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"CALA" "CALA" "CALA" --- NEWSNEWSNEWS
Giornale Scolastico dell’Istituto di Istruzione
Secondaria di 1° grado “Piero Calamandrei”
Redazione Classi I, II e III L
Numero 7
21 marzo 2016
Ed eccoci qui, ci stiamo avvicinando alla fine di questa avventura… è stata un’e-sperienza bellissima, fondare e veder cre-scere il Giornalino della nostra scuola. In questi due anni ci siamo divertiti, ab-biamo faticato, ma siamo stati davvero soddisfatti dei risultati raggiunti. Ora è giunto il momento di passare il te-stimone alla Prima e alla Seconda L, noi dovremo da qui in avanti concentrarci maggiormente sullo studio, poiché l’ESAME CI ASPETTA!!! Siamo sicuri che la nostra creatura sarà in buone mani, ma non possiamo non dirvi, cari lettori, che ci dispiace un po’… Non sappiamo ancora se porteremo con noi alcuni segreti… Forse non saprete mai chi sia Danilo, quello della posta del cuore…, ma infon-do ogni giornalista ha le sue fonti segrete! Sul finire lasciateci solo ancora un po’ di spazio per un ringraziamento speciale al-la professoressa Possidente, che con tanta pazienza ci ha permesso di provare a
realizzare il nostro piccolo sogno e poi… basta con la tristezza, una abbraccio forte a tutti voi e un grande “in bocca al lupo” a noi per il nostro esame! La mitica ELLE ‘13 -’16
I SALUTI DELLA TERZA ELLE USCITA CON STILE
Come eravamo...
Babilonia, città splendida e molto ricca, capitale dell’ impero babilo-nese. Priamo e Tisbe erano vicini di casa; si incontravano dunque abbastanza spesso, soprattutto quando la giovi-netta usciva per attingere acqua a una fonte. Come capita, di sguardo in sguardo, il sen-timento si ma-nifestò, non c’e-ra niente da fa-re. Immediato e pronto l’inter-vento dei geni-tori, dell’uno e dell’altra. Ma i due erano convinti e non volevano rinunciare ai loro profondi e auten-tici sentimenti. Intanto potevano comunicare adottando un sempli-cissimo escamotage: i giardini delle loro case erano divisi da un muro in cui c’era una provvidenziale cre-pa attraverso la quale i giovani si parlavano, ascoltando con gioia l’u-no la voce confortevole dell’altra. Ma le parole possono soddisfare
fino a un certo punto.
Piramo e Tisbe decisero quindi di fuggire, abbandonando le loro case. Si diedero un appuntamento sul far
della sera, di un giorno stabilito,
presso il sepolcro del re Nino, vici-
no alle mura della città. Vi era un
gelso bellissi-
mo, i cui bellis-
simi frutti si
specchiavano
nelle acque di
una fonte cri-
stallina. Arrivò
Tisbe, avvolta
in un velo
bianco come i
frutti di gelso.
Si sedette sotto l’albero e improvvi-
samente avvertì un fruscio di fo-
glie; c’era qualcuno che si avvicina-
va minacciosamente: una leonessa.
La ragazza, spaventata, si rintanò
tra le rocce vicine. Mentre fuggiva
perse, disgraziatamente, il bianco
velo che la rendeva pudica.
Il velo venne afferrato dall’ anima-
le, giunto là con la bocca insangui-
nata per un recente pasto.
IL MITO
PIRAMO E TISBE
Precursori di Romeo e Giulietta
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Arrivò dunque Piramo e, dopo aver notato l’assenza di Tisbe, osservò il velo insanguinato e vide le orme di una fiera. Chiamò a gran voce l’a-mata ma non ebbe risposta e, per-tanto, pensò davvero che fosse ac-caduta una disgrazia terribile. Baciò a lungo il velo che copriva Tisbe , si raccolse in un silenzio assoluto, af-ferrò un pugnale, che aveva con sé, e si trafisse il petto, cadendo presso l’albero di gelso. Ormai prossimo alla morte trovò le energie per estrarre la lama favorendo così lo zampillare copioso del suo sangue che andò a macchiare i candidi frutti di gelso. Non molto tempo dopo soprag-
giunse Tisbe, si guardò attorno, vi-
de il rosso dei frutti di gelso, colore
che faceva presagire il sangue ver-
sato. Volse infine gli occhi a terra e
il suo sguardo si imbatté nel corpo
agonizzante di Piramo. Questi ave-
va ancora un alito di vita, che gli
bastò per regalare l’ultimo sguardo,
carico d’ affetto, alla ragazza che
tanto aveva creduto nel suo amore.
Tisbe provò allora il dolore asciut-to, reso ancora più acerbo dalla consapevolezza dell’equivoco, di cui Piramo era stato vittima. Il pianto eruppe, accompagnando il suo ultimo gesto, con il quale affer-rò il pugnale e, come precedente-mente aveva fatto l’amato, concluse i suoi giorni. La Natura, benigna e compassione-vole, fece sì che da quella notte l’al-bero del gelso testimoniasse per sempre, con il rosso vermiglio dei suoi frutti, il breve ma intenso amore che aveva unito i due inno-centi ragazzi.
A cura della I L
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Odissea Mediterraneo
Il 2014 è stato l’anno con il maggior numero di vittime, ma anche con moltissime richieste di asilo politico da parte di immigrati arrivati in Germania, Francia e Svezia. Paesi come questi offrono la possibilità di ricominciare una nuova vita miglio-re offrendo:
casa, la-voro, sol-di, istru-zione e sanità alle f a m i g l i e arr ivate. Non tutti gli immi-grati però hanno la fortuna di essere ac-colti in
questo modo perché non riescono neanche a raggiungere la loro me-ta.Un esempio di forte flusso di im-migrazione è avvenuto nel 2011 du-rante le Primavere Arabe. I cittadini della Tunisia, Libia, Egitto e dello Yemen hanno esiliato le loro auto-rità che, comunque, garantivano ordine allo Stato, in questo modo si sono creati disordine e scompiglio.
Molte ormai sono le persone che
hanno bisogno di un nuovo Pae-se dove vivere: fame, guerre e disoccupazione regnano sovrane in molte terre. Persone su perso-ne scappano via cercando un fu-turo migliore per se stesse e per le loro famiglie, intraprendendo un viaggio via mare su luridi barconi che molte volte non riescono neanche ad arrivare a de-s t i n a z i o n e . . Nel 2014 l’Ita-lia ha dato vita all’operazione Mare Nostrum per offrire soc-corso ai mi-granti e mette a disposizione per questa ricerca navi ed elicotteri in gran quantità. Nel 2015 l’ Europa prende in mano la situazione con l’operazione Triton mettendo pe-rò a disposizione meno navi ed elicotteri.Le morti in ma-re aumentano a dismisura, ma si incrementa anche il numero di
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Di conseguenza, non avendo più uno Stato sicuro dove vivere e far crescere i loro figli, in molti hanno cominciato ad emigrare in altri Paesi. Per questo motivo i Paesi protagonisti delle Primavere arabe hanno guidato la classifica degli Stati con il maggior numero di mi-granti. L’ISIS non ha di certo aiutato, con guerre, morti e sangue di molti in-nocenti ha spinto le persone di quei Paesi ormai conquistati da questa cellula
terroristica a cercare rifugio nei Pesi Europei. Oramai sono sempre di più le persone bisognose di un futuro migliore e che richiedono un aiu-to per condurre una vita sempli-ce, senza pericoli, in pace.
Ilaria, Federica, Miriam e Mattias Classe 2D
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VI PRESENTIAMO RAMSES, L’INSETTO STECCO!
DAL LABORATORIO DI ENTOMOLOGIA DELLA I D
Ramses è un ma-schio di insetto stecco, della fa-miglia dei fasma-toidei, ospite del-la I D da Venerdì 19 febbraio. Oggi gli abbiamo dato questo splendido nome e abbiamo effettuato alcune osservazioni. Abbiamo scoperto, grazie agli ad-detti ai controlli della classe, che Ramses misura esattamente undi-ci centimetri. Abbiamo poi notato alcune particolarità del corpo del fasmide: ai lati ha delle striature verdi e, come tutti i suoi simili, quan-do è arrabbiato curva l’addome. Se l’insetto ha pau-ra perché minac-ciato, può staccare le zampe che, nell’individuo gio-vane, dovrebbero ricrescere. Questo insetto si riprodu-ce per mezzo di uova; la sua particolarità è che, in assenza del maschio per la
fecondazio-
ne,la femmi-na è capace di deporre le uova e dar vita comun-que alla pro-le: questo processo si chiama par-
tenogenesi. Questi insetti depon-gono numerose uova e vivono circa un anno. Le uova possono sembrare degli escrementi, ma osservandole bene notiamo che sono più grandi, più chiare e con un piccolo buco attraverso il qua-
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to stecco neonato uscirà fuori. Il nostro Ramses dovrebbe avere circa due mesi, quindi vivrà ancora per molto. Visto che è dotato di eso-scheletro, per crescere fa la muta, un processo at-traverso il quale il fasmi-de “cambia” la pelle. Quando si manipola, si può pensare che l’in-setto possa scappare, volare, mor-dere o pungere, ma in verità è to-talmente innocuo e non reca dan-ni a esseri viventi o oggetti. Sulle zampe ha dei piccoli uncini che gli permettono di spostarsi su ter-reni scomodi. Abbiamo notato questa particolarità proprio oggi, vedendolo attaccato alla teca.
L’insetto stecco è arrivato in clas-se grazie al laboratorio di ento-mologia “Un insetto per amico”, organizzato dalla nostra profes-soressa di scienze, Sara Canonico, e svolto da alcune entomologhe. L’amico è per l’appunto il nostro ospite! Speriamo fortemente che il nostro splendido Ramses viva a lungo e ci regali tante mute così da poter osservare la meraviglia
della natura in una pic-cola teca nella nostra classe.
Francesco Cocchiarella
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Giochi matematici 4 4 3 1
2 4 …… 6
3 1 1 2
1 1 3 1
TROVA IL NUMERO MANCANTE
3
TROVA LA COMBINAZIONE GIUSTA
Se popolo= 121232 torrone=4255267 ponte=……..
12647
8
2
3 12
3
1 2 8
6
4
6
….
TROVA IL NUMERO MANCANTE
12
Riccardo Francabandiera
Andrea Lancianese
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Alla scoperta degli insetti nel nostro menù.
Aggiungi sei zampe a tavola La 1L incontra l’entomologo
Giovedì, 11 Febbraio, in 1L è venu-to l’entomologo Meneguz Marco e ha tenuto una lezione sugli insetti, prima in generale e poi ha parlato del loro utilizzo come fonte di ap-provvigionamento proteico per gli animali e per l’uomo. Abbiamo sco-perto che gli insetti, dato il loro bas-so impatto ambientale, costituisco-no un’ opportunità per il futuro, come si può dedurre da questi due grafici:
Il giovane ricercatore ci ha raccon-tato di prove di allevamento in zo-ne a noi vicine per ricavarne farine per l’alimentazione animale. Il Parlamento Europeo e il Consi-glio UE hanno approvato il “novel
food” che dal 2017 potrà essere venduto in tutta Europa. La UE ha stanziato, inoltre, 3 milio-ni di euro per i paesi che incoragge-ranno l’uso degli insetti in cucina.
Abbiamo scoperto che già oggi 2 mi-liardi di persone nel mondo ne fanno uso a scopo alimen-tare.
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In alcuni paesi asiatici, ad esempio, ai banchet-ti del mercato vengono esposti insetti, magari caramellati, ed è possibile acquistare il cono con i grilli fritti al posto delle tradizionali pata-tine. Superate le perplessità dovute all’impatto visi-vo, abbiamo capito che dipende tutto dalle pro-prie abitudini alimentari, dal contesto in cui si vive e non escludiamo la possibilità di intro-durre nella nostra alimentazione gli insetti. Questa nuova tendenza ha peraltro radici anti-che: Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia parla del Cossus, ovvero delle larve, come di un piatto prelibato.
A cura della 1L
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Martedì 16 feb-braio, noi studen-ti della 1F ci sia-mo recati alla Ca-sa del Teatro Ra-gazzi e Giovani a vedere lo spetta-colo dal titolo “Don Chisciotte”. Quest’opera è stata scritta da Miguel de Cervantes nel 1600 ed è un roman-zo spagnolo che narra le fantastiche gesta di Don Chisciotte e del suo fede-le scudiero Sancho Panza. Abbiamo tutti apprezzato che le musi-che cambiassero in base all’argomento trattato per esempio quando, con un telo gli attori hanno ricreato il mare e la musica accompagnava l’azione; questo è l’effetto scenografico che ab-biamo maggiormente gradito. Nello spettacolo rintracciamo fila-strocche e rime anche in lingua spa-gnola. Abbiamo riso molto per il contrasto
tra il registro linguistico aulico dell’e-
pica cavalleresca e quello basso dell’o-
steria. La scenografia era povera e
semplice, ma efficace: infatti con una
scala e due travi gli attori riescono a
ricreare molti ambienti diversi come
un’osteria, una biblioteca, un’altalena
Per coinvolgere gli spettatori, la compagnia di attori interrompe l’il-lusione scenica e fa salire sul palco alcuni ragazzi del pubblico. Secondo noi Don Chisciotte rispec-
chia il carattere di molti ragazzi e
questo è uno dei tanti motivi per cui
tutti abbiamo apprezzato lo spettaco-
lo. L’opera teatrale riproduce la fan-
tasia del protagonista.
Classe I F
Metti un mattino a teatro
Don Chisciotte
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LA POSTA DEL CUORE di Danilo
Ciao Danilo, ti scrivo perché
ho un problema serio. Piaccio
tantissimo a una ragazza ma
mi interessa un'altra e ogni
volta che cerco di parlarle ar-
riva lei. Cosa mi consigli?
Risposta Innanzi tutto se
quella ragazza non ti piace
devi dirglielo
subito anche
perché sennò
non la smetterà
più di importu-
narti e poi ri-
schi di ferire i
suoi sentimen-
ti. Sii chiaro
con lei, vedrai
che capirà.
Danilo, ho bisogno di un consiglio. Sono fidanzato con una ragazza da un anno, ma ultimamente la vedo strana e non ha più per me l’interesse che aveva un tempo. Che mi dici?
Risposta A mio parere non pensi abbastanza ai suoi sentimenti e a cosa le piace. Devi concentrarti di più su di lei. Se farai così le cose cambieranno
Caro Danilo, ho un grande problema
di cuore: mi sento tradita dal mio ra-
gazzo. Ho varie prove ma non so a chi
credere, se al mio cuore o alle prove
fornite dai conoscenti. Mi hanno detto
che tu sei molto bravo a risolvere pro-
blemi d’amore e quindi ti chiedo un
consiglio. Risposta Ascolta-
mi: devi dare
sempre ragione
al cuore e devi
anche fidarti di
lui. In fondo l’a-
more è il senti-
mento più sincero
di tutti.
Ciao, Danilo,
devo chiederti
una cosa. Mi piace molto un ragazzo
della mia classe ma il problema è che
è molto timido. Con i maschi ci sta
molto ma non riesco a trovare l’occa-
sione per avvicinarmi a lui e ho paura
che si vergogni. Cosa dovrei fare? Risposta Visto che con i maschi ci sta
e anche volentieri, cerca di scoprire
quali sono i suoi interessi e poi avvici-
nati!
Se hai un problema di cuore scrivi
a
La posta del cuore di Danilo
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Romeo&Juliet On the 17th of December, the classes 3L
and the 3H went to the “Teatro Ragazzi
e Giovani” to attend to a representation
of “Romeo and Juliet”, a tragedy writ-
ten by William Shakespeare. The story
tells about two rival families: the Mon-
tagues and the Capulets. Romeo is the
Montague heir and Juliet
the Capulet heir. She has
to marry count Paris, and
her parents organize a
party to make them meet.
There she sees Romeo for
the first time, and they fall
in love, but they cannot be
together. At the end of the
party Romeo goes under
Juliet’s balcony, and there
they say sweet words to
each other. The next day
Romeo goes to church and
asks friar Laurence to se-
cretly marry him to Juliet.
Friar Laurence marries the
couple the following day, then Juliet
comes back to wait for her young hus-
band. On his way home Romeo meets
Tibault, Juliet’s cousin, who challenges
him in a duel. Romeo refuses, but Mer-
cutio, Romeo’s friend, accepts the chal-
lenge and duels with Tibault, who kills
him.
At that point, Romeo takes his sword and
takes his revenge killing Tibault. He
spends his only night with Juliet, then he
secretly escapes to Mantua. Juliet is very
sad, so her father (who doesn’t know
about Romeo and Juliet’s wedding) de-
cides to marry her to Paris immediately.
Hopeless, she goes to
church to meet friar
Laurence, who gives her
a poison to drink: it will
make her sleep for two
days, and everybody
will think that she is
dead. He will write to
Romeo, to make him
come back, take his wife
and go away together.
Juliet drinks the potion
and falls asleep: her
family thinks that she is
dead, and Romeo (who
didn’t get friar Lau-
rence’s letter about the
false death of Juliet) too. He comes back
to Verona to see Juliet for the last time. In
the family grave he kills himself with a
poison he bought in Mantua. When Juliet
wakes up, she sees Romeo dead, so she
kills herself with his dagger.
Giulia Riccadonna
Greta Meregalli
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Martedì, 16 febbraio, abbiamo avuto
la fortuna di andare al Palanuoto per
assistere all'allenamento di rifinitura
per la partita di World League contro
la Russia. Siamo stati accolti dall'alle-
natore Sandro Campagna e da cinque
dei suoi ragazzi, tra i più forti palla-
nuotisti italiani. Ognuno ha una storia
e un percorso diverso, ma un obietti-
vo comune: l'eccellenza nello sport e
nel far gruppo. Inizia Pietro Figlioli,
da noi soprannominato il “poliglotta”,
parla fluentemente tre lingue straniere
(italiano, inglese e portoghese), nato
in Brasile a Rio de Janeiro, trasferitosi
a quattro anni in Australia, doveIl più
giovane è Alessandro Velotto, 21 anni
compiuti la scorsa settimana e anche il
più “piccolo” fisicamente, studia giu-
risprudenza. Sostiene che, nonostante
i sacrifici, è possibile coniugare studio
e sport. Rivolgendosi agli insegnanti,
chiede di fare in modo che i ragazzi
non abbandonino lo sport per la scuo-
la. Cristian Presciutti, “romano e ro-
manista”, uno dei veterani del 7bello
(33 anni in Nazionale da 10). A 10 an-
ni, per raggiungere la piscina, percor-
reva 100km. Nonostante le rinunce,
ama moltissimo il suo “lavoro”. Alex
Giorgetti, il “credente convinto”, nato
in Ungheria, patria della pallanuoto,
oggi si sente italiano a tutti gli effetti.
Significativa per lui è stata la fede, ab-
bracciata tardi, nel 2001, in periodo
difficile della sua esistenza. Gli ha tra-
smesso pace, armonia e una forza in-
teriore che lo ha spinto a essere più
umile e a superare i suoi limiti, anche
quelli fisici. Il c.t. azzurro racconta la
sua vita fatta di “tempi supplementa-
ri” ed esorta i ragazzi a dar tutto per
seguire le loro passioni. Al termine di
queste confidenze, Campagna ha re-
galato una calottina a ogni alunno e, a
ricordo del gradito incontro, abbiamo
scattato alcune foto. Bellissima espe-
rienza... L'Italia quella sera ha vinto 14
a 9 contro la Russia!
FORZA AZZURRI!!
La I L
OCCASIONE UNICA: LA I L INCONTRA IL 7BELLO. La nostra classe intervista la Nazionale
di pallanuoto e scopre molte storie emozionanti
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Il nostro percorso sulla Costituzione è iniziato un giovedì mattina. Con la nostra professoressa di Lettere abbiamo cominciato leggere, studiare, riassumere nonché riflettere su alcuni contenuti e concetti fondamentali riguar-danti la nostra Costituzione ed il conte-sto storico nel quale nacque. Perciò quando, mercoledì diciotto novembre 2015, è intervenuta nella nostra classe un’esperta del Museo Diffuso della Resi-stenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti, della Libertà, per farci approfondi-re alcuni aspetti del Testo Costituziona-le, noi eravamo già molto preparati. Abbiamo risposto bene alle sue prime domande e quasi con esattezza alle altre, poi la situazione si è capovolta ed erava-mo noi a porre domande a lei. Lei rispondeva, chiariva i dubbi, spiega-va e approfondiva, sempre con la massi-ma pazienza. Noi abbiamo preso degli appunti per fissare nella mente gli argo-menti nuovi e le parole sconosciute, sempre attenti.
Ha usato entrambe le ore che avevamo a disposizione, leggendoci e spiegandoci pezzo per pezzo i principi fondamentali. Abbiamo anche seguito alla LIM le ri-flessioni di due testimoni che commen-tavano la vita dopo la monarchia, l’av-vento della Repubblica, i lavori dell’As-semblea Costituente. Sì, perché hanno proprio iniziato dal punto in cui quasi tutti i cittadini sono andati a votare, anche le donne, per la prima volta, per scegliere i 556 deputati che avrebbero scritto, corretto e deciso le leggi della Costituzione. Nuove leggi, nuova forma di governo, nuova vita, nuova Era. Tutto dal due giugno del 1946. “Un assaggio di quello che vedrete al Museo” ha detto l’esperta. “Infatti al Museo ci sono più testimonianze e video sui bombardamenti che oggetti di quel periodo. Scoprirete tutto mercoledì pros-simo quando mi raggiungerete lì!” E il mercoledì seguente, venticinque no-vembre, accompagnati dalle nostre inse-gnanti di lettere ed arte, ci siamo recati al Museo Diffuso della Resistenza, della De-portazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.Ad attenderci c’era la nostra guida e
abbiamo cominciato ripassando un po’ quel-
lo che avevamo trattato durante la lezione in
classe. Eravamo pronti per iniziare il nostro
viaggio nell’allestimento permanente
"Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla
Costituzione".
“RESISTENZA, LIBERTÀ E COSTITUZIONE”
Percorso di approfondimento sulla Costituzione della Repubblica italiana e
visita del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra,
dei Diritti, della Libertà.
Pagina 18 Calamandrino "CALA" NEWS
Siamo stati divisi in due gruppi e ci hanno
fornito delle cuffie per ascoltare i due video
più importanti.
Il primo era sui bombardamenti di Torino,
una delle città più bombardate d’Italia pro-
prio perché sede della FIAT. Il secondo
video rappresentava la festa d’apertura del-
lo stabilimento di Mirafiori. Ho in mente
quelle immagini: Mussolini passava sotto
una grandissima “M” che fungeva da arco,
sopra una vecchia macchina insieme ai suoi
gerarchi. La guida ci ha invitati a riflettere
sul fatto che la “M” poteva stare per Mira-
fiori come poteva stare per Mussolini. Io
non ci avevo pensato!
La gente era obbligata a scendere nelle stra-
de ad applaudire e sventolare le bandierine
che si dovevano prendere per forza, per ap-
provare così il Fascismo e Mussolini.
In tutto l’allestimento sono presenti soltanto
due oggetti: una rara macchina usata per la
stampa clandestina di materiale propagandi-
stico e una delle sedie che, durante la Resi-
stenza, venivano utilizzate al poligono del
Martinetto, per le esecuzioni capitali di chi
si opponeva al regime fascista. Sul muro,
alle spalle della sedia, scorrevano, proietta-
ti, i nomi, il mestiere, la data di nascita e di
morte dei Partigiani che erano stati fucilati.
La maggior parte erano molto giovani, ave-
vano circa vent’anni!
Di seguito, nuovamente divisi in due gruppi
per fare più in fretta, abbiamo visitato alter-
nandoci:
- il rifugio antiaereo (proprio sotto di noi,
scoperto per caso durante i lavori di ristrut-
turazione!) un piccolo spazio sotterraneo
che offriva ricovero, durante i bombarda-
menti, ai dipendenti del quotidiano "La
Gazzetta del Popolo", che ha avuto sede nel
Palazzo, ma anche a molti abitanti del quar-
tiere. Era la prima volta che visitavo un ri-
fugio antiaereo: quello in cui siamo scesi
noi era “a norma” perché era stato costruito
dodici metri sotto la superficie, in cemento
armato e le scale erano coperte da griglie in
modo che i detriti, eventualmente causati
dai bombardamenti, non sarebbero arrivati
fino alle persone. C’erano due panche di
legno per sedersi e un’uscita di sicurezza.
Una lunga sala, nei locali sotterranei, al
centro della quale c’era un tavolo, anch’es-
so molto lungo, con una particolare instal-
lazione interattiva: si trattava di riquadri a
forma di pergamene su cui, quando veniva-
no sfiorati con la mano, apparivano fonti
scritte e fonti orali, fotografie e filmati, te-
stimonianze ed evocazioni scritte riguar-
danti la vita quotidiana durante la guerra,
l'occupazione tedesca, la Resistenza e il
ritorno alla democrazia. Tra quelle testimo-
nianze ho ritrovato la storia di Emanuele
Artom, partigiano ebreo del quale ci aveva
già parlato, lo scorso anno, la nostra
Prof.ssa di lettere, in occasione della Mar-
cia organizzata in sua memoria il 25 marzo.
Quel giorno abbiamo saltato, come previ-
sto, tre/quattro ore di lezione, ma ne è pro-
prio valsa la pena!
Con tutti gli argomenti che abbiamo appro-
fondito, potremmo riempire pagine e pagine
di parole nuove.
Questa esperienza mi è piaciuta molto, mi
ha insegnato tra l’altro a nutrire gratitudine
verso tutti coloro che hanno lottato e sono
morti per la libertà che ora, grazie a loro, è
anche la nostra.
Miriam Cortese
Classe 2^ H
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Le polveri sottili, il particolato, sono delle sostanze che creano inquina-mento, presente in tutte le città. Esse sono composte soprattutto dalle par-ticelle solide disperse nell’atmosfera. Il killer invisibile, che respiriamo ogni giorno e che si deposita nei pol-moni, può causarci gravi malattie permanenti. Proviene dal nostro mo-do di vivere, che definiamo “da occi-dentali”. Il particolato viene diviso in frazioni nominate PM (1-2-5-10…; a seconda della grandezza delle pol-veri). Le polveri sottili possono esse-re naturali o artificiali, cioè create dall’uomo. Quelle artificiali, le più pericolose, sono causate maggior-mente dalla combustione di un qual-siasi oggetto e possono essere di questi tipi: combustione dei motori, riscaldamento della casa, residui dell’usura delle gomme delle auto-mobili sulla strada. Inceneritori e centrali elettriche che possono essere a petrolio, a carbone, a legna e a die-sel, lavorazioni agricole che solleva-no particelle di terra mandandole in aria, fumo di tabacco , polveri causa-te da fabbriche di cemento e cantieri. È possibile ridurre l’inquinamento intorno a noi? Ecco alcuni consigli. Usare le borse di cotone per fare la spesa: se tutti noi facessimo la rac-colta differenziata ci sarebbero meno
polveri sottili perché la plastica per essere smaltita viene bruciata, crean-do polveri sottili. Spegnere le luci in casa: quando esse non servono: se non si è in una stan-za, meglio spegnere la luce così si di-minuisce anche il consumo. In questo modo la fabbrica termoelettrica della città brucerà di meno. Non lasciare il riscaldamento acceso quando non si è a casa: si crea una combustione che a sua volta produce polveri nocive. Usare di più i mezzi di trasporto pubblici : i pullman e i tram possono trasportare più passeggeri. Consumare prodotti locali: in questo modo il trasporto è minore. Alessia Carrozza Francesca Chieti Elisa Cutroneo Sara Minetti Loris Mottica Marika Tartaglia
II L
Calamandrino "CALA" NEWS
Pagina 20 Calamandrino "CALA" NEWS
La donna che canta
Una donna s’alza e canta
La segue il vento e l’incanta
E sulla terra la stende
Il sogno vero la prende
Alessandro Lambo I D
Per Te
Vorrei aprirti il mio cuore
come un fiore.
Per farti vedere il mio amore.
Triste il mio cuore
quando non è con te.
I miei occhi piangono per te.
Non mi chiedere il perché
ma vivo di te.
Daniele Dolino ID
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Mediterraneo...e se da "mare di mezzo" divenisse un ponte... ...un ponte che lega genti così diverse...e profumi...fiori...frutti... ...non più cimitero per milioni di mi-granti...per quei "dannati della terra" in cerca di un paese e di una speran-za... ...da Tangeri a Napoli, da Barcellona a Genova, da Alessandria a Istanbul... ...ecco allora l'idea... ...una "geografia delle felicità possibili" per dirla con Izzo... ...la sua poesia...la musica di Ma-ruego...le fotografie di Steve McCur-ry...ed i taccuini di viaggio di Stepha-nie Ledoux...il mare di Corto Maltese... ...nei vostri bellissimi elaborati... Grazie, ragazzi.
E.
Durante le lezioni di arte con la professoressa Fre-
scura abbiamo creato dei disegni ispirandoci al Mediterraneo. A ognuno di noi è
stato chiesto di scegliere un disegno per rappresentare le persone che vivono
nei Paesi dell’area del Mediterraneo come ad esempio Egitto, Siria o Tunisia.
Per farlo abbiamo utilizzato tecniche differenti. Ad esempio molti hanno colora-
to i loro disegni con le matite acquerellabili, altri con le matite colorate e i pen-
narelli, altri ancora hanno utilizzato la tecnica del collage, utilizzando anche ma-
teriali riciclati come vecchie stoffe per riprodurre un velo o carta di giornale per
rappresentare i volti.
Abbiamo scelto di realizzare questi ritratti per esprimere con l’arte la nostra vici-
nanza e solidarietà ai Paesi oggi colpiti dalle disgrazie e dalla guerra, infatti il
soggetto riprodotto da alcuni di noi sono state proprio le imbarcazioni dei pro-
fughi in cerca di salvezza.
Claudia 3D
Chiara III D
Pagina 22 Calamandrino "CALA" NEWS
Per il lavoro ci siamo ispirati ai fatti di
cronaca di cui sentiamo parlare quoti-
dianamente: le frontiere e la forte im-
migrazione di uomini, donne e giovani,
fuggiti dal proprio paese a causa di
guerre, persecuzioni e fame. Uomini
che hanno affrontato le insidie del Mar
Mediterraneo in cerca di un futuro mi-
gliore.
Per i ritratti non ci si è limitati al sem-
plice disegno, ma si è andati oltre inse-
rendo stoffe, perline ed inserti in rilie-
vo per rappresentare meglio abitanti di
paesi, religione, lingua ed etnie diversi,
tutti accomunati da un unico desiderio:
poter finalmente vivere una vita di pa-
ce e serenità.
Eleonora
e Laura
3M
Mi è piaciuto tanto lavorare su questo tipo di argomento, so-prattutto perchè per un mo-mento sono riuscita a rappre-sentare la felicità negli occhi di un ragazzo della mia età. Felici-tà che dovrebbe essere un di-ritto per ognuno di noi, non un sogno talvolta incompiuto.
Mirea 3M
Giada III D
Mirea III M
Simona III D
Pagina 23 Calamandrino "CALA" NEWS
Spiaggia del Profeta a Marsiglia
Qui si sono fermati.
Prima la ragazza dagli occhi grigio-verdi
Dei mari del Nord
E dal sorriso maturato sugli argini del Nilo
Poi l’amico
Il poeta dei Paesi Alti
Attento ai bisbigli dei traghettatori
Sui sentieri aridi dell’esilio
Infine il più vecchio
Uomo dalle suole di vento
Tanto Afgano quanto Mongolo
portato da mondi di ieri che ha intravisto
Spiaggia del Profeta
Hanno portato i loro passi
Verso il sole al tramonto
Un’onda è arrivata a lambire i loro piedi
Benedizione del Profeta
Profeta anonimo
Di coloro che credono
Alle verità della bellezza
Spiaggia del Profeta
Del Profeta
J.C.Izzo
Alessio III M
Linda III M
Gianna III D
Alessia III D
Pagina 24 Calamandrino "CALA" NEWS
Il giorno 24 no-
vembre 2015 la
nostra classe si è
recata al Centro
italiano per la
fotografia, sito in
via delle Rosine a
Torino, per effet-
tuare un labora-
torio sul linguag-
gio fotografico e
poi una visita
guidata alla mo-
stra del fotografo ucraino Boris Mikhai-
lov: Ukraine .
Ci hanno accompagnato le nostre docenti
di arte e lettere, certe che questa esperien-
za inconsueta ci avrebbe incuriosito e di-
vertito.
Prima parte del nostro percorso è
stato un laboratorio sulla fotografia. Sia-
mo stati divisi in gruppi da tre e ci è stato
chiesto di associare il numero assegnato,
corrispondente ad un luogo del mondo
individuato sul planisfero, ad una ipoteti-
ca fotografia del luogo stesso, selezionata
tra tante. Avremmo dovuto basarci sulle
nostre conoscenze e intuizioni. Abbiamo
imparato così che noi siamo portati ad
associare le immagini ai luoghi, influen-
zati da messaggi pubblicitari, dall’infor-
mazione, dalla rete, dall’immaginazione
ma molto spesso quelle non corrispondo-
no alla realtà. Ciò ci ha portato a riflettere
sull’importanza di preconcetti e pregiudi-
zi.
Pagina 25 Calamandrino "CALA" NEWS
Successi-
vamente
abbiamo
affronta-
to un al-
tro lavo-
ro, diver-
so dal
prece-
dente, in
cui dove-
vamo ritagliare, selezionandole
da riviste, delle immagini da as-
sociare all’Italia e incollarle su un
cartellone; quello più votato, in
seguito, sarebbe stato inviato ad
una concorso.
Finalmente abbiamo avuto acces-
so alla mostra: eravamo curiosis-
simi anche perché non avevamo
mai visto una mostra fotografica!
Le guide ci hanno posto diverse
domande sull’Ucraina, su come
immaginavamo quel Paese, sulle
nostre aspettative rispetto alla
mostra; le risposte dovevano es-
sere scritte su dei post-it e poi
attaccate su un cartellone. Quindi
ci siamo trasferiti nella sala ac-
canto dove c’erano due mostre
dell’artista: la prima si intitolava
“Red” perché tutte le foto esposte
ave-
vano
come
tema
comu-
ne il
colore
rosso;
l’altra
invece
era una
raccolta di fotografie di visi e pose
di persone (probabilmente suoi
amici) trasformate, ritoccate e ri-
maneggiate dal fotografo.
Quello che più ci ha colpito è stata
la resa comica delle trasformazio-
ni, realizzate con colori fosfore-
scenti che costituivano il vero e
proprio motivo comune.
Per noi tutti è stato un esperimen-
to nuovo, da non dimenticare. Ab-
biamo imparato come tante delle
nostre immagini mentali siano
condizionate da fattori esterni e
influiscano sulla nostra percezio-
ne del mondo.
Federico Bono,
Sofia Manzi
Simone Terlizzi
Noemi Triggiani
Classe II H
Pagina 26 Calamandrino "CALA" NEWS
Premettiamo che non eravamo mai stati a teatro prima dell’11 di-cembre, quindi nessuno sapeva bene cosa aspettarsi, tuttavia si è rivelata un’e-sperienza emo-zionante e coin-volgente. La storia ci ha da subito incu-riosito: l’Euge-nio Onegin di Aleksandr Puškin rivisita-to in chiave mo-derna, ambien-tato ai tempi del colpo di Sta-to in Russia. Questo ragazzo, dandy ozioso, non può lasciare indifferenti, an-cor più se ha una travagliata gio-vinezza: l’amore per il suo amico, che però ucciderà in duello a cau-sa del corteggiamento di Olga,, la sua fidanzata, nonché sorella di Tat’jana,innamorata follemente di Onegin, inizialmente rifiutata, mo-tivo di dolorosi rimpianti solo in seguito. Il corpo di ballo era strepitoso,
ogni singolo artista interpretava
benissimo il proprio ruolo ed era
davvero espressivo, ogni sensazio-
ne era trasmessa perfettamente.
Molto suggestivi sono stati: i passi
a due tra Onegin e Lenskij l’ami-
co), modello innovativo di ballo
che propone anche una riflessione
su come sia possibile
ampliare la propria
visone sociale; il so-
gno di Tat’jana,
quando i ballerini si
esibivano salendo e
scendendo dalle pan-
che con una tale di-
sinvoltura da lasciare
a bocca aperta, anche
perché le panche era-
no sospese nel vuoto
e la scena della disco-
teca che ha smorzato un po’ l’anda-
mento drammatico della vicenda!
Inoltre i cambi di scena erano sor-
prendentemente rapidi e la sceno-
grafia cambiava di continuo. A te-
ner viva l’attenzione del pubblico,
anche la musica ha giocato un ruo-
lo fondamentale, l’alternanza tra
opere di Čajkovskij e rock è stata
molto apprezzata. Lo spettacoloè
piaciuto molto a tutti e siamo con-
cordi nel voler ripetere questa
esperienza.
Giada Maritan e Laura Dogliani III M
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Qual è la pianta che esplode e spaventa contemporaneamente?
Il BAM-BU’!
Dove si lava il
tonno?
A Washington
È morto l’inventore
dei DVD!
Oh, CD spiace molto!
Pagina 30 Calamandrino "CALA" NEWS
Piazza Guala 131 Abbigliamento donna
ELENA MIRÒ, PER TE BY KRIZIA, DIANA GALLESI, CARACTÈRE
Piazza Guala, 131 - 10135 Torino - Tel 011 616 55 51
Pagina 31 Calamandrino "CALA" NEWS
Sommario
Pag. 1 Saluto della terza elle Pag.16 Occosione unica: la I L incontra il 7bello!
Pag. 2 IL MITO - Piramo e Tisbe Pag.17 Resistenza, Libertà e Costituzione
Pag. 4 Odissea Mediterraneo Pag.19 Salviamoci! L’estinzione dello smog
Pag. 6 Vi presentiamo Ramses: l’insetto stecco!
Pag.20 L’angolo della Poesia
Pag. 8 GIOCHI MATEMATICI Pag.21 Arte e...
Pag . 11 Aggiungi sei zampe a tavola La I L incontra l’entomologo
Pag.24 “Scuola in CAMERA”
Pag. 13 “Don Chisciotte” Pag. 26 Una sera a teatro
Pag. 14 La posta del cuore di Danilo Pag. 27 Barzellette
Pag.15 Romeo and Juliet
"CALA" "CALA" "CALA" --- NEWSNEWSNEWS
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