet sia da partiti politicisiadai loro leaderchecontribuiscononella formazione delle rappresenta-zioni dei migranti ed esercitano unaforte influenza sulla costruzionedell’identitàdell’altroe sulla reazionedegliautoctonialfenomeno.IlPartitoDemocratico fausocostantedei social media per comunicare leproprie posizioni sui principali argo-menti di attualità e diffondere mate-rialesulleattivitàpoliticheagliiscritti,aisimpatizzantieaicittadinimaanche

6http://www.audiweb.it/.

per tranquillizzare dal rischio di “in-vasione” sulle coste italiane, di “epi-demia”nelcasodidiffusionedimalat-tie come l’Ebola. Il sito ufficiale delPartito Democratico7 e la pagina Fa-cebook del leader Matteo Renzi, af-frontano il temadella “migrazione” inrelazione alla responsabilità chel’Italiadeveavereperlasuaparticola-reposizionegeograficanelMediterra-neoeal ruolochedeveesercitarenelquadroeuropeo.LaposizionechevieneespressadalPDcorrisponde a quella diMatteoRenzi.La comunicazione attraverso il sitowebèmoltocurata.Iltema“immigra-zione”, insieme con altri argomenti èinserito sotto la sezione “#ITALIARI-PARTE” e contiene articoli, annunciufficiali, informazioni riportate dalleader, ma anche dai principali espo-nentidelpartito.Gliarticolisonocor-redati da foto, video e/o interviste al7https://www.partitodemocratico.it/.

leaderoaiportavocedelPartito.Ilet-tori possono partecipare al Forumesprimendo la propria opinione, maanche condividere la pagina sui prin-cipali social network. I toni utilizzatisono pacati e viene sottolineatal’azioneconcretacheilGovernosvolgenella risoluzione quotidiana delle dif-ficoltà.La politicamigratoria è presentata inun’ottica di rispetto della dignitàumanasancitadallaCostituzioneedaiTrattati internazionali. Gli interventipromossi dal Governo italiano sonoorientati all’accoglienza di quanti sidichiarino rifugiati e al rimpatrio deimigranti economici. Nel programmadelGoverno,leazionidiintegrazioneedisolidarietàsonocentralieiflussidimigranti non possono essere respintiattraversolacostruzionedi“muri”mainsinergiaconl’Unioneeuropea.È costantemente ribadito che la posi-zione che il Pd ha nei confronti della

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questione migratoria è di inserire ilfenomenoinunacorniceeuropea.Èsuquesto temachesigioca lacredibilitàpoliticadell’Unioneeuropeachevienerichiamata nel trovare soluzioni adunaquestionespinosa.L’Europa deve affrontare l’emergenzaimmigrazione, bisogna salvare tutte lepersonecheèpossibilesalvaremanonpossonopoiesserecollocatituttiinIta-lia. “È evidente che dobbiamo salvaretutti quelli che possiamo salvare, è al-trettanto evidente che non può esserel’Italiaaraccoglierlitutti.Inumerisonopiùomenoquellidelloscorsoanno,mail temaè lastrategiadeiprossimianni.O si interviene per tempo in Africa ol’Europa non è in grado di gestire ilproblema.Ma gli europei devono dirci,mai lorosilenzieloquenti lodicono,sepensanochelaquestioneimmigrazionesi possa risolvere con un convegno oun’intervista.8

8 M. Renzi a New York per i lavori dell’ONU,pubblicatosulsitodelPDil19settembre2016.

Se per la LegaNord si può parlare di“invasione”,perilPd“Nonc’ènessunainvasione”. Il tema della migrazionetrova ampio spazio tra gli argomentiproposti e affrontati nel sito web delPd. Gli articoli di media-lunga esten-sionetrattanodiversiaspettidellami-grazione: dalla presentazione di in-contritematici,alledichiarazionidegliesponenti del Pd, dalle posizioni delPartitonei confrontidellapoliticaeu-ropeaalleazionidelGoverno in temadi ospitalità e integrazione. Lo stilecomunicativo utilizzato dal leaderRenzi, nei messaggi su FB è formale.Raramente si fa riferimento agli av-versaripolitici.Nonattaccaipartitidiopposizione ma cerca di fornire in-formazioni epromuovere le iniziativedel Pd e del Governo. I post sono dimedialunghezza,il linguaggiosempli-ceecomprensibileelaripetizionedeiconcetti chiave ha l’obiettivo dimoti-vare i lettori, rendendolipartecipidel

lavoro fatto dal Governo: «CoraggioItalia!»;«Avantitutta!».Lalottaal“terrorismoglobale”risultacentrale nella comunicazionesull’azione politica del Governo nellaprecisazionecostante chenonvi èuncollegamento diretto tra questionemigranti e terrorismo. Quest’ultimonecessita di un intervento condivisononsoltantotratutteleforzepolitichedel Paese, ma anche tra gli Statidell’Ue.Losloganchevienemoltevol-te usato per affrontare il tema dellamigrazione, così come le altre que-stioni italiane, è che è necessario“rimboccarsilemaniche”.2.ForzaItaliaIlsitoufficialediForzaItalia9e lapa-ginaFacebookdi SilvioBerlusconi in-quadrano ilmaster frame10 ‘migrazio-

9http://www.forzaitalia.it/.10W.K.Carroll,R.SRatner,Masterframingandcross-movement networking in contemporary

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ne’ all’interno del discorsosull’interesse nazionale e del ruolodell’Italiaedell’Europainpoliticaeste-ra. Tanto sul sito quanto nella paginapersonale, la questione migrazione èspessousatapercomparareilgovernoRenzi al governo Berlusconi 2010;quest’ultimodichiarasulsitodiavereconseguito “una riduzione degli sbar-chi dell’88%” e, tra i principalimeritiattribuiti al proprio governo, annove-ra in uno slogan: “Azzerati sbarchiclandestini a Lampedusa”11, rivendi-cando una politica estera di successoconlaLibiadiGheddafi.La struttura del sito web rispecchial’organizzazione e la comunicazionedel partito: contiene soltanto annunciufficiali del leader Berlusconi, senzacommenti, e presenta banner info-grafici da copiare e incollare per unasocialmovements, in«TheSociologicalQuarter-ly»,37,No4,pp.601-625.11http://www.forzaitalia.it/speciali/realizzazioni-poster.pdf.

diffusione virale dei messaggi sui So-cialNetwork.Ildibattitoèrelegatoaduna Intranet accessibile solamenteagli utenti registrati; pochi messaggiselezionatidaunmoderatoresonovi-sibili a tutti. Il tono è conflittuale e iltopicprincipale invocauna ‘differentepoliticaestera’cheilGovernodiRenzinon è stato considerato in grado dicondurre.Lostileèauto-celebrativoemostra Berlusconi nel ruolo di uomodiStato.NellaCartadeivalori,ilframedella sicurezza nazionale prende laformadelladifesamaterialeesimboli-cadell’Italiaedell’Europa:Noi pensiamo si debba aggiungere allalibertàunaltrovalore,adessacomple-mentare:lasicurezzadellanostraiden-tità davanti all’immigrazione. […] Que-stoèilcentrodelnostrodisegno,tantosul lato politico quanto sul lato econo-mico,tantoinItaliaquantoinEuropa;ladifesadeiprincipimoralievaloriciviliereligiosi, la nostra famiglia e le nostreradici, l’impegno a rispettare la nostraciviltà da parte di chi entra, la difesa

delle nostre imprese, del nostro lavo-ro.12Berlusconi nel suo discorso configuraun “noi occidente” che, in una coali-zione immaginaria, unisce Europa eRussia13.Allacostruzionesimbolicadiunoscontrodiciviltà,associa il framedella“guerraalterrorismo”edellane-cessità di un intervento armato comeunicasoluzione:Oraètempodimetteredaparteilabilidistinguoegliegoisminazionali.Ètem-podi agire con coraggio. Bisogna che igovernidell’Occidentecapiscanochec’èun solomodoper risolvere la situazio-ne: andare ad estirpare il cancrodell’Isisallaradice[…].Nonesistonoso-luzionialternative,quandosièchiamatiinguerrabisognacombattereevincere.I muri, i fili spinati, i posti di bloccomessi in atto sino ad ora, sonomisureinutili e risibili.Ma forse, la carenza dileadershipeuropea,checipenalizzada

12CartadeiValori,2014,pp.14-15.13Per vincere bisogna combattere del 23marzo2016,inhttp://www.forzaitalia.it/notizie/.

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tempo, produrrà ancora l’assenza diognidecisione14.La pagina Facebook, a differenza delsito, è aperta ai commenti e presentaframe differenti. Una delle cornici in-terpretativeprevalenti,all’internodel-laqualecompareiltemamigrazione,èla“minacciaaldecorodeglispazipub-blici”rappresentatadallapresenzadeirifugiati accampati nei sottopassi fer-roviari;inunpostBerlusconiscrive:Vi sembrapossibile avere avuto le sta-zioni diMilano e Roma piene di immi-gratiperunmaredigiorni?Nonèpos-sibileche ilgovernononabbiapensatochecontrepullmanlipotevaportareal-laFieradiMilano,dovecisonoambien-ti climatizzati con cucina e ristoranti einvece li abbi (sic) lasciati lì, così chegiornalisti,televisioni,tuttiiviaggiatorili hanno visti e hanno avuto del Paeseunasensazionecosìterribile15.

14Ibidem.15Berlusconi,FB3luglio2015,298condivisioni,3252like.

L’esigenza sembra principalmentequelladinascondere lecondizionideirifugiatiallastampastraniera.Ancorain un post16 Berlusconi scrive: «Dopola fine del mio governo gli italianihanno avuto solamente più tasse, piùdisoccupati, più immigrati». Berlusco-ni tenta così di costruire una connes-sionesemanticatrailpropriogovernoe la capacità di controllare il flussomigratorio.Autoreferenzialitàenarci-sismoseguendoiltrenddellacomuni-cazioneonlinedeiparlamentariitalia-ni17 caratterizzano i messaggi sullemigrazioni di FI e del suo leader. Inmododicotomico,inoltre,ilsitoistitu-zionale affronta la questione inun’ottica globale,mentre nella paginaFacebook il leader ne tratta esclusi-

16 Berlusconi, FB 31 marzo 2016, 3.004commenti,3.345condivisioni,34.000like.17 S. Bentivegna, Parlamento 2.0. Strategie dicomunicazionepoliticainInternet,FrancoAngeli,Milano,2012,p.10.

vamente ladimensione locale e i pre-suntieffettisugliitaliani.3.LegaNordIl fondamentalismo islamico el’immigrazione clandestina sono temicentraliperlaLegaNordedevonoes-sere affrontati attraversol’introduzionedinormepiùsevereri-spetto a quelle in vigore o propostedalGovernoRenzi.Attraverso ilsito18eisocial,laLegapromuoveleproprieposizioni politiche utilizzando schemiinterpretativi che si rifanno al “sensocomune”. Il linguaggio utilizzato èsemplice, composto da frasi che si ri-volgonodirettamenteallagentee chesonolamaggiorpartedellevolteaef-fetto,criticheeoffensive.Cosìcomesifa ricorso a termini che rimandano aun lessico che manifesta dimensioniemotiveeistintivemoltoforti:18http://www.leganord.org/.

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Trecento finti profughi accolti (a spesenostre) nelle Marche, personcine cui èstatabocciatalarichiestadiasilopoliti-co,hannomanifestatooggiperlestradediAncona,bloccandoil traffico.Carabi-nieriePoliziasonointervenutiperlimi-tare i danni. Non sono profughi? Nonscappano dalla guerra? Hanno pure lafacciatostadiromperelepalleallagen-techelavora?Espulsioni.Punto.Dome-nica sarò personalmente nelle Marche(Fermignano,Fossombrone,Fano,Mon-telupone,PortoRecanati,SanBenedettodelTronto,PortoSanGiorgioealtrove)per incontrare icittadini.Non iclande-stini19.ALFANO, ministro POLTRONAIO, SCA-FISTA e SENZA VERGOGNA, paragonamilionidiitalianichesisonospaccatilaschienaall’estero in cercadi fortunaaiclandestini nullafacenti coccolati dalsuogoverno.Equestosfigatodovrebbeproteggeregliitaliani...ASFALTATO20!La Prefettura di Bergamo sta cercandodelle CASE SFITTE per mandarci degli

19Salvini,FB7aprile2016.20 Salvini, FB 10 novembre 2016, con 4,7milalikee2.409.621visualizzazioni.

immigrati, pagando 35 euro al giorno.LaPrefetturadiBergamodovrebbees-serechiusa:RUSPA21!I frame usati su Facebook coincidonoconquellidelsito.LamaggiorpartediquestisonocondivisisuFacebookesuTwitter creando una comunicazionechesirafforzaattraversol’adozionediuna strategia dimarketing che ricevenumerosiconsensidaisostenitori.I principali temi sui quali la Lega siconcentrasono:

- controilGovernoRenzi;- control’Europa;- controlamigrazioneclandestina.Lacomunicazioneèstrettamentelega-ta all’attività politica e si basasull’enfatizzare i rischi dell’invasione,dellaminaccia all’identità nazionale esulladifesadeiconfinidelPaeseedel-la cultura italiana. Il registro collo-quiale espresso dal leader e dai rap-21 Salvini, FB 9 luglio 2015, con 10mila like,1.044condivisionie1,1milacommenti.

presentanti politici che si presentanocome appartenenti al popolo, è sem-pliceperchédeveesserecompresofa-cilmente da tutti. L’immagine dellamigrazione che viene diffusa è di un“pericolo” per la sicurezza nazionaleche deve essere fermato anche conl’usodellaforza.Èrappresentatacomeunbusinessperle associazioni italiane eun costopergli italiani che devono farsene caricononostante le difficoltà che gli stessiincontrano in un questo particolaremomentostoricocaratterizzatodadi-soccupazioneepovertà.PRIMA GLI ITALIANI e poi chi sbarcadomattinaaLampedusa.Iolapensoco-sì,allafacciadi“sinistrati”vari!22L’Europacosìnonva.Bisognafermarsi,riscrivere tutto e RIPARTIRE. Il nostroprogramma:ridaredignitàagliitalianiea tutti i popoli d’Europa, difendere ilnostro LAVORO, controllare la nostra

22Salvini,FB16febbraio2016,con14mila like,5.553condivisionie944commenti.

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monetaeinostriconfini.QuellodiRen-zi?FareilcagnolinodellaMerkeletira-reavanti23.I commenti ripropongono i toniespressi dal leader e dagli altri espo-nenti.4.Movimento5StelleNel blog del M5S l’‘immigrazione’ èunaissuemoltocentrale24.Ilblogospi-ta articoli e video di autori differenticonmoltissimicommentiediscussionicorrelatesultema.Dimigrazionescri-vono:iportavocedelM5SinEuropaein Italia, Beppe Grillo, i membri delleCommissioni parlamentari, i rappre-sentanti dei sindacati di polizia, scrit-

23 Salvini, FB 7 luglio 2015, con 10mila like,2.031condivisionie722commenti.24 Si riporta il numero di occorrenze per leseguenti parole: stranieri, 26.600; immigrati,25.300; immigrazione, 25.300; terrorismo,20.600; migranti, 17.000; clandestini, 8.380;crisi migratoria, 2.140; immigrazione, 1.890(ultimavisita30agosto2016).

tori, semplici attivisti e cittadini. Lamigrazione viene utilizzata sia come‘policyissue’mostrandopuntidivistaesoluzionidiverse, siacome ‘politicalissue’25 reclamando una posizionepost-ideologica per distinguersi dallaLega diMatteo Salvini e dal Governo,contrapponendosi alle soluzioni pro-poste dall’allora PM Matteo Renzi edall’alloraMinistro dell’interno Ange-linoAlfano.Gliarticoli,dallostilecon-flittuale, fannoriferimentoalcontestointernazionale, europeo, nazionale elocale.Presentanoiseguentiframeperdefinirela issueimmigrazione:1)crisimigratoriacomeesempiodelfallimen-todellepolitichepubblicheitaliane;2)immigrazione comebusiness per cor-rotti,politiciemafiosi;3)immigrazio-necomeproblemadisicurezza;4)cri-si migratoria come esempio del falli-mentodella politica ideologica; 5) re-

25Cfr.G.Mazzoleni,Lacomunicazionepolitica,IlMulino,Bologna,2012.

sponsabilità della politica occidentaleper la crisi migratoria; 6) appropria-zione della issue ‘immigrazione’ dapartedellaLegaeincitamentoall’odiopermere ragioni elettorali; 7)migra-zione come questione umanitaria; 8)costidell’immigrazione;9)negligenzedi Germania e Francia nella coopera-zionecon l’Italia;10)campagnadidi-sinformazione da parte della stampaitaliana; 11) necessità che l’Europacondivida la responsabilitànell’affrontare la crisimigratoria; 12)proposte del M5S per una differentepoliticaesteraitalianaedeuropeasul-lamigrazione;13)austerityepovertàinItalia(crisieconomicaenecessitàdisostegnoalredditoinItalia;14)terro-rismo.Il processo di framing della issue ‘mi-grazione’ operato dal M5S è chiara-menteespressoeilproblemadellade-finizione di “migrante” è tematizzatoin formaesplicita.La issuevienesem-

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plificata in modo dicotomico nel se-guentepost:Da un po’ di tempo chiunque entri inItalia con un barcone è definito “mi-grante” ma le parole giuste sono solodue: “rifugiato politico” (circa un deci-mo di chi sbarca sulle nostre coste) o“clandestino”. Migrante non vuol direnulla.Nonsitrattadipellegrinaggiodicarovanecomeai tempidiMarcoPolo.Èuneufemismo,unapresaperifondel-li. Serve ad aumentare i voti ai “buoni-sti” di sinistra […] e ai razzisti che ali-mentanolapauradel‘diverso’26.Le reazioni al post sono contrastanti,mettendo in luce nei numerosi com-menti critici le diverse posizioni cheparallelamente coesistono all’internodel M5S e che in passato hanno con-dotto a scelte distanti dai desideratadel leader (es. la maggioranza dellabase era favorevole all’abolizione del

26Cfr.BlogdiBeppeGrillodel16aprile2015,inhttp://www.beppegrillo.it/2015/04/cose_un_migrante.html.

reatodiimmigrazioneclandestinanel-lavotazioneonline).I frame usati su Facebook coincidonoconquellidelblogdacuiprovengonomoltideipostcondivisianchesuTwit-terinunastrategiadimarketingeco-municazione integrata coordinandocioèinmodocoerentedifferenticanaliche si rinforzano l’un l’altro. Nono-stante ciò su questo tema emerge unforte conflitto tra gli attivisti. Inoltre,cambiamenti di linea possono essereindividuati confrontando vecchi enuovi post. Per esempio, da un lato,nel2015ilM5Sproponevadiridurreipermessi per ragioni umanitarie e dirafforzare i controlli sugli “immigratiirregolari” e sugli SPRAR, incremen-tando i rimpatri forzati e focalizzan-dosi sullaquestione sicurezza (sugge-rendo di investire sulla polizia esull’embargoaiPaesichefinanzianoilterrorismo); dall’altro lato, nei postpiù recenti si denunciano gli errori

dellaLeganeldiscriminaregli “immi-grati”attraversocampagnedifalsain-formazione (che ad es. esageranosull’ammontare delle somme ricevutedai singolimigranti o suldesideriodirimanere in Italia di “tutti coloro chearrivano”), si approva la redistribu-zionetra iPaesieuropeiesipromuo-velasoluzionedeicorridoiumanitari.Anche laposizionerispettoall’Europaècambiatadauna forteposizionean-ti-europea si è passati a istanze di ri-forma.C’èinoltreunadifferenzanettatra i post iniziali di Grillo e quelli diunaparteconsiderevoledegliattivisti.Leopinionisull’immigrazionedelM5Sappaiono composite e alcuni attivisticonsideranoalcunipostdiGrillo“raz-zisti”27.

27Cfr.BlogdiBeppeGrillodel19giugno2015,Conversazione tra un razzista e un non so, inhttp://www.beppegrillo.it/2015/06/conversazione_tra_un_razzista_e_un_non_so.html.

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IROMDIPALERMO.QUALCHEDATOEALCUNERIFLESSIONI

diMicheleMannoia

(RicercatorediSociologiadeiprocessiculturaliecomunicativi-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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Se imigranti sonopersone condirittiridotti, i Rom sono invece soggetticompletamente privi di diritti.Un’indagine recente mostra come,nell’Unione europea, gli obiettivi diintegrazione, previsti dalle strategienazionalia favoredeimembridelpo-polo romanò, siano stati disattesipressoché ovunque1. Status giuridiciincerti,povertàestremeepratichedi-scriminatorie spingono iRomsemprepiù verso il basso, condannandoli asubire una vera e propria «segrega-zione razziale»2 all’interno di quei«recinti di desolazione che solo la pi-griziadellinguaggioindicacomecam-

1FRA-EuropeanUnionAgencyforfundamentalrights, Second European Union Minorities andDiscriminationSurvey.Roma–SelectedFindings,Pubblications Office of The European Union,Luxembourg,2016.2S.Spinelli,Baroromanodrom.La lungastoriadi rom, sinti, kale, manouches e romanichals,Meltemi,Roma,2003,p.53.

pi nomadi»3. Nonostante siano “euro-pei”ormaidasecoli4, iRomcontinua-noadesserepercepiti,dallastragran-de maggioranza della popolazione,comeuncorpoestraneo,comeunape-ricolosae costanteminacciaper la si-curezzadeicittadini.Stereotipi,luoghicomuniedesotizzazionidivariotipo–fortementeradicatinonsolonelsenti-re comune, ma anche nel discorsopubblico–contribuisconoamantene-reelevata ladistanza traNoi e iRom.Molti di loro sono cittadini italiani dasempre,altri losonodiventatisucces-sivamente.Alcuniprovengonodastatimembri dell’Unione europea ed altriancoradaPaesinonUe. IRomprove-nienti dalla Romania e dalla Bulgaria,adesempio, sonoa tutti gli effetti cit-tadinidiStatimembrie,dunque,sonoimmigrati regolari, mentre quelli ori-3B.Stancanelli,Lavergognae la fortuna.StoriediRom,Marsilio,Venezia,2011,p.13.4L.Piasere,IRomd’Europa.Unastoriamoderna,Laterza,Roma-Bari,2004.

ginaridellaexJugoslavia,sivengonoatrovaredifattoinunacondizionegiu-ridica di gran lunga più complessa.Nellafattispecie,sipossonoindividua-recolorochesonoinpossessodirego-lare permesso di soggiorno e quelliche, essendo privi di permesso, risul-tanoessere“irregolari”.Traquestiul-timi,èparticolarmenteelevatalaquo-ta di apolidi de facto che, solo conestrema difficoltà, possono diventarlodejure,acausadella impossibilitàog-gettivaadacquisiredocumenti incor-so di validità, perché cittadini di unoStato che non esiste più5. Tuttavia, afrontedi questadiversità di posizionigiuridiche, fa invece da contraltareuna omogeneità di trattamento chenon tiene conto dei diversi dirittiastrattamente posseduti dai Rom. La

5SenatodellaRepubblica,XVI legislatura,Com-missionestraordinariaperlatutelaelapromo-zione dei diritti umani, Rapporto conclusivodell’indagine sulla condizione dei Rom, Sinti eCaminanti,Roma,2011,p.22.

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rappresentazionesocialecheprevaleèquella di un universo indifferenziatonelquale– invirtùdiunasistematicaproduzione di disuguaglianze – tutti iRom, indistintamente, vengono consi-derati “predatori” e “sfruttatori” dellerisorsedellasocietàcheliospita.Bastipensarenon solo come– a differenzadituttelealtremigrazioni,classificateinbasealcriteriodellaprovenienza–nelcasodeiRomsiapplichiuna«cate-gorizzazione basata sostanzialmentesullaappartenenzaetnica»6;maanchealle semplificazioni terminologichecon lequali imembridelpopolo romsonoetichettati,ossiacon l’eteronimodispregiativo “zingari”, oppure utiliz-zando la parola “nomadi”. Tali defini-zioni – che sono frutto di slittamentisemanticiedidenominazioniprivedifondamento–contribuisconoarende-6G.Loy,Lasfidaallaconvivenza:irom,inCentroStudi e Ricerche IDOS, Dossier statistico immi-grazione 2016, Edizioni IDOS, Roma, 2016, p.232.

re la dinamica discriminatoria ancorapiù sottile e subdola, poiché appiatti-scono l’universo rom su una visionegeneralizzante e fortemente stigma-tizzante delle persone che ne fannoparte. Pur essendo dichiaratamentefalso, l’assunto del nomadismo conti-nuaadesseremillantatocomeunaca-ratteristica fondantedellostiledivitarom7.Ciònonostante,questoabbaglioculturale continua ad essere ripropo-stoancheadunlivelloistituzionale,seè vero – come è vero – che alcuneamministrazioni comunali sparse nelterritorio italiano insistono nel deno-minaregliufficipreposticome“UfficioNomadi”.Leconseguenzesulleperso-ne di tali scelte, unitamente a quelleprodotte dalla persistenza di secolaripregiudizi,hannocontribuitoarende-

7 Fonti autorevoli stimano che la pratica delnomadismo è, oggi, sperimentata soltanto dal3,0%dellapopolazioneromesinta.Inproposi-to,siveda,adesempio,SenatodellaRepubblica,XVIlegislatura,op.cit.,p.12.

reancorpiùdrammaticalacondizionedeiRom.Abenvedere, il trattamentoriservatoaiRomèuna cartinadi tor-nasole del reale funzionamento dellanostrademocraziaelavergogna,tuttaitaliana, del sistema dei “campi” è latestimonianzapiù evidentedi come ilrapportoconlealterità–aldilàdire-toricheedemagogichedichiarazionidiintenti – resti, ancora oggi, del tuttoirrisolto. La concentrazione abitativaall’internodeicampinonèsoltantoun“acceleratore di povertà” che rendeoltremodo difficile per la comunitàromanì qualunque forma di inseri-mento sociale; essa è anche unmodoper erigere quei confini in virtù deiquali i duemondi – quello dei Romequellodeigagè8–continuerannoare-stare, fisicamente e simbolicamente,separati. Partendo da questa cornice,nell’impossibilità,peraltro,di restitui-

8GagèèiltermineconilqualeiRomchiamanoinon-Rom.

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real lettorecifreattendibilisullepre-senze dei Rom in Sicilia, riporteremoalcuni dati di survey emersi nel corsodi una recente ricerca condotta nellaCittà di Palermo9. Tuttavia, prima discendereneldettagliodiquestaanali-si, forniremoqualche informazionedisfondo sulle persone rom che hannosceltodiviverenellanostracittà.IprimigruppiromarrivarononelCa-poluogo siciliano in due ondate suc-cessive. La prima è databile intornoallametàdeglianniOttantadelNove-cento, quando circa sette famigliegiunseroaPalermostanziandosi,coniloro camper,presso il lungomaredelForoItalico,nellospazioincoltodivia

9 Si trattadiuna ricerca transnazionale coordi-natadaRadosvetaDimitrova.L’unità locale,ol-tre a chi scrive, è composta anche da PasqualeMusso, Cristiano Inguglia e Alida Lo Coco. Lacampagna interviste è stata condotta nel corsodel2015edidatiraccoltisonoancorainfasediulterioreelaborazione.

MessinaMarine10;mentre la seconda,numericamente ben più consistentedella precedente, giunse in Città nelcorsodeiprimianniNovanta,insegui-toaglisconvolgimentipolitici,etniciegeografici provocati dalla guerrascoppiata nei territori della ex Jugo-slavia. Per evitare tensioni con la po-polazione locale, l’amministrazionecomunaledialloradecisedisistemare,provvisoriamente,iRomgiuntiincittàpressoil“campo”dellaFavorita,situa-to al margine dell’omonimo parco, aipiedidelmontePellegrino.Quellachedoveva essere una soluzione provvi-soria – con buona pacedell’integrazione ed in barba alle rac-comandazioni degli organismi inter-nazionali di tutela delle minoranzesvantaggiate – è diventata invece unacondizione permanente che ha pro-

10 E. Di Giovanni, Fenomenologia zingara. etno-grafia di una comunità rom a Palermo, Fran-coAngeli,Milano,2015,p.39.

dotto conseguenze drammatiche. Do-po tutti questi anni di confinamentoall’internodelghettomonoetnicodella“Favorita”, i Rom di Palermo pagano,oggi,unprezzoaltissimointerminidiimmaginedisé,disuccessoscolastico,di socializzazione e di acquisizione dicompetenzespendibilinelmercatodellavoro11.Richiamando la cautela con la qualevanno sempre trattati i dati relativialla consistenzanumericadella popo-lazione rom, fonti attendibili12 indica-nocome, almomento,presso il “cam-11G.Veca,IRomelacittàdiPalermo,inM.Man-noia,G.Veca(acuradi),Entrarefuori.Margina-lità e percorsi di inclusione delle comunità rom,Aracne,Roma,2014,p.45.12Lafonteallaqualefacciamoriferimento,echequi pubblicamente ringraziamo, è Manuela Ca-samento, instancabile operatrice che, ormai damoltianni,lavorandoafiancodeiRom“palermi-tani”, è diventata un punto di riferimento im-prescindibile non solo per gli stessi Rom, maanche per tutti coloro che hanno necessità diconoscere i dati sulla consistenza numerica esullacondizionedellepersoneromcheabitanonellacittàdiPalermo.

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po della Favorita”, abitino 160 perso-ne. Di queste, 95 sono gli adulti (40donnee45uomini)e65 iminorenni.Quantoallaprovenienzageografica,gliabitanti del “campo” si dividono inRom originari del Kossovo (il grupponumericamente più consistente) eRom provenienti dalla Serbia. I primisonodireligionemusulmana, isecon-disono, invece,cristiano-ortodossi. Inquell’unicospazioconvivono,dunque,duegruppispecifici;siprofessanoduereligioni diverse; si possono indivi-duareduezonedelcampobendelimi-tateeduemodidiconcepirenonsololospazio,maanchelestruttureabita-tive.Anchedalpuntodivistadellosta-tus giuridico vi è una molteplicità difattispecie: taluni Rom del campo sa-rebbero apolidi di fatto; altri, pur es-sendo nati a Palermo, non hanno lacittadinanza italiana; altri ancora –comenelcasodicinqueragazze–so-no diventati italiani; mentre un certo

numero resta ancora giuridicamente“invisibile”.Ma iRom,aPalermo,nonvivonosoltantoal“campo”.C’èchiabi-tainpiccoliappartamentidislocatineivicoli del quartiere Kalsa (prevalen-temente i Rom di origine kosovara);chi nelle stradine del Borgo Vecchio(prevalentemente Rom rumeni); chiha finalmente ottenuto l’assegnazionedi alloggi popolari presso il quartiereSan Filippo Neri e in altre zone dellacittà; e chi, infine, continua ad esserecostretto a vivere sotto i ponti, inprossimità del fiume Oreto. Un con-teggio esaustivo sulla consistenza nu-mericadeiRomcheabitanoaldifuoridel campo è pressoché impossibile.Occorre infatti tenere presente nonsolo l’ipotesi che alcuni membri pos-sanomettere inattodellevereepro-prie strategie mimetiche per non di-ventare oggetto di pregiudizio e pernascondersi tra la popolazione mag-gioritaria;maoccorre altresì conside-

rare anche lamaggiore libertàdimo-vimentochecaratterizza iRomdi cit-tadinanzarumena.Perquesteragioni,dunque, non intendiamo azzardarealcuna ipotesi circa la consistenzanumericadeiRomrumeni chevivonoaPalermo.PerquantoriguardainvecelapresenzaincittàdeiRomdioriginekosovara,lenostrefonti13stimanochecisianocirca200persone,dicuioltrelametàhamenodidiciottoanni.Basterebberogiàquestipochielemen-ti per sottolineare come i Rom nonparlinoconunavocesola.Traloroesi-stonodifferenzediprospettive,dista-tusgiuridici,diprovenienzageograficaedivisionidelmondo.Dietroleportedi ogni baracca, dentro gli accampa-mentidifortunaoall’internodelleabi-tazioni ci sono le storie individuali diquellepersonechenoicontinuiamoadetichettare con termini generici e

13Ancheinquestocaso,lanostrafonteèManue-laCasamento.

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spersonalizzanti chenondannocontodellapoliedricitàdiquesto “mondodimondi”14, troppo spesso semplificato,arbitrariamente generalizzato e stru-mentalmentespettacolarizzato.Conlacomplicitàdiunpotenteapparatome-diatico,mestieranti della bassa politi-ca e sedicenti giornalisti utilizzano leimmagini delle bidonville sporche efangoseequelledeimendicanti“pigri”e “sfruttatori dei bambini”perdiffon-dere l’idea di una costante comporta-mentaleediunacomponenteinelimi-nabiledella“cultura”dellepopolazioniromanés. Così, il giocoè fatto e lami-noranza maggiormente discriminata,in Europa e in Italia, si trasforma in“problema”darisolvere.Conunaper-fetta alchimia, i Rom, da vittime, di-ventanocarnefici.Ementrenoi conti-nuiamoarelegarlialmargineditutto,lorocontinuanoadesiderareunavita

14 L. Piasere,Unmondo di mondi. AntropologiadellecultureRom,L’Ancora,Napoli,1999.

normale e – come mostrano anche idatidellanostra indagine–asognareunfuturomigliore.Venendoadessoairisultatidellaricerca,vièdasegnalarechesitrattadiunarilevazionecondot-ta su un gruppo di adolescenti e digiovani Rom della città di Palermo aiquali è stato somministrato un que-stionario face to face. I casi effettiva-mente intervistati sono stati 150, dicui85maschi(il56,6%)e65femmine(il 43,4%). Rispetto alla distribuzioneper età, il sottogruppomaggiormenterappresentato è stato quello che si ècollocato nella fascia d’età compresa“trai13ei15anni”(il54,0%),seguitodal sottogruppo della classe “16-18anni”(il26,0%)edaquellodellaclas-se compresa “tra i 19 e i 21 anni” (il20,0%). Relativamente alle formedell’abitare–chesonosempreindica-torivalidisiadelgradodiinserimento,sia della capacità di accoglienza dellasocietàospitante–ilnostrocampione

si è così distribuito: il 46,0% ha di-chiaratodiabitareinappartamento,il28,0%nellebaracchedel“campo”edil26,0%inaccampamentidifortuna.Ladistribuzionedifrequenzadellerispo-ste fornite dagli intervistati alla do-mandasulsensodi identitàcihacon-dotto a constatare come il nostrocampione si sia spaccato tra coloroche si identificano esclusivamentecome “Roma” (il 48,0%) e coloro che,invece, sentono di appartenere inegual misura sia alla cultura romanì,siaaquelladellasocietàmaggioritaria(il52,0%).Daquestopuntodivista,èinteressanterilevarecomelaquasito-talità dei giovani residenti presso il“campo” abbia scelto proprioquest’ultima modalità di risposta. In-vece, il sottogruppo che abita in con-dizioni abitative ancor più precarierispetto a quelle del “campo”, si èidentificato, in misura comparativa-mente maggiore rispetto agli altri

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gruppi, “solo come Rom”; mentre ilsottogruppo che vive presso vere eproprie abitazioni si è diviso equa-mentetrachisipercepisce“solocomeRom”echisiriconosce“siacomeRom,sia come membro della società mag-gioritaria”.Datialtrettantointeressan-ti sono quelli che si riferiscono alleopinioni che i giovani Rom hannoespresso sull’importanza della scola-rizzazione:quasilametàdelcampione(il 48,0%) ha dichiarato di essered’accordo sull’importanza di frequen-tare la scuola, contro il 22,0% che hainvecedichiaratodinonessereaffattod’accordo. Il restante30,0%ha soste-nutodinonessereingradodirispon-dere alla domanda. Anche in questocaso, l’incrociodiquestavariabileconquellarelativaallatipologiadellacon-dizione abitativa, risulta particolar-mente significativa. I nostri dati evi-denziano infatti l’esistenza di una re-lazione tra la condizione abitativa e

l’importanzaassegnatadaigiovani in-tervistatiallafrequenzascolastica.Piùlacondizioneabitativaèdignitosa,piùaltoè l’investimentopersonaledeira-gazzi in terminidi frequenza scolasti-ca.Quasituttiigiovaniche,almomen-todellarilevazione,vivevanoinappar-tamento e ben oltre la metà di quellicheabitavanopressoil“campo”hannoinfatti sottolineato l’importanza dellafrequenza scolastica. Al contrario,quasitutticolorocherisultavanovive-re presso accampamenti di fortunahanno manifestato invece un decisodisaccordo. Tuttavia, vi è da rilevarecomeafrontediquestoelementofac-cia da contraltare un altro dato che èindicatore di quanto sia ancora in-compiutaquellapedagogiacosmopoli-tae interculturaledellaquale tantosidiscute,ma che è ancora ben lontanadal dirsi compiuta. I dati rilevati sulnostrocampionetestimonianoinequi-vocabilmentelapersistenza,anchetra

le pareti scolastiche, di atteggiamentidiscriminatorineiconfrontideiragaz-ziRom. Il70,0%ed il75,0%degli in-tervistati, ha dichiarato di non esserestato trattato con il dovuto riguardo,rispettivamente, da parte degli inse-gnantiedapartedeicompagnidiclas-se. Al di fuori dell’ambito scolastico,l’ostilitàmanifestatadaigagèneicon-frontideigiovani intervistatièancorapiù elevata rispetto a quella che essipercepisconoascuola.L’82,0%haso-stenuto di aver ricevuto insulti per ilsemplice fatto di essere Rom e ben il99,0%haavuto lapercezionediesse-reconsideratouncittadinodisecondaclasse.Eppure, a frontediquestama-nifestaostilitànei loroconfronti,mal-gradoessisianobenconsapevolidellostigma collettivo che grava sudi loro,il64,0%deiRomintervistatihaanco-ralaforzadisognareunfuturomiglio-re.Avviandociallaconclusione,noncirestachefarequalcheconsiderazione.

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A Palermo, come altrove, le falseemergenze e i progetti “speciali”, “et-nicamente”fondatievoltialla“civiliz-zazione” dei Rom non sono più solu-zioni praticabili. A Palermo, come al-trove,ilconcettodiintegrazione–aldilà di molte retoriche pubbliche e diepisodiche iniziative folkloristiche,debitamente spacciate come azioni diincontro interculturale – continua adessere declinato in termini assimila-zionistie,moltopiùspesso,interminisegregazionisti. A Palermo, così comealtrove,lacondizionedeiRomèanco-ra oggi disarmante. La chiusura del“campo”, unitamente all’elaborazionedi politiche abitative rivolte a tutta lacittadinanza, consentirebbe aiRomdidiventaresoggettiattivievisibilie–aNoi–divincereunapartitacrucialeintermini di civiltà. Se non vogliamoperderequestapartita,occorrepassa-redalleparoleaifattietrasformarela

falsa “questione rom” in una vera“questionepolitica”.

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ACCESSOALLAGIUSTIZIAECORTIRELIGIOSETRAPERSONALITÀETERRITORIALITÀDELDIRITTO.

UNFOCUSSULLECORTIISLAMICHEINOCCIDENTE

diAlessandraPera(ProfessoreassociatodiDirittoComparato,

DipartimentodiScienzePolitiche-UniversitàdegliStudidiPalermo)

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L’aumento del numero dei migrantiversol’Europaelastabilizzazionedellaloropresenza,avariotitolo,all’internodellecomunitàstatalihacominciatoagenerare rilevanti conseguenze sullastruttura e sul funzionamento dei si-stemigiuridicideipaesiinteressati.Siavvertelanecessitàdivalutarese–edinchemisura–gliordinamentigiu-ridici occidentali possano concederespazio alle peculiarità di soggetti ap-partenentiacultureminoritarieporta-tricidivaloriautonomi;seilriconosci-mentoditaliculturepossa,inqualchemodo,mettereincrisil’identitànazio-nale, intaccando il principio della vi-genzadiregolegeneralivalidepertuttiiconsociati.Dalmomentoche–soprattuttoperciòche riguarda lo statuto personale delmusulmano–ildirittoislamicononco-nosce laseparazionetradirittoereli-gione,checaratterizzaalcontrarioidi-

rittioccidentali,èfacileintuirecheari-sentire maggiormente dell’influenzadata dalle prescrizioni religiose sianoproprioirapportifamiliari.Inpartico-lare,poichélostessoCoranoregolainmodoesplicitoedettagliatoquestirap-porti, il dirittodi famiglia islamicohamaggiormente resistito alla secolariz-zazioneealletendenzemoderniste.Sebbeneildirittodi famigliadegli im-migratiislamicirientrinell’ambitodeldiritto internazionale e debba essereapplicatodallecortideiPaesieuropei,lefattispeciechesiverificanosononu-meroseecomplessetantodanonper-mettere l’applicazione automatica deldirittostraniero.Ciò,inquantogliisti-tutideldirittodifamigliaislamicosonoquellimaggiormenteincontrastoconivaloridellaculturaoccidentale,princi-palmenteperlapalesedisparitàditrat-tamentodeisessieperl’impostazionepatriarcaledellafamiglia.Adesempio,la facoltà di un uomo di avere sino a

quattromogli,quelladipoterripudiarelamogliesenzaalcunmotivo,ildivietoperunamusulmanadisposareunnonmusulmano, l’inesistenza dei limiti dietàpercontrarrematrimonio.Qui si intende offrire un focus nontanto sul ruolo delle corti statuali,quanto piuttosto su quello delle cortireligiose shariatiche (formali o infor-mali) nel processo di circolazione deimodelli giuridici-religiosi nell’ordina-mentonazionaleabaseterritoriale.Occorre tenere presente che questecorti, nell’esercizio delle competenzeloro riconosciute (formalmente o in-formalmente)daidiversiordinamentigiuridici nazionali, rispondono a que-siti generali e decidono casi concretinegliambitipiùdiversi.Sioccupanodidivorzi,rapportigenitori-figli,eredità,doveri della moglie e del marito; maanchediresponsabilitàcivileerisarci-mento del danno,mutui e contratti. Igiudici, solo maschi, interpretano le

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fontisacreeladottrinasecondoleva-riescuoledipensieroincuisidividelascienza giuridica musulmana. Appli-candolaSharia,ildirittoislamico,essiperpetuano la rivelazione, coniugan-dolasecondolenecessitàdeltempo.Gli immigrati che arrivano in Europa,infatti, dopo un’iniziale fase di isola-mento finalizzata alla ricerca del la-voro,tendonoaunirsialleproprieco-munità di appartenenza, facendo inmodoche l’immigrazione tendaa tra-sformarsi“daindividuale”a“familiareecomunitaria”.Questastabilizzazionedegliimmigrati,conlaconseguenteco-stituzione di famiglie e comunità, ali-mentalatendenzaariprodurreinterrastraniera le istituzioni della comunitàdiprovenienza,adapplicarelenormeelepratichetradizionali,rendendocosì

1W.Menski,Law,religionandcultureinmulticul-turalBritain,inAA.VV.Lawandreligioninmulti-culturalsocieties,DJOFPublishing,Copenhagen,

lacomunitàstranieraportatricedimo-delligiuridicinuovie/otradizionali.IlquadronormativoincuisimuovonogliextracomunitaripresentiinEuropasicostituisce,dunque,suundoppiobi-nario: quello formato dalle regole edalle norme del Paese ospitante equello formato dalle regole e dallenormedelPaesediorigine,dunquetraunofficial law eununofficial law.Peresempio nel Regno Unito, attraversol’attività delle Shari’a Courts e deiMuslim Arbitration Tribunals (MATs),le soluzioni giuridiche adottate tro-vano piena cittadinanza all’internodell’ordinamento giuridico statuale,seppureconalcunilimitienelrispettodi alcune condizioni formali e/o so-stanziali. Queste istituzioni, infatti,hanno avuto riconoscimento all’in-

2008,p.83ss.; Id.,Comparative law inaGlobalContext: The legal Systems of Asia and Africa,

ternodelsistemaqualiorganismidiri-soluzione alternativa delle controver-siesotto l’ombrello legislativodell’Ar-bitrationAct,1996.Questo approccio,daunlato,haconsentitocheicompor-tamentidellapopolazionepossanoes-sere,inbuonaparte,modellatisecondol’appartenenzareligiosaoetnicaepos-sano seguire ordinamenti che non ri-spettanoiconfininazionali,ma,dall’al-tro, ha fatto emergere con maggioreevidenza che talvolta tali comporta-menti sono in conflitto con l’ordina-mentodello Statod’accoglienza.Ciò adimostrazione del fatto che gli immi-grativivonoinquellacheMenskidefi-nisce«secondafasediadattamento»,incui si realizza a«newhybrid law»ov-vero «a form of legal pluralism in ac-tion»1. Gli immigrati, in questa fase,comprendonocheilsistemadomestico

CambridgeUniversityPress,Cambridge,2006,p.301.

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èquellodominante,tuttavianondesi-derano abbandonare le proprie tradi-zioni. Gli stranieri in questo modostanno diventando – sempre secondoMenski – «skilled legal navigators ofpluralism, rather thanassimilatedmo-noculturalists»2.Percui,nelcentrosto-ricodiPalermo,adesempio,vivonofa-migliecompostedaunmarito,piùmo-gliefiglinatidall’unionedell’uomoconle sue variemogli, una delle quali ri-sultamoglie ancheper il diritto civileitaliano(oancheno).Ifiglispessoven-gonoriconosciutidalsolopadreodalpadreedallamoglie,ilcuimatrimonioha effetti civili in Italia, per garantireloroaccessoaiservizidiwelfarefami-liare, ma conoscono perfettamentel’identitàdellamadrenaturale,cheperloroeperilrestodellalorofamigliae

2W.Menski,op.ult.cit.,p.302.3V.alcunidatistatisticiconfluitinellaricercagiu-ridicainM.Zee,Fiveoptionsfortherelationship

dell’intera comunità islamica èmadre“difattoedidiritto”.LaShariaèlaviaindicatadaDio,cheicredentisonochiamatiaseguire.Essaconsiste nell’insieme dei precetti edelleregoledicomportamento,aiqualiil buon musulmano deve attenersi esullabasedeiqualiifedelimusulmanivengono giudicati sia dagli apparte-nenti alla loro comunità sia da Dio.L’ordinamento shariatico è fondatosulla precettistica rivelata da Dio agliuomini per regolare la loro condotta.Questa caratteristica connaturata eprofonda, che costituisce l’essenzastessa della tradizione giuridica isla-micadeveessereildatodipartenzaperilprosieguodiquestaanalisi,chemiraaconcentrarel’attenzionesulmodoincui, il diritto religioso, attraverso lecorti islamiche, compete con il diritto

betweentheStateandShariaCouncils,inJournalofreligionandsociety,16,2014,passim;nellalet-

stataleelaico.Sitrattadiunmodellodigiurisdizione parallela e concorrente,fondato sulla fusione tra regola reli-giosaeregolagiuridica,nelqualeilcol-legiogiudicante,ilgiudice,l’arbitrooilmediatore utilizzano concetti, catego-rie e precetti derivanti dalla legge diDio,cheèinsiemeguidapericompor-tamentireligiosi,sociali,perlavitaspi-ritualee temporale.Questiorganismi,seguendomodellioraaggiudicativi,oraconciliativi, implementano una formadicontrollosocialefondatasullaruleofreligion, laquale,dunque, trovapostonelcontestooccidentaleche,giàdase-coli,conoscelaseparazionetraStatoeChiesa,traregolagiuridicaeregolare-ligiosa,inquantofondatosulprincipiodilaicità.OggileCortiislamiche,censitenelRe-gnoUnito,sonocirca1003.Lamaggior

teratura italiana, v. A.Marotta, Il dirittomusul-manoinOccidente:Corti islamichenelconfronto

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partediessesononate–unofficially–all’internodellemoscheeoinciviliabi-tazioni, istituite da piccole, medie ograndi comunitàdimigranti, checon-dividevano l’appartenenza etnica, laprovenienza geografica o l’apparte-nenza ad una delle scuole islamiche,cosìcomeavvieneintuttigliStatieuro-pei ed anche in Italia. Non esistono,però, stime attendibili, poiché non cisonodatiufficialiesitrattadiunfeno-meno informale e difficilmente censi-bile.NegliStatineiqualilaSharianonèildi-ritto del territorio è possibile indivi-duare due diversi modi di atteggiarsideirapportitradirittostatualeedirittoislamico: ilprimogarantiscealdirittoislamicolostatusformaledidirittodei

trademocraziaeshari’a,inHeliopolis,Culture,Ci-viltàPolitica,vol.2,2013,passim.4V.A.Schachar,Privatizingdiversity:acaution-arytalefromreligiousarbitrationinfamilylaw,inTheoretical Inquiries in Law, 9, 2008, pp. 572-607.

musulmani;ilsecondo,dominantene-gli Stati occidentali, è caratterizzatodall’esclusività statale delle fonti deldiritto.Ildirittononstatalepuòesserericonosciuto, ma c’è una certa resi-stenzaariconoscereildirittoreligioso.In effetti, però, rispetto al diritto pri-vato,èstatoosservatochequestovieneconsiderato come dispositivo edapertoainuovimodellianchereligiosi(islamici),attraversogli strumentidelcontrattoedell’autonomiaprivata.La relazione dialettica emerge anchedalla posizione espressa dall’Arcive-scovo di Canterbury e Lord ChiefJustice, RowanWilliams, il 7 febbraio2008 a Temple Church, quando nellaGreatHalldelleRoyalCourtsofJustice,inaugurò una stagione di discussioni

5Cfr.R.Williams,Archbishop’sLecture,CivilandReligiousLawinEngland:areligiousperspective,7 Febbraio 2008, disponibile su http://ro-wanwilliams.archbishopofcanterbury.org/arti-cles.php?action=search&tag_id=5.

pubbliche intitolate Islam and EnglishLaw, facendo riferimento a concettiquali“jointgovernance”e“transforma-tive accomodation4. In particolare, se-condoquestateoriaciascunindividuosarebbe liberodiscegliere lagiurisdi-zione alla quale sottoporre le propriecontroversieefareaggiudicareipropridiritti5.Dunque,afrontedelletensionitra comunità islamica e ordinamentogiuridicostatuale,lasoluzioneoffertaèlalibertà,lasciataagliindividui,inter-minidichoiceofforumechoiceoflaw6.Il temaèquindi l’incontro-scontrotrail diritto a base territoriale, espres-sionedella sovranità statuale, e le re-gole dello statuto personale musul-mano, applicato attraverso i canali

6 A. Marotta, Il diritto musulmano in occidente:Corti islamiche nel confronto tra democrazia eshari’a,cit.,pp.194-195.

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dell’autonomiaprivata,attraversocon-tratti ed obbligazioni oppure attra-versosoluzionioffertedallecortisha-riatiche,cheoperanocomemediatorioarbitrinei rapporti traprivati.Così lareasonable accomodation diventa l’ar-gomentazione giuridica sulla qualefondare il sistema dei tribunali arbi-trali-religiosieunaformadipluralismogiuridico7 capace di valorizzare il ri-spettodelladiversitàreligiosaecultu-rale,diconsentireagliindividuidipro-fessare lapropria fede, anchequandolaregolagiuridicacoincideconilpre-cettoreligioso,manelrispettodeiprin-cipi fondanti l’ordinamento giuridicostatuale.

7Lodefinisceaweakformoflegalpluralism,M.Reiss,Note:ThematerializationoflegalpluralisminBritain:WhyShari’aCouncildecisionshouldbenon-binding, inArizona Journal of InternationalandComparativeLaw,2009,26,pp.761-762.8Kafirèunaparolaarabacheindica,attraversounagrandevarietàdisfumature,lapersonache

Occorre rilevare, però, che non sonomancate le critiche ad un approcciotroppo “accomodante”, soprattutto daparte di chi ritiene che la Sharia nonpuò diventare una forma di giurisdi-zione e che qualsiasi questione o di-sputa,specienell’ambitodeldirittodifamiglia, deve essere trattata e giudi-catadaungiudicecheapplichiildirittodelloStato.Adonoredelveroquesteposizionipiùconservatricisonoinpartegiustificatedall’esigenzadi salvaguardare i dirittiumaninellamisuraincuilareasonableaccomodation rischia dimettere a re-pentaglio i diritti soggettivi, soprat-tuttoquandolasceltadiricorrerealla

noncredenelDioislamico,solitamentetradottacon “non credente”, “miscredente” o “infedele”.Laparoladerivadallaradice<K-F-R>cheha482derivazioninelCorano,apartiredalterminekufrcheindicatuttociòcheèinaccettabileooffensivoversoAllāh.DaKafir derivanoanche il termineCafro,utilizzatodaicolonieuropeidelSudafrica

giustizia religiosanonsiaespressionediliberoconsenso.Secondo l’interpretazione di alcunedelle scuole shariatiche, il ricorsoallagiustizia secolare non è consigliato oaddiritturaèvietato.Ilrifiutodellagiu-risdizioneshariaticadapartediunmu-sulmano è un gesto di dissenso dallapropria comunità, la critica ad un si-stemacondiviso,cheloporterebbeallaemarginazioneeadessereetichettatocome“western”o“kafir”8.Dunque, la volontarietà del ricorso aqueste forme alternative di giurisdi-zionesarebbeunameradeclamazione,con la conseguente violazione dei di-rittidi accessoalla giustizia,di giusto

perindicaregenericamentelepopolazioninere,eilnomeantico(Kafiristan)dellaregioneafganadel Nurestan. Cfr. http://www.oxfordrefer-ence.com/view/10.1093/oi/author-ity.20110803100044658; http://www.trec-cani.it/enciclopedia/cafri_(Enciclopedia-Ital-iana)/.

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processoedialtridirittifondamentalinellatradizionegiuridicaoccidentale.Questi temi emergono, ancora unavolta,neldibattitopubblicoingleseeallivello istituzionale in occasione dellaredazionediduedisegnidi legge(chenonhannomaivistolaluce)trail2011edil2012,chesiproponevanodidisci-plinareiTribunaliarbitralireligiosi.Inquesto frangente, la Baronessa Caro-lineCox,membrodellaHouseofLords,inunarelazioneparlamentareeviden-ziava che la crescente influenza dellaleggeshariaticametteaseriorischioilprincipiodiuguaglianzaedildivietodidiscriminazioni tra i cittadini britan-nicidavantiallaleggedelloStato,intro-ducendoregoleeprincipiestraneie/oincontrastoconildirittoinglese:l’im-posizionedimaritiaspose-bambine,il

9ParladicaratterediscriminatoriodellaSharia,F.Alicino,Itribunalid’arbitratoreligiosiela“que-stioneislamica”,cit.,passim.

dirittodelmaritodidivorziareedotte-nere automaticamente la custodia deifigli,ildirittodeifiglimaschidisucce-dereiurehereditatisinunaquotamag-giorerispettoallefigliefemmine9.L’ordinamentogiuridico,inoltre,abdi-cherebbedallagiurisdizioneo,comun-que, accetterebbe una giurisdizioneconcorrente,inquantoiTribunalisha-riaticinonoperanosoloofficiallynellemateriechepossonoessereoggettodiarbitrato (materia civile e commer-ciale),maancheunofficiallyintemadiviolenze domestiche, maltrattamenti,lesionipersonalicolposegraviedaltrefattispecieditipopenalistico.In molti Stati occidentali i Tribunaliislamici funzionano come “tribunaliprivati”eildirittodaessiinterpretatoedapplicato,riconosciutoomenodalloStato, gioca un ruolo importante non

solo nella vita degli islamici in Occi-dentemaanchepergliequilibritradi-rittostataleenonstatale.Cisonocasiincuiquestodialogoel’in-dividuazionedisoluzionitecnichecheconsentanodigarantireaiminorityle-galordersunavitaedunacoesistenzaall’interno dell’ordinamento giuridico“maggiore” sono più complessi e nonsemprepossibili.Sitratta,peresempio,di queimatrimoni validi per l’ordina-mentoreligiosoeincapacidiprodurreeffetticivilinell’ordinamentogiuridicostatale.Inquestoambitorisultaparti-colarmentedifficileintegrarelaculturareligiosadiappartenenzaelatuteladeidiritti fondamentali, poiché si creanodelle situazioni, nelle quali il fedelemusulmanoètitolarediunostatusgiu-ridico“frazionato”,percui,dauncanto,è tenuto al rispetto delle prescrizioni

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religiose e, dall’altro, è soggetto al di-rittostatualeapplicabileinrelazionealsuo status. Si verificano anche casi incui uno o entrambi i coniugi (piùspessouno)ottenganoildivorziodin-nanziadunaCortestatuale,manonloscioglimento del vincolo religioso.Dunque, i coniugi saranno divorziatiper l’ordinamento giuridico statuale,manonperlacomunitàreligiosaeperl’ordinamento giuridico islamico deiqualifannoparte.Inmolticasi,inoltre,il diniego di pronunziare il talaq (di-vorzio islamico unilaterale) da partedelmaritositraduceinunostrumentocoercitivo per far sì che la donna ac-cetti, anche in sede di giudizio civile,condizionideterioriconriferimentoalregime economico e patrimoniale deldivorziooinordineall’affidamentodei

10I.Yilmaz,Muslimalternativedisputeresolutionandneo-ijtihadinEngland,inAlternatives.Turk-ishJournalofInternationalRelations,vol.2,2003,

figli. È evidente, in tali ipotesi, che lacircostanzacheloStatononriconoscala validità delle norme di diritto isla-mico non evita, comunque, conse-guenzedannoseperladonna,partede-boledelrapportoconiugaleed,anzi,in-cidepesantementesullasuasituazionegiuridicasoggettiva10.Alcuni incidenti di incomunicabilitàsonofunzionaliagarantiresupremazieespazidiunacertaculturareligiosaogiuridica,oraquelladelminority legalorderoraquelladelmajorityone,per-ché ciascun ordinamento in alcunequestioni che ritiene cruciali, rispettoad alcuni valori o beni giuridici fon-danti della propria tradizione giuri-dica, individua e applica strumentivolti a superiores (o concorrente) nonrecognoscere.

passim;Id.,Lawasacamaleon:thequestionofin-corporationofMuslimpersonallawintotheEng-lishlaw,inJournalofMuslimminorityaffairs,vol.21,2001,p.297ss.

Nella tradizione giuridica occidentalequestivalorisonoprotettiattraversoiconcetti di indisponibilità del dirittosoggettivo o degli status e di ordinepubblico, attraverso i limiti di normeimperativeebuoncostume,attraversoiprincipidilaicità,uguaglianzaeruleoflaw,espressionidiqueivalorifondantidicuisièdettosopra.Ilcontenutodeivalorifondanti,deidirittiirrinunciabilie non negoziabili all’interno delle di-versetradizionigiuridicheperòvariaeciascunatradizionenericonoscealcuniche le altre non riconoscono, neescludealtrichelealtreproteggono.L’indaginesinquicondottaciportaadaffrontare il temadeisistemigiuridiciparalleli:l’unoèespressionediunami-noranzaculturaleereligiosa,chesiat-

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teggiaesimanifestacomeveroepro-prio legal order, seppure minoritario,conunasuafortecomponenteidentita-ria e con esigenze di conservazionedellatradizionegiuridica,dellecatego-riedogmaticheedelleregolesuepro-prie;l’altroèilsistemastatale,organiz-zatosecondoilprincipiodellaterrito-rialità del diritto, che ospita la mino-ranza.L’analisistoricacipermette,manonèquestalasede,dicomprenderemegliocome iminority legal orders siano undato costante nella vita civile e giuri-dica di una collettività, ma ci mostraanchecheoggiilcontestoincuiildia-logo, lo scambio contrappuntistico,

11 All’interno del dibattito sulla possibilità, op-portunità,legittimitàdidareunriconoscimentoformalealdirittoislamicoconriferimentoall’or-dinamento inglese, si utilizzano locuzioni quali“shariainglese”e“agrenzishariat”.V.,inpartico-lare, D. Pearl., Islamic Family Law and Anglo-AmericanPublicPolicy,inClevel.St.L.Rev.,1985,36, pp. 113-126. Più in generale, sullo stessotemamaconunaprospettivapiùampia,A.Abu-

prendeformaèsignificativamentepe-culiare. Certamente neppure i flussimigratori sono storicamente una no-vità,masiregistraunnotevolecambia-mentonegli atteggiamentidi gestionesocialedelladiversità.Iflussiseguono,piùcheinpassato,unmovimentofromnon-western intowestern, per cui i si-stemi giuridici occidentali devono ge-stire le questioni che emergono dalladiversità di questi minority legal or-ders.Occorrecomprenderefinoachepuntol’ordinamentostatalepossatollerareilprincipiodipersonalitàdeldirittoedilMuslimminority legalorder11 e in che

Sahlieh,Conflictsentredroitreligieuxetdroitéta-tique chez les musulmans dans les pays musul-mansetenEurope,inRev.Int.dr.comp.,1997,p.813.12Sull’obbligodiubbidirealdirittolocale,qualeobbligosancitodallaSharia,v.T.Ramadan,West-ernMuslimsandthefutureofIslam,OxfordUni-versityPress,Oxford,2004,pp.95-96.Taleob-bligosarebbediversamentedeclinatodallevarie

misuraildirittoislamicopossaautoriz-zare l’adesione dei musulmani ad undirittononislamico.È stato efficacemente sottolineato,comeessiaderiscanoaldirittostatalelocale pur continuando a mantenereun’identità islamica12.Spesso,però, inquesticontesti,colorochedetengonoilpotereall’internodelminoritylegalor-derriesconoadimporremodelliesolu-zioni, che, unavolta scelti dapartediun’autorità(comeleCortishariatiche)ritenuta legittima dalla stragrandemaggioranzadellacomunitàallaqualeappartiene,assumeladignitàdidisci-plinamento normativo, di regola di

scuole shariatiche secondoD. Pearl-W.Menski,Muslim Family Law, cit., pp. 2-65. In propositovediancheH.P.Glenn,OnCommonLaws,Oxford,Oxford University Press, 2005, p. 134; AluffiBeck-R.Peccoz,Cittadinanzaedappartenenzare-ligiosa nel diritto internazionale privato. Il casodeipaesiarabi,inTeoriaPolitica,1993,9,p.97.

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condotta giuridicamente (e religiosa-mente)vincolata.Dunque, lapreoccu-pazioneèche la tuteladell’autonomiadelle persone e del pluralismo giuri-dico,chespingeunoStatoliberaleari-conoscere spazi ad unminority legalorder,sitraducainunboomerangedinun sacrificiodiquelpluralismoche sivuolegarantire13.

13Cfr.M.Malik,MinoritylegalorderintheUK.Mi-norities,Pluralismandthelaw,TheBritishAcad-emy Policy Center, Londra, 2012, inhttp://www.britac.ac.uk/.

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ILSISTEMADIACCOGLIENZAPERRICHIEDENTIASILO

diAntonellaElisaCastronovo

(RicercatriceIstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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1.Prendendo lemossedall’analisideidati statistici e dei report disponibilisul tema, questo lavoro intende resti-tuireunquadrosinteticodelleprinci-pali caratteristiche del sistema nazio-nalee regionalediaccoglienzaper ri-chiedentiasiloerifugiati.Primadien-trarenelvivoditaliaspetti,cisembraperò opportuno soffermarci breve-mente sulle criticità che connotanol’accessoinItaliaedinEuropaallapro-tezione internazionale, allo scopo difare chiarezza sulle logiche politichesottese alla gestione ed al governo diquesteformedimobilitàumana.Nelcontestodellaprogressivacrescitadell’importanza politica dell’immigra-zione1, la questione dei richiedenti

1 Lamaggiore politicizzazione dellemigrazioniinternazionali costituisce secondo StephenCastleseMarkJ.Millerunadellepiùsignificativetendenze individuabili nel mondocontemporaneo.PerunconfrontosivedaS.Cas-tles,M. J.Miller,The Age ofMigration. Interna-tional Population Movements in the Modern

asiloèassurtaanodonevralgicodiuncomplessoditensionicontrastanti,co-stituendo un chiaro esempio deidilemmi con i quali le cosiddette“democrazie avanzate” devonocostantemente confrontarsi. Come èstatobenmessoinluce,irifugiati–an-corpiùdeimigrantitoutcourt–sem-branomettereindiscussioneilprinci-piodella sovranitànazionale.Essi, in-fatti, non soltanto arrivano inaspetta-tamente e «senza essere richiesti,madomandanoancheprotezioneequindirisorsealleistituzionistatali»2.Intornoallorodestinosigioca,dunque,un’im-portantepartitatralavolontàpoliticadi limitareleopportunitàdiaccessoe

World, trad. it. L’era delle migrazioni. Popoli inmovimento nel mondo contemporaneo, Odoya,Bologna,2012,p.34.2 M. Ambrosini, La questione dei rifugiati, inFondazione Ismu, Ventesimo Rapporto sullemigrazioni: 1994-2014, FrancoAngeli, Milano2014,p.192.

di insediamento di persone conside-rate “minacciose”3e l’obbligo interna-zionaledegliStatidiaccoglierle.A dispetto dei disordini che hannosconvolto–echecontinuanoasconvol-gere – gli assetti geopoliticimondiali,negliultimidecenniiPaesioccidentalihannocercatodilimitarel’arrivoel’in-sediamento dei migranti, puntando ilpiù possibile a regionalizzare il pro-blema4,ancheacostodierodereildi-ritto di asilo. L’esigenza di bloccare iflussineiPaesidiorigine,oppurediar-restarlientroiconfinideiPaesiditran-sito, ha condizionato in vari modi lesceltedipoliticaesteradegliStati,inci-dendo profondamente sulla gover-nance delle migrazioni internazionali.

3É.Balibar,StrangersasEnemies.WallsallovertheWorld,andhowtoTearthemDown,in«MondiMigranti»,n.1,2012,pp.7-25.4 R. Zetter, La securitizzazione e le politicheeuropeeinmateriadiasiloerifugiati,in«Mondimigranti»,n.3,2009,pp.7-25.

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Inquestadirezione,l’azioneintrapresain ambito nazionale e comunitario èconsistita soprattutto nel tentativo dicoinvolgereipaesigeneratoridifeno-menimigratori e le aree di passaggionei percorsi di transito, delegando aloro la gestionedelleproceduredi ri-chiesta di asilo, con il pretesto che lacreazionedicentrieuropeidiraccoltaper i titolaridiprotezione internazio-nalenegliStatipiùviciniailuoghidellacrisi avrebbe evitato gli estenuantiviaggideimigrantiescongiuratoletra-gedieinmare.Nonacaso,afrontedellasignificativa attenzione riservata allemisure volte a contrastare il trafficodegli esseri umani, l’impegno dell’Ueperpromuoverevielegalidiaccessoal

5 P. Cuttitta, Mare Nostrum e la retoricaumanitaria, in «inTrasformazione», IV, n. 1,2015,p.130.6Ibidem.7Perunconfrontosullecritichemossedallepiùimportanti ONG alle logiche dell’Accordo sirimanda, tra gli altri, a: UE-Turchia accordo

territorio dell’Unione è rimasto deltuttomarginale.Lasituazionecheneèderivataèquelladiunrapportodi“re-ciprocitàimperfetta”5tralepersoneinmovimentoegli Statididestinazione,dal momento che l’esternalizzazionedelleprocedurediasilononèstatapo-sta al servizio della sicurezza delledonneedegliuominimigranti,mahapuntato piuttosto ad «ostacolare leloropartenzee i loro tentatividi cer-care sicurezza in Europa»6. Non devequindi meravigliare che, nonostantel’avanzamento progressivo della reto-rica umanitaria nel controllo dellefrontieremarittime, lastoricavicendaeuropea di gestione congiunta dellemigrazioniinternazionali–cominciata

vergognoso ed inaccettabile, inhttp://www.meltingpot.org/UE-Turchia-accordo-vergognoso-ed-inaccettabile.html -.V4tc-7gqrIU; “Irresponsabile e illegale”:sospendere l'accordo inmateria d'immigrazionetra Unione europea e Turchia, inhttps://www.amnesty.it/irresponsabile-e-

giàapartiredal1995conilProcessodiBarcellona–abbiatrovatoseguitoconl’accordo Ue-Turchia, siglato il 18marzo2016efinalizzatoabloccareinTurchiairichiedentiasilodirettiversoiPaesieuropei7,e,piùdi recente, coninteseconPaesicomeilSudan,ilNigere ilGambia,nelpiùampioquadrodelprocessodiKhartoum.Manonètutto.Lacrisimigratoriaglobale,aggiungen-dosi alla minaccia terroristica che hainvestito l’Europa nel periodo storicopiùrecente,hacontribuitoa farvacil-lareunadelleconquistepiùsimbolichedel processo di integrazione europea:lospaziodiliberacircolazioneinternaaiPaesidell’Unione8,messa indiscus-sione a seguito del persistere di una

illegale-sospendere-laccordo-in-materia-dimmigrazione-tra-unione-europea-e-turchia/.8G.Campesi,Lanuovapoliziadellafrontieraeu-ropea:qualipoteri,qualigaranzie?,inAnci,Cari-tasItaliana,Cittalia,FondazioneMigrantes,Ser-vizioCentraledelloSprar,Rapportosullaprote-zioneinternazionaleinItalia,ottobre2016,p.42.

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pressionemigratoria da più parti im-putata all’inadeguatezza dei controlliallefrontiereesterne.2.Nonostanteleresistenzedeglistati,ilnumerodellepersonechegode,ochedovrebbe godere, del diritto ad unaformadiprotezione internazionalehafatto registrare nel tempo un incre-mentoimportante.Giànellametàdeglianni Novanta, le cifre rese notedall’Alto Commissariato delle NazioniUnite per i Rifugiati (UNHCR) docu-mentavano una notevole crescita deirifugiati,attestandoneilpassaggiodai2,4milionidel1975ai14,4milionidel19959.Sitrattadidatiparticolarmentesignificativi che, come ha precisatoMaurizio Ambrosini, concorrono a

9Unhcr(UnitedNationsHighCommissionerforRefugees),TheStateof theWorld’sRefugees: InSearch of Solutions, Geneva, 1995, inhttp://www.unhcr.org/4a4c70859.html.

smentire il diffuso luogo comune se-condo il quale la turbolenza politicamondiale,conilsuocaricodipersonecostrette a cercare salvezza lontanodalle proprie case, sarebbe stata pro-vocatadallacadutadelbloccosovieticonel 1989 e dalla fine della guerrafredda10.Anche gli sviluppi storici più recentimostrano una tendenza all’aumentodellepersoneinfuga, lasciandoemer-gereunquadroalquantocompositodelfenomeno. Secondo le ultime stimedell’UNHCR, per la prima volta dallafine del secondo conflittomondiale ilnumerodirifugiati,richiedentiasiloesfollatiinternihasuperatolasogliadeisessanta milioni, raggiungendo allafinedel2016unaquotaparia65,3mi-

10M.Ambrosini,Laquestionedeirifugiati,cit.,p.193.11https://www.unhcr.it/risorse/statistiche.

lioni, con un aumento in termini per-centualipariaquasicinquantapuntiri-spettoalquinquennioprecedente11.Acolpireè, inparticolarmodo, l’elevataconcentrazionedirifugiatinelSuddelmondo,nonsoltantoconriguardoalleareediprovenienza,maancheconri-guardoalleareediaccoglienza.Daque-stopuntodivista,nonèsuperfluopre-cisarecome,adispettodelleretorichechecaratterizzanoildibattitopubblicoitaliano ed europeo, circa l’86,0% deirifugiati trovi oggi asilo nei Paesi abassoeamedioreddito12.IlprincipalePaeseospitanteèilLibano,con2,7mi-lionidi rifugiati, seguitodallaTurchia

12UNHCR,GlobalTrends.ForcedDisplacementin2015, in http://reliefweb.int/report/world/un-hcr-global-trends-forced-displacement-2015.

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che accoglie ben 2,5 milioni di per-sone13.Dicontro,StatiUniti,Cina,Giap-pone,Germania,FranciaeRegnoUnito,che da soli costituiscono il 56,6% delPILmondiale, concentrano al propriointernomenodel9,0%deltotalecom-plessivodeimigrantiforzati14.Seppur con una quota più limitata ri-spettoaquelladelleareeabassored-dito,ancheiPaesioccidentalinegliul-timiannisonostatichiamatiafronteg-giare l’arrivo di individui e di gruppicostretti ad abbandonare le proprieabitazioni. Stando alle cifre fornitedall’UNHCR,duranteil2015leareein-dustrializzatedelmondoglobalesono13AmnestyInternational,Tacklingtheglobalref-ugeecrisis.Fromshirkingtosharingresponsibil-ity, in https://www.amnesty.org/en/docu-ments/pol40/4905/2016/en/.14 Oxfam, A Poor Welcome from the World’sWealthy, 18 luglio 2016, inhttps://www.oxfam.org/sites/www.oxfam.org/files/a_poor_welcome_-_embargoed180716.pdf.15Ibidem.16Unhcr,Global Trends. ForcedDisplacement in2015,cit.

stateinvestitedaunflussostraordina-rio di rifugiati: sono state presentatecirca3,2milionirichiestediprotezioneinternazionale15, che hanno mostratounincrementoparial269,5%rispettoal valore rilevato nel 2014.Ad essereinteressati inmisura più rilevante daquesti nuovi movimenti umani sonostati i Paesi dell’Europa meridionale:circaunmilionedipersoneèarrivataattraverso il Mediterraneo, cercandoriparosoprattuttoinGreciaeinItalia16.Ancheletendenzeinattonelcorsodel2016 hanno mostrato un maggiorecoinvolgimentodegliStatidelMediter-

17Idatisiriferisconoalloscartotemporalecom-presotrail1°gennaioeil29dicembre2016.Perun confronto, si rimanda a http://data.un-hcr.org/mediterranean/regional.php -_ga=1.249601669.241571286.1473326941.18All’incrementodelnumerodiarrivihafattodacontraltareladrammaticacrescitadellemortiinmare, inspecialmodonelMediterraneocheadoggi continua a rappresentare la frontiera piùpericolosa al mondo. Secondo i datirecentemente diffusi dall’UNHCR, nello scarto

raneoeuropeonellagestionedellemi-grazioni via mare. Secondo le ultimestimeresenotedall’UNHCR,un totaledi360.380migrantierifugiatiègiuntopresso le coste europee nel periodocompreso tra il mese di gennaio e lafinedelmesedidicembre17,conarrivimaggiormente concentrati in Italia,Grecia e Spagna18. Durante questoscarto temporale, nella penisola ita-liana le persone sbarcate hanno fattoregistrare una quota pari a 180.375unità, attestando un incremento del17,4%rispettoal201519.Taledato,seda una parte rimanda alla centralità

temporalecompresotrailmesedigennaioedil15dicembre2016, si sonoverificateben4.813mortiinmare,afrontedei3.771segnalatiperil2015, considerato l’anno finoadora l’annopiùmortale. Per un confronto si rimanda allestatistichepubblicatedall’UNCHReallaSezione“Borderdeath”inquestorapporto.19Cfr.Ministerodell’interno,CruscottoStatisticoGiornaliero,28dicembreinhttp://www.liberta-

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dell’Italia nella rottamigratoria attra-verso il Mediterraneo, specie dopo lachiusura della rotta balcanica; dall’al-traparte,ciconsentedigettarelucesu-gli snodi connessi alla trasformazionedelpaesedaareaditransitoazonadidestinazione dei richiedenti asilo, inparticolarmodoinseguitoallaparzialechiusura delle frontiere interne allospaziocomunitarioairichiedentiasilosbarcatiinItalia20eallapressioneeser-citata al governo da parte della Com-missione europea in direzione di unapiù attenta applicazione delle misuredi identificazioneprevistedalRegola-mentodiDublino.

civiliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/docu-mentazione/statistica/cruscotto-statistico-gior-naliero.20L’Agendaeuropeasullamigrazione,presentatail 13maggio 2015dalla Commissione europea,sancendo un approccio globale allamigrazioneha, tra le altre cose, previsto l’attuazionedi unprogrammadiriallocazionedeirichiedentiasilodagliStatidiprimoarrivoaglialtriStatimembri.Tuttavia,afronteaunambiziosoprogrammache

All’interno di questomutato scenariogeopolitico, l’Italia ha cominciato aconfigurarsi come uno dei principaliPaesidiriferimentonell’ambitodelsi-stema europeo di protezione. La cre-scita esponenziale delle richieste diasilo lo testimonia. Mentre soltantofinoal2014erapossibiledocumentareunoscartosignificativotrailnumerodiarrivi e il numero delle domande diprotezione effettivamente presentatenelpaese21,giàalla finedel2015– inconseguenzadell’implementazionedelcosiddetto hotspot approach (vedi in-fra)–taletendenzahasubìtounafortebattuta di arresto. Secondo l’ultimo

prevedeva la relocation di 160.000 richiedentiasilo entro il 2018, al 28 dicembre 2016 sonostate ricollocate dall’Italia soltanto 2.643 per-sone(Cfr.Ministerodell’interno,op.cit.).21Nel2014,afrontediunaquotaparia170.000personesbarcatepressolecosteitaliane,sisonoregistratesoltanto65.000istanzediprotezioneinternazionale, con una discrepanza di oltre100mila unità. Solo poco più di un terzo dellepersone giunte via mare hanno presentato

rapporto sulla protezione internazio-nale in Italia,nelcorsodel2015 leri-chieste di asilo hanno fatto registrareun incremento del 32,0% rispetto al2014,nonostantelaflessioneneltrenddegli arrivi documentata durantel’anno22.Nelprimosemestredel2016questa tendenza si è ulteriormenteconsolidata:nelperiodocompresotrailmesedigennaioeilmesedilugliosièverificatounaumentodellerichiestediasilodel64,0%rispettoall’annopre-cedente23,portandoilPaesealsecondopostonellagraduatoriadegliStatieu-

domandadiasilo.Cfr.C.Peri,Letimiderisposteeuropee all’accoglienza dei rifugiati, in«Aggiornamentisociali»,67,10,2016,p.644.22Anci,CaritasItaliana,Cittalia,FondazioneMi-grantes,ServizioCentraledelloSprar,Rapportosullaprotezione internazionale in Italia, ottobre2016,p.96.23Ibidem.

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ropeichehannoricevutoilmaggiornu-merodidomandediprotezioneinter-nazionale24.3.Laletturadeidatirelativialleistanzepresentate in Italia dall’inizio deglianni Novanta ad oggi mostra chiara-mente come la penisola abbia ormaicompiuto il passaggio «non solo daPaese d’emigrazione a quello d’immi-grazionemaanchedaPaesed’esilioaquello d’asilo»25. Tale constatazioneimponeinnanzituttolanecessitàdiri-flettereanaliticamentesulleproceduree sui dispositivi di accoglienza finorautilizzatidalgovernoperfronteggiarequestimovimentidipopolazione.Secondolestatistichepiùrecentiresenote dal Ministero dell’interno (Graf.1),allafinedel2016imigrantiinseriti

24 Dati Eurostat 2016. Per un confronto sirimanda a http://www.cir-onlus.org/it/comunicazione/news-cir/51-ultime-news-2016/2087-richiedenti-asilo-dati-eurostat-sul-1-trimestre-2016-calano-a-287-

nelcircuitodelreceptionsystemnazio-nalehannoraggiuntounaquotaparia175.913unità26.

mila-da-426mila-le-domande-1-milione-le-richieste-pendenti.25 N. Petrovic, A. Ricci,20 anni di protezione inItalia, in Idos, Dossier Statistico Immigrazione

Nonostante gli sforzi fatti nell’ultimobiennio indirezionedi un raddoppia-mentodellecapacitàricettiveediuna

2012.Dallediscriminazioniaidiritti,Idos,Roma2012,p.504.26Cfr.Ministerodell’interno,CruscottoStatisticoGiornaliero,28dicembre,op.cit.

66.066103.792

175.913

020.00040.00060.00080.000100.000120.000140.000160.000180.000200.000

2014(al31dicembre2014)

2015(al31dicembre2015)

2016(al28dicembre2016)

Graf.1–Trenddell’accoglienza dei richiedentiasilo in Italia.Anni2014-2016

Fonte:ElaborazionesudatidelMinisterodell’interno

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implementazione della macchinadell’accoglienza secondo criteri piùcoerenti con i bisogni delle persone,l’Italiacontinuaancoraoggiascontarel’assenza di un sistema di protezioneche vada oltre le logiche dell’emer-genza.Comeèstatorecentementeevi-denziato, il sistema italiano di acco-glienza è stato «costruito man manoche aumentavano le domande deinuovi arrivati ed emergevano i loroproblemie le loroesigenze, spesso inunclimapoliticoarroventatodallapo-lemica tra i partiti,ma anche caratte-rizzato dall’inserimento, nei centri, di

27Idos,INTRAMOENIA.Ilsistemadiaccoglienzaper rifugiati e richiedenti asilo in Italia nei rap-portidimonitoraggio indipendenti,numeromo-nograficodi «Affari Sociali Internazionali», 1-4,2016,p.10.28Cfr.Medici SenzaFrontiere,Fuori Campo.Ri-chiedentiasiloerifugiatiinItalia:insediamentiin-formali e marginalità sociale, marzo 2016, inhttp://fuoricampo.medicisenzafrontiere.it/Fuo-ricampo.pdf.

diversi gestori improvvisatisi opera-tori dell’accoglienza»27. Conseguente-menteallamancanzadiunaprogram-mazionedimedio edi lungo termine,numerose difficoltà hanno accompa-gnato i percorsi di assistenza dei ri-chiedentiasilo,pregiudicandoneinevi-tabilmenteilivelliqualitativi.Soloperfarealcuniesempi,sipensiagliancoralunghitempidiattesaperl’esamedelleistanze di protezione, all’insufficientenumerodiposti riservatiallaprimaealla seconda accoglienza28, ma ancheallasovrarappresentazionedellaquotadimigrantiospitatiall’internodistrut-

29Lanormativapiùrecentechedisciplinal’acco-glienza dei migranti all’interno delle strutturetemporaneeèild.lgs.n.142/2015(art.11).Taledisposizionedefinisce lapossibilitàche, incasodi esaurimento dei posti disponibili all’internodegli altri centri, il Prefetto possa disporrel’accoglienza in «strutture temporanee,appositamenteallestite,previavalutazionedellecondizionidisalutedelrichiedente,anchealfinediaccertarelasussistenzadiesigenzeparticolari

turetemporaneerispettoaquelliinse-riti nei centri governativi, con conse-guenze spesso estremamente gravosesullavitadipersonegiàprovatedallaloroesperienzadimobilità.Volendo fermare la nostra attenzionesolo su quest’ultimo aspetto, è utilesottolineare come, al 28 dicembre2016 (Graf. 2), i richiedenti asilo chehanno trovato accoglienza all’internodistrutturetemporanee29abbianorag-giuntolaquotadi136.793unità,atte-standounaincidenzadibenil77,8%ri-spettoaltotaledellapopolazionestra-

diaccoglienza»(cfr.Decretolegislativo18agosto2015, n. 142, “Attuazione della direttiva2013/33/UE recante norme relativeall’accoglienza dei richiedenti protezioneinternazionale, nonché della direttiva2013/32/UE, recante procedure comuni ai finidelriconoscimentoedellarevocadellostatusdiprotezioneinternazionale”).

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niera inseritanel circuitodellaprote-zione intenzionale (nostra elabora-zione)30.

Nondestaquindisorpresachel’uso«dialberghiodialtrestrutturericettive,avocazione turistica e dunque diverse

30Cfr.Ministerodell’interno,CruscottoStatisticoGiornaliero,28dicembre,op.cit.

daquelleprevisteper l’accoglienzadirichiedenti la protezione internazio-nale,[siano]diventatedastraordinarie

adordinarie»31, conun impattonega-tivointerminisiaqualitativi(sullemi-sure volte al riconoscimento ed alla

31Anci,CaritasItaliana,Cittalia,FondazioneMi-grantes,ServizioCentraledelloSprar,op.cit.,p.10.

presaincaricadellesituazionidiparti-colarevulnerabilitàfisicaepsicologicadeirichiedentiasilo),siadiottimizza-zione delle risorse economiche utiliz-zate per la protezione delle persone(anche a rischio di favorire specula-zionieconomicheepolitiche,comemo-strano le inchieste giudiziarie più re-centi).Tale situazione– comportandospesso alti livelli di concentrazioneall’internodispaziinadeguatiallapro-tezione delle persone – non soltantostacontribuendoadacuireunclimaditensione all’interno dei centri utile alproliferare di derive razziste e xeno-fobeneicontestilocaliriceventi,mastaaltresìtracciandounadirezioneoppo-sta rispetto almodello di accoglienza

136.793

23.563

14.769

788

Migrantiinseritinellestrutturetemporanee

MigrantiinseritinegliSPRAR

Migrantiinseritineicentridiprimaaccoglienza

Migrantipresentineglihotspot

Fonte:ElaborazionesudatidelMinisterodell’interno

Graf.2–DistribuzionedeirichiedentiasiloinItalianelsistemanazio-nalediaccoglienza(28dicembre2016)

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diffusaprospettatadallarecentediret-tivadelMinisterodell’interno32,nellaqualevengonofissateleregoleperl’av-vio di una procedura di ripartizionegraduale e sostenibile dei richiedentiasiloedeirifugiatisulterritorionazio-naleattraversoloSprar.Nederivaunaevidente difficoltà nella ricomposi-zione di un sistema unico di acco-glienza, che disciplini lemisure ricet-tiveegliinterventidaadottareafavoredeisoggettipiùvulnerabili,«conilco-muneobiettivodifavorire,inognisin-gola persona, la riconquista dell’auto-nomiapersonaleel’emancipazionedalbisognostessodiaccoglienza»33.4. La riflessione sin qui compiuta ciconsente,aquestopuntodell’analisi,di

32Cfr.Circolaredell’11ottobre2016,Ministerodell’interno, in http://www.immigra-zione.biz/upload/circolare _ministero_in-terno_11_ottobre_2016_sprar.pdf.

farechiarezzasulledinamichechecon-notanoilsistemadiaccoglienzadeiri-chiedenti asilo in Sicilia, dandoci lapossibilità di comprendere con mag-gioreanaliticitàlaposizionechel’Isolaoccupanelpanoramadelreceptionsy-stemnazionale.ChelaRegioneabbiaunruolodiprimopianonell’ambitodellestrategiedigo-vernodellemigrazioniforzateèinnan-zituttodocumentatodallecifrerelativeal numero di arrivi viamare. Nel pe-riodocompresotrail2011edil2015,laSicilia è stata l’areanellaquale si èconcentratoilnumeropiùaltodisbar-chi. Nel solo 2015 sono arrivatisull’Isola103.693migrantiche,seppurindiminuzionerispettoall’annoprece-dente (-13,7%), rappresentano unaquota significativa di coloro che sono

33Anci,CaritasItaliana,Cittalia,FondazioneMi-grantes,ServizioCentraledelloSprar,op.cit.,p.13.34Ivi,p.84.

giuntiinItaliaattraversolarottamarit-tima34. Il trenddegliepisodidisbarcoverificatisitrail1°gennaioedil28di-cembreconfermaancheper il2016 ilcoinvolgimento del contesto sicilianonellagestionedegliarrivi.Gliuomini,ledonneeibambinigiuntipressolecostedell’Isola sono stati 122.247, facendoregistrare un’incidenza del 67,8% sultotaledellepersonearrivatepressolapenisola italianaperragionidi richie-sta di protezione internazionale (no-stra elaborazione)35. Come mostra ilgrafico3,iportimaggiormenteinteres-satidaglisbarchisonostatiquellichesitrovanonellaparteorientaledellaSici-lia. Nella graduatoria delle aree por-tuali nelle quali si è concentrata laquota più significativa di richiedentiasilo in testa si colloca Augusta con

35Cfr.Ministerodell’interno,CruscottoStatisticoGiornaliero,28dicembre,op.cit.

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25.707migrantigiuntitramitesbarco,seguitaconunoscartosignificativodaPozzallo (19.233), Catania (17.982) ePalermo(15.217).Aseguiresiposizio-nano,Messina, Trapani e Lampedusa,con valori rispettivamente pari a

15.188, 14.402 e 11.399 unità. In ul-tima posizione si trova infine PortoEmpedocle,chenelcorsodel2016hafattoregistrare3.119presenze.

Le cifre relative al numero di sbarchiverificasipressoi territoriportualisi-cilianisedaunaparteriflettelacentra-litàdell’Isolanell’ambitodelletraietto-riemigratoriecontemporanee,dall’al-tra parte getta luce anche sugli snodiconnessiallapresenzasulterritoriore-gionalediunnumerocrescentediper-sonebisognosedi accoglienza.Aque-stoproposito,gli elementi checonno-tano ilpanoramadelreceptionsystemsicilianosonodegnidiattenzione.Nelquadro di un aumento esponenzialedelle domande di protezione interna-zionale,laSiciliaèstatainprimopianochiamataaraccoglierelasfidarappre-sentata dall’imporsi della necessità diampliamentodei posti disponibili perl’ospitalitàdeirichiedentiasiloedeiri-fugiati. Non a caso, se si analizzano idatirelativialladistribuzionedeicen-tri di accoglienza per area regionale,appareevidentecomel’Isolaabbiaco-stituito,giàapartiredalloscoppiodella

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

AugustaPozzalloCataniaPalermo

ReggioCalabriaMessinaTrapani

LampedusaCagliariCrotoneTaranto

ViboValenziaSalernoBrindisi

CoriglianoCalabroPortoEmpedocle

Napoli

Graf.3–Arrivodeirichiedentiasilopressoiportiitalianial28dicem-bre2016

Fonte:ElaborazionesudatidelMinisterodell’interno

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“crisi migratoria” del 2011, una delleRegionicrucialitantonelpanoramadelprimosoccorso,quantoinquellodellaprima e della seconda accoglienza.StandoallestatistichediffusedalMini-sterodell’interno,nelloscarto tempo-ralecompresotraildicembredel2011ed il novembre del 2015 la Sicilia èstatalaRegioneconilpiùaltonumerodi presenze nelle strutture preposteall’ospitalità delle persone bisognosediprotezione.Taletrendhasubìtounasignificativa flessione a partire dallafine del 2015 quando, conseguente-mente ad una più efficace redistribu-zionedeimigrantiall’internodelterri-torio nazionale, il primato dell’Isolanella gestione dell’accoglienza è pro-gressivamentepassatoadaltricontestiregionali.NellaclassificadelleareecheospitanorichiedentiasiloerifugiatilaSicilia occupa ad oggi il sesto posto,preceduta dalla Lombardia, dal Lazio,36Ibidem.

dal Veneto, dal Piemonte e dallaCampania36.Al28dicembre2016imi-granti presenti nellaRegione ed inse-riti nel circuito della protezione am-montano ad una quota pari a 14.129

unità, con un’incidenza dell’8,0% sultotalenazionale(Graf.4).I richiedentiasiloed i rifugiati inclusinell’ambito del reception system sici-lianosonodistribuitiinmisurapiutto-

22.980

14.808

14.223

14.368

14.32214.129

12.393

12.340

11.8147.314

5.635

5.683 4.878

4.687 3.7863.591 3.158 2.599 1.494 1.421 290 Lombardia

Lazio

Veneto

Piemonte

Campania

Sicilia

Toscana

EmiliaRomagna

Puglia

Calabria

Graf.4–Distribuzionedeimigrantinellestrutturediaccoglienzaal28dicembre2016-Italia

Fonte:ElaborazionesudatidelMinisterodell’interno

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stoequaall’internodellestrutturere-cettive.Afrontediunasignificativaso-vrarappresentazione a livello nazio-nale dei cittadini stranieri nei centritemporaneidiaccoglienza,inSicilialepresenzeneiCassiattestanosuunva-loreparia4.659unità,corrispondenteal33,0%deltotalecomplessivodeiri-chiedenti asilo inclusi nel circuito re-gionale dell’accoglienza (lamedia na-zionaleèparial77,8%).AncheildatorelativoalnumerodeimigrantiinseritinegliSprarèdegnodinota.Mentreperilcontestonazionaleèpossibiledocu-mentareunamediaparial13,4%,nelcasodellaSicilialapercentualedeicit-tadini stranieri che hanno trovato ac-coglienzanell’ambitodeicentriSprarèbenpiùaltaeraggiungeunvaloreparial30,7%(nostraelaborazione)37.Adi-

37Ibidem.

scostarsi in misura significativa ri-spettoallasituazionedocumentataperil restodellapenisolaè, infine, ildatorelativoalnumerodimigrantipresentineicentridiprimosoccorso(CPA)che,per ragioni legate alla centralitàdell’Isolarispettoallagestionedegliar-rivi viamare, raggiunge in Sicilia unaquota più alta rispetto a quella docu-mentatanellealtreseiRegioniitalianecheospitano al proprio interno strut-turediquestotipo(Lazio,Veneto,Emi-liaRomagna,Puglia,Calabria,FriuliVe-neziaGiulia).Adispettodiunrangechepertaliareeoscilladal27,7%dellaPu-gliaal5,6%delLazio,nelcasodelcon-testo siciliano l’incidenzadei cittadinistranieri inseriti nel CPA si attesta suunapercentualepariabenil32,1%.Seppuridatianostradisposizionecon-sentanodientrarenelmeritosoltanto

38IdatisonostatigentilmentefornitidalDiparti-mento Libertà Civili e Immigrazione del Mini-sterodell’interno.Aquestoproposito,unsentito

deinumerirelativiallepresenzeall’in-terno dei CAS (centri di accoglienzastraordinaria)38, l’analisi della distri-buzionedeirichiedentiasiloneidiversicontestiprovincialisicilianimostraunquadrocompositosulquale,interminiconclusivi,valelapenadifermarebre-vementel’attenzione.Come illustrato nella tavola 1, la pro-vinciacheaccoglielapartepiùsignifi-cativadicittadinistranieriinclusinellestrutture temporanee è Trapani, cheinglobaalpropriointerno1.708richie-denti asilo, ovvero il 35,9% di colorochetrovanoospitalitàneiCassiciliani.AseguiresicollocanoSiracusa,Ragusae Palermo, rispettivamente con 639,598 e 545 unità, nonché il 13,4%, il12,6% e l’11,4%. Con una quota per-centuale inferiore alla decina si posi-zionano Caltanissetta (9,9%), Enna

ringraziamentovarivoltoaldott.RiccardoMat-tei.

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(7,4%)eAgrigento(6,6%),chevedonoall’interno dei propri territori un in-siemedi1.133migrantiinclusiincen-trinongovernativi.Inultimaposizionesi trova Messina, che registra unaquota complessiva di 137 migranti

all’interno dei propri centri straordi-nari di accoglienza (il 2,9%). In codaallaclassificasicolloca infineCatania,che non presenta strutture tempora-nee, ma che accoglie all’interno dellapropriaareaprovincialeilcentrodiac-coglienza per richiedenti asilo piùgranded’Europa:ilCaradiMineo.

Tab.1:Distribuzionedeimigrantinellestrutturetemporaneediaccoglienza.Livelloprovinciale(14dicembre2016)Provincia Num.migranti %Agrigento 312 6,6Caltanissetta 470 9,9Catania 0 0,0Enna 351 7,4Messina 137 2,9Palermo 545 11,4Ragusa 598 12,6Siracusa 639 13,4Trapani 1.708 35,9Totale 4.760 100,0

Tav. 1 – Distribuzione dei mi-granti nelle strutture tempora-neediaccoglienzaperProvinciaal14dicembre2016

Fonte:ElaborazionesudatidelMini-sterodell’interno

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APPROCCIO“HOTSPOT”INSICILIA

diFulvioVassalloPaleologo(Avvocato;CoordinatoredellaClinicalegaleperidirittiumani-UniversitàdegliStudidiPalermo

Direttoredell’AssociazioneL'AltroDiritto-Sicilia;componenteADIF-AssociazioneDirittieFrontiere)

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1. Individuazione e attivazione deicentriHotspotDopo le stragi che avevano causatomigliaia dimorti e dispersi nei primimesi del 2015, anche a seguito dellafinedell’operazione italianaMareNo-strum, la Commissione europea adot-tavail13maggiodelloscorsoannolacd. Agenda Europea sullaMigrazione,nella quale si disponevano “misuretemporanee” nel settore della prote-zione internazionale a beneficiodell’ItaliaedellaGrecia1, traqueste lacd. Relocation verso altri Paesi euro-peiperqueimigranticheprovenivanodai Paesi che presentavano una piùaltra percentuale nel tasso di accogli-

1 COUNCIL DECISION (EU) 2015/1523 of 14September 2015 establishing provisionalmeasuresintheareaofinternationalprotectionfor the benefit of Italy and of Greece, inhttp://eur-lex.europa.eu/legal-con-tent/EN/TXT/?uri=OJ%3AJOL_2015_239_R_0011.

mento delle richieste di protezione(allora, Siria,Eritrea, IraqeRepubbli-cacentroafricana)2.Il cd. Approccio Hotspot era previstoperrenderepiùrigoroseleproceduredi identificazione e per consentirel’individuazionedeimigrantiammessiallacd.Relocation,edatrasferirenegliHub regionali per l’accoglienza (comequello di Siculiana in Provincia diAgrigento) e quindi verso altri Paesieuropei, oppure da inserire nel siste-ma di accoglienza italiano come ri-chiedenti protezione internazionale,oppure ancora come destinatari diprovvedimenti di respingimento o diespulsione,qualoranonmanifestasse-rolavolontàdirichiedereunaqualcheformadiprotezione.

2Cfr. IRIN,Hotspotsolutiondeepensrefugeecri-sis, 23 October 2015, inhttp://www.refworld.org/docid/563096664.html.

In realtà, dopo l’adozione di quel do-cumento, il Consiglio europeo del 25-26giugno2015nonapprovava ilpia-no proposto dalla Commissione divi-dendosi sui criteri (volontari o vinco-lanti)diripartoedirilocazione(relo-cation) dei richiedenti asilo giunti inEuropa,critericheavrebberocompor-tatounaparzialederogaalladisciplinadettata dal Regolamento Dublinon.604/2013,sullaindividuazionedellostatocompetenteatrattareledoman-de di asilo di coloro che facevano in-gresso nel territorio di stati apparte-nenti all’Unione europea, e del corre-lato Regolamento Eurodacn.603/2013 sulla identificazione deirichiedenti asilo e dei migranti checomunque vi facevano ingresso irre-golare3.

3Cfr.M.DiFilippo,Lemisuresullaricollocazionedeirichiedentiasiloadottatedall’Unioneeuropeanel2015:considerazionicriticheeprospettive,in«Diritto, immigrazioneecittadinanza»,2,2015,pp.33-60.

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Nella Roadmap italiana presentata il28 settembre 2015, in attuazionedell'articolo 8.1 della Proposta dellaCommissioneeuropeaedelle correla-teDecisionidelConsiglio(2015/1523e2015/1601),cheistituivanolemisu-re provvisorie inmateria di protezio-neinternazionaleabeneficiodiItaliaeGrecia,ilGovernoitalianosiimpegna-va amettere in atto il nuovoApproc-cio«hotspot»4.L’ApproccioHotspot,cosìcomeèstatorealizzato inSicilia,èsostanzialmentevolto a concentrare gli arrivi dei mi-grantisoccorsiinmareinunaseriediporti di sbarco selezionati dove effet-tuaretutteleprocedureprevistecomelo screening sanitario, la pre-identificazione, la registrazione, il fo-

4 B. Gornati, Le nuove forme di trattenimentodello straniero irregolare in Italia:dall’‘evoluzione’ dei CIE all’introduzione dei c.d.hotspot,in«Dirittiumaniedirittointernaziona-le», Fascicolo 2, maggio-agosto 2016, pp. 263-271.

to-segnalamento e i rilievi dattilosco-pici. I principali porti di sbarco sonostatiAugusta(Siracusa),Pozzallo(Ra-gusa), Lampedusa e Porto Empedocle(Agrigento), Trapani, Palermo, Messi-na. Inalcunidiquestiporti, comeCa-tania e Augusta, si è applicatol’ApproccioHotspot direttamente sul-lebanchine,conilprelievoimmediatodelle impronte digitali in aree attrez-zate con tende,doveveniva ancheef-fettuata la selezione tra i cd.migrantieconomici ed i richiedenti asilo. Unaselezionetrapersoneappenasbarcatedopo essere state soccorse in condi-zioni spesso tragiche, una procedurasommariachecomesivedràpiùavan-tirimaneancoraprivadiunabase le-galeecheèstataapplicatasenzailri-spetto di quelle garanzie di informa-zioneedidifesachesonoprevistedal-leDirettiveeuropeeedallenormativeinterne.Daultimo, si è giunti a prati-care l’Approccio Hotspot all’interno

del Centro di accoglienza per richie-denti asilo (CARA) di Mineo5, in unaarea delimitata nella quale vengonoisolate le persone appena sbarcate etrasferitenel centro,maancora inat-tesa di una compiuta identificazioneattraverso il prelievo delle improntedigitali.Eppure,alterminediunavisi-ta effettuata nel corso dell’estate ilPresidente della Commissioned’indagine sui centri per stranieri no-minatadallaCameradeideputatiave-vamanifestato l’intenzionedipropor-re la chiusuradelCARAdiMineoe lasua ferma opposizione rispetto allaventilata trasformazione (parziale) inareaHotspot6.Trasformazionechepoisiècomunqueverificata,portandoad

5http://www.infovizzini.it/notizia/cronaca/2597/il-cara-di-mineo-raddoppia-900-posti-per-l-hotspot-ma-la-commissione-d-inchiesta-non-condivide-la-scelta/.6http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/07/08/news/mineo_la_commissione_parlamentare_il_cara_va_chiuso_-143704847/.

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oltre 3.700 persone il numero totaledelle persone “accolte” nel centro,semprepiùspessooggettodiviolenzeedabusidiognigenere7.I centri individuati nel 2015 dallaRoadmap italiana come vicini ai portidi sbarco, nei quali applicare il cd.“Approccio Hotspot”, sono stati ini-zialmentesei,dicuicinqueinSicilia:1. Lampedusa(AG);2. Pozzallo(RG);3. PortoEmpedocle(AG);4. Trapani;5. Augusta(SR);6. Taranto.Nelle prime quattro aree erano giàpresenti centridiprimaaccoglienzaesoccorso (CPSA) con una capacitàcomplessivateoricadicirca1.500po-sti, mentre per Augusta e Taranto siprevedevano interventi strutturali

7 http://www.lurlo.info/it/c-a-r-a-di-mineo-arresto-per-sequestro-di-persona-e-tentata-violenza-sessuale/.

che,neldocumentogovernativo,veni-vanoindicatiinfunzionedell'obiettivodi raggiungere a livellonazionaleunacapacità complessiva di oltre 2.500posti.SecondolaRoadmap,presentatadall’Italia all’Unione europea, nellesuddettestrutturesisarebberodovutesvolgere, inprimo luogo, le attivitàdiscreening medico e, successivamente,le interviste funzionali alla compila-zionedelfoglio-notizie(generalità,fo-to, informazioni personali, eventualemanifestazione della volontà di ri-chiederelaprotezioneinternazionale)edalleattivitàinvestigative.L’Hotspotdi Porto Empedocle non è stato maiistituito, anche se risulta che al mo-mento dell’arrivo in porto, decine dimigranti provenienti da Lampedusaricevevano provvedimenti di respin-gimento differito adottati dalla Que-sturadiAgrigento,mentre coloro chevenivano ritenuti meritevoli di acce-dere alla procedura per il riconosci-

mentodellaprotezioneinternazionalevenivano accompagnati verso i centridi accoglienza8. Coloro che venivanoritenutigiàaLampedusacomepoten-zialirichiedentiasilo,invirtùdeipaesidi provenienza o delle possibilità diRelocation, venivano trasferiti versol’HubregionalediSiculianaacirca30chilometridaAgrigento.2. Alla ricerca delle basi legalidell’ApproccioHotspotIcentridiprimaaccoglienzaqualifica-ti come Hotspot sono rimasti fino adoggiprividiunaspecificabase legale.Anchesesembrariferirsisoltantoalla“relocation”, la Circolare attuativaadottatadalMinisterodell’internoil6ottobre del 2015, che fa riferimentoesclusivo alle Decisioni del Consiglioeuropeo, con la successiva circolare

8http://comunicalo.it/2016/01/26/migranti-questore-agrigento-1-426-respingimenti-aumento-richieste-asilo/.

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dell’8 gennaio 2016, contiene l’unicadisciplina interna pubblicata inmate-riadiHotspot,chesonoqualificatege-neralmente come “aree attrezzate disbarco”, quindi attivabili anche al difuoridistrutturemurarieetendopoli,ma anche sulle banchine portuali, co-mesièverificatoapiùripresenelpor-todiCataniaedinaltriportisiciliani.Con la prima circolare del 6 ottobre2015,delCapodelDipartimentoperlelibertà civili e l'immigrazione del Mi-nistero dell'interno, prefetto MarioMorcone, si èprecisatoche:«ilmecca-nismoprevede – a regime – che tutti imigranti sbarchino in uno dei siti ho-tspot individuati, affinché possano es-seregarantitenell'arcodi24/48oreleoperazioni di screening sanitario, pre-identificazione (con accertamento dieventualivulnerabilità),registrazioneefotosegnalamento per ingresso illegale(categoria Eurodac 2)». Successiva-mente, «sulla base dei relativi esiti, le

persone che richiedono la protezioneinternazionale saranno trasferite neivariregionalhubspresenti sul territo-rionazionale; lepersonecherientranonella procedura di ricollocazione sa-ranno trasferite nei regional hubs de-dicati; lepersoneinposizioneirregola-re e che non richiedono protezione in-ternazionale saranno trasferite neiCentri di Identificazione ed Espulsio-ne».Nella successiva circolare dell'8 gen-naio 2016, sempre a firma del CapodelDipartimentoper le libertàciviliel'immigrazione del Ministero dell'in-terno, prefetto Mario Morcone, si ri-badisce che il migrante ha diritto diricevere la necessaria informazionelegale ai sensi dell'articolo 8 della di-rettiva 2013/33/UE (rectius direttiva2013/32/UE, che tuttavia riguarda laposizione di cittadini di Paesi terzi oapoliditenutiincentriditrattenimen-to o presenti ai valichi di frontiera,

compreselezoneditransitoallefron-tiereesterne,per iqualivisianoindi-cazionichedesiderinopresentareunadomanda di protezione internaziona-le). Particolarmente rilevante èl’affermazione–recatanellacitatacir-colare ministeriale – secondo cui, inconsiderazione della particolare vul-nerabilità dei richiedenti asilo, sussi-stono garanzie procedimentali voltead assicurare l’effettività del sistemadi protezione. Tra questi, per i profilidiinteresseinquestoambito,ildirittoad una puntuale informazione suipropridirittiedoverinell’ambitodellaprocedura e ad avvalersidell’assistenza di un interprete dellasua lingua o di una lingua a lui com-prensibile.Suquestiaspettiesultrat-tenimento prolungato dei migrantitransitati nel Centro Hotspot di Lam-pedusaequinditrasferitiaPortoEm-pedocle(Agrigento)anchelaCommis-sioneDirittiUmanidelSenato,presie-

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dutadalSenatoreLuigiManconi,sieraespressainterminiassaicritici9.Daultimo, il 17maggio2016, ilMini-sterodell’interno,DipartimentoperleLibertà Civili e l’Immigrazione e Di-partimento della Pubblica Sicurezza,ha pubblicato le Procedure OperativeStandard – S.O.P. applicabili negli ho-tspots italiani che forniscono indica-zioni esemplificative relative alle atti-vità da organizzare ed alla loro se-quenza.Neldocumento, siprecisa, al-tresì, che tali linee operative sono diportata potenzialmente generale e,pertanto, applicabili anche in situa-zioni diverse da quelle degli hotspotsformalmente identificati, come, adesempio,iluoghidisbarcodiversida-gli hotspots attivi e, comunque, qualemodello per la gestione di qualsiasiflussomistodiingressodimigranti.

9http://www.asylumineurope.org/sites/default/files/resources/senato_cie_report_2016.pdf.

3.Lasituazioneneicentrineiqualisiapplical’ApproccioHotspotinSi-ciliaIlcentroHotspotdiContradaImbriaco-laaLampedusaIl centro è stato gestito dalla Confra-ternitaNazionaledelleMisericordieinregime di proroga fino al 31 luglio2016. Rimane controversa la effettivacapacità ricettiva del centro. Il Mini-steroimputaaquestohotspotunaca-pacità di 500 posti. Viene attestata,tuttavia,unacapienzadicirca400po-sti.Inrealtàilcentrorisultasovraffol-lato solo in periodi precisi dell’anno,corrispondenti al picco delle opera-zioni di soccorso in mare, oppurequando lecondizionimeteo impongo-nounosbarcopiùrapidodeimigrantisoccorsinelleacqueanorddellacostalibica.IpadiglionidelcentrodiContradaIm-briacola sono strutture prefabbricatefatiscenti, non isolate termicamente e

prive di sistema di ventilazione ade-guato. Quelli maschili sono suddivisiinstanzeda9,da12efinancheda24letti (ove presenti letti a castello) inspazi decisamente angusti e privi disuppellettili.Il contesto risulta ovviamente aggra-vato dalla frequente situazione di so-vraffollamento del centro. Gli ospiti,ancheminori, vivono in condizioni dipromiscuitàsenzaalcuncontrollo,perperiodi prolungati, dai 25 ai 40/50giorni e questa situazione addiritturasiprolungaper iminori stranierinonaccompagnati,periqualiladisponibi-lità di posti nelle strutture di acco-glienza in terraferma è ancora più ri-dotta.All’internodel centrodiContrada Im-briacola,chemantiene lastessastrut-tura e suddivisione del vecchio CPSA,iltempomediodipermanenzadichia-rato – circa 7/10 giorni – denota al-lungamenti significativi, talvoltadiun

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mese/due mesi. Se in passato questiritardi erano legati al protrarsi delleoperazioni di prelievo delle improntedigitali, con lepercentuali più elevatedipersonechesifannofotosegnalareoggi, rilasciando anche le improntedigitali,ancheperlacadutadellepro-spettive di un successivo passaggioversoaltripaesieuropei,questitempidovrebberoridursisignificativamente.Come dichiarato dal Sindaco di Lam-pedusa Giusi Nicolini:«tutte le voltequindi che i problemi legatiall’identificazione,chepossonoavereleragionipiùdiverse,comportanolalun-ga permanenza qui (nel casodell’ultima protesta ho avuto modo diverificare che c’erano addirittura duepersone tenute qui da quattro mesi, enonèpossibile)ci rendiamocontochequelcentroèunluogoincuinonsipuòvivere per quattro mesi, ma neppurel’Isolaèunluogoingradodioffrireloropiùdiquesto».Alriguardo, ilDelegato

dell’Alto Commissariato delle NazioniUniteperirifugiatiperilSudEuropa,LaurensJolles,haosservato:«Inparti-colare,c’èl’esigenzadidisciplinarecasie modalità con cui le persone accoltevengonotrattenuteall’internodiquesticentri.Infatti, l’assenzadiunchiarori-ferimento normativo ha portato ancherecentemente alla condanna, da partedella Corte europea di Strasburgo,dell'Italia nel casoKhlaifia e altri con-tro l'Italia, per violazione, tra gli altri,dell’articolo 5 della Convenzione euro-peaperidirittidell’uomo,peraverde-tenutoalcunimigrantitunisininelcen-tro di Lampedusa in assenza di unaprevisionenormativa»10.Sul punto può richiamarsi quanto di-chiarato dal Ministro dell’interno An-gelino Alfano il 29 luglio 2015: «(...)l'Agenda Juncker lascia scoperti dal10 M. Savino, L’«amministrativizzazione» dellalibertàpersonaleedeldueprocessdeimigranti:il caso Khlaifia, in «Diritto, immigrazione e cit-tadinanza»,3-4,2015,pp.50-71.

puntodivistapropriotecnico,dellaco-pertura giuridica, alcuni dei rimedipratici.Hotspotehubsonobelleparoleinglesi,chepoi,tradottenel linguaggiodellalegislazioneitaliana,hannolane-cessitàdinormecheneregolinoil fun-zionamentoe ladinamicadieventualetrattenimentodeimigranti.(...)amanoamanochesarannodescrittiedeclina-ti tecnicamente gli adempimenti con-nessi a ciascuna struttura materiale,cheperorasonodescrittiinviageneri-ca,iopenso,ritengo–oanchepresumo,se non vogliamo dare certezze – chesaranno necessari dei passaggi parla-mentari di rango normativo per rego-lare il funzionamento di queste nuovestrutture».Rimaneancoraassaicritica,inpartico-lare, la situazione dei minori non ac-compagnati,spessocostrettiaperma-nenzeprolungate,anchedisettimane,all’interno dell’Hotspot di Contrada

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Imbriacola,per ladifficoltàa reperirestruttureaccreditatediaccoglienza11.Con riferimento aimigranti trattenutinell’Hotspot di Lampedusa e poi tra-sferiti via mare a Porto Empedocle,risulta anche un numero particolar-menteelevatodiprovvedimentidire-spingimento differito adottati dallaQuesturadiAgrigentoprimacheimi-grantiavessero lapossibilitàconcretadi presentare una formale istanza diprotezione internazionale, prassi chesièrarefattadopolacircolaredelmi-nistero dell’8 gennaio 2016, ma checomunque risulta ancora largamentepraticatanel corsodel corrente anno,soprattutto con riferimento a deter-minate nazionalità (nigeriani, egizia-ni).Anche la questione dell’assistenza sa-nitaria che dovrebbe essere garantita

11http://terredeshommes.it/comunicati/lampedusa-minori-migranti-ancora-falle-nella-protezione-effettiva/.

aimigranti trattenuti per tempi assaiprolungati all’interno del centro diContrada Imbriacola appare assai cri-tica,inparticolarequandolastruttura,durante i mesi estivi, raggiunge tassidiaffollamentopiùelevati.Il primo approccio con gli ospiti av-viene nei presidi sanitari (un primoscreening è già operato direttamentesul molo di sbarco). L’infermeria èpresidiata da dipendenti dell’ente ge-store,cuièaffidatalacompilazionediunaschedasanitaria,acquisitaagliattidella Commissione. Il servizio è resodaunmedicoeduninfermierecheef-fettuanounacoperturah24aturnidiuna intera settimana, mentre non èchiaroqualisianogliintervallidiripo-so.All’arrivo,adogniospitevienecon-segnato un modulo riepilogativo deibenicheglisarannoforniticomekitdiingresso.DaunrapportopubblicatodaOXFAMsugliHotspot italianiemergeunagra-

ve lacuna nei servizi di informazioneedassistenzalegaledeimigrantidopolo sbarco a Lampedusa, particolar-mentegravenelcasodigiovanidonneprovenienti dalla Nigeria, potenzialivittimedi tratta,edunquevulnerabilianchedopolosbarcoinItalia12.IlcentroHotspotdiMiloaTrapaniL’Hotspot di Trapani è attivo dal 22dicembre 2015 ed è allocato nellastruttura governativa sita in localitàMilo, in precedenza adibita a C.I.E. Ilcentro, ha subìto una rapida trasfor-mazionedaCIEinhotspot,circostanzachenehacondizionato inizialmente ilfunzionamento.LasceltasubitaneadelMinisterodell’interno, tra ilNataleedilCapodannodel2015nonhaconsen-tito né le necessarie modifiche strut-

12 Oxfam, Hotspot il diritto negato, 19 maggio2016, in http://www.oxfamitalia.org/wp-con-tent/uploads/2016/05/Rapporto_Hotspots_Il-diritto-negato_Oxfam_DEF.pdf.

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turali, né la tempestiva adozione diprocedure di appalto e di gestioneconsoneconladiversanaturadeicen-tri destinati ad Hotspot, rispetto aiCIE.Nonostante i numerosi interventistrutturali, l’impiantocomplessivodelcentro conserva caratteristiche pro-prie di un CIE e necessita ancora dinumerosiinterventimanutentiviemi-gliorativi.Lacapienzadelcentro,inol-tre,èstataraddoppiatarispettoalCIE,passando da 204 ospiti potenziali a400.Ciòdifattoèavvenutoattraversola collocazionedi letti a castello nellecamerate.Il complesso del centro di Trapa-ni/Milosicomponeditrecorpidifab-brica.NelprimooperanolaQuesturaelaCommissioneterritoriale.Ilsecondocomplesso è utilizzato per gli ufficidell’entegestoree leattivitàdellapo-lizia dell’immigrazione e scientifica,oltre che per le sale comuni (refetto-

rio, infermeria, ecc.). Il terzo com-prende i sei settori di alloggio (il piùpiccolo è di 36, il più grande è di 84posti); ciascunmodulocomprende12posti letto, area comune, docce e ba-gni.L’UNHCR è presente nel centro conuna figura di coordinamento e dueoperatoriconprofilodimediatoricul-turali, che copronoun ampio numerodilinguestraniereesonopresentidu-ranteglisbarchi,al finedisupportareconfunzioniinformativeleoperazionidi accoglienza emonitorare eventualiesigenzediprotezioneparticolarepersoggetti vulnerabili. Le informazioniriguardanti la relocation sono, invece,di specifica competenza dell’EASOpresentecon4unità,2 funzionarieu-ropei e 2 mediatori. Tale attività in-formativa viene svolta dallo sbarcofinoallapartenzaperglihubdedicati,principalmente incontrando piccoligruppiper fornire lemigliori risposte

personalizzate. I rilocandi sonoper lamaggiorparteeritrei,inmisuramino-reiracheniesiriani.L’Agenzia europea FRONTEX, infine,operacontreteam:unoricostruisceilpercorso migratorio, un altro operauno screening di verifica della corri-spondenzatranazionalitàdichiarataequellarealeedilterzosvolgeazionedisupporto all’attività di fotosegnala-mento. Questo avviene utilizzando 5postazioni, già utilizzate in passatodalla Polizia scientifica per le opera-zionidiprelievodelleimprontedigita-lidegliimmigratitrattenutiall’internodelcentrodi identificazioneedespul-sione.Sonopresentianchealcuniope-ratoridell’agenziaEASO.IlcentroHotspotdiPozzallo(Ragusa)L’hotspotdiPozzallo,giàCPSA,èatti-vo dal 19 gennaio 2016 ed è ubicatonei locali dell’ex Dogana di proprietàdella Regione Sicilia. Nel 2016 all'Ho-

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tSpot di Pozzallo hanno già fatto in-gresso18.377migrantiinoccasionedi55sbarchi13.Il Comune di Pozzallo, in data31/08/2015, ha indetto una gara perl’affidamentodellagestionedelCPSA–oggi hotspot – al cui esito è risultatavincitrice la Soc. Cooperativa DomusCaritatis. La predetta struttura - inte-ressatadi frequenteda lavoridi ripa-razione, ripristino e manutenzionestraordinaria conseguenti a pregressidanneggiamenti - ha capienza com-plessivadi180postiinstruttureletto(136 persone nel settore maschile e44 persone in quello femminile), ele-vabile incasodinecessitàa240posticon ilricorsoall’utilizzodelrefettorioperallocarvi, inemergenza,materassia terra.Anche all’internodell’Hotspot

13http://ragusa.gds.it/2016/12/19/ragusa-testimoni-irreperibili-presunto-scafista-scarcerato_605241/.

di Pozzallo sono presenti una decinadi agenti di Frontex, funzionaridell’agenzia europea EASO e rappre-sentanti delle principali organizzazio-ni umanitarie convenzionate con ilMinisterodell’interno.Da diversi anni, il Centro di Pozzallo,inprecedenzacentrodiprimosoccor-so ed accoglienza (CPSA), accoglie unnumero assai elevato di migranti,spesso notevolmente superiore allasua capacità ricettiva sì che la primacriticità propria di questa struttura èdatadaifrequentiperiodidisovraffol-lamento, anche determinati dalla nonbreve permanenzamedia degli ospiti,spesso superiore ai tre giorni, cosìcome evidenziato da tutte le parti in-teressateinsedediaudizioni.Una seconda grave criticità è legataallapressochécostantepresenzadiunnumero cospicuo di minori stranierinon accompagnati per cui non si rie-sce nel breve periodo a trovare

un’accoglienzaalternativainstruttureaccreditate per l’idonea collocazionedegli stessi, circostanza che ne hacomportato l’anomala permanenzapresso l’hotspot talvolta anche per5/6settimane.Nonrisultacheleauto-rità preposte abbiano attivato proce-dure per garantire la più rapida par-tenzadeiminoritrattenutiperperioditantolunghiall’internodiunastruttu-ranellaqualenonsipuòcertodirega-rantito il “superiore interesse delmi-nore” che dovrebbe comunque carat-terizzare qualunque provvedimentoamministrativo riguardante questacategoria particolarmente vulnerabiledimigranti.La struttura del Centro di Pozzallo ècompostaessenzialmentediduepadi-glioni,unopergliuominieunoperledonne.L’aspettochemaggiormentehacolpitoladelegazione,purnella situazionediscarsa presenza riscontrata, è

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l’assoluta promiscuità degli spazi: ilpadiglionededicatoalledonne insistecomunque sul passaggio obbligato diingresso ed è anche la zona limitrofaalla distribuzione degli spazi. In se-condo luogo – ed è l’aspetto di mag-giore delicatezza – si è riscontrata, insede di sopralluogo, la significativapresenzainquelmedesimopadiglionedipiùdisessantaminoristranierinonaccompagnati(perlopiùgiovaniadul-ti e, quindi, anche con conseguenteinopportunapromiscuità con leospitidonne)chesonorisultatiesseredapiùdi unmese ospiti della struttura, perassenzadipostidisponibilinellestrut-turededicate.A ciò si aggiunge la ristrettezza deglispazidisponibili limitati a zoneangu-steantistanti lebrandine;questeulti-mesonodispostesuserratefileeaca-stello, senza nessuna suppellettile.Nonèdisponibile,inoltre,alcundigni-toso spazio esterno ricreativo, inpar-

ticolare manca un’area attrezzata de-dicataaiminori,afavoredeiqualinonvienesvoltaalcunaattivitàdi integra-zione ed intrattenimento. Anche laconsumazione dei pasti, confezionatiall’esterno e distribuiti presso unosportello, può avvenire esclusivamen-te sulle brandine. Lo stato dei serviziigienici è carente sia sul piano dellamanutenzione–sitrattadiservizi“al-la turca”nondotatidiefficientesiste-madiscarico-chedellapuliziaerisul-tano, per dimensioni e numero, cer-tamenteinsufficientiperpicchimedio-altidipresenze.La complessiva situazione di carenzastrutturaleconstatatadadiversevisitediautoritàistituzionaliedONG,diven-ta inmodo evidente inaccettabile conriguardoallapressochécostanteacco-glienza di un numero rilevante diMSNA14.

14HumanRightsWatch, Italy: Children Stuck inUnsafe Migrant Hotspot, 23 June 2016, in

4. Prospettive per un superamentodell’HotspotApproacheperunpie-norispettodell’art.5dellaCEDU(edell’art. 13 della Costituzione ita-liana)La sentenza della Corte europea deidiritti dell’Uomo, nel caso RichmondYawealtricontroItalia,del6ottobre2016,affermalanecessitàchetuttelemisure limitative della libertà perso-nale siano previste dalla legge e con-sentano un ricorso “effettivo”. Questiprincipi vanno verificati alla ricercadelle basi legali del trattenimentoamministrativo riscontrabile, nei fre-quenticasidipermanenzaprolungataall’interno delle “aree attrezzate disbarco”, come sono definiti adesso ivecchicentridiprimosoccorsoedac-coglienza,neiqualisiapplicailcd.Ho-tspot Approach. Spazi chiusi nei qualinonvienelimitatasoltantolalibertàdi

http://www.refworld.org/docid/577374d74.html.

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circolazione,marisultadeltuttocom-pressaatempoindeterminatolaliber-tà personale presidiata dalle garanziedettatedall’art.5dellaCEDUedall’art.13dellaCostituzioneitaliana.Il riconoscimento della valenzadell’art.5dellaCEDUintutteleipotesidi trattenimentoamministrativoèpoistato oggetto di una successiva sen-tenzadellaCortediStrasburgo,questavolta della Grand Chambre. Con rife-rimento al trattenimento amministra-tivoinunCentrodiprimosoccorsoedaccoglienza, come quello di contradaImbriacolaaLampedusa, sicuramenteassimilabileagliattualicentriHotspot,la Grand Chambre, il 15 dicembrescorso, con una decisione definitiva,votata su questo punto all’unanimità,hariconosciutolaricorrenzadellavio-lazionedell’art.5CEDU,perchécoloroche hanno fatto ricorso risultavanoessere stati illegalmente privati dellalibertà personale, prima nel CPSA di

Lampedusaepoi sullenaviattraccateinportoaPalermoche,nelsettembredel2011,inmanieradeltuttoarbitra-ria,eranostateadibiteallestessefun-zioni dei centri di detenzione. A taleriguardolaCortediStrasburgohaan-che riconosciuto laviolazionedell’art.3 CEDU, in relazione all’art. 13 dellastessa Convenzione, in quanto ai ri-correntinonèstatogarantitol’accessoad una effettiva procedura di ricorsoperpoter contestareeventuali (anchese non accertate) violazioni appuntodell’art.3.Gli Hotspots attualmente in funzionevannodunquechiusiericonvertitiallafunzioneoriginariadi centro siprimosoccorso ed accoglienza, come previ-stodall’art.22delRegolamentodiat-tuazione n. 394 del 1999, per unapermanenzamassimadi48-72ore, inattesadeltrasferimentonelsistemadiseconda accoglienza. Le procedure diidentificazione dovranno procedere

esclusivamente sulla base del fotose-gnalamento e della eventuale acquisi-zione dei documenti. Per chi non hadocumentivalidisipuòconsiderare ilprelievodelleimprontedigitalisoloaifinidel sistemaAFIS, senzaun imme-diato trasferimento dei dati nel siste-ma Dublino-Eurodac, almeno fino aquando le proceduredi ricollocamen-to (relocation) non rispetteranno itempi e gli impegni presi dagli Statieuropei. In ogni caso si dovrà tenerecontodellavolontàdelrichiedenteasi-lo, e della possibilità già accordatadall'attualeRegolamentoDublinoIIIdiricongiungimentifinoalterzogradodiparentelaconfamiliarigiàresidentiinaltriStatidell'Unioneeuropea.Le procedure di asilo vanno avviateimmediatamenteenonpossonodura-re anche anni, come avviene attual-mente. Occorre velocizzare al massi-mo la formalizzazione della domandadiasiloelatrasmissionedituttalado-

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cumentazionerelativaallacompetenteCommissione territoriale. Occorronoinfine procedure accelerate per tutticolorocheprovengonoda“PaesiterziNON sicuri”, come la Libia, l’Eritrea,l’Afghanistan, l’Iraq e la Siria. Proce-durechedurinoalmassimoinseime-si per il riconoscimento di uno statusdi soggiorno legale,odidocumentiditransito per consentire i ricongiungi-menti familiari superando le storturedelRegolamentoDublinoIII.IlfallimentoacclaratodellaRelocationversoItaliaeGrecia(nonoltreil5percentodellepersonecheavevanorice-vuto la promessa di ritrasferimentohanno potuto raggiungere altri Paesieuropei) impone adesso misure legi-slativee regolamentari talida ricono-scereneitempipiùbrevidocumentidisoggiornoediviaggiovalidi.Permessidi soggiorno temporanei e visti ditransito costituiscono l’unica soluzio-nepossibileperdecongestionareilsi-

stemadiaccoglienza italianoe favori-re la mobilità secondaria verso altripaesiincondizionidilegalità.Occorre garantire sicurezza ed acco-glienza ai minori non accompagnatiche devono essere ospitati solo instrutture accreditate.La nomina deitutori deve avvenire senza indugio evanno creati albi di tutori volontari.Non deve essere ostacolato il rilascioimmediatodelpermessodi soggiornoperminoreetà,inconformitàallalegi-slazionevigente.Le potenziali vittime di tratta vannoidentificate e monitorate, già allosbarcoequindinegliHotspot,quandoquesti si trasformano in centri di pri-ma accoglienza, che non devono di-ventare luoghi di detenzione ammini-strativa. La prosecuzionedel tratteni-mento di potenziali vittime di trattaaumentalepossibilitàdicontrolloediripresa da parte delle organizzazionicriminali che riescono a controllarle

anche all’interno delle strutture, so-prattutto nei casi dimaggiore affolla-mentoepromiscuità,comeappuntosiverifica all’interno di tutti gliHotspotsiciliani.Occorre in definitiva garantireall’interno di tutti gli spazi destinatiall’ApproccioHotspotilpienorispettodelprincipiodilegalitàedellariservadigiurisdizioneaffermatinegliart.10e 13 della Costituzione italiana, perstipulareunpattodireciprocoricono-scimento con i migranti che proven-gono nella maggior parte dei casi daesperienze assai traumatiche e chenon hanno una buona considerazionedelle istituzioni statali e di chi li rap-presenta.Unpercorsoper laricostru-zione di una rete di relazioni di rico-noscimento reciproco che oggi è diimportanza massima, a fronte del ri-schiodi radicalizzazionechepuòpre-sentarsiquandolepersonesisentanoconculcate nei loro diritti e nelle loro

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libertà fondamentali, senzamagari ri-cevereneppureunacorretta informa-zionesuquellichesonoipropridirittieipropridoveri.

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MINORISTRANIERINONACCOMPAGNATI(MSNA)

diElioTozzi

(RicercatoreIstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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Nel2016oltre178.8021migrantisonoarrivativiamareinItaliasuperandoilpicco registrato nel 2014 quando fu-rono 170.100 le persone approdatesullecosteitaliane.Confrontandoidatiannualisugliarrivideiminoristranierinonaccompagnati(d’orainpoiMsna)con il biennio precedente, emerge sial’aumentoesponenzialeinvaloreasso-lutochel’incrementodell’incidenzasultotaledeimigrantiarrivati.Dal 1° gennaio al 13 dicembre 2016sono 24.929 i Msna sbarcati in Italia(Graf.1).Taledatorappresentaunau-mento del 101,7% rispetto al 2015 edel91,4%rispettoal2014.L’incidenzasul totale dei migranti arrivati è, in-vece, aumentata dal 7,7% del 2014 edall’8%del2015al13,9%(Tav.1).

1Ildatoèsoggettoavariazionipoichéaggiornatoal 15 dicembre 2016. Fonte: Ministero dell’in-terno–Dipartimentoperlelibertàciviliel’immi-grazione.

Fonte:Dipartimentoperle libertàcivilee l’immigrazione–Cruscottostati-sticogiornaliero

Graf.1-MsnasbarcatiinItalia.Anni2014-2016(v.a.)

Fonte:ElaborazionesudatiMinisterodellavoroedellepolitichesociali

Tav.1-MsnasbarcatiinItalia.Valoriassolutieincidenzasultotaledeimigranti.Anni2014-2016 2014 2015 2016Msnasbarcativ.a. 13.026 12.360 24.929%Msnasultotaledeimigrantisbarcati 7,70% 8% 13,90%Totalemigrantisbarcati 170.100 153.842 178.802**Cfr.nota1

13.026 12.360

24.929

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

2014(datoal31.12.2014) 2015(datoal31.12.2015) 2016(datoal13.12.2016)

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InbaseaidatiUNHCR2,aggiornatial31ottobre2016,iMsnarappresentanoil91%deiminori sbarcati in Italia.Allamedesimadata, il quadrodellenazio-nalità mostra una sostanziale conti-nuitàconil2015conEritrea(15,7%),Gambia (12,6%), Nigeria (12%) edEgitto(10,8%)chesiconfermanoqualiprincipaliPaesidiprovenienza.Alcon-tempo,siregistraunaumentoconside-revoledeiMsnaprovenientidallaGui-nea(dal2,7%al8,7%)edunacontra-zione,interminidiincidenzasultotale,dei Msna provenienti dalla Somalia(6,4%rispettoal10,5%dell’annopre-cedente).La Direzione generale dell’immigra-zioneedellepolitichediintegrazione–Ministero del lavoro e delle politichesociali redige epubblicamensilmente

2http://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/fi-les/resources/2016_10_October_UASC_Da-shboard_Data_October_V5.pdf.

reportstatisticisullepresenzedeimi-nori stranieri non accompagnati sulterritorionazionale3.Al 30 novembre 2016 risultano pre-senti e censiti sul territorio italiano17.245 Msna. Di questi, 16.047(93,1%) è di generemaschilementre1.198(6,9%)èdigenerefemminile.Alnettodiunmese,rispettoal2015sièdunque registrato un significativo in-crementodipresenze,parial44,7%.Lacomponentemaschile si conferma as-solutamente preponderante anche seinleggeradiminuzione(-2,3%)vistoilnotevole incremento– invaloreasso-luto più che raddoppiato - delle pre-senze femminili. Non appare dunquecasuale che il report statistico di no-vembre 2016 riporti, per la primavolta, un focus dedicato alle presenze

3 http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/im-migrazione/focus-on/minori-stranieri/Pa-gine/Dati-minori-stranieri-non-accompa-gnati.aspx.

delle minori straniere non accompa-gnate sul territorio italiano. Osser-vandoidatisinoteràchelaSiciliaac-coglie più della metà delle minori(56,3%);chemoltediquestesonogio-vanidonneprossimeallamaggioreetà(il47,2%ècostituitoda17enni)edin-fine che la Nigeria è nettamente ilprimoPaesediprovenienza(46,8%).Tali dati evidenziano quanto sia deli-cato il fenomeno soprattutto alla lucedei dati - aggiornati al 31 dicembre2015-relativiallevittimeditrattachemostrano come il 78,6% di questesiano donne, l’80%delle quali prove-nientidallaNigeria4.Perquantoconcernelefasced’etàdeiMsna (sia maschi che femmine), lamaggiorpartesono17enni(55,2%)se-guiti rispettivamente dai 16enni

4 Cfr. Save the Children Italia Onlus, PiccoliSchiavi Invisibili, luglio2016, reperibileall’indi-rizzo:https://www.savethechildren.it/sites/de-fault/files/files/uploads/pubblicazioni/piccoli-schiavi-invisibili.pdf.

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(26,6%), 15enni (10,4%) e minori dianni14(7,7%)(Tav.2).Taledatoap-pare sovrapponibile, in termini per-centuali, a quello registrato al 31dicembre2015.

Sottoilprofilodellenazionalità,anchenel 2016, si confermano quali princi-pali Paesi di provenienza: Egitto(16,2%), Gambia (13,1%), Albania(9,1%), Nigeria (8,4%) ed Eritrea(7,6%).Rispettoal2015nonsisegna-lano variazioni rilevanti se non l’au-

mentodeiMsnaprovenientidalGam-biachesuperanoperincidenzaeritreiedalbanesi.AnalizzandoidatisuiMsnachehannopresentatoistanzadiprotezioneinter-nazionalenel2016sinotaunsignifica-tivo incremento rispetto all’annopre-cedente. Dal 1° gennaio al 31 agosto2016 sono state presentate 3.181nuove domande che rispetto allostessoperiododel2015valgonounin-cremento del 49%. In perfetta coe-renzaconildatosopracitatorelativoalgenere, la componente maschile tra ic.d. Msnara (minori stranieri non ac-compagnatirichiedentiasilo)siattestaal95%.Comesipuòosservaredallatavola3,lamaggiorparte(77,9%)deiminoristra-nieri non accompagnati richiedentiasilosonooriginaridiPaesidell’Africasub-sahariana.Ilconfrontoconil2015,oltre alla netta conferma del Gambia

qualeprimoPaesediprovenienza,mo-straunavvicendamentotranigerianiesenegalesiedunincrementoesponen-zialedeiMsnaraprovenientidallaGui-nea.Tale dato non sorprende se si consi-dera ilcitatoaumentodeiMsnaorigi-naridellaGuineasbarcati in Italianel2016.Al contrario, potrebbe sorpren-dere la (quasi) totale assenza diMsnara egiziani, eritrei e somali so-prattuttoseconfrontataconleclassifi-chedelleprincipalinazionalitàintemadiarriviepresenze.Lacausaditaleap-parenteincongruenzaèperòinbuonaparteascrivibilealfenomeno,giànotomaincostanteaumento,deic.d.irrepe-ribili.Al31ottobre2016,infatti,risultanoir-reperibili 6.508 Msna. È opportunoprecisare che tale fenomeno ha regi-strato una crescita costante nell’arco

Fasced’età Presentiecensiti %

17anni 9.526 55,216anni 4.587 26,615anni 1.791 10,47-14anni 1.301 7,50-6anni 40 0,2Totale 17.425 100

Tav. 2 – Fasce d’età deiMsna pre-sentiinItaliaal30novembre2016

Fonte:Ministerodellavoroedellepo-litichesociali

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dell’anno(Graf.2),marispettoall’annoprecedente non può certamente defi-nirsi, almeno in termini statistici, unanuova “emergenza”: rispetto al 31 di-cembre2015,quandoiltotaledeiMsnairreperibili ammontava a 6.135, si èdunqueregistratoun incrementomo-derato,parial6,1%.LamaggiorpartedeiMsnachesisonoallontanati volontariamente dallestrutturesono,perl’appunto,egiziani,

eritreiesomali(insiemeraggiungonoil62,7%deltotaledegliirreperibili).Se-guonogliafghani(9,8%)epoiadebitadistanzaNigeria,GambiaeGuineache,insieme,rappresentano“solo”il9,1%.Lasceltadell’allontanamentotalvoltaèdettata da un progettomigratorio giàdefinito nel quale l’Italia non rappre-senta altro che un’ulteriore tappa delpercorso. In alcuni casi, comepuòes-sereadesempiopereritreiesomali, i

minoritentanoautonomamentedirag-giungere familiari e/o parenti in altriPaesieuropeidiffidandodellapossibi-litàdigiungerviattraversoicanalipre-vistidallenormeeuropee.Datalacon-dizione di particolare vulnerabilità èaltoilrischiochetaliminoridiventino,loromalgrado,vittimeditrattaascopodi sfruttamento lavorativo e sessuale.Infine, è opportuno rilevare che di-verseOngimpegnateattivamente-ea

Tav. 3 – Distribuzione per cittadinanza dei MSNARA.Confrontogennaio-agosto2016egennaio-agosto2015

Fonte:Reportdimonitoraggio-agosto2016-Ministerodellavoroedellepolitichesociali

Graf.2–Variazioneinv.a.deiMsnairreperibilidal1°gennaioal31ottobre2016

Fonte:ElaborazionesudatiDirezionegeneraledell'im-migrazioneedellepolitichediintegrazione

Cittadinanza N.Msnara % Cittadinanza N.Msnara %

Gambia 960 30,2 Gambia 719 33,8Nigeria 403 12,7 Senegal 259 12,2Senegal 292 9,2 Nigeria 254 11,9Guinea 244 7,7 Bangladesh 218 10,2Mali 222 7 Mali 163 7,7Bangladesh 205 6,4 Ghana 113 5,3Costad'Avorio 204 6,4 Costad'Avorio 94 4,4Ghana 149 4,7 Guinea 44 2,1Pakistan 103 3,2 Egitto 41 1,9Altre 399 12,5 Altre 225 10,6Totale 3.181 100,0 Totale 2.130 100,0

DatiGennaio-Agosto2016 DatiGennaio-Agosto2015

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variotitolo-sulcampoperlatuteladeidiritti dei migranti individuano nelledisfunzioni del sistemadi accoglienzadei Msna una delle principali causedegliallontanamentivolontari.Primadiapprofondirelediversecriti-cità che caratterizzano la gestionedell’accoglienza dei minori stranierinon accompagnati è necessario ricor-darechelanormativavigenteprevedela presa in caricodeiminori dapartedei servizi sociali dei cosiddetti “Co-munidirintraccio”.Pereffettodiciò,laSicilia, principale terra di approdo, siconferma la Regione che accoglie ilmaggiornumerodiMsna:7.052ossiail40,9% sul totale nazionale. Il divariocon le altreRegioni è talmenteampiochelasommadeiMsnaaccoltiinCala-bria,EmiliaRomagna,Lombardia,Pu-glia,Lazio,CampaniaeSardegnaèco-munqueinferiorealnumerodeiMsnapresentiinSicilia(Tav.4).

TaledisomogeneitànelladistribuzionedeiMsnafraleRegionieragiàelevatanel 2015, ma nel 2016 si è ulterior-mente accresciuta. Osservando la ta-vola5sipuònotarecomenell’arcodi

unannolapresenzadeiMsnainSiciliasia aumentata in valore assoluto del77,8%edinpercentualesultotalena-zionaledel4,7%.

Tav.4–RipartizionedeiMsnaperRegionediaccoglienza

Fonte:Ministerodellavoroedellepolitichesociali

Regione Presentiecensiti %Sicilia 7.052 40,9Calabria 1.460 8,5EmiliaRomagna 1.065 6,2Lombardia 1.029 6,0Puglia 907 5,3Lazio 888 5,1Campania 853 4,9Sardegna 711 4,1FriuliVeneziaGiulia 661 3,8Toscana 625 3,6Piemonte 539 3,1Veneto 315 1,8Basilicata 301 1,7Liguria 259 1,5Marche 194 1,1Abruzzo 128 0,7Molise 100 0,6ProvinciaAutonomadiBolzano 79 0,5ProvinciaAutonomadiTrento 62 0,4Umbria 14 0,1ValleD'aosta 3 0,0Totale 17.245 100,0

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All’incrementodegliarriviedellepre-senzedeiMsnaèseguitouncorrispet-tivo aumento delle strutture di acco-glienza.Al31agosto2016sono1.323le strutture censite nella Banca dati

dellaDirezionegeneraledell’immigra-zioneedellepolitichedi integrazione.Rispettoal30apriledellostessoanno,quando il totale ammontava a 268strutture,sièregistratodunqueunin-

cremento del 36,2%. Inoltre è oppor-tunorilevarechelestrutturenonauto-rizzate/nonaccreditatesonopressap-poco raddoppiate (dalle 53 di aprilealle 96 di agosto) e rappresentano il

Regione v.a. % Regione v.a. % Regione v.a. %Sicilia 7.052 40,9 Sicilia 4.258 36,6 Sicilia 3.967 36,2Calabria 1.460 8,5 Lazio 913 7,8 Calabria 1.123 10,3EmiliaRomagna 1.065 6,2 Lombardia 872 7,5 Puglia 1.056 9,6Lombardia 1.029 6,0 Puglia 852 7,3 Lombardia 791 7,2Puglia 907 5,3 Calabria 851 7,3 Lazio 756 6,9Lazio 888 5,1 EmiliaRomagna 839 7,2 EmiliaRomagna 678 6,2Campania 853 4,9 Campania 531 4,6 Campania 521 4,8Sardegna 711 4,1 Toscana 509 4,4 Toscana 488 4,5FriuliVeneziaGiulia 661 3,8 FriuliVeneziaGiulia 498 4,3 FriuliVeneziaGiulia 413 3,8Toscana 625 3,6 Piemonte 353 3,0 Piemonte 285 2,6Piemonte 539 3,1 Veneto 284 2,4 Veneto 283 2,6Veneto 315 1,8 Sardegna 252 2,2 Liguria 149 1,4Basilicata 301 1,7 Liguria 163 1,4 Basilicata 108 1,0Liguria 259 1,5 Basilicata 146 1,3 Sardegna 95 0,9Marche 194 1,1 Marche 118 1,0 Marche 66 0,6Abruzzo 128 0,7 ProvinciaAutonomadiBolzano 77 0,6 ProvinciaAutonomadiBolzano 56 0,5Molise 100 0,6 Abruzzo 48 0,4 Abruzzo 43 0,4ProvinciaAutonomadiBolzano 79 0,5 ProvinciaAutonomadiTrento 40 0,4 ProvinciaAutonomadiTrento 31 0,3ProvinciaAutonomadiTrento 62 0,4 Umbria 21 0,2 Molise 21 0,2Umbria 14 0,1 Molise 19 0,2 Umbria 17 0,2ValleD'aosta 3 0,0 ValleD'aosta 4 0,0 ValleD'aosta 5 0,0Totale 17.245 100,0 Totale 17.245 100,0 Totale 10.952 100,0

Datial30novembre2016 Datial30aprile2016 Datial30novembre2015

Tav.5–RipartizionedeiMsnaperRegionediaccoglienza(variazionedurantel’annoinvaloreassolutoeper-centualesultotalenazionale)

Fonte:ElaborazionesudatiDirezionegeneraledell'immigrazioneedellepolitichediintegrazione

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9,1% del totale delle strutture depu-tate all’accoglienza dei minori. Coe-rentemente ai dati relativi alla distri-buzioneregionaledeiMsna,laSiciliaènettamente la prima Regione per nu-merodistrutture,ospitandonedasolapiù di un quarto del totale nazionale(precisamenteil27,6%).Comesipuònotare,latavola6nonspe-cifica la tipologia delle diverse strut-tureconteggiate.Atalproposito,èdo-verosorilevareladifficoltàriscontratanel reperire dati ufficiali relativi allestrutture(numero,ubicazione,catego-ria e capienza) che dovrebbero costi-tuire il cosiddetto sistema di acco-glienzadeiminoristranierinonaccom-pagnati. Tale sistema - in linea conquantosancitonell’intesadel10luglio2014,recepitainparticolaredagliartt.18e19delD.Lgs.142/2015edalsuc-cessivo decreto del Ministro dell’in-terno“Istituzionedicentrigovernatividiprimaaccoglienzadedicatiaiminori

stranierinonaccompagnati”,èribaditocon l’“accordo sul sistema di acco-glienzadeiminoristranierinonaccom-pagnati”dallaConferenzadelleRegioniedelleProvinceautonome-dovrebbearticolarsisuduelivelli:- primaaccoglienza,gestita instrut-ture governative ad alta specializ-zazionediffusesulterritorionazio-naleevoltaalcompletamentodelleprocedure di identificazione,all’eventuale accertamento dell’etàedellostatus,anchealfinediacce-lerare l’eventuale ricongiungi-mentoconparentipresenti inaltripaesiUE;

- seconda accoglienza, gestita instrutturedellareteSPRARdedicateaiMSNAedincasodiinsufficienzadellaricettivitàSPRAR,instrutturedel territorio o mediante lo stru-mentodell’affido.

Tav. 6 – Distribuzione regionaledellestrutturediaccoglienzaauto-rizzate/accreditate

Fonte:Ministerodellavoroedellepo-litichesociali

RegionieProvinceautonome v.a. %Sicilia 365 27,6Lombardia 130 9,8Campania 103 7,8Lazio 87 6,6EmiliaRomagna 85 6,4Puglia 85 6,4Calabria 71 5,4Piemonte 69 5,2Sardegna 57 4,3Toscana 52 3,9Marche 41 3,1Veneto 37 2,8Basilicata 32 2,4Abruzzo 29 2,2Liguria 22 1,7FriuliVeneziaGiulia 18 1,4Molise 15 1,1Umbria 12 0,9ProvinciaautonomadiTrento 7 0,5ProvinciaautonomadiBolzano 6 0,5Valled'Aosta 0 0,0Totale 1.323 100,0

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A differenza di quanto previsto sulpianoteorico,larealtàmostraunage-stionedelpercorsodi accoglienzadeiMsna ancora disorganica e frammen-tata.Lanormativaattualeel’assenzadiunmeccanismodi redistribuzionedeiMsnafraleRegioniitalianecausanolaconcentrazionediunnumeroassaiele-vato diMsna in una solaRegione, se-gnatamentelaSicilia,aumentandono-tevolmenteilrischiodidisfunzioniol-trechedispeculazioni5.Asupportodeicomuni“cuifacapol’at-tualesistemadiaccoglienzadeiMsna”6,sempreinpiùindifficoltàvistol’au-mentoesponenzialedeiMsnasbarcati

5 Cfr.Oxfam Italia,Grandi Speranze allaDeriva,settembre 2016, reperibile all’indirizzo:http://www.oxfamitalia.org/wp-con-tent/uploads/2016/09/MSNA-Sicilia_media-brief_8-set-2016_FINAL_DEF.pdf.6Cfr.Commissioneparlamentarediinchiestasulsistemadiaccoglienzaediidentificazione,non-ché sulle condizioni di trattenimento dei mi-grantineicentridiaccoglienza,neicentridiac-coglienza per richiedenti asilo e nei centri di

in Italia nell’ultimo anno, sono statipredispostidiversiinterventidalMini-sterodell’interno.Perquantoconcernela prima accoglienza, si segnala l’Av-viso“Qualificazionedelsistemanazio-nale di prima accoglienza dei MinoriStranieri non Accompagnati (MSNA)”conilqualesonostatifinanziati21pro-gettidiaccoglienzatemporaneaperuntotale di 1.000 posti giornalieri com-plessivi. In Sicilia sono attivi, dal 23agosto 2016, 5 centri di prima acco-glienza ad alta specializzazione perl’accoglienza dei Msna, ciascuno concapienza di 50 posti, per complessivi250posti,cosìdislocati:

identificazioneedespulsione,sedutan.22del22settembre 2015, “Audizione del Vice PrefettoMaria Caprara, responsabile della Struttura dimissione per l'accoglienza dei minori stranierinon accompagnati, istituita presso il Diparti-mento per le libertà civili e l'immigrazione delMinisterodell'interno”.Resocontostenografico:http://documenti.camera.it/leg17/reso-conti/commissioni/stenografici/html/69/au-

- Caltagirone(CT);- Trapani;- Catania;- Agrigento;- Pozzallo(RG)eNoto(SR)7.Il “sistema nazionale di prima acco-glienza”prosegue l’esperienzaavviatanel marzo 2015 quando, nell’ambitodell’avviso“Miglioramentodellacapa-citàdelterritorioitalianodiaccogliereiminori stranieri non accompagnati”,venneroattivate15strutturetempora-neediaccoglienza.L’analisideidatire-lativiall’arcotemporalecopertodataleavviso(avviatoil20marzo2015econ-cluso il 22 agosto 2016) offre alcuni

diz2/audizione/2015/09/22/indice_stenogra-fico.0022.html#stenograficoCommis-sione.tit00010.int00010.7Datiufficialigentilmenteforniti,aifinidelpre-sentecontributo,dalladott.ssaCaprara,Respon-sabile della Struttura di missione per l'acco-glienza dei minori stranieri non accompagnati,istituitapressoilDipartimentoperlelibertàci-viliel'immigrazionedelMinisterodell'interno.

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spuntidiriflessione.Trai3.160minoriaccolti in tali strutture, 876 minorihannopresentatoistanzadiprotezioneinternazionalementre1.142sisonoal-lontanati volontariamente. L’alta per-centuale di richiedenti asilo (27,7%)potrebbe derivare dalla procedura diinserimentodeiminorinellestruttureche,vistalalimitatezzadeiposti,con-cedeva priorità di accesso ai minoriparticolarmente vulnerabili segnalatidalle diverse Prefetture. Per lemede-simeragionidestatimorel’elevatonu-mero di minori allontanatisi pari al36,1%. Infine, l’elevato numero diMsnatrasferiti insecondaaccoglienza(1.484 di cui 1.061 in centri SPRAR)potrebbeindurreapensareaduneffi-cace ed efficiente sistema di trasferi-mento dei Msna dalle strutture diprimaaccoglienzaaquellediseconda.In realtà, tale passaggio, rappresentaunadelleprincipalicriticitàdell’attualegestione del percorso di accoglienza

deiMsna. La “secondaaccoglienza”ècostituita principalmente dai progettidellareteSPRARche,nonostanteipro-gressiviampliamenti,offreunnumerodi posti ancora limitato ed assoluta-mente inadeguatoainumeriattualidiarrivi e presenze di Msna. La reteSPRAR,sututtoilterritorionazionale,conta109progettiperminoristranierinon accompagnati per un totale di1.916 posti complessivi. Come si puònotarenellatavola7,laSicilia,ancheinquesto caso, conta ilmaggiornumerodiprogetti(29)cheoffrono509posti,ossiail26,6%deltotalenazionale.L’assenza di un criterio di redistribu-zioneelacronicainsufficienzadiposti,sia in “prima” che “seconda” acco-glienza,generanounaseriedicriticitàacatenanellediversefasidelpercorsodiaccoglienza.Inprimoluogo,occorrericordarelediverseproblematichechesi riscontrano nelle fasi immediata-

mentesuccessiveallosbarco.Sononu-merosi,infatti,icasiriscontratinell’ul-timo anno di permanenza prolungatadiMsna all’interno degliHotspot o instrutture informali in condizioni dipromiscuitàcongliadultiedigravica-renzeigienico-sanitaria.Itempilunghidiattesacaratterizzanoanchelestrutturegovernativediprimaaccoglienza dove i minori, moltospesso, trascorrono ben oltre i 60giorniprevistiinattesachesiliberinoposti in seconda accoglienza. Altret-tanto spesso accade che, in questolassoditempo,nonsiprocedaall’aper-turadella tutela e allanominadel tu-tore con conseguenze potenzialmenteirreversibili,soprattuttopertuttiqueiminoridivenutinelfrattempomaggio-renni.Talefattispecie,invirtùdeidatiillustrati sulla percentuale dei Msna17enni presenti sul territorio nazio-nale, rappresenta indubbiamente unadelleprincipali criticitànella gestione

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dell’accoglienzadeiminori,icuieffetti,gravano sul già deficitario sistema diaccoglienzadeirichiedentiasiloadulti.In conclusione, non si può, allo statodell’arte,asserireche l’Italiadispongadiuneffettivoestrutturatosistemana-zionalediaccoglienzadeiMsna.Intaledirezione vanno tuttavia interpretatigliinterventi,alcunideiqualisopraci-tati,predispostisulpianonormativo.Atalproposito,sisegnalachelapropostadi leggeC.1658recante"Modifichealtestounicodicuialdecretolegislativo25luglio1998,n.286,ealtredisposi-zioniconcernentimisurediprotezionedei minori stranieri non accompa-gnati"il26ottobre2016èstataappro-vatadallaCameradeideputatie,almo-mento in cui si scrive, il testo legisla-tivoèall’esamedellaCommissioneaf-faricostituzionalidelSenato.Tralemi-sure principali contenute nel testo sievidenzia: la modifica al Testo unico

Tav.7–DistribuzioneperProvinciadeiprogettiSprar-cate-goriaMsna

Fonte:Elaborazionepropriasudatipubblicatinel“RapportosullaprotezioneinternazionaleinItalia2016”

Provincia EnteLocale Postidisponibili

Agrigento

Agrigento 10Cammarata 12JoppoloGiancaxio 10Raffadali 10Sciacca 20

Caltanissetta Mazzarino 41

CaltanissettaProvincia 14

Catania

Acireale 28Caltagirone 45Catania 50Mascalucia 12Palagonia 6Ramacca 10Vizzini 22

Messina Milazzo 9

PacedelMele 9

Palermo

Palermo 12SantaCristinaGela 12TerminiImerese 11Trabia 9

Ragusa Comiso 34

Vittoria 24

SiracusaCanicattiniBagni 12Melilli 10Pachino 22

TrapaniMarsala 16Petrosino 9Salemi 12TrapaniProvincia 18

TotaleprogettiinSicilia 29 TotalepostidisponibiliinSicilia 509

TotaleprogettiinItalia 109 TotalepostidisponibiliinItalia 1916

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sull'immigrazione che disciplina il di-vietodirespingimentodeiminoristra-nierinonaccompagnati alla frontiera;larealizzazionediunsistemaorganicodiaccoglienzainItalia,incuiprocedereall'identificazione e a un successivopassaggio nel sistema di protezioneper richiedenti asilo eminori non ac-compagnati(SPRAR)construtturedif-fuse su tutto il territorio nazionale;l’armonizzazione delle procedure diaccertamento dell’età e la garanzia dimaggiore assistenza, disponendo lapresenza dimediatori culturali anchedurante l’accertamento; il potenzia-mento degli istituti della tutela edell’affido familiare e la previsione dimaggiori tutele per il diritto all'istru-zione e alla salute, nonché il rispettodeidirittidelminoredurante iproce-dimentiamministrativiegiudiziari8.

Qualora approvate, talimodifiche po-trebberorappresentareildefinitivosu-peramento della gestione emergen-zialedell’accoglienzadeiMsna.Tutta-via, lanecessitàdiaffrontareurgente-mente le numerose criticità, amplifi-catedall’elevatonumerodiMsnaarri-vati in tempi ravvicinati, ha condottonuovamente all’adozione di misureemergenziali.Inparticolare,sifariferi-mento all’introduzione del comma 3-bisall’art.19delD.Lgs.142/2015chesanciscequantosegue“Inpresenzadiarrivi consistenti e ravvicinati di mi-norinonaccompagnati,qualoral'acco-glienzanonpossaessereassicuratadaiComuniaisensidelcomma3,èdispo-sta dal Prefetto, ai sensi dell’articolo11, l'attivazione di strutture ricettivetemporanee esclusivamente dedicateai minori non accompagnati, con una

capienza massima di cinquanta postiper ciascuna struttura (…)”. L’attiva-zione di strutture straordinarie perl’accoglienzadeiMsna–vistalaparti-colarevulnerabilitàdeisoggettiecon-sideratal’esperienzanegativadeicen-tri di accoglienza straordinaria peradulti(CAS)–nonsembraesserelaso-luzione adatta per affrontare quellache,almomento,apparel’unicaveraepreoccupanteemergenzaintemadiac-coglienzadeimigranti.Idatisinquiil-lustrati mostrano, infatti, quanto siaurgente l’adozione di soluzioni ingradodigarantire lapresa incaricoel’effettiva tutela dei diritti delle mi-gliaiadiminoristranierinonaccompa-gnatipresenti,eappenaapprodati,sulterritorionazionale.

8 http://www.unicef.it/doc/7103/legge-su-mi-nori-stranieri-non-accompagnati-soddisfazione-

delle-associazioni-per-approvazione-ca-mera.htm.

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BORDERDEATHS

diGiorgiaMirto(LaureandainScienzeperlapace-UniversitàdegliStudidiPisa)

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Letragediedelmareeicadaverideimigrantisonofraleimmaginipiùrap-presentativedell’attualecrisideirifu-giati alle periferie dell’Unione euro-pea.Comedimenticarsilafotodelpic-coloAylanKurdi,mortoannegatoil2settembre 2015, scattata sulla batti-gia della spiaggiadiBodrum inTur-chia?Oppurequelladelbarcone, cu-stoditonellabaseNATOdiMelilli,delnaufragio del 18 aprile 2015 in cuimorirono, si stima, più di 700 per-sone? Se queste immagini popolanooggi i nostri telegiornali e bachecheFacebook,èbenetenereamentecheda decenni migranti e richiedentiasilocontinuanoamorire,ipiùsenzafar notizia, cercando di oltrepassarelebarriereesternedell’Uesenzarego-

1Sugli effettidell’introduzioneareaSchengenele frontiere esterne sull’immigrazione in EUconfrontare,fraglialtri:E.Balibar,We,thePeopleof Europe?Reflections onTransnational Citizen-ship, Princeton University press, Princeton, NJ,

larepermesso,perentrarenelterrito-riodeipaesimembri.Daquando,piùprecisamente, tali confini hanno as-sunto lo status attuale di frontieradell’Ue, ovvero, verso la fine deglianni’801.Eppurerelativamentepocoè noto sulle vittimedelle frontiere, icosiddettiborderdeaths (cfr.Glossa-rio).L’immigrazione irregolareverso l’Ueè stata soggetta a numerose discus-sioni, che hanno riscontro nelle an-nuali pubblicazioni dell’OsservatorioMigrazionidell’IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”.CosìnotiamocomeloStato italianosisofferminelcontare, diagnosticare, classificare emedicalizzare coloro che entrano inmaniera(resa)irregolareerisiedononel suo territorio. Diverso è invece

2004;HdeHaas,Themythofinvasion:Theincon-venient realities ofmigration fromAfrica to theEuropean Union, in «Third World Quarterly»,(29),2008,pp.1305‐1322;L.Weber,Knowing-and-yet-not-knowing about European border

l’atteggiamentonei confrontideide-cessi. Isoggettichehannoachefarecon i migranti che cercano di oltre-passare i confini dell’Ue, come leGuardiecostierenazionalioFrontex,non includono i dati dei morti nellelororelazioniannualiopubblicazionistatistiche.Gliunicidatisucolorochesonomortinel tentativodi oltrepassare le fron-tieresonofornitidallastampa:lalistadelblogdiGabrieleDelGrande,For-tress Europe2, che riporta le notizieprese dalla stampa italiana ed inter-nazionale sui migranti deceduti dal1988aoggi;lalista(Listof22.394do-cumenteddeathsofasylumseekers,re-

deaths,in«AustralianJournalofHumanRights»,15(2),pp.35-58,2010.2 Cfr. http://fortresseurope.blogspot.nl/p/la-strage.html.

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fugeesandmigrantsduetotherestric-tive policies of Fortress Europe 3

dell’associazione olandese UNITEDforInterculturalAction,sibasasuin-formazionifornitedaunaestesaretedi organizzazioni e di attivisti, dal1993 all’aprile del 2015; il recenteMissing Migrants Project 4 dell’Orga-nizzazione Internazionale per le Mi-grazioni (IOM), anch’esso fondatoprincipalmentesunotiziemediaticheenatoaseguitodelfamosonaufragiodel3ottobre2013allargodiLampe-dusa.Nonostante le ricerche accademichesuimigrantimortiedispersinelMe-diterraneo sianoampiamentedipen-dentidallenotiziedellastampa,que-stesonolontanedalpotersiconside-rareaffidabili,inquanto:inaufragi,oi ritrovamentideicadaveridiborder

3 http://www.unitedagainstracism.org/wp-con-tent/uploads/2015/06/Listof-deaths22394June15.pdf.4http://missingmigrants.iom.int/.

deaths,possonononesserestaticon-siderati“notizie”daimedia,perl’as-senzadell’attenzionepubblicasulfe-nomeno, oppure per la sua so-vraesposizione per cui l’ennesimocasopotrebbeessereconsideratosu-perfluodaraccontare;ognistoriaèri-portatadifferentementeeleinforma-zioni importanti per un articolo dicronacanon sono le stesse che sonoinvecenecessarieperunaricercaac-cademica (identità, causa di morte,origine del deceduto, punto di ritro-vamento e così via); le informazionidel giornalista sono raccolte ovvia-mentealmomentodeldisastroesonoquindiprivedeidettagliocorrezionidati dagli sviluppi dell’indagine;infine,c’èilrischiochelostessocasovengacontatopiùvoltese,peresem-pio,ungiornalistariportalanotiziadi

5T.LasteT.Spijkerboer,TrackingDeathsintheMediterranean,inT.BrianeF.Laczko,FatalJour-

un naufragio ed un altro il ritrova-mento di un cadavere fra le reti deipescatori5.Lenotiziedistampafinorariportate si soffermano quindisull’enormenumerodimortiepococidiconosuchisianoiborderdeathselecircostanze della loromorte. Questestime infatti, sono amplificate ri-spetto alle morti accertate ufficial-mente inquanto includono l’enormenumero dei dispersi, riportate dalletestimonianze dei sopravvissuti ainaufragiodallastimadellagrandezzadelle imbarcazioni, e i cui corpi nonsonomaistatirinvenutiequindinonpotrannomaiessereidentificatidalleautorità.Sec’èdaunlatolanecessitàdigridarealmassacroequindidien-fatizzareilnumero,dall’altraurgesa-peredichiedicosastiamoparlando.

neys:TrackingLivesLostDuringMigration,Inter-national Organisation for Migration, Ginevra,2014,pp.85-106.

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Nel tentativo di rispondere a questadomandaèstatoistituitoilDeathsattheBordersDatabasefortheSouthernEUExternalBorders(dicuilaversioneafferente all’Italia: Banca dati dellemorti ai confini-meridionali dell’UE-ITALIA) 6 , coordinato dalla dott.ssaTamaraLast e fruttodel progettodiricerca Human Cost of Border Con-troll,direttodaThomasSpijkerboer,entrambiafferentialDipartimentodiMigration Law dell’Università Vrije(libera)diAmsterdam7.Sitrattadellaprimabancadati europea relativaaicasidimorteditutticolorochesonodeceduti cercando di raggiungere iPaesi a Suddell’Unione europea (ol-trel’ItaliaancheSpagna,Grecia,Malta

6http://www.borderdeaths.org/.Labancadatièdiproprietàdelladott.ssaTamaraLast.7Sulterritorioitalianolaricercaèstatacondottada chi scrive, Giovanna Vaccaro ed AmélieTapella.

eGibilterra)eicuicorpisonostatiri-trovati e registrati. Il database èquindifondatosudocumentazioniuf-ficiali, tratte –per l’Italia – dagli ar-chividistatocivile,ufficicomunali,ci-miteri,procureemedicilegali.L’arcotemporale comprende il periodo1990-2013. Le variabili più impor-tantisono:nome,età,genereeoriginedeldefunto; luogodimorte, luogodiritrovamento, luogodi registrazione,luogodisepoltura;causadellamorteealtridettaglisull’accidenteoccorso8.Ciòpermetteditracciarenonsolounageografia della morte alle frontiere,maancheunritrattocollettivoeinnu-merevoliritrattiindividuali.

8Sullametodologiad’indagineconsultareT.Lastetalia,“DeathsattheBordersDatabase:evidenceof deceased migrants’ bodies found along thesouthernexternalbordersoftheEuropeanUnion”,Journal of Ethnic andMigration Studies,Volume43,2017.

Nel grafico1 si confrontano le trendline della lista del Blog Fortress Eu-ropeelaBancadatidellemortiaicon-fini-meridionali dell’UE-ITALIA, dal1990al20139.Risaltalanettadispa-rità nella registrazione del numerodeimortitraidatibasatisullenotiziedeimediaequellibasatisullenotizieufficialidelleautorità.Iborderdeathsregistrati dalla ricerca olandese am-montano a 1.183, mentre le vittimenella lista di Gabriele Del Grande inItaliasono1.719.Sorprendonoaltret-tantoipicchidellalistadelBlogFor-tressEuropeacuinoncorrispondonoicorpirinvenutieregistratipressogli

9Per poter comparare i dati è stato necessarioisolarenellalistadelblogFortressEruope,icasiche riguardano i decessi avvenuti in Italia dal1990 al 2013 e che quindi rispettano i criteridella Banca dati delle morti ai confini-meridionalidell’UE-ITALIA.

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uffici dei Comuni costieri italiani10epertantodallaBancadatidell’Univer-sitàdiAmsterdam.Laprimadisparitàrisulta dalla strage del Natale del1996. Viene riportata da svariatefonti giornalistiche, la morte di al-meno283persone,traMaltaeSicilia,inseguitoalloscontrotra ilcargo li-banese “Friendship” e la motonave“Yohan” 11 . In questo caso non vi ètracciadel ritrovamentodi tali corpinénegliarchivisiciliani(lazonainte-ressata sarebbequella del ragusano,PortoPalo)néinquellimaltesi.Unal-tro picco del Blog di Gabriele DelGrande non corrisposto da dati uffi-cialiriguardail2011, l’annoincui,aseguito delle cosiddette primaverearabeelacadutadelgovernodiBenAlì,ungrandeflussodimigrantidalla

10InconformitàalD.P.R.396/2000.11 http://www.repubblica.it/online/cronaca/palo/trovati/trovati.htmlmaancheraccontatoinG.

TunisiahapresoilmareversolaSici-lia. All’altissimo numero di dispersidenunciatodalle famigliee riportatodalla stampa, non corrispondono al-trettanti ritrovamenti di cadaveri.

M.Bellu,IfantasmidiPortopalo.Natale1996:lamorte di 300 clandestini e il silenzio dell’Italia,Mondadori,Milano,2004.

Piuttosto,nellaBancadatidellemortiaiconfini-meridionalidell’UE-ITALIA,ilnumerodiborderdeathsdel2011èinferioresiaaquellodel2002,chedel2013. Queste contraddizioni non

050100150200250300350400450

Numerodimortiregistrati

Annon.decessiBancadatidellemortiaiconfini-meridionalidell’UE-ITALIAn.decessiFortressEuropeblog

Fonte:Elaborazionedafortresseurope.blogspotewww.borderdeaths.org

Graf.1-ConfrontotraFortressEuropeelaBancadatidellemortiaicon-fini-meridionalidell’UE-ITALIA,dal1990al2013

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sono inusuali e dimostrano da unapartelacarenzanelleoperazionidiri-cerca e soccorso (SAR) effettuatedalleautoritàitaliane12eleindaginiaseguitodelledenuncediscomparsa13.Dall’altra,talidifferenzepossonoan-che essere dovute a fluttuazioni delgrado di attenzione dei media neiconfronti del fenomeno 14 . Un’altradifferenzafraiduetrendriguardalaquasiassenzadinotiziedistampasuborderdeathsperiprimianni’90,no-nostante questi siano stati effettiva-mente rinvenuti dalle autorità co-stiereitaliane.Talidecessisonoavve-nutiprevalentementenelMarAdria-tico che era il teatro principale delflusso di immigrazione via mare in

12 Come nel caso del gommone lasciato alladerivaper settimane tramarzoedaprile2011,denunciato dal documentario “Mare deserto”firmatodaEmilianoBosePaulNicol.13 AA.VV., Migranti dispersi: la gestione dellesalme in Sicilia,MediterraneanMissing Project,York,2016.

Italianeglianni’90.Sitrattadiimbar-cazionidiretteinPuglia,attraversoilCanaled’Otranto,provenientidaiBal-cani 15 . Di origine balcanica infatti(principalmente kosovara, iugoslavaedalbanese)èil10%deidecessiregi-strati nella Banca dati dellemorti aiconfini-meridionali dell’UE-ITALIA(ben 118 casi). Questo dato, se con-frontatoconDeathsattheBordersDa-tabase europeo, ci racconta chel’83,3% dei corpi dimigranti prove-nientidaiBalcanisonostatirinvenutiinPuglia,l’84,6%deiqualitrail1990ed il200116.Ciòpermettedi sottoli-neareildatochelamortedimigrantineltentativodioltrepassareiconfinidell’Ue nel Mediterraneo non sia un

14P. Cuttitta, Spettacolo del Confine. Lampedusatra produzione emessa in scena della frontiera,MimesisEdizioni,Milano,2012.15M.Albahari,DeathandtheMoralState:MakingBordersandSovereigntyattheSouthernEdgesofEurope,SanDiego:CenterforComparativeImmi-grationStudies,WorkingPaper136,June2006,inhttps://ccis.ucsd.edu/_files/wp137.pdf.

fattonédeltuttorecentenéesclusiva-mentesiciliano.Sonostatiquindiiso-latidallaBancadatidellemortiaicon-fini-meridionalidell’UE-ITALIA icasidi border deaths rinvenuti in Sicilia(867personerinvenutetrail1990eil2013),dicuièstatoistituitounaltrodatabase (Banca dati delle morti aiconfini-meridionali dell’UE-SICILIA).Sipuòcosìnotarechelapercentualedei decessi registrati in Sicilia è digran lunga inferioredurante tuttiglianni’90rispettoaquellirinvenutinelrestod’Italia(Graf.2).

16T.Last,Whoisthe‘BoatMigrant’?Challengingthe Anonymity of Death by Border-Sea, in V.Moreno-Lax e E. Papastavridis, “BoatRefugees'and Migrants at Sea. A ComprehensiveApproach”,Brill,2016.

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IltrendsiinverteneglianniDuemila,soprattutto nell’ultimo decennio, incui i border deaths in Sicilia rappre-sentano laquasi totalitàdei casi ita-liani.

17RatificaedesecuzionedelTrattatodiamicizia,partenariato e cooperazione tra la Repubblica

Questodato sipuò constatareanchenel grafico 3, che visualizza l’anda-mentodellemortiallefrontiereesclu-sivamenteinSiciliaequindiilsuoin-cremento negli anni duemila seppurconfluttuazionidiannoinanno.

italiana e la Grande Giamahiria araba libicapopolare socialista, fattoaBengasi il30agosto

I duedecennipresi in esame (1990-1999 e 2000-2010), riportano unaspetto profondamente trasformatoper quanto concerne la mortalitàdellarottadelMediterraneacentrale(Graf.4).Notiamo una riduzione del numerodei decessi nel 2004 e di nuovo nel2010.Lecausediciòpossonoessereattribuitealmancatorinvenimentodicadavereo all’effettiva riduzionedelflusso di migranti. Quest’ultima ipo-tesi sembra la più plausibile perquanto concerne il 2010, a seguitodellaratificadelTrattatodiamicizia,partenariato e cooperazione tra l’Ita-lia e la Libia17e le sue conseguenzesull’immigrazioneviamareinItalia.Ilnettoincrementodel2013(datopre-sente in tutti i graficimostrati) è daattribuirealnaufragiodiLampedusadel3ed11ottobre,ilquale–pervia

2008, Parlamento della Repubblica Italiana, 6febbraio2009.

Graf.2-Percentualedeidecessidal1990al2013–ItaliaeSicilia

55

1 1 2 1

17

11 4 8 786734

75231563714 5

4631417

0% 20% 40% 60% 80%

100% Num

erodecessi

Anno

n.decessiBancadatidellemortiaiconfini-meridionalidell’UE-ITALIA

n.decessiBancadatidellemortiaiconfini-meridionalidell’UE-SICILIA

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

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della prossimità all’Isola e dellagrande attenzione che l’evento haperciò ricevuto a livello nazionale einternazionale–hafattoscattareunamassicciaoperazionedirecuperodeicorpi, decretatadaMinisterodell’in-terno ed eseguita dalla Guardia co-stiera,dapprimadallasuperficieepoi

18 Un tale intervento massiccio nel recupero eanalisi dei corpi dei migranti sarà eguagliatosoltanto nel caso del recupero del barconeinabissatosiil18aprile2015.

dal fondo del mare. Un’operazioneistituzionaledirecuperodellevittimesucosìvastascalaassumeicaratteridell’eccezionalità per quanto ri-guarda i casi di migranti morti inmare18. Come è stato notato, infatti,sono solo pochi i corpi recuperati,

19 È stata esclusa dalla ricerca la costa a Norddella Sicilia del Mar Tirreno in quanto pocoprobabilenellarottadeimigranti.20InconformitàconilD.P.R.285/1990.

mentre ben più numerosi sono i di-spersi.Icorpideiborderdeathssonoquindidistribuitinelleprovinciecostieresi-ciliane 19 (Tav. 1). La responsabilitàdellasepolturadeiborderdeathsèdelComunenelcuiterritorioèrinvenutoilcadavere20.Conilpassaredeltempo

Graf.3-Andamentodeiborderdeathsdal1990al2013-Sicilia

0

100

200

300

400

Num

erodeceduti

Anno

n.decessiBancadatidellemortiaiconfini-meridionalidell’UE-SICILIA

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

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però e l’aumentare del numero deidecessi,icimitericostierihannoesau-rito la disponibilità di spazio per leinumazioni dei migranti e quindi èstato necessario richiedere ad altriComuni e Province di farsi caricodelle sepolture. A secondo della di-sponibilitàdispazio,icorpisonostati

21Sulla sepolturadeibortherdeaths inSicilia sirimandaaV.Zagaria,GraveSituations.Thebio-

trasportatineicimiteripiùvicinienu-merosi border deaths sono stati se-polti nei comuni dell’entroterra sici-liano.Questocreaunastratificazionepercuiiprimiborderdeathssonoinu-matinelcimiterodelComunecostieroin cui è avvenuto il decesso,mentre

politicsandmemoryofthetombsofunknownmi-grants in the Agrigento province, tesi dimaster

gli ultimi sono dislocati in vari Co-muni.Ciòèavvenutoprincipalmentenella Provincia di Agrigento (in cuisonoannotatiil77,5%deidecessiinSiciliatrail1990edil2013)21.Ma se finora è stato esposto un ri-tratto geografico delle morti delle

completatanel2011pressolaLondonSchoolofEconomicsandPoliticalScience.

Graf.4-Borderdeathsduranteilperiodo1990-1999/2000-2009-Sicilia

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

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frontiere,latavola2fornisceunqua-drod’insiemedellapopolazioneregi-stratanellabancadatiedafferenteaicadaveri rinvenuti inSicilia, ordinatiper sesso, origine, età e causa dellamorte.

22Spessoidocumentiutilizzatinell’indaginenonriportavano il sesso del defunto ma questo èstatodedottodalnomeproprioodall’appellativoutilizzato per catalogare il cadavere (es.“Clandestino”,“Sconosciuto”).

Gran parte dei border deaths regi-stratiinSicilia(il76,3%)sonouomi-ni22.L’origineaccertatapiùfrequenteèlaregionesubsahariana(il55,8%)seguita da quella nordafricana (il16,8%) 23 . Eppure il dato che saltaall’occhioècertamentel’altonumerodeicasi,ben202(parial23%),incui

23 Essendo il dato siciliano compreso in quelloitaliano,sièsceltodimanteneretra lepossibilioriginiilvalore“balcano”.24 Né gli Atti di Morte né i Nulla Osta allaSepoltura usano riportare la causa di morte.

l’origine non è stata ipotizzata. Lamortealle frontiere colpiscepiù fre-quentementegiovaniadultitrai20ei29annidietà(il55,1%).Lacausadimorte,oveèstatopossibileaccertarladaidocumentipubblici24,èilsoffoca-mentoperannegamento.

QuestaèstatarintracciatanegliAllegatiagliAttidiMorteeneirefertideimedicilegali,oveèstatopossibileconsultarli.

Tav.1-LuoghidiregistrazionedeiborderdeathsinSiciliaperanno,dal1990al2013

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

1 - - - 1 - 16 1 1 4 1 1 52 28 2 7 22 35 33 6 2 34 29 396- - - - - - - - - - - - - - - 11 1 - - 3 - - - -- 1 1 - - - - - - - - - - - - - - - 1 1 1 - - 51 - - - - - - - - - - - - - - - - 1 - 1 - - - -- - - - - - - - 1 - - 1 - 1 - - - 1 - - 1 - - 1- - - 1 - - - - 1 1 3 1 12 1 2 32 2 1 - 1 - 2 - 13- 3 - - - - 1 2 1 1 - 1 - - 2 2 3 16 1 - 1 1 - 23 1 - - 1 1 - 8 - 2 3 4 3 4 1 - 3 2 2 2 - 9 2 -

SiracusaTrapani

Caltanissetta

MessinaPalermoRagusa

Agrigento

Catania

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

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SebbenelaBancadatiabbiailpregiodi riportarci a considerare i borderdeathscomepersoneconcaratteristi-che peculiari e degne di essere sog-gette a studi statistici, ha però il di-fetto di riferirci un numero troppobasso di deceduti rispetto alle stimefattedaimediaeONG.L’appellofattodai ricercatori per la costituzione diunOsservatorioeuropeosullamortedeimigranti25nonèstatoancorare-cepitodall’autoritàedi conseguenzalaBancadatisifermaal2013.Eppure l’indagine condotta dall’Uni-versitàolandesehamessoinlucenonsoltantoildatoriguardanteidecedutiinsé,maanchelemodalitàdigestionediquestofenomeno.Peresempiosiconstatache,inSicilia,inben677casi lavittimadelle fron-tierenonèstataidentificata.Pertantoiltassod’identificazioneinSiciliadal

25T. Last, T. Spijkerboer e O. Ulusoy, La bancadati “Deaths at the Borders”, in

«InTrasformazione:RivistadiStoriadelleIdee»,5(1)2016,pag.48.

1990 al 2013 è del 21,9%, ovvero ilpiùbassod’Europa, lacuimediaela-boratadalDeathatbordersdatabaseèdel65%.Il grafico 5 mostra come il tassod’identificazione in Sicilia cambi diannoinannoeseguainlineadimas-simailtrenddelnumerodeideceduti,percuiverrebbedasupporrecheconl’aumentare del numero dei decessipossanoaumentareancheledifficoltàd’identificazione.Ciòsarebbeconfer-matodaldeclinoneltassodiidentifi-cazione a partire dal 2000 (Graf. 6).VaprecisatoperòcheinItaliailritro-vamentodiuncadaverenonidentifi-cato innesca una serie di procedureche coinvolgono diverse autorità eproduconounaconsiderevolemoledidocumenti.Tuttavia,oltrealleproce-dureufficialiapplicabilisututtoilter-

Tav.2 -Caratteristiche deiborderdeathsdal1990al2013-SiciliaVariabili Numero PercentualedeltotaleSessomaschi 662 76,35524798femmine 159 18,33910035sconosciuti 42 4,84429066Originenordafrica 146 16,83967705subsahara 484 55,82468281mediooriente 24 2,76816609asia 11 1,26874279balcani 0 0,00000000sconosciuti 202 23,29873126Etàminoredi10 20 2,30680507da10a19 66 7,61245675da20a29 461 53,17185698da30a39 135 15,57093426da40a49 23 2,65282584da50eoltre 6 0,69204152sconosciuti 156 17,99307958Causadellamorteannegamento 541 62,39907728disidratazione 18 2,07612457arrestocardiorespiratorio 3 0,34602076ipotermia 3 0,34602076ferite 0 0,00000000soffocamento 5 0,57670127sconosciuta 297 34,25605536

Fonte:Elaborazionedawww.border-deaths.org

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ritorio nazionale si aggiungonoulte-riori pratiche che possono variare asecondadellaRegione,delComuneoaddiritturadegliusilocali26,lasciando

26A.Tapella,G.MirtoeT.Last,“Deathatborders.From institutional careless to Private Concern.ResearchnotefromItalie”,in«InTrasformazione:

ilprocessodiidentificazionealcasooallesolecapacitàecompetenzedelleautorità locali.Perspiegareciòcom-pariamoiltassod’identificazionedei

RivistadiStoriadelleIdee»,5(1),2016,pp.57-64.

borderdeathsconlealtreRegioniita-lianeenotiamocosìche,adesempio,inPugliaquestoèparial73%(benaldisopradellamediaeuropea).Aspie-gare questa differenza Tamara Lastprecisa che è più facile che vengaidentificatochiprovienedapaesivi-cino all’Europa. Pertanto, essendo laPugliametaprivilegiatadell’immigra-zionebalcanicaèplausibilechel’altotasso d’identificazione della Regionesia dovuto non tanto alle procedureparticolari adottate dalle autoritàlocali,bensìdall’originedeimigranti.Aconfermadiciò,laLastriportachein Italia il tasso d’identificazione deiborder deaths di origine balcanica èdel96,2%.Per ragionamento inverso,possiamoconstatarechechivienedaiPaesilon-tani dall’Europa sia più difficile da

Graf.5-Trenddeltassod’identificazionedeiborderdeathsdal1990al2013-Sicilia

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

3 2 0 0 2 1 7 2 1 5 4 447 29

438

15 35 35 7 235 26

372

050100150200250300350400

NumerodimortinonidentificatiinSicilia

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identificare. Ad esempio, il tassod’identificazione deimigranti di ori-gine sub-sahariana è del 12,3%, rin-venutiperlaquasiesclusivitàinSici-lia.Eppure,sulsolcodellaricercatricedell’UniversitàVrijediAmsterdam,cisoffermiamo a ragionare su come ildiverso tassod’identificazionepossarifletterenontantoledifferenzetraiPaesidiorigine,ma sul luogodel ri-trovamento e come siano portateavantileindaginirelativeall’identifi-cazioneegestionedeicorpi.Pertanto notiamo (Tav. 3) un fortesquilibrio nel tasso d’identificazionenella stessaSicilia, chevariadaPro-vinciaaProvincia. Il tassod’identifi-cazionenondipendedalnumerodeidecessiaccorso,inquanto,peresem-pio,laProvinciadiMessinaconsolo3borderdeaths, tra il1990edil2013,fa scandalo con il suo 0% di tassod’identificazione(Graf.6).

Graf.6-%d’identificazioneperProvinciadal1990al2013-Sicilia

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

Tav.3-Percentualed’identificazioneperProvinciadal1990al2013-Sicilia

1990-2013

38

600 10%47%70%0%

100%56%

Trapani

Identified Notidentified %ofidentified687706412533 18

123203

68%65%

AgrigentoCaltanissettaCataniaMessinaPalermoRagusaSiracusa

Provincia

Fonte:Elaborazionedawww.borderdeaths.org

10% 47%

70%

0%

100% 56% 68% 65%

0% 20% 40% 60% 80%

100%

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Come spiegare allora il bassissimotassod’identificazionedellaProvinciadiAgrigento(il10%)?Unaipotesipo-trebbe essere che le località in cuisono rinvenuti principalmente ibor-derdeathssonopiccoliComuni,isolatiedifficilidaraggiungere.Adesempio,quellodiLampedusaeLinosaèstatoteatro del più alto flusso dimorti intutta Europa. Le infrastrutture delleisolesisonotrovateinadeguateadac-cogliereuncosìaltonumerodidece-duti.Difattil’Isolanonsièancorado-tatadiunmedicolegale27,diunasalasettoria, nédi un luogo idoneodoveconservare i campioni biologiciestrattidaicorpi.Viceversa, l’alto tasso d’identifica-zioneaPalermoeCataniapuòessere

27Lamaggior parte delle ispezioni cadavericheeffettuate sull’Isola sono state effettuate daiginecologi locali o da medici provenientidall’entroterra siciliano, non semprespecializzatineldeterminarelacausedimorte.

spiegatodal fatto che sianopresentiincittàilDipartimentodimedicinale-galedell’ospedalePoliclinico,espertidi biologia forense sia all’Universitàche tra la Polizia28ed infrastruttureidonee alla conservazione dei cam-pioniprelevati.Eppure, lasituazioneodierna(Tav.4)mostraancheinque-ste città un elevatissimo numero dicorpinonidentificati.Idatisonodedottidall’ultimapubbli-cazione semestrale 29 dell’Ufficiostraordinario per le persone scom-parse30,chedal2007-annodiistitu-zione-compilaepubblicasemestral-menteunalistadicorpierestiumaninon identificati, la cui gran maggio-ranzasipensaesseremigranti31.Pur-

28Il Gabinetto di Polizia scientifica di Palermo,per esempio, può vantare biologi forensiformatosi nelle procedure DVI (Disaster VictimIdentification) mentre ad Agrigento la sezionescientifica è composta soltanto da agenti dipolizia.

troppo la listanonsi riferisceunica-mente ai migranti, non include unadifferenziazione tra gli identificati enon,percuinonèpossibilededurrela

29Datiaggiornatial18novembre2016.30D.P.R.31/07/2007.31 http://www.interno.gov.it/it/ministero/commissario-straordinario-governo-persone-scomparse.

Tav.4-Numerodicorpinoniden-tificatiperProvincia-Sicilia

Provincia Mare Altro Totale

Agrigento 548 0 548Caltanissetta 6 2 8Catania 754 8 762Enna 0 1 1Messina 20 8 28Palermo 90 6 96Ragusa 60 9 69Siracusa 74 1 75Trapani 25 2 27Totale 1.577 37 1.614

Fonte:Ufficiostraordinarioperlepersonescomparse

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percentuale tra leduecategorie.No-nostantequestecarenze,idatichesideducono dalla tavola sono allar-manti e descrivono una situazionesensibilmente peggiorata rispetto al2013.Ciòsispiega,inparte,conilno-tevole aumento, rispetto agli anniprecedenti,delnumerosiadicoloroiquali tentano la traversata, sia deimortiedeidispersi32.Perquantocon-cerneCatania,peresempio,ilnumeroèaumentatodiben759corpiinsoli3anni,754deiqualisonolevittimedelnaufragiodel18aprile2015.Piuttosto che una situazione infra-strutturaleparrebbequindichel’altotassodicorpinonidentificatidipendadaunaquestionestrutturale.Questo

32 IOM, Missing Migrants Project, inhttp://missingmigrants.iom.int/(ultimo accesso10dicembre2016).33http://www.mediterraneanmissing.eu/.34 Le Procure interessate sono quelle nel cuiterritorio circondariale è avvenuto il

dato risulta dalla ricercaMediterra-neanMissing33,condottainSicilia,trailsettembre2015ednovembre2016,in coordinazione tra l’Università diYork, la City University di Londra el’IOM.Sonostatecondotte28intervi-ste semi strutturate con rappresen-tantidientilocalieistituzioninazio-nali, conorganizzazionidella societàcivileeconsingoliindividui.Aqueste,sonostatiaffiancatinumerosisopral-luoghiduranteglisbarchi,salesetto-rie, archivi, uffici amministrativi, fu-neraliecimiteri.Ilrisultatodiquestostudioèstatalacarenzadiunaproce-dura univoca e coordinata voltaall’identificazione delle vittime dellefrontiere.

ritrovamento del cadavere; le ProcureDistrettuali Antimafia nei casi in cui siaipotizzato l’associazione criminaleinternazionale finalizzata al traffico di essereumani.

Ilprimodatochevieneriscontratoèl’assenza dell’obbligo di tentared’identificare. IProcuratoridellaRe-pubblicaegliagentidiPoliziagiudi-ziaria, responsabili delle indagini 34 ,hannoespressopiùepiùvolteilloromandatodiperseguiregliautoridiunreato,inquestocasoilreatodiprocu-ratonaufragiooassociazioneadelin-quere finalizzata al traffico di esseriumani 35 , piuttosto che l’identifica-zionedellevittime, iborderdeaths36.InlineaconilCodicediProceduraPe-nale, l’identificazione è perseguita“ovesiapossibile”37edinteressaindi-rettamentelaProcurainquanto,ase-guitodi questa, la famiglia del dece-duto può essere coinvolta nel pro-cessocomepartecivile38erichiedere

35Art.416delC.P.P.,cherimandaD.P.R.286del1998,ovveroilTestoUnicosulleimmigrazioni.36Peresempio:http://www.repubblica.it.37Art.347-357C.P.P.38Art.76C.P.P.

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quindi un risarcimento per la per-dita39. Ciò creaunadiscriminazionetraqueicasiincuisiastato“possibile”identificare lavittimaenon,manonundovereperleProcureche,tral’al-tro, non possono giustificare allaCorte dei Conti le spese per le inda-gini.Questesonolasciatealladiscre-zioneesensibilitàdichilesvolge.Al-cuneProcurenegliannisisonodotatediungruppodimagistratiespertinelcontrasto all’immigrazione clande-stina e nei casi di riconoscimento(comequellediPalermo,Trapani,Si-racusa e Catania) oppure sono staticostituitideigruppiinterforzetrava-rie agenzie. Eppure il compitodell’identificaredellevittimedipendedalla volontà di portarlo a termine.Cosìpuòavvenire,comenelcasodel

39Art.74C.P.P.40INullaOstasonostatiemessieccezionalmentedalla cooperativa di pompe funebri SISIFO di

naufragiodel24agosto2014icuisu-perstitiapprodaronoaSiracusa,cheilProcuratore della Repubblica decidadi affidare le procedure d’identifica-zioneadunufficiospecifico, ilGICICdellaProcura,oadunispettoredipo-lizia, l’agente AngeloMilazzo. Questiharintracciatotramitesocialnetwork(specialmente Facebook) i familiaridelle vittime edha fornito loro assi-stenza, identificando così 22 vittimesu24.Viceversasipuòverificareilri-fiuto ad ogni coinvolgimento con lagestione dei deceduti, come è avve-nuto nel caso del famoso naufragiodel3ottobre2013,incuilaProcuradiAgrigento ha perfino negato l’emis-sionedeinullaostaallasepolturaperle 364 vittime 40 . Manca quindi unaprocedura uniforme seguita da tuttigli attori e ciò creaancoraunavolta

Catania. Purtroppo, tale mancanza non haconsentito neanche la redazione degli Atti di

una disparità di gestione dei casi.Questo si riflette anche sui dati rac-coltieleanalisifattesuicorpirinve-nuti. Per esempio, la maggior partedeiprelieviematicieffettuatisuicorpidel naufragiodelmarzo2011vicinol’Isola di Lampione, Lampedusa,erano inutilizzabili in quanto prele-vatioconservatiinmanieranonido-nea. Al contrario, il coinvolgimentodel Laboratorio di antropologia eodontologiaforensedell’UniversitàdiMilano (Labanof)nel casodelleana-lisisuicorpidel18aprile2015,edellasezioneDVIdellaPoliziascientificadiPalermosuicorpideinaufragidel3edell’11 ottobre 2013, hanno assicu-rato elevati standard di raccolta econservazionedeicampionibiologiciprelevati.

Morte, con drammatiche conseguenzeburocraticheedereditarieperifamiliari.

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Un’ulterioregrandecarenzanellage-stioneedidentificazionedeicorpiri-sultadalladifficoltànelcontattarelefamigliedeideceduti.Perogni cada-vere non identificato infatti, esisteunafamigliaignaraseilpropriocarosiavivoomorto.Talesituazionevienedefinita“luttoambiguo”eportagraviconseguenze psicologiche e socialiperchilovive41.Includerelefamiglienelprocessodi identificazionesigni-ficariconoscereillororuoloinquestetragedie,cosìcomefacilitareillavorodegli esperti che tentano di compa-raredatianteepost-mortem.Lapro-ceduraperentrareincontattoconle

41AA.VV.,‘Likeapartofapuzzlewhichismissing’:Theimpactonfamiliesofarelativemissinginmi-grationacrosstheMediterranean,MediterraneanMissingProject,York,2016;maancheS.Robins,Familiesofthemissing,Routledge,2013.42 Si è distinto così l’operato dell’associazioneBorderLineEurope,associazionechepiùdialtrehacontribuitoacreareuncanaledicollegamentotraistituzioniitalianeefamiglie.

famiglie utilizzata dalle autorità ita-liane si appoggia al canale diploma-tico. Questo è spesso compromessodallamancatacollaborazioneol’osti-lità del Paese di origine. Si pensi aiPaesi come l’Eritrea in cui emigrarecostituiscereato,percuiiparentideidispersi potrebbero temere gravi ri-torsioni. Nel caso delle vittime dellastragedel3ottobre,diprevalenzaeri-trea,questadifficoltàèstataaggiratadall’egregio lavoro effettuatodame-diatori culturali che in Sicilia hannocostituito un tramite tra le autoritàitalianeelefamiglieinmadrepatria42.Sebbene la legge internazionale suidirittiumanistabiliscaperglistati il

43S.Grant.,InternationalHumanRightsLaw:TheObligationsofStates,MediterraneanMissingPro-ject,York,2016.44Dal2013l’UfficioèdirettodalPrefettoVittorioPiscitelli.45 Il primo protocollo è stato stipulato il 30ottobre 2014, relativo alle tragedie diLampedusadell’annoprima, con l’Università diMilano – di cui il Laboratorio Labanof – e il

doveredi identificare idecedutiedirispettare i diritti delle famiglie deimigrantidispersi43,tuttociòstentaadessererecepitodalleautoritàitaliane.Unosforzoinquestadirezionevienefatto dal già citato CommissariostraordinariodelGovernoperleper-sone scomparse 44 , coinvolto, nellospecifico,intrenaufragiampiamentetrattatidaimedia:gliepisodidel3edell’11ottobre2013edilcasodel18aprile2015.L’ufficiodelCommissarioha formulato diversi Protocolli d’in-tesa45conlineeguidapergestireide-cessi.Questidocumentihannoinstau-

Dipartimento delle Libertà Civili del Ministerodell’interno.Un secondoprotocollo risale al 23giugno2015,inmeritoalnaufragiodel18aprile2015, destinato non solo a coordinarel’identificazione delle vittime ma anche ilrecupero del barcone, effettuato dalla MarinaMilitare e la compagnia COMSUBIN. Il terzo,firmato con il Ministero dell’istruzione il 31marzo 2016, regola il coinvolgimento delle

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ratoediffuso lacooperazione fraal-cuni degli attori centrali nel campodell’identificazione.MalgradoiProto-collinonsianovincolanti,questirap-presentano degli esempi di buonepratiche che possono influenzare al-tre prassi d’identificazione. Comun-que, vale la pena notare che i datiante-mortem finora sono stati rice-vutisolodaunaminoranzadiparentidelle persone morte in questi nau-fragi, cosa che dimostra la difficoltànel raggiungere le famiglie. Stabi-lendodellelineeguidaecoordinandoleoperazioni, l’ufficiodelCommissa-riostraordinariohacominciatoacol-mare i vuoti lasciati dalle politichedelloStatoedallanormativa,maperessere considerato idoneo, il lavoroandrebbeestesoatuttiicasidirinve-nimentocadavere.

università italiane nell’identificazione dellevittimedell’aprile2015.

Èunacomplessasfidaumanitariacherichiedeunarispostaesaurienteeco-stante. Affrontare tematiche centralicomelaraccoltasistematicadidatielalorogestione,iltrasportoelasepol-turadellesalme,iservizidiinterpre-tariatoe il sostegnopsicologico,cosìcomeicontattiefficaciconlefamiglie,richiedono finanziamenti adeguati.Comesfidaeuropeaèopportunochelasolidarietàfralenazionidell’Uein-cludaaiutifinanziariperitentatividiidentificazionedeimigrantideceduti.Pertanto ci uniamo ai ricercatoriolandesinell’appelloperunOsserva-torio europeo sulla morte dei mi-grantiesullanecessitàdiunmaggioresforzocongiuntodelloStatoitalianoedell’Ue.

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LATUTELADEIMINORISTRANIERINONACCOMPAGNATI

diTeresaConsolieDeborahDeFelice(*)

(ProfessoreassociatodiSociologiadeldiritto;RicercatricediSociologiadeldirittoDipartimentodiScienzePoliticheeSociali–UniversitàdegliStudidiCatania)

(*)Laparte1èdaattribuireaD.DeFelice,laparte2aT.Consoli.

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1. La dimensione giuridico-normativadellatutelaLa tutela deiminori stranieri non ac-compagnati è prevista in tutti i docu-menti e le linee guida che trattano iltema dell’accoglienza dei children onthemove,maèoggettodiunadiscipli-na disarticolata e frammentata e dicompetenze concorrenti sul territorioitaliano.Iltemasièpostoinmodosignificativoa partire dalla fine degli anni ’90 delsecolo scorso e dall’inizio degli anni2000, quando il flusso di arrivo cre-scente non programmato e non go-vernato di minorenni “soli”, cioè nonaccompagnati dai genitori, da parentidiprossimitàodaaltriadulti respon-sabili della tutela giuridica, assumemisuraconsistente.Sul piano giuridico, i minorenni stra-nierisoli,alparidiquelliitaliani,sonoportatori di diritti soggettivi e ciòcomporta che, in assenza di figure

idonee a garantire loro tali diritti, sialo Stato a dover provvedere alla loroprotezione,attraverso formediazioniamministrativeogiudiziarie.La condizione dei minori stranieri“non accompagnati” è stata pertantoassimilata a quella deiminori italianiinstatodiabbandono;diconseguenza,gli strumenti giuridici di tutela previ-stipergli italianisonostatiestesian-che a loro. Questo primo passaggio,centrale,hadeterminatolasostanzialeattribuzione agli Enti locali della re-sponsabilitàdeiprocessidiaccoglien-za e dei programmi di integrazioneper questi minori, assegnandogli unruolostrategicolungotuttoilpercorsodipresaincarico.Il sistemadi tutelasisitua,di fatto,almargine tradueoppostenormative: iprincipi di protezione e di assistenzaall’infanzia e la normativasull’immigrazioneorientatasoprattut-to dai principi del controllo dei flussi

in entrata (Testo Unicosull’immigrazione del 98 e decreti dimodifica, l'art. 25 della Bossi-Fini del2002elalegge94del2009Pacchettosicurezza). Questo sistema, inizial-menteregolamentatoinambitogiudi-ziario civile da una serie di istituti edallalegge184/1983(“Dirittodelmi-noreadunafamiglia”,art.37-bis-“Alminore straniero che si trova nelloStato in situazione di abbandono, siapplica la legge italiana inmateria diadozione, di affidamento e di provve-dimenti necessari in caso di urgenza)e in ambito amministrativo da alcunidispositivi di legge e dal parere delConsiglio di Stato 2938/1995 del 29gennaio 1998 “Oneri delle rette di ri-coverodeiminori stranieri”, viene in-tegratodaalcunenormeorientatealla(e dalla) specificità della condizionedei minorenni stranieri soli. Si trattain particolare della non espellibilitàdel minore (sancita nell’art. 19, com-

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ma 2 lettera a del Testo Unico) ed ilconseguente diritto all’attribuzione diunpermessodisoggiornochenerego-larizzi la presenza sul territorio;dell’istituto del rimpatrio assistito e,anche, della nascita di un organo in-terministeriale e di controllo quale ilComitato Minori Stranieri;quest’ultimo, istituitodall’art.33D.lgs.286/1998 del T.U. Immigrazione concompitidefinitidalDPCM535/1999,èstato soppressonel 2012 e le compe-tenze trasferiteallaDirezionegenera-le dell’immigrazione e delle politichediintegrazionedelMinisterodellavo-roedellepolitichesociali1.1L’art.12,comma20,delD.L.n.95/2012,con-vertito con modificazioni nella l. n. 135/2012,ha previsto che «a decorrere dalla data di sca-denzadegliorganismicollegialioperantipressolepubblicheamministrazioni, inregimedipro-roga ai sensi dell'articolo68, comma2, del de-creto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,conmodificazioni,dalla legge6agosto2008,n.133,leattivitàsvoltedagliorganismistessisonodefinitivamente trasferite ai competenti ufficidelle amministrazioni nell'ambito delle quali

L’ampliamento del sistema di tutelaavviene a seguito della ratifica nel1991 dell’Italia della ConvenzioneONU sui diritti dell’infanzia (CRC –ratificataconleggen.176del27mag-gio 1991), che aveva introdottonell’ordinamento giuridico italiano ilpieno riconoscimento della specificitàdella condizioneminorile e fatto pro-prio ilprincipiopercui l’interessesu-perioredelminoredebba essere con-siderato preminente2, e della Risolu-zione del Consiglio dell’Unione euro-

operano». Ciò ha comportato il trasferimentodelle funzioni svolte dal Comitato per i minoristranieri alla Direzione generaledell’immigrazione e delle politiche di integra-zione delMinistero del lavoro e delle politichesociali.2 Sul piano internazionale, i principali accordichedisciplinano l'ingressoe lapermanenzadeiminori stranieri precedenti alla suddetta Con-venzionesonolaConvenzionedell'Ajasullapro-tezionedeiminoridel5ottobre1961,resaese-cutiva nel nostro paese con la legge n. 742/80ed entrata in vigore nel 1995; la Convenzioneeuropea relativa al rimpatriodeiminori, stipu-lataall'Ajail28maggio1970.

pea 26 giugno 1997 sui minori nonaccompagnati, cittadini di paesi terzi(97/C 221/03) laddove stabiliva difornirgli,ilpiùrapidamentepossibile,la necessaria rappresentanza tramite– anche - una tutela legale (all’art. 3,co.4).Entro questo scenario, negli ultimiquindici anni il numero dei minoripresi in carico dagli Enti locali è cre-sciutoinmodoconsiderevole.Inalcu-niterritori,conspecifichecaratteristi-che strutturali come la Sicilia, ciò harappresentato per le amministrazioniunavocedispesaallimitedellasoste-nibilità, nonché una serie di difficoltàlegate alla gestione e almonitoraggiodeimeccanismidi tutelaattivati. Inol-tre, contestualmente è cresciuto ilnumero di minori richiedenti asilo,elemento che ha contribuito a rinno-vare l’importanza di un dibattito suimodipossibiliperindividuaresoggettiefunzionidellatutelaechehasolleci-

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tato l’intervento della Commissioneeuropea.Nel meccanismo di tutela rientral’istituzione,nel2011 con la l. n. 112,dell’Autorità Garante Nazionale perl’Infanziael’Adolescenza,acuicompe-te, tra l’altro, il monitoraggiosull’applicazionedellaCRCedeglialtristandarddiprotezionedell’infanzia.La Sicilia, dopo quattro anni dall'ap-provazionedellaleggeistitutiva(leggeregionale 47 dell’agosto 2012), a finenovembrehanominato ilGaranteperl'Infanzia e l’Adolescenza della Regio-ne3.Come anticipato, la Commissione eu-ropeahainviatoall’Italiaunaletteradicostituzione in mora (procedura n.2014/2171) relativa alla tutela deiminori non accompagnati richiedentiasilo contestando la violazione di ob-3Si trattadiLuigiBordonaro,professorediSto-ria e Filosofia fino al 2011 e giudice onorariopresso ilTribunaleper iminorennidiCaltanis-setta.

blighi imposti dal diritto dell’Ue, pre-visti dalle direttive 2005/85/CE (di-rettiva “procedure”), 2003/9/CE (di-rettiva “accoglienza”), 2004/83/CE(direttiva “qualifiche”), e dal regola-mento n. 343/2003 (regolamento“Dublino”,recanteicriterididetermi-nazione dello Stato membro compe-tente per l’esame di una domanda diasilo, successivamente abrogato dalregolamento(Ue)n.604/2013).La Commissione, pur riconoscendoalla legislazione nazionale italiana unalto grado di protezione dei minorinon accompagnati, ha sollevato unaserie di rilievi: a) i ritardi che nellapratica interverrebbero nei meccani-smi di accesso alle procedure di asilolegati ai lunghi tempi di attesa per lanomina di tutori (art. 17, paragrafo 1della direttiva “procedure”, e dell’art.19, paragrafo 1, della direttiva “acco-glienza”, in combinato disposto con ilprincipio consolidato secondo cui le

procedureperl’eserciziodeidirittiga-rantitidaldirittodell’Uedevonoesse-refacilmenteaccessibili);b)lanominadello stesso tutore per un numero diminorichespessorisultaessere trop-poelevato;c)l’assenzadidisposizionigiuridicheatteaprecisarechei tutorilegali debbano essere formati e deb-bano possedere un’apposita compe-tenza inmateriadi asilo (sottolinean-do in particolare: che l’art. 19, para-grafo 4 della direttiva “accoglienza”disponeche lepersonechesioccupa-no debbano possedere una specificaformazioneinmeritoalleesigenzede-glistessi;chel’art.17,paragrafo1del-la direttiva “procedure” invita allanomina di tutori in grado di fornireun’adeguata assistenza individuale einformazioni sulla procedura di asilo;d) non sembrano esserci sistemi dicontrollosulmodoincuiitutorilegaliagisconoesvolgonoilloromandato.

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Il nostro paese ha risposto sul pianogiuridicoinparticolareconledisposi-zionicontenutenegliartt.18e19delD.lgs.142/2015.Daultimo,il3marzoscorso,laConfe-renza delle Regioni e delle Provinceautonome ha approvato ilProtocolloper l'identificazione e per l'accerta-mentoolisticomultidisciplinaredell'e-tà dei minori non accompagnati(16/30/CR09/C7-C15). Un documen-to che aggiorna un precedente proto-collo con l’obiettivo di garantire il ri-spetto dei diritti dei minori stranierichearrivanosoliinItaliaquandoven-gano erroneamente identificati comemaggiorenniequindiprivatidellemi-surediprotezioneallequalihannodi-ritto(ancheinrelazioneallequestionidell’imputabilità e riguardo alla com-petenza degli organi giudiziari edamministrativi, poiché se il ragazzo èinfradiciottenne al momento dellacommissionedel reato la competenza

è del Tribunale per iminorenni e delDipartimentoperlagiustiziaminorile,altrimenti èdelTribunaleordinario edel Dipartimento dell'amministrazio-nepenitenziaria).Lamancanzadiunachiara sequenza condivisa tra diversisoggetti istituzionali ha determinatouna eccessiva variabilità di compor-tamenti assunti dalle varie istituzioninel territorio nazionale producendouna serie di criticità inmateria di ac-certamentodell'etàanagrafica, invio-lazionedeidirittidelminore.2.IlruolodeltutoreAl minorenne straniero che “si trovaperqualsiasicausanelterritoriodellostatoprivodi assistenzae rappresen-tanza da parte dei genitori o di altriadultiperluilegalmenteresponsabili”(DPCM535/99)viene,quindi, ricono-sciutoildirittoadunarappresentanzalegale, l’apertura della tutela e la no-minadiuntutore.Sulterritorioitalia-

no si rilevanodueprincipali formeditutela,quellaesercitatadalprivatocit-tadino che, volontariamente, si rendedisponibileadagireinqualitàdituto-re e quella esercitata da un soggettoistituzionale che può essere una per-sonafisicaogiuridica4.Inordineaipo-teri di iniziativa a tutela e protezionedi questa categoria di minori si regi-strano pertanto, diverse possibilità diintervento5. Abitualmente, la nominadel tutore rientra tra le competenzedelGiudiceTutelareche,“appenaavu-ta notizia del fatto da cui derival’apertura della tutela, procede allanomina…”ex.art,343ess.cc.delCodi-

4 Cfr. M. Giovannetti (a cura di), VI RapportoANCI-Cittalia, I Comuni e le Politiche di Acco-glienza dei Minori Stranieri Non accompagnati,2016.5 Cfr. intervento Presidente TM Catania F. Pri-cocosu“StrumentidiTuteladeiMinoristranie-ri”presentatonelCorsoperTutoriorganizzatodal Comune di Catania, Prefettura di Catania,Ordine avvocati, Università degli studi di Cata-nianel2011e2012.

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ce Civile. La nomina è disposta, però,anche dal Tribunale per i Minorenniladdove il minore sia considerato “incondizioni di abbandono” ex. art. 37bisdellalegge184/83eart.10c.3del-lalegge149/2001.Sul territorio siciliano si registranoentrambe le procedure di nomina. IlTribunaleper iMinorennideldistret-todiCorted’AppellodiCataniadacir-ca due anni dispone l’accertamentodell’abbandono, affida il minore alServizio sociale territorialmente com-petenteenominailtutoreprovvisorio.Negli altri distretti di Corte d’Appellosiciliani le procedure di nomina rica-dono tra le competenze del GiudiceTutelarepresso ilTribunaleordinarioche sovrintende alle tutele e procedeallanominadeltutore.Icriterie i tempidinominadeitutoriesprimono,quindi, leprassie ledina-miche dei Tribunali di riferimento,

nonrispondendoacriteri trasparenti,néalogicheomogenee.In molte realtà “i giudici competentialla nominadei tutori si avvalgonodipersone disponibili a svolgere questoruolo,piùomenotitolati,odipersonediloroconoscenzacheperattitudineoprofessione, reputano prossime alleproblematichedicuièportatoreilmi-norenne”6. I Tutori, di conseguenza,sononellamaggioranzadeicasiavvo-cati, personevicine ai tribunali per leragionipiùdiverseespessointestataridi un numero altissimo di tutele conevidenti difficoltà nell’effettiva “presaincarico”delminore.Lapersonaconsiderataidoneaaeser-citare il ruolo di tutore viene definitaaisensidell’art.348delc.c.“…diinec-cepibile condotta, la quale dia affida-mento di educare e istruire ilminore6Cfr.pag.19delDocumentodiproposta“Versoun sistema di Tutela dei Minorenni StranieriNon accompagnati, Autorità Garante perl’infanziael’Adolescenza,2015.

nelrispettodellesuecapacità,inclina-zioni naturali e aspirazioni” e alcunistudihannoindividuatostandardrela-tiviproprioalprofilodeltutorediMi-noristranierinonaccompagnati7.L’art.19c.6delDecr.Legsl.142/2015recita“iltutorepossiedelecompeten-zenecessarieperl’eserciziodellepro-priefunzioniesvolgeipropricompitiin conformità al principiodell’interesse superiore del minore”.Pur senza verificarne l’idoneità al tu-tore vengono, infatti, assegnate treprincipalifunzioni:a)assicurareilge-nerale benessere del minorenne e larispostaisuoibisogni;b)proteggereepromuovere il superiore interesse e,più in generale, i diritti della personaminorenne;c)esercitarelarappresen-

7 Closing a protection Gap: Core standards forguardians of separated children, finanziato dalProgramma europeo Daphne III, Defence forChildren,2011.

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tanzaecompletarelalimitatacapacitàlegaledelminorenne8.La figuradel tutoreè, evidentemente,fondamentale perché possano esserefatti valere i diritti del minore(all’educazione,allacura,allacrescita)nelleprocedureamministrativeogiu-diziarie e può contribuire a renderepossibile la permanenza in Italia o ilrimpatrioper ilricongiungimentoallafamiglia.È opportuno conclusivamente ricor-dareche,afrontediquestiprofiliediqueste responsabilità, l’eserciziodellatutelaè“gratuito”.Nonostante il riconoscimento sul pia-nointernazionaleenazionaledellari-levanza della tutela e il ruolo giocatodaltutoresiaconsideratodecisivonelpercorso di integrazione del minore,c’è ancora molta strada da fare.

8E.U.AgencyforFundamentalRights“Gardian-ship for children deprived of parental care”,Publ.OfficeoftheEuropeanUnion,2014.

L’istitutodellatutelainItalia,nellasuaformulazioneoriginaria,èdirettopre-valentemente alla gestione degli inte-ressipatrimonialidelminorenneepo-coadattoalriconoscimentodeidirittiin un processo di accompagnamentoeducativoed’integrazionesocialequalè specificatamente richiesto per i Mi-noristranierinonaccompagnati.Ilsistemadell’assegnazione,nominaesostegnodellatutelainItalianonère-golamentato inmododa garantire unpercorso formativo omogeneo per lepersone che si rendono disponibili asvolgereilruoloditutoreenonesisteancora una definizione condivisa ditutore che ne indentifichi il profilo inmanieraunivoca.L’assenza di attività sistematiche dimonitoraggio, controllo, affiancamen-toesupervisionenonché la formazio-ne omogenea dei tutori, sono oggettodiattenzionedapartedimoltiorgani-sminazionaliedinternazionali.

LaSiciliache,comeattestanoidati,siconfiguracometerritorioalcontempodiapprodo,dipassaggio,maanchedidestinazione ultima per molti minoristranieri soli offre esperienze signifi-cativeperl’analisideipercorsidalorointrapresi e costituisce un fertile ter-renodivalutazioneesperimentazionedibuoneprassi.

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AIMARGINIDELL’ACCOGLIENZA.RIFUGIATIESCLUSIDALSISTEMA

DIACCOGLIENZAUFFICIALE

diAnnalisaBusettaeDariaMendola(*)(RicercatricediDemografia;ProfessoreassociatodiStatisticasociale

DipartimentodiScienzeEconomiche,AziendalieStatistiche-UniversitàdegliStudidiPalermo)

(*)Lapremessaèfruttodellavorodientrambelericercatrici.Leparti1e2sonodaattribuireaD.Mendola,laparte3adA.Busetta.

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PremessaFonti giornalistiche e associazioniumanitarie richiamano giornalmentel’attenzionesuinumerosiinsediamentispontanei sparsi sul territorio nazio-naledovevivonodecine,avoltecenti-naia, di stranieri in condizioni digrandedisagioabitativoquandonondivera e propria indigenza. Si tratta ingran parte di richiedenti o titolari diprotezione internazionale (quindipersoneregolarmentepresentisulter-ritorionazionale)costrettiaviverepermesioaddiritturaanniininsediamentiprivi dei servizi di base e senza nes-sunaassistenza istituzionale chepuresarebbedovutainforzadellaloroposi-zionegiuridica.Non esistono statistiche ufficialisull’ammontarediquestapopolazione

1 Medici Senza Frontiere, Fuori campo. Richie-dentiasiloerifugiatiinItalia:insediamentiinfor-maliemarginalitàsociale,2016inhttp://fuori-campo.medicisenzafrontiere.it/Fuoricampo.pdf.

“ai margini dell’accoglienza” ma sap-piamo,daglioperatorisocialieumani-tari, che la sua consistenza è recente-mentecresciutaacausadellaintrodu-zione del cosiddetto “approccio hotspot” con il quale viene rilasciato unprovvedimento di respingimento cheprevedel’obbligoperlostranierodila-sciareilPaeseentrosettegiorniinbasealmerocriteriodellanazionalitàdiap-partenenza, impedendo di fatto l’ac-cessoallaproceduradiasiloedanchealsistemadiaccoglienza.1.L’indagine“Fuoricampo”L’indagine “Fuori campo. Richiedentiasilo e rifugiati in Italia: insediamentiinformali e marginalità sociale”1 , vo-lutadaMediciSenzaFrontiereItaliae

svoltaincollaborazioneconilDiparti-mento di Scienze Economiche, Azien-dalieStatistichedell’UniversitàdiPa-lermo (DSEAS), costituisce il primotentativo di quantificare la popola-zionecheviveinquestiinsediamentiedidescrivernelecondizioniabitativeedisalute.Inparticolare,lapopolazioneobiettivo dell’indagine Fuori Campo ècostituita dagli stranieri richiedenti etitolari di protezione internazionale eumanitarianoninclusinelsistemaisti-tuzionalediaccoglienzaperrichiedentiasilo (ossia non residenti in centri diprimo soccorso e assistenza, centri diprima accoglienza, centri di secondaaccoglienza–SPRAR-ostrutturediac-coglienza straordinaria attivate daiPrefetti),aventidimorainItalianelpe-riododirilevazioneinuninsediamento

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spontaneo2. Sono esclusi dalla pre-sente indagine gli insediamenti colle-gatiailavoratoriagricolistagionali.L’indagine è stata condotta nel corsodel 2015 con il duplice obiettivo di i)creareunalistaesaustivadegliinsedia-mentispontaneiesistentinelterritorionazionaleeregistrarne lecaratteristi-che,eii)mettereinlucelecondizionidivitaesocio-sanitariediquestistranieri(di quest’ultimo aspetto si dà contonellasezioneSanità).2.LecaratteristedegliinsediamentiinformaliLafasedi“mappatura”deisitihapor-tato all’identificazione di 27 insedia-menti spontanei con almeno 50 abi-tanti, situati in otto Regioni italiane

2Sonostatidefinitiaquestoscopo“insediamentispontanei”o“sitiinformali”quegliinsediamenticonalmeno50abitanticheabbianopopolazione

(Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Ve-neto,Lazio,Campania,Puglia,CalabriaeSicilia)3dicuidueterziubicatiincen-trocittà(afrontediun15%inperiferiaedun19%fuoridaicentriabitati).La maggior parte degli insediamentispontaneiècostituitadaedifici(quasiil 70%), seguono accampamentiall’aperto(15,4%)esitimisti(11,5%),infine,tendopoli(3,9%).Ciòchecolpi-sce subito degli insediamenti sono lecondizioniprecariedovuteallacarenzao assenzadelle forniture edei serviziminimi.Dallaricognizioneeffettuata,9siti risultanoaddiritturanondotatidiacquacorrente,11mancanodielettri-cità e in2non c’è acquapotabile.Ca-renze vistose anche nei servizi igie-nico-sanitari: in 12 siti mancano ledocceein6igabinetti.

prevalentedeltiposuindicato,chesianocaratte-rizzatidaformepiùomenoaccentuatediauto-gestione da parte della popolazione presente edanessunpagamentodicanonedilocazione.

Ad assistere queste persone (si stimachesianocirca7.500mache,conside-rando anche i piccoli insediamenti, siarrivi a circa 10.000) c’è il terzo set-tore:associazionidivolontariatoeOngpiùomenograndichefornisconoassi-stenzadi variogenere. Solo15 siti su27peròbeneficianodiquestiaiuti. Inparticolare in 11 insediamenti ven-gonoerogatiservizidiassistenzasani-tariaein9servizidiassistenzalegalementrepiùrarisonoiservizididistri-buzionecibo(2siti),vestiario(4siti)edialfabetizzazione(solo1sito).3. La popolazione degli insedia-mentiinformaliNegliinsediamentispontaneisonopre-senti diverse tipologie di stranieri tra

3Insediamentisimili,di20-50stranieri,sonostatisegnalatiancheinLombardia,EmiliaRo-magnaeTrentinoAltoAdige.

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cui spiccano per numerosità i richie-dentiasilo-appenaarrivati -chenontrovanopostoneicentridiaccoglienzaistituzionali, gli stranieri in transitoversoaltriPaesieuropeie i titolaridiprotezione internazionale che nonsono riusciti a completare il percorsodiinserimentosocialeanchedopoannidivitanelnostroPaese.L’indagine ha rilevato che circa dueterzideglistranieripresentinegliinse-diamentispontaneiviveinsiticonpiùdi 500 persone.Quasi lametà risiedenei grandi centri del Lazioma è rile-vantelapresenzaancheinPuglia,Pie-monteeSicilia4.Sonoprevalentementeuomini(86,3%controil13,7%didonne)etraquestiquasi un terzo non è stato accolto dacentri/progetti istituzionali (29,3%),

4APalermosiregistrauninsediamentodioltre1.000residentigestitodaassociazionidivolon-tariato.Gliedificichelocompongonosonodatiinusufruttodal Comune e risultanodotati di ser-vizi. Si è deciso di includerli nell’indagine in

mentreunapiccolissimaquota(3,3%)èstatainpiùdi2centridiaccoglienzaprimadiarrivarenelsitodiintervista.La popolazione degli insediamenti ègeneralmente multietnica, anche sespesso si osserva una concentrazionesignificativa di alcune nazionalità(Graf.1).Nei27sitiinformalipresenti

quanto ospitano sostanzialmente lo stesso tipodipopolazionedeisitiinformalicensitinelrestod’Italia e perché le modalità di ingresso e diuscitadaicentrisonomoltoflessibili.Unsitodimedie dimensioni presente a Catania è stato

sulterritorionazionale5sonoapreva-lenzadinigeriani,4aprevalenzadieri-trei e altrettanti di ghanesi e somali,mentre3sonoaprevalenzadiafghani.Ladistribuzionedeglistranieriininse-diamenti informali per periodo di ar-rivoinItaliamostracheunaquotacon-sistente(38%)èarrivatasulterritorionazionaleprimadel2011,mentresol-tantoil27,5%èarrivatadal2013inpoi(Graf.2).Tra lapopolazionedegli insediamentiinformali,arrivata inItaliadanonpiùdi tremesi, la granparte sono richie-denti asilo in attesa di accedere al si-stema di accoglienza (circa il 90%)mentrelarestantepartesonomigrantisbarcatiinItaliaeallontanatisidaicen-tri di prima accoglienza governativi

sgombratonelcorsodell’indagineenonrientradunquenei27censiti.

Graf.1-Distribuzionedei“rifugiati”pernazionalità(valoripercentuali)

AFGHANISTAN12%

ERITREA16%

GHANA

15% NIGERIA19%

SOMALIA15%

Altro23%

Fonte: Elaborazione su dati MSF-DSEAS

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prima delle procedure di identifica-zioneemigrantiintransitoperunaltropaesedell’Unioneeuropeacheabitano

temporaneamente inquesti siti enonsono in regola con le norme di sog-giorno(Graf.3).

TracolorochesonoinItaliadaalmenotremesiinvecetroviamostranieritito-laridiformediprotezioneinternazio-naleeumanitariaesclusidalsistemadiaccoglienza: rifugiati (poco più del20%),titolaridiprotezionesussidiaria(27,4%) o di permesso di soggiornopermotivi umanitari (22,8%), richie-dentiasilo(5,7%),noninregolaconilpermessodisoggiorno(11,3%)oaltro(11,2%). La presenza negli insedia-menti informali di un così ampiogruppo di persone regolarmente pre-senti sul territorio nazionale è un se-gno evidente del fallimento del pro-gettodiinserimentosocialenelnostroPaese.ColorochesonoinItaliadamenoditremesi sono naturalmente più giovani(etàmedia31,5eetàmediana26,1),ri-spetto a coloro che sono qui da piùtempo(etàmedia34,6annieetàme-diana 33,0) e sono meno inseriti nelmercatodellavoro(Graf.4).

050

100

150

200

250

Freq

uenc

y

1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015

INGRESSO IN ITALIA, ANNO

Graf.2-DistribuzionedeglistranieriininsediamentiinformaliperperiododiarrivoinItalia(valoriassoluti)

Fonte:ElaborazionesudatiMSF-DSEAS

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Dalpuntodivistadell’inserimentooc-cupazionale solo un quarto ha un la-voroinItalia.Anchetracolorochesonoarrivatiprimadel2011lapercentuale

dicolorocheavevanounaqualsiasioc-cupazionesuperadipocoil30%.Debolileretifamiliaripresentinelsitoe spesso anche nei rispettivi Paesi

d’origine:novesudiecinonhannoal-cunfamiliarechevivenelsitoeaddirit-turaunquartodeimigrantinonhapiùnessunoneancheinpatria.

Graf.4-Distribuzionedei“rifugiati”(colorochesonoquidaalmenotremesi)perannodiarrivoelavoroat-tuale*(valoripercentuali)

*qualsiasilavorosvoltonell'ultimomesedacuiharicavatoguadagno

0

510

15

2025

30354045

Primadel2011 2011-2012 2013-2015

Diquestilavorail19,4%

Diquesti lavorail31% Di questilavora

il26,9%

Fonte:ElaborazionesudatiMSF-DSEAS

Graf.3 - Status giuridico degli stranieri presentinegliinsediamentiinformali(valoripercentuali)

Fonte:ElaborazionesudatiMSF-DSEAS

Noninregolaconlenormedisoggiorno11,3% Richiesta

diasilo5,7%

Statusdirifugiato21,6%

Protezionesussidiaria27,4%

Titolodisoggiornopermotiviumanitario22,8%

Altro11,2%

Noninregolaconlenormedisoggiorno

9%

Richiestadiasilo91%

INITALIADAMENODITREMESI INITALIADAALMENOTREMESI

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ICORRIDOIUMANITARI

diVincenzoCeruso(ComunitàdiSant’Egidio)

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1.PremessaIl tema dei rifugiati e dei richiedentiasiloèstatounodeipiùstrumentaliz-zati in questi anni, da parte di vastisettoridellaclassepolitica.Da un lato, occorre sottolineare unavoltadipiùche,com’èstatoscritto, “irifugiati non sono un’emergenza”1 intermini strettamente numerici né perl’Europa né per il nostro Paese;dall’altro lato, si deve respingere ladistinzione sempre più netta tra mi-granti economici e richiedenti asilo,chehannodavverodiritto.Unasepara-zioneinterminiradicaliignoralaplu-ralitàdisituazioniconcretechespingeun uomo, una donna e, sempre piùspesso,unminorenonaccompagnato,ad abbandonare il proprio paesed’origine. La stessa Costituzione ita-liana,all’articolo10,ignorataledistin-

1 S. Allievi – G. Dalla Zuanna, Tutto quello chenon vi hanno mai detto sull’immigrazione,Laterza,Bari,2016,pp.84-96.

zione e si esprime nettamente: “Lostraniero,alqualesiaimpeditonelsuopaese l’effettivoeserciziodelle libertàdemocratiche garantite dalla Costitu-zione italiana, ha diritto d’asilo nelterritorio della Repubblica”. Parolechecontrastanoconquantoèavvenu-toneimesiscorsineiComunidiGoroediGorino,solopercitareunodeipiùgravi e recenti episodi di inaccoglien-za. InquestipiccoliPaesi inProvinciadi Ferrara, decine di persone hannoalzato vere e proprie barricate perimpedire a dodici donne richiedentiasilo,tracuiunaincinta,eottobambi-ni,diessereaccoltiinunostellorequi-sitodalprefetto.Il climad’intolleranza rispetto ai pro-fughi e ai rifugiati è stato alimentatoancheda alcunimezzid’informazioneche, con disinvoltura, confondono si-tuazioni umane e giuridiche profon-

damente diverse, riducendo tutto allaquestionemigranti2.Unargineaquesto“discorsocheincitaall’odio”3èstatocostruitodallapredi-cazioneedalmagisterodiPapaFran-cesco,cherifiutaogniformadicristia-nesimoidentitarioperinvitareadunafede nutrita dal Vangelo e coinvoltanella storia, dalla parte degli ultimi.Nella esortazione apostolicaEvangeliigaudium, veromanifestoprogramma-tico del suo pontificato, Francesco harichiamato la Chiesa ad un esodo, ri-spettoallaconservazionedisituazioniapparentemente immutabili: “preferi-sco una Chiesa accidentata, ferita esporcaperessereuscitaperlestrade,piuttostocheunaChiesamalataperla

2 F. M. Lo Verde, Ignoranza, biases e stretegiecomunicative: l’informazionee imigranti, inAA.VV.,Migrazioni in Sicilia 2015, Palermo, 2016,pp.99-112.3 F. Faloppa,Per un linguaggio non razzista, inM.Aime(acuradi),Controilrazzismo,Einaudi,Torino,2016,69-123,cit.p.83.

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chiusurae la comoditàdiaggrapparsiallepropriesicurezze”4.Fin dal suo viaggio a Lampedusa, nel2013, il pontefice sudamericano hadenunciato la “globalizzazionedell’indifferenza”. Esclamava Bergo-glio: “abbiamoperso ilsensodellare-sponsabilità fraterna; siamo cadutinell’atteggiamento ipocrita del sacer-dote e del servitore dell’altare, di cuiparlava Gesù nella parabola del BuonSamaritano […] La cultura del benes-sere,checiportaapensareanoistes-si, ci rende insensibili alle grida deglialtri,cifavivereinbolledisapone,chesono belle, ma non sono nulla, sonol’illusione del futile, del provvisorio,che porta all’indifferenza verso gli al-tri, anzi porta alla globalizzazionedell’indifferenza”5.

4Eg.N.49.5https://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2013/documents/papa-francesco_20130708_omelia-lampedusa.html.

Il progetto dei corridoi umanitari na-scecomereazioneall’indifferenza,da-vanti aimorti inmare tra quanti ten-tanodiraggiungerelenostrecoste.Daniela Pompei, responsabile serviziimmigrazione della Comunità diSant’Egidio, ha rammentato come ilprogetto sia nato attingendoall’esperienza della Comunità romanasui fronti di guerra, per uscire da si-tuazioniapparentementebloccate:“Ciricordammo come nel 1986 la Comu-nità, grazie a uno sforzo coraledell’allora Governo italiano, riuscì apermettere a un gruppo di cristianiirachenidi guadagnare la salvezzaat-traversolaTurchia,poi l'Italia,sinoalCanada.All’epocanonc’eralapossibi-litàpercittadiniextraeuropeidichie-derelostatusdirifugiatool’asilopoli-

tico come lo conosciamooggi, eppureciriuscimmo”6.2.CosasonoicorridoiumanitariI corridoiumanitari sonounprogettopilota,ilprimoinEuropa,checonsen-te di coniugare accoglienza, legalità esicurezza.Il15dicembre2015èstatofirmatounProtocollo tecnico per l’apertura delProgetto Corridoi umanitari tra ilMi-nistero degli affari esteri, ilMinisterodell’interno,laFederazionedelleChie-seEvangeliche, laTavolaValdese e laComunitàdi Sant’Egidio (d’ora innan-zi,Protocollo).Oltreadessereunesempioriuscitodisinergia trasocietàcivilee istituzioni,i corridoi umanitari nascono da unecumenismo di popolo, chemette in-

6L.Mattiucci,Lacasadipacecheaccoglietutti:l’utopia (possibile) di Sant’Egidio, Corrieredellasera,22novembre2016.

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siemecattolicieprotestanti.Echedi-ventacontagioso.Nei mesi scorsi anche la Conferenzaepiscopale italiana,d'intesacon laCa-ritas, la Fondazione Migrantes eSant’Egidio,haannunciatol'impegnoasostenere nuovi corridoi umanitariper500profughi.Il documento firmato a Roma, nellaPremessa, specifica l’intenzione diraccogliere le preoccupazioni delleprincipali istituzioni europee sullaquestione migratoria e sulle tragedieche si susseguono nel Mediterraneo.Vienecitato,traglialtri,ilParlamentoeuropeo,dovericordache“perleper-sone che necessitano di protezione lepossibilità di entrare legalmente inEuropa sono molto limitate e ha de-plorato che altra alternativa non siafinorapossibilesenonaffidarsiatraf-ficanticriminaliperaffrontareitinera-ripericolosi”7.7Protocollo,p.2.

IlProtocollosiproponedi rispondereatalisollecitazioniche,mipermettodiaggiungere, non sono state raccolteadeguatamente dagli Stati membridell’Unione europea. L’obiettivo èquellodicreare,attraversounproget-tosperimentale,uncanale legaleesi-curoper irifugiatiche intendanorag-giungere l’Italia, sfruttando l’attualequadronormativoeuropeoenaziona-leinmateriadiprotezioneinternazio-nale, pur auspicando la necessità che“il sistema normativo complessivoevolvainunadirezioneeffettivamenterispondente alle dimensioni ed allaqualitàdelprocessostoricoinatto”8.La Federazione delle Chiese evangeli-chee laComunitàdi Sant’Egidiomet-tono gratuitamente a disposizione lalororetedirelazionineiPaesiditran-sito dei migranti e il loro know-how,acquisiteindecennidiattivitàdiacco-

8Idem,p.3.

glienza edi integrazionedi rifugiati erichiedentiasilo.Ilprogettoèfinanziatoconunmilionedi euro dai fondi dell’otto per milledella Tavola valdese e con altri fondiprivati, enoncomprendealcunonereperloStato,ches’impegnaafarcono-scere alle Commissioni territorialicompetenti le modalità operative deicorridoi.Icorridoiumanitarisirivolgonoprin-cipalmente“apersone instatodipar-ticolarebisognoevulnerabilità”9,ilcuiprofilovienetracciatoattraversoil la-voro svolto sul campo dai soggettiproponenti.Leassociazioni,graziealleretidiprossimitàchehannosui terri-toriditransito,raccolgonolesegnala-zioni fornite da attori locali (Chiese,associazioni,organismi internazionali,movimenti,etc.)epredispongonounalistadipotenzialibeneficiarideicorri-doi. La lista viene quindi trasmessa9Ibidem.

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alleautoritàconsolariitalianeneipae-sicoinvolti,perleverificheeicontrol-li da parte del Ministero dell’interno.Unavoltaapprovatalalista,leautoritàconsolari rilasciano un vistod’ingresso,aisensidell’art.25delRe-golamento (CE) n. 810/2009, del 13lugliodel2009. Si trattadiunvistoaterritorialità limitata, che consente dimuoversi esclusivamente sul territo-riodelloStatocheaccoglie.I criteri per individuare i destinataridelprogettosonoiseguenti:

- Persone riconosciute almeno pri-ma facie dall’UNHCRcome rifugia-ti;

- Personechemanifestanounacom-provatacondizionedivulnerabilitàdeterminata dalla loro situazionepersonale;

- PersonechepossanobeneficiareinItalia di sostegnoper la dichiaratadisponibilità di soggetti singoli,chieseoassociazioniaprovvedere

inizialmenteallaloroospitalitàealsostentamento;

- PersonechehannoretifamigliariosocialistabiliinItalia10.

Gli ultimi due criteri prefigurano laverifica e la fattibilità di reintrodurreil sistema dello sponsor, una sorta digarantepensatoperfarentrareinIta-lia immigrati in cerca di lavoro, for-nendo garanzie sul sostentamento el’eventuale rimpatrio dello straniero.In questo caso, lo sponsor ha la fun-zione di favorire il percorso di inte-grazionesocialeeculturaledelrifugia-to, tramite “acquisizionedelle compe-tenze linguistiche e delle abilità lavo-rativeesociali,conl’obiettivodifavo-rire la stabilizzazione in Italia delle

10Icriteriespressisonoinaderenzaaiseguentiriferimenti normativi: D. Lgs 21 febbraio 2014n. 18 di recepimento della Direttiva2011/95/UEdel13dicembre2011edalD.Lgs18 agosto 2015 n. 142, di recepimento dellaDirettiva 2013/32/UE e della Direttiva2013/33/UE,entrambedel26giugno2013.

personeinclusenelprogettoedesclu-dere movimenti secondari e volonta-ri”11.Icorridoiumanitarisidistinguonodaiprogetti di resettlement, il cosiddettoreinsediamento, perché vengono pre-se in considerazione anche situazioniindividualichenonrientranonelleca-tegorie previste dalla Convenzione diGinevra, “quali, a titolo esemplificati-vo,donnesoleconbambini,vittimeditratta, anziani, persone affette da di-sabilità o serie patologie”12. Un’altraspecificità del progetto corridoi uma-nitari è l’impegno profuso dalla Co-munità di Sant’Egidio e dalla Federa-zione delle Chiese evangeliche, nelsuccessivopercorsodi accoglienza edintegrazionesocioculturaleinItalia.È previsto l’arrivo nel nostro Paese,nell’arcodidueanni,dimilleprofughi,600dalLibano(per lopiùsiriani fug-

11Protocollo,p.4.12Idem,p.5.

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giti dalla guerra), 150 dal Marocco(dove approda gran parte di chi pro-vienedaiPaesisubsahariani, interes-satidaguerrecivilieviolenzadiffusa)e250dall’Etiopia(eritrei,somaliesu-danesi). Ilprimosemestredelproget-tosièconclusoneiprimigiornididi-cembre e ha visto giungere in Italia500profughi, indiversimomenti,perlopiùprovenientidallaSiria,chesonostati inseriti su tutto il territorio na-zionale. Mille persone possono sem-brarepoche,difronteallemigliaiachemuoionoinmare,masitrattaappuntodi un progetto pilota, un esempio an-che per altri Stati. Il presidente dellaComunitàdiSant’Egidio,Marco Impa-gliazzo,haparagonatoicorridoiuma-nitariadunaccordodipace,perlalo-roimportanza.HascrittoImpagliazzo:“Millepersoneèlacifradacuipartireper ridare un'anima all'Europa. Millechesarannosalvati,millechenondo-vranno giocare al gioco della morte,

tra le onde delMediterraneo, per ap-prodareallasalvezzaperlalorovitaeperquelladellelorofamiglie”.133.L’esperienzasicilianaNel momento in cui scriviamo, sonostateaccolteinSiciliatrefamiglie,peruntotalediseiadultieottobambinidietàcompresatraidueeidiecianni.Sitratta di tre famiglie siriane, giunteall’aeroporto Falcone e Borsellino diPalermoilduedicembredel2016.Traloro, una giovane coppia e una fami-gliacompostadapadre,madreequat-tro figli provengono dai dintorni diHoms, professano la religione musul-mana e sono stati accolti dal Centrodiaconale valdese “La Noce” di Paler-mo. Nei locali del centro si è tenutaper tutti i siriani appena arrivati unafesta molto partecipata dalla cittadi-13http://www.huffingtonpost.it/marco-impagliazzo/i-primi-mille-migranti-salvati-dallitalia-grazie-ai-corridoi-umanitari_b_8816784.html.

nanza, cui hanno preso parte anchediverse comunitàmigranti residenti aPalermoeleistituzionicittadine.Un’altra famiglia, anch’essa con quat-tro minori al seguito, appartieneall’antica Chiesa Assira, ed è sfuggitaallepersecuzionidiDaesh,ilcosiddet-toIsis,chedetenevaallorailcontrollocompletodiunavastaregioneacaval-lotraSiriaeIraq,comprendenteilgo-vernatorato di Raqqa. Quest’ultimonucleofamiliareèstatoaccoltonelca-poluogosicilianograzieallaComunitàdiSant’Egidio,havissutoperunbreveperiodo inuna famigliadellaComuni-tà e in seguito è stata ospitata sulleMadonie,nelComunediPolizziGene-rosa, dall’associazione la “Comendasolartonlus”,chehaprovvedutoafor-nirelorounalloggioesièimpegnataadotareadultieminorideglistrumentilinguistici e sociali per un correttopercorsodiinserimento.L’arrivodellafamigliaaPolizziGenerosaèavvenuto

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anchequi inunclimadigrandeentu-siasmo popolare e questo, al di là diogni facile retorica, aiuta a compren-dere quanto un’accoglienza adegua-tamente preparata sia il miglior anti-dotocontrolepauredicuisinutronoidiversi populismi. Il paragone con irespingimenti di Goro e di Gorino, ri-cordatiall’inizio,puòessere fattonontantopersuscitareuna facilecondan-na,quantopermostrarecomesiapos-sibile vincere “la paura dei barbari”14di cui sono prigionieri tanti nostriconcittadini. Attraverso gli strumentipoveri del dialogo e dell’amicizia, lacittadinanzadiPolizzi,compostasem-premenodagiovani,comeavvieneintanti altri piccoli Comuni a rischiospopolamento, ha risvegliato le suemigliori energie per accogliere e perguardare al futuro con speranza. Apartire da un’esperienza periferica –

14 T. Todorov, La paura dei barbari. Oltre loscontrodiciviltà,Garzanti,Milano,2009.

ma nel mondo globalizzato e senzacentro incuiviviamo,nonsiamo tuttiperiferici? – abbiamo compreso che icorridoi umanitari possono essere ungrandeattodi fiducianel sognodiunnuovoumanesimoeuropeo.Quel sogno che un Papa argentino ciharicordato,conleparolepronuncia-te in occasione del conferimento delprestigiosopremioCarloMagno:“Conlamenteeconilcuore,consperanzaesenza vane nostalgie, come un figliocheritrovanellamadreEuropa lesueradicidivitaedifede,sognounnuovoumanesimo europeo, «un costantecammino di umanizzazione», cui ser-vono «memoria, coraggio, sana eumana utopia». Sogno un’Europa gio-vane, capace di essere ancoramadre:una madre che abbia vita, perché ri-spetta la vita e offre speranze di vita.Sogno un’Europa che si prende curadel bambino, che soccorre come unfratello il povero e chi arriva in cerca

diaccoglienzaperchénonhapiùnullaechiederiparo. […]Sognoun’Europa,in cui essere migrante non è delitto,bensì un invito ad un maggior impe-gno con la dignità di tutto l’essereumano. […] Sogno un’Europa chepromuoveetutelaidirittidiciascuno,senzadimenticareidoveriversotutti.Sogno un’Europa di cui non si possadire che il suo impegno per i dirittiumanièstatolasuaultimautopia”15.Moltiplicare icorridoiumanitarièan-cheunmodoper ridare linfavitale alsogno dell’Europa, nata sullemaceriedellaIIguerramondiale.Un’Europachetorniadesserelaterradeidirittiumani.

15https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/may/documents/papa-francesco_20160506_premio-carlo-magno.html.

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PROTECTIONATTHEEXTERNALBORDERS

diGiuseppinaTumminelli(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,

IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)

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Dalmarzo2016,l’Istitutodiformazio-ne politica “Pedro Arrupe” - CentroStudi Sociali - è partner attuatore nelprogetto di ricerca Protection at theExternalBorders(PEB),coordinatodalJesuitRefugeeService–Europe,finan-ziatodallaFondazionePorticus.Il progetto, della durata di tre anni,coinvolge sei uffici nazionali situatilungo le frontiereorientali emeridio-nalid'Europa: il Servizio JesuitaaMi-grantes (JSM) in Spagna, il JRS Elladain Grecia, il JRS Europe sud orientaleinCroazia,ilJRSMalta,ilJRSRomaniae, per l’Italia, l’Istituto di formazionepolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali, Palermo. L’Istituto “Pedro Ar-rupe” è attuatore sulla base di un ac-cordo operativo con l’AssociazioneCentroAstalli-Roma.Il progetto è finalizzatoall’osservazione della gestione del fe-nomeno migratorio nelle frontiereesterne dell’Unione Europea, con fo-

cus sui casi di violazione dei dirittiumani perpetrati ai danni dei richie-dentiasilo,soprattuttoneipuntichia-ve di ingresso all’UE. Sonomolti i ri-cercatori che stanno lavorando allaraccoltadelleinformazioninelterrito-rioregionale.Le informazioni raccolte saranno uti-lizzate per determinare strategie disostegno comuni e per contribuire almiglioramentodelleprocedurediasi-lo in Europa. Un’azione centrale saràquelladiadvocacy,a livello sianazio-nale siaeuropeo,durante laquale sa-ranno promosse sinergie, nella con-vinzione che ogni realtà operante nelcampo dei diritti dei migranti possacontribuire con la propria esperienzaal raggiungimento di quegli obiettivicomunichevedonotantisoggettiatti-vamenteimpegnatinelterritorio.Pertalemotivoèstataavviataunafa-sedinetworkingindirizzatoalleorga-nizzazioni che si occupano a diverso

titolo di migrazione nel territorio re-gionale.Finalità centraleèdielaborareedav-viare,inconcomitanzaconl’analisideicasi individuati e caricati in un data-basecomuneatuttiipartner,strategiedi advocacy in grado di incidere neldibattito pubblico e istituzionale, dallivello locale a quello comunitario, inmateriadipolitichemigratorie.

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GLOSSARIO

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BORDER DEATHS: sono coloro chesonomorticercandodioltrepassareilconfine ed entrare nell’Unione euro-pea clandestinamente. Il concetto di‘Borderdeaths’ includecolorocheso-noaffogatiaseguitodinaufragi,mortiper disidratazione o ipotermia sullenavioinareeselvaggevicineaiconfi-ni,operviolenzedirette(peresempiocolpitidaarmada fuoco)ed indirette(saltati suunamina)causatidaattoristatalienon.CARA: Centro di Accoglienza per Ri-chiedentiAsilo(D.Lgs.n.25/08).CAS: CentridiAccoglienzaStraordi-naria (Circolare del Ministerodell’Interno n. 104 dell’8 gennaio2014, attivati dai Prefetti ai sensidell’art.11d.lgs.n.142/15).CDA: Centri di Accoglienza (LN563/95).

CPSA(CentridiPrimoSoccorsoedAc-coglienza,DM16febbraio2006).HOTSPOT: centridiprimissimaacco-glienza che si trovano nei luoghi disbarco.CIE: Centri di Identificazione edEspulsione,CIETquandoTemporanei,inizialmente CPTA Centri di perma-nenza temporanea e assistenza (LN40/1998). I CIE sono stati modificatiin CPR (Centri di Permanenza per ilRimpatrio),unoinogniregione.COMUNITARIO:chihaunanaziona-litàdiunPaesedell’UE.EXTRA-COMUNITARIO: chi ha unanazionalità di un Paese non appar-tenenteall’UE.IMPRESESTRANIERE:siintendonoleimprese in cui la partecipazione di

personenonnateinItaliarisultacom-plessivamente superiore al 50%, me-diando le composizioni di quote dipartecipazioneedicaricheattribuite.Perstabilireilcriteriopermisurarelapartecipazione straniera nelle impre-se,ledefinizionivengonocosìarticola-te:a) maggioritaria: quando si conside-rano le società di capitale, deveessere presente la condizione percuilasommadellecaricheoccupa-te dagli stranieri e delle quote dicapitale in loropossesso siamag-giore del 100%; per le società dipersone, le cooperative e le altreforme giuridiche, deve avvenireche più del 50% rispettivamentedi soci e amministratori, sia stra-niero;

b) forte:incasodisocietàdicapitaledeveesserci la condizioneper cuila somma della percentuale dellecariche ricoperte da stranieri e la

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percentualediquotedaessidete-nutesuperii4/3,ossiail133%;sesi tratta di società di persone,cooperative e altre forme giuridi-che,piùdel60%deisocieammi-nistratorideveesserestraniero;

c) esclusiva: quando tutte le carichee tutte le quote sono in mano astranieri se si tratta di società dicapitale,oppurequandolatotalitàdei soci o degli amministratori èstraniero se si considerano le so-cietàdipersone, cooperativeeal-tre forme giuridiche, oppure se iltitolarediun’aziendaindividualeèstraniero.

ISCRIZIONEPRESSOILCASELLARIOINAIL: si rileva con l’iscrizione dellaposizioneassicurativaaseguitodias-sunzionedellavoratore.ISCRIZIONE PRESSO IL REGISTROINPS:sirilevaconl’aperturadellapo-

sizione contributiva a seguito di as-sunzionedellavoratore.

MIGRANTE: che si sposta versonuoviterritori.

PERMESSO DI SOGGIORNO: docu-mento che viene richiesto dallo Statoitaliano a tutti i cittadini stranieri dipaesichenonfannopartedell'UnioneEuropeaeneconsenteilregolaresog-giorno in Italia. Ipermessidisoggior-no possono essere ottenuti per i se-guentimotivi:• Lavoro - Il cittadino straniero chevieneinItaliapermotividilavorodeve possedere al momentodell’ingressounvistopermotividilavoro a seguito del rilascio delnullaostadapartedelloSportelloUnicocompetente.

• Famiglia -Puòessere rilasciatoalfamiliare di uno straniero rego-larmente soggiornante, titolare diun valido permesso di soggiorno

perlavorosubordinato,perlavoroautonomo, per asilo, per studio,per motivi familiari o per motivireligiosi,diduratanon inferioreaunanno.

• Studio-Unvistopermotividistu-dio può essere richiestoall’Ambasciata italiana nel paesedi residenza dello straniero. Havaliditàparialcorsochesiintendeseguireesirinnovadiannoinan-no finoalla finedelcorsodi studiprevisto.

• Asilo-Sonoipermessichevengo-no rilasciati ai rifugiati, ovvero acoloro chehannoottenuto il rico-noscimentoagoderedell’asilopo-liticodapartedelnostroPaese.

• Richiesta Asilo - Si tratta dei per-messirilasciatiacolorochefannodomandadiasilopoliticoesonoinattesa che la loro richiesta vengavalutata.

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• Protezionesussidiaria -Èaccorda-ta al cittadino straniero che nonpossiede i requisiti per essere ri-conosciuto rifugiato, ma nei cuiconfronti sussistono fondatimoti-vidiritenereche,seritornassenelPaesedi origine, o, nel casodi unapolide, se ritornasse nel Paesenel quale aveva precedentementela dimora abituale, correrebbe unrischioeffettivodisubireungravedanno.

• Motivi umanitari - Sotto questamotivazionesonoraccolte tutte leforme di protezione diversedall’asilopoliticoedallaprotezio-nesussidiariachel’ItaliariconosceaicittadinidiPaesiTerzi.

• Altri motivi esplicitamente consi-derati, in quanto statisticamenterilevanti, sono: religione, residen-za elettiva, salute e “altro”; inquest’ultima modalità figurano lealtre motivazioni per le quali il

permesso è stato rilasciato come:motivi di giustizia, integrazioneminori, apolide riconosciuto, atti-vitàsportiva,ecc.

PERMESSO DI SOGGIORNO DI LUN-GO PERIODO: è un permesso di sog-giorno a tempo indeterminato e puòessere richiesto solo da chi possiedeunpermessodisoggiornodaalmeno5anni.RICOLLOCAMENTO (RELOCA-TION):si trattadeltrasferimentodipersonechehannobisognodiprote-zione internazionale, da uno Statomembro dell’UE ad un altro Statomembro.RIFUGIATO: coloro che hanno otte-nuto il riconoscimento a goderedell’asilo politico da parte del nostroPaese.

SPRAR: Sistema di Protezione perRichiedenti Asilo e Rifugiati (LN189/2002, regolato dal d.lgs. n.142/15).STRANIERO:chenonhanazionalitàitaliana.

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